Alla scoperta del mondo 3. GUIDA per gli insegnanti 2025

3 ALL A R E T P A O C S DEL MONDO LEGGERE È INCONTRARE

Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasia legalo con l’intelligenza del cuore.

Vedrai sorgere giardini incantati.

Alda Merini

Leggere è incontrare Sussidiario per la terza classe A cura di Renata Rava

RENATA RAVA

Tre volumi indivisibili • Lettura • Grammatica (296 pagine) • Matematica (160 pagine) • Discipline (200 pagine) + segnalibri didattici ISBN: 9788852607738 Formato: cm 19,5x26 Prezzo ministeriale

È stata direttrice didattica della Scuola primaria della Fondazione Sacro Cuore di Milano. All’interno dell’Associazione “Il Rischio Educativo” ha promosso e condotto la proposta formativa per il livello della scuola elementare.

Ha collaborato con alcune riviste per bambini e ha curato la realizzazione di dispense e materiale didattico. Svolge attività di consulenza pedagogica e didattica.

L’edizione di questo sussidiario per la terza classe è espressione del consapevole lavoro di un gruppo di insegnanti che in questi anni ha condiviso la proposta didattica e ricercato o composto testi ed esercitazioni per una conoscenza elementare essenziale ed efficace.

Percorso di lettura e relativa proposta operativa Manuela Callaioli, Barbara Righetti, Sara Fasoli, Giulia Zonca, Marta Frizzi, Mirella Amadori, Paola Brambilla (selezione delle letture) · Micaela De Francesco, Lorena Cirnigliaro, Giulia Brizio (esercizi di grammatica) · Francesco Grava (proposta musicale) · Denise Marchiori (lavori artistici dei bambini) Percorsi disciplinari e relativi esercizi Elena Lucca, Carlotta Piatti, Letizia Furli, Martina Archesso, Silvia Musso, Simona De Paolis, Giuliana Limonta (aritmetica) Armida Panceri (geometria) · Emanuela Casali, Matteo Dolci, Francesca Simonazzi (storia) · Marta Sangiorgio, Annabella Maffi, Ornella Rotundo, Silvia Locatelli, Alessandra Campagnari (geografia) · Angela Luoni, Carla Agostini, Viviana Mezzacapo, Paola Brambilla (scienze) Consulenti Raffaela Paggi (grammatica) · Raffaella Manara (matematica) · Maria Elisa Bergamaschini, Maria Cristina Speciani (scienze)

L’ESPANSIONE DIGITALE DEL TUO LIBRO Sul sito www.itacascuola.it sono disponibili materiali integrativi per docenti e alunni. Inquadra il QR Code per:

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scoprire le proposte di lettura

INTRODUZIONE Dopo l’introduzione all’esperienza scolastica e l’acquisizione delle abilità di base delle prime classi, la classe terza rappresenta un primo traguardo nel percorso di conoscenza, uno sviluppo del rapporto tra il bambino e la realtà che avviene principalmente attraverso il linguaggio.

È attraverso il linguaggio che si sviluppa principalmente in questa classe il percorso conoscitivo: l’incremento del lessico e il rapporto con il testo nel parlato, nella lettura e nella scrittura, danno voce al vissuto relazionale ed esperienziale favorendo la crescita concettuale.

La classe terza può essere definita una classe ponte, non solo perché a metà dei cinque anni del ciclo primario, ma in quanto classe di passaggio fra due fasi di sviluppo: una prima fase in cui la conoscenza avviene principalmente in un rapporto diretto e percettivo con l’oggetto da conoscere e una seconda fase in cui l’ampiezza degli argomenti e dei metodi apre a dimensioni specifiche e chiede forme diverse di rappresentazione e comunicazione.

I testi di Leggere è incontrare sono pensati in termini di topologia, font, interlinea e grafica per garantire una leggibilità ottimale.

È il momento del passaggio dall’azione concreta a una prima estensione del pensiero che apre all’astrazione, in cui la denominazione, in termini ed espressioni specifiche, aiuta la consapevolezza.

Il font è stato scelto per il suo carattere semplice e di facile decodifica, con un corpo 11,5 su interlinea di 15 punti.

Il testo è senza giustificazione per mantenere l’unità della parola. L’allineamento è a sinistra, la carta è opaca, fondo bianco, c’è un’impaginazione ordinata e spaziosa.

Dal punto di vista grafico il testo, di proporzioni e peso contenuti, ha un carattere ordinato e vivace. Il corredo delle immagini è qualificato e i disegni sono nitidi, puliti, non disturbano la visuale.

SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI

LA LETTURA: INCONTRARE IL TESTO Come il titolo Leggere è incontrare vuol suggerire, è attraverso il testo letto che avviene l’incontro con le dimensioni conoscitive che si irradiano dall’esperienza vissuta ed espressa.

Le tipologie testuali proposte sono lineari e diverse nell’intento comunicativo: racconti, cronache, poesie, leggende, fiabe, storie per conoscere e per sorridere, a cui si legano essenziali percorsi artistici, musicali e figurativi. Il bambino di terza comincia ad ampliare i suoi orizzonti, desidera incontrare nuovi argomenti, apprendere nuove conoscenze, imparare nuove poesie; è interessato a tutto ciò che sta nella realtà, a partire da quella che gli è più vicino e familiare ed è curioso di ciò che è accaduto e accade in altri luoghi e in altri tempi. La raccolta antologica si prefigge l’intrigante scopo di favorire tale incontro, di prepararlo, di accompagnarlo e di guidarlo attraverso i brani che propone.

Le varie sezioni del libro permettono, sempre sulla falsariga del titolo stesso, di riprendere l’idea dell’incontro e di declinarla via via secondo i molteplici aspetti della vita e dello studio. Oggi, più che in altri momenti, la realtà sociale pone l’esigenza di far incontrare ai bambini la diversità come opportunità ed esperienze positive di rispetto, inclusione e solidarietà.

Ogni sezione si apre con pagine dedicate alla poesia. L’incontro con il testo poetico si avvale di sonorità, assonanze, espressioni, rime e costrutti sempre più complessi per comunicare in un’altra forma lo stesso percorso tematico, attingendo sia al bagaglio popolare che ai grandi scrittori italiani.

Nell’uso dei testi nel momento della lezione è fondamentale la mediazione dell’insegnante che offre la sua voce alla lettura per consegnare il testo nella sua interezza di senso e lasciando in un secondo momento la lettura agli allievi, la cui abilità necessita ancora di esercizio e di consapevole ricostruzione sintattica.

Il contenuto proposto nei testi si presta a numerosi suggerimenti di lavoro che, volta per volta, possono servire da esempio per un approfondimento e guidare il bambino a un confronto tra l’esperienza narrata e la propria. Inoltre, ciascuna sezione si conclude con la proposta di un lavoro espressivo di carattere artistico figurativo o di attività manuali di tipo pratico costruttivo in cui coinvolgere attivamente i bambini.

Il percorso Leggere è incontrare La prima sezione del sussidiario dei linguaggi raccoglie testi e proposte in relazione a due contenuti. Essendo una sezione che si pone all’inizio del percorso scolastico, la presentazione dà spazio ad alcune letture e poesie che permettono di riprendere la recente esperienza delle vacanze vissute dai ragazzi nei luoghi

Vedi pp. 6-7

tradizionali del mare e della montagna; si desidera tornare alle semplici e vivaci occasioni estive per favorire la narrazione dei vissuti trascorsi da ogni bambino e renderli occasioni di condivisione in classe.

Al tema delle recenti vacanze si affianca quello dell’inizio della scuola e della conseguente ripresa dei rapporti con i compagni e i maestri e delle attività. Lo spunto formativo contenuto in questa ripresa della scuola evidenzia un passaggio di crescita. La classe terza è introduttiva a un mondo più complesso e più vario di conoscenze, per questo è introdotta da subito, con ilari filastrocche, la necessità che l’alunno si consideri protagonista, che abbia un atteggiamento attivo, vivace e responsabile nell’apprendimento, come è esplicitamente detto dal proverbio riportato.

Le letture in questa parte della sezione sulla ripresa della scuola si rifanno fondamentalmente all’esperienza del leggere giacché il testo scritto diviene la modalità prevalente nell’esperienza conoscitiva in

classe terza. Un altro spunto di lavoro è la scoperta del talento personale (racconto di Cimabue) e quindi la valorizzazione di ciò che caratterizza ogni bambino, che può trovare agio e sviluppo durante l’anno nel contesto scolastico.

Una indicazione di lavoro didattico in relazione alla comprensione del testo in questo primo periodo è quella di favorire la capacità di ascolto. In questa fase di avvio le letture potrebbero essere ascoltate a libro chiuso semplicemente ponendo attenzione alla lettura della maestra; le prove di comprensione possono essere utilizzate semplicemente come verifica di quanto si è compreso ascoltando. L’ascolto è una prima condizione che suggerisce l’attenzione alle parole e all’intonazione per cogliere il senso, la comprensione delle espressioni usate e la messa in gioco del proprio bagaglio conoscitivo. A seguire, il lavoro può essere completato e approfondito assegnando il compito della lettura personale e favorendo quelle occasioni di dialogo, di scambio e di condivisione che il contesto del gruppo classe suggerisce.

La ripresa dell’esercizio di lettura a voce alta è favorita in questa sezione dalla brevità delle letture o dei capoversi.

Stagioni e ricorrenze La seconda sezione del sussidiario dei linguaggi presenta brani che riguardano il tempo. Il tema è già chiarito dalla poesia iniziale, tutti i brani e le poesie proposti possono accompagnare il lavoro della classe lungo il trascorrere dell’anno

scolastico: vediamo infatti alcune descrizioni, brani narrativi e poesie relative alle stagioni in cui si svolge la scuola. Largo spazio è dedicato ai momenti più importanti che un bambino vive in tali stagioni: il periodo natalizio e quello pasquale, ma ci sono anche poesie che trattano di altri momenti stagionali, che possono diventare occasioni di riflessione e di racconto dell’esperienza dei bambini.

Per quanto riguarda l’autunno, la descrizione di Manzoni aiuta la riflessione sul paesaggio, argomento che si comincia a studiare nella classe terza; le due poesie offrono la possibilità di riflettere su aspetti quotidiani che un bambino facilmente osserva e favoriscono la capacità di ascolto, di confronto con la propria esperienza; potrebbero diventare occasioni di scrittura.

Il brano su san Francesco invita a conoscere il santo e gli aneddoti della sua vita: innanzitutto, il bel racconto è introdotto dall’immagine di un affresco di Giotto, che ha raccontato la vita del Santo, attraverso questi affreschi, nella basilica di Assisi. Tale proposta va nella direzione di educare i bambini alla conoscenza e alla bellezza delle opere d’arte e degli artisti italiani. Inoltre, offre l’opportunità di svolgere la lettura di immagine, attività che li porterà dentro la scena per comprendere meglio le caratteristiche pittoriche dell’opera e, allo stesso tempo, il senso del racconto. La comprensione proposta è uno strumento utile per dare la possibilità ai bambini di leggere con attenzione il bra-

Vedi p. 31

brano dedicato alla tavolata familiare del tempo di Pasqua.

no, riflettere sulle parole e sul significato del racconto, comprendere ciò che viene loro richiesto ed elaborare risposte adeguate. Tutto il processo sarà prezioso per rendere gli alunni consapevoli delle caratteristiche della storia, trasformandole in effettiva conoscenza.

Nelle parti dedicate ai periodi natalizio e pasquale si trovano numerosi brani che sollecitano la riflessione su due argomenti importanti della tradizione. Attraverso la lettura, i bambini possono confrontare la propria esperienza familiare con quella descritta; possono conoscere aspetti nuovi, ad esempio con la lettura dedicata al significato dell’abete, e inusuali, come la lettera di Babbo Natale indirizzata a loro e non il contrario, come accade comunemente. La leggenda presente nella sezione natalizia offre l’opportunità di conoscere un nuovo stile linguistico e di avviare il lavoro del riassunto, approfittando del carattere narrativo della storia. Sempre favorevole all’avvio del riassunto risulta il

La ricca raccolta di poesie e filastrocche, che si trova tra le due sezioni, accompagna la riflessione sul trascorrere delle stagioni, ne sottolinea gli aspetti salienti, in varie modalità linguistiche: la filastrocca di Tognolini, oltre che divertire i bambini, può suggerire un interessante lavoro testuale: utilizzare la filastrocca come testo modello, per comporre la propria, secondo l’esperienza dei bambini. Le descrizioni di Ada Negri permettono di fare un’analisi precisa dei dati visivi; lo stile giocoso di Piumini offre la possibilità di osservare le parole e di scoprire il gioco nascosto in esse.

Infine, viene suggerito un nuovo lavoro di lettura e comprensione dell’immagine, attraverso l’osservazione dell’opera del pittore Monet e un’attività di copia del quadro.

Io e gli altri All’età di otto-nove anni, le relazioni diventano più importanti per i bambini che riconoscono il valore dell’affetto e dell’amicizia in modo più esplicito e profondo.

Le letture di questa sezione raggiungono le persone care di tutti i giorni come i parenti prossimi e gli amici, offrendo l’occasione di raccontare e trovando una corrispondenza semplice e sentita: la famiglia, la scuola e gli altri, cioè quelle persone che vivono intorno a noi e che possiamo iniziare a conoscere meglio. Altri brani, invece, allargano lo sguardo verso l’accoglienza di chi viene da un ambiente diver-

so da quello familiare e propongono, ad esempio, l’incontro con un bambino adottato, con lo straniero, con la negoziante della via, con situazioni di vita reali; si impara ad accogliere la varietà di esperienze come ricchezza e momento di crescita nel dialogo e nel confronto che l’insegnante può proporre e orientare. La convivenza con le persone vicine e lontane dal proprio modo di vivere è una possibilità di uscire da sé per imparare a volersi bene, a perdonare, a superare le difficoltà che un bambino può incontrare.

