ipcm n. 87 | Maggio - Giugno 2024

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ISSN 2280-6083 The smart journal for surface treatments ® INTERNATIONAL PAINT&COATING MAGAZINE ipcm digital on www.myipcm.com 15th Year - Bimonthly N° 87 - MAY/JUNE 2024 Special issue on ARCHITECTURE & DESIGN VERSIONE IN ITALIANO

Introducing Alesta® BioCore™

The future of eco-friendly powder coatings for metal substrates

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Make the switch today and embrace sustainability without compromise. Alesta® BioCore™ offers a responsible choice for a greener tomorrow.

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industrial
verniciatura

TU Graz sviluppa un innovativo rivestimento anti-ghiaccio

HOW IT'S COATED

Il ‘Cappello da Mago’ della New York City Library verniciato con Fluropon® Patina Green di Sherwin-Williams Coil Coatings

FOCUS ON TECHNOLOGY

Il futuro di Next Hydraulics con innovative scelte industriali e tecnologie di verniciatura green

FOCUS ON TECHNOLOGY

Quando ogni dettaglio conta: il nuovo impianto di verniciatura de La Marzocco

Nuovo sistema laser scanner per la verniciatura a polvere automatica senza programmazione in Pintarelli Verniciature: un ulteriore contributo alla qualità dei rivestimenti certificati

HIGHLIGHT OF THE MONTH

Dalla materia prima al colore applicato: ST Powder Coatings al Fuorisalone 2024 per rendere le vernici in polvere protagoniste del design

Vernici in polvere bio: la prossima frontiera per affrontare le emissioni Scope

HIGHLIGHT OF THE MONTH

TIGERator: lo strumento online definitivo per la configurazione di superfici 3D

CONTENTS MAY/JUNE 2024 05 EDITOR’S LETTER 06 BRAND NEW 10 HIGHLIGHT OF THE MONTH PaintExpo si riconferma l’evento più rilevante al mondo per le tecnologie di verniciatura industriale 14 BRAND NEW 20 ASK JOE POWDER La rubrica “Chiedi all’esperto” 22 HIGHLIGHT OF THE MONTH Gli highlights di J. Wagner a PaintExpo 2024 26 IN MEMORY OF 40 WHERE WE HAVE BEEN 43 SPECIAL ISSUE ON ARCHITECTURE&DESIGN 44 BRAND NEW 52 FOCUS ON TECHNOLOGY
58
72 ADVANCEMENTS
3? 76
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RESEARCH BREAKTHROUGH
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INDUSTRIAL COATINGS

82

ADVANCEMENTS

La verniciatura della fibra di carbonio: tecnologie e soluzioni per preservare performance ed eleganza 80

HIGHLIGHT OF THE MONTH

110

SpeXparts: un’eccellenza italiana nella produzione di tubi di elevata qualità per il settore della verniciatura industriale

HIGHLIGHT OF THE MONTH

L’industria che orbita intorno al mondo del design: trend e influenze dalla Milano Design Week 2024

88 HOW IT'S COATED

AkzoNobel vernicia un futuro più sicuro per gli storici mulini a vento olandesi

90

SCIENCE OUTLOOK

L’analisi FEM per esplorare la dinamica termica dei pezzi in acciaio durante il processo di verniciatura a polvere

FOCUS ON TECHNOLOGY

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Verso l’eccellenza:

Pleion rivoluziona la verniciatura dei collettori termici con un nuovo impianto

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FOCUS ON TECHNOLOGY

Painting Srl aumenta la qualità dei suoi prodotti grazie all’installazione di un nuovo impianto di verniciatura a polvere e all’adozione del pretrattamento TORAN 3®

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ADVANCEMENTS

EcoSupply P Core riduce al minimo le perdite di vernice e agenti di lavaggio

116

ADVANCEMENTS

Ikaro, l’innovazione nel settore della spettrofotometria a sfera portatile

COLOUR STUDY

I ricercatori dell’OSU potenziano la chimica dei pigmenti grazie ai rosso magenta ispirati alla luna

120 BRAND NEW

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ADVANCEMENTS I risparmi energetici dipendono da pompe e installazione

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STANDARD&LEGISLATION

Il piano di Transizione 5.0 va oltre l’industria

139 MEETING THE INDUSTRY

CONTENTS MAY/JUNE 2024
© Lechler © Pleion © ipcm / generated with AI © SpeXparts

Request the English version at info@ipcm.it

Tecnologia e creatività condividono molto più di quanto si pensi. Anzi, la creatività è il tratto principale della tecnologia. Nondimeno, la creatività è anche il principale valore competitivo di un ecosistema: la sua capacità di produrre idee e innovazioni è ciò che le consente di distinguersi e primeggiare sugli altri.

Se la tecnologia è il regno delle macchine, la creatività è il regno della mente umana: non può esistere tecnologia senza un capitale umano che la sappia usare, controllare, dominare. Non può esistere tecnologia senza la creatività innovativa di chi, quella tecnologia, l’ha inventata.

Anche laddove la tecnologia appare lontana, essa irrompe con tutta la sua potenza realizzativa delle idee creative: nuovi colori sono creati, nuove forme ingegnerizzate, nuovi materiali formulati. E nuove tecnologie sono inventate, in un continuum che è proprio dello sviluppo umano.Ha senso demonizzare la tecnologia?

No, perché è un prodotto dell’uomo e a patto che resti uno strumento per l’uomo.

Ecco che la transizione 5.0, un argomento che ho introdotto nell’edizione precedente di ipcm® e che è trattato anche a pag. 138 di questo numero, trova il suo senso proprio nella centralità dell’uomo, nel suo rapporto con le macchine e propone nuovi modelli di etica e di sostenibilità, che alcune aziende lungimiranti mettono già in pratica da qualche anno. In questo numero di ipcm®, che contiene un focus su architettura&design ma mostra anche molte innovazioni viste a PaintExpo 2024, i due mondi della creatività e della tecnologia si incontrano, si sfiorano, si intersecano, svelando le proprie potenzialità e influenze reciproche. È un numero ricco di colori, di forme e di emozioni, con tanti contenuti che mostrano l’integrazione sempre più sofisticata della tecnologia nel design, diventando parte integrante dell’esperienza umana quotidiana.

È un numero che mostra la centralità nella narrazione di un prodotto del suo processo produttivo, con una particolare attenzione alla qualità delle materie prime e alle lavorazioni. Questo approccio evidenzia la necessità di mettere a punto processi produttivi ottimizzati e controllati, in grado di garantire un elevato standard di qualità, funzionalità ed estetica nei prodotti finiti.

È un numero che ospita le storie di grandi aziende come La Marzocco – una delle eccellenze italiane che tutto il mondo ci invidia (soprattutto dove il caffè è più amato e apprezzato) – o come Pintarelli Verniciature – uno dei terzisti più qualificati e certificati d’Italia, attivo soprattutto nell’ambito dell’architettura. Esploriamo le tendenze emerse durante la Milano Design Week 2024, ma anche alcune nuove tecnologie nel mondo delle finiture che facilitano il lavoro di progettisti e designer.

Sulla scia del grande successo di PaintExpo 2024 – l’edizione più internazionale di sempre – entriamo nel dettaglio di alcune innovazioni presentate in quell’ambito, per sconfinare in mondi industriali lontani dal design ma altrettanto affascinanti per la cura e l’attenzione che pongono alla finitura in ottica di sostenibilità: entriamo in casa di Next Hydraulics, fra i leader nel settore delle gru oleodinamiche, di Pleion, fornitore di attrezzature per l’energia solare in Italia, e di Painting, un terzista di verniciatura che ha fatto una scelta diversa, ossia investire sulla sostenibilità non solo ambientale ma anche del proprio lavoro, scegliendo le tecnologie adatte per offrire un servizio tempestivo, personalizzato e di alta qualità ai propri clienti selezionati. Tante voci e tante esperienze accomunate da creatività e innovazione sostenibile.

05 international PAINT&COATING magazine - MAY/JUNE 2024 - N. 87
EDITOR’S LETTER

I ricercatori di Skoltech hanno identificato dei materiali ceramici idonei per rivestimenti per metallo

Gli innovativi materiali ceramici per rivestimenti per metallo possono potenzialmente incrementare l’efficienza delle turbine a gas, consentendo alle centrali elettriche di produrre più elettricità e ai velivoli di consumare meno carburante.

Iricercatori di Skoltech hanno recentemente identificato dei materiali ceramici idonei per rivestimenti per metallo che incrementerebbero l’efficienza delle turbine a gas. Sottoporranno questi materiali ad ulteriori ricerche e, in caso di esito positivo, i nuovi rivestimenti consentiranno alle centrali elettriche di produrre più elettricità e ai velivoli di consumare meno carburante. Difatti, i rivestimenti termoisolanti sono impiegati per proteggere le pale delle turbine nelle centrali elettriche e nei motori degli aerei. Le pale sono composte da superleghe a base nickel, che offrono un’ottima combinazione tra resistenza alle temperature elevate, al degrado e robustezza.

Tuttavia, quando le temperature si innalzano, la superlega si ammorbidisce e può anche fondere. Quindi, i rivestimenti protettivi permettono alle turbine di operare a temperature più alte senza comprometterne l’integrità e migliorandone l’efficienza.

“I rivestimenti termoisolanti sono oggi realizzati in zirconia stabilizzata con ittrio, ma se si utilizzasse un materiale con proprietà migliori, si otterrebbe una maggiore potenza utile dalla turbina. Per reperire tali materiali, occorre innanzitutto trovare candidati le cui proprietà siano previste a livello computazionale. Abbiamo testato una serie di metodi e determinato i migliori per calcolare le proprietà rilevanti del materiale, in particolare la

conduttività termica. Nel documento elenchiamo alcuni candidati promettenti e continueremo ad effettuare ricerche”, ha dichiarato Artem Oganov, che dirige il Material Discovery Laboratory del Skoltech. Inoltre, un materiale per rivestimenti termoisolanti deve soddisfare parecchi requisiti:

 Disporre di un elevato punto di fusione ed una conduttività termica estremamente ridotta;

 Quando surriscaldato, il materiale si deve espandere a una velocità approssimativamente uguale a quella della superlega, altrimenti si staccherà dalla superficie;

 Il materiale non deve subire transizioni di fase tra la temperatura ambiente e quella di esercizio della turbina, che potrebbero causare la rottura del rivestimento;

 Deve resistere agli effetti delle particelle di polvere e dell’ossigeno ad alte temperature e impedire che gli ioni di ossigeno raggiungano il metallo sottostante e lo ossidino.

“Anche se abbiamo calcolato le altre proprietà, il fulcro del problema è la previsione della conduttività termica. Abbiamo dimostrato che tali previsioni sono matematicamente fattibili e ragionevolmente accurate con simulazioni di dinamica molecolare omogenea non di equilibrio. Si tratta di un risultato inaspettato, poiché tali simulazioni comportano un numero massiccio di calcoli e statistiche. Tuttavia, siamo riusciti a semplificare il metodo integrandolo con potenziali di apprendimento automatico: in altre parole, le interazioni tra gli atomi sono state previste grazie all’intelligenza artificiale, anziché essere calcolate direttamente”, ha aggiunto Majid Zeraati, dottorando allo Skoltech.

Per maggiori informazioni: https://new.skoltech.ru/en/

06 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine BRAND-NEW
© Skoltech

Interpon presenta un nuovo sito web dinamico

AkzoNobel ha trasformato l’esperienza utente di Interpon con un nuovo sito web interattivo.

La divisione Interpon del produttore internazionale di vernici e rivestimenti AkzoNobel ha recentemente lanciato un nuovo ed elegante sito web, che includerà una serie di nuove funzionalità e strumenti digitali per consentire ai visitatori un’esperienza d’uso più interattiva e dinamica. Il nuovo e ridisegnato sito web è un unico hub immaginato per migliorare l’esperienza del cliente, rendendola più semplice e intuitiva. Infatti, è stato creato con un approccio orientato al cliente, evidenziando l’ampio coinvolgimento dell’azienda in settori chiave, dalla verniciatura a polvere per architettura a quella industriale. Il design privilegia la facilità di navigazione, consentendo agli utenti di accedere senza problemi alle informazioni sulla gamma di prodotti, sulle loro applicazioni e sui mercati serviti. Inoltre, il sito includerà anche una serie di aggiornamenti sul lancio di prodotti e sulle novità del settore. La nuova sezione Risorse presenta un’ampia gamma di strumenti, dalla ricerca dei prodotti alle brochure più recenti, tutti finalizzati a rendere l’accesso alle informazioni il più semplice possibile, mentre la galleria Showcases offre un tour visivo dei progetti architettonici in tutto il mondo, fornendo uno sguardo sulle potenziali applicazioni e sui contributi

estetici a edifici e strutture. Tra le nuove ed entusiasmanti funzionalità c’è anche una mappa interattiva del mondo, al fine di consentire ai clienti di trovare rapidamente l’applicatore approvato più vicino a loro, inserendo semplicemente il codice postale, oltre a casi studio approfonditi finalizzati a mostrare il supporto che AkzoNobel offre ai suoi clienti di tutto il mondo.

“Il sito web è stato pensato per migliorare l’esperienza del cliente: è una destinazione di facile utilizzo per i clienti che vogliono saperne di più sull’innovazione, la sostenibilità e l’esperienza cromatica delle vernici in polvere di AkzoNobel, con le migliori app e strumenti interattivi per fornire tutte le informazioni necessarie a portata di mano. Siamo incredibilmente orgogliosi del nostro nuovo sito, che è il risultato di un significativo investimento in termini di tempo, risorse e immaginazione e che consente ai clienti di sperimentare appieno ciò che differenzia Interpon”, ha dichiarato Remco Maassen van den Brink, direttore marketing di AkzoNobel Powder Coatings.

Per maggiori informazioni: www.interpon.com/gl/en

07 international PAINT&COATING magazine - MAY/JUNE 2024 - N. 87 BRAND-NEW
© AkzoNobel

Orion ha presentato i suoi pigmenti sostenibili di nerofumo di gas naturale e carbonio all’American Coatings Show

Orion ha presentato il suo portfolio di pigmenti di nerofumo di gas naturale ad alte prestazioni, tre nuovi pigmenti di nerofumo sostenibili e il nero conduttivo PRINTEX kappa 50.

All’American Coatings Show + Conference, la fiera internazionale dedicata all’industria delle vernici, dei rivestimenti e degli inchiostri svoltasi dal 30 aprile al 2 maggio a Indianapolis (U.S.A.), Orion S.A ha presentato il suo portafoglio di pigmenti di nerofumo a gas naturale ad alte prestazioni, tre nuovi pigmenti di nerofumo sostenibili e il nero conduttivo PRINTEX® kappa 50. L’XPB 10045 è il primo pigmento di nerofumo a gas naturale circolare per sistemi di verniciatura, progettato specificatamente per applicazioni di nero profondo. Le polveri XPB 10042 e XPB 10049 sono invece i primi neri da forno per applicazioni tintometriche.

“I nostri nuovi prodotti circolari, basati su olio di pirolisi e fonti rinnovabili, soddisfano gli stessi requisiti applicativi dei pigmenti di nerofumo convenzionali. Di conseguenza, i formulatori possono creare vernici e rivestimenti più sostenibili ma con proprietà applicative paragonabili a quelle dei pigmenti di nerofumo più comuni”, ha affermato Jennifer Stroh, direttrice delle vendite e del marketing di Orion.

L’azienda ha mostrato anche numerosi altri prodotti sostenibili. La polvere

PRINTEX kappa 50 soddisfa o supera i requisiti prestazionali di conduttività, dispersione e pulizia anche a concentrazioni inferiori rispetto ai tradizionali

pigmenti di nerofumo conduttivi, raggiungendo la soglia di percolazione con un basso carico di nero di carbonio e buone proprietà coloristiche.

Inoltre, COLOR BLACK FW 200, COLOR BLACK FW 2, SPECIAL BLACK 4 e SPECIAL BLACK 6 presentano ottimi gradi di dispersione ed elevata purezza. Il loro assorbimento UV mitiga l’effetto degli agenti atmosferici e il loro basso pH li rende ideali per i sistemi di rivestimento UV.

“Il processo del nero gassoso produce un nero profondo con proprietà ideali per rivestimenti e sistemi di stampa. L’elevata struttura e purezza di questi pigmenti offrono un’eccezionale dispersione rispetto ad altri pigmenti di nerofumo con particelle delle stesse dimensioni”, ha affermato Carlos Hernandez, responsabile marketing di Orion per i rivestimenti e i sistemi di stampa nelle Americhe. “Inoltre, la ristretta distribuzione granulometrica dei neri gassosi accelera lo sviluppo dei pigmenti e quindi la produzione dei rivestimenti, migliorando al tempo stesso le prestazioni cromatiche”.

Per maggiori informazioni: https://orioncarbons.com

08 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine BRAND-NEW
© Orion SA

Mankiewicz ha ricevuto due

Supplier Awards 2024 da Airbus

Mankiewicz è stato l’unico fornitore a ricevere il premio speciale per l’eccellenza operativa.

Il produttore internazionale di vernici e rivestimenti Mankiewicz ha recentemente annunciato di aver ricevuto due premi da Airbus in qualità di miglior fornitore durante il Supply Chain & Quality Improvement Program - Supplier Day 2024. L’azienda, che è stata nuovamente nominata fornitore accreditato, è anche l’unica ad aver ricevuto il premio speciale per l’eccellenza operativa.

Il premio è assegnato ogni anno alle aziende che si sono distinte per prestazioni eccezionali negli ambiti della qualità del prodotto e dell’affidabilità delle consegne. L’eccellenza operativa è descritta come la capacità di ottimizzare continuamente processi e sistemi lungo l’intera catena del valore seguendo una strategia chiara, implementando processi basati sulle migliori pratiche e ottenendo le massime prestazioni in un’organizzazione ben strutturata.

“Siamo davvero lieti di aver ricevuto nuovamente la massima onorificenza come fornitore accreditato, oltre al premio extra per la nostra eccellenza operativa. Il riconoscimento testimonia il nostro impegno nei confronti del servizio clienti e della qualità e siamo entusiasti di continuare la nostra collaborazione con Airbus. Siamo lieti che apprezzino gli sforzi e l’impegno per l’eccellenza e l’eccezionale servizio clienti”, ha affermato René Lang, amministratore delegato della divisione Aviation di Mankiewicz.

Per maggiori informazioni: www.mankiewicz.com/en/

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Jens-Peter Otte, Head of Quality Management di Mankiewicz, con i due Airbus Awards. © Mankiewicz

PaintExpo si riconferma l’evento più rilevante al mondo per le tecnologie di verniciatura industriale

A cura di ipcm®

La nona edizione di PaintExpo, la principale fiera al mondo per le tecnologie di verniciatura industriale, ha richiamato oltre 10.400 visitatori da 76 paesi e ha ospitato più di 430 espositori, confermando la sua posizione di leadership nel settore. L’evento, tenutosi presso il centro espositivo di Karlsruhe (Germania) dal 9 al 12 aprile 2024, ha soddisfatto pienamente le aspettative degli operatori del settore, offrendo un’ampia gamma di innovazioni e opportunità di business.

Per quattro giorni, dal 9 al 12 aprile, il centro espositivo di Karlsruhe è stato il cuore pulsante dell’industria mondiale dei trattamenti delle superfici e della verniciatura, offrendo ai professionisti del settore una panoramica globale delle tecnologie e dei servizi lungo tutta la catena di approvvigionamento - dal pretrattamento alle tecnologie impiantistiche e di applicazione dei

prodotti vernicianti, dal controllo della qualità finale all’imballaggio. Con la partecipazione di 431 espositori provenienti da 25 paesi, che hanno occupato circa 31.500 metri quadrati di spazio espositivo, PaintExpo è stata una vera oasi di innovazione: la sostenibilità, l’efficienza energetica e la digitalizzazione dei processi sono state le protagoniste, con soluzioni all’avanguardia presentate in anteprima

mondiale. L’evento ha attirato un pubblico internazionale di 10.400 visitatori, un numero in costante crescita che riflette l’interesse globale per le ultime tendenze del settore e che ha reso questa edizione la più internazionale di sempre. Questa nona edizione è stata un enorme successo, caratterizzata da innumerevoli conversazioni professionali di alto livello e dalla creazione di nuovi contatti e opportunità concrete di networking: l’elevata partecipazione da parte degli espositori e dei visitatori oltre al loro grado di soddisfazione consolidano ulteriormente la posizione della fiera come leader nel settore.

“Siamo estremamente soddisfatti della forte affluenza dei visitatori, che è stata addirittura migliore rispetto alla precedente edizione. PaintExpo è stato un evento potente e innovativo - e più internazionale che mai. Per quattro giorni ha rappresentato il centro nevralgico dell’industria delle tecnologie di verniciatura industriale, confermando di essere la forza trainante più importante del settore a livello mondiale,” afferma Markus Geisenberger, CEO di Leipziger Messe, ente organizzatore della fiera.

L’intero mondo della tecnologia di rivestimento industriale in un unico luogo

Nei tre padiglioni espositivi di PaintExpo, un’atmosfera dinamica e intraprendente ha permeato l’aria, trasmettendo ottimismo e interessanti prospettive di business.

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© Leipziger Messe GmbH - Tom Schulze

Quest’anno, la fiera è stata più internazionale che mai, con più di un terzo dei visitatori provenienti dall’estero. Gli espositori internazionali hanno invece rappresentato il 45% del totale, confermando così la posizione di PaintExpo come punto di riferimento globale nel settore.

Michael Müller, CEO di WAGNER International, ha espresso grande soddisfazione circa la provenienza dei professionisti che hanno partecipato all’evento: “Il nostro stand è stato molto affollato fin dall’apertura delle porte. La metà dei visitatori che abbiamo accolto proveniva dall’estero: dall’Argentina al Giappone - sono arrivati da tutto il mondo. Come azienda che opera a livello globale, l’internazionalità della fiera è un valore di estrema importanza”.

“Per Helios Italquartz questa era la seconda edizione di Paintexpo e quindi per noi è ancora una fiera da scoprire nel suo potenziale completo. PaintExpo 2024 ha superato di molto le nostre aspettative: essendo il mondo del curing industriale trasversale ai mercati dove siamo presenti, questa fiera ci ha fornito contatti molti vari e diversi fra loro e gli incontri allo stand sono stati molto tecnici e promettenti per business futuri”, ha affermato Veronica Bassani, Marketing Specialist di Helios Italquartz. “Mirodur ha partecipato per la prima volta a PaintExpo sia in qualità di visitatore sia espositore e nonostante fosse un salto nel vuoto siamo molto soddisfatti della fiera nel complesso. La dimensione del polo espositivo non eccessivamente dispersivo, l’affluenza di visitatori non numerosi ma qualitativamente significativi sono stati i punti di forza. Anche gli espositori pur partecipando ad un evento di nicchia appartengono a settori piuttosto variegati. Di grande aiuto il supporto di ipcm® che con simpatia e professionalità ha operato come tramite per gli espositori italiani”, ha dichiarato Riccardo Vitelli, Sales Representative di Mirodur. “La nostra prima partecipazione a PaintExpo è stata senza dubbio un’esperienza positiva che ci ha consentito di allacciare rapporti commerciali con aziende da tutto il mondo. Il settore della verniciatura industriale rappresenta uno dei principali ambiti applicativi delle nostre

tecnologie di evaporazione sottovuoto e i visitatori della fiera hanno visto nelle nostre soluzioni una risposta a una delle sfide che quotidianamente si trovano ad affrontare: il trattamento delle acque reflue e il loro totale recupero”, ha confidato Francesca Colombo, Marketing & Sales Assistant di Eco-Techno. “Per noi Paintexpo non è solo una fiera, ma un punto di ritrovo per tutte quelle aziende che collaborano e lavorano con noi. Spesso, durante l’anno, si è talmente immersi nelle proprie attività che ci si dimentica il piacere dello stare insieme. Paintexpo è anche questo! Inoltre, è bello vedere come, anno dopo anno, il numero di espositori e visitatori provenienti dall’Italia cresce sempre più, incrementando quel gusto di convivialità che ci contraddistingue. Il bello è anche ricevere molte visite dai nostri competitor come se fossero amici di vecchia data”, ha dichiarato Stefano Gerletti di Futura Convogliatori Aerei.

“La partecipazione a PaintExpo è fondamentale per il consolidamento delle partnership esistenti e la creazione di nuove collaborazioni. Chemtec partecipa a PaintExpo dal 2012 e

anche l’edizione del 2024 ha dato la possibilità di creare nuove opportunità di sviluppo e crescita. È con soddisfazione che annunciamo la nostra intenzione di partecipare anche alla prossima edizione di PaintExpo”, ha affermato Beatrice Turri, Sales & Marketing di Chemtec. “Ancora una volta PaintExpo si conferma la fiera europea che riunisce più aziende del settore con la sua ampia gamma di specialità. Per Global Mask è stato un piacere far parte di questo evento e avere l’opportunità di condividere con il resto dei professionisti le novità e le diverse soluzioni a cui ognuno di noi contribuisce in termini di conoscenza ed esperienza”, ha dichiarato Marta Farré, CEO di Global Mask International SL.

Grande soddisfazione anche da parte dei decision-maker

L’alto grado di soddisfazione non è stato riscontrato solo tra gli espositori, ma anche tra i visitatori di PaintExpo, inclusi numerosi decision maker chiave del settore. Nel sondaggio di follow-up, nove su dieci hanno espresso la volontà di raccomandare PaintExpo e di

11 international PAINT&COATING magazine - MAY/JUNE 2024 - N. 87 HIGHLIGHT OF THE MONTH
Lo
© ipcm
stand di International Paint&Coating Magazine.

partecipare alla prossima edizione della fiera. Il livello di partecipazione dei decision maker, dei professionisti e dei dirigenti di alto livello è stato straordinariamente elevato, con l’83% dei visitatori che influenzano le decisioni di investimento nelle proprie aziende. “PaintExpo offre eccellenti opportunità per generare nuovi contatti e avviare affari. Il networking è molto importante qui. La partecipazione alla fiera è stata molto positiva per Nordson e siamo molto felici di essere di nuovo a PaintExpo”, ha dichiarato Sergey Guskov, Sales and Service Manager Central and North Europe Industrial Coating Systems di Nordson Deutschland.

“Siamo lieti di condividere che ALIT Technologies ha partecipato con grande successo al PaintExpo 2024. Durante l’evento, abbiamo avuto l’opportunità di connetterci con numerosi stakeholder del settore, scambiare opinioni e idee sul presente e sul futuro della verniciatura industriale. La nostra presenza alla fiera ha suscitato grande interesse, soprattutto per quanto riguarda la sverniciatura in linea dei telai. I visitatori hanno dimostrato un forte entusiasmo per le nostre soluzioni innovative e i processi di sverniciatura sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico. È stato un momento speciale per rafforzare i legami con i nostri clienti di lunga data ed i nostri amati distributori, creando una bellissima atmosfera all’interno del nostro stand. In breve, PaintExpo 2024 è stata un’esperienza indimenticabile, e siamo grati per l’opportunità di far parte di questa vibrante rete globale”, ha affermato Andrea Gobbi, Marketing Manager di ALIT Technologies.

Esprimere ottimismo nonostante i tempi difficili

Anche se attualmente il mercato sta affrontando un momento di difficoltà e ricco di sfide, i quattro giorni di PaintExpo hanno rappresentato un faro di ottimismo e nuove opportunità di business.

“L’anno scorso ha posto sfide considerevoli per il nostro settore e abbiamo dovuto rinviare numerosi progetti o abbandonarli del tutto. Tuttavia, dalla metà del primo

trimestre del 2024 abbiamo visto segnali di ripresa e un incremento degli investimenti in tecnologie sostenibili e in soluzioni innovative di automazione. Ho potuto percepire questo sviluppo positivo anche a PaintExpo, dove molti visitatori e clienti già acquisiti hanno esplorato gli ultimi sviluppi in queste aree. Sono convinto che da queste discussioni emergeranno una moltitudine di progetti affascinanti e all’avanguardia e mi sento ottimista riguardo al resto dell’anno. Non vediamo l’ora della prossima edizione di PaintExpo e ci impegniamo a partecipare di nuovo,” spiega Thomas Rippert, Managing Director di RIPPERT.

Anche Oliver Zanner, responsabile marketing di FreiLacke, ha elogiato l’evento di quest’anno: “Già prima dell’inizio di PaintExpo, l’enorme interesse tra i visitatori era palpabile. Lo svolgimento della fiera quest’anno è stato davvero intenso, a differenza della scorsa edizione. Abbiamo potuto scambiare idee con molti visitatori e la qualità delle conversazioni è stata eccellente. In qualità di specialisti e produttori di vernici, incontriamo il nostro target di clienti provenienti da una vasta gamma di settori quando veniamo a PaintExpo, che rappresenta per noi l’evento più importante in agenda”.

Un luogo in cui fare networking, condividere idee e brindare insieme

In qualità di agenzia ufficiale dell’evento per Italia, Spagna, Portogallo, Argentina e Brasile anche eos Mktg&Communication, casa editrice delle testate ipcm®, ha partecipato con entusiasmo a PaintExpo.

Lo stand di ipcm® è stato progettato come uno spazio in cui fare networking, condividere idee e brindare insieme. Fin dall’ingresso, i visitatori sono stati accolti da un’atmosfera avvolgente e dinamica, simile a quella di un bar, completo di servizio cocktail e aperitivi e con tanto di calcio balilla. L’idea dietro il concept dello stand di ipcm® era quello di creare un ambiente che andasse oltre la mera promozione dei prodotti e dei servizi dell’azienda. “Volevamo creare uno spazio informale di condivisione e scambio di idee, dove espositori e visitatori potessero interagire liberamente. Grazie al suo concept innovativo, abbiamo creato un ambiente accogliente dove

12 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine
© ipcm © ipcm
Il team di ipcm® a PaintExpo.

i professionisti del settore hanno potuto incontrarsi, discutere di nuove tecnologie e tendenze, e stabilire contatti per future collaborazioni”, afferma Alessia Venturi, Editor-in-Chief delle riviste ipcm®

Inoltre, l’ambientazione da bar è stata appositamente creata per celebrare e brindare ad un importante traguardo: il quindicesimo anniversario di attività di eos Mktg&Communication e delle riviste ipcm®. “Per l’occasione, abbiamo anche deciso di rendere omaggio alle aziende che hanno creduto nella nostra testata sin dall’inizio. Abbiamo appeso sul soffitto dello stand le copertine delle riviste pubblicate nei nostri primi quindici anni di attività, creando così un’installazione visiva che celebra la lunga storia di collaborazione e fiducia reciproca con le aziende del settore. Ogni copertina rappresenta un momento significativo nel percorso di ipcm® e tramette la nostra volontà di esprimere gratitudine e riconoscimento verso coloro che hanno avuto un ruolo centrale nel nostro percorso di crescita”.

Al lavoro per PaintExpo 2026

Dopo il grande successo di questa edizione, l’ente fiera sta già lavorando per rendere PaintExpo 2026 (14-17 aprile 2026 - Karlsruhe) un evento ancora più memorabile. Il sondaggio compilato dagli espositori al termine della fiera ha rivelato un alto grado di soddisfazione: il 94% di essi ha espresso l’intenzione di partecipare nuovamente alla prossima edizione. Questo feedback positivo è evidente anche dal fatto che, a solo un mese dalla conclusione dell’edizione 2024, numerose aziende hanno già confermato la loro partecipazione, rinnovando il proprio spazio espositivo in vista della prossima edizione e dimostrando un forte interesse e fiducia nell’evento. Consci dell’incredibile valore di una fiera come questa che è riuscita a mettere in contatto migliaia di professionisti del settore, anche eos Mktg&Communication, in qualità di agenzia esclusiva per Italia, Spagna, Portogallo, Argentina e Brasile è già al lavoro per contribuire al successo della decima edizione di PaintExpo.

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Turn key solutions for industrial wastewater treatment

Design and manufacturing of plants and chemicals for industrial wastewater treatment

Chemical-physical plants

Sludge treatment and compactor systems

Ion exchange demineralization systems and reverse osmosis systems

Oil separators

Filtering systems

Batch type systems

Flotation units

Chemicals and spare parts for water treatment

Technical service, support and maintenance of wastewater treatment plants

HIGHLIGHT OF THE MONTH Beware of imitations, buy the original!
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PaintExpo 2024 ha accolto 431 espositori da 25 Paesi e oltre 10.000 visitatori da 76 nazioni. © Leipziger Messe GmbH - Tom Schulze

DÖRKEN partecipa a SurfaceTechnology Germany 2024

Gli esperti di DÖRKEN attendono con ansia le numerose discussioni e le interessanti conferenze di SurfaceTechnology Germany 2024.

Come molti altri mercati, anche il settore delle tecnologie per i trattamenti superficiali si trova ad affrontare sfide sempre nuove. Le crescenti esigenze ambientali, le tensioni geopolitiche e lo sviluppo di nuovi materiali e tecnologie sono solo alcuni esempi delle problematiche che le aziende devono affrontare.

Ma queste sono anche le condizioni in cui l’industria si incontrerà a SurfaceTechnology Germany, che si terrà dal 4 al 6 giugno 2024 presso la Messe Stuttgart (Stoccarda, Germania), al fine di trasformare queste sfide in opportunità e impegnarsi a dialogare con partner, clienti e altri attori del mercato. I visitatori professionali potranno farsi un’idea delle tendenze e degli sviluppi attuali e potranno parlare direttamente con gli esperti su vari argomenti.

I PFAS in primo piano

Anche quest’anno DÖRKEN, un fornitore tedesco di sistemi a microstrati con oltre 130 anni di esperienza nel settore della protezione dalla corrosione, sarà presente alla fiera SurfaceTechnology Germany (padiglione 1, stand C26) con i propri esperti, che saranno a disposizione

per rispondere a qualsiasi domanda. Oltre alle soluzioni zinco lamellari che proteggono dalla corrosione in modo affidabile un’ampia varietà di componenti, anche il tema delle restrizioni chimiche gioca un ruolo importante. L’azienda ha lavorato su prodotti privi di sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate (PFAS) anche prima che l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) proponesse un divieto sulla produzione, l’uso e la commercializzazione (compresa l’importazione) di tali sostanze.

DÖRKEN ha diversi prodotti nel suo portfolio, come la finitura DELTAPROTEKT® TC 502 GZ, che ha una finestra di coefficiente di attrito molto ristretta su componenti metrici come viti o dadi. Con questa soluzione, l’azienda ha anche l’opportunità di vincere il premio “DIE OBERFLÄCHE” 2024, assegnato durante la fiera per celebrare le applicazioni e le tecnologie più innovative. Il prodotto DELTA-PROTEKT TC 502 GZ è uno dei cinque finalisti, ma la classifica esatta sarà annunciata solo durante la cerimonia di premiazione.

Per maggiori informazioni: www.doerken.com

© DÖRKEN

14 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine BRAND-NEW

Evonik ha presentato il nuovo agente indurente rapido Ancamine ® 2880

Evonik ha ampliato il suo portfolio di agenti indurenti introducendo la soluzione resistente ai raggi UV Ancamine® 2880, studiata per le applicazioni di rivestimento dei pavimenti.

Il produttore internazionale di specialità chimiche Evonik ha recentemente presentato Ancamine® 2880, un nuovo agente indurente epossidico a polimerizzazione rapida e resistente ai raggi UV sviluppato per le applicazioni di rivestimento dei pavimenti, capace di offrire eccellenti proprietà meccaniche, resistenza all’abrasione e stabilità del colore per tutta la sua durata. Il nuovo agente epossidico modificato di Evonik colma le carenze prestazionali dei prodotti attualmente in commercio, in quanto offre un buon equilibrio tra rapida velocità di polimerizzazione con forte resistenza a carbonatazione, water-spotting, abrasione e agenti chimici, anche in condizioni avverse. Il prodotto può essere polimerizzato anche a temperatura ambiente o a bassa temperatura, mentre il suo rapido indurimento consente di ottenere pavimenti calpestabili in tempi brevi. Inoltre, Ancamine 2880 offre ottime capacità estetiche e possiede un profilo EH&S migliorato, rendendolo quindi idoneo ad applicazioni che richiedono un eccellente aspetto

superficiale - grazie alla sua bassa saturazione dei colori e all’elevata brillantezza - sottolineando l’impegno dell’azienda nel soddisfare le crescenti esigenze dell’industria internazionale dei rivestimenti, fornendo soluzioni innovative che soddisfino al contempo le più alte prestazioni e gli standard ambientali. “I nostri clienti necessitano di soluzioni capaci di offrire vantaggi in termini di prestazioni e che soddisfino i più recenti requisiti di etichettatura, quindi siamo entusiasti di presentare al mercato il nostro nuovo agente indurente ad alte prestazioni della serie Ancamine. Ancamine 2880 colma le lacune prestazionali riscontrate con gli agenti polimerizzanti esistenti e il suo eccellente profilo EH&S lo rende un prodotto innovativo per il mercato dei rivestimenti”, ha dichiarato Christian Schmidt, responsabile divisione Reticolanti di Evonik.

