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2021 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 4 6) art. 1, comma 1, LO/MI
Cover Ferretti Yachts 1000 Shipyards Canados
1993-2021
Years
28
BARCHE
®
Marinas Teulada
Boats • Axopar 22 Revolve • Grand Banks 54 • Lomac Granturismo 10.5 • Sunseeker Manhattan 68
Focus Nautical Tourism Companies • Harken Italy • Quick Marine Lighting
th
SEE YOU IN GENOA st
16 - 21 September 2021
salonenautico.com
The Idea Factory • Sergio Cutolo • Oasis Deck by Benetti • Maxi Swan 108 ANNO//year 28 • N° 8 • AUT 9,00 € • BE 9,00 € • Côte d’Azur 10,60 € • F 10,50 € • D 11,50 € • PTE CONT. 8,00 € • E 8,00 € • CH 10,50 Chf • CH CT 10,00 Chf Agosto//August 2021
Italy only
6€
EDITORIAL
Rifiutare il GOSSIP
Stop the gossip
8
Envy is one of the most common of the seven deadly sins, fed by journalists who love spreading gossip instead of describing the beautiful work Italians produce with passion, skill and love
SECONDO UNO STUDIO DELL’UNIVERSITÀ CARLOS III DI MADRID, il 90 per cento della popolazione mondiale può essere suddiviso in quattro tipi di personalità: l’ottimista, che persegue sempre il risultato migliore; il pessimista, desideroso di limitare i danni; il fiducioso, orientato alla cooperazione e scarsamente competitivo; l’invidioso, interessato solo a primeggiare sugli altri. Per quanto riguarda l’Italia, un recente rapporto del Censis afferma che nel nostro Paese sta salendo la curva dell’invidia. Nel 2000, il 28% degli italiani era convinto che sarebbe migliorata la propria condizione economica, il 23% che sarebbe migliorata quella in generale. Nel 2020 la percentuale di coloro che pensano che andrà meglio per gli altri sale al 35%. Quindi, gli italiani pensano di più che andrà meglio agli altri rispetto a sé stessi. Un sentimento che si sviluppa sempre di più nelle persone che fanno crescere l’invidia verso coloro che hanno una facoltà di spesa sopra la media. “L’invidia è quel sentimento che nasce nell’istante in cui ci si assume la consapevolezza di essere dei falliti”. Così si esprimeva Oscar Wilde nel definire il dispiacere che si prova per non avere un bene o una qualità, che a volte diventa addirittura una rabbia così intensa da far desidera-
L’invidia è uno dei vizi capitali più diffusi. Un sentimento che viene alimentato da giornalisti che amano fare del gossip invece di raccontare la bellezza dell’Italia che lavora con passione, competenza e amore by Francesco Michienzi
re ogni genere di male per la persona che invece possiede quel bene o è dotato di quella qualità. L’invidia sociale è la distopia di un mondo che non vuole più essere, ma, semplicemente, apparire. È il vero cancro di questa società moderna, perché attraverso di essa tutto diventa distorto e contorto, quelli che un tempo erano valori interiori dell’essere umano sono stati sostituiti da apparenze esteriori della società. L’invidia nelle sue forme più comuni si riferiva alle cose, invidia per ciò che non ho e altri hanno. Ma aggiungendo l’aggettivo “sociale”, ecco che abbiamo il fenomeno dell’invidia sociale. In una società fatta di immagini e comunicazioni, l’invidia è rivolta all’essere, ai modelli di successo, di ricchezza, di fama e di notorietà. Ma come si alimenta questo fenomeno? I social media hanno un ruolo determinante, ma le idee e le opinioni strutturate si costruiscono principalmente con gli articoli dei quotidiani e delle riviste in generale. In questo quadro diventa necessaria una maggiore consapevolezza professionale e culturale della dimensione sociale e soprattutto delle implicazioni etiche dell’informazione e della comunicazione. A questo proposito voglio segnalare un ampio articolo pubblicato sul settimanale Venerdì di Repub-
barchemagazine – Agosto-August 2021
blica. A prima vista si potrebbe affermare, guarda che bello che un media di grande diffusione si occupa di industria nautica. Leggendolo meglio si comprende come sia molto più forte il desiderio di fare del puro gossip per mettere alla berlina i super ricchi. Se c’è qualcuno che spende 300 mila euro per un corrimano o 100 mila per due vasche da bagno, significa che ci sono dei maestri artigiani che realizzano questi manufatti con perizia, pazienza e tanto amore per il loro lavoro. Intorno a una nave da diporto gravitano mediamente 1000 lavoratori che corrispondono a 1000 famiglie e circa a 4000 persone. Forse al giornalista generalista di questo settimanale progressista non interessa la vita di queste famiglie. La cosa ridicola è che l’autore dell’articolo ha dichiarato di essere viareggino e di scoprire solo grazie a questa inchiesta che Viareggio e la Toscana sono il distretto industriale più importante al mondo per la produzione di mega yacht. Si tratta di un caso emblematico che spiega perché è partita la campagna di alcune forze politiche per giustificare l’introduzione di una tassa patrimoniale su coloro che posseggono più di 5 milioni di euro. I politici hanno queste idee e alcuni giornali si adoperano per creare il clima
EDITORIAL
giusto per imporle. Sembra di tornare all’epoca dei manifesti “Anche i ricchi piangano”. A quel tempo, l’allora ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, arrivò a bollare quella sortita come una “incredibile manifestazione di stupidità politica” perché il suo obiettivo, giura, non è mai stato di “far piangere qualcuno,” ma al contrario di “far sorridere tutti”. Ricordate la nefasta introduzione del Manifesto di quegli anni? Uno spettro si aggira per la baia: lo spettro dello yachtismo. Fortunatamente le cose non sono andate in questo modo, ma è stupefacente osservare che il revanscismo, se pur solo a parole, sia duro a morire e che ci sia sempre qualche politico con il desiderio di far piangere i ricchi. Con l’aggravante del sostegno di alcuni giornalisti che inseguono il gossip invece di raccontare la bellezza del lavoro di migliaia di artigiani, operai, meccanici, elettricisti, marmisti, conciatori, carpentieri, orafi, incisori, pittori, ingegneri, architetti e designer. Cuore, braccia e cervello dell’Italia migliore che lavora. Tommaso d’Aquino scriveva che un conto è rattristarsi per il fatto di non possedere quello che possiede il prossimo; un altro è rattristarsi per il fatto che il prossimo possiede quei beni che non si hanno. Nel primo caso, lo zelo o aemulatio, la reazione sarà positiva, perché, desiderando la propria felicità, si vorrà “pareggiare i conti”, emulando, appunto. Nel secondo, che è quello dell’invidioso, la reazione sarà distruttiva, perché, desiderando la scomparsa della felicità altrui, si farà in modo che il prossimo non possieda quei beni. Una differenza sottile, ma sostanziale per il vivere insieme.
ACCORDING TO RESEARCH CARRIED OUT BY UNIVERSITY CARLOS III IN MADRID, 90% of the world’s population can be divided into four personality types: the optimistic, who always aim for the best result; the pessimistic, who want to minimise damage; the trusting, who seek cooperation and shy away from competition; and the envious, whose only goal is to be better than others. In Italy, a recent report from Censis confirms that envy is on the rise. In 2000, 28% of Italians believed that their financial situation would improve, while 23% believed the overall situation would get better. In 2020, however, the percentage of people believing others will do better than them rose to 35%. Italians therefore increasingly think that other people’s lives will improve more than their own, a sentiment that ever more frequently presents itself as envy towards those with aboveaverage spending power. Oscar Wilde wrote that “envy is the feeling born in realising one is a failure” – the displeasure you feel when you do not have a particular item or quality, which can sometimes turn into such intense anger that you wish all sorts of harm on the person who does have said object or quality. Social envy is the dystopian result of a world that puts appearance above everything else. It is the true cancer of modern society, because through it everything becomes distorted and twisted, with people’s internal values replaced by society’s outward appearances. In its usual form, envy refers to things, a desire for something that others have and you don’t. But social envy
10
Envy is an (often unwitting) attempt to repress that which causes us displeasure through the destructive devaluing of the model we would like to emulate.
L’invidia è un tentativo, spesso inconsapevole, di reprimere ciò che attiva la nostra disistima attraverso la svalutazione distruttiva del modello a cui vorremmo assomigliare.
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is a whole new phenomenon. In a society based on images and communication, envy is instead focused on lifestyles, models of success, wealth, fame and celebrity. So what is feeding this phenomenon? Social media plays a major role, but the key ideas and opinions are predominantly created by articles in newspapers and magazines, an area where greater professional and cultural awareness of the social aspect, and especially the ethical implications, of information and communication, is now required. With this in mind, I would like to highlight a lengthy article published in Venerdì, the weekly supplement from the newspaper La Repubblica. At first glance, it may seem positive that a popular media outlet is focusing attention on the boating industry. But on closer inspection, it is clear that the main aim of the article is to spread gossip that ridicules the superrich. If someone spends €300,000 on a handrail or €100,000 on two baths, it means that master craftsmen are creating these items with expertise, patience and a great deal of love for their work. On average, a yacht provides work for 1,000 people, which means it supports 1,000 families and approximately 4,000 people. Perhaps the journalist from this general-interest, ‘progressive’ supplement is not interested in these families’ lives. The most ridiculous thing is that the article’s author says that, despite being from Viareggio, they only discovered through their research for the piece that Viareggio, and Tuscany as a whole, are global leaders for megayacht production. This is just one example that explains why certain political forces have started a campaign to justify the introduction of a wealth tax on those with more than €5 million in assets. Politicians have these ideas, and certain newspapers set to work creating the right climate to impose them. It seems we have gone back to the era of the posters stating Anche i ricchi piangano (‘The rich should cry too’). The Italian finance minister at the time, Vincenzo Visco, ended up calling this phrase an “example of incredible political stupidity”, since its aim, he insists, was never to “make anyone cry”, but rather to “make everyone smile”. Do you remember the ill-fated attacks on yacht ownership pursued by the newspaper Il Manifesto in those years? It is incredible that still today this thirst for revenge – albeit in words only – refuses to die, and that there are still some politicians who want to ‘make the rich cry’. All made worse by the support of various journalists who are on the lookout for gossip instead of describing the beautiful work produced by the brains, hands and hearts of thousands of Italian craftsmen, labourers, mechanics, electricians, marble workers, tanners, carpenters, goldsmiths, engravers, painters, engineers, architects and designers. Thomas Aquinas wrote that it is one thing being upset because you do not have what your neighbour does, and another thing being upset because your neighbour owns items that you do not. In the first case, your reaction will be positive, because, in pursuit of happiness, you will want to balance things out by emulating your neighbour. In the second case, an example of envy, your reaction will be destructive, because you will work to ensure your neighbour no longer has those items so their happiness disappears. It is a subtle difference, but one with a significant effect on how we live together.
ARCADIA_A115_BarcheNov_460x297.indd 1
02/12/20 13:03
CONTENTS
COVER 180
Ferretti Yachts 1000
photo credits Alberto Cocchi
RUBRICHE//COLUMNS
72
94
Hill Helicopters HX50
Valentino Cassanelli
034
News
060
Preview Grand Banks 54
064
Avvocato a bordo//Lawyer on Board
072
Business Aviation Hill Helicopters HX50
078
Cars Militem Ferōx
086
Gallery Raffaele De Rosa
094
Boat Gourmet Valentino Cassanelli
FOCUS 102
136 18
Oasis Deck by Benetti
Nautical Tourism
MARINAS
160 Canados
112
Teulada
AZIENDE//COMPANIES 122
Innovamarine
172
Quick Marine Lighting
222
Harken Italy
LA FABBRICA DELLE IDEE//THE IDEA FACTORY
146 Hydro Tec
194 Sunseeker Manhattan 68
128
Maxi Swan 108
136
Oasis Deck by Benetti
146
Hydro Tec
CANTIERI//SHIPYARDS 160
Canados
232
Alfamarine
TEST
206 Axopar 22 Revolve
214 Lomac Granturismo 10.5
194
Sunseeker Manhattan 68
206
Axopar 22 Revolve
214
Lomac Granturismo 10.5
MERCATO//TRADE 243
Brokerage Section
barchemagazine – Agosto-August 2021
BARCHE
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MONTHLY INTERNATIONAL YACHTING MAGAZINE
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24
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Questo numero è stato chiuso in Redazione l’8 Luglio 2021. This issue ended on 8th July 2021.
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barchemagazine – Agosto-August 2021
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61st Genova Boat Show 16-21 September 2021 The point of reference for the yachting world. Once again in 2021.
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NEWS
NEWS
NJORD by Ocean Residences Development
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Ocean Residences Development ha commissionato a Jean-Michel Gathy e a Francesca Muzio di FM Architettura il disegno degli interni del superyacht Njord, mentre Espen Øino ha firmato il design delle linee esterne. Questo progetto crea un nuovo linguaggio del lusso: un superyacht con 117 residenze private che circumnavigheranno il globo, consentendo agli ospiti di esplorare la cultura e la storia di parti poco conosciute del mondo. «Ho viaggiato tutta la mia vita ed è stata effettivamente la mia scuola di apprendimento. La gente spesso mi chiede cosa fa scattare la mia creatività? Credo che durante il viaggio si amalgama inconsciamente una libreria di informazioni visive, emozioni ed esperienze, che scolpiscono la mente e il cervello», ha dichiarato Gathy. Ocean Residences Development has entrusted Jean-Michel Gathy and Francesca Muzio of FM Architettura with the interior design of Njord superyacht, whilst Espen Øino has taken on the design of the exterior lines. This project gives the luxury a new tone: a superyacht with 117 private residences, which will circumnavigate the globe, giving the guests the possibility of exploring the culture and the history of little-known parts of the world. «I have travelled my whole life and it has actually been my school of learning. People often ask me what triggers my creativity? I believe whilst travelling, you actually unconsciously amalgamate a library of visual information, emotion and experiences, which carve the mind and the brain», said Gathy.
FLASH PLAYSTEEL BY FIR ITALIA
SFREGI BY NICOLA SAMORÌ
PlaySteel taps, available in the version with DuPont Corian handle, in Glacier White or Deep Nocturne color, are a natural combination with other bathroom elements, like sink tops, bathtubs and shower trays.
The Sfregi exhibition by Nicola Samorì, in the halls of the Palazzo delle Esposizioni in Bologna, is an exhaustive and lenticular reading of the path he has undertaken in the last twenty years, which illuminates the most representative works of his production.
Le rubinetterie PlaySteel, disponibili nella versione con maniglia in DuPont Corian, nel colore Glacier White oppure Deep Nocturne, sono un naturale abbinamento con gli altri elementi del bagno, come piani lavabo, vasche e piatti doccia.
barchemagazine – Agosto-August 2021
La mostra Sfregi di Nicola Samorì, nelle sale del Palazzo delle Esposizioni di Bologna, è una lettura esaustiva e lenticolare del percorso da lui intrapreso negli ultimi vent’anni che illumina le opere più rappresentative della sua produzione.
ALIMAR - Fiumicino (RM) - Tel 06 6582868 - info@alimar.it | ARCAN - Monte Argentario (GR) - Tel 0564 818310 - info@arcanyachts.com | BASE NAUTICA - Latina Tel 0773 250411 - info@basenautica.it | Marina di Nettuno (Roma) B11 - Tel 335 7638172 | CALA DE’ MEDICI CANTIERE - Rosignano Solvay (LI) - Tel 335 5681036 mazzieri@calademedicicantiere.net | CANTIERE DEL LAGO D’ISEO BELLINI - Clusane d’Iseo (BS) - Tel 030 9829170 - info@nautica-bellini.it | CENTRO NAUTICO IDEA VERDE Mesagne (BR) - Tel 0831 738637 - info@nauticaideaverde.it | LUSSO NAUTICA Marina di Varazze (SV) - Tel 335 275107 - nautica@lussonautica.it | NAUTICA CONDIPODERO Brolo (ME) - Tel 0941 561951 - info@nauticacondipodero.it | NAUTICABEGO - Verbania (VB) - Tel 0323 404544 - info@nauticabego.com | NAUTICA SUD - Castellammare di Stabia (NA) - Tel 081 8717166 - info@nauticasud.it | NS NAUTICARAVANS - Vadue di Carolei (CS) - Tel 0984 624398 - info@nsnauticaravans.com | ORAM - Catania - Tel 095 7122383 info@nauticaoram.it | PAGLIARINI INTERNATIONAL BOATS - Cremona - Tel 0372 432548 - info@pagliarini.it | La Spezia - Tel 329 2143643/42 - info@pagliarini.it | RIMINI SERVICE YACHT & SAIL - Rimini - Tel 335 1626600 - info@riminiserviceyacht.it
NEWS
SANLORENZO HUB
Il centro vaccinale Sanlorenzo, allestito ad Ameglia, è stato inaugurato dal chairman Massimo Perotti, alla presenza del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, del Presidente della Provincia di La Spezia Pierluigi Peracchini e di altre autorità locali. Il centro vaccinale ha iniziato subito dopo l’inaugurazione le prime 36 somministrazioni rivolte a tutti i dipendenti Sanlorenzo. The Sanlorenzo vaccination center, set up in Ameglia, was inaugurated by the chairman Massimo Perotti, in the presence of the Minister of Employment Andrea Orlando, the President of the Province of La Spezia Pierluigi Peracchini and other local authorities. The vaccination center began administering the vaccine to all Sanlorenzo employees immediately after the inauguration.
Overmarine presenta il Mangusta 165 REV, ammiraglia di 50 metri di lunghezza della gamma Maxi Open. Il progetto è stato sviluppato dall’ufficio engineering del cantiere in collaborazione con il designer Igor Lobanov.
FIART SEAWALKER 39
Il Fiart Seawalker 39 è un walkaround lungo 12,60 metri fuori tutto. Può ospitare 12 persone in navigazione e fino a 4 persone per la notte. Può essere motorizzato con entrobordo o con fuoribordo. .
FIART SEAWALKER 39
The Fiart Seawalker 39 is a 12.60-meter long overall walkaround. It can host 12 people underway and up to 4 people overnight. It can be powered with sterndrives or outboards.
Overmarine presents the Mangusta 165 REV, the 50-meter long flagship of the Maxi Open range. The project has been developed by the engineering department of the yard in collaboration with the designer Igor Lobanov.
BRONSON 50 BY STEELER
L’architetto Menno van Dijk dello Studio Delta ha progettato il Bronson 50 di Steeler. Un’imbarcazione veloce adatta alla navigazione con mare formato. Costruito in alluminio, ha due motori Volvo Penta con trasmissioni IPS 800. La velocità massima è di 36 nodi, a 32 il consumo di carburante è di circa 5 litri per miglio nautico. L’autonomia è di 440 miglia nautiche. The architect Menno van Dijk of the Delta Studio has designed the Bronson 50 by Steeler. It’s a fast boat suitable for navigating in rough seas. Made of aluminium, it features two Volvo Penta engines with IPS 800 transmissions. The maximum speed is 36 knots, at 32 knots the fuel consumption is about 5 liters per nautical mile. The range is 440 nautical miles.
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NEWS
33 METERS BY FRANCESCO STRUGLIA
Questo 33 metri di Francesco Struglia è un concept dove l’equilibrio è la chiave di tutto. Le aree comuni condivise sono massimizzate per consentire all’armatore di avere una cabina e un salone panoramico privato. Lo stile esterno rende accessibile ogni centimetro dei ponti, grazie all’eliminazione della maggior parte delle masse perimetrali. This 33-meter by Francesco Struglia is a concept where balance is the key to everything. The shared common areas are maximized to allow the owner to have a cabin and a private panoramic saloon. The external style makes every inch of the bridges accessible, thanks to the elimination of most of the perimeter masses.
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Lürssen ha varato il JAG. La costruzione di questo superyacht è stata supervisionata da Moran Yacht & Ship, che ha un rapporto di lunga data con il cliente. Per loro, così come per il capitano di lunga data Kyle Fultz, è il terzo yacht Lürssen per lo stesso armatore. Il design degli esterni è di NuvolariLenard. La lunghezza fuori tutto, compreso il bompresso, è di 122 metri e il baglio è di 17,80 metri. Gli interni, progettati da Reymond Langton, sono un bellissimo omaggio realizzato su misura allo stile di vita dell’armatore a bordo del suo yacht.
AZIPOD BY ABB
Nel corso di tre decenni, ABB ha sviluppato la propulsione Azipod per soddisfare le esigenze varie e in continua evoluzione delle compagnie di navigazione, offrendo prestazioni più elevate per tutti i tipi di navi. In totale, ABB ha venduto oltre 700 unità Azipod dal 1991, anno della prima installazione, ad oggi.
Lürssen has launched the JAG. The building of this superyacht was supervised by Moran Yacht & Ship, who have a long-standing relationship with the client. For them, as well as for the long-time captain Kyle Fultz, it is the third Lürssen yacht for the same owner. The exterior design is by NuvolariLenard. The length overall, including the bow sprit, is of 122 meters and the beam of 17.80 metres. The interiors, designed by Reymond Langton, are a beautiful, bespoke homage to the owner’s lifestyle when on board his yacht. barchemagazine – Agosto-August 2021
AZIPOD BY ABB
Over three decades, ABB has developed the Azipod propulsion to meet varied and ever-changing needs of shipping companies, bringing higher performance for all kinds of vessels. In total, ABB has sold over 700 Azipod units, from 1991, the year of the first installation, to date.
NEWS
SANLORENZO 52STEEL
Varato il sesto Sanlorenzo 52Steel, modello in metallo di 52 metri di lunghezza con cinque ponti al di sotto dei 500GT. Le linee esterne della sesta unità si combinano ad interni dallo stile moderno e sofisticato progettati da Tiziana Vercellesi che, su richiesta dell’armatore, giocano 40 su una combinazione di materiali molto diversi tra loro. The sixth Sanlorenzo 52Steel, a 52-meter-long metal model with five decks under 500GT, has been launched. The external lines of the sixth unit are combined with modern and sophisticated interiors designed by Tiziana Vercellesi, which, at the request of the owner, play on a combination of very different materials.
Atlas è stato disegnato da Harrison Eidsgaard su richiesta di Turquoise Yachts. La nave si basa su una piattaforma navale di 84,45 metri di lunghezza e di 13,5 di baglio massimo. Atlas was designed by Harrison Eidsgaard at the request of Turquoise Yachts. The ship is based on a naval platform of 84.45 meters in length and 13.5 in maximum beam.
JOKER BOAT CLUBMAN 22 PLUS
Joker Boat, dopo 30 anni dal suo esordio, presenta il nuovo Clubman 22 Plus. Grazie alle sue grandi aree prendisole a poppa e a prua, questo gommone garantisce uno spazio privato a tutti i passeggeri in soli 7 metri di lunghezza e 2,77 di larghezza. La disponibilità di un ampio tendalino e la poppa allestita con un grande tavolo rendono questo battello ancora più versatile e accattivante. Joker Boat, 30 years from its debut, presents the new Clubman 22 Plus. Thanks to its large sunbathing areas at the stern and at the bow, this inflatable boat guarantees a private space for all passengers in just 7 meters in length and 2.77 in width. The availability of a large awning and the stern set up with a large table make this boat even more versatile and captivating.
PUPPY BY JEFF KOONS
Il Museo Guggenheim Bilbao ha presentato l’iniziativa di crowdfunding o microfinanziamento #DaVidaAPuppy (#DaiVitaAPuppy) destinata a raccogliere i fondi necessari per il restauro della scultura floreale Puppy, di Jeff Koons, una delle opere d’arte più emblematiche del Museo. The Guggenheim Museum Bilbao has presented the crowdfunding or microfinance initiative #DaVidaAPuppy (#DaiVitaAPuppy) intended to raise the necessary funds for the restoration of the floral sculpture Puppy, by Jeff Koons, one of the most emblematic works of art in the Museum.
barchemagazine – Agosto-August 2021
NEWS
FIL DE FER BY CATELLANI & SMITH
Catellani & Smith propone la versione outdoor di due veri “manifesti” della sua produzione, simboli da decenni di un’indissolubile relazione tra arte e design. Perfetti per progetti residenziali e referenze contract, Fil de Fer e Uomo della Luce XXL illuminano giardini, terrazze e balconi, creando un’atmosfera sempre incantevole e suggestiva. Catellani & Smith offers the outdoor version of two true icons of its production, symbols for decades of an indissoluble relationship between art and design. Perfect for residential projects and contract references, Fil de Fer and Uomo della Luce XXL illuminate gardens, terraces and balconies, creating an atmosphere, which is always enchanting and evocative.
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PESTO SEA GROUP
Piredda & Partners ha presentato il concept di Now, un gigayacht di 110 metri di lunghezza, che riconsidera volumi, altezze e proporzioni per un modo differente di vivere a bordo.
Pesto Sea Group, specialized in reception, agency and bunkering services for large pleasure boats, has opened a new office in the Tourist Port of Rome for the technical, fiscal and logistical support of superyachts and the complete management of the stay of guests, captains and crews.
Piredda & Partners has presented the concept of Now, a 110-meter long gigayacht, which reconsiders volumes, heights and proportions for a different way of living on board.
Pesto Sea Group, specializzata nei servizi di accoglienza, agenzia e bunkeraggio per le grandi barche da diporto, ha aperto nel Porto Turistico di Roma una nuova sede per il supporto tecnico, fiscale e logistico dei superyacht e la completa gestione della permanenza degli ospiti, dei comandanti e degli equipaggi.
FATTURATO IN CRESCITA
Prosegue il trend positivo per la cantieristica nautica italiana. La fotografia a inizio estate del portafoglio ordini delle aziende indica una crescita oltre il 20 per cento per quattro imprese su 10. Il restante 30 per cento indica una crescita del fatturato superiore al 10, e il 24 entro il 10 per cento.
GROWING TURNOVER
The positive trend for the Italian shipbuilding industry continues. The report at the beginning of the summer of the companies’ order book indicates the growth of over 20 percent for four out of 10. The remaining 30 percent indicates growth in turnover of more than 10 and 24 by 10 percent.
DAYTONA 46 BY RIO YACHTS
Rio Yachts, in occasione del suo 60esimo anniversario, presenta il Daytona 46, un 15 metri nato dalla collaborazione tra Marino Alfani e l’ufficio tecnico del cantiere. La gamma nasce nel 2020 con il Daytona 34 lungo fuori tutto 15 metri e largo 4,3. Il Daytona 46 è un walkaround e central consolle. La velocità massima è superiore ai 40 nodi, può essere equipaggiato sia con tre motori fuoribordo sia con due entrobordo Diesel. For its 60th anniversary, Rio Yachts presents the Daytona 46, a 15-meter long boat, which comes from the collaboration between Marino Alfani and the shipyard’s technical office. The range was born in 2020 with the Daytona 34, 15 meters long overall and 4.3 meters wide. The Daytona 46 is a walkaround and central console. The maximum speed is over 40 knots, it can be equipped with either three outboard engines or two Diesel inboard engines.
barchemagazine – Agosto-August 2021
NEWS
Camper & Nicholsons ha venduto Lady Moura, yacht di 105 metri consegnato da Blohm+Voss nel 1990. Si tratta della più grande vendita di yacht registrata da una casa di brokeraggio dal 2019. Il prezzo richiesto era di USD 125.000.000.
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IVANO REDAELLI
La collezione Ivano Redaelli Luxury yacht interior reinterpreta ogni spazio, dove l’elemento d’arredo diventa un protagonista regalando sensazioni particolari grazie a tessuti pregiati con finiture da atelier sartoriale. The Ivano Redaelli Luxury yacht interior reinterprets every space where the furniture becomes the main character giving particular sensations thanks to luxurious textiles with tailored designer finishings.
MANJIT THAPP
MANJIT THAPP
Manjit Thapp è un’artista che vive nel Regno Unito nota per i suoi disegni digitali delicatamente materici incentrati su un cast diversificato di personaggi femminili. L’illustratrice di Birmingham porterà la sua serie, My Head Is A Jungle, alla NOW Gallery di Londra, dopo che è stata nominata Young Artist Commission 2021 della galleria.
Manjit Thapp is a UK-based artist known for her delicately textured digital designs centered on a diverse cast of female characters. The Birmingham illustrator will bring her series, My Head Is A Jungle, to the NOW Gallery in London, after she was named the gallery’s Young Artist Commission 2021.
MMYD AND OCEAN INDEPENDENCE
MMYD AND OCEAN INDEPENDENCE
Camper & Nicholsons has sold Lady Moura, the 105-meter long motor yacht, delivered by Blohm+Voss in 1990. It’s the largest yacht sale that a brokerage company has recorded since 2019. The asking price was USD 125,000,000.
Frutto della collaborazione tra MMYD e Ocean Independence, il nuovo yacht a vela MM38 è un progetto contemporaneo ed elegante. Grazie all’intuizione e all’esperienza del designer Malcolm McKeon, è una barca costruita con compositi di carbonio e parti in lega per offrire alte prestazioni e massimo comfort. Può accogliere otto-dieci ospiti in quattro o cinque cabine, oltre agli alloggi per l’equipaggio.
barchemagazine – Agosto-August 2021
As the result of the cooperation between MMYD and Ocean Independence, the new MM38 sailing yacht is a contemporary yet refined project. Thanks to the intuition and the experience of the designer Malcolm McKeon, it’s a boat made of carbon composites and alloy parts able to offer high performance and maximum comfort. It can host eight-ten guests in four or five cabins, in addition to the crew.
NEWS
AZIMUT YACHTS 53 FLY
L’architettura navale dell’Azimut Yachts 53 Fly è stata sviluppata dall’ufficio tecnico R&D di Azimut Benetti. Lunga fuori tutto 16,78 metri e larga 4,95, ha 3 cabine per sei ospiti, più quella per l’equipaggio. È motorizzata con due Volvo Penta D11 di 725 cavalli ciascuno e trasmissioni IPS 950. La velocità massima è di 31 nodi, quella di crociera è di 27. The naval architecture of the Azimut Yachts 53 Fly has been developed by the R&D technical office of Azimut Benetti. Being 16.78 meters long overall and 4.95 meters wide, it features 3 cabins for six guests, plus the crew one. It is powered with two Volvo Penta D11 engines of 725 hp each and IPS 950 transmissions. The maximum speed is 31 knots, the cruising one 27.
PERSHING TØ
Avviata la fase di preparazione dei modelli e stampi, nei cantieri di Mondolfo del Gruppo Ferretti, del Pershing Progetto TØ, la nuova gamma di barche tra i 25 e i 40 metri disegnata da Fulvio De Simoni. Il primo modello in lavorazione ha uno scafo di 35 metri di lunghezza. Il debutto ufficiale è previsto per il 2022, quando questa nuova linea andrà ad affiancare i Pershing 46 Generazione X. In the Mondolfo shipyards of the Ferretti Group, the preparation phase of the models and molds of the Pershing Progetto TØ has started. It’s the new range of boats between 25 and 40 meters designed by Fulvio De Simoni. The first model in progress has a hull of 35 meters in length. The official debut is scheduled for 2022, when this new line will join the Pershing Generation X.
Townsend Leather Company presenta Ocean Treasures della collezione Shimmering Suede, che trae ispirazione da temi nautici. È prodotto su morbida pelle scamosciata di vacchetta, tinta all’anilina e finita con una lamina per creare originali disegni in otto colorazioni differenti. Townsend Leather Company presents Ocean Treasures from the Shimmering Suede collection, which draws inspiration from nautical themes. It is produced on soft cowhide suede, aniline dyed and finished with a laminate to create original designs in eight different colors.
34° NAUTILIA
Aprilia Marittima ospiterà nel mese di ottobre la trentaquattresima edizione di Nautilia. Ideata e organizzata da Eugenio Toso e Stefano Rettondini dell’Ente Fiera Cantieri di Aprilia, è rivolta ai rivenditori, broker, ma anche ai privati che intendono esporre la loro imbarcazione in vendita.
34° NAUTILIA
Aprilia Marittima will host the 34th edition of Nautilia in October. Invented and organized by Eugenio Toso and Stefano Rettondini of the Ente Fiera Cantieri di Aprilia, it is aimed at retailers, brokers, but also private individuals who intend to exhibit their boat for sale.
AURA BY INFINITO DESIGN
La collezione Aura, dell’azienda marchigiana Infinito Design di Laura Carboni, firmata dall’Architetto Franco Driusso, si ispira al concetto di sacralità del cibo e da qui prende il nome tutta la linea. L’idea da cui nasce questa linea è il tradizionale set di piatti, rivisitato in chiave moderna attraverso il linguaggio del design e dell’artista. The Aura collection, from the Marche-based company Infinito Design by Laura Carboni, designed by the architect Franco Driusso, is inspired by the concept of the sacredness of food and hence the name of the whole line. The idea from which this line was born is the traditional set of plates, revisited in a modern key through the language of design and the artist.
barchemagazine – Agosto-August 2021
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PREVIEW GRAND BANKS 54
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Dislocante, non troppo
Progettata per navigare a velocità contenute, con una massima di 31 nodi. La crociera sempre e comunque
Displacement, but not to excess
Designed for sailing at contained speeds of up to 31 knots. Cruising at all times and in all circumstances
by Niccolò Volpati - photo by Joel Butler and Onne van der Wal IN MOLTI RALLENTANO, GRAND BANKS, INVECE, ACCELERA. L’obiettivo non cambia: la crociera a tutti i costi. E per raggiungerlo, serve innovare, ma senza stravolgere. L’ultima nata è GB54 che ha avuto la sventura di emettere i primi vagiti in mezzo alle emergenze Covid. Si è mantenuta però in buona salute e ha toccato l’acqua. Oltreoceano sono già sette gli armatori che ne possiedono una ed è pronta a presentarsi anche in Europa. Che cosa è rimasto immutato rispetto ai modelli prodotti da Grand Banks? È solida, così come esige la tradizione del cantiere, robusta e stabile. Non è fatta di sola vetroresina, perché coperta e sovrastruttura sono realizzate in carbonio. Rigidità, solidità, ma anche la volontà di contenere i pesi. L’obiettivo, infatti, è quello di migliorare le performance in crociera. E sembrano esserci riusciti, visto che si tratta di una barca di 18 metri con il fly che, a secco, pesa 21.500 kg. La motorizzazione standard è fatta da una coppia di D11 Volvo da 725 cavalli per ciascun motore e la trasmis-
barchemagazine – Agosto-August 2021
PREVIEW GRAND BANKS 54 sata verso l’area notte, l’armatoriale a centro barca e la Vip a prua. Il legno degli allestimenti è tutto teak, ma si tratta di quello proveniente da piantagioni a crescita sostenibile. Insomma, potete godere di questo materiale che rappresenta la quintessenza della “marinità” senza nemmeno sentirvi in colpa.