Oggi, più che in altri momenti, la realtà sociale pone l’esigenza di far incontrare ai bambini la diversità come opportunità ed esperienze positive di rispetto, inclusione e solidarietà. In queste numerose letture è possibile trovare spunti di lavoro su tematiche concernenti le educazioni, in particolare quella civica.

I brani sono di autori affermati della narrativa per bambini, ma anche scritti da altra mano: una maestra, una mamma, un giornalista, un personaggio storico, una professoressa di matematica, un arcivescovo.

In tutti si possono apprezzare il buon lessico, la cura nella forma espressiva, l’alta leggibilità.

Gli insegnanti solitamente scelgono i testi da un’antologia per esercitare la lettura espressiva e scorrevole e, più spesso, cercano quelli che hanno attinenza con un lavoro in corso o che portano un significato interessante rispetto a un argomento. Talvolta, alla lettura, segue un lavoro in classe o individuale in accordo con le caratteristiche specifiche del brano stesso, che l’insegnante può utilizzare a sua discrezione.

Si possono trovare domande per la produzione orale o scritta che guidano nella comprensione del testo, che sollecitano la narrazione personale rispetto a un tema, che invitano a riflettere, a descrivere o a riassumere; alcuni testi indicano un esercizio di morfologia.

La lettura è significativa quando apre ad altri linguaggi, oltre a quello verbale; per questo, nella sezione “Io e gli altri”, si propongono poesie, brani musicali e attività manuali, come il semplice biglietto di invito o di auguri che può essere realizzato sia manualmente che al computer.

Vedi p. 71

Per sorridere Una sezione è dedicata a sorridere: non si tratta semplicemente di brani divertenti, ma si è voluto offrire l’esperienza della dimensione ironica, creativa e talvolta “difettosa” della realtà, una dimensione a volta ignorata nel percorso conoscitivo. Le letture alternano contenuti fantastici ad altri di situazioni reali, non meno umoristiche. La fantasia fa da pungolo alla creatività con figure frutto dell’immaginazione o scoperte futuristiche. Offrono spunto per sorridere anche i giochi linguistici o i “fraintendimenti” sottesi ad alcuni termini ed espressioni. Diverse letture di questa sezione presentano una serie di battute nel discorso diretto. È auspicabile che l’insegnante assegni le parti da leggere a bambini diversi, secondo la struttura del testo, in modo da favorire attraverso l’immedesimazione la lettura espressiva che essendo riferita a brevi frasi può essere facilmente interpretata.

Vedi p. 83

L’esercizio di lettura può così diventare un simpatico coinvolgimento per la classe.

Incontrare gli ambienti e Incontrare la storia Queste due sezioni si offrono all’integrazione dei contenuti disciplinari di storia e geografia. La narrazione e la descrizione avvicinano i bambini agli eventi storici e agli ambienti e supportano l’avvio dello studio. Offrire ai bambini la possibilità di scritti significativi permette loro di entrare negli eventi e di comprenderli al meglio.

Le letture proposte nella prima di queste due sezioni introducono all’osservazione dell’ambiente del mare, della montagna, del fiume e della collina, oltre che offrire un piccolo affondo su ambienti antropici.

I testi descrittivi permettono ai bambini di imparare un linguaggio specifico e li guidano a un’osservazione più consapevole dei paesaggi che li circondano.

Accanto alla descrizione, la narrazione di esperienze accadute li invita a immedesimarsi mettendo in luce il loro rapporto con la natura e con lo spazio circostante. A completamento delle letture sono proposti esercizi di scrittura, di comprensione del testo e di immagine come spunto perché il bambino possa essere protagonista di ciò che impara, raccontandosi e sperimentando. La sezione è aperta da una piccola raccolta di poesie di facile presentazione: il linguaggio poetico permette di percepire ed evocare suoni ed esperienze, oltre che di arricchire il lessico. Una facile

ed efficace proposta espressiva riguardante la collina chiude l’argomento.

La sezione che si riferisce all’ambito di storia è una proposta preziosa. La narrazione caratterizza di per sé questa disciplina e il contenuto particolare del periodo preistorico e delle prime civiltà necessita di essere introdotto in modo adeguato, così che anche la nozione si inserisca in un ambito di esperienza più vasto. Ciò che viene affrontato e spiegato in storia trova un corrispettivo nella lettura in una interdisciplinarità che rende unitario il sapere.

La storia è intesa da subito come storia degli uomini e i testi documentano l’unicità dell’uomo nel suo divenire. Le prime letture portano all’immedesimazione con le avventure umane che hanno permesso la prime e più importanti scoperte e invenzioni: il fuoco, l’uso di semplici stru-

menti, il lavoro agricolo. Le letture seguenti offrono gradevoli spunti per conoscere le due principali civiltà antiche, i racconti proposti ampliano le conoscenze del periodo che si va studiando introducendo ambienti, personaggi e avvenimenti.

La comprensione di questi testi è rilevante ai fini dell’apprendimento; per questo sono suggerite domande o prove di comprensione più estese che prendono in esame diversi aspetti del testo presentato.

Alcune letture sono correlate da immagini che mostrano particolari significativi e rappresentano ulteriori fonti storiche alle quali i bambini posso accedere come la grotta delle meraviglie o le tavolette di argilla.

Alla fine della sezione è proposta un’attività pratica che prevede la costruzione di un papiro, spunto interessante per creare un nesso tra la storia e l’educazione artistica.

Vedi pp. 140-141

Fiabe e leggende Apre la sezione una raccolta di poesie che suggerisce un approccio originale al tema.

Le poesie offrono al bambino la possibilità di accostarsi al mondo delle fiabe attraverso un linguaggio diverso, quello poetico, in cui vanno evidenziate le caratteristiche della musicalità, della rima e del ritmo, quali elementi che concorrono insieme alla comunicazione del senso. Le poesie relative alle fiabe classiche e l’esercizio proposto di indovinare di quale fiaba si tratti mettono in moto la capacità del bambino di cogliere l’essenziale nella trama di un racconto e gli fanno sperimentare la possibilità di “raccontare in modo creativo e sintetico”, attraverso i versi, un evento. La lettura dei testi poetici in classe potrà essere in forma di gioco; a seguito dell’esperienza di lettura espressiva ad alta voce che può essere proposta, i bambini potranno essere invitati, in gruppo e poi singolarmente, a cimentarsi con produzioni poetiche che narrino “altre fiabe” delle quali i compagni potranno indovinare il titolo.

Nella prima parte della sezione i testi presentano alcune leggende che offrono al bambino la possibilità di cogliere un nesso tra fantasia e realtà. La scelta di narrare l’origine di alcuni eventi, fenomeni o elementi naturali attraverso storie fantastiche, permette al bambino di soffermarsi sulla bellezza di tali particolari del mondo e di immergersi in un racconto inventato e tramandato dagli uomini, per fermarsi a osservarne la bellezza e provare stupore di

fronte alle piccole cose, seppur talvolta in un confronto con poteri malvagi. Le letture delle leggende riguardanti gli elementi del paesaggio montano costituiscono un approfondimento dello studio della geografia; quelle riguardanti le caratteristiche di alcuni animali offrono lo spunto per un approfondimento attraverso lo studio delle scienze. Da un punto di vista strutturale la leggenda rappresenta un valido aiuto alla coesione dei primi testi scritti, che svolti insieme all’insegnante o in coppia con un compagno consentono di strutturare una semplice trama narrativa intorno a un oggetto in funzione di quello che si vuole dire.

L’occasione di immedesimarsi nel mondo del possibile e del desiderabile è offerta dalle fiabe; esse contengono una visione positiva della realtà e consentono al bambino di fare un viaggio nel mondo della fantasia e di poter tornare nella realtà con uno sguardo positivo su di sé e su tutta la realtà.

Le fiabe selezionate, tratte dal repertorio classico (i fratelli Grimm – Hans Christian Andersen) o quelle di autori più recenti (Roberto Piumini, Chiara Carminati), hanno il carattere della classicità, intesa come narrazione di una storia ricca di un significato profondo che riguarda l’uomo e la sua esigenza di senso, di verità e di bellezza. Il primo scopo della lettura delle fiabe sarà quello di provare il fascino di fronte al testo letterario ricco di contenuto, veicolato da un linguaggio lineare,

chiaro e al tempo stesso significativo nella forma. Le fiabe proposte in forma integrale hanno una trama fruibile ai bambini di terza, perché le dinamiche dell’intreccio, lo svolgimento delle vicende, la caratterizzazione dei personaggi rendono possibile l’incontro con i protagonisti delle fiabe e con l’autore, attraverso un’indagine del testo coinvolgente e personale. Al tempo stesso il bambino può essere guidato dalla maestra a cogliere la struttura della fiaba stessa, attraverso un esercizio di comprensione, non meccanico e distaccato, ma un esercizio che metta in moto la ragione e attivi nel bambino la capacità di indagare e interrogare il testo e l’autore, in un paragone con sé stesso.

Gli esercizi di comprensione proposti hanno lo scopo di stimolare la comprensione del senso della fiaba, ponendo l’attenzione sull’evento che muta la vita del protagonista. Sarà fondamentale cercare nel testo “il punto di svolta”, che sarà riconosciuto come l’inizio di tale evento.

Le domande guida per la comprensione che la maestra potrà porre di volta in volta (Cosa accade? Qual è il succo della storia?) costituiranno uno stimolo significativo, per orientare in modo corretto la comprensione della fiaba da parte dei bambini e per poter svolgere in autonomia gli esercizi presenti nel libro di testo o quelli che potranno essere formulati dalla maestra.

Infine, le brevi presentazioni di alcune fiabe di Andersen, di Afanasjev e dei Fratelli Grim sono un vero e proprio invito a pro-

muovere la lettura della maestra ad alta voce, in classe.

Le letture delle fiabe di Andersen offrono lo spunto anche per invitare i bambini a guardare piccoli oggetti con gli occhi della fantasia, suggerendo la possibilità di esperienze di scrittura creativa. Le fiabe dei fratelli Grimm sono esperienze di lettura adatte a immedesimarsi nel mondo delle fiabe, cogliendone l’intenzione comunicativa dell’autore e l’efficacia della struttura costitutiva della fiaba.

Fondamentale in tutta la proposta di questa sezione è il coinvolgimento attivo dei bambini attraverso percorsi di attività espressiva, di animazione corporea, di drammatizzazione o di teatro. Come suggerito, la creazione di un burattino a cui dar voce e storia è per i bambini un’autentica esperienza.

Suggerimenti per l’insegnante La lettura offerta dalla maestra proposta nelle fiabe sopra indicate si sviluppa e prende forma nella lettura della narrativa, cioè di testi integralmente letti in classe dall’insegnante ai ragazzi. Il tempo della lettura in terza sembra doversi ridurre a causa del massiccio lavoro sulle discipline dello studio e dell’affronto più strutturato di lingua italiana e di matematica, ma la narrativa rappresenta un’esperienza così significativa da suggerirci una scelta consapevole per questo tipo di attività all’interno della classe. Recenti studi dimostrano ancora una volta come

la lettura a voce alta dell’insegnante offra un copioso bagaglio sia a livello lessicale che come stimolo nello sviluppo cognitivo e conoscitivo; per questo la lettura della maestra rappresenta una modalità di lezione facilmente usufruibile da tutti e da ciascuno costituendo un valido incremento all’apprendimento.

Il contenuto della narrativa indicata è particolarmente interessante. Nel sussidiario è proposto il libro classico per l’infanzia per eccellenza: Pinocchio. Pinocchio occupa nella narrativa per bambini un posto privilegiato, figura come caposaldo della lettura integrale, sia perché rappresenta l’incontro con un testo linguisticamente molto ricco, sia per la narrazione che offre un’esperienza di crescita e di maturazione di ogni bambino. Ogni bambino si ritrova totalmente nelle monellerie, nei capricci ma anche nei grandi desideri di Pinocchio e può vedere in questa straordinaria avventura il compiersi felice di sé stesso e

del suo rapporto con il reale. Gli altri testi suggeriti rappresentano un buon ventaglio di proposte rispetto sia alla lettura dell’adulto che alla lettura personale assegnata in tempi più distesi come quelli delle vacanze durante l’anno o dell’estate.

Guardiamo una sezione Ogni sezione contiene una rosa di proposte sull’argomento; alcune sezioni si prestano a essere svolte all’interno di una unità didattica di carattere esperienziale o legato alle discipline di studio, altre sezioni raccolgono letture che possono essere svolte in periodi diversi dell’anno, L’ordine di presentazione delle sezioni, perciò, è legato allo svolgimento che l’insegnante ritiene più opportuno, per questo si suggerisce la preventiva presa visione complessiva del testo. Fa eccezione la prima sezione, il cui scopo è quello di introdurre il lavoro dell’anno nella classe terza.

Il canto e la musica La prima pagina di ogni sezione è dedicata al linguaggio musicale. Due sono le proposte ricorrenti: una riguarda il canto con la ricchezza che l’implicazione della propria voce e della propria persona in un semplice coro comporta, l’altra ci propone una educazione all’ascolto di brani d’autore o di musiche popolari.

