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Periodico promosso dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine - Giovinazzo - Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997 - Spedizione in A.P. 70% Filiale di Bari

Anno XVII N. 11 novembre 2013 Euro 1,50


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Nelle loro mani la nostra speranza

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a che l’uomo ha fatto Comunità, ha automaticamente deposto le sue sorti nelle mani di una Aggregazione. In sostanza, il suo futuro non è più dipeso esclusivamente dall’operato di ciascuno, ma da quello dei suoi simili, in ragione di un ruolo specifico. E questa è la nostra storia, che rimanda al vissuto dei nostri padri e dei padri dei nostri padri, dal lontano dei secoli: le speranze per il futuro del villaggio globale rientrano in una progettualità che inevitabilmente coinvolge i suoi abitanti, con conseguenze che si ripercuotono, nel bene e nel male, a beneficio e sfavore di tutti. Ed a poco a poco, nel corso della sua evoluzione, la primordiale cellula comunitaria ha subìto un progressivo mutamento dei sistemi di gestione nei tanti angoli della terra, ricavandone una diversità di modelli che, pur nella loro eterogeneità, conservano un comune denominatore: il riconoscimento del ruolo. Nelle mani dei nostri governanti, dunque, si è identificato il ruolo di soggetti deputati alla amministrazione del territorio e alla gestione di tutte le attività necessarie per soddisfare i bisogni dei cittadini. E’ vero, comunque, che fenomeni di scoraggiamento, sempre più presenti nella Comunità, portano a disconoscere la validità dei soggetti rappresentativi del ruolo, pur rimanendo essenziale il suo significato, che si cerca di individuare, attraverso forme di protesta, scegliendo nuove figure di riferimento. Ma ciò che va rivista, a mio modesto avviso, è proprio la mentalità di coloro che, nello svolgimento del ruolo, debbono porsi al centro del Servizio piuttosto che dell’Attenzione, per un più efficace riconoscimento dei bisogni di chi vive in un contesto di aggregazione. Ecco perché, proprio nei giovani si cercano i segnali di una speranza o, meglio, la speranza di un segnale di svolta, in un momento come questo definito pessimisticamente di “non ritorno”. Chi vi scrive, assieme ad ogni singolo collaboratore, resta pur sempre col ruolo proprio della comunicazione: per raccontarvi fatti ed evoluzioni delle vicende cittadine, con l’obiettivo di esprimere, sempre, idee proprie, assumendo responsabilità civili e penali che si riconoscono in una firma, come quanto di più personale ci possa essere, indipendentemente da ogni appartenenza aggregativa.

di ⻬ Filippo D’Attolico

Editoriale

PERIODICO PROMOSSO dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine


NON SI BUTTI FU

Compiacciamoci pure per la partenza nazionale del giro ciclistico, m

Opinione

⻬ di Giuseppe Maldarella

N. 11 - Novembre 2013

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l rientro in sede della nutrita delegazione comunale dalla conferenza di presentazione del Giro d’Italia 2014, Depalma ha subito indetto un altro dei suoi incontri cittadini per rendere partecipe la decisione degli organizzatori della gara ciclistica nazionale di iniziarla a Giovinazzo con la prima tappa. Si è trattato, comunque, di una informativa su quello che, a suo dire, è stato fatto dall’esecutivo e soprattutto di quanto si accingerebbe a fare a favore della città. Sta di fatto che Depalma non tocca i temi afferenti alle condizioni ambientali del nostro territorio e ai servizi che il Comune è chiamato a dare ai cittadini dietro corrispettivo e dei loro indici qualitativi in relazione agli oneri fiscali imposti ai contribuenti. E, nonostante la città sia al centro di notevoli interessi pubblici e privati a mantenere in operatività, a pieno ritmo, le discariche di San Pietro Pago per l’abbancamento dei rifiuti provenienti dai Comuni della Aro Ba/2 e da gran parte di quelli dell’Aro Ba/4, ancora nulla è riferito circa le possibili conseguenze sulla salute pubblica oltre che sull’eventuale impatto ambientale cui il continuo svilupparsi dell’impianto possano dar luogo. E questo, perché la logica che muove anche questi ultimi amministratori è quella tracciata ed impartita pubblicamente dal dott. Campobasso del Servizio Trattamento Rifiuti della Regione, secondo cui è il cittadino che dovrebbe attivarsi riguardo a tali preoccupazioni chiamando in causa direttamente i carabinieri del NOE e la locale struttura del-