Per maggiori informazioni: https://crosslinkers.evonik.com/en/products/ ancamine/ancamine-2880

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© Evonik

Brenntag ha acquisito il distributore di specialità chimiche Lawrence Industries

La recente acquisizione del distributore di specialità chimiche Lawrence Industries consentirà a Brenntag di rafforzare ulteriormente la propria posizione nel mercato britannico e irlandese delle vernici.

Il distributore internazionale di prodotti chimici e ingredienti Brenntag ha annunciato l’acquisizione di Lawrence Industries, un distributore inglese di prodotti chimici, al fine di potenziare il proprio portfolio di prodotti sostenibili composto di vernici, adesivi, sigillanti ed elastomeri. “L’acquisizione di Lawrence Industries rafforzerà ulteriormente la nostra offerta di specialità chimiche nel Regno Unito e in Irlanda ed è perfettamente in linea con la nostra strategia in Material Science. Lawrence Industries ha sviluppato una reputazione da leader del settore e sono profondamente colpito dal loro team altamente capace e competente, dalla sua presenza regionale consolidata, dal suo forte portfolio di specialità chimiche e dalla sua esperienza tecnica. Sono impaziente di espandere ulteriormente i nostri servizi tecnici e a valore aggiunto ai nostri fornitori di primo livello e ai nostri stimati clienti, con

particolare attenzione alle soluzioni innovative e sostenibili, sfruttando le reciproche capacità”, ha commentato Lars Schneider, Presidente globale di Brenntag Specialties Material Science.

“Siamo entusiasti di entrare a far parte della famiglia Brenntag. Acquisire una portata internazionale è un passo importante per noi che siamo un importante distributore di specialità chimiche nel Regno Unito. Inoltre, l’acquisizione garantisce accesso alla vasta rete di centri innovativi e applicativi di Brenntag, consentendo ai nostri attuali e futuri clienti di beneficiare dei migliori servizi a valore aggiunto”, ha aggiunto Charles Henn-Allen, Managing Director di Lawrence Industries.

Per maggiori informazioni: www.brenntag.com

16 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine BRAND-NEW
© Getty Images

Cornelia Tietz è la nuova direttrice di EuPIA

Dal 4 marzo 2024, Cornelia Tietz è la nuova responsabile della European Printing Ink Association (EuPIA) e continuerà a consolidare la sua posizione globale.

La European Printing Ink Association (EuPIA) ha nominato Cornelia Tietz come sua nuova direttrice, succedendo a Martin Kanert. “È un grande onore e sicuramente una sfida prendere il posto di Martin Kanert, che è stato la forza trainante di EuPIA per così tanti anni. Non vedo davvero l'ora di intraprendere questo nuovo ed entusiasmante viaggio insieme ai membri di EuPIA e al CEPE”, ha dichiarato Tietz. La neoeletta direttrice di EuPIA ha conseguito due master in discipline umanistiche e ha quasi venti anni di esperienza nel settore, dove ha ricoperto diversi incarichi ed ha servito come Segretaria Generale della European Solvents Industry Group – ESIG. “Sono orgoglioso di aver aiutato EuPIA a svilupparsi fino a diventare quello che è oggi. Inutile dire che ciò è stato possibile solo grazie al sostanziale aiuto e alla dedizione delle numerose persone impegnate nei comitati, nei gruppi di lavoro e nelle task force di EuPIA. E sono felice che il consiglio direttivo di EuPIA abbia trovato in Cornelia un successore così esperto e competente”, ha aggiunto Martin Kanert, il precedente direttore di EuPIA.

“Nell’attuale periodo, caratterizzato dalla revisione di così tante normative UE rilevanti per il nostro settore, un’associazione di categoria dinamica e ben strutturata è di beneficio ai suoi membri. Sotto la guida della nuova direttrice, continueremo a fornire una risposta alle domande sociali. Vorrei ringraziare personalmente Martin per i suoi due decenni con noi e allo stesso tempo estendere un caloroso benvenuto a Cornelia, che ci aiuterà e ci sosterrà attraverso la transizione verso un futuro sostenibile”, ha concluso Mehran Yazdani, presidente di EuPIA.

Per maggiori informazioni: www.eupia.org

17 international PAINT&COATING magazine - MAY/JUNE 2024 - N. 87 BRAND-NEW
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BYK Additives investe in un nuovo laboratorio per l’innovazione da 25 milioni di euro

Il nuovo complesso moderno e sostenibile garantirà una vicinanza ancora maggiore ai clienti e offerte di seminari esclusivi.

Il produttore e fornitore internazionale di prodotti chimici speciali BYK ha recentemente presentato il progetto per un nuovo laboratorio all’avanguardia per l’innovazione e un complesso per seminari a Wesel (Germania). La società stima un periodo di attuazione totale di quattro anni, con completamento previsto nel secondo trimestre del 2028. Il progetto da 25 milioni di euro testimonia l’impegno nei confronti della Germania come luogo di innovazione e garantirà una vicinanza ancora maggiore ai clienti e offerte di seminari esclusivi grazie alle sale riunioni integrate. Lo scopo dell’investimento è generare nuove innovazioni insieme e per i clienti nelle strutture di utilizzo finale. “Sarà di particolare vantaggio per i nostri clienti che cercano di sviluppare soluzioni progettuali, grazie all’aiuto sul posto degli esperti BYK. Ma potremo inoltre presto ospitare eventi, visite e seminari. Con un costo di costruzione di circa 25 milioni di euro, un’intenzione particolare del complesso di innovazione è quella di fornire laboratori moderni e all’avanguardia per gli usi finali di BYK, consentendo allo stesso tempo più respiro per gli usi finali esistenti, i laboratori applicativi e le strutture di ricerca e sviluppo”, ha dichiarato Stefan Mößmer, direttore commerciale

di BYK. Il complesso sarà realizzato sul sito già esistente dell’azienda e occuperà una superficie complessiva di 5.100 m2. Gli impianti di riscaldamento e raffreddamento saranno alimentati con energia rinnovabile al 100% generata attraverso pompe di calore e pannelli fotovoltaici. Inoltre, per l’intero progetto saranno utilizzati molti altri materiali sostenibili.

“BYK è in rete con i suoi clienti in tutto il mondo; con questo innovativo complesso di laboratori, creeremo spazio per una comunicazione efficace, nonché per lo sviluppo e la cooperazione con i nostri clienti e distributori. Allo stesso tempo, il nuovo edificio ci offrirà maggiori opportunità per i nostri esclusivi seminari in loco, che sono così richiesti”, ha aggiunto Jörg Hinnerwisch, presidente di BYK Additives. “Per quanto riguarda la sostenibilità, la salvaguardia del futuro e l’ecologia, desideriamo dotare l’edificio – e gli altri edifici adiacenti – di un sistema di recupero del calore, oltre a soddisfare l’intero fabbisogno energetico di questa nuova costruzione innovativa con energie rinnovabili al 100%”.

Per maggiori informazioni: www.byk.com/en

18 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine BRAND-NEW
© BYK

ASK Chemicals ha presentato nuove soluzioni per vernici ad ACS 2024

ASK Chemicals ha presentato i suoi nuovi leganti sostenibili e privi di COV per vernici e rivestimenti ad American Coatings Show 2024, tenutasi dal 30 aprile al 2 maggio.

ASK Chemicals ha recentemente partecipato ad American Coatings

Show 2024, dove ha presentato i suoi leganti sostenibili e senza VOC per vernici e rivestimenti industriali.

ASK Chemicals ha messo in evidenza i nuovi leganti per vernici industriali, integrati da offerte per la formulazione di rivestimenti decorativi. In particolare, l’azienda ha presentato le resine alchidiche NECOWEL, le vernici bicomponenti e la gamma di resine fenoliche industriali REZIANCE, sviluppate per svariate applicazioni industriali.

ASK Chemicals

ASK Chemicals Group, con sede a Hilden vicino a Düsseldorf (Germania), è un fornitore globale di resine e materiali industriali ad alte prestazioni utilizzati principalmente nelle fonderie e nella produzione di vernici, rivestimenti, abrasivi, materiali d’attrito, refrattari, d’impregnazione e

compositi. La divisione Fonderia offre una gamma eccezionalmente ampia e innovativa di materiali di consumo per fonderia, tra cui leganti, rivestimenti, riser, filtri e agenti distaccanti, nonché prodotti metallurgici come inoculanti, fili per inoculazione e leghe madri per la fusione della ghisa. La divisione Resine Industriali è leader nel campo delle resine fenoliche speciali, la scelta preferita quando si tratta di soddisfare i requisiti più elevati nei settori della protezione antincendio, del consumo energetico, della durata di servizio, della salute e della sicurezza sul lavoro. L’azienda ha una rete di produzione e vendita in 22 paesi e impiega circa 1.800 persone in tutto il mondo. ASK Chemicals Group si considera una forza trainante di innovazioni specifiche del settore con centri di ricerca e laboratori in Europa, Asia, Americhe e Africa.

Per maggiori informazioni: www.ask-chemicals.com

BRAND-NEW

La rubrica “Chiedi all’esperto”

Ciao Joe, sto vendendo vernici in polvere in Sud America e, quindi, ora ho diverse domande su queste vernici. La più importante è questa: quanto tempo dopo la data di scadenza si può ancora utilizzare una vernice in polvere? Grazie. Claudia Helsum Medellin, Colombia

Ciao Claudia, grazie per la domanda. Ho viaggiato e lavorato in Colombia e conservo bellissimi ricordi del periodo che vi ho trascorso. Sarò molto felice di rispondere alla tua domanda. La stabilità di una vernice in polvere dipende da molti fattori. Prima di tutto, devo spiegare la differenza tra 2 tipi diversi di stabilità: la stabilità fisica riguarda il requisito delle

singole particelle di resistere all'agglomerazione o alla fusione tra loro; la stabilità chimica si riferisce alla resistenza di una vernice in polvere a polimerizzare prematuramente durante lo stoccaggio e la movimentazione. La stabilità fisica dipende dal punto di fusione o, più precisamente, dalla Tg (temperatura di transizione vetrosa) della vernice in polvere e dalle condizioni di stoccaggio. Vernici in polvere con un basso punto di fusione tenderanno a sinterizzare e agglomerarsi più facilmente rispetto a quelle con un punto di fusione più alto. Di conseguenza, le polveri conservate in ambienti con temperatura elevata tendono ad agglomerarsi più facilmente rispetto a quelle conservate in zone più fresche. Inoltre, le polveri esposte ad ambienti molto umidi tendono ad assorbire l'umidità, che provoca agglomerazione (nota che la maggior parte delle polveri è fornita in contenitori impermeabili all'umidità e l'esposizione ad essa avviene solo dopo l’apertura della confezione). L'agglomerazione, ovviamente, rende la polvere difficile da fluidizzare, trasportare e spruzzare in un sistema applicativo. D'altra parte, l'instabilità chimica comporta che una vernice in polvere progredisca chimicamente o polimerizzi durante lo stoccaggio. Le polveri a reazione rapida e bassa temperatura di polimerizzazione possono iniziare a polimerizzare in condizioni di stoccaggio o trasporto ad alta temperatura. Questo avanzamento chimico prematuro riduce il flusso di fusione di una vernice in polvere, causando una finitura più testurizzata. In una vernice in polvere possono essere presenti sia l'instabilità fisica che quella chimica. Generalmente, le polveri a polimerizzazione rapida (o a bassa temperatura di polimerizzazione) hanno anche punti di fusione bassi per facilitare un flusso di fusione migliore a basse temperature di polimerizzazione. Di conseguenza, queste tipologie di polveri sono più sensibili all'agglomerazione e a

20 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine ASK JOE POWDER
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Powder Coatings series
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ASK JOE POWDER

progredire chimicamente e dovrebbero essere conservate e applicate in ambienti climatizzati. Consiglio una temperatura inferiore a 27 °C e un'umidità relativa compresa tra il 50 e il 70%. Per rispondere alla tua domanda, le vernici in polvere con polimerizzazione standard (175-200 °C), che sono state stoccate in un ambiente adatto, possono essere utilizzate molto tempo dopo la loro data di scadenza. Le polveri a bassa temperatura e quelle che sono state stoccate in ambienti che superano i 27 °C per lunghi periodi possono agglomerare e progredire chimicamente. Ti consiglio di controllare (grumi, ecc.), spruzzare e cuocere un campione di qualsiasi vernice in polvere scaduta e valutare da sola: se la finitura è ancora conforme ai requisiti di uniformità e aspetto (senza blistering, residui, ecc.), allora continuerei a usarla. Claudia, spero di averti aiutato e spero un giorno di poter tornare in Colombia per godermi il suo bellissimo clima, l'ottimo cibo e le sue persone meravigliose. Pace, Joe

Buon pomeriggio Joe, ho una domanda sulla verniciatura a polvere. Qual è il miglior primer in polvere da utilizzare come basecoat su recinzioni in ferro per esterni? Poi, come topcoat, noi applichiamo il nero lucido. Al momento utilizziamo come fondo un primer ricco di zinco, ma sia il topcoat sia il basecoat iniziano a sfogliarsi. Grazie. Joel Menchaca Houston, USA

Buongiorno Joel, questo sembra un problema serio. Utilizzare uno strato di base ricco di zinco come basecoat (detto anche primer) dovrebbe andare bene purché il processo applicativo sia corretto. È importante assicurarsi che le recinzioni siano preparate adeguatamente prima di applicare il primer. Con preparazione adeguata intendo la preliminare rimozione

di tutti gli "olii e residui" e la successiva preparazione del metallo per una miglior adesione del primer. Oli e residui possono essere rimossi strofinando con un solvente (l'acetone funziona bene) o applicando un detergente alcalino seguito da un risciacquo con acqua pulita. Il pretrattamento del metallo è il passo successivo e può essere effettuato mediante granigliatura (ricordati di utilizzare solo abrasivi puliti) o un pretrattamento chimico come il fosfato di ferro o una soluzione di zirconio/silano. Si consiglia un risciacquo pulito con acqua deionizzata o acqua trattata mediante osmosi inversa per garantire la superficie migliore su cui il primer possa aderire. Il metallo deve essere completamente asciugato, preferibilmente in un forno ad aria forzata. Dopo aver applicato il primer, è saggio polimerizzare parzialmente o "gelificare" la polvere. La migliore adesione del topcoat si ottiene su un primer parzialmente polimerizzato. Quindi, riduci del 50% il

tempo di cottura consigliato per il primer e procedi con l’applicazione del topcoat. Cuoci le recinzioni così verniciate secondo la cottura consigliata per la polvere, come indicato nella Scheda Tecnica di Prodotto del tuo fornitore di polvere. Se continui ad avere problemi di adesione dopo aver seguito questi consigli, allora ti consiglierei di passare a un primer privo di zinco. Funziona bene come la maggior parte di quelli ricchi di zinco ed è molto più facile da spruzzare. Inoltre, ottieni molta più copertura per kg di polvere perché il peso specifico di un primer privo di zinco è considerevolmente inferiore rispetto a quello di uno ricco di zinco. Nel nostro laboratorio, abbiamo riscontrato un'eccellente resistenza alla corrosione dei nuovi primer privi di zinco. Ricorda che un metallo pulito e ben pretrattato è essenziale, così come la polimerizzazione parziale del primer per un'ottimale adesione tra strati. In bocca al lupo. Joe

21 international PAINT&COATING magazine - MAY/JUNE 2024 - N. 87
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HIGHLIGHT OF THE MONTH

Gli highlights di J. Wagner a PaintExpo 2024

Alessia Venturi ipcm®

Durante la fiera PaintExpo 2024, J. Wagner – un fornitore leader internazionale di sistemi e componenti per la tecnologia delle superfici industriali – ha presentato alcune importanti innovazioni per la verniciatura sia a polvere che a liquido. Abbiamo colto l’occasione per visitare lo stand e parlare con Markus Sonnenstatter, CSO Industrial Solutions, e Jens Arnoscht, CTO Industrial Solutions di J. Wagner GmbH, riguardo alla sostenibilità e all’Industria 5.0, nonché alle soluzioni smart e accessibili per l’applicazione di vernici e rivestimenti nella general industry.

ipcm®: Può presentarci brevemente le principali novità presentate da J. Wagner a PaintExpo 2024?

MS: Durante PaintExpo 2024, il nostro obiettivo principale era quello di mostrare prodotti innovativi sia per l’applicazione di vernici liquide che in polvere, con un ampio spettro di novità: la nuova generazione della nostra unità manuale di verniciatura a polvere, Sprint 2; il sistema Flowsense, una

tecnologia rivoluzionaria che misura e controlla automaticamente l’uscita della polvere; una nuova campana con carica interna per vernici a base solvente, TOPFINISH RobotBell 1/Bell 1S; un nuovo sistema di lavaggio automatico che consente di recuperare in gran quantità la vernice inutilizzata nei tubi e di ridurre il consumo di solvente di lavaggio.

Presso il nostro stand, nel Padiglione 3, abbiamo presentato tutte queste

22 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine
Lo stand di Wagner a PaintExpo.
© J. Wagner GmbH

tecnologie dal vivo, accompagnando i nostri clienti lungo un percorso fatto di innovazioni. Lo slogan del nostro stand era “Wagner better for you”: volevamo che i nostri clienti ci dicessero perché collaborano con Wagner, quindi perché Wagner è meglio per loro.

JA: A PaintExpo 2024 Wagner ha affrontato i temi chiave della sostenibilità, della digitalizzazione e della scarsità di risorse umane, quest’ultimo al centro dei nostri sviluppi più recenti. Le nostre nuove tecnologie di verniciatura a polvere sono particolarmente adatte a far crescere rapidamente le competenze dei nuovi collaboratori che si approcciano alla verniciatura. Dal lato dell’applicazione automatica, vogliamo “democratizzare” la robotica affinché tutti possano installare e utilizzare facilmente una soluzione robotica in una linea di verniciatura, senza bisogno di programmatori. Infine, vogliamo semplificare ai clienti l’applicazione delle vernici in polvere. Questo significa che le tecnologie di Wagner devono poter fornire un processo stabile senza intervento manuale e indipendentemente dall’usura delle parti di ricambio: il sistema di verniciatura a polvere deve funzionare in modo stabile indipendentemente da qualsiasi problematica

possa intercorrere, come il blocco della polvere, poiché il sistema stesso avvisa l’operatore con un semplice segnale a semaforo, così che possa occuparsi del problema molto rapidamente e senza creare scarti inutili.

ipcm®: Il focus del mercato della tecnologia delle superfici è attualmente sulla verniciatura a polvere: quali sono le nuove offerte di Wagner in questo campo? Sia per applicazioni manuali che automatiche. MS: A PaintExpo abbiamo presentato due nuove tecnologie per la verniciatura a polvere: l’unità manuale Sprint 2 e il controllo automatico della quantità di polvere Flowsense. La nuova generazione dell’unità manuale Wagner è stata modernizzata in termini di design e funzionalità. Grazie all’unità manuale Smart 2 gli operatori con meno esperienza possono applicare le polveri in modo molto rapido e semplice. WACON Sprint 2 XE (successore dell’unità di controllo EPG SPRINT XE) ha la nuova funzione di assistenza DSO (Digital Surface Optimizer), che riduce gli effetti come la buccia d’arancia, l’accumulo di spessore sui bordi e simili. Questo vantaggio è particolarmente rilevante per rivestimenti decorativi su geometrie complesse dei

pezzi o con polveri difficili. La funzione DSO supporta l’operatore per ottenere una finitura superficiale ancora più omogenea. I controlli intuitivi e la disposizione ancora più chiara degli elementi operativi, rendono il lavoro quotidiano più facile: l’operatore ha tutti i parametri importanti a portata di mano e può effettuare tutte le regolazioni, inclusa la selezione delle ricette, in modo rapido e semplice utilizzando un unico pulsante centrale. La tecnologia Air Flow Control (AFC) di WAGNER misura e regola costantemente il volume d›aria durante il processo di verniciatura, creando una nube di polvere uniforme per risultati di verniciatura di alta qualità.

JA: La seconda grande innovazione che abbiamo presentato in fiera è stata Flowsense, una tecnologia rivoluzionaria che misura e controlla automaticamente l’uscita della polvere, garantendo continui risultati di alta qualità e riducendo il consumo di polvere grazie a spessori di strato uniformi. Nell’ambito della tecnologia Flowsense, ogni elemento di alimentazione è dotato di sensori di misurazione ad alta precisione. Il sistema intelligente monitora costantemente il flusso di polvere e ne confronta la quantità con i valori target. Flowsense può persino misurare l’uscita della polvere in g/min e individualmente per ogni pistola. Il dosaggio preciso della quantità di polvere può essere salvato nella ricetta ed è permanentemente riproducibile, senza correzioni manuali altrimenti necessarie senza Flowsense. Con Flowsense, tuttavia, i parametri di uscita sono regolati automaticamente e le deviazioni vengono corrette automaticamente. Il sistema compensa anche le influenze sull’uscita, ad esempio causate dalla fluidificazione e dai livelli di polvere fluttuanti. L’effetto dente di sega viene attenuato dal controllo fino a diventare microscopico e non più misurabile. L’uscita della polvere è regolabile più efficacemente rispetto allo spessore dello strato target, che a sua volta minimizza il margine di sicurezza, consentendo notevoli risparmi di polvere. Inoltre, ottenere spessori di rivestimento

23 international PAINT&COATING magazine - MAY/JUNE 2024 - N. 87 HIGHLIGHT OF THE MONTH
© J. Wagner GmbH Markus Sonnenstatter, CSO Industrial Solutions, presso J. Wagner GmbH. © J. Wagner GmbH Jens Arnoscht, CTO Industrial Solutions, presso J. Wagner GmbH.

omogenei entro determinati limiti, rappresenta un criterio fondamentale per la certificazione da parte delle associazioni di qualità per la verniciatura industriale. Un altro vantaggio è la manutenzione predittiva: dato che Flowsense monitora permanentemente il flusso di polvere, i blocchi, ad esempio, vengono rilevati in tempo e si evitano scarti. In combinazione con la tecnologia dell’iniettore, Flowsense fornisce anche informazioni sullo stato attuale degli ugelli del collettore. Questo viene visualizzato chiaramente sul touchscreen del centro polveri con un sistema semaforico, consentendo così all’operatore di visionare lo stato esatto del sistema e fornendo informazioni continue per ottenere la

verniciatura voluta. In aggiunta, permette all’utente di sostituire gli ugelli del collettore in pochissimo tempo e quando necessario. Flowsense è un vero salto di qualità nell’applicazione delle vernici in polvere!

ipcm®: Quali sono stati i punti salienti nel campo della verniciatura a liquido?

JA: Uno dei punti salienti è stata sicuramente la nuova campana TOPFINISH RobotBell 1/Bell 1S di WAGNER. È un polverizzatore rotativo a carica interna per applicazioni di soluzioni a base solvente, fornito con un’unità di controllo che è, ancora una volta, facile da utilizzare per l’applicatore: il touchscreen mostra diverse modalità operative, da un livello principiante per gli operatori che potrebbero non avere una conoscenza esperta dell’applicazione della vernice, a un livello esperto per un responsabile della linea di verniciatura che può regolare più valori nel controller. Questo pacchetto di soluzioni è ideale per gli integratori con poca esperienza nei polverizzatori rotativi e senza programmatori SPS. Potete acquistare l’unità di controllo oppure solo la campana. Grazie a questo approccio, vediamo i polverizzatori rotativi utilizzati in applicazioni non-automotive fino alla verniciatura conto terzi.

MS: Il secondo punto saliente per l’applicazione della vernice liquida è il nostro sistema di lavaggio attivo per applicazioni ad alta pressione, dove forniamo un accessorio aggiuntivo che consente di lavare la pompa dopo l’ingresso della pistola, in modo che il lavaggio possa essere eseguito sia con solvente che con una miscela di solvente e aria. In questo modo è possibile pulire il sistema più rapidamente, in modo più efficiente, con meno solvente e meno perdita di vernice, poiché il sistema di

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L’unità manuale Sprint 2. © J. Wagner GmbH © J. Wagner GmbH © J. Wagner GmbH

Flowsense è una tecnologia all’avanguardia che misura e controlla in modo completamente automatico la produzione di polvere.

lavaggio attivo recupera tutta la vernice inutilizzata rimasta nel tubo prima del lavaggio.

ipcm®: Il centro polveri IPS, presentato al mercato a PaintExpo 2018, ha avuto un grande successo in Europa. Dopo 6 anni, è previsto un ulteriore sviluppo per questa tecnologia rivoluzionaria?

MS: IPS è il miglior centro polveri disponibile sul mercato, perché è l’unico con un vero cambio colore automatico senza intervento manuale, mentre il sistema di alimentazione SFT (“Smart Feeding Technology”) fornisce stabilità della polvere nel tempo e una grande efficienza di trasferimento con risparmio di polvere. Questi sono i principali vantaggi che rendono questa soluzione così di successo sul mercato. Anche se rappresenta la migliore tecnologia disponibile, continueremo a svilupparla per rimanere leader tecnologici anche in futuro. Tuttavia, non posso condividere ulteriori dettagli a riguardo!

ipcm®: Dopo la quarta rivoluzione industriale dell'ultimo decennio, ora ci stiamo muovendo verso l’Industria 5.0. Come si approccia Wagner a questo nuovo paradigma?

JA: Come abbiamo detto all’inizio di questa intervista, abbiamo riconosciuto due megatrend nell’industria: la scarsità di forza lavoro qualificata e la sostenibilità. Il concetto di Industria 5.0 riflette un focus sul valore sociale e il benessere. È una nuova fase dell’industrializzazione in cui gli esseri umani lavorano insieme con tecnologie avanzate e robot guidati dall’IA per migliorare i processi e migliorare la sostenibilità. Ciò che abbiamo mostrato a PaintExpo 2024 va esattamente in questa direzione.

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Patrizia Lancini lavorava per Italtecno Group fin dai tempi in cui terminò gli studi in lingue straniere. In pochi anni è diventata esperta anche in temi tecnici quali, in particolare, l’impiantistica di anodizzazione. È cresciuta professionalmente fino a diventare Sales Manager del gruppo, mantenendo i contatti con agenti, distributori e clienti finali in più di 30 Paesi in tutto il mondo.

Ogni anno, partecipava attivamente a fiere, congressi e seminari sui trattamenti superficiali dell'alluminio. Infatti, la sua ultima attività è stata la presentazione del suo intervento dal titolo "Effetti speciali nell’anodizzazione: la nuova tendenza in Europa" al Congresso Aluminium Two Thousand svoltosi tra il 19 e il 21 settembre, solo pochi giorni prima del suo tragico incidente avvenuto in ottobre. Ha trascorso oltre due mesi in ospedale prima della sua prematura scomparsa il 17 dicembre, all'età di 56 anni. Lascia dietro di sé un immenso dolore per tutti coloro che l'hanno profondamente amata.

Il team di Italtecno e tutti i suoi amici le dedicano questo ultimo saluto:

"Alcune persone entrano nelle nostre vite e se ne vanno rapidamente. Alcune rimangono per un periodo, lasciando le loro impronte sui nostri cuori, e noi non saremo mai più gli stessi." - Flavia Weedn

Cara Patrizia, la tua luce brillante ha illuminato il buio e placato mari agitati. Il tuo amore e il tuo cuore gioioso hanno portato felicità a tante persone. Mi mancherà la tua risata, il tuo sorriso e il tuo carattere amorevole e spontaneo. Mentre la tua anima va verso la tua prossima grande avventura, mi sento fortunata ad averti conosciuta, aver trascorso del tempo insieme e aver creato così tanti bei ricordi. Lasci un vuoto vasto quanto gli oceani su cui i tuoi cari navigano, e il tuo amore puro e la tua luce lasciano un'eredità che servirà da boa nei mari agitati che ora devono affrontare senza di te. So che l'amore che hai donato sarà come la sabbia sotto i loro piedi, attutendo il loro viaggio. L'aspettativa di un futuro insieme è svanita troppo presto.

L'amore non muore mai. È dentro di noi. Con noi. Intorno a noi. Quindi, continua a navigare, amica mia, sapendo che hai lasciato le tue impronte sui nostri cuori e noi non saremo mai più gli stessi.

"Gli addii sono solo per coloro che amano con gli occhi, perché per coloro che amano con il cuore e l'anima, non esiste una cosa come la separazione." - Rumi

26 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine
IN MEMORY OF
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RESEARCH BREAKTHROUGH

TU Graz sviluppa un innovativo rivestimento anti-ghiaccio

Philipp Jarke

Technische Universität Graz – Graz, Austria philipp.jarke@tugraz.at

Un materiale che ritarda la formazione dei cristalli e riduce l’adesione degli strati di ghiaccio: grazie a un metodo produttivo innovativo, il rivestimento è molto robusto e aderisce a numerose superfici.

Irivestimenti ghiaccio-repellenti esistono da tempo, ma finora sono risultati molto sensibili e facilmente inclini al distacco dalle superfici che dovrebbero proteggere. Oggi, un team di ricerca guidato da Anna Maria Coclite e Gabriel Hernández Rodríguez dell’Istituto di Fisica dello

Stato Solido dell’Università di Tecnologia di Graz (TU Graz) è riuscito a rimediare a questo limite, sviluppando un rivestimento altamente ghiaccio-repellente che aderisce a una vasta gamma di materiali ed è molto resistente all’abrasione.

L’articolo completo è stato pubblicato sulla rivista ACS Applied Materials & Interfaces1

1 https://pubs.acs.org/doi/10.1021/acsami.3c18630

Graduale trasformazione dei due componenti I ricercatori hanno raggiunto questo miglioramento utilizzando una tecnologia di produzione chiamata Deposizione Chimica da Vapore iniziale (iCVD - Initiated Chemical Vapour Deposition), che permette ad un materiale primer fortemente adesivo di trasformarsi gradualmente in un composto ghiaccio-repellente. Questo passaggio continuo è ottenuto applicando i due materiali come una miscela gassosa trasformabile sulla superficie da rivestire. Inizialmente, la miscela gassosa consiste esclusivamente del materiale primer, ma la quantità del materiale ghiaccio-repellente viene continuamente aumentata durante l’applicazione, da 0 al 100 per cento.

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Il rivestimento ghiaccio-repellente è sottilissimo. Per i loro esperimenti, Anna Maria Coclite e Gabriel Hernández Rodríguez (nella foto) lo hanno applicato con spessori tra i 300 e i 500 nanometri.

Il risultato è un rivestimento con uno strato inferiore fortemente adesivo e quello superiore in grado di impedire ai cristalli di ghiaccio di aderire.

L’allineamento random delle molecole crea un effetto ghiaccio-repellente Durante i loro esperimenti, Coclite e Hernández Rodríguez hanno scoperto su cosa si basa la caratteristica ghiaccio-repellente del loro rivestimento. “Il materiale ghiaccio-repellente è composto da molecole allungate che aderiscono al primer con un orientamento verticale o orizzontale”,

spiega Hernández Rodríguez. “Più spessore applicavamo al materiale, più casuale diventava l’alternanza tra molecole verticali e orizzontali e più casuale era la disposizione in superficie, maggiore era l’effetto ghiaccio-repellente.” In precedenza questo meccanismo era sconosciuto.

Possibile applicazione in aviazione e nella tecnologia dei sensori

E’ possibile un’ampia gamma di applicazioni per questo nuovo tipo di rivestimento, ad esempio nell’ambito dell’aviazione: “Un tale rivestimento

RESEARCH BREAKTHROUGH
© Lunghammer - TU Graz

potrebbe accelerare lo sghiacciamento degli aerei e far utilizzare meno antigelo”, afferma Coclite. Anche i sensori esposti alle intemperie che sono disturbati dal ghiaccio potrebbero beneficiare dell’uso di un simile prodotto.

TU Graz e il suo Istituto di Fisica dello Stato Solido Nella competizione mondiale con istituti equiparabili, l’Università di Tecnologia di Graz si impegna per l’eccellenza dell’insegnamento e della ricerca nei campi delle scienze ingegneristiche, tecniche e naturali. Una parte integrante della creazione di programmi di formazione eccellenti è la conoscenza delle esigenze della società e dell’economia. Infine, la qualità dell’istruzione e della formazione presso la TU Graz è sostenuta dalla forza della sua ricerca orientata alla conoscenza e applicata. Numerosi centri di competenza, laboratori Christian-Doppler,

campi di ricerca speciali, lavori di ricerca e grandi progetti dell’UE sono solo alcuni esempi della ricerca estremamente attiva e di successo dell’Università.

La fisica dello stato solido è lo studio di come gli atomi si dispongono nei solidi e quali proprietà questi hanno. Esaminando la disposizione degli atomi e considerando come gli elettroni si muovono tra gli atomi, è possibile comprendere molte proprietà macroscopiche dei materiali come la loro elasticità, conducibilità elettrica o proprietà ottiche.

L’Istituto di Fisica dello Stato Solido si concentra su materiali organici, molecolari e nanostrutturati. Spesso vengono effettuati studi dettagliati sul comportamento di questi materiali sulle superfici. Le sue ricerche forniscono la base per importanti progressi tecnologici come l’illuminazione a basso consumo energetico, le celle solari, i libri elettronici, i sensori ambientali e i sensori medici.

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© Lunghammer - TU Graz Gabriel Hernández Rodríguez con i campioni congelati di vetro acrilico rivestito.

Il futuro di Next Hydraulics con innovative scelte industriali e tecnologie di verniciatura green

Per gestire in modo efficiente il cambiamento da tecnologia DTM a base solvente a tecnologia DTM a base acqua per centrare gli obiettivi di sostenibilità, Next Hydraulics ha scelto come partner Verind, azienda del gruppo Dürr, che ha fornito una tecnologia di verniciatura integrata e gestione di prodotti vernicianti 2k a base acqua, realizzando un “green concept” ad alta efficienza di trasferimento, ridotto overspray e consumo di materie prime dimezzato.

FOCUS ON TECHNOLOGY
N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine © Next Hydraulics

L’espressione DTM viene utilizzata per indicare un unico prodotto verniciante bicomponente, che svolge funzione sia di primer sia di smalto e che è possibile applicare direttamente alle superfici metalliche opportunamente preparate, con ottime proprietà di adesione e resistenza alla corrosione anche in assenza di fondo.

I prodotti Direct-to-Metal hanno rivoluzionato il settore della verniciatura industriale, diventando popolari in diversi contesti applicativi, dalle macchine agricole e movimento terra alla carpenteria pesante, grazie alla loro capacità di snellire i processi di verniciatura, ridurre i costi e garantire una finitura estetica e prestazionale di lunga durata.

In alcuni casi i prodotti DTM, in virtù delle caratteristiche chimiche e di processo sopra elencate, sono scelti anche da aziende che verniciano componenti o semilavorati cui è stato applicato un fondo presso l’officina di produzione e lavorazioni meccaniche, oppure un fondo di fonderia.