GRAND BANKS Stuart, FL 34997, USA, www.grandbanks.com SCAFO: Lunghezza fuori tutto 18,10m • Baglio massimo 5,34m • Pescaggio 1,22m • Pescaggio con IPS 0,95m • Dislocamento a secco 21.500 kg • Serbatoio carburante 3.400 l • Serbatoio acqua 62 1.100 l MOTORI: 2xVolvo D11-725 • Potenza 533 kW (725 cv) • 6 cilindri in linea • Cilindrata 10,8 l • Alesaggio per corsa 123mm x 152mm • Rapporto di compressione 16,5:1 • Motorizzazione optional 2xIPS 800
sione è una tradizionale linea d’asse. Con questa è in grado di raggiungere i 31 nodi di velocità massima, decisamente di più di quello che ci si potrebbe aspettare da una semidislocante. GB54, infatti, è in grado di offrire un range ampio di andature di crociera, con diverse autonomie. A 10 nodi, per esempio, grazie ai 3.400 litri di capacità dei serbatoi, può navigare per 1.283 miglia. A 25 nodi di velocità, invece, l’autonomia è di 394 miglia. Si tratta comunque di un valore che permette di attraversare in lungo e in
HULL: LOA 18.10m • Maximum beam 5.34m • Draft 1.22m • Draft when equipped with IPS 0.95m • Light mass displacement 21,500 kg • Fuel tank volume 3,400 l • Water tank volume 1,100 l MAIN PROPULSION: 2xVolvo D11-725 • Outlet mechanical power 533 kW (725 hp) • 6 cylinder in line • Swept volume 10.8 l • Bore&Stroke 123mm x 152mm • Compression ratio 16.5:1 Propulsion as optional 2xIPS 800
largo il Mediterraneo. All’insegna dell’innovazione, il cantiere dimostra di non temere anche diverse tipologie di trasmissione che sono presenti sul mercato. Come optional è offerta una coppia di IPS 800 che ha un blocco motore simile a quello dei linea d’asse, ma 100 cavalli in meno per ciascun propulsore. Gli IPS di Volvo sono più efficienti della tradizionale linea d’asse, perciò serve meno potenza per raggiungere analoghe prestazioni. Quello che non cambia sono la qualità costruttiva e le doti “marine”. Lo scafo è realizzato in infusione e il cantiere ha implementato recentemente la robotizzazione della produzione. Inoltre, ha una V di prua progettata per fornire buone performance sia in dislocamento, sia in planata. L’obiettivo è sempre quello di fendere l’onda, piuttosto che saltarci sopra, ma si tratta di fenderla a una certa velocità (31 nodi) senza per questo perdere stabilità. La coperta ha molti dettagli improntati al comfort e alla sicurezza in navigazione, a cominciare da un piano di calpestio sempre ampio lungo tutti i camminamenti e tanti tientibene. Gli interni offrono due layout. Uno a due cabine e uno a tre. Cambia anche la collocazione della cucina, perché l’allestimento a tre cabine prevede la cucina sul ponte principale e, conseguentemente, l’armatoriale si trova a prua e le due ospiti a centro barca. Il layout con due cabine invece, contempla la cucina ribas-
barchemagazine – Agosto-August 2021
MANY ARE SLOWING DOWN, BUT GRAND BANKS IS ACCELERATING. The objective hasn’t changed: cruising at all costs. And to achieve it innovation is required, but without overturning everything. The most recent product is the GB54, which had the misfortune of first being introduced in the middle of the Covid crisis. However, it has remained in good health and has touched the water. Seven overseas owners already possess one and it is soon to be launched in Europe too. What has remained unchanged concerning earlier models produced by Grand Banks? It is solid, as the yard’s tradition demands, strong and stable. It isn’t just made of fibreglass because the deck and superstructure are made from carbon. Rigidity and solidity, but also a desire to keep the weight down. Indeed, the aim is to improve cruising performance. And they seem to have succeeded, given that this is an 18-metre boat with a flybridge and a dry weight of 21,500 kg. The standard engines are a pair of 725-hp D11 Volvos, with the traditional inline transmission. This allows it to reach top speeds of 31 knots, decidedly more than one might expect from a semi-displacement hull. Indeed, the GB54 can offer a wide range of cruising speeds, with different ranges. For example, at 10 knots you can travel for 1,283 miles thanks to the 3,400-litre capacity of the fuel tanks. Meanwhile, at a speed of 25 knots, the range is 394 miles. Nevertheless, this is a figure that will allow you to explore the Mediterranean far and wide. Marked by innovation, the yard also shows that it doesn’t fear the different types of transmission available on the market. A pair of IPS 800 engines is also available as an option, with an engine block similar to that of the in-line version, but with 100 hp less per engine. The Volvo IPS engines are more efficient than the traditional inline engine because less power is required to reach identical performances. What never changes is the build quality and the “seafaring” characteristics. The hull is cast and the yard has recently automated the production process. It also has a V-shaped bow designed to provide good performances both during displacement and planning. The objective is always to plough through the waves, rather than travelling over them, but it is a question of ploughing through them at a certain speed (31 knots) as otherwise stability is lost. The deck features numerous details designed to ensure comfort and safety at sea, starting with a deck surface that is always wide along the walkways, with lots of handrails. The interiors offer two layouts. One with two cabins and one with three. The position of the kitchen also changes, because the three-cabin layout has the kitchen on the main deck, with the master cabin in the bow and the two guest cabins in the centre of the vessel. Meanwhile, the two-cabin layout has the kitchen further down towards the sleeping quarters, the master cabin in the centre of the boat and the VIP cabin in the bow. The wood is teak throughout, but it is all sourced from sustainable plantations. This means you can enjoy this quintessential “seafaring” material without feeling guilty.
LAWYER ON BOARD
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LAWYER ON BOARD
Il trasferimento di PROPRIETÀ
The transfer of ownership
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Ci sono varie forme per trasferire la proprietà di una nave da diporto durante la fase di costruzione There are various forms of transferring ownership of a pleasure vessel when it is under construction by Federico Santini*
barchemagazine – Agosto-August 2021
LAWYER ON BOARD DOPO AVER ESAMINATO NEL PRECEDENTE NUMERO LE GARANZIE BANCARIE DI RIMBORSO, ci soffermiamo ora su un altro strumento ampiamente utilizzato nella pratica delle costruzioni di yacht al fine di garantire l’armatore in relazione ai pagamenti da eseguire in acconto nel corso della costruzione, ossia il trasferimento della proprietà in corso di costruzione. Nell’ordinamento italiano tale strumento è reso particolarmente efficace in virtù dell’esistenza di un pubblico registro, il Registro delle Navi in Costruzione (RNC) previsto dagli Articolo 238 cod. nav. e 411 reg. nav., tenuto da ciascuna Capitaneria di Porto competente in base al luogo in cui la nave viene costruita. È opportuno notare che l’iscrizione della nuova costruzione nel RNC è prevista come obbligatoria per le unità superiori a 24 m di lunghezza mentre è facoltativa per unità di lunghezza inferiore. Ai sensi dell’art. 238 Cod. Nav. il contratto di costruzione navale deve
All new constructions are mandatory for vessels over 24 m in length, and optional for vessels under 24 m in length. 66
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essere reso pubblico mediante trascrizione nel RNC al pari di tutte le successive vicende traslative relative alla nave. In mancanza di trascrizione del contratto di costruzione, la nave si considera fino a prova contraria costruita per conto del cantiere costruttore. Laddove quindi le parti intendano utilizzare tale strumento a scopo di garanzia in relazione agli acconti da versare in corso di costruzione, esse potranno procedere alla trascrizione del contratto di costruzione essendo libere di ivi determinare a chi compete la proprietà del bene ed i tempi e modi del relativo trasferimento. Ciò premesso, il trasferimento della proprietà può essere utilizzato in via esclusiva, e quindi sin dall’inizio della costruzione, ovvero a partire da uno stadio avanzato della costruzione, normalmente quando lo scafo, la coperta e l’eventuale sovrastruttura sono state assemblate ed il manufatto ha acquistato un valore intrinseco vicino alle somme versate in acconto
L’iscrizione della nuova costruzione nel RNC è prevista come obbligatoria per le unità superiori a 24 m di lunghezza mentre è facoltativa per unità di lunghezza inferiore.
LAWYER ON BOARD
The shipbuilding agreement as well as all subsequent transfers of rights related to the vessel must be published in the RNC.
Il contratto di costruzione navale deve essere reso pubblico mediante trascrizione nel RNC al pari di tutte le successive vicende traslative relative alla nave.
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dall’armatore. In relazione a quanto sopra, il trasferimento di proprietà può avvenire in diverse forme, a seconda degli accordi che le parti raggiungono nel contratto di costruzione: 1) Nave costruita per conto ed in proprietà del committente: in tal caso, la dichiarazione di costruzione che il cantiere presenterà in Capitaneria di Porto ai sensi dell’art. 233 cod. nav. preciserà che la costruzione avviene per conto del committente ed il contratto di costruzione oggetto di trascrizione nel RNC dovrà indicare che il committente è sin dall’inizio proprietario esclusivo della nave in costruzione. In sostanza, il committente acquista automaticamente la proprietà esclusiva della nave in costruzione, proprietà che si accrescerà automaticamente a suo favore fino al completamento della costruzione stessa, indipendentemente dal pagamento delle rate di prezzo. 2) Nave costruita per conto ed in proprietà del cantiere costruttore con trasferimento della proprietà al committente a stati di avanzamento (SAL): in tal caso la dichiarazione di costruzione che il cantiere presenterà in Capitaneria di Porto ai sensi dell’art. 233 cod. nav. preciserà che la costruzione avviene per conto del cantiere costruttore ed il contratto di costruzione oggetto di trascrizione nel RNC dovrà indicare che il committente acquisterà la proprietà a mano a mano che gli stati di avanzamento della nave contrattualmente pattuiti vengono raggiunti e pagate le corrispondenti rate del prezzo. In sostanza, il committente acquista la proprietà sulla nave progressivamente, a mano a mano che ciascuno stato di avanzamento dei lavori viene raggiunto e viene pagato, ed il cantiere resta proprietario del successivo incremento fino al pagamento della rata successiva. Al raggiungimento di ciascun SAL e corrispondente pagamento della relativa rata di prezzo, le parti stipuleranno un atto notarile ricognitivo del trasferimento da trascrivere nel RNC. 3) Nave costruita per conto ed in proprietà del cantiere costruttore con trasferimento della proprietà al committente in via integrale ed esclusiva al raggiungimento di un determinato SAL: si tratta di un’ipotesi simile alla precedente, in cui la nave viene costruita per conto ed in proprietà del cantiere costruttore e resta tale sino al raggiungimento di un determinato stato di avanzamento pattuito nel contratto, al raggiungimento del quale ed a fronte del pagamento da parte del committente della relativa rata di prezzo, le parti stipulano un atto notarile di trasferimento integrale e definitivo della proprietà della nave a prescindere dagli stati di avanzamento 4) successivi, da trascrivere in RNC. IN THE PREVIOUS ISSUE WE ANALYSED BANK REFUND GUARANTEES, while this issue will be focused on another tool, i.e. the transfer of ownership of the yacht in construction, which is widely used in the context of new yacht constructions as security for the buyer in relation to the instalments of the price payable prior to delivery. This instrument is particularly effective in the Italian legal system due to the presence of a public registry managed by each Harbour Master of the place in which the yacht is being built, i.e. the Registry of Ships under Construction (“RNC”), regulated by article 238 of the Navigation Code and 411 of the Navigation Regulation,. It is worth mentioning that the registration of each new construction is mandatory for vessels over 24 m
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LAWYER ON BOARD
Santini & Partners Studio Legale 25, Via Tommaso Salvini Rome - 00197 info@santinipartners.it www.santinipartners.it Tel: +39 06 97886-598/599 Mob.: +39 335 8118884 Fax: +39 06 97886606
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L’avvocato Federico Santini è managing partner dello Studio Legale Santini & Partners di Roma. È specializzato in diritto internazionale ed in diritto marittimo, ha una consolidata esperienza nel settore dello yachting, con particolare riguardo a transazioni relative a super yacht, nuove costruzioni navali, finanziamento per la costruzione di navi, registrazione di yacht, arbitrati internazionali, questioni assicurative e fiscali connesse. È membro dell’Associazione Italiana di Diritto Marittimo ed è consulente di primari studi legali, di istituzioni ed associazioni internazionali nel settore dello yachting. Per qualsiasi richiesta di chiarimenti e/o assistenza scrivere a: f.santini@santinipartners.it
in length, but only optional for vessels under 24 m in length. According to art. 238 of the Navigation Code the shipbuilding agreement as well as all subsequent transfers of rights related to the vessel are published in the RNC. In the absence of registration, the vessel shall be considered as being built on behalf of the builder unless any contrary evidence is provided. As a consequence, if the parties agree to use this instrument as security for the buyer in relation to the instalments of the price payable prior to delivery, they will need to register the shipbuilding agreement and will be free to regulate in the shipbuilding agreement the terms and modalities of the transfer of title of ownership to the vessel under construction. That said, the transfer of title can be used as the exclusive security either from the very beginning of construction, or from an advanced stage, normally corresponding to the hull, deck and superstructure (if any) assembled, when the vessel has already reached a value close to the amounts paid in advance by the buyer. In relation to the above, the transfer of ownership can be structured in different ways depending on the parties’ covenants: 1) Vessel built on behalf of and in the ownership of the buyer: in this case, the declaration of construction to be filed by the builder with the competent Harbour Master according with art. 233 of the Navigation Code shall state that the vessel is built on behalf of the buyer and the shipbuilding agreement to be registered in the RNC shall specify that the buyer is since the beginning the exclusive owner of the vessel under construction. As such the buyer is the exclusive owner of the vessel and this ownership shall increase from the beginning of the construction up to its completion and delivery, irrespective of the payment of the price instalments.
In the absence of registration, the vessel shall be considered as being built on behalf of the builder unless any contrary evidence is provided.
The lawyer Federico Santini is a managing partner of Santini & Parterns Law office in Rome. He is specialized in international law and maritime law and has a consolidated experience in the yachting field especially in terms of super yacht transactions, the registration of yachts, international arbitration, insurance issues and related tax. He is a member of the Italian Association of Maritime law and advisor of the most important law offices and of the international yachting associations. For any requirement or information, please write to: f.santini@santinipartners.it
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2) Vessel built on behalf of and in the ownership of the builder with progressive transfer of title to the buyer according with the stage of construction (SAL): in this case, the declaration of construction to be filed by the builder with the competent Harbour Master according with art. 233 of the Navigation Code shall state that the vessel is built on behalf of the builder and the shipbuilding agreement to be registered in the RNC shall specify that the buyer shall acquire the ownership progressively upon completion of each of the stage of construction contractually agreed and upon payment of each related instalment of the price. As such, the buyer acquires the ownership of the works completed and paid, while the builder keeps the ownership of the subsequent increase of works in progress until payment by the buyer of the subsequent instalment. Upon completion of each stage of construction and payment of the relevant instalment of the price the buyer and the builder shall execute a notarial deed of acknowledgement of the transfer of title to be registered in the RNC. 3) Vessel built on behalf and in the ownership of the builder with transfer of full and exclusive title of ownership to the buyer upon completion of a certain stage of the construction: it is similar to the previous case where the vessel is built on behalf of and in the ownership of the builder until the construction reaches a certain stage of construction contractually agreed and upon completion of such stage and payment by the buyer of the relevant instalment of the price the parties shall execute a notarial deed of transfer of the full and exclusive title of ownership to the buyer irrespective of the subsequent stages of construction, to be registered in the RNC.
In mancanza di trascrizione del contratto di costruzione, la nave si considera fino a prova contraria costruita per conto del cantiere costruttore.
BUSINESS AVIATION
PURA emozione
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HILL HELICOPTERS HX50
PURE emotion L’HX50 è un elicottero a turbina da 500 cavalli costruito da Hill Helicopters. È stato disegnato per offrire un’esperienza nuova in termini di sicurezza, prestazioni, comfort ed eleganza The HX50 is a 500 horsepower turbine helicopter built by Hill Helicopters. It has been designed to offer a completely new experience in terms of safety, performance, comfort, and elegance by Francesco Michienzi
LA SPAZIOSA CABINA È STATA COMPLETAMENTE RIPROGETTATA A PARTIRE DAI COMANDI DI VOLO, al pannello degli strumenti completamente in vetro, alle ampie finestre, ai comodi sedili in pelle e alle raffinate finiture. «Gli interni dell’HX50 sono stati progettati da zero per rendere il volo un’esperienza semplice, lussuosa e coinvolgente», ha affermato Jason Hill, Presidente e CEO di Hill Helicopters. «Gli elicotteri tradizionali sono stati progettati per essere utilitari, considerando il comfort come un optional. Invece il design degli interni dell’HX50 è costruito attorno all’esperienza e alle comodità allo stesso modo delle automobili premium. Per il pilota il design è allettante, sicuro e raffinato con controlli e strumenti di volo semplificati e intuitivi. Per il passeggero è lussuoso ed ispira stupore e meraviglia. In termini di interfaccia utente, design degli interni, qualità, vestibilità e finiture generali gli interni degli aeromobili
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BUSINESS AVIATION sono rimasti a lungo indietro rispetto ai concorrenti automobilistici». Il design della cabina, pulito e ordinato, è un flusso continuo dal cruscotto alle porte, che fornisce uno spazio aperto e arioso. I robusti materiali compositi consentono ampie finestre e lucernari per viste panoramiche, aggiungendo emozione all’esperienza generale del volo. I comandi di volo sono stati completamente riprogettati, accoppiano il funzionamento con l’ergonomia e il comfort. Comodi interruttori permettono alle poltrone di guida di muoversi in avanti e indietro, proprio come quelli degli elicotteri più grandi. Questo design prevede l’aggiunta di un bracciolo che migliora notevolmente la qualità della seduta del pilota con supporto per avambraccio e polso. Completamente ridisegnato il sistema di controllo di volo. Questo infatti combina le regolazioni individuali del pilota, la facilità di entrata e uscita con il design ergonomico sia dell’impugnatura sia dei pulsanti. Il design, inoltre, offre una maggiore funzionalità e regolazione rispetto a qualsiasi progetto esistente. Per il copilota è disponibile un set di doppi comandi.
I cinque posti dell’aereo sono identici, offrendo al pilota e ad ogni passeggero un comfort eccezionale.
The five seats of the aircraft are identical, offering the pilot and each passenger exceptional comfort.
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THE SPACIOUS CABIN HAS BEEN ENTIRELY REDESIGNED STARTING FROM THE FLIGHT CONTROLS, full glass instrument panel, large windows, comfortable leather seats, and refined finishes. «The interior of the HX50 was designed from the ground up to make flying a simple, luxurious, and engaging experience», said Jason Hill, President and CEO of Hill Helicopters. «Traditional helicopters were designed to be utilitarian, with comfort as an afterthought.
BUSINESS AVIATION
Il motore turbocompresso di 500 cavalli di potenza consente una velocità massima di crociera di 140 nodi. L’HX50 può accogliere 5 persone. Il carico utile trasportabile è di 800 chilogrammi.
The turbocharged engine of 500 horsepower allows a maximum cruising speed of 140 knots. The HX50 can accommodate 5 people. The transportable payload is 800 kilograms.
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The HX50’s interior design, on the other hand, is built around experience and comfort in the same manner as premium automobiles. For the pilot, the design is enticing, secure, and opulent with streamlined and intuitive flight controls and instruments. For the passenger, it is luxurious and inspires awe and wonder. In terms of the user interface, interior design, quality, fit and overall finish, aircraft interiors have long lagged behind their automotive competitors». The clean, uncluttered cabin design is a continuous flow from the instrument panel to the doors, providing open and airy space. The sturdy composite materials allow for large windows and skylights for panoramic views, adding excitement to the overall flight experience. The flight controls have been completely redesigned, combining operation with ergonomics and comfort. Convenient switches allow the helm seats to move forward and backward, just like those on larger helicopters. This design allows for the addition of an armrest that greatly improves the quality of the rider’s position with forearm and wrist support. The flight control system has been completely redesigned. The latter combines the individual adjustments of the pilot, the ease of entry and exit with the ergonomic design of both handle and buttons. The design also offers greater functionality and adjustability than any existing design. A full set of dual controls is available for the co-pilot.
CARS
CARS
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MILITEM FER X
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Un’esperienza
NUOVA
A new experience Sintesi perfetta tra DNA americano e maestria artigianale italiana, Militem reinventa l’iconico Wrangler in una veste luxury premium. Nuovo design e interni da fuoriserie A perfect synthesis of American DNA and Italian craftsmanship, MILITEM reinvents the iconic Wrangler in a luxury premium look. New design and custom-built interiors by Luca Sordelli - photo by Andrea Muscatello barchemagazine – Agosto-August 2021 barchemagazine – Luglio-July 2021
CARS
Disponibile nella versione 4WD permanente o inseribile a seconda del modello di base, le caratteristiche di manovrabilità di Militem Ferōx vengono esaltate grazie all’assetto rialzato abbinato agli pneumatici da 35 All-Terrain.
Available in the permanent or insertable 4WD version depending on the model type, the Militem Ferōx’s driveability is enhanced thanks to the raised set-up combined with the 35 All-Terrain tyres.
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ESAGERATO, AFFASCINANTE. Andare in giro con il Militem Ferōx significa far girare la testa a chiunque si incontri. Significa, soprattutto, provare un’esperienza nuova. Il Ferōx è infatti un fuoristrada Luxury Premium che nasce per affrontare tutto, ma veramente tutto, quando si tratta di off-road, ma tranquillamente gestibile nell’utilizzo quotidiano. In questo senso aiutano le dimensioni generose, ma non esagerate, 4,9 metri di lunghezza per due di larghezza, e gli interni lussuosi ed accoglienti, corredati da una lunga serie di “plus” che rendono questa grande vettura tanto facile, quanto intrigante da guidare. Già salirci è un’esperienza particolare: l’accensione è a distanza, dalla chiave si può avviare il V6 che c’è in “sala macchine” e far partire con il giusto anticipo anche aria condizionata o riscaldamento. Ad accoglierti ci sono poi le pedane elettriche che si aprono automaticamente (necessarie, vista la notevole altezza da terra) e i led anti pozzanghera che illuminano il terreno. Gli effetti spettacolari continuano anche una volta saliti a bordo della versione 2021 del fuoristrada di Militem: i led multicolore illuminano (se si vuole) gli interni e i terminali di scarico possono avere un doppio sound: standard, già di per sé piuttosto cattivo, o addirittura “feroce”. Tutta coreografia? Forse, ma anche i dettagli arricchiscono un mezzo di grande sostanza. Ferōx nasce infatti sulla base del Jeep Wrangler JL, reingegnerizzato dal brand italiano nato nel corso del 2017 da un’idea di Hermes Cavarzan, imprenditore che da oltre 40 anni importa e distribuisce auto a stelle e strisce. In questo caso il lavoro di riprogettazione è davvero notevole, con nuovi disegni di frontale, passaruota e paraurti che Militem realizza con i propri stampi. Nuove anche le luci posteriori, ora scure. Tanti anche gli interventi apportati all’assetto: altezza che cresce di altri due centimetri, sospensioni performance, ruote in lega da 20” Black Edition con pneumatici
CARS maggiorati All-Terrain da 35x12,50 R20. Nel complesso un’auto nuova rispetto all’originale, nelle forme e nei contenuti. Decisamente di sostanza anche il motore. Il modello della prova era dotato di un 3.600 cc da 285 cavalli, aspirato a benzina (esiste anche la versione 2.000 turbo da 272 cavalli) con una coppia di 363 Nm e una capacità di traino di ben 2.500 kg. Da guidare il Ferōx è sorprendentemente facile. Imponente fuori, si rivela agile quando si è al volante. Certo, i cavalli sono tanti e lo stesso vale per le masse in gioco, all’inizio non bisogna lasciarsi prendere la mano. Ma è questione di poco, poi la “ferocia” del Militem si fa addomesticare. E guidare, ovunque, diventa un piacere. HYPERBOLIC, FASCINATING. Cruising in the Militem Ferōx means catching the eye of everyone you meet. Above all, it means making a new experience. The Ferox Ferōx is indeed a Luxury Premium off-road vehicle that was created to tackle everything, truly everything, when it comes to off-road, but also easily manageable in everyday use. Its generous yet not excessive dimensions, 4.9 meters in length by two in width, and its luxurious and welcoming interiors, accompanied by a long series of ‘pluses’ make this great car easy and intriguing to drive. Just getting on board is an experience in itself: ignition is remote, you can start the V6 in the ‘engine room’ from the key and also start the air conditioning or heating in advance.
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Il brand Militem sviluppa il proprio design su prodotti dei marchi americani Jeep e RAM, compiendo anche interventi di ingegnerizzazione delle parti meccaniche per esaltarne performance e sicurezza nella guida. Nasce dalla visione di Hermes Cavarzan, imprenditore lombardo nel settore automobilistico da oltre 40 anni, con l’idea di creare un nuovo marchio luxury premium in ambito automotive. Il Gruppo Cavauto nasce nel 1980 e diventa via via concessionario, distributore, importatore di diversi marchi. La passione per le auto americane ha spinto Cavarzan ad iniziare nel 2003 l’importazione degli Hummer. Il primo show room Militem si trova a Monza, mentre la rete commerciale comprende per ora altre concessionarie a Bologna, Padova, Suzzara (MN) e nel Principato di Monaco.
The Militem brand develops its design based on products of the American brands’ Jeep and RAM, also performing engineering interventions on the mechanical parts to enhance performance and driving safety. It is a brand born from the vision of Hermes Cavarzan, an entrepreneur from Lombardy active in the automotive industry for over 40 years, with the idea of creating a new luxury premium automotive brand. The Cavauto Group was founded in 1980 and gradually became a dealer, distributor, importer of various brands. In 2003, his passion for American cars prompted Cavarzan to start importing Hummers. The first Militem showroom is in Monza, while, at the moment, the network includes other car dealerships in Bologna, Padova, Suzzara (MN), and the Principality of Monaco.
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CARS
MILITEM Srl Via Gerolamo Borgazzi 8, I-20900 Monza (MB), T. +39 039.2460055 info@militem.it, www.militem.com Motore 3,6 litri V6 benzina aspirato • Trasmissione automatica a 8 marce • Coppia 363 Nm a 4.800 rpm • Potenza massima 84 285 cv/209 kW • Consumo combinato 11,5 km/l • Lunghezza 4.920 mm • Larghezza 2.000 mm • Passo 3.008 mm • Altezza 1.960 mm • Capacità di traino 2.500 kg
3.6 liter petrol V6 engine • 8 speeds automatic transmission • Torque of 363 Nm at 4,800 rpm • Max power 285 hp/209 kW • Consumption 11.5 km/l • Length 4,920 mm • Width 2,000 mm • Tread 3,008 mm • Height 1,960 mm • Towing capacity 2,500 kg
As you step closer, you are welcomed by the automatically extending electric platforms (which are necessary, given the vehicle’s considerable height from the ground) and the antipuddle LEDs that illuminate the ground. The spectacular effects continue as you get on board the 2021 version of the Militem off-road vehicle: the multicoloured LEDs illuminate the interiors (if you want) and the tailpipes can have a double sound: standard, which is already quite impressive, or ‘fierce’. Is it all choreography? Perhaps, but even the details count in a vehicle of great substance. Ferōx was created on the base of the Jeep Wrangler JL, re-engineered by the Italian brand born in 2017 from an idea of Hermes Cavarzan, an entrepreneur who has been importing and distributing stars and stripes cars for over 40 years. In this case, the redesign work is truly remarkable, with a new front, wheel arch, and bumper designs that Militem produces with its moulds. The rear lights, now dark, are also new. Moreover, quite a few changes have been made to the set-up: the height was increased by another two centimetres, performance suspension, 20 “Black Edition alloy wheels with oversized 35x12.50 R20 All-Terrain tyres. All in all, it is a new car in form and content, compared to the original. The engine is of no less substance. The test model was equipped with a 3,600 cc 285 hp, naturally aspirated petrol engine (there is also a 2,000 turbo version with 272 hp) with a torque of 363 Nm and a towing capacity of 2,500 kg. Driving the Ferōx is surprisingly easy. Massive on the outside, it gets agile when you’re behind the wheel. Of course, there is a lot of horsepower and a lot of masses at play, and one should remember not to get carried away in the beginning. But it is only slightly overwhelming at first, and shortly after the ‘ferocity’ of the Militem is tamed. And then driving, wherever you are, becomes pure pleasure.
Militem Ferōx mantiene le stesse caratteristiche di versatilità della Jeep Wrangler con hard top in tinta carrozzeria, modulare a 3 elementi per facilitarne la rimozione. C’è anche la possibilità di avere il soft top con apertura e chiusura elettrica, oltre ai finestrini posteriori rimovibili.
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Militem Ferōx maintains the same versatile characteristics as the Jeep Wrangler with a modular hard top with 3 elements for easy removal in matching colour to the body. The soft top with electric opening and closing and removable rear windows are optional.
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La poetica visionaria di un pittore irriverente The visionary poetics of an irreverent painter A Livorno, non lontano dal mare e dal monumento dei Quattro Mori, esiste un mondo in cui un disordine quasi scientifico apre la strada ad una dimensione immaginifica di linee e colori che raccontano storie In Livorno, not far from the sea and the Quattro Mori monument, there is a world in which an almost scientific disorder paves the way for an imaginative dimension of lines and colours telling stories by Francesca Portoghese - photo by Francesca Zaccaria
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RAFFAELE DE ROSA
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GALLERY È QUI CHE IL CONCETTO ROMANTICO DI GENIO E SREGOLATEZZA SI ESPLICITA E SI INCARNA IN UN SIGNORE CANUTO, che riserva all’arte e alla vita il suo sguardo irriverente, tipico di chi non ha mai voltato le spalle al fanciullo che fu e che accoglie il successo con totale disincanto. L’incontro con Raffaele De Rosa, pittore contemporaneo livornese, è lo scontro con una disarmante freschezza e con la fantasia che attinge dai ricordi di un’infanzia vissuta sotto una campana di vetro e che da lì comincia un viaggio immaginario. Cresciuto con i nonni a Pomarino fino all’età di sedici anni, Raffaele De Rosa torna a Livorno per aiutare la famiglia, ma proprio lì la sua vena artistica, già sperimentata ma ancora acerba, prende il sopravvento. Oggi, sono tanti i mercanti d’arte che parlano di lui, innumerevoli le mostre personali all’attivo, ma alla domanda: chi è Raffaele De Rosa, questo pittore dalla personalità astratta, come si descrive lui, risponde: «Non lo so». De Rosa trascorre infanzia e adolescenza con un bolscevico e una bigotta, nella soffitta di un antico palazzo, tanto lunga e stretta da sembrare una nave. Affidato alle cure di una nonna eccessivamente protettiva, il bambino Raffaele trascorre le sue giornate disegnando su una lavagna accanto alla stufa. «Disegnavo quello che mi succedeva, quella che immaginavo sarebbe stata la mia vita futura, ascoltando i racconti di
persone molto più grandi di me, gli unici compagni con cui ho diviso la mia infanzia». Sono le emozioni ricevute in quegli anni difficili, lontani dal calore familiare avvolgente, che oggi lui riesce a mettere a fuoco e che racconta sulla tela. «Dipingere è come psicoanalizzarsi, è un modo di buttare addosso agli altri i nostri problemi», mi dice sorridendo e con la persuasione di chi la vita sa bene come interpretarla, anche se in una totale assenza di consapevolezza. Parlando con Raffaele De Rosa sembra di assistere ad una danza delicata, in cui la musica si snoda nel ritmo di movimenti cadenzati, sorprendenti e mai banali. Inutile porgli domande: il suo è il racconto di un viaggio personalissimo, scandito dagli incontri, dal vissuto, dal non vissuto e da tutto quello che con il suo sguardo ha catturato, liberandosene però repentinamente. «Quando dipingo io cammino dentro la mia opera. È come se facessi un viaggio e, una volta finito, tutto diventa passato. Non rinnego nulla di ciò che ho fatto, ma mai sarei in grado di riprodurre un quadro fatto vent’anni fa. Il mio bisogno di raccontarmi cambia costantemente e ogni volta intraprendo un viaggio diverso». È per questo che durante tutta la sua carriera, De Rosa rifugge dai rapporti con quei mercanti d’arte che, in base ad accurate indagini di mercato, gli indicano cosa dovrebbe o non dovrebbe dipingere. Determinante nella sua vita di artista è il ritorno a
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Livorno: il padre voleva che il primo dei suoi tre figli cercasse un impiego e aiutasse la famiglia, ma nessun lavoro poteva tener testa all’indomita vena creativa e docilmente ribelle di un ragazzo attratto dai tanti pittori e dalle tante gallerie d’arte che al tempo popolavano la città. Fu allora, infatti, che capì di voler dipingere, pur non avendo nessuna nozione tecnica specifica da spendere a favore di un prodigio che oggi egli non riconosce come talento, ma che descrive come un’esigenza per stare bene con sé stesso. «Quando dipingo, torno a quando, da bambino, disegnavo su quella lavagna». L’architettura immaginaria delle sue opere è la stessa con cui la sua mente costruisce il suo sentire e il suo animo resta ancorato ad una genuina purezza che fa di lui un artista libero. Talmente libero da presentarsi, sedicenne, davanti alla caserma dei carabinieri e chiedere di essere arrestato. Fortemente ostacolato da suo padre perché senza un lavoro, aveva visto nella galera la possibilità di un alloggio, di un pasto caldo e, soprattutto, di tutto il tempo per dedicarsi alla pittura. Non trascorse nemmeno un giorno in prigione, ma gli inizi della sua carriera furono decisamente rocamboleschi. I primi lavori, caratterizzati da schizzi declinati in forme geometriche astratte, si rifacevano al cubismo, anche se il giovane Raffaele ancora ignorava l’esistenza di pittori come Picasso o Braque o Cézanne.
RAFFAELE DE ROSA Nel 1969 si svolge la sua prima personale. Ne seguiranno molte altre, sia in Italia sia all’estero. Alcune tra le sue mostre personali all’estero: Francia – Maison de l’Unesco e Union de Banques a Parigi; Spagna – Palazzo dell’Ambasciata Italiana a Madrid; Germania – Galerie Helga Wicher a Wuppertal - Galerie Bollaghen a Worpswede - Villa Rolandesk a Remagen; Israele – Mishkenot Sha’ananim di Gerusalemme; Svezia – Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma - Galleria Nord a Örebro; Danimarca – Istituto Italiano di Cultura a Copenaghen; Bielorussia – Biblioteca Nazionale a Minsk. 1969 was the year of his first solo show. Many others would follow, both in Italy and abroad. Some of De Rosa’s exhibitions abroad include France Maison de l’Unesco and Union de Banques in Paris; Spain - Building of the Italian Embassy in Madrid; Germany - Galerie Helga Wicher in Wuppertal Galerie Bollaghen in Worpswede - Villa Rolandesk in Remagen; Israel - Mishkenot Sha’ananim of Jerusalem; Sweden - Italian Cultural Institute in Stockholm - North Gallery in Örebro; Denmark Italian Institute of Culture in Copenhagen; Belarus - National Library in Minsk.
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GALLERY Le stesse linee si ritrovano tutt’oggi nelle sue opere che si affacciano su rigorosi impianti architettonici di città immaginarie e che pure rivendicano tratti morbidi e sinuosi, esasperati da una ricerca del colore vivido e comunicativo, che descrivono un mondo onirico di lontane battaglie, che lo lega al suo passato, e il suo entusiasmo di eterno bambino. È un rapporto stretto e intenso quello che De Rosa ha con il colore: «Per mezzo del mio disegno io racconto, ma è con il colore che cerco e trovo l’emozione». Che si tratti di rabbia o di felicità, tutti i sentimenti che il pittore prova sono magistralmente interpretati dal colore, mezzo attraverso il quale trasmette la sua interiorità a chi guarda l‘opera e si trova davanti ad una ricchezza di toni ed effetti in grado di sedurre e raccontare. Il sapiente alternarsi di tecniche diverse, il racconto di fatti di cronaca mescolato ai ricordi, al mito, alla favola, sono il fil rouge della sua arte. Se c’è qualcosa che influenza il suo lavoro, sicuramente la letteratura occupa un posto di rilevante importanza. Ciò su cui si concentra e che lo ispira maggiormente, però, non sono tanto gli scritti, quanto la personalità dell’autore e il suo vissuto. Avvicinatosi a Calvino, a Platonov e a Cervantes, solo per citarne alcuni, fa della parola la guida per l’interpretazione grafica di tutto ciò che vuole rappresentare. Amante del teatro, adotta uno stile che lascia percepire l’ammirazione per artisti come Dürer, Mantegna, Pisanello o Piranesi,
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Le opere dell’artista sono un esempio unico ed originale di pittura fantastica. Nel 1975 inizia a lavorare con la Graphis Arte di Milano. Negli anni ’80 espone a Copenaghen presso l’Istituto Italiano di Cultura, all’Art Expo di New York, nel 1984 tiene una mostra a Gerusalemme e nel 1985 a Parigi presso la Maison de l’Unesco. Nel 1989 la società Parnaso gli allestisce numerose mostre in spazi pubblici ed il suo nome comincia a circolare negli ambienti universitari suscitando interesse fra specialisti di Antropologia e di tradizioni popolari.
The artist’s works are a unique and original example of fantastic painting. In 1975, he began working with Graphis Arte in Milan. In the 1980s he exhibited in Copenhagen at the Italian Cultural Institute, at the Art Expo in New York, in 1984 he held an exhibition in Jerusalem, and in 1985 in Paris at the Maison de l’Unesco. In 1989, the company Parnassus set up numerous exhibitions in public spaces for him and his name began to circulate in university environments, arousing interest among specialists in anthropology and popular traditions.
