RALLY AUTO D’EPOCA
Da Milano a Monte-Carlo Ancora Milano e ancora il nostro Automobile Club, quali basi di partenza del prestigioso “Rallye Monte-Carlo Historique”, prestigiosa gara di auto classiche, disputato nello scorso gennaio. Oltre cento esemplari da tutta Europa, dalla “Madonnina” verso il Principato Testi di Paolo Moroni – foto ACM
A destra, la prima auto del Rally pronta a partire da corso Venezia. Mossiere il presidente di AC Milano Geronimo La Russa
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opo le edizioni del 2019 e del 2020, per la terza volta consecutiva Milano e il suo/nostro Automobile Club hanno ospitato il prologo del prestigioso Rallye Monte-Carlo Historique, una delle più importanti gare di regolarità riservate alle auto d’epoca, forse la più importante, certo la più famosa, giunta alla XXIV edizione. Si è trattato, come da regolamento, del raggruppamento di una cospicua parte dei concorrenti (110 su un totale di circa 270) provenienti da tutta Europa, oltre che, ovviamente, dall’Italia, che dopo la sosta tecnica del 26 gennaio e l’ospitalità offerta ed evidentemente apprezzata nelle scorse edizioni, ha preso il via nel pomeriggio del 27 gennaio alla volta del Principato di Monaco.Milano è stata una delle tre tappe di avvicinamento scelte dagli organizzatori - con la francese Reims e la tedesca Bad Homburg – per raggiungere la partenza della gara vera e propria che si è svolta sulle strade
monegasche dal 29 gennaio al 2 febbraio. Per una intera giornata bellissime macchine costruite dagli anni 50 agli anni 80 hanno fatto bella mostra al “Parco chiuso” di via Marina per essere sottoposte alle verifiche regolamentari e agli ultimi preparativi tecnici in vista dell’importante impegno. Venticinque le marche rappresentate, provenienti da una decina di Paesi tra cui, oltre all’Italia, Svizzera, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Cecoslovacchia, Svezia, Norvegia, Russia. Grande il valore, non solo storico e non solo sportivo, delle partecipanti che, tenute in perfetta forma dai proprietari, sono ancora in grado di sostenere sfide non certo “simboliche” come questa, lunga 2.500 km con oltre 400 Km di prove speciali cronometrate. COVID GUASTAFESTE Purtroppo quest’anno il Covid ha fatto sentire indirettamente la sua potenziale
minaccia ed ha in parte disturbato la festa. Gli organizzatori hanno infatti pensato bene di ridurre il più possibile la presenza del pubblico alle fasi del programma classico degli anni scorsi cercando di ridurre gli assembramenti. Per questo motivo hanno rinunciato ad allestire il Parco Chiuso nel cortile del Palazzo del Senato sostituendolo con lo spazio libero e aperto di via Marina. Ma soprattutto non si è svolta la spettacolare “passerella” di partenza sulla pedana di pazza Duomo - che ha sempre richiamato una grande folla di spettatori - e non si è neppure tenuta la manifestazione collaterale, denominata “Tribute”, riservata ad altre auto vintage (non in gara) chiamate a dar risalto all’evento con una parata verso l’Autodromo di Monza e relativi giri sulla pista del “Tempio della Velocità”. Insomma un prologo ridotto, ma non sottotono, culminato nella partenza da corso Venezia, davanti al Palazzo
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