Questo perché la possibilità di condensare il processo di verniciatura in un’unica fase ottenendo proprietà anticorrosive del film addirittura maggiorate, riducendo quindi anche le emissioni in atmosfera e i consumi di materie prime, è vantaggiosa per molte aziende. È questo il caso di Next Hydraulics, azienda di Boretto (Reggio Emilia) specializzata nella produzione di gru oleodinamiche, che per la finitura di circa il 60% dei propri componenti ha scelto un prodotto DTM. Non solo, in ottica di sostenibilità e di abbassamento dell’impatto ambientale dei propri processi ai fini del conseguimento della certificazione ISO 14001–avvenuto ad inizio 2024 – l’azienda emiliana ha deciso di effettuare il passaggio ad un prodotto a base acqua, aggiornando tutta l’impiantistica legata alla gestione, alimentazione e applicazione della vernice scegliendo come partner tecnologico Verind di Rodano (Milano), azienda del gruppo Dürr specializzata in verniciatura automotive, industriale, protezione

Foto di apertura: Next Hydraulics (Boretto, Reggio Emilia) è specializzata nella produzione di gru idrauliche e stabilizzatori per camion venduti in tutto il mondo.

L’impianto di verniciatura a liquido di Next Hydraulics e stabilizzatori per camion in attesa dell’applicazione DTM.

FOCUS ON TECHNOLOGY
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delle superfici, ultrafiltrazione e trattamento delle acque, nonché principale integratore dei prodotti Dürr nel mercato industriale. Verind ha provveduto ad effettuare i seguenti due interventi sull’impianto di verniciatura in funzione presso Next Hydraulics:

 L’allestimento del circuito di miscelazione, alimentazione e applicazione elettrostatica del DTM a base acqua con inserimento di una macchina miscelatrice EcoDose2k.

 Il revamping del sistema di alimentazione della cabina smalto, per prepararlo al prossimo passaggio a un prodotto a base acqua, inserendo una seconda macchina EcoDose2k.

Chi è Next Hydraulics

Fondata nel 1989, Next Hydraulics propone soluzioni nel campo del sollevamento, con una produzione articolata su tre linee di prodotti:

 Maxilift, gamma di gru monobraccio da 0,5 a 5 Tm con un concetto costruttivo modulare, ideale per l’installazione su veicoli leggeri e ultra-leggeri;

 Cobra, gamma di service cranes da 1,8 a 10,9 Tm progettata per installazione sui veicoli adibiti ad “officina mobile” nei mercati come quello australiano e nordamericano e ideale per lavorare anche off road;

 Maxistab, gamma di stabilizzatori supplementari conosciuta in tutto il mondo e adottata dai più importanti costruttori di gru.

Cilindri per stabilizzatori in attesa della verniciatura.

L’ingresso della bilancella lunga 4 metri nel tunnel di pretrattamento chimico. La gran parte della produzione viene sabbiata in una cabina manuale fuori linea.

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ipcm

La produzione si svolge in tre moderni edifici industriali (con una superficie coperta totale di 10.000 m2 circa) e occupa circa 60 persone. Il fatturato 2023 è intorno a 35 milioni di euro.

Next Hydraulics da sempre ricerca l’incremento dell’automazione delle varie fasi produttive, con importanti investimenti nella robotica per la verniciatura e l’imballaggio, nella logistica e negli impianti di sollevamento e movimentazione interni. Le tre linee di prodotto sono interamente pensate, sviluppate ed ingegnerizzate nell’Ufficio Tecnico, poi testate a fondo nel Reparto Sperimentazioni interno.

Nel 2021 Next Hydraulics è entrata a far parte del gruppo svedese LIFCO. Il gruppo raccoglie nel suo portfolio numerose ditte europee e mondiali, tutte caratterizzate da alto livello qualitativo dei prodotti, elevata specializzazione settoriale, consolidata posizione sul mercato. Il passaggio ha trovato ulteriore motivazione grazie alla forte spinta decisionale del gruppo LIFCO ad investire strategicamente nel settore industriale di riferimento a livello mondiale.

“Next Hydraulics è l’unico produttore di service crane per il mercato Nord Americano nella Comunità Europea: tutti i competitor sono americani” precisa Francesco Filonzi, Direttore di Produzione e di stabilimento di Next Hydraulics. “L’altra metà della produzione, invece, riguarda gli stabilizzatori per autocarri e, in quell’ambito, siamo fornitori di tutti i più importanti costruttori di gru camionate in Europa. L’ingresso nel gruppo svedese LIFCO ci ha aperto nuovi orizzonti, oltre ad assicurare la continuità a queste linee di prodotto di eccellenza. Oggi vendiamo in quasi tutto il mondo: i nostri mercati di riferimento sono Italia, Europa compresa la Gran Bretagna, Nord e Sud America, Australia, Medio Oriente e Africa Mediterranea”.

Il processo produttivo

“All’interno del nostro stabilimento di Boretto, progettiamo gru e stabilizzatori, in accordo con gli sviluppi del mercato e con le richieste dei clienti” spiega Filonzi. “I prodotti sono studiati, progettati, ingegnerizzati e prototipati al nostro interno: per quanto riguarda la fabbricazione a disegno dei singoli componenti e le lavorazioni meccaniche ci appoggiamo al polo industriale Emilia Romagna. Quando i componenti rientrano in azienda, ci occupiamo della loro verniciatura, del montaggio, del collaudo e della spedizione. La verniciatura, dunque, è l’unica fase produttiva vera e propria che si svolge all’interno dello stabilimento, questo perché alla finitura attribuiamo grande importanza funzionale. Il nostro capitolato prevede l’applicazione di finitura con min. 80 micron di prodotto, con una resistenza del rivestimento in nebbia salina di almeno 500 ore e una finitura lucida".

L’impianto automatico di verniciatura di Next Hydraulics risale al 2002, ed all’epoca era considerato all’avanguardia per la elevata automazione, con layout, tempi e fasi studiati per l’applicazione di cicli a due mani con prodotti vernicianti 2k a base solvente. Il 60%

FOCUS ON TECHNOLOGY CM AUTOMAZIONE s.r.l. Via Monte Bianco 20, 20833 Giussano (MB), IT - p.+39.0362.314075 - f.+39.0362.861222 - info@cmautomazione.it
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dei manufatti, in particolare gli stabilizzatori per camion, sono verniciati già montati e assemblati in un unico colore, il nero, con un prodotto monostrato, una scelta strategica per attribuire una qualità superiore al manufatto. Il resto della produzione - bracci, basi, aste, cilindri e così via – è verniciata nei vari colori specificati dai clienti con un ciclo a due mani, primer + smalto.

“L’impianto era stato concepito prevedendo già un’applicazione elettrostatica automatica, con robot antropomorfi a 7 assi, per l’uso di fondo epossidico e smalto poliuretanico 2k a solvente nonché di un prodotto DTM a solvente destinato alla finitura del 60% della produzione. Nel percorso di evoluzione dell’azienda la produzione è cresciuta in maniera esponenziale e l’utilizzo di tali prodotti al solvente stava comportando ricadute sempre più importanti sull’ambiente, sia per i rifiuti e morchie sia per le emissioni in atmosfera della società” spiega Giovanni Benevelli, tecnico commerciale APT-Industry di Verind.

“In ottica di ottenimento della certificazione ambientale, due anni fa abbiamo trasformato il prodotto DTM da base solvente a base acqua, in collaborazione con il fornitore di vernice, Colorificio Sanmarinese” interviene Francesco Filonzi di Next Hydraulics. “Attualmente i nostri cicli di verniciatura sono due: uno ancora a base solvente, che prevede l’applicazione di un primer e di uno smalto e che riguarda circa il 30% dei nostri manufatti, e un monostrato all’acqua. Questi cicli sono applicati in due cabine di verniciatura, una cabina dedicata al DTM all’acqua che è stata allestita con tecnologie fornite da Verind, e una cabina per l’applicazione di primer e smalto dove Verind, alla fine del 2023, ha realizzato un secondo intervento sulle linee di applicazione vernice per predisporre il sistema al prossimo passaggio a una tecnologia idrosolubile anche per il ciclo a doppio strato”.

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La nuova centrale vernice per la gestione del DTM a base acqua, allestita da Verind.
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Applicazione della vernice con robot antropomorfo.

Caratteristiche dell’intervento impiantistico di Verind per il passaggio solvente/acqua

“Precedentemente il DTM a solvente era gestito nella cabina dello smalto, essendo anch’esso un prodotto 2k. Con la trasformazione della tecnologia da solvente all’acqua, abbiamo configurato il sistema 2K del DTM con l’inserimento di una macchina EcoDose nella cabina del primer” spiega Giovanni Benevelli di Verind.

“Logicamente, allestendo questa cabina che era prima dedicata al primer, abbiamo dovuto fare una piccola modifica nel locale tecnico per creare una nicchia in cui trasferire il sistema di applicazione del primer a solvente. La cosa interessante che siamo riusciti a condividere con Next Hydraulics è stata quella di utilizzare la stessa pistola già in uso, mantenendo separati i due canali di alimentazione all’aerografo. Quindi abbiamo il canale del prodotto 2k a solvente del primer e il canale del prodotto DTM 2k all’acqua che vanno alla stessa pistola. Abbiamo realizzato un sistema flessibile e modulare che coniuga una applicazione in elettrostatico con una apparecchiatura automatica di dosaggio e miscelazione di prodotti vernicianti 2k con tecnologia Gear Flow Meter

a fibra ottica. L’apparecchiatura EcoDose 2k è un evoluto sistema elettronico per il dosaggio stechiometrico e miscelazione di prodotti vernicianti 2k/3k a base solvente, a base acqua, HS, ed idoneo per la tecnologia DTM”.

“La difficoltà che abbiamo avuto è stata quella di sposare la tecnologia dell’impianto, che risale all’anno 2000, con tutto l’upgrade tecnologico dei sistemi di alimentazione e applicazione” aggiunge Francesco Filonzi di Next Hydraulics. “Siamo riusciti a trovare una soluzione performante che ci potesse traghettare alla verniciatura all’acqua su un impianto pre-esistente e senza alcuna modifica impiantistica a cabine o forni. Questo upgrade è stato impegnativo dal punto di vista dello studio del layout: abbiamo dovuto scegliere dove integrare il DTM all’acqua per consentirgli di avere un processo idoneo. Il prodotto è stato sviluppato in collaborazione con Colorificio Sanmarinese, il quale ci ha fornito una vernice DTM con tutte le caratteristiche di adesione e di tenuta necessarie al nostro prodotto. Il passo successivo sarà lo studio di un nuovo ciclo a due mani a base acqua. Sarà un passo più complicato che sicuramente richiederà modifiche impiantistiche”.

Gear Flow

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Vista frontale della centrale vernici con la macchina dosatrice EcoDose 2k. EcoDose 2k è un evoluto sistema elettronico per il dosaggio di prodotti vernicianti 2k/3k con tecnologia Meter a fibra ottica.
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“Verind era già un fornitore esistente che si è guadagnato stima e rispetto dalla Direzione grazie alla sua capacità di risolvere i problemi e crescere insieme. L’obiettivo che abbiamo raggiunto è sicuramente positivo, e lo abbiamo raggiunto in tempi stretti perché Verind ha fatto modifiche mirate sull’impianto senza stravolgere tutto il sistema. Ciò ci ha consentito di continuare a produrre con solo dei fermi di produzione minimi".

Il ciclo di verniciatura

L’impianto di verniciatura in Next Hydraulics accoglie bilancelle di 4 metri di lunghezza, che possono alloggiare un unico stabilizzatore completo montato, oppure una serie di parti o componenti più piccoli. Il takt time è di 10 minuti. I pezzi arrivano all’impianto dopo essere stati sottoposti a sabbiatura (la maggioranza di essi) o a un ciclo di pretrattamento chimico, oppure come nel caso dei cilindri degli stabilizzatori, arrivano in azienda già primerizzati e passano direttamente all’applicazione del prodotto DTM all’acqua. L’impianto prevede due distinte cabine di verniciatura automatiche con robot. La cabina 1 destinata all’applicazione del primer a solvente o del DTM a base acqua. Segue una fase di “appassimento” di 7 minuti poi, in cabina 2, l’applicazione dello smalto. I pezzi effettuano infine, il passaggio nel forno di cottura per un tempo totale di 35 /40 minuti. “Il secondo intervento che Verind ha realizzato su questo impianto, è stato predisporre la cabina 2 per un prodotto a base acqua. Anche in questo

caso abbiamo integrato una macchina EcoDose2K, mentre l’esistente sistema mixVer è stato modificato ed aggiornato opportunamente, in modo da essere utilizzato per l’applicazione del primer”, spiega Benevelli.

Raggiunti gli obiettivi di sostenibilità ambientale

“A Marzo 2024 abbiamo ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001” aggiunge con orgoglio Luca Pezziga, responsabile dell’impianto di verniciatura presso Next Hydraulics. “L’investimento nel DTM a base acqua, e quindi nei sistemi necessari alla sua gestione e applicazione che ci ha fornito Verind, ci fa rientrare nell’approccio più ampio di sostenibilità. Lo stabilimento è dotato di pannelli solari (capacità 108 kW) per l’autoproduzione dell’energia necessaria ai nostri processi, e l’azienda ha sempre avuto grande attenzione alla gestione dei rifiuti, alla sicurezza e alla salute dell’ambiente lavorativo”.

“L’obiettivo primario di questo investimento era indubbiamente la certificazione ISO 14001” conclude Filonzi. “Il nuovo DTM all’acqua ci ha aiutato a contenere i costi di prodotto, infatti anche se questa vernice ha un prezzo più alto della precedente, l’efficienza di trasferimento è maggiore, quindi la resa è maggiore e – diminuendo l’overspray – crea meno morchie e residui da smaltire, perfettamente in linea con i nostri obiettivi di sostenibilità”.

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Da sinistra Lara Malacarne, Luca Pezziga, Francesco Filonzi di Next Hydraulics con Giovanni Benevelli di Verind.

WHERE WE HAVE BEEN

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HOW IT'S COATED

Il ‘Cappello da Mago’ della New York City Library verniciato con Fluropon® Patina Green di Sherwin-Williams Coil Coatings

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La serie di vernici 52R SD di Europolveri è stata omologata Qualicoat Classe 2

Europolveri ha recentemente ottenuto l’omologazione Qualicoat Classe 2 per la sua serie di prodotti in polvere per architettura 52R SD.

Europolveri, una delle aziende italiane storiche nella produzione di vernici in polvere con sede a Sandrigo (Vicenza), ha raggiunto un ulteriore importante traguardo: l’omologazione Qualicoat Classe 2 della sua serie di prodotti in polvere 52R SD. Si tratta di finiture raggrinzate opache, disponibili anche in versione metallizzata e bonderizzata.

“Questa certificazione fa parte di un progetto di crescita nel mercato dell’architettura, volta a rafforzare la già ampia presenza di Europolveri in questo settore, con la finalità di garantire ai clienti la maggior gamma di prodotti disponibili. Offrire prodotti che garantiscano una durabilità sempre maggiore rispecchia la volontà aziendale di produrre vernici in polvere di qualità sempre superiore. È inoltre chiaro l’obiettivo di aumentare le performance di durata dei nostri prodotti in modo che risultino più aderenti alla vita media dei prodotti su cui vengono applicati, in particolar modo nel mondo dell’architettura. Un prodotto longevo è un prodotto che rispetta di più l’ambiente”, ha dichiarato l’azienda.

Chi è Europolveri

Europolveri è stata fondata nel 1982 da Giuseppe Zaniolo che, grazie ad una visione lungimirante, ha saputo cogliere la necessità di innovazione richiesta dal mondo delle vernici. Lo spirito del fondatore è stato trasmesso alle generazioni successive che negli anni hanno condotto l’azienda a compiere percorsi di crescita strategica in termini di prodotti, innovazione e apertura di nuovi mercati. Ad oggi l’azienda impiega più di 100 dipendenti ed è leader nella produzione di vernici in polvere in ambito europeo. Grande spirito di iniziativa, orientamento alle persone, spiccata sensibilità al contesto ecologico-ambientale e predominante propensione alla ricerca e allo sviluppo di prodotti e soluzioni innovative, fanno di Europolveri un marchio storico ed affermato, in continua e costante evoluzione.

Per maggiori informazioni: www.europolveri.it

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© Europolveri © Europolveri

The Way of Ethic Colors – Color Design ® Lechler alla Milano Design Week 2024

In occasione del Fuorisalone 2024, l’evento che si svolge ogni anno in concomitanza con la Milano Design Week, Lechler, leader nel settore delle vernici e dei trattamenti superficiali, ha presentato “The Way of Ethic Colors”, un nuovo progetto che propone quattro collezioni che esplorano la dimensione etica del colore e creano nuovi paesaggi cromatici e materici per gli interni delle nostre abitazioni.

Negli ultimi anni stiamo assistendo a un cambio di rotta nel mercato immobiliare grazie a una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale dovute al valore fondamentale assunto dal tema della sostenibilità. Si parla quindi di recupero del patrimonio immobiliare e rigenerazione urbana, concetti che tendono a preservare, conservare, rinnovare mantenendo l’esistente il più possibile. È in questo contesto che Lechler presenta il suo nuovo progetto Color Design “The Way of Ethic Colors” in occasione del Fuorisalone 2024.

“The Way of Ethic Colors” nasce dalla consapevolezza che il colore non è solo un elemento estetico, ma uno strumento capace di influenzare comportamenti, promuovere la sostenibilità e trasmettere valori etici.

Potremmo parlare di “dematurity” applicato al settore dell’habitat: un processo che vede la conservazione e il rinnovo degli spazi abitativi attraverso l’utilizzo di schemi cromatici innovativi e sostenibili.

Accompagnando le persone nel loro percorso di cambiamento del mindset, la nuova collezione si articola in quattro temi: Involvement, Equilibrium, Awareness e Change, ciascuno dei quali interpreta differenti approcci alla progettazione del colore, sempre sotto il segno della sostenibilità. Da schemi neutri e polimaterici, destinati a durare nel tempo, a soluzioni policromatiche e ad alto contrasto, pensate per essere facilmente aggiornate o modificate.

 Involvement si ispira all’intensità emotiva, con colori che variano dagli azzurri ai grigi freddi, accostati a rossi caldi e profondi, ideali per creare spazi caratterizzati da un fulcro cromatico ed emotivo temporaneo.

 Equilibrium trova la sua essenza nell’armonia con la natura, proponendo una palette di colori complementari, verdi e rosa tonali, con finiture opache e perlate, perfetti per spazi in dialogo con l’ambiente esterno.

 Awareness riflette la consapevolezza e la durabilità, con tonalità neutre e materiali iconici che si integrano in contesti urbani e storici, mantenendo un legame visivo di lunga durata con il contesto esistente.

 Change esprime la trasformabilità attraverso colori vivaci e saturi, concepiti per dinamizzare gli spazi e facilitarne l’adattamento a nuove esigenze o desideri.

“The Way of Ethic Colors” è un invito a professionisti e appassionati a scoprire come il colore possa diventare un potente strumento di cambiamento e innovazione, nel segno dell’etica e della responsabilità sociale. Con questo progetto, Lechler conferma il suo impegno verso un futuro in cui bellezza, innovazione e sostenibilità si incontrano, per creare ambienti che ispirano e valorizzano il benessere individuale e collettivo.

Per maggiori informazioni: www.lechler.eu

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EQUILIBRIUM AWARENESS INVOLVEMENT CHANGE © Lechler

Il ‘Cappello da Mago’ della New York City Library verniciato con Fluropon ®  Patina

Green di Sherwin-Williams Coil Coatings

Il color Patina Green e la forma a “cappello da mago” della Stavros Niarchos Foundation Library creano una nuova icona, nel rispetto del design storico dell’ex grande magazzino.

La Stavros Niarchos Foundation Library di New York trasforma lo skyline di Midtown Manhattan espandendo verticalmente un edificio storico e rinnovando in modo creativo un ex grande magazzino. Il pluripremiato progetto sta cercando di conseguire la certificazione LEED Silver e dà il benvenuto a tutti sull’unica roof terrace panoramica della zona libera e accessibile al pubblico.

Gli studi Mecanoo (Paesi Bassi) e Beyer Blinder Belle (New York) hanno progettato la proprietà del 1914 riconvertita per la New York Public Library (NYPL). La NYPL si trasferì nell’edificio nel 1970 e rinnovò modestamente gli interni nel 1978. In oltre 40 anni sono stati apportati cambiamenti solo minimi agli spazi esistenti. Estesa verso l’alto (da 6 a 7 piani), la forma iconica e immediatamente

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SPECIAL ISSUE ON ARCHITECTURE & DESIGN
© John Bartelstone

HOW IT’S COATED

riconoscibile della moderna biblioteca di circa 17.000 m2 mette in mostra una nuova struttura scultorea e geometrica del tetto in alluminio, che con la sua forma angolare ricorda il cappello di un mago. Enfatizzando la magia e la conoscenza che le biblioteche portano con sé, questo caratteristico tetto in alluminio è rivestito con Fluropon® Patina Green di Sherwin-Williams Coil Coatings.

Saggezza, drammaticità e magia

“La Stavros Niarchos Foundation Library è un concentrato di saggezza e la sua presenza nelle strade di Manhattan porta magia e drammaticità, visivamente espresse con il

suo Cappello da Mago”, ha spiegato Francine Houben, direttore creativo e socio fondatore di Mecanoo.

In una dichiarazione congiunta, Houben ed Elizabeth Leber, socio dirigente di Beyer Blinder Belle, hanno affermato: “Le biblioteche sono e saranno sempre depositarie di conoscenza; ma questa conoscenza risiede nei bibliotecari tanto quanto negli scaffali. Lavorando insieme al talentuoso staff della NYPL, le nostre aziende si sono impegnate per soddisfare le esigenze della biblioteca con un programma inclusivo, con progettazione e design umanistici e con un’architettura iconica”.

Houben ha aggiunto: “Le biblioteche sono spazi

incredibilmente unici, luoghi di conoscenza e creazione che devono ispirare, accogliere e servire. In questo caso ci è stato affidato un edificio storico di New York, che riceve milioni di visitatori ogni anno, ma che non fu costruito per essere una biblioteca. Dovevamo agire sull’ossatura di quell’edificio e reimmaginarci la biblioteca definitiva”.

Nel rispetto del patrimonio architettonico dell’edificio secolare, il colore Patina Green, sebbene nuovo, sembra già invecchiato con grazia dal tempo e dalle intemperie. Questo caratteristico colore è stato ispirato dallo stile Beaux Art del quartiere, caratterizzato da tetti mansardati rivestiti in rame. Fornendo un’eccezionale ritenzione del colore e consistenza per mantenere l’estetica voluta per il progetto, i rivestimenti a base di resina Fluropon 70% PVFD proteggeranno il metallo per molti anni a venire. Questo prodotto, disponibile in oltre 50.000 colori, è il rivestimento al 70% di PVDF di punta di Sherwin-Williams per strutture architettoniche metalliche ed è caratterizzato da durabilità e ritenzione del colore eccezionali.

Creare spazi ad alte prestazioni, visivamente suggestivi e di valore Raggiungendo i requisiti prestazionali del progetto, i rivestimenti a base di resina Fluropon 70% PVDF soddisfano la specifica di riferimento del settore AAMA 2605. Questa specifica delinea il livello prestazionale più alto per i rivestimenti per alluminio per esterni: eccezionale resistenza all’umidità, allo sfarinamento e alla perdita di brillantezza. I rivestimenti Fluropon che soddisfano questo standard superano con successo fino a 4.000 ore di test accelerati in nebbia salina. A New York questo è molto importante, per via sia dell’ambiente costiero sia dell’utilizzo di sale per prevenire la formazione di ghiaccio sulle strade in inverno. La finitura è resistente anche ai raggi UV e allo scolorimento dovuto alla luce diurna diretta nelle giornate di sole. Sfruttando le opportunità stagionali, la ristrutturazione

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SPECIAL ISSUE ON ARCHITECTURE & DESIGN
© Leon van der Velden

prevedeva l’aggiunta di una terrazza panoramica, la quale ha trasformato uno spazio prima inutilizzato in una suggestiva location.

Questa avvolgente terrazza a L accoglie tutti quanti per godere del suo patio sopraelevato, del giardino urbano e della fantastica vista della città. Houben afferma: “Abbiamo creato uno spazio pubblico accogliente, bello e funzionale e che rimarrà tale per altri 100 anni… con un esclusivo e meraviglioso Cappello da Mago sulla sua sommità e con una terrazza pubblica gratuita”.

Conferendo l’aspetto desiderato, Fluropon Patina Green è stato applicato sul cappello da mago della Stavros Niarchos Foundation Library dall’azienda Brightsmith, utilizzando un processo in-house per coil-coating per rivestire i numerosi pannelli metallici e i relativi paraneve.

I 56 metri di altezza del tetto sono costituiti da pannelli in alluminio ZIPRIB di Merchant & Evans Co., Inc. (M&E), ora Innovative Metals Co. Inc. (IMETCO). M&E ha fornito 595 m2 di pannelli schermati perforati più 882 m2 di pannelli solidi per il tetto e le pareti. Ha inoltre fornito le grondaie, le protezioni anticaduta, i paraneve e le staffe luminose personalizzate – il tutto rivestito con Fluropon Patina Green come i pannelli.

“Molte delle scelte di design del team soddisfano i requisiti funzionali della vivace biblioteca con un’architettura iconica”, ha affermato Bisela Garrett, Marketing Manager di Beyer Blinder Belle. “Il trasferimento di alcune attrezzature meccaniche al piano attico sopra al nuovo settimo piano, ha

liberato il prezioso spazio del tetto per utilizzi pubblici”. I pannelli metallici schermati e perforati nascondono in modo creativo le apparecchiature HVAC ed esaltano il fascino distintivo del Cappello da Mago.

Bilanciamento tra geometria, colore e longevità

“Per questo particolare progetto, la geometria e il colore del ‘Cappello da Mago’ hanno svolto un ruolo chiave nell’abbinarsi ai tetti mansardati rivestiti in rame patinato tipici di molti edifici iconici di Midtown Manhattan”, ha aggiunto Josh Younger, marketing manager di IMETCO.

Ha spiegato che “Il pannello ZIP-RIB è un sistema di rivestimento aggraffato meccanicamente profondo 2,5 pollici per tetti e pareti, che può essere composto in fabbrica o in loco a seconda dei requisiti del progetto.

I pannelli ZIP-RIB si adattano a configurazioni complesse, incluse curve e rastremazioni concave e convesse”.

“Il pannello ZIP-RIB è una soluzione fondamentale per il settore delle coperture sin dal 1964, con molti tetti installati nel 1970 e funzionanti ancora oggi. Questa longevità appresa sul campo ha prodotto soluzioni utili a cui ci affidiamo ancora oggi quando dobbiamo affrontare nuove sfide”, ha concluso Younger.

La posizione di ogni pannello è stata determinata dal team di architetti per creare uno schema ritmico che si integrasse con gli spazi chiusi in vetro del settimo piano. Il BIM e la modellazione 3D hanno garantito il

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© Max Touhey

corretto allineamento dei componenti prima del loro posizionamento in loco. Circa l’80% del tetto è stato prefabbricato e assemblato fuori sede e trasportato poi in loco in sequenza per l’installazione. Jobin Organization Inc. ha installato tutti i componenti metallici lavorando con il general contractor Tishman Realty Construction.

Beyer Blinder Belle ha stimato che il tetto prefabbricato abbia fatto risparmiare due mesi di tempo sulla tabella di marcia. Il progetto di rinnovamento da 200 milioni di dollari è stato completato nel 2020 e l’edificio ha aperto nel giugno 2021.

Promuovere una migliore comprensione

Oltre ai due milioni di articoli in circolazione e agli oltre 400.000 libri, la biblioteca offre anche nuovi spazi didattici e di programmazione.

Tra questi, aree dedicate a bambini e adolescenti, un centro di apprendimento per i servizi professionali, un business center, un’aula multimediale e aule per la formazione in lingua inglese, letteratura, media e tecnologia.

La Stavros Niarchos Foundation Library è situata di fronte allo Stephen A. Schwarzman Building, che ospita le collezioni di riferimento della NYPL e che riceve oltre 1,7 milioni di visitatori ogni anno.

Insieme fungono da Midtown Campus della NYPL. Il campus e i suoi edifici riflettono la mission della NYPL di “combattere l’ignoranza e

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© Max Touhey

fornire ai newyorkesi gli strumenti necessari per favorire una migliore comprensione reciproca che vada oltre le diversità razziali e di ogni altro genere”.

“Le biblioteche sono gli edifici pubblici più importanti in assoluto”, enfatizza Houben di Mecanoo. “C’è qualcosa in loro che ispira ogni visitatore della città più eterogenea del mondo e ne sono orgoglioso”.

Tra i numerosi riconoscimenti della biblioteca, il progetto ha vinto il premio Miglior Riutilizzo Adattivo della Municipal Art Society ai 2021 MASterworks Awards di New York. Ha inoltre ottenuto il massimo dei voti come vincitore del Grand Award e vincitore della categoria New Metal Roofs ai Metal Construction News Project Excellence Awards 2021. Commentando in qualità di componente della giuria del premio, Steve Dumez di FAIA ha elogiato il design multifunzionale del tetto affermando che “offre uno spazio pubblico, uno spazio meccanico e una copertura architettonica molto dinamica…tutto racchiuso in un’opera di straordinaria bellezza”.

Il presidente della NYPL Anthony W. Marx ha così riassunto: “È la biblioteca centrale di cui New York aveva bisogno, che voleva e che merita. Mentre guardiamo tutti alla nostra prossima fase di recupero e rinnovamento, è importante che l’apprendimento e le opportunità siano prontamente e liberamente accessibili a tutti. Non esiste progetto di infrastruttura civica più importante e tempestivo per raggiungere questi obiettivi sempre presenti e urgenti. Abbiamo aspettato a lungo prima di poter dare questo grande dono alla gente di New York. Siamo così orgogliosi di condividerlo ora che i bisogni sono così pressanti”.

“Questa biblioteca è esattamente ciò di cui New York ha bisogno in questo momento: un luogo veramente aperto e pubblico per tutti, dove persone di tutte le età e con qualsiasi background possano provare meraviglia, accrescere la loro comprensione del mondo e lanciarsi in nuove traiettorie che arricchiscano le nostre vite”, ha concluso Andreas Dracopoulos, co-presidente e direttore della Stavros Niarchos Foundation. In totale, la Fondazione ha elargito oltre 60 milioni di dollari a sostegno della NYPL.

Per maggiori informazioni: www.coil.sherwin.com

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Nuovo sistema laser scanner per la verniciatura a polvere automatica senza programmazione in Pintarelli

Verniciature:

un ulteriore contributo alla qualità dei rivestimenti certificati

Monica Fumagalli ipcm®

Pintarelli Verniciature è una delle realtà più note del terzismo di verniciatura a polvere, grazie alla sua capacità di anticipare le esigenze del mercato, alla ricerca di processi certificati a livello internazionale e alla collaborazione con enti universitari e aziende del settore che studiano e sviluppano soluzioni votate alla qualità: l’ultima in ordine di tempo integrata in reparto a gennaio è il sistema Dynamic Contour Detection di Gema.

Nel nostro settore le certificazioni di qualità sono strumenti riconosciuti e ricercati dalle aziende più attente ai requisiti di qualità, sia nell’ambito della verniciatura in proprio che in quella terzista. I marchi di qualità internazionali più ambiti sono l’omologazione QUALICOAT per i rivestimenti

dell’alluminio e QUALISTEELCOAT per quelli in acciaio. Il marchio di qualità QUALICOAT nacque per primo nel 1986, quando alcune associazioni nazionali, che includevano verniciatori di componenti architettonici in alluminio e sue leghe, fondarono un’organizzazione strutturata in grado di fissare

regole e procedure con lo scopo di aumentare e standardizzare il livello di qualità in tutta Europa. Negli ultimi decenni, QUALICOAT ha svolto un ruolo chiave nell’assicurare la qualità degli elementi in alluminio utilizzati in architettura, coinvolgendo, oltre agli applicatori, anche rappresentanti a vario titolo dell’industria dell’alluminio, i fornitori di materiali di rivestimento e i produttori di sostanze chimiche per i trattamenti superficiali.

Allo stesso modo, nel 2006, l’industria coinvolta nella verniciatura dell’acciaio sentì l’esigenza di costituire un’organizzazione europea con le stesse caratteristiche, per garantire la qualità dell’acciaio verniciato a liquido o a polvere: QUALISTEELCOAT nacque per promuovere la diffusione della cultura sulle tecniche di protezione anticorrosiva del substrato metallico nei diversi ambienti atmosferici. La prima azienda italiana ad aver ottenuto e mantenuto questa certificazione dal 2013 è Pintarelli Verniciature Srl, specializzata nel servizio conto terzi di verniciatura a polvere di componenti metallici per diversi settori, in particolare per l’architettura, il condizionamento e l’arredamento. “Insieme alla certificazione QUALICOAT ottenuta nel 2018 – ci spiega Alessandro Pintarelli, fondatore con la sorella Tiziana dell’azienda con sede a Lavis (Trento) – e alle omologazioni Qualicoat Classe 3 con

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La sede di Durst a Bressanone: nel 2019 Pintarelli Verniciature ha verniciato a polvere i componenti in alluminio della facciata secondo la certificazione QUALICOAT. © Durst

i fornitori di vernici AkzoNobel e TIGER Drylac® siamo riusciti a creare un pacchetto che rappresenta un plus competitivo nei confronti dei nostri competitor e che è molto apprezzato da coloro che richiedono prestazioni anticorrosive elevate, in particolare sui componenti che devono affrontare lunghi viaggi per raggiungere destinazioni dislocate in ogni parte del mondo”.

Pintarelli Verniciature è un nome noto nel terzismo di verniciatura: sempre attenta alle novità del mercato e allo sviluppo di nuove soluzioni, collabora da oltre trent’anni con il Laboratorio di Anticorrosione del Dipartimento di Ingegneria Industriale e dei Materiali presso l’Università di Trento, presso cui effettua test applicativi e analisi di fattibilità, oltre ad avviare specifici progetti di R&S di comune interesse. “Per mantenere l’elevato livello qualitativo che richiedono le procedure di certificazione abbiamo bisogno di avere a disposizione le migliori tecnologie presenti sul mercato: l’ultima novità che abbiamo integrato nel nostro impianto di verniciatura è il sistema Dynamic Contour Detection di seconda generazione, sviluppato da Gema Europe Srl, che, grazie ai nuovi scanner laser, consente di ottenere una maggiore precisione della verniciatura, aumentando l’efficienza di trasferimento e la qualità della finitura e azzerando ogni rischio di errore dovuto alla programmazione dei parametri”.

Pintarelli Verniciature: tra i pionieri della verniciatura a polvere

Pintarelli Verniciature fu fondata nel 1987 per offrire a un cliente della zona un servizio di verniciatura a liquido, presto affiancato da quello di verniciatura a polvere, all’epoca ancora poco diffusa. “La nostra società ha sempre avuto una vocazione pionieristica – conferma Alessandro

Pintarelli - che ci ha portato in molte occasioni ad anticipare le richieste

Il trasportatore monorotaia: l’azienda vernicia componenti in ferro, acciaio, acciaio zincato e alluminio soprattutto per l’architettura.

del mercato, supportati anche dalla collaborazione avviata nel 1993 con il Laboratorio di Anticorrosione dell’Università di Trento”. Per mantenersi al passo con il settore in rapida evoluzione, l’azienda ha gradualmente integrato lo stato dell’arte dell’impiantistica e delle apparecchiature, a tal punto che la storia di Pintarelli Verniciature ripercorre i progressi della tecnologia di verniciatura a polvere nel corso degli anni. “Nel 1999 – prosegue il titolare - la cabina zincata con cui effettuavamo la verniciatura a polvere manuale è stata sostituita da una in materiale plastico dielettrico che, grazie all’eliminazione del problema dei campi elettrostatici residui, ci consentiva cambi colore più rapidi. In questo modo siamo riusciti ad ampliare la gamma delle tinte RAL a polveri proposte ai committenti. Tra il 2002 e il 2003, l’impianto venne completamente rinnovato per consentire di migliorare il controllo delle performance e di aumentare la flessibilità produttiva in termini di dimensioni, pezzi trattabili e gamma colori: furono infatti sostituiti i forni di asciugatura e di polimerizzazione e fu installato un nuovo tunnel di pretrattamento a quattro stadi”.

