Juggling Magazine #88 - september 2020

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2 concept artistico

3 pubblico e sicurezza

CHILOWATT ELECTRIC COMPANY chilowatt.com

Quello che faccio per vivere è “fare spettacolo”, per cui tornare in scena non è stata una scelta maturata, ma ha rap-

presentato davvero una necessità. Sentire che tutto il settore culturale fosse fortemente penalizzato è stata una spinta ancora più forte per volermi esibire, rispettando le condizioni per poterlo fare. Tutte le volte che ho fatto spettacolo negli ultimi mesi ho avuto un grandissimo ritorno umano dalla gente, che ho trovato aperta, partecipe e affamata d’arte. Credo che l’essere umano abbia bisogno di sognare, a volte anche di scappare dalla realtà, soprattutto in un anno come questo. Non ho percepito particolarmente ostacoli, se non per le nuove regolamentazioni gestite dalle amministrazioni pubbliche. Le opportunità, piuttosto, le ho trovate riflettendo su di me, ho pensato a cosa voglio fare veramente, alle possibilità che ho intorno, partendo da questo paese. Ho ascoltato anche il desiderio di fuggire da qualche altra parte, in una nazione in cui l’arte non venga rimossa da ogni bilancio subito dopo uno stato di crisi. Lo spettacolo che ho presentato quest’estate è l’ultima creazione di Chilowatt, un progetto dedicato alla sperimentazione di circo sulla relazione tra uomo e tecnologia che ho iniziato a esplorare dal 2014 con Differenza di po-

tenziale, uno spettacolo in duo in cui l’illuminazione al neon era protagonista dell’ambientazione e degli attrezzi di circo presenti sul palco. Tre anni dopo ho creato Slices – che di questi tempi, essendo concepito per uno spettatore alla volta, potrebbe diventare ancora più attuale – un side project per spettatore solo ideato in occasione del percorso di ricerca Puntata Zero di Fabbrica C. É una creazione in cui il pubblico deve trovare il performer se-

pensato in relazione a un pubblico attivo. Questa estate, invece, ho dovuto ridurre di molto le azioni di partecipazioni collettive o individuali che avevo in mente. Rex, come tanti altri spettacoli, non è stato facile da adattare al contesto regolato dal distanziamento fisico. Il pubblico si avvicina rallentato e non ho potuto chiamare spontaneamente le persone in scena, se non avvisandole prima. Ho rinunciato ad avere “appoggi fisici” - che di solito ho - durante la partecipazione degli spettatori in scena. Ho usato dei guanti, che fortunatamente hanno fatto bene al mio personaggio, e che sicuramente terrò anche in futuro. Nel prossimo anno prenderà vita il terzo progetto di Chilowatt, Throw Joy, spettacolo pensato per un trio di giocolieri e fontane danzanti che realizzo con Enrico Seghedoni e Doreen Grossmann. Abbia-

guendo delle istruzioni precise, e che conduce a una tenda riempita di oggetti provenienti dagli anni ’90. Un uomo all’interno della tenda porge al singolo spettatore un coltello, mentre nella sua mano regge un mazzo di carote. Ad ogni azione dello spettatore, corrisponde un ricordo che va in onda su uno schermo. Nel 2018, quando ho iniziato a creare Rex, il mio ultimo lavoro ispirato alla figura dell’inventore Nikola Tesla, l’ho

mo creato un sistema di fontane che si azionano a distanza, mentre i tre giocolieri in azione interagiranno con l’acqua. L’idea è quella di mettere insieme giocoleria e gravità, e usare la tecnologia come mezzo per esplorare l’azione della caduta degli oggetti verso il basso. Avevo pensato di poter debuttare a maggio 2021 ma considerati i tempi credo che il percorso verso la realizzazione finale sarà un po’ più lungo.

foto di Andrea Macchia

di Lorenzo Crivellari

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