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Periodico promosso dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine - Giovinazzo - Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997 - Spedizione in A.P. 70% Filiale di Bari

Anno XVIII N. 12 Dicembre 2014 Euro 2,00


Nuove Aperture a Giovinazzo:


Editoriale

21 dicembre: iniziato il conto alla rovescia P

Filippo D’Attolico

buona cucina e per la tutela delle tradizioni locali nel contesto di un paesaggio incontaminato. E in una prospettiva sociale di questo tipo che tende a costruire una prassi di vita gioiosa e di quieto e lento scorrere dei nostri giorni non può non avere valore qualitativo l’ambito territoriale e il contesto urbano in cui si intrecciano le relazioni umane. Nella visione di questo quadro sociale abbiamo costruito a Giovinazzo tanti accadimenti e momenti di convivialità e anche di piacevole relax. La stessa CORRINCITTA’ che con le sue 12 edizioni, pur nella sua dimensione localistica, ha confermato un significativo modello di spontanea partecipazione e distensivo coinvolgimento, vuole mirare, da sempre, a dare lustro alle mirabili bellezze del nostro territorio. Quanto, però, gli ultimi attacchi all’ambiente, messi in atto dalla stessa Amministrazione civica, che ha voluto l’ampliamento delle capacità di stoccaggio della discarica di San Pietro Pago per garantire lo smaltimento dei rifiuti di tutti i Comuni della Provincia, siano utili per fare di Giovinazzo una città slow? È giusto che solo il territorio di Giovinazzo continui da anni ad essere ammorbato da esalazioni mefitiche che certo non fanno bene alla nostra salute? Quindi, il 21 dicembre tutti in piazza, o meglio tutti in strada, per vivere con gaia emozione la Maratona delle Cattedrali al grido, però: difendiamo la nostra città contro ogni aggressione.

PERIODICO PROMOSSO dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997

Collaboratori

ochissimi giorni distanziano l’uscita del nostro mensile dalla prevista partenza della Maratona delle Cattedrali, il 21 dicembre prossimo. La “gara del territorio”, come l’ha definita il nostro amico Giuseppe Casale, concluderà il suo iter a Giovinazzo, ove è fissato il traguardo e l’evento di chiusura. L’obiettivo, e gli organizzatori non sembra vogliano nasconderlo, è quello di voler dar vita, sul tratto costiero a nord del capoluogo regionale, una “manifestazione socializzante, a modello statunitense, dove corrono le famiglie aspettandosi vicendevolmente…”, da quanto si rileva dall’intervista che leggerete all’interno. Sin dalla sua prima presentazione, avvenuta a dicembre dello scorso anno nell’aula consiliare del Palazzo di Città, l’iniziativa ha preso a coinvolgere non solo gli sportivi ma anche gente comune. Neppure noi ci siamo sottratti a dare pieno e intenso sostegno all’evento attraverso i nostri canali informativi che hanno riservato anche ampi spazi promozionali a quella che possiamo considerare una interessante opportunità per figurare Giovinazzo come città slow. C’è da dire che da sempre la nostra pianificazione di squadra ha teso il suo lavoro per un progetto città slow, che vede l’uomo ancora come protagonista che sappia assecondare l’ordine dei cicli naturali del nostro pianeta, da salvaguardare, in ogni modo, per il rispetto della salute dei cittadini, per la genuinità dei prodotti e della

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Opinione

GOFFAGGINE STILE TOM Giuseppe Maldarella

Briciole di sensatezza non debbono mancare al primo cittadino

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o scritto di questo mese vuol essere semplicemente il mio personale convincimento circa il tratto smanioso di protagonismo di Depalma, specie nel suo ruolo di primo cittadino, che di frequente lo rende poco credibile riguardo a ciò che riferisce ed esternalizza, anche a sproposito e con infelici apprezzamenti, allorquando vuole stare a contatto diretto con i cittadini a mezzo del suo diario giornaliero. Ne dice tante, la sua parlantina è così copiosa quanto scoordinata nelle formulazioni che, spesso, lo porta a scivolare in affermazioni non sempre coerenti e rispondenti alla realtà. A tale mia valutazione, comunque, sono giunto ultimamente dalla constatazione di un episodio che, purtroppo, ha indotto Depalma a mettere in mostra tutta la sua viscerale irritazione a motivo della quale si è scatenato in un’acida reazione di scontro, dimenandosi, come non mai, con i suoi rapportini quotidiani. Ciò al solo scopo di tentare, in ogni modo e con ogni mezzo, di non apparire come uno che dice cose che non sono. E veniamo al fatto. Nello scorso numero di questo mensile è apparso l’articolo, a firma del nostro direttore D’Attolico, dal titolo “Le menzogne di patron Tommaso” con cui, tra l’altro, si dubitava della circostanza, messa molto in risalto da Depalma con il quotidiano comunicato del 12 settembre, della impegnativa sua azione svolta, nella mattinata, in seno all’Assemblea dell’ATO/BA. Il diario del Sindaco di quella giornata del 12 settembre, infatti, mirava ad evidenziare il proficuo lavoro da lui svolto “in una riunione fiume”, nel corso della mattinata, in qualità di membro dell’organo di gestione dell’ATO/BA (As4

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semblea dei Comuni della Provincia per la gestione dei rifiuti), convocato per dibattere la situazione emergenziale derivante dalla chiusura della discarica di Trani e prendere le decisioni conseguenziali. Teneva, ancora, a precisare Depalma, in quel notiziario, che non aveva mancato di affrontare anche la questione riguardante la situazione dell’impianto delle discariche di Giovinazzo. A fronte di tali dettagliate dichiarazioni, D’Attolico aveva messo in serio dubbio l’attendibilità di quell’appunto di Depalma, diramato nella tarda serata del medesimo giorno 12 settembre. Lo faceva a giusta ragione, avendo estratto dall’albo pretorio comunale ed inserito nel corpo dell’articolo, l’atto deliberativo di quella Assemblea dell’ATO/BA del 12 settembre scorso, la n. 7/2014, l’unica adottata proprio in quella seduta, e dalla quale poteva rilevarsi l’assenza del Sindaco di Giovinazzo nell’assunzione di tale deliberato. Era logico potersi dedurre da quel documento che il Sindaco non aveva per niente partecipato a quell’incontro di cui aveva fatto ampia esposizione la sera del 12 settembre. Depalma, colto in fallo, si è furiosamente risentito e non ha perso tempo a recuperare carte che potessero provare il suo enunciato e che, per lo meno, potessero confermare il suo intervento alla riunione dell’ATO di quel fatidico 12 settembre, sicuro che in quel giorno lui era stato alla seduta dell’assemblea dei Comuni della Provincia. Ha così recuperato presso la Segreteria dell’ATO il verbale di quella riunione che, a norma dell’art. 7 del Regolamento sul funzionamento di quell’Organismo, sarebbe dovuto rimanere riservato e conservato presso l’Ufficio di Presidenza, e l’ha diffuso

rabbiosamente e, sventolandolo con irrefrenabili comunicati, emessi in continuazione nei primi giorni di novembre, ha creduto potesse sconfessare e screditare D’Attolico per quanto pubblicato con il suo articolo. Niente di tutto questo. I deliri di Depalma sono convulsioni tipiche di chi è ossessionato ad ogni costo di far credere ai suoi accoliti che è attivo e dinamico, che vuol mostrare di saper tenere fronte a chicchessia con le sue capacità intuitive. Non si accorge però che le cantonate le prende ed anche in maniera sonora, come appunto in questo caso. Il verbale, che ha posto alla pubblica visione per avere una sua rivincita, è di

una estrema chiarezza perché riporta, in maniera consequenziale, lo svolgimento delle attività collegiali di quella discussa seduta del 12 settembre e che in particolare fa emergere quanto appresso: – 1. L’assemblea è stata regolarmente costituita alle ore 9:00 con la presenza di 15 componenti rappresentativi di altrettanto numero Comuni, giusto il minimo legale per dar corso ai lavori. Tra i ventisei membri assenti all’appello del Segretario risultava anche il Sindaco di Giovinazzo; – 2. L’argomento a lungo trattato è stato l’esame del dispositivo della Ordi-


nanza del Presidente della Giunta Regionale, varata a seguito della chiusura della discarica di Trani, e, quindi, l’approfondimento e la discussione del piano di conferimento presso le discariche private di rifiuti speciali dei prodotti trattati presso gli impianti AmiuBari – e S. Pietro Pago-Giovinazzo –. L’intenso dibattimento sulla questione si concludeva con l’approvazione, a maggioranza di voti 15 su 15 presenti, della deliberazione n. 7/2014 dal titolo “Piano dei conferimenti dei flussi in uscita dagli impianti AMIU-Bari – e DANECO-Giovinazzo –, in ottemperanza all’Ordinanza del Presidente della Regione Puglia n. 11/2014. Presa d’atto e ratifica”. Depalma non risultava essere ancora presente al dibattito e alla votazione del deliberato; – 3. Al secondo punto all’ordine del giorno c’era la presentazione dello schema di “Accordo di Programma per l’adeguamento e la messa in esercizio dell’impianto comunale di compostaggio sito in C.da Torre di Pettine in agro di Molfetta – Approvazione”. L’argomento non comportava l’assunzione di alcuna delibera, bensì una presa d’atto dei rappresentanti dei Comuni che hanno danno mandato al Presidente dell’ATO / BA, dott. Ing. Antonio Decaro, di sottoscrivere l’Accordo. Anche in questa fase della riunione non era presente Depalma; – 4. Alle ore 11:00, essendosi conclusa l’attività deliberativa, poteva lasciare la riunione il Sindaco di Bitetto, Stefano Occhiogrosso, perché la prosecuzione dei lavori sarebbe consistita in semplici comunicazioni del Direttore dell’ATO. È in quella circostanza che faceva capolino Depalma, mentre il Direttore si accingeva ad informare l’Assemblea della comunicazione ricevuta dalla Daneco S.p.A., che, in merito agli sviluppi relativi alla costruzione del-

l’impianto di biostabilizzazione di S. Pietro Pago, aveva fatto sapere di poter collocare l’RBM, che si potrebbe produrre a Giovinazzo, presso discariche monomateriale da realizzarsi all’uopo. Il Direttore, invece, esponeva il suo avviso contrario e proponeva di aprire sulla questione un tavolo tecnico presso la Regione con la presenza del Comune di Giovinazzo al fine di trovare una soluzione definitiva alla infrastrutturazione di quell’impianto “a regime”. A questo proposito Depalma, da quanto è verbalizzato, interveniva per rappresentare la necessità che, in tale sede regionale, venissero dibattute contestualmente tutte le problematiche afferenti all’impianto di Giovinazzo, tanto quelle relative all’ampliamento della discarica in essercizio provvisorio, sottoposta alla modifica dell’AIA, quanto quelle connesse all’impianto “a regime” di cui si stava disquisendo. Nel contesto del suo dire, gli premeva, altresì, ricordare di aver presentato nella seduta precedente dell’ATO la richiesta di un sussidio economico in favore del Comune a compensazione dei disagi ambientali che i cittadini sopportano per la presenza della discarica, per finanziare un piano di rigenerazione del verde pubblico urbano. – 5. Con questa rapidissima dichiarazione e dopo un breve intervento del Sindaco di Triggiano, Vincenzo Denicolò, i lavori dell’Assemblea venivano dichiarati chiusi, alle ore 11:20. Allora, tanto per riassumere i fatti, a meno che il verbale non lo si voglia impugnare per falso, Depalma è intervenuto a quella seduta del 12 settembre dell’ATO/BA solo per 20 minuti (dalle ore 11:00 alle ore 11:20), senza aver preso parte alle decisioni deliberate precedentemente. E non si è speso più di tanto, visto che si è limitato a rappresentare quanto aveva già perorato precedentemente, ed ancora lo va facendo in ogni consesso cui partecipa a livello regionale, cioè insistere con l’appello a vedersi riconoscere una compensazione extra, oltre le tariffe praticate per lo smaltimento dei rifiuti a S. Pietro Pago, “per ripagare il sacrificio ambientale derivante dall’ospitare una discarica nel

proprio territorio”. Questo si rileva dal verbale redatto dal dott. Mario D’Amelio che chiaramente non rispecchia quanto dal Sindaco con dovizia di particolari ha voluto enfaticamente comunicare, nel suo diario del 12 settembre, ai cittadini. Messa a fuoco la pochezza di tanti insulsi commenti di ripicca, che va sciorinando a destra e a sinistra, mi preme ancora far osservare a Depalma che, sempre in quel suo comunicato del 12 settembre, ha fatto altra grave affermazione per niente rispondente al vero, sempre, naturalmente, con l’intento di esaltare il suo operato. Al punto 3) del diario dice così: “Dobbiamo rivedere l’importo del ristoro ambientale (che quando siamo arrivati era di 0,93 € a tonnellata e ora è già a 2,03 € a tonnellata, ma possiamo ritoccare il valore). Cosa volesse significare con tale sua espressione non mi è del tutto chiaro, a meno che non intendesse fare una delle solite battute propagandistiche. Tuttavia, se l’obiettivo fosse quello di dire che, grazie a lui, il compenso per l’esercizio della concessione delle attività della discarica, ora praticato sotto la sua gestione, è più del doppio di quello applicato prima del suo insediamento, mi deve permettere di contraddirlo decisamente. Sempre carte alla mano, mi corre l’obbligo di rammentare a Depalma, ma anche al suo Assessore all’Ambiente, che per circa dieci anni i compensi riferiti ai canoni di concessione delle attività di smaltimento dei rifiuti in esercizio provvisorio nelle discariche di San Pietro Pago sono rimaste inalterate secondo quanto regolato dagli artt. 11, 13 e 14 del contratto pubblico rep. n. 60387 del 27/09/2003, per notar Maria Teresa Guerra di Andria. Solo l’iniziativa del Dirigente Comunale, arch. Vincenzo Turturro, dopo una serrata trattativa con l’ing. Filipponi Bernardino, a.d. della Daneco Impianti s.r.l., portò a conclusione un concordato, firmato il 13/02/2012, che prevedeva l’aumento di tali compensi a favore del Comune con la modificazione dei dispositivi regolanti i rapporti finanziari, previsti dal contratto sopra citato agli artt. 11, 13 e 14. Il contenuto di quelN. 12 - Dicembre 2014