Nel canto proposto si riprende il contenuto proprio di ogni sezione attraverso una modalità coinvolgente e attiva da parte dei

Vedi p. 170

bambini; la scelta tiene conto di una condizione possibile per tutti nella classe attraverso audio e spartito reperibile sul sito e offre canti con facili ritornelli di veloce apprendimento.

Il suggerimento musicale vuole favorire una educazione all’attenzione e alla percezione dell’armonia musicale; l’invito all’ascolto può sia rappresentare una occasione di stacco e di ricreazione delle condizioni utili al lavoro, sia accompagnare e introdurre, attraverso il filo rosso del contenuto, in una esperienza di senso. In tale direzione la musica proposta favorisce l’elaborazione in forma narrativa o figurativa dell’immagine mentale e/o dell’evento che la musica stessa suggerisce.

Incontriamo la poesia Ogni sezione è aperta da un paio di pagine in cui sono raccolte alcune poesie di diverso stile: da filastrocche di più semplice apprendimento a versi che esprimono, attraverso la composizione d’autore, forme linguistiche più elevate. La lettura e la recitazione del testo poetico rappresentano un contributo irrinunciabile nella scuola primaria per la ricchezza di immagini mentali e di espressioni linguistiche, a volte poco comuni che accrescono il bagaglio lessicale ed espressivo e possono essere ben utilizzate in diverso contesto.

Non è suggerito, se non nella sezione fiabe, una rielaborazione scritta ma questa può evidentemente essere impostata e suggerita dagli insegnanti.

Vedi pp. 142-143

Le letture Le letture variano nel numero a secondo delle sezioni. Le sezioni sono in parte costituite da letture più corpose che prevedono la lettura degli insegnanti ma anche un tempo dilatato per poter tornare a leggere, a rileggere, a interagire con il testo.

Sono queste letture più complesse e articolate che rintroducono tematiche preziose al cammino di crescita del singolo bambino, nelle sue relazioni e rappresentano momenti di condivisione e dialogo all’interno della classe. Queste letture possono richiedere un tempo dilatato sia per la lettura che per la comprensione del testo e permettono di allargare il confine del contenuto nella modalità che la maestra ritiene interessante e utile. Sono poi presenti testi più brevi che permettono una lettura autonoma dei bambini (si suggerisce sempre di far precedere la lettura dell’insegnante anche quando viene assegnata nella consegna del compito a casa).

Il carattere delle letture è prevalentemente narrativo, tuttavia, non mancano brevi descrizioni che possono suggerire una partecipazione percettiva e una riflessione linguistica in relazione agli ambienti e al contesto in cui si svolge la narrazione.

Le comprensioni In ogni sezione sono presenti alcune indicazioni che possono essere utilizzate per la comprensione testuale; si tratta di domande che, poste al termine della lettura, focalizzano l’attenzione su elementi essenziali e sollecitano una partecipazione attiva. Una, due o tre letture per sezione

sono accompagnate da prove di comprensione estese e articolate. Tali prove sono strutturate su più aspetti e riguardano la comprensione lessicale, la comprensione delle sequenze o dei vari capoversi, la comprensione di senso compiuto complessivo del testo; sono evidenziati anche aspetti di carattere grammaticale utili alla comprensione del testo stesso Lavori propedeutici alla scrittura Diverse sono le tipologie di lavori che permettono una rielaborazione del testo e anche una interazione dei bambini con quanto incontrano leggendo. I lavori proposti sono occasioni suggerite per approfondire il contenuto, in una dinamica di domanda ed esplicitazione di quanto si legge; il ritorno e la riflessione sul testo prendono spunto sia dalla forma linguistica che dal contenuto: giochi linguistici, proverbi, modi di dire arricchiscono il bagaglio concettuale ed espressivo. Riguardo alla scrittura (spesso è lasciata all’insegnante se l’indicazione “Racconta” debba essere svolta in forma orale o scritta) la proposta si orienta più frequentemente in richieste di paragone e comunicazione del proprio vissuto. Si desidera infatti permettere e sollecitare la presa di consapevolezza della propria esperienza a partire dal suggerimento del testo, sia del singolo bambino che può così esprimersi e condividere con i compagni, sia del gruppo classe che trae dalla lettura una comune mappa di riferimento, anche in relazione alla dimensione formativa ed educativa. Un secondo aspetto di carattere più strutturale riguar-

da la riesposizione oggettiva del contenuto, nella forma del riassunto, cioè la possibilità di cogliere il contenuto essenziale della lettura e di saperlo esporre. Per la classe terza si è scelto di lavorare in due direzioni: Il “dire in breve” facendo tesoro del nesso fra titolo e testo e di una elaborazione, ancora fatta insieme al docente, di una formulazione sintetica dell’accaduto che comunichi il punto di svolta; il riconoscimento del possibile articolarsi del testo in sequenze, non principalmente come parti che intervengono nella svolgimento narrativo, ma favorendo l’individuazione di alcuni elementi, come il cambio di scena legato al tempo o allo spazio o alla novità degli eventi.

Lavoro espressivo Conclude la sezione una proposta di attività espressive. Nella parola attività si rias-

sume l’esperienza che riporta a una forma unitaria e operativa di carattere estetico e affettivo. Il contenuto incontrato prende una forma che ha le caratteristiche di bellezza, di costruttività e di originalità; spesso la proposta nasce proprio da immagini e opere d’arte incontrate all’interno della unità didattica. È un momento didattico caratterizzato da una diretta partecipazione personale di ogni bambino: l’attività di carattere espressivo, pratico, progettuale e tecnico incontra facilmente l’interesse e l’iniziativa del bambino e solitamente genera soddisfazione per il proprio lavoro.

L’opera personale conflui­sce talvolta in un lavoro comune trovando così un ulteriore guadagno rispetto al desiderio di realizzazione di ciascuno e un potenziamento della collaborazione nel gruppo classe.

Vedi pp. 24-35

LA RIFLESSIONE GRAMMATICALE La classe terza introduce alla sistematica conoscenza disciplinare. A partire dal consolidamento delle abilità di base della letto-scrittura si introducono in questa classe i contenuti essenziali e specifici della riflessione grammaticale nel cui ambito si va costruendo una prima consapevolezza esplicita, legata all’uso della lingua scritta e all’iniziale capacità di analisi morfologica e sintattica.

Particolare attenzione è posta alla combinazione che, dalla sillaba al periodo, costituisce la struttura della lingua in funzione del significato. Tale riflessione fa tesoro principalmente delle occasioni offerte nella lettura dei testi e nell’uso della lingua parlata e si accompagna alla consapevole ricerca attraverso esercizi di individuazione e riconoscimento e prove di costruzioni corrette delle diverse combinazioni linguistiche. Per questo la definizione e la regola assumono la loro corretta e utile funzione solo al termine di tale riflessione e il loro apprendimento formale può essere lasciato al livello successivo di istruzione.

In questo volume la riflessione grammaticale si articola in quattro sezioni: ortografia, morfologia e sintassi, punteggiatura.

La cura e l’approfondimento lessicale si snodano all’interno dei testi antologici.

Il percorso Ortografia La prima attenzione è posta sul segno grafico della scrittura per consolidare la grafia e favorire la fluidità del gesto in modo che, raggiunto l’automatismo, l’attenzione converga sulla correttezza ortografica.

Alla presentazione di forme ed eccezioni dei grafemi si alternano gli esercizi che mirano a consolidare le regole affrontate nell’acquisire la letto-scrittura. A partire poi dall’attenzione fonetica (corrispondenza suono-grafema), si favorisce la cognizione che la corretta grafia si sviluppi ponendo attenzione al senso, in particolare nell’uso dell’h per il verbo avere e nel riconoscimento dei monosillabi. È auspicabile che l’attenzione alla corretta pronuncia sostenga la corretta grafia abituando l’alunno a discriminare segni e suoni corrispondenti. L’iniziale consapevolezza morfologica, introdotta in seconda, sostiene e guida il riconoscimento di parole con segni diversi in relazione al senso e non solo al suono.

Ad ogni essenziale presentazione seguono numerosi esercizi così che in questa sezione la scelta e l’indicazione di lavoro personale risultano ancora copiose.

Morfologia La presentazione e il riconoscimento delle parti variabili e invariabili del discorso rappresentano il contenuto proprio del percorso elementare. La morfologia permette infatti l’incontro con la varietà delle forme e delle funzioni delle singole parole favorendo un apprendimento giocoso ma solido delle strutture grammaticali. Il metodo proposto si basa sul riconoscere e individuare all’interno della frase le parti del discorso. Riconoscere articoli, nomi, aggettivi e verbi in questa fase di apprendimento è di maggior valore rispetto all’analisi descrittiva. La modalità di analisi è comunque presentata via via che si incontrano le parti variabili. La declinazione della forma, del numero e del genere suggerisce di far notare da subito il legame di concordanza fra nome, articolo e aggettivo. La combinazione sillabica delle parole si arricchisce della varietà combinatoria delle forme nelle parole. La presentazione

degli aggettivi fa leva sulla relazione con i nomi a cui si riferiscono. Sono introdotte le varie tipologie a partire dall’aggettivo qualificativo. Pur nella preminenza del riconoscimento alcuni elementi si prestano all’apprendimento mnemonico, da non sottovalutare, come ad esempio per articoli e preposizioni. Una particolare cura va data al verbo sia nell’individuazione che nello studio delle sue voci. Si suggerisce lo studio del modo indicativo di essere e avere e delle tre coniugazioni, per il quale sono predisposte apposite tabelle. La declinazione delle voci verbali secondo le persone introduce il riconoscimento dei pronomi personali. In questa sezione si trova il maggior numero di esercizi, in alcuni è richiesta l’individuazione delle forme, in altri si potenzia la relazione fra le parole, in altri ancora l’applicazione personale in nuove strutture. Le pagine del Mettiti alla prova sono sintesi e verifica dell’apprendimento.

Vedi pp. 220-221

Sintassi Per introdurre il lavoro sulla sintassi si osservano le concordanze nelle forme delle parole, si individuano i sintagmi e si riconosce la combinazione sintattica tra di essi. Tale osservazione è già stata introdotta nell’ambito dell’analisi morfologica e trova in questo passaggio di analisi logica la messa a fuoco delle funzioni a cui i sintagmi rispondono in relazione al senso della frase. Dall’individuazione dei sintagmi che compongono la frase, l’alunno sarà guidato al riconoscimento del predicato (da cui è necessario partire), del suo soggetto e quindi alla costruzione della frase minima. Soggetto e predicato corrispondono alle domande: Di chi si parla?

Che cosa si dice? Esercizi di composizione e scomposizione, sostituzione, analisi e riconoscimento sostengono il graduale apprendimento della funzione che ogni sintagma svolge nella frase.

Vedi pp. 282-283

Punteggiatura I segni di punteggiatura che il bambino ha incontrato nel testo di lettura e che gli sono stati dettati o indicati nelle prime composizioni scritte vengono fatti oggetto di riflessione. Sempre partendo dall’osservazione nell’uso della lingua, si evidenzia la funzione del punto fermo proprio in relazione alla compiutezza dell’enunciato e alle forme espressive nel senso di domanda e di esclamazione. Anche l’uso della virgola è suggerito al temine della frase e visto nei più facili e comuni utilizzi. Con la grafia dei due punti e virgolette è introdotto il discorso diretto il cui uso si rende necessario per l’abitudine dei bambini a utilizzare tale forma nelle loro composizioni scritte.

SUSSIDIARIO DELLE DISCIPLINE

LE DISCIPLINE: CONOSCERE ATTRAVERSO UN METODO Nelle discipline argomentative di studio tutti i percorsi si strutturano a partire dalle domande suggerite dall’osservazione degli oggetti o dei contenuti incontrati.

La domanda è quindi la prima ed elementare forma con cui ci si apre alla conoscenza; domanda che si focalizza via via in un lavoro esperienziale e sistematico per apprendere e denominare gli elementi incontrati e per coglierne i nessi e le dimensioni.

Nella introduzione delle materie vanno di conseguenza differenziandosi i metodi con cui ci si approccia all’oggetto. Le domande poste introducono strade diverse che si costituiscono come impianti propri di ogni disciplina: l’attività sperimentale per scienze, la percezione visiva e la descrizione per il dato geografico, naturale

e antropico, la narrazione degli eventi per storia sono gli elementi che caratterizzano le diverse sezione e su cui si articolano le presentazioni dei contenuti nei capitoli.

Allo stesso modo è ricorrente e trasversale nelle pagine di ogni argomento la voce Mettiti alla prova. Si tratta evidentemente di una indicazione di lavoro finalizzata all’avvio di un apprendimento che tenga nel tempo sia nella comprensione di concetti sia nello studio di nozioni.

Accanto a domande che favoriscano una prima e lineare restituzione orale da parte del bambino, a cui si deve insegnare a riconoscere nei paragrafi l’informazione contenuta, si è cercato di mettere sempre l’alunno nella condizione di ritrovare nella sua realtà un riscontro di quanto va studiando e di richiedergli una implicazione attiva e consapevole, un “compito di realtà”, secondo la dicitura delle Indicazioni Nazionali.

MATEMATICA · ARITMETICA Il terzo volume del percorso ha un carattere operativo, infatti si presenta all’insegnante come uno strumento da utilizzare in modo personale e libero, in relazione alla propria azione didattica.

