Rivista VIA: Maggio 2025

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OMAGGIO ALLA CITTÀ

C’è un nuovo bellissimo murale in via Albini/viale Ortles. Lo ha donato a Milano il nostro sodalizio a ricordo della sua ultracentenaria attività al servizio dell’auto e dello sport

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TASSO ALCOLICO

Quanto si può bere (alcolici) prima di mettersi al volante? Dipende da tipo di bevanda, sesso, peso e altri fattori. Una tabella per regolarsi e non superare il limite di legge

SOMMARIO

E’ tornata anche quest’anno la rievocazione della Coppa Milano-Sanremo, la classica di primavera riservata alle vetture d’epoca. Bellissimi e preziosi modelli che hanno fatto la storia dell’auto hanno dato spettacolo sulle strade di pianura e collina che conducono alla Riviera ligure nella XVI edizione “moderna”della prima corsa italiana nata nel 1906

5 EDITORIALE

Geronimo La Russa, Presidente ACM

8 ACM NEWS

Vita sociale, notizie, novità

9 OMAGGIO ALLA CITTA’

Un grande murale dedicato all’auto

11 PREMIAZIONE

La festa degli sportivi di AC Milano

12 AUTODROMO MONZA

Calendario: gare ed eventi 2025

13 MIMO 2025

Appuntamento con l’expo open air

14 SICUREZZA STRADALE

ACI e SARA per i giovani

15 MONOPATTINI

Anarchia su due ruote

16 MILANO - SANREMO

La classica delle “storiche”

20 DONNE E MOTORI

La mostra fotografica

22 TASSO ALCOLICO

Quanto si può bere prima di guidare

24 COMMISSIONE MOBILITÀ

Intervista al presidente De Angelis

25 DOSSIER AUTO

Le novità del Codice della strada

29 MONDO AUTO

Notizie & curiosità

30 AL VOLANTE

E’ arrivata la nuova Panda

33 MINI PROVE

Le ultime novità

34 PRESENTAZIONE

La Renault 5 è tornata

36 AUTO TEST

MG ZS Hybrid

38 TEST CITY CAR

Nissan Nanocar Silence

39 TEST CITY CAR

Renault Mobilize

40 TRE RUOTE

Addio alla leggendaria Apecar

41 CONSIGLI DI VIAGGIO

Future mamme al volante

42 MOTO BMW REVIVAL

R12 S: nuova, ma “antica”

44 E BIKE

Record 24 ore no stop

46 TUTTOAUTO

Rally, raccolta fondi, concessionari

48 USATO GARANTITO

I consigli di Valentino

49 MANUTENZIONE

La ricetta di Tony Gomme

50 BILANCIO

MOTO BMW REVIVAL
Aggiornata, ma fedele allo stile e allo spirito originari, ecco la R 12 , erede della mitica R 90 S anni 70 della Casa di Monaco di Baviera con il classico boxer grintoso e fluido da 1,2 litri

GERONIMO LA RUSSA

PRESIDENTE

AUTOMOBILE CLUB MILANO

DIRETTORE EDITORIALE

TRADIZIONE E INNOVAZIONE AL SERVIZIO DEGLI AUTOMOBILISTI

Cari Amici, la rivista che avete fra le vostre mani vi racconterà ancora una volta quanto il nostro Club sia, con serietà e passione, la casa di chi ama l’automobile e la mobilità. Una casa che, come certifica il Bilancio d’esercizio che trovate pubblicato, ha i conti a posto e riesce con le sue disponibilità a promuovere iniziative e attività in favore dei propri Soci e degli utenti di tutti i mezzi di trasporto. Desidero innanzitutto evidenziare il nostro formidabile gruppo di piloti associati, a partire dal campione mondiale WEC Alessandro Pier Guidi, che gareggiano e vincono sulle piste di tutt’Italia e di tutto il mondo con il logo ACM sulle loro auto e sulle loro tute. Li abbiamo festeggiati nel corso di una bella serata di inizio marzo: erano più di 100, fra cui anche il campione del mondo FIA Karting KZ2 Cristian Bertuca e Vicky Piria che si sta affermando anche nel giornalismo sportivo. Di loro, con coppe e targhe, abbiamo voluto sottolineare carriere e successi colti nel 2024 confermando la nostra tradizione nel campo del motorismo sportivo, unico Club che, ad esempio, ha “regalato” ben 15 piloti alla F.1. A loro anche un caloroso in bocca al lupo per la stagione 2025 appena avviata ma che ci sta regalando, come con la Coppa Milano Sanremo di pochi giorni fa, già grandi emozioni.

Ma i nostri Soci e le nostre attività si distinguono anche sulle strade di tutti i giorni. Lo testimonia il

soglie dei 101 anni guida ancora e raccomanda a tutti prudenza e di “tenere il telefonino rigorosamente in tasca”. Lo confermano i nostri ricorrenti incontri sulla sicurezza stradale rivolti ai ragazzi e ai lavoratori per innalzare la cultura della prevenzione. Lo ribadiscono le analisi e gli studi dei nostri esperti: nelle pagine seguenti troverete il piano di lavoro del presidente della Commissione Mobilità ACM e alcuni utili e interessanti approfondimenti sul rinnovato Codice della Strada. Un testo normativo che necessitava di un adeguamento e che nella nuova versione, di cui ora aspettiamo numerosi decreti attuativi, fa valere con maggiore determinazione il principio secondo cui tutti devono rispettare le regole perché la strada non può essere una zona franca per qualcuno.

ACM è quindi impegnato a tutto tondo, protagonista nell’attualità ma forte della sua lunga e gloriosa tradizione.

Una storia che abbiamo raffigurato in un murale dedicato ai nostri (primi) 120 anni donato alla città di Milano: in via Franco Albini, alla presenza di numerose autorità, fra cui l’assessore del Comune Marco Granelli, abbiamo confermato il forte vincolo che ci lega a Milano e al suo territorio. Sempre al servizio degli automobilisti e di tutti i cittadini, sempre protagonista nel motorsport e nell’automobilismo storico. 

Socio ACM più anziano, Fausto Silini di Sesto San Giovanni, che alle

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Primavera in Trentino

“Ogni miele ha un profumo, un aroma, un sapore diverso.”

Api, miele e famiglia.

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Francesca Paternoster APICOLTRICE NOMADE

HLA SCOMPARSA DEL PRESIDENTE DI AC ALESSANDRIA

ÈVITANTONIO LIUZZI

BENVENUTO TONIO!

L’

OMAGGIO DI AUTOMOBILE CLUB MILANO

Un murale per la città

venuto a mancare improvvisamente nello scorso febbraio il presidente dell’Automobile Club di Alessandria Carlo Lastrucci, figura di forte riferimento del mondo dell’auto e del motorsport piemontese. Uomo di straordinaria passione e competenza, si distinse come sportivo e dirigente. Classe 1942, laureato in Giurisprudenza, Lastrucci fu pilota di regolarità e rally negli anni Sessanta e Settanta, passando poi a incarichi dirigenziali in ACI e CSAI. Organizzatore di manifestazioni e gare regionali e nazionali, collaborò a varie edizioni della “Mille Miglia” storica. Attualmente era impegnato nell’allestimento della Coppa Milano-Sanremo. Sotto la sua guida AC Alessandria ha sostenuto iniziative legate alla sicurezza stradale, all’educazione dei giovani conducenti e alla valorizzazione delle competizioni motoristiche. Alla famiglia le condoglianze dei dirigenti e del personale di AC Milano. 

Un pilota “mondiale” nuovo socio di Automobile Club Milano. Licenza sportiva del nostro sodalizio per l’ex pilota di F1

VETERANO DEL VOLANTE

AC MILANO PREMIA IL SOCIO PIÙ ANZIANO

a 101 anni, è in ottima salute, di mente e di corpo, ed è ancora in grado di guidare. Fausto Silini, classe 1923 (giorno di nascita… Natale), è il socio più anziano di AC Milano e in virtù di questo suo invidiabile primato e della sua “fedeltà” al nostro club, ha ricevuto una targa di riconoscimento consegnata dal Consigliere del Direttivo ACM, il sestese Pierfrancesco Gallizzi, dal Direttore di ACM, Paolo Roggero e da Cesare Vendramin, titolare della Delegazione di Sesto San Giovanni, alla quale è affiliato ininterrottamente dal 1963. Nativo della provincia di Bergamo e trasferitosi a Sesto San Giovanni nel 1941, il signor Fausto prese la patente nel 1961 e due anni dopo acquistò la sua prima auto, “una Simca 1000” ci tiene a ricordare. Lucidissimo e spigliato, a volte guida - moderatamente e con accanto la figlia Barbarala sua Fiat Tipo e rivolge a tutti un saggio monito: “Quando guidate tenete il telefonino rigorosamente in tasca”. Complimenti e auguri al nostro veterano. 

Da sinistra, il Direttore ACM Paolo Roggero, il titolare della Delegazione ACM di Sesto San Giovanni Cesare Vendramin, il Socio Fausto Silini, il Consigliere del Direttivo ACM Pierfrancesco Gallizzi

Un nuovo e prestigioso acquisto tra i soci dell’Automobile Club Milano. Diamo il benvenuto a Vitantonio Liuzzi (per i tifosi e gli amici semplicemente “Tonio”) che nelle scorse settimane ha scelto di associarsi al nostro Club per entrare in possesso della licenza sportiva che gli consente di operare nel mondo delle competizioni automobilistiche. Classe 1980, Campione italiano e mondiale di kart in gioventù (davanti a Schumacher), il pilota barese trapiantato a Pescara, ha gareggiato in varie categorie prima di approdare in F1 partecipando al Mondiale iridato tra il 2005 e il 2011. In seguito ha corso, tra l’altro, anche nel Mondiale Endurance e in Formula E, prima di chiudere la carriera di pilota nel 2017 con La GT Open.

Oggi Liuzzi si dedica all’attività di coaching mirata all’addestramento e alla crescita verso il professionismo di un drappello di giovani e giovanissimi talenti di tutto il mondo (a partire dai 10 anni) che segue sulle piste di gara portando avanti le attività della “accademia” Pro Racing Motorsport assieme a noti campioni come Giancarlo Fisichella e Marco Cioci. Benvenuto Tonio! 

Testimonianza di oltre un secolo di storia del sodalizio meneghino al servizio degli automobilisti e protagonista del Motorsport mondiale

Automobile Club Milano ha simbolicamente consegnato al Comune di Milano nello scorso dicembre il dipinto murale realizzato in via Franco Albini (sul muro esterno della Delegazione ACM di viale Ortles 81), che illustra e celebra simbolicamente gli oltre 120 anni di vita e attività del sodalizio milanese nato la sera del 3 giugno 1903 al Ristorante Savini dove 43 pionieri dell’automobile costituirono una associazione che sarebbe divenuta una delle maggiori istituzioni milanesi. Con il suo stile artistico di grande apertura verso una creatività trasversale e autonoma, e desiderosa di dialogare con le nuove generazioni, l’opera dell’artista Domenico Melillo, in arte Frode, è un tributo

iconografico a un’istituzione che ha contribuito in modo significativo al progresso della mobilità, della sicurezza e del motorsport, come missione istituzionale e parte integrante della storia e della cultura della città.

All’inaugurazione del murale, realizzato con vernici speciali di un’azienda leader del settore, sono intervenuti, oltre all’autore, Marco Granelli, assessore alla Sicurezza del Comune di Milano; Natale Carapellese, presidente del Municipio 5; il generale Francesco Lo Iacono, presidente della sezione di Milano dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia; il Consiglio Direttivo di AC Milano; il presidente della Commissione Mobilità di AC Milano Franco De Angelis e il presidente di AC Milano Geronimo La

Russa il quale ha detto: “Dopo avere donato alla città il monumento intitolato al grande pilota milanese Alberto Ascari, con questo murale vogliamo confermare il forte vincolo che ci lega a Milano. In questi anni di attività – ha aggiunto

La Russa - AC Milano ha contribuito alla crescita e allo sviluppo del suo territorio di competenza. In un’epoca in cui tutto cambia rapidamente è importante ricordare i valori che condividiamo con la città. Perché chi non ha memoria non ha storia”. 

101 anni di età, 64 di patente, 62 di tessera
Al centro, il presidente ACM Geronimo La Russa; alla sua destra il presidente del Municipio 5, Natale Carapellese e l’assessore comunale alla sicurezza, Marco Granelli

LOMBARDIA RALLY CUP 2024

Con la premiazione avvenuta all’Autodromo di Monza nello scorso dicembre si è conclusa con successo la prima edizione del Lombardia Rally Cup che dopo sei appassionanti appuntamenti agonistici, ovviamente tutti disputati sulle strade della nostra regione, ha salutato il successo del pilota Valtellinese Moreno Cambiaghi che ha preceduto sul podio la sua navigatrice Giulia Paganoni e il varesino Andrea De Nunzio, terzo con la Renault Clio rally5. Oltre 500 i partecipanti alla serie aperta dal Rally dei Laghi, e proseguita la disputa del Rally Prealpi Orobiche, del Rally Coppa Valtellina del Rally Valli Oltrepò del Rally 1000 Miglia e infine del Trofeo Villa d’Este. 

CONCORSO A PREMI ACI

SOCI FORTUNATI

DPREMIO FIA PER L’AUTODROMO

IL GP DI F1 CONFERMATO

A MONZA FINO AL 2031

opo il rinnovo dell’accordo con Formula 1, che garantirà la disputa del Gran Premio d’Italia sulla pista di Monza sino al 2031, l’Automobile Club d’Italia e l’Autodromo Nazionale Monza sono stati premiati con la Founding Members’ Club Heritage Cup ai FIA Awards 2024 tenuti a Kigali, in Ruanda.

PREMIAZIONE SOCI SPORTIVI 2024

I 100 campioni di AC Milano

Tradizionale festa dei piloti con Licenza sportiva del nostro Club.

Coppe e Trofei a vincitori, classificati e distinti della passata stagione

Il signor Alessandro Cagnazzi, (sulla sinistra del presidente La Russa) titolare di una Tessera ACI SISTEMA rilasciata dalla delegazione di San Giuliano Milanese e il signor Luca Bottini associato presso la nostra sede centrale con Tessera GOLD PREMIUM, sono i fortunati vincitori del concorso collegato alla Campagna di Incentivazione Rete ACI 2024. Come tali si sono aggiudicati il premio in palio: un telefono portatile Apple iPhone 15. Felicitazioni ai nostri soci. 

IN VENDITA I BIGLIETTI

F1 A MONZA E IMOLA

in vendita i biglietti dei Gran Premi di F1 2025 di Imola (16-17-18 maggio) e di Monza (5-6-7 settembre). I soci ACI beneficiano di tariffe speciali per l’acquisto di un limitato contingente di posti su specifiche tribune.

Le modalità di acquisto di tali biglietti sono pubblicate sul sito club. aci.it.Per quanto riguarda nello specifico il GP di Monza una sezione dedicata è reperibile sul sito www. monzanet.it.

Il riconoscimento, ritirato dal Presidente di Autodromo Nazionale Monza, Giuseppe Redaelli (nella foto con il Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem) celebra l’eccellenza nella promozione e salvaguardia dell’automobilismo storico, riconoscendo l’impegno del “Tempio della Velocità” nel mantenere viva la memoria di oltre un secolo di storia motoristica. Il premio è stato

assegnato all’ Autodromo di Monza dopo gli importanti interventi di ammodernamento del tracciato compiuti l’anno scorso che hanno consentito di rispettare i più moderni standard di sicurezza senza compromettere l’integrità storica del circuito. 

PREMIAZIONE IN CASA ACM

59 ANNI DI ATTIVITA’ PER IL DELEGATO DI PIAZZA FRATTINI

Il tradizionale incontro per gli auguri natalizi tra i dirigenti, i dipendenti e i titolari delle Delegazioni di Automobile Club Milano è stata l’occasione per un doveroso riconoscimento al lavoro e all’impegno di Pietro Umberto Piazzardi che da ben 59 anni, ovvero dal 1966, è la figura di riferimento della Delegazione e autoscuola di Piazza Frattini a Milano. Al centro della foto il “veterano” premiato. A sinistra il presidente di ACM Geronimo La Russa e il consigliere Enrico Radaelli; a destra, il vice presidente Paolo Longoni e il direttore ACM Paolo Roggero. 

Grande serata e gioiosa atmosfera, nello scorso febbraio, per la tradizionale premiazione annuale dei soci sportivi di AC Milano nella storica sede di Corso Venezia.