A

l’ARPA. E’ un bel modo di governare se chi è investito del potere-dovere di perseguire il bene comune non avverte minimamente la responsabilità di salvaguardare la popolazione da eventuali agenti dannosi per la salute. E che da quella immensa discarica non derivi un qualche rischio per la città non lo si può affermare senza disporre di dati di analisi e di monitoraggio ambientale che lo provino. Ma Depalma, come già in precedenza Natalicchio, non pare avverta alcuna tensione in tal senso, anzi si guarda bene dall’attivare quelle indagini che possano evidenziare realisticamente le condizioni ambientali del nostro territorio ed eventualmente registrare incidenze inquinanti. Rilevazioni del genere in qualche modo potrebbero arrecare intralci burocratici e, quindi, compromettere il flusso dei rifiuti in arrivo alla discarica della Daneco s.r.l.. Tuttavia, a fine agosto, evidenti danni, direi collaterali, la Daneco li ha pure causati, avendo provocato il crollo del costone della strada pubblica di San Pietro Pago che è stata chiusa al transito. Nel corso dei lavori di movimento terra, eseguiti per l’appron tamento dell’area destinata a discarica per il servizio di soccorso allo stabilimento a regime della linea di biostabilizzazione (V Lotto), è stata demolita parte della sovrastante parete della strada pubblica, provocandone inagibilità. Per cui il Sindaco Depalma è prontamente intervenuto, il 28 agosto scorso, con una ordinanza ed ha interdetto completamente la circolazione lungo tutto l’asse stradale.

Contestualmente, ha accordato alla Daneco di poter creare una deviazione stradale su terreno di sua proprietà per consentire il transito degli automezzi che trasferiscono i rifiuti dai comuni sopra indicati per l’abbancamento sul VI lotto discarica che, all’inizio dell’estate, è stato deciso, con l’assenso del Comune, il sopralzo sul modulo di quota precedentemente stabilito. Il dispositivo del Sindaco, infatti, oltre che interdire il traffico veicolare sulla strada, preordina le misure necessarie perché non si interrompa l’arrivo dei rifiuti in discarica, però non da alcuna indicazione circa le modalità di percorrenze alternative cui l’utenza comune deve seguire per superare il tratto di strada interrotto, né tanto meno prescrive tempi perentori per il ripristino della viabilità a cura della Daneco. Tuttora la strada di San Pietro Pago è chiusa al transito pubblico e i possessori dei fondi agricoli oltre l’area delle discariche sono costretti a percorrere non senza gravi disagi lunghi itinerari alternativi. Quanto accaduto, purtroppo, permette non tanto di registrare l’evidente danno per le produzioni agricole locali, ma fa insorgere un sospetto gravido di inquietudine nel senso che potrebbe essere già in corso di elaborazione un ennesimo piano per ampliare le potenzialità ricettive del complesso delle discariche di San Pietro Pago. La Daneco, se per un verso tiene sospeso i lavori di costruzione dello stabilimento di biostabilizzazione che avrebbe dovuto funzionare da tempo a regime se-

condo quanto convenuto con la convenzione rep. N. 2313 del 30.12.2008 che ne disciplinava l’affidamento dell’esercizio da parte del Comune, dall’altro sta approntando celermente la discarica del lotto V, quella progettata per essere destinata al solo servizio della linea di biostabilizzazione, al momento sospesa. L’accelerazione a sistemare il V lotto, a mio avviso, è senz’altro mosso dalla necessità di utilizzare anche questa discarica per l’ordinario abbancamento dei rifiuti, al di fuori delle attività della linea di biostabilizzazione, così da scongiurare l’emergenza che incalza su tutti i fronti. Il lotto V di discarica era, invece, asservito all’impianto di base di biostabilizzazione come deciso espressamente dal Consiglio Comunale che, con delibera N. 33 del 29.07.2009, decretava


UMO AGLI OCCHI

ma Giovinazzo rimane nota come polo in sviluppo di discariche rifiuti

che vi opera come unico gestore di tali attività appaltategli come servizio pubblico. Già a suo tempo turbò non poco Natalicchio quando dovette sottostare alla decisione delle autorità regionali che disposero l’insediamento del nuovo VI lotto di ben 46.000 mq. su terreni agricoli e, a fatica, indusse la sua maggioranza ad approvare nella seduta del 29.9.2009 (delibere nn. 38-39 del 24.09.2009) l’amplia mento della discarica, dopo aver consentito a più riprese il sopralzo e la rimodulazione dei livelli di stoccaggio dei lotti I, II, III e IV già colmi al tempo del suo insediamento il 2002). E per attribuire anche questo nuovo appalto alla Daneco fuori da una gara pubblica si ricorse ad uno dei soliti escamotage interpretativi: Si fece passare quel nuovo servizio di approntamento e gestione del VI