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Opinione

l’accordo, convenuto tra Comune, rappresentato dal Dirigente Turturro, e la concessionaria Daneco, a firma dell’ing. Filipponi, fu interamente recepito dall’Amministrazione Natalicchio con una Delibera Giuntale, la n. 72 del 2 maggio 2012, giusto qualche giorno prima della fine del mandato. Oltre quel provvedimento, che Natalicchio adottò allo scopo di poter rimpinguare le casse comunali per favorire l’Amministrazione subentrante che, ritenendo potesse essere a guida PD, mirava lui stesso a pilotare, non mi è dato di conoscerne altri. Pertanto, in alcun modo, Depalma può farsi vanto di aver aumentato nel corso della sua gestione i compensi concessionali del servizio della discarica, rispetto a quelli inizialmente previsti alla stipula del contratto, a settembre del 2003. D’altronde, se è suo intendimento, come lascia trasparire da quel suo notiziario, di voler rivedere in aumento quei compensi, perché non dà mandato all’Assessore Sannicandro ad attivare una specifica procedura tendente ad aggiornare quei corrispettivi spettanti al Comune a fronte dei tanti e ripetuti aumenti di volumetria delle discariche, almeno da quando i conferimenti si sono fatti più consistenti, a seguito dell’Ordinanza del Presidente della Regione n. 6 del 5 luglio 2012 che consentiva anche i Comuni dell’ex ATO-BA/4 a conferire i rifiuti presso la discarica di Giovinazzo con notevole aggravio dell’impatto ambientale sul nostro territorio. Il terzo capoverso dell’art. 8 del già richiamato contratto n. rep. 60387/ 2003, infatti, prevede che “per le opere aggiuntive ovvero per la gestione di ulteriori attività di esercizio della discarica”, come appunto si è scelleratamente disposto con la recente Ordinanza del Sindaco Depalma, i contraenti (Comune-Concessionaria), “garantendo l’equo contemperamento degli interessi potranno dar corso a procedure revisionali del canone e della tariffa”. Per cui ci si impegni in questo senso, perché si possano incrementare i corrispettivi spettanti al 6

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Riceviamo e Pubbli Comune per l’esercizio della discarica, in modo che risultino effettivamente compensativi dell’immane disagio che la comunità locale è obbligata a subire. E non si può minimamente disconoscere che ci si trovi impelagati in una situazione altamente allarmante, perché, stando a quanto ha riferito nella riunione del 3 ottobre scorso dell’ATO/BA il Presidente, l’ing. Decaro, nello spazio di meno di un anno, con i ritmi di conferimento attuali, si andrà ad esaurire anche la volumetria che viene a ricavarsi dall’innalzamento dei livelli di quota, autorizzati dal Sindaco, sui lotti I, II e III. Di conseguenza è convincimento di tutti che necessiterà avere a disposizione con urgenza un altro sito da destinare a discarica, considerato anche i bassi indici di differenziata che i Comuni registrano sui singoli territori. Ma nessun altro Comune dei 41 che compongono l’ATO, nonostante i ripetuti appelli dello stesso Presidente Decaro e del dott. Campobasso, Dirigente del Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica, si sono mostrati, almeno finora, disposto ad individuare sul proprio territorio un’area adeguata per essere attrezzata a discarica. Pertanto, è ormai certo che, a quel punto, mancando altra soluzione, entrerà in funzione il lotto V, tuttora, in fase di allestimento a San Pietro Pago. Riconosciuto, allora, da tutti che la nostra comunità sta subendo un così grave asservimento del suo territorio con notevoli danni ambientali che nessun altro Comune dell’ATO/BA è disposto ad accollarsi, Depalma si imponga energicamente per farsi riconoscere, dopo averla contrattualizzata con la Daneco, una maggiorazione dei corrispettivi di concessione. Una misura di compenso-indennitario che ripaghi veramente il disastro ambientale che si sta perpetrando a danno del nostro ambiente, visto che non si è capaci di evitare la prosecuzione dell’esercizio “in via provvisoria e temporanea” della discarica di San Pietro Pago. La smetta, dunque, Depalma di sproloquiare con inutili idiozie e lavori concretamente per salvaguardare al meglio l’interesse dei cittadini.

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ELEZIONI COOPERATIVA OLIVICULTORI

a lista “Rinnovare: ascoltare, collaborare, cooperare”, contraddistinta come lista n. 1, vuole smentire le menzogne secondo cui nelle elezioni del 12 ottobre, svoltesi presso la COOPERATIVA OLIVICULTORI di Giovinazzo, è stata sostenuta da personaggi politici ovvero “maneggioni della politica”; bensì affermare la propria totale estraneità a qualsiasi movimento partitico, animata soltanto dal puro spirito di cambiamento e rinnovamento da apportare all’interno del gruppo di amministrazione. Noi, candidati della suddetta lista, denunciamo la gravità delle voci diffuse e la eco che esse hanno avuto, avallate anche dallo stesso primo cittadino di Giovinazzo in pubblico comizio tenuto alla cittadinanza in Sala San Felice. Vogliamo ribadire quanto affermato in precedenti occasioni, di aver agito sempre nella massima correttezza e lealtà, di aver evidenziato sempre le incongruenze della vecchia amministrazione e di aver fatto vivere a tutti i soci nell’assemblea del 5 ottobre un momento di alta democrazia, facendola cadere. Ci auguriamo, quindi, che vengano messe da parte dicerie e scaramucce. Riteniamo opportuno che l’attuale amministrazione, che durante le elezioni si è dedicata solo a raffazzonare voti e consensi all’ultimo momento presso varie “congreghe” presentandosi priva di un valido progetto, colga suggerimenti dal nostro programma per dare soluzioni, anche se in maniera tardiva, ai tanti problemi come il miglioramento della produzione olearia, la riduzione delle spese di lavorazione, il superamento graduale della molitura in comune, la commercializzazione tramite nuovi sistemi di marketing, ecc. Il nostro gruppo, che rappresenta il 50% circa degli elettori, offre la disponibilità a mettere al servizio della comunità le competenze acquisite nel passato, a collaborare fattivamente. È tempo di agire per il bene del frantoio e di tutti i soci. I componenti della Lista n. 1


ichiamo Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune

LETTERA APERTA INDIRIZZATA AL SINDACO DI GIOVINAZZO Sig. Sindaco,

Con l’Ordinanza n. 62 del 6 novembre scorso Lei ha autorizzato l’ampliamento della discarica, che riceverebbe i rifiuti di ben 20 comuni. Il provvedimento non Le è stato imposto, visto che è stato Lei, nell’Assemblea ATO BA del 3 ottobre 2014 a rendersi “disponibile ad autorizzare la riprofilatura dei lotti I-II-III, come proposto da Daneco nello scorso giugno”. Le sembra davvero che tale autorizzazione sia presa per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, come Lei dichiara citando l’art. 191 del D.L. n. 152/2006? La sua decisione è grave e di nocumento alla comunità di Giovinazzo, considerato che: • i siti per i quali ha richiesto l’ampliamento sono stati realizzati negli anni ’80, secondo criteri e parametri meno restrittivi di quelli previsti dalla successiva Direttiva Comunitaria (1999/31/CE) e recepiti dal D.Lgs 36/2003, la cui conformità andrebbe necessariamente e fattivamente verificata; • nel Consiglio comunale del 5 marzo 2014 il suo assessore, Catalano, metteva in guardia l’Amministrazione e definiva un “escamotage” della Regione il ricompattamento dei rifiuti, per ricavare il volume disponibile in discarica, che Lei invece oggi riconosce ed autorizza; • Lei ridicolizza l’intero Consiglio comunale che nella stessa seduta all’unanimità deliberava la ferma volontà di “impedire ogni ulteriore ampliamento della discarica”; • nella Conferenza dei Servizi, tenuta solo due giorni prima della Sua Ordinanza, l’ARPA subordinava il suo parere al rispetto del principio di precauzione ed all’acquisizione di documentazione probatoria di una serie di assicurazioni relative a impermeabilizzazione del

fondo e delle pareti, funzionamento e gestione della raccolta del percolato, captazione del percolato, stabilità dei pendii, ecc.; • l’ASL, da parte sua nella stessa Conferenza, richiedeva per il suo parere i collaudi delle discariche a riprova della corretta esecuzione delle impermeabilizzazioni del fondo e delle pareti; • il Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune ha dato parere sfavorevole evidenziando la presenza di numerose criticità tecniche e la mancata conformità alle nuove norme in materia sismica; nonché la non idoneità del Comune a emanare ordinanze contingibili ed urgenti su tale materia per questo tipo di discarica, che spettano invece al Presidente della Regione d’intesa con il Ministero dell’Ambiente (come anche confermato dalla Sentenza di Cassazione Penale n. 1347/2012). Nei suoi post su Facebook Lei vanta una contropartita di 2 milioni di euro promessi dall’Area Metropolitana. Ammesso e non concesso che ciò si verifichi, ha calcolato quali sarebbero i costi in termini di salute per la nostra collettività, in caso di riversamento di inquinanti nelle falde acquifere? Crede davvero che si possa accettare qualche “sacrificio umano” barattandolo con qualche vantaggio economico? Le ricordiamo che Giovinazzo, purtroppo, vanta già un triste primato per il numero di malati di cancro e altre malattie degenerative rispetto ai paesi limitrofi. Per non dire poi che alcuni pozzi artesiani a valle della discarica sono stati già chiusi anni orsono (in una situazione, che rispetto all’attuale, era certamente meno allarmante) per la presenza di sostanze inquinanti, segno evidente che la guaina della discarica é compromessa già da tempo. E poi, siamo certi che l’aumento del peso provocato dall’ulteriore ab-

bancamento di nuovi rifiuti non possa provocare problemi più gravi a posteriori? Cosa potrebbe succedere in caso di alluvioni? E di fenomeni sismici? Quali accertamenti effettuati La rassicurano? L’unica a dare garanzie in merito è la Daneco. Non è nostro compito indagare sull’interesse che può muovere la società che gestisce la discarica, a noi sta a cuore la salute e la sicurezza dei Giovinazzesi. Ci domandiamo, però: su chi graverà il costo di eventuali criticità ambientali anche successive alla chiusura (se mai avverrà) della discarica? Sul Comune? Sulla Regione? Sulla Daneco? Esistono forme di garanzia finanziaria o assicurativa per tali evenienze? È sconcertante costatare la tempestività con la quale è stato rimosso il Dirigente dell’Ufficio Tecnico, ora relegato a mansioni secondarie, quando fino a qualche mese fa Lei stesso lo lodava per la sua preparazione e tutti lo stimavano perché onesto, incorruttibile, e perciò vittima persino di attentati alla sua persona e alla famiglia. Al suo posto, sarà insediato un nuovo Dirigente Settore Gestione del Territorio, probabilmente più accondiscendente (Delibera di Giunta n.199/2014). Per coprirne il costo è bastato declassare il Comandante della Polizia Locale, anch’egli oggetto di critiche strumentali negli ultimi tempi. Noi disapproviamo tale scelta e non riteniamo che l’architetto Turturro meriti questo “colpo di grazia” da parte dell’Amministrazione! Sindaco, bisogna assumersi le responsabilità e non si possono sempre far ricadere su altri inefficienze o fallimenti. Comprendiamo quanto sia difficile governare, ma questi metodi sono del tutto inappropriati. Rimetta il Bene Comune al centro delle sue azioni. L’Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune

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Attualità

Un minuto di attenzione... prego, ovvero COSI’ FUMMO VENDUTI PER TRENTA DENARI

A

Girolamo Capurso

ncora un calo dopo l’exploit di giugno. Sicuramente il mese di agosto sconta l’aumento della produzione pro-capite dovuto a maggiori presenze in paese. Stiamo pian piano tornando alla nostra media mensile. Questo mese abbiamo due notizie importanti: il nuovo bando di gara per il servizio d’igiene urbana nell’ambito dell’ARO, di cui vi parlerà Nicola Miccione, e l’ordinanza n. 62 del Sindaco Tommaso Depalma. Con quest’ordinanza, contingibile e urgente, il Sindaco, avvalendosi di una prerogativa che gli conferisce l’art. 191 del D. Lgs. 152/2006, ha disposto, in attesa dell’espletamento delle procedure regionali VIA e AIA, la prosecuzione, senza soluzione di continuità, dell’esercizio provvisorio della discarica di San Pietro Pago per lo smaltimento del sottovaglio stabilizzato trattato sia presso l’impianto di Giovinazzo che di quello AMIU di Bari. Perché si potesse continuare a conferire i rifiuti urbani dei Comuni della Provincia, una volta esaurita la capacità di abbancamento del Lotto VI, ha autorizzato con l’Ordinanza del 6 novembre scorso di mettere mano nuovamente agli originari Lotti I, II e III. In questo modo si è dato luogo immediatamente alla sopraelevazione dei livelli di chiusura di altri circa 1,5 – 2 metri, in modo che i profili di questi lotti si uniformino a quello del VI lotto che già più volte ha subito un aumento di volumetria. Su “invito” dell’ATO BA (Assemblea dei Comuni della Provincia per la gestione dei rifiuti urbani) si è evitato di bloccare lo smaltimento dei rifiuti urbani del compren8