Gli ambiti riconoscimenti

- Coppe, Targhe, Trofei e Pergamene - sono stati consegnati davanti ad un gran pubblico nel corso di una cerimonia ufficiale, festosa e conviviale, ad oltre cento tra piloti, ufficiali di gara e addetti ai lavori, tesserati con Licenza sportiva del nostro Automobile Club. Un significativo riconoscimento per le vittorie, i piazzamenti e i meriti agonistici ottenuti nella passata stagione di gare.

Primo ad essere premiato per i suoi meriti “storici”, il campione Alessandro Pier Guidi, “licenziato” ACM e pilota ufficiale della

di Karting. Sulla destra, il dirigente ACI

la

Tra i premiati, oltre a Pier Guidi, anche la conduttrice televisiva e pilota Vicky Piria, prima nel Trofeo femminile ACM; Cristian Bertuca, Campione del Mondo FIA Karting KZ2 e la coppia Fersini-Cappello, campioni di Rally. “Oggi siamo particolarmente felici di ospitare e premiare qui, nella Casa degli Automobilisti, coloro che hanno tenuto alta la nostra bandiera in Italia e nel mondo – ha detto il presidente di ACM Geronimo La Russa –

Scuderia Ferrari, tre volte Campione del Mondo WEC nella categoria LMGTE Pro nel 2017, 2021 e 2022, nonché vincitore di due edizioni della 24 Ore di Le Mans con il team AF Corse su Ferrari 488 GTE, della 24 Ore di Spa 2021 su Ferrari 488 GT3 e della 24 Ore di Daytona 2024 su Ferrari 296 GT3. Dedicato a lui e ai suoi successi, nel corso della serata è stato anche presentato dall’autore Emiliano Tozzi, il libro “Sul tetto del mondo”.

Ringrazio poi Emiliano Tozzi che con il suo volume ci ha permesso di approfondire la storia di Alessandro Pier Guidi, che corre con licenza sportiva di Automobile Club Milano, sempre protagonista nel Motorsport nel corso dei suoi 122 anni di attività anche grazie alla progettazione e alla costruzione dell’Autodromo Nazionale Monza. Ci auguriamo che in futuro i premiati di oggi possano continuare a salire sui palcoscenici più prestigiosi del Motorsport”. 

Dallo scorso febbraio sono
Alessandro Pier Guidi premiato dal presidente ACM Geronimo La Russa
Vicky Piria, al centro tra il vicepresidente ACM Pietro Meda e il consigliere Enrico Radaelli (sulla sinistra), Pier Guidi, La Russa e il consigliere ACM Paolo Longoni (sulla destra)
A sinistra, Cristian Bertuca, campione italiano
Fabrizio Turci premia
coppia formata da Carmelo Cappello e Andrea Fersini, campioni italiani Rally Zona 4 Cl.RSTB 1.6

Gare, spettacolo e solidarietà

È partita la nuova stagione dell’Autodromo. Un calendario denso di eventi, motoristici e non. Momento clou il 7 settembre con il Gran Premio di Formula 1

Pronti VIA! In un impianto totalmente rinnovato dopo gli interventi dello scorso anno, la nuova stagione dell’Autodromo di Monza è ripartita da poche settimane e continuerà fino a dicembre totalizzando oltre 200 giorni di gare ed eventi nazionali e internazionali. Praticamente tutte le categorie automobilistiche presenti oltre a eventi non motoristici. Già disputata a fine marzo la gara inaugurale, il Ferrari Challenge Europe, monomarca del Cavallino che da 33 anni scende in pista a Monza e già festeggiata anche la partenza della Rievocazione Storica della Coppa MilanoSanremo, giunta alla XVI edizione il 10 aprile. In pista sono passate anche le veterane dell’ACI Historic Racing Weekend disputato nel week end dell’11-13 aprile.

IL CALENDARIO

DELLE GARE

In programma poi la 3 Ore GT World Challenge Europe powered by AWS (30 maggio - 1 giugno); ACI Racing Weekend 1 (20 –22 giugno) comprensiva di una prova del Kumho FIA TCR World Tour una sorta di Mondiale Turismo; Eurocup – 3 (4 - 6 luglio), con categorie di diversi Paesi Europei; Porsche Club Suisse (17-19 luglio).

A settembre il momento più atteso della stagione: la 96esima edizione del Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2025, dal 5 al 7 settembre. In pista anche Formula 2, Formula 3 e Porsche Supercup, quali gare di contorno. Ci

saranno nuove tribune e nuovi gradoni nel prato per meglio accogliere i 110 mila tifosi attesi la domenica. A seguire l’International GT Open (17 – 19 ottobre) e poi il secondo appuntamento con ACI Racing Weekend (24-26 ottobre): in pista le vetture del Campionato Italiano GT Sprint, le Euro F4 Championship, le Formula Regional European Championship by Alpine e le Porsche Carrera Cup. Terminata l’attività di pista tradizionale, l’Autodromo Nazionale Monza cambierà aspetto per ospitare i rally: il 9° Special Rally Circuit by Vedovati

Corse (15-16 novembre), e poi l’ormai classico Monza Rally Show (5-7 dicembre).

NON SOLO MOTORI

Le manifestazioni non motoristiche presentano un ricco calendario come il ritorno del Monza Sport Festival (24 – 25 maggio) con la disputa di gare di 50 discipline e circa 90 società coinvolte; quindi la quarta edizione di MIMO (27 – 29 giugno), festival motoristico internazionale con ingresso gratuito e la disputa della gara delle auto a guida autonoma dell’Indy Autonomous Challenge Poi sabato 27

Torna il MIMO tra Milano e Monza

A fine giugno i modelli più avanzati in città e le auto a guida autonoma in pista

Il MIMO, Milano Monza Motor Show, torna per la sua 4ª edizione dal 27 al 29 giugno 2025, confermando l’ingresso gratuito e l’esposizione open-air, capisaldi di un evento che unisce emozione e innovazione tra Milano e Monza e per il quale sono attesi oltre 200.000 visitatori da tutta Italia. Davanti alla Stazione Centrale di Milano, in piazza Duca D’Aosta, i visitatori troveranno un focus dedicato alla sostenibilità e alla sicurezza stradale, temi chiave per il settore automotive, che saranno esplorati durante MIMO dalle principali

settembre la suggestiva Endurance ciclistica F1RE - 12H Cycling Marathon e il giorno seguente, domenica 28, la Monza21, mezza maratona che comprende cinque corse: 30 km e 21 km competitive, 10 km competitiva e non competitiva e 5 km non competitiva. Autodromo Nazionale Monza ospita anche, importanti eventi a scopo benefico o di interesse sociale come la decima edizione del Run For Life (già disputata il 9 marzo); altri appuntamenti, la corsa/camminata non competitiva di LILT (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori) Handcycling GP Monza PD3R e Ride Beat l’8 giugno. Sempre nel solco della solidarietà la 6 Ruote di Speranza l’1 novembre. Due sere la settimana la pista sarà usufruibile per gli allenamenti delle società ciclistiche. Da segnalare infine un’app dedicata alle persone con disabilità realizzata in collaborazione con l’azienda WeGlad. 

case automobilistiche che presenteranno modelli e tecnologie pensate per una mobilità più sicura e rispettosa dell’ambiente.

Con MIMO all’Autodromo Nazionale di Monza si vivranno invece le emozioni

della pista e dell’Anello di Alta velocità con un programma ricco di attività adrenaliniche per il pubblico in tribuna, che potrà anche testare tutti i nuovi modelli più tecnologici e sostenibili delle case automobilistiche

nei test drive. Due location, Milano e Monza, e due inaugurazioni dinamiche di MIMO con la Journalist &Premiere Parade. Venerdì 27 giugno saranno i rappresentanti delle case e i giornalisti a dare il via

ufficiale a MIMO 2025 con la Journalist&Premiere Parade, la sfilata delle novità di prodotto dei brand che unirà Milano e Monza, un viaggio che connetterà i due poli vitali di MIMO, intrecciando l’innovazione del cuore urbano con la magia e l’emozione della velocità. Madrina dell’evento sarà la giornalista sportiva Federica Masolin che darà il via alle due inaugurazioni dinamiche di MIMO 2025. Pagani sarà grande protagonista di MIMO 2025 con il suo programma Arte in pista che nei tre giorni dell’evento vedrà la partecipazione dei proprietari di Huayra R, Zonda R e Zonda Revolución alle attività di pista. Il pubblico potrà assistere al massimo livello di tecnologia e innovazione presenti nel mondo del motorsport: tra le varianti di Autodromo Nazionale Monza gareggeranno le monoposto della Indy Autonomous Challenge, modelli Dallara AV-23 a guida autonoma e senza pilota. 

Testo di Paolo Moroni

SARA SAFE FACTOR PER I GIOVANI

A lezione di sicurezza

E’ ripartito dal Centro di Guida Sicura ACI di Lainate il tour itinerante 2025 in 20 tappe attraverso l’Italia che dal 2005 incontra i giovani in età di patente per promuovere la guida consapevole e responsabile

Presso il Centro di Guida

Sicura ACI-Sara di Lainate

è iniziata nello scorso febbraio l’edizione 2025 di “Sara Safe Factor”, il progetto itinerante di educazione dei giovani alla guida sicura e consapevole avviato nel 2005 e articolato quest’anno in 20 appuntamenti attraverso l’Italia. Organizzato da ACI Sport in collaborazione con Sara AssicurazioniCompagnia Assicuratrice ufficiale dell’ACI - e con Cicli Orbea, questa iniziativa ha finora coinvolto oltre 140 mila studenti universitari e delle medie superiori in età di patente.

A Lainate sono “scesi in pista” circa 200 studenti di istituti superiori delle province di Varese e Brescia e del Politecnico di Milano che hanno seguito un corso teorico condotto da personale specializzato di ACI Sport e arricchito dagli interventi di vari esperti tra i quali l’ex pilota di F1 Andrea Montermini. Alle “lezioni in classe” sono poi seguite, sulla pista del centro, esercitazioni pratiche in auto e su monopattini elettrici, coordinate da istruttori professionisti. 

A VOLTE LA LEGGE... NON È LEGGE!

Il casco? Lasciamolo a casa!

Da alcuni mesi il casco per i guidatori di monopattini è un obbligo. Abbiamo fatto un giro in centro a Milano, pochi lo rispettano. Ma Vigili e Polizia vergognosamente lasciano fare. Testo di Maurizio Gussoni

OLTRE 3 MILA VITTIME ALL’ ANNO

Il tema della sicurezza su strada è estremamente attuale. Secondo i più recenti dati del Rapporto ACI – ISTAT degli Incidenti Stradali, nel 2023 si sono infatti verificati 166.525 incidenti con 3.039 vittime, soprattutto tra gli occupanti di autovetture, e 224.634 feriti. Per quanto riguarda bici e monopattini, si sono registrate 233 vittime. Gli incidenti che hanno coinvolto i monopattini elettrici sono stati 3.365, con 3.195 feriti. Guardando la distribuzione per età, le vittime risultano concentrate nelle classi 20-29 anni e 45-59 anni per gli uomini, e oltre i 55 anni per le donne. Gli aumenti più consistenti rispetto al 2022 si registrano però, nel complesso, per le

classi di età oltre i 70 anni ma anche per i bambini tra 5 e 9 anni di età. Tra i comportamenti errati più frequenti sulle strade si registrano la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata, che insieme costituiscono complessivamente il 36,5% dei casi. I costi sociali dell’incidentalità stradale sono stimati a 18 miliardi di euro, pari all’1% del PIL nazionale. La sicurezza su strada è da sempre nel DNA del Gruppo Sara, che investe ogni anno l’1% del suo utile netto proprio nella sicurezza stradale. 

AMilano qualcuno si illude che le regole del Codice della Strada valgano per tutti? Se si illude, si sbaglia. A parte, ovvimente, quelle del divieto di sosta, quelle che rimpiguano

le casse del comune più “multoso” d’Italia. Sul resto, si nicchia. Se poi si parla di monopattini, entriamo in una sorta di tempio sacrale dove vengono difesi con motivazioni di

stampo ambientale, che sovente sfiorano il ridicolo. E così a Milano chi guida il monopattino ha una sorta di salvacondotto che gli consente di fare di tutto.

Andare in due, salire sui marciapiedi, investire anziani e, specialmente, circolare senza casco.

Casco che è obbligatorio da qualche mese, ma che, alla prova dei fatti, è un obbligo di aria fritta.

Noi di via! abbiamo fatto un giro per le zone centrali della città, quelle più frequentate da questi mezzi elettrici, quasi tutti modificati, basta vedere a quale velocità viaggiano! Ebbene, abbiamo

accertato che solo pochi sono ligi e marciano con il casco. La maggior parte fa esattamente come prima: coerentemente se ne infischiano delle regole. Atrettanto coerenti le Forze dell’Ordine, specie i vigili, che li lasciano fare. Addirittura abbiamo visto monopattini transitare a tutta birra e con il conducente senza casco davanti ai vigili. Uno lo abbiamo fotografato di fianco a una macchina della Polizia, i cui occupanti non gli hanno neanche sussurrato una ramanzina. Ma non va dimenticato che la mancanza del casco corrisponde alla totale mancanza di sicurezza. Cascare con quegli instabili veicoli, non è poi così difficile. E battere la testa contro qualche manufatto non è affatto impossibile. Ma, vista la gravità delle conseguenze di una lesione cranica, non si comprende come gli stessi conducenti non si rendano conto di quanto sia importante proteggere quella parte del corpo. Intanto il Comune che cosa fa? Si occupa di altro... 

16 anni di tradizione e di... fascino infinito

La rievocazione della Coppa Milano Sanremo, la “Signora delle Gare”, nata nel 1906 e giunta alla sua XVI edizione, è partita dal Tempio della Velocità e si è conclusa nella Città dei Fiori. Non è mancata un’esclusiva ed affascinante serata nei cantieri Riva di Sarnico.

L a chiamano la “Signora delle Gare”, ed il motivo è molto semplice: si tratta della più antica corsa automobilistica italiana, infatti è nata nel 1906. E la sua rievocazione storica è tra le più affascinanti o, per dirla tutta, la più affascinante kermesse di vetture d’epoca italiana. Una gara che passa (come a quei tempi passava) per itinerari da sogno, attraversando la Lombardia, una parte del Piemonte e le suggestive montagne della Liguria, e tutto questo godendo di panorami meravigliosi e di favolose tappe gastronomiche, di quelle che fanno venire l’acquolina in bocca al mondo intero. E, senza soluzione di continuità, con una percorrenza di oltre 1.000 km! Naturalmente la spina dorsale di tutto sono le auto, vetture d’epoca che, così numerose insieme, si vedono raramente. A partire dalle meravigliose Bugatti (una Type 40 Grand Sport del 1928 ed

una Type 37A del 1927), continuando con le Fiat 508, Lancia Fulvia Zagato, Alfa Romeo Giulia SS e spyder Duetto, Lancia Appia, Jaguar XK150, Fiat 1100A, oltre naturalmente alla solita flotta di Porsche, divisa tre 356 e 911. Insomma, una panorama automobilistico che spazia nel tempo, visto che le vetture storiche ammesse (90, divise in classi) devono essere state prodotte tra il 1906 ed il 2000. Alle quali, però, si aggiungono due altre categorie: le supercar e le youngtimer. La Coppa Milano Sanremo 2025 ha iniziato, per questa sua 16ma avventura, all’Autodromo Nazionale di Monza, il “Tempio della Velocità”, come lo chiamava Enzo Ferrari. Ed ha continuato con un vero colpo di teatro: la visita ai cantieri Riva di Sarnico, quelli dove sono stati prodotti in motoscafi in legno più belli del mondo, ammirati ancora oggi e frutto dell’ingegno e delle

capacità artigianali italiane. E poi via, dalla Franciacorta a Tortona, presso lo storico castello di Piovera, poi a Rapallo nel porto Carlo Riva. In seguito l’attraversamento in pompa magna del centro di Genova con il passaggio davanti alla sede ACI della Superba, il tragitto tra i paesaggi della Ruta e del Monte Fasce e la tradizionale sosta allo Yacht Club di Marina di Loano. Poi, dopo le prove speciali sui colli D’Oggia e del Melogno, finalmente è giunta l’agognata meta: Sanremo. Con una romantica sfilata sul lungomare ed un passaggio davanti al Teatro Ariston, la mitica sede del Festival della Canzone, infine una serata di relax con cena di gala. E tutto questo dopo aver attraversato ed affrontato i saliscendi dell’Appennino ligure, un percorso che ha messo a dura prova le vetture, molte delle quali vicine al secolo di vita. Finalmente, la domenica mattina,

Testi di Maurizio Gussoni e Stefania Camoletto
Nelle varie foto una Dino 308 GT4, la pista di Monza ed il percorso del secondo giorno, che ha portato la Coppa in Ligura attraverso il Piemonte.
Passando per scenari da sogno e meravigliosi monumenti, pezzi di storia dell’automobilismo hanno marciato su tortuose provinciali e strade di campagna.
Sembra uscita da una favola, ma ecco una splendida Bugatti che sovrasta una delle scogliere più belle d’Italia, quella ligure.

l’ultima fase, la partenza da Sanremo per raggiungere Asti, un piacevole pranzo presso il palazzo Mazzetti e poi a Milano, in Corso Venezia - ricevuti dal presidente, Geronimo La Russa - sede dell’Automobile Club, grande sponsor morale di questa manifestazione. In questi locali, dello storico ACI Milano, si è svolta la cerimonia della premiazione.