Per l’area matematica, infatti, le pagine di presentazione offrono un percorso essenziale e adeguato, sostanziale e rigoroso, attento alle categorie cognitive del bambino di quest’età, puntuale e organico. La parte operativa è viceversa molto ricca e variegata; in essa trovano spazio esercizi utlii al raggiungimento di un concetto, esercizi in cui utilizzarlo e consolidarlo, esercizi di prova, verifica e ulteriore sviluppo.

In terza l’incontro col mondo dei numeri e la capacità di operare con essi si avviano verso una dimensione più astratta: i concetti sono presenti in modo più consapevole e i bambini iniziano a riflettere su di essi. Seppur a partire da modalità concrete, il numero e le azioni matematiche vengono sempre più conosciute e riconosciute nella loro dimensione simbolica. I numeri divengono sempre più grandi, si comincia a comprendere e rispettare “l’ortografia” con la quale si scrivono (spazio o punto tra K e H).

Le operazioni si conoscono a partire da proprietà note nell’uso e ora generalizzate (tabelle delle operazioni, tavola pitagorica, decanomio). Obiettivo fondamentale di questo anno possono essere considerate la

conoscenza dei numeri naturali e la capacità di operare con essi attraverso le quattro operazioni. Numeri e operazioni sono interessanti perché attraverso di essi si risponde e si risolvono questioni e problemi.

In questo senso la parte di aritmetica è suddivisa in tre tappe ciascuna delle quali ha come titolo Il problema.

La scelta è motivata dal fatto che nel problema è possibile porre sempre il bambino in una posizione attiva e partecipe, riconoscere all’interno di una situazione concreta e reale quei concetti e le azioni che l’operazione ha il compito di sintetizzare e simboleggiare, porre le condizioni attraverso cui il bambino attivi la sua intelligenza e le conoscenze per trovare soluzioni nuove, che introducono l’acquisizione di nuovi concetti che verranno successivamente ripresi e rielaborati.

Aspetti essenziali di metodo Le spiegazioni contenute nelle pagine introduttive di ogni argomento sono semplici e chiare, le parole specifiche dell’aritmetica, scritte in grassetto, sono evidenti all’interno della pagina e possono essere facilmente visualizzate per la memorizzazione.

Ogni capitolo è corredato da numerosi esercizi, essi sono ordinati in modo organico tanto da favorire l’acquisizione di strategie per il calcolo veloce e lo svolgimento delle operazioni in colonna. Le numerose tabelle presenti sulle quattro operazioni mettono in evidenza le relazioni fra i numeri e il riconoscimento del legame tra addizione — sottrazione e moltiplicazione — divisione come operazioni inverse.

Significative in questo senso sono la rappresentazione del decanomio e la ricerca dei fattori per la moltiplicazione. Ogni capitolo si conclude con la sfida del Mettiti alla prova.

Il percorso Gli alunni all’inizio della classe terza hanno a disposizioni numeri e operazioni per contare e calcolare. Si è scelto di porre a tema il problema per introdurre gli alunni a utilizzare il bagaglio precedente in una situazione nuova, in cui la domanda posta è pregnante, talvolta fuori dagli schemi noti, affinchè ciascuno sia provocato a elaborare liberamente una risposta.

richiede la cura di diversi aspetti. Sono in gioco: la capacità di immaginare le azioni presentate dal problema, la ricerca della risposta con disegno o linguaggio verbale, la restituzione di una soluzione, ma anche la possibilità di verificare che si è arrivati a una risposta esatta. È evidente la necessità di partire sempre, nel caso di problemi numerici, con numeri piccoli per evidenziare l’importanza del ragionamento e del riscontro con gli oggetti reali.

La Tappa 1 inizia quindi con alcuni problemi con il testo scritto o disegnato, la modalità di presentazione suggerisce che si possono prendere in considerazione quelle domande e quei piccoli problemi dettati dalle occasioni che accadono in classe e quindi motivate alla loro esperienza.

La scrittura dei numeri naturali, la successione numerica, il confronto e il sistema decimale completano questa parte. Le pagine sono accompagnate da numerosi

In questa fase iniziale il credito dato ad ognuno di essere in grado di trovare con i propri mezzi una soluzione operando con materiali, disegni, parole o operazioni è in grado di suscitare l’iniziativa personale e accettare la sfida.

Un approccio importante che esige grande attenzione ai passi di ogni alunno, e Vedi p. 4

esercizi volti a sostenere e accompagnare la pratica didattica. Gli esercizi sono infatti un’importante forma di allenamento, offrono la possibilità di intravedere relazioni tra numeri e favoriscono la familiarità col mondo numerico, mediante l’acquisizione di automatismi, la diversificazione delle situazioni, la molteplicità degli esempi e delle applicazioni, la diversificazione degli approcci (per esempio il calcolo nelle due modalità: calcolo mentale e in colonna).

La Tappa 2 affronta il testo del problema e introduce attraverso diverse pagine esempi significativi di testi scritti di problemi.

Sono presentati testi di diverse tipologie e richiedono una lettura attenta sia nell’immaginare il contesto in cui è presentato il problema sia nell’intuire la domanda a volte nascosta nel testo. I problemi a tappe, con il testo scritto oppure disegnato, sollecitano la capacità progettuale degli allievi di tenere presenti le informazioni e impostare un risoluzione.

Vedi pp. 44-45

Viene chiaramente messo in evidenza nell’affronto dei problemi il profondo legame tra il linguaggio inteso come comprensione, comunicazione e verbalizzazione.

Agli alunni implicati nel dialogo con l’insegnante e tra di loro viene richiesto di raccontare, esplicitare la loro ipotesi di soluzione. Alcuni esercizi proposti richiedono la stesura del testo scritto del problema a partire dai dati.

Vengono poi ripresi e approfonditi alcuni concetti aritmetici acquisiti per affrontare nuovi obiettivi, in ognuna delle sezioni vengono affrontati in modo sistematico la padronanza del sistema decimale e posizionale, il significato delle quattro operazioni e lo svolgimento corretto e ragionato dei loro algoritmi.

La seconda tappa costituisce la parte significativa per il numero di pagine, a partire da p. 52 ripropone le quattro operazioni con lo scopo di far intuire il legame che

esse hanno nella soluzione dei problemi.

Così il capitolo sull’addizione presenta: • le azioni dell’addizione • i suoi termini e caratteristiche • esercizi per il calcolo veloce • spiegazione dell’algoritmo anche in colonna • le parole dell’addizione • problemi con l’addizione.

Seguendo questo schema ordinato vengono spiegate le altre operazioni: sottrazione, moltiplicazione e divisione. Con un linguaggio semplice e rigoroso, avendo cura di dettagliare ogni passaggio, sono illustrati e descritti gli algoritmi delle operazioni in colonna.

Tappa 3. Risolvere un problema significa trovare una strada per rispondere alla domanda posta, può essere utile tenere presenti alcune tappe espresse dalle azioni fondamentali:

• capire • rappresentare • calcolare • verificare • rispondere. È solo alla fine del percorso che si arriva a formalizzare una struttura in cui più facilmente possano confluire queste azioni, attraverso una modalità che evidenzia la domanda, raccoglie i dati, fa uso di una rappresentazione corretta ed economica, calcola attraverso operazioni in riga o in colonna, verifica attraverso la prova, risponde in modo conciso ma chiaro alla domanda di partenza.

Conclude questa parte una breve raccolta di problemi attraverso cui verificare la comprensione del significato delle quattro operazioni e la padronanza di una strategia risolutiva.

Vedi pp. 96-97

La misura Fin dai primi anni i bambini fanno esperienza, in numerose occasioni di gioco e vita quotidiana, di confronti tra le dimensioni degli oggetti, e il confronto diventa oggetto di competizione.

Le notizie sulla storia delle misure ci confermano come la misura è stata da subito una necessità per l’uomo primitivo. Di conseguenza è nata la necessità di misure convenzionali per gli scambi e la comunicazione.

Le pagine sulla misura introducono i primi passi di esperienze sistematiche per condurre gli alunni a riflettere sulla necessità di avere strumenti per misurare le caratteristiche degli oggetti e dei materiali. Le parole importanti evidenziate in queste pagine presuppongono attività significative che favoriscano il rapporto con oggetti reali.

Il testo presenta la tabella delle unità di misure convenzionali di lunghezza, peso e capacità con multipli e sottomultipli, e una serie di esercizi attraverso cui praticare confronti e trovare misure.

La prima pagina in apertura della parte di geometria mette in evidenza che la misura è il legame tra aritmetica e geometria.

Vedi pp. 120-121

MATEMATICA · GEOMETRIA Nella scuola primaria la geometria può cominciare dai primi anni, ma certo non da definizioni e da formule! Partendo dall’esperienza, i bambini possono fare molte conquiste e acquisizioni geometriche. suscitano domande e desiderio di operare e di conoscere. Queste le azioni fondaLa geometria, infatti, non insegna qualcosa mentali per “fare geometria’’: di sovrapposto al reale ma guida a dare un nome alle forme e agli oggetti, a riflettere • Un’attenta osservazione degli oggetti resu quello che gli occhi vedono. Essa aiu- ali, continuamente sollecitata dalla guita a educare lo sguardo attento e curioso da dell’insegnante perché possa essere con cui già i bambini guardano la realtà, sempre più approfondita e analitica, ma insegnando a coglierne rapporti, relazio- anche accompagnata dall’introduzione ni, similitudini, corrispondenze. Gli oggetti delle prime parole della geometria, aiuta della geometria sono da mettere in relazio- gli alunni a vedere le caratteristiche degli ne, non solo da catalogare e definire. Negli oggetti geometrici e le prime relazioni. anni di tutto il primo ciclo e in particolare nella scuola primaria deve essere sempre • La richiesta ai bambini di raccontare, atmantenuto il legame tra la realtà e il pen- traverso il linguaggio comune le loro ossiero che elabora e intuisce immagini: uno servazioni, permette di imparare il punto scambio continuo tra realtà e modello ge- di vista della geometria e individuare le ometrico. È spontanea nel bambino la per- caratteristiche degli oggetti di cui la geocezione delle forme, delle simmetrie, delle metria si occupa. somiglianze e delle differenze, degli effetti dei movimenti o delle trasformazioni.

• Anche la rappresentazione grafica ha un ruolo importante per stimolare gli alunni Per questo, negli anni della scuola prima- a mettersi alla prova nel descrivere attraria il metodo di lavoro mira a privilegiare: verso il disegno le loro osservazioni. da una parte il bagaglio personale di esperienze visive, tattili e motorie degli alunni e Aspetti essenziali di metodo dall’altra la proposta di attività dentro un contesto ricco e significativo e adeguato al Le pagine di questa parte di Spazio e figupensiero e al livello categoriale degli alun- re mettono a tema, soprattutto attraverso ni. Ci sono azioni, movimenti, costruzioni, immagini, alcuni contenuti fondamentali: i esplorazione e manipolazione di oggetti testi scritti semplici e precisi introducono che permettendo loro di fare esperienza le prime parole della geometria.

Le immagini propongono oggetti e attività che possono essere condotti dall’insegnante: suggerimenti per introdurre un contenuto, certamente altri spunti possono essere tratti dall’esperienza di classe e dal contesto ambientale. Ogni pagina è corredata da alcuni semplici esercizi che ne ripropongono il contenuto Nelle pagine dedicate alla simmetria e ai poligoni (triangoli e quadrilateri) sono presentati alcuni esercizi che richiedono agli alunni di mettersi alla prova. Il testo propone che il bambino si avvicini a questa disciplina innanzitutto attraverso un lavoro di osservazione, riconoscimento e denominazione. Rimane importante che ciò avvenga mediante una proposta attiva, con ampio spazio per la sua manualità, la capacità di costruzione, la progettualità.

Nelle presentazioni sono suggerite delle azioni, come piegare, tagliare e sovrapporre, essenziali alla costruzione mentale dei contenuti. Il metodo proposto mira perciò a coinvolgere il bambino in proposte interessanti, significative, che favoriscano l’apprendimento degli elementi fondamentali del mondo della geometria.

degli oggetti tridimensionali, la loro collocazione nello spazio in riferimento a sé ma anche la relazione degli oggetti solidi nello spazio visti dall’esterno.

La parte di geometria per la classe terza, in continuità con le proposte dei primi due anni, riprende le prime esperienze volendo approfondire il riconoscimento dei solidi geometrici e le loro dimensioni.

Il parallelepipedo e il cubo sono solidi geometrici, le figure tridimensionali più comuni che gli alunni hanno potuto osservare e manipolare in numerose occasioni. La visione analitica di oggetti che si identificano con questa forma permette di riconoscerne tutte le caratteristiche che si presentano agli occhi degli alunni in particolare le loro dimensioni: lunghezza, larghezza e altezza. Un passaggio importante per iniziare a riconoscere negli oggetti una “forma geometrica” e introdurre alle parole della geometria e quindi ai suoi concetti.

Il percorso Le pagine di matematica riguardanti lo spazio e le figure presentano in modo sintetico ed esemplificativo i passi proposti per il terzo anno. Sicuramente è necessario continuare in classe l’esplorazione Vedi p. 131

Evidentemente è necessario evidenziare in questa nuova esplorazione la possibilità di guardare l’oggetto da diversi punti di vista (di fronte, dall’alto…). Questo esercizio, che può avere anche degli aspetti giocosi, aiuta a immaginare le figure piane e la loro rappresentazione. Ogni faccia di un solido è una figura piana, così come le figure che otteniamo attraverso l’impronta su un foglio o la proiezione di un’ombra sul muro di un solido, esse non hanno tre dimensioni ma due: lunghezza e larghezza.