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sorio provinciale essendo rimasto attivo sul territorio solo l’impianto di San Pietro Pago. Tommaso Depalma, dunque, ha consentito di fatto un ennesimo ampliamento della discarica di S. Pietro Pago a beneficio di tutti i comuni della provincia. Più che mai, ora, è necessario che prestiate la massima attenzione su quanto stiamo per informavi, dato anche il fatto che la percentuale della differenziata non presenta indici di crescita, come dimostrato con la rappresentazione statistica mensile. Per farlo, come sempre in modo esaustivo e scevro da ogni condizionamento, abbiamo pensato di proporvi una parte della delibera che il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità lo scorso 5 marzo nell’assise cittadina, convocata dietro richiesta del consigliere di opposizione Ruggero Iannone e che aveva come ordine del giorno la discussione sulla sorte della discarica di San Pietro Pago. Iniziamo, dunque, da quel Consiglio Comunale perché riteniamo che quello sia il luogo più idoneo per discutere delle problematiche che affliggono il nostro territorio e che riverberano dirette conseguenze sulla comunità cittadina. Puntando sempre a farvi partecipi dei nostri approfondimenti sulla base di carte documentali estratte dall’albo pretorio del Comune, ci preme da subito mettere in luce, tra i vari interventi che si sono succeduti nel consesso consiliare di quel 5 marzo, l’intervento alquanto determinato del Presidente del Consiglio sig. Favuzzi che ebbe a dichiarare di non doversi limitare ad afferma-

re la posizione del Consiglio in merito al V lotto della discarica, ma “bisogna affermare con forza che non si vogliono altre discariche a Giovinazzo”. Alla fine di quel Consiglio fu votato un ordine del giorno in cui al punto 6 si affermava la ferma volontà dell’intero Consiglio Comunale di impedire ogni ulteriore ampliamento della discarica in esercizio o la realizzazione di altre discariche nel territorio comunale. Val la pena ricordare che quel deliberato consiliare era manifestazione decisionale dell’intero consesso, maturato dopo una lunghissima discussione sull’argomento discarica. Noi siamo all’antica e crediamo ancora che le deliberazioni del Consiglio Comunale siano atti formali con efficacia e rilevanza giuridica, nei quali è affermata la pienezza decisionale dell’Organismo collegiale che opera con la massima potestà amministrativa La "collinetta" di S. Pietro Pago

nell’interesse generale della città. Non stiamo qui a ripetere tediose spiegazioni ed interpretazioni di fonti legislative o dello stesso Statuto Comunale, ma ci preme rilevare come il Sindaco Depalma, con il suo provvedimento ordinatorio abbia completamente disatteso l’orientamento del Consiglio Comunale e abbia azionato una determinazione autoritaria in completa dissonanza con una decisione votata dalla sua stessa maggioranza solo qualche mese fa. Naturalmente, in ragione della natura giuridica dell’atto in questione e delle stesse motivazioni, più o meno attendibili, che ha richiamato nella formulazione di detta ordinanza “extra ordinem”, potrebbe anche investirsi di una tale potestà senza che debba dare cognizione formale al Consiglio Comunale, né tanto meno alla sua maggioranza. Sta di fatto che il nostro Sindaco ha tradito il senso di collegialità decisionale in ordine ad una questione così travagliata e complessa, in concreto osiamo dire che ha dimostrato di voler dare uno schiaffo alla città e all’intero Consiglio Comunale. Nelle sue comunicazioni giornaliere sul social network si è anche giustificato, ritenendo l’ordinanza necessaria, ma un passaggio in Consiglio Comunale, che è l’unico vero avamposto isti-


Questa tabella rappresenta il confronto tra la composizione merceologica media dei rifiuti prevista dal piano regionale (decreto commissariale n. 187 del 09/12/2005) e i dati ufficiali pubblicati sul sito www.rifiutiebonifica.puglia.it

DETTAGLIO RIFIUTI RACCOLTI AD AGOSTO 2014

Tipologia rifiuto

Composizione media prevista % raccolta differenziata da piano regionale (%) AGOSTO 2014

Frazione organica Potatura giardini Vetro Carta e cartone Alluminio Plastica Legno Metalli ferrosi Tessili Beni durevoli Inerti Altro (*) Rifiuti urbani misti

25 1 6 20 0,5 10 2 2,5 3 5 2 3 20

2,11 3,89 4,36 1,62 1,63 0,12 0,43 0,19 0,006 85,64

TOTALE

100

100

(*) Olio vegetale e toner

Quantità (kg)

Destinazione

21.440 39.540 44.280 16.480 16.540 1.240 4.400 1.920 71 870.120

smaltimento recupero recupero recupero recupero recupero recupero recupero recupero smaltimento

PRODUZIONE PROCAPITE KG 48,535

• Percentuale di raccolta differenziata (senza frazione organica) 12,25% • Percentuale di raccolta differenziata (con frazione organica) 14,36% tuzionale, sarebbe stato doveroso per informare i cittadini e per verificare la contingibilità di quel suo atto che appare, sotto tutti i punti di vista, inopportuno. Spiace insistere sul punto, perché, a parte tutto, al Primo Cittadino va riconosciuto il rispetto e la considerazione dovuti per il ruolo che riveste, ma non ci si può esimere dal ravvisare che Depalma è poco incline agli elementi di base della democrazia perché ha uno

scarso senso delle istituzioni e in particolare dell’Assise Comunale. Un altro aspetto che Depalma e il suo staff non hanno considerato, è la possibile illegittimità dell’ordinanza perché anche il Sindaco, pur essendo responsabile dello smaltimento dei rifiuti, non ha competenze sulla gestione e l’autorizzazione di una discarica. Infatti, il comma 1 dell’art. 191 della legge 152/2006 recita in maniera chiara e inequivocabile che il Sindaco, come il Presidente della Provincia e della Regione, sono legittimati a emettere ordinanze contingibili ed urgenti, ma sempre nell’ambito delle rispettive competenze. Se poi ci riferiamo al testo unico degli enti locali, l’art 50 comma 5 recita testualmente: In particolare, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal Sindaco, quale rappresentante della comunità locale. Negli altri casi l'adozione dei provvedimenti d'urgenza, ivi compresa la costituzione di centri e organismi di referenza o assistenza, spetta allo Stato o alle regioni in ragione della dimensione dell'emergenza e

dell'eventuale interessamento di più ambiti territoriali regionali. Ed è da aggiungere che la stessa legge regionale 39/2006 disciplina le norme per l’esercizio delle competenze in materia di gestione dei rifiuti in attuazione del decreto legislativo 152/2006 ed è abbastanza chiara in proposito: spetta alla regione emettere ordinanze che coinvolgono ambiti più estesi rispetto il territorio comunale. Nel nostro caso è vero che il Sindaco ha autorizzato la prosecuzione dell’esercizio dell’impianto di Giovinazzo, quindi sul proprio territorio, ma non può autorizzare lo smaltimento degli altri comuni, di competenza della Regione. Infatti, a ragion veduta l’ATO non ha deliberato in tal senso, ma ha invitato il Sindaco ad emanare l’ordinanza. Nello stesso corpo della delibera in forza della quale ha agito, in proposito, precisa che nel caso in cui Depalma non avesse voluto o potuto farlo, la questione sarebbe stata rapportata alla Regione Puglia per le risoluzioni del caso. Regione, che in precedenza aveva già emesso ordinanze, anche relative ai sopralzi del VI lotto la cui valenza, nel corso del tempo, si è proro-

gata di fatto oltre i 180 giorni che è il termine massimo di efficacia che la legge consente a un provvedimento ordinatorio per la materia dei rifiuti. Persino la Suprema Corte di Cassazione si è espressa nel merito delle competenze dell’art 191 ed ha pronunciato una sentenza, la 1347 del 2012, in cui argomenta l’illegittimità della competenza del Sindaco in tema di smaltimento dei rifiuti. Sempre secondo l’art 191 la Regione non potendo più emanare ordinanze, avrebbe dovuto interessare il Ministero dell’Ambiente e trovare una soluzione condivisa. Insomma Depalma ha fatto da agnello sacrificale dell’intero ATO BA. Non ci fermiamo qui, pur avendo già espresso considerazioni sufficienti a sbugiardare il Sindaco Depalma. In diverse occasioni Depalma ha detto di essere stato costretto dalla situazione emergenziale che si è venuta a creare. Non c’è niente di più falso. Seguendo il suo consiglio abbiamo recuperato il verbale dell’assemblea dell’ATO del 03/10/2014 e a pag 4 leggiamo una sua dichiarazione in cui si rende disponibile ad autorizzare la riprofilatura dei lotti I, II e III, come proposto da Daneco. A onor del vero pone delle condizioni, tra cui quella dell’aumento del ristoro ambientale e delle opere di compensazione ambientale (parliamo dei due milioni di euro tanto propagandati da Depalma), oltre alla richiesta d’inizio lavori per la realizzazione del nuovo impianto a regime e il diniego all’utilizzo del V lotto prima del termine degli stessi. Ancora a pag 6 di quel verbale, è l’assessore Sannicandro, che si rivela come l’artefice di tutta la storia che stiamo raccontando, che consiglia l’adozione di un’ordinanza contingibile ed urgente per consentire la prosecuzione dei conferimenti dei rifiuti a San Pietro Pago. È il nostro Comune a farsi avanti e a suggerire il modo di affrontare l’emergenza. E fu così, che fummo venduti per trenta denari. N. 12 - Dicembre 2014

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Attualità

Quella scellerata ordinanza Girolamo Capurso

Chiesto a gran voce da Ruggero Iannone un ripensamento del Sindaco

R

uggero Iannone è tra i pochi politici giovinazzesi che si sono sempre battuti contro la discarica. In diverse occasioni ha esternato il suo disappunto sulle pagine del nostro giornale ed è sicuramente fra quanti continueranno a farlo in modo libero da ogni condizionamento politico. Nell’ultimo Consiglio comunale, che purtroppo non è stato ripreso in streaming, ha presentato un’interrogazione al Sindaco sulla “scellerata ordinanza” del 6 novembre 2014 di un nuova discarica con ampliamento del I, II, III lotto, come egli stesso l’ha definita, ed ha ammutolito la sala con un accorato discorso, quando ha risposto alle solite, vuote giustificazioni di Tommaso Depalma. Dott. Iannone, sono molti anni ormai che la discarica, con il suo miasma accompagna spesso le giornate dei giovinazzesi, quando pensa che sarà detta la parola fine a questa geenna locale? Purtroppo, non possiamo dirlo con certezza. Già negli anni scorsi la giunta presieduta da Natalicchio ha più volte autorizzato un aumento delle volumetrie (vedasi realizzazione del VI lotto) e il governo regionale, a dispetto di quanto ha sempre propagandato, ha sempre affrontato l’emergenza con l’apertura / ampliamento di nuove discariche di cui Giovinazzo è sempre stata la capofila. Questa nuova “risagomatura” del I, II e III lotto (lotti già chiusi in passato) con relativo sopralzo è la prova di un fallimento che ho sempre denunciato, e di cui Depalma, con cui nel passato ho condiviso la militanza politica, si è reso complice con coloro che non hanno saputo o voluto programmare una seria politica sui rifiuti. La mia paura più profonda è quella che anche il V lotto (in fase di realizzazione come discarica

di soccorso all’erigendo impianto di biostabilizzazione) diventi la discarica di tutti i rifiuti prodotti dal bacino dell’ATO BA perché difficilmente riusciranno a trovare un nuovo sito in tempo utile per evitarlo. Il ritardo e le continue variazioni di programma sul nuovo impianto di biostabilizzazione, che non produrrà più RBM come previsto inizialmente, e non sarà nemmeno più supportato da una linea di compostaggio, potrebbero causare l’utilizzo del V lotto per tutti i rifiuti dopo la biostabilizzazione. Ancora tonnellate e tonnellate di rifiuti che porterebbero Giovinazzo a diventare la città dell’ immondizia. Altro che città turistica! In consiglio comunale lei ha chiesto a Depalma e alla sua maggioranza di rivedere la decisione presa, ritiene che possa farlo? Io ho sentito il dovere, anche a nome dei cittadini di Giovinazzo, di chiedere a Depalma un ripensamento sulla sua scellerata decisione di ampliare la discarica di S. Pietro Pago. Ho dei dubbi che lo faccia. Mi rincresce che il Sindaco non sia ve-

nuto in Consiglio Comunale, prima di emettere l’ordinanza su l’invito dell’ATO, e chiedere a tutto il Consiglio, compresa la sua maggioranza, un parere. Considerato che in un precedente Consiglio Comunale, da me richiesto nel marzo di quest’anno, all’unanimità fu deliberato un ordine del giorno che esprimeva “un rifiuto assoluto verso forme di ampliamento e nuove discariche”. Tommaso ha dimostrato, a dispetto della sua sbandierata politica partecipata, mancanza di rispetto verso tutti i consiglieri che, fino a prova contraria, rappresentano i cittadini di Giovinazzo. Il Sindaco ha firmato un atto grave e scellerato non curandosi della salute di tutti i giovinazzesi. Con questa ordinanza verranno scaricati i rifiuti dei comuni di Poggiorsini, Gravina in Puglia, Altamura, Santeramo in Colle, Cassano delle Murge, Grumo Appula, Toritto, Bari, Binetto, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Modugno, Palo del Colle, Sannicandro di Bari, Molfetta, Ruvo di Puglia, Corato, Terlizzi e ovviamente Giovinazzo.

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Attualità

Sette comuni puntano a «rifiuti zero» Nicola Miccione

È

Presentato il bando: spariranno i cassonetti stradali. Il via entro metà 2015

la sfida delle sfide, la svolta culturale, il cambio epocale il nuovo bando per il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti differenziati, nonché dei servizi complementari, che sarà avviato a Modugno, Bitetto, Palo del Colle, Binetto, Bitritto, Sannicandro di Bari e Giovinazzo, i sette comuni che compongono l’Ambito di Raccolta Ottimale Bari 2. Il termine ultimo per la consegna delle offerte è il 16 dicembre e l’apertura delle buste è prevista per il 18 dicembre. Ma il servizio non partirà prima della seconda metà del 2015. A livello nazionale sono 313 le società che potranno partecipare al bando, 30 in Puglia. E l'obiettivo sarà quello del 60% di raccolta differenziata il primo anno, del 70% il secondo e così via. Il secondo bando di gara “verde” in Italia prevede l’eliminazione dei cassonetti stradali: il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti prevede infatti un mastello per l’organico da 12 litri e rotoli di sacchi in plastica per la plastica e l’indifferenziato residuo

con una numerazione progressiva univoca. La numerazione, inoltre, sarà posizionata su una parte visibile del contenitore e riportata con un codice a barre su un doppio supporto adesivo: una parte dell’adesivo sarà ad alta adesività, permanente ed inalterabile, l’altra sarà rimovibile così da poter es-

sere staccata per la applicazione sulla scheda di consegna. Il codice alfanumerico, infine, sarà riportato sulla targhetta sia in chiaro che in codice a barre, con stampa del digit control. E proprio quel posizionamento servirà a consentire la lettura con il lettore manuale di barcode. Il primo anno sarà di

transizione. Indispensabili saranno i centri di raccolta come quelli di Binetto, Modugno e Bitritto. Gli altri si doteranno di altri bandi messi a disposizione della Regione Puglia. I centri di riuso, poi, andranno ad aggiungersi a quelli di raccolta. Entro metà anno 2015 dovrebbe essere avviato il tutto.