Tra il 2008 e il 2012, in collaborazione con il Laboratorio di Anticorrosione dell’Università di Trento e una nota azienda di zincatura a caldo con sede sul territorio, fu avviato il progetto di ricerca dal titolo “Duplex: Verniciabilità di acciai zincati a caldo”. “L’obiettivo – ricorda Pintarelli - era quello di verificare l’influenza del processo di zincatura a caldo sulla verniciabilità di componenti in acciaio”. Negli anni a seguire, nel periodo dal 2014 al 2023, sono stati condotti ulteriori Progetti di Ricerca Applicata, aventi tematiche diverse quali: durabilità dei rivestimenti, influenza dei rivestimenti sull’ambiente e caratterizzazione dei rivestimenti Low-E.

Il 2013 segna una svolta importante nella crescita di Pintarelli

Verniciature: una nuova sede di 11 mila m2 ospita un nuovo impianto di verniciatura completamente automatizzato e la nuova divisione di

Il tunnel di pretrattamento.

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Ogni singola pistola viene posizionata e attivata in modo automatico e dinamico, muovendosi lungo un asse orizzontale autonomo e indipendente dalle altre. Foto a destra: L’interno della cabina con le pistole in azione.

Ricerca e Sviluppo. “Nello stesso periodo, come frutto dei nostri continui studi sulla protezione anticorrosiva dell’acciaio, siamo state tra le prime aziende ad ottenere la certificazione QUALISTEELCOAT e nel 2017, anno del trentesimo anniversario, abbiamo integrato un nuovo impianto di pretrattamento per alluminio, secondo la Certificazione di Prodotto QUALICOAT ottenuta nel 2018. Due anni dopo, ci concentrammo sulla parte applicativa trasformando l’impianto secondo i parametri Industria 4.0 e installando l’innovativo sistema di alimentazione polveri di Gema, lo Smart Inline Technology, in sostituzione delle pompe Venturi, per migliorare la distensione e la qualità di applicazione della vernice, e sostituimmo il centro polveri con il nuovo modello OptiCenter OC07 di Gema, per ottenere risultati di rivestimento ottimali e costanti. Infine, nel 2022, abbiamo installato un nuovo tunnel di pretrattamento in acciaio inox completamente automatizzato e collegato al gestionale aziendale. Nell’ottica dell’automazione completa della fabbrica, nello stesso anno abbiamo automatizzato anche il magazzino delle vernici tramite il sistema MODULAR. Partiti da un servizio di verniciatura legato alle commesse di un unico cliente del territorio, oggi abbiamo raggiunto un portfolio clienti invidiabile e diversificato in settori e in aree geografiche diverse che includono Svizzera e Austria”.

Non solo verniciatura: dal sistema Kanban al montaggio Grazie allo sviluppo della logistica e del magazzino e all’integrazione di un reparto di assemblaggio, Pintarelli Verniciature si è oggi trasformata in un vero e proprio reparto produttivo esterno per le aziende clienti, in grado di fornire un servizio a tutto tondo, che si integra con quello di verniciatura a polvere. “Acquistiamo direttamente i componenti che

saranno poi montati sul pezzo verniciato. In questo modo, nel caso di manufatto per il settore architettonico, possiamo posizionare il pezzo direttamente nel kit di assemblaggio e spedirlo direttamente in cantiere. Questa possibilità ha per noi un doppio valore: velocizziamo le tempistiche di consegna fornendo un servizio di cui il mercato sembrava aver bisogno da tempo e soddisfiamo ulteriormente il nostro committente con un’operazione che rappresenta per noi un valore aggiunto”.

Per gestire l’acquisto della componentistica in acciaio e alluminio e il suo stoccaggio in magazzino, Pintarelli Verniciature ha adottato il sistema Kanban. “Questo sistema, basato sui codici a barre, permette al responsabile del magazzino di avere il pieno controllo del livello degli approvvigionamenti. Il nostro magazzino è così ben strutturato che lo offriamo come base logistica per alcuni nostri clienti, stoccando i loro componenti e informandoli quando la scorta inizia a scarseggiare, grazie ad un software di condivisione dei dati”.

I protocolli di certificazione a garanzia della qualità

Nel reparto produttivo il convogliatore monorotaia conduce i pezzi nel tunnel di pretrattamento che prevede le seguenti fasi: sgrassaggio, 2 lavaggi in acqua di rete, l’eventuale disossidazione per pezzi in alluminio e acciaio zincato, l’eventuale risciacquo dopo la disossidazione, 2 lavaggi in acqua demi e l’applicazione con Bonderite® APNR (Adhesion Promoter No Rinse) di Henkel, prima dell’asciugatura. Segue l’applicazione a polvere, la cottura in forno fino a 200 °C e lo scarico.

“I protocolli per ottenere e mantenere le nostre certificazioni comportano controlli frequenti dei valori dei bagni e dei lamierini da parte degli enti

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© Gema
© Gema © Gema

FOCUS ON TECHNOLOGY

preposti come Qualital. Grazie alla qualità del nostro pretrattamento e dell’applicazione a polvere abbiamo raggiunto la classe di corrosione C5H anche con la lamiera sottoposta al processo Sendzimir che verniciamo con 3 mani, 2 di primer e una di topcoat. Siamo l’unica azienda a fornire questo servizio, per rispondere ad una specifica richiesta di alcuni clienti che volevano raggiungere questa classe di protezione anticorrosiva con questo tipo di lamiera”. Per il team di Pintarelli Verniciature, uno degli aspetti più complicati è riuscire a sensibilizzare i propri committenti sul livello qualitativo della superficie dei pezzi che consegnano: “Nei nostri workshop cerchiamo di sensibilizzare i nostri interlocutori sull’importanza del rispetto dei requisiti minimi di prodotto che coinvolge l’intera supply chain, al fine di assicurare le classi di corrosione e durabilità attese, così come definito dalla normativa e ricomprese in riferimento a quanto incluso nelle specifiche tecniche delle certificazioni QUALISTEELCOAT e QUALICOAT. Abbiamo anche notato che fino a poco tempo fa, pochissimi clienti richiedevano questo tipo di certificazioni, era sempre la nostra equipe a proporle per prima. Oggi, soprattutto in ambito architettonico, si sta diffondendo una cultura della qualità del manufatto che passa anche attraverso la richiesta di queste due certificazioni. E la nostra azienda è già pronta a soddisfarla anche grazie all’aggiornamento continuo dei nostri sistemi, come la recente installazione del Dynamic Contour Detection”.

Dynamic Contour Detection: i vantaggi

“Questa tecnologia – spiega Gianluigi Baroni, Sales Manager di Gema Europe Srl - utilizza scanner laser per la rilevazione delle forme di pezzi difficili. Il processo di rilevamento dinamico del contorno avviene attraverso le due fasi di riconoscimento e applicazione dei manufatti. Gli scanner laser, installati all’ingresso della cabina, funzionano in modo bidimensionale e forniscono un’immagine digitale del contorno dell’area di applicazione. Questi dati, combinati con il tracciamento preciso della velocità tramite un encoder dedicato, creano un esatto contorno tridimensionale dell’oggetto e sono inviati al MagicControl 4.0. Sulla base dell’esatto dettaglio digitale del contorno, ogni singola pistola viene posizionata e attivata in modo automatico e dinamico, muovendosi lungo un asse orizzontale autonomo e indipendente dalle altre”. Grazie alla tecnologia multi-angolo, gli scanner sono in grado di rilevare i contorni dei manufatti più sottili e le geometrie più complesse. “All’interno della cabina la disposizione delle pistole è cambiata”sottolinea Paolo Ferrero, responsabile di produzione di Pintarelli Verniciature – “riducendo di molto la distanza tra una pistola e l’altra. Questo ha fatto sì che riusciamo ad ottenere un controllo maggiore dello spessore e della quantità di polvere rilasciata da ciascun ugello, oltre ad una qualità del risultato e un’efficienza applicativa migliorati dovuti alla costanza di erogazione e, quindi, alla migliore distensione. Il maggior controllo dell’applicazione permette un notevole risparmio di polvere. Nonostante il nuovo sistema sia stato integrato da poco, uno

dei suoi vantaggi è già evidente: un operatore per turno dei 3 che sono responsabili dei pre e post-ritocchi è stato trasferito dal reparto e adibito ad altre funzioni. Abbiamo in questo modo riconvertito queste persone nelle attività logistiche che, come accennato prima, stanno diventando sempre più rilevanti”.

Un cambio di mentalità

“Oltre ai vantaggi effettivi che questo nuovo sistema comporta –prosegue Ferrero – stiamo operando un cambio di mentalità dei nostri collaboratori, che erano abituati a lavorare tenendo tra le mani la pistola per l’applicazione delle polveri per effettuare pre e post-ritocchi. Ora invece devono imparare a gestire un altro tipo di dispositivo, il Coatmaster® Flex destinato esclusivamente alla misurazione degli spessori del rivestimento e, nel caso di difetti, ritoccare i parametri operativi sul touch screen del MagicControl 4.0. Si tratta sicuramente di un passaggio rilevante, da un’operazione meccanica in cui i risultati sono visibili in tempo reale ad uno sforzo mentale in cui è necessario capire su quali valori intervenire per migliorare l’applicazione. Una volta che i nostri operatori avranno il controllo totale di queste nuove funzioni, saremo a pieno regime”. "Il controllo dello spessore viene effettuato a campione perché –continua la sua spiegazione Ferrero - grazie ai laser scanner del sistema Dynamic Contour Detection, il settaggio della ricetta rende più semplice ottenere la ripetibilità del processo, che diventa più affidabile e la sua efficacia può essere paragonata a quello di una macchina a controllo numerico, proprio perché le pistole si adattano ai parametri dello spessore rilevato, aumentando la qualità del rivestimento anche su spessori molto ridotti, come quelli richiesti dal settore architettonico”.

Conclusioni

“Nonostante il mio scetticismo iniziale – racconta Alessandro Pintarelli - sulla previsione di un ROI in 3 anni garantita da Gema, ho dovuto ricredermi: nell’ambito della normativa antincendio per gli edifici, ci sono regole che si stanno inasprendo rapidamente, come, per esempio, la UNI EN 13381-8 che stabilisce lo spessore massimo applicabile sulla lamiera in acciaio. Nel caso il valore dello spessore superi quello indicato, il componente non è a norma. Grazie al nuovo sistema installato da Gema, anche nel caso di lamiera calandrata e concava, le pistole applicano la vernice alla stessa distanza e con la stessa portata, il che comporta non solo, come già sottolineato, una migliore distensione e un risparmio di polvere – attualmente corrispondente al 20% - ma anche il pieno controllo dell’applicazione che non supera i parametri di spessore indicati dalla normativa”. In ottica futura, Pintarelli Verniciature prevede anche un incremento della capacità produttiva, considerato che sarà sempre meno necessario fermare il trasportatore per effettuare i ritocchi manuali, un effettivo vantaggio anche dal punto di vista dei risultati finali. “Registriamo sempre meno difetti di verniciatura dovuti all’intervento umano, come la buccia d’arancia, e siamo in grado di fornire prodotti non solo resistenti alla corrosione ma anche esteticamente piacevoli, un aspetto che nel settore architettonico è richiesto con sempre maggior frequenza”.

La lungimiranza e la capacità di anticipare le esigenze del mercato e di reagire velocemente alle richieste dei clienti hanno reso Pintarelli Verniciature una delle aziende più note nel terzismo di verniciatura. “Siamo stati tra i primi a studiare e perfezionare il nostro processo per ottenere la certificazione QUALISTEELCOAT e questo testimonia l’attenzione alla qualità che è ormai insita nel nostro DNA e che estendiamo anche ai dispositivi e alle apparecchiature che selezioniamo, come il sistema Dynamic Contour Detection di Gema Europe Srl”.

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Pintarelli Verniciature offre tutte le tinte colori della scala RAL e, su richiesta, altre possibili gamme come NCS.

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Dalla materia prima al colore applicato: ST Powder Coatings al Fuorisalone 2024 per rendere le vernici in polvere protagoniste del design

Design è forme, ma anche colori. Ecco perché ST Powder Coatings, azienda produttrice di vernici in polvere, ha voluto portare i suoi prodotti al Fuorisalone 2024, sottolineando come i colori siano elementi essenziali all’interno del processo di progettazione artistica dell’arredamento e dei complementi di design.

Fare design oggi non significa solo creare bozzetti, ma anche – e soprattutto – fare ricerca. Questo perché nel mondo odierno il percorso è parte della meta e tutto ciò che concorre alla realizzazione di un manufatto ne determina il valore. Così, il Fuorisalone 2024 ha voluto, ancora una volta, riservare un posto d’onore ai materiali, elementi che si inseriscono nel processo di realizzazione di un pezzo di design e che, a loro volta, si sviluppano a partire da un percorso. Ed è proprio su questo percorso

che ST Powder Coatings ha voluto incentrare la sua esposizione a Materially Now, la mostra che durante la Design Week 2024 ha celebrato i materiali e ha posto al centro le imprese che stanno guidando l’evoluzione di questo settore.

Il design che guarda al processo ST Powder Coatings è un’azienda specializzata nella produzione di vernici in polvere utilizzate con finalità estetiche e funzionali su superfici metalliche.

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Giulia Gentile ipcm®
© ST Powder Coatings

Da anni, la realtà di Montecchio Maggiore (VI) fornisce un’ampia gamma di tinte in sistemi di natura poliestere, epossipoliestere, epossidica, poliuretanica e siliconica, sia in formulazioni standard che su misura, con differenti gradi di brillantezza, dal super opaco al lucido, e diverse rese superficiali: liscia, bugnata, raggrinzata, damascata, gator o martellata. Proprio per la sua capacità di creare rivestimenti con un altissimo impatto estetico, l’azienda si è affermata come una delle aziende leader nella fornitura di vernici in polvere per il settore del design e dell’architettura. Servendo questo comparto del mercato, è stato naturale per ST Powder Coatings essere presente a Materially Now in veste di “azienda divulgatrice” del sapere in merito a ciò che essa produce. “Per noi, partecipare a questa esposizione è un’opportunità unica per mostrare ciò che siamo capaci di fare, mettendo in luce il lavoro svolto nei nostri laboratori di ricerca e sviluppo”, ha dichiarato Marco Zadra, titolare di ST Powder Coatings, aggiungendo: “L’installazione che abbiamo preparato espone tutto il processo di creazione di una vernice, dalle materie prime al prodotto finito. Vogliamo far capire al pubblico della Design Week che la finitura non è solo una questione di colore, ma coinvolge anche altri importanti parametri funzionali e prestazionali. Mostrare questo processo aiuta i designer a scegliere in modo più consapevole perché così possono comprendere tutti gli aspetti ottenibili attraverso una determinata finitura”. Infatti, ciò che, come anticipato, pare essere una tendenza nel mondo del design è questa attenzione, sia delle figure professionali che dei consumatori finali, nei confronti della storia di un manufatto: risulta sempre più importante sapere quali sono le sue origini, ripercorrere il processo di creazione e individuare le caratteristiche dei materiali di cui è composto. Con questa consapevolezza, ST Powder Coatings ha creato un’installazione dal forte spirito evocativo che potesse raccontare e rendere coscienti i professionisti del settore del design su cosa ci sia dietro quello che viene banalmente chiamato “colore”. Il processo prende avvio

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Le polveri e le chips di ST Powder Coatings. Panoramica dell’esposizione di ST Powder Coatings al Fuorisalone. © ST Powder Coatings © ST Powder Coatings

dai pigmenti iniziali: la loro miscela determina la ricetta per la formulazione della vernice in polvere che viene generata. Questa ricetta tiene in considerazione diverse variabili come il colore, la chimica e le funzionalità tecniche che il rivestimento dovrà essere in grado di garantire. Una volta determinati gli ingredienti della ricetta, questi vengono mescolati tra loro, passati all’interno di un estrusore per essere amalgamati uniformemente, attraverso un processo di fusione e risolidificazione, per poi essere spezzati in “chips”, ovvero prodotti semilavorati che vengono successivamente macinati e ridotti in polvere finissima. “Il nostro obiettivo è rispondere a un’esigenza di conoscenza perché nella fase di progettazione di un oggetto di design è necessario sapere cosa comporta la scelta di una determinata vernice, sia in termini estetici che funzionali. Quello che abbiamo voluto fare qui al Fuorisalone è allestire una mostra che spiegasse, con il linguaggio

degli occhi – fortissimo in questo contesto – il percorso che porta dalla materia prima, al semilavorato, fino al prodotto finito e applicato”, ha continuato Zadra.

Un allestimento tutto italiano in una cornice internazionale Per ST Powder Coatings, si tratta della seconda partecipazione al Fuorisalone: dopo l’edizione del 2022, l’azienda ha fortemente voluto essere presente anche quest’anno perché ritiene che l’evento Materially Now sia un’ottima esposizione per sottolineare la qualità dei prodotti dell’azienda e la loro centralità nel processo di realizzazione di oggetti di design. “Questo evento si inserisce nel contesto della Design Week, un palcoscenico fortemente internazionale che però ci ha permesso di “giocare in casa”, dimostrando ai visitatori esteri come anche nel settore delle vernici in polvere si percepisca la qualità propria del Made in

Italy.”, ha dichiarato Enrico Dall’Igna, marketing manager di ST Powder Coatings. A Materially Now, ST Powder Coatings ha esposto delle sfere di alluminio verniciate con una finitura liscia, opaca e micalizzata. L’allestimento ha permesso ai visitatori di toccare con mano e osservare da vicino le infinite possibilità che le vernici in polvere possono offrire. Dalle materie prime e da come queste vengono successivamente lavorate dipendono le caratteristiche estetiche e funzionali di un prodotto: per questo motivo l’obiettivo di ST Powder Coatings è informare i designer su questo e fare in modo che essi sappiano comunicare più precisamente le proprie esigenze, per trovare insieme le soluzioni più adeguate a quello che nella loro testa sarà l’oggetto finale.

Green Oasis: la linea di vernici in polvere sostenibili

Proprio perché il valore di un manufatto ha a che fare con il processo che porta alla sua realizzazione, oggi, come mai prima, è essenziale evidenziare se tale processo ha cercato di ridurre l’impatto sull’ambiente. Per questo, la filosofia di ST Powder Coatings è sempre stata orientata a un’innovazione tecnica che portasse a soluzioni non solo esteticamente apprezzabili, ma che apportassero anche vantaggi tangibili per le persone e l’ambiente. “Fin dal 2012, il nostro laboratorio di ricerca e sviluppo ha intrapreso un percorso pionieristico, lavorando alla creazione di vernici realizzate con materie prime provenienti da fonti rinnovabili. Questo impegno ha rappresentato una svolta nel settore, portando alla realizzazione di una serie di prodotti innovativi e sostenibili”, ha affermato il marketing manager dell’azienda. Con gli anni, il reparto di ricerca e sviluppo di ST Powder Coatings ha affinato le sue intuizioni ed è giunto all’elaborazione di una linea di vernici in polvere denominata “Green Oasis”. Essa rappresenta il culmine degli sforzi dell’azienda nell’ottica di una crescita sostenibile: questo perché tali sistemi di rivestimento non solo offrono prestazioni superiori e un’estetica eccezionale, ma sono anche realizzate in maniera responsabile. “Con la serie Green Oasis, vogliamo offrire ai

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Le sfere di alluminio verniciate con una finitura liscia, opaca e micalizzata. © ST Powder Coatings

nostri clienti prodotti di alta qualità, ma anche la possibilità di contribuire attivamente alla tutela dell’ambiente, scegliendo soluzioni sostenibili per le loro esigenze di rivestimento. Siamo convinti che questa nuova serie rappresenti un passo avanti significativo nel nostro impegno a promuovere pratiche responsabili e, allo stesso tempo, sappiamo che i professionisti del mondo del design riservano una particolare attenzione a tali tematiche e perciò siamo felici di essere presenti al Fuorisalone per illustrare le nostre soluzioni”, ha aggiunto Marco Zadra. Dunque, durante la settimana dell’anno più importante per il mondo del design, ST Powder Coatings si è presentata con entusiasmo agli addetti ai lavori del settore, dimostrando un forte desiderio di condivisione. L’azienda ha infatti voluto dimostrarsi un partner capace di dare “colore” alle idee dei designer, realizzando vernici in polvere su misura per i progetti loro e degli architetti. “Ciò che ci auspichiamo per il presente e per il futuro è di continuare a rappresentare un punto di riferimento per questo settore così florido. Il nostro “goal” è quello di sederci a tavolino con designer e architetti e di mostrare loro le fasi del processo di cui parlavamo: in questo modo l’artefatto finale si mostrerà in base alle sostanze iniziali e al loro metodo di lavorazione da cui dipenderà non solo il colore, ma anche la luminosità e la texture”, ha concluso Marco Zadra.

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© ST Powder Coatings Da sinistra: Francesco Stucchi, Sales Director di ipcm®, Alessia Venturi, Editor-in-Chief di ipcm® e Marco Zadra, titolare di ST Powder Coatings.

Quando ogni dettaglio conta: il nuovo impianto di verniciatura de La Marzocco

Un ciclo avanguardistico di verniciatura all’acqua, un nuovo impianto progettato da Silvi in collaborazione con Futura e CMA Robotics e un sistema di trattamento acque fornito da Water Energy per ottimizzare la sostenibilità ambientale: queste sono le scelte tecniche de La Marzocco, un’eccellenza italiana nel mondo nella produzione di macchine da caffè professionali di alta gamma.

Nel mondo del caffè di alta qualità, c’è una sinfonia di elementi che convergono per creare un’esperienza gustativa senza pari:

dalla selezione dei chicchi alla precisione della macinatura, ogni dettaglio è fondamentale. Tuttavia, un aspetto che spesso viene sottovalutato è il design della macchina da caffè. Eppure, per gli amanti del caffè che ne apprezzano non solo il gusto, ma anche il rito e l’arte della preparazione, la macchina da caffè è molto più di un semplice strumento.  In questo settore emerge La Marzocco, un’azienda fiorentina leader nella

produzione artigianale di macchine per caffè professionali di alta gamma. Fondata nel cuore della Toscana nel 1927, l’azienda ha saputo combinare maestria artigianale e innovazione tecnologica per creare delle vere e proprie opere d’arte funzionali. Ogni macchina da caffè prodotta da La Marzocco è il risultato di un impegno incessante verso l’eccellenza: oltre a garantire prestazioni superiori, queste macchine sono pensate per arricchire gli ambienti in cui sono collocate, con il loro design particolare e ricercato. Ogni dettaglio, dalla selezione dei materiali alla scelta della

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62 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine © AdobeStock

finitura, è curato con la massima attenzione.

In questa ricerca costante dell’eccellenza, la verniciatura riveste un ruolo cruciale. “Non è semplicemente una questione di protezione della superficie, ma un elemento fondamentale per conferire ai nostri prodotti quel tocco di classe e sofisticatezza che li contraddistingue.”, afferma Elena Ciuffi, Purchasing Operations Manager presso La Marzocco.

Per questo motivo, l’azienda ha recentemente deciso di dotare il proprio stabilimento produttivo situato a Scarperia (FI) di un nuovo impianto di verniciatura, progettato ed installato da Silvi Srl, società con sede a Peregallo di Lesmo (MB), specializzata da oltre 35 anni nel campo dei trattamenti superficiali. L’investimento ha coinvolto anche altri importanti partner leader nel settore della verniciatura, tra cui Futura Convogliatori

Aerei di Robecco Pavese (PV), CMA Robotics di Pavia di Udine (UD) e Water Energy di San Pietro in Casale (BO). L’impianto oltre a migliorare la qualità del rivestimento finale, servirà a velocizzare la produzione, rispondendo alle richieste dei clienti in modo più flessibile e tempestivo.

Un’icona italiana nel mondo: La Marzocco  La storia de La Marzocco è una testimonianza di passione, tradizione e innovazione che ha radici profonde nel cuore di Firenze. Fondata nel lontano 1927 da due fratelli visionari, Giuseppe e Bruno Bambi, l’azienda

è nata come una piccola officina meccanica dove le macchine da caffè venivano realizzate in maniera sartoriale con grande cura e dedizione.  “A partire dai primi anni del ‘900, il caffè subisce una trasformazione significativa diventando “espresso”, ovvero preparato al momento grazie alle innovative macchine da caffè espresso, le quali contribuiscono a esaltarne le qualità”, afferma Giada Biondi, Communications Manager de La Marzocco. “Per questo motivo, fin dalle sue prime fasi, l’azienda si è contraddistinta e si contraddistingue tutt’oggi per la sua particolare attenzione alla qualità dell’estrazione del caffè, riconoscendo l’importanza cruciale di questo processo per l’esperienza del consumatore”.

Ma ciò che ha contraddistinto La Marzocco fin dall’inizio è stata la sua mentalità aperta e orientata al futuro: pur rimanendo fedele alla sua storia e alle sue radici fiorentine, influenzate dal Rinascimento e dal concetto estetico del Bello, l’azienda ha sempre accolto i feedback dei clienti in maniera costruttiva, reiventandosi ed espandendo i propri orizzonti. “Il 1939 è un esempio eloquente di questa mentalità aperta poiché i fratelli Bambi decisero di lanciare sul mercato il primo esemplare al mondo di macchina da espresso a caldaia orizzontale. Fu un’innovazione che non solo migliorò l’ergonomia delle macchine grazie a una disposizione più efficiente dei gruppi a erogazione, ma l’assenza di una colonna verticale presente nelle macchine precedenti contribuì a migliorare l’interazione fra barista e cliente, dando loro modo di conversare. Nacque così l’aspetto di socializzazione conviviale associato alla preparazione del caffè, che diventa un momento di incontro e condivisione all’interno dei bar”, continua Biondi. Negli anni successivi, La Marzocco ha continuato ad evolversi, adattando il design delle sue macchine ai contesti storici e alle esigenze dei consumatori. “Negli anni ‘50, ad esempio, ha abbracciato la tendenza delle macchine a leva, che consentivano di ottenere un caffè perfetto, raggiungendo il cosiddetto “effetto crema”, grazie alla pressione costante di 9 bar per l’estrazione.

Il periodo del boom economico del dopoguerra, che corrisponde con l’entrata in azienda di Piero Bambi, figlio di Giuseppe, ha segnato un momento cruciale per il successo dell’attività: grazie al design ricercato e alle innovazioni tecnologiche rivoluzionarie come la caldaia orizzontale e l’uso dell’acciaio inossidabile anziché del rame, le macchine La Marzocco sono diventate sinonimo di affidabilità, durabilità e prestazioni di alto livello, prima a livello locale e poi a livello internazionale.

“Soprattutto nell’ultimo decennio, l’azienda ha aperto filiali chiave in Cina, Stati Uniti, Sud-Est asiatico, paesi Scandinavi, Australia, Regno Unito e recentemente anche nel Medio Oriente. Anche in Italia, Francia e Spagna, ultimamente si è registrata una crescente domanda per le macchine

La Marzocco – si tratta di una tendenza che riflette un interesse crescente per la qualità del caffè e l’esperienza ad esso associata. Infatti, La Marzocco ha sposato il movimento dello specialty coffee - il caffè d’eccellenza valutato dagli esperti con un punteggio 80+, abbracciando

Nelle prime macchine da caffè, i gruppi di erogazioni erano posti su una colonna verticale.

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© La Marzocco

© ipcm

Panoramica della zona di carico dell’impianto (a sinistra) e le vasche del tunnel di pretrattamento.

la ricerca della massima qualità, autenticità e personalizzazione dell’esperienza di degustazione che consente di raggiungere il target degli estimatori del caffè”. “L’azienda ha contribuito inoltre a valorizzare la professione del barista attraverso il sostegno a campionati mondiali e corsi di formazione, riconoscendone il ruolo centrale nel trasformare il caffè da materia prima a bevanda straordinaria”, continua Biondi. L’ultima grande novità risale al 2015, quando La Marzocco ha lanciato la divisione La Marzocco Home, introducendo una linea di macchine per caffè destinate all’uso domestico.

Produzione customizzata e massima attenzione alla finitura  La produzione customizzata e la massima attenzione alla finitura sono elementi distintivi che caratterizzano La Marzocco. “Ogni macchina porta con sé un’estetica riconoscibile, con l’uso predominante dell’acciaio e dei gruppi esposti, ma è completamente personalizzabile per soddisfare le preferenze dei clienti”, spiega Ciuffi. “Sin dal 2014, abbiamo registrato una crescita esponenziale nella produzione. Nonostante oggi raggiungiamo le 40.000 unità all’anno, riusciamo ancora a valorizzare l’artigianalità tradizionale della produzione poiché all’interno del nostro stabilimento non ci sono linee e catene di montaggio, ma ogni macchina viene prodotta con la massima cura ed attenzione dai nostri collaboratori”. “Nel corso degli

anni abbiamo stretto importanti e proficue collaborazioni con una serie di fornitori locali che ci forniscono le lamiere già formate e i componenti meccanici necessari per la realizzazione delle macchine. All’interno del nostro reparto produttivo ci occupiamo esclusivamente del processo di saldatura mediante robot automatici delle caldaie, che rappresentano il cuore delle macchine, oltre che dell’assemblaggio, collaudo e, da poche settimane, della fase di verniciatura”.

Recentemente, La Marzocco ha deciso di internalizzare anche la fase di verniciatura per garantire una maggiore qualità del rivestimento ed estrema flessibilità nella personalizzazione delle macchine. “In passato, affidavamo questa fase delicata a quattro aziende specializzate nella verniciatura conto terzi. Le nostre macchine hanno dai tre ai cinque pezzi verniciati e, purtroppo, il fatto di far verniciare i componenti da aziende diverse spesso portava a problemi di colour-matching e di uniformità del rivestimento. La decisione di installare una nuova linea ci consente di avere un maggior controllo sul processo e di assicurarci che ogni macchina abbia una finitura uniforme e di alta qualità, in linea con i nostri standard esigenti. Questi fattori ci hanno spinti ad investire in un nuovo impianto di verniciatura”, continua Ciuffi.

Attualmente La Marzocco ha due linee produttive differenti: una dedicata alla realizzazione di macchine da caffè e macinacaffè professionali e una per la linea Home. “Per i prodotti professionali abbiamo una gamma di 6 colori – bianco, nero, rosso, giallo, celeste e silver metallico oltre

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che alcune limited edition; mentre per la linea Home abbiamo una disponibilità di colori molto più ampia”, continua.

“La finitura è parte integrante del nostro concetto di qualità. Ogni macchina deve essere perfetta e personalizzata su misura per il cliente, rispettando le specifiche di ogni mercato. Le finiture e le personalizzazioni non sono solo un dettaglio estetico, ma un elemento chiave di differenziazione. Grazie alla comunicazione costante con i distributori di tutto il mondo, abbiamo notato che molte delle nostre macchine venivano ritoccate localmente per soddisfare le esigenze dei clienti. Per questo motivo, abbiamo deciso di offrire noi stessi questi servizi di personalizzazione, per garantire che ogni macchina La Marzocco sia perfettamente in linea con le aspettative dei nostri clienti”, afferma Matteo Urzetta, Purchasing Specialist presso La Marzocco.

Il nuovo impianto di verniciatura a liquido

Sviluppo di processi di miglioramento delle prestazioni. EQUIPMENT

Smantellamento e ripristino.

Modifica o sostituzione di parte dei componenti.

Adeguamento alle norme di sicurezza vigenti.

La nuova linea installata nel febbraio 2024 nasce per verniciare prevalentemente lamiera in acciaio AISI 304 e 43. L’impianto prevede un trasportatore birotaia rovesciato a terra ad alta stabilità fornito da Futura Convogliatori Aerei, sviluppato specificamente per consentire il pre-trattamento chimico dei pezzi in linea in un tunnel a cinque stadiuna fase di sgrassaggio alcalino, un doppio risciacquo con acqua di rete, un risciacquo con acqua demineralizzata e infine un passivante norinse. “La chimica multimetal è stata messa a punto da DN Chemicals, Caleppio (MI). In questa fase stiamo valutando, in sinergia con DN

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Chemicals, l’aggiunta di uno stadio di passivazione nanotecnologica da applicare mediante nebulizzatore, per rendere ancora più performante il ciclo di pretrattamento”, afferma Urzetta. “L’applicazione del passivante nanotecnologico DOLLCOAT SA 116 può infatti migliorare le proprietà anticorrosive e di promozione dell’adesione delle vernici. Il problema principale da risolvere non è stata la pulizia delle superfici e la loro passivazione, ma la totale rimozione di residui di colla usata nelle pelabili che proteggono il metallo prima della lavorazione meccanica e del pretrattamento. Queste colle tendono a lasciare residui nelle parti con pieghe o geometrie più complesse, rendendo necessario l’uso di additivi specifici per la loro totale rimozione”, spiega André Bernasconi, General Manager di DN Chemicals.

I componenti vengono poi convogliati all’interno di una cabina di soffiaggio e successivamente nel forno di asciugatura. Segue la fase di applicazione automatica dei prodotti vernicianti all’interno di tre cabine con robot forniti da CMA Robotics. “Le cabine dedicate rispettivamente all’applicazione del primer, base colorata e del trasparente sono dotate di sistema di captazione dell’overspray con velo d’acqua a parete e fondo grigliato con vasca di raccolta acqua sottostante”, afferma Daniele Fumagalli, direttore commerciale di Silvi. “Nel percorso tra le diverse cabine abbiamo previsto zone di appassimento riscaldate e buffer di accumulo. Inoltre, sopra le cabine e le zone di appassimento vi sono batterie ad acqua calda, supportate da centrale termica interna, per mantenere le temperature costanti dai 60 °C agli 80 °C. Infine, tutti i locali che costituiscono l’impianto sono pressurizzati, riscaldati e climatizzati”.

“Sulla base delle esigenze de La Marzocco, abbiamo fornito tre forni di essiccazione a seconda della tipologia di prodotto verniciante da applicare. Per l’asciugatura del primer, l’azienda ha espresso la volontà di raggiungere una temperatura relativamente bassa, di conseguenza abbiamo fornito un forno dotato di generatore con batteria ad acqua calda; per l’essiccazione del colore e del trasparente, invece, avevano bisogno di temperature molto più elevate e abbiamo quindi installato due forni a convezione con bruciatori a scambio diretto”, continua Fumagalli.

Dopo la verniciatura, i componenti vengono infine convogliati in un polmone di accumulo con raffreddamento forzato prima di accedere alla zona di scarico.

“Grazie alla alta flessibilità del sistema, oltre agli svuotamenti tecnici di fine turno, è possibile compensare le eventuali differenze nei tempi di processo grazie ai polmoni di accumulo intermedi che caratterizzano il layout del convogliatore. Inoltre, il sistema di comando e controllo integrato nell’impianto, oltre a collegare tutte le varie macchine, consente l’acquisizione dei dati in linea e l’associazione di essi con il codice assegnato alla singola bilancella. Tali dati sono poi restituiti al sistema gestionale durante la fase

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ipcm La centrale vernici. La fase di applicazione dei prodotti vernicianti avviene all’interno di tre cabine (applicazione primer, base colorata, trasparente) con robot forniti da CMA Robotics.

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di scarico”, spiega Stefano Gerletti di Futura Convogliatori Aerei.

Vernice trasparente all’acqua: un’importante sfida tecnologica  “Una piccola parte della nostra produzione è verniciata a polvere, ma oltre il 90% dei componenti che produciamo sono verniciati a liquido con applicazione elettrostatica. Data la nostra forte enfasi sull’impatto ambientale e la sostenibilità, abbiamo scelto di utilizzare esclusivamente vernici a base acqua, affidandoci a Vernici Caldart di Pojana Maggiore (VI)”, dichiara Ciuffi. “Abbiamo già trovato la giusta soluzione per la nostra produzione per quanto riguarda primer e colore. La vera sfida è stata trovare un top-coat trasparente bicomponente acrilico che si adattasse alla nostra produzione. Il top-coat trasparente all’acqua è un prodotto molto innovativo dal punto di vista tecnologico che però presenta una serie di problematiche soprattutto dovute all’ingiallimento nel tempo. Attraverso un processo di ricerca e sviluppo e dopo svariati test, siamo riusciti a superare queste sfide e a individuare la giusta soluzione per garantire la qualità e la durabilità del trasparente. Questo successo rappresenta un importante passo avanti nella nostra ricerca di finiture di alta qualità e rispettose dell’ambiente”, conclude Elena Ciuffi.