La denominazione delle figure piane conosciute dagli alunni introduce al concetto di poligono e a una prima definizione.

Di ogni poligono è possibile distinguere la sua superficie e il suo perimetro.

Le pagine del testo riprendono attraverso immagini e attività significative i nomi delle linee già introdotti attraverso i percorsi:

in evidenza la retta, la semiretta e il segmento.

Come si vede alle pagine 143-144, la seconda parte di Spazio e figure suggerisce alcune proposte che introducono l’angolo: è importante che gli alunni sperimentino diverse modalità di rappresentazione attraverso le quali sviluppare correttamente il concetto.

Nell’ultima parte: • Tangram: il gioco cinese ampiamente utilizzato nell’attività didattica permette di rielaborare attraverso la sua costruzione, scomposizione e ricomposizione di figure equivalenti i contenuti affrontati.

• La simmetria: disegno di figure simmetriche con asse di simmetria interno alla figura ed esterno.

• I poligoni: triangoli e quadrilateri e le loro caratteristiche fondamentali.

Vedi p. 143

Vedi p. 144

GEOGRAFIA Il testo è offerto come sussidio di una proposta didattica che parte dalla realtà e accompagna l’alunno ad aprire lo sguardo.

La geografia si presenta come una disciplina esplorativa: il muoversi (viaggio) e il vedere (dato fisico) sono necessari per capire; la denominazione e la rappresentazione sono le forme per comunicare.

Nel testo gli ambienti sono presentati con parole e immagini che aiutano il bambino a descrivere la realtà in cui si vive o quella in cui si imbatte viaggiando.

Lungo tutto il percorso viene dato rilievo al legame tra la natura e l’uomo. L’uomo è parte dell’ambiente: la sua opera è presentata mettendo in luce l’uso che fa delle risorse secondo le sue esigenze e secondo le modalità sociali e storiche.

Aspetti essenziali di metodo Anche in questo ambito si è privilegiato il registro narrativo. La parola è trasversale, è il mezzo attraverso cui attestiamo ciò che vediamo. È attraverso l’uso consapevole di termini che impariamo a descrivere e ad essere più precisi nell’osservazione; più siamo attenti nell’osservazione più sentiamo la necessità di parole (nomi, aggettivi, verbi) che indichino con maggiore precisione ciò che vediamo e che desideriamo ricordare.

Il linguaggio usato nel testo è semplice nel lessico e nella sintassi affinché il bambino sia agevolato nel ritrovare la parola dell’insegnante e le esperienze vissute. Con questo primo linguaggio disciplinare, l’alunno deve infatti poter mettere in ordine idee e concetti perché l’apprendimento possa essere consapevole e non il frutto di una mera ripetizione mnemonica.

La linearità poi favorisce un primo approccio guidato al lavoro sul testo espositivo, propedeutico all’insegnamento di un metodo di studio.

L’alunno è chiamato a costruire il proprio sapere. Si intende accompagnare il bambino a diventare competente nel saper utilizzare quanto imparato nei diversi ambiti disciplinari per fare ipotesi da sottoporre a giudizio.

Ad esempio, per la flora e la fauna presenti in ogni ambiente, l’auspicio non è che gli alunni imparino a memoria ulteriori nozioni; interessa invece che, ricollegandosi all’esperienza vissuta, sappiano ricavare il criterio che le differenti forme della vita, animale e vegetale, dipendono da fattori ambientali: altitudine, clima, risorse e condizioni.

Il suggerimento è di accompagnare sempre il lavoro di classe con l’utilizzo di strumenti quali atlante e carte geografiche. Anche se il focus dell’anno sono gli ambienti, quando si presenta l’occasione non si disdegni di aprire lo sguardo a realtà più ampie per creare una familiarità con gli strumenti e consentire di ritornare in modo ricorsivo sui contenuti, in modo sempre più competente. Questo è il motivo per cui sono suggeriti nei capitoli elementi facenti parte dell’Europa e del mondo.

Ogni docente saprà allargare i contenuti proposti nel capitolo rispetto agli alunni della propria classe, tenendo presente che l’obiettivo è l’apertura dello sguardo a una realtà più grande rispetto a quella esperita, non la preoccupazione di anticipare contenuti relativi ad altre classi.

Il percorso La pagina introduttiva alla Geografia presenta l’obiettivo formativo di questa disciplina declinando i passi didattici fondamentali. Nominare le caratteristiche del territorio permette di identificare e distinguere gli elementi dell’ambiente arrivando a un primo dominio del suo aspetto fisico. Conoscere le risorse e il conseguente intervento dell’uomo significa introdurre alla realtà dell’ambiente circostante giacché questo nesso innesta la conoscenza nella crescita di relazione del bambino con la realtà.

Orientamento e rappresentazione Queste due azioni, necessarie a una prima esplorazione. hanno caratterizzato l’approccio nelle prime classi attraverso percorsi e riferimenti spaziali. Ora sono volte al raggiungimento di una prima consapevolezza necessaria alla visione degli ambienti naturali e antropici. Le azioni pratiche legate all’orientamento e alla rappresentazione sono sempre più necessarie per un corretto e autentico apprendimento e possono trovare in altri contesti disciplinari, ad esempio nell’attività motoria dell’orienteering o in percorsi di riproduzione geometrica, un valido supporto. A tali conoscenze si è voluto unire l’apporto degli strumenti multimediali, mezzi che oggi accompagnano la visione, la mappatura e le indicazioni logistiche e che sono ben noti ai bambini.

Paesaggi d’Italia La citazione di Gio Ponti introduce i due elementi naturale e antropico come

Vedi p. 9

orientativi alla conoscenza della realtà.

Inoltre l’individuazione e il riconoscimento degli elementi sia naturali che architettonici possono facilmente prendere spunto dal luogo, paese o città, in cui ci si trova. A tema la varietà dei paesaggi, la biodiversità che ne consegue, l’armonica organizzazione del lavoro accanto alla fragilità del territorio, gli interventi e lo sviluppo degli uomini che in esso vivono.

Un approfondimento di carattere civico può prendere spunto da questa multiforme presenza ed è esplicitato nel percorso sullo stato italiano e sulla sua organizzazione amministrativa.

La montagna La citazione introduttiva, tratta dal libro per bambini Heidi, è una descrizione, aspetto metodologico fondamentale e ricorrente nello studio della geografia.

Infatti lo spunto descrittivo può essere legato a qualsiasi esperienza di osservazione sia diretta sia di immagini. Dopo aver riconosciuto, denominato e sistematizzato gli elementi caratteristici di questo ambiente, la presentazione tratta l’aspetto scientifico della formazione delle montagne, nelle tipologie più note. Successivamente le risorse naturali vengono presentate in rapporto all’ampiezza dell’utilizzo che l’uomo ne fa soffermandosi sugli aspetti più vicini all’esperienza dei bambini in montagna, come le pratiche sportive. Una “finestra sul mondo” introduce elementi di confronto e conoscenza sui rilievi montuosi nel mondo.

La collina Per introdurre questo territorio che caratterizza l’Italia in tutta la sua estensione si è scelta la citazione di Palladio: la sua descrizione può rappresentare una novità nell’uso di espressioni e termini immaginifici. Come negli altri capitoli anche per la collina il testo scritto è accompagnato da appositi disegni in cui riconoscere elementi noti e meno noti di questo ambiente. Alle caratteristiche morfologiche e alla presenza di animali e piante, vite e ulivo in particolare, seguono la vita dell’uomo e il suo intervento: l’operosità permette di ricavare terreni atti alla coltivazione anche nelle zone più impervie e si sviluppa nei diversi settori, agricolo, artigianale e aziendale.

La pianura La citazione di Berto è come una fotografia dell’ambiente della pianura che lo unisce alle colline e al mare, richiama la continui­ tà tra gli ambienti conosciuti precedentemente e quelli successivi e aiuta i bambini a entrare nel paesaggio nella sua interezza. Oltre alla conoscenza delle origini della pianura e a una “finestra” sulle pianure nel mondo, il testo mette in evidenza la presenza di caratteristici elementi tropici e antropici e le risorse che la pianura ha offerto e offre tuttora all’operosa laboriosità dell’uomo. Peculiari immagini sono un prezioso supporto a questo aspetto storico-geografico e danno concretezza a parole specifiche come “bonifica”, “industrie alimentari”, “macchina agricola”, favorendone la memorizzazione e la com-

prensione. La scelta di fotografie di alberi tipici della pianura e di animali presenti in questo ambiente rappresenta un invito al bambino ad osservare e a scoprire ciò che ci circonda. Per questo motivo, nel box “Flora e fauna” vi è l’invito a riconoscere nel proprio ambiente di vita animali e vegetali che si conoscono.

La città Renzo Pezzan introduce questo ambiente geografico nel suo rapporto con l’uomo: la città segno della sua storia, espressione del suo cuore. Infatti grande spazio è dato al “centro” cittadino e alla presenza di ricchezze artistiche. “Una finestra sul mondo”, “Curiosità”, “Io dove vivo?” rappresentano spunti per allargare l’orizzonte del bambino o, come compito di realtà, per scoprire con più consapevolezza le caratteristiche della propria città. Utilizzando carte, navigatori, applicazioni multimediali gli alunni possono essere portati dentro le fotografie offerte.

Il fiume Hermann Hesse introduce alla scoperta del fiume invitandoci ad “ascoltare” la sua voce: tutto della natura, della realtà, ci parla. Il primo passo proposto al bambino consiste nel conoscere le caratteristiche morfologiche del fiume, la sua origine, le sue trasformazioni. La denominazione delle varie parti è sostenuta da immagini e rappresentazioni che desiderano facilitarne la memorizzazione e il riconoscimento nella realtà. Alla conoscenza di flora e fauna presenti nell’ambiente fluviale, ampio

spazio è dato alla vita dell’uomo in relazione al fiume sin dalle origini fino ai nostri giorni. Offrendo infine immagini di fiumi non solo italiani e curiosità sulle diverse lunghezze di corsi d’acqua, si spazia in Europa e nel mondo.

Il lago Il testo, sin dall’introduzione letteraria di Hesse, presenta gli aspetti che caratterizzano un lago, le sue differenti possibili origini e alcuni aspetti peculiari nei paragrafi “La vita dell’uomo al lago” e “Curiosità”.

Attenzione è sempre data a proposte che sollecitino il bambino a guardare con più consapevolezza la realtà a lui più prossima, mettendo in campo gli aspetti di conoscenza offerti dal testo, o la realtà più vasta della Terra.

Il mare Yuri Gagarin, con pochissime parole ci porta alla scoperta del mare. Fondamentale è conoscere le caratteristiche dell’ambiente marino denominando i suoi elementi morfologici, guidati in questo da un testo semplice nella struttura sintattica. Questa forma linguistica vuole aiutare l’alunno nella comprensione, nella memorizzazione e nella rielaborazione personale. Tra le caratteristiche del mare è dato spazio al movimento dell’acqua marina, alla sua origine e alle cause che lo producono. Conclude il testo una breve presentazione della flora e fauna, delle risorse naturali e delle attività lavorative che l’uomo può sviluppare in rapporto a questo ambiente.

Guardiamo un capitolo L’immagine e la citazione iniziale All’inizio di ogni capitolo troviamo insieme a un’immagine dell’ambiente una citazione. La citazione estende la fotografia dell’ambiente che viene introdotto; lo scopo di questa introduzione è proprio quello di avvicinare il bambino a una prima osservazione unitaria e significativa di quanto andrà conoscendo. La situazione di partenza dovrebbe sempre avere le caratteristiche di un incontro con il dato reale, potenzialmente in modo attivo e diretto (in questo senso la citazione ricorda e suggerisce al docente di favorire un’esplorazione iniziale attraverso fotografie, video, racconti), tuttavia tale incontro può avvenire anche attraverso le parole descrittive di un altro. Si sono scelte per questo prevalentemente citazioni di autore. Questo elemento favorisce la continuità tra lo studio degli ambienti precedenti e successivi

Vedi pp. 24-25

e aiuta i bambini a entrare nel paesaggio nella sua interezza.

Lo svolgimento del contenuto La geografia si caratterizza per la sua dimensione visiva che permette di incontrare (vedere, osservare) e di rappresentare in uno spazio (disegni, mappe, cartine) il dato incontrato. Per questo il primo punto di svolgimento del contenuto è risponde alla domanda Che cosa vediamo?

L’esplorazione dell’ambiente fisico è accompagnata dalla denominazione corretta dei suoi aspetti, sia nella nomenclatura di carattere generale che nell’incontro con il singolo nome proprio. A supporto visivo si accosta sempre la rappresentazione tramite un disegno didascalico in cui sono evidenziati gli elementi naturali e antropici costitutivi dell’ambiente, favorendone il riconoscimento e l’apprendimento nel passaggio da quanto incontrato nell’esperienza alla conoscenza che partendo

dall’identificazione arriva a una prima esposizione concettuale. La vita dell’uomo nell’ambiente di cui fa parte è l’argomento della seconda parte del capitolo, introdotta dalla domanda. Tale esposizione riguarda la relazione dell’uomo con il luogo in cui vive e tratta sia l’insediamento abitativo (cascina, fattoria…) e l’organizzazione sociale (paese, città…), sia l’ambito delle risorse e dello sviluppo. L’attività economica non è svolta a sé stante, ma come parte integrante della relazione di chi vive in un certo contesto e utilizza le risorse presenti operando e costruendo strutture e infrastrutture nei vari settori.