Un'immagine che non vorremmo più rivedere

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Attualità

Ufficio Tecnico, finita l’era di Vincenzo Turturro? Gianluca Battista

L’architetto potrebbe passare ai servizi anagrafici

C

L'architetto Vincenzo Turturro, dirigente Ufficio Tecnico Comunale

ambiamenti in vista nelle stanze di Palazzo di Città. Con Deliberazione della Giunta Comunale n. 199 del 13 novembre 2014, infatti, l’amministrazione giovinazzese ha approvato la nuova dotazione organica. «Le incombenze che gravano sulle strutture tecniche – si legge nel testo – risultano particolarmente rilevanti in relazione all'ingente programma di opere pubbliche». Da quanto si evince dall’atto, i dipendenti resterebbero 111, con 84 posti occupati e 27 vacanti. Il risparmio complessivo di questa operazione si aggirerebbe sui 1.855 euro circa per le casse comunali, visto che, secondo quanto riportato nella tabella allegata al documento stesso, dovrebbero essere spesi 2.413.135,99 euro a fronte dei 2.414.991,26 precedentemente utilizzati. Ma la notizia che ha acceso la polemica negli ambienti politici giovinazzesi è quella, mai confermata dall’amministrazione sino a quando andiamo in stampa, secon-

do cui all’Ufficio Tecnico arriverebbe un nuovo dirigente al posto dell’architetto Vincenzo Turturro. Rumors interni alle stanze dei bottoni avrebbero fatto intendere che a sostituirlo potrebbe (condizionale sempre d’obbligo in queste circostanze) arrivare a Giovinazzo un esperto di impiantistica sportiva. Nulla quaestio sull’operazione, diffusissima in tutti gli Enti locali italiani, rispettosa di una normativa che predilige una rotazione negli incarichi dirigenziali interni alla macchina comunale. Quello che ha prodotto i malumori dell’opposizione, in particolar modo quella di sinistra, sarebbero, a detta loro, le presunte incomprensioni tra il sindaco Tommaso Depalma e lo stesso dirigente dell’Ufficio Tecnico, alla base di questa decisione e causa quindi di rottura insanabile. Tuttavia la legislazione in materia, disciplinata dalle cosiddette Leggi “Bassanini” relative alla semplificazione amministrativa ed approvate tra il marzo 1997 ed il marzo 1999, non dovrebbe porre dubbio alcuno: nessun dirigente potrà mai essere messo da parte senza gravi ragioni, ma è possibile, come in questo caso, passarlo ad altro incarico. Sia il sindaco Depalma che l’architetto Turturro non hanno voluto commentare la vicenda, mantenendo un profilo di grande rispetto dei ruoli, ammesso che la so-

luzione sia poi quella di cui andiamo scrivendo questo mese e che le prossime settimane non diano indicazioni di senso diverso. In conclusione i dirigenti resterebbero tre, come previsto per Giovinazzo: quello dell’Ufficio Tecnico, l’altro del settore Finanza ed appunto quello dei Servizi anagrafici, mentre potrebbe farne le spese la Polizia Municipale, con la perdita di un posto apicale. Le riflessioni a margine sono essenzialmente due: siamo certi che un cambiamento di dirigente acceleri una macchina burocratica impantanata tra ricorsi, autorizzazioni, progetti non andati a buon fine e iter lunghissimi, come di recente lamentato proprio sul profilo facebook dallo stesso primo cittadino? Ed in secondo luogo: chi verrà dopo Turturro (ammesso che l’avvicendamento ci sia) riuscirà da subito a comprendere come muoversi, serrando i ranghi tanto da permettere una sterzata rapida, così come quasi esplicitamente richiesto nella Delibera di Giunta? Forti dubbi restano in merito, anche perché Giovinazzo soffre da tempo della “sindrome da lumaca” e non sempre cambiare rotta riesce facile. Entro fine anno, tuttavia, dovrebbe essere tutto più chiaro con i nostri legittimi interrogativi che potrebbero trovare risposte sin dalla prossima primavera. Forse…

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Attualità

Legalità I

La sfida degli enti locali

n occasione della presidenza dell’Unione Europea da parte dell’Italia, più forti potranno elevarsi le istanze provenienti da territori tanto lontani dalla vita mitteleuropea da intendere la stessa Europa un corpo estraneo o, nel migliore dei casi, una realtà semplicemente irrealizzabile da noi e per la quale non ha senso combattere. Quella sensazione di diffusa legalità che permea i nostri soggiorni all’estero e che difatti sanciscono la distanza tra “noi” e “loro”. Proprio su questo tema si è incentrato un incontro organizzato da Avviso Pubblico in data 14 novembre presso la sala San Felice e che ha visto una intensa partecipazione di cittadini. Tra gli intervenuti l’onorevole Laura Garavini attuale coordinatrice del comitato “Lotta alla criminalità mafiosa su base europea e internazionale”, intervenuta attraverso una chiamata dall’aeroporto di Milano per contrattempi tecnici e che ha promesso di non mancare al prossimo appuntamento qui a Giovinazzo. Dopo l’introduzione di Mimmo Stufano, coordinatore regionale di Avviso Pubblico, si è passati ai saluti del presidente del consiglio comunale di Giovinazzo Vito Favuzzi (il quale ha elencato una serie di interventi realizzati dall’amministrazione sul tema, soprattutto in campo scolastico) e del sinda-

co Tommaso Depalma. Delineati gli indirizzi legislativi promossi negli ultimi anni (così come esposto da Stefano Fumarulo), la parola è passata al Sindaco di Bitonto (Michele Abbaticchio) il quale ha discusso delle azioni e delle contromisure prese in un territorio notoriamente difficile come quello in cui amministra. Entrambi i sindaci hanno condiviso la necessità della lotta per riappropriarsi degli spazi

pubblici spesso oggetto dei primi segnali di criminalità come il vandalismo. L’intervento, a seguire, del presidente dell’associazione “La Città Partecipa” (Marco Lasorsa) ha maggiormente enfatizzato il valore degli spazi pubblici chiusi (scuola) e aperti (piazze, strade, ville, …). I primi rappresentano per antonomasia i luoghi in cui si impara a convivere con gli altri (e quindi a vivere secondo

regole); i secondi sono i luoghi entro i quali è possibile aprirsi agli altri ed avere accesso alle necessità altrui senza le quali è impossibile intendere cosa sia il “bene comune” e quindi la necessità stessa di una vita e di una società legali. Il dibattito fin qui svolto ha offerto diversi spunti all’onorevole in quota PD Dario Ginefra che si è soffermato sulle difficoltà (talvolta personali) dovute alla lotta per il contrasto della microcriminalità e criminalità organizzata. Una società con più legalità è possibile, a patto che ognuno si assuma le proprie responsabilità: i partiti la retta attività politica, le a s s oc iazi o n i il ruo lo proattivo nell’assecondare le esigenze sociali e culturali del territorio, i cittadini una rinnovata spinta all’educazione e al controllo di tutti i soggetti coinvolti. N. 12 - Dicembre 2014

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Un mese in pillole Raid vandalico nei bagni di Piazza Garibaldi Distrutti i servizi igienici della Villa Comunale

Gianluca Battista e Nicola Miccione – Foto Nicola Miccione

31 OTTOBRE – Ancora un assalto notturno ai danni della comunità. I bagni della Villa Comunale sono stati devastati da vandali che hanno pensato bene di scaricare la loro rabbia sui servizi igienici. Nella mattinata del 31 ottobre l’amara scoperta del custode, con i locali interni a Piazza Garibaldi messi sottosopra. Monta la rabbia dei cittadini, dopo che, qualche settimana prima, era stato portato via il busto bronzeo di Giuseppe Palombella, poi ritrovato nelle campagne. In tanti lamentano una scarsa sorveglianza Bagni devastati in Villa Comunale notturna, quando l’intera area diviene terra di nessuno. Lo stesso primo cittadino, Tommaso Depalma, ha stigmatizzato con forza l’accaduto, puntando il dito contro chi compie tali azioni e sottolineando come «ogni volta che l’amministrazione deve intervenire per ripristinare l’arredo urbano, è la cittadinanza a doverne pagare le conseguenze». Quando andiamo in stampa gli inquirenti sono ancora impegnati nella ricerca dei responsabili e la gente continua a domandarsi perché alcuni spazi cittadini non siano coperti da telecamere attive, atte a scoraggiare fenomeni di questo tipo.

Arrestato 58enne ladro di olive

Paolo Illuzzi riposa a Giovinazzo

L’operazione portata a termine dalle Guardie Campestri e dai Carabinieri

La medaglia d’oro al valor militare riposa finalmente nel monumento-sacrario dedicati ai caduti

Nicola Miccione 1 NOVEMBRE – Aveva tentato di rubare, assieme ad un complice, olive in un terreno agricolo, ma è stato bloccato dalle Guardie Campestri. Gli agenti, giunti in località Piscina del Santissimo, si sono imbattuti in una Opel Astra station wagon ed hanno sorpreso due individui intenti a rubare olive in un terreno privato. Immediato l'intervento che però sulle prime è fallito. Infatti i due ladri, accortisi del loro arrivo, complice l’oscurità, si sono dati alla fuga. Supportati dai Carabinieri della locale Stazione, in base anche agli accordi siglati tra amministrazione gioOperazione delle Guardie Campestri vinazzese ed il Consorzio di via Gioia, le Guardie Campestri hanno ispezionato l’auto ed hanno scoperto che uno dei due malviventi si era nascosto nel bagagliaio. Condotto in caserma, il 58enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato denunciato in stato di libertà con l'accusa di tentato furto, mentre la refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario. «Il fenomeno dei furti di olive – raccontano dal Consorzio Guardie Campestri – è una costante che da anni si abbatte sulle martoriate casse degli agricoltori, già vessati dalle difficilissime situazioni di mercato e dalla sempre più bassa redditività della coltivazione. I controlli, grazie all’ausilio dei Carabinieri, si sono fatti tuttavia più serrati su di un vastissimo territorio, con una intensa attività di monitoraggio per render più sicure le nostre campagne»..

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Gabriella Serrone

4 NOVEMBRE – Paolo Illuzzi riposa nella sua Giovinazzo. A 70 anni circa dalla sua morte, la medaglia d’oro al valor militare è tornata a casa, grazie ad una sobria cerimonia. Paolo Illuzzi eroe di guerra Sarà sepolto presso il monumento-sacrario dedicati ai caduti di tutte le guerre. Il soldato del 18° Reggimento “Aqui” era morto in un campo di prigionia tedesco nel maggio del 1944. Di stanza nelle isole greche, a Corfù per l’esattezza, Illuzzi, appena diciannovenne, aveva giurato fedeltà al re Vittorio Emanuele III dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, data in cui l’Italia divenne di fatto nemica dei tedeschi. I soldati teutonici assediarono quelli italiani, che tuttavia resistettero con grande coraggio. Illuzzi fu catturato e rinchiuso nel campo di prigionia M. Stammlager VIII A, in Polonia, dove morì di stenti. Le sue spoglie riposarono prima a Gorlitz e successivamente nel cimitero Militare Italiano d'Onore di Bielany, nei pressi di Varsavia. Il suo rientro è avvenuto dopo che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha concesso la Medaglia d'Onore ai 700mila italiani internati nei lager nazisti dopo l’armistizio. 60mila di loro non fecero mai ritorno a casa, come Illuzzi, già medaglia d’oro al valor militare con il suo Reggimento. Una medaglia che è stata consegnata alla sorella Paolina dal Prefetto di Bari, Antonio Nunziante, lo scorso 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica. Giovinazzo potrà piangere così il suo giovane eroe mai dimenticato.


Agri@tour 2014, successo pieno per il Gal “Fior d’Olivi” Aziende pugliesi protagoniste al Salone Nazionale dell’Agriturismo di Arezzo

Gianluca Battista 14-16 NOVEMBRE – Non bastavano i consensi alla Travel Trade Italia di Rimini ed alla Fiera Cavalli di Verona. Il Gruppo d’Azione Locale “Fior d’Olivi” ci ha preso gusto ed è tornato da Agri@tour 2014, il Salone Nazionale dell’Agriturismo e dell’Agricoltura Multifunzionale di Arezzo, con contatti e consensi per le nostre aziende. In Toscana il Gal che consorzia Bitonto, Giovinazzo e Terlizzi si era presentato in formazione con gli omologhi del “Terre di Murgia”, del Gal “Sud Est Barese”, della “Conca Barese” e del Gruppo d’Azione della Valle D’Itria. Migliaia di visitatori hanno preso d’assalto lo spazio allestito dai Gruppi di Azione Locale pugliesi per vivere, attraverso un viaggio articolato tra i sapori della terra e le immagini più belle del territorio, i “Racconti rurali” di un angolo autentico e genuino di Puglia. Dall’olio nostrano ai taralli di Bitonto e Palo del Colle, passando per il pane murgiano, la mandorla torittese ed il cece di Cassano delle Murge, fino ad arrivare alle conserve giovinazzesi ed ala cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti, tutti i nostri prodotti hanno fatto centro, con commesse che, sanLa squadra del Gal "Fior d'Olivi" cite nel corso delle tre kermesse autunnali, arriveranno da Germania, Irlanda, Cina, Oman e Giappone. A premiare una così varia offerta c'è stata anche l’interessata visita del Viceministro alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, affascinato dai sapori della nostra provincia e convinto della bontà del progetto portato avanti. Durante la rassegna aretina i Gal pugliesi hanno monopolizzato l’area cooking show ogni giorno, proponendo ai visitatori laboratori per la preparazione di focacce, taralli, sasanelli, mozzarelle, nonché degustazioni di legumi, orecchiette con le cime di rape, funghi cardoncelli, cocci con olive e tante altre prelibatezze custodite nel bagaglio della storia del Tacco d’Italia. E nel Campionato Italiano di cucina contadina, Giovinazzo ha avuto il suo degno rappresentante in Francesco Pugliese, presidente dell'Arac, l'associazione che mette insieme commercianti ed albergatori giovinazzesi, per l’occasione chef di prim’ordine insieme a Steven Crutchfield di Villa Cappelli. Anche in quel caso ci siamo fatti onore, portando un pezzo di Puglia nel palato fine di una giuria conquistata sin dai primi assaggi.