Trattamento acque: un pilastro essenziale per la sostenibilità ambientale

“La nostra sensibilità all’impatto ambientale si riflette in ogni fase della nostra produzione. Stiamo attivamente cercando di ridurre la nostra impronta ecologica e migliorare la sostenibilità dei nostri processi produttivi. A tal proposito, abbiamo in programma di installare a breve una serie di pannelli fotovoltaici per coprire parte del fabbisogno energetico del nuovo impianto di verniciatura” – prosegue Ciuffi. Per quanto riguarda la fase di verniciatura, La Marzocco si è affidata al know-how di Water Energy per l’installazione di svariate soluzioni innovative per il trattamento delle acque. L’azienda bolognese specializzata nella progettazione di impianti

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Unità di controllo dell’applicazione e il PLC dell’impianto di trattamento acque fornito da Water Energy.

per il trattamento delle acque di cabina, ha fornito tre defangatori della serie Skimmerflot 3000, uno per ogni cabina di applicazione.

“I defangatori Skimmerflot operano per effetto di una separazione meccanica del fango dall’acqua, permettendone l’emersione e l’eliminazione per mezzo di un sistema di scrematura delle particelle surnatanti, in continuo, e successivo accumulo in appositi contenitori ove sono alloggiati sacchi drenanti. Al fine di facilitare la separazione degli inquinanti ed il galleggiamento del fango, Water Energy utilizza aria micronizzata iniettata direttamente sia all’interno del circuito di alimentazione che sul fondo della vasca di reazione per facilitare il galleggiamento del fango prodotto”, afferma Tommaso Ponara, titolare di Water Energy.   “Abbiamo inoltre installato un sistema automatico di demineralizzazione sul tunnel di pretrattamento con l’obiettivo di mantenere in ricircolo l’acqua demineralizzata utilizzata nell’ultima fase di risciacquo così da garantire la qualità dell’acqua di risciacquo ed evitare che la presenza di eventuali residui impedisca l’adesione ottimale della vernice”, continua Ponara.   Le vernici a base acqua tendono a generare più schiuma rispetto alle vernici a base solvente, poiché contengono tensioattivi che mantengono la

vernice fluida e favoriscono la sua adesione al pezzo durante l’applicazione. “Tuttavia, dal nostro punto di vista è possibile gestire efficacemente questo aspetto mediante un attento e preciso studio della chimica. Water Energy ha fornito una serie di prodotti chimici tra cui flocculanti, denaturanti, antischiuma e correttore di pH che funge anche da sanificante”.  L’aggiunta di flocculante aiuta a raggrumare il fango prodotto nella cabina di verniciatura, il denaturante impedisce alla vernice di rimanere appiccicosa una volta a contatto con l’acqua, favorendo la formazione di microfiocchi che galleggiano nella vasca di raccolta presente nella cabina. In questo modo, la pompa dell’impianto ricircola l’acqua senza rimettere in circolo il fango. Successivamente, un sistema di flottazione separa ulteriormente il fango galleggiante, che viene poi inviato allo Skimmerflot dove viene raclato e depositato in una vasca di raccolta dedicata. Questo processo consente di ottenere un eluato con una maggiore solidità, riducendo l’umidità residua nel fango e migliorando la sua drenabilità una volta raccolto in sacchi per lo smaltimento. L’impianto è stato concepito con le logiche Industry 4.0 e permette di monitorare e intervenire da remoto per risolvere qualsiasi problema che possa sorgere, nonché visualizzare i parametri di processo ed eventuali anomalie.

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Water Energy ha fornito tre defangatori della serie Skimmerflot 3000, uno per ogni cabina di applicazione.

“Inoltre, La Marzocco ha aderito ad un programma Plastic Free per ridurre l’impatto ambientale della sua attività. Forniamo fustini pieni in cambio di quelli vuoti per favorire il riutilizzo, evitando così lo smaltimento della plastica. In caso di fustini danneggiati, ci impegniamo a riciclarli per altre attività, garantendo una gestione responsabile dei rifiuti e promuovendo la sostenibilità ambientale”, conclude Tommaso Ponara.

Qualità, sostenibilità e innovazione

La nuova linea di verniciatura operativa soltanto da qualche settimana è il frutto di mesi di lavoro e test tecnologici condotti da parte di tutte le aziende coinvolte. “Dopo un’attenta ricerca di mercato, abbiamo scelto Silvi come partner a cui affidarci per la progettazione e installazione dell’impianto. Il team di Silvi si è inoltre dimostrato disponibile ad introdurci e ad accompagnarci nel mondo della verniciatura, un settore in cui avevamo poca esperienza e poche conoscenze tecniche. Siamo soddisfatti anche della collaborazione con tutti gli altri partner che hanno lavorato all’impianto e che hanno contribuito al successo del progetto”.

“La nuova linea di verniciatura rappresenta un passo importante per La Marzocco, poiché ha permesso di risolvere molte delle sfide logistiche e legate alla qualità che incontravamo con i verniciatori conto terzi esterni. L’aumento della produzione anno dopo anno, e la crescente richiesta di finiture personalizzate per la linea Home, rendono l’impianto essenziale per mantenere elevati standard qualitativi e per evitare interruzioni nella produzione.

Uno dei prossimi obiettivi è ottenere la certificazione B Corp, che identifica le aziende che si impegnano a misurare e considerare le proprie performance ambientali e sociali con la stessa attenzione tradizionalmente riservata ai risultati economici. Questo impegno si riflette nelle scelte di utilizzare vernici all’acqua, nel sistema di trattamento acque installato, nell’adesione al programma Plastic Free di Water Energy e nell’installazione di pannelli solari”, conclude Ciuffi.

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Dopo la verniciatura, i componenti passano alla fase di assemblaggio.
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Lo showroom de La Marzocco.

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Vernici in polvere bio: la prossima frontiera per affrontare le emissioni Scope 3?

Sally Put

Axalta Coating Systems GmbH, Basilea - Svizzera sally.put@axalta.com

Per aiutare i propri clienti a ridurre al minimo l’impatto ambientale, Axalta ha sviluppato Alesta® BioCore™, una nuova gamma vernici in polvere derivate da rifiuti organici non alimentari che sostituiscono le tradizionali resine poliestere. Un’alternativa basata su materiali naturali che riduce le emissioni di CO2 fino al 25%.

Irivestimenti superficiali sono, in un certo senso, gli eroi non celebrati del mondo dell’edilizia e dell’architettura.

Anche se forse non sono la prima cosa che viene in mente quando si pensa a un bel design, essi svolgono un ruolo cruciale nel migliorare l’estetica e la durabilità delle superfici.

Inoltre, le strutture che resistono alla prova del tempo sono

intrinsecamente più sostenibili, e i rivestimenti superficiali di alta qualità possono supportare questo obiettivo.

Gli stessi requisiti prestazionali associati ai rivestimenti superficiali devono essere conciliati con requisiti sostenibili sempre più rigorosi. Ma in che modo possono contribuire anche agli obiettivi ecologici di un progetto? La risposta è: più di quanto si pensi.

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ARCHITECTURE
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© Axalta

L’ascesa della sostenibilità

Nel giro di pochi anni, la sostenibilità è passata dall’essere una preoccupazione periferica a una delle principali priorità dell’industria dei rivestimenti e dei suoi clienti. In questi settori, le aziende sono alla continua ricerca di modi per ridurre il proprio impatto ambientale, eliminare gli sprechi e utilizzare le risorse in modo più efficiente. Inoltre, sono sempre di più le persone che desiderano lavorare con imprese sostenibili, quindi è necessario migliorare continuamente, al fine di rimanere competitivi. Sullo sfondo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, le aziende si trovano ad affrontare una pressione crescente

per dimostrare il proprio impatto rispetto agli obiettivi di emissioni. Questa esigenza di trasparenza è al centro di un’intensa ricerca atta ad identificare potenziali opportunità di miglioramento.

Facile come contare fino a (Scope) 3 Le aziende del settore architettonico e manifatturiero hanno compiuto enormi progressi nella lotta alle emissioni. Eppure, anche considerando l’impatto aggiuntivo delle riduzioni delle emissioni Scope 2, la riduzione delle emissioni Scope 3 ha comunque più potenziale, perché esse rappresentano la quota maggiore delle emissioni complessive.

Sebbene ciò rappresenti un’opportunità inestimabile, comporta anche un’ulteriore complessità: richiede che un’azienda guardi all’intera catena del valore e al modo in cui ogni passaggio contribuisce all’impatto complessivo. Un gran numero di emissioni risiede nelle materie prime che compongono le soluzioni di verniciatura in polvere, mettendo chiaramente a fuoco l’importanza strategica delle catene di approvvigionamento.

Piccoli cambiamenti, grandi risultati Nella composizione delle vernici in polvere convenzionali, gran parte del carbonio incorporato è contenuto nelle resine poliestere,

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che sono un ingrediente chiave. Cogliendo un’opportunità, Axalta ha sviluppato Alesta® BioCore™1, un portfolio di soluzioni derivate da rifiuti organici non alimentari.

Sostituendo le tradizionali resine poliestere con un’alternativa basata su materiali naturali, che intrinsecamente producono meno CO2 rispetto alle loro controparti fossili, è possibile ottenere una riduzione di emissioni fino al 25%. È possibile accedere a tali vantaggi immediatamente e senza alcun calo delle prestazioni passando ad Alesta BioCore, poiché offre le stesse proprietà e vantaggi. Per i clienti che mirano a ridurre le emissioni Scope 3, offre un percorso efficace e immediato per raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità.

La filiera verde

All’inizio del 2024, Axalta è diventata il primo produttore nel settore delle vernici in polvere a ricevere la certificazione internazionale di sostenibilità

ISCC PLUS (International Sustainability and Carbon Certification) per le sue pratiche di approvvigionamento di materie prime di origine biologica. Con i clienti che si concentrano sempre di più sulla lotta alle emissioni Scope 3, l’attrattiva delle pratiche di approvvigionamento verificabili e completamente tracciabili continuerà a crescere.

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Impiegare materie prime ottenute da rifiuti non alimentari può essere visto come una scelta più responsabile, in quanto non crea alcun onere aggiuntivo sull’approvvigionamento alimentare.

Alesta® BioCore™

Alesta BioCore – in vendita in Europa dal 21 maggio 2024 – fornisce un’alternativa sostenibile ai prodotti contenenti resine in poliestere basate su combustibili fossili. La gamma include:

 Alesta SD BioCore Architectural SuperDurable, vernici in polvere a base biologica super durature formulate con pigmenti per esterni ad alte prestazioni e della massima qualità. Questa linea di prodotti certificati Qualicoat Classe II e AAMA 2604 offre un’eccezionale resistenza agli agenti atmosferici e ai raggi UV ed è coperta da una garanzia fino a 25 anni;

 Alesta AP BioCore Architectural, rivestimenti in polvere a base biologica formulati con pigmenti per esterni di alta qualità. Progettati per substrati architettonici esterni e strutture esterne come i cladding, sono conformi a standard Qualicoat Classe I, AAMA 2603 e GSB Florida 1 (Standard) e coperti dalla garanzia fino a 15 anni;

 Alesta IP BioCore Industrial, vernici in polvere a base biologica per applicazioni industriali esterne, che offrono eccellente resistenza agli agenti atmosferici, proprietà meccaniche per la durabilità all’esterno e reattività di prim’ordine.

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TIGERator: lo strumento online definitivo per la configurazione di superfici 3D

Da un’intervista con Daniel Pelikan TIGER Coatings GmbH & Co. KG, Wels – Austria

Il nuovo TIGERator consente di creare in tempo reale dei rendering realistici di prodotti verniciati con finiture in polvere TIGER Drylac®. Pone dunque fine ai lunghi processi decisionali e di brainstorming, consentendo di scegliere in pochi secondi differenti colori, livelli di brillantezza e texture superficiali direttamente nel browser web, al fine di individuare la vernice in polvere perfetta per ogni progetto.

Nel dinamico panorama del design industriale, è spesso complicato immaginare la finitura perfetta per ogni progetto. Tuttavia, grazie ai progressi tecnologici, in particolare nel campo della visualizzazione 3D e del rendering digitale, questo processo è diventato notevolmente più semplice.

Durante il primo giorno di PaintExpo, la principale fiera dedicata alle tecnologie di verniciatura e rivestimento industriale tenutasi presso il centro espositivo di Karlsruhe (Germania) dal 9 al 12 aprile 2024, TIGER ha presentato il suo nuovo strumento digitale: TIGERator rappresenta un significativo passo avanti nel campo della visualizzazione della verniciatura a polvere. Basandosi su un software precedente, che consentiva agli

utenti di caricare render 3D dei propri progetti e sperimentare diversi colori e finiture, TIGERator offre ora una soluzione ancora più completa.

Gli utenti possono ora accedere a una vasta libreria di oggetti già caricati sulla piattaforma e applicare rappresentazioni digitali delle vernici in polvere TIGER Drylac® con un’ampia gamma di colori, effetti e texture.

Il nuovo strumento di visualizzazione digitale TIGERator Digitalizzando le superfici del mondo reale e semplificando il processo di applicazione delle finiture, TIGERator offre nuove possibilità per visualizzare e creare concetti di design.

Originariamente concepito come soluzione per architetti e progettisti di

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© TIGER Coatings

prodotto, questo strumento si è evoluto per soddisfare un pubblico più ampio, compresi i verniciatori conto terzi. TIGERator fornisce infatti uno strumento indispensabile per il processo (spesso lungo) di selezione dei materiali, che può quindi essere reso molto più efficiente – migliorando così il servizio clienti.

TIGERator è il perfetto complemento digitale alle tradizionali cartelle colori, distinguendo chiaramente TIGER dalla concorrenza. Ciò completa inoltre il ciclo di sostenibilità, diminuendo sostanzialmente il consumo di carta attraverso un utilizzo minimo di carte a colori stampate. La chiave della sua efficacia risiede nella sua semplicità e nel suo realismo. Le superfici digitali incluse nello strumento si basano su scansioni reali di superfici verniciate a polvere, fornendo agli utenti un livello di precisione senza precedenti. Con pochi semplici passaggi, gli utenti possono ottenere un’anteprima realistica e completa della finitura desiderata, che costituisce un valido aiuto nel processo decisionale, consentendo loro di visualizzare l’aspetto finale di un prodotto prima che inizi qualsiasi lavoro effettivo.

“Le superfici digitali incluse nello strumento si basano su scansioni reali

di superfici verniciate a polvere, offrendo l’opportunità unica di rivestire oggetti renderizzati con un clic del mouse o tramite tocco sullo schermo. In pochi passaggi, gli utenti possono finalmente ottenere un’anteprima realistica e di una varietà di finiture in polvere TIGER applicate su modelli 3D, per dare vita alla loro visione. Inoltre, le sue capacità si espanderanno nel prossimo futuro, con l’introduzione di colori metallizzati”, ha dichiarato Daniel Pelikan, Online Marketing Specialist di TIGER.

TIGERator è facile da usare

Il processo di utilizzo di TIGERator è semplice e intuitivo. Gli utenti iniziano selezionando un modello 3D dall’ampia libreria, suddivisa per aree di applicazione quali architettura, elementi di design, mobili, trasporti, industria generale, ecc. Una volta scelto il modello, gli utenti possono sfogliare l’ampia gamma di prodotti TIGER Drylac® e selezionare i colori, le texture (ad esempio ruvida, martellata e fine) e gli effetti desiderati. Tramite una semplice interfaccia a trascinamento, gli utenti possono applicare la finitura scelta e controllare il modello 3D da tutte le angolazioni, ruotandolo secondo necessità.

77 international PAINT&COATING magazine - MAY/JUNE 2024 - N. 87 HIGHLIGHT OF THE MONTH
La selezione della finitura desiderata. © TIGER Coatings

Lo strumento permette di applicare differenti finiture alle diverse parti che compongono il modello selezionato ed esaminare il risultato con una fonte luminosa proveniente dall’alto, per capire come il riflesso ne influenzerà l’aspetto. Inoltre, è possibile anche sfruttare una funzionalità di realtà aumentata (AR), che consente di visualizzare modelli 3D in ambienti reali, fornendo informazioni preziose su scala e aspetto. “Volevamo garantire ai clienti la possibilità di esaminare l’aspetto di una particolare finitura su un oggetto reale. Ad esempio, si può scattare una foto alla propria auto, selezionare una finitura per la ruota e posizionarla davanti ad essa”, ha spiegato Pelikan. Una volta soddisfatti del design, gli utenti possono scaricarlo con un solo clic, condividerlo con collaboratori e clienti oppure possono consultare la scheda tecnica del prodotto e acquistarlo direttamente nel TIGER Webshop.

TIGERator è accessibile a tutti

Una delle caratteristiche principali di TIGERator è la sua accessibilità. Lo strumento funziona interamente all’interno di un browser, eliminando la necessità di installare e aggiornare software. Ciò significa che gli utenti possono usarlo subito su desktop o su dispositivi mobili con

una connessione Internet, semplificando la collaborazione con clienti e partner. “Il rendering è basato sul web e in tempo reale, senza alcun servizio paragonabile disponibile sul mercato. Già da tre anni offrivamo le nostre vernici come scansioni digitali, file che pesano più di 50 megabyte e fino ad oggi utilizzati soprattutto da architetti e product designer. È stata un’ottima soluzione per loro perché, aggiungendo le finiture desiderate sul loro modello digitale, potevano comprendere l’aspetto dei colori, la struttura della superficie e la sua brillantezza in modo realistico”, ha aggiunto Pelikan. “Ma la versione precedente richiedeva un software specifico e una licenza, nonché qualcuno in grado di utilizzarlo e creare modelli e render 3D. Quindi non era accessibile a tutte le aziende o a tutti gli architetti. Ma ora abbiamo installato uno scanner 3D nella nostra sede, quindi ogni pannello o nuovo prodotto è scansionato e caricato sullo strumento, in modo che gli utenti non debbano farlo da soli”.

Dai campioni digitali a quelli reali “TIGERator rappresenta un progresso rivoluzionario nella visualizzazione delle vernici in polvere, offrendo agli utenti uno strumento semplice ma potente per dare vita alle loro visioni. Con la sua rappresentazione

78 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine
© TIGER Coatings
Un esempio di applicazione virtuale della vernice in polvere su un prodotto.

Come utilizzare TIGERator, in breve

1. Aprire la pagina web di TIGERator: www.tigerator.com;

2. Cercare il modello in un’ampia libreria 3D, suddivisa in aree di applicazione tra cui architettura, mobili, trasporto, mobili, industria generale, ecc;

3. Decidere quale modello rivestire digitalmente con la vernice in polvere TIGER Drylac®;

4. Sfogliare l’ampia gamma di prodotti TIGER Drylac® e selezionare la finitura appropriata;

5. Trascinare e rilasciare sulla superficie desiderata, visualizzarla da tutte le angolazioni ruotandola e girandola;

6. Scaricare il progetto con un clic o condividerlo facilmente con clienti e partner;

7. Visitare il webshop TIGER e sfruttare la possibilità di ordinare campioni verniciati con TIGER Drylac®, scaricare TIGER Digital Finishes per programmi di rendering CGI o acquistare direttamente la finitura in polvere;

realistica, facilità d’uso e accessibilità, è pronto a rivoluzionare il modo in cui designer, architetti e produttori affrontano la selezione e l’applicazione della finitura”, ha concluso Pelikan. “Sebbene fornisca una rappresentazione incredibilmente realistica del prodotto finale, può verificarsi un certo grado di variazione, a seconda della qualità del dispositivo di visualizzazione. Per garantire la completa soddisfazione, offriamo dunque la possibilità di richiedere un campione reale, consentendo agli utenti di verificarne in prima persona il colore, l’effetto, la brillantezza e la struttura della vernice selezionata”.

Scansiona il QR Code per vedere tutto ciò che gli utenti possono ottenere con TIGERator in solo 1 minuto e 45 secondi

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© TIGER Coatings

La verniciatura della fibra di carbonio: tecnologie e soluzioni per preservare performance ed eleganza

Scegliere i giusti prodotti e processi di verniciatura della fibra di carbonio è cruciale per preservarne le proprietà e valorizzarne l’aspetto. Un ciclo accurato, dall’applicazione del primer 30100 CARBON PRIMER TRX FILLER al trasparente 30102 CARBON LOOK FINISH, assicura una finitura di alta qualità e resistenza agli agenti atmosferici. Inoltre i primer già pigmentati 30101 Carbon Grey Filler e 30103 Carbon Black Filler offrono la possibilità di sperimentare una vasta gamma di effetti e finiture. L’obiettivo di Lechler è fornire soluzioni che migliorino le caratteristiche estetiche e meccaniche della fibra di carbonio e permettano personalizzazioni creative.

La fibra di carbonio, grazie alle sue eccezionali proprietà di resistenza e leggerezza, è sempre più utilizzata in svariati settori, dall’automobilistico all’aeronautico, fino al design e alla produzione di beni di consumo di alta gamma. Tuttavia, per mantenere inalterate nel tempo le sue caratteristiche e per esaltarne l’aspetto estetico, in particolare la sua distintiva trama, è fondamentale adottare un ciclo di verniciatura adeguato. La scelta di prodotti e tecniche appropriate nel ciclo di verniciatura della fibra di carbonio è quindi cruciale non solo per preservare le sue proprietà meccaniche e strutturali, ma anche per valorizzare l’aspetto

estetico di questo materiale innovativo, rendendolo ideale per applicazioni che richiedono sia performance che eleganza. Il processo di verniciatura deve iniziare con una preparazione accurata della superficie che comporta un’adeguata carteggiatura della matrice di resina in cui la fibra di carbonio è “affogata”. Infatti, una delle principali sfide nella lavorazione della fibra di carbonio è legata alla presenza di porosità e irregolarità sulla sua superficie, che possono compromettere l’integrità strutturale e l’aspetto visivo dei pezzi finiti. Dopo una carteggiatura adeguata e lo sgrassaggio della superficie, il ciclo applicativo prevede l’applicazione di un primer ad

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80 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine © Lechler SPECIAL ISSUE ON ARCHITECTURE & DESIGN

alto riempimento: 30100 CARBON PRIMER TRX FILLER. L’impiego di questo primer ad alto spessore aiuta a colmare queste imperfezioni, creando una superficie liscia e uniforme che migliora l’adesione delle successive applicazioni di vernice. Inoltre, la sua elevata trasparenza garantisce che il caratteristico aspetto tessuto della fibra di carbonio rimanga visibile, mantenendo così l’estetica desiderata. Questo tipo di primer è progettato per migliorare le prestazioni e l’estetica dei componenti in fibra di carbonio, offrendo vantaggi significativi in termini di finitura superficiale e durabilità del prodotto finale. Grazie alle sue proprietà di riempimento e alla sua elevata trasparenza, questo primer rappresenta una soluzione efficace per ottimizzare la produzione e garantire risultati di alta qualità nei settori più esigenti, come il settore automobilistico e il design di prodotto. Dopo aver completato con cura la carteggiatura e lo sgrassaggio del primer, si è pronti per il passo successivo: l’applicazione della finitura trasparente, identificata dal codice 30102 CARBON LOOK FINISH. Questa fase del processo è cruciale per ottenere un risultato finale di elevata qualità. La finitura 30102 è stata appositamente formulata per offrire una brillantezza eccezionale, capace di esaltare la bellezza e la complessità della trama della fibra di carbonio.

La finitura trasparente 30102 si distingue per la sua elevata resistenza agli agenti atmosferici. Questo significa che il pezzo finito sarà in grado di mantenere la sua

integrità e il suo aspetto, senza subire degradazioni dovute all’esposizione naturale, all’umidità, alle variazioni di temperatura e altri fattori ambientali. Inoltre, la sua altissima durezza superficiale la rende resistente ad abrasioni, graffi e usura, garantendo così una lunga durata e mantenendo inalterata la bellezza del manufatto verniciato nel tempo.

L’offerta si completa con due primer già pigmentati specifici per l’applicazione su fibra di carbonio: 30101 Carbon Grey Filler e 30103 Carbon Black Filler. I primer 30101 e 30103 sono facilmente sovra verniciabili con le finiture e le basi opache del sistema Lechsys e Lechsys Effect. Questa compatibilità permette agli utilizzatori finali di sperimentare una vasta gamma di effetti e finiture, dai più semplici colori pastello fino a raggiungere gli effetti più sofisticati, garantendo cicli laccati di altissima qualità. L’obiettivo di Lechler è quello di offrire soluzioni che non solo proteggano e migliorino le caratteristiche meccaniche e estetiche della fibra di carbonio, ma che permettano anche di personalizzare l’aspetto finale del prodotto, rispondendo così alle diverse esigenze creative e progettuali.

Con l’obiettivo di offrire soluzioni che non solo proteggano e migliorino le caratteristiche meccaniche e estetiche della fibra di carbonio, ma che permettano anche di personalizzare l’aspetto finale del prodotto, Lechler ha lanciato una serie di prodotti di elevata qualità.

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L’industria che orbita intorno al mondo del design: trend e influenze dalla Milano Design Week 2024

Potremmo immaginare il mondo del design come un gigantesco pianeta intorno al quale orbitano i satelliti degli altri comparti dell’industria che si adattano alle sue esigenze, seguendolo e traendone ispirazione. Questo perché il settore in questione è caratterizzato da una forte attitudine a istituire ed enfatizzare trend che, come in una reazione a catena, coinvolgono tanti rami dell’economia. E siccome ogni pianeta ha bisogno del suo universo, il team di ipcm® è andato a visitarlo: il Salone del Mobile ci ha affascinati e resi consapevoli del ruolo da assoluto protagonista che il design ha nel guidare le tendenze estetiche di intere sezioni del mercato.

La Milan Design Week attrae ogni anno visitatori desiderosi di scoprire le ultime tendenze del mondo del design e dell’arredamento. Consapevoli dell’importanza dell’evento, il team di ipcm®_International Paint&Coating Magazine si è immerso nell’atmosfera frenetica del Salone del Mobile e ha esplorato le installazioni e le esposizioni del Fuori Salone per identificare le tendenze più rilevanti e interessanti. Attraverso incontri con designer, aziende ed esperti, abbiamo delineato una panoramica sulle direzioni che sta prendendo il design contemporaneo. In questo articolo abbiamo voluto riassumere quelli che sembrano essere i suoi trend che, inevitabilmente, investiranno le aziende che fanno parte dell’intera filiera di produzione: dalla materia prima, alla manifattura, fino al nostro settore di interesse, quello della finitura.

Interior design ed edilizia: la sostenibilità come file rouge L’interesse per materiali e processi sostenibili è in costante crescita, sia per l’interior design sia per la progettazione di edifici ed importanti progetti architettonici. Designer e architetti stanno integrando sempre più materiali riciclati, biodegradabili e a basso impatto ambientale nei loro progetti. La bioedilizia, la branca dell’architettura che si occupa dell’ideazione e costruzione di edifici in grado di limitare i danni ambientali, utilizza

HIGHLIGHT OF THE MONTH
Ilaria Paolomelo e Giulia Gentile, ipcm®
© Saverio Lombardi Vallauri / Salone del Mobile.Milano

prevalentemente materiali naturali come legno, pietra e argilla. Questi progetti promuovono l’efficienza energetica e il benessere umano, attraverso l’isolamento termico efficace, l’ottimizzazione dell’orientamento dell’edificio per sfruttare al massimo l’energia solare passiva e l’uso di tecnologie energetiche rinnovabili come pannelli solari e sistemi di raccolta delle acque piovane.

Un aspetto chiave è il biodesign, che integra elementi naturali negli edifici per migliorare la sostenibilità e la qualità dell’aria interna, promuovendo la salute e il benessere degli occupanti. I progetti concepiti in quest’ottica possono includere la creazione di giardini verticali, tetti verdi, sistemi di fitodepurazione delle acque reflue e l’uso di sistemi di ventilazione naturale.

Tecnologia integrata, ma in modo discreto

Al Salone del Mobile 2024, una tendenza dominante che ha catturato l’attenzione dei visitatori è stata l’integrazione sempre più sofisticata della tecnologia nel design d’interni. L’innovazione abbraccia la praticità e l’estetica, con la domotica, la realtà aumentata e la stampa 3D che si fondono armoniosamente per creare esperienze abitative all’avanguardia. La tecnologia non è più solo una caratteristica aggiuntiva, ma diventa parte integrante dell’esperienza abitativa, rendendo le case più intelligenti e funzionali. Tuttavia, c’è anche una sottile rivoluzione in atto: la tecnologia è incorporata in modo discreto, fondendosi delicatamente con l’ambiente

circostante. Gli apparecchi elettronici e le soluzioni domotiche non sono più oggetti isolati, ma si integrano fluidamente nel design delle case, rispettando l’eleganza e l’armonia degli spazi. Questo approccio riflette una sensibilità crescente verso un’estetica senza tempo, dove la tecnologia si mostra al servizio del comfort e della funzionalità.

Riscoprire la natura

Questa tendenza rappresenta una risposta tangibile al crescente desiderio di riconnettersi con l’ambiente naturale anche all’interno degli spazi domestici. Le forme organiche e l’uso di materiali che evocano elementi naturali hanno assunto un ruolo di primo piano nel panorama del design, evidenziando un’armoniosa fusione tra l’ambiente costruito e quello naturale. Materiali come legno, pietra, terrazzo e rattan sono stati protagonisti nelle creazioni esposte, trasmettendo una sensazione di calma e autenticità. Questa predilezione per i materiali naturali è stata accompagnata dall’integrazione di texture tattili, che non solo aggiungono comfort agli spazi, ma contribuiscono anche a stimolare i sensi e ad arricchire l’esperienza estetica complessiva. Parallelamente, la palette cromatica ha subito una trasformazione verso tonalità terrose e naturali, con variazioni di verde, terracotta e ocra che hanno dominato gli ambienti espositivi. Questi colori riflettono il desiderio umano di riconnessione con la natura e creano atmosfere accoglienti e rassicuranti, invitando al relax e alla contemplazione.

83 international PAINT&COATING magazine - MAY/JUNE 2024 - N. 87 HIGHLIGHT OF THE MONTH
© AdobeStock
I giardini verticali sono sempre più richiesti nel contesto del biodesign, un approccio progettuale che integra elementi naturali negli edifici con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità e la qualità dell’aria interna, oltre a promuovere la salute e il benessere degli occupanti.

Il design ispirato alla natura rappresenta un’importante evoluzione nel panorama dell’arredamento e dell’architettura, offrendo uno spazio riflessivo in cui gli individui possono trovare una fuga dalla frenesia della vita moderna e riscoprire un senso di equilibrio e benessere. A testimonianza di tale tendenza, gran parte degli stand presenti al Salone del Mobile omaggiavano la natura includendo pareti di verde verticali, piante imponenti e pietre naturali.

Design dinamico: versatilità e adattabilità per un mondo in evoluzione

Questa edizione del Salone del Mobile ha visto l’affermarsi della multifunzionalità nel design degli spazi abitativi e degli oggetti. Questo trend riflette una consapevolezza crescente delle mutevoli esigenze di un mondo in rapida evoluzione. Gli ambienti domestici e gli arredi non sono più concepiti staticamente, ma piuttosto in modo dinamico e flessibile, per adattarsi alle diverse attività e situazioni della vita quotidiana. Le soluzioni di design multifunzionali offrono versatilità e praticità perché consentono agli utenti di massimizzare lo spazio disponibile e di soddisfare una gamma più ampia di esigenze senza compromettere lo stile o l’estetica. Questa filosofia si riflette in mobili che si trasformano per adattarsi a diverse funzioni, come divani letto o tavoli allungabili, e in spazi abitativi che possono essere riorganizzati per servire a scopi diversi, come trasformare un soggiorno in una sala riunioni o in uno spazio di lavoro da remoto. La multifunzionalità non solo ottimizza l’utilizzo dello spazio, ma promuove anche uno stile di vita più sostenibile, riducendo la necessità di possedere una vasta gamma di oggetti e facilitando la transizione verso uno stile di vita più minimalista e consapevole. In definitiva, la multifunzionalità rappresenta un’importante evoluzione nel design degli interni, rispondendo alle esigenze mutevoli e alle sfide della vita moderna con soluzioni creative.

Accenti di colore audaci: il trionfo dell’arancione corallo e del burgundy Nonostante la persistente popolarità dei colori neutri per le pareti e i mobili principali, durante la Milano Design Week 2024 è emerso un trend chiave: l’uso di tonalità audaci e vibranti per infondere vivacità e personalità agli interni. Tra questi, l’arancione corallo e il burgundy si sono imposti come grandi protagonisti della manifestazione milanese. L’arancione, una tonalità spesso considerata difficile da abbinare, è stata accolta con entusiasmo dai grandi marchi del made-in-Italy come Zanotta, Cassina, Poltrona Frau e Magis.

84 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine SPECIAL ISSUE ON ARCHITECTURE & DESIGN
©Paolo Riolzi / Salone del Mobile.Milano
Al Salone del Mobile, Smeg ha voluto, attraverso il proprio stand, omaggiare la natura includendo pareti di verde verticali e piante.

Questo colore solare e allegro ha riscaldato l’animo e aggiunto un tocco di freschezza agli spazi espositivi. Il contenitore Z24 727 di Muller van Severen per Zanotta e le riedizioni delle sedie Puppy o Bobo di Cini Boeri proposte da Magis in versione corallo, omaggio orchestrato da Loro Piana nello showroom milanese, ne sono stati esempi lampanti. La presenza dell’arancione corallo ha dimostrato che questo colore potrebbe presto trovare spazio anche nelle nostre case, portando con sé un senso di calore e gioia che trasforma l’atmosfera circostante. Il burgundy ha invece conquistato i tessuti delle tende, ma anche le pareti verniciate, creando ambienti avvolgenti e ricchi di personalità. Con la sua eleganza senza tempo, questo colore profondo e sofisticato è stato scelto dai principali brand per conferire un senso di accoglienza e raffinatezza agli spazi. Perfetto per chi desidera un’atmosfera lussuosa, il bordeaux riesce a esprimere sia modernità che tradizione. Marchi come Minotti, Gallotti&Radice, LAGO e Baxter hanno abbracciato questa tonalità per le loro collezioni 2024. Se in fiera questo colore si è mescolato con altre cromie come l’arancio e il verde, al Fuorisalone non ha avuto rivali. Sabato De Sarno, direttore creativo di Gucci, ha celebrato il rosso più tenebroso dedicandogli il titolo della presentazione, “Rosso Ancora”, e rieditando cinque icone del design italiano in bordeaux, consacrandolo come il nuovo colore distintivo della label.

Il design rivolto al benessere umano

Al Salone del Mobile 2024, il benessere fruibile negli spazi abitativi ha assunto un ruolo di primaria importanza, rispecchiando un crescente interesse nel creare ambienti che favoriscano la salute fisica e mentale. Questo trend si traduce in progetti attentamente concepiti per promuovere lo star bene degli occupanti, con

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Il contenitore Z24 727 progettato da Muller van Severen per Zanotta si distingue per la sua vivace tonalità e il design audace.

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un’attenzione particolare alla luce naturale, alla ventilazione e alla creazione di ambienti che inducano calma e concentrazione. Gli ambienti sono progettati per massimizzare l’apporto di luce naturale, utilizzando ampie finestre e sistemi di illuminazione che replicano la luce del sole per migliorare l’umore e aumentare i livelli di energia. La qualità dell’aria è ottimizzata attraverso sistemi avanzati di filtraggio e l’utilizzo di materiali eco-sostenibili che garantiscono un ambiente interno salubre e privo di inquinanti.