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ma che diventa l’impronta di un genere pittorico senza precedenti. Anche se, a suo dire, la pittura è una cosa inutile e lui esce dai classici schemi per raccontare storie. Troppa responsabilità legata all’etichetta di artista: «Come posso essere responsabile di ciò che dipingo, come posso essere responsabile dei miei umori? Io non mi pongo mai domande: cammino dentro l’opera e questo è tutto». Una volta finito il lavoro, De Rosa resta un semplice spettatore. Se capita che un’opera rimanga nel suo studio e a lui torni la voglia di viaggiarci dentro, riprende il suo viaggio e le dà nuova luce, consapevole di quello che va cercando. Una consapevolezza che svanisce nel momento esatto in cui da quel quadro torna indietro e l’opera è finalmente compiuta. Forse è per questo che vorrebbe non dare mai un titolo a nessuna delle sue opere, atteggiamento che racconta della sua personalità impalpabile, che non cerca gloria ma che si arrende al movimento sulla tela con cui egli accompagna lo spettatore in una dimensione immaginifica ma paradossalmente vicina ad una realtà tangibile. Il fascino che emanano insieme l’uomo e il pittore mi mette all’angolo come in un ring e resto immobile e incredula quando, davanti ad un suo quadro, mi chiede: «Ma perché ho dipinto questo?». HERE THE ROMANTIC CONCEPT OF GENIUS AND UNRULINESS IS EXPRESSED AND EMBODIED IN A GREY-HAIRED MAN, who reserves his irreverent gaze for art and life, typical of someone who has never turned his back on the child he once was and who welcomes success with total disenchantment. The encounter with the contemporary painter from Livorno, Raffaele De Rosa, is a clash with a disarming freshness and with an imagination drawing from the memories of a childhood lived in a bubble, which is the point of departure of an imaginary journey. Raised with his grandparents in Pomarino until the age of sixteen, Raffaele De Rosa chose to return to Livorno to help his family, and this is the place where his artistic vein, which he had already put into practice, but which was still immature, ultimately takes over. Today, many art dealers are talking about him and he has countless personal exhibitions on his track record. However, when asked ‘who is Raffaele De Rosa, this painter with an abstract personality?’ - as he likes to describe himself - he replies: «I don’t know». De Rosa spends his childhood and adolescence with a Bolshevik and a bigot woman, in the attic of an ancient building, so long and narrow that it looks like a ship. Entrusted to the care of an overly protective grandmother, the child Raffaele spent his days drawing on a blackboard next to the stove. «I drew whatever I was experiencing, I drew my future life as I imagined it would be, as I listened to the stories of people much older than me, the only companions with whom I shared my childhood». These are the emotions Raffaele experienced during those difficult years, far from the loving family embrace; emotions which he can think back on today and draw on the canvas. «Painting is like psychoanalysis, it is a way of throwing our problems at others», he tells me with a smile and with the persuasion of someone who knows how to interpret life, even if in total lack of awareness. Speaking with Raffaele De Rosa is like witnessing a delicate dance, in which the music unfolds in rhythmic, surprising, and never banal movements.
GALLERY
Dal 2002 è in permanenza alla Galleria Havens a Columbia, South Carolina. Since 2002, De Rosa has been permanently exhibited at the Havens Gallery in Columbia, South Carolina.
It is no use asking him questions: his story is an extremely personal journey, marked by encounters, experienced events, unexperienced events, and by everything that he has captured with his gaze, only to suddenly free himself from it. «When I paint, I walk inside my work. It is as if I were on a journey and, once it is over, everything becomes the past. I do not deny anything I did, but I would never be 92 able to reproduce a painting I made twenty years ago. My urge to narrate myself changes constantly and each time I undertake a different journey». This is why throughout his career, De Rosa tends to shy away from relations with those art dealers who, based on careful market research, tell him what
he should or shouldn’t paint. His return to Livorno was decisive in his life as an artist: his father wanted the first of his three children to look for a job and help the family financially, but no job could stand up to the indomitable creative and meekly rebellious vein of a young man attracted by the many painters and the many art galleries that peopled the city at the time. That was the moment when he realised that he wanted to paint, despite having no specific technical notion to support the prodigy which, even today, he does not recognise as a talent, but describes rather as a need to feel good about himself. «When I paint, I go back to when, as a child, I used to draw on that blackboard».
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The imaginary architecture of his works is the same with which his mind constructs its feelings, and his soul remains anchored to a genuine purity that makes him a free artist. Free enough to show up at the age of sixteen in front of the police station and ask to be arrested. Strongly blamed by his father because he was jobless, he had considered jail as a possibility to have accommodation, a hot meal, and, above all, enough time to devote himself to painting. He did not spend a single day in prison, but at the outset, his career was certainly turbulent. His first works, which include sketches declined in abstract geometric shapes, resonate with the legacy of Cubism, even if the young Raffaele still ignored the existence of painters like Picasso or Braque or Cézanne. The same lines are still present in his works today with their rigorous architectural systems of imaginary cities which, however, also claim soft and sinuous features, exasperated by a search for vivid and communicative colours, which describe a dreamlike world of distant battles, that ties him to his past, and his eternal child-like enthusiasm. De Rosa has a close and intense relationship with colour: «Through my drawing I narrate, but it is with colour that I look for and find emotions». Whether it is anger or happiness, all the feelings that the painter experiences are masterfully interpreted by colour, a means through which he conveys his inner self to the viewer with a wealth of hues and effects that seduce and narrate. The skillful alternation of different techniques, the story of current events mixed with memories, myth, fable, are the red thread in his art. If there is anything that influences his work, certainly literature plays an important role. What he focuses on and what inspires him most, however, are not so much the texts themselves, as the authors’ personalities and their experiences. As he approaches Calvino, Platonov, and Cervantes, just to name a few, he lets words guide the graphic interpretation of everything he wants to represent. A lover of theatre, he adopts a style that reveals his admiration for artists such as Dürer, Mantegna, Pisanello, or Piranesi, but which becomes the imprint of an unprecedented pictorial genre. Even if, according to him, painting is a useless thing, and he tries to break out of classic schemes to tell his stories. There is too much responsibility connected with the label of ‘artist’: «How can I be responsible for what I paint, how can I be responsible for my moods? I never ask myself questions: I just walk inside the work and that’s it». Once the work is finished, De Rosa remains a mere spectator. When one of his works still stays in his studio and the desire to travel inside it reemerges in him, he resumes his journey and gives it new light, now aware of what he is looking for. An awareness that vanishes in the exact moment when he comes back from that painting and the work is finally completed. Perhaps this is why he never feels like giving any of his works a title, an approach that reveals his impalpable personality, which does not seek glory but rather surrenders to the movement on the canvas with which he accompanies the viewer into an imaginative dimension which nonetheless is paradoxically close to a tangible reality. The charm that the man and the painter emanate together puts me in the corner like in a boxing ring and I remain motionless and incredulous when, in front of one of his paintings, he asks me: «But why did I paint this?».
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VALENTINO CASSANELLI
Valentino Cassanelli Valentino Cassanelli è l’executive chef del Lux Lucis. Il ristorante dell’Hotel Principe a Forte dei Marmi, sospeso in un panorama che abbraccia in un solo sguardo le Alpi Apuane ed il Mar Tirreno, trasportando gli ospiti nel cuore e nell’anima di un territorio molto particolare Valentino Cassanelli is the executive chef of Lux Lucis. The in-house restaurant of Hotel Principe in Forte dei Marmi, caught in a landscape embracing the Apuan Alps and the Tyrrhenian Sea in one single glance, transports guests to the heart and soul of a very special region by Sophia Negri - photo by Lido Vannucchi
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BOAT GOURMET Il ristorante è stato premiato con una stella Michelin nel 2017; vanta 4 cappelli conferiti da le Guide dell’Espresso, premi in bacheca come il “miglior pane 2018” da Identità Golose, e la “miglior pasta 2019” da le Guide dell’Espresso.
The restaurant was awarded a Michelin star in 2017. It can boast 4 hats awarded by Le Guide dell’Espresso and in addition, showcases awards like the “Best bread 2018” award by Identità Golose and the “Best pasta 2019” award by Le Guide dell’Espresso.
QUELLA DI CASSANELLI È UNA LIBERA ESPRESSIONE DI CUCINA ITALIANA. L’ispirazione dietro ogni suo piatto non è mai la stessa, nasce dal desiderio di far vivere, attraverso il palato, l’emozione di un’istantanea caratterizzata da sapori, profumi, consistenze, territorio, contaminazioni, sensazioni, culture, tradizioni e tecniche differenti tra loro. La sua cucina si concretizza in piatti come gli spaghettoni alle alici con acqua di burrata, umeboshi e caviale, nel pesce nero di fondale alla brace mediterranea, ribollita di mare e ceviche di Fasolaro, e nel trancio di ricciola scottata ai sentori del mare. Se amate il dolce, non perdete il cremoso alla torta di riso, ricordo di casa in chiave contemporanea. Valentino Cassanelli, classe 1984, che, dopo aver imparato le tradizioni emiliane dalla nonna, è volato a Londra per una formazione tecnica di stile
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VALENTINO CASSANELLI
I piatti di Valentino sono libera espressione della cucina italiana, con una sfrenata creatività, derivante non solo dalle sue esperienze, ma anche alla ricca biodiversità presente nella costa di Forte dei Marmi.
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Valentino’s dishes are a free expression of Italian cuisine, with unrestrained creativity, drawing not only from his own life experiences but also from the rich biodiversity surrounding the coastal town of Forte dei Marmi.
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BOAT GOURMET internazionale al fianco prima di Giorgio Locatelli e poi al Nobu. Tornato in Italia, è stato per 3 anni nelle cucine di Carlo Cracco fino a diventare junior sous chef. L’avventura al Lux Lucis inizia nel 2012 coronata da una stella Michelin nel 2017. Negli ultimi tempi, Valentino ha stretto una maggior collaborazione con i produttori e l’università di Pisa, per la riscoperta e la valorizzazione di ingredienti locali, come il cavolo Frascone, tipicità dell’entroterra versiliese apuano, ed il Pastinocello di Seravezza, una carota primordiale autoctona che rischiava di scomparire. L’esperienza trascorsa in grandi ristoranti lo porta a ricercare sempre nuova sperimentazione e nuove combinazioni. Sa unire ai sapori della tradizione quel concetto di contemporaneità che rende ogni piatto una sorpresa di sapori, consistenze e aspetto visivo. Infatti, disegna e studia personalmente la mise en place, come un vero artista, un architetto dell’impiattamento, nulla può essere lasciato al caso: rigore, studio meticoloso ed estetica. Cassanelli sa perfettamente che una portata prima deve essere mangiata con gli occhi e per questa ragione accosta sapientemente ogni elemento.
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L’ispirazione deriva anche dalla sua stretta collaborazione con Maître Sommelier Sokol Ndreko, con piatti che spesso iniziano con la profilazione del sapore di particolari vini. Il risultato sono menu delicatamente equilibrati ed eleganti, che viaggiano dalla terra al mare e offrono il meglio degli ingredienti stagionali.
Cassanelli’s inspiration also derives from his close collaboration with Maître Sommelier Sokol Ndreko, where dishes often take shape after carefully profiling the taste of particular wines. The result is menus that are delicately balanced and elegant, happily journeying from land to sea and delivering the very best in seasonal ingredients.
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CASSANELLI’S IS A FREE EXPRESSION OF ITALIAN CUISINE. The inspiration behind each of his dishes is never the same, it springs from a desire to let the palate experience the emotion of a moment characterised by diverse flavours, aromas, textures, territories, contaminations, sensations, cultures, traditions, and techniques. His cuisine consists of dishes like spaghettoni with anchovies and burrata water, umeboshi and caviar, Mediterranean grilled blackfish, sea ribollita,
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The menu is an individual experience in which a story unfolds through the raw material which comes from the sea and enters our interior dimension, with the exotic forays that Cassanelli has gotten his guests used to and which are part of his emotional substratum.
Il menu è un vissuto individuale in cui il racconto si dipana attraverso la materia prima che dal mare si inoltra nell’interno, con le incursioni esotiche cui Cassanelli ha abituato i suoi ospiti e che sono parte del suo substrato emozionale.
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ceviche from Fasolaro, and amberjack steak scalded with sea flavours. If you love desserts, don’t miss the creamy rice cake, a contemporary interpretation of memory from home. Valentino Cassanelli, class of 1984, learned the Emilian traditions from his grandmother and flew to London for an international-style technical training alongside Giorgio Locatelli, first, and then at Nobu. Back in Italy, he spent 3 years in the kitchens of Carlo Cracco until becoming junior souschef. The adventure at Lux Lucis began in 2012 and achieved a Michelin star in 2017. Recently, Valentino has collaborated closely with producers and the University of Pisa to rediscover and enhance local ingredients, such as the Frascone cabbage, which is typical of the Apuan Versilian hinterland, and the Pastinocello from Seravezza, a native primordial carrot that was in danger of extinction. The experience he acquired in toprange restaurants pushed him to continuously seek new experimentations and combinations. He knows how to combine traditional flavours with that concept of contemporaneity that makes each dish a surprise of flavours, textures, and a visual delight. In fact, he personally designs and studies the mise en place, like a true artist, an architect of plating, nothing can be left to chance: rigour, meticulous study, and aesthetics. Cassanelli knows very well that any course is first consumed with the eyes and for this reason, he expertly combines each element.
FOCUS
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Un viaggio nelle potenzialità inespresse del turismo nautico. L’offerta del patrimonio naturalistico e artistico italiano ha una valenza assoluta che non ha eguali nel mondo A journey through the unexpressed potential of nautical tourism. The offer of the Italian natural and artistic heritage has an absolute value like no other on the planet by Giovanna Vitelli
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NAUTICAL TOURISM
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FOCUS QUANDO SI PENSA ALL’ITALIA COME META D’ATTRAZIONE TURISTICA, la mente corre veloce alle nostre meravigliose città d’arte: Firenze, Venezia, Roma, Siracusa… In cima ai pensieri ci sono anche quelle località note per gli aspetti paesaggistici: i laghi, la costiera amalfitana, le isole, sempre pensate “dalla terra”. Eppure c’è un’altra Italia del turismo che non viene valorizzata quanto dovrebbe: il nostro è infatti uno dei paesi con il maggior numero di chilometri di coste d’Europa e con il primato mondiale dell’industria nautica per la costruzione di yacht. Un connubio, questo, che ne fa il Paese principe per lo sviluppo del turismo nautico. Un turismo che, per le caratteristiche del bene barca, è per sua definizione alto di gamma. Il potenziale di questo settore è enorme: pensiamo che un diportista stanziale spende all’anno almeno il 10% del valore di acquisto della barca, solo per il posto barca e per la gestione ordinaria. Questa cifra si arricchisce di un ulteriore 10% di ricaduta sul territorio per la spesa in ristoranti, shopping e divertimento, sempre se guardiamo all’armatore medio dei porti italiani. Ma se solo volgiamo lo sguardo agli armatori che transitano nelle località più rinomate d’Italia e guardiamo ad una dimensione media superiore ai 24 metri (il settore dei megayacht, proprio quello su cui l’Italia ha il primato della produzione), ecco che le cifre dei consumi voluttuari
aumentano in modo esponenziale, con un fattore moltiplicatore per 6 rispetto all’armatore medio, arrivando così a superare i 2.000 euro al giorno per persona in spese sul territorio. Se poi fossimo così bravi da strappare ai francesi della Costa Azzurra il monopolio dello stazionamento dei grandi yacht anche d’inverno, ecco che la ricaduta sul territorio delle spese fatte da equipaggi composti da decine di persone e dai loro armatori diventerebbero, così come accade in Costa Azzurra, importanti fonti di reddito, soprattutto anti-stagionali. Questo enorme potenziale è tuttavia solo marginalmente sfruttato perché manca un progetto organico di sviluppo, che il legislatore dovrebbe promuovere fortemente a partire dalle marine. Per essere attrattive, le marine devono essere facilmente raggiungibili ed offrire buoni servizi a terra. Alcune aree del nostro Paese, in particolare il Sud, avrebbero un grandissimo potenziale attrattivo, ma sono prive delle necessarie infrastrutture a contorno (per esempio buoni collegamenti aeroportuali e relative strade di accesso), che richiedono un intervento pubblico. In questa direzione, lo Stato dovrebbe agevolare le concessioni solo per le marine integrate con un villaggio, una città, in modo da far sì che il diportista, una volta sbarcato, trovi occasioni di spesa, contribuendo anche ai ricavi del luogo derivanti da ristorazione, bar, musei, negozi, spiagge.
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Giovanna Vitelli, Vice Presidente del Gruppo Azimut Benetti, ha contribuito con un suo testo alla scrittura del libro, edito da Alta Gamma, dedicato alle potenzialità del turismo nautico.
Giovanna Vitelli, Vice President of the Azimut Benetti Group, authored one of the texts in the book published by Alta Gamma, dedicated to the potential of nautical tourism.
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NAUTICAL TOURISM
photo by Nicolas Claris.
Serve un piano di sviluppo integrato delle marine, specie in Sardegna, Sicilia e Italia peninsulare meridionale, con distanza media fra loro percorribile in una giornata di navigazione, da includere nella promozione nazionale. La caratteristica delle nostre coste consentirebbe un bellissimo concetto di Grand Tour dell’Italia via mare, edizione contemporanea dei viaggi ottocenteschi attraverso il Bel Paese o la versione marinara dell’Orient Express. Serve un piano di sviluppo integrato per attrarre stabilmente gli stranieri per periodi prolungati. I paesi limitrofi hanno tutti un polo nautico di grande richiamo per gli stranieri, che li rendono stanziali per tutto l’anno: la Spagna ha le Baleari, la Francia ha la Costa Azzurra, Malta ha tutta l’isola, la Grecia tutta è in forte crescita. Dobbiamo domandarci perché l’Italia non ha neanche un polo, stabile per tutto l’anno, attrattivo per gli stranieri, ma l’offerta si esaurisce nel Tigullio per i weekend dei milanesi, nella Costa Smeralda per (ormai) meno di 30 giorni l’anno e nella costiera Amalfitana per poco di più. L’Italia è poco attrattiva per immatricolare imbarcazioni e farle rimanere sul nostro territorio. In particolare, sono in attesa di definizione legislativa da decenni le regole per l’immatricolazione dei grandi yacht destinati al noleggio nel cd. Registro Commerciale Bis e i criteri di applicazione dell’Iva per le locazioni a breve (noleggi) e a lungo termine (leasing). Essendo la barca un bene mobile, sarebbe più premiante una legislazione competitiva rispetto ai Paesi vicini che non ottimale in assoluto, poiché è facile per l’utente scegliere un luogo diverso, più economico o con norme più semplici. La lotta all’evasione, poi, andrebbe combattuta dando finalmente attuazione ad un registro telematico (tipo l’ACI per le auto) rapido e ben funzionante, invece che con persecutori controlli in mare. Tra l’altro, alcuni Paesi europei hanno già iniziato a semplificare la loro normativa fiscale per attirare i diportisti, come l’Inghilterra, Malta con un’Iva differita, la Francia con la semplificazione del registro
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commerciale, la Spagna con Iva ridotta al ridursi del valore della barca ecc. Inoltre, come per tanti settori, anche questo sconta un male atavico del nostro Paese: l’assenza di 107 stabilità. I privati, cui si devono le migliori gestioni e manutenzioni dei porti italiani, non hanno certezza dei loro investimenti portuali per un continuo contenzioso con l’amministrazione pubblica su concessioni demaniali, Tari, Tarsu, Imu, per citare i principali temi del contendere. È ricorrente il tentativo dello Stato di applicare canoni concessori diversi da quelli previsti nel contratto di concessione. Tentativo che dopo 12 anni di contenzioso, ha portato alla disparità fra le condizioni applicate ai diversi marina ed è stato solo parzialmente chiarito in sede giurisdizionale. Infine, il settore delle marine, che già contribuisce significativamente all’occupazione (un posto di lavoro per ogni quattro posti barca, oltre all’indotto), potrebbe ulteriormente arricchirsi di manodopera molto specializzata nel settore degli equipaggi.
Il turismo nautico offre un modo differente di viaggiare, scoprendo realtà nuove, lontano dalle folle e senza assembramenti, ammirando l’originalità di ogni luogo e scoprendo la sua storia. Nautical tourism offers a different way of travelling in search of new realities, far from the crowds, and awe of the originality of each place and its history.
FOCUS Si tratta di mestieri molto ben retribuiti ma spesso appannaggio del solo mondo anglosassone, per la carenza in Italia di scuole di formazione di livello e, ancora una volta, di barche di grandi dimensioni che soggiornino stabilmente nelle nostre marine. WHENEVER WE THINK OF ITALY AS A TOURIST DESTINATION, our thoughts quickly go to this country’s marvellous art cities: Florence, Venice, Rome, Siracuse… At the top of our thoughts there are also those places known for their landscape aspects: the lakes, the Amalfi coast, the islands, but always thought of as “from the land”. And yet, there is another touristic Italy that is not appreciated as much as it should be: this country is one of the countries with the highest number of kilometres of coastline in Europe and its nautical industry holds a world record in yacht building. This is a combination that makes Italy the perfect place for the development of nautical tourism. A kind of tourism which, due to the characteristics of the boat as a good, is by definition high-end tourism. The potential of this industry is enormous: suffice
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With its villages, art cities, and landscapes, Italy is a treasure trove of beauties and the most desired country by travellers from all over the world.
it to think that a permanent boater spends at least 10% per year of the purchasing value of his boat just on the berth and ordinary maintenance. This number is increased by a further 10% of expenses on the territory for restaurants, shopping, and entertainment, again if we consider the average shipowner in Italian ports. But if we turn our glance to shipowners who transit in Italy’s most renowned destinations and if we consider an average boat size of more than 24 metres (the sector of megayachts, precisely the one where Italy holds the production record), then the figures in voluptuary consumption grow exponentially, with a multiplying factor of 6 compared to the average shipowner, thus going beyond 2,000 € per day per person in expenses on the territory. And then, if we were good enough to steal the monopoly in large yacht stationing from the French in the Cote d’Azur even in the winter, the effect of expenses on the territory made by crews composed by dozens of people and by their shipowners would become, as is the case of the French Riviera, important sources of income, in particular anti-
Tra borghi, città d’arte e paesaggi, l’Italia è un vero scrigno di tesori, è il Paese più desiderato dai viaggiatori di tutto il mondo.
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seasonal income. This huge potential is however only marginally exploited because the legislature has not implemented any organic development plan to strongly promote the territory, starting from its marinas. In order to be attractive, the marinas need to be easily reachable and offer good services on land. Some areas in Italy, in particular in the south, would have enormous potential as tourist attractions, but lack the necessary surrounding infrastructure (for instance, good connections to airports and connecting roads), which require a large-scale public intervention. In this sense, the government should further concessions only for marinas that are integrated with a village, a city, to ensure that the pleasure boater, once on land, can find occasions of purchase and contribute to the income of the location deriving from restaurants, bars, museums, shops, and beaches. What is needed is an integrated development plan for marinas, especially in Sardinia, Sicily, and southern peninsular Italy, with an average distance between them of one day at sea, to be included in the national promotion plan. The characteristics of Italy’s coasts would make it possible to create a beautiful concept of Grand Tour of Italy by sea, a contemporary edition of the 19th-century journeys in the Bel Paese or the marine version of the Orient Express. What is needed is an integrated development plan to attract foreigners in a stable manner and for longer periods. Italy’s neighbouring countries all have highly appealing boating centres, where boaters can become permanent residents all year round: Spain has the Balearic Islands,
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Nautical tourism offers the possibility of discovering unique locations of unspoilt nature.
Il turismo nautico offre la possibilità di scoprire luoghi unici dove la natura è incontaminata.
France has the Cote d’Azur, Malta the entire island, and all of Greece is growing steadily. We need to ask ourselves why Italy does not even have a stable year-round centre of attraction for foreign tourists and why the offer is limited to weekends in Tigullio for Milanese residents or to Costa Smeralda for (by now) less than 30 days a year and the Amalfi coast for little more than that. Italy is not very attractive for registering boats and keeping them in our territory. In particular, the rules for registering large yachts for chartering in the so-called Commercial Register Bis and the criteria for applying VAT to short-term (chartering) and long-term (leasing) rentals have
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been awaiting legislative definition for decades. Since a boat is a mobile asset, it would be more rewarding to have legislation that is competitive with neighbouring countries than optimal in absolute terms, since it is easy for the user to choose a different, cheaper place or one with simpler rules. The fight against tax evasion should be combated by finally implementing a fast and well-functioning electronic register (like the ACI for cars), rather than employing persecutory checks at sea. Incidentally, some European countries have already begun to simplify their tax legislation to attract boaters, such as England, Malta with deferred VAT, France by simplifying the commercial register, Spain with a reduction in VAT as the value of the boat decreases, etc. And finally, as in many other sectors, also this one suffers from the atavistic evil of our country: the lack of stability. Private businesses, which are responsible for the best management and maintenance of Italian ports, are uncertain about their port investments because of ongoing disputes with the public administration over state concessions, Tari, Tarsu and Imu, to mention but the main issues at stake. There is a recurrent attempt by the State to apply different concession fees from those provided for in the concession contract. An attempt, which after 12 years of litigation, has led to a disparity between the conditions applied to the different marinas and has only been partially clarified in court. Lastly, the sector of marinas, which already makes a significant contribution to employment (one job for every four berths, plus ancillary industries) could be further enriched by a highly specialised workforce in the crew sector. These are very well-paid jobs, but they are often the preserve of the Anglo-Saxon world, due to the lack of high-level training schools in Italy and, once again, of large boats that stay permanently in our marinas.
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Il Marina di Teulada, gruppo Marinedi, si trova in un tratto di quaranta chilometri di costa caratterizzato da oasi naturalistiche e piccole baie dalle acque cristalline, contornate dalla tipica macchia mediterranea Marina di Teulada, part of the Marinedi Group, is located on a 25-mile stretch of coastline replete with wildlife havens and small bays with crystal-clear water, surrounded by typical Mediterranean scrubland by Carla Pagani - photo by Emanuele Didu barchemagazine – Agosto-August 2021
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Il porto turistico di Teulada si trova a pochi chilometri dall’elegante cittadina da cui prende il nome e costituisce l’approdo ideale per scoprire le bellissime coste del sud della Sardegna.
The Marina di Teulada is a few miles from the small, yet elegant town from which it takes its name, which is the ideal starting point for discovering the beautiful coastline of southern Sardinia.
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C’È CHI FUGGE IN AEREO AI CARAIBI O ALLE MALDIVE. Chi cerca l’esotismo in Thailandia. Chi, a bordo di una barca a vela o su uno yacht a motore, cerca l’azzurro intenso del mare greco oppure, in Italia, quello più conosciuto del nord della Sardegna. Eppure a sud della seconda isola più grande del nostro paese, nel cuore del Sulcis Iglesiente, si trovano spiagge bianche magnifiche, acqua cristallina e verdi colline che si gettano dolcemente in mare. Come quelle di Teulada, un vero gioiello del Mar Mediterraneo. Quaranta chilometri di costa caratterizzati da oasi naturalistiche e piccole baie contornate dalla macchia mediterranea. Panorami incomparabili e vegetazione incontaminata. È qui che, nella stretta insenatura di Porto Budello, si affaccia il Marina di Teulada, uno dei porti turistici del gruppo Marinedi che ha fatto dell’alta qualità dei servizi offerti la sua cifra stilistica, da nord a sud, isole comprese. Protetto a nord-est da una diga di sottoflutto interamente banchinata e a sud-est da una diga di sopraflutto a due bracci, il Marina ha 300 posti barca e vanta banchine per oltre 800 metri di lunghezza e tre pontili galleggianti. Molti i servizi, tra cui un bar, un ristorante, una lavanderia, un mini market. E in autunno verrà aperto anche un cantiere: un utile pit stop a disposizione dei clienti che dovessero avere bisogno di assistenza sulla propria barca. «Qui sembra di stare in una cala, più che in un vero porto», dice fiera della bellezza della sua terra la direttrice del Marina di Teulada Barbara Lai. «Il nostro è un porto per chi vuole stare tranquillo, godersi la natura, stare lontano dal caos». Tante le barche a vela, ma anche gli yacht a motore, come quello di Giorgio Armani. Già, un posto meraviglioso dove si può respirare l’odore del mare e dell’elicriso senza correre il pericolo di venire disturbati. «E anche quando c’è vento forte, basta allontanarsi di un miglio dal porto per trovare una caletta dove poter trascorrere tranquilli il tempo e gettarsi in acqua». Dunque, pace assoluta. Solo il mare e il cielo. Qual è stato l’impatto di un anno di Covid? Barbara Lai non ha dubbi: «La realtà dei fatti ha per fortuna smentito le nostre più buie previsioni. Pensavamo che le conseguenze di un anno difficile come questo
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Il territorio di Teulada è caratterizzato da un susseguirsi di litorali frastagliati, piccole baie e spiagge dalla sabbia finissima e dal mare cristallino. Lungo le coste, ricoperte da una fitta e rigogliosa macchia mediterranea, si ergono maestose le antiche torri di avvistamento, costruite per contrastare le frequenti incursioni ad opera dei Saraceni. Ne sono esempio la torre di Porto Budello, che sorge in prossimità della spiaggia de Su Portu de S’Arena e del Porto Turistico di Teulada, e la torre che domina il promontorio di Capo Malfatano. Particolarmente interessanti i Nuraghe dislocati nell’area. Il villaggio che poi avrebbe dato origine a Teulada fu fondato nel periodo romano nella piana di Tuerra, nei pressi della chiesetta campestre di Sant’Isidoro. All’epoca era conosciuto con il nome di Tegula, dal latino tegola, un richiamo alla fiorente produzione di terracotta della zona. Nel XVII secolo, a causa delle incursioni saracene, venne spostato sempre più nell’entroterra, sino a dove si trova attualmente.
The Teulada region features a series of jagged coasts, small bays, and beaches with extremely fine sand and crystal-clear water. Ancient lookout towers built as protection against frequent Saracen invasions stand out majestically along the coastline, amidst the dense, verdant Mediterranean scrub. Two fine examples are the tower in Porto Budello, located near the beach of Su Portu de S’Arena and the Marina di Teulada, and the tower that dominates the promontory of Capo Malfatano. The nuraghe (megalithic edifices) found throughout the area are particularly interesting. The village that eventually became Teulada was founded in Roman times on the plain of Teulada, near the rural chapel of Sant’Isidoro. At the time it was known as Tegula, from the Latin word for ‘tile’, a reference to the flourishing terracotta industry in the area. In the seventeenth century, it was moved further inland to its current location to escape Saracen attacks.
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Dal punto di vista enogastronomico, a Teulada si possono degustare diversi prodotti tipici come il Sa Tunda, un pane di semola di grano duro dalla forma a sette punte o “pizzi”, come i giorni della settimana, caratterizzato da una crosta croccante all’esterno e dalla mollica soffice all’interno. Tra le prelibatezze non possono mancare i vini della Cantina Santadi che produce rosati quali il Carignano del Sulcis; rossi quali il Monica di Sardegna e il Cannonau, e bianchi quali il Vermentino di Sardegna. Nel territorio di Santadi è possibile inoltre visitare le grotte de Is Zuddas, il cui percorso turistico si estende per circa 500 metri e durante il quale è possibile ammirare stalattiti, stalagmiti e le eccentriche di aragonite, caratteristica e simbolo di queste grotte. Tra le ricorrenze dell’estate teuladina, imperdibile è la Sagra del Pescatore che si svolge nel Porto Turistico, durante la quale viene celebrata la Madonna del Pescatore.
Teulada offers visitors the chance to try a range of culinary delights, including traditional products like Sa Tunda, a durum wheat bread in the shape of a star with seven pizzi, or points, one for every day of the week, with a crunchy crust and soft crumb. You shouldn’t stay in the area without trying the wines from Cantina Santadi, which produces rosés including Carignano del Sulcis, reds like Monica di Sardegna and Cannonau, and whites including Vermentino di Sardegna. The Santadi region is also home to the Is Zuddas caves – tourists can follow a path of around 500 yards inside to admire not only stalactites and stalagmites but also aragonite concretions, their trademark feature. Key summer events in Teulada include the Sagra del Pescatore, a fish festival that takes place at the marina and celebrates the figure of the Madonna del Pescatore.
sarebbero state pesanti». Invece le cose sono andate diversamente. «Il nostro bilancio è assolutamente positivo». A Marina di Teulada prima c’erano soprattutto stranieri. Il Covid ha cambiato le carte in tavola e sono arrivati gli italiani, che hanno preferito riportare la barca in Italia, o averla più vicino di quanto non accadesse in passato, per poterla utilizzare in un anno in cui la possibilità di godere di uno spazio autonomo, indipendente e soprattutto sicuro ha giocato un ruolo di primo piano. La barca è stata percepita come un luogo protetto per vacanze tranquille, al riparo dai pericoli del contagio. E c’è da scommettere che questa tendenza non verrà invertita rapidamente, nemmeno quando la pandemia sarà terminata. «Credo che in molti si siano resi conto di quanto sia strategico avere la barca vicino e in un porto affidabile come il nostro». Ma qual è il fattore vincente? «Di sicuro gioca un ruolo fondamentale la nostra cura per i clienti, il rapporto umano, diretto, che da sempre coltiviamo nell’offrire i servizi e nel renderci disponibili, qualunque cosa accada». E poi c’è la cura per l’eccellenza, in tutte le cose. «Nel nostro ristorante offriamo solo prodotti locali. Il pesce è quello del posto, che ogni mattina viene consegnato dal pescatore. Il vino è quello della prestigiosa cantina di Santadi, conosciuta in tutto il mondo». La differenza si fa anche con i dettagli. E a Marina di Teulada i dettagli contano molto. «I nostri clienti si sentono a casa, coccolati, sia quando sono da noi, sia quando si spostano in un altro porto del gruppo». Già, perché tutti i porti Marinedi offrono un elevato standard di qualità. «Per noi è una marcia in più far parte del gruppo. L’unione fa la forza, anche se ogni porto è diverso e ha la sua specificità, ma l’eccellenza è la stessa. È come se i nostri clienti rimanessero sempre in casa, pur spostandosi da un luogo all’altro». E negli ultimi anni la fidelizzazione è cresciuta: «Mentre prima il Marina era più un porto per barche in transito, oggi abbiamo più ormeggi a lungo termine». Al Marina di Teulada si lavora anche per progetti futuri. «Stiamo lavorando per diventare un porto green. Abbiamo tutti i prerequisiti per esserlo». In programma ci sono investimenti per il recupero dei rifiuti nello specchio acqueo, la riconversione del sistema di illuminazione, il risparmio energetico. Una svolta decisiva che renderà il marina di Teulada uno zaffiro ancor più splendente di quanto non sia già. SOME PEOPLE FLY TO THE CARIBBEAN OR THE MALDIVES TO GET AWAY FROM IT ALL. Some seek exotic travel in Thailand. And some jump on board a sailing or motor yacht and head for the intense blue of the seas around Greece or, in Italy, the better-known waters north of Sardinia. Yet to the south of Italy’s second-largest island, at the heart of the Sulcis Iglesiente, there are magnificent white beaches, crystal-clear water, and green hills that slope gently down to the sea. One such place is Teulada, a true gem of the Mediterranean, with 25 miles of coastline home to wildlife havens and small bays surrounded by typical Mediterranean scrubland, unparalleled views, and unspoilt vegetation. Here, in the narrow inlet of Porto Budello, lies the Marina di Teulada, one of the marinas run by the Marinedi Group, which has made topquality service its trademark throughout the Italian mainland and islands. Protected to the northeast by a breakwater with a full quay and by a two-leg breakwater to the southeast, the marina has 300
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MARINAS berths and quays over 800 yards long, as well as three floating docks. There are numerous facilities, including a bar, a restaurant, a laundry room, and a small supermarket. And a boatyard will also be opening in the autumn – a useful pit stop for customers needing assistance with their vessels. «It feels more like being in a bay than a port here», Marina di Teulada’s director, Barbara Lai says, clearly proud of the beauty of her homeland. «Our marina is designed for those seeking peace and quiet, who want to enjoy nature away from the chaos of everyday life». There are many sailing boats here, but also motor yachts, including Giorgio Armani’s. It’s a wonderful place, where you can inhale the smell of the sea and helichrysum without any risk of being disturbed. «Even when there’s a strong wind, you just have to travel a mile from the marina and you get to a small bay where you can spend some time in peace and dive into the water for a swim». A place to find complete tranquillity, with just the sea and the sky for company. What was the impact of a year of Covid? Barbara Lai is upbeat: «Fortunately our gloomiest predictions did not come to pass. We thought such a difficult year would have very damaging repercussions». But things turned out differently. «We are comfortably in the black». The Marina di Teulada used to mostly welcome foreigners, but Covid turned this on its head – the Italians started to arrive instead, choosing to bring their boat back to Italy or have it closer at hand than in the past, so they could use it during a year when having your own independent – and, most importantly, safe – space was undoubtedly a key consideration. Boats were seen as protected places for a worry-free holiday, safe from the risk of infection. And it doesn’t seem likely that this trend will be reversed quickly, even when the pandemic is over. «I think many people realised how beneficial it is to have their boat nearby and in a reliable marina like ours». So what is the reason for their success? «Undoubtedly, the care we set aside for our customers, the direct, human relationship we have always fostered through the service we offer and our willingness to help come what may». Plus there’s the fact they strive for excellence in everything they do. «Our restaurant only serves
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Oltre al mare, Teulada offre anche numerose attrattive di diverso genere. All’interno del paese si possono ammirare la chiesa della Madonna del Carmine, edificata a metà del XVII secolo, la casa baronale dei Sanjust, gli antichi feudatari di Teulada, e la chiesetta di San Francesco. Dal punto di vista naturalistico, sono presenti diversi sentieri che permettono di esplorare le meraviglie del territorio circostante. Ne sono un esempio il percorso di Monte Aidu, dalla cui sommità si può ammirare il panorama sottostante, che spazia dalla baia del porto sino all’Isola Rossa, e il percorso del Cammino dei Carbonai nella zona di Monte Maria, al confine tra il comune di Teulada e il comune di Domus De Maria. Entrambi i percorsi offrono la possibilità di visitare le rovine di antichi Nuraghe. Gli amanti della natura e delle escursioni possono inoltre visitare le foreste di Gutturu Mannu e di Punta Sebera, che presentano una biodiversità tra le più ricche d’Europa.
