Annual Cucina 2011

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hi l’ha detto che il cucinare sia faccenda limitata ai confini della casa? L’atto della preparazione del cibo e il suo consumo, possibilmente in forma conviviale, può prendere forme diverse disarticolando ad arte l’idea stessa di un’unità fissa di cucina per proposte un po’ “nomadi”, apparentemente provvisorie. Ci piace raccontare questo filone dal progetto dei tedeschi Thomas Wrobel e Jo Zarth che con Chinabrenner si stanno dedicando ad esplorare la creatività, e si direbbe anche le relazioni umane, che si cela dietro ai venditori di cibo ambulanti osservati in Cina. Vi è, infatti, molto più “design” di quanto si possa pensare dietro alla riproduzione (quelle nelle foto sono accuratissime ricostruzioni in scala) dei vari sistemi di cucine da strada che i nostri talvolta portano in giro per l’Europa allestendo anche veri Chinese cookshop (trattorie ambulanti) che coinvolgono subito per la loro genuinità. Abbandonando folklore e localismi ritroviamo un rapporto con la strada e un’aria di famiglia con gli esempi di cui sopra in alcune

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LE FOTO IN QUESTE PAGINE SI RIFERISCONO AL PROGETTO SMALL BUSINESS, CONDIVISO DAI DESIGNER THOMAS WROBEL E JO ZARTH, DEDICATO AD ESPLORARE IL RAPPORTO TRA STRADA E CUCINA E INIZIATO IN CINA, TRA LE CITTÀ DI CHENGDU, CHONGQING E BEIJING. GLI OGGETTI SONO MODELLINI IN SCALA 1:12 REALIZZATI DA JO ZARTH (WWW.ZARTHCORE.DE) E USATI IN DIVERSE MOSTRE IN GIRO PER IL MONDO. L’ANNO SCORSO I DUE AUTORI HANNO REALIZZATO UNA VERA PERFORMANCE ALLESTENDO UNA STRADA LUNGO UN’AREA DI 350 M² AL FESTIVAL “DESIGNERS‘ OPEN DI LEIPZIG. ESPERIMENTO RIPETUTO, RIDIMENSIONATO, ALL’ULTIMO SALONE DEL MOBILE IN ZONA VENTURA.

proposte che misurano le potenzialità di allargamento della cucina ad altri usi e contesti. Soluzioni che possono risolvere situazioni temporanee (da accampati in casa) ugualmente perfette per chi del nomadismo ha fatto uno stile di vita. Come nelle unità dall’aria “fai da te” della designer Nina Tolstrup, declinate in diverse versioni e votate a diventare dei “classici” del design bricolage. Soluzioni che alla scala dell’oggetto d’uso diventano ibridazioni curiose: è il caso del grande vaso che nasconde al suo interno una griglia per improvvisare barbecue con coperchio-orto per aromi a portata di mano. Dove cucinare diventa un gesto conviviale e anche un po’ rituale, si studiano dispositivi per fare fuoco direttamente sul tavolo, che dotato di ruote transita dentro-fuori casa, indistruttibile e pratico. La collezione, sviluppata dalla designer Louise Cohen, consente in modo modulare di integrare ai piani dei tavoli, di lunghezze diverse, componenti come fuochi vivi, fornelli alimentati a bio alcool, fontanelle d’acqua messe in moto dall’energia

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