La rivoluzione del processo produttivo: l’importanza della qualità, dalla materia prima al prodotto finale

Un altro trend significativo è l’importanza crescente del processo produttivo dall’inizio alla fine, con una particolare attenzione alla qualità

delle materie prime e alle lavorazioni. Questo approccio mette in luce la necessità di mettere a punto processi produttivi ottimizzati e controllati, in grado di garantire un elevato standard di qualità, funzionalità ed estetica nei prodotti finiti. La consapevolezza di come la bellezza e la funzionalità di un oggetto derivino direttamente dalla qualità delle materie prime utilizzate e dai metodi di lavorazione adottati sta diventando sempre più diffusa. Ciò si traduce in una maggiore attenzione alla ricerca e alla selezione delle migliori materie prime disponibili sul mercato, nonché all’implementazione di processi produttivi avanzati e sostenibili. Questo approccio riflette un impegno verso la creazione di prodotti di alta qualità che non solo soddisfino le esigenze estetiche e funzionali degli utenti, ma che promuovano anche la sostenibilità e il benessere dell’ambiente e delle persone.

Come risponde il settore della finitura?

Come abbiamo scritto nell’introduzione dell’articolo, il mondo del design detta tendenza e muove moltissimi altri comparti dell’industria e dell’economia provocando una reazione a catena. Così anche il settore della finitura è travolto dalle tendenze delle quali il design si fa portatore. La sostenibilità, fulcro di questa edizione della Milano Design Week, non è certamente un tema nuovo al comparto della finitura, ma l’evento, con la sua attenzione all’ambiente pare aver rappresentato un’ulteriore spinta verso pratiche responsabili.

Negli ultimi anni, ipcm® ha presentato nelle sue riviste articoli inerenti allo sviluppo di vernici più sostenibili, come quelle a base acqua che stanno diventando sempre più popolari poiché emettono meno COV, riducendo così l’impatto. Inoltre, le aziende del settore stanno lavorando per ridurre i rifiuti durante la fase di finitura e il consumo di prodotti vernicianti, ottimizzando i processi produttivi e adottando soluzioni di confezionamento più sostenibili. Le tecnologie che riducono il consumo energetico durante la produzione delle vernici stanno diventando sempre più diffuse, con l’uso di impianti più efficienti e pratiche di gestione energetica. Inoltre, le aziende stanno sviluppando soluzioni per il riciclo delle vernici esauste e per migliorare le pratiche di smaltimento. Certificazioni e normative come REACH stabiliscono standard per la sicurezza dei prodotti chimici e promuovono l’uso responsabile delle sostanze chimiche. In sintesi, la sostenibilità nel settore delle vernici implica un approccio olistico che considera l’intero ciclo di vita del prodotto, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e promuovere una maggiore responsabilità sociale.

Infine, i trend osservati al Salone del Mobile 2024 influenzano fortemente il settore della verniciatura, guidando le scelte di colori e finiture nell’industria dei rivestimenti. L’adozione di colori vibranti, come l’arancione corallo, che ha dominato la manifestazione, ma anche di tonalità che richiamano una maggiore connessione con la natura, ispirano una maggiore audacia nelle selezioni cromatiche sia per interni che per esterni.

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AkzoNobel vernicia un futuro più sicuro per gli storici mulini a vento olandesi

La collaborazione con la Kinderdijk World Heritage Foundation prevede l’utilizzo delle innovative vernici di AkzoNobel per preservare i mulini a vento e riportarli ai loro colori originali.

Gli iconici mulini a vento del XVIII secolo di Kinderdijk, in Olanda, saranno preservati con l’aiuto dei prodotti del marchio Sikkens di AkzoNobel. L’azienda ha siglato un accordo della durata di sei anni per proteggere i 19 mulini a vento, costruiti attorno al 1740 e dichiarati Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1997. La collaborazione con la Kinderdijk World Heritage Foundation prevede di sfruttare l’esperienza tecnica e le vernici innovative di AkzoNobel per preservare i mulini a vento e riportarli ai loro colori originali.

“Kinderdijk è unico e insostituibile”, spiega Peter-Jan van Steenbergen, direttore della Kinderdijk World Heritage Foundation. “Il nostro sito

UNESCO costituisce un esempio per il mondo e solo i migliori prodotti e programmi di manutenzione possono essere all’altezza. Siamo quindi molto felici di aver siglato questo accordo con AkzoNobel”. Considerati da molti come un tesoro nazionale, i mulini a vento di Kinderdijk sono diventati il simbolo di come gli olandesi abbiano padroneggiato l’arte della gestione intelligente e sostenibile dell’acqua nel corso di centinaia di anni. Sono anche un’attrazione turistica di lunga data, con più di 350.000 visitatori all’anno. Situati circa 15 km a est di Rotterdam, la maggior parte di mulini è ancora abitata e una delle famiglie vi risiede da dieci generazioni. Incarnano in molti modi la secolare lotta del Paese con

88 N. 87 - MAY/JUNE 2024 - international PAINT&COATING magazine HOW IT’S COATED ?
© AkzoNobel

l’acqua e il modo in cui gli olandesi sono riusciti a sopravvivere così a lungo sotto al livello del mare. “Crediamo che la nostra esperienza nel campo delle vernici e la nostra attenzione alla sostenibilità possano fare una genuina differenza a Kinderdijk”, aggiunge KeesJan Starrenburg, direttore nazionale di AkzoNobel Paesi Bassi. “Sono orgoglioso di vedere i nostri prodotti utilizzati in questo bellissimo sito UNESCO, il che sottolinea l’importanza che attribuiamo alla salvaguardia del patrimonio culturale per le generazioni future”. L’accordo di sei anni si fonda su un rapporto che AkzoNobel ha stabilito per la prima volta con la Kinderdijk World Heritage Foundation nel 2016. Kinderdijk è uno dei numerosi siti Patrimonio Mondiale UNESCO che utilizzano i prodotti dell’azienda: tra questi, La Sagrada Familia a Barcellona, Spagna; la Westminster Abbey a Londra, Regno Unito; la Göbekli Tepe in Turchia; la città di Malacca in Malesia e Ouro Preto in Brasile.

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L’analisi FEM per esplorare la dinamica termica dei pezzi in acciaio durante il processo di verniciatura a polvere

S. Lanthaler e Z. Mir

Forster Profilsysteme AG – Romanshorn, Svizzera sonja.lanthaler@forstersystems.com - zahid.mir@forstersystems.com

Michael Schreiner

RhySearch Das Forschungs- und Innovationszentrum Rheintal – Buchs, Svizzera michael.schreiner@rhysearch.ch

La verniciatura a polvere dipende fondamentalmente dalla precisa temperatura di polimerizzazione. Pertanto, la qualità del rivestimento dipende principalmente dalla temperatura della superficie del componente su cui è applicato. In uno studio della Scuola universitaria professionale della Svizzera orientale (OST) è stata analizzata la temperatura del processo di rivestimento per diverse geometrie. In questo articolo è presentata una sintesi dell’indagine.

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SCIENCE
SPECIAL ISSUE ON ARCHITECTURE & DESIGN
OUTLOOK
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Durante il processo di verniciatura a polvere, si applica lo strato desiderato sulla superficie metallica di un pezzo che sarà poi posto in un forno preriscaldato per un certo periodo di tempo, al fine di consentire la reticolazione della polvere, che genera il rivestimento desiderato. Il grado di reticolazione, decisivo per la qualità del rivestimento, si ottiene quando la polvere è stata esposta per un certo periodo ad una temperatura definita con precisione dal suo produttore. La temperatura superficiale del target a sua volta dipende principalmente dallo spessore del substrato e da altri fattori, come la sua geometria. Nei casi in cui non si raggiunge la temperatura desiderata, non avverrà nemmeno un’adeguata polimerizzazione, creando difetti che degraderanno la qualità. Tuttavia, stimare il grado di reticolazione della polvere su una superficie non è un processo facile, in quanto è solitamente determinato mediante vari metodi di test distruttivi. Per migliorare il processo di controllo qualità ed evitare prove ridondanti su pezzi reali, è stato definito un corpo di riferimento il cui spessore può essere variato avvitando insieme un numero desiderato di piastre di acciaio (Fig. 1). Pertanto, l’inerzia termica di questo campione può essere facilmente regolata per corrispondere a quella del componente metallico in esame, consentendo di regolare di conseguenza il suo spessore. Eseguendo i test su questo corpo di riferimento anziché su quello reale, non solo lo si protegge da potenziali rivestimenti errati, ma si guida anche il processo di cottura in forno specifico per la parte metallica e per specifica polvere di rivestimento. Di conseguenza, la qualità della verniciatura sul corpo di riferimento dovrebbe rispecchiare quella del pezzo reale, facilitando test mirati e regolando il tempo di esposizione al forno per una polimerizzazione efficiente di un particolare tipo di polvere. Tuttavia, l’attuazione di questa strategia è un compito impegnativo. Per

valutare se questo concetto funzionasse o meno, è stata impiegata una strategia numerica basata sull’analisi del metodo degli elementi finiti (FEM), per studiare il comportamento al riscaldamento del corpo di riferimento e mirare a correlare i risultati con vari componenti in acciaio che potrebbero essere verniciati in condizioni identiche. Questo articolo presenta quindi la sintesi di una tesi di laurea incentrata su questo concetto [1]. Sebbene per le geometrie semplici si raggiunga la parità tra il corpo di riferimento e un componente reale di un determinato spessore, per le geometrie complesse ciò non è così semplice.

Il corpo di riferimento

Come illustrato nella Figura 1, il corpo di riferimento è progettato in modo tale che diverse piastre metalliche sottili (strati) possano essere convenientemente unite insieme con l’aiuto di quattro viti. Un attacco magnetico montato su una delle piastre esterne è destinato a contenere una piccola piastra sottile avente una specifica polvere (non mostrata nella Figura 1). Questo progetto prevede che gli strati possano essere rapidamente aggiunti o rimossi a seconda dello spessore del componente in acciaio da imitare.

Quando le piastre entrano in contatto, tra di esse si forma un piccolo strato di resistenza termica a causa delle leggere imperfezioni e delle rugosità intrinseche della loro superficie (Fig. 2). Questa resistenza è ulteriormente amplificata, perché le piastre non sono perfettamente piane e le loro superfici presentano picchi di rugosità e ossidi dovuti alla corrosione atmosferica. Queste asperità entrano in contatto tra loro originandosi da superfici opposte ma creando anche minuscoli spazi d’aria, come mostrato nella Figura 2. Pertanto, il conseguente trasferimento di calore attraverso il corpo di riferimento avviene sia

Figura 1 - Il corpo di riferimento è costituito da dieci piastre di acciaio tenute insieme da quattro viti agli angoli, con un attacco magnetico nella parte superiore. Ogni piastra misura 200 mm x 100 mm x 4 mm.

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Figura 2 - Caratteristiche di contatto termico tra due superfici. La freccia blu raffigura il percorso del calore tramite il contatto metallo-metallo e la freccia rossa mostra il flusso di calore attraverso il fluido intrappolato (aria) [2].

Figura 3 - Un modello 1D semplificato del corpo di riferimento (con due piastre in questo caso) inserito in un materiale isolante in modo da avere un flusso di calore unidirezionale. Il coefficiente di scambio termico è indicato con "h" e la resistenza termica tra le piastre è indicata con "R".

Figura 4 - Uno schema raffigurante la posizione dei sensori termici sul corpo di riferimento.

tramite contatto diretto tra le superfici di collegamento (freccia blu) sia attraverso questi interstizi riempiti d’aria (freccia rossa), che offrono una conduttività termica inferiore rispetto all’acciaio.

Il coefficiente di scambio termico

Un forno convenzionale per la verniciatura a polvere è riscaldato con aria calda immessa attraverso le prese d’aria, creando un flusso la cui velocità può variare a seconda della posizione della presa d’aria, delle dimensioni del forno e della disposizione dei pezzi al suo interno. Quest’aria in movimento riscalderà quindi i componenti, ma la velocità con cui sono riscaldati dipende dal coefficiente di scambio termico, che indica quanta energia si trasferisce durante lo scambio termico tra l’aria calda e la superficie dei componenti più freddi. Questo coefficiente di trasmissione del calore dipende da un lato dalla velocità e dalla direzione del flusso e dall’altro dalle dimensioni e dalla forma del componente.

Misure termiche e modello di simulazione

Per studiare la dinamica termica del corpo di riferimento, è stato generato un modello di simulazione basato sul Metodo degli Elementi Finiti (FEM) [3] utilizzando COMSOL [4] (Fig. 3). Le proprietà dei materiali dipendenti dalla temperatura (conduttività termica, capacità termica specifica e densità) dell’acciaio sono state prese dall’Eurocodice [5]. Per poter modellare il flusso di calore dall’ambiente esterno al corpo di riferimento, è importante conoscere il coefficiente di scambio termico “h” noto anche come coefficiente di film, che governa il trasferimento di calore dall’aria calda al componente più freddo (corpo di riferimento in questo caso).

Inoltre, per poter catturare con precisione il flusso di calore tra le piastre, cioè attraverso asperità e discontinuità metalliche, è importante conoscere l’effettiva resistenza termica “R” tra le piastre. Entrambi questi parametri sono visualizzati nella Figura 3. Siccome sia “h” che “R” erano sconosciuti per il campione di prova, la misurazione è stata effettuata in un forno da laboratorio (ThermoTEC Weilburg, Germania) presso OST, per trovare questi parametri e calibrare il modello per il corpo di riferimento.

Durante le prove iniziali, si è constatato che è difficile

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trovare valori per “h” e “R” se il provino è esposto all’aria calda su tutti i lati. Per ridurre la complessità del problema, il corpo di riferimento è stato inserito in uno stampo isolante in Purenit [6], lasciando solo una superficie esposta all’aria. Pertanto, il problema è stato ridotto da un campione 3D a uno 1D (Fig. 3). I sensori termici di tipo K sono stati fissati sulla superficie anteriore (faccia esposta) e posteriore (lato incorporato) (Fig. 4).

Il corpo di riferimento è stato quindi posto in un forno con varie configurazioni, cioè con un numero diverso di piastre alla volta, e anche misurato rispetto a un corpo solido (come riferimento) con spessore simile per studiare l’effetto del contatto, ovvero la resistenza termica “R”. Per alcune misurazioni è stato utilizzato tra le piastre un cuscinetto termico ad alta conduttività a base di grafite (spessore 0,2 mm), per superare l’effetto di eventuali fessure d’aria tra le piastre, nel caso in cui esse non fossero perfettamente piane o leggermente curve. Le misurazioni sono state condotte per 2, 3 e 5 piastre, senza cuscinetti termici (Fig. 5, a sinistra), con cuscinetti termici (al centro) e blocco

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Figura 5 - Disposizione del corpo di riferimento con (a sinistra) e senza cuscinetti termici (al centro) e corpo solido con lo stesso spessore (a destra) nel forno da laboratorio dell'OST.

Figura 6 (sopra)Confronto di un esperimento con 3 piastre con modello numerico con 3 piastre.

Figura 7 - Risultato di una simulazione di una piastra di acciaio con diversi spessori. Il coefficiente di scambio termico per la piastra è stato calcolato come 10,39 W/m2K.

solido dello stesso spessore (a destra).

Inoltre, la Figura 5 mostra la configurazione con cui i campioni sono stati incorporati nell’isolamento Purenit [6] e posizionati nel forno da laboratorio stabilendo una trasmissione di calore 1D. Le misurazioni sono state avviate a 20 °C e il forno da laboratorio è stato riscaldato fino a quando tutti i sensori di superficie (mostrati nella Figura 5) hanno raggiunto 120 °C.

Inoltre, la temperatura dell’aria nel forno è stata misurata con due sensori aggiuntivi sul lato sinistro e destro del campione (non visibili nella Figura 5).

Utilizzando la teoria FEM e Nusselt, sono stati calibrati i parametri di resistenza termica e del coefficiente di trasferimento del calore, permettendo di calcolare il comportamento termico del campione di prova per le varie piastre. Anche in questo caso, per i calcoli è stato utilizzato l’isolamento, motivo per cui per la simulazione è stato utilizzato un modello 1D (fig. 3). Un confronto di un esperimento condotto con tre piastre con un modello numerico contenente anch’esso tre piastre è mostrato nella Figura 6. Un accordo simile è stato ottenuto per altre configurazioni di spessore del corpo di riferimento. Pertanto, è stato stabilito un modello ben calibrato per il corpo di riferimento che include valori appropriati di “h” e “R” [1].

Confronto numerico di vari componenti in acciaio con il corpo di riferimento Per confrontare in modo efficace i componenti in acciaio reali con il corpo di riferimento, è necessario comprendere la distribuzione e il trasporto del calore al loro interno, quando sono esposti alle condizioni del forno. A questo scopo, i coefficienti di trasferimento termico per geometrie semplici come una piastra piana, una barra tonda e una sezione a I sono stati determinati utilizzando la teoria di Nusselt. Si è ipotizzato che il flusso avvenisse lungo la lunghezza del pezzo in acciaio (Fig. 7). Questi valori sono stati utilizzati per calcolare la distribuzione del calore nei componenti in acciaio con le stesse condizioni del corpo di riferimento, con l’aria corrente a una temperatura di 200 °C [1].

Come mostrato nella Figura 8, il tempo impiegato da una piastra di acciaio con spessore 8 mm e un corpo di riferimento con 2 piastre (spessore effettivo 8 mm) per raggiungere 180 °C è comparabile. Un risultato simile

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si osserva quando una piastra di acciaio da 12 mm viene confrontata con un corpo di riferimento con 3 piastre (spessore effettivo 12 mm) così come per una piastra di acciaio di 16 mm con corpo di riferimento con 4 piastre.

Man mano che lo spessore aumenta da 8 mm a 16 mm, cresce anche il tempo necessario per raggiungere i 180 °C, mostrando un andamento pressoché lineare. In tal modo, è possibile stabilire una correlazione tra lo spessore della lamiera di acciaio e il corpo di riferimento. Il confronto con la temperatura superficiale del corpo di riferimento è stato condotto nel punto meno riscaldato della piastra, ovvero al centro (contrassegnato con una croce rossa nella Figura 7) della superficie della piastra. Un simile confronto garantisce che tutti i punti del materiale sulla piastra in acciaio raggiungano almeno 180 °C.

Al contrario, è stato difficile stabilire una correlazione quando le geometrie curve, come ad esempio una barra tonda, sono state confrontate con il corpo di riferimento (Fig. 9). Il tempo necessario per raggiungere 180 °C per barre tonde di acciaio con vari diametri come 150 mm, 200 mm e 250 mm non può essere correlato accuratamente con il

corpo di riferimento con 2, 4 e 5 piastre come mostrato nella Figura 9. Per altri confronti, come nel caso di una sezione ad I di diverso spessore, sono stati eseguiti i calcoli che si possono trovare in dettaglio nella tesi [1].

Conclusioni

Con questo studio si intendeva progettare un corpo di riferimento che potesse essere utilizzato per test di qualità non distruttivi del processo di verniciatura a polvere su scala industriale. Il concetto di base mira a stabilire una correlazione tra lo spessore delle pareti di vari componenti in acciaio con il corpo di riferimento durante l’esposizione all’aria calda nei forni. Come fase iniziale, sono state condotte misurazioni multiple in un forno da laboratorio e la temperatura superficiale del corpo di riferimento è stata registrata in diverse configurazioni rispetto al suo spessore. Sulla base di questi risultati, è stato creato e calibrato un modello FEM 1D per il coefficiente di scambio termico e la resistenza termica tra le piastre del corpo di riferimento.

Per valutare il concetto, l’evoluzione della temperatura di tre componenti in acciaio – ovvero piastre di acciaio con diversi spessori, barre tonde di

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Figura 8 - Tempo necessario per raggiungere i 180 °C della lamiera di acciaio nei vari spessori e del relativo corpo di riferimento.

acciaio con vari diametri e una sezione a I con vari spessori di anima e flangia – dopo l’esposizione alle condizioni del forno è stata confrontata con le configurazioni adatte del corpo di riferimento. Per geometrie più semplici, piatte e senza superfici curve, è possibile stabilire una correlazione.

Ciò può facilitare direttamente il controllo di qualità non distruttivo negli impianti di verniciatura a polvere. Tuttavia, per le geometrie curve e componenti contenenti cavità, è stato difficile stabilire una correlazione. Si raccomandano quindi ulteriori studi ed analisi. Inoltre, dovrebbero essere studiate le correlazioni del corpo di riferimento con componenti realizzati con altri materiali come alluminio o acciaio inossidabile.

Riconoscimenti

Gli autori esprimono la loro gratitudine alla Scuola universitaria professionale della Svizzera orientale per aver concesso l’accesso alle strutture di laboratorio per i test e le ricerche. Gli autori ringraziano inoltre GSB International e.V. per il supporto, avendo fornito il corpo di riferimento e il dispositivo di misurazione della temperatura. Un ringraziamento speciale va al signor Daniel Scheffler di ENVIRAL Oberflächenveredelung GmbH per il suo aiuto con i test preliminari. Gli autori dichiarano l’assenza di conflitto di interesse.

Fonti

[1] S. Lanthaler, Numerische und experimentelle Untersuchung und Analyse des Wärmetransportes beim Pulverbeschichten, Bachelor Thesis, Ostschweizer Fachhochschule, Buchs, 2023.

[2] A. Bejan, A.D. Kraus, Heat transfer handbook, John Wiley & Sons, 2003.

[3] J. Fish, T. Belytschko, A first course in finite elements, Wiley New York, 2007.

[4] Comsol, Multiphysics®, version 6.0, Heat Transfer Module User’s Guide, COMSOL, 2022

[5] European Committee for Standardisation, Eurocode 3: Design of steel structures-part 1-2: General rules-structural fire design, April 2005.

[6] Puren, Downloads - Technische Datenblätter. [Online]. Available: https://www.puren.com/fileadmin/user_upload/2_loesungen/2_6_purenit/03_td_purenit_c_2208_eu-de.pdf (URL)

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Figura 9 - Tempo necessario per raggiungere i 180 °C della barra tonda di acciaio nei vari diametri e del relativo corpo di riferimento.
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Verso l’eccellenza: Pleion rivoluziona la verniciatura dei collettori termici con un nuovo impianto

Pleion, una realtà italiana specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di collettori solari termici e impianti fotovoltaici, ha consolidato nel tempo una stretta collaborazione con Linea Eco Air. Questa partnership ha permesso lo scambio continuo di competenze tecniche e tecnologiche, culminando nella fornitura da parte di Linea Eco Air di un impianto per la verniciatura a liquido delle superfici esterne dei tubi installati all’interno dei collettori.

Il mercato dei collettori termici rappresenta un settore in costante evoluzione, alimentato dalla crescente consapevolezza ambientale e dalla ricerca di soluzioni sostenibili per l’approvvigionamento energetico. I collettori termici svolgono un ruolo cruciale nello sfruttamento delle energie rinnovabili, trasformando l’energia solare in calore utilizzabile per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Al centro di questi collettori risiede il cuore tecnologico costituito da tubi in acciaio, attraverso i quali fluisce l’acqua di rete.

La natura aggressiva dell’acqua, che varia a seconda delle tipologie di acquedotti, può influenzare significativamente le prestazioni e la longevità di questi dispositivi. Pertanto, è fondamentale adottare misure efficaci per proteggere i collettori dalla corrosione e da eventuali problematiche dovute allo scorrimento dell’acqua in pressione. In questo contesto, l’importanza della verniciatura dei collettori termici emerge come un elemento fondamentale non solo per garantirne la protezione da agenti corrosivi, ma anche per ottimizzarne l’efficienza energetica.

Pleion è una realtà italiana specializzata nella progettazione, produzione e vendita di collettori solari termici e impianti fotovoltaici.

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© Pleion

lamiere – in acciaio speciale per uso navale – vengono sottoposte a una serie di lavorazioni meccaniche per ottenere la forma tubolare desiderata. A destra, la zona di carico e scarico dell’impianto di verniciatura fornito da Linea Eco Air.

“Particolarmente rilevante è l’utilizzo di smalti di colore nero, che, grazie alla loro elevata capacità di assorbire la luce solare, consentono ai tubi dei collettori di massimizzare l’energia catturata e convertirla in calore con maggiore efficienza. Questo aspetto diventa cruciale nell’aumentare le prestazioni dei sistemi termici e nell’ottimizzare il rendimento complessivo dei nostri impianti”, afferma Filippo Gangi, responsabile ufficio tecnico di Pleion, azienda italiana specializzata nella progettazione, costruzione e installazione di collettori solari termici e impianti fotovoltaici.

Nel 2019, l’azienda si è rivolta a Linea Eco Air, Sona (VR), per l’installazione di un impianto di verniciatura a liquido delle superfici esterne dei tubi che costituiscono il cuore dei collettori solari termici. Questo investimento ha rappresentato un passo significativo nel suo percorso di crescita, consentendole di consolidare la propria posizione di leadership sul mercato e testimoniando l’impegno nel fornire soluzioni innovative e affidabili.

Crescita e innovazione nel settore dell’energia solare: la storia di Pleion

Fondata nel 2009 a Cerea (VR), Pleion mira a rivoluzionare il settore dell’energia solare in Italia. Inizialmente, l’attività principale consisteva nella commercializzazione di collettori solari termici di alta gamma, importati dalla Svizzera e distribuiti sul territorio nazionale. Tuttavia, un improvviso e

significativo cambiamento nel tasso di cambio tra Euro e Franco Svizzero ha spinto Pleion a riconsiderare la propria strategia aziendale. “Questo evento imprevisto ha reso necessaria una svolta decisiva: avviare la produzione interna dei collettori solari termici. Questa mossa, sebbene motivata da un fatto di forza maggiore, si è rivelata estremamente positiva, portando a un significativo miglioramento della qualità dei prodotti offerti e ad una crescita dell’azienda stessa”, afferma Adalberto Scarrone, presidente di Pleion.

Oltre alla produzione e vendita di collettori solari termici, che rappresenta il core business dell’azienda veronese, Pleion si è affermata da anni anche nel settore dei pannelli fotovoltaici. Inoltre, l’azienda offre servizi completi di installazione di impianti chiavi in mano per una vasta gamma di settori, tra cui hotel, strutture ospedaliere e altri grandi progetti architettonici. “Nonostante il predominio nell’ambito del solare termico, l’azienda ha saputo adattarsi alle nuove tendenze del mercato. Questa diversificazione dell’offerta ha consentito a Pleion di soddisfare le esigenze di una clientela sempre più variegata e orientata verso soluzioni energetiche sostenibili e innovative, oltre che superare con successo le differenti sfide legate ai cambiamenti del mercato”, continua Scarrone.

Negli ultimi anni Pleion ha mantenuto una crescita costante, persino durante la pandemia di COVID-19. Grazie alla sua resilienza, ha mantenuto elevati livelli di produzione, servendo sia il mercato nazionale

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che europeo, e ha registrato un significativo aumento del fatturato nel 2021 e nel 2022. “Con un team dedicato alla ricerca e sviluppo, Pleion investe costantemente in soluzioni innovative nel campo dell’energia solare, puntando a espandersi ulteriormente sui mercati internazionali, tra cui Francia, Portogallo, Spagna e il Vicino Oriente, offrendo prodotti competitivi e all’avanguardia”, conclude il presidente di Pleion.

Come si produce un collettore solare termico?

Il solare termico scalda un liquido, o direttamente l’acqua sanitaria oppure un fluido “termovettore” che cede, per mezzo di uno “scambiatore”, il proprio calore. In questo modo è possibile riscaldare l’acqua di casa o di una piscina e fornire calore aggiuntivo nel circuito di

riscaldamento. Il ciclo produttivo dei collettori solari termici di Pleion è un processo completo e meticoloso, progettato per garantire prestazioni ottimali e un impatto estetico armonioso. Inoltre, per assicurare un elevato livello qualitativo, il ciclo di produzione è svolto completamente in-house in uno dei quattro stabilimenti Pleion. “Sottoponiamo la lamiera –in acciaio speciale per uso navale – a una serie di lavorazioni meccaniche. Queste vengono tagliate longitudinalmente e sottoposte a calandratura, un processo che utilizza rulli per curvarle in una forma tubolare.

Una volta ottenuta la forma desiderata, i tubi vengono saldati longitudinalmente per garantire la tenuta e la solidità della struttura. I tubi sono infine chiusi con tappi speciali con brevetto Pleion”, spiega Gangi.

Ogni collettore è composto dai 3 ai 7 tubi –

lunghi circa 2 metri con un diametro di 150 mm – che vengono collegati tra loro e sottoposti a rigidi controlli di qualità. Una volta superato il collaudo, i tubi vengono chiusi all’interno di un involucro di plastica in PVC disponibile in diversi colori, consentendo una perfetta integrazione nell’ambiente circostante e rispettando eventuali vincoli paesaggistici comunali. “La scelta di utilizzare più tubi di ridotte dimensioni, rispetto allo standard del mercato, consente di ridurre l’altezza dei collettori e quindi il loro impatto estetico sull’ambiente. Inoltre, i nostri collettori solari termici sono progettati con una cornice facilmente rimovibile e un design versatile disponibile in vari colori, come rosso coppo, bianco lunare e alluminio, che assicura un’armoniosa integrazione estetica in qualsiasi contesto architettonico”.

L’impianto per la verniciatura a liquido delle superfici esterne dei tubi

Nel 2019, Pleion ha preso una decisione ambiziosa: alzare il livello della propria produzione con l’installazione di un nuovo impianto di finitura. In precedenza, l’azienda disponeva solo di alcune cabine di verniciatura, che, sebbene permettessero una verniciatura corretta, non erano sufficienti per raggiungere standard qualitativi più elevati. “Dopo un’attenta analisi di mercato, abbiamo scelto di affidarci alla competenza di Linea Eco Air. Avevamo bisogno di esperti nel campo della verniciatura e Eco Air ci ha guidato verso la soluzione impiantistica più adatta alle nostre esigenze”. L’azienda di Sona ha quindi installato una linea completa per la verniciatura a liquido delle superfici esterne dei tubi che costituiscono i collettori termici.

“L’acciaio speciale per uso navale che utilizziamo nella nostra produzione presenta un’eccellente resistenza alla corrosione e la verniciatura ottimizza l’assorbimento del calore da parte dei tubi del collettore. Pertanto, abbiamo scelto di verniciare i collettori termici con uno smalto termoindurente nero, colore noto per la sua capacità di assorbire la luce e il Dettaglio dei componenti in ingresso nella cabina di verniciatura e la fase di applicazione del prodotto verniciante.

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calore solare”, continua Gangi.

“Dopo aver caricato manualmente i manufatti, il processo di verniciatura ha inizio all’interno del tunnel di lavaggio lungo circa 10 metri e dotato di tre vasche – dedicate rispettivamente al fosfosgrassaggio e ai due risciacqui con acqua a temperatura ambiente”. Successivamente, i componenti attraversano un forno di asciugatura a 130 °C e passano poi nella cabina di verniciatura, equipaggiata con reciprocatore e due pistole fornite da Tecnocoating di Vigarano Mainarda (FE). “La cabina è dotata di sensori che permettono di regolare la posizione della catenaria e l’altezza delle pistole lungo l’asse e rendono la fase di applicazione il più preciso possibile. Dopo aver applicato il rivestimento su una sezione del tubo, all’interno della cabina, un dispositivo preposto fa traslare i tubi in circa 60 secondi per consentire la verniciatura della sezione rimanente”, spiega Gianfranco Soliani, titolare di Linea Eco Air. Al termine della fase di applicazione, i manufatti sono trasportati prima nel forno di cottura a 130 °C, dove

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Panoramica della cabina di verniciatura.

PLC dell’impianto. A seguito della fase di verniciatura, i componenti verniciati vengono assemblati. ©

permangono per circa 25 minuti, e poi all’interno di un polmone di accumulo a temperatura ambiente per circa 10 minuti in modo da poterli raffreddare, prima di essere scaricati dall’operatore”, prosegue Gangi. L’impianto, progettato con le logiche Industria 4.0, consente un controllo preciso dei parametri e di avere una panoramica dell’avanzamento del processo.

Un impiantista pronto a rispondere a tutte le esigenze produttive L’impianto di verniciatura fornito da Linea Eco Air è stato progettato su misura per soddisfare ogni esigenza produttiva, con la flessibilità necessaria per adattarsi alle evoluzioni produttive. “Grazie alla stretta collaborazione con Linea Eco Air, siamo stati in grado di apportare modifiche dopo l’implementazione iniziale, ottimizzando l’efficienza e riducendo gli sprechi. Un esempio tangibile di questa collaborazione è rappresentato dal nostro sistema innovativo di verniciatura a sezioni per i tubi”, afferma Gangi. “Inizialmente, il tubo veniva verniciato mentre ruotava e traslava, ma abbiamo rapidamente riconosciuto lo spreco eccessivo di vernice e di filtri. Abbiamo quindi sviluppato una soluzione che consente di verniciare una sezione del tubo, traslarlo in circa 60 secondi

e poi procedere con la verniciatura della sezione successiva, riducendo drasticamente il consumo di vernice”, continua Soliani.

“Inoltre, per ottimizzare l’efficienza energetica e minimizzare le dispersioni di calore, abbiamo installato pannelli isolanti con ventagli in gomma che riducono la circolazione naturale dell’aria tra le diverse zone dell’impianto”.

L’impianto di verniciatura di Eco Air offre un utilizzo semplice e intuitivo grazie alla sua affidabilità e alla bassa necessità di manutenzione.

Eventuali interventi di manutenzione sono gestiti rapidamente e in modo efficiente, garantendo un funzionamento ottimale dell’impianto.

“Linea Eco Air si è rivelato un partner fondamentale per la crescita della nostra azienda: nel 2019 ci ha introdotti nel mondo della verniciatura industriale, facendoci fare un salto di qualità da singole cabine statiche a un impianto completo e automatico. Nel prossimo futuro, continuerà a supportarci con la realizzazione di un impianto unico nel suo genere. Siamo estremamente soddisfatti di questa collaborazione e delle competenze dei membri del team di Linea Eco Air. Rispondono tempestivamente, sono flessibili e sempre pronti ad aiutarci”, conclude Scarrone, Presidente di Pleion.

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Painting Srl aumenta la qualità dei suoi prodotti

grazie

all’installazione di un nuovo impianto di verniciatura a polvere e all’adozione del pretrattamento

TORAN 3®

Federico Melideo, ipcm®

Painting Srl, specializzata in verniciatura conto terzi a polvere e liquido, ha recentemente installato un nuovo impianto di verniciatura a polvere manuale di Eurotherm e implementato nei suoi processi di pretrattamento la tecnologia TORAN 3® di Chemtec, migliorando così la sostenibilità dei suoi processi e incrementando la flessibilità operativa.

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Painting Srl di Ariccia, Roma, è una verniciatura conto terzi specializzata in finitura di elementi per edilizia ed architettura metallica.

L’impianto di verniciatura a polvere e il tunnel di pretrattamento automatico.

In molti settori industriali, compreso quello della verniciatura, l’innovazione tecnologica sta determinando le dinamiche di produzione e di mercato. Con l’introduzione di nuovi impianti e tecnologie, molte aziende stanno ridefinendo i propri processi produttivi per migliorare la qualità dei loro prodotti e la sostenibilità dei processi. In questo ambito emerge Painting Srl di Ariccia, Roma, un punto di riferimento nel campo della verniciatura industriale conto terzi a polvere e a liquido nel Lazio. Luca Flore, alla guida dell’azienda, ne racconta le origini: “le nostre radici affondano nell’esperienza della Trinca Vittorio, una storica realtà del Lazio attiva nel settore della verniciatura dal 1952 e nella verniciatura a polvere fin dagli anni ‘80, dove si è distinta come la prima nella regione e la seconda in Italia ad eseguire sperimentazioni in questo campo.”

Painting è nata nel 2012 ed ha mantenuto la sede a Frascati fino al 2023, anno in cui si è trasferita ad Ariccia. “Contestualmente abbiamo sostituito la vecchia linea di verniciatura a polvere con un nuovo impianto all’avanguardia,” continua Flore.