As well as the seaside, Teulada offers a vast range of other attractions. In the town, visitors can admire the mid-seventeenthcentury church of the Madonna del Carmine, the baronial house of the Sanjust family – the ancient feudal lords of Teulada – and the chapel of San Francesco. Various paths allow you to explore the natural wonders of the surrounding landscape. These include the Monte Aidu hiking trail, which provides a wonderful panoramic view from the summit, taking in everything from the bay and its marina to Isola Rossa, and the Cammino dei Carbonai trail in the Monte Maria area on the border between the municipalities of Teulada and Domus De Maria. Both paths offer the chance to visit the ruins of the ancient nuraghe. Nature lovers and day-trippers can also visit the forests of Gutturu Mannu and Punta Sebera, which are some of the most biodiverse in Europe.
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Teulada is best known for its beautiful beaches and its dunes.
Teulada è principalmente conosciuta per la bellezza delle sue spiagge e per le sue dune.
local products. The fish is local, delivered by a fisherman each morning. And our wine comes from the prestigious, world-renowned Santadi winery». Small details also make a big difference, and they play an important role at the Marina di Teulada. «Our customers feel pampered and at home, both when they are here and when they move to another of the group’s marinas». All Marinedi ports have high-quality standards. «We believe being part of the group gives us an edge over our competitors. Together we’re stronger – although each marina is different, with its specific qualities, the level of excellence never varies. It allows our customers to feel they are always at home, despite moving from one place to another». In recent years, customer loyalty has increased: «While previously the marina was mostly used by boats on the move, we now have more long-term moorings». The Marina di Teulada is also looking to the future. «We are working on becoming a green port. We have all the prerequisites it takes». They are planning to invest in retrieving rubbish from the water, converting the lighting system, and saving energy, a major effort that will make the Marina di Teulada an even more sparkling gem than it already is.
A Marina di Teulada ci sono 300 posti barca, 120 banchine per oltre 800 metri di lunghezza e tre pontili galleggianti. There are 300 berths at Marina di Teulada, quays over 800 yards long, and three floating docks.
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COMPANIES
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INNOVAMARINE
The management
SOFTWARE
BlueShell è il primo software gestionale per marina e cantieri. È un vero assistente virtuale totalmente in cloud. Si può usare in ufficio o in qualsiasi punto del porto con tablet o smartphone BlueShell is the first management software for marinas and shipyards. It is an authentic entirely cloud-based virtual assistant. Easy to use both in the office or in any other point of the port, by tablet or smartphone by Carla Pagani
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COMPANIES BlueShell è un sistema gestionale che è stato scelto dal Gruppo Marinedi guidato dall’ingegner Renato Marconi.
QUANTE VOLTE ABBIAMO DESIDERATO CHE UN ROBOT FACESSE LE COSE AL POSTO NOSTRO? La tecnologia ha fatto passi da gigante e anche se le nostre vite quotidiane non sono ancora popolate di androidi tuttofare, con le app sui nostri cellulari possiamo ormai fare qualunque cosa con un semplice tocco della mano. Anche gestire un marina o un cantiere può essere facile e comodo. Soprattutto se c’è di mezzo un sistema gestionale di nuova generazione, veloce ed efficiente, come BlueShell, il primo assistente virtuale totalmente in cloud per il management di marina e cantieri. Rapido, intuitivo, 124 flessibile, BlueShell nasce da un’idea di Emanuele, Armando, Lucio e Federico di Innovamarine. Oggi è presente con i suoi prodotti in circa 200 porti tra Italia, Canada, Malta, Cipro, Spagna, Croazia e Ungheria. BlueShell viene presentato per la prima volta al Salone nautico di Genova del 2013. In pochi anni colleziona successi. Oggi i feedback di chi lo utilizza sono tutti molti positivi. Incluso quello di
Marinedi, il più grande gruppo di marina in Italia, che ha scelto BlueShell per i propri porti sparsi su tutta la penisola. Ma nell’universo di Innovamarine non c’è solo BlueShell. C’è anche DockBooking, un’app per la prenotazione e promozione online dei posti barca. E poi c’è DockSensor, un nuovo sistema automatico per monitorare l’occupazione dei marina in tempo reale. Perché scegliere BlueShell? C’è più di qualche valido motivo per farlo. Intanto è uno strumento semplice da usare, ma completo dal punto di vista funzionale per automatizzare i processi più impegnativi e ripetitivi, avere maggior controllo sulle attività e sull’organizzazione delle operazioni del porto, per risparmiare tempo ma anche per dare maggiore trasparenza ai clienti dei marina. «E poi c’è un assistente che supporta i clienti in qualunque momento. In mare, come in marina, la rapidità è fondamentale, per questo abbiamo impostato un sistema di assistenza veloce»,
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The BlueShell management system has been chosen by the Marinedi Group, headed by engineer Renato Marconi.
spiegano Armando e Federico. «Interveniamo nell’arco di trenta minuti: la nostra presenza è costante e c’è sempre un interlocutore che risponde. Riteniamo sia uno dei nostri principali punti di forza». Ma BlueShell è soprattutto comodo: può notificare direttamente con notifiche push scadenze o solleciti di pagamento, lavorazioni di cantiere terminate, e molto altro ancora. Tutto in automatico. E poi c’è il cloud, che fa la differenza: «BlueShell è accessibile da qualunque dispositivo. Proprio perché sfruttiamo il cloud, non c’è bisogno di scaricare nessuna app o programma particolare. Basta avere una connessione internet. E le informazioni sono condivisibili con altri sistemi». Infine, la personalizzazione. «Il nostro programma è aggiornato continuamente ed è in costante evoluzione. E ciò ci consente di rispondere alle richieste dei clienti che possono richiedere modifiche specifiche e dedicate», aggiungono gli ideatori di BlueShell. Il sistema, infatti, può essere personalizzato in base al brand: dal logo fino ai colori, BlueShell viene adattato all’immagine coordinata del cliente. HOW OFTEN HAVE WE WISHED THAT A ROBOT COULD DO EVERYTHING IN OUR PLACE? Technology has made quantum leaps and even if our daily lives are still not peopled by all-purpose androids, the apps on our smartphones allow us to do almost anything today with a simple touch of the hand. Even managing a marina or a shipyard can be easy and practical. Especially if you have a quick and efficient new-generation management system like BlueShell, the first entirely cloud-
COMPANIES based virtual assistant for marina and shipyard management. Quick, intuitive, flexible, BlueShell is based on an idea by Emanuele, Armando, Lucio, and Federico from Innovamarine. Today, it is present with its products in about 200 ports in Italy, Canada, Malta, Cyprus, Spain, Croatia and Hungary. BlueShell was presented for the first time at the Genoa Boat Show in 2013. In just a few years, it started to reap success. The feedback from anyone using it is always highly positive. Including Marinedi, the largest group of marinas in Italy, which has chosen BlueShell to manage its ports throughout the Italian peninsula. But the universe of Innovamarine does not include only BlueShell. There is also DockBooking, an app for online boat dock booking and promotion. And then there is DockSensor, a new automatic system monitoring marina occupancy in real time. Why choose BlueShell? There are more than a few valid reasons to do so. First of all, it is a very easy tool to use; it is functionally complete to automatise the most demanding and repetitive processes, have more control over the activities and organisation of port operations, and save time while providing more transparency to the marina’s clientele. «And then there is an assistant supporting clients at all times. At sea as well as in the marina, speed is key, which is why we have set up a quick assistance system», as Armando and Federico explain. «We always intervene within thirty minutes: our presence is constant and there is always someone answering each call. We believe this is one of our main strengths». But BlueShell is practical, above all: it can send direct push notifications with payment deadlines or reminders, finished operations in the shipyards, and much, much more. All automatically. And then, there is the cloud, which is what makes the difference: «BlueShell can be accessed from any device. Precisely because we use the cloud, you don’t need to download any specific app or software. All you need is an internet connection. And the information can be shared with other systems as well». Finally, there is customization. «Our programme is constantly updated and in continuous evolution. This allows us to satisfy clients’ demands as they request specific and dedicated modifications», as BlueShell’s creators add. In fact, the system can be personalised depending on the brand: from the logo to the colours, BlueShell adapts to the client’s coordinated image.
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«At sea as well as in the marina, speed is key, which is why we have set up a quick assistance system». barchemagazine – Agosto-August 2021
«In mare, come in porto, la rapidità è fondamentale, per questo abbiamo impostato un sistema di assistenza veloce». Armando Alario e Federico Antonini
THE IDEA FACTORY
An amazing
HERITAGE 128
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MAXI SWAN
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Il 108 si basa sull’evoluzione del precedente Maxi Swan per le linee esterne, ma adotta soluzioni innovative mai applicate prima dal cantiere finlandese The 108 is based on the evolution of the previous Maxi Swan in regard to the external lines, but adopts innovative solutions never applied before by the Finnish yard by Niccolò Volpati barchemagazine – Agosto-August 2021
THE IDEA FACTORY
«This yacht is the expression of our philosophy: she draws on the amazing heritage we have at Nautor and sets a new and contemporary tone».
«Questo yacht è l’espressione della nostra filosofia: attinge allo straordinario patrimonio che abbiamo in Nautor e dà un tono nuovo e contemporaneo». Giovanni Pomati, Ceo di Nautor Group.
LO AVEVANO PROMESSO E LO HANNO FATTO. Per Nautor’s quella dei maxi è una vera e propria nuova era e l’ultima tappa si è tenuta nella cornice di Portofino. Il protagonista è stato lo Swan 108, presentato da un parterre d’eccezione: Leonardo Ferragamo presidente, Giovanni Pomati Ceo del gruppo e tutti e tre i progettisti che hanno contribuito alla nascita di questo nuovo modello ovvero German Frers, Misa Poggi e Lucio Micheletti. Swan 108 si colloca a metà strada nella gamma maxi, tra il 98 e il 120 e rimane fedele alla filosofia del cantiere. «Iniziamo sempre un progetto con una lavagna pulita, un modo per indagare e ricontrollare le scelte disponibili e per abbinare da vicino i brief della forza vendita», afferma German Frers. «Non c’è nessun cambiamento specifico che devi fare una volta che superi i 100’, ma continuare semplicemente ad osservare la matematica e le leggi della fisica. Nello specifico: la lunghezza cambia linearmente, le aree sono al quadrato, il volume è al cubo, la stabilità varia al 4° esponente». Evoluzione e tradizione. L’aspetto delle linee esterne e della coperta è simile a quello dei predecessori, ma con alcune soluzioni mai adottate prima. Il Dna Swan, fatto di performance ed eleganza, è sempre
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presente. La tuga non rispetta solo i canoni estetici, ma anche quelli funzionali. È stata disegnata in modo da garantire una continuità con il pozzetto. Qui la timoneria è stata collocata più a prua e in alto possibile per consentire di avere una visibilità maggiore in navigazione e in manovra. Tutta la parte di poppa del pozzetto, invece, è destinata ad essere utilizzata come area prendisole. Sottocoperta, il layout prevede una cabina armatoriale e tre cabine ospiti, tutte con bagno privato. L’obiettivo è quello di ottenere spazio, luminosità e abitabilità. «Ho lavorato con materiali e colori per alternare intimità e spazi luminosi a seconda di quale fosse la finalità dell’ambiente che stavo progettando», racconta Misa Poggi che ha curato l’interior design. A Portofino non solo l’anima crocieristica ha trovato soddisfazione, perché è stata l’occasione per aggiornare le notizie rispetto al nuovo ClubSwan 80. È finita, infatti, la laminazione del primo scafo alla Persico Marine di Nembro, in provincia di Bergamo. La fase successiva sarà quella dell’inserimento delle paratie strutturali nello scafo. «Puoi comprare il comfort, ma non puoi comprare le performance», afferma Enrico Chieffi, vicepresidente del gruppo Nautor. Alle performance pensa il cantiere, mentre gli interni sono tutti customizzabili. ClubSwan 80, infatti, si presenta con interni molto puliti che possono essere arredati a piacimento dall’armatore L’80’ è destinato a creare una nuova classe di one-design nel segmento dei maxi. Il primo modello sarà varato nella primavera dell’anno prossimo e il cantiere conta di averne già due esemplari presenti alla regata della Rolex Maxi Cup del 2022.
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SEE YOU IN GENOA st
16 - 21 September 2021
salonenautico.com
THE IDEA FACTORY
Aria, luce, spazio: questi sono i tre pilastri su cui ha lavorato Misa Poggi per gli interni per dare l’idea di essere immersi in uno spazio luminoso in perfetta armonia con l’esterno.
Air, light, space: these are the three pillars Misa Poggi has had in mind for the interiors to give the idea of being immersed in a bright space in perfect harmony with the outside.
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THEY PROMISED IT AND THEY FOLLOWED THROUGH. To Nautor’s, the maxi segment represents an actual new era, and the last stage was held in the setting of Portofino. The protagonist was the Swan 108, which was presented by an exceptional parterre: president Leonardo Ferragamo, Giovanni Pomati CEO of the group, and all three designers who contributed to the birth of this new model, namely German Frers, Misa Poggi and Lucio Micheletti. The Swan 108 is ranked halfway in the maxi range, between the Swan 98 and the Swan 120 and remains faithful to the yard’s philosophy. «We always start a project with a clean slate as a way to investigate and double check the choices available and to match the briefs from the sales force closely», says German Frers. «There is no specific change you need to make once you go over a 100’ but just continue observing the mathematics and laws of physics. Specifically: length changes linearly, areas are squared, volume is cubed, stability varies to the 4th exponent». Evolution and tradition. The appearance of the external lines and the deck are similar to that of its predecessors, but with some solutions that had never been adopted before. The Swan DNA, which is made of performance and elegance, is always present. The deckhouse not only respects aesthetic standards, but also functional ones. It was designed to ensure continuity with the cockpit. Here, the helm station has been placed as forward and as high as possible to allow greater visibility during navigation and manoeuvring. The entire aft part of the cockpit, on the other hand, is intended to be used as a sunbathing area. Below deck, the layout includes a master cabin and three guest cabins, all with private bathrooms. The goal is to obtain greater space, light, and liveability. «I worked with materials and colours to alternate between intimacy and bright spaces depending on the purpose of the environment I was designing», says Misa Poggi who was in charge of the interior design. In Portofino, not only the boat’s cruising soul found satisfaction, it was also an opportunity to spread the news of the new ClubSwan 80.
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The lamination of the first hull at Persico Marine in Nembro, in the province of Bergamo, has in fact been completed. The next phase is the integration of the structural bulkheads into the hull. «You can buy comfort, but you can’t buy performance», says Enrico Chieffi, vice president of the Nautor group. The yard secures the performance, while the interiors are all customizable. The ClubSwan 80, in fact, has very clean interiors that can be completed according to the owner’s taste. The 80’ is destined to create a new class of one-designs in the maxi segment. The first model will be launched in the spring of next year and the shipyard expects to present two models at the 2022 Rolex Maxi Cup regatta.
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Il layout di coperta prevede due soluzioni per il pozzetto. L’armatore può scegliere un gradino nella zona del ponte di poppa o un ponte completamente a filo. Entrambe le soluzioni rendono l’area adatta per prendere il sole o semplicemente come zona lounge per sedersi e rilassarsi.
The deck layout comes in two solutions for the cockpit. The owner can either choose a step in the aft deck area or a completely flush deck. Both solutions make the area suitable for sunbathing or simply as a lounge area to sit and relax.
SWAN 108 NAUTOR’S SWAN Pietarsaari, Finlandia Nautor Holding Italian Headquarters Borgo SS. Apostoli, 29 – I-50123 Firenze T. +39 055 240382 info@nautorswan.com - www.nautorswan.com
Lunghezza fuori tutto 33,00m • Lunghezza fuori tutto con delfiniera di prua 35,00m • Lunghezza al galleggiamento 30,32m • Baglio massimo 7,55m • Pescaggio standard 4,90m • Dislocamento leggero 83.900 kg • Zavorra 28.600 kg • Motore 257 kW
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LOA 33.00m • LOA with bowsprit 35.00m • LWL 30.32m • Maximum beam 7.55m • Draft as standard 4.90m • Light mass displacement 83,900 kg • Ballast 28,600 kg • Main propulsion 257 kW
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Spazi infiniti Infinite spaces
Benetti ha deciso di mettere a sistema l’Oasis Deck, elemento caratterizzante che in questi mesi ha riscosso grande interesse negli armatori di tutto il mondo Benetti has decided to systematise the Oasis Deck, a characterising element that has generated great interest 136 among yacht owners the world over during recent months by Claudia Giulia Ferrauto
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OASIS DECK BY BENETTI
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Il B.Now 66M si stacca dal resto della flotta per dimensioni, target e grazie all’Oasis Deck che si estende per quasi il 50 percento del ponte principale.
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The B.Now 66M stands out from the rest of the fleet in terms of its dimensions and target clientele, and also thanks to the Oasis Deck that occupies almost 50% of the main deck.
THE IDEA FACTORY QUESTA INNOVAZIONE, SVILUPPATA DALLO STUDIO INGLESE RWD IN COLLABORAZIONE CON I CANTIERI BENETTI, d’ora in poi sarà proposta agli armatori, non solo sull’Oasis 40M, ma anche sui nuovi modelli Oasis 34M, B.Now 50M e 66M. Durante la conferenza stampa dedicata a questa novità, è stato inoltre riportato che ad oggi, alle quattordici unità vendute dell’Oasis 40M, si possono sommare tre Oasis 34M - vendute addirittura nella fase che ha anticipato la presentazione ufficiale del progetto - e sei B.Now 50M, con l’Oasis Deck integrato. Gli armatori provengono da diverse parti del mondo, Nuova Zelanda, Australia, Usa, Europa, e non solo. Si può quindi dire che il lifestyle Oasis ha un appeal che supera le culture locali definendosi come un’impostazione capace di affascinare su scala globale. Lo sprint con cui il cantiere Benetti, lo scorso settembre, ha presentato il 40 metri - dedicando il progetto ad una nuova generazione di armatori - prosegue con energia, e offre segnali di ulteriore attenzione nello sviluppare soluzioni mirate per barche pensate nei minimi dettagli al fine di soddisfare coloro che a bordo desiderano uno stile di vita di alto profilo nella tecnologia, ma meno formale e più casual nell’abitabilità. Nel rafforzare la linea Oasis, Benetti ha scelto di dar vita a un modello ancora più casual, non solo nel design, ma anche nelle dimensioni: l’Oasis 34M. Dotato anch’esso dell’Oasis Deck solution e della comodità di un tender garage posto lungo la fian-
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«I nostri modelli con l’Oasis Deck sono diventati un punto di riferimento che incontra i bisogni di un segmento sempre crescente. Finora abbiamo già venduto 14 Oasis 40M e 3 Oasis 34M, addirittura prima della presentazione ufficiale del progetto, e ben 6 B.Now 50M con l’Oasis Deck». «Our models with the Oasis Deck have become a reference point able to meet the needs of an ever-growing segment. To date we have already sold fourteen Oasis 40M, three Oasis 34 – actually sold prior to the official presentation of the design – and six B.Now 50M with the Oasis Deck». Marco Valle, CEO of the Azimut|Benetti Group barchemagazine – Agosto-August 2021
cata come il suo fratello maggiore, ha poi un suo package ingegneristico studiato ad hoc. E, visto che squadra che vince non si cambia, se per gli esterni è stata confermata la collaborazione dello stesso studio che aveva definito l’Oasis 40, per gli interni si è rafforzata quella con lo studio newyorkese Bonetti/Kozerski, che aveva appunto già firmato gli interni del 40M. A bordo dell’Oasis 34 la visione d’insieme punta a differenziarsi ulteriormente creando un’atmosfera più sportiva e fresca anche grazie ad ampi open space che marcano la scelta di un layout meno tradizionale, con un living posto nel ponte superiore mentre il ponte principale, acquistato nuovo spazio, diventa leggero, morbido e giovane nell’arredo con una zona tv e una bar a pruavia, caratterizzate da un gioco di sedute continue e flessuose. Se impostare un modello di gamma ridotta rispetto all’Oasis 40, con soluzioni di pari livello, ha comportato una vera sfida ingegneristica, portare l’Oasis Deck e alcune altre soluzioni sul B.Now 50M Oasis non è stata una sperimentazione progettuale meno coinvolgente, anzi. Grazie alle dimensioni generose, non solo l’Oasis Deck calza perfettamente, ma sono state studiate nuove funzionalità a bordo, come ad esempio un’area “american bar” ombreggiata e un’area wellness - in cui ci si può dedicare al fitness per poi farsi coccolare nella SPA - poste nel ponte inferiore, che può essere anche declinata anche ad altro uso grazie all’offerta di trampolini, kayak e altre
OASIS DECK BY BENETTI L’Oasis 50 gode di soluzioni brillanti sia a livello ingegneristico, sia di design. Qui la linea diventa ancora più filante e grazie alla lunghezza e alla splendida architettura dei piani distributivi, la zona del main deck, enfatizzata dalla presenza delle soluzioni Oasis Deck, diventa un’oasi di convivialità dove la continuità e l’ampiezza non si fermano al tradizionale beach club, ma vengono altresì estese grazie alla presenza di una ulteriore plancetta estraibile a poppa. The Oasis 50 benefits from brilliant solutions in terms of both engineering and design. The line becomes even sleeker and, thanks to the length and stunning architecture of the different levels, the main deck, emphasized by the presence of the Oasis Deck solution, becomes a social oasis where the seamless design and breadth do not stop at the traditional beach club but are extended further thanks to the presence of an additional extractable pilot bridge in the stern.
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OASIS 50 PROGETTO: Cantieri Benetti (architettura e ingegneria navale) • Studio RWD (design esterni) • Benetti Interior Style Department (design interni) SCAFO: Lunghezza fuori tutto 49,9m • Baglio massimo 9,2m • Pescaggio 2,6m • Dislocamento a pieno carico 460 t • Tipologia dislocante • Cabine armatore e ospiti 6 per 12 persone • Cabine equipaggio 6 per 10 persone PRESTAZIONI: autonomia a 10 nodi 4.500 NM
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PROJECT: Cantieri Benetti (architecture and naval engineering) • Studio RWD (exterior design) • Benetti Interior Style Department (interior design) HULL: LOA 49.9m • Maximum beam 9.2m • Draft 2.6m • Full mass displacement 460 t • Displacement type • Owner and guest cabins 6 for 12 people • Crew cabins 6 for 10 people PERFORMANCES: Range at 10 knots 4,500 NM
THE IDEA FACTORY lare senza soluzione di continuità per ben 270 gradi di ampiezza. Procedendo con ordine, il quarto dettaglio della nuova soluzione è composto da un giusto mix di zone in ombra, dove riposare lo sguardo e chiacchierare gustandosi un momento di fresco alternato a bagni di sole tra le ampie zone piene di luce sul ponte. Quinta e ultima caratteristica dell’Oasis Deck è il design studiato in modo da rendere fluida, e quindi maggiormente godibile, la socialità a bordo lungo l’intero ponte che diventa una vera grande oasi conviviale, senza elementi di interruzione, dal living fino alla spiaggetta a filo d’acqua. Una soluzione di progetto che rende ogni superyacht della linea Oasis perfetto per sentirsi immediatamente parte della natura circostante quando ci si raccoglie con la famiglia in un angolo di rada dove - grazie a queste caratteristiche - è possibile godere appieno del contatto fisico e percettivo con il mare di giorno, per sentirsi poi come d’incanto in un atollo esclusivo sotto il cielo stellato nelle notti d’agosto. Benetti punta a rendere sempre più confortevoli le crociere di medio e lungo corso degli armatori Oasis, offrendo loro innovazione e spazi curati ma con un nuovo stile casual, distinguendosi ulteriormente come family brand.
Andrew Collett, team principal RWD. attrezzature per il divertimento a bordo. Sull’ammiraglia della gamma - la nuovissima B.Now 66M Oasis l’Oasis Deck si presenta sotto una veste ulteriormente rinnovata dando il massimo spettacolo con quasi il 50 percento del ponte principale dedicato all’Oasis Lifestyle, dove, tra ampie aree prendisole, 140 troviamo il living principale dotato di cocktail bar e molto altro. Ma in cosa consiste l’Oasis Deck? Si tratta innanzitutto di una completa riconfigurazione di progetto che riguarda l’area aperta e poppiera del main deck, ovvero il cuore pulsante delle estati in barca, ed è caratterizzata da cinque elementi ben definiti. Il primo, e forse più evidente, è dato dalla presenza di due ampie e lunghe falchette abbattibili laterali – dettaglio trendy che possiamo considera-
re quasi un must-have sugli yacht d’alta gamma – generando oltre ad un ulteriore nuovo spazio di socialità, anche due spettacolari postazioni a picco sul blu dei fondali. Il secondo elemento che caratterizza l’Oasis Deck è dato dalla presenza di una splendida piscina integrata a filo del piano di calpestio - disposta lungo la linea di centro barca - che diventa un piccolo angolo di paradiso da cui ci si può affacciare direttamente sul mare e che grazie al frontale trasparente di poppa, regala l’emozione di sentirsene parte. Entrambe queste prime due caratteristiche offrono quel costante contatto psicologico e visivo con l’acqua, tanto caro agli armatori durante le loro vacanze a bordo, che costituisce la terza caratteristica dell’Oasis Deck: una vista circo-
THIS INNOVATION, DEVELOPED BY THE BRITISH FIRM RWD IN PARTNERSHIP WITH THE BENETTI YARD, will be offered to owners not only on the Oasis 40M but also on the new Oasis 34M, B.Now 50M and 66M models. During the press conference dedicated to this innovation, it was also reported that to date, in addition to the fourteen Oasis 40M units sold, we can also add three Oasis 34M – actually sold before the design’s official presentation – and six B.Now50M, with an integrated Oasis Deck. The owners come from different parts of the world, including New Zealand, Australia, the USA, Europe, and more. It can therefore be claimed that the Oasis lifestyle has an appeal that goes beyond local cultures, establishing itself as a
OASIS 40 PROGETTO: Cantieri Benetti (architettura e ingegneria navale) • Studio RWD (design esterni) • Bonetti/Kozerski Architecture (design interni) SCAFO: Lunghezza fuori tutto 40,8m • Baglio massimo 8,5m • Pescaggio 2,14m • Dislocamento a pieno carico 310 t • Tipologia dislocante • Cabine armatore e ospiti 5 per 10 persone • Cabine equipaggio 5 per 9 persone PRESTAZIONI: autonomia a 10 nodi 4.000 NM PROJECT: Cantieri Benetti (architecture and naval engineering) • Studio RWD (exterior design) • Bonetti/Kozerski Architecture (interior design) HULL: LOA 40.8m • Maximum beam 8.5m • Draft 2.14m • Full mass displacement 310 t • Displacement type • Owner and guest cabins 5 for 10 people • Crew cabins 5 for 9 people PERFORMANCES: Range at 10 knots 4,000 NM
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OASIS DECK BY BENETTI Il fil rouge che raccorda tutti gli spazi aperti dell’Oasis 40 è la magistrale capacità di disporre in un giusto mix aree solarium e zone di convivialità, alternate a spazi living e divanerie, senza dimenticare piccoli e grandi angoli di raccoglimento dove prendere un cocktail o un caffè e chiacchierare in assoluta intimità traguardando l’orizzonte affacciati sul mare. The common thread linking all the open spaces in the Oasis 40 is its wonderful capacity to offer the right blend of sundecks and socialising areas, alternating with living spaces and sofas, without forgetting small and large corners for coming together to drink a cocktail or coffee and chatting in total intimacy while looking out over the sea and watching the horizon.
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142 Enrico Bonetti and Dominic Kozerski, photo by Kaisa Rautaheimo. La grande capacità tecnologica che ha portato sull’Oasis 34 soluzioni degne di modelli di gamma nettamente superiore, accoglie un design informale e casual. Spazi esterni ampi, ben progettati e godibili, cui fanno eco spazi interni giovani e leggeri.
The great technological capacity that has brought solutions worthy of much higher-end models to the Oasis 34 incorporates an informal and casual design. Spacious, well-designed, and enjoyable outdoor spaces, echoed by deceptively simple youthful and light interiors.
feature able to exert global attraction. The sprint with which Benetti presented the 40-meter yacht last September, dedicating the project to a new generation of owners, is continuing with gusto and shows signs of further focus on the development of targeted solutions for vessels designed down to the smallest details to satisfy those wanting a high-tech lifestyle on board, accompanied by a less formal and more casual interior. To strengthen the Oasis line, Benetti chose to create an even more casual model, not just in terms of its design, but also its dimensions: the Oasis 34M. Also fitted with the Oasis Deck solution and a convenient tender garage on one side like its big brother, it offers its own specifically designed engineering. And, given that you never change a winning team, while the collaboration of the same studio that designed the exterior of the Oasis 40 has been confirmed, the team for the interiors will include the New York firm Bonetti/Kozerski, which designed the interiors for the 40M. The overall onboard vision for the Oasis 34 stands out further still by creating a sportier and fresher atmosphere, thanks in part to the large open spaces that mark the choice of a less traditional layout, with a living area on the top deck, while the main deck, having acquired new space, becomes light, soft and youthful in its interior with a TV area and a bar in the bow, characterised by an arrangement of continuous winding seating. While designing a smaller model in the range compared to the Oasis 40, but with the same solutions, proved a real engineering challenge, bringing the Oasis Deck and certain other solutions to the B.Now 50M Oasis was no less of an engaging design experiment. Thanks to its generous dimensions, not only does the Oasis Deck fit perfectly, but new onboard functions were developed, such as the shaded “American bar” area and a wellness area – where you can devote yourself to fitness before being pampered at the SPA – on the lower deck, which
OASIS 34 PROGETTO: Progetto: Cantieri Benetti (architettura e ingegneria navale) • Studio RWD (design esterni) • Bonetti/Kozerski Architecture (design interni) SCAFO: Lunghezza fuori tutto 34,36m • Baglio massimo 7,7m • Pescaggio 2,03m • Dislocamento a pieno carico 200 t • Tipologia dislocante • Cabine armatore e ospiti 5 per 10 persone - Cabine equipaggio 4 per 7 persone PRESTAZIONI: Autonomia a 10 nodi 2.700 NM PROJECT: Cantieri Benetti (architecture and naval engineering) • Studio RWD (exterior design) • Bonetti/Kozerski Architecture (interior design) HULL: LOA 34.36m • Maximum beam 7.7m • Draft 2.03m • Full mass displacement 200 t • Displacement type • Owner and guest cabins 5 for 10 people • Crew cabins 4 for 7 people PERFORMANCES: Range at 10 knots 2,700 NM
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THE IDEA FACTORY L’Oasis 34 si presenta al mercato come un progetto di grande fascino e con tre unità già vendute prima ancora della presentazione ufficiale, riuscendo a far parlare di sé a ragion veduta.
«La filosofia dell’Oasis Lifestyle va ben oltre la linea dei prodotti ed è stata adottata in tutto il settore. Il segreto è aver anticipato le tendenze e aver interpretato i desideri più intimi degli armatori, trovando per altro il perfetto partner per la produzione e per il design, grazie a collaborazioni molto strette e ben riuscite. È facile immaginare un futuro dove, per un numero crescente di armatori di superyacht, gli spazi imprescindibili a bordo includeranno il Sun Deck, l’Upper Deck, il Bridge Deck e l’Oasis Deck».
«The philosophy of Oasis Lifestyle goes well beyond the product line and has been adopted across the sector. The secret is anticipating trends and interpreting owners’ most intimate desires, finding the perfect partner for production and design, thanks to very close and successful partnerships. It is easy to imagine a future where, for a growing number of superyacht owners, the essential onboard spaces will include the Sun Deck, the Upper Deck, the Bridge Deck and the Oasis Deck». Marco Valle
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The Oasis 34 presents itself to the market as an attractive design. With three units already sold even before the official presentation, it is being talked about with good reason.
can also be adapted for other uses thanks to the optional trampolines, kayaks and other equipment for fun on board. On the flagship of the range – the brand new B.Now 66M Oasis – the Oasis Deck is presented in an updated guise, creating a real spectacle with almost 50% of the main deck dedicated to the Oasis Lifestyle, where, between spacious sunbathing areas, we find the main living area complete with a cocktail bar and much more. But what does the Oasis Deck consist of? First and foremost it’s a complete reconfiguration of the design of the outdoor and aft area of the main deck, that is to say, the heart and soul of summer life on board, and it is characterised by five clearly defined elements. The first, which is perhaps the most evident, is created by the presence of two long and wide drop-down gunwales – a trendy detail that we can almost deem a must-have on top-of-the-range yachts – generating two spectacular positions sheer above the blue water of the sea, as well as a new space for socialising. The second element that characterises the Oasis Deck is created by the presence of a wonderful swimming pool flush with the surface of the deck – positioned along the center of the boat – which becomes a small corner of heaven from which you can look out directly over the sea and that, thanks to the transparent front in the stern, enables you to feel part of it. Both of these two initial characteristics offer that constant psychological and visual contact with the water, so dear to owners during their holidays on board, which constitutes the third characteristic of the Oasis Deck: a seamless all-around view expanding over 270°. Proceeding in order, the fourth detail of the new solution is comprised of the right blend of shady areas, where you can rest your eyes and chat in the cool for a moment, alternating with sunbathing areas in the sunny parts of the deck. The fifth and final characteristic of the Oasis Deck is the design studied to make social life onboard more fluid and more enjoyable along the entire length of the deck, which therefore becomes a real oasis of socialising, flowing seamlessly from the living area to the beach flush with the water. A design solution that makes every superyacht in the Oasis line perfect for immediately feeling part of the surrounding nature when getting together with the family at anchor. Thanks to these characteristics you can enjoy physical and perceptive contact with the sea by day to the full, before feeling as if you are on an exclusive enchanted atoll beneath the starry sky on August nights. Benetti always seeks to make medium and long-distance cruises as comfortable as possible for Oasis owners, offering them innovation and meticulous spaces, but in a new casual style, distinguishing itself even further as a family brand.
THE IDEA FACTORY
Un mondo di
EXPLORER A world of Explorers
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Avanguardia. Sicurezza. Autonomia. Sono queste le parole con le quali Hydro Tec risponde alle sfide del presente guardando al futuro Innovation. Safety. Autonomy. Hydro Tec is responding to the challenges of the present by looking to the future with these three words by Claudia Giulia Ferrauto - photo by Andrea Muscatello
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HYDRO TEC
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Il Flexplorer è un concentrato di sicurezza e tecnologia che sposa un design elegante, moderno ed equilibrato ed è ispirato dai Supply Vessel a supporto delle installazioni petrolifere. Tutte caratteristiche che lo rendono ideale per affrontare lunghe traversate oceaniche, anche in condizioni meteo estreme. Un mezzo tecnologicamente avanzato che porta con sé il comfort rassicurante di cui una famiglia ha bisogno.
The Flexplorer is a concentrated blend of safety and technology that embraces an elegant, modern, and balanced design and is inspired by the supply vessels that provide support to oil rigs. All these characteristics make it ideal for tackling long ocean crossings, even in extreme weather conditions. A technologically advanced vessel that incorporates that reassuring degree of comfort required by families.