Dimensionamento scolastico approvato L’Assessore Sollecito: «Iniziamo con lo spirito giusto»

Gabriella Serrone – Foto Nicola Miccione 20 NOVEMBRE – Novità in ambito scolastico, in seguito alla delibera del Consiglio Comunale del 20 novembre scorso. Con l’anno 2015/2016 saranno messe in atto le disposizioni in materia di dimensionamento degli istituti giovinazzesi, che torneranno ad avere due dirigenti. Nello specifico, saranno create due scuole dell’obbligo con più di 600 studenti ciascuna. Se attualmente il II circolo diL'Assessore Michele Sollecito dattico è retto da una dirigente, la prof.ssa Carmela Rossiello, e la “BuonarrotiMarconi” ed il I circolo hanno due reggenti che non sono in loco, dall’anno prossimo non sarà più così. Il piano di riordino prevede la creazione di due istituti. Nel primo, con 828 alunni, ci saranno il I circolo didattico “San Giovanni Bosco”, la scuola dell’infanzia “San Tommaso” e la scuola secondaria inferiore “Michelangelo Buonarroti”. Invece, il secondo, con 1063 studenti, includerà il II circolo didattico “don Saverio Bavaro” ed il plesso “Guglielmo Marconi. L’Assessore al ramo, Michele Sollecito, è soddisfatto di questi cambiamenti, perché rappresenteranno un’opportunità per una gestione più razionale sia della programmazione dell’offerta formativa, sia degli istituti e degli alunni stessi. «Ora – ha chiosato – è il momento di sperimentare una nuova sfida didattica, educativa, organizzativa e pedagogica ed è bene iniziare con lo spirito giusto». Una scelta doverosa visti i tempi, che speriamo vadano incontro anche alle esigenze delle famiglie, che nei prossimi mesi dovranno attendersi qualche rotazione degli insegnanti, così da ripartire in autunno con l’assetto definitivo. N. 12 - Dicembre 2014

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Attualità

Da Trani a Gio per correre di cattedrale in ca Filippo Luigi Fasano

Si correrà domenica 21 dicembre la prima edizione de “La Maratona delle Cattedrali”, con la voglia di promuovere il territorio attraverso lo sport

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uarantadue chilometri da Trani a Giovinazzo si possono correre, ma anche vivere e gustare. Sopratutto quando da una parte c'è il mare e dall'altra quegli imponenti gioielli di pietra bianca a scandire il percorso. Anzi, a dare nome e sostanza ad una scommessa, quella de “La Maratona delle Cattedrali”. L'appuntamento con la competizione è per do-

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menica 21 dicembre, ma la corsa sarà uno strumento, non il fine ultimo. «La nostra sarà una gara del territorio – precisa Giuseppe Casale del comitato organizzatore “PugliaMarathon”, a poche ore dalla presentazione dell'evento presso la cattedrale di Giovinazzo – Puntiamo a diventare un riferimento per l'intero Sud Italia. La nostra regione ha un basso numero di iscritti, in questo tipo di manifestazio-

ne, ma noi vogliamo invertire la tendenza». A circa un mese dall'evento i partecipanti sono circa 700: «Una cifra che vale al momento il 14esimo posto nella classifica nazionale. Possiamo migliorare ancora: il traguardo degli 800 è alla nostra portata». Appena entrata nel calendario Fidal, “La Maratona delle Cattedrali” già pensa in grande. La manifestazione potrebbe diventare internazionale

già dalla prossima edizione: «In tanti vogliono venire a conoscere la Puglia: abbiamo ricevuto richieste di partecipazione anche dalla Lituania. Il percorso, poi, è di una bellezza unica e farà gola a molti». Agonismo sì, ma non solo, anche perchè per la crescita della manifestazione si punterà sull'idea di una corsa da completare, più che da vincere: «Il nostro motto è: arriviamo, con calma ma arriviamo – spiega Casale – E non a caso, ci sarà una iscritta, Marianna Di Leo, che supporterà quanti gareggeranno per la prima volta, affinchè tutti possano completare il percorso. In Italia, i runners sono molto tecnici, come si evince dai tempi medi, molto più bassi rispetto a quelli registrati in Francia o in Inghilterra. Ma noi guardiamo ad altro, ad un tipo di manifestazione socializzante come quelle statunitensi. Dove corrono le famiglie intere, e genitori e figli si aspettano vicendevolmente, per tagliare il traguardo tutti assieme. Un evento cui partecipare senza guardare il cronometro, per il puro piacere di correre».


ovinazzo,

attedrale Molto importante sarà pure l'aggregazione, la percezione della vicinanza della popolazione, dei semplici curiosi: «I numeri servono a poco, se non ci sarà il coinvolgimento della gente, di quanti si disporrano ai lati del percorso, ad incitare i partecipanti passo dopo passo – osserva Casale – È per questo che abbiamo chiesto il supporto delle scuole: i giovani studenti saranno i primi tifosi, inciteranno ed applaudiranno. La corsa, alla fine, non è forse il collante di tutti gli sport?».

Anche “Corrincittà” a fianco di PugliaMarathon

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odici edizioni non possono passare invano, neppure per i promotori di PugliaMarathon. Anche i volontari che si adoperano per “Corrincittà”, l'ormai consolidata manifestazione podistica promossa dal nostro periodico, supporteranno la buona riuscita de La Maratona delle Cattedrali. La collaborazione riguarderà ovviamente il tratto di manifestazione che interesserà Giovinazzo, e specificatamente il transito dei partecipanti nelle vie del nostro paese: una replica su scala superiore, insomma, di quanto già assicurato anno dopo anno per “Corrincittà”. Non potevano che piacersi ed andare a braccetto, le due iniziative, mirate entrambe alla valorizzazione del territorio attraverso lo sport: la corsa come strumento di promozione più che come agonismo fine a se stesso. «In comune c'è la visione di “città slow”, di un Nord Barese da correre grazie alla maratona, ma pure da vivere a misura d'uomo – osserva il direttore responsabile di “in Città”, Filippo D'Attolico – Lo stesso logo di PugliaMarathon, una lumaca stilizzata che rappresenta la nostra regione, è espressione di tutto ciò, della necessità di prendersi i tempi giusti per apprezzare e far apprezzare la nostra terra. Un fine cui abbiamo sempre puntato in ognuno degli eventi promossi dal nostro giornale, non solo di tipo sportivo».

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Dalla 42 km alla Family Run: una manifestazione per tutte le gambe

a promozione delle cattedrali del Nord Barese va bene, ma anche l'agonismo vuole la sua parte. Ed una maratona che ambisce a diventare il riferimento per l'intero Meridione, non può che partire da interpreti all'altezza. Quello di Vito Sardella, 40enne di Monopoli, è forse il nome più conosciuto dei già 700 iscritti alla Maratona delle Cattedrali: l'esperto corridore, già campione italiano Forze Armate di Maratona nel 2002, ha all'attivo un tempo di 2h16'10”, ottenuto a New York. A dargli battaglia per le prime posizioni ci saranno almeno una decina di runners, che possono vantare riscontri inferiori a 2 ore e mezza. Accanto alla maratona, la parte senz'altro più competitiva della manifestazione, l'evento presenterà un'offerta di corsa praticamente adatta a tutti le gambe: in programma ci sono anche la 21 chilometri di Bisceglie, una 10 chilometri e la Family Run, passeggiata non competitiva dedicata a bambini e persone diversamente abili. Gemellata con quelle di Zurigo e Budapest ed inserita nel calendario ufficiale della Fidal, la Maratona è stata accreditata come campionato nazionale della AICS, Associazione Italiana e Cultura e Sport. (Anna Rita Fasano)

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Dalle visite guidate al “pasta party”: tutti gli eventi collaterali

orsa e non solo, ne “La Maratona delle Cattedrali”: un evento che consentirà ai partecipanti di gareggiare nei centri storici di quattro paesi diversi, non poteva che proporre un fitto programma di eventi collaterali finalizzati alla scoperta e promozione dei borghi antichi. Si comincia il 6 dicembre a Bisceglie, ad oltre due settimane dell'evento: previsti un concorso di disegni riservato alle scuole, convegni tematici su sport e salute, la presentazione di un opuscolo sulle cattedrali. Tutte iniziative che coinvolgeranno Giovinazzo venerdì 12, presso la cripta della Cattedrale, dalle 17 in poi. E poi visite guidate dal 13 al 21 dicembre presso i quattro comuni coinvolti, oltre ad una serie di eventi peculiari di ogni paese: a Giovinazzo, domenica 14, al Bastione, premiazione concorso “Natiolum”; venerdì 19 in piazza Vittorio Emanuele, evento di cabaret; sabato 20 pasta party, i giorni 20 e 21, sempre in piazza Vittorio Emanuele, gastronomie ed artigianato locali. Maggiori dettagli su www.pugliamarathon.it e sulla pagina facebook “PugliaMarathon”. N. 12 - Dicembre 2014

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Arte e Cultura

“Il Regno di Op”: il viaggio andata e ritorno di Paola Natalicchio

Librincittà

Roberta Deruvo

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Resoconto di un'esploratrice nel mondo dell'Oncologia Pediatrica orse una serata come questa non si può neanche raccontare, perché una serata come questa si può solo vivere. L’ospite speciale per il quarto appuntamento di Librincittà, la rassegna letteraria organizzata nella cinquecentesca chiesa del Carmine dalla redazione del mensile "in Città" è stata Paola Natalicchio con il suo libro-reportage “Il Regno di Op”. Nata a Molfetta nel 1978, redattrice per l'Unità, autrice di diversi programmi RAI, ufficio stampa e portavoce di Giovanna Melandri, nonché ora primo cittadino della città di Molfetta, Paola Natalicchio dinamica, assertiva, incantevole, si racconta come madre ed invitata specialissima nel mondo dell'infanzia. Introdotta al pubblico dal direttore Filippo D'Attolico, Paola si mostra entusiasta dell'invito della redazione e, da buona giornalista, riconoscente del lavoro dietro il giornale locale stampato ancora su carta. Accenna ed anticipa ai prossimi progetti di collaborazione con la città di Giovinazzo sui progetti di turismo e cul-

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tura, dopodiché si tuffa nel vivo della serata insieme alla moderatrice Marzia Morva, giornalista e storica redattri-

tro il guard rail di un tumore pediatrico. Dal blog, diventato in pochissimo il più cliccato con più di 100.000

ce di "in Città". Il viaggio emozionale all'interno del Regno di Op è accompagnato dalla voce vibrante ed espressiva di Mariangela Di Capua, e dall'atmosfera musicale di Linda Lafortezza con il violino. È una mamma-coraggio Paola Natalicchio che, con la sua scrittura incredibilmente vitale, è riuscita ad assegnare le giuste parole alle vite di tremila genitori che ogni anno si schiantano con-

accessi e punto di riferimento per tutti i Regni di Op d'Italia, è nato il libro definito “di servizio”, con lo scopo di spezzare il sentimento di vergogna e l'apartheid socioculturale intorno alla malattia infantile. Quasi una provocazione al mondo incantato di quello che lei ironicamente definisce “protocollo Chicco”, a cui dice che l'incontro con il tumore esi-

ste, è possibile in qualsiasi momento, ma si può superare. Il figlio di Paola, il piccolo Angelo, dopo due mesi e


bambini chiamano “i guanti dei Puffi”, che servivano a preparare la chemioterapia. Con la sua scrittura sublime e sorprendente restituisce dignità e vita all'intero mondo dell'Oncologia Pediatrica, dai bambini al personale medico e paramedico, con una dedica più che singolare ai tempi odierni: Paola ringrazia la Sanità Pubblica Italiana “che non difendiamo mai abbastanza”. Angelo oggi ha tre anni e sta bene, frequenta la Scuola dell’Infanzia, e

mezzo di vita, poteva già morire; dopo l'isolamento iniziale, nel silenzio della stanza numero 3 al decimo piano del Gemelli di Roma, e dopo aver accumulato fotogrammi su fotogrammi nella mente, Paola sente su se stessa tutta l'importanza sociale del suo ruolo di inviata specialissima nel Regno di Op, e dice: «Esiste sempre un punto di leva per ribaltarlo il dolore, e trasformarlo in qualcos'altro». Grazie alla forte e viscerale condivisione di esperienze con le famiglie conosciute all'interno del reparto, fa pace col mondo, e decide di scrivere senza paura e senza fare paura, combattendo la vergogna con la penna, esorcizzando l'ag gettivo “raro” che li perseguita, per ricordare che i bambini di Op sono bambini come tutti gli altri, e che dai tumori si guarisce. Così nel tono favolistico ed ironico del romanzo, si sofferma sui ricordi “famigliari” dell’ospedale: i pop-corn, il profumo del ragù e dell'impasto della focaccia, la ludoteca dell'ospedale, e i guanti blu, che i

festeggia il suo secondo compleanno il 17 Novembre, ricordando il giorno dell’intervento chirurgico risolutivo del 2011, quando, con la tutina di spugna da marinaio a righe bianche e blu, è salpato in alto mare senza salvagente, e vi è tornato vincitore. A conclusione dell'emozionante serata, culminata con un forte messaggio di speranza, i ringraziamenti di Don Nicola Gaudio sulle note di “Life is beautiful that way”, ode alla vita.