Ecco i risultati: per la classe Grandi Eventi, Andrea Vesco e Fabio Salvinelli su Fiat

508 S; per la Sanremo Legend, Stefano Ginesi e Susanna Rohr su Porsche 911

2.4 T Targa; per la classe Rendez Vous, Gianluigi Smussi e Federico Smussi su MG TF. Mentre per la romantica Coppa delle Dame... vedi riquadro. Un premio nato agli inizi del secolo scorso per merito degli organizzatori della Coppa e della “rivoluzionaria”presenza delle signore alla guida delle auto.

Due curiosità? La partecipazione a questa gara del micro veicolo elettrico Microlino Spiaggina, erede della rivoluzionaria Isetta degli Anni ‘50. E poi la possibilità per gli equipaggi di provare il nuovo carburante

Come in passato, anche per questa XVI edizione l’organizzazione della Coppa Milano Sanremo ha voluto come ospite la Croce Rossa di Agrate Brianza (MB) che è intervenuta con un mezzo di emergenza condotto da personale volontario.

di Marline Collection, per la gran parte prodotto con componenti rinnovabili, che sarà presente nell’alimentazione di alcune vetture, tra cui una Aston Martin V8 del ‘72. Con la promessa che questo carburante non farà affatto rimpiangere le prestazioni della classica benzina! “Anche quest’anno la Rievocazione della Coppa Milano-Sanremo è stata inserita come prova del Campionato Italiano Grandi Eventi 2025 di ACI Sport, che ha in programma manifestazioni ricche di fascino.”, ha affermato Pietro Meda,

ANCHE QUEST’ANNO L’OMAGGIO DI VIA! ALLE DAME VINCITRICI

Può un evento di gran classe come la Coppa non rendere omaggio alle donne? Impossibile, si tradirebbe il verbo di D’Annunzio che mise al femminile l’automobile, paragonandola, nella leggiadria, ad una signora. E via!, per non essere da meno, ancora una volta ha voluto premiare le vincitrici della Coppa delle Dame, un premio tutto dedicato alle signore alla guida.

A Maria Ines Tajana e Laura Confalonieri, vincitrici di questa edizione a bordo di una Alfa Romeo Spyder Duetto del ‘66, sono state consegnate due riproduzioni del dipinto dell’artista Alberto Peppoloni, realizzato proprio per questa edizione della Coppa. Lo stesso artista, dopo averle firmate, ha consegnato gli omaggi del nostro magazine alle due gentili dame.

PEPPPOLONI È L’AUTORE DEL DIPINTO IN COPERTINA

Ancora una volta l’artista Alberto Peppoloni ha realizzato un dipinto per celebrare la Coppa, dipinto riprodotto in copertina. Sullo sfondo lo scenario della costiera ligure, in primo piano una meravigliosa Bugatti (che ha realmente corso) ed in mare il re dei motoscafi, il Riva Aquarama. Due inimitabili simboli del genio italiano.

Vicepresidente vicario di Automobile Club Milano, ”Siamo orgogliosi di contribuire all’organizzazione della gara automobilistica più antica d’Italia ospitando qui nella sede di AC Milano sia la sua presentazione, sia il suo arrivo. Questa manifestazione offre l’opportunità di raccontare la nostra terra attraversando tre regioni, ognuna con la sua storia e le sue meraviglie. Il tutto in una chiave sportiva, che attrae turisti ed appassionati riuniti in questo grande evento. Anche nell’edizione 2025 la griglia di partenza offre vetture che hanno scritto pagine memorabili del Motorsport e che costituiscono un patrimonio incommensurabile di storia e di cultura”, È finita questa XVI edizione, quindi è il momento dei ricordi e della smobilitazione? Niente affatto, è solo giunto il momento di cominciare a pensare all’edizione del 2026, quella che sarà la 17ª rievocazione storica della... mitica Coppa Milano Sanremo. 

Una Ferrari BB bianca, un’Aurelia che si affaccia sul mare, il porto di Rapallo ed i cantieri Riva, dove nacquero i motoscafi più belli del mondo.

Donne & motori: un’unione che fa la forza

Quaranta donne con posizioni importanti nel mondo dell’auto immortalate sui “pezzi” da collezione del Museo Cozzi per una rassegna che merita di essere visitata

Testo di Saverio Villa

S e nel 2025 e siete ancora imbrigliati in frasi fatte del tipo “Donne e motori, gioie e dolori” o “Donna al volante, pericolo costante” è un problema grosso e solo vostro

Se ne volete una dimostrazione fate un salto alla mostra fotografica itinerante “Donne e Motori? Gioie e basta” per rendervi conto che le donne sanno sì stare accanto ai motori ma non certo per fare da tappezzeria.

La mostra è stata ideata da Elisabetta Cozzi, fondatrice nel 2015 del Museo Fratelli Cozzi di Legnano che, come gli appassionati sanno bene, ospita una collezione unica di vetture Alfa Romeo. Elisabetta è certamente una figura di spicco nel mondo automobilistico italiano e ha dedicato la sua carriera proprio alla valorizzazione del ruolo delle donne nel settore

La mostra “Donne e Motori? Gioie

e basta” mette sotto i riflettori 40 donne protagoniste in ambito istituzionale, culturale, sociale e professionale, ma tutte con un forte legame con le auto Sono state immortalate dalla fotografa Camilla Albertini, che è riuscita

a catturare la loro grinta e il loro carisma mentre posavano accanto o a bordo dei “pezzi” pregiati della collezione Cozzi. E il tema della terza edizione della mostra è la “sorellanza”, perché ognuna della protagoniste ha posato con un’amica, una collega o una complice di avventure. Come potete vedere nella selezione di scatti di queste pagine. Insomma: una dose doppia di ispirazione e di potere al femminile. Nel corso del tour 2024 la mostra è stata a Roma, Milano, Torino, Reggio Emilia e addirittura a Belgrado. E ora è in corso il tour 2025 Chi desidera vedere la mostra trova tutte le informazioni nel sito www. museofratellicozzi.com e chi fosse intenzionato ad ospitarla può scrivere a info@museofratellicozzi.com Perché i motori rombano, ma le donne possono fare ancora più rumore. 

Martina Rabbolini e Alessia Branca
Laura Lavizzari e Elisabetta Cozzi, promotrice dell’iniziativa
Marta Modena e Claudia “Elasti” De Lillo
Himara Bottini e Francesca Azzali
Eugenia Capanna e Francesca Gasperi
Alessia Del Corona e Federica Sala
Tiziana Vallone e Maria Letizia Giorgetti
Beatrice Lerose e Marta Gasparin
Irma Conti e Rita Paparella

Al volante il tasso è fisso

Vietato lasciarsi andare. Possono bastare due grappini per superare i limiti fissati dal Codice. Vari i fattori che determinano la concentrazione di alcol nel sangue da persona a persona. Le unità alcoliche di riferimento

Testo di Paolo Moroni

Quanto si può bere prima di mettersi al volante? Per essere sicuri al 100% e al riparo da rischi, valutazioni errate e sanzioni, si potrebbe consigliare la sobrietà totale, ovvero “zero alcol”. Tuttavia la risposta più corretta, sebbene generica, è “dipende”. E questo perché gli effetti di un bicchiere di birra, vino, aperitivo, superalcolico o altro, sulle capacità del guidatore dipendono da vari fattori. Quelli determinanti sono il tipo di bevanda e la quantità ingerita, il sesso del guidatore, il suo peso, il fatto di aver bevuto a stomaco vuoto o pieno, il tempo trascorso dal momento dell’assunzione (ovvero lo “smaltimento”)

oltre a fattori soggettivi come l’età o il tipo di reazione personale all’alcol non disgiunta dalla concomitanza con l’assunzione di farmaci, specialmente ipnotici, ansiolitici, antidepressivi, antistaminici e da terapie di contrasto al diabete o alle cardiopatie. Fatta eccezione per i neopatentati nei primi tre anni di guida, bere (moderatamente) prima di salire in auto non è vietato, ma bisogna farlo secondo tipo e quantità di bevande che non determinino il superamento del limite di presenza di alcol nel sangue (oovvero il Tasso alcolemico) previsto dalla legge. Come detto, ogni persona può reagire in modo diverso all’assunzione di alcol, ma ciò che vale è il tasso alcolemico rilevato dall’etilometro che non deve essere superiore ad una concentrazione di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue. Il punto fermo sono i dati (seppure indicativi) riportati nelle tabelle del Ministero della Salute, qui pubblicate, in cui i valori alcolemici sono basati sull’assunzione di unità alcoliche di riferimento entro 60-100 minuti precedenti. Alcuni esempi. Se una donna di 45 Kg ha ingerito a stomaco vuoto una birra leggera la sua alcolemia sarà di 0,39 grammi di alcol per litro di sangue, quindi al di sotto del limite legale di 0,5 g/L. Tutto regolare. Altro caso quello di

una donna di 60 Kg che abbia assunto pur a stomaco pieno due superalcolici da 60° per una alcolemia attesa di 0,35 + 0,35 g/l. cioè uguale a 0,70, quindi oltre il limite. Passando agli uomini poniamo il caso di una persona di 75 Kg che abbia assunto a stomaco vuoto due birre speciali per una alcolemia attesa di 0,82 g/L (0,41+0,41) quindi fuori legge. Oppure il caso di un uomo di 80 Kg che a stomaco pieno abbia bevuto due bicchierini di superalcolico da 60° per un tasso totale di 0,40 g/L (0,20+0,20) quindi regolare. Di solito in 2-3 ore si azzera il valore di una unità alcolica. A stomaco pieno il tempo può ridursi a 1-2 ore. 

LIVELLI TEORICI DI ALCOLEMIA RAGGIUNGIBILI DOPO l’ASSUNZIONE DI UNA UNITÀ ALCOLICA

UNITA’ ALCOLICHE DI RIFERIMENTO

 Lattina di 330 cc di birra (analcolica, normale, leggera, speciale o doppio malto) da 0,5° a 10°;

 calice di 125 cc di vino da 12°;

 bicchiere di 80 cc di vino liquoroso-aperitivo da 18°;

 bicchierino di 40 cc di digestivo di 25°/30°;

 bicchierino di 40 cc di superalcolico da 35° a 60°;

 100 cc di Champagne/spumante da 11°;

 alcolici premiscelati da 100cc/150 cc da 2,8°a 5°.

I NTERVISTA A FRANCO DE ANGELIS

Mobilità e area metropolitana

Incontro con il nuovo presidente della Commissione Mobilità Acm

A cura di Paolo Redaelli

Franco De Angelis è da fine ottobre il nuovo presidente della Commissione Mobilità di AC Milano. Esperto del settore trasporti, nel tempo ha svolto attività e ricoperto cariche in numerose amministrazioni pubbliche a livello milanese e lombardo. Fra le molte, basti ricordare il ruolo di coordinatore del Piano Trasporti Regionale per Regione Lombardia e le numerose volte in cui è stato assessore del Comune di Milano e poi della Provincia di Milano. Come libero professionista ha operato nel settore ambientale, della pianificazione territoriale e dell’Information Technology. In Ferrovie Nord Milano e in Assintel ha ricoperto la carica di vicepresidente. In ambito Automobile Club ha fatto parte del Consiglio generale dell’ACI quale rappresentante di Regione Lombardia, mentre dal 2001 è componente della Commissione Mobilità dedicata al Traffico e ai Trasporti, di cui è stato anche vicepresidente. Succede al prof. Cesare Stevan, presidente della Commissione ACM dal 1991 al maggio 2024, con cui De Angelis ha collaborato anche in ambito universitario presso la Facoltà di Architettura.

Presidente, come si configura il rapporto con le Istituzioni e le Associazioni presenti sul territorio?

AC Milano non è un semplice sindacato dell’automobilista, bensì rappresenta un Ente sempre proteso a favorire provvedimenti e suggerire alle Istituzioni soluzioni e studi volti a migliorare il “Sistema della Mobilità” di persone e cose nel suo complesso. Forte degli innumerevoli documenti prodotti in tanti anni, la Commissione continuerà il suo lavoro nell’interesse degli utenti di tutti i mezzi di trasporto. Entrando nel merito dei singoli problemi, grazie al prezioso contributo dei suoi validi componenti. Continuando a offrire alle Istituzioni i risultati dei suoi studi e le proposte che ne scaturiscono. Supportando con convinzione il presidente Geronimo La Russa nel suo incessante e costruttivo lavoro di confronto con le istituzioni sui temi della mobilità.

La sua lunga storia all’interno delle Istituzioni racconta un impegno incessante per una mobilità efficiente al servizio dei cittadini. Quali sono stati i cardini fondamentali della sua attività?

Nelle mie esperienze all’interno delle Istituzioni ho avuto la fortuna di collaborare con amministratori e tecnici cultori della materia sempre attenti ad affrontare le complessità della mobilità su larga scala. Milano, va infatti sempre tenuto ben presente, è al centro di un sistema policentrico che coinvolge circa 7 milioni di abitanti di più regioni. Quindi le soluzioni ai problemi della mobilità della città di Milano vanno ricercati a livello di vasta area metropolitana, non chiudendosi entro i ristretti confini daziari.

Fra le molte decisioni prese a livello regionale e in qualità di assessore del Comune di Milano e della Provincia di Milano, di quali è particolarmente orgoglioso per un’ottimale mobilità?

La più grande soddisfazione è stata quella di coordinare il programma trasporti di Regione Lombardia e di collaborare alla realizzazione del

Passante Ferroviario. Un virtuoso accordo tra Regione, Comune e Provincia di Milano, Ferrovie dello Stato che ha permesso la realizzazione di questa fondamentale opera per la mobilità del nostro territorio di cui oggi tutta la comunità regionale ne condivide i benefici. E poi l’aver avviato con Aci la prima esperienza di tariffazione della sosta nella città di Milano, l’Acipark.

La sua storia in Automobile Club nasce negli anni Novanta, come si appresta ora a guidare la Commissione Mobilità ereditata dal prof. Stevan?

Essere presidente di questa Commissione mi onora poiché questo Gruppo di studio dagli anni Novanta in poi è stato testimonianza di grande coerenza in materia di mobilità. Continuità garantita nel tempo dal lavoro di Cesare Stevan e dei vari componenti confortato dal consenso e dalla condivisione dei presidenti Acm.

E come contribuirà la Commissione a difendere gli interessi degli utenti di tutti i mezzi di trasporto?

Affrontando tematiche concrete, come l’inderogabile esigenza di realizzare parcheggi, lo sviluppo e la qualità del trasporto pubblico, la sicurezza dei nostri spostamenti grazie a utenti della strada responsabili e a infrastrutture ben mantenute, la transizione green che sia credibile e non penalizzi utenti e attività produttive, ecc. Argomenti che stiamo vagliando e su cui presenteremo analisi e proposte concrete, a partire dalle pagine della rivista Via!.Tutto questo tenendo ben presente le complessità del sistema della mobilità. Non serve a nulla, scontrarsi sull’uso dell’automobile, sulle piste ciclabili, sui monopattini o sul funzionamento o meno di questa fantomatica Città metropolitana che malamente ha preso il posto della Provincia. Serve un salto culturale centrato sull’organizzazione della mobilità nella vasta area metropolitana. AC Milano lo ripete da anni e continuerà a sostenere questa impostazione. 

DOSSIER MOBILITÀ 2025

CODICE DELLA STRADA

LE NOVITÀ ALLO SPECCHIO

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 280 del 29.11.2024 è stata pubblicata la legge 25.11.2024 n. 177 recante “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285”. Una serie di articoli che sommariamente sono chiamati da molti “Il nuovo Codice della Strada”. Abbiamo chiesto ad alcuni esperti della Commissione Mobilità ACM di evidenziare le maggiori innovazioni introdotte, in particolare sottolineando gli aspetti che più incidono sulla sicurezza degli spostamenti.