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M/Y FLEXPLORER CANTIERE DELLE MARCHE Ancona, Italia info@cantieredellemarche.it www.cantieredellemarche.it PROGETTO: Hydro Tec (architettura, ingegneria navale e design esterni) SCAFO: Lunghezza fuori tutto 42,5m • Lunghezza al galleggiamento 41,4m • Baglio massimo 8,60m • Pescaggio 2,7 m • Scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio • Dislocamento a pieno carico 425 t • Tipologia explorer • Capacità serbatoio carburante 60.000 l • Capacità serbatoio acqua 9.000 l • Acque grigie 3.000 l • Acque nere 2.000 l • Sentina 1.500 l • Cabine armatore e ospiti 5 per 10 persone • Cabine equipaggio 4 per 9 persone MOTORI PRINCIPALI: 2xCaterpillar C32 2x746 kW @1600-1800 rpm (A Rating, Heavy Duty) • Generatori Main Genset 2x80 kW • Elica di prua 75 kW elettrica • Pinne stabilizzatrici 2 paia, elettriche, Zero Speed •
Velocità massima 14 n • Velocità di crociera 16 n • Autonomia a 10 nodi 5.000 NM PROJECT: Hydro Tec (architecture, naval engineering, and exterior design) HULL: LOA 42.5m • LWL 41.4m • Maximum beam 8.60m • Draft 2.7 m • Steel hull and aluminium superstructure • Full mass displacement 425 t • Type explorer • Fuel tank volume 60,000 l • Water tank volume 9,000 l • Grey water tank volume 3,000 l • Waste water tank volume 2,000 l • Bilge tank volume 1,500 l • Owner and guest cabins 5 for 10 people • Crew cabins 4 for 9 people MAIN PROPULSION: 2xCaterpillar C32 2x746 kW @1600-1800 rpm (A Rating, Heavy Duty) • Generators Main Genset 2x80 kW • Bow thruster electric 75 kW • Stabilizer fins 2 pair, electric, Zero Speed • Maximum speed 14 kn • Cruising speed 16 kn • Range at 10 knots 5,000 NM
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ABBIAMO INCONTRATO SERGIO CUTOLO, FONDATORE DELLO STUDIO HYDRO TEC, PER FARCI RACCONTARE LE ULTIME NOVITÀ. Sono tre i modelli di punta che fanno attualmente parlare di sé: il Flexplorer, nuova linea di superyacht dalla livrea classica con un cuore innovativo, di Cantiere delle Marche; il Bow Sprit, progetto di Vittoria Yachts che porta la precisione militare nel mondo del lusso; ed infine il concept futuristico del Vanguard 65, che lo studio Hydro Tec ha creato per celebrare i venticinque anni dalla sua fondazione. Questi superyacht, pur essendo molto diversi nello stile, sono tre explorer con un fil rouge comune, come spiega l’Ing. Cutolo: «Sono barche capaci di soddisfare pienamente l’armatore più esigente e la sua famiglia, soprattutto in questi tempi in cui a causa del distanziamento, la barca è anche un rifugio. Questo è dovuto al fatto che sono barche attrezzate per rimanere lontano dai porti, essendo dotate di una tecnologia che consente lunghe navigazioni in totale autonomia, nonché un’incredibile capacità di tenere il mare, e al contempo navigare con zero rumore, il che significa che a bordo si dorme serenamente. Godono poi di una particolare abbondanza di spazi, riserva di nafta, tender grandi per esplorare e godere il mare e inoltre hanno ancore tali che anche se devi stare in rada in condizioni scomode per altri yacht, su queste non hai problemi. Insomma, sono explorer con cui si naviga volentieri su ampie tratte in totale autonomia, comfort, lusso e sicurezza». Diverse caratteristiche specifiche distinguono però i tre superyacht in modo netto. Il Vanguard, con i suoi 65 metri di lunghezza, è un concept avveniristico a propulsione ibrida che tocca 18 nodi di velocità massima e racchiude in sé una visione molto ampia dove si osa su diversi aspetti e che rappresenta la capacità creativa e ingegneristica dello studio Hydro Tec. Si tratta di volare alto restando coerenti alla grande scuola della cantieristica italiana a cui Sergio Cutolo appartiene: «Siamo sopra le 500 tonnellate di stazza, il che significa saper rispondere a normative di green ingegneristico molto stringenti». Tra le sue peculiarità, troviamo la capacità di convertire gli ambienti aperti in modo da poterli usare anche a temperature estreme ed opposte - secondo l’habitat in cui ci si trova a navigare - offrendo al contempo una fluidità degli spazi che consente una vita piacevole a bordo al punto che gli ospiti, ad esempio, hanno accesso alla beach area e alla SPA direttamente dalle cabine, ma non è tutto. Tra le molte soluzioni interessanti a bordo del Flexplorer ci sono le finestrature a pannello unico della larghezza di oltre tre metri e mezzo; un’attenzione speciale dedicata agli spazi per lo stivaggio di water toys, di materiali vari e di provviste in modo da permettere lunghe navigazioni senza dover fare funzionali soste intermedie; le lunghe impavesate abbattibili che ampliano la superficie del pozzetto e del beach club.
The numerous interesting solutions onboard the Flexplorer include the single-pane windows measuring over 3.5 meters wide; the special attention dedicated to the spaces for storing water toys, various materials, and provisions, thereby allowing for lengthy voyages without having to make stops to restock; the long drop-down bulwarks that extend the cockpit and beach club.
HYDRO TEC «La barca oggi è un sistema più che un oggetto in sé. È un luogo dove hai sia la parte di rappresentanza sia quella dell’entertainment. È il concetto stesso ad esser cambiato. Venti anni fa quando andavi in barca eri tu che ti adattavi alla vita in mare ed entravi in una certa mentalità, mentre oggi la progettazione permette a ogni armatore la possibilità di portare a bordo il suo stile e la sua personalità». «Rather than just an object, today’s boat is a system. It’s a place where you have both the hospitality area and the entertainment area. It’s the concept itself that has changed. When you traveled by boat twenty years ago, you had to adapt to life at sea and you had to adopt a certain mindset, while today design allows all owners the possibility of bringing their style and personality on board». Sergio Cutolo
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THE IDEA FACTORY La zona open dove si trova la piscina riscaldata, può essere chiusa con degli scorrevoli particolari che la rendono perfettamente utilizzabile anche in climi molto rigidi. C’è poi la zona tender, posta sul main deck, che può diventare una terrazza coperta pienamente utilizzabile come quella dell’heli-deck. Se si desidera una barca innovativa, ma dal look più tradizionale, la risposta è nella nuova linea progettata dallo studio, insieme a Cantiere delle Marche. Il Flexplorer con i suoi 40 metri di lunghezza offre un’autonomia di 8.000 miglia, il che significa che con un pieno di nafta può attraversare l’Oceano Atlantico e tornare indietro senza fare scalo. Non a caso è un progetto ispirato ad un support vessel e rappresenta una sintesi della collaborazione ultra decennale tra il cantiere e lo studio Hydro Tec, che di questo progetto firma il design degli esterni, l’architettura e l’ingegneria navale. Un modello di explorer che si prefigura come anticipatore e punto di riferimento del cantiere nei prossimi anni. Non è un caso che sia già stato venduto il secondo esemplare - modificato e allungato - e che siano attualmente in corso le trattative per il terzo modello, su cui l’armatore desidera spingere le soluzioni green al massimo,
nonostante a bordo siano già presenti tutti i migliori accorgimenti, come da stringente normativa in materia. L’impatto ambientale d’altronde è un tema importante, introiettato da tempo dal cantiere e dallo studio che quindi ascoltano con attenzione le richieste per potenziare ulteriormente il profilo green. «E qui iniziamo a entrare anche in discorsi particolari che spingono in modo estremo le soluzioni ingegneristiche da adottare perché, ad esempio, le grandi pareti vetrate richiedono uno specifico sistema di condizionamento, di una particolare potenza, per mantenere le temperature idonee all’interno», puntualizza l’Ing. Cutolo con l’aria serena e compiaciuta di chi gusta con consapevolezza il piacere di una buona sfida. Il modello di Explorer progettato dallo studio Hydro Tec con i cantieri Vittoria Yachts è invece un progetto speculativo - assistito commercialmente da Camper & Nicholsons - che segna l’ingresso del cantiere nel settore degli yacht di lusso. Bow Sprit è una barca lunga 55 metri, in acciaio ad elevata resistenza - perché maggiormente performante - in grado di circumnavigare il globo in qualsiasi condizione di mare. Grazie ad un efficace sistema ingegneristico,
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HYDRO TEC
La collaborazione con il brand Vittoria Yachts è molto interessante, e il Cantiere Navale Vittoria merita di esser conosciuto nella sua storia. Arrivato alla quarta generazione, è di proprietà di una famiglia dove tutti sono coinvolti nella sua gestione. Nella sua produzione ci sono barche militari, barche commerciali, ed è il tipico cantiere navale di una volta, dove quale che sia il progetto che vuoi sviluppare, sono in grado di farlo. È attrezzato – molte lavorazioni le fanno con un personale interno – hanno forza lavoro con cui sviluppano ad esempio la carpenteria, su cui sono velocissimi e bravissimi. Oggi quando ci si rivolge a un cantiere si compra un brand, la capacità di project management, nel loro caso hai qualcosa in più, compri anche le loro maestranze abituate a lavorare con specifiche militari, ovvero con standard molto elevati.
The partnership with the Vittoria Yachts brand has proved very interesting. It is well worth learning more about the history of the Cantiere Navale Vittoria. This familyrun firm, where everyone is involved in the management process, is now run by the fourth generation. Over the years it has built military vessels and commercial boats. It is an old-fashioned boat-building yard, able to build any boat design you require. It is well-equipped and much of the work is carried out by its internal staff. For example, it has a very quick and highly skilled team of carpenters. When you turn to a yard today you buy its brand and its project management capacity. However, in this case, you also buy something extra, namely.
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Bow Sprit naviga in un mare di ricercatezza e solidità, grazie alla ultra trentennale competenza navale maturata dall’Ing. Sergio Cutolo nel settore dello yachting d’alta gamma, cui fa da sponda un know how fuori dal comune preservato e perfezionato dal Cantiere Navale Vittoria in cento anni di storia di cantieristica militare e civile, da cui oggi prende vita il nuovo brand Vittoria Yachts con la nuova linea di yacht Explorer.
Bow Sprit è un Explorer di lusso in grado di circumnavigare il globo in qualsiasi condizione di mare. Grazie a un efficiente sistema ingegneristico, a spazi generosi per le provviste, i serbatoi, i water toys, e di vita a bordo, permette di affrontare crociere in totale autonomia e senza fare tappe intermedie. Può percorrere 6.500 miglia nautiche ad una velocità di 10 nodi, restando sempre nel pieno rispetto dell’ambiente.
Bow Sprit sails a sea of refinement and solidity, thanks to more than thirty years of naval expertise developed by Sergio Cutolo in the high-end yachting sector, backed by the extraordinary know-how preserved and perfected by the Cantiere Navale Vittoria over 100 years of military and civilian boat-building history, which has now given rise to the new Vittoria Yachts brand with the new line of Explorer yachts.
Bow Sprit is a luxury explorer able to circumnavigate the globe in any sea condition. Thanks to an efficient engineering system, generous spaces for provisions, tanks, water toys, and equipment for life on board, it can be used for cruising in total autonomy without the need for intermediate stops. It has a range of 6,500 nautical miles at a speed of 10 knots, with a fully environmentally friendly design.
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M/Y BOW SPRIT a spazi generosi per ogni aspetto importante della vita di bordo - dalle provviste ai water toys - permette di vivere crociere in totale autonomia percorrendo fino a 6.500 miglia senza fare tappe intermedie, nel pieno rispetto dell’ambiente. Come dice il nome, ha nella prua - che poi non è altro che una delfiniera, ma ricorda anche una barca militare - uno dei suoi caratteri distintivi ed è un richiamo che non sfugge a chi sa osservare e che rimanda chiaramente alla tradizione militare e commerciale, molto specializzata, come da Dna del cantiere. «Abbiamo deciso di fare la cosiddetta “Ice-Belt”, cioè una porzione di carena rinforzata come nelle navi ice-class. Quindi abbiamo una zona a cavallo del galleggiamento in tutto rispondente alle normative, ma con uno scafo rinforzato che consente allo scafo di andare anche in climi veramente freddi. Trend molto in voga. Ovviamente non stiamo parlando di navi rompighiaccio, ma di barche attrezzate per navigazioni in climi molto rigidi senza problemi, come ad esempio i fiordi». Lo spirito poliedrico, attento e capace che caratterizza lo studio Hydro Tec, ha perfezionato nel corso degli anni una solidità tecnica e una flessibilità verso l’innovazione in grado di coniugare la sicurezza alla piacevolezza, rendendo così possibili i sogni di ogni armatore che voglia solcare nuovi mari rassicurato da una eccellente capacità progettuale Made in Italy.
VITTORIA YACHTS ADRIA (RO), Italia info@vittoriayachts.it - www.vittoriayachts.it PROGETTO: Hydro Tec (architettura navale e design esterni) SCAFO: Lunghezza fuori tutto 54,17m • Lunghezza al galleggiamento (a pieno carico) 46,43m • Baglio massimo 9,0m • Pescaggio 4,4m • Scafo in acciaio e sovrastruttura in acciaio (AISI 316L) e/o in lega alluminio (5083) • Tonneggio <500 GT • Tipologia explorer • Capacità serbatoio carburante 75.000 l • Capacità serbatoio acqua dolce 8.000 l • Serbatoio acque grigie 8.000 l • Serbatoio acque nere 3.000 l • Capacità acqua sentina 3.000 l • Cabine armatore e ospiti 5 per 10 o 12 persone • Cabine equipaggio una cabina per il capitano sull’upper deck, una zona crew nel lower deck, per un massimo di 9 membri MOTORI PRINCIPALI: 2 x MTU 16V2000M61 (2 x 800kW @1800 rpm) / 2 x ZF 3311 (I = 4:1) • Velocità massima (100% MCR) 16 n • Velocità di crociera 14 n • Autonomia a 10 nodi 6.500 NM
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CLASSIFICAZIONE: RINA Pleasure C HULL • MACH Y (ch) Navigazione senza restrizioni PROJECT: Hydro Tec (naval architecture and exterior design) HULL: LOA 54.17m • LWL (full load) 46.43m; Maximum beam 9.0m • Draft 4.4m • Steel hull and steel superstructure (AISI 316L) and/or aluminium alloy (5083) • Tonnage <500 GT • Type explorer • Fuel tank volume 75,000 l • Fresh water tank volume 8,000 l • Grey water tank volume 8,000 l • Waste water tank volume 3,000 l • Bilge tank volume 3,000 l • Owner and guest cabins 5 for 10 or 12 people • Crew cabins one for the Captain on the’upper deck, one crew area on the lower deck for a maximum of 9 crew members MAIN PROPULSION: 2 x MTU 16V2000M61 (2 x 800kW @1800 rpm) / 2 x ZF 3311 (I = 4:1) • Maximum speed (100% MCR) 16 kn • Cruising speed 14 kn • Range at 10 knots 6,500 NM CLASSIFICATION: RINA Pleasure C HULL • MACH Y (ch) No-restrictions sailing
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Vanguard è una sfida, un guizzo di gioia e un condensato di ricerca pura. Porta con sé l’esperienza di una progettazione maturata nel corso della storia dallo studio Hydro Tec e in questa sintesi l’ingegneria tocca un incredibile livello di creatività, in perfetto connubio con l’affidabilità.
Vanguard is a challenge, a flash of joy packed with pure research. It offers the design experience developed throughout its history by the Hydro Tec studio, touching upon an incredible level of creativity in perfect symbiosis with reliability.
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WE MET SERGIO CUTOLO, FOUNDER OF HYDRO TEC, TO FIND OUT MORE ABOUT THEIR LATEST PRODUCTS. Three key models are currently being talked about: Flexplorer, a new superyacht line in the classic livery with an innovative heart, built by Cantiere delle Marche; Bow Sprit, a design built by Vittoria Yachts, which brings military precision to the world of luxury; and lastly the futuristic concept of Vanguard 65, which Hydro Tec has created to celebrate its 25th anniversary. Despite being very different in style, these superyachts are three explorers with something in common, as Mr. Cutolo explains: «These boats are capable of satisfying even the most demanding owners and their families, particularly during this period when boats have become a place of refuge due to the need for social distancing. This is because they are vessels equipped to be able to stay well away from harbours and ports, being fitted with technology that allows for lengthy journeys in total autonomy, as well as having a very seaworthy design and operating with zero noise, meaning that the occupants can sleep peacefully aboard. They are particularly plentiful in terms of space, with good oil reserves and large tenders for exploring and enjoying the sea. They are also able to stay at anchor in places where it would be difficult for other yachts to do so. In short, they’re explorers that can be used to travel long distances in total autonomy, comfort, luxury, and safety». However, the three superyachts all have special characteristics that make them stand out from one another. The 65-meter-long Vanguard is a futuristic concept with a hybrid propulsion system. It can reach a top speed of 18 knots and incorporates a broadranging vision that is rather daring in several
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«Tre explorer con tre stili completamente diversi, di cui uno, il Vanguard 65, senza cantiere, perché è un concept che nasce dalla voglia di festeggiare la storia dello studio e quindi è un regalo che ci siamo fatti e che riassume da un lato l’esperienza di tanti anni nel settore degli explorer, e che ci proietta verso qualcosa di nuovo e si modula bene anche su altre scale, infatti ne stiamo facendo anche una versione da 50 metri. È un progetto che sta dando vita a soluzioni molto interessanti». «Three explorers in three completely different styles, one of which – the Vanguard 65 – doesn’t yet have a yard associated with it, because it’s a concept born out of the desire to celebrate the firm’s history and is, therefore, a gift we have made to ourselves and that sums up our many years of experience in the explorer sector, which is projecting us towards something new and can also be adapted on different scales. We’re also developing a 50-meter version. It’s a project that is giving rise to some very interesting solutions». Sergio Cutolo
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I due tratti distintivi del Vanguard 65 sul piano funzionale sono la continuità tra interni ed esterni da un lato, e la flessibilità d’uso degli ambienti esterni dall’altro. Grazie a questi accorgimenti la vita a bordo è pensata nei minimi dettagli e gli ospiti ad esempio possono accedere al beach club direttamente dalle loro cabine, senza dover transitare dal main deck o dai ponti esterni.
On a functional level, the two distinctive features of the Vanguard 65 are the continuity between the interiors and exteriors on the one hand and the flexible use of the exteriors on the other. Thanks to these features, life onboard has been catered for down to the very last detail and guests can access the beach club directly from their cabins, without having to get there via the main deck or the outer decks.
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M/Y VANGUARD 65 STUDIO HYDRO TEC Ovada (AL), Italia - info@hydrotec.it PROGETTO: Hydro Tec (architettura, ingegneria navale e design esterni) SCAFO: Lunghezza fuori tutto 65.2m • Baglio massimo 13.7m • Pescaggio 3.5m • Scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio • Tipologia explorer • Capacità serbatoio carburante 20.000 l • Capacità serbatoio acqua 40.000 l MOTORI PRINCIPALI: Diesel/Electric Propulsion 2 x 16V4000M65 • Generatori 4x Variable speed 232 ekW@2000rpm • Velocità massima 18 n
PROJECT: Hydro Tec (architecture, naval engineering, and exterior design) HULL: LOA 65,2m • Maximum beam 13,7m • Draft 3,5m • Steel hull and aluminium superstructure • Type explorer • Fuel tank volume 20,000 l • Water tank volume 40,000 l MAIN PROPULSION: Diesel/Electric Propulsion 2 x 16V4000M65 • 4x Variable speed generators 232 ekW@2000rpm; Maximum speed 18 kn
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different ways, illustrating Hydro Tec’s creative and engineering expertise. It’s a question of flying high while still being consistent with the great school of Italian boat building to which Sergio Cutolo belongs: «The gross tonnage is more than 500 tonnes, meaning that we have to comply with extremely strict green engineering regulations». Its unique features include the ability to convert the open environments in such a way that they can also be used at extreme and opposing temperatures, depending on the area of the world in question, while also offering a spatial fluidity that allows guests to enjoy life on board, giving them access to the beach area and the SPA directly from their cabins. And there is more. The open zone with its heated pool can also be closed off by special sliding panels that allow it to be used even in very cold climates. There’s also a tender zone on the main deck, which can be transformed into a fully usable covered terrace like the one on the helideck. If you’re looking for an innovative boat with a traditional look, the solution lies in the new line designed by the firm in partnership with the Cantiere delle Marche. The 40-meter Flexplorer has a range of 8,000 miles, meaning that with a full tank it can cross the Atlantic Ocean and come back again without having to refuel. It is no coincidence that this design was inspired by a support vessel and sums up more than a decade of collaboration between the yard and Hydro Tec, which is responsible for its exterior design, architecture, and naval engineering. An explorer model that is expected to be a forerunner and reference point for the yard over the coming years. Indeed, it’s no coincidence that the second example (modified and lengthened) has already been sold and negotiations are already underway for the third model, in which the owner wants to take the green solutions up to the very highest levels, although the design already incorporates all the best options, in keeping with strict regulations on the subject. The environmental impact is a very important issue, embraced for some time by both the yard and the design firm, which are therefore very happy to listen to requests to increase the green profile even further. «And here we start particular discussions that push the engineering solutions to be adopted to extreme levels. For example, the large glass partitions require a specific air conditioning system, operating at a particular power, to maintain suitable temperatures inside», specifies Mr Cutolo with the serene and pleased air of someone who consciously takes pleasure in a good challenge. The Explorer model designed by Hydro Tec in partnership with Vittoria Yachts is, on the other hand, a speculative design – with financial backing from Camper & Nicholsons – which marks the yard’s entry into the luxury yacht sector. Bow Sprit is a 55-meter boat, made from high-resistance steel that offers better performance. It is capable of circumnavigating the globe in any sea conditions. Thanks to an effective engineering system, with generous spaces for all major aspects of on-board life – from provisions to water toys – it allows for cruising in total autonomy, offering a range of up to 6,500 miles without intermediate stops, while also being environmentally friendly. As the name suggests, its bow – which is none other than that of a bowsprit, but also recalls a military vessel – is one of its distinctive features. Keen observers will
THE IDEA FACTORY A bordo del Vanguard 65 non mancano certo i modi di passare piacevolmente il tempo, tra zona cinema, l’area SPA e il godibile beach club. L’armatore può inoltre muoversi liberamente in elicottero per rientrare dai suoi affari e raggiungere la famiglia grazie alla piattaforma helipad touch & go.
The Vanguard 65 certainly offers lots of great ways to pass the time, including a cinema, SPA area, and a very enjoyable beach club. The owner can also move around freely by helicopter, coming back from business meetings to spend time with the family thanks to the touch & go helipad.
see it as a clear reference to the specialist military and commercial tradition that forms part of the yard’s DNA. «We decided to make a so-called ‘Ice-Belt’, that is to say, a reinforced section of the hull like you would find in ice-class ships. We, therefore, have a zone overlapping the waterline that complies in full with regulations but incorporates a reinforced hull that allows the yacht to explore truly cold climates. This is a very fashionable trend at the moment. We’re not talking about icebreakers, but boats equipped to sail in very cold climates, such as fjords, without any problems». Over the years, the multifaceted, attentive, and capable spirit that characterises Hydro Tec has led it to perfect a technical solidity and flexible approach to innovation able to combine safety with pleasure, thereby fulfilling the dreams of every owner who wants to explore new seas with the peace of mind offered by excellent Italian design.
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SHIPYARDS
SHIPYARDS
Haute
COUTURE
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CANADOS
Michel Karsenti, proprietario dei cantieri navali di Ostia, ha una visione molto chiara su come sviluppare un’attività complessa come quella di realizzare una barca. L’obiettivo di Canados è quello di continuare a costruire haute couture senza inseguire numeri di produzione elevati Michel Karsenti, the owner of Ostia-based shipyards, has a very clear vision of how a complex operation such as building a boat should unfold. Canados aims to continue with haute couture construction without pursuing high production numbers by Francesco Michienzi and Carla Pagani - photo by Gamelin
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SHIPYARDS MICHEL KARSENTI È UN UOMO DALLE MILLE RISORSE. Volto aperto, solare, pieno di energia, oggi è alla guida dello storico cantiere romano Canados. Prima campione mondiale di offshore, poi editore delle riviste Yachts, dinamico e intraprendente, dalla fine del 2015 è a capo di uno dei cantieri storici della migliore tradizione Made in Italy. Prima di approdare a Canados, Karsenti ha lavorato per importanti armatori che gli hanno chiesto di coordinare le fasi creative e costruttive dei propri superyacht. Vale la pena parlare con Karsenti non solo per conoscere le novità dello storico cantiere di stanza a Ostia, ma anche per avere una visuale ad ampio raggio sul mercato nautico italiano e internazionale. Lungimirante, attento, uomo di mondo, nella sua lunga carriera da sportivo ha avuto modo di maturare un’esperienza assolutamente unica, complici anche le sue origini. Karsenti nasce a Cannes nel 1969, nel cuore della Costa Azzurra. È figlio d’arte, perché suo padre si occupava di barche. Insomma, un curriculum scritto sull’acqua del mare sin dalla nascita. «Ho iniziato con mio padre, poi con le riviste di nautica e con le corse. Ho imparato tanto dalle regate e in parallelo dalle riviste, grazie alle quali ho potuto vedere tutti i tipi di costruttori, tutti i difetti e tutti gli errori. Ho appreso tutti i processi di costruzione e l’approccio con il business. In più con le regate mi sono concentrato sui minimi dettagli che possono rendere una barca 5 miglia all’ora più veloce o più lenta e sui pericoli che riserva il mare…», racconta con entusiasmo. Ma perché Karsenti ha scelto proprio lo storico cantiere romano nato nel lontano 1946? «Da giovanissimo andai al Salone Nautico di Genova, avevo appena quindici anni. Ero ammirato e stupito da tutto ciò che vedevo. Ma ciò che più mi colpì furono i piccoli cantieri italiani. Aziende artigianali che costruivano imbarcazioni eccellenti con sapienza e grande maestria. Fu forse lì che compresi per la prima volta quale fosse il vero spirito del Made in Italy e me ne innamorai subito», dice divertito. E a Canados il know how è di quelli veri, di una volta: artigiani di un tempo capaci di curare i dettagli con abilità. Però la tradizione non è solo quella del cantiere, è anche quella dell’Italia tutta e dell’antica Roma, di cui Karsenti ha ben chiaro il portato, dentro e fuori Canados: «I Romani hanno fatto grandi cose. Senza le loro invenzioni il mondo non sarebbe ciò che è oggi. Qui in Italia c’è una creatività unica, un Dna fatto di bellezza che anche gli operai del nostro cantiere si portano dentro». E tener conto di questa creatività tipicamente italiana vuol dire anche essere consapevoli del fatto che alcuni modelli organizzativi funzionano più di altri: «Da quando abbiamo riorganizzato il cantiere ho capito che è fondamentale lasciare alle persone un po’ di spazio e di flessibilità, una quota, diciamo così, di ‘disorganizzazione’ funzionale alla produttività. Altrove magari funziona in modo diverso».
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Michel Karsenti nasce in Costa Azzurra nel 1969. Campione olimpico prima, editore poi, costruttore, uomo di mondo dalle mille risorse, ha le idee chiare su cosa debba essere un cantiere boutique.
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Michel Karsenti was born on the Côte d’Azur in 1969. Firstly an Olympic champion, then an editor, boat builder and man of the world with many resources, he has clear ideas on what a boutique yard ought to be.
CANADOS
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Oceanic 76 GT.
«It’s a great satisfaction for me to go out on the first sea test with a client. This seals a relationship of trust that is created in the yard right from the outset».
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«È una grande soddisfazione per me uscire per la prima prova in mare con un cliente. È il coronamento di un rapporto di fiducia che si crea sin dall’inizio in cantiere». Michel Karsenti
CANADOS Dentro Canados non c’è solo la tradizione. C’è anche l’innovazione, che Karsenti ha introdotto in modo significativo sin dall’inizio della sua gestione. «Usiamo la fibra di carbonio e le resine epossidiche. Il nostro compito è mescolare il moderno con la tradizione, sempre». L’obiettivo è dar vita a imbarcazioni di altissima qualità. «Se si vuole fare del lusso, non si può adottare un’ottica industriale. Per fare il custom bisogna limitare la produzione». Per questo Karsenti ha un piano di produzione assolutamente contenuto per i prossimi anni. Consapevole che se si vogliono rendere felici i clienti, offrendogli qualcosa di assolutamente unico, è necessario lavorare con cura, senza fretta e con standard qualitativi molto alti. Sarà anche per questo che a Canados stanno tornando molti vecchi armatori: «Sono attratti dal nostro approccio artigianale italiano che qualcuno dice sia positivamente contaminato da metodi un po’ anglosassoni». Per Karsenti la migliore pubblicità è il prodotto stesso. «Voglio dare sempre al cliente di più di ciò che si aspetta. Questo è l’obiettivo di Canados. Personalmente preferisco fare meno barche, ma venderle al giusto prezzo fornendo una qualità superiore. Mentre credo che sul mercato nautico nostrano si commetta spesso un errore quando si vogliono abbassare troppo i prezzi». Cosa si profila all’orizzonte nell’immediato futuro di Canados? Karsenti non ha dubbi: «L’ibrido non è la strada giusta da percorrere, né può esserlo l’elettrico. Per come funziona l’ibrido oggi è necessario avere enormi generatori diesel. La strada giusta è quella dell’idrogeno e a Canados ci stiamo lavorando seriamente». E come affrontare la sfida del SCR (la riduzione catalitica che è diventata obbligatoria per tutte le barche sopra i 24 metri di lunghezza)? «Sicuramente per le grandi barche dislocanti i problemi sono minori perché c’è tanto spazio a disposizione. Per barche piccole e veloci come le nostre la faccenda è più complessa. Di sicuro sarà necessario ripensare i nostri modelli anche se molte aziende oggi offrono soluzioni buone, bassi volumi
Gladiator 431.
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e poco peso». Ma niente panico. Canados è pronta ad affrontare anche questa nuova sfida. Con l’eccellenza che la contraddistingue. MICHEL KARSENTI IS A MAN OF MANY RESOURCES. With an open face, a sunny personality and bags of energy, he now finds himself at the helm of the legendary Canados yard near Rome. The world’s first offshore champion, then editor of Yachts magazine, this dynamic and enterprising figure has headed one of the historical yards, representative of the best Italian tradition since 2015. Before arriving at Canados, Karsenti worked for important yacht owners who asked him to coordinate the design and construction phases of their superyachts. It is worth talking to Karsenti not only to learn about the latest news from this longstanding yard in Ostia but also to get a wide-ranging picture of the Italian and international yacht market. This forwardthinking and attentive man of the world had the opportunity to gain truly unique experience in his long career as a sportsman, aided and abetted by his origins. Karsenti was born in Cannes in 1969, in the heart of the Côte d’Azur. It’s in his blood because his father worked with boats too. In short, his is a curriculum that has been written on the water since birth. «I started with my father, then with yachting magazines, and with races. I have learnt so much about racing in parallel with the magazines, which allowed me to see all sorts of builders, all sorts of defects, and all sort of mistakes. I have been very familiar all that time with 165 different construction processes and approaches to the business. Moreover, with racing, I’ve always focused on the slightest detail, which makes a boat 5 miles an hour faster or slower, and on the danger that the sea represents…», he says enthusiastically. But why did Karsenti choose this historic yard near Rome, founded back in 1946? «When I was very young, barely fifteen years old, I went to the Genoa Boat Show. I was amazed and stunned by
SHIPYARDS everything I saw there. But what struck me were the small Italian yards. Small firms that built excellent vessels with great knowledge and expertise. It was perhaps there that I first understood the real spirit of Italian production and I fell in love with it straight away», he says with amusement. And the knowhow at Canados is the real thing, the know-how of the past: artisans of yesteryear capable of looking after the details with great skill. However, this tradition does not just pertain to the yard, but also to Italy as a whole and to ancient Rome, with Karsenti being well aware of its impact, both inside and outside Canados: «The Romans achieved great things. The world would not be what it is today without their inventions. Italy possesses a unique creativity, a DNA made up of beauty that the workers at our yard carry inside them too». Taking this typically Italian creativity into account also means being aware of the fact that some organisational models function better than others: «Since we’ve reorganised the yard, I’ve realised that it’s fundamental to give people a bit of space and flexibility, a quota of what we could describe as ‘disorganisation’ in the interests of productivity. Things might work differently elsewhere». There’s not just tradition at Canados. There’s also innovation, which Karsenti has introduced in significant amounts since he started here. «We use carbon fibre and epoxy resins. Our task is always to mix the modern with the traditional». The objective is to create top-quality boats. «If you want to make a luxury product, you cannot work on an industrial basis. You have to restrict production to make custom products». This is why Karsenti has a very limited production plan for the coming years. Aware that if he wants to make clients happy by offering them something truly unique, he has to work carefully, without rushing, and with extremely high-quality standards. This may also explain why many previous owners are returning to Canados:
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Nella sua lunga storia, Canados fino a oggi ha consegnato con successo più di 820 yacht.
Canados 122 Caesar.
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Throughout its long history, Canados has successfully delivered more than 820 yachts to date.
CANADOS
1946
Sede produttiva m 2 Production site: 80 000 square meters
Anno di fondazione Foundation year
Dipendenti diretti Direct employees
45
Dipendenti indiretti Indirect employees
80.000
135
44 anni età media dei dipendenti - Average age of the employees: 44 years old
10 4
N° linee N° lines
878
Barche prodotte ad oggi Branded boats built to date
Yacht attualmente in costruzione No. of yachts currently under construction
Gladiator
Fast Sport Cruisers from 13 to 30 meters
Canados
Fly-Bridge yachts from 25 to 37 meters
13 54
Range da a metri The range is from 13 to 54 meters
Oceanic
Fast Expedition yachts from 23 to 44 meters
Custom
Steel or Aluminium hulls, custom build one-off up to 54 meters
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Investimenti degli ultimi cinque anni - Investments over the last five years
3.2 millions Valore della produzione in MLN € - Production value in MLN € 2016
2017
2018
2019
2020
6
9
11
17
23
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SHIPYARDS
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CANADOS
Il cantiere Canados nasce dalla secolare tradizione di un gruppo di maestri d’ascia che, alla metà degli anni Quaranta, si stabilisce a Ostia sulle rive del Tevere per costruire prima barche destinate alla Capitaneria di Porto e ad altri corpi militari, poi imbarcazioni da diporto. The Canados yard was founded thanks to the long experience of a group of shipwrights who established themselves on the banks of the River Tiber in the mid1940s, where they built boats destined for the Capitaneria di Porto and other military bodies, before going on to build pleasure boats.
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SHIPYARDS
Gladiator 631. Canados oggi vanta un cantiere di 80mila metri quadrati e 180 dipendenti. Produce barche dai 13 ai 54 metri per 4 linee: Canados, Gladiator, Oceanic e Custom. Negli ultimi cinque anni ha fatto investimenti per 3,2 milioni di euro.
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Today Canados boats a yard occupying 80,000 m2 and has 180 employees. It builds boats between 13 and 54 metres long for 4 lines: Canados, Gladiator, Oceanic and Custom. Over the last five years, it has made investments to the tune of 3.2 million euros.
«They’re attracted by our Italian artisanal approach, which some describe as being positively influenced by somewhat Anglo-Saxon methods». Karsenti believes the best form of advertising is the product itself. «I always want to give customers more than they expect. This is Canados’s aim. I prefer to build fewer boats, but to sell them at the right price, offering better quality. Meanwhile, I believe that our yachting market often makes the mistake of lowering prices too far». What is on the horizon for Canados in the immediate future? Karsenti has no doubts: «The hybrid engine is not the right path to follow, nor is the electric engine. Based on how hybrid engines work today, huge diesel generators are required.
The hydrogen engine is the right path and we’re working on this seriously at Canados». And how can we tackle the SCR challenge (the catalytic reduction that has become obligatory for all boats over 24 metres long)? «There are fewer problems in the case of largedisplacement boats because there is lots of space available. For fast and small boats like ours, matters become more complex. It will certainly be necessary to rethink our models, although lots of companies today offer good solutions, with small volumes and light weights». There’s no need to panic. Canados is ready to tackle this new challenge too. With the excellence that has always distinguished it.
«L’ibrido non è la strada giusta da percorrere, né può esserlo l’elettrico. La via giusta è quella dell’idrogeno». «The hybrid engine is not the right path to follow, nor is the electric engine. The hydrogen engine is the right path». Michel Karsenti Oceanic 140.
