WASTEWATER TREATMENT, STATE OF THE ART: FROM THE 80% WATER RECOVERY AND RECIRCULATION TO THE ZERO DISCHARGE (ZLD) WITH 98% WATER RECIRCULATION Trattamento acque reflue, stato dell’arte: dal recupero e riutilizzo dell’80% delle acque allo Scarico Zero (ZLD) con riutilizzo del 98% delle acque Francesco Stucchi ipcm
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Franco Falcone, CIE, General Manager. Franco Falcone, CIE, General Manager.
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owadays, the zero discharge wastewater treatment plants and the technologies related to them are safe, reliable and low cost. They are the ideal choice for businesses located in areas with water shortages and strict discharge regulations. In terms of management, zero discharge plants are not more expensive than other types of water treatment systems: the expense for chemicals is equal to the savings deriving from the strong sludge reduction and the savings of water. In terms of installation, the costs for zero discharge systems are 30% higher, but the gap is increasingly narrowing thanks to the greater spread of technologies and equipment typical of the zero discharge plants among the conventional production, coating and surface treatment systems. So why does it still make sense to choose between a zero discharge technology and a conventional plant that can save 80% wastewater? We have tried to clarify the matter with 1 Franco Falcone (Fig. 1), a great expert in this field and a founding member of CIE Srl. This is an Italian company based in San Zenone al Lambro (MI) that has specialised in the design, construction and installation of water purification and recirculation plants since 1989.
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ggigiorno gli impianti di trattamento acque a scarico zero di liquidi e le tecnologie ad essi relative sono sicuri, affidabili, hanno costi contenuti e rappresentano la scelta ideale per le aziende localizzate in territori con carenza di acqua e vincoli rigidi per lo scarico. Da un punto di vista gestionale, gli impianti a scarico zero non sono più onerosi di altre tipologie di trattamento acque: la spesa per i prodotti chimici corrisponde al risparmio derivante dalla forte riduzione dei fanghi e dal risparmio delle acque. Dal punto di vista dell’installazione, i costi per lo scarico zero sono un 30% più alti, forbice che tuttavia tende ad assottigliarsi, grazie alla maggiore diffusione delle tecnologie e degli automatismi che compongono un sistema a scarico zero negli impianti tradizionali di produzione, verniciatura e trattamento superfici in genere. Allora perché ha ancora senso scegliere fra una tecnologia di trattamento a scarico zero e un impianto tradizionale che può prevedere il recupero fino all’80% delle acque di processo? © CIE Abbiamo cercato di fare chiarezza sull’argomento con Franco Falcone (fig. 1), grande esperto del settore e socio fondatore di CIE Srl di San Zenone al Lambro (MI), che dal 1989 è specializzata nella progettazione, costruzione e installazione di impianti completi di depurazione e ricircolo delle acque di processo.
Ipcm: Zero liquid discharge: past, present and future Franco Falcone: “I have been fighting for the recognition of zero discharge technologies for twentyfive years: We installed the first plants in Italy in 1989. Since then, many years have passed, technologies have evolved, and several systems have been or are being installed. Even the convenience of the investment has increased. To date, 30% of the equipment installed by CIE are zero discharge plants and we expect that, in some sectors, all water treatment systems will feature a zero discharge or a partially free discharge technology within five or ten years at most. However, for this to become a reality, it is important that users rely on specialists to implement these technologies on their production lines: they are the only ones in a position to know all the different facets of wastewater treatment”.
Ipcm: Lo scarico zero di liquidi: passato, presente e futuro Franco Falcone: “Sono 25 anni che mi batto per l’affermazione dello scarico zero: abbiamo installato i primi impianti in Italia nel 1989. Da allora sono passati molti anni, la tecnologia si è evoluta, molti impianti sono stati installati e molti se ne stanno installando. Anche la convenienza nell’investimento è migliorata. Ad oggi il 30% degli impianti installati da CIE sono a scarico zero e prevediamo che in alcuni settori, entro 5-10 anni al massimo, i sistemi di trattamento acque saranno tutti o a scarico zero o a scarico libero parziale. Tuttavia, è importante per la buona riuscita dell’operazione che gli utilizzatori si affidino a specialisti dello scarico zero qualora vogliano implementare questa tecnologia sulle proprie linee di produzione: sono gli unici in grado di conoscere tutte le diverse sfaccettature della depurazione dei reflui”.
N. 37 - JANUARY/FEBRUARY 2016 - international PAINT&COATING magazine
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