Oggi, il focus principale di Painting è la verniciatura a polvere di manufatti in metallo e alluminio destinati soprattutto al settore edilizio, nonché la verniciatura a liquido di componenti per il settore medicale e militare. “Lo spostamento dello stabilimento da Frascati ad Ariccia ha segnato un cambiamento fondamentale nel target di clienti, ora provenienti maggiormente dall’edilizia. Questo cambiamento strategico ha portato a una specializzazione dell’azienda nel rivestimento di elementi di architettura metallica come persiane e grate, mantenendo al contempo una presenza nel settore industriale, seppur su scala ridotta,” prosegue Flore. “Ritengo che mantenere una struttura industriale in Italia

per la produzione di componenti soggetti a una forte concorrenza internazionale sia poco sostenibile dal punto di vista economico. La competizione, infatti, non è più limitata al solo Lazio, ma si estende su scala nazionale e internazionale. Molti manufatti industriali oggi sono prodotti e verniciati in Bulgaria, Polonia, Croazia, Turchia o Cina.” La risposta di Painting è stata l’adozione di una strategia aziendale più mirata e focalizzata sulla qualità e la sostenibilità, implementando un nuovo impianto di verniciatura a polvere e adottando la tecnologia di pretrattamento TORAN 3® di Chemtec. “Il nostro obiettivo finale è garantire flessibilità, personalizzazione dei servizi e tempestività nelle consegne,” aggiunge Flore.

Caratteristiche tecniche del TORAN 3®

“Il TORAN 3® è un pretrattamento innovativo e adatto a tutti i tipi di metallo, anche sabbiati. È una tecnologia monostadio a freddo, esente da COV, che non richiede acqua, riscaldamento o risciacqui, riutilizzabile e non necessita di smaltimento – basta semplicemente aggiungere il prodotto fresco per ripristinare i cali del bagno,” spiega Carlo Guidetti, CEO & Co-founder di Chemtec Srl.

“Durante il processo di lavaggio con il TORAN 3®, il pezzo viene lavato per un tempo compreso fra uno e tre minuti, seguito da sgocciolamento e asciugatura in forno. Queste fasi creano un rivestimento organico sulla superficie trattata, spesso circa 300/400 nanometri, che migliora l’adesione della vernice e conferisce resistenza alla corrosione. Gli oli rimossi dai pezzi vengono assorbiti dal polimero diventando parte integrante del film di passivazione, mentre le impurità solide sono filtrate

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Touch-screen con PLC e Industria 4.0.

da un filtro da 50 micron: in questo modo il bagno non deve mai essere sostituito integralmente.”

I vantaggi del nuovo pretrattamento “Abbiamo optato per l’implementazione del sistema di pretrattamento TORAN 3® per la sua elevata sostenibilità. Questo prodotto, infatti, non genera fanghi, eliminando così i costi legati allo smaltimento dei rifiuti, e mantiene la vasca pulita nel corso degli anni. Richiede una manutenzione estremamente ridotta, eliminando la necessità di pulire gli ugelli di spruzzatura. Grazie al TORAN 3®, in base alle normative provinciali, non è necessario effettuare analisi sulle emissioni atmosferiche, poiché non richiede il riscaldamento e non presenta punti critici di emissione. Inoltre, essendo a base di fluidi organici altobollenti, si pone come una soluzione a basso impatto ambientale,” spiega Flore. “Dal punto di vista delle performance, l’adozione del TORAN 3® ha significativamente migliorato la qualità dei nostri pretrattamenti e conseguentemente la successiva fase di verniciatura a polvere. Rispetto al precedente fosfosgrassaggio a tre stadi, ha dimostrato di garantire un’adesione superiore della vernice, come evidenziato dai test condotti in nebbia salina che hanno dato un risultato di mille ore di resistenza.” “È importante sottolineare che il TORAN 3® è un prodotto chimico con pH neutro, pari a 7, il che lo rende adatto per l’utilizzo in impianti di lamiera zincata. Questo comporta un notevole risparmio anche nella progettazione, in quanto è possibile utilizzare lamiera prezincata anziché acciaio inossidabile, riducendo così del 50% i costi di investimento del tunnel di pretrattamento,” aggiunge Guidetti.

Il nuovo impianto di verniciatura a polvere manuale 4.0

Il nuovo impianto di verniciatura a polvere, installato a luglio 2023 e fornito dalla società Eurotherm di Volpiano, Torino, è composto da:  Tunnel di pretrattamento Ecojet automatico per il pretrattamento dei pezzi con TORAN 3®;

 Cabina di verniciatura a polvere;

 Forno di asciugatura/polimerizzazione con bruciatore in vena d’aria;

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© ipcm © ipcm
La cabina di applicazione polveri.

 Convogliatore aereo centrale con trasferitore manuale con capacità di 1500 Kg, con bilancelle con portata massima di 1000 kg e 6 metri di lunghezza;

 Stazione elevatrice per carico e scarico dei pezzi appesi su bilancella;

 Polmone di accumulo;

 Connessioni in sistema di Industria 4.0 con PLC touch-screen e teleassistenza.

“Abbiamo implementato una struttura flessibile, capace di verniciare pezzi della dimensione massima pari a 6 x 3 m e con una capacità di carico massima di 1000 Kg. L’impianto, che occupa una superficie di soli 250 m2, è dotato di un convogliatore aereo centrale che trasla i pezzi tra il polmone di accumulo, la stazione elevatrice, il tunnel di pretrattamento, la cabina di verniciatura a polvere e il forno di polimerizzazione,” spiega Flore.

“Il polmone di accumulo svolge un ruolo cruciale in un impianto a tipologia cartesiana come questo. Ad esempio, permette lo stoccaggio dei pezzi pretrattati prima di essere movimentati nella cabina di verniciatura, qualora

TECHNOLOGY

COLOR

LIGHTNESS

FOCUS ON TECHNOLOGY
www.lechler.eu
Lechler is the technical sponsor of Team Polti Kometa and has designed four colors and provided the paint cycle for the carbon frames of the Giro d’Italia 2024
PASSION
La cabina a velo acqua per l'applicazione delle vernici liquide. © ipcm

Dall'alto: la cabina a secco per l'applicazione delle vernici liquide; il forno di polimerizzazione/asciugatura; da sinistra: Carlo Guidetti di Chemtec, Luca Flore e Massimiliano Trinca di Painting Srl, e Beatrice Turri di Chemtec.

quest’ultima dovesse essere occupata,” spiega Davide Quartana, Project manager presso Eurotherm SpA.

“Il forno di asciugatura/polimerizzazione lavora a temperature comprese tra i 180/200 °C ed è disposto di fronte alla cabina di verniciatura. In questo modo, il pezzo verniciato viene movimentato facilmente dal convogliatore aereo all’interno del forno, che svolge una duplice funzione: quella di essiccare il TORAN 3® e quella di polimerizzare le polveri, tramite un software che regola la temperatura utilizzando dei parametri automatici preimpostati. In alternativa, l’operatore può selezionare l’opzione di asciugatura a 120 °C, o polimerizzazione a 180 °C. Inoltre, la temperatura è selezionabile in base alle specifiche del cliente, tenendo conto della vernice in polvere scelta e dello spessore del pezzo,” aggiunge Quartana.

“La creazione delle ricette avviene attraverso la specifica dei tempi e delle temperature desiderate. Il responsabile della verniciatura ha il compito di impostare i parametri operativi, che sono protetti da accesso riservato. È un sistema innovativo che consente agli operatori di avviare la macchina e selezionare il ciclo produttivo desiderato, con il vantaggio che le ricette, le temperature e i tempi vengono caricati automaticamente,” aggiunge Gianpaolo Candelero, Technical office di Eurotherm SpA.

Conclusioni

L’introduzione del nuovo impianto di verniciatura a polvere e l’implementazione della tecnologia di pretrattamento TORAN 3® hanno segnato un passo significativo nel percorso di Painting verso un miglioramento della qualità dei propri prodotti. Questi investimenti hanno consentito all’azienda di mantenere una posizione competitiva nel mercato, sia a livello nazionale che internazionale, offrendo servizi sempre più personalizzati e di alta qualità ai propri clienti. Il nuovo pretrattamento non solo ha portato benefici in termini di performance e sostenibilità ambientale, ma ha anche ottimizzato i processi produttivi, riducendo i costi di gestione e migliorando l’efficienza complessiva del reparto di verniciatura.

“Devo dire che siamo estremamente soddisfatti dell’investimento. Nonostante le dimensioni ridotte dell’impianto di verniciatura, abbiamo raggiunto livelli di produttività eccezionali, consentendoci di verniciare fino a 56 bilancelle al giorno, ognuna con una superficie verniciabile media di 12 m2, per un totale di oltre 600 m2 di superficie verniciata. In aggiunta, l’introduzione del nuovo forno con bruciatore in vena d’aria ci ha garantito un notevole risparmio in termini economici, riducendo il consumo di GPL del 50%, rispetto al precedente forno statico,” conclude Luca Flore, titolare di Painting Srl.

Carlo Guidetti, CEO di Chemtec, conclude evidenziando che “la flessibilità dell’impianto è resa possibile anche grazie al fatto che il TORAN 3® è un prodotto pronto all’uso che non richiede il preriscaldamento dell’impianto, una caratteristica che ha contribuito a ridurre significativamente i costi fissi.”

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SpeXparts: un’eccellenza italiana nella produzione di tubi di elevata qualità per il settore della verniciatura industriale

Da un’intervista con Gabriella Barone responsabile commerciale e marketing di SpeXparts, Trezzano sul Naviglio (MI)

La massima attenzione alla sicurezza dei propri prodotti, alle prestazioni che si possono ottenere con essi e all’offerta di soluzioni su misura per ogni necessità ha consentito a SpeXparts di diventare un’eccellenza nella produzione di tubi e raccordi per svariati settori, tra cui quello della verniciatura industriale.

SpeXparts è specializzata nella produzione e nel commercio di tubi e raccordi per una vasta gamma di settori, tra cui quello della verniciatura.

L’attenzione verso l’elevata qualità dei prodotti e il costante impegno nel raggiungimento di standard qualitativi sempre più elevati sono pilastri fondamentali per il successo di qualsiasi azienda. In questo contesto, SpeXparts si erge come un esempio di eccellenza: specializzata nella produzione e nel commercio di tubi e raccordi per una vasta gamma di settori, tra cui quello della verniciatura, l’azienda affronta quotidianamente sfide significative per garantire la massima performance e sicurezza dei suoi prodotti. Nel panorama industriale, la sicurezza rappresenta infatti una priorità assoluta: SpeXparts comprende appieno questa esigenza e si impegna a garantire che la propria offerta raggiunga il massimo livello di sicurezza possibile.

Questo non solo assicura il benessere degli operatori, ma contribuisce anche alla continuità delle attività industriali. L’azienda, oltre a mettere in primo piano la sicurezza, investe costantemente nell’adozione di moderne

tecnologie produttive e nell’accurata selezione delle materie prime al fine di offrire al mercato prodotti affidabili ed efficienti.

SpeXparts: un partner affidabile e flessibile al servizio del settore della verniciatura

L’azienda SpeXparts nasce nel 2018 a Trezzano sul Naviglio (MI) e si specializza nella produzione e commercio di tubazioni in treccia metallica e tessile, tubi termoplastici ad alta e bassa pressione e raccordi per diversi settori industriali – dai sistemi frenanti per automobili, biciclette e ciclomotori, all’industria oleodinamica, fino alla verniciatura. Per quest’ultimo, la gamma comprende:

 tubi per impianti di verniciatura dedicati al settore automotive e motomotive;

 tubi per impianti di verniciatura industriale;

 tubi per pompe a membrana professionali;

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© SpeXparts © SpeXparts

 tubi airless professionali ad alta e bassa pressione per sistemi AIR MIX;

 tubi per pompe a pistone professionali.

“SpeXparts è un unicum nel panorama manifatturiero italiano, poiché è un’azienda tutta al femminile nella quale avvengono lavorazioni comunemente associate al mondo maschile. Negli anni abbiamo maturato una competenza specifica nella produzione di tubi, raccordi e tubazioni flessibili per alte e basse pressioni, con una particolare attenzione al settore della verniciatura industriale – settore per il quale non solo forniamo tubi standard, ma anche tubazioni speciali e su misura per rispondere a esigenze e problematiche specifiche”, esordisce Gabriella Barone, titolare e responsabile commerciale e marketing. “Inoltre, il nostro approccio alla ricerca e allo sviluppo ci permette di migliorare con costanza la qualità di tutti i servizi e prodotti che offriamo, realizzati con la meticolosità artigianale che contraddistingue la tradizione industriale italiana”.

Le soluzioni su misura, per soddisfare tutte le differenti necessità “Rivolgersi ad un’azienda di piccole dimensioni come la nostra significa ricevere un servizio molto flessibile: la nostra struttura è in grado di soddisfare rapidamente le singole richieste dei clienti con prodotti personalizzati”, afferma Barone. I fattori che contraddistinguono SpeXparts sono infatti l’attenzione ai dettagli e l’approccio personalizzato: oltre alla produzione di un’ampia gamma di tubi per la verniciatura, SpeXparts dispone di un magazzino pronto consegna che fornisce tubi in vari diametri per rispondere alle richieste standard del mercato con rotoli da cento metri o in bobina. Ma l’azienda dispone anche di una struttura che le permette di raccordare le tubazioni su ordine del cliente ed è, allo stesso tempo, in grado di realizzare soluzioni su misura in termini di materiali, diametro interno e/o esterno, lunghezza, temperatura e pressione di esercizio, in base alle specifiche richieste. Inoltre, SpeXparts consente ai clienti di personalizzare i tubi con il nome del cliente, colori e scritte – oltre a quelle obbligatorie per legge (tra cui diametro, pressione di esercizio e scoppio) – in modo da supportarli anche nelle loro attività di branding, fornendo un’identificazione chiara e precisa. “Studiamo quotidianamente le problematiche che si affrontano sul campo, in modo da creare prodotti innovativi, progettati appositamente per ogni

singola necessità del cliente e per offrire soluzioni speciali personalizzate. Il nostro team, composto da professionisti con competenze specifiche in ruoli di responsabilità maturate anche in aziende internazionali, assiste i clienti nella scelta degli elementi più adatti a realizzare una tubazione per verniciatura che risponde completamente alle loro specifiche esigenze attraverso un servizio di consulenza mirato e di alta qualità, per chiarire ogni dubbio e superare aspetti e problemi tecnici”, interviene Barone. “A tal proposito, uno dei nostri ultimi progetti riguarda la produzione di una tubazione con una ricopertura speciale, che abbiamo realizzato creando un mix di polimeri poi testato internamente. Abbiamo così ottenuto un granulo da estrusione specifico per la ricopertura delle tubazioni. Questa ricopertura consente, alle tubazioni inserite nei robot e negli impianti di verniciatura, di scorrere senza creare attrito, facilitando quindi lo scorrimento soprattutto in presenza di multi tubi paralleli tra loro ed inseriti nelle catenarie e quindi anche senza creare abrasione delle tubazioni e senza pulviscolo che potrebbe depositarsi sul particolare verniciato”.

La produzione totalmente interna, per monitorare costantemente la qualità Un’altra delle chiavi del successo di SpeXparts risiede nella produzione totalmente interna delle tubazioni e dalla particolare attenzione alle materie prime impiegate, come i filati in acciaio, Kevlar e poliestere usati per realizzare la trecciatura; i polimeri per estrusione del sottostrato o anima della tubazione che sono generalmente in poliammide; e i polimeri utilizzati per la ricopertura realizzata in poliuretano antiabrasione e/o con polimeri innovativi – prodotti con particolari specifiche tecniche. L’estruso con polimero speciale come il PTFE viene acquistato da aziende certificate che forniscono a corredo le relative dichiarazioni di conformità e qualità, che vengono sempre richieste da SpeXparts ai propri fornitori. Questa scelta consente di avere un controllo totale e costante sulla qualità dei materiali utilizzati, garantendo prestazioni superiori e durature.

Ma l’impegno di SpeXparts per la qualità si estende oltre la produzione dei materiali. Ogni fase del processo produttivo è soggetta a rigorosi controlli di qualità, che includono analisi chimico-fisiche, test di laboratorio su campioni e prove meccaniche

HIGHLIGHT OF THE MONTH PASSION FOR MASKING SOLUTIONS info@global-mask.com www.global-mask.com

© SpeXparts

© SpeXparts

© SpeXparts

Dettaglio di alcuni tubi raccordati prodotti da SpeXparts e installati su impianti di verniciatura e lo stand di SpeXparts a PaintExpo, la fiera leader sulle tecnologie di rivestimento e verniciatura industriale.

mediante banco prove per testare le prestazioni di pressione e di scoppio delle tubazioni. Inoltre, le tubazioni raccordate sono sottoposte a test di scoppio, a determinate pressioni per valutare la resistenza dei tubi raccordati, collaudi, verifiche di tenuta alle pressioni di lavoro, prove calibro passa non passa per verificare la corretta pressatura dei raccordi e flussatura e pulizia dei tubi.

“Questi test sono condotti utilizzando sofisticati strumenti e seguendo severe procedure aziendali, certificate secondo la normativa UNI EN ISO 9001. Lo stesso processo di supervisione interessa anche i cicli produttivi nei vari reparti, con tecnici responsabili incaricati di verificare la correttezza delle specifiche tecniche per ogni lotto. Tutte le nostre tubazioni hanno stampigliato il lotto di produzione nel sottostrato e nella ricopertura, mentre, per quanto le tubazioni assemblate da noi, anche la boccola ha stampigliato il lotto e la data della settimana di produzione. Nel mondo della verniciatura industriale e dei rivestimenti, la qualità dei materiali e la sicurezza dei componenti delle apparecchiature applicative ricoprono un ruolo spesso sottovalutato, ma sono in realtà di primaria importanza. SpeXparts si è guadagnata una reputazione ineguagliabile proprio grazie all’attenzione ai dettagli e all’impegno verso il raggiungimento e superamento di standard qualitativi estremamente elevati. Le proprietà principali delle tubazioni per le pompe di applicazione delle vernici e dei rivestimenti che realizziamo sono infatti affidabilità, flessibilità, versatilità, resistenza nel tempo e sicurezza”, continua Gabriella Barone.

La sicurezza, per proteggere tecnologie e operatori

Gli impianti di verniciatura industriale, oltre a una attenta progettazione finalizzata a realizzare soluzioni personalizzate e performanti, richiedono infatti l’uso di tubi che abbiano sia caratteristiche tecniche e operative rigorose e specifiche, sia proprietà di resistenza, flessibilità e soprattutto sicurezza. Tutti i prodotti realizzati da SpeXparts sono quindi costruiti secondo la normativa BS EN ISO 8028.

“Per quanto riguarda invece le tubazioni per pompe di verniciatura, il fattore di sicurezza (rapporto fra pressione di esercizio e scoppio) richiesto è di 1:4, soprattutto per quelle attrezzature che lavorano a pressioni di esercizio di 300/500BAR. Tuttavia, non sempre viene rispettato questo parametro, poiché spesso troviamo in commercio o commercializzate da altre aziende tubazioni con un fattore di sicurezza 1:2 o 1:3, proprio per poter alzare il valore della pressione di esercizio, che è quello a cui i clienti e gli utilizzatori di pompe per verniciatura fanno riferimento e sono maggiormente interessati. Ma così facendo, si diminuisce sensibilmente la sicurezza del prodotto. I tubi di SpeXparts sono realizzati con il fattore di sicurezza 1:4, quindi, ad esempio, con una pressione di esercizio di 500BAR il valore di scoppio è di 2.000BAR, al fine di assicurare la protezione degli operatori e la prevenzione di incidenti pericolosi. In conclusione, i nostri tubi rappresentano un’opzione di altissima qualità e affidabilità per le aziende che operano nel settore della verniciatura industriale”, conclude Barone.

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EcoSupply P Core riduce al minimo le perdite di vernice e agenti di lavaggio

Dürr Systems AG, Bietigheim-Bissingen – Germania carina.lachnit@durr.com

EcoSupply P Core è un nuovo sistema di alimentazione della vernice sviluppato da Dürr per applicazioni industriali.

Il nuovo EcoSupply P Core è un sistema modulare di alimentazione della vernice basato sulla tecnologia di pulizia denominata ‘pigging’. Questo metodo si è già dimostrato vantaggioso nel mondo della verniciatura per il settore automobilistico, ma Dürr ha fatto un ulteriore passo avanti e lo ha migliorato per l’impiego anche in altri settori. Il sistema EcoSupply P Core è ora adattabile ovunque si applichino diversi colori di vernice in piccole quantità, come ad esempio nell’edilizia, nella lavorazione del legno o presso i fornitori del settore automobilistico. Questo sistema recupera in modo efficiente la vernice inutilizzata, riducendo al minimo il consumo di agenti di lavaggio ed accelerando il tempo di cambio colore. Il desiderio di una tavolozza di colori completa va oltre l’industria automobilistica. I clienti usano le loro preferenze cromatiche come identificatori unici

anche in altri settori, mentre le aziende usano colori distintivi come punto di forza per sé stesse e per i loro prodotti. Ad esempio, i produttori dei settori dell’edilizia e della plastica necessitano di una moltitudine di tonalità per soddisfare le esigenze dei loro clienti. Tuttavia, ogni cambio colore nella linea di applicazione implica uno spreco di prodotti vernicianti e di lavaggio durante il processo di verniciatura. Ciò può comportare costi sproporzionati, soprattutto nel caso di quantità molto ridotte, perché gli attuali sistemi di alimentazione delle vernici puliscono i passaggi interni utilizzando solvente e aria compressa per rimuovere tutti i residui presenti prima di iniziare il ciclo con il colore successivo. Questo processo è laborioso e richiede tempo e, in presenza di tubi interni più lunghi e spessi, le perdite di prodotto sono maggiori.

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Dürr
La
tecnologia di pulizia ‘pigging’ riduce il consumo di prodotti vernicianti e di lavaggio, recuperando la vernice rimasta nella tubazione dopo l’applicazione. ©

La stazione di origine (in figura) è il punto di partenza del raschiatore.

Il prodotto verniciante lo spinge dalla stazione di origine a quella di destinazione.

La tecnologia di pulizia “pigging” riduce il consumo di vernice

Per la tecnologia di pulizia, Dürr utilizza un raschiatore adattato al diametro interno delle tubazioni, il cosiddetto ‘pig’ (da cui deriva il termine inglese pigging, che identifica per questo tipo specifico di pulizia), al fine di rendere il processo più efficiente e ridurre il consumo dei prodotti vernicianti e di lavaggio. La vernice, che fluisce attraverso il tubo, spinge il raschiatore dal modulo di origine fino a quello di destinazione. Questo processo rimuove qualsiasi residuo presente. Le stazioni di distribuzione, con la possibilità di integrarne fino a quattro in un’unica linea di pulizia, forniscono il collegamento alla tecnologia applicativa. Dopo l’applicazione della vernice, l’aria compressa spinge il raschiatore indietro verso il modulo di origine. Durante il processo, la vernice rimasta nel tubo è ritrasportata nel suo contenitore. L’agente di lavaggio scorre quindi attraverso la tubazione verso il modulo di destinazione. Dopo la pulizia, il processo si ripete.

Cambio colore più rapido e manutenzione semplificata

Il sistema EcoSupply P Core è disponibile nelle versioni a passaggio singolo e a ricircolo ed è adatto all’applicazione di vernici a base acqua o solvente. In entrambi i casi, la riduzione degli sforzi rende i cambi colore più rapidi. Inoltre, il design modulare semplifica la manutenzione, consentendo di

configurare flessibilmente i singoli componenti al fine di adeguarli alle esigenze degli utenti e integrarli nei sistemi esistenti. In questo modo, l’EcoSupply P Core può integrarsi con altri prodotti Dürr, come la stazione di alimentazione di vernice EcoSupply2 Core.

Starter kit con tutto il necessario

Lo starter kit di Dürr contiene tutti i componenti fondamentali, tra cui un modulo di origine e di destinazione, una stazione di distribuzione per il collegamento alla tecnologia applicativa, tubazioni (disponibili in lunghezze fino a 100 metri) e il raschiatore. Comprende inoltre i sensori per il monitoraggio della posizione del raschiatore, strumenti per la manutenzione e la messa in servizio, oltre alla documentazione tecnica EcoDocu in formato digitale, completa di esempi di sistema.

Venticinque anni di esperienza nella tecnologia di pulizia L’EcoSupply P Core offre al settore manifatturiero una soluzione per l’alimentazione vernice economica e facile da usare per piccole quantità e applicazioni a bassa pressione. Il nuovo sviluppo rappresenta il culmine dei 25 anni di esperienza di Dürr con la tecnologia di pulizia ‘pigging’ presente nel sistema, riconosciuto a livello mondiale e che ha dimostrato la sua efficacia nella verniciatura nel settore automobilistico.

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© Dürr

Ikaro, l’innovazione nel settore della spettrofotometria a sfera portatile

A cura di FRANCHI & KIM Performance Coatings S.p.A., Castenedolo (Brescia) - Italia

Franchi&Kim lancia Ikaro, il nuovo sistema colorimetrico integrato costituito da un’app mobile per la formulazione, uno spettrofotometro e due software, uno per la gestione degli ordini e uno per la formulazione, in grado di formulare e correggere le tonalità di colore in modo veloce e facile e di gestire gli ordini con un notevole risparmio di tempo e senza spostamenti.

Nel vasto panorama della tecnologia colorimetrica, l’innovazione ha sempre guidato il progresso. Franchi&Kim è orgogliosa di presentare una svolta epocale in questo campo: Ikaro1, il primo spettrofotometro portatile a sfera controllato e gestito da smartphone tramite un’app formulativa. Un connubio di precisione scientifica e praticità moderna destinato a trasformare radicalmente le modalità di lavoro di tutti gli operatori del colore.

Lo sviluppo di Ikaro

Il progetto Ikaro parte da lontano: l’intuizione di semplificare la lettura del colore e soprattutto la gestione della formula nasce nel 2019. Il reparto tintometrico e colorimetrico negli anni ha dedicato il proprio tempo ad individuare il dispositivo che garantisse le migliori performance. Il team di softwaristi ha sviluppato e concretizzato il sogno, fornendo l’intero know-how colorimetrico e matematico, e ha sintetizzato le funzioni in step formulativi semplici e rapidi.

La visione aziendale in merito a tale innovazione si fonda su tre obiettivi:

 agevolare e velocizzare la rilevazione del colore formulandola con un’app mobile;

 eseguire la lettura e la formulazione a distanza inviando immediatamente l’ordine di produzione al proprio rivenditore;

 ampliare l’arco degli utilizzatori di strumenti colorimetrici, estendendo tale possibilità anche ad operatori non specializzati o che, per questioni economiche, non hanno mai preso in considerazione l’investimento in spettrofotometri e software annessi. Con Ikaro, tutti gli utilizzatori e i rivenditori potranno sostituire colorimetri e spettrofotometri multiangolo in favore di dispositivi in grado di formulare da zero, evitando così di ricavare la tinta più simile tra quella rilevata e quelle archiviate.

Caratteristiche tecniche

Nello specifico Ikaro rappresenta un ecosistema colorimetrico integrato composto da un App mobile formulativa, da uno spettrofotometro portatile e, opzionalmente, da un semplice software di gestione dell’ordine e della formula.

1 www.ikaro-spectro.com

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© IKARO

Tramite la connessione di questi elementi è possibile formulare e correggere le tinte pastello in maniera facile e veloce ed è altrettanto possibile gestire l’ordine di produzione del colore del cliente finale. Il tutto è collegato ad un database centralizzato su un server in cloud ultra-performante, in grado di elaborare le varie richieste e di consegnare istantaneamente le formulazioni e le ricette sulla base di parametri prestabiliti.

Ikaro è un’applicazione rivoluzionaria che utilizza uno spettrofotometro con geometria diffusa a sfera d/8° con tecnologia LED. Non siamo in presenza del classico dispositivo portatile multiangolo. Lo strumento ergonomico appartiene alla nuova generazione in grado di assicurare una distribuzione spettrale di qualità, una velocità di misurazione e un’eccellente accuratezza dei risultati di lettura della tinta tramite i 31 punti derivanti dalla curva di riflettanza compresi tra i 400 e i 700 nm.

La nuova frontiera colorimetrica si raggiunge grazie alla possibilità di gestire il colore a distanza e, nella sua completezza, grazie al modulo Order Sender: dalla formulazione alla correzione, fino all’invio automatico dell’ordine direttamente dall’app mobile al software di gestione ordini desktop. Dall’app è possibile definire i parametri formulativi, consultare l’archivio delle misurazioni, delle formulazioni e degli ordini eseguiti, nonché partire dalle cartelle colori più utilizzate sul mercato. Nel caso in cui si rendano necessari task formulativi e di controllo qualità relativi alle priorità degli ingredienti, alle combinazioni dei coloranti e ad altri aspetti riguardanti le coordinate colorimetriche e i valori di tolleranza, è sempre possibile integrare il tool Ikaro Formula.

Il funzionamento in 3 passaggi

Con 3 semplici passaggi e pochi click è possibile rilevare, formulare e ordinare il colore ovunque ci si trovi.

STEP 1: lettura

Dopo aver collegato tramite bluetooth lo spettrofotometro all’app dello smartphone, è

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© IKARO © IKARO

possibile “leggere” il campione da riprodurre o scegliere una tinta da una cartella colori. L’app gestisce tutte le operazioni di lettura del colore e la scelta del prodotto da formulare e invia i dati al server.

STEP 2: formulazione e correzione

ll server in cloud effettua tutti i calcoli su database preimpostati e restituisce la formula per il colore del prodotto desiderato e per la quantità richiesta. Dall’app è possibile effettuare un’eventuale correzione della formulazione generata.

STEP 3: ordine di produzione

Una volta definita la formulazione è necessario inviare la ricetta stessa e il numero di confezioni per prodotto al software desktop di gestione ordini, affinché sia possibile mandare in produzione a tintometro l’ordine richiesto.

I vantaggi di Ikaro

Alcuni dei plus di questo nuovo sistema possono essere così riassunti:

 risparmio di tempo: non è necessario recarsi presso il cliente per il ritiro del campione e presso il proprio laboratorio tintometrico per la consegna del riferimento colore;

 autonomia: l’utilizzatore finale è indipendente dal proprio rivenditore nella lettura e nella condivisione della formula e dell’ordine da generare;

 facilità di utilizzo: anche operatori non specializzati o non abituati ad utilizzare strumentazioni colorimetriche possono leggere il colore con pochi click grazie all’innovativa gestione tramite app;

 sostenibilità: il costo è più contenuto rispetto alla classica strumentazione colorimetrica, mantenendo il livello tecnico degli strumenti più onerosi sul mercato.

Ikaro rappresenta, quindi, una nuova e rivoluzionaria esperienza che coinvolge sia rivenditori che utilizzatori finali, al fine di elevare la propria competenza tecnica e la propria professione. Il progetto è rivolto a tutti i distributori che intendano garantire un servizio di fidelizzazione ai propri clienti applicatori (verniciature, carrozzerie, imprese manifatturiere di differenti settori merceologici), con l’obiettivo di gestire il colore a distanza e di ottenere l’ordine senza la disponibilità fisica del campione nel laboratorio tintometrico del punto vendita.

Con la sua tecnologia all’avanguardia, la sua facilità d’uso e la sua capacità di migliorare drasticamente il processo di formulazione del colore, Ikaro si candida a diventare il nuovo standard colorimetrico nel mercato delle vernici. Grazie alla sua potenza e alle sue funzionalità avanzate, promette di trasformare il modo in cui vengono creati e gestiti i colori, consentendo agli utenti di ottenere risultati eccellenti in modo più rapido, efficiente e preciso come mai prima d’ora.

A portata di mano e alla portata di tutti.

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PRETREATMENT & WATER TREATMENT OUR SKILLS

INNOVATION

PERFORMANCE

NANO TECHNOLOGY

R&D

ESG

TECHNICAL ASSISTANCE

a Dollmar Group Company

IMEL fornisce un nuovo impianto di verniciatura ecologico e flessibile a Rossi Spa

Rossi Spa ha installato un nuovo impianto per la verniciatura a liquido dei propri riduttori, motoriduttori e motori elettrici ed ha scelto IMEL come suo partner per la progettazione e realizzazione.

Rossi Spa, l’azienda parte di HABASIT GROUP da oltre 70 anni leader mondiale nella produzione di riduttori, motoriduttori e motori elettrici utilizzati anche nelle applicazioni più impegnative, ha installato presso una delle sue sedi produttive una nuova linea di verniciatura di ultima generazione fornita da IMEL Spa, l’azienda con sede a Codroipo (Udine) specializzata dal 1964 nella progettazione e installazione di impianti di verniciatura.

Imel rafforza così la propria presenza sul mercato italiano e questa nuova referenza le permette di consolidare la sua posizione come High level quality supplier nel mercato della verniciatura industriale. Grazie ad un minuzioso lavoro di engineering e coordinamento delle attività è stato raggiunto con successo lo start up della linea nei tempi richiesti.

L’impianto si caratterizza per la flessibilità dei cicli di verniciatura e per l’accurata climatizzazione dei locali dove si svolgono i processi. Nello specifico, l’impianto permette la singola o doppia applicazione di vernici, sia manuale che automatica, e con o senza essiccazione intermedia.

Inoltre, l’intero sistema è stato concepito con grande compattezza, salvaguardando gli spazi grazie al consueto design che caratterizza gli impianti di Imel. Un altro dei punti di forza imprescindibili del progetto è l’aspetto ecologico, dal momento che l’impianto viene alimentato con GPL ed energia elettrica auto-prodotta e sono impiegate solamente vernici a base acqua. Questa nuova collaborazione con un cliente così prestigioso ha permesso all’azienda di rafforzare le competenze per i trattamenti accurati nel settore Industry top di gamma.

Per maggiori informazioni: www.imelspa.com

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© IMEL Spa © IMEL Spa

Lyndee Brassieur è il nuovo Vice-Presidente

EHS di PPG

PPG ha nominato Lyndee Brassieur Vice-Presidente EHS per aiutare l’azienda con la sua attenzione al miglioramento della sicurezza dei dipendenti, alla prevenzione degli incidenti e alla conformità normativa.

© PPG

Il produttore internazionale di vernici e rivestimenti PPG ha recentemente annunciato che Lyndee Brassieur è stata nominata Vice-Presidente per l’ambiente, la salute e la sicurezza (EHS): si occuperà di promuovere la sicurezza dei dipendenti, la prevenzione degli incidenti e la conformità alle normative.

Lyndee Brassieur ha svolto un ruolo chiave nella definizione e nella supervisione dell’eccellenza operativa e delle strategie di produzione presso i siti produttivi SCM globali di PPG. Nei suoi 25 anni di esperienza industriale, ha ricoperto vari ruoli di crescente responsabilità nella produzione e nel miglioramento continuo, nonché nella gestione dell’ambiente, della salute e della sicurezza. Inoltre, ha conseguito una laurea in ingegneria chimica con specializzazione in scienze ambientali presso la McNeese State University di Lake Charles (Stati Uniti d’America).

“Congratulazioni a Lyndee per la sua nomina a questo ruolo di leadership chiave in PPG. Il nostro valore fondamentale è la salute, la sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti, dei clienti e delle comunità. Sono certo che sotto la guida di Lyndee i nostri team saranno in grado di dimostrare ulteriormente il nostro impegno nei confronti dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei nostri dipendenti”, ha dichiarato Ram Vadlamannati, Vice-Presidente senior delle operazioni di PPG.

Per maggiori informazioni: www.ppg.com

www.fatisrl.com 0039 031 655688 | info@fatisrl.com Via Carlo Porta 14 - 23861 - Cesana B.za (LC) - Italy

BRAND-NEW

CMA Robotics: da 30 anni soluzioni

innovative e complete per la verniciatura industriale

CMA Robotics, tra le principali aziende produttrici di robot per la verniciatura, festeggia i suoi 30 anni di attività.

Dall’ideazione del primo robot nel 1994 in Friuli Venezia Giulia, CMA ha ad oggi una consolidata presenza globale e ricopre tutti i settori di applicazione. Offre soluzioni complete, corsi e un laboratorio di verniciatura dove vengono svolti test e prove di simulazione, in totale sicurezza, con la possibilità di vedere in anteprima il risultato dell’applicazione eseguita dal robot sul prodotto scelto.

CMA Robotics oggi è riconosciuta come una delle aziende tecnologicamente più evolute nel mondo della verniciatura robotizzata, garantisce qualità con certificazioni sempre aggiornate e facilità di utilizzo degli impianti. Fa parte di un grande gruppo di aziende focalizzate nel mondo della robotica, la Efort.