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COMPANIES
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QUICK MARINE LIGHTING
Light
DESIGN In autunno arrivano tre nuove famiglie di luci per interni che nascono dalla collaborazione tra Quick e Parisotto + Formenton Architetti: moderne, tecnologiche, ed evocative
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Three new families of modern, high-tech and expressive interior lights are coming in the autumn, the result of a partnership between Quick and Parisotto + Formenton Architetti by Niccolò Volpati photo credits Giulio Ghirardi
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COMPANIES «LE SFIDE MI PIACCIONO – AFFERMA ALDO PARISOTTO – QUINDI L’HO ACCETTATA DI BUON GRADO. Molte volte, soprattutto quando mi sono occupato dell’interior design di barche di medie dimensioni, non avevo scelta. Il catalogo di luci e faretti era davvero limitato: stesse dimensioni, analoghe forme e, al massimo, si poteva scegliere tra un acciaio lucido e uno cromato». Il guanto l’ha lanciato Quick per ampliare la sua gamma di Marine Lighting. «La collaborazione con Aldo Parisotto – dichiara Chiara Marzucco – è stata fondamentale, perché ci ha permesso di capire quali sono le esigenze di un architetto». Quick è andata a vedere cosa c’è dall’altra parte della barricata per capire come e cosa proporre a cantieri e designer. Ci metto un po’ per farli “sbottonare” perché
questi prodotti saranno presentati durante i saloni autunnali e invernali dove l’azienda di Ravenna non mancherà. Saranno tre famiglie di prodotti, tutti per l’interior, divise tra cielini, pareti e parti basse delle pareti fino a quasi il pavimento. Sono destinate a imbarcazioni dai 40 ai 100 piedi senza distinzioni e la customizzazione, soprattutto per certe dimensioni, è d’obbligo. «Stiamo potenziando il reparto di verniciatura interna proprio per essere in grado di garantire personalizzazioni, ma con tempi di consegna molto rapidi», afferma Michele Marzucco. Del resto l’azienda si chiama Quick e non intende venir meno a questa caratteristica. Si tratta di offrire ingegnerizzazione e customizzazione allo stesso tempo. Bisogna avere la forza industriale di produrre molti modelli grezzi, metterli in magazzino
Parisotto + Formenton Architetti
È lo studio fondato da Aldo Parisotto e Massimo Formenton, entrambi laureati in architettura allo IUAV di Venezia. Tra i tanti progetti, molti riguardano la progettazione d’interni con particolare attenzione al retail design attraverso la collaborazione con importanti aziende della moda e del lusso. Nel campo del residenziale, lo studio si è dedicato all’arredo e all’illuminazione. Aldo Parisotto non è solo un architetto di terra, ma un designer a cui piace navigare, in primis sulla sua barca a vela. In ambito nautico ha curato l’interior design per alcuni modelli di Sanlorenzo e, nel mondo della vela, per Mylius e Cantiere del Pardo. The studio was founded by Aldo Parisotto and Massimo Formenton, who both graduated in architecture from IUAV in Venice. Many of their projects revolve around interior design, with a particular focus on retail design, including partnerships with major fashion and luxury brands. In the residential field, the studio concentrates on furnishings and lighting. However, Aldo Parisotto is not just a dry-land architect; he is also a designer who likes boating, in particular on his sailing boat. His work in the nautical world includes the interior design for various Sanlorenzo models, as well as Mylius and Cantiere del Pardo sailing yachts.
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Michele, Chiara and Carlo Marzucco.
Quick’s mission is to develop new products that meet the demands of the boating industry.
Sviluppare nuovi prodotti per rispondere alle richieste dell’industria nautica è la mission di Quick.
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QUICK MARINE LIGHTING
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COMPANIES
All these new lights will include QCC (Quick Color Control), a touchscreen that enables users to change the light settings, and an interface with the Quick Nautical Network, which allows automated control from the plotter on the dashboard. La temperatura colore
La temperatura della luce si misura in gradi Kelvin (K) che indica la tonalità di colore che assume la luce. In generale, più è bassa la temperatura colore, più è calda la luce. Fino a 3.300 K la luce tenderà al giallo, tra i 3.300 e i 5.300 K sarà bianco neutro, mentre oltre i 5.300 K la luce sarà fredda e tendente all’azzurro. La temperatura colore della luce del sole è solitamente 5.500 K. A questa temperatura la luce viene definita “naturale”.
Colour temperature 176
The temperature of light is measured in degrees Kelvin (K) and indicates the colour tone of the light. In general, the lower the colour temperature, the warmer the light. Up to 3,300 K light has a yellow tinge, between 3,300 and 5,300 K it is a neutral white, and beyond 5,300 K the light is cold with a hint of blue. The colour temperature of sunlight is usually 5,500 K: light at this temperature is defined as ‘natural’.
Tutte queste nuove luci avranno il QCC (Quick Color Control), in sostanza un pannellino touch che consente di modificare la luce e l’interfaccia con il Quick Nautical Network che permette il controllo domotico dal plotter della plancia.
e poi customizzarli in tempi rapidi senza dipendere da strutture esterne in modo da garantire una consegna veloce. Aldo Parisotto è un architetto di “terra” perché, tra le tante cose di cui si è occupato, c’è anche l’interior design di ville e appartamenti prestigiosi. Ma è anche un appassionato di nautica, possiede una barca a vela e ama andar per mare. «Tutto quello che si trova a bordo di una barca ha una funzione precisa, ma non per questo deve venir meno l’aspetto estetico. Quando si sale su uno Sciarelli, ad esempio, si rimane colpiti da interni di rara eleganza, ma questo non ha influito sulla loro marinità. La sfida quindi è fare un prodotto che sia funzionale all’ambiente in cui è inserito e non un qualcosa di domestico adattato alla nautica, senza però perdere l’elemento poetico». Bisogna uscire insomma dalla dicotomia tra estetica e funzione, sembra dire l’architetto. Una cosa non esclude l’altra e la ricerca del designer deve andare nella direzione della contaminazione tra questi due aspetti. «L’architettura è in relazione con la luce, e la luce è uno degli elementi dell’architettura. C’è quella naturale e poi, come estensione, c’è quella artificiale», continua Parisotto. E poi c’è la tecnologia, che permette di ottenere dei
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risultati che fino a pochi anni fa sarebbero stati impensabili. La divisione Quick Marine Lighting esiste da anni ed è esperta nell’uso del Led e di tutte le interfacce che con questo possono essere attivate. I nuovi prodotti progettati da Aldo Parisotto insieme a Quick saranno caratterizzati da una particolare attenzione ai gradi di resa cromatica e alla gestione della temperatura colore. Che cosa significa? Che la temperatura colore di una luce non è sempre la stessa. Su una barca le luci hanno funzioni differenti e necessitano anche di intensità differenti. Quando si naviga, una luce forte dà fastidio perché ostacola la vista con il buio, mentre quando si è in banchina o in rada è facile che un armatore voglia una luce simile a quella di casa e quindi molto più intensa. L’ufficio di progettazione illuminotecnica di Quick sta lavorando per proporre questi nuovi prodotti anche con una sorgente tunable white. Modificare la temperatura colore permette di lavorare in sinergia con l’interior design. Alcuni materiali si esaltano con una determinata luce. Proviamo solo a immaginare i legni e le tante essenze. Cambia anche la tonalità in base alla temperatura colore. Con pochi gradi Kelvin si ha una luce più tendente al giallo, a metà strada si trova il bianco neutro e ad alta temperatura si arriva all’azzurro. Con questi prodotti, il designer potrà decidere a monte quale è la luce che meglio si combina con i materiali che ha scelto per l’allestimento. Inoltre, se lo desidera, potrà decidere quale dovrà essere la temperatura colore e mantenerla costante nonostante il variare della luce esterna. Nel caso in cui l’architetto che progetta gli interni decida che la luce deve essere a 3.000 gradi Kelvin, con la tecnologia del bianco dinamico, potrà mantenerla sia di giorno, sia di notte. È più o meno la stessa funzione che assolve un climatizzatore quando si imposta la temperatura a 18°. Il faretto quindi non è un qualcosa che si aggiunge dopo e si cerca più o meno di adattare al contesto. È parte stessa della progettazione d’interni.
COMPANIES E soprattutto è un prodotto capace di modificarsi a seconda delle esigenze. «Grazie all’esperienza e al know how di Quick posso concentrarmi sul design del prodotto. Infatti tutti gli aspetti tecnici sono curati direttamente dall’azienda. Con questi nuovi prodotti vorrei, in un certo senso, evocare la storia e la tradizione dello yachting, ma senza rinunciare al comfort e alla tecnologia offerti oggi», conclude Parisotto. «I ENJOY A CHALLENGE», ALDO PARISOTTO TELLS ME. «So I was only too pleased to accept the request. Often, especially when working on the interior design for medium-sized boats, I haven’t had any choice when it came to the lights: the catalogue can be extremely limited, with the fixtures all the same size and similar shapes, at best giving you a choice between glossy or chrome steel». It was Quick that threw down the gauntlet, asking the designer to help expand its Marine Lighting range. «Our partnership with Aldo Parisotto was crucial», Chiara Marzucco notes, «because it allowed us to understand what an architect needs». Quick, therefore, went to experience life on the other side to work out what to offer to shipyards and designers, and how. It took me some time to get them to provide me with any details because these products will be presented during the autumn and winter boat shows, which the Ravenna-based company will be attending. There will be three families of products, all for interior 178
I corpi illuminanti sono caratterizzati da un grado di protezione IP 63 e da uno speciale trattamento superficiale dell’alluminio adatto a molteplici finiture e testato nei laboratori Quick che riproducono agenti atmosferici tipici dell’ambiente marino quali nebbia salina. Un’attenzione particolare è stata rivolta all’aspetto dimensionale dei prodotti che, pur essendo caratterizzati da minimi ingombri e recessi estremamente contenuti, raggiungono performance lumen/watt elevate.
use: lights for ceilings, walls and the lower part of walls, almost at floor level. They will be suitable for all boats, without distinction, of between 40 and 100 feet, and customisation, particularly for certain sizes, is an essential feature. «We are strengthening our in-house painting department so we can offer customisation with an extremely fast turnaround», Michele Marzucco confirms. The company is called Quick, after all, and it has no intention of falling short on this particular attribute. Combining engineering and customisation requires the industrial capacity to produce lots of rough models, put them in storage and then customise them speedily without having to rely on third parties, to ensure fast delivery. Aldo Parisotto is a regular, dry-land architect – one of his many roles is creating the interior design for prestigious villas and apartments. But he is also passionate about boating, owns his sailing boat and loves to travel the seas. «Everything you find onboard a boat has a precise function, but that doesn’t mean compromising on the aesthetics. When you climb on board a Sciarelli, for example, the extraordinarily elegant interior is striking, but this has not affected their seaworthiness. The challenge is therefore to create a product that is functional in its usual environment rather than a product created for the home and adapted to boating, all without losing the element of poetry». What the architect seems to be saying, then, is that we should move away from the dichotomy between aesthetics and functionality.
The lighting fixtures have IP63 protection and special surface treatment on the aluminium suitable for numerous finishes and tested in Quick’s laboratories, which reproduce atmospheric conditions similar to the marine environment, such as sea fog. Particular attention has been given over to the size of the products, which manage to achieve high lumen/watt performance despite their minimal dimensions and extremely small recesses.
One does not exclude the other, and designers’ research should be seeking to bring these two aspects together. «Architecture is created to light, and light is one of the elements of architecture. Artificial light is an extension of natural light», Parisotto continues. The technology available now produces results that until a few years ago would have been unthinkable. The Quick Marine Lighting division has been operating for years and has expert knowledge on using LEDs and the ways they can interact with other technologies. The new products designed by Aldo Parisotto and Quick will focus particular attention on colour rendering and colour temperature management, meaning that the colour temperature of the light does not always have to remain the same. Lights on boats have different functions, and also require different levels of intensity. When sailing, a bright light is annoying, because it hinders your vision in the dark, but at anchor or in the marina a boat owner may well want much brighter lighting similar to their home. Quick’s lighting technology design office is working to add a tunable white source to these new products. Altering the colour temperature allows you to work in harmony with the interior design. Certain materials – all the various species of wood, for example – are enhanced by a particular light, and the colour temperature also changes the hue. A low number of degrees Kelvin produces a more yellow light and a high temperature produces a blue tinge, with neutral white in the middle. With these products, designers will be able to decide upstream which light best combines with the materials they have chosen for the furnishings. In addition – if they want to – they can decide on the optimal colour temperature and keep it constant despite the variations in light from outside. If the architect designing the interiors wants the light at 3,000° Kelvin, for example, the dynamic white technology can keep it at this level both during the day and at night, similarly to how an air conditioning unit can keep the temperature at 18° C. The lights are therefore not something added afterwards and adapted to the context as best as possible, but rather an integral part of the interior design. And, most importantly, they can be changed depending on individual needs. «Thanks to Quick’s experience and expertise, I can concentrate on designing the product. All the technical aspects are dealt with directly by the company. With these new products I would like, in a way, to evoke the history and tradition of yachting, while maintaining the comfort and technology on offer today», Parisotto concludes.
There are three families of lights for interior use, designed to be installed on the ceiling, on the wall or low down near the floor. barchemagazine – Agosto-August 2021
Tre famiglie di luci per interni, per essere collocate sul cielino, a parete o in basso vicino al piano di calpestio.
PREVIEW
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Classic yet
Contemporary 180
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FERRETTI YACHTS 1000
La nuova ammiraglia di Forlì è il Ferretti Yachts 1000 ed è la sintesi della tradizione nautica che il cantiere ha messo a punto in oltre cinquant’anni di esperienza The new flagship from Forlì is the Ferretti Yachts 1000, a blend of the nautical tradition that the yard has perfected during over fifty years of existence by Mariateresa Campolongo - photo by Alberto Cocchi
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PREVIEW SALENDO SUL FERRETTI YACHTS 1000 SI HA SUBITO L’IMPRESSIONE DI TROVARSI SU UNA BARCA ACCOGLIENTE e familiare come una casa, ma, allo stesso tempo, sicura e rassicurante per affrontare il mare in diverse giornate e in varie condizioni. La prima particolarità di questo modello è la lunghezza fuori tutto: più di 30 metri, una dimensione che il cantiere non aveva ancora sperimentato e che apre la possibilità di affacciarsi a nuovi scenari. Presentato in occasione del Salone Nautico di Venezia dove era tra le novità più attese, lo yacht fa intuire già a prima vista che il progetto è stato incentrato sul concetto di wellbeing sia per quanto concerne gli esterni, sia gli interni. L’exterior design conserva il family feeling con le altre imbarcazioni più piccole della flotta Ferretti, ma l’aggiunta delle due potenze a poppa e a centro barca rendono il profilo ancora più armonico in questa dimensione che, nel complesso, presenta un miglior bilanciamento dei pieni e dei vuoti e un’immagine molto contemporanea. Come tutti gli yacht Ferretti, gli esterni sono connotati dal bianco della vetroresina ma, per la prima volta nella storia del brand, Ferretti Yachts 1000 presenta l’utilizzo del carbonio nell’hard top e in alcune parti della sovrastruttura. Notevole è anche la presenza del teak, che dalla spiaggetta di poppa è ripreso sulla curvatura del portellone, sui camminamenti e sulle scale di
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The furnishing of the living room is by Minotti: the Alexander sofa, the table (the Side model), and the Tape armchair. The table in the dining area has been made to measure, while the Magda seats are from Cattelan Italia.
accesso al flybridge, fino a rivestire la plancia di comando esterna per un risultato molto piacevole alla vista. L’attenzione che questa imbarcazione pone alla relazione tra l’uomo e gli spazi si traduce anche nella proposta di avere per gli interni due mood diversi: lo stile “Classic”, caratterizzato da toni morbidi, armonici e contrasti leggeri, e lo stile “Contemporary” che presenta una palette giocata sui toni freddi, con colori più chiari e contrasti più marcati. Ho avuto la possibilità di salire a bordo del primo Ferretti Yachts 1000 configurato in stile “Classic”: i toni caldi conferiscono un’atmosfera rilassante e confortevole, le finestrature a tutta altezza consentono di avere un bel colpo d’occhio sul mare e il noce usato per l’involucro interno permette di avere uno spazio omogeneo e piacevole alla vista. L’essenza del noce viene declinata sulle diverse superfici dello spazio interno: tonalità fiammata e decisa per gli arredi, rigato e più tenue per le paratie e cannettato per enfatizzare i particolari. Il parquet riprende la stessa tonalità di arredi e paratie, lo spazio viene dilatato dal cielino molto chiaro che richiama le nuance di divani, poltrone e sedie, mentre cuscini e quadri danno un divertente tocco cromatico vivace all’ambiente. Il fatto di avere un involucro interno costituito da paratie e pagliolo sulle stesse nuance del legno con il contrasto del cielino quasi bianco riporta alla mente la tradizione nautica dell’Old Navy Style quando
Gli arredi del living sono realizzati da Minotti: il divano Alexander, il tavolino Side e la poltrona Tape. Il tavolo della zona pranzo è stato progettato su misura, le sedie Magda sono di Cattelan Italia.
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FERRETTI YACHTS 1000
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FERRETTI YACHTS 1000
185 La suite armatoriale è collocata a prua del ponte principale ed è composta da una grande cabina armadio con divanetto, zona notte con letto matrimoniale caratterizzato dal giroletto in nabuk color seppia e bagno a tutto baglio che combina sapientemente marmi e legni. La biancheria da letto color panna è customizzata Gentili Mosconi per Ferretti Yachts.
The master suite is forward of the main deck and has a large walk-in cupboard, a sofa, a night area with a double bed featuring a frame in sepia-coloured nubuck and a full-beam bathroom, which cleverly combines marble and wood. The cream-coloured bed linen has been specially made for Ferretti Yachts by Gentili Mosconi.
il caratteristico colore del mogano delle superfici verticali e del pagliolo faceva da contrasto al bianco del cielino: sul Ferretti Yachts 1000 questo concetto viene reso molto attuale grazie all’utilizzo di tonalità e materiali contemporanei che però mantengono viva la memoria storica. Ferretti Yachts 1000 si sviluppa su due ponti e può accogliere fino a 10 ospiti in 5 cabine: la suite armatoriale è collocata a prua del ponte principale, mentre le 4 cabine ospiti sono situate nel ponte inferiore. Nella suite armatoriale si riscontra la stessa atmosfera calda e accogliente del living, con la medesima palette di colori che si arricchisce del seppia del nabuk del giroletto, enfatizzato dai Led incassati sul bordo che generano un particolare effetto di luce indiretta che alleggerisce visivamente l’arredo. Il bagno armatoriale a tutto baglio si trova dietro due porte in vetro fumé ed è in perfetta continuità con il resto dell’ambiente, grazie all’uso dello stesso parquet. Sul mezzanino è posta la plancia di comando con doppio accesso da sinistra nave per l’equipaggio e da destra nave per l’armatore. Il sedile in pelle custom è stato realizzato da Poltrona Frau; l’adiacente divanetto con tavolino d’appoggio permette
agli ospiti di seguire da vicino le varie dinamiche della navigazione. Quello che però mi ha più colpito del Ferretti Yachts 1000 è la vivibilità e l’ottimizzazione di tutti gli spazi esterni. Il flybridge di ben 55 m² permette di raggiungere direttamente la zona open air di prua, che resta quindi un’area di totale privacy, quasi come se fosse un’oasi riservata su diversi livelli, composta in modo simmetrico con divani e dinette che possono diventare anche un grande prendisole. L’area coperta dall’hard top, con lamelle in vetro orientabili e traslabili verso poppa, ospita una zona pranzo allestita con divano Roda modello Eden, customizzato per Ferretti Yachts, e due tavoli unibili. La zona di poppa del flybridge, allestita con tre divani Roda modello Piper, garantisce una bella area relax. A poppa del ponte principale ci sono ben 40 m² di spazi vivibili en plein air, con un vero beach club dove la spiaggetta e il pozzetto sono in comunicazione diretta e danno vita a un’unica oasi di benessere a contatto con il mare. Molto belle le quattro chaise longue integrate nella struttura di poppa, da cui godersi davvero la natura circostante quando la barca è in rada.
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The Ferretti Yachts 1000 is laid out across two decks and can house up to ten guests in five cabins: the master suite is located on the main deck, while the four guest cabins are on the lower deck. The headroom indoors is over two metres.
Ferretti Yachts 1000 si sviluppa su due ponti e può accogliere fino a 10 ospiti in 5 cabine: la suite armatoriale è collocata sul ponte principale mentre le 4 cabine ospiti sono al ponte inferiore. L’altezza negli ambienti interni supera i due metri.
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FERRETTI YACHTS 1000 AS YOU GO ONBOARD THE FERRETTI YACHTS 1000 YOU QUICKLY GET THE FEELING THAT YOU ARE ON A WELCOMING, family-friendly boat that is like a home but, at the same time, is safe and reassures you that it can handle the sea day after day and in varying conditions. The first special feature of this new model is the length overall – over thirty metres, a size that the yard hadn’t tried before and which opens up many new possibilities. After making the debut at the Venice Boat Show, where it was one of the most awaited new arrivals, the yacht immediately gives you the sense that the design is focused on the idea of wellbeing, both in terms of the exterior and the interiors. The external design maintains the family feeling from the other smaller boats from the Ferretti fleet, but the addition of the two lateral windows in the stern and amidships make the profile still more harmonious in this respect which, overall, provides a better balance between full and empty spaces and a very contemporary image.
La prima unità Ferretti Yachts 1000 è equipaggiata con una coppia di propulsori MTU 16V 2000 M96L dalla potenza di 2.638 mhp, raggiunge 28 nodi di velocità massima e 24 nodi di velocità di crociera. The first boat of the Ferretti Yachts 1000 series has been fitted with a pair of MTU 16V 2000 M96L engines developing 2,638 mhp, giving it a top speed of 28 knots and a 24-knot cruising speed.
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La plancia di comando è configurata con quattro display multipli touch screen da 24” e incorpora la strumentazione integrata Loop di Naviop-Simrad che consente il controllo delle principali funzioni di propulsione, navigazione, monitoraggio e domotica per mezzo di un’unica interfaccia.
The bridge console has been fitted with four 24-inch multi-touch screens and incorporates the integrated Loop technology by Naviop-Simrad which gives control of the main propulsion, navigation, monitoring and appliances functions using a single interface.
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Like all Ferretti yachts, the exteriors feature white fibreglass and also, for the first time in the brand’s history, the Ferretti Yachts 1000 also uses carbon fibre in the hardtop and some parts of the superstructure. There is also a significant amount of teak, which in the stern beach area is present on the curve of the gate hatch, on the gangways and the stairs going up to the flybridge. But it is also used on the external control console, which gives a very pleasant look. The attention that this boat pays to the relationship between people and space also comes out in the way it has two different choices of mood for the interiors: Classic, a style with soft, harmonious colours with little contrast, and Contemporary which has a palette that uses cooler shades, with lighter colours and stronger contrasts. I had the opportunity of going on board the first in the Ferretti Yachts 1000 series that is done in Classic: the warm tones create a relaxing and comfortable atmosphere, the fullheight windows mean you get a nice view of the sea and the walnut used for the interior cladding creates a homogeneous space that is pleasing to the eye. The walnut is used in various surfaces of the internal areas: the grainy and decisive tone for furnishing, grooved and softer for the walls and ribbed to emphasise features. The parquet has the same tone as the furniture and walls, and the feeling of space is increased by a ceiling in a very light colour that reflects the nuances of the sofas, armchairs and seats, while the cushions and pictures give an amusing and lively chromatic touch to the room. With the walls and floor in the same type of wood, and contrasting with the
FERRETTI YACHTS 1000
Velocità max nodi Top speed knots
Conditions on test
PROGETTO: Ferretti Group Engineering (architettura navale) • Filippo Salvetti (design esterni) • ideaeITALIA (interni) SCAFO: Lunghezza f.t. 30,13m • Lunghezza di costruzione 23,98m • Lunghezza al galleggiamento 22,31m • Larghezza massima 6,81m • Immersione 2,29m • Dislocamento a pieno carico 111.000 kg • Dislocamento a vuoto 98.000 kg • Capacità serbatoio carburante 9.000 l • Capacità serbatoio acqua 1.320 l MOTORE: 2 Mtu 16 V 2000 M96L • Potenza 1.939 kW (2.638 cv) • Numero di cilindri 16 • Regime di rotazione massimo 2450 CERTIFICAZIONE CE: CAT A -20
28.1 Autonomia mn Range nm
300
Località//Place Cattolica Mare//Sea state Calmo//Calm Vento//Wind speed 0 Persone a bordo//People on board 6 Carburante imbarcato//Fuel volume on board 3.100 l Acqua imbarcata//Water volume on board 400 l
Velocità in nodi Speed in knots
Consumi l/h
Fuel consumption l/h Rpm
kn
Rapporto peso potenza Mass outlet power
Condizioni della prova
Ferretti S.p.a. Via Irma Bandiera, 62 I-47841 Cattolica (RN) info@ferretti-yachts.com www.ferretti-yachts.com
kg kw
28.6 Rapporto lung./larg.
PROJECT: Ferretti Group Engineering (naval architecture) • Filippo Salvetti (exterior design) • ideaeITALIA (interior design) HULL: LOA 30.13m • Hull length 23.98m • Waterline length 22.31m • Maximum beam 6.81m • Draft 2.29 • Full mass displacement 111,000 kg • Light mass displacement 98,000 kg • Fuel tank volume 9,000 l • Water tank volume 1,320 l MAIN PROPULSION: 2 Mtu 16 V 2000 M96L • Outlet mechanical power 1,939 kW (2,638 hp) • Number of cylinders 16 • Maximal rotational speed 2450/min EC CERTIFICATION: CAT A-20
28.1 914
27.1
24.6 22.8
2100 2000
684
20.9
1900
624
15.9
1800
500
14.1
1600
346 0
200
400
600
Litro miglio
800
1000
1200
(velocità di crociera)
l/ na mi (Cruising speed)
30 Giri/min Engine rotational
111
2200
745
4.4 Full mass displacement
2300
829
25.8
L/W
Dislocamento
2450
985
speed 1/min
Velocità kn
Consumi totali l/h
Consumi litro miglio
Autonomia mn
Boat
Total Fuel consumption
Total Fuel consumption
Range
speed in knots
(as volume flow) l/h
(as volume hanging) l/ na mi
na mi
1600
14.1
346
24.6
366
1800
15.9
500
31.4
286
1900
20.9
624
29.8
302
2000
22.8
684
30.1
299
2100
24.6
745
30.3
297
2200
25.8
829
32.1
280
2300
27.1
914
33.8
267
2450
28.1
985
35.0
257
Dati preliminari forniti dal cantiere//Preliminary data provided by the yard
barchemagazine – Agosto-August 2021
189
PREVIEW
190
La cucina multifunzionale di 10 m² è molto ben organizzata: giocata su toni molto chiari che la rendono decisamente luminosa, è fornita - tra le altre cose - di un doppio forno, un frigo side-byside da oltre 500 litri, una cantinetta vini e una macchina da caffè incassata.
The ten square metres multifunctional galley is very well organised: it plays with light shades which give it a distinctly luminous feel and is equipped with – amongst other things – a double oven, a side-by-side fridge with over 500 litres capacity, a mini wine cellar and a coffee machine set in the wall.
barchemagazine – Agosto-August 2021
practically white ceiling, there is a suggestion of the old navy style tradition, when the characteristic colour of the mahogany of the vertical surfaces and the flooring were in contrast to the white on the ceiling: on the Ferretti Yachts 1000 this concept is brought right up to date with the use of contemporary tones and materials, but ones that nevertheless keep the historical memory alive. The Ferretti Yachts 1000 has been created on two bridges and can house as many as ten guests in five cabins: the master suite is forward of the main deck, while the four guest cabins are located on the lower deck. The same warm and welcoming atmosphere of the living room can be found in the owner’s suite. It uses the same colours and they are enriched by the sepia of the nubuck bed frame, which are emphasised by the LED lights encased in it, and which create an unusual indirect light effect that gives the furniture a lighter look. The full-beam master bathroom is located behind two smoked glass doors and perfectly flows from the rest of the area thanks to the use of the same parquet flooring. The bridge is on the mezzanine floor, and can be accessed from the port side by the crew, and from starboard by the owner. The customised leather chair has been made by Poltrona Frau; the adjoining mini-sofa with a side table allows guests to follow how the boat is skippered from close up. But what struck me most about the Ferretti Yachts 1000 is the amount of living space and how the exterior spaces have been optimised. The flybridge covers a full 55 m² and allows you to reach the open-air area in the bow directly.
FERRETTI YACHTS 1000
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barchemagazine – Agosto-August 2021
PREVIEW
Sobrio, elegante e armonico: il nuovo Ferretti Yachts 1000, disegnato da Filippo Salvetti per gli esterni e dallo studio ideaeITALIA per gli interni, permette di vivere il mare in un’atmosfera familiare e confortevole. Sober, elegant and harmonious: the new Ferretti Yachts 1000, designed by Filippo Salvetti (exteriors) and the ideaeITALIA studio for the interiors, means you can experience the sea in a comfortable, family atmosphere.
192
barchemagazine – Agosto-August 2021
FERRETTI YACHTS 1000 Il pozzetto è una grande area delimitata a poppa da un parapetto in cristallo ed è arredato con due divani contrapposti e un tavolo centrale in teak trasformabile in un coffee table o tavolo pranzo.
The cockpit is a large area that is bounded to stern by a glass parapet and is fitted out with two sofas facing one another and a central teak table that can be raised to be either a coffee or dining table.
That means it is a place of complete privacy, almost as if it were a private multi-level oasis, furnished symmetrically with sofas and dinettes that can also become a large sun lounger. The area covered by the hardtop, with glass strips that can be turned and moved towards the stern, has a dining area furnished with a sofa, the Eden model by Roda sofa customised for Ferretti Yachts, and two tables that can be joined together. The aft part of the flybridge, which has three Piper model Roda sofas, is a beautiful relaxation area. Aft of the main deck there is forty metres of open-air living space, with a real beach club where the mini-beach and the cockpit link directly to one another and create a single wellbeing area right next to the water. The four chaises longues are very beautiful and are incorporated into the stern, from where the surrounding nature can really be enjoyed when the boat is at anchor.
193
barchemagazine – Agosto-August 2021
TEST
TEST
L’essenza del
NAVIGARE
The essence of yachting 194
barchemagazine – Agosto-August 2021
MANHATTAN 68
Comfort e prestazioni. Le soluzioni, dalla carena alle linee esterne, fino agli allestimenti degli interni, sono piene di dettagli per rendere piacevole la navigazione e la vita a bordo Comfort and performance. The way it has been put together, from the hull to the external lines and including the interiors, is full of details to make sailing and onboard life pleasant by Niccolò Volpati
195
barchemagazine – Agosto-August 2021
TEST NEL FILM MANHATTAN DEL 1979, WOODY ALLEN SI INTERROGA SU QUALI SIANO LE COSE PER CUI VALE LA PENA VIVERE. Inizia così un suo personalissimo elenco che comprende Groucho Marx, Joe DiMaggio, Louis Armstrong, l’educazione sentimentale di Flaubert e molte altre cose ancora. Non cita nulla che abbia a che fare con la nautica, ma il Manhattan 68 di Sunseeker c’entra lo stesso perché mai nome fu più appropriato per uno yacht. È l’essenza del navigare confortevole e, forse, anche questa è una delle ragioni per cui vale la pena vivere. Per ottenere questo risultato servono due elementi che spesso confliggono tra loro: i volumi e le doti marine della carena. A volte la sintesi necessaria tra queste due caratteristiche richiede una soluzione di compromesso. La sensazione che si prova a bordo del Manhattan 68, invece, è quella di averle ben presenti entrambe. Partiamo dalle doti marine. Le linee d’acqua sono disegnate da Ewen Foster e la trasmissione è in linea d’asse con due semi tunnel per le eliche. Si potrebbe pensare, viste le dimensioni in lunghezza e in altezza, che sia una trasmissione poco maneggevole. E invece non è così. La barca vira, anche stretta, senza perdere quasi niente in velocità. La risposta al timone è molto pronta. È sufficiente correggere la rotta di pochi gradi affinché la prua se ne accorga e si posizioni lì dove volete che vada. Inoltre, non è “nervosa”, né troppo sensibile. La rotta è stabile, si può navigare quasi senza toccare il volante, tanto è precisa nel mantenere la direzione. Alla buona sensazione contribuisce anche la 196 visibilità e l’ergonomia del volante e delle manette.
La postazione di guida interna beneficia delle vetrate a 360° e di un parabrezza che, anche lateralmente, non pone ostacoli. Il divanetto per il pilota e il copilota è comodo e alla giusta distanza dalla plancia. All’interno si ha la sensazione di essere in un clima ovattato. Non si percepisce nemmeno la velocità, quasi non ci si accorge di superare i 30 nodi. Per rendermene conto devo guardare il display della plancia. Probabilmente dipende da un’erogazione della potenza molto regolare. In sala macchine ci sono due Man con 8 cilindri a V e 1.200 cavalli ciascuno. Quando si affonda la manetta, l’accelerazione è notevole, ma graduale. In undici secondi sono in planata, non pochi, soprattutto se consideriamo che siamo a bordo di uno yacht che misura più di 21 metri e che, oltre alla zona notte e al ponte principale, ha l’area living del fly. È un vero e proprio ponte dato che arriva fino a coprire tutto il pozzetto. Non a caso il dislocamento arriva a circa 38 tonnellate. Tanto volume, tanta altezza sopra la linea di galleggiamento e il peso conseguente: se si tirano le somme di questi elementi, il risultato dovrebbe essere quello di una barca non esattamente agile. Invece, è proprio il contrario. Per quanto riguarda le velocità, lavorando con i flap siamo arrivati a 32,4 nodi con un consumo litri per miglio che passa da circa 10 a 15 nelle andature di crociera. La linea d’asse comunque non è l’unica trasmissione possibile. Il cantiere offre anche la possibilità di motorizzare il Manhattan 68 con due IPS 1350 di Volvo. In ogni caso, i Man con il joystick mi hanno convinto sia in navigazione, sia durante le fasi d’ormeggio. Non si sente la necessità di passare ai pod.
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MANHATTAN 68
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Seen from outside, you get the feeling that there aren’t actually that many windows, while when you are on board you get the opposite feeling. The design has managed to combine these trends. barchemagazine – Agosto-August 2021
Osservandola dall’esterno si ha la sensazione che le vetrate non siano così numerose, mentre quando ci si trova a bordo l’effetto è opposto. Il design è riuscito a coniugare queste tendenze.
TEST
198
E anche questa è una dote “marina” decisamente sorprendente per uno yacht di questi volumi. Nella descrizione dei volumi, vale la pena iniziare con le superfici calpestabili. La coperta ha un pozzetto relativamente tradizionale che si caratterizza per il lungo fly che arriva fino a poppa e lo ricopre completamente. Un’altra area relax è stata ricavata a prua, dove si trova sia il prendisole riparato da una cappottina a scomparsa, sia delle sedute nel living. I passavanti laterali sono sufficientemente larghi per essere percorsi in sicurezza e a questa contribuiscono anche i tanti tientibene e una battagliola molto alta. Analogamente, il fly offre spazio per
divanetti e prendisole. Inoltre, verso poppa l’arredo contempla delle chaise longue che contribuiscono a dare la sensazione di trovarsi su un terrazzo vista mare. Tutta l’area è protetta dal bimini con soft top che verso poppa si estende con un ulteriore tendalino. Qui si trova anche la seconda postazione di guida, utile soprattutto in fase di ormeggio. Sottocoperta, nell’area notte, la soluzione che si fa più apprezzare è la ricerca della privacy. La cabina armatoriale si trova a centro barca e gode di un accesso indipendente. Le altre cabine, quella Vip e quelle ospiti, invece, sono state collocate a prua. Infine, c’è una cabina doppia per l’equipaggio a poppa.
barchemagazine – Agosto-August 2021
L’altra caratteristica apprezzabile è la luminosità. Le tante vetrate del ponte principale, con la possibilità di creare uno spazio unico tra dinette e pozzetto, disegnano un’area living molto confortevole e caratterizzano anche la linea esterna della barca. IN HIS 1979 FILM MANHATTAN, WOODY ALLEN ASKS HIMSELF WHAT MAKES LIFE LIVING. And so, he starts out on a very personal list that includes Groucho Marx, Joe DiMaggio, Louis Armstrong, Flaubert’s Sentimental Education, and many other things besides. He doesn’t mention anything to do with yachting, but Manhattan 68
MANHATTAN 68
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The master cabin has a different entrance to the other ones for guests. This arrangement helps accentuate the feeling of privacy on board.
Tanta privacy per armatore e ospiti. L’area notte è divisa tra zona di prua per gli ospiti e centro barca per l’armatore. The owner and guests get a lot of privacy. The cabin area is divided between the bow for guests, and midships for the owner.
barchemagazine – Agosto-August 2021
La cabina armatoriale ha un ingresso separato rispetto alle altre cabine per gli ospiti. Questa soluzione accentua la privacy a bordo.
TEST from Sunseeker should be included regardless since a yacht never had such an appropriate name. It is the very essence of comfortable sailing and perhaps also a reason why life is worth living. To get that outcome you need two elements that are often in conflict with one another: volumes and how the hull handles at sea. The obligatory blending of these two features sometimes means that there has to be a compromise solution. But the feeling that you get on board the Manhattan 68 is that you have plenty of both. Let’s start with how it handles underway. The waterlines were designed by Ewen Foster and the transmission is a straight shaft with two semi tunnels for the propellers. You could imagine, given how long and high it is, that it isn’t a very manageable transmission. But that’s not how it is. The boat turns, even fairly tightly, while hardly losing any speed. It responds very quickly to the helm. You just need to correct the course a few degrees so the bow reacts and positions itself exactly where you want it. And it is neither too fidgety, nor too sensitive.