SICUREZZA DELLA CIRCOLAZIONE = CULTURA STRADALE E CERTEZZA DELLA SANZIONE

Testo di Filippo Rosada, Avvocato del Foro di Milano

La finalità del legislatore è il miglioramento della sicurezza della circolazione stradale, attraverso interventi che non si limitino ad inasprire le sanzioni a scopo di deterrenza, ma siano diretti anche ad intervenire sulla cultura stradale

Non si può non considerare positivamente, pertanto, l’art. 5 che prevede la promozione dell’attività formativa nelle scuole, con lo scopo di promuovere la formazione dei giovani in materia di comportamento stradale e della sicurezza del traffico e della circolazione. Sono altresì state previste altre norme volte ad accrescere la preparazione dei futuri possessori di certificati di idoneità alla guida. L’art. 8 introduce nuovi obblighi relativi alla esercitazione alla guida, così che l’aspirante al conseguimento della patente di categoria B, solo dopo aver effettuato, con l’autoscuola, esercitazioni in autostrada o su strade extraurbane anche di notte potrà esercitarsi con altro accompagnatore. Effetto deterrente si ritiene avrà l’art. 4 che dispone una “mini” sospensione

e revoca della patente in caso di alcune gravi violazioni delle norme sulla circolazione stradale che di per sé non prevedono detta “sanzione” se non, eventualmente, alla seconda violazione. Si tratta, pertanto, di un provvedimento automatico che non necessita dell’intervento del prefetto, applicabile sin dalla prima violazione ai conducenti con un punteggio della patente inferiore a 20. La durata della sospensione breve è di sette giorni ovvero di quindici giorni e viene raddoppiata se il conducente ha provocato un incidente stradale. Ai sensi dell’art. 10, inoltre, sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali, alcune gravi violazioni (inversione del senso di marcia, circolazione su corsie non consentite, divieto di circolazione di determinati veicoli ecc.) potranno essere rilevate attraverso l’uso delle telecamere con documentazione fotografica o filmata. Detta possibilità di rilevazione delle violazioni potrà essere applicata anche sulle strade urbane per accertare l’omesso

obbligo di precedenza in corrispondenza di piste pedonali o ciclabili ovvero l’utilizzo indebito di stalli di sosta riservati a disabili o ad altre categorie di istituzioni o soggetti specificatamente identificate.

Oltre che con mezzi quali le apparecchiature di controllo della velocità o delle Ztl, l’art. 10 prevede che la mancata copertura assicurativa obbligatoria dei veicoli potrà essere rilevata a mezzo documentazione fotografica o filmati proveniente da apparecchiature per il rilevamento delle violazioni semaforiche.

In fine, l’art. 21, introducendo gli articoli 19bis e 19ter c.d.s., dispone la possibilità di comunicare agli utenti della strada messaggi imperativi – dalla cui violazione può seguire la comminazione di una sanzione – a mezzo pannelli luminosi a messaggio variabile. Vi è inoltre un intervento che certamente incontra il favore di quegli automobilisti che si vedono recapitare più sanzioni per la medesima violazione (ad es.: più autovelox posti nel medesimo

tratto stradale urbano). L’art. 6 del ddl implementa l’art. 198 cds con il comma 2-bis, disponendo che quando più violazioni delle medesime disposizioni degli articoli 6 e 7 (Regolamentazione della circolazione fuori dei centri abitati e Regolamentazione della circolazione nei centri abitati) sono accertate, senza contestazione immediata, nella stessa zona a traffico limitato, nella stessa area pedonale urbana ovvero sul medesimo tratto di strada su cui insiste una stessa limitazione o uno stesso divieto, attraverso dispositivi di controllo da remoto delle violazioni di cui all’articolo 201, si applica una sola sanzione per ciascun giorno di calendario, anche nel caso in cui siano previste limitazioni del traffico solo in determinate fasce orarie nella medesima giornata, nonché nel caso in cui una fascia oraria di vigenza termini il giorno successivo.

Si auspica, infine, che la delega al Governo per la revisione del codice della strada, venga utilizzata per garantire ancor meglio i beni tutelati dalla legge speciale: la fluidità del traffico e la sicurezza di tutti gli utenti. 

DOSSIER MOBILITÀ 2025

MONOPATTINI? LA PAROLA ORA AI DECRETI ATTUATIVI E AI CONTROLLI

E

ra il 2019 quando il ministro dei Trasporti introdusse, per decreto, la prima regolamentazione dei monopattini. Le norme si manifestarono subito rabberciate e inadeguate, tanto da definire quei mezzi di locomozione come dispositivi, non sapendo in quale categoria di veicoli andassero ricompresi. Ma il fenomeno era stato creato e, soprattutto, le società di sharing avevano già cominciato a riempire le città di variopinti monopattini, con un fatturato di assoluto rilievo. Ancora una volta, ci si fece prendere la mano da quanto già accadeva all’estero, senza minimamente preoccuparsi degli effetti. Poi arrivarono i primi incidenti e le conseguenti polemiche: si pensò di correre ai ripari con un primo intervento legislativo che equiparasse i monopattini alle biciclette. Ma sulle strade compaiono monopattini sempre più aggressivi e performanti, che sviluppano velocità significative e, soprattutto, imperversa un utilizzo indiscriminato, senza regole e controlli. Ma non succede nulla per cinque lunghissimi anni. Tanto ci è voluto perché il legislatore riuscisse a introdurre una

regolamentazione organica, all’interno della riforma del codice della strada entrata in vigore nel dicembre 2024. Il buon senso e le ragioni della sicurezza hanno la meglio sulle ragioni (certe) delle aziende e quelle dell’ambientalismo a ogni costo. Dal 14 dicembre 2024 tutti devono (dovrebbero) indossare il casco; nessuno può (potrebbe) portare oggetti o altre persone; è (sarebbe) vietato circolare sui marciapiede o contromano…Bene, ma non benissimo. La riforma è ancora solo parzialmente efficace: obbligo di copertura assicurativa e dotazione di contrassegno di identificazione stanno ancora alla finestra, in attesa di decreti attuativi, come peraltro numerose altre previsioni contenute nella riforma decembrina. Nel frattempo, sarebbe opportuno non abbassare il livello di attenzione, anzi, di elevare quello dei controlli e della comunicazione in termini di informazione ed educazione alla sicurezza e legalità. Il legislatore ha dato una discreta sferzata. Ora la risposta più adeguata deve arrivare dal sistema sicurezza, specie da chi deve fare i controlli. Tutti hanno sotto gli occhi la

crescente diffusione di veicoli elettrici che, categorizzati come biciclette - pardon velocipedi – a pedalata assistita, sono in realtà ciclomotori, per caratteristiche strutturali e prestazioni. Il legislatore non riesce a tenere il passo con il mercato della mobilità elettrica, abilissimo nell’insinuarsi nei vuoti di legge. Le caratteristiche costruttive e le prestazioni di questi falsi velocipedi, a mio avviso, consentono fin d’ora di assimilarsi a ciclomotori, con la conseguente possibilità di procedere all’irrogazione delle sanzioni già previste dal codice per assenza di targa, di copertura assicurativa, per guida senza patente e senza casco, per cominciare. Ma la domanda fondamentale rimane: come e quanto contribuiscono questi veicoli alla insicurezza stradale? Quali sono gli strumenti a tutela delle vittime di incidenti causati da questi veicoli? La risposta non può e non deve tardare come per i monopattini. Il vero problema con il quale Istituzioni, Enti locali e forze sociali devono oggi confrontarsi non è solo quello delle funzioni e delle risorse, ma culturale e cioè che Modello di Mobilità vogliamo. 

L e condizioni psicofisiche del conducente sono sempre stato oggetto di attenzione da parte del legislatore al fine di garantire una circolazione stradale sicura. La guida in stato di ebrezza prevede delle sanzioni a seconda del tasso alcolemico, che comportano la sospensione della patente e, nei casi più gravi, una sanzione penale con la conseguente confisca del veicolo. Le modifiche introdotte non vanno ad incidere sull’impianto sanzionatorio previgente, bensì introducono due nuovi elementi:  l’obbligo di avere

l’alcolock, un dispositivo da installare sul veicolo condotto da chi è stato condannato per guida in stato di ebrezza, nel quale si deve espirare, impedendo l’avviamento del motore qualora nell’aria espirata vi siano tracce di alcol.

 L’obbligo di essere completamente sobrio (tasso alcolemico pari a zero) per tutti coloro che sono stati condannati per guida in stato di ebrezza. Queste prescrizioni vengono individuate sulla patente con due codici: il 68 ed il 69, i quali impongono a chi guida di essere sempre completamente sobrio (codice 68), e di essere alla

guida di un veicolo su cui è installato un dispositivo alcolock (codice 69). Se non fosse in regola, oltre alla sanzione pecuniaria, subirà anche la sospensione della patente da uno a sei mesi. La disciplina relativa alle guida dopo avere assunto sostanze stupefacenti è stata oggetto di modifiche più radicali, non tanto nelle sanzioni, che rimangono inalterate (arresto da sei mesi ad un anno e l’ammenda da euro 1.500 ad euro 6.000, sospensione della patente di guida da uno a due anni e confisca del veicolo), bensì nelle procedure di accertamento. Si passa da un accertamento

ed accessorie indicate, non essendo possibile pensare che il sottrarsi all’accertamento possa

essere un modo per aggirare la norma e non essere sanzionati. Sia in caso di accertamento

dell’assunzione delle sostanze stupefacenti, sia in caso di rifiuto, non sarà possibile continuare a

guidare il veicolo, che potrà essere dato in custodia ad un conoscente o immesso presso un deposito. 

MODIFICHE ALLA DISCIPLINA DELLA CICLABILITÀ, NUOVE DIZIONI E PRESCRIZIONI

Concetti e dizioni come “corsia per velocipedi” o “pista per velocipedi” vengono introdotti sin dagli anni ’60 con la Convenzione di Vienna sulla circolazione stradale e già allora nasceva una distinzione importante: quella tra una strada a uso esclusivo delle biciclette (pista) e una potenzialmente occupabile anche con altri mezzi di trasporto (corsia).

Oggi la realizzazione di piste, corsie o itinerari ciclabili si inserisce in una più ampia prospettiva di sicurezza stradale, di sostenibilità e intermodalità della mobilità urbana, ma ancora, sotto l’aspetto squisitamente normativo, permangono dubbi e equivoci interpretativi sulla corretta attuazione dei provvedimenti soprattutto in ambito urbano.

La legge 177/2024 ha introdotto alcune modifiche alla disciplina della ciclabilità. Ma cosa è realmente mutato?

La nuova legislazione, innanzitutto, non modifica il quadro normativo principale per la realizzazione delle piste ciclabili, che resta disciplinato sempre dal D.M. 557/1999. Come l’articolo 13, comma 4-bis, che obbliga a includere piste ciclabili nelle nuove strade delle categorie C, D, E ed F. Con la Legge 177/2024 vengono invece

dello stato di alterazione psicofisica a seguito dell’assunzione di sostanze stupefacenti, alla mera verifica della presenza di sostanze stupefacenti nell’organismo del conducente. È così più agevole accertare la violazione, essendo sufficiente che dalle analisi effettuate sui liquidi biologici del conducente risulti che il soggetto in precedenza sostanze stupefacenti. Qualora il conducente si rifiutasse di sottoporsi all’accertamento sui liquidi biologici, verrebbe comunque sottoposto alle sanzioni penali

Lapportate rilevanti modifiche agli articoli introdotti nel 2020 con il D.L. 34/2020 e il D.L. 76/2020 che prevedono nuove dizioni e prescrizioni tecniche da adottare, soprattutto per i tecnici progettisti e gli Enti proprietari delle strade previsti agli art.2 e 3 del CdS, come:

 Strada urbana ciclabile (art.2 comma 3 lettera E bis): intesa come strada urbana ad unica carreggiata, con limite di velocità non superiore a 30 km/h e definita da apposita segnaletica verticale, con priorità per i velocipedi;

 Corsia ciclabile (art. 3 comma 1-12 bis): parte longitudinale della carreggiata di strade urbane idonea alla circolazione dei soli velocipedi in direzione opposta all’unica direzione consentita a tutti i veicoli ma nei soli casi in cui non sia possibile l’inserimento di una pista ciclabile;

 Zona ciclabile (art. 3 comma 1-54 bis): zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione con priorità per i velocipedi, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine;

 Zone di attestamento ciclabile (art. 3 comma 1-55 bis): sostituiscono le

a recente Legge n.177/2024 ha introdotto significative modifiche al Codice della Strada (di seguito anche “CdS”) e alla Legge 160 del 27 dicembre 2019 in materia di monopattini e altri dispositivi. Relativamente ai monopattini è previsto l’obbligo di targa, casco e assicurazione, con limitazione alla circolazione solo su strade urbane con limite massimo di 50 km/h. Restano il divieto di circolazione sui marciapiedi e l’equiparazione ai velocipedi. Per la ciclabilità, si definiscono meglio le infrastrutture destinate alla mobilità ciclabile, come strada urbana ciclabile, corsia ciclabile e zona di attestamento ciclabile. Inoltre, il sorpasso dei velocipedi deve avvenire con un distanziamento laterale minimo di 1,5 metri, dove possibile. I provvedimenti mirano a migliorare la sicurezza

cosiddette “case avanzate” e riguarda un tratto di carreggiata compreso tra due linee di arresto, destinato all’accumulo e alla manovra dei velocipedi in attesa di via libera.

Le nuove integrazioni, sebbene abbiano esplicitato, in linea di principio la necessità di porre un chiaro indirizzo normativo, evidenziano tuttavia ancora alcuni aspetti contradditori e di difficile interpretazione che necessiterebbero di uno specifico Decreto Attuativo.

In assenza di questo, infatti, soprattutto in relazione a determinate scelte progettuali da assumere in alternativa alla realizzazione di infrastrutture stradali strutturate per i velocipedi, quali ad esempio le corsie in sola segnaletica, il compito per chi dovrà realizzarle ed istituirle risulta ancora complesso e gravido di insidie.

Un punto certo, comunque, questa Legge lo ha definito: le modifiche alla circolazione stradale in materia di ciclabilità non hanno effetto retroattivo e quindi, salvo diversa indicazione, alcune soluzioni sperimentate in passato in alcune realtà urbane, rimangono pertanto consolidate e attive. 

STRADALI

stradale attraverso norme più stringenti per veicoli e conducenti, usando la leva di sanzioni molto più severe. Tuttavia, emerge un’evidente carenza nell’attenzione alla “qualità” della infrastruttura che rappresenta, invece, uno dei tre vertici fondamentali del noto triangolo di interazioni “uomo-veicoloinfrastruttura” sottese alla sicurezza stradale. In tale contesto, le ataviche lacune, sulla qualità del piano viabile

in particolare, non sono state colmate dalla Legge 177, che ha sostanzialmente trascurato la componente infrastrutturale; si è così persa un’altra importante opportunità per definire gli standard qualitativi per le pavimentazioni stradali laddove è noto, anche ai non tecnici, che le prestazioni in termini di regolarità e aderenza del piano viabile sono essenziali ed imprescindibili per la

Testo di Emiliano Bezzon, già Comandante Polizia Locale di Milano e Torino
Testo di Ferdinando Longobardo
Testo di Maurizio Crispino e Arianna Antoniazzi, Politecnico di Milano
Testo di Pietro Garbagnati

sicurezza della circolazione, sia in ambito urbano che extraurbano. In città, la molteplicità e diversità di utenti e mezzi, insieme alla maggiore vulnerabilità delle utenze deboli, rendono ancora più stringente la necessità di disporre di pavimentazioni in condizioni idonee, eppure nulla è mutato rispetto alla situazione ante Legge 177; i monopattini, non a caso oggetto di specifiche modifiche normative, rappresentano un esempio emblematico: le loro caratteristiche geometriche e meccaniche (baricentro alto, scarsa stabilità, pneumatici di piccole dimensioni, sospensioni assenti o poco performanti) li rendono

particolarmente sensibili alle irregolarità del piano stradale (buche, dislivelli dei chiusini, rotaie del tram, avvallamenti, giunti e pavimentazioni storiche in sanpietrini o lastre di pietra) ma, nonostante ciò, le nuove disposizioni si limitano a prevedere che, per i servizi di noleggio di monopattini autorizzati mediante delibera della Giunta Comunale, possano essere imposte limitazioni alla circolazione in determinate aree urbane attraverso sistemi automatici che ne impediscano il funzionamento, senza specificare se tali restrizioni possano riguardare anche le zone con pavimentazione non idonea, per le quali potrebbe ad esempio essere prevista

una riduzione di velocità.