Librincittà

quinta serata

Domenica 14 dicembre ore 19,00 Chiesa San Giovanni Battista

Gabriella Serrone legge: “Per Amore, solo per Amore” di Pasquale Festa Campanile, con intermezzo della Corale S. Domenico di Molfetta diretto dalla M.stra Tonia De Gennaro che eseguirà Canti della tradizione natalizia.

Azzurra GIOIELLERIA

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Riflessioni

La Chiesa che vorrei V

Don Nicola Gaudio orrei una Chiesa che non fosse la Chiesa con i poveri o per i poveri, ma che fosse una Chiesa povera. Vorrei una Chiesa che non cercasse la propria forza nei vari poteri del mondo (siano essi politici, economici o mediatici) ma che cercasse la propria forza unicamente nel Vangelo. Vorrei una Chiesa che di Dio non mi presentasse solo il giudice, ma che mi presentasse il padre che mi ama incondizionatamente. Vorrei una Chiesa che più di preoccuparsi di dire chi è dentro o fuori da essa, si preoccupasse di accogliere, di allargare le braccia. Vorrei una Chiesa che mettesse al primo posto la persona e non la legge, e lo facesse sempre. Però mentre dico queste cose non posso fare a meno di pensare che anche io sono la Chiesa. E’ troppo comodo incolpare gli altri di una mancanza di coerenza, senza rendermi conto che il primo e maggior incoerente sono io. E allora l’unico modo per avere una Chiesa come la vorrei è quello di essere per primo io come vorrei che fosse la Chiesa. E solo allora potrò, forse, chiedere alla Chiesa di essere migliore. Perché io questa Chiesa la amo. Certo vedo i difetti. Mi accordo che non è perfetta, che anzi ci sono dei difetti che proprio non sopporto. Ma la amo. Se non l’amassi non mi sarei legato ad essa per l’eternità. E forse è proprio questo amore che mi fa sognare che sia migliore.

GIORNATE DI RACCOLTA DI SANGUE

FRATRES Giovinazzo - Via Marconi n° 9 DICEMBRE 2014 01/12/2014 - Lunedì: 15/12/2014 - Lunedì: 21/12/2014 - Lunedì:

dalle 08.00, alle 12.00 dalle 08.00, alle 12.00 dalle 08.00, alle 12.00

N.B. Le date e gli orari sono suscettibili di variazioni dettate da esigenze del Centro Trasfusionale. Per qualsiasi informazione siamo a disposizione presso la nostra sede in Via Marconi, 9.

Tel./Fax 080-3947733

http: //www.fratresgiovinazzo.it La Fratres invita tutti i giovani neo-maggiorenni che hanno compiuto i 18 anni, a dimostrare di essere pronti alla donazione, accostandosi alla lettiga della solidarietà. Lieti di accogliervi nella grande famiglia dei donatori, continueremo il nostro cammino insieme a voi con nuova linfa vitale per chi soffre.

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COME SOGNO LA CHIESA? LA CHIESA DI DON TONINO

Quando vogliamo designare la Chiesa, la immaginiamo con i paramenti addosso, il Vescovo con La mitra, il pastorale, una Chiesa che prega o con la bibbia in mano. Però l’immagine più bella, dire più consona al linguaggio biblico, è la Chiesa col grembiule. Nel Vangelo di Giovanni si dice:”Gesù allora si alzò da tavola, depose le vesti, si cinse un grembiule e si mise a lavare i piedi”. Si cinse il grembiule: tra i paramenti ecclesiastici che dovrebbero trovarsi in sacrestia, l’unico che avrebbe diritto a starci è il grembiule, invece non c’è. Si alzò da tavola significa anche che non basta stare in chiesa la domenica, bisogna uscire fuori. Sembra che quasi il Signore ci dica: “ Non bastano i vostri bei canti liturgici, i vostri abbracci di pace, i vostri amen, i vostri percuotimenti di petto. Che aspettate? Alzatevi da tavola, restate troppo tempo seduti. E’ un cristianesimo troppo sedentario il vostro, troppo assopito, un tantino sonnolenti. Depose le vesti. Dobbiamo spogliarci dei nostri paramenti: il linguaggio difficile, le parole difficili, la mentalità difficile, la mentalità della scomunica. Dobbiamo diventare compagni di viaggio del mondo, della gente che sta fuori. Si cinse l’asciugatoio: ecco la Chiesa del grembiule. Chi vuole disegnare la Chiesa la dovrebbe disegnare con l’asciugatoio ai fianchi. Diventare servi del mondo, lavare i piedi alla gente. Questa è la Chiesa. Dobbiamo metterci in ginocchio del mondo, non abbiate paura, non state adorando l’effimero, le cose passeggere. State invece ripetendo un gesto formidabile che Gesù stesso ha proposto ed attuato. Così, in questo modo diventiamo facitori di pace, se ripetiamo questi versi nella nostra vita di tutti i giorni: Si alzò da tavola, depose le vesti e si cinse un asciugatoio. Se è lecita un’autocritica, dobbiamo dire che come Chiesa abbiamo denunciato molto, rinunciato poco, annunciato popchissimpo. E’ ora di invertire la collocazione di questi verbi e di cominciare a denunciare di meno, a rinunciare di più e ad annunciare moltissimo.

LA CHIESA DI PAPA FRANCESCO

Nel discorso ai padri sinodali Papa Francesco ha parlato del Dio delle sorprese e delle tentazioni della Chiesa, dell’irrigidimento ostile, cioè il voler chiudersi dentro lo scritto (la lettera) e non lasciarsi sorprendere da Dio, dal Dio delle sorprese. Dal tempo di Gesù è la tentazione degli zelanti, degli scrupolosi, dei premurosi e dei così detti tradizionalisti e anche dagli intellettualisti. La tentazione del buonismo distruttivo, che a nome di una misericordia ingannatrice fasci le ferite, senza prima curarle e medicarle. La tentazione di scendere dalla croce, per accontentare la gente, e non rimanerci per compiere la volontà del Padre. La tentazione di trascurare la realtà, utilizzando una lingua minuziosa, un linguaggio incomprensibile per dire tante cose e non dire niente. Questa è la Chiesa che non ha paura di rimboccarsi le maniche per versare l’olio e il vino sulle ferite degli uomini, che non guarda l’umanità da un castello di vetro per giudicare e classificare le persone. E’ la Chiesa che non ha paure di mangiare e di bere con le prostitute e i pubblicani. La Chiesa che ha le porte spalancate per ricevere i bisognosi, e non solo coloro che credono. La Chiesa che non si vergogna del fratello caduto e non fa finta di non vederlo, ma lo accompagna verso l’incontro col Padre.

A un anno di distanza, Papa Francesco continua a suscitare nei popoli, anche non cristiani, tante speranze di pace, di giustizia, di gioia di vivere. Papa Francesco scende dalla Cattedra Pontificia, rinuncia ai lussi e ai fasti tradizionali, si proclama peccatore, è uno di noi, che fa lo stesso nostro cammino e ha le nostre stesse tentazioni. Ma insomma, qual è la rivoluzione di Papa Francesco? Nient’altro che questa: riporterete gli uomini del nostro tempo a Dio, a Gesù Cristo al Vangelo.

Molti ancora si chiedono qual è la rivoluzione di Papa Francesco. Eppure è facile capirlo: che tutti noi battezzati diventiamo sempre più autentici seguaci e imitatori di Gesù, per trovare l’entusiasmo e la gioia di essere suoi testimoni. Nessuno può tirarsi indietro da questa revisione di vita: cardinali, vescovi, preti, suore, laici, l’importante è che ciascuno di noi abbia a cominciare la rivoluzione evangelica della Chiesa, partendo da noi stessi, affinchè il mondo in cui viviamo diventi meno disumano e più autentico.


Sociale

Università delle tre età (Le lezioni del mese) Nicola Coppola

30 OTTOBRE – Nell’ambito del “progetto di educazione alimentare”, la conversazione odierna è stata tenuta da Pino Africano, esperto in tecnologie alimentari, che da oltre venti anni studia trofoterapia, ossia la scienza che cura le malattie attraverso una sana alimentazione. La lezione è stata provocatoriamente intitolata: La salute negata ovvero miti, verità, bugie e silenzi sul cibo. Il relatore ha chiarito tante nostre abitudini e convinzioni riguardanti l’alimentazione e ha analizzato la composizione qualitativa e i loro effetti sul nostro organismo di molti alimenti quali: biscotti e patatine fritte industriali, bevande dolci gassate, caffè, carne, latte e derivati, oli di semi ecc. In definitiva Pino Africano ha indicato nella dieta vegetariana la soluzione a moltissime patologie organiche. Al termine il relatore ha risposto a molti quesiti rivolti dal pubblico Pino Africano ed ha illustrato brevemente il suo sito internet “www.lasalutemelamangio.it” e i suoi tre libri che ha scritto a riguardo: “Aprite le orecchiette”, “Vivere mi piace da morire” e “Con lei sarò Franco”.

dott. Vincenzo Bologna

6 NOVEMBRE – Questa sera il dott. Vincenzo Bologna, medico psichiatra e ufficiale medico della Marina Militare, ha illustrato, per sommi capi, il campo medico della psichiatria, disciplina che si occupa della cura dei disturbi mentali. Partendo dalle origini della storia della psichiatria ( S. Freud), è stata analizzata la legislazione psichiatrica con la legge 36 del 1904, la legge 180 detta “Basaglia” e la legge 833 del Sistema Sanitario Nazionale. Sono state così tratteggiate le varie patologie: disturbi mentali (di asse I^ e II^), depressione e manie, disturbi d’ansia e della personalità, disturbi alimentari, schizofrenia. Insieme alle cause che implicano fattori biologici, psicologici e sociali, il dott. Bologna ha delineato le modalità terapeutiche (psicofarmaci e trattamento psico-sociologico), che il medico ha a disposizione per guarire il paziente.

13 NOVEMBRE – Secondo appuntamento con l’ing. Francesco Balenzano che, dopo aver illustrato l’energia nel passato, ha continuato con “L’energia del futuro”, analizzando l’evoluzione delle fonti energetiche. Dopo aver definito il termine “energia” e “joule” (unità di misura dell’energia), il relatore ha tratteggiato i vari tipi di energia prodotta a seconda della fonte d’origine. Numerose diapositive hanno poi evidenziato le quantità di energia consumate nei paesi industrializzati e in quelli emergenti e i fabbisogni futuri, con l’analisi di sostenibilità ambientale dei sistemi di produzione. Successivamente sono stati spiegati i meccanismi di funzionamento delle centrali idroelettriche, termoelettriche, nucleari, geotermiche, solari, eoliche e a biomassa. Al termine l’ing. Balenzano ha sottolineato la necessità di incrementare, a livello mondiale, la produzione di energie rinnovabili e pulite, in modo tale da inquinare meno la nostra terra.

ins. Francesco Balenzano

20 NOVEMBRE – Tema della lezione odierna è stato “Come leggere un’opera d’arte”, tenuta dall’ arch. Mauro Spagnoletti che ha esordito definendo l’opera d’arte, percepibile con uno dei cinque sensi, un manufatto dell’uomo frutto di una tecnica e di una spinta creativa dell’artista. Per una completa conoscenza dell’opera d’arte, questa deve essere analizzata e poi collocata nel periodo storico e nella società che l’ha accolta. Si è partiti dal periodo preistorico con i graffiti di Altamira in Spagna per passare agli affreschi delle tombe egiziane, del palazzo di Cnosso a Creta e della villa dei misteri a Pompei. Del periodo medioevale si è illustrato il mosaico della basilica di Ravenna per giungere al 1400, il secolo del Rinascimento, che vede il arch. Mauro Spagnoletti passaggio dalla visione teocentrica a quella antropocentrica dell’arte. In questo periodo c’è l’introduzione della prospettiva nell’architettura, nella scultura e nella pittura con Filippo Brunelleschi e Masaccio. L’arch. Spagnoletti ha poi continuato illustrando le opere del Beato Angelico, di Filippo Lippi, di Piero della Francesca e di Sandro Botticelli, giungendo alla fine del 1400. Al termine, il caloroso consenso del pubblico ha indotto il relatore a ritornare e a continuare l’esposizione dal 1500 ai giorni nostri. N. 12 - Dicembre 2014

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Arte e Cultura

Arte e Cultura

Piegati al presente La professiona Gianluca Battista

La Chiesa del Carmine ha ospitato la lectio magistralis di Valentino Losito, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, nell’ambito del ciclo “La relazione umana oggi”

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limentate da fiammelle struggendo in breve tempo reflebili, che bruciano per lazioni umane virtuali e per poco tempo, per poi spe- loro stessa natura, troppo gnersi inesorabilmente. Sono spesso, brevi. L’uomo modercosì le relazioni umane al tem- no, secondo Losito, non sapo dei social network e di in- prebbe più soffermarsi a guarternet. Il terzo appuntamento dare il bello. Oggi impera «il dicon il ciclo di conferenze “La lagare del brutto e l’uomo conrelazione umana oggi”, organizzato dalla Concattedrale di Giovinazzo, nella persona di don Benedetto Fiorentino, in collaborazione con il Dipartimento di Bioetica dell'Università degli Studi di Bari, con l'Ordine dei Giornalisti della Puglia e con l'Assessorato alla Solidarietà Sociale del Comune di Giovinazzo, andato in scena presso la Lectio magistralis di Valentino Losito Chiesa del Carmine il 18 novembre scorso, ha visto come ospite temporaneo è distratto da falsi Valentino Losito, Presidente stimoli, incapace quasi di ricodell’Ordine dei Giornalisti del- noscere la bellezza». Bellezza la Puglia. La sua è stata una intesa come stupore verso la vera e propria lectio magistra- vita, come attenzione a quanto lis, in una serata dal titolo natura ed uomo hanno saputo “La relazione umana oggi produrre nei secoli, generando nel tempo del tutto è lecito”, cultura. Quella cultura del destinata anche alla formazio- tutto assente, per esempio, nei ne giornalistica. Oggetto prin- pomeriggi dei weekend passati cipale dell’attenta disamina nei centri commerciali, i “non del giornalista bitontino, c’è luoghi” per eccellenza. L’uomo stata quella che molti autori post-moderno è spesso ingabcontemporanei hanno definito biato nel suo tempo, secondo “la dittatura del presente”. È Losito, e così la rete diviene quell’imperante bisogno di agorà virtuale dove incontrarbruciare sempre tutto in poco si, spesso confrontarsi, senza tempo, tipica dell’uomo post- però quasi mai vedersi. Seconmoderno, incapace, a tratti, di do il giornalista, «le prime vittiintessere relazioni umane du- me di questo stato di cose sono rature. Internet ed i social net- i giovani, che spesso maschework hanno fortemente contri- rano la loro solitudine interiore buito a questo senso di preca- con rapporti virtuali». Ed allora, rietà degli affetti, creando e di- come uscirne? Come ripristi-

