Sofà #19

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A fianco: Michelangelo Pistoletto, Autoritratto di stelle 01, 1973 Sopra: Due donne nude che ballano, 1964 A pagina 34: L’Etrusco, 1976, foto V. Dahmen A pagina 33: l’artista in posa davanti alla sua Venere degli stracci in uno scatto del 2011

«La sintesi è una società dove l’artista non sia più separato da questa ma porti a tutti la possibilità di partecipare a una grande opera comune che chiamo appunto Terzo paradiso». In questo progetto, nell’ottica di una trasformazione responsabile della società, c’è la Città dell’arte a Biella, epicentro della sua attività di educatore e di attivatore sociale. Di che si tratta? «Il concetto di educazione è al centro ma educare non vuol dire impartire regole preimposte, quanto favorire la capacità inventiva e creativa sul piano della libertà e della responsabilità. La Città dell’arte si suddivide in tanti nuclei che abbiamo chiamato uffizi, ognuno dei quali è legato a un ambito specifico della vita comune, dall’economia alla politica, alla comunicazione, alla produzione, alla spiritualità e al lavoro. Per esempio c’è l’uffizio architettura per la ricerca di progetti ecosostenibili, portati dall’idealità alla pratica. L’uffizio

L’ARTISTA Dagli specchi al paradiso Michelangelo Pistoletto nasce a Biella il 25 giugno 1933. Dal 1947 al ‘58 lavora come apprendista nella bottega del padre restauratore di quadri e frequenta la scuola di grafica pubblicitaria di Armando Testa. Già in quegli anni è attivo nel campo della pittura con gli autoritratti. Nei primi anni ‘60 realizza i quadri specchianti che includono nell’opera lo spettatore e rappresentano la volontà di immortalare la terza dimensione, lo spazio e il tempo. Tra il 1965 e il 1966 produce i lavori intitolati Oggetti in meno, basilari per la nascita dell’arte povera. Negli anni ‘90 apre a Biella Città dell’arte-fondazione Pistoletto, in un’ex fabbrica, per una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 il suo ultimo ciclo di lavori, Terzo paradiso. Info: www.pistoletto.it.

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politico ha creato Love difference per una politica intermediterranea, per far sì che, a partire dal Mediterraneo, l’arte diventi motore di incontro tra associazioni e possibilità di sviluppo sociale e culturale. Sul piano dell’ecologia abbiamo sviluppato il manifesto per la sostenibilità della moda italiana, con una grande performance in piazza del Duomo a Milano. Ecco, l’arte giunge così sempre più nel tessuto della vita sociale». Come intellettuale, la sua visione è assai distante da chi si chiude in una torre d’avorio: crede fermamente che l’artista debba essere presente, intervenire, costituire un punto di riferimento della società e del tempo in cui vive. «Sì, perché l’artista è il rappresentante attivo del fenomeno che sta alla base della società: la creatività. Gli esseri umani sono diversi da ogni altro elemento della natura per la loro capacità di creare qualcosa che non c’è ancora. L’arte è questo elemento di passaggio dal


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