Sono presenti note su tematiche rilevanti quali quelle sul clima, sulla tutela del territorio, sulle dinamiche sociali che possono offrire spunti di approfondimento anche nell’ambito dell’educazione civica.

Flora e fauna La scelta di presentare le immagini di piante e animali è un invito a osservare e scoprire ciò che ci circonda. L’andare a osservare “dal vero” propone ai bambini un cammino di attenzione e scoperta.

Questa proposta per i bambini di oggi non è scontata. Fermarsi a guardare, dare nome, riconoscere un animale, un albero, comprendere come è fatto o perché è fatto in quel modo, non è esperienza quotidiana di tutti i bambini, ma è una strada necessaria per comprendere la ricchezza della realtà e di ciò che si studia. Per questo motivo, nel box della flora e della fauna, vi è l’invito a cercare nel proprio ambiente animali e vegetali o a ricercare nella

propria esperienza quali di questi elementi si conoscono. Oltre ad arricchire il lessico e le conoscenze, questo tipo di proposta favorisce un approccio unitario al sapere e alle materie di studio che concorrono tutte nell’esperienza quotidiana del bambino e le ridanno allo stesso tempo valore e consapevolezza. La salvaguardia dell’ambiente nasce per natura in chi lo conosce e lo ama: «Per amare la natura e quindi proteggerla, bisogna conoscerla, camminare per i prati, per i boschi o per parchi riconoscendo i fiori, gli insetti, le piante, gli alberi. Solo con la conoscenza possiamo giungere a un livello reale di amore e capire quanto sia importante battersi per preservarla» (Susanna Tamaro, Invisibile meraviglia).

Passato e presente Per conoscere il dato naturale o antropico e coglierne il valore è spesso utile incontrare gli elementi che nel tempo lo hanno costituito. Tale ricostruzione può riguardare aspetti di modifica del territorio sia nella sua conformazione (come si sono formate le montagne) che per l’intervento dell’uomo che vi abita e che lo utilizza (terrazzamento, bonifica). Mettere a confronto il passato con il presente permette ai bambini di cogliere il valore della storia da cui dipende l’oggi da noi vissuto e i nessi di causa effetto. Tale aspetto è sostenuto da disegni e rappresentazioni o da immagini storiche che possono favorire la memorizzazione e la comprensione di termini che non appartengono immediatamente al bagaglio lessicale dei bambini

ma che possono essere più consapevolmente apprese.

Finestra sul mondo Questo contributo è un invito ad aprirsi alla realtà territoriale dell’Italia, dell’Europa e del mondo. Utilizzando carte, navigatori, applicazioni multimediali si possono portare i bambini dentro questi “dati” per indagare: Dove si trovano? Quali caratteristiche hanno? Chi vi abita? Cosa c’è di differente dal mio paese, dove vivo io? Questa possibilità favorisce anche un lavoro di ricerca nei bambini che sviluppa la loro curiosità, il loro desiderio e un uso adeguato degli strumenti della geografia.

Mettiti alla prova Gli esercizi proposti sono compiti autentici per i bambini poiché implicano un utilizzo delle loro conoscenze in un contesto reale. Queste tipologie di compito attivano gli alunni che si soffermano su

Vedi pp. 30-31

aspetti del proprio luogo, spesso neppure “visti”. Stretta è quindi la correlazione tra la geografia, il suo linguaggio, la sua rappresentazione e il reale luogo vissuto del bambino. La disciplina guarda la realtà circostante da un punto di vista specifico, ridando nome e valore, favorendo una lettura più consapevole dell’esperienza quotidiana fatta dai bambini del luogo da loro vissuto. La costruzione di un opuscolo per descrivere la bellezza della propria città, un lavoro di orientamento sulla mappa, la ricerca di realtà sono proposte attive che favoriscono un utilizzo degli strumenti della geografia (carte, mappe, immagini, descrizioni, lessico specifico) nel concreto, donando maggiore consapevolezza della loro funzione nel fare quotidiano.

Nelle attività proposte il linguaggio geografico si incontra con la storia, utilizza la lingua italiana e l’espressione artistica in una dimensione transdisciplinare.

SCIENZE Il sussidiario nella parte di scienze è strutturato rispettando rigorosamente i criteri sotto richiamati. “Fare scienza” a scuola è un metodo per incontrare il mondo in cui viviamo e di cui siamo parte. È l’occasione per vivere con i bambini una avventura di conoscenza della natura fondata sulle azioni tipiche della ricerca scientifica. I bambini, coinvolti in un’attività osservativa e/o sperimentale, sono guidati a cogliere quanto sia importante seguire con precisione un metodo, rispettandone condizioni e tempi. Si può definire «metodo dell’esperienza» perché si parte dal desiderio di sapere e di capire innato in ogni bambino, per esplorare il mondo naturale, per conoscerlo sempre più in profondità.

Aspetti essenziali di metodo Studiare/insegnare scienze è «fare scienza», sperimentare il metodo con cui procede la scienza, porre domande e cercare risposte, stabilire relazioni tra le cose, raccontare le proprie scoperte.

Nella pratica didattica si seguono le azioni tipiche della scienza: • osservare, ossia guardare il mondo com’è, a partire da una domanda ben formulata, per rilevarne aspetti globali e particolari; • identificare e denominare, ossia dare il nome a ciò che si vede;

• classificare, ossia ordinare secondo un criterio; • quantificare, confrontando e misurando; • acquisire il lessico specifico per raccontare l’esperienza di conoscenza che si vive.

A partire dalla terza classe i bambini sono impegnati ad apprendere e utilizzare i primi termini del lessico scientifico e a relazionare, guidati dal docente, le attività osservative e sperimentali realizzate in classe e sul campo. Raccontare l’esperienza vissuta fissa nella memoria ogni nuova conoscenza.

I contenuti, suddivisi per capitoli, sono collocabili in tre ambiti generali delle scienze naturali: il mondo fisico (1-2), il rapporto uomo/ambiente (3-4) e il mondo biologico (5-6). La sequenza dei capitoli non è prescrittiva, ma solo indicativa: ogni capitolo permette una trattazione complessiva dell’argomento e può essere svolto con il massimo di libertà rispetto alla storia didattica della classe.

Molti esempi di percorsi svolti dai docenti che partecipano al Gruppo di Ricerca di Scienze, «Educare Insegnando», promosso dall’Associazione “Il rischio Educativo”

[coordinato da Maria Elisa Bergamaschini e Maria Cristina Speciani (www.formazioneilrischioeducativo.org)] sono stati pubblicati sulla rivista Emmeciquadro e si possono trovare ai seguenti indirizzi: Percorsi del triennio: http://www.ilsussidiario.net/ Speciali/N-16-Fare-Scienza-alla-ScuolaPrimaria-Secondo-Triennio/

Il percorso Gli stati dell’acqua Attraverso esperimenti si acquisiscono le caratteristiche dell’acqua e i termini fondamentali dei passaggi di stato. Il testo è stato aggiornato soprattutto nell’introduzione, aggiungendo anche una pagina di approfondimento (su fondo azzurro) che spiega il significato del termometro, strumento che viene usato nelle attività di laboratorio. Sono state meglio presentate le attività di laboratorio relative alla domanda: Quali sono le caratteristiche dell’acqua che possiamo scoprire con i nostri sensi? Nel riquadro che «risponde» si trovano le informazioni fondamentali — soprattutto di tipo qualitativo — sui diversi stati dell’acqua che sono studiati nelle pagine successive. Le trasformazioni dell’acqua da liquido a solido, da solido a liquido e da liquido a vapore acqueo vengono esplorate con le attività di laboratorio in cui sono chieste misure di temperatura che vengono messe in relazione con i diversi stati. Le informazioni di risposta nei riquadri usano un lessico man mano più preciso.

Il tempo meteorologico Sperimentare e organizzare i dati raccolti per capire quando e come avvengono i fenomeni meteorologici della vita quotidiana. L’introduzione fa riferimento alla sola stagione inverno e conduce alla prima attività di laboratorio (Che tempo fa oggi?) in cui la rappresentazione sistematica di fenomeni osservati chiarisce il significato di concetti importanti come tempo meteorologico, fenomeni atmosferici e chiede di misurare, calcolare, registrare.

Gli alunni sono ora in grado di confrontare condizioni meteorologiche da loro registrate in diversi momenti (Come variano le condizioni meteorologiche?) e di metterle in relazione con la durata delle ore di luce durante la stagione inverno. Resta l’approfondimento (riquadro azzurro) su fenomeni meteorologici tipici dell’inverno, mentre si apre una «nuova» finestra sulle previsioni del tempo (Che tempo farà?) e sulle nubi che così spesso e in ogni stagione osserviamo nel cielo.

L’acqua e il terreno Osservare, descrivere, sperimentare, per classificare i diversi tipi di terreno e comprenderne l’importanza per la vita dell’uomo. Il testo è stato aggiornato per evidenziare le molteplici interazioni tra l’ambiente, in particolare il terreno su cui si svolge la vita dell’uomo. La prima attività di laboratorio (Cosa c’è nel terreno?

I terreni sono tutti uguali?) chiede di osservare e descrivere, anche compilando tabelle, per arrivare, in modo esplicito nel riquadro informativo, a classificare. Le

successive attività di laboratorio (Come si comporta l’acqua in terreni diversi? Quali sono i terreni adatti alle piante?) chiedono non solo osservazioni nel quotidiano, ma esperimenti eseguiti in laboratorio (o in classe) utilizzando semplici dispositivi ma procedendo con attenzione e registrando con precisione dati raccolti. Si arriva così al concetto di permeabilità così importante per la crescita spontanea o coltivata dei vegetali. Interessanti gli esercizi del Mettiti alla prova che chiudono il capitolo.

Animali che abitano sotto terra Sperimentare in classe e sul campo alla ricerca degli animali che abitano sotto terra e delle loro caratteristiche. Il testo invita a scoprire un mondo che spesso non «vediamo» mentre ha una grande importanza per la vita dell’uomo. Infatti gli animali che trascorrono gran parte della loro vita nel terreno — per esempio i lombrichi, le talpe, le formiche —, garantiscono il rimescolamento dell’aria, dell’acqua e dei diversi strati del terreno e facilitano la crescita delle piante. La prima attività di laboratorio (Si può vivere sotto terra?) dimostra che nel terreno c’è aria per far respirare gli animali e il riquadro delle informazioni rimanda alle caratteristiche dei terreni già esplorate. La parte centrale di questo capitolo (Come sono fatte e come vivono le talpe? Come sono fatti e come vivono i lombrichi?) fa un affondo sulle caratteristiche e i comportamenti di due animali importanti e anticipa, in modo adeguato per gli alunni della classe terza, metodi e criteri per lo studio futuro

degli animali. La varietà degli animali e la classificazione sono riservate all’approfondimento (su fondo azzurro) per i piccoli animali e al Mettiti alla prova anche con l’uso di tabelle.

Dal seme alla pianta Lo studio di un vegetale particolare, il fagiolo, attraverso osservazioni e attività sperimentali, per imparare i passi fondamentali nella crescita dei vegetali. Una scelta precisa per cominciare a studiare il mondo delle piante: osservare, descrivere, rappresentare le fasi di crescita del fagiolo partendo dal seme. Un percorso pratico per acquisire il lessico specifico. Tra le attività di laboratorio si propone (novità) anche l’osservazione del fiore, anticipando informazioni sviluppate nel capitolo successivo. La seconda parte del capitolo propone una attività di laboratorio più complessa per scoprire acqua e luce come fattori fondamentali per la vita della pian-

Vedi p. 114

ta. E si chiude con un approfondimento (su fondo azzurro) che analizza la struttura del seme evidenziandone anche i dettagli e introduce alla classificazione delle piante (monocotiledoni e dicotiledoni) basata proprio sulla struttura. Da segnalare il Mettiti alla prova in cui non solo si chiedono interventi orali, azioni di ricerca personale e ricostruzione temporale degli eventi osservati, ma si documenta l’azione della semina con un dipinto di Van Gogh.

Insomma, una serie di proposte che offrono molteplici spunti di ulteriori approfondimenti legati alla realtà locale.

La vita delle piante Il focus del capitolo è il mondo vegetale, presentato in modo adeguato alla classe terza. Osservare le parti della pianta e sperimentare per scoprire la loro funzione. Nel mondo biologico ogni struttura compie una funzione particolare. Perciò le parti principali delle piante sono presentate sotto lo sguardo struttura/funzione e, superando la semplice descrizione, si propongono esperimenti che, oltre a utilizzare operazioni tipiche di laboratorio (filtrazione, rimescolamento) favoriscono l’acquisizione delle informazioni in prima persona. Per capire che compito svolge la foglia si estrae la clorofilla con alcool, per capire a cosa serve il fusto si fa risalire un liquido colorato lungo il gambo di sedano, per capire il compito delle radici si osserva la crescita di una patata americana. Il testo è stato aggiornato con l’aggiunta di una nuova questione: Come è fatto un fiore? A cosa serve? L’attività sperimentale è

suddivisa in due momenti: l’osservazione/ descrizione/denominazione avviene prima per le parti esterne, poi per quelle più interne, in preparazione alla comprensione della funzione riproduttiva sviluppata più ampiamente nel volume della classe quinta. La trattazione complessiva offre di più: distingue piante erbacee, arbusti e alberi (immagini novità), fa riferimento alle sezioni trasversali, chiede di confrontare l’altezza degli alberi e propone, come approfondimento, la costruzione di un erbario. Notevole l’immagine di sintesi nell’ultima pagina del capitolo che riassume, senza utilizzare termini incomprensibili ma esprimendo l’essenziale in modo corretto, la funzione generale dei vegetali nel mondo biologico.