E’ allarmante l’assenza, a livello sia nazionale che locale, di una definizione chiara dei livelli di accettabilità delle caratteristiche del piano stradale pervenendo al paradosso per cui l’ente gestore della strada da un lato appalta i servizi di sharing dei monopattini e dall’altro non assicura contestualmente un’infrastruttura compatibile con l’uso sicuro di tali mezzi. Stessa indeterminazione esiste ovviamente non solo per i monopattini ma per tutti i mezzi del parco veicolare circolante: di fatto mancano i criteri per qualificare in modo oggettivo l’idoneità o meno dello stato della pavimentazione in relazione

alla percorribilità sicura dei diversi mezzi. L’auspicio è che le imminenti modifiche al regolamento di esecuzione e attuazione del CdS previste entro 90 giorni dall’entrata in vigore delle stesse, colmino questa lacuna introducendo una disciplina chiara ed esplicita sulle infrastrutture, con particolare riferimento alle pavimentazioni. In prospettiva, si rende necessario un ulteriore adeguamento del CdS, che riconosca l’importanza degli standard prestazionali e manutentivi delle infrastrutture – e in particolare delle pavimentazioniattraverso interventi normativi mirati. 

IL “REBUS” DELLA DISCIPLINA DELLE SANZIONI PER LA SOSTA DEGLI AUTOVEICOLI

Testo di Stefano Bottacchi, Avvocato del Foro di Milano

L a legge di riforma del Codice della Strada ha iintrodotto una serie di disposizioni concernenti le sosta (art.7, comma 14), a dir poco, articolate e spesso di difficile comprensione, che cercheremo di ricapitolare di seguito per quanto possibile.

Vengono distinte le seguenti ipotesi:

1) la violazione del divieto di sosta, che comporta l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria, di importo minimo di 42euro e fino a un massimo di 173 euro. Nei casi in cui la violazione si prolunghi oltre 24 ore, la sanzione dev’essere applicata “per ogni periodo di 24 ore, per il quale si protrae la violazione”.

2) la violazione dei limiti temporali previsti nelle “zone disco”, che prevede la sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra 26 euro e 102 euro. Se la violazione si protrae nel tempo, la sanzione viene calcolata moltiplicando gli importi sopra indicati per “il numero intero dei periodi di tempo massimo consentito compresi nel tempo intercorso dall’inizio della violazione fino al momento dell’accertamento”. La sanzione può essere rideterminata fino a un importo massimo pari al quadruplo della sanzione edittale per la violazione dei limiti temporali della sosta.

3) la violazione della c.d. “sosta tariffata”,

ovvero nelle fasce di sosta laterale e parcheggi nei quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma di denaro, individuate dai Comuni tramite delibera della Giunta comunale ai sensi dell’art. 14, comma 1, lettera f), del Codice della strada.

In caso di mancato pagamento dell’intera somma dovuta (art. 14, comma 15, modificato), la sanzione deve essere maggiorata di un “importo pari alla tariffa corrispondente all’intero periodo tariffato nel giorno di calendario in cui avviene l’accertamento”.

Nei casi di pagamento insufficiente della tariffa per la sosta tariffata, invece:

a) non si applica alcuna sanzione nel caso in cui l’accertamento della violazione avvenga entro il 10% del tempo per cui è stata corrisposta la tariffa;

b) si applica la sanzione ridotta del 50% dell’importo edittale, nel caso in cui l’accertamento della violazione avvenga oltre il 10% ed entro il 50% del tempo per cui è stata corrisposta la tariffa;

c) si applica la sanzione intera, nel caso in cui l’accertamento della violazione avvenga oltre il 50% del tempo per cui è stata corrisposta la tariffa per la sosta regolamentata.

Il comma 15-bis prevede che negli ultimi due casi le sanzioni siano maggiorate di un importo corrispondente all’intero

periodo tariffato nel giorno di calendario in cui avviene l’accertamento.

Quando, invece, la sosta senza pagamento o con pagamento insufficiente si protragga oltre le ore 24 del giorno dell’accertamento, le sanzioni e le relative maggiorazioni si applicano per ogni periodo di ventiquattro ore in cui si protrae la violazione. Nei casi in cui la sosta tariffata sia anche limitata nella durata massima, si applicano le sanzioni secondo i criteri previsti per la sosta prolungata nel tempo. In sintesi, la complessa norma esaminata sembra essere ispirata a un criterio di proporzionalità della sanzione rispetto all’entità della violazione, peraltro, già recepito dalla precedente disciplina.

A un primo esame la nuova disciplina delle sanzioni per la sosta non risulta però affatto conforme al canone di chiarezza che dovrebbe guidare il legislatore. Le disposizioni introdotte all’art. 14 appaiono, infatti, di difficile comprensione ed è prevedibile che possano dare luogo a non poche difficoltà nella sua applicazione, oltre a un inevitabile inasprimento del già cospicuo contenzioso in materia. Sorge spontaneo il dubbio se dobbiamo attenderci un correttivo della riforma del Codice oppure se, come in altri settori dell’ordinamento, dovremo affidarci all’interpretazione giurisprudenziale della materia. 

LA TERZA GENERAZIONE DELLA JEEP COMPASS

L’AMERICANA D’ITALIA

La nuova Compass sarà ordinabile dall’inizio di maggio e le consegne inizieranno in autunno. Sarà prodotta a Melfi (PZ), come la generazione precedente, e lo stile è di un giovane designer italiano: Daniele Calonaci Le linee sono molto moderne, dentro e fuori, e le dimensioni aumentano rispetto al passato: + 14 cm in lunghezza e +8,5 cm in larghezza. Crescono anche abitabilità e bagagliaio. La piattaforma è la stessa di Peugeot 3008 e Opel Grandland. Motori: 1200 mild hybrid da 145 cv, 1600 plug-in hybrid da 195 cv, elettrico posteriore da 213 o 231 cv, elettrico anteriore e posteriore da 375 cv. Solo in quest’ultimo caso la trazione è integrale. Saranno disponibili inizialmente le versioni First Edition con prezzi da 41.900 euro

RETROFIT ELETTRICO KIA EV4 ELETTRICA COSE DA CANI

LA VECCHIA SMART SI CONVERTE 5 PORTE A PREZZI RAGIONEVOLI

Si chiama 4Teen è realizzata dalla Aznom Automotive di Monza ed è una Smart prima serie, cioè la più piccola di sempre, trasformata in elettrica Costa da 24.339 euro ed è disponibile in versione guidabile da 14 anni (45 km/h e 140 km di autonomia) o da 16 anni (90 km/h e 90 km di autonomia).

Kia ha presentato la EV4, una berlina elettrica di Segmento C É lunga 4,43 metri, ha linee muscolose e un abitacolo ampio con design minimalista. 204 cv, batterie da 58,3 o 81,4 kWh e autonomia dichiarata fino a 630 km. Arriverà dopo l’estate con prezzi da circa 35 mila euro.

LA JAECOO 5 VA A QUATTRO ZAMPE

La crossover cinese Jaecoo 5 arriverà a metà 2025 e sarà un’auto “pet friendly” perché avrà una serie di accessori dedicati agli animali: rivestimenti interni antigraffio, sedili con ventilazione dedicata, distributore d’acqua, ciotola, tenda pieghevole e rampa d’accesso posteriore.

LA LEGGENDA AMERICANA DIVENTA IBRIDA E INTEGRALE E-RAY: LA CORVETTE PIÙ TECNOLOGICA DI SEMPRE

La Cavauto di Monza comincia a importare ufficialmente in Italia la Corvette E-Ray, cioè la versione ibrida di una delle supercar statunitensi più celebri. Davanti monta un motore elettrico da 161 cv, mentre alle ruote dietro pensa un V8 a benzina di 6,2 litri da 482 cv. Quindi è anche la prima Corvette 4x4. La potenza totale disponibile è di

643 cv. Si tratta di una mild hybrid, quindi la batteria non deve essere ricaricata dall’esterno. Può viaggiare in elettrico per 5 km e fino a 70 km/h. Ma le prestazioni massime sono oltre 300 km/h e 2,9 secondi da 0 a 100 km/h È disponibile in versione coupé (ma con tetto rimovibile) a 174.900 euro e convertibile a 181.900 euro

O DISTRARTI

Stellantis ha realizzato Stla AutoDrive 1.0, il primo sistema di guida autonoma sviluppato internamente che permette al conducente di leggere, guardare un film o ammirare il panorama fino a 60 km/h. Può essere attivato quando il traffico lo permette e controlla acceleratore, sterzo e freni. Non si sa ancora quando debutterà ma è già allo studio un’evoluzione utilizzabile fino alla velocità di 95 km/h.

TUTTA UN’ALTRA DIMENSIONE

Con 4,7 metri di lunghezza la#5 è la smart più grande di sempre. È una crossover elettrica, a trazione posteriore o 4x4 che arriverà a fine giugno in sei allestimenti e prezzi da 47.934 euro in su. La #5 base ha una batteria da 76 kWh che promette un’autonomia fino a 465 km, ma ci sono anche versioni da 100 kWh che arrivano a 590 km. Potenze da 340 cv ai 647 della Brabus

GUIDA AUTONOMA DI CASA STELLANTIS FINO A 65 KM/H PUOI LEGGERE
SMART #5

Fa il salto in alto e cambia segmento

La Grande Panda è più “fisicata” e tecnologica della Panda che tutti conosciamo e diventa a tutti gli effetti una vettura di segmento B. Viene offerta sia con motore elettrico sia con un 1.200 ibrido a benzina. Ma la famiglia è destinata ad aumentare.

La Grande Panda inizia la sua vita commerciale con un atteggiamento d’attacco per quanto riguarda i prezzi. Da 24.900 euro per l’elettrica pura e da 18.900 euro per l’ibrida che, almeno per il momento, resta certamente la più interessante per il mercato italiano. Ma bisogna considerare che i livelli di ingresso sopra indicati si abbassano rispettivamente a 22.950 euro e a 16.950 euro per chi ha una vettura fino a euro 4 da rottamare e usufruisce del finanziamento Fiat.

Con i suoi 3,99 metri di lunghezza la Grande Panda passa a una categoria superiore rispetto a quello della Panda classica – o “Pandina” come viene chiamata confidenzialmente adesso – che

La nuova Fiat è un’auto modernissima, ma sia all’esterno sia all’interno è ricca di citazioni della prima Panda del 1980, disegnata da Giugiaro, che ha rivoluzionato il concetto di city car. Anche se le dimensioni, ovviamente, sono ben più abbondanti.

rimane regolarmente in produzione. Di conseguenza con questo nuovo modello la Casa torinese torna nel segmento B, che aveva abbandonato con la dismissione della Punto avvenuta sette anni fa. In ogni caso, nonostante questo “salto in alto”, la differenza di prezzo rispetto alla Pandina non è abbondante come la differenza di contenuti e dimensioni tra i due modelli. Il listino della baby Panda, infatti, oggi parte da 15.950 euro: una cifra piuttosto vicina a quella della Grande Panda ibrida nell’allestimento d’ingresso Pop, almeno per chi può beneficiare della promozione di lancio di cui abbiamo accennato. Vista dal vivo la Grande Panda rivela molte similitudini con la prima

indimenticata Panda, quella del 1980 disegnata da Giugiaro, e questo la rende molto visibile – grazie anche alla gamma colori vivace – simpatica e con una presenza stradale importante per la sua catgeoria. E non mancano richiami anche alla storia generale della Fiat, con i fari anteriori “pixelati” ispirati alla facciata finestrata dello stabilimento storico del Lingotto di Torino e i contorni del cruscotto e della console che riprendono il tracciato ovale della pista sul tetto dello stesso Lingotto. Come l’esterno, anche l’abitacolo è vivace nelle forme e nelle scelte cromatiche. Oltre ad avere soluzioni originali e pratiche, come il cassettino sulla plancia della versione LaPrima realizzato in un materiale

VERSIONE 4X4? PERCHÉ NO...

La famiglia della Grande Panda è destinata ad ampliarsi. Forse anche con una versione solo a benzina e cambio manuale, che potrebbe abbassare il prezzo d’ingresso alla gamma. Olivier François, ad della Fiat (nella foto sopra), ha poi ammesso che, a differenza di quanto sembrava inizialmente, non è più da escludere l’arrivo di una versione a trazione integrale per raccogliere l’eredità della mitica Panda 4×4, che in tanti rimpiangono. Poi c’è anche un’altra buona notizia: nel 2029 la Panda classica avrà un’erede, con la quale la Fiat rimarrà nel segmento A. E sarà prodotta a Pomigliano, in provincia di Napoli, a differenza della Grande Panda, che nasce in Serbia.

composto da bambù tanti vani portaoggetti e gran parte dei comandi elettrici di tipo fisico, quindi più facili da individuare, quindi meno distraenti. Però i materiali interni, molti dei quali sono riciclati, non rendono al tatto quanto invece rendono alla vista. Sulle versioni Icon, Business e LaPrima (ma non sulla Pop alla base della gamma) oltre alla strumentazione digitale da 10 pollici, c’è anche un touch screen centrale ad 10,25 pollici. L’interno è luminoso e ampio, tanto che sul divano stanno comodamente due adulti e si viaggia discretamente anche in tre. Il bagagliaio, poi, ha una capacità dichiarata al vertice della categoria: 412 litri per l’ibrida e 361 per l’elettrica, che arrivano a 1.366 litri

Testo di Saverio Villa

TEST- FIAT GRANDE RED PANDA ELETTRICA

abbattendo lo schienale posteriore. La Fiat ha fatto provare inizialmente solo la versione a batterie da 113 cv e su strada, più che per la potenza, la Grande Panda elettrica, stupisce per la disponibilità di coppia mettendo in mostra uno scatto apprezzabilissimo in città: in poco più di 4 secondi si passa da 0 a 50 km/h e questo significa che ci si può disimpegnare nel traffico con la stessa rapidità di auto con potenze superiori. Ma anche gli 11 secondi dichiarati da 0 a 100 km/h tornano utili in altre situazioni di traffico meno congestionate. Rispetto alla cugina stretta Citroën C3, con la quale la nuova Fiat condivide la piattaforma, l’assetto è un po’ più rigido e consente un’agilità superiore. Lo sterzo è leggero e preciso quanto basta per un’auto urbana e l’insonorizzazione rivela qualche fruscio solo in autostrada, dove la velocità della Grande Panda elettrica è limitata a 132 Si aperum sam, nus. Et et hillore scilibus, ommollatur as exceatem viderecate qui debitem que natur andis debis adis ist latur si natur?

Rum hiliaeIdem

IN BREVE

ALIMENTAZIONE: elettrica

POTENZA MASSIMA: 113 cv/83 kW

COPPIA MASSIMA: 122 Nm

BATTERIA: 44 kWh

TRAZIONE: anteriore

DIMENSIONI: 3.999X1.570X1.581 mm

VELOCITÀ 132 km/h

ACCELERAZIONE 0/100: 11,0 sec

AUTONOMIA (WLTP): 320 km

PREZZO VERSIONE

PROVATA: 24.900 Euro

km/h per non penalizzare troppo il suo raggio d’azione. Nel corso del nostro test abbiamo rilevato un consumo abbastanza in linea con quello ufficiale, di conseguenza i 320 km dichiarati di autonomia sembrano effettivamente

avvicinabili. Per la ricarica è molto interessante la possibilità di utilizzare il cavo a spirale di 4,5 metri che fuoriesce dalla calandra e poi rientra al termine delle operazioni: questo evita il problema di dove ricollocarlo quando non lo si utilizza, specialmente se è sporco o bagnato per essere stato appoggiato a terra. Questo collegamento anteriore può essere usato per rifornirsi in corrente alternata a 7 kW, così come la più normale normale presa laterale posteriore, che è comunque presente. Quest’ultima è disponibile, con supplemento di prezzo, anche nella versione da 11 kW, ma in questo caso si deve rinunciare alla comodissima funzionalità anteriore. Naturalmente è possibile effettuare anche ricariche in corrente continua fino a 100 kW e in questo caso la batteria da 44 kWh può

La versione a batteria è disponibile in due allestimenti: la Red del servizio costa 24.900 euro, mentre la LaPrima arriva a 27.900 euro. Ma sono in atto promozioni interessanti.

L’IBRIDA È AUTOMATICA DI SERIE

TECNOLOGICA E SCATTANTE

La versione ibrida della Fiat Grande Panda monta un tre cilindri a benzina di 1.199 cc da 100 cv abbinato a un motore elettrico da 28 cv (21 kW). Nel funzionamento congiunto la potenza combinata effettivamente disponibile è di 110 cv. Il tutto è abbinato, di serie, a un cambio automatico a doppia frizione con 6 rapporti. In questo caso la velocità massima è di 160 km/h, mentre per scattare da 0 a 100 km/h servono 10 secondi: un tempo piuttosto ridotto per una city car. I prezzi della Grande Panda ibrida, al netto delle promozioni, sono di 18.900 euro per la entry level Pop, 20.400 euro per la Icon, 21.650 euro per la Business e 22.900 euro per la più completa versione LaPrima.