Avere oggi un team internazionale per l’azienda friulana significa condividere ricerca, sviluppo, progetti e innovazione, creare nuove sinergie tecnologiche, commerciali e finanziarie che riescono a soddisfare tutte le molteplici esigenze del cliente con tempestività e precisione.

“Ritrovarci qui uniti, ancora una volta, per festeggiare gli obbiettivi raggiunti e lanciare uno sguardo al futuro, ci onora e riempie di gioia” ha esordito Sergio Della Mea, uno dei soci fondatori di CMA Robotics

durante la celebrazione del 30esimo anniversario. “Ogni singolo dipendente, cliente, fornitore e collaboratore incontrato in questi anni, ha dato a CMA l’occasione di crescere, e raggiungere i risultati che ora vediamo e condividiamo” prosegue con orgoglio Marco Zanor, l’altro socio.

La parola è poi passata al presidente di Efort Group, You Wei, che ha ricordato il primo incontro con CMA Robotics e l’inizio della proficua collaborazione.

Alla serata hanno partecipato anche numerosi esponenti degli enti locali, tra cui l’Assessore alle Attività Produttive e al Turismo Sergio Emidio Bini, il Direttore Generale di Confindustria Michele Nencioni e il Sindaco di Pavia Di Udine dove si trova l’azienda, Beppino Govetto. “CMA ha nella propria vocazione l’innovazione, una missione che ci ha permesso di essere qui dopo 30 anni e che ci permetterà di essere ai vertici nel nostro settore anche nei prossimi” ha concluso Marco Zanor. Brindisi, musica e sorrisi hanno poi farcito i festeggiamenti, all’interno dell’azienda rinnovata, insieme a dipendenti, clienti, fornitori e collaboratori, in un'unica cornice che racchiude storia e futuro di grandi successi.

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© CMA Robotics © CMA Robotics
Il team CMA Italia al completo e i soci fondatori di CMA Robotics: Sergio Della Mea e Marco Zanor e il presidente del gruppo Efort, You Wei.

BYK-Gardner presenta un seminario sulle nuove soluzioni per il controllo qualità

Il seminario di BYK-Gardner affronterà le più recenti innovazioni tecnologiche relative agli strumenti di controllo qualità.

BYK-Gardner ha annunciato un seminario gratuito di un giorno in cui si affronteranno le più recenti innovazioni tecnologiche relative agli strumenti di controllo qualità. In particolare, l’evento si concentrerà su:

 Spessimetro multi-strato ad ultrasuoni;

 Texture superficiale;

 Valutazione del colore visiva e strumentale;

 Controllo dell’aspetto;

 Nuove funzioni del software smart-chart;

 Novità sugli strumenti per misurare le proprietà fisiche.

Il seminario – comprensivo di pranzo e pausa caffè – avrà luogo giovedì

04 luglio 2024 presso il CDH Hotel Parma & Congressi, dalle ore 09:30 alle ore 16:00. È possibile registrarsi entro il 14 giugno inviando una e-mail a sara.malanchini@altana.com oppure compilando l’apposito modulo alla pagina: https://seu1.cleverreach.com/f/163470-237345/.

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Dürr ha ricevuto un premio PACE per la tecnologia del suo forno EcoInCure

Il forno di polimerizzazione EcoInCure di Dürr è stato riconosciuto dal premio PACE per le sue eccellenti prestazioni sulle scocche delle automobili.

La società tedesca Dürr ha orgogliosamente annunciato di aver vinto il premio PACE per il secondo anno consecutivo, questa volta grazie alla tecnologia del forno EcoInCure, che soddisfa i requisiti critici dei produttori di automobili come la qualità della finitura delle scocche e il miglioramento della polimerizzazione.

Il 29esimo concorso annuale dei PACE Awards, presentato da Automotive News, era aperto ai fornitori che contribuiscono direttamente alla produzione di automobili o camion con prodotti, processi, materiali o servizi. I vincitori sono stati selezionati da un comitato di revisione indipendente. Il forno EcoInCure è stato sviluppato specificatamente per polimerizzare scocche complesse e con una qualità di della verniciatura elevata in modo più rapido ed efficiente rispetto alle soluzioni convenzionali, al fine di superare le esigenze in evoluzione sia dei tradizionali veicoli con motore a combustione interna che dei veicoli elettrici.

“Siamo molto entusiasti che la nostra tecnologia sia stata riconosciuta come un’innovazione all’avanguardia, capace di plasmare l’industria automobilistica. Il sistema EcoInCure rappresenta una nuova generazione di trattamenti per le scocche. Non solo garantisce una migliore qualità della superficie, ma è anche di gran lunga il forno più sostenibile sul mercato grazie alla sua struttura e al potenziale utilizzo di elettricità rinnovabile”, ha dichiarato Mark Murray, direttore vendite e marketing di Dürr in Nord America.

Per maggiori informazioni: www.durr.com

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I risparmi energetici dipendono da pompe e installazione

Paul Cardon

Mouvex® PSG - Terrace (IL), Stati Uniti paul.cardon@psgdover.com

Le pompe a basso consumo energetico, come la pompa a disco eccentrico della serie Mouvex G-FLO con i dovuti accorgimenti progettuali, aiutano gli operatori a ottenere risparmi energetici notevoli nella produzione di vernici e rivestimenti.

Il costo dell’energia è aumentato drasticamente nel corso del 2022, un incremento decisamente spropositato rispetto a quanto accaduto negli ultimi decenni, verificatosi in modo imprevisto e improvviso, costringendo tutti i settori industriali ad affrontare la nuova situazione e a cercare soluzioni per risparmiare le risorse energetiche, ove possibile.

Questi nuovi comportamenti sono fondamentali in quanto non si prevede che questi costi possano ridimensionarsi in un futuro prossimo. Di tutti i componenti utilizzati in un processo produttivo industriale i sistemi di pompaggio possono essere considerati tra quelli più “energivori”.

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Secondo l’Hydraulic Institute (USA), i sistemi di pompaggio coprono quasi il 20% della domanda mondiale di energia elettrica. In questi periodi di energia costosa e scarsamente disponibile, è fondamentale trovare soluzioni diverse per ridurne il consumo energetico. Qualsiasi settore che utilizza le pompe può risparmiare energia valutando i propri dispositivi. Questo è particolarmente vero per un settore che fa un largo uso di pompe come quello delle vernici e dei rivestimenti. Sostanzialmente costituiti da pigmenti sospesi in un medium liquido, vernici e rivestimenti si sono evoluti da sostanze primitive come carbone e succo di bacche in composti sofisticati prodotti attraverso processi ad elevata tecnologia. Negli ultimi 25 anni, questo settore ha visto una trasformazione guidata dalle nuove tecnologie di rivestimento. Queste tecnologie sostituiscono le tradizionali formulazioni a solvente con alternative ecosostenibili come le vernici all’acqua, i rivestimenti a basso COV e a polvere. Innovazioni come le nanotecnologie e le smart coatings migliorano ulteriormente le performance e la resa estetica, dando vita ad un mercato globale diversificato e vitale. Oggi, le vernici e i rivestimenti giocano un ruolo fondamentale in diverse applicazioni, tra cui la segnaletica stradale, i rivestimenti per edifici, gli esterni delle auto e i materiali per l’imballaggio. Questa evoluzione sottolinea un netto distacco dalle origini, dimostrando come i progressi tecnologici abbiano spinto l’industria in un ambito in cui la sensibilità ambientale, la durabilità e l’estetica convergono in offerte di

prodotti migliori e in un’ampia utilità.

Questo articolo esaminerà i costi associati alla comune tecnologia di pompa - la pompa volumetrica - utilizzata in questo settore e come una di esse si distingue dalle altre perché più economica ed efficiente dal punto di vista energetico.

Costo del ciclo di vita di una pompa

La tipica analisi dei costi di una pompa volumetrica nel corso della sua vita utile è mostrata nella figura 1: i costi iniziali (in blu) sono sostenuti una sola volta durante la fase di installazione. Questi costi sono marginali rispetto al costo totale di gestione della pompa. I costi maggiori sono quelli indicati nelle diverse tonalità di marrone e si riferiscono a quanto si dovrà sostenere durante tutta la vita del sistema. Tra questi costi, quelli energetici rappresentano quasi la metà dei costi di gestione totali.

L’aumento dei costi energetici farà sì che tale percentuale aumenti, influenzando il costo complessivo di gestione della pompa.

Ci sono sostanzialmente due aree su cui è possibile agire per ridurre il consumo energetico: la pompa e l’installazione.

Concentrarsi su queste due aree, durante la progettazione di un nuovo impianto o l’implementazione di uno esistente, in alcuni casi eccezionali, può portare a ridurre il consumo energetico fino a un terzo.

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Figura 1 - Tipica analisi dei costi di una pompa volumetrica nel corso della sua vita utile.

La pompa

Sul mercato sono disponibili diverse tecnologie di pompe volumetriche; queste però, sono ben lungi dall’essere uguali e paragonabili in termini di consumo energetico. In entrambi i casi illustrati così come in molte altre situazioni, la tecnologia di pompaggio che risulta essere la più economica è sempre una: la pompa a disco eccentrico senza tenuta della serie Mouvex® G-FLO1. Perché questa tecnologia di pompaggio ha un’efficienza energetica così elevata?

Albero singolo

Alcune tecnologie di pompe si basano su un design a doppio albero con ingranaggi di distribuzione. Gli ingranaggi e i cuscinetti generano un ulteriore attrito sia al motore (con le parti che ruotano nell’olio di lubrificazione), sia al prodotto (parti rotanti nel prodotto pompato). La pompa Mouvex G-FLO ha un solo albero, che ruota in olio pulito all’interno di un soffietto doppio o triplo che ne garantisce l’isolamento dal prodotto pompato. Ciò riduce al minimo l’attrito, riducendo l’impatto sul consumo di energia.

Nessuna parte rotante nel prodotto pompato

La tecnologia a disco eccentrico della serie Mouvex G-FLO si basa esclusivamente su due elementi pompanti: un cilindro statico e un disco mobile, che non ruota, ma che, piuttosto, effettua una traslazione circolare intorno al cilindro. Le pompe a disco eccentrico sono costituite da un cilindro e un elemento di pompaggio montato sull’albero eccentrico. Quando l’albero eccentrico è soggetto a rotazione, l’elemento di pompaggio forma delle camere all’interno del cilindro, che aumentano di dimensione al livello del foro di immissione, portando il fluido nella camera di pompaggio. Il fluido viene trasportato verso il punto di scarico in cui le dimensioni della camera di scarico diminuiscono. Questo implica che il fluido venga espulso nel tubo di scarico (fig. 2). La velocità lineare differenziale tra il cilindro e il disco è bassa e uguale in qualsiasi punto del disco.

1 https://www.psgdover.com/mouvex/products/eccentric-disc-pumps/g-flo-series

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Figura 2 - Schema della rotazione di una pompa a disco eccentrico. Figura 3 – Potenza assorbita (HP) ed efficienza globale delle varie tecnologie 20 m3/h (90 GPM), 1000 cSt, 5 bar (70 psi).
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Figura 4 - Potenza assorbita (HP) ed efficienza globale delle varie tecnologie 15 m3/h (66 GPM), 6000 cSt, 8 bar (115 psi).

Questo “movimento lento” richiede un consumo di energia inferiore rispetto alle pompe che hanno parti rotanti e che funzionano con una velocità periferica elevata.

Nessuna boccola nel prodotto pompato

Alcune tecnologie di pompe hanno l’albero sostenuto da boccole nella camera di pompaggio. Sebbene siano realizzati in materiali aventi un basso coefficiente di attrito, questi componenti costituiscono comunque una zona di attrito. Come indicato in precedenza, nella pompa a disco eccentrico di Mouvex G-FLO l’albero rotante non è in contatto con il prodotto pompato, ma è, invece, protetto da un soffietto multi-strato in acciaio inossidabile. Gli unici componenti in contatto con il prodotto sono il corpo, il soffietto e il set disco/cilindro.

Nessuna tenuta meccanica

Il funzionamento di una tenuta meccanica si basa sull’attrito tra due facce rotanti. Queste facce mostrano un basso coefficiente di attrito, ma, soprattutto in soluzioni con tenute multiple (fino a quattro tenute meccaniche sulle pompe con due alberi), è necessaria un’energia aggiuntiva per un corretto funzionamento. Inoltre, una tenuta meccanica doppia richiede un fluido di sbarramento che genera un consumo di energia: circolazione del fluido, controllo, ecc.

Le soluzioni senza tenuta quali il trascinamento magnetico, non hanno attrito tra le parti, ma richiedono comunque maggiore energia a causa dei forti campi magnetici necessari per la trasmissione della coppia.

La pompa a disco eccentrico di Mouvex G-FLO non ha né tenute meccaniche, né magneti. La tenuta dell’albero è assicurata dal soffietto, collegato al corpo pompa su un lato e al disco sull’altro lato. Questa soluzione non genera alcun attrito addizionale, pur garantendo un contenimento totale e riducendo la necessità di ricorrere a manutenzioni frequenti.

Bassa velocità di rotazione

In molti casi, le pompe a disco eccentrico della serie Mouvex G-FLO sono tra quelle che mostrano la più bassa velocità di rotazione dell’albero per una portata e una pressione differenziale uguali. Nella maggior parte delle applicazioni, una pompa Mouvex avrà una velocità di rotazione più bassa di una o due volte rispetto a pompe di altra tecnologia. Una velocità inferiore richiede meno energia e migliora la durata delle parti in movimento, quali, per esempio, i cuscinetti. Anche con una velocità inferiore, la pompa Mouvex G-FLO può raggiungere un flusso fino a 70 m3/h (308,2 GPM) e 10 bar (145 psi). Per applicazioni con viscosità medie o basse e per condizioni di portata e pressione identiche, è possibile osservare differenze fino a 40% tra le varie tecnologie di pompe. In caso di viscosità più elevate, lo scarto può essere, a volte, anche più spettacolare, con differenze fino a 90%: (figg. 3 e 4).

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Performance nel settore delle vernici e dei rivestimenti

I produttori di vernici e rivestimenti devono selezionare una tecnologia di pompa che garantisca la qualità del prodotto e l’efficienza energetica. Alcune pompe possono essere di qualità ma non efficienti dal punto di vista energetico e viceversa. Le pompe a disco eccentrico, come Mouvex G-FLO, offrono attributi di prestazione che assicurano il miglior prodotto di qualità mantenendo bassi i costi energetici. A differenza delle pompe tradizionali che dipendono dalla forza centrifuga, le pompe a disco eccentrico spostano in modo preciso una quantità fissa di fluido per rotazione, mantenendo flussi costanti indipendentemente dalle variazioni di pressione o viscosità. Questo design garantisce prestazioni affidabili con fluidi difficili e riduce al minimo il consumo energetico riducendo l’attrito interno e le turbolenze, garantendo notevoli risparmi energetici per i processi di produzione industriale.

Installazione

Diametro della tubazione

Molti operatori cercheranno di ridurre i costi selezionando, ove possibile, tubazioni con un diametro inferiore. Le tubazioni con un diametro inferiore sono più economiche e richiedono meno supporti rispetto alle versioni più grandi. Questi, però, sono i tipici costi indicati nella “area blu” di figura 1: si sostengono solo una volta, nella fase di installazione. Questo parametro, comunque, può avere un’enorme influenza sul consumo energetico dell’impianto di pompaggio e, conseguentemente, la spesa effettiva sarà sostenuta per tutta la durata dell’impianto. I prodotti a bassa viscosità non saranno influenzati negativamente dal diametro inferiore del sistema di tubazioni. Con l’aumento delle viscosità, invece, la dimensione ridotta del diametro delle tubazioni potrebbe diventare problematica. L’esempio relativo a un’installazione completa mostrato nelle figure 5 e 6 dimostrerà l’importanza di questo parametro rispetto al consumo energetico.

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Figura 5 – Perdita di carico in psi per piede di tubazione per una portata di 10 m3/h (50 GPM). Figura 6 – Esempio di un sistema completo.

Consideriamo l’installazione in questione con i seguenti parametri:

Portata: 10 m3/h (44 GPM)

Viscosità: 500 cSt.

LINEA DI ASPIRAZIONE

Lunghezza della tubazione: 2 m (7 ft)

2 valvole a farfalla

LINEA DI MANDATA

Lunghezza della tubazione: 40 m (130 ft)

6 gomiti

2 valvole a farfalla

6 m (20 ft) mandata

Se realizziamo l’installazione con una tubazione avente un diametro da 38,1 mm (1,5”), la pressione differenziale risultante sulle bocche della pompa sarà di 9,2 bar (133 psi). Se la pressione differenziale rientra nei limiti della pompa selezionata, il sistema funzionerà senza problemi. Ma vediamo cosa succede se realizziamo l’impianto con una tubazione da 50 mm (2”) di diametro (solo una grandezza standard maggiore rispetto alla precedente). La pressione differenziale crolla a 3,7 bar (54 psi).

Per quanto riguarda il consumo energetico, il risultato relativo alla potenza assorbita dalla pompa è spettacolare (fig. 7). Selezionando una tubazione leggermente più grande, il consumo energetico e i costi scendono dal 37% a oltre il 50%, in funzione della tecnologia di pompaggio selezionata. Se si aumenta il diametro della tubazione e, contemporaneamente, si sceglie una tecnologia più efficiente dal punto di vista dei consumi energetici – quale, per esempio, la pompa Mouvex G-FLO – la differenza aumenta in modo esponenziale, riducendo di due terzi, in alcuni casi, il consumo energetico. La domanda successiva è: guadagneremmo di più aumentando ulteriormente la tubazione?

Se installassimo una tubazione DN65 (2,5”), la pressione differenziale scenderebbe a 2,9 bar (42 psi) rispetto ai 3,7 bar (54 psi) che otterremmo con una tubazione DN50 (2”, fig. 8).

Dall'alto:

Figura 7 – Potenza assorbita (HP) vs. diametro della tubazione con diametro da 38,1 e 50,8 mm (1,5” e 2”).

Figura 8 - Potenza assorbita (HP) vs. diametro della tubazione con diametro da 38,1, 50,8 mm e 63,5 mm (1,5”, 2” e 2,5”).

Figura 9 – Perdita di carico (psi) in una tubazione lunga 3 m (10 piedi) con 66 mm (2,5”) di diametro, portata di 10 m3/h (44 GPM) e viscosità di 1000 cSt.

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In questo caso, il delta è inferiore, così come la riduzione della potenza assorbita è meno importante, avvicinandosi allo zero con certe tecnologie di pompaggio. Pertanto, la cosa migliore da fare è controllare le perdite di carico e i risultati relativi alla pressione differenziale con le varie dimensioni di tubazione e valutare quale soluzione offra la riduzione di consumo energetico più significativa. Nell’esempio precedente, la tubazione DN50 risulta essere la soluzione più equilibrata in considerazione dell’aumento del diametro della tubazione e dei costi di realizzazione.

Design della tubazione

Un altro modo per ridurre il consumo energetico prevede la “razionalizzazione” della tubazione, con l’utilizzo del numero minore possibile di gomiti e con solo gli accessori strettamente necessari. Un semplice esempio ci aiuta a comprendere. Consideriamo una sezione di tubazione con le possibili caratteristiche indicate in figura 9: in funzione del design e degli accessori, la perdita di carico risultante nella sezione considerata potrebbe essere moltiplicata per cinque. Naturalmente, un aumento della pressione significa un consumo energetico maggiore.

Lunghezza della tubazione

Una tubazione più lunga in un sistema di pompaggio genererà una maggiore perdita di carico, causando una più elevata pressione differenziale della pompa. Con altri parametri equivalenti, la perdita di carico è proporzionale alla lunghezza della tubazione. Non sempre è possibile accorciare una tubazione in un impianto esistente, ma, in fase di progettazione di un impianto nuovo, questo parametro dovrebbe essere

tenuto in considerazione in quanto contribuirà alla riduzione dei costi di realizzazione e di funzionamento dell’impianto.

Conclusioni

L’illuminazione, il riscaldamento e i macchinari pesanti di produzione sono spesso considerati tra i primi elementi da ridurre per risparmiare energia. Alcuni operatori non tengono in considerazione i risparmi energetici che si potrebbero ottenere dai sistemi di pompaggio. Selezionando pompe a basso consumo energetico, come le pompe Mouvex G-FLO, e abbinandole a un design adeguato, in caso di nuove installazioni, o implementando le installazioni esistenti, gli operatori possono generare un considerevole risparmio energetico nei processi di produzione industriale.

Mouvex fu fondata nel 1906 ed è un’azienda leader nella produzione di pompe volumetriche, compressori a vite e radiatori idraulici utilizzati nelle raffinerie, negli impianti petroliferi e dell’energia, nelle industrie chimiche di processo, alimentari/sanitarie, militari e trasporto. Mouvex è un marchio di PSG®, una società del Gruppo Dover. Con sede a Oakbrook Terrace, IL, USA, PSG comprende primari marchi di pompe, quali Abaque®, All- Flo™, Almatec®, Blackmer®, Ebsray®, em-tec®, Griswold®, Hydro™, Malema, Mouvex, Neptune®, Quantex™, Quattroflow®, RedScrew™, e Wilden®. I prodotti PSG sono realizzati in tre continentiNord America, Europa e Asia - in strutture all’avanguardia che applicano la lean manufacturing e sono certificate ISO. PSG fa parte della divisione Pumps & Process Solutions di Dover Corporation.

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I ricercatori dell’OSU potenziano la chimica dei pigmenti grazie ai rosso magenta ispirati alla luna

Steve Lundeberg

Università statale dell’Oregon, Corvalis (OR) - Stati Uniti d’America steve.lundeberg@oregonstate.edu

I ricercatori dell’Università statale dell’Oregon hanno sviluppato nuovi pigmenti rosso magenta a base cromo ispirandosi alla luna.

COLOUR STUDY
© ipcm / generated with AI

Un ricercatore dell’Oregon State University, che nel 2009 ha fatto la storia del colore con un pigmento blu vivido, ha sviluppato dei pigmenti rosso magenta duraturi, ispirati alla mineralogia lunare e all’antica chimica egizia.

L’illustre professore di chimica Mas Subramanian e i collaboratori della OSU riportano i risultati dello studio, finanziato dalla National Science Foundation, sulla rivista Chemistry of Materials1 I nuovi pigmenti, potenzialmente utilizzabili nel processo produttivo di vernici a risparmio energetico per veicoli ed edifici, sono basati sul cromo divalente, Cr2+. Sono anche i primi ad utilizzarlo come cromoforo, ossia la parte di una molecola che determina il colore riflettendo alcune lunghezze d’onda della luce e assorbendone altre. “Finora non è stato segnalato alcun minerale terrestre che contenesse cromo allo stato divalente come uno dei componenti. Tuttavia, l’analisi dei campioni minerali lunari raccolti dalle missioni Apollo ha mostrato la presenza di cromo allo stato divalente,” ha dichiarato Subramanian, il professore di scienza dei materiali Milton Harris presso OSU College of Science.

Il cromo divalente ha lo stesso numero di elettroni spaiati del manganese trivalente, il cromoforo responsabile dell’intenso colore del blu YInMn2, scoperto dal team di Subramanian 15 anni fa. La Shepherd Colour Company ha concesso una licenza3 per l’uso del blu YInMn in un’ampia gamma di vernici e materie plastiche e ha anche ispirato un nuovo colore4 pastello Crayola: Bluetiful.

Quando è stato scoperto il blu YInMn, i ricercatori stavano sperimentando nuovi materiali che potessero essere utilizzati in applicazioni elettroniche e hanno mescolato l’ossido di manganese - di colore nero - con altre sostanze chimiche, riscaldandole poi in un forno a quasi 2.400 gradi Fahrenheit.

Uno dei loro campioni si è rivelato un blu brillante, chiamato blu YInMn dal nome degli elementi che lo compongono: ittrio, indio e manganese. Si trattava della prima scoperta di un pigmento blu in due secoli e di un enorme progresso in termini di sicurezza e durata, oltre che di vivacità.

Nel nuovo studio, Subramanian, il ricercatore Jun Li e lo studente laureato Anjali Verma si sono ispirati al rame divalente che funge da cromoforo nel blu egiziano, che è il primo pigmento sintetico conosciuto al mondo e risale a più di 5.000 anni fa.

I ricercatori hanno sostituito il rame divalente del blu egiziano con il cromo divalente, ottenendo pigmenti durevoli dal color rosso magenta.

Al fine di stabilizzare il cromo divalente sulla Terra, i ricercatori hanno mantenuto le temperature elevate, quasi 2.500 gradi Fahrenheit, in condizioni di alto vuoto durante la sintesi partita da cromo metallico, triossido di cromo e altre sostanze chimiche.

“La maggior parte dei pigmenti color magenta utilizzati oggi sono sostanze chimiche organiche e soffrono di problemi di stabilità quando esposti ai raggi ultravioletti e al calore del sole, perché questi possono scomporre le sostanze chimiche organiche. I pigmenti magenta inorganici sono rari e la maggior parte di essi richiede un numero significativo di sali di cobalto, pericolosi sia per l’uomo che per l’ambiente,” spiega Subramanian.

1 https://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/acs.chemmater.4c00253

2 https://www.ipcm.it/en/open/ipcm/2023/80/136.asp

3 https://today.oregonstate.edu/archives/2015/may/licensing-agreement-reached-brilliant-new-blue-pigment-discovered-happy-accident

4 https://today.oregonstate.edu/archives/2017/may/pigment-discovered-oregon-state-university-inspires-new-crayola-crayon-color

I pigmenti color magenta sviluppati dai ricercatori dell’OSU sono termicamente e chimicamente inerti grazie alla loro elevata temperatura di preparazione e rimangono inalterati dal punto di vista strutturale e ottico dopo l’esposizione ad acidi e alcali, notano gli autori. Inoltre, a differenza dei pigmenti contenenti cobalto, i pigmenti magenta a base cromo sono altamente riflettenti nei confronti del calore solare, il che significa che hanno una proprietà di raffreddamento che porterebbe a un risparmio energetico per le automobili e le strutture verniciate con essi.

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Il blu YInMn sintetizzato in laboratorio. © Mas Subramanian/Wikimedia Commons

“La maggior parte dei pigmenti viene scoperta per caso. Il motivo è che l’origine del colore di un materiale dipende non solo dalla composizione chimica, ma anche dall’intricata disposizione degli atomi nella struttura cristallina. Quindi, qualcuno deve prima produrre il materiale in laboratorio e poi studiare a fondo la sua struttura cristallina per spiegare il colore,” continua Subramanian.

“Nonostante i recenti progressi nelle teorie meccaniche quantistiche e nei metodi computazionali, la previsione di una struttura cristallina che produca un pigmento inorganico intenso del colore desiderato è ancora difficile da raggiungere”, ha aggiunto Subramanian.

“Siamo stati fortunati la prima volta con il blu YInMn e ora stiamo elaborando alcuni principi fondamentali di progettazione strutturale chimica e cristallina per creare razionalmente nuovi pigmenti. La determinazione degli ingredienti strutturali chiave, necessari per ottenere colori vividi, dovrebbe accorciare i tempi di scoperta dei pigmenti. La scienza non segue sempre un percorso prestabilito, ma stiamo esplorando pigmenti con cromo divalente come cromoforo

in diversi ambienti di coordinazione nelle strutture cristalline di vari composti inorganici,” ha concluso Subramanian.

Il finanziamento dell’NSF per lo studio appena pubblicato era una sovvenzione speciale destinata alla ricerca ad alto rischio e ad alto rendimento. La sovvenzione è nota con l’acronimo EAGER5, che sta per Early Concepts Grants for Exploratory Research.

OSU College of science

Il College of Science, una delle più grandi unità accademiche dell’OSU, conta sette dipartimenti e dodici programmi pre-professionali. Fornisce corsi scientifici basilari ed essenziali per formare tutti gli studenti dell’OSU, costruisce i futuri leader della scienza e i suoi docenti sono tra i più importanti nella ricerca scientifica internazionale.

5 https://www.nsf.gov/pubs/policydocs/pappguide/nsf09_1/gpg_2.jsp#IID2

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© Oregon State University
Struttura cristallina CaCr2+Si4O10.

Il piano di Transizione 5.0 va oltre l’industria

Nel panorama industriale globale, l’avvento della tecnologia ha segnato un’epoca di trasformazione senza precedenti. Industria 4.0 ha rappresentato un passo avanti significativo nell’automazione e nella digitalizzazione dei processi di produzione. Tuttavia, l’evoluzione non si è fermata qui: parliamo della Transizione 5.0 e di come il passaggio alla quinta rivoluzione superi il concetto stesso di “industria”.

Industria 4.0 ha rivoluzionato il modo in cui le fabbriche producono beni, integrando tecnologie avanzate come l’Internet delle cose (IoT), l’intelligenza artificiale (IA) e la robotica. Questa trasformazione ha portato a una maggiore efficienza, flessibilità e personalizzazione nella produzione, aprendo la strada a nuove opportunità di business e miglioramento dei processi. La “Transizione 5.0” è un concetto che si riferisce al processo di adattamento e cambiamento necessario per passare dall’attuale modello economico e industriale (spesso associato a Industria 4.0) a un nuovo paradigma che integra l’umanità, la sostenibilità e l’innovazione tecnologica. La Transizione 5.0 si basa sull’idea che l’innovazione tecnologica, sebbene importante, non può essere l’unica guida per lo sviluppo sociale ed economico. Invece, sottolinea la necessità di bilanciare la crescita economica con il benessere umano e la sostenibilità ambientale. Questa transizione implica un cambiamento non solo nelle infrastrutture e nei processi industriali, ma anche nei valori e nelle priorità della società. Include l’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, l’automazione e l’Internet delle cose, ma con un’enfasi particolare sulla responsabilità sociale, sull’equità e sulla creazione di un ambiente di lavoro inclusivo. In sostanza, la Transizione 5.0 mira a creare un futuro in cui l’innovazione tecnologica sia al servizio dell’umanità e della sostenibilità, anziché essere un fine a sé stessa. Questo richiede una collaborazione stretta tra governi, aziende, istituzioni accademiche e la società civile per sviluppare politiche e pratiche che promuovano una crescita economica equa, sostenibile e inclusiva.

Va però evidenziato un elemento che nel passaggio da 4.0 a 5.0 è stato omesso: la parola “industria”. Questo è dovuto probabilmente al fatto che la Transizione 5.0 si concentra su una visione più ampia e olistica della società, che va oltre il semplice contesto industriale. Di fatto, si è perso un connotato relativo al cambiamento che parte ed è a beneficio dell’industria, ampliando il panorama socio-economico di riferimento. Mentre l’Industria 4.0 si riferisce principalmente alla digitalizzazione e all’automazione dei processi industriali, la Transizione 5.0 abbraccia una prospettiva più inclusiva che considera anche l’aspetto sociale, ambientale ed economico. Pur continuando a integrare tecnologie avanzate nell’industria, la Transizione 5.0 riconosce che l’innovazione tecnologica da sola non è sufficiente per affrontare le sfide globali complesse che la società affronta. La Transizione 5.0 (dove non è più presente la parola “Industria”) propone una visione più integrata e orientata al futuro che promuove la sostenibilità, l’equità, il benessere umano e l’armonia con l’ambiente, oltre alla crescita economica. Questo approccio si applica non solo all’industria, ma anche ad altri settori come l’istruzione, la sanità, l’energia e così via. Quindi, mentre l’Industria 4.0 si concentra specificamente sull’ambito industriale, la Transizione 5.0 allarga il suo campo d’azione per includere una visione più completa e inclusiva del progresso sociale ed economico. Questo argomento è uno dei temi che UCIF propone ai propri associati e ai loro ospiti e che vengono approfonditi nel corso dei We Talk, web conference su argomenti di stretta attualità per il comparto della finitura e trattamento delle superfici.

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Da un’intervista con Fanny Chauvin, direttrice di Micronora

Micronora si svolgerà dal 24 al 27 settembre 2024 a Besançon, Francia.

Può darci una panoramica sull’attuale piano marketing di Micronora?

Fanny Chauvin: Per fornire ai nostri espositori un’idea chiara dei costi di partecipazione a Micronora, abbiamo dovuto iniziare la campagna di marketing più tardi del solito. Tuttavia, siamo molto fiduciosi per l’edizione di quest’anno e abbiamo già quasi il 98% dei posti prenotati. Seguendo la stessa tendenza delle edizioni precedenti, circa il 33% delle aziende espositrici saranno internazionali, provenienti da una ventina di Paesi, a dimostrazione dell’attrattiva globale della nostra fiera.

Come di consueto, poco più dell’80% degli espositori ci rimane fedele, e li ringraziamo per questo. Grazie agli innumerevoli campi applicativi e alla capacità di trasferire le tecnologie da un settore all’altro, la microtecnologia è una risorsa innegabile che consente alle aziende di diversificare e di accedere a nuovi mercati. Questo è senza dubbio il motivo per cui accogliamo

regolarmente nuovi espositori, tra cui quest’anno alcuni provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada, paesi che nelle edizioni precedenti erano poco rappresentati. Ciò testimonia la vitalità e il crescente appeal della nostra manifestazione, notando anche una crescente richiesta da parte dei nostri espositori per superfici espositive più ampie.

Il tema dello Zoom di quest’anno è la microtecnologia intelligente. Può dirci perché è particolarmente rilevante nel contesto industriale odierno?

FC: In un’epoca di riduzione delle risorse e di problemi energetici, è fondamentale che tutti i settori industriali integrino soluzioni intelligenti nelle loro attività per essere più efficienti. Esse aiutano a ottimizzare la produzione analizzando i dati in tempo reale, identificando le inefficienze e migliorando le prestazioni delle macchine. Inoltre, il loro corretto utilizzo può ridurre i costi pianificando proattivamente la manutenzione, ad esempio, o ottimizzando l’utilizzo delle risorse e riducendo al minimo i difetti di produzione. Infine, l’intelligenza nella produzione può favorire l’innovazione aprendo la strada a nuove possibilità di miglioramento dei processi e dei prodotti, rafforzando così la competitività di un’azienda in un ambiente industriale in costante evoluzione. Questo è particolarmente vero per la microtecnologia, poiché è un settore che deve sempre essere all’avanguardia nell’innovazione. Lo Zoom di quest’anno, l’evento di punta della fiera, si concentrerà sulla microtecnologia intelligente perché abbiamo bisogno di gemelli digitali, sensori intelligenti e soluzioni che ci permettano di correggere le macchine se le misure monitorate mostrano un cambiamento. Presenteremo anche soluzioni

di realtà aumentata per la manutenzione predittiva e l’assistenza al montaggio. Poiché non tutte le aziende possono cambiare l’intero parco macchine, mostreremo come i sistemi tradizionali possano essere modernizzati con alcune piccole modifiche.

Quali sono gli altri punti salienti di Micronora 2024?

FC: Per l’edizione 2024 abbiamo cercato di lavorare in collaborazione con la regione in diversi ambiti. Quest’anno scoprirete un’area espositiva regionale che evidenzia le aziende con meno di 15 collaboratori operanti nel campo delle microtecnologie e della precisione, offrendo loro il 100% di visibilità ai visitatori. Inoltre, abbiamo lanciato l’offerta di una sezione specifica per le start-up, con un sostegno speciale per quelle regionali. Come di consueto, sarà offerto un programma di conferenze tecniche sia agli espositori che ai visitatori. Quest’anno avremo anche il piacere di accogliere lo scrittore e formatore Arthur Keller, specialista in rischio sistemico e strategie di resilienza, che aprirà il programma il 24 settembre alle 14.30. I presenti alla conferenza diranno senza dubbio, all’uscita, che avranno un prima e un dopo! Lascio a voi il compito di scoprirlo. Infine, abbiamo in programma una magnifica mostra sul tema “Dal know-how orologiero alle tecnologie del futuro”, che offrirà un’occasione unica per scoprire come l’associazione Micronora e la nostra fiera si sono evolute nel corso degli anni e presenterà i produttori e le loro innovazioni degli ultimi 75 anni.

Per ulteriori informazioni: www.micronora.com

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