Vedi p. 118

Guardiamo un capitolo Gli argomenti, all’interno dei capitoli, si sviluppano secondo percorsi dettati dal “fare scienza”. Una breve introduzione richiama esperienze concrete vissute dai bambini e aiuta a porre le domande essenziali sui fenomeni da studiare. Le attività di laboratorio scandiscono il percorso di conoscenza; esse implicano, con modalità diverse, le azioni tipiche della scienza: osservare, descrivere, classificare, sperimentare. Possono anche essere svolte per gruppi, per tutta la classe o per singoli. Le domande sono ben evidenziate all’inizio di ogni attività di laboratorio pro-

posta. Chiedono la responsabilità di ogni bambino evidenziando che cosa occorre, come si procede, che azioni si compiono. Le informazioni sull’argomento, da ricordare, sono raccolte ed evidenziate all’interno di riquadri colorati: ci sono le scoperte compiute durante le attività sperimentali e informazioni aggiuntive presentate in termini comprensibili al bambino, e spesso aperte a sviluppi e approfondimenti futuri. Ogni capitolo si chiude con Mettiti alla prova, tipologie diverse di esercizi per verificare non solo un apprendimento mnemonico, ma anche l’acquisizione di un metodo e di ragionamenti in prospettiva.

Vedi pp. 106-107

STORIA Introdotta con la classe seconda la sequenza temporale, attraverso esperienze per il bambino significative (storia personale, della maestra, della classe), si introduce la storia dell’uomo. Il primo assunto è che la Storia inizia quando l’uomo è capace di lasciare traccia di sé in quanto tale, attraverso i primi manufatti.

Tutta la vicenda dell’ominazione ha senso per un bambino solo nella storia del mondo, quindi si è scelto di trattarla a volo d’uccello, senza approfondirne eccessivamente nomenclature e nessi casuali.

Inoltre, la ricerca, dibattuta e ancora aperta a mille ipotesi, è prevalentemente di carattere scientifico e non ha quindi quei caratteri di elementarità e significatività che introducono alla storia.

L’evoluzione è un dato di fatto in natura, ma è importante sottolineare ai bambini che la specie homo ha fin dalla sua prima documentazione caratteristiche specifiche e che si mantengono nel tempo: la capacità di ideazione e di conseguenza l’azione.

Solo l’uomo pensa a un oggetto, alla sua funzione, se ne costruisce un’immagine mentale e poi lo realizza.

Al contempo solo la specie homo sviluppa alcune caratteristiche sociali, di cura e di relazione. I diversi tipi del genere homo sono stati quindi trattati velocemente, generalizzandone la caratteristica più singolare e peculiare.

Aspetti essenziali di metodo Si è utilizzato lo stile narrativo il più possibile semplice, piano e lineare, cosicchè possa essere fruito direttamente dal bambino, sia come comprensione lessicale, sia come svolgimento del periodo. La stesura del testo parte da alcune domande iniziali che aiutino i ragazzi nella comprensione e nello studio e al contempo pongano le categorie storiche (Dove? Quando? Cosa?

Chi?) cui rispondere per conoscere e descrivere una civiltà antica. Si è curata la collocazione geografica, in relazione al legame dell’uomo con l’ambiente. La storia dell’uomo si svolge sempre in un luogo.

Uomo e ambiente sono in rapporto e si influenzano a vicenda. Si è pertanto curato di sottolineare sempre questo legame e le sue conseguenze. Sono stati affrontati gli snodi fondamentali di ciascuna epoca e di ciascuna civiltà, sottolineando quali siano stati i fattori di novità per la storia dell’uomo. Si è evitato di approfondire eccessivamente i contenuti, introducendo concetti ostici per i bambini, soprattutto quando molto astratti.

Il percorso La Preistoria Dopo una iniziale introduzione del significato etimologico della parola “Preistoria” si delineano gli aspetti caratteristici delle due principali periodizzazioni: Paleolitico e Neolitico. Sono necessarie due attenzioni: innanzitutto la consapevolezza da parte del docente che il concetto di “preistoria” è un concetto moderno, artificiale.

La Preistoria, come periodo storico in cui l’uomo non utilizza la scrittura per lasciare traccia di sé, dei fatti, del suo pensiero, ha durata differente a seconda delle aree geografiche e delle culture. Di questo gli alunni si accorgono utilizzando la linea del tempo, per confronto. Secondariamente dal punto di vista storico la ricostruzione della vita dell’uomo nella Preistoria è quella maggiormente soggetta a interpretazioni, sia nei fatti che nelle datazioni: inutile pertanto soffermarsi su dati in veloce divenire, privilegiando quanto di “certo” è accaduto. Ad esempio, è certo che nel Paleolitico l’uomo ha imparato a dominare e riprodurre il fuoco, e che nel Neolitico ha imparato a coltivare e allevare. Una ulteriore accortezza è quella di abituare fin da subito gli alunni a cogliere l’etimologia di alcuni termini del lessico specifico (ad esempio “paleolitico” o “neolitico”): questo aumenta la curiosità e crea legami logici e cognitivi (“ganci”) che contribuiscono a fissare le conoscenze e che potranno essere recuperati in futuro, oltre a costituire un habitus per costruire un linguaggio specifico.

Del Paleolitico e del Neolitico sono stati messi in evidenza gli snodi più significativi per la crescita dell’uomo, le scoperte e i fattori che hanno permesso all’uomo di acquisire conoscenze sempre maggiori e quindi di modificare il proprio modus vivendi. Per il Paleolitico, la prima creazione di manufatti tramite scheggiatura, lo sfruttamento di elementi naturali come riparo accanto alle prime forme di creazione di abitazioni, la scoperta del fuoco, l’origine del linguaggio e delle prime forme comunitarie, le prime forme artistiche come espressione di un primo, embrionale senso religioso, rapporto con un misterioso incognito percepito come “fattore” della realtà. Si tratta delle tematiche più vicine al vissuto dei bambini, che più facilmente possono aiutarli a cogliere come la storia più antica dell’uomo possa essere paragonata alla propria e al contempo possa fare cogliere loro come i bisogni e le domande di allora fossero le stesse di oggi.

Vedi p. 145

Il passaggio al Neolitico è legato a un evento che i bambini ben conoscono, anche per recenti cortometraggi animati. Dopo le glaciazioni il mondo cambia, nella forma ma anche nel clima e di conseguenza nella flora e nella fauna. Queste diverse condizioni creano il substrato che facilita l’uomo nella scoperta e nella capacità di riprodurre il cibo attraverso la pratica agricola e di addomesticamento-allevamento.

Sono queste due condizioni a favorire la sedentarietà, secondo le forme del villaggio.

L’uomo impara a sfruttare ancora meglio le risorse naturali, sia per costruire abitazioni, sia per costruire utensili nuovi, con nuovi materiali. Scopre come utilizzare l’argilla per la prima forma di ceramica, come intrecciare canne e giunchi, come impastare fango e paglia per rendere migliori le proprie case. Inventa il telaio per tessere fibre animali e vegetali, sul finire dell’epoca inventa la ruota e i primi mezzi di trasporto.

Il popolo camuno è sembrato, tra le culture dell’Italia, quello che riassume questa evoluzione culturale, dal Neolitico all’Età del Ferro, ed è stato quindi posto a paradigma.

Dove è possibile, si sfrutta una uscita didattica in Valcamonica per approfondire dal vivo questa esperienza conoscitiva.

Altre scoperte significative e approfondimenti saranno disponibili sul sito itaca scuola.it. Attraverso di essi è possibile introdurre gli alunni al concetto di sfruttamento delle risorse naturali: dove non è presente l’argilla, ad esempio, l’uomo impara a costruirsi contenitori con la corteccia di betulla, come nel caso di Otzi.

L’ultimo paragrafo affronta velocemente l’età dei metalli. Una delle scoperte e delle nuove capacità dell’uomo del Neolitico è quella legata alla lavorazione del rame e del bronzo. Tramite questi nuovi materiali e le loro caratteristiche fisco-chimiche l’uomo inizia a produrre utensili nuovi, più funzionali alle nuove attività o che ne sviluppano alcune potenzialità. In questo caso bisogna fare attenzione a che gli alunni colgano il concetto di “fusione” (sperimentabile anche con esperimenti del percorso di scienze) e il concetto di “lega”, costituita di due metalli che fondendosi danno origine a un terzo con caratteristiche proprie, tendenzialmente migliori dei due singoli precedenti.

Dal villaggio alla città: le civiltà fluviali Per il passaggio dall’organizzazione del villaggio neolitico alla nascita della città e di conseguenza allo studio delle prime civiltà fluviali, si è posta attenzione ai fattori ambientali che hanno permesso all’intelligenza dell’uomo di cambiare le proprie abitudini, introducendo nuove scoperte e conquiste. Nel metodo, ogni civiltà è introdotta da una breve lettura, che vuole costituire uno spunto di interesse iniziale per gli alunni. La scelta dell’apparato iconografico è stata fatta in base alla significatività: ogni immagine rimanda a un contenuto di conoscenza proprio della civiltà, e può essere pertanto usata sia come “gancio di memoria” nello studio, sia come strumento di verifica, spunto per la narrazione del bambino.

La Mesopotamia Ciò che accadde in Mesopotamia tra 4000 e 3500 a.C. è il fenomeno che permise la nascita delle prime civiltà, come unità di popolo intorno a una lingua, a una cultura e a una religione. Il fattore determinante fu anche in questo caso la natura. È la disponibilità di terreno fertile dovuta allo straripamento annuale di Tigri ed Eufrate che permette abbondanza di raccolto e di conseguenza una convergenza dai villaggi neo­ litici a concentrazioni umane che daranno luogo alla rivoluzione urbana. L’uomo si ingegna e impara a gestire l’abbondanza di acqua tramite il sistema di canali e dighe/chiuse, ottenendo così appezzamenti fertili più ampi ed evitando inondazioni e distruzione. Il surplus agricolo, quindi, attira popolazione da più villaggi e permette che la società si strutturi: non è più necessario che, come nel villaggio neolitico, ogni famiglia si procuri il cibo e gestisca tutte le attività; piuttosto, la disponibilità di cibo abbondante consente a ciascuno di svolgere una sola attività a beneficio proprio e di tutti i membri della comunità. Passaggio successivo è la necessità di organizzarsi, secondo compiti e ruoli ben definiti, che creeranno una prima gerarchia sociale.

I Sumeri Della prima civiltà mesopotamica si mettono in evidenza i fattori costituitivi e le peculiarità specifiche. Seguendo le abituali domande che aiutano lo studio (Dove?

Quando? Come si organizzarono? Cosa inventarono?) si introducono le caratteristiche della civiltà sumera, la sua orga-

nizzazione sociale e politica, le invenzioni che contribuirono allo sviluppo delle città.

Si faccia attenzione al concetto nuovo di città-stato, che sarà ricorrente nelle civiltà antiche, fino alla civiltà greca, e va pertanto chiarito con cura; come anche alla concezione piramidale della società, con incarichi e compiti specifici per ciascuna classe sociale che contribuiscono al benessere comune. Uno spazio importante è dato alla prima forma di scrittura, il cuneiforme. Anche in questo caso l’invenzione ha un’origine utilitaristica, legata alla registrazione delle derrate alimentari raccolte nel magazzino comunitario, ma ha poi uno sviluppo proprio che crea una linea di demarcazione tra pre-protostoria e storia. È importante che gli alunni colgano l’importanza della scrittura come possibilità di un ricordo permanente, come registrazione definitiva di un fatto. Il salto culturale che la scrittura introduce è proprio la possibilità di conservare memoria di ciò che si decide di registrare perché ritenuto meritevole di nota.

Babilonesi e Assiri Del popolo babilonese e di quello assiro meritano ricordare i fattori di novità che li contraddistinguono e che costituiscono per l’umanità un guadagno importante e definitivo. Dei Babilonesi, eredi delle conoscenze e dei sistemi urbani della civiltà sumera, dopo un breve (per i tempi della storia) lasso di tempo dalla caduta delle città stato, è importante sottolineare il primo esempio di leggi scritte. Il Codice del re Hammurabi, infatti, rappresenta un ele-

Vedi p. 178

mento nuovo e un passo di coscienza nella costruzione sociale dell’umanità. Scrivere le leggi significa dare loro un’eco universale, uno spazio non interpretabile; di conseguenza alla società un diritto più certo e meno in balìa del giudizio del più forte.

Introdurre questo concetto agli alunni è semplice. Basta esemplificarglielo con la differenza tra un compito dato a voce dalla maestra, che i più indisciplinati possono fingere di non aver sentito, e un compito scritto sul diario: quello c’è, non si può negare o cancellare! Oppure legarlo alle regole di un loro gioco: se sono scritte nessuno può interpretarle o modificarle. Degli Assiri sono interessanti due aspetti, uno legato alla loro abilità nell’utilizzo del ferro, nuovo metallo che l’uomo ha imparato a utilizzare, più resistente del rame e del bronzo, che al contempo necessita di una abilità maggiore nella lavorazione e soprattutto di un forno di lavorazione (l’altoforno) che fino ad allora non era stato sviluppato; l’altro aspetto importante è la costruzione della prima biblioteca, a Ninive, con il re Assurbanipal: il testo scritto non serve più solo a registrare fatti economici, bensì gli viene riconosciuto un valore culturale tanto da meritarne una raccolta e una salvaguardia.