QUATTRO MINITEST DELLE NOVITÀ PIÙ INTERESSANTI CHE HANNO MOVIMENTATO IL PANORAMA AUTOMOBILISTICO NELLE ULTIME SETTIMANE

ALFA JUNIOR Q4

INTEGRALE CON TRAZIONE POSTERIORE ELETTRICA

HYUNDAI INSTER

UNA COMPATTA DESTINATA A DIVENTARE DI TENDENZA

MINI COOPER CABRIO

PICCOLI AGGIORNAMENTI MA NIENTE IBRIDIZZAZIONE

SKODA ELROQ

FACCIA NUOVA E PREZZO DA AUTO TERMICA

Grazie all’aggiunta di un motore elettrico da 28 cv montato tra le ruote posteriori la più piccola tra le Alfa diventa integrale. Davanti invece c’è sempre il 1.200 mild hybrid da 136 cv e la potenza totale disponibile è di 145 cv. Il sistema è regolato per rendere disponibile la trazione posteriore quando serve, ma c’è anche una modalità di guida che tiene le quattro ruote sempre in presa da utilizzare se si è in una situazione di aderenza molto precaria. E, comunque, la trazione integrale è disponibile anche quando la batteria

è scarica, perché in questo caso è il motore termico ad alimentare direttamente quello elettrico. Il prezzo è un po’ alto ma la guida è brillante e divertente su tutti i fondi E le prestazioni assolute non risentono molto dell’aumento di peso.

IN BREVE

MOTORI

1.2 (D)

Dimensioni contenute, linea giovane e molto personale abitacolo spazioso (ma per ora omologato solo per quattro occupanti) e versatilissimo, dotazione tecnologica notevole: sono le caratteristiche principali di un modello destinato molto probabilmente a fare tendenza È disponibile solo con motore anteriore elettrico da 97 oppure 115 cv e autonomie promesse di 327 km nel primo caso e 370 km nel secondo perché le batterie hanno capacità differenti. Su strada si rivela comoda perché l’assetto

Arriva il bel tempo e la Mini a capote apribile si aggiorna con un leggero restyling del frontale, che adesso si ispira a quello dei modelli di nascita più recente. Dentro riceve il nuovo ed enorme schermo tondo centrale ad alta definizione che serve come strumentazione e per l’infotainment. L’abitabilità posteriore non è abbondante e la capote in tela è elettrica di serie: si chiude in 15”, si apre in 18” e può essere azionata fino a 30 km/h. Il motore 2.000 è solo termico, senza nessuna forma ibridizzazione, e disponibile

Sulla nuova elettrica compatta del marchio ceco debutta un nuovo design più fresco che verrà esteso a tutti i modelli di prossima presentazione. Dentro c’è più spazio di quello che ci si aspetta da un’auto di queste dimensioni, perché la meccanica elettrica è poco ingombrante, e lo stile è essenziale. Per ora sono disponibili tre motori, con potenze di 170, 204 e 286 cv, mentre le autonomie dichiarate spaziano tra 375 e 580 km secondo il tipo di batteria montata (52, 59 o 77 kWh). I prezzi sono interessanti, anche

assorbe molto bene le irregolarità cittadine ma è anche vivace (specie nella versione da 115 cv) e ha una buona tenuta di strada. E avendo una velocità massima di 150 km/h può affrontare senza problemi anche i tragitti autostradali.

IN BREVE

con potenze di 163, 204 o 231 cv. La versione più riuscita è quella con potenza intermedia, perché spinge quanto basta, ha un assetto che esalta la maneggevolezza senza essere troppo rigido e questo rende la Cabrio divertente ma sempre godibile.

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MOTORE 2.0 (B)

DIMENSIONI 388/174/143 CM PREZZI DA 32.900 EURO

perché sono simili a quelli della sorella Karoq, appartenente alla stessa categoria ma venduta solo con motori a benzina o diesel. Su strada anche la versione meno potente riesce ad essere agile e scattante Con una tenuta di strada rassicurante.

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MOTORI ELETTRICO

DIMENSIONI 448/188/163 CM

PREZZI DA 34.500 EURO

Dallo shopping al lago, la R5 è perfetta!

Arriva la nuova R5, con lei resuscita un mito che ha messo al volante milioni di automobilisti. Sarà una nuova moda? Forse, ma lo sarà del tutto elettrica!

L a Renault 5, nome in codice R5, è stata un’icona. Declinata in varie versioni, sportive e corsaiole comprese, ha messo al volante generazioni di attempati signori, di manager, ma pure di giovani desiderosi di una vettura spigliata ed alla moda. Ma ha anche fatto da stella polare automobilistica per il pubblico femminile,

spesso indeciso tra lei e la supergettonata Lancia Y10. Insomma, una moda indiscutibilmente consolidata, ma che oggi viene rinverdita da una nuova R5. Che si ripresenta ancora elegante, ancora cittadina, ancora versatile ma... questa volta del tutto elettrica. Stiamo parlando della nuova Renault 5

E-Tech Electric, una media arcimoderna che non disdegna un’occhiata al passato. Occorre subito chiarire che sotto il profilo stilistico parecchie sono le analogie con la capostipite. La linea è compatta e parecchi elementi, come i fari, sono chiaramente particolari in linea con quelli adottati sull’originaria R5. Ma, occorre ammetterlo, in mezzo a tutto questo retrò non mancano, e sono sfruttati sino in fondo, i nuovi confini della tecnologia. Davvero raffinati, specie nella qualità e nell’assemblaggio, gli interni, dove spiccano dei sedili dal look sportiveggiante. In più il posto di comando è caratterizzato da un elevato grado di elettronica di ultima generazione. A partire del grande display multifunzione da 10” con un infotainment che sfrutta il software del sistema OpenR Link con Google integrato. Ovviamente alla R5 non manca alcuno dei moderni sitemi di sicurezza, i cosiddetti ADAS, come la frenata di emergenza, le telecamere perimetrali e gli avvisi di uscita dalla corsia. Ma ecco qualche dato meccanico.

In alto, a Milano lungo le mitiche vie dello shopping. Sopra, gli interni di classe e supertecnologici. Sotto, in bella mostra sulla sponda di un “ramo del lago di Como”.

La Renault 5 E-Tech è equipaggiata con un motore elettrico disponibile in tre diverse potenze: 95, 120 e 150 cv, la batteria arriva fino a 52 kWh e la ricarica di bordo supporta carichi sino a 11 kW; il che si traduce in una autonomia di 300 o 410 Km, secondo l’accumulatore istallato. Il tempo della ricarica è ridotto al minimo, infatti in soli 30 minuti la batteria passa da 15 a 80% di capacità. La R5, motorizzata con il propulsore da 150 CV, accelera da 0 a 100 km/h in circa 8 secondi e raggiunge una velocità massima - limitata elettronicamente - di 150 km/h. Il che non è niente male per una “piccola” che misura poco meno di quattro metri, ma che si porta appresso un peso di oltre 1.500 Kg. Ora, però, è il momento delle impressioni di guida. Abbiamo percorso sia autostrada che città, partendo dal centro di Milano ed arrivando sullo splendido lungolago di Como. Ottime le prestazioni (era la 150 cv), specialmente l’accelerazione che consente di lasciare, al semaforo, basiti, parecchi automobilisti. La velocità, su questo genere di vetture, è scarsamente influente. Infatti è in quelle situazioni che si realizza il maggior consumo di energia. Nulla da dire sull’assetto, favorito dal posizionamento in basso dell’accumulatore. Questa R5 (che un fuscello non è) ti permette manovre di disimpegno rapidissime e, in curva, non presenta coricamenti poco gradevoli. Infatti sono davvero pronte e molto precise le reazioni dello sterzo. Per concludere: questa nuova R5 è un’auto divertente, con le dimensioni giuste per essere una perfetta cittadina, ma con qualche muscolo in più per gli spostamenti a medio raggio. In più è ben rifinita ed ha un look accattivante. Insomma era e, certamente, ridiventerà... una vettura di moda!

Testo di Maurizio Gussoni

Sembrano tedesche, ma sono cinesi DOC

MG fa mettere in discussione il preconcetto sulle vetture cinesi. Non saranno il non plus ultra, ma vanno bene, sono solide, ben allestite e specialmente hanno prezzi da veri saldi.

Testo di Maurizio Gussoni e Stefania Camoletto

Il dilemma è nato con le prime auto cinesi in arrivo sul nostro mercato. Sono affidabili? E la qualità? E l’assistenza? Insomma, interrogativi che non facevano dormire sonni tranquilli agli acquirenti e assillavano chi si apprestava all’acquisto. Però un denominatore comune c’era: il prezzo che, almeno in una prima fase, è stato il principale (se non unico) motivo dell’acquisto. Un prezzo, però, che non

era solo conveniente, ma che spesso era nell’ordine della metà di quello di una concorrente europea. Noi di via!, siamo arrivati al primo long test di una vettura cinese, dando fuoco alle polveri con la MG ZS Hybrid+, un suv di dimensione medie, con una linea accattivante ed equilibrata di evidente sapore europeo. Insomma, una vettura che richiama gli stilemi che, da noi, sono

ormai entrati nel quotidiano. Lo stesso per l’abitacolo che, va detto, è realizzato con materiali di buona qualità e bene assemblati anche se la plastica la fa da padrona. In linea con la concorrenza l’abitabilità, sul sedile posteriore: in tre si sta stretti, in due si sta comodi. Il bagagliaio è capace di 443 lt o di 1.457 lt a sedili reclinati. Imponente, almeno sulla versione alta di gamma, la dotazione e

Nella foto a sinistra la nostra MG sulla piazza di Solferino (MN). Nelle immagini: l’abitabilità e la versatilità sono le caratteristiche che la MG ha voluto sottolineare. Gli interni, di buona qualità, richiamano palesemente il look europeo.

l’infotainment. Ecco qualche esempio: schermo touchscreen da 10,25”, software per collegamento Apple CarPlay ed Android Auto, navigatore GPS, climatizzatore automatico, sedili anteriori e volante riscaldabili.

La meccanica di questo ibrido si basa su un propulsore a benzina di 1.5 litri che eroga 102 CV, abbinato ad un motore elettrico da 136 CV. Il tutto per un totale di ben 197 CV ed una coppia di 465 Nm.

Dal punto di vista delle prestazioni la MG accelera da 0 a 100 km/h in 8,7 sec. e raggiunge i 168 km/h. Ottime le dotazioni per la sicurezza, infatti tra gli ADAS non manca l’assistenza al mantenimento della corsia, il controllo degli angoli ciechi, la frenata d’emergenza ed il regolatore di velocità con controllo adattivo regolabile. Ma come va? In linea di massima, bene. I motori erogano allegramente i cavalli consentendo un’accelerazione brillante ed

CAMBIO: autom. 3 velocità

DIMENSIONI: 4.430X2.087X1.635 MM VELOCITÀ: 168 km/h

ACCELERAZIONE 0/100: 8,7 sec

PREZZO VERSIONE PROVATA: 27.490 Euro

una buona velocità di crociera. Criticabile, invece, il cambio automatico con soli tre rapporti. Questo provoca in parecchi casi un regime di rotazione del motore eccessivamente elevato. Il che danneggia anche la silenziosità di marcia che, per la verità, non è ai massimi... Buona la tenuta di strada se si marcia ad andatura “normale”. Qualche imprecisione di traiettoria o di difficoltà al posteriore se l’andazzo è sportiveggiante! Qualche altro difetto riscontrato? Ecco: non ci piace che il programa ECO si disinserisca quando si toglie la chiave, i freni da bagnati per i primi metri bloccano in maniera esagerata, l’automatismo del tergicristalli è impreciso ed il navigatore compie scelte molto criticabili. La MG, in compenso, data la stazza consuma poco. La media su una percorrenza di 500 Km, tra città e autostrada, è stata di 15,3 Km/litro. Valore ottimo, fra l’altro molto vicino a quello indicato dal computer di bordo. Il prezzo? La versione top è davvero ricchissima di dotazioni, è di 27.490 Euro, con una garanzia di 7 anni o 150mila km. Impossibile pretendere di più!  ALIMENTAZIONE: benzina/ibrido CILINDRATA: 1.498 cc

IN BREVE

Una piccola “astronave” che sfida la città

È prodotta in Spagna e commercializzata dalla Casa giapponese. Modernissima nel design e ben equipaggiata, è disponibile in due versioni guidabili da 14 anni o da 16 anni

La spagnola Nanocar è specializzata in microcar elettriche e ora il suo quadriciclo biposto Silence S04 viene venduto dalla rete Nissan. Due le versioni: L6 guidabile da 14 anni oppure L7 da 16 anni. Possono montare una o due batterie da 5,6 kWh estraibili e possono essere anche portate in casa o in ufficio per la ricarica. Effettuabile anche alle colonnine a corrente alternata.

Lunga meno di 2 metri e 30, la S04 ha un raggio di sterzata di soli 3 metri e mezzo ed è maneggevolissima. La L6 ha poco più di 8 cv, tocca i 45 km/h e può viaggiare per 75 km con batteria singola e per 175 km con quella doppia. La L7 ha 9,5 cv, se con batteria singola, per 70 km/h e 76 km di autonomia, oppure 19 cv con batteria doppia, per 85 km/h e 157 km di raggio d’azione. Le batterie si ricaricano in 7/9 ore, ma nei punti Nissan è possibile sostituire quelle vuote con altre cariche in 30 secondi.

La Silence 04 a suo modo è anche versatile grazie al bagagliaio da 247 litri degno di una citycar. Ha quattro freni a disco, condizionatore, alzacristalli elettrici, impianto audio, comandi al volante e caricatore per smartphone. Oltre alla connessione bluetooth (per gestire con il telefonino chiamate, navigazione e playlist) c’è un’app per accedere all’abitacolo senza chiave, localizzare il veicolo e monitorarne autonomia e stato di carica, ma anche

IN BREVE

ALIMENTAZIONE: elettrica

POTENZA MASSIMA: 19 cv

COPPIA MASSIMA 220 Nm

TRAZIONE: posteriore

BAGAGLIAIO: 247 litri

DIMENSIONI: 2.290X1.540X1.580 mm

VELOCITÀ: 85 km/h

ACCELERAZIONE 0/50: 7,0 sec

AUTONOMIA DICHIARATA: 157 km

PREZZO VERSIONE PROVATA: 16.980 Euro

Posti in tandem e portiere che si aprono “a coltello”

Mantiene la disposizione dei sediIi della Twizy ma l’accessibilità posteriore è migliorata. È molto personalizzabile e non passa certo inosservata. Anche lei è offerta come L6 e L7.

Mobilize, la divisione di Renault che sviluppa servizi di mobilità, scende in campo con la Duo. I due occupanti sono disposti in tandem, ma chi sta dietro sale agevolmente e viaggia abbastanza comodo. La linea avveniristica e molto personalizzabile non passa inosservata e le due portiere, che hanno ampie porzioni trasparenti per dar luce all’abitacolo, si aprono verso l’alto. La Duo è lunga 2,43 metri, larga 1,3 metri e ha un raggio di sterzata di soli 3,4 metri, quindi è perfetta per la città. E tiene in gran conto la sicurezza, offrendo l’airbag

per il guidatore, 4 freni a disco, cinture di sicurezza con pretensionatori e pneumatici quattro stagioni. E per aumentare il comfort, ci sono parabrezza e sedile guida riscaldati, climatizzatore manuale, presa usb-c, supporto per smartphone e bluetooth per collegare gli altoparlanti interni. Tramite un’app si può permettere ad altri di utilizzare la Duo e conoscerne la localizzazione, la carica della batteria e l’autonomia restante. La 45 Neo è guidabile a 14 anni, ha 8 cv e tocca i 45 km/h. L’80 Evo è a portata di 16enne, ha 16 cv e arriva a

80 km/h. In entrambi i casi l’autonomia promessa dalla batteria da 10,3 kWh è di circa 160 km e la ricarica completa può avvenire attraverso una presa casalinga o una colonnina pubblica in tempi compresi tra 4 e 5 ore. Abbiamo provato la Duo 80 Evo. Si sale facilmente, il

sedile di guida è comodo e dal cruscotto arrivano indicazioni chiare. Il motore è brillante e lo sterzo consente una guidabilità notevole. La visibilità è ottima davanti ma un po’ più difficoltosa dietro. Prezzo, al netto dell’incentivo statale: 12.500 euro, mentre la 45 Neo costa 9.990 euro. 