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nare il primato del contatto umano, della bellezza, appunto, di un sentire comune, del confronto e dell’incontro (reale) con gli altri? La risposta la danno sempre autori ispirati, che nelle agenzie educative vedono i luoghi dell’anima dove fare crescere le nuove generazioni con stimoli sani. Famiglia, scuola, oratorii, associazioni possono essere il mezzo con cui raggiungere una rinascita dei rapporti interpersonali. Sociologi e filosofi di oggi e di ieri, ha ricordato Losito, ribadiscono l’esigenza di ricorrere a quattro cardini del vivere civile: «Bellezza, lentezza dei ritmi, gentilezza e mitezza potranno salvarci da tutto questo». Ed il bello è anche nella vita quotidiana, quella spesso poco raccontata anche dai giornalisti, a cui l’incontro era dedicato. Storie nascoste a cui lo sguardo del cronista deve rivolgersi, scandagliando i volti dei protagonisti. I volti, appunto, specchio ineludibile dell’animo umano, che nasconde trame insospettabili, intessute non su di un palcoscenico, ma nella vita reale. Il bravo giornalista deve ritrovare «la voglia di ripescarle e raccontarle quelle storie», perché anche il nostro mestiere può aiutare a riscoprire il bello sepolto dalla quotidianità frenetica e grigia del presente, a cui ci siamo inconsciamente piegati, come sudditi davanti al loro tiranno.

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n occasione dell’anniversario della dipartita del prof. Vincenzo Vinicio Nappi, rievochiamo in sintesi il suo percorso professionale e le sue apprezzabili qualità messe fruttuosamente al servizio della scuola e degli alunni di molte generazioni nel corso del suoi 42 anni di servizio. Non si può dimenticare il suo primo anno di insegnamento 1948/49 nella scuola rurale, statale, una pluriclasse di Gioro, la più sperduta e lontana delle campagne di Albidona (Cosenza), attorniata da boschi, canali, fiumare. Dopo 60 anni dalla contrada di Gioro di Albidona si ricorda ancora l’ins. Nappi, che resta nel cuore di quegli exalunni, già anziani, che sul mensile “Confronti” dell’Alto Ionico, hanno pubblicato una bellissima testimonianza per ricordare il loro indimenticabile maestro. In seguito il prof. Nappi insegnò in altre scuole: Santeramo, Morciano di Leuca, Squinzano, Palese, e finalmente nell’anno 1953/54 fu trasferito a Giovinazzo, suo paese natio, nella scuola elementare “San Giovanni Bosco”. Pubblichiamo una foto ricordo con gli alunni, altre con docenti insieme al Direttore, per fare memoria della scuola del passato. In quegli anni, da parte del compianto Vescovo S. E. Mons. Achille Salvucci, il prof. Nappi accettò l’incarico di Presidente del Movimento di Azione Cattolica di Giovinazzo, impegnandosi per per-


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nalità del prof. Vincenzo Vinicio Nappi

seguire le finalità dell’Associazione: la formazione permanente dei docenti e una testimonianza cristiana dentro e fuori la scuola. In allegato potrete riscontrare la nomina a firma di Vescovo resosi indimenticabile per aver guidato il popolo di Dio con i suoi particolari carismi: serenità, impegno, umanità, Santità e Grazia che irradiava intorno ai suoi. Il prof. Nappi, laureatosi in Pedagogia, passò in una altro ordine di scuola, la Media, come docente di materie letterarie, operando in varie sedi: Trinitapoli, Margherita di Savoia, Barletta, Bisceglie ed infine Giovinazzo, nella scuola Media “G. Marconi”, dove ha insegnato fino al suo pensionamento. Attraverso la sua azione educativa e didattica, il prof. Nappi ha creato un ambiente di studio favorevole alla formazione degli alunni a lui affidati nel corso “C”, guidandoli e aiutandoli con discrezione nel processo evolutivo. Nella scuola Media “G. Marconi” il prof. Nappi ha offerto la propria disponibilità come Collaboratore del Preside dott.

Francesco Martinelli per diversi anni, anche come componente del Consiglio d’Istituto. Socio e

simpatizzante partecipò assiduamente alle varie iniziative di formazione dell’Associazione UCIIM attraverso relazioni, conferenze, dibattiti e corsi organizzati per i docenti della Scuola Media. Si sottolinea in particolare il profilo del prof. Nappi: il suo spiccato senso di riserbo, la sua silenziosa operosità, la scrupolosa osservanza dei doveri, la correttezza, una profonda capacità di riflessione, una visione cristiana della vita. Varie sono le testimonianze e le espressioni di

gratitudine pervenute dai suoi ex-alunni, da ogni parte, anche da coloro lontani trasferitisi in Paesi stranieri: «Il prof. Nappi per me è stato una persona molto importante perché mi ha dato fiducia e mi ha aiutato ad avere fiducia in me stessa», Giulia Carrieri residente in Germania. “Nelle tue battaglie, nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine, pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme alla fonte inesauribile dell’Amore e della Felicità” S. Agostino.

Sia Lode perenne a Dio. Con Vinicio nel cuore. La consorte Nelly, i figli Antonio, Mariella, Enzo.

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Arte e Cultura

incenzo Ignomiriello ha seguito con attenzione il Convegno organizzato dall’Anffas sui Bes. Ci siamo incontrati nell’Aula Magna della scuola Don Saverio Bavaro e, parlando con lui, mi ha fatto piacere comprendere che avrebbe scritto per noi una notizia sull’interessante iniziativa, annotando le sue impressioni. Vincenzo a mio parere è stato bravissimo. Lascio ai nostri affezionati lettori il piacere di condividere insieme a noi i pensieri del nostro giornalista, inviato specialissimo dell’Associazione Anffas. Marzia Morva

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Il pubblico che ha partecipato al Convegno

Via degli Artieri, 25/A 70054 GIOVINAZZO (BARI) Tel./Fax 080.3948486 E-mail: carluccicostruzioni@libero.it N. 12 - Dicembre 2014

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Arte e Cultura

Convegno dell’ANFFAS: “L N

Marzia Morva e Roberta Deruvo ella scuola italiana, dall’emanazione della Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012, si pone un’ attenzione particolare ai BES-Bisogni Educativi Speciali. Cosa sono i Bes ci si chiede? E’ una personalizzazione degli interventi pedagogici e didattici per fanciulli ed alunni che mostrano “bisogni certificati”, ossia formalmente riconosciuti dall’autorità sanitaria esterna alla scuola. L’individuazione di un alunno come Bes è prerogativa della scuola che si impegna, assumendosi la responsabilità, su come e cosa fare per facilitare l’apprendimento a fronte di un bisogno accertato, rendendo quindi opportuna la necessità di adottare una didattica personalizzata, condividendo con la famiglia stili e criteri messi in atto sia educativi che pedagogici. Il convegno “Le differenze confuse - Bes”, organizzato dall’Associazione Anffas di Giovinazzo, con il Patrocinio del Comune e dell’Universita’ di Bari, si è svolto nell’Aula magna del 2° Circolo Didattico “Don Saverio Bavaro” con la partecipazione di un numeroso pubblico formato da insegnanti e genitori. L’interessante e formativo momento d’incontro e di scambio è stato introdotto dal Presidente Anffas Onlus Giovinazzo, Michele Lasorsa che, soddisfatto per l’organizzazione del Convegno, evidenzia quanto sia importante nell’attuale scuola italiana attivare ulteriori urgenze e specificità d’interventi che richiedono riflessioni psicopedagogiche più approfondite. La moderatrice, Prof.ssa Gina Alessandrini Santomauro, sottolinea l’importanza di incontri come questo utili per fare chiarezza nell’azione educativa specifica che la scuola deve realizzare nel rispetto di ciascun alunno e nel modo di essere di ogni persona. Gli onori di casa e i saluti di rito

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Il Presidente Anffas Onlus Giovinazzo, Michele Lasorsa

toccano alla Dirigente Scolastica Dott.ssa Carmela Rossiello Preside del 2° Circolo Didattico che da il via ai lavori del Convegno in cui si inserisce subito l’Assessore alla Pubblica Istruzione dott. Michele Sollecito; l’assessore ritiene fondamentale supportare la passione educativa dei docenti e dei dirigenti scolastici in una città come Giovinazzo che riflette, scrive, si incontra, si confronta ed esprime opportune considerazioni. «Ricordo con piacere – afferma l’Assessore – la presentazione del libro “Disagi: teste… in tempesta” della prof.ssa Teresa Marcotrigiano che ci ha introdotto nella tematica al centro del Convegno. L’incontro di stasera vuol dire essere ancora una volta fiero ed orgoglioso dei professionisti e delle menti apprezzate, appassionate e motivate che vivono la scuola nel mio paese con responsabilità e con i suoi problemi ogni giorno. Colgo l’occasione per preannunciare che a marzo prossimo si terrà a Giovinazzo un Convegno sull’Assistenza socio-sanitaria, altro aspetto importante su cui riflettere». Il Sindaco Tommaso Depalma pone l’accento sul concetto di essere una comunità e quindi di la-

vorare insieme e, nel ruolo di Amministratore a fronte di un Protocollo d’Intesa con le Associazioni, esprime la volontà di rendere le “disuguaglianze” una risorsa nella macchina amministrativa, un “valore aggiunto” in modo che i ragazzi con disabilità diventino di piena utilità per la nostra comunità e recuperino autostima venendo supportati e guidati opportunamente. La Dirigente Dott.ssa Carmela Rossiello propone una lettura critica della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Non si tratta di qualcosa di straordinario per chi, in qualità di formatore o docente, vive e lavora a contatto con alunni, ma al contrario è da sempre una realtà di fatto. L'immagine della locandina rappresenta non a caso un albero: come le foglie portano fuori i saperi dalla terra, allo stesso modo gli alunni manifestano al mondo la propria realtà cognitiva, in tutte le sue sfaccettature. L'essere umano è portatore non solo di bisogni, ma anche di desideri, che lo qualificano come “persona” che vuole “esistere”, non semplicemente vivere. I BES nascono dalle riflessioni sul sistema di concettualizzazione del funzionamento umano dell'ICF, International Classification of Functioning, Disability and Health, e riguardano tutti, superando il concetto di salute intesa come assenza di malattia. È la relazione salute-funzionamento a determinare la salute, intesa come benessere psicofisico, risultante di un'interconnessione complessa e multifunzionale tra una serie di fattori: condizioni fisiche, funzioni e strutture corporee, attività personali, partecipazione sociale, contesto. Ognuno di noi può incorrere, nel corso della vita, in una situazione di limitazione dell'attività della partecipazione, e di conseguenza necessitare di un ap-


Le differenze confuse – BES” proccio educativo, didattico e psicologico personalizzato. I BES e l'ICF sono strumenti per meglio comprendere la realtà e costruire una società su misura; solo in questo modo si potrà parlare di “scuola inclusiva”, di “alleanza formativa” e di corresponsabilità educativa con la famiglia. A seguire l'intervento della Dirigente Dott.ssa Tiziana Santomauro che spiega la finalità della scuola: accogliere ogni alunno aiutandolo a costruire un proprio progetto di vita. Siamo di fronte al rovesciamento del paradigma pedagogico che

sione dei nostri bambini, e contro l'abbandono scolastico. Forti dubbi nascono anche dagli aspetti giuridici, pedagogici ed organizzativi della Direttiva del 27 Dicembre 2012: non si rischierà forse di creare occasioni di separazione, anziché di inclusione? La relatrice Prof.ssa Teresa Marcotrigiano conclude la parte dedicata agli interventi e spera davvero nella costruzione di una “buona scuola” di cui tanto si sta parlando. La sua riflessione si sofferma su quelli che lei definisce “disagi”, ma al contempo crea un momento di riflessione pensando

tal modo la Scuola dovrà porre più attenzione ai “Disagi” nel rispetto dei fanciulli che li vivono e delle famiglie con cui la scuola deve collaborare, condividendo le esperienze per trovare insieme la giusta soluzione d’intervento. Nel mio libro “Disagi-Teste in Tempesta” creo spunti di riflessione su questi aspetti. Non ho scritto un “ricettario” su come risolvere i diversi “Disagi -conclude la prof.ssa Marcotrigiano -ma un libro che racchiude differenti problematiche, cerca di spiegarle con un linguaggio semplice, chiaro e diretto e le supporta con esperienze vissute, in modo

alle classi che oggi sono spesso numerose e questo può essere un problema se emergono situazioni di “disagio e /o difficoltà di apprendimento”. «Ogni bambino – afferma la pedagogista – esprime le proprie necessità. I bambini con Dsa - disturbi specifici di apprendimento hanno un’autostima azzerata, sono molto intelligenti, ma mostrano poca voglia di andare a scuola. A mio parere le lezioni dovrebbero essere più semplici ma realizzare ciò è complicato perché le insegnanti sono obbligate dai Programmi Ministeriali a fare quello che tocca loro fare, cioè svolgere nei tempi previsti i Programmi. In

che le famiglie, gli insegnanti e gli “operatori” nel campo dell’educazione non si sentano soli». Il Convegno, interessante sotto tutti gli aspetti, ha presentato professionisti di grande valore, ognuno con una sua “lettura” attenta della tematica in discussione, lì a far comprendere a tutti gli operatori del settore di sperimentare una “didattica speciale” efficace, sensibile, attenta e soprattutto inclusiva, lavorando con responsabilità per garantire ad ogni “bisogno speciale” le stesse opportunità di conoscere ed apprendere per star bene con se stesso e con gli altri.