200
The hull, with the semi tunnels for straight-shaft transmission, ensures optimum performance levels. The Manhattan 68 is agile when maneuvering, but is also able to hold a course as if the auto-pilot was always on.
barchemagazine – Agosto-August 2021
La carena, con i semi tunnel per le trasmissioni in linea d’asse, garantisce ottime performance. Il Manhattan 68 è agile in manovra, ma capace anche di mantenere la rotta quasi come se avesse sempre l’autopilota inserito.
MANHATTAN 68
Velocità max nodi Top speed knots
Conditions on test
Località//Place Lavagna (GE) Mare//Sea state Calmo//Calm Vento//Wind speed 7 nodi/knots Persone a bordo//People on board 5 Carburante imbarcato//Fuel volume onboard 1.150 l Acqua imbarcata//Water volume onboard 400 l
Dealer Sunseeker Italy Porto Turistico, 52 I-16033 Lavagna (GE) T. +39 0185 305317 info@sunseeker-italy.com www.sunseeker-italy.com
32.4
Velocità in nodi
PROGETTO: Ewen Foster e Design & Technology Center Sunseeker SCAFO: Lunghezza fuori tutto 21,10m • Larghezza 5,26m • Pescaggio 1,60m • Dislocamento 37.400 kg • Serbatoio carburante 4.000 l • Serbatoio acqua 900 l MOTORE: 2xMan V8-1200 • Potenza 882 kW (1.200 cv) • 8 cilindri a V 90° • Cilindrata 16,16 l • Regime di rotazione 2300 giri/minuto • Peso a secco 1.875 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT B PREZZO: 1.922.000 €, Iva esclusa
Autonomia mn Range nm
320
Rapporto peso potenza Mass outlet power
Condizioni della prova
SUNSEEKER Poole, UK www.sunseeker.com
Speed in knots
Consumi l/h
Fuel consumption l/h Rpm
kn
32.4
478 462
30.2
20.4
21.2
Rapporto lung./larg.
9.7
speed 1/min 1000
1000
49 0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
Da 0 a velocità massima in 35 secondi Gliding time of 35s for a speed change from 0 to 32.4 knots (maximum speed) Velocità minima di planata 16,6 nodi a 1580 giri The minimum gliding speed is 16.6 knots at 1580/min
Litro miglio
(velocità di crociera)
l/ na mi (Cruising speed)
12.5
4
Giri/min
1250
113
L/W
Engine rotational
1500
176
11.3
kg kw
1580
186
14.8
PROJECT: Ewen Foster and the Sunseeker Design & Technology Center HULL: LOA 21.10m • Beam 5.26m • Draft 1.60m • Displacement 37,400 kg • Fuel tank volume 4,000 l • Water tank volume 900 l MAIN PROPULSION: 2xMan V8-1200 • Outlet mechanical power 882 kW (1,200 hp) • 8 V-shaped 90° cylinders • Swept volume 16.16 l • Maximal rotational speed 2300 /min • Dry weight 1,875 kg EC CERTIFICATION: CAT B PRICE: 1,922,000 €, Excl. VAT
1750
255
16.6
Velocità kn
Consumi totali l/h
Consumi litro miglio
Autonomia mn
Rumore su scala A (in plancia) dB
Boat
Total Fuel consumption
Total Fuel consumption
Range
Sound level on scale A
speed in knots
(as volume flow) l/h
(as volume hanging) l/ na mi
na mi
(at the dashboard) dB
9.7
49
5.0
800
56
1250
11.3
113
8.0
500
59
1500
14.8
176
10.0
400
62
1580
16.6
186
11.2
357
65
1750
20.4
255
12.5
320
66 68
2000
25.3
388
15.3
261
2200
30.2
462
15.2
263
73
2280
32.4
478
14.7
271
73
barchemagazine – Agosto-August 2021
2200 2000
388
25.3
2280
201
TEST The course is stable, you can sail it practically without touching the wheel because it is so precise in holding direction. The visibility and the ergonomics of the wheel and the throttles also contribute to this good feeling. The internal steering position benefits from 360-degree windows and a windscreen, which doesn’t block anything, even to the side. The sofa for the helm and assistant is comfortable and is at the right distance from the console. Inside you don’t get the feeling that you are in a muffled environment. You don’t even feel the speed, and hardly realise you are doing over thirty knots. To work that out, I had to look at the display on the bridge. This is probably because the power is delivered in a very regular way. The engine room houses two V8 Mans each developing 1,200 horsepower. When you open the throttle right up, you get significant acceleration, but it is nevertheless gradual. We started planing in eleven seconds, which is not a lot, especially if you consider that we were onboard a 21-meter yacht and that, as well as the cabin area and the main deck, it also has a living area on the fly deck – and it is a deck, given that it covers the entire cockpit. And so, it’s hardly a fluke that it displaces as much as 38 tonnes. There is a lot of space, and a lot of height above the waterline, and the weight is a consequence of that: if you put these things together and do the maths, what emerges shouldn’t be an exactly agile boat. But the opposite is the case. As far as speed is concerned, by working on the flaps we reached 32.4 knots, with 10 to 15 knots at cruising speed. The straight shaft is not the only kind of transmission available. The yard also offers the possibility of motorising the Manhattan 68 with two Volvo IPS 1350s. I found the Man engines, with a joystick, convincing both when underway and during mooring.
Engine room
202
Tante opzioni: una coppia di propulsori Man da 1.200 cavalli o due da 1.000 e, per chi lo desidera, gli IPS di Volvo al posto della trasmissione in linea d’asse. There are a lot of options: a pair of Man 1,000 or 1,200 engines, and for whoever wants them, there are Volvo IPS systems instead of the straight-shaft transmission.
La sensazione in navigazione è ottima. È facile mantenere la rotta, ma anche virare stretto. Si va veloci arrivando a 32 nodi, quasi senza accorgersene. It feels excellent when underway. It is easy to stay on course, and even to do tight turns. You quickly move up to 32 knots, practically without noticing it.
barchemagazine – Agosto-August 2021
MANHATTAN 68
203
barchemagazine – Agosto-August 2021
TEST You don’t feel the need to use pods. And that is definitely a surprising handling quality in a yacht of this size. When talking about volumes, it is worth beginning with usable surfaces. The deck has a fairly traditional cockpit, which features a long flybridge that reaches the stern and completely covers it. Another area for relaxation has been obtained in the bow, which has both the sun pad protected by a foldaway roof, and chairs in the living room. The gangways are wide enough to use safely, and that aspect is also improved by a lot of handrails and a very high guardrail. Likewise, the flybridge provides room for sofas and a sun lounger. Going aft, the furnishing includes some chaises longues that help to give a feeling of being on a terrace with a sea view. The whole area is protected by the bimini with soft tops that extend towards the stern with another awning. The second steering position is located here and is useful above all during mooring. Below decks, in the cabin area, you really appreciate how they have tried to ensure privacy. The master cabin is located midships and enjoys its own entrance. The other cabins, so the VIP and guest rooms, are in the bow. And finally, there is a twin room for the crew in the stern. Another feature to be appreciated is how light the boat is. There are lots of windows on the main deck, with the possibility of creating a single space with the dinette and cockpit, and they create a very comfortable living area and are also the main feature of the boat’s external look. 204
Living, prendisole e zona pranzo: tra fly, pozzetto e area di prua, le superfici per il comfort all’aperto non mancano.
barchemagazine – Agosto-August 2021
Living, sun, and dining areas: with the flybridge, cockpit, and bow area, there is no lack of openair space in which to get comfortable.
TEST
TEST
DRY and
206
barchemagazine – Agosto-August 2021
AXOPAR 22 REVOLVE
HAPPY
Facile, maneggevole, veloce e asciutta. La carena del nuovo 22’ di Axopar è all’insegna del divertimento. Senza pensieri
Easy, manoeuvrable, fast and dry. The hull of Axopar’s new 22’ is all about carefree fun by Niccolò Volpati - photo by Andrea Muscatello
207
barchemagazine – Agosto-August 2021
TEST
208
Sailing at 20, 30 or 40 knots and always consuming just 1 litre per mile. This is a sign of a balanced hull, always able to give its best performance.
Navigare a 20, 30 o 40 nodi e consumare sempre e solo un litro per miglio. È segno di una carena equilibrata e capace di dare sempre il meglio di sé.
LA FAMA SE LA SONO MERITATA SULL’ACQUA. Le carene progettate da Jarkko Jämsén navigano bene. Sono piccole, sportive e veloci. L’insieme di tutte queste caratteristiche ha fatto sì che i modelli di Axopar si siano presto imposti sul mercato e, in poco tempo, dalle fredde acque finlandesi abbiano conquistato le coste del Mediterraneo. Abbiamo potuto testare l’ultimo arrivato, il 22 Revolve, nel Golfo di La Spezia. Le condizioni non erano proprio come quelle dei mari del Nord, ma poco ci mancava. Oltre alla temperatura che non era affatto primaverile, l’onda dentro la diga del golfo era di almeno un metro. Fuori saliva a un metro e mezzo, quasi due. Il vento era teso e l’anemometro indicava più di venti nodi. Una condizione impegnativa per uno scafo che misura poco più di sette metri
barchemagazine – Agosto-August 2021
e ha un baglio di poco più di due. A poppa c’era un Mercury V6 da 200 cavalli, la massima motorizzazione installabile. I precedenti modelli che ho avuto occasione di testare, mi hanno sempre sorpreso favorevolmente, ma confesso che questa volta sono salpato convinto di prendermi una bella lavata. Appena usciti da Porto Lotti iniziamo ad affondare la manetta direzione Portovenere, in modo da avere l’onda di tre quarti. La carena ha due step e la loro presenza si fa sentire. Appena si superano i 20 nodi di velocità la barca assume un assetto perfetto. Né seduta sulla poppa, né sbilanciata a prua, risulta anche molto maneggevole. È una carena che vuole un po’ di gas per diventare perfetta da timonare. Non che a velocità più contenute non sia gestibile, ma dai 20 nodi in su, la si può timonare come se ci si trovasse alla consolle di un videogame. Vira senza inclinarsi troppo, ma senza nemmeno rimanere troppo rigida. Non si avverte neanche l’effetto evolutivo dell’elica. C’è un solo fuoribordo, ma sia a dritta, sia a sinistra, l’angolo di virata è pressoché identico. La V di prua è profonda, l’angolo di deadrise misura ben 20°. E infatti l’onda che supera tranquillamente un metro di altezza non riesce a mettere in crisi questa carena di 22 piedi. Affondo le manette per vedere come si comporta a velocità maggiori. Non solo riesce a fendere sempre bene il mare, ma la cosa davvero sorprendente è l’agilità, la manovrabilità e, al tempo stesso, la stabilità. È sorprendente perché siamo su uno scafo di sette metri e il mare è decisamente agitato. Inoltre, nonostante un baglio contenuto, è davvero stabile. La poppa è sempre ben ancorata alla superficie dell’acqua, anche quando si vira stretto e in modo improvviso. È perfetta anche per chi è un navigatore inesperto. Alla fine, dopo aver superato tutti i test di navigazione, cerco di capire se almeno soffre gli spruzzi. Fuori dalla Palmaria non c’è solo il mare agitato, ma anche un vento teso che supera i 20 nodi. Pensare di rimanere all’asciutto è praticamente impossibile. E invece, nonostante mi ci metta di impegno, in coperta non arriva nemmeno un goccio d’acqua. E non arriva nemmeno sul parabrezza che, tra l’altro, non è particolarmente ampio. Insomma, la coperta è asciutta non perché c’è qualcosa che faccia da scudo, ma proprio grazie alle linee d’acqua che spostano la scia verso l’esterno e al bottazzo che impedisce agli spruzzi di salire a bordo. Ci si può concentrare sul solo divertimento, sul piacere della navigazione. Altra caratteristica della carena che mi preme sottolineare è relativa al consumo. Scorrendo i numeri della tabella mi accorgo che è praticamente sempre lo stesso dal minimo con marcia inserita fino alla velocità massima. È impressionante la regolarità. Si passa da 1 a 1,5 litri per miglio. È un consumo molto contenuto e il fatto che sia praticamente lo stesso a qualsiasi andatura significa che la carena è davvero molto equilibrata. Riesce ad esprimersi al meglio in dislocamento, in planata e ai medi e alti regimi. L’allestimento della coperta, in un certo senso, è fedele alla filosofia della barca. È all’insegna del divertimento, molto sgombra e si può allestire a piacere. Axopar 22 Revolve è ideale per lo sci nautico, il wakeboard, i water toys, ma anche come tender o come day boat. È l’armatore che potrà decidere cosa imbarcare e quanti accessori aggiungere.
AXOPAR 22 REVOLVE AXOPAR BOATS Helsinki, Finlandia
Condizioni della prova
Dealer Corte Lotti Marine Viale San Bartolomeo, 394 - Porto Lotti I-19126 La Spezia T. +39 0187 532204 ufficioporto@cortelottimarine.it www.cortelottimarine.it
Località//Place La Spezia Onda//Wave height 1m Vento//Wind speed 20 nodi//knots Persone a bordo//People on board 2 Carburante imbarcato//Fuel volume on board 30 l
Velocità max nodi Top speed knots
42.4
Conditions on test
PROGETTO: Jarkko Jämsén e ufficio tecnico Axopar SCAFO: Lunghezza fuori tutto 7,20m • Larghezza massima 2,23m • Pescaggio 0,80m • Dislocamento a vuoto 1.200 kg • Serbatoio carburante 230 l • Potenza massima installabile 200 cv MOTORE: Mercury 200 V6 • Potenza 149 kW (200 cv) • 6 cilindri a V • Cilindrata 3,4 l • Rapporto di riduzione 1,85:1 • Peso a secco 216 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT C PREZZO: 69.56 0€ con motore Mercury 200 cv
Autonomia mn Range nm
209
Velocità in nodi Speed in knots
Consumi l/h
Fuel consumption l/h Rpm
kn
66.5 5470
42.4 51.1
38.2
29.3
Rapporto peso potenza Mass outlet power
kg kw
11.4
Rapporto lung./larg.
22.9
4000 3500
26.3
3000
18.9
12.3
2500
15.2
10.6
2300
11.4 0
10
20
30
40
50
60
Da 0 a planata in 2,5 secondi Gliding time of 2.5s from 0 to glide Da 0 a velocità massima in 19,4 secondi Gliding time of 19.4s for a speed change from 0 to 42.4 knots (maximum speed)
Litro miglio
(velocità di crociera)
l/ na mi (Cruising speed)
L/W
Ottime prestazioni sia per la stabilità, sia per la maneggevolezza. Axopar 22 Revolve è anche molto veloce. A poco meno di 5500 giri abbiamo superato i 42 nodi.
3.2 Giri/min
4500
33.2
17.5
PROJECT: Jarkko Jämsén and Axopar technical department HULL: LOA 7.20m • Maximum beam 2.23m • Draft 0.80m • Light mass displacement 1,200 kg • Fuel tank volume 230 l • Maximum rated power 200 hp MAIN PROPULSION: Mercury 200 V6 • Outlet mechanical power 149 kW (200 hp) • 6 V-shaped cylinders • Swept volume 3.4 l • Compression ratio 1.85:1 • Dry weight 216 kg EC CERTIFICATION: CAT C PRICE: 69,560 € powered with 1 Mercury engine of 200 hp
5000
38.8
33.1
Excellent performances in terms of stability and manoeuvrability. The Axopar 22 Revolve is also very fast. We exceeded 42 knots at just under 5500 revs.
1.1
Velocità kn
Consumi totali l/h
Consumi litro miglio
Autonomia mn
Rumore su scala A (in plancia) dB
Boat
Total Fuel consumption
Total Fuel consumption
Range
Sound level on scale A
speed in knots
(as volume flow) l/h
(as volume hanging) l/ na mi
na mi
(at the dashboard) dB
2300
10.6
11.4
1.0
230
69
2500
12.3
15.2
1.2
191
74
3000
17.5
18.9
1.0
230
77
Engine rotational speed 1/min
3500
22.9
26.3
1.1
209
78
4000
29.3
33.2
1.1
209
79
4500
33.1
38.8
1.1
209
81
5000
38.2
51.1
1.3
176
83
5470
42.4
66.5
1.5
153
85
barchemagazine – Agosto-August 2021
209
TEST THEY’VE EARNED THEIR FAME ON THE WATER. The hulls designed by Jarkko Jämsén handle well. They’re small, sporty and quick. The combination of these features has ensured that Axopar’s models soon imposed themselves on the market, quickly winning over the Mediterranean coasts from the cold waters of Finland. We were able to test the newest arrival – the 22 Revolve – in the Gulf of La Spezia. The conditions weren’t quite like those of the seas in the North, but they weren’t far off. In addition to the temperature that wasn’t exactly springlike, the waves inside the dam were at least a metre high. Outside they rose to between 1.5 and almost 2 metres. The wind was strong and the anemometer showed more than 20 knots. These were challenging conditions for a hull measuring just over 7 metres long, with a beam of just over 2 metres. A 200-hp Mercury V6 was fitted to the stern, the highest available engine power. The previous models I’d had the opportunity to test had always given me a positive surprise, but I have to say that this time I’d set out expecting to get soaked. Having just left Porto Lotti, we begin to sink the throttle towards Portovenere, to have a three-quarter wave. The hull has two steps and their presence is noticeable. At a speed of just over 20 knots, the boat keeps perfect trim. Neither sitting on the stern, nor off-balance in the bow, it also proves to be highly manoeuvrable. It’s a hull that needs you to put your foot down a bit to steer it perfectly. It’s not that it can’t be handled at slower speeds, but from 20 knots upwards, it can be steered as if you were using a gaming console.
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Allestimento sgombro e pulito, ma con la possibilità di essere arricchito con sedute, prendisole, ganci di traino per lo sci nautico, vani portaoggetti e molto altro.
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Clutter-free and clean design, with the option of adding seating, sun loungers, tow hooks for water skiing, storage compartments and much more.
TEST
Engine data
Un solo motore, così si contengono anche i costi. I 200 cavalli che avevamo sulla poppa rappresentano la massima motorizzazione installabile. 212
A single-engine, which helps keep the costs down. The 200 hp we have on the stern is the most powerful engine that can be fitted.
It changes direction without tilting too much, but also without too much stiffness. You can’t even feel the evolutionary effect of the propeller. There’s only one off-board engine, but the turning angle is almost identical on both the port and starboard sides. The V of the bow is deep and the deadrise angle is a good 20°. The waves, which are easily over a metre high, don’t undermine this 22’ hull in any way. I push the throttle right down to see how it reacts at faster speeds. Not only does it always manage to plough through the sea, but its agility, manoeuvrability and simultaneous stability are truly surprising. They’re
barchemagazine – Agosto-August 2021
amazing because we’re in a 7-metre hull and the sea is decidedly rough. Moreover, it’s stable despite its limited beam. The stern is always well anchored to the surface of the water, even during tight and sudden turns. There are never any issues. It is also perfect for non-expert sailors. In the end, after it has passed all the sailing tests, I try to find out whether it at least suffers from splashes. Beyond the Palmaria there’s not only a rough sea but also a strong wind over 20 knots. It’s practically impossible to think we might keep dry. And yet, despite my efforts to the contrary, not even a drop of water reaches the deck. The windscreen, which is not particularly large, also remains dry. In short, the deck is dry not because it is shielded by anything, but precisely because of the waterlines that drive the wake outwards and because of the fender profile that prevents the splashes from coming on board. This means we can just concentrate on having fun, on the pleasure of sailing. Another characteristic of the hull that I feel I should mention is its fuel consumption. When looking through the figures in the table I realise that it’s practically always the same, from idle with the gear engaged through to the top speed. Its regularity is impressive. It goes from 1 to 1.5 litres per mile. This is very low consumption and the fact that it is practically the same at any speed means that the hull is very well balanced. It can perform at its best in displacement, planning and medium and high revs. The layout of the deck stays true to the philosophy of the boat in a certain sense. It is all about fun, free from clutter and can be fitted out to suit your tastes. Axopar 22 Revolve is perfect for water skiing, wakeboarding and water toys, but also as a tender or day boat. The owner will be able to decide what to have onboard and how many accessories to add.
TEST
TEST
Flawless
214
10.60m barchemagazine – Agosto-August 2021
s
LOMAC GRANTURISMO 10.5
Il Lomac Granturismo 10.5, con due Suzuki DF350 sullo specchio di poppa, è un mezzo capace di regalare grandi emozioni. Abbiamo registrato 50 nodi di velocità massima The Lomac Granturismo 10.5, with two Suzuki DF350s on the transom, is a boat that can really get your heart racing. We clocked up fifty knots top speed by Angelo Colombo - photo by Andrea Muscatello
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TEST
A very carefully created, and efficient bridge, which puts the helmsman in the right place, and safely so. The top-quality instrumentation means that all of the data from the onboard facilities and navigation can always be seen.
Plancia molto curata ed efficace nel fornire al pilota una posizione corretta e sicura, inoltre, grazie agli strumenti di ottima qualità questi rendono sempre visibili tutte le informazioni degli impianti e della navigazione.
ANCHE CON IL GRANTURISMO 10.5 LOMAC HA DATO PROVA DI SAPER SELEZIONARE E LAVORARE MATERIALI DI OTTIMA QUALITÀ. La percezione che si ha è quella di salire a bordo di un piccolo e lussuoso yacht, grazie alla presenza di acciai di qualità lavorati appositamente per questo modello, di teak posizionato con cura, cuscinerie comode ed eleganti. I due motori fuoribordo DF350 di Suzuki li conosciamo ormai molto bene e disporne su un mezzo di tali dimensioni e pesi ci ha fatto subito intuire che le prestazioni sarebbero state quantomeno elevate. Aspettative soddisfatte pienamente e la velocità massima di 50,7 nodi che abbiamo registrato lo testimonia. A supportare la spinta poderosa dei due fuoribordo giapponesi c’è uno scafo valido e ben equilibrato. Al timone la sensazione di sicurezza è sempre totale, inoltre, la strumentazione Furuno marchiata Suzuki è completa e soprattutto ben visibile con qualsiasi condizione di luce. Inutile dire che ci siamo lasciati prendere la mano da tanta potenza e dallo scafo pronto ad assecondare i capricci del pilota, riscontrando che, a dispetto delle dimensioni e della cavalleria a poppa, è un mezzo sempre facile da gestire e in grado di regalare emozioni piacevoli. Sulle onde di scia l’impatto è sempre morbido e la gestione dei motori permette di superarle anche in piena velocità senza problemi. La manovrabilità è sempre ottima, sia a lento moto con la gestio-
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ne elettronica della timoneria, sia in piena velocità. Il raggio di virata è molto stretto, gestendo la manetta ed entrando oltre i 40 nodi si riesce a chiuderlo a meno di una lunghezza per poi uscirne a oltre a 35 nodi. Il tutto in assoluta sicurezza e rimanendo sempre tutti asciutti e saldamente a bordo, grazie a un corretto posizionamento delle sedute e alla presenza di tientibene messi bene e in abbondanza. Gli allestimenti sono chiaramente dedicati a chi ama trascorrere lunghe giornate in mare, la dinette di poppa, dotata di copertura dai raggi solari, è comoda e facilmente trasformabile in grande prendisole, così come la zona prodiera, dove anche in questo caso un tavolino abbattibile con supporto elettrificato permette una rapida conversione. Un natante capace di coniugare sportività con abitabilità e comfort, un gommone che ci ha davvero stupiti anche sottocoperta con una cabina matrimoniale comoda e bagno separato che si aggiungono alla cucina all’esterno completa di frigo, lavello e fornello. L’aspetto molto positivo di questo maxi rib è proprio quello di avere i giusti spazi per un utilizzo del gommone anche per più giorni da parte di una coppia, e un piano di coperta utile per un nutrito gruppo di amici, tipico dei gommoni sportivi, grazie al grande e comodo pozzetto che è molto ben protetto da tubolari più alti, a loro volta dotati di un’ulteriore sezione sovrastante in vetroresina nella zona di poppa, per poter soggiornare
LOMAC GRANTURISMO 10.5
Velocità max nodi Top speed knots
50.7 Range nm
256
Rapporto peso kg kw
7.78
Rapporto lung./larg. L/W
2.9
PROJECT: Shipyard technical department HULL: LOA 10.60m • Maximum beam 3.57m • Draft 0.50m • Light mass displacement 2,500 kg • Full mass displacement 4,000 kg • Fuel tank volume 540 l • Water tank volume 80 l MAIN PROPULSION: 2 Suzuki DF350 • Outlet mechanical power 257 kW (350 hp) • 6 V-shaped cylinders • Bore & Stroke 98mm x 97mm • Total swept volume 4,390 cc • Compression ratio 12.0:1 • Maximal rotational speed 6300/min • Weight 330 kg EC CERTIFICATION: CAT B PRICE: 222,788 €, Excl.VAT Tempo per planare da fermo 4,2 secondi Gliding time of 4.2s from 0 to glide Tempo da fermo alla massima velocità 18 secondi Gliding time of 18s for a speed change from 0 to 50.70 knots (maximum speed)
Giri/min
Peso
Full mass displacement
4
Conditions on test
PROGETTO: Ufficio tecnico del cantiere SCAFO: Lunghezza f.t. 10,6m • Larghezza massima 3,57m • Immersione 0,5m • Dislocamento a vuoto 2.500 kg • Dislocamento a pieno carico 4.000 kg • Capacità serbatoio carburante 540 l • Capacità serbatoio acqua 80 l MOTORE: 2 Suzuki DF350 • Potenza 257 kW (350 cv) • Numero di cilindri 6 a V • Alesaggio per corsa 98mm x 97mm • Cilindrata 4.390 cc • Rapporto di compressione 12,0:1 • Regime di rotazione massimo 6300 giri/min • Peso 330 kg CERTIFICAZIONE CE: CAT B PREZZO: 222.788 €, Iva esclusa
Autonomia mn
potenza Mass outlet power
Condizioni della prova
Lomac Nautica S.r.l. Via Bruno Buozzi, 26 I-20097 San Donato Milanese (MI) T. +39 02 51800538 lomac@lomac.it www.lomac.it
Engine rotational speed 1/min
Località//Place Fiumicino Mare//Sea state Mare 1 quasi calmo//1 almost calm Vento forza//Wind speed 2 nodi//kn Direzione//Wind direction SW Altezza onda//Wave height 0,5 m Persone a bordo//Number of people on board 3 Combustibile imbarcato//Fuel volume on board 500 l Acqua imbarcata//Water volume on board 80 l Eliche//Propellers Suzuki Motore//Engines 2xSuzuki DF350 hp Stabilizzatori//Stabilizers no
Velocità in nodi Speed in knots
Consumi l/h
Fuel consumption l/h Rpm
kn
50.70
5900
207 195
46.00
5400 5000
164
43.00 32.50
4000
89
23.00
3000
48.50
13.00
2000
22.70
7.00
1000
9.20
4.20
600
4.6 0
50
100
150
Litro miglio
200
250
(velocità di crociera)
l/ na mi (Cruising speed)
2.1
Velocità kn
Consumi totali l/h
Consumi litro miglio
Autonomia mn
Boat
Total Fuel consumption
Total Fuel consumption
Range
speed in knots
(as volume flow) l/h
(as volume hanging) l/ na mi
na mi 493
600
4.2
4.6
1.10
1000
7
9.2
1.31
410
2000
13
22.7
1.75
309
3000
23
48.5
2.11
256 197
4000
32.5
89
2.74
5000
43
164
3.81
141
5400
46
195
4.24
127
5900
50.7
207
4.08
132
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TEST in comodità e sicurezza in tutta l’area. Dal punto di vista costruttivo i materiali adottati per assicurare pesi adeguati sono la resina vinilestere con tessuti quadriassiali e finiture in gelcoat neopentilico, mentre per i tubolari rastremati verso prua con sezione massima di 66,5 cm è stato utilizzato tessuto in neoprene con taglio classico. Questo mezzo è un vero Granturismo degno di questo nome, dove prestazioni e comfort convivono a bordo di un gommone molto ben rifinito e curato nella selezione di ogni componente. WITH THE GRANTURISMO 10.5, LOMAC HAS ONCE AGAIN SHOWN THAT IT KNOWS HOW TO SELECT AND WORKTOP QUALITY MATERIALS. One feels one is on board a small but luxurious yacht, thanks to the use of first-rate steel specially worked for this model, of teak that has been carefully laid, and furnishings that are comfortable and elegant. The two Suzuki DF350 outboards are engines that we already know very well, and having equipment of this size and weight immediately made us assume that it would produce significant performance levels. Those expectations were completely met, as proved by the 50.7 knot top speed we reached. The powerful thrust produced by the two Japanese outboards is helped by a good and well-balanced hull design. You get a feeling of complete safety at the helm, and the Suzuki-branded Furuno instrumentation is complete and above all fully visible in any light conditions. We, of course, got a bit carried away with all that power, and the hull that was ready to back up all of the helmsman’s whims, finding that – despite the size and the horsepower on the transom – it is a boat that is always easy to handle and can give some pleasant emotions.
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Ottima qualità costruttiva, materiali di pregio e accessori custom per un mezzo di lusso.
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Top construction quality, the best materials, and customised accessories for a luxury boat.
TEST
Carena relativamente stretta e molto efficace anche su mare formato. Gli spazi all’aperto sono particolarmente curati dal 220 punto di vista ergonomico e adatti per le uscite con la famiglia.
A relatively narrow hull, and one that is very effective on the rough sea. The open spaces have been very carefully designed from an ergonomic point of view, and are suitable for family outings.
Going over bow waves, it was always a soft impact, and the way the engines handled meant that you could even take them at full speed without any problem. Maneuverability was always excellent, both at low power with the electronically-managed helm and at full speed. It has a very tight turning circle, and if you manage the throttle and start out at forty knots, you can get round to less than a boat length and come out of the turn at 35 knots.
barchemagazine – Agosto-August 2021
All of that can be done in complete safety, and with everybody dry and in place, thanks to the correct location of the seats and the presence of a large number of grab handles in the right places. It has very obviously been fitted out for people who like spending long days at sea – the stern dinette, with its sun protection, is comfortable and can easily be transformed into a large sun area, as can the stern area, where an electrically operated folddown table again means it can be changed round quickly. This is a boat that has been able to bring together sportiness with living space and comfort and is a RIB that really surprised us, including below decks, with a comfortable double room and separate bathroom as well as the outside kitchen, complete with fridge, sink and cooking hob. The very positive aspect of this maxi RIB is having just the right areas so it can be used by a couple for several days, and a deck that can be used by a sizeable group of friends, which is typical in sporty RIBs, thanks to the large and comfortable cockpit which is very well protected by the highest tubes, which are in turn fitted with a further overlying section in fiberglass in the stern area, so you can spend time comfortably and safely throughout. In terms of construction, the materials that have been used to meet weight restrictions are vinyl ester resin with quadriaxial fabrics and finishes in neopentyl Gelcoat, while for the tubes that taper towards the bow with a maximum cross-section of 66.5 cm, a traditionally-cut neoprene fabric has been used. The boat is truly a GT that is worthy of the name, where performance and comfort come together onboard an inflatable that is very well finished and where every single component has been carefully selected.
COMPANIES
Si fa presto a dire WINCH 222
barchemagazine – Agosto-August 2021
HARKEN ITALY
When a winch is not just a winch Sofisticati oggetti di precisione, ma anche indistruttibili macchine per lavorare in mare. I winch Harken sono realizzati in Italia, in uno stabilimento all’avanguardia dove la parola d’ordine è innovazione They are sophisticated precision devices, but also indestructible machines to work at sea. Harken winches are made in Italy, in a very advanced facility where innovation is the name of the game by Lorenzo Acquaverde - photo by Andrea Muscatello
barchemagazine – Agosto-August 2021
223
COMPANIES DUE GRANDI VETRI. Uno tra il test-center e l’ufficio progettazione, l’altro a dividere l’area produzione e quella degli uffici. Anche la lunga sala riunioni “America’s Cup” non ha muri, ma pareti completamente vetrate. Una trasparenza che colpisce visitando gli 8.000 metri quadrati di Harken Italy a Limido Comasco, a mezz’ora d’auto da Milano. Un’azienda evidentemente orgogliosa di mostrare la sua anima, anzi la sua doppia anima: metalmeccanica e di alta orologeria. Tutti i winch e captive winch di Harken nascono infatti qui. Sono progettati e realizzati per essere robusti, affidabili e adatti a vivere in ambiente marino; ma, allo stesso tempo, sono precisi, sofisticati e leggeri. L’obiettivo è rispondere alle più svariate richieste del mercato dalle normali imbarcazioni da crociera, da famiglia o per il charter, fino agli scafi più performanti, per la Coppa America, la Vendée Globe, il circuito Maxi, i TP52 oltre alle piccole classi olimpiche. Harken Italy spazia dagli articoli realizzati in migliaia di unità, fino al più sofisticato pezzo custom fatto su misura per un singolo progetto. Trasparente, e appassionato, è anche Andrea Merello, Managing Director Harken Italy, quando parla di Harken: «La nostra identità internazionale ci dà una forza particolare. La sede principale di Harken è a Pewaukee, Wisconsin, nella zona dei Grandi Laghi. Noi siamo qui tra Como e Milano. Ci separano un Oceano e due culture diverse ma, in realtà, gli elementi in comune sono molti. Loro sono al centro della cosiddetta rusty belt, la “cintura della ruggine”, la zona a ridosso delle montagne, 224 ricca di corsi d’acqua, a nord delle grandi pianure. Patria delle più importanti manifatture meccaniche americane. Noi siamo al centro dell’equivalente italiano: quella lunga fascia di territorio tra Alpi e Pianura Padana, dal Piemonte al Veneto, che raccoglie il meglio della nostra tradizione nel progettare e realizzare qualsiasi meccanica». Da qui nasce, non a caso, una tradizione che mette al centro di
tutto il prodotto, tanto negli USA quanto in Italia. «La nostra forza è stata sempre quella di investire molto e costantemente in ricerca e sviluppo. La nostra reputazione ce la siamo creata grazie ai nostri prodotti. Non è stato sempre così. Nel 1987, quando Peter e Olaf Harken ebbero la visione di acquistare una piccola fabbrica di verricelli italiana, la Barbarossa allora di proprietà della famiglia Bassani, il mondo dei verricelli era dominato da altri brand, dagli inglesi prima di tutto. Ci siamo costruiti la nostra credibilità anno dopo anno, progettando e realizzando prodotti sempre più affidabili, leggeri, performanti», ci racconta Emanuele Cecchini, Commercial Director Harken Italy. Il mercato ha decisamente dimostrato di apprezzare questa politica, e ora Harken è il punto di riferimento nel campo dell’attrezzatura di coperta per le barche a vela e si sta spingendo anche in altri settori, come quello delle barche a motore, con il CLR Mooring Winch e anche verso quello industriale e professionale, non legato alla nautica da diporto. Se il prodotto è al centro di tutto, ne consegue che il cuore pulsante dell’azienda sia il luogo dove questo viene “inventato”, l’ufficio tecnico di Limido Comasco: un grande open space che pullula di ingegneri e dove una lunga vetrata mette ben in mostra il moderno e ipertecnologico centro prove. A guidare Harken Italy nella sua costante ricerca verso l’innovazione c’è sempre stata una forte propensione verso il test e l’attuale banco di lavoro è lungo 25 metri. Questo è in grado di simulare qualsiasi situazione critica e vedere come reagiscono i prodotti, anche quelli con grandi carichi di lavoro. L’obiettivo è prevenire possibili problemi che potrebbero verificarsi in mare o all’ormeggio, oltre ad essere sicuri dell’affidabilità e delle performance di ogni singolo pezzo che viene realizzato. Proprio ciò che nel tempo, in maniera sempre trasparente, ha costruito la credibilità di Harken agli occhi di armatori e cantieri.
barchemagazine – Agosto-August 2021
Andrea Merello.
«A Harken winch should never give up on you – it has to work hard in the toughest of environments, at sea».
«Un winch Harken non deve abbandonarti mai, deve lavorare duro nel più duro degli ambienti, quello marino».
HARKEN ITALY
Emanuele Cecchini.
Harken, vocazione internazionale
Harken è leader nella produzione e distribuzione di attrezzatura di coperta per barche a vela. Produce negli Stati Uniti e in Italia. Il suo quartiere principale è a Pewaukee, Wisconsin, mentre a Limido Comasco, vicino a Como, c’è lo stabilimento dove vengono progettati, testati e realizzati tutti i winch e captive Harken. La sua rete commerciale comprende la distribuzione in 48 paesi, con uffici del gruppo in Australia, Francia, Italia, Olanda, Nuova Zelanda, Polonia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti (Rhode Island, California e Florida).