Le batterie pesano una quarantina di chili ciascuna, ma possono essere portate a casa o in ufficio per ricaricarle con un trolley apposito. Questo semplifica molto la gestione quotidiana della Silence 04.

per condividere l’accesso. Abbiamo provato la versione L7 più potente: è scattante, divertente e ha sospensioni confortevoli. Lo sterzo però tende ad alleggerirsi un po’ in velocità e bisogna essere energici sul pedale del freno. I prezzi, al netto dell’ecobonus statale di 4.000 euro, vanno dai 12.530 ai 16.980 euro della versione provata. 

Le porte ad apertura verticale sono ideali quando si è parcheggiati in spazi stretti e riducono i rischi per ciclisti, motociclisti e pedoni che arrivano da dietro.

IN BREVE

ALIMENTAZIONE: elettrica

POTENZA MASSIMA: 16 cv

COPPIA MASSIMA n.d.

TRAZIONE: posteriore

BAGAGLIAIO: 94 litri

DIMENSIONI: 2.430X1.300X1.460 mm

VELOCITÀ: 80 km/h

ACCELERAZIONE 0/50: 10,0 sec

AUTONOMIA DICHIARATA: 160 km

PREZZO VERSIONE PROVATA: 12.500 Euro

Testo di Saverio Villa
Testo di Saverio Villa

Per l’Ape, Piaggio dice stop

Nato nel 1947, il celebre motocarro a tre ruote derivato dalla Vespa esce di produzione. Non sarà più prodotto a Pontedera, ma continuerà a vivere negli stabilimenti indiani

Testo di Valerio Boni

Dopo 78 anni di storia, la Piaggio ha annunciato la fine della produzione dell’Ape in Italia. Lo stabilimento di Pontedera, dove il mitico veicolo a tre ruote ha visto la luce nel 1947, cesserà di assemblarlo per concentrarsi su modelli più innovativi. L’Ape, tuttavia, continuerà a essere prodotto in India, dove la domanda rimane alta, specialmente nei mercati asiatici e africani, dove i “tuk tuk”, i taxi a tre ruote, sono padroni della mobilità. La decisione è dettata dalle sempre più stringenti normative europee in materia di sicurezza ed emissioni. Adeguare l’Ape agli standard attuali avrebbe richiesto investimenti significativi, tra cui l’installazione di airbag e sistemi di frenata avanzati. Inoltre, le nuove normative sulle emissioni avrebbero imposto costi di aggiornamento poco sostenibili per un veicolo che da decenni rappresenta un’icona della mobilità semplice ed economica. Pontedera, che da sempre

ha rappresentato il cuore produttivo dell’Ape, subirà una trasformazione industriale. Lo stabilimento sarà riconvertito per concentrarsi sulla produzione del Porter elettrico, un piccolo furgone destinato a sostituire in parte l’Ape nel segmento dei veicoli commerciali leggeri. L’Ape, progettato

dall’ingegnere Corradino D’Ascanio, il papà della Vespa e di altri veicoli (compresa la vetturetta Vespa 400 del 1957), è stato un simbolo del made in Italy per decenni, protagonista della ripresa economica del dopoguerra e compagno di lavoro per generazioni di piccoli commercianti e artigiani.

La sua produzione esclusiva in India segna la fine di un capitolo della storia dell’industria italiana, lasciando dietro di sé una lunga eredità di ingegno e tradizione. Ma l’uscita di produzione non coinciderà con la sparizione dalle nostre strade, perché sarà protagonista ancora a lungo, non solo a Capri. 

CONSIGLI DI VIAGGIO

Anche la cicogna li porta con la massima attenzione!

Trasportare in auto in sicurezza una donna incinta è una situazione che richiede particolari attenzioni.

Il nostro magazine ha interpellato un’esperta ed ecco il vademecum.

Testi di Maurizio Gussoni e Stefania Camoletto

Portare in auto una signora incinta è un’operazione che richiede alcune accortezze. Assolutamente semplici ed alla portata di tutti,

POSIZIONE DEL SEDILE

Sedile del conducente: la donna incinta deve regolare il sedile con attenzione, in modo da essere sufficientemente lontana dal volante, pur mantenendo i piedi ben posizionati per premere sui pedali. In generale, il sedile deve essere leggermente inclinato all’indietro, ma non troppo, e questo per evitare un’eccessiva pressione sull’addome. Sedile del passeggero: la posizione deve essere simile a quella del conducente, assicurandosi di lasciare abbastanza spazio tra la pancia e il cruscotto.

CINTURE DI SICUREZZA

Cintura addominale: la cintura deve essere posizionata sotto la pancia, sui fianchi, e non sull’addome. Questo consente di evitare una pressione eccessiva sull’utero in caso di frenata o incidente. Cintura toracica: la parte della cintura che passa sopra il petto deve essere posizionata tra i seni, e non sul collo, per evitare compressioni in caso di collisione. È inoltre importante che la cintura sia ben adattata, senza essere troppo stretta, per garantire il massimo comfort e sicurezza.

POSIZIONE DEL VOLANTE E DEGLI AIRBAG: Il volante deve essere regolato in modo che la pancia sia lontana dal volante. In caso di incidente, l’airbag potrebbe esercitare una pressione eccessiva se si apre con una traiettoria troppo vicina. È inoltre consigliato regolare l’inclinazione del volante in modo da ridurre il rischio di lesioni alla pancia. Per quanto riguarda gli airbag, è importante che il volante sia posizionato a un’altezza e a una distanza adeguate affinché l’airbag non entri in contatto diretto con la pancia.

ma davvero importanti. Infatti, specialmente in caso di sinistro. Per esempio la pressione di un airbag che colpisce il punto sbagliato può avere tragiche conseguenze.

Via!, con l’aiuto della dottoressa Nicolette Kouamedjo Etoga ha elaborato quattro situazioni particolari e le ha tramutate in altrettanti consigli da seguire scrupolosamente in queste occasioni. Anche la parola del medico curante deve essere ascoltata. Infatti possono verificarsi situazioni particolari, che richiedono ulteriori accortezze.

POSIZIONE DELLA SCHIENA

Lo schienale del sedile deve essere ben dritto, solo leggiarmente inclinato. Questo serve ad evitare un’anomala compressione dell’utero, mantenendo comunque una posizione comoda e sicura per la donna incinta.

EVITARE DI GUIDARE PER LUNGHE DISTANZE: Se possibile, è meglio evitare di guidare per lunghi periodi senza fare pause, per ridurre la fatica e favorire una migliore circolazione sanguigna.

Qui sopra, uno dei primi motocarri Ape, che mantenevano la parte anteriore della Vespa. A destra, una versione Calessino
Nella foto la dottoressa Nicolette Kouamedjo Etoga.
Si ringrazia la Automobili Valentino di Milano per la collaborazione.

Il tributo moderno alla leggendaria R 90 S

Unisce il fascino delle moto classiche con soluzioni tecniche attuali, ispirandosi nello stile alla mitica R 90 S del 1973. Un perfetto equilibrio tra design e tecnologia

Testo di Valerio Boni

BMW ha recentemente ampliato la gamma heritage con la nuova R 12 S, un modello che si ispira alla leggendaria R 90 S degli anni Settanta, con un’impostazione contemporanea. Prima del 1973 la Casa tedesca aveva prodotto solo modelli con impostazione turistica, mentre la S era accreditata di 67 CV, raggiungeva i 200 km/h), ed era in grado di accelerare sulla 0–100 km/h in 4.8 secondi. La R 12 odierna vuole essere una proposta che rappresenta una fusione tra passato e futuro, combinando lo stile classico con le più avanzate tecnologie disponibili. L’eredità della R 90 S è evidente sin dal primo sguardo. Il colore Lavaorange metallizzato riprende le tonalità della storica Daytona Orange, mentre il cupolino dalle linee sinuose è un

L’ultima nata della famiglia heritage BMW va ad ampliare la gamma R 12. Elementi caratteristici con il cupolino, la sella monoposto e la colorazione arancio

chiaro omaggio al design originale di un modello che più di mezzo secolo fa ha avviato la Casa tedesca sulla strada della sportività. Anche i doppi filetti decorativi, un tratto distintivo delle moto BMW del passato, trovano spazio su questo nuovo modello. Tuttavia, la R 12 S non è una semplice rievocazione nostalgica, ma un progetto pensato per garantire una guida dinamica e moderna. Uno degli elementi chiave della nuova moto è il suo motore boxer bicilindrico raffreddato ad aria/olio da 1.170 cc, che dispone di 109 CV a 7.000 giri. Questo propulsore, già noto per le sue prestazioni su altri modelli della gamma, assicura un’erogazione grintosa e al tempo stesso fluida, con una coppia ben distribuita. L’impianto di scarico, montato a sinistra con due silenziatori posteriori dal design a cono

rovesciato, contribuisce a una tonalità distintiva e aggressiva, pur rimanendo entro i limiti della legalità. Il telaio sfrutta una struttura tubolare in acciaio con telaietto posteriore imbullonato. Questa soluzione migliora la rigidità torsionale, favorendo una guida più stabile e precisa, soprattutto nelle curve affrontate alle velocità più sostenute. La ciclistica è ulteriormente affinata rispetto a quella delle altre R 12. A fare la differenza ci sono le ruote Option 719 Classic II con raggi a filo e cerchi in alluminio anodizzato lucido, che donano un aspetto raffinato. Dal punto di vista della dotazione tecnologica, la R 12 S non delude. È equipaggiata con cambio quick shifter per cambiate rapide senza chiudere il gas e senza utilizzare la frizione, oltre a un’ampia gamma di sistemi elettronici

di sicurezza, tra cui ABS Cornering, che permette di mantenere l’assetto anche frenando in curva, e controllo di trazione avanzato. Il nuovo airbox, ora completamente integrato sotto la sella, contribuisce a migliorare la distribuzione dei pesi, a tutto vantaggio della maneggevolezza. Dal punto di vista stilistico, la R 12 S è stata concepita per bilanciare tradizione e modernità, con l’obiettivo di celebrare il passato senza essere una copia. Il risultato è una moto con il fascino delle classiche, ma con una ciclistica e una tecnologia al passo con i tempi. La R 12 S potenzia la gamma heritage di BMW, che a novembre 2024 si era arricchita con la nuova generazione della R 18, il modello equipaggiato con il più grosso motore boxer prodotto dalla Casa tedesca, un bicilindrico di 1.802 cc.

La R 18 è disponibile in cinque varianti: Standard, B, Transcontinental, Classic e Rock. 

DA 23.750 EURO

IN BREVE
MOTORE: bicilindrico boxer
1.170 cc, 109 CV
(80 kW9, 115 Nm
DIMENSIONI: lungh. 2.130 mm, alt. sella 795 mm, peso 220 kg
CAMBIO: con quick shifter a 6 marce
PREZZO:

R ECORD 24 ORE IN SELLA A UNA EBIKE

Una sfida a pedalata assistita in tangenziale

Per il suo nuovo record mondiale, il settimo della serie, il nostro collaboratore

Valerio Boni ha avuto a disposizione in esclusiva un tratto ancora chiuso al traffico

Testo della Redazione

L a bretella che collega Milano ai suoi quartieri più periferici è pronta, ma per l’inaugurazione ci vorrà ancora qualche mese. Ma in attesa dell’apertura ufficiale, è diventata protagonista di un’impresa particolare. Il tratto ancora non aperto al traffico, che collegherà la Cassanese da Pioltello alla Tangenziale

Est di Milano evitando il transito da Segrate, sarà presto utilizzato dai veicoli a motore, è stato infatti il palcoscenico del nuovo record di Valerio Boni, giornalista sessantacinquenne e collaboratore di via!

Un tratto di strada lungo un chilometro, è stato trasformato in percorso per tentare di stabilire il nuovo primato omologato dal Guinness per la massima distanza percorsa in 24 ore in sella a una bicicletta a pedalata assistita.

Un’opportunità esclusiva, offerta da Beniamino Lo Presti, presidente della Società Milano Tangenziali Spa,

bike” da oltre 40 kg. Peraltro equipaggiata con pneumatici di grande sezione, non in grado di assicurare la massima scorrevolezza, che hanno contribuito a rendere l’impresa ancora più autentica. Con questa scelta, Valerio ha voluto lanciare un messaggio: i record non si conquistano solo con mezzi sofisticati, ma con la volontà di spingersi oltre i propri limiti. L’evento, inizialmente programmato per il mese di settembre, si è svolto durante il fine settimana tra il 30 novembre e il primo dicembre, in condizioni meteo non ideali per un veicolo con assistenza elettrica, con temperature sotto lo zero e un tracciato reso pericoloso dal ghiaccio. Il tratto stradale di un chilometro percorso nei due sensi si è trasformato in un circuito ideale:

proprietaria di quel tratto. La sua disponibilità e la preziosa collaborazione sono stati fondamentali per trasformare questa parte di strada, ancora in fase di completamento, in una pista ideale per il tentativo. Non solo ha messo a disposizione il tracciato, ma ha anche creato una struttura di supporto per l’organizzazione del record, permettendo a Valerio di realizzare il suo sogno di battere un nuovo Guinness World Records, da aggiungere ai sei già conquistati negli ultimi tre anni. L’obiettivo dichiarato era percorrere più dei 455 km che rappresentava il limite precedente, ma la tabella di marcia ha consentito di ritoccare anche le distanze coperte in un’ora e in 12 ore. Un successo completo, ottenuto con una ebike come tante. Non una bicicletta con telaio superleggero, realizzato utilizzando titanio e fibra di carbonio, ma una “fat

con il suo asfalto grigio e solitario, ha visto Valerio impegnato in un continuo andare e venire, pedalando senza sosta, giorno e notte, con temperature rigide e con la nebbia che, nelle ore notturne, ha reso la sfida ancora più complessa. Al termine del weekend il bilancio è stato più che positivo. Il Guinness World Records ha già riconosciuto i 565,6 km percorsi nelle 24 ore il nuovo record da battere. Un risultato che è stato ottenuto con apparente semplicità, se si considera che il precedente traguardo di 455 km è stato raggiunto e superato a meno di 20 ore dall’inizio dell’evento.

Poi ci sono gli altri due primati, non ufficiali perché ancora in attesa di omologazione. Nella prima ora sono stati percorsi 36,3 km, quasi il doppio rispetto ai 20 km da superare. Mentre nelle 12 ore la distanza rilevata è stata di 323,2 km, 37 più dei 286 che l’inglese Christopher Ramsey aveva coperto nel 2018. Per la certificazione ufficiale bisognerà attendere ancora poche settimane. 

Come la bicicletta, anche i mezzi di assistenza utilizzati erano a emissioni zero: la Vespa era equipaggiata con il kit elettrico di Epoca Motors
In queste immagini sono condensati i momenti chiave delle 24 ore di fine novembre 2024. Sopra a sinistra, Beniamino Lo Presti presidente di Milano Tangenziali Spa.
Questo è il certificato che il Guinness di Londra rilascia a chi conquista o batte un record rispettando le linee guida.

M ONZA RALLY SHOW 2024

Gran pubblico e record TV

Finale di stagione con il “rally di pista” in formato gara unica extra campionato

Èstata fissata al primo week end di dicembre 2025 (da venerdì 5 a domenica 7) la prossima edizione (la numero 43) del Monza Rally Show, l’originale “rally di pista” dell’autodromo brianzolo in prova unica extra campionati nato nel 1978 che ha avuto anche un recente passato illustre con due edizioni valide per il Mondiale (2020 e 2021) e una per il Campionato italiano nel 2023. Ma nella

sua attesa, il prossimo appuntamento rallistico monzese non può non essere oggetto dell’augurio di emulare il clamoroso exploit della gara conclusiva della stagione monzese 2024. Oltre 25 mila sono stati infatti

gli spettatori sugli spalti nel fine settimana e oltre 100 le TV e i siti di tutto il mondo che hanno coperto l’evento con un bacino potenziale di spettatori vicino al miliardo di persone, mentre l’entusiasmante Masters’

Show, la prova finale a eliminazione trasmessa in diretta streaming su Rai Play, ACI TV, Dazn, con differita su Rai Sport, ha avuto un pubblico di circa 700 milioni di persone. Ne avrà sicuramente gioito

L’eredità morale di un grande pilota Ferrari

la coppia dei vincitori formata dal pilota Andrea Crugnola (foto in alto) al bis dopo il successo del 2019, navigato da Andrea Sassi su Citroen C3 che dopo un finale al cardiopalma hanno staccato di soli 2”,7 i secondi classificati Nikolaj Gryazin e Konstantin Aleksandrov, su Skoda Fabia RS. Sul terzo gradino del podio sono saliti i neozelandesi Hayden Paddon e John Kennard (Hyundai i20 N) che hanno terminato i 151,38 chilometri cronometrati a 26”6 dai vincitori.

