

UN TESORO IN VASI DI CRETA Ermanno “lo storpio”
a cura di Paola Navotti

prefazione di Paolo Prosperi
Questo libro appartiene a ____________________________________
Libro concepito a supporto e approfondimento della mostra
UN TESORO IN VASI DI CRETA
Ermanno “lo storpio” chiamato a guardare in alto realizzata in occasione della 46a edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli
A cura di Gaia Aulino, Pier Paolo Bellini, Marco Bernardi, Marco Bersanelli, Sara Bosi, Maria Giulia Cotini, Anna Cova, Massimiliano Del Corso, Davide De Santis, Adolf Diefenhardt, Paolo Fini, Marco Gozzi, Cristiana Lanzarini, Chiara Locatelli, Caterina Malandri, Adriano Mancini, Paola Navotti, Isacco Neri, Luigi Orioli, Paolo Prosperi, Andreas Schmid, Dorothe Schmid, Pietro Sempio, Paolo Zambelli
Con la preziosa collaborazione di un gruppo di famiglie, in particolare Alessandra, Andrea, Donatella, Filippo, Giovanna, Kety, Marco, Mariagrazia, Maria Luisa, Massimo, Maurizio, Pietro, Tommaso, Salvatore, Sara, Veronica
Noleggio della mostra
IES – International Exhibition Service
UN TESORO IN VASI DI CRETA
Ermanno “lo storpio”
A cura di Paola Navotti
Prefazione di Paolo Prosperi
Pubblicare è dare alla luce.
Desideriamo mettere in luce parole che accompagnino le persone nella vita.
Questa è la responsabilità che abbiamo come editori.
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Un tesoro in vasi di creta. Ermanno “lo storpio” www.itacaedizioni.it/un-tesoro-in-vasi-di-creta-ermanno-lo-storpio
Prima edizione: agosto 2025
© 2025 Itaca
© 2025 Fraternità di Comunione e Liberazione per i testi di don Luigi Giussani
Tutti i diritti riservati
ISBN 978-88-526-0812-4
In copertina
Euclide e Ermanno, a destra, con in mano un astrolabio
Miniatura attribuita a Matthew Paris, XIII secolo
Oxford, Bodleian Library, MS Ashmole 304
Stampato in Italia da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC)
Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione. Utilizziamo inchiostri vegetali senza componenti derivati dal petrolio e stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.
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Nota di curatela
Alla base di ogni mostra didattica c’è l’intenzione semplice di indicare qualcosa e di proporne un significato. Ospitata nella 46a edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli, la mostra su Ermanno “lo storpio” invita a guardare a ciò che nella vita – tanto più se segnata dalla sofferenza fisica – fa la differenza.
Proprio questo ha amalgamato il lavoro dei curatori, pur nella diversità delle loro provenienze (chi è storico, chi musicista, astronomo, medico, sacerdote, consulente di azienda, chi semplicemente padre e madre).
Queste pagine hanno lo scopo di raccontare tale amalgama, dando altresì evidenza degli approfondimenti tematici dai quali è derivato il percorso espositivo.
Per agevolare la lettura del testo che sta per cominciare, si citano qui le seguenti note.
Le traduzioni dal latino sono state curate da Anna Cova, Adriano Mancini e Pietro Sempio, studenti presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università degli Studi di Milano. A loro si devono anche le ricerche sulle origini e la storia del monastero di Reichenau.
Il capitolo sul contributo di Ermanno alla scienza sintetizza le ricerche di vari autori, coordinate da Paolo Fini e Maria Giulia Cotini dell’Osservatorio Astronomico Beato Ermanno lo storpio, sito a Impruneta (Firenze).
Infine, le pagine sulle peculiarità musicali di Ermanno si basano sulle ricerche di Marco Gozzi, professore di Musicologia e Storia della Musica presso l’Università di Trento. Così allora – tra storia, scienza e musica, ma anche tra fede e amicizia – la vita di Ermanno fa capolino nella nostra.
Paola Navotti
Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, Colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
San Paolo
Ebrei 12,1-3
Perché interessa anche a noi, oggi, la testimonianza di un monaco invalido vissuto mille anni orsono in un monastero imperiale?
«Ognuno, prima o poi, si chiede quali siano i propri talenti, quale “utilità” la propria esistenza abbia per il mondo.
Ma chi è irrimediabilmente segnato dalla sofferenza e dal limite, sente subito brucianti queste domande, così come il presentimento della risposta: accettare la croce non significa rassegnarsi passivamente ad una condizione “menomata”, bensì imparare a collaborare, in modo misterioso ma reale, alla salvezza del mondo. Che il mondo abbia bisogno di noi, così come siamo, non è scoperta da poco».
Paolo
Prosperi
€ 10,00