I relatori del Convegno

mette al centro del sistema formativo l'apprendimento e non l'insegnamento. Il P.D.P., Piano Didattico Personalizzato, diventa un'occasione di confronto per definire e monitorare, in una dimensione collegiale e partecipata, le strategie d'intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. Tuttavia, sottolinea la Dott.ssa Rossiello, oggi la scuola, essendo soggetta ad un continuo taglio di fondi, non riesce a garantire idonee risorse umane e tecnologiche per dar vita a questo nuovo approccio personalizzato, e continua a lottare contro quotidiani episodi di aggressività e depres-

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Sociale

Donatori di sangue in festa Giuseppe Dalbis - Foto di Nicola Mongelli

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La Fratres ha premiato i donatori più generosi

na giornata di convivialità per ringraziare i più generosi. Questa è la “Festa del Donatore” del Gruppo Donatori Volontari di Sangue “Luigi Depalma” della Fratres, giunto al 31esimo anno di attività. Il 26 ottobre la delegazione giovinazzese, i rappresentanti provinciali e regionali, i donatori e le autorità civili, dopo un corteo partito dalla sede di via Marconi, si sono ritrovati presso la chiesa San Giuseppe per la messa celebrata dal parroco don Raffaele Gramegna. Al termine il padre spirituale don Beppe de Ruvo e il presidente Pasquale Arbore hanno premiato coloro che hanno effettuato 30 e 50 donazioni contribuendo alla salute di tante persone in difficoltà e al mantenimento dell’ottima fama del gruppo locale, capace nel 2012 di toccare il record delle 2230 donazioni. Non solo riflessione e ringraziamento però: dopo la messa spazio al pranzo e al divertimento con balli e incursioni comiche presso una sala ricevimenti locale. Perché donarsi è sempre una festa e un momento di gioia. 28

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Sport

Hockey su pista, l'Afp ha il mal di trasferta Filippo Luigi Fasano

Prime vittorie in casa per i biancoverdi ma ancora nessun punto lontano da Giovinazzo

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alvezza o poco più. Dovrà per il momento puntare all'obiettivo minimo, l'Afp, in un campionato di A1 di hockey su pista che ha riservato ai biancoverdi ben sei sconfitte nei primi otto incontri di campionato. Il calendario non ha dato certo una mano, con ben cinque trasferte e un inizio non propriamente in discesa, ma la squadra di Giudice ha pure puntualmente steccato lontano da casa anche contro avversarie sulla carta alla portata. E se le sconfitte di Correggio e Lodi facevano parte dell'iniziale assestamento, quella rimediata in casa del Pieve 010 è un autentico colpo alle stomaco, dopo le prime due vittorie contro Matera e Sarzana che avevano fatto sperare in una inversione di tendenza da parte di Depalma e compagni: «E' anche vero che ad ogni trasferta c'è un imprevisto – spiega il tecnico – A Lodi, ad esempio, mancava Ranieri che è diventato una pedina importante, mentre a Prato Gimenez è rimasto in panchina sino al termine (per il problema muscolare rimediato nel precedente incontro ca-

salingo, ndg). Ad ogni modo, con o senza Dario, è lampante che il nostro rendimento esterno è molto diverso da quello casalingo». Alle spalle dell'Afp c'è il solo Prato ancora inchiodato a zero ma l'allenatore resta moderamente fiducioso, anche con riguardo ai possibili obiettivi della squadra: «Gli scontri diretti è sempre meglio vincerli, ma queste sconfitte rientrano in quel processo di lavoro e miglioramento che stiamo compiendo settimana dopo settimana, anche sotto il profilo della mentalità – assicura Giudice – In allenamento i ragazzi rendono, ma in partita vanno ancora a corrente alternata».

Oltre al solito Gimenez, è Dagostino (nella foto di Francesco Marinelli) a segnalarsi in zona-gol, con nove centri realizzati nei primi otto turni. Ma è da Fontan, a segno tre volte, che occorrerà attendersi un apporto più consistente sotto porta: «Il ragazzo si sta ambientando e sta

imparanto a conoscere il campionato italiano. Deve ancora ingranare al cento per cento, come del resto i suoi compagni. In ogni caso, continuo a guardare anche più in là, in classifica. L'ottavo posto è ancora a pochi punti di distanza e presto potremo essere in lizza anche noi».

Calcio a cinque, prima vittoria casalinga per il GS È finalmente arrivata una soddisfazione casalinga per il GS C5. La prima squadra a soccombere al palazzetto di viale Moro è stata il Modugno, ultimo in classifica nel girone E di serie B: una vittoria (6-5) per certi versi provvidenziale, visto che una nuova battuta d'arresto fra le mura amiche avrebbe rilanciato gli ospiti nella corsa-salvezza e contemporaneamente inguaiato i ragazzi allenati da Paolo Bavaro. Un successo che fa anche morale, visto che nei

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precedenti due impegni di novembre Marzella e compagni avevano rimediato due sonore batoste, contro Bisceglie (1-6) ed Isernia (3-9). Da qui sino al termine dell'anno i biancoverdi, praticamente equidistanti da zona retrocessione e qualificazione alla Final Fight, avranno l'opportunità di rimpinguare il loro bottino interno, considerata l'accessibilità dei prossimi impegni casalinghi contro Alma Salerno e Campobasso. (Italo Cinquepalmi) N. 12 - Dicembre 2014

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Sport

Ginnastica ritmica, “storica” vittoria dell’Iris agli Interregionali di Aci Trezza Anna Rita Fasano

Un successo che mancava da 15 anni. Ora si punta al salto in A2 ai Campionati Nazionali di Arezzo

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tornata da Aci Trezza con un primo posto ai Campionati Interregionali di ginnastica ritmica, l’Asd Iris: un successo di notevole importanza per la crescita costante del sodalizio del presidente Nico Di Liddo, se solo si pensa che l’ultima vittoria nella manifestazione risaliva al 1999. Al PalaCanizzaro della località siciliana, le ragazze allenate da Marisa Stufano ed Ania Plotkina si sono imposte con il punteggio finale di 73.10, davanti a Poseidon ed Areté: per Annapaola Cantatore (corpo libero), Silvana Paparella (cerchio e nastro), Erika Lavacca (clavette), Doriana Maggio (fune e palla) si tratta del bis dopo la vittoria ai Campionati Regionali. «Un cammino pieno di difficoltà – ricorda l’istruttrice federale Marisa Stufano – Alla fine però siamo riusciti a spuntarla, grazie alla determinazione e alla grinta delle nostre atle30

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te». Se l’affermazione in Puglia era facilmente pronosticabile, non risultava invece affatto scontata la conquista del primo posto agli Interregionali. Molteplici infatti le difficoltà, in particolare le non eccelse condizioni della Cantatore, che hanno indotto più volte a cambiare programma. Ma le atlete hanno dato ancora una volta attestazione di abnegazio-

ne, grinta e determinazione, riuscendo alla fine ad avere la meglio anche stavolta. Ed ora l’asticella si alza ancora: la prossima tappa è ad Arezzo, in Toscana, dove sabato 29 e domenica 30 novembre l’Iris si giocherà le sue possibilità ai Campionati Nazionale di serie B. «L’obiettivo – dichiara senza mezzi termini Stufano – è quello di dare il massi-

mo e puntare al salto in serie A2. L’Iris è una compagine ambiziosa, con una storia di grande spessore alla spalle, che vuole entrare stabilmente fra le realtà migliori del panorama nazionale. Nel tempo abbiamo creato una struttura societaria forte ed un numero notevole di ginnaste. Vogliamo fare sempre meglio per portare in alto il nome dell’Iris».

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Un 2014 da ricordare per l'Atletica Biancoverde

n 2014 sicuramente positivo per l'Atletica Biancoverde. Gli ultimi risultati di rilievo sono arrivati da Gennaro Bonvino, classificatosi al secondo posto MM40 al Campionato Italiano Master di 10 km tenutosi a Bianco, in Calabria: a novembre, l'esperto podista ha ottenuto altri due ottimi piazzamenti, la vittoria del 26° Trofeo Auxilim di Altamura ed il terzo posto assoluto alla Corripuglia di Molfetta. Ricordata ancora una volta la vittoria mondiale del triplista Francesco Alboré al Mondiale Master di Budapest, da annoverare fra i risultati migliori anche i progressi del 13enne Ignazio Tridente, che ha ottenuto un 38.80 nel lancio del giavellotto. Buoni riscontri amche da Michele Cuscito Pio (classe 2001), Marta Fiorentino (2002), vincitori di svariate gare a livello provinciale e regionale sulle brevi distanze, dai 60 ai 1200 metri, oltre che da Valentina Marinelli (2002), Luciano Pignatelli (2000), Alex e Cristian Ronchi, Antonio Bonvino, Francesca Fiorentino, Alessia Turturro, Nadia Robles, Ida e Irma Patruno, Viviana Marinelli, Graziano Tedone. Un gruppo decisamente ben allenato da Franco De Anna e Flora Piscitelli, coadiuvati da Lorenza e Roberta Fiorentino. LA MARATONA DELLE CATTEDRALI: 21 DICEMBRE 2014


Sport

Calcio, momento magico per l'Usd in Promozione Anna Rita Fasano

Le quattro vittorie consecutive di novembre valgono ambizioni di Eccellenza. Ma prima si punta al ritorno al De Pergola

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uattro vittorie consecutive, nove reti realizzate a fronte di appena una subita, porta inviolata da tre domeniche: è lo sfolgorante ruolino novembrino della Usd partecipante al campionato di Promozione di calcio. Un crescendo che ha portato i ragazzi allenati da Germinario al terzo posto solitario in classifica (nella foto tratta dalla pagina Facebook “Usd Giovinazzo Calcio”, una formazione di inizio torneo): la capolista Gravina fa per il momento un campionato a parte, ma il secondo posto, all'appannaggio di Atletico Corato, è a quattro punti appena, quando si è giocato un terzo di torneo. Erano partiti senza particolari ambizioni, i biancoverdi, ma la consapevolezza nei propri mezzi è accresciuta gara dopo gara. La svolta in occasione della gara in casa del fortissimo Gravina, prima avanti di tre reti ma poi avvicinato dai giovinazzesi sino al 3-2 finale. Da quel momento in poi, solo successi, per

la squadra dei presidenti onorari Azzollini e Folino: prima il 4-1 contro Nuova Molfetta, grazie alle reti di Bozzi, Cubaj, Marolla e Messina, poi la vittoria di Monte S. Angelo, con Bozzi ancora mattatore, quindi il 2-0 contro un Palo in salute, con Cubaj e Roselli protagonisti, infine un altro 2-0 a Celle S. Vito, grazie a Petraroscia (in gol su rigore) e Fanfulla. Un percorso netto da non lasciare indifferenti i giovinazzesi, che

hanno iniziato ad affollare, prima per curiosità e poi per passione, la tribuna del Comunale San Pio nella vicina Enziteto. Si attende ad ogni modo il ritorno al De Pergola per far decollare definitivamente l'entusiasmo di un paese che potrebbe finalmente tornare ad emozionarsi per il pallone, dopo tante stagioni sui gradini più bassi del dilettantisimo pugliese. La dirigenza, fra l'altro, ha tutte le intenzioni di alimentare le crescenti ambizioni di playoff: promessi sulla pagina Facebook un paio di colpi di spessore per incrementare ulteriormente la forza della squadra. Già annunciato, intanto, l'ingaggio di Adem Redjehimi, 18enne algerino presentato come ex nazionale giovanile del suo paese.

La terapia mensile della Giovinazzo sportiva per lo stress da pay-tv Sabato 29 novembre Sabato 29 novembre Domenica 30 novembre Sabato 6 dicembre Sabato 6 dicembre Domenica 7 dicembre Sabato 13 dicembre Sabato 13 dicembre Sabato 13 dicembre Sabato 20 dicembre Sabato 20 dicembre Domenica 21 dicembre

DATA

Palazzetto via De Ceglie Palazzetto via De Ceglie Comunale San Pio – Bari Palasport viale Moro Palasport viale Moro Comunale San Pio – Bari Palazzetto via De Ceglie Palazzetto via De Ceglie Palasport viale Moro Palasport viale Moro Palazzetto via De Ceglie Comune San Pio - Bari

IMPIANTO

16,00 18,30 14,30 16,00 20,45 14,30 16,00 18,30 20,45 16,00 18,30 14,30

ORA

Calcio a cinque – serie C2, girone A, 6^ andata Pallavolo femminile – serie D, girone A, 7^ andata Calcio – Promozione, girone A, 12^ andata Calcio a cinque - serie B, girone E, 11^ andata Hockey su pista – serie A1, 9^ andata Calcio – Promozione, girone A, 13^ andata Calcio a cinque – serie C2, girone A, 8^ andata Pallavolo femminile – serie D, girone A, 9^ andata Hockey su pista – serie A1, 9^ andata Calcio a cinque - serie B, girone E, 13^ andata Pallavolo femminile – serie D, girone A, 10^ andata Calcio – Promozione, girone A, 15^ andata

LA MARATONA DELLE CATTEDRALI: 21 DICEMBRE 2014

DISCIPLINA

Futsal-Trops Sammarco Volleyball-New Axia Usd-Real Bat GS C5-Alma Salerno Afp-Follonica Usd-Madre Pietra Apricena Futsal-Atletico Troia Volleyball-Fides Triggiano Afp-Cgc Viareggio GS C5-Campobasso Volleyball-Sportilia Bisceglie Usd-Fortis Altamura

EVENTO

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