Andrea Crugnola si è imposto anche nel Masters’ Show, nella categoria Rally 2, mentre i francesi Adrien Fourmaux e Alex Coira su Ford Puma Hybrid hanno vinto il Masters’ Show riservato alle Rally 1, battendo il neo campione del mondo Thierry Neuville (Hyundai i20 N). Tony Cairoli, nove volte campione del mondo motocross, veterano del Monza Rally Show, ha chiuso undicesimo con la Skoda Fabia RS, mentre il grande campione di ciclismo Vincenzo Nibali è stato costretto al ritiro per un problema tecnico alla sua Toyota Yaris. La classifica femminile è stata vinta da Rachele Somaschini e Giulia Zanchetta (Citroen C3). 

VEDOVATI CORSE: L”ALTRO” RALLY DI MONZA

Cesare Brusa e Guido Zanazio sono i vincitori dell’ottavo Special Rally Circuit della Vedovati Corse del novembre 2024 nel quale hanno dettato i ritmi nella prima e nella terza speciale con una doppietta perentoria inframezzata da un secondo posto nell’ultimo stage. Con questo successo Citroen si conferma il

marchio più vincente dello Special Rally Circuit con ben sei successi maturati nelle ultime nove edizioni. Nelle altre classi, Baccanelli-Morina (Clio Erreffe) hanno vinto la S1600; Salvadori-Gea Daldini la S2000 (Peugeot 207); BonfantiCortinovis la R3 (Clio Futura Sport); Pesavento-Mattucci la Rally 4 (Peugeot

208); Guzzi-Premoselli la R2 (Peugeot); i coniugi Marco Franzoni ed Elena Scanzi sono stati primi della N3 (Clio PRT); “Jr.” Paccagnella e Cornacchia hanno vinto la Rally5; Malagola-Granziera, Colombi-Gozzo e Ciresa- Vitali si aggiudicano rispettivamente le classi RA5N, RSTB1.6 e N2.

Clay Regazzoni diventò paraplegico a causa di un incidente di gara in F1. Da anni un’associazione raccoglie fondi per finaziare la ricerca scientifica.

Testo di Maurizio Gussoni

Nel 2025 inizia la 32ª stagione del Club

Clay Regazzoni, il primo impegno sarà il 29º Gran Premio città di Lodi che si svolgerà il 4 maggio presso l’oratorio di San

Bernardo. E’ prevista un’esposizione di Ferrari, Maserati, Lamborghini, Porsche. Oltre ad alcune storiche, i cui proprietari saranno a disposizione per fare provare l’ebrezza di una supercar nel corso di un giro in città. In più si svolgerà un’asta di oggetti automobilistici e non mancheranno dei simulatori di guida di F1 e rally. Ma il vero fine di tutto

per la ricerca.

questo sarà la raccolta fondi a favore della ricerca e dell’acquisto di presidi per la paraplegia. Nel parterre sarà possibile acquistare del materiale Clay Regazzoni, inoltre ci sarà una Minardi 193 F1, a disposizione per le foto ricordo.

I soci sostenitori del Club troveranno una tessera da collezione con l’elenco di tutte le iniziative in calendario per il 2025. Il bilancio del Club è il vanto dei sostentotori, infatti in 31 anni di vita è satata raccolta la cifra di 1,250 milioni di Euro, tutti destinati alla cura della paraplegia. Un male che colpì proprio Clay Regazzoni... 

Sarà la conquista della Città Eterna?

Un’organizzazione specializzata nella vendita dell’usato sbarca all’attacco della Capitale. E lo fa alla grande.

Testo di Maurizio Gussoni

L’usato sale vertiginosamente, +7,8% dal 2023 al 2024, contro il nuovo, -6,3%. Dati che indicano come sia un mercato fondamentale quello della seconda mano, infatti per ogni auto nuova venduta, due usati passano di mano. Ed una grande organizzazione specializzata nel settore, non poteva rinunciare ad espandersi. Tomasi Auto, dopo le sedi di Milano, Verona, Guidizzolo (MN), ha deciso di sbarcare a Roma. E lo ha fatto con una prestigiosa sede che espone usati dalla Ferrari 458 alle microcar

elettriche. E tutti con una garanzia, frutto di numerosi controlli. “Nel 2024, abbiamo venduto circa 17.500 veicoli”, ha dichiarato il CEO Franco Tomasi, “ma per il 2025 prevediamo quota 20mila. Abbiamo grande attenzione alle tipologie dei veicoli, l’ibrido copre circa

il 40% del mercato, il termico supera il 45% mentre l’elettrico non supera il 5%.

Ma il futuro sarà l’e-commerce, infatti abbiamo elaborato una piattaforma che consentirà ai clienti di scegliere, acquistare e programmare la consegna del veicolo dal divano di casa”. 

Alcuni momenti della scorsa edizione. Beniamini della giornata la Minardi e la presenza di Ivan Capelli, che fu pilota Ferrari in F1. Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto

UN MERCATO IN GRANDE CRESCITA

Auto usate... da oreficeria

I CONSIGLI DELL’ESPERTO

La sicurezza nella pressione

Le auto nuove costano molto e vengono consegnate con il contagocce. Per questo l’usato va a ruba, ma con quali prezzi? Ci spiegano la dinamica da Auto Valentino a Milano. Testo di Maurizio Gussoni

L’ usato è in crescita a causa dagli aumenti dei prezzi del nuovo e dell’incertezza nelle consegne. In più il mercato delle elettriche si è rivelato un flop, specialmente per i problemi di ricarica e per i prezzi elevatissimi. Oggi le auto termiche continuano a fare la parte del leone, eccetto quelle a gasolio, colpite dai provvedimenti antinquinamento. Le zoppicanti consegne del nuovo dipendono anche dalla mancanza di stock, le case mettono in produzione il modello solo quando hanno un certo numero di ordini nel cassetto. In più molte energie sono assorbite dalla costruzione di auto elettriche, che però alla fine non si vendono! E qui vince l’usato, anche auto piuttosto vecchie (fino a 12/14 anni di vita) e con chilometraggi elevati, mantengono buone quotazioni. Ma spesso sono dei veri disastri: nel tempo, invecchia tutto: la scocca, le sospensioni,

l’elettronica e naturalmente il motore. Tutto questo si riverbera anche sugli addetti ai lavori che devono ritirare degli usati a prezzi elevati, quindi tutto arriva al cliente che, spesso dopo un ricondizionamento, li

dovrà acquistare a prezzo elevato. Ma il mercato è quello, e non si trova altro a prezzi inferiori! Le auto più richieste sono le utilitarie, ma non manca un discreto movimento nelle medie. È un po’ fermo quello

delle auto di prestigio. Per esempio ecco i modelli maggiormente appetibili sull’usato: la Panda per le piccole, la Golf per le medie ed “in alto” le solite BMW, Audi e Mercedes.

“Per le consegne i clienti protestano con noi”, afferma Enzo Valentino, “ed a tutto questo si aggiunge il problema delle auto che, a causa dei provvedimenti spesso incomprensibili, non possono più circolare nelle grandi città. Le dobbiamo ritirare, per poi rivenderle a dei commercianti i quali, consci delle nostre difficoltà, spuntano prezzi veramente da saldo! Qualche consiglio al consumatore? Comprare usati di non più di cinque anni, di taglio medio o piccolo e con non più di 60.000 km di percorrenza! 

Tony Feriero e la corretta pressione degli pneumatici. Ecco i consigli per curare al meglio ciò che è... il contatto con la strada..

Testo di Maurizio Gussoni Foto di Giulia Feriero

Mai trascurare il punto di contatto che si ha con la strada: le ruote! Tony Feriero, il mago delle gomme che viene dalla F1, ha dato una mano a via! ed ai suoi lettori.

“Per la sicurezza, vera Stella Polare durante la guida, ma anche per mantenere bene in vita gli pneumatici, è assolutamente consigliabile controllare la pressione delle gomme almeno una volta al mese.”, ha suggerito Tony, “Infatti lo pneumatico è soggetto a scambi termici causati dall’aria di cui è riempito, che si espande quando diventa calda (aumentando quindi la pressione) e si contrae quando diventa fredda (abbassando la pressione). Citiamo solo due delle cause di ciò, lo scambio termico conduttivo con la strada (durante la guida) e lo scambio convettivo con l’aria esterna, a seconda della velocità ed a seconda se esposto al sole o all’ombra. Il tutto provoca usura, ma pure una perdita mensile di pressione di qualche frazione di bar. Importantissimo, quindi, mantenere sempre costanti i valori della pressione, valori addirittura calcolati (e poi chiaramente indicati all’utente) nel corso della stessa progettazione di un’auto. Per diminuire al minimo il problema si può

Tony Feriero, è un ex dirigente della squadra di F1 della Good Year. Per molti anni ha vissuto e respirato il clima del mondo delle competizioni ed ha partecipato a molte sperimentazioni ed innovazioni riguardanti gli pneumatici da competizione. Ricerche che, poi, hanno trovato applicazione anche nella produzione di serie. Poi, a Milano, ha creato la Tonygomme, un’azienda che è diventata un punto di riferimento per i proprietari di vetture di alta gamma, specie sportive e supercar. Difficile passare davanti alla sua officina senza imbattersi in Porsche, Ferrari o Lamborghini che entrano o escono... prima o dopo la “cura”.

ricorrere all’azoto (utilizzato anche in F1), un gas privo di umidità ed impurità che si scalda più lentamente, riducendo così l’usura dovuta agli sbalzi termici. Importante è tener presente che se gli pneumatici sono caldi al momento del controllo, occorre

confrontare la pressione misurata con quella raccomandata (a freddo) dal costruttore del veicolo, ed in questo caso aggiungere 0,3 bar alla pressione. Meglio però verificarla nuovamente quando gli pneumatici avranno raggiunto la temperatura ambiente. Come già detto le gomme sono l’unico punto di contatto tra veicolo e asfalto. Sono piccole superfici, grandi quanto l’impronta di un piede, ma che mantengono la presa ed il controllo del veicolo. Le cause più frequenti della perdita di pressione sono le cause naturali (circa 0,076 bar/mese) ed i cali della temperatura esterna. Ma poi ci sono le forature, le

più comuni sono provocate da viti, chiodi, oggetti di metallo, vetri, pietre taglienti, eccetera. Ma pure da molte altre cause, quindi sempre massima attenzione... a dove mettiamo i piedi! Ma la carrellata dei consigli non si esaurisce qui. Per la sicureza attenzione ai residui di sporco o ai corpi estranei presenti nel punto di contatto tra lo pneumatico ed il cerchio, ai piccoli tagli o fori nella gomma, ai danni ai cerchioni (graffi, rotture, pieghe, ruggine, ecc.) ed a quelli derivanti dai colpi nei cordoli e nelle buche. Altri problemi, poi, derivano da errori nel montaggio. Come l’errato posizionamento della valvola e del cappuccio, il difettoso alloggiamento nel foro del cerchio che provoca perdite d’aria. Questi ultimi problemi, però, devono essere risolti in offcina da personale specializzato. Inoltre, se il veicolo è parcheggiato da più di un mese e presenti una perdita anomala (spesso causata dall’età o dall’usura), meglio fare eseguire una diagnosi completa delle ruote. E questo per garantire quello che più conta quando si è alla guida di un veicolo: la sicurezza! 

Il mercato di prestigio rallenta, ma i prezzi non calano. E le solite tedesche dettano legge.
Il titolare dell’autosalone con un usato per eccellenza... una sempreverde Volkswagen.
ECCO CHI È IL MAGO DELLE GOMME

TTIVITÀ

Sintesi del Bilancio d’esercizio 2024

I

l Consiglio Direttivo dell’Automobile Club

Milano ha predisposto i documenti che costituiscono il Bilancio di Esercizio 2024 ai fini della loro sottoposizione all’Assemblea dei Soci. Di seguito si propone una sintesi degli elementi più significativi.

Il bilancio di esercizio dell’Automobile Club

Milano fornisce un quadro fedele della gestione dell’Ente, essendo stato redatto con chiarezza e nel rispetto degli schemi previsti dal Regolamento vigente, senza raggruppamento di voci e compensazioni di partite, e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell’esercizio.

Il bilancio di esercizio dell’Automobile Club, redatto secondo quanto previsto dagli articoli 2423 e seguenti del codice civile, e in ottemperanza alle indicazioni fornite da ACI con comunicazione del 15/02/2018, è composto dai seguenti documenti:

 stato patrimoniale;

 conto economico;

 nota integrativa;

 rendiconto finanziario;

 relazione del presidente;

 relazione del collegio dei revisori dei conti. In ottemperanza del DM MEF del 27.03.2013, il bilancio d’esercizio deve essere accompagnato dai seguenti allegati:

 rapporto degli obiettivi per attività;

 rapporto degli obiettivi per progetti;

 rapporto degli obiettivi per indicatori;

 conto consuntivo in termini di cassa;

 conto economico riclassificato.

Viene infine allegato un ulteriore prospetto, come disposto all’art. 41 del DL 02.04.2014 n. 66 come convertito nella legge 23.06.2014 n. 89, sottoscritto dal Presidente e dal Direttore, attestante l’importo dei pagamenti relativi a transazioni commerciali effettuati dopo la scadenza dei termini previsti dal decreto legislativo 9 ottobre 2002 n. 231, nonché il tempo medio dei pagamenti effettuati.

Gli schemi contabili di stato patrimoniale e di conto economico sono redatti in conformità a quelli inviati dall’Ufficio Amministrazione e Bilancio di ACI Italia con la circolare n. 3526 del 16/06/2020.

L’Automobile Club, in materia di amministrazione e contabilità, si adegua alle disposizioni del regolamento vigente e, per quanto non disciplinato, al codice civile, ove applicabile.

Si sottolinea, infine, che le risultanze del bilancio per l’esercizio 2024 rispettano gli obiettivi fissati dal “Regolamento per l’adeguamento ai principi generali di razionalizzazione e contenimento della spesa” di cui all’art. 2 comma 2 bis DL 101/2013, approvato con Delibera del Consiglio Direttivo

del 10/02/2020 ed aggiornato con Delibera del 19/12/2023. Gli importi sono espressi in unità di euro, senza cifre decimali. PRINCIPI DI REDAZIONE E CRITERI DI VALUTAZIONE

Si attesta che i principi generali osservati per la redazione del bilancio di esercizio ed i criteri di iscrizione e valutazione degli elementi patrimoniali ed economici sono conformi alle disposizioni regolamentari, alla disciplina civilistica ed ai principi contabili nazionali formulati dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C).

Relativamente ai principi generali di redazione del bilancio è utile precisare quanto segue:

 la valutazione delle voci è stata fatta secondo prudenza e nella prospettiva di continuazione dell’attività dell’Ente;

 sono stati indicati esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell’esercizio;

 si è tenuto conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento;

 si è tenuto conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura dell’esercizio;

LA SERENITÀ TI GUIDA NEL FUTURO DELLA MOBILITÀ

 la valutazione di elementi eterogenei raggruppati nelle singole voci è stata fatta separatamente;

 per ogni voce dello stato patrimoniale e del conto economico è stato indicato l’importo della voce corrispondente dell’esercizio precedente.

Si attesta, inoltre, che non sono stati modificati i criteri di valutazione da un esercizio all’altro.

Occorre, infine, precisare che l’Automobile Club Milano non è tenuto alla redazione del bilancio consolidato in quanto non ricompreso tra i soggetti obbligati ai sensi dell’art. 25 del D. Lgs. 127/91 e tra quelli indicati al comma 2 dell’art. 1 della Legge 196/2009.

RISULTATI DI BILANCIO Il bilancio dell’Automobile Club Milano per l’esercizio 2024 presenta un utile d’esercizio pari ad € 40.233.

PIÙ DETTAGLIATAMENTE: risultato economico: 40.233

totale attività: 15.882.383 totale passività 4.236.025 patrimonio netto: 11.646.025

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Attraverso la cura, la ricerca e la riabilitazione, tuteliamo la dignità e promuoviamo la qualità della vita delle persone con disabilità, soprattutto dei bambini. Ci facciamo carico non solo degli aspetti sanitari, ma anche della sofferenza dei piccoli e delle loro famiglie. Si rivolgono a noi bambini che hanno problemi motori, oppure cognitivi, ma hanno la stessa voglia di vivere di tutti i bambini del mondo. Alcuni di loro sono portatori di malattie rare, altri sono stati vittime di gravi incidenti, altri ancora hanno ritardi o difficoltà nella loro crescita. www.lanostrafamiglia.it

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