2 concept artistico
3 pubblico e sicurezza
AU BOUT DES DOIGTS di Marta Gallo produzione esecutiva e organizzazione “Au bout des doigts” è una creazione di Piergiorgio Milano. Uno spettacolo particolare e coraggioso, in cui una squadra di danzatori, scalatori e artisti di circo esegue una “coreografia per arrampicata”. Fa parte di una riflessione artistica ispirata alla Montagna su cui l’autore lavora dal 2018 nata all’interno del programma di cooperazione PC INTERREG V-A Italia Francia ALCOTRA 2014-2020 e coprodotta da Torinodanza Festival/Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale nell’ambito del progetto n. 1644 Corpo Links Cluster, Espace Malraux, Teatro della Caduta e Scuola di Circo Flic ; con il sostegno della Compagnia di San Paolo Bando ORA! “L’anima dello spettacolo – dice Piergiorgio Milano, coreografo, regista e performer - è il suo carattere site specific. In ogni luogo dove viene rappresentato, lo spettacolo si trasforma, si adatta, riscopre nella roccia la danza, il salto, l’acrobazia. In questo lavoro l’atto creativo, la coreografia appartengono alla montagna stessa. Citando le parole di Jhonny Dowes :quando inizi ad arrampicare ti accorgi che la roccia si è adattata per milioni di anni al vento, all’acqua e al tempo, così improvvisamente non sei più solo a danzare sulla parete, ma tutta la storia della terra sta danzando intorno a te. Il moi lavoro è proprio raccontare questa storia attraverso il movimento, fondendo arrampicata sportiva, danza verticale, high-line, arti circensi e musica dal vivo.” Per portare lo spettacolo sulle Dolomiti, abbiamo iniziato a lavorare in gennaio, la chiusura di tutto ci ha spaventato, ma a fine aprile (!) l’amministrazione comunale ci ha incoraggiato ad andare avanti, anche
se col budget dimezzato e tra mille rischi. Quest’estate, è stato fondamentale impegnarsi per permettere a un gruppo di artisti straordinari di fare il proprio lavoro, non solo: il senso è stato dare a uno spettacolo di questo genere un palcoscenico importante come le 5 Torri di Cortina d’Ampezzo. Una montagna magnifica e piena di storia. Nonostante la sua fama di località da rotocalco, costosa e snob, Cortina d’Ampezzo conserva una comunità di alpinisti viva, autentica e prestigiosa. Un lavoro che in maniera sincera e radicale mette la Montagna al centro della scena, meritava un palcoscenico di questo tipo. Il progetto, dopo questo debutto, è portare “Au bout des doigts” sulle pareti delle montagne che uniscono Cortina e Milano, verso le Olimpiadi del 2026. A livello tecnico il lavoro è costato molta fatica, per realizzare anche sotto questo punto di vista quel contatto con la Natura, con la montagna e il suo ambiente che è il cuore del progetto: le 5 Torri sono a 2361 m di altitudine e la seggiovia chiude alle 5, poi si cammina. Anche i musicisti Pino Basile e Simon Thierrée hanno accettato di rischiare, rinunciando alla tecnica disponibile in teatro, lasciando che i suoni delle percussioni e del violino “sperimentassero le risonanze naturali del luogo, seguendo i movimenti
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foto di Anna Positano - Studio Campo
8 AGOSTO 2020, PARETE OVEST 5 TORRI CORTINA D’AMPEZZO (BL) gelsomina.eu / piergiorgiomilano.com
degli artisti che si muovevano su un palco dalle dimensioni surreali e spropositate” (cit. Pino Basile). Gianni Melis ha disegnato le luci, usando fari a batteria, ricaricabili con l’energia del sole, posizionati negli angoli più impensabili. Siamo stati graziati dal meteo - non una nuvola, non il vento - le montagne al tramonto si sono colorate di rosa, i prati sotto la Parete Ovest delle 5 Torri, immensi, sono diventati la nostra platea, senza sedie. Non è stato possibile delimitare l’area, solo un sentiero di lucine per quando si è fatto buio. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Abbiamo regolato gli accessi tramite la seggiovia, rimanendo entro il limite massimo di spettatori per lo spettacolo all’aperto (e lo abbiamo raggiunto: 1000 persone!). Il pubblico è stato ordinato, abbiamo usato parecchio “personale di sala”; nonostante le procedure, il piano sicurezza concordato con la questura, abbiamo cercato di far capire ad uno ad uno la fatica che avevamo fatto, il rischio che ci stavamo prendendo per il bisogno di condividere uno spettacolo dal vivo, finalmente. Abbiamo osservato con sollievo e un poco di stupore la gente andarsene via in fila ordinata, con la mascherina, pazienti, entusiasti per la meraviglia delle loro montagne, per la meraviglia di “Au bout des doigts”.