1 il ritorno sulla scena
ZOÉ IN CITTÀ
OVVERO LE VACANZE MANCATE L’UNICO ANNO IN CUI AVREMMO POTUTO FARLE circozoe.com
foto di Andrea Macchia
sta culturale o sociale come con i ragazzi della scuola di circo Fuma che ‘nduma, l’associazione Micò, il Meladi Chiara Sicoli menti necessari per agire concretamente. rancio e l’associazione Nuvole. RecuIl passaggio dall’idea al concreto è fluido, periamo Marco, Lighting Designer e C’é del magico quando la realtà assomiglia scorrevole, tutto si incatena semplicemenIrene cantante d’opera che con Simocosi tanto alla visione originaria. Un’intuite. Forse, reduci da un periodo di osservana, Elisa, Imo, Chiara, Alice, diventeranzione poco nitida apparsa a metà quarantezione sul mondo, ogni scelta è intuitiva ma no i nostri intrepidi compagni d’avvenna durante il periodo in cui i progetti poco a non affrettata. Con il comune di Cuneo si tura di questi mesi. Cosi come i 9 allievi poco svanivano nel nulla. Un piano B appedelimita uno spazio, un campetto da calcio della scuola di Circo Vertigo pieni di na accennato, nominato così quasi senza all’interno del parco fluviale che per due passione, volontà di conoscere ogni crederci, in un momento in cui la tournée mesi ha messo da parte panchine e porte dettaglio della vita professionale e costruita a fatica, svaniva un’energia entusiasta, sacrificata come il più effimero dei sogni. tra le mura di casa per troppi Allora provo a riprendere mesi. Tutti questi incontri hanno sonno nella speranza che la permesso la realizzazione di due trama riprenda una direzione mesi di allenamento, prove per diversa. Le giornate sono silennuovi esperimenti artistici di ziose, i tempi allungati, le poche compagnia, serate accompaazioni quotidiane si riempiono di gnate da meravigliosi artisti densità e realtà. Mi chiama Giuche nello spazio esterno lia, conterranea cuneese, in hanno creato un’aria di vitalità cerca di testimonianze di e freschezza tramite concerti, una vita professionale già proiezioni di documentari, letabitualmente molto comture, spettacoli. Due mesi ricplessa, dove la vocazione chi, non economicamente, ma per l’arte tende a giustificadi momenti preziosi tra di noi, re vite appassionate ma compagnia abituata a vivere poco confortevoli. Testimonell’urgenza dell’azione, o nianze di quell’arte che non con amici che non vedevo da vuole entrare nelle gallerie, anni, ricordandomi quando nei salotti, nello show businegli anni del liceo guardavo ness, nella mercificazione Cuneo con occhi un po’ annodel proprio sguardo sul mondo, lontana per ospitare il progetto nominato Zoé in iati e immaginavo sedi esotiche dove dai riflettori dei grandi numeri. L’arte che Città. Lo chapiteau della compagnia pronto poter realizzare epiche imprese artistiche nutre un sottobosco di anime in cerca di a diventare contenitore per un progetto e interpretavo, con poca esperienza a diconfronto, prossimità, e non anonimato e che ha come obiettivo quello di offrire uno sposizione, le parole di Pavese: “Un Paese fascino per l’idea. Così con Giulia, conosciuspazio, non solo alla compagnia per ritroci vuole, non fosse che per il gusto di anta in tournée in Spagna mentre accompavarsi dopo mesi di isolamento, ma per darsene via. Un paese vuol dire non essere gnava i ragazzi del Fekat Circus etiope, si tutte le realtà attive sul territorio da anni, solo, sapere che nella gente, nelle piante, discute di idee e di possibilità, di costruziocosi da poter condividere insieme un monella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche ne dal basso di progetti, si cercano gli elemento di confronto, allenamento, propoquando non ci sei resta ad aspettarti”. JUGGLINGMAGAZINE.IT
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