EDITORIAL
Individualisation is one of the mega trends of the time in which we live. Globalisation, digitalisation, and growing well-being have multiplied the opportunities for personal affirmation. This last derives from a desire to distinguish oneself from others through increased originality and personalisation of personal lifestyle and consumption. We are seeing the creation of actual personal brand identities that cry out for unique products and services tailor-made for personal needs and inclinations. Time ago companies noticed the emergence of this mega trend and they reorganised to satisfy this need for personalisation by offering products that can communicate individuality and exclusivity to customers. Mass personalisation - a production strategy of goods and services focused on satisfying individual needs while at the same time preserving the efficiency of mass production - has been an industrial reality for a few years now. However, it doesn’t seem to be enough any more. The consolidation of individualisation and its interpretation from the product’s point of view are changing the paradigms of industrial production, especially in developed countries where the demand for consumer goods is becoming increasingly complex. The fragmentation of the market is growing, industries aim to satisfy the needs of individuals instead of reference groups. Today, supply diversification is the key to success. This requires extreme flexibility and advanced industrialisation of companies in almost all industries and services. The finishings industry is probably one of those involved more than others in this new paradigm of extreme personalisation, specifically because it gives the product its “skin,” the simplest part to modify to personalise a product. If for manufacturers of paints and raw materials extreme supply diversification is a well-known territory (just consider the multiplication of colour samples, increasingly specific for each application, target, and qualitative specifications), it is much less so for finishing mechanical components, namely plant design, more commonly used to provide rigid solutions, though technologically advanced. While progress is slow, system and equipment manufacturers are recognising the individualisation mega trend, designing solutions that are less and less bound to rigid paradigms, oriented towards fluid and changing production organisation models, suited to supplying companies with the flexibility that is key to their growth. In this manner, winning suppliers become those able to adapt their technology and machines to meet the needs of the customer, not just at the time of purchase but over time.
L’individualizzazione è uno dei mega trend dell’epoca in cui viviamo. La globalizzazione, la digitalizzazione e il benessere crescente hanno moltiplicato le opportunità di affermazione personale. Quest’ultima passa anche dalla volontà di distinguersi dagli altri attraverso la ricerca di una maggiore originalità e personalizzazione del proprio stile di vita e dei propri consumi. Si assiste alla creazione di vere e proprie brand identity personali che chiedono a gran voce prodotti e servizi unici e tagliati a misura dei propri bisogni e inclinazioni. Le aziende hanno notato già da tempo l’emergere di questo mega trend e si sono organizzate per soddisfare questo bisogno di personalizzazione attraverso l’offerta di prodotti in grado di trasmettere al cliente la sensazione di individualità ed esclusività. La personalizzazione di massa – la strategia di produzione di beni e servizi orientata a soddisfare i bisogni individuali e contemporaneamente preservare l’efficienza della produzione di massa – è una realtà industriale già da alcuni anni. Tuttavia, sembra non bastare più. Il consolidarsi dell’individualizzazione e la sua interpretazione dal punto di vista del prodotto stanno cambiando i paradigmi di produzione industriale, soprattutto nei paesi sviluppati dove la domanda di beni di consumo si fa sempre più complessa: la frammentazione del mercato è sempre maggiore, le industrie mirano a soddisfare i bisogni dei singoli più che di gruppi di riferimento. Oggi, la diversificazione dell’offerta è la chiave del successo. Questo richiede alle aziende di quasi tutti i settori industriali e del terziario una estrema flessibilità e un’industrializzazione più avanzata. L’industria della finitura è probabilmente una di quelle maggiormente coinvolte in questo nuovo paradigma della personalizzazione estrema proprio perché attribuisce a un prodotto la sua “pelle”, l’aspetto più semplice da modificare per ottenere una personalizzazione del prodotto. Se per i produttori di vernici e materie prime la diversificazione estrema dell’offerta è un territorio ben conosciuto (basti pensare al moltiplicarsi delle cartelle colore, sempre più specifiche per applicazione, target e requisiti qualitativi), lo è meno per la componente meccanica della finitura, ossia la parte impiantistica, più abituata a fornire soluzioni più rigide, seppure tecnologicamente avanzate. Anche se più lentamente, tuttavia, anche i produttori di impianti e apparecchiature stanno recependo il mega trend dell’individualizzazione, progettando soluzioni sempre meno legate a paradigmi di flusso rigidi, bensì orientate a modelli di organizzazione della produzione fluidi e mutevoli, adatti a fornire alle aziende quella flessibilità che è la chiave per la loro crescita. Ecco che i fornitori vincenti diventano quelli in grado di Alessia Venturi adattare, non solo al momento dell’acquisto Editor-in-chief ma anche nel tempo, la propria tecnologia e Direttore Responsabile le proprie macchine ai bisogni del cliente.
international PAINT&COATING magazine - MAY/JUNE 2016 - N. 39
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