Gli Egizi L’ampio capitolo sul mondo egizio segue grossomodo la scansione abituale, introducendo innanzitutto il contesto geografico, anche in questo caso elemento determinante per lo sviluppo della civiltà. Segue la scoperta delle caratteristiche nuove di

questo popolo, innanzitutto nella sua organizzazione politica. Si può introdurre il concetto di “monarchia”, giocando anche in questo caso sull’etimologia della parola, che fornisce agli alunni un immediato aggancio mnemonico. Della cultura egizia è molto importante sottolineare l’aspetto del rapporto con il “sacro”, sia perché la gran parte delle fonti storiche e archeologiche si riferisce a contesti funerari, sia perché effettivamente la religione e il rapporto con l’ultraterreno determinavano in gran parte la vita del popolo egizio. Si affrontano quindi le principali divinità del pantheon egizio, ciascuna legata a un aspetto della vita dell’uomo; si passa quindi alle forme di sepoltura e alle pratiche funerarie, con ampio spazio all’imbalsamazione. Tra le invenzioni del popolo egizio, infine, merita un approfondimento la scrittura geroglifica, come esempio di pittogramma.

Può essere interessante trovare spazio per analizzare con gli alunni la Stele di Rosetta.

Dà infatti la possibilità ai bambini di capire come avviene la decifrazione di una lingua

altrimenti ignota. Servirà il prossimo anno per giustificare come non siano state ancora decifrate la scrittura cretese o quella micenea.

Gli Ebrei Degli Ebrei si sarà già detto qualcosa o molto nelle ore di IRC. Ad ogni buon conto, è l’occasione per dare storicità a conoscenze che gli alunni potrebbero già avere ma che difficilmente contestualizzano nello spazio e nel tempo. Utilizzando le solite domande guida, si colloca nello spazio e nel tempo, in paragone con gli altri popoli già studiati, l’esperienza del Popolo Eletto, delineandone anche le caratteristiche peculiari. Tra esse, la più decisiva e significativa è il monoteismo, del quale gli alunni possono cogliere immediatamente la peculiarità nel paragone con gli altri popoli, specialmente gli Egizi.

Guardiamo un capitolo L’immagine e la lettura iniziale All’inizio di ogni capitolo troviamo una immagine evocativa del periodo in esame (ad esempio una pittura rupestre) o il riferimento territoriale su una carta geografica fisica (sempre, in caso delle singole civiltà). È importante dare ai bambini un riferimento innanzitutto spaziale, poi temporale utilizzando la linea del tempo. Non è importante che si abbiano conoscenze puntuali delle datazioni, ma piuttosto confrontare anteriorità, posteriorità e contemporaneità delle diverse civiltà. Ricordiamo che la linea del tempo è disponibile in fondo al testo. Segue immediatamente una lettura iniziale, tratta da fonti storiche, saggi o letteratura per l’infanzia, che ha lo scopo di incuriosire i ragazzi e contestualizzare quanto seguirà. Non potendo, nella maggior parte dei casi, partire dall’incontro reale con le civiltà antiche, il testo scritto media tale esperienza. Alcune letture sono disponibili anche sul volume di italiano, nella sezione storica.

Vedi pp. 164-165

Svolgimento Il primo aspetto messo a tema è quello spaziale e temporale, per l’appunto.

Per questo il primo punto di svolgimento del contenuto risponde a due domande: Dove? Quando? Vengono messi a tema il rapporto tra uomo e territorio, nelle sue caratteristiche fisiche e ambientali, e l’epoca cui ci si riferisce. Segue l’organizzazione sociale e politica (Come erano organizzati?), che affronta la modalità concreta con cui l’uomo, nel tempo, vive la propria dimensione comunitaria. L’apparato iconografico di supporto ha lo scopo di sostenere sia l’apprendimento, sia l’aggancio mnemonico e può essere utilizzato anche per la creazione di mappe. Si tratta spesso di ricostruzioni delle attività e dell’ambito urbano cui si fa riferimento, perché gli alunni possano anche visivamente immaginarsi il contesto cui ci si riferisce e crearsi proprie immagini mentali. Il terzo aspetto affrontato è quello religioso (In cosa credevano?), perché la domanda sul destino e sull’origine del mondo e di tutta la realtà caratterizza ogni epoca e ciascun popolo vi risponde a modo proprio. È un aspetto che interessa sempre i bambini, fin nel particolare delle singole divinità: per questo si riportano, dove possibile, immagini degli dei e degli edifici preposti al culto, che spesso sono la maggior espressione architettonica e artistica di ciascun popolo. Seguono le ultime due sezioni, riguardanti le attività e le scoperte o invenzioni (Quali attività svolgevano? Cosa inventarono?) che caratterizzano nello specifico ciascun popolo. Sono i tratti più peculiari e riconoscibili, quelli che

hanno apportato novità e hanno maggiormente contribuito alla crescita dell’umanità. Per ogni civiltà è presente un approfondimento, legato a un manufatto significativo; analizzandolo si vogliono suggerire agli alunni anche alcuni aspetti del metodo di ricerca proprio degli storici, che devono spesso dedurre informazioni da testimonianze materiali, non da documenti scritti.

Sono stati scelti esempi cui possono seguire attività artistiche, pittoriche, di manipolazione. A conclusione delle sezioni sono presenti alcune attività di verifica (Mettiti alla prova), in cui generalmente si ripercorre il contenuto perché i bambini possano avere un riscontro della propria attività di studio. In altri casi, si tratta di proposte di drammatizzazione o di opere creative, così da poter sperimentare anche l’acquisizione del linguaggio specifico, l’interpretazione degli eventi e la rielaborazione di forme di scrittura.

Vedi p. 172

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Contatti: itaca@itacalibri.it

Metodo di studio logico-sequenziale, codificato con accorgimenti percettivi Il Metodo di studio logico-sequenziale, codifica- del bambino. Per farlo deve però dare sicurezza to-con accorgimenti percettivi è uno strumento attraverso l’abitudine del fare, con la ripetizione utile dalla classe terza della scuola Primaria dei gesti, e sublimare l’aggressività, emozione fino all’Università, generalizzabile a diverse età che correla con tutte le altre, dilatatore del sere può essere utilizzato in tutte le discipline di batoio emozionale, opposta alla paura inibenstudio e per tutte le tipologie di bambini e di te, attraverso il mettere e il togliere (con l’uso soggetti in età evolutiva.

della matita e della gomma), il fare e il disfare, costruire e correggere, movimenti contrastanti

Il metodo è stato elaborato all’interno dello che diluiscono e depotenziano l’aggressività.

Studio psicologico italiano dal gruppo di lavoro coordinato da Piervittorio Giorcelli, Come abbiamo a fatto a costruire questo psicoterapeuta, psicologo scolastico e dell’ap- metodo di studio? prendimento, e Paolo Giorcelli, insegnante, In primo luogo costruendo un piano di copsicologo-psicoterapeuta.

difica, in base ai ragionamenti scolastici (il numerico-sequenziale e il verbale). Il piano

Cos’è un metodo di studio?

di codifica ci dice cosa cercare in un testo (at-

È un insieme di tecniche e di procedure in gra- torno al concetto, definizioni e caratteristiche, do di ridurre le interferenze emotive, generatrici correlati con i processi di concettualizzazione e spesso di disattenzione ed impulsività, senza di categorizzazione del ragionamento verbale, limitare il serbatoio emozionale, conservando cause e conseguenze con il ragionamento nucioè la ricchezza e l’ampiezza delle emozioni merico-sequenziale) e come elaborare queste

informazioni, cioè quali segni usare per sche- Qual è dunque la novità di questo metodo? matizzare (uguale orizzontale e verticale per le Lo schema logico sequenziale (puntato e scordefinizioni, le tre righe con il punto di coesione revole, con l’abitudine del gesto delle tre righe in per le caratteristiche, le frecce per le cause e le entrata per ogni punto. che assume all’interno conseguenze che muovono il concetto). In se- configurazioni diverse, codificato (con un piano condo luogo, individuando la configurazione di codifica che ci dice cosa selezionare e come base, cioè una costante grafica riproducibile elaborare), e con accorgimenti percettivi (per orcon la ripetizione del gesto (numero, concetto dinare le informazioni all’interno della pagina). e tre righe), poi dando sequenzialità procedurale, cioè facendo scorrere i punti dello schema Come leggere lo schema? in ordine sequenziale (1, 2, 3). Ogni punto può Attraverso i segni codificati (ripetendoli, gli essere sintetico o analitico. Qui sta la principa- uguali corrispondono al cioè-definizioni, le le differenza rispetto alla mappa concettuale tre righe e i trattini spiegano, freccia in su per(solo sintetica), insieme alla possibilità di at- ché-causa, freccia in giù quindi-conseguenza) e tuare una combinazione articolata di stili co- il riassunto correlato. gnitivi (Intuitivo-Globale-Visuale, più veloce e Sistematico-Analitico-Verbale, lento seppure Quale impiego farne? adeguato), integrandoli e variandoli alternando Può essere usato da tutti i bambini. I DSA e i BES le possibili polarità durante le fasi di costruzio- ne traggono un giovamento esclusivo nell’uso ne e di uso dello schema ( I/S – G/A -Vi/Ve nella del codice visivo e dell’ordine percettivo, ma per costruzione; S/I – A/G – Ve/Vi nella ricostruzione tutti gli altri, velocità ed efficacia, aggressività sudel discorso). Ragionamenti, stili cognitivi dun- blimata, abitudine e adattabilità, nella sequenque le variabili sollecitate. Infine le memorie zialità del gesto, variabilità nella scelta della conlungo il processo di elaborazione delle informa- figurazione nell’esecuzione e ripetizione logica zioni. La percezione, il riconoscimento visivo, è con collegamenti ed espansioni. I vantaggi verila prima, che ordina le informazioni provenienti ficati sono stati notevoli. È un metodo infine che dall’esterno. Lo schema logico segue gli accor- accompagna la crescita. Acquisito da bambini, gimenti percettivi, come la semplicità dei se- ritorna molto utile tra gli 11 e 16 anni, nella pregni, il punto di coesione delle righe di apertura adolescenza e nella prima adolescenza, quando (sbilanciato a sinistra per dare dinamismo alla i ragazzi, attratti dal gruppo di appartenenza configurazione) e altri ancora. L’attenzione, che e dalle trasgressioni finalizzate all’autonomia, seleziona le informazioni, la memoria di lavoro, staccano dalla scuola. Il fare procedurale di queche richiede fatica per allenarla e che fa transi- sto metodo può mantenerli in linea o a galla con tare le informazioni verso la memoria profonda, gli apprendimenti. Inoltre, quando i testi studiati che le elabora. In definitiva: ordine, selezione, si fanno più complessi e le richieste di studio più fatica, elaborazione, che sono poi le cose che si esigenti, avere un metodo che semplifica conrichiedono al bambino quando studia.

servando la concettualizzazione e la ricchezza sottostante, può risultare una strategia vincente.

Quali le modalità d’uso?

la crescita globale della persona nel rapporto

Si parte dalla costruzione dello schema su

mente-corpo. Il bambino a scuola e quando

quaderno operativo, scaricabile da PC o fo-

fa sport, individuale o di gruppo esegue gesti

tocopiabile, schema che si può trasferire in

ripetuti e si muove all’interno del campo. Dopo

formati che stimolano il ragionamento logi-

aver acquisito il metodo di studio, lo schema

co-astratto dei collegamenti e delle espan-

logico lo può applicare a scuola, ma, proprio

sioni logiche, e i ragionamenti visuo-spa-

perché codificato, diventa uno strumento

ziale e meccanico del fare: il poster di ra-

di lettura non solo dei testi con le parole ma

gionamento, le tavole di apprendimento,

anche degli spazi della realtà da vivere muo-

i poster sistemici, questi ultimi utili nei ripassi

vendosi, giocando e facendo sport. Dalle dieci

delle procedure per fare gli esercizi.

configurazioni di schema logico su pagina, fondamentali e ripetute (base, semplice, arricchi-

Quali gli sviluppi del metodo in rapporto

ta, specificata, in movimento, lanciata, ripresa,

ai fondamentali della scuola?

doppia, complessa) abbiamo costruito proto-

La capacità di scelta, il circuito autostima-au-

colli per attività di gioco e sportive (nelle varie

toefficacia, il rapporto mente-corpo. Rinforza

discipline, dal calcio al basket, dalla pallavolo

i 5 ragionamenti (numerico sequenziale e ver-

al rugby ecc.), per poi studiare schemi di gioco

bale nella costruzione dello schema, logico,

da trasferire dal campo nell’allenamento delle

visuo-spaziale e meccanico nell’elaborazione

configurazioni su pagina. Un collegamento a

e nelle modalità d’uso), variabili fondamenta-

due direzioni utile per rinforzare una procedu-

li per orientarsi nella scelta della scuola e del

ra e la percezione della pagina e del campo,

lavoro. Tiene alto il senso di riuscita, rinforzan-

lancio per una visione ordinata ed organizzata

do il circuito autoefficacia-autostima per una

della realtà, importante per un rapporto bilan-

progressiva autonomia del bambino. In una

ciato mente-corpo e la conseguente stabilità

progettualità mirata, consente di incrementare

emotiva, altra fondamentale character skill.

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