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I NUMERI • 398 dipendenti nel mondo • 17.000 m2 stabilimento Harken USA • 8.000 m2 stabilimento Harken Italia • 2.350 prodotti standard in catalogo • Migliaia di prodotti custom (Grand Prix/Superyacht)
Harken, an international vocation
Harken is the leader in the production and distribution of deck equipment for sailing boats. It has production facilities in the United States and Italy. Its headquarters are at Pewaukee, Wisconsin, while Limido Comasco, close to Como, is home to the facility where all Harken’s winches and captive winches are designed, tested and made. Its sales network includes distribution in 48 countries, with group offices in Australia, France, Italy, the Netherlands, New Zealand, Sweden, the UK and the United States (Rhode Island, California and Florida). DATA ROOM • 398 employees around the world • 17,000 square metre facility at Harken USA • 8,000 square metres at Harken Italy • 2,350 standard products in the catalogue Thousands of customised products (Grand Prix/Superyachts)
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COMPANIES
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HARKEN ITALY
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CLR, Compatto Leggero Retrattile
Piace ai designer, ma anche ai comandanti e agli armatori. Dalla semplice idea di nascondere il winch da ormeggio sotto il filo della coperta, è nata una soluzione che sposa la possibilità di gestire le operazioni di tonneggio in banchina con facilità e in sicurezza, ad un’estetica che pulisce completamente il ponte di barche a vela e a motore. Il CLR Harken è disponibile sia nella versione elettrica sia idraulica per imbarcazioni da 10 a 110 metri di lunghezza, in sei taglie da 600 fino a 12.000 di MWL (Maximum Working Load). Tra le caratteristiche dell’intera gamma ci sono una notevole compattezza e leggerezza che semplificano molto l’installazione, anche quando lo spazio a disposizione non è molto. Il top a filo con il ponte può essere in alluminio, cromato o in acciaio, ma sono disponibili anche soluzioni customizzate per poterlo mimetizzare nella coperta. Per l’utilizzo di notte, infine, una serie di Led a scomparsa illuminano il verricello.
CLR, Compact, Light and Retractable
Designers like it, but so do captains and yacht owners. From the simple idea of hiding the mooring winch under deck level came a solution, which combines the possibility of handling warping at the quayside safely and easily with a look that leaves the decks of both sailing and powered boats completely clear. The Harken CLR is available both in an electrical and a hydraulic version for craft ranging from 10 to 110 metres long and in six sizes from 600 up to 12,000 MWL (Maximum Working Load). Amongst features that go across the entire range are notable compactness and lightness that make installation a great deal easier, including when there is little room available. The top that is flush with the deck can be in aluminium, chrome plating or steel, but there are also customised solutions to camouflage it on deck. And finally, for night-time usage, there are a series of foldaway LED lights which light up the winch.
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COMPANIES
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TWO LARGE WINDOWS. One between the test centre and the design office, the other dividing the production area from the office space. Even the long “America’s Cup” meeting room features glass instead of solid walls. This transparency strikes you when you visit the eight thousand square metres Harken Italy has at Limido Comasco, a half-hour drive from Milan. The company is clearly proud to show its soul, or what we could call its double soul: metalworking/mechanics and highend watchmaking. All of the winches and captive winches that Harken makes have their roots in this approach. They are designed and manufactured to be tough, dependable and to exist in a marine environment; but, at the same time, they are precise, sophisticated and light. The aim is to respond to the wide range of demand from the market, from normal cruisers for family use or charter boats, right up to the highest-performing craft, used for America’s Cup or the Vendée Globe, the Maxi circuit, TP52s as well as small Olympic classes. Harken Italy has production runs going into the thousands for some of its range, while also making extremely sophisticated custommade pieces for individual projects. Passion and openness also characterise Andrea Merello, the Managing Director of Harken Italy, when he talks about the company: «Our international identity gives us a special strength. Headquarters are at Pewaukee, Wisconsin, in the Great Lakes area.
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HARKEN ITALY
I Captive Winch, potenti e invisibili
I Captive sono dei sistemi di avvolgimento e rilascio delle cime ad alto carico che trovano posto sottocoperta. Nascono per grandi yacht a vela, hanno il vantaggio di gestire in maniera sicura alti carichi, di essere “invisibili” e di lavorare in entrambe le direzioni. I winch di coperta tradizionali sono infatti pensati solo per cazzare e tesare le manovre. L’azienda ha iniziato a produrre questi sistemi circa dieci anni fa ed è partita con una prima gamma di prodotti, macchine fino alle 18 tonnellate di carico, per barche fino a 50 metri di lunghezza. Il secondo passaggio, iniziato nel 2014, è stato operare su un range di lavoro decisamente più alto, fino alle 70 tonnellate di carico e su nuove applicazioni a bordo anche del naviglio commerciale.
Captive Winches, strong and invisible
Captive winches are winding and release systems for heavily laden lines that are stored under the deck. They have been created for large sailing yachts, and have the advantage of dealing with heavy loads, staying out of sight and working in both directions. Traditional deck winches have actually only been designed to haul up and keep the rigging tight. The company started to produce these systems around ten years ago and started with the first range of products, machines that handled loads of up to eighteen tonnes, for boats of up to fifty metres. The second step, which began in 2014, was to start working on a much larger load range, of up to 70 tonnes, and on new onboard applications for commercial shipping.
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COMPANIES
Non solo barche, Harken Industrial
Dal 2015 Harken ha ufficialmente lanciato anche la sua divisione Industrial. Il Dna è sempre lo stesso: elaborare sistemi efficienti e sicuri di sollevamento e trazione con funi. Scompaiono però le barche da diporto e arrivano impianti industriali e civili, il mondo dell’arborismo, i sistemi di soccorso a terra e in quota, che utilizzano winch, pulegge, sistemi di carrelli e rotaie (linee vita), punti di ancoraggio e prodotti per la risalita e discesa controllata su fune. Harken Industrial sviluppa poi numerose soluzioni custom ed è presente anche nel mondo marino professionale.
Now we are between Como and Milan. An ocean and different cultures divide us, but we actually have a lot of things in common. They are in the middle of the so-called rust belt, close to the mountains, with lots of flowing water, north of the great prairies. It is the homeland of the most important American industrial output. We are at the centre of Italy’s equivalent: that long strip of land between the Alps and the Padana Plain, from Piedmont to the Veneto, which brings together the best of our tradition in designing and building all kinds of machinery». This has given rise to a deliberate tradition that focuses everything on the product, both in the US and in 230 Italy. «Our strength has always been in continually investing a lot in research and development. We have built our reputation on our products.
Harken Industrial: not just boats
Harken official launched its industrial division in 2015. The DNA is still the same: creating efficient and safe systems to use cables for raising and pulling. But there are no yachts, and instead, there are industrial and civil systems, the world of tree climbing, the systems to save people on the ground and at altitude which use winches, pulleys, cart and roller systems (lifelines), anchor points for a controlled ascent or descent on cables. And then Harken Industrial has also developed many customised solutions and is also present in the marine professional sector.
Things weren’t always like this. In 1987, when Peter and Olaf Harken had the vision of acquiring Barbarossa, a small Italian winch factory then owned by the Bassani family, the world of winches was dominated by other brands, especially British ones. We built up our credibility, year after year, by designing and manufacturing products that were increasingly reliable, light and high performance», says Emanuele Cecchini, Commercial Director at Harken Italy. The market has definitely shown it appreciates this approach, and Harken is now the point of reference in the field of deck equipment for sailing boats, and is also making progress in other fields such as powered boats with the CLR mooring winch, and also towards industrial and professional uses rather than yachting.
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Since everything is focussed on the product, the beating heart of a company is the place where the products are designed, the technical department at Limido Comasco: it is a large open space office, which swarms with engineers and where a long window showcases the modern and hypertechnological testing centre. The driving force behind Harken Italy in its continual research and innovation has always been a strong propensity for testing, and their workbench is now 25 metres long. This can produce simulations of any critical situation and see how the products react to them, including those which are load-bearing. The aim is to prevent possible problems that could occur at sea or when mooring, as well as being sure of the reliability of every single part that is made. And it is precisely that which, over time, has built Harken’s credibility in the eyes of owners and yards.
«La propensione al test sperimentale è sempre stata alla base di Harken. Questo ha permesso all’azienda di poter prevenire qualsiasi problema, prima che si verifichi in mare. Ed è sull’affidabilità e sulle performance che Harken ha costruito la sua fama nel tempo». «The desire to carry out experimental tests has always been fundamental to Harken. That has meant that the firm has been able to detect any kind of problem before it occurs at sea. And it is on reliability and performance that Harken has built its reputation over time».
SHIPYARDS
SHIPYARDS
Salviamo la STORIA
Preserving HISTORY 232
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ALFAMARINE
Alfamarine è un punto di riferimento per refit e assistenza tecnica sul Tirreno ed è anche a fianco del Gruppo Ferretti per i servizi post vendita dei marchi Itama, Pershing e Custom Line Alfamarine is a point of reference for refits and technical assistance in the Tyrrhenian and it also works alongside the Ferretti Group providing after-sales service for the Itama, Pershing and Custom Line brands by Angelo Colombo
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SHIPYARDS
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ALFAMARINE HA PRODOTTO PIÙ DI 200 YACHT DI PREGIO DA 47 A 140 PIEDI FINO AL 2015. Poi i mutamenti del mercato hanno fatto prevalere l’interesse per le attività di supporto tecnico e refit oggi portate avanti dalla seconda generazione della famiglia che vede al vertice Andrea Fazioli, anche se suo padre Marcello, fondatore del cantiere nel 1955, continua a supportare le attività quotidiane con la sua grande esperienza. L’ultimo importante refit che abbiamo avuto modo di apprezzare riguarda un Baglietto 20m riportato al suo originale splendore ma con contenuti tecnici aggiornati che, sebbene ben celati per non snaturare l’estetica di una barca classica, la rendono un’unità pronta ad affrontare lunghe crociere. Ci siamo fatti raccontare da Andrea perché il cantiere ha cessato la produzione propria di barche per passare al refit. «La capacità di ottimizzazione dei
costi dei grandi gruppi e la loro capacità di produrre ad altissimo livello sia tecnico sia estetico, ci hanno fatto perdere competitività. Oggi le imbarcazioni sono talmente evolute dal punto di vista tecnologico, che l’aspetto artigianale della produzione ha perso un po’ di senso. Per questo abbiamo voluto trasferire le nostre maestranze artigianali nel refit, settore dove queste rappresentano il punto fondamentale per la buona riuscita del lavoro». L’inizio di questa nuova attività avvenne tra il 2008 e 2009, da un contatto avuto con il Gruppo Ferretti che incaricò Alfamarine di svolgere i servizi tecnici sulle barche usate del Gruppo. Poi da qui divenne service ufficiale per i brand Pershing, Itama e Custom Line anche per le barche nuove in consegna. Oggi Alfamarine è il cantiere che nell’area tirrenica garantisce assistenza tecnica ai tre marchi del Gruppo forlivese e Andrea Fazioli in proposito ha
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detto: «Siamo riconosciuti come un centro di eccellenza, inoltre nell’area siamo gli unici ad avere una cabina di verniciatura lunga 25 metri con a fianco un’altra più piccola, dedicata ai componenti. Come già detto siamo service ufficiale del Gruppo Ferretti e devo dire che per noi è motivo di grande soddisfazione, perché sono barche molto curate dal punto di vista costruttivo». Anche il lavoro fatto sul Baglietto ha dato molte soddisfazioni. È stato un lavoro diverso, molto più intenso. Il primo approccio con l’armatore è avvenuto perché voleva riverniciare lo scafo. «Dopo l’ammodernamento dello scafo, l’armatore ha voluto affidarcela nuovamente per rifare tutta l’opera viva e diverse parti della coperta e della sovrastruttura, oltre ai motori con tutti gli impianti ad eccezione di quello elettrico. Un lavoro molto importante, perché siamo riusciti a gestirlo con l’obiettivo di ottenere da una barca del 1975
ALFAMARINE
«Our facilities have 3,000 square metres of covered area with heights that mean we can even work on very substantial boats. We have a special crane for yachts of up to thirty tonnes, and a ramp for boats of up to 27 metres».
«Il nostro cantiere si sviluppa su 3.000 m2 coperti con altezze che ci permettono di lavorare anche su barche molto importanti. Abbiamo una gru dedicata a yacht fino a 30 tonnellate e poi uno scivolo per barche fino a 27 metri». Andrea Fazioli
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Andrea Fazioli.
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SHIPYARDS uno yacht a ore zero, perfetto. Ora abbiamo anche un Alalunga di 18 metri sul quale lavorare e ne siamo molto entusiasti, personalmente ho sempre amato quella barca e lavorarci è un piacere. Abbiamo consegnato da poco diversi Pershing, un 70, un 82, un 7x e un 8x, abbiamo una Navetta 33 di cui stiamo seguendo la consegna, insomma, siamo molto attivi e contenti di come stanno andando le cose». Il lavoro che il cantiere ha fatto sul Baglietto 20 metri ha riguardato la sostituzione di molti pannelli della sovrastruttura, il trattamento dei legni completo su tutta la barca, la sostituzione dei motori, che significa anche linea d’asse ridimensionata, l’impianto idrico, l’impianto delle sentine e il generatore, ma in Alfamarine sapevano bene come gestire ogni passaggio grazie all’esperienza che Marcello Fazioli ha trasmesso al figlio. A questo proposito ricorda Andrea: «Le prime barche che mio padre ha costruito erano in legno e io seguivo le attività sui progetti di Levi per Agnelli e Aga Khan, frequentavo il cantiere mentre lavorava sul Barbarina di Agusta, Idalgo di Olivetti e il C50 dell’Avvocato (Gianni Agnelli n.d.r.) e tante altre barche divenute poi famose, ma tutte in legno. Per me lavorare su barche come Baglietto o Alalunga è un piacere, anche quando, come nel caso di questo ultimo lavoro, dobbiamo rifare davvero ogni cosa». Parlando in generale dei lavori sin qui eseguiti, Andrea Fazioli ha aggiunto: «Da quando ci siamo dedicati esclusivamente ai servizi di assistenza tecnica e refit abbiamo eseguito numerosi lavori su 236 barche datate e nuove, in alcuni casi abbiamo modificato gli interni, in altri abbiamo rifatto la coperta in sottovuoto, in teak, gli impianti e gli allestimenti, la verniciatura e lavori che hanno permesso a un prodotto standard di adattarsi perfettamente al suo armatore. Abbiamo anche quattro 78 piedi prodotti da noi che gli armatori ci affidano per il mantenimento, oltre ad altri nostri scafi più piccoli ai quali forniamo assistenza tecnica e aggiornamenti. Dopotutto, il cantiere Alfamarine ha prodotto circa 220 unità». Il cantiere Alfamarine oltre alle strutture coperte, alla possibilità di alare e varare sui suoi piazzali e alle maestranze di grande esperienza, vanta una posizione favorevole garantita dalla vicinanza dell’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino a soli cinque minuti di auto, che permette agli armatori di seguire i lavori sulle imbarcazioni anche quando, come nel caso dell’armatore del Baglietto 20m appena ultimato, dimorano in città lontane.
«We carry out a lot of research into materials because from that we design perfect solutions to ensure that the structural and aesthetic qualities of the older boats, such as this Baglietto, are restored as they were before, and often even improved».
ALFAMARINE HAD PRODUCED OVER 200 FIRSTCLASS YACHTS FROM 47 TO 140 FEET UP TO 2015. At that point the changes in the market made the focus on technical support and refit work prevail, and this is what is now being pursued by the second generation, with Andrea Fazioli in charge, even though his father Marcello (who founded the yard in 1955), continues to support the daily work schedule with his great experience. The latest important refit that we have had the chance to appreciate involves a twenty-metre Baglietto which has had its original splendour restored, but with updated technical aspects which, even though they are carefully hidden away so as not to disturb the look of a classic boat, make it capable of handling long cruises. We asked Andrea to tell us why the yard had stopped making boats and instead taken up refitting. «The large groups can optimise costs and produce at a high level from both a technical and an aesthetic point of view, and so we became less competitive. Nowadays the boats are so evolved technologically that the artisan aspect of production has lost a bit of sense. That is why we wanted to transfer our craftsmanship and skill to refitting, which is a sector where these things are fundamental to doing the job well». This new activity began between 2008 and 2009, thanks to a contact with the Ferretti Group, which entrusted Alfamarine with carrying out technical services on the firm’s used boats. And from there it became the official service for the Pershing, Itama and Custom Line brands, and also for new boats being delivered. Alfamarine is currently the yard in the Tyrrhenian area which provides technical assistance to the three brands of the Forlì-based group, and concerning this, Andrea Fazioli said: «We are recognised as being a centre of excellence, and in the area we are the only ones to have a 25-metre paint booth with another smaller one alongside for the components. As I said earlier, we are the official service providers for the Ferretti Group and I have to say that it is a cause of great satisfaction for us, because they are boats that are very carefully made». And they were very pleased with the work done on the Baglietto. It was a different kind of job, a lot more intense. The first contact with the owner came about because he wanted to repaint the hull. «After modernising the hull, the owner wanted to entrust us with the boat again to redo the entire hull and various parts of the deck and the superstructure, as
«Svolgiamo molta attività di ricerca sui materiali, perché da questa derivano soluzioni ideali per garantire il ripristino, e spesso il miglioramento, delle qualità strutturali ed estetiche delle barche più datate, come questo Baglietto».
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ALFAMARINE
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SHIPYARDS
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SCHEDA TECNICA TECHNICAL DETAILS Cantiere produttore: Baglietto • Tipo imbarcazione: Cruiser planante Fly • Lunghezza f.t. 20,10m • Larghezza massima 5,20m • Pescaggio 1,50m • Materiale costruzione scafo e sovrastrutture: compensato marino • Progettista: Alberto Pinto • Anno di costruzione: 1975 • Principali lavori svolti: sostituzione motori, impianto trasmissione, generatore, basamenti impianti; sostituzione numerosi pannelli della sovrastruttura, consolidamento strutturale scafo, pannelli scafo, consolidamento specchio di poppa, trattamento superfici generali con materiali di riempimento, primer e verniciatura generale.
Builder: Baglietto • Type of boat: planning Cruiser with Fly • LOA 20.10m • Maximum beam 5.20m • Draft 1,50m • Building material for hull and superstructure: marine plywood • Designer: Alberto Pinto • Year: 1975 • Main works carried out: replacement of engines, transmission system, generator, plant bases; replacement of numerous superstructure panels, structural consolidation of the hull, hull panels, transom consolidation, general surface treatment with filler materials, primer and general painting.
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well as the engines and all of the onboard facilities except for the electricity. That was a very big job because we managed to handle it to get a perfect, freshly constructed yacht out of one from 1975. And now we also have an 18-metre Alalunga on which to work and we are very excited by it. Personally, I have always loved that boat and working on one is a pleasure. Not long ago we delivered various Pershings, a 70, an 82, a 7x and an 8x, and we have a Navetta 33 that we are about to deliver. So basically, we are very active and happy about how things are going». The work that the yard has done on the twentymetre Baglietto involved replacing a lot of the superstructure panels, complete wood treatment throughout the boat, replacing the engines – which also means an enlarged propeller shaft – the water system, and the generator. But at Alfamarine they easily knew how to handle every step thanks to the experience that Marcello Fazioli passed on to his son. About that, Andrea recalls: «The first boats that my father built were made of wood. I followed the work done on Levi’s designs for Agnelli and Aga Khan, and I used to go to the yard while he was working on Agusta’s Barbarina, Olivetti’s Idalgo and the C50 for the “Avvocato” (Gianni Agnelli, editor’s note), and many other boats that later became famous, but all of them in wood. It is a pleasure for me to work on boats like Baglietto or Alalunga, even when as in the case of the latter, we have to really re-do every single thing». Talking in general about the work that has been carried out so far, Andrea Fazioli added: «Since we dedicated ourselves entirely to technical assistance services and refits, we have done a large number of jobs on boats, both older and new, and in some cases we have modified the interiors while in others we have redone the deck using vacuum techniques, in teak, the onboard systems and the fittings, the paintwork and jobs that made it possible to perfectly adopt a standard product to its owner. We also have four 78-footers that we made, and which the owners entrust to us for maintenance, as well as our other, smaller boats for which we provide technical assistance and modernisation. After all, the Alfamarine yard did produce around 220 boats». In addition to the covered facilities, the option of hauling in and launching in the yard area and the very experienced shipwrights, the Alfamarine yard can boast a favourable location ensured by its proximity to Rome Fiumicino. Just five minutes away by car, the international airport means that owners can follow work on their boats even when, as in the case of the owner of the recently completed twenty-metre Baglietto, they live in cities that are a long way off. Lavorare il legno con sapiente artigianalità richiede esperienza e strutture adeguate, Alfamarine dispone di tutto questo a cui aggiunge competenze da costruttore e le attività di centro di assistenza tecnica del Gruppo Ferretti.
Working wood with skilled craftsmanship calls for experience and the right facilities. Alfamarine has all of that and can add to it the skills of a constructor and the work of the technical assistance centre at the Ferretti Group.
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ABBATE BRUNO PRIMATIST G50
CRANCHI ZAFFIRO 28
Anno 2002, m.21.90, Man 2x1300 hp, bow thruster, aria cond., full optional, 4 cabine. € 470.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it
anno 2005 visibile in Sardegna. Refit completo nel 2019. 2x850HP Seatek 850 Plus in linea d’asse con ore di moto 20, riportate a zero a seguito del refit. € 219.000
2005, Lago Maggiore. Usato solo lago, motori 2X 225 Hp Volvo Penta 4,3 GXi V6 Benzina. € 55.000
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BROKERAGE SECTION
BLUE MOON Builder Feadship, Designer De Voogt, Year Built 2005, Length 60.35 M, Beam 10.97 M, Draft 3.35 M, Gross Tonnage 1102 Ton, Guests 12, Crew 13, Construction Steel, Cruising Speed 13knots, Asking Price € 43,900,000
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Northrop & Johnson
www.northropandjohnson.com
VISMARA V62 MILLS
HALLBERG RASSY 64
2016: leasing in corso, scafo carbonio, boma avvolgibile, 3 cabine più cabina equipaggio, garage tender e spiaggetta di poppa idraulica. € 1.100.000 Iva assolta. Toscana.
2012: due cabine più equipaggio, randa, fiocco, trinchetta avvolgibili, passerella e spiaggetta di poppa idrauliche, dissalatore, generatore. Toscana. € 1.500.000 Ex VAT
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Grabau International
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Grabau International
3337489281, michele@grabauinternational.com
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ISA 120’
PHILMX
Year 2005, LOA 120’ 0”, Beam 27’ 0”, Engine MTU, City Miami, Price USD 4,250,000
Length O.A. 43,25m, Beam 8.60m, Draft (full load) 2,50m, Speed: cruising 13 kn - Max 16 kn, Asking Price € 9,900,000 – (excl. VAT)
u Florida Yachts International sales@fyiyachts.com www.floridayachtsinternational.com
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BLACK ORANGE
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BROKERAGE SECTION
ISA 500 Length 49.99 m, Beam 9.07m, Draft 2.65m, Tonnage 498 Accommodation: 6 Cabins Engines 2 x CAT 3512 V12 1230hp Stabilizers: NAIAD Zero Speed Cruising Speed: 14 Knots - Max Speed: 16 Knots MCA: MCA Compliant. Asking Price € 17.500.000 EX VAT
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Infinite Yachts
+33 6 15 25 83 63 gt@infiniteyachts.com
WATER MAIDEN
RIVA CORSARO 100
Year: 2008, LOA: 13.90 m Beam: 3.60 m, Draft: 2.80 m Flag: UK, Location: Spain, Asking Price: € 175,000
Year 2018, LOA 29.85 m, Guest Cabins 5, Beam 6.70 m, Engines 2xMTU 2638hp, Heads 6, Max Speed 28 kn. Asking Price € 8,200,000 VAT Paid
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Bernard Gallay
Idea Yachting Limited
+33 467 66 39 93 info@bernard-gallay.com, www.bernard-gallay.com
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VESPER
TRAWLER 20 M
Year 2014, LOA 29.65 m Beam 6.79 m, Cruising Speed 12 Knots, Main Engine 2 X 1900 hp Caterpillar C32, Asking price € 2,490,000
Year 2009, LOA 20.00 m, Beam 6.30 m, Draft 2.5 m Main Engine 2 X Scania 450 hp Max Speed 12 knots Asking price - € 1,350,000
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+377 99901094 +33 640623795, info@ideayachting.com
YMB Yachting Ltd
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AB YACHTS 100
DIANO 24
Year 2016. Engines: MAN V-12 3 x 1900 HP– 730 hours. Boat in excellent conditions. LOA: 30.50 m (100.07 ft) BEAM: 6.80 m (22.31 ft). Price € 4.980.000 u Giorgio Dalla Pietà –
Year 2007 2 MAN V12 1360HP Boat in good condition. LOA: 24,50 mt (80,38 ft) BEAM: 6,00 mt (19,68 ft) Price € 590.000 u Giorgio Dalla Pietà –
Archipelago
Archipelago
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BENETTI 105 T
Colombo Alldays 39
YEAR: 2012 - Refitting 2019 Boat very well equipped and maintained. Powered 2 X CAT 1000 hp PRICE: € 4.900.000 Vat paid
COLOMBO CAMBRIDGE 44
2011, revisionato completamente. Motori: 2 volvo IPS 500 , ore moto 300 circa , Joystick di manovra, Aria Condizionata, Teak in coperta, Pilota automatico, Chart Plotter 7012, allestimento pozzetto cruiser. Richiesta € 275.000 + iva u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it
2001, showroom Como. Unico proprietario, ben tenuta. Due cabine e un bagno. 2x450 HP Cummins in linea d’asse con solo 450 ore. € 95.000
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DALLA PIETÀ DP 72’ HT Year 2008. 2 Caterpillar x 1675 HP– 750 hours. LOA: 23,02 mt (75,50 ft), BEAM: 5,81 mt (19,06 ft). Price € 950.000 u Giorgio Dalla Pietà –
Archipelago
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Valbroker
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SAF_
BROKERAGE SECTION
ASYA HEESEN Year 2015, Length 47m, Beam 8,85m, Draft 2,55m, No. of Guests 12, No. of Cabins 5, Maximum speed 15, Engines 2 MTU (8V 4000 M63), Fuel Capacity 60,000l New Asking Price: € 21,900,000 (VAT unpaid)
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SAF_Layout 1 30/01/20 09:10 Pagina 1
DALLA PIETÀ 58 HT
DALLA PIETÀ 72 HT
M/Y MINA - BENETTI
Del 2006, 18,67 mt. x 5,00, 2x1100 Man, ore moto 800, velocità 30 kt. crociera 35 di massima, gruppo da 13 KW, aria condizionata, perfetta in ogni sua parte meccanica, elettrica, idraulica. Prezzo € 380.000.
Del 2012, 23,02 mt. per 5,81, ore moto 450, 2x1650 Cat, velocità crociera 27Kt max 33Kt, versione 3 cabine, 4 bagni imbarcazione come nuova, tenuta al coperto di inverno e da due marinai in estate. Prezzo € 1.300.000.
Year: 2010, Refit in 2017 LOA: 36.58m (120ft), 12 guests in 5 cabins. Price: € 7,450,000 VAT paid.
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Fabio 338.4531398
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RIVA DOMINO 88 SUPER
FIFTY FIFTY
TOFINOU 16 N°4
Year 2016, LOA 26.82 m, Beam 6.27 m, Engines 2xMTU 2638hp, Beam 6.27 m, Heads 4, Max Speed 38kn, Asking Price € 4,300,000 ex VAT
Architect: German Frers Model: CNB 76, Year: 1991, LOA: 23,16 m, Beam: 6,00 m, Draft: 3,20 m, Asking Price: € 750,000
Year: 2021, LOA: 15.9 m Beam: 4.3 m, Draft: 2.7 m, Asking Price : 750,000 EUR - Ex VAT
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Idea Yachting Limited
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CERRI 102
TANSU
Length 31.10m, Beam 7.25m, Draft 1.80m. Accommodation: 5 Cabins. Engines 2 x MTU 6V 2000 M93 4868hp – Cruising Speed: 28 Knots. € 2.190.000 EX VAT
Year 2009, Fully reffitted in 2018, LOA 20.00 m, Beam 6.30 m, Draft 2.5 m, Main Engine 2 X Scania 450 hp, Max Speed 12 knots, Asking price € 1,350,000
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Infinite Yachts
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AFRICAN CAT
WONDERLAND
Builder Overmarine-Mangusta, Year Built 2007, Length 39.62 M, Beam 7.62 M, Guests 12, Crew 8 Construction Fiberglass Cruising Speed 25knots. Asking Price € 5,500,000
Year Built 1997, Length 37.21 M, Beam 7.92 M, Draft 1.83 M, Gross Tonnage 280 Ton, Guests 8, Crew 6, Cruising speed 11Knots. Asking Price $ 7,950,000
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BROKERAGE SECTION
Imoca 60
FERRETTI 592
SUNSEEKER PREDATOR 64
FERRETTI 57’
SUNSEEKER 68’
AKHIR 25S - C. DI PISA
Year: 2007 | Refit: 2019 LOA: 18.28 m, Beam: 5.50 m Draft: 4.50 m, Flag: French Location: Saint-Brieuc, France Asking Price: € 895 000
Year 2009, LOA 18.33 m, Guest Cabins 3, Cruising Speed 28 kn, Location South of France, Beam 5.25 m, Engines 2xMAN 1100hp Heads 3, Max Speed 32 kn, Hull Material GRP, Asking Price € 580,000 ex VAT
Year 2009, LOA 20.10 m, Beam 4.85 m, Guest Cabins 3, Cruising Speed 24 kn, Location South of France, Engines 2xMAN 1200hp Heads 3, Max Speed 32 kn Hull Material GRP. Asking Price € 775,000 VAT Paid
Year 2011, LOA 57’ 0”, Beam 15’ 0”, Engine MAN 900 CV, City Miami, Price USD 999,999
Year 2015, LOA 71’ 2”, Beam 16’ 9”, Heads: 3, Cabins: 3, Engine MTU 1350, City Miami, Price 1,299,000 USD
Year-Refit 1989-2009, Beam 4.60 m, Guest Cabins 3, Location Tuscany, Italy, Cruising Speed 20 kn, LOA 24.00 m, Engines 2xMTU 1521hp, Crew Cabin 1, Hull Material Wood, Max Speed 23 kn, Asking Price € 450,000 VAT PAID
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HALKIN - MANGUSTA 72
BLACK LEGEND S - MYLIUS
Builder: Overmarine Year: 1999, LOA: 21.56 m, Beam: 5.56 m, Draft: 1.15 m Flag: Italy, Location: Alassio, Italy. New Asking Price: € 430 000.
Architect: Alberto Simione Year: 2013 | Refit: 2018 LOA: 18,23 m, Beam: 4,80 m, Draft: 3,57 m, Flag: Malta Asking Price: € 1,200,000
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Bernard Gallay
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GOLDEN HORN 42 M
MY TOY MANGUSTA
Year: 2007, L.O.A 41.4 m, Beam 8 Draft 2.65 m, Displacement 365 tons, Gross Tonnage 442 GT, Range 5,000 NM. Asking price: € 7,500,000
Year Built 2018, Length 25.1 M Beam 5.79 M, Draft 1.52 M Gross Tonnage 83 Ton Guests 7, Crew 3 Cruising Speed 40Knots, Asking Price € 2,800,000
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CANTIERI DI SARNICO Spider Special Edition 2x 480 Yanmar-ZF POD DRIVE con circa 500 ore moto, eccellenti condizioni. Richiesta € 279.000 - Iva assolta.
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VAN DAM NORDIA PC 70 2017, usata con cura, scafo e strutture in alluminio, ponte in teak, aria condizionata, generatore 17kw, mogtore Volvo 265hp, elettronica raymarine, vele Doyle. € 1.700.000 + IVA.
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Year 2005. Engines: Man V10 2 X 1100 HP - 1516 hours. Full optional. Bow Master cabin with private bathroom and shower box. HL: 19,10 mt, Beam: 4,70 mt, Price € 330.000. u Giorgio Dalla Pietà –
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Cantieri di Sarnico Spider Anno 2008; 13,40 mt; 2x435 hp Volvo Penta; ore moto 755 ca; ottime condizioni; Visibile Sud Tirreno; Prezzo di richiesta € 235.000 iva pagata (+ comm.). u Yacht Service Rapallo +393358263146, commerciale@yachtservicerapallo.it
GIANETTI STAR 64 2011, € 630.000 Tax not paid. Twin Yanmar 100hp engines with GORI folding propellers. 2.60m draft keel. 3-bladed folding prop. 4 cabins 3 heads layout. Electric winches. Electric furling jib.
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HIGH SPIRIT
MANGUSTA 108’
Length 37.30m, Beam 7.50m, Draft 2.30m, Gross Tonnage 245, Year/Refit 2007/2018, Staterooms 5, Guests 12, AskingPrice $7,537,808
Year 2002, LOA 108’ 0”, Beam 23’ 0”, Cruising Speed 25 Kn, Engine MTU 4000 M90, City Miami, Price 2,995,000 USD
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250
RIZZARDI CR 63 TOPLINE HT
COBALT 343
FGI YACHT GROUP
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BLACK PEPPER
BIG JOY
Length 24.34 M, Beam 5.18 M Draft 2.13 M, Gross Tonnage 104 Ton, Guests 9, Crew 3, Year Built 1975, Construction Steel Cruising Speed 10Knots. Asking Price € 850,000
Year Built 2018, Length 27.18 M, Beam 7.32 M, Draft 1.22 M, Gross Tonnage 140 Ton, Guests 8, Crew 2, Builder Custom Designer Karatas Yacht Design. Cruising Speed 12. Asking Price € 4,950,000
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Northrop & Johnson
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M/Y MINA
40.4m, 2009 build, Maltese Commercial, Su Marine, Tanju Kalaycioglu design, 5 cabin 10 guest capacity. Asking Price € 3,000,000 u Sofi Yacht
Year: 2010, LOA: 36.6m, Beam: 8.18m, Min Draft: 2.11m, Range: 3,500Miles, Staterooms: 5. Asking price: € 7,450,000 VAT PAID u Black Orange Yachts
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HYLAS H60
VISMARA C57 CATAMARAN
2018 (2019 launched), from US$ 1,700,000 ex Vat, available for inspection East Coast USA. Designed by German Frers.
2009, € 695.000 Tax paid, performance cruising catamaran with evergreen characteristics and high technologies.
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SEA ENGINEERING BLUE ICE 380 2012, Liguria. Due cabine e un bagno, 2x300 HP Volvo Penta D4 diesel common rail con 200 ore di moto. € 139.000
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MIG 38
Year: 2013. Elegant and comfortable super yacht 5 cabins, 5 toilets Powered 2 x MAN 1400 hp PRICE: € 5.900.000
Anno 2010, mt.12,50, 2 X D-4 300 hp diesel P.P., ore moto 510 ca, buone condizioni, 2 cabine, 1 bagno, elica di prua, passerella idraulica. € 110.000 iva assolta.
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DIANO 22 S
Anno 2007, m.23.95, Man 2x1360 hp, bow & sternthruster, aria cond., full optional, 4 cabine. € 650.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it
Anno 2007, m.19,00, Mtu 2x1100 hp, ore 980, aria cond., bowthruster, 3 cabine + crew, eccellenti condizioni. € 600.000. u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it
Anno 1998, m.23.95, Cat 2x1360 hp, ore 1600, stern+bowthruster, aria cond., dissalatore, tre cabine + crew. € 340.000 u FLORIO YACHT tel. +39 0184 532626 www.florioyacht.it, info@florioyacht.it
BENETTI 40’ COUGAR Offshore
PERSHING 76
CUSTOM LINE NAVETTA 30
Year 1990. Engines 2009: Caterpillar C7 DITA 2 x 471 HP Completely refitted in 2009. LOA: 12,12 mt (39,76 ft) BEAM: 2,89 mt (9,48 ft) Price € 85.000 u Giorgio Dalla Pietà Cell +39 333 7886745 info@archipelagodp.it, www.archipelagodp.it
Year: 2003. Boat subjected to a full refit, currently in progress, for a total amount of € 400,000. Detailed list of works available PRICE: € 1.050.000 Vat paid Trade-ins are considered
Year: 2003. Nice yacht subjected a refitting on 2016 with a full painting of all internal furniture in white lacquered PRICE: € 2.900.000 Vat paid
SOLARIS ONE 48
C&C 51.8
EVOMARINE DOUVILLE 76’
Year 1987. LOA: m 14,60 - Beam: m 4,19 - Max draft: m 2,50 Price: € 90.000
Year: 1984. LOA: m 15,75 - Beam: m 4,75 - Max draft: m 3,40 - Price € 120.000
Year 2006. 2x1675 Hp CAT C32 - LOA: m 17,71 - Beam: m 5,52 Price:€ 639.000.
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Inmar snc
329.0907407 - 348.1250078 info.inmar@gmail.com www.inmar.it
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CMM Yacht Service
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barchemagazine – Agosto-August 2021
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SEE YOU IN GENOA st
16 - 21 September 2021
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