destinazione dei terreni acquisiti, divenendo in definitiva siti di discarica per il normale abbancamento rifiuti. A questo riguardo, non va neppure omesso di rammentare che nella seduta consiliare del 29.07.2009, allorquando ci si accinse ad avallare il programma insediativo dell’impianto a regime della linea di biostabilizzazione con annessa discarica V lotto (delibera n. 33/2009) la maggioranza, su indicazione di Natalicchio, avvertì il rischio che il V lotto discarica potesse essere destinato alle normali attività di stoccaggio dei rifiuti e, preoccupato per un tale esito, espresse un deciso auspicio che ciò non dovesse accadere in alcun modo, neppure in presenza di stati emergenziali che avrebbero a soffrire i comuni del bacino provinciale. Invece, sembra ineluttabile che ciò si verifichi, non più tardi di fine anno quando il VI lotto sarà andato a saturazione e non potrà essere più sopraelevato, a meno che non si trovi diversa soluzione per smaltire così notevole produzione di rifiuti di tanti comuni. Dunque, quanto successo a Natalicchio non avrà a risparmiare neppure Depalma che aderirà con qualche architettata motivazione ad un ennesimo ampliamento del polo discariche dando inizio all’abbancamento rifiuti sul V lotto, ancorché destinato ad altra funzione. Potrà essere questa la circostanza perché si interessino le autorità inquirenti richiamate dal dott. Campobasso?

Opinione

l’aggiudicazione del servizio di smaltimento rifiuti l’unico a regime nell’area di San Pietro Pago e ne tracciava le linee di insediamento di detto stabilimento per il solo trattamento della frazione dell’umido, che perciò veniva dotato di annessa discarica di soccorso, il V lotto. E che il mio sospetto possa quanto prima verificarsi l’evidenzia il persistente ritardo nell’introduzione del piano regionale dei rifiuti, approvato recentemente dagli organismi regionali, ma soprattutto l’assenza di qualsiasi altro sito al momento attrezzato per stoccare i rifiuti della gran parte dei comuni della provincia. Ancora una volta, per scongiurare l’emer genza che si trascina ormai da oltre un decennio, si sarà costretti ad aprire un ulteriore lotto di discarica a tutto vantaggio della Daneco

lotto discarica come attività transitoria in attesa dell’entrata in funzione dell’impianto a regime di biostabilizzazione, unica linea di lavorazione di cui era appaltatore e che sarebbe rimasta attiva a San Pietro Pago. L’affidamento poi lo si considerò a tutti gli effetti quale prosecuzione dell’appalto regolato dalla originaria e contestata convenzione Rep. N.60 del 26.9.2003 che all’art. 7 prevedeva la possibilità di estendere la valenza del contratto anche ad eventuali attività aggiuntive a quella principale inerente alla gestione dei primi quattro lotti. Se così è, per quanto risulta dagli atti richiamati, che è bene consultino quanto prima il Sindaco e il Presidente del Consiglio che interviene negli organismi regionali, il permettere l’arrivo dei rifiuti a San Pietro Pago per il normale abbancamento utilizzando il V lotto in allestimento sarebbe in assoluto contrasto con i termini contrattuali che disciplinano i rapporti gestionali con la Daneco. Il V lotto in contesto, allo stato, non potrebbe essere distratto dalla sua funzione programmata di pertinenza dello stabilimento a regime ed essere distratto per lo smaltimento a mezzo dell’abbancamento dei rifiuti residuati dalla differenziata. Verrebbero di fatto contraddetti e disattesi i programmi di intervento infrastrutturale progettato su vasta scala nella contrada di San Pietro Pago e relative procedure espropriative. Al tempo stesso, si avvierebbe una modifica di

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Immediatamente esecutiva la decisione dell’assise comunale. Il consigliere: “Mi daranno conto nelle sedi competenti”

Caso Galizia: decadenza con polemiche

o scorso 21 ottobre il Consiglio Comunale di Giovinazzo ha votato per la decadenza del consigliere Antonio Galizia dal suo ruolo. Il voto è si è reso necessario in virtù di un contenzioso che l’ex candidato sindaco del centro-destra alle ultime amministrative avrebbe aperto nei confronti del Comune. Il fatto risale all’epoca in cui sindaco era Antonello Natalicchio ed era stato oggetto di un parere “pro veritate” espresso dall’avvocato Marcello Vernola. Il legale barese, nella sua nota, aveva sottolineato che le cause di incompatibilità dell’ex militare non erano state rimosse entro i 10 giorni previsti dalla Corte di Cassazione, investita della questione. La maggioranza a Palazzo di Città ha così votato compatta, al netto dei presenti, per la decadenza. Tra i banchi dell’opposizione era presente il solo Antonio Del Vecchio che si è astenuto. A margine di questa votazione il consigliere Claudio Spadavecchia ha chiesto l’immediata esecutività del provvedimento. Richiesta anch’essa messa ai voti e che ha portato al risultato di 9 favorevoli ed un astenuto.

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⻬ di Gianluca Battista

Al posto del consigliere Antonio Galizia, in quota al Gruppo Misto, salvo ricorsi, dovrebbe subentrare tra gli scanni dell’aula consiliare il pidiellino Ruggiero Iannone, già sindaco di Giovinazzo a metà anni ’90 ed uno degli uomini più importanti del centrodestra locale. Ma la polemiche non sono affatto mancate ed il clima politico resta rovente. Antonio Galizia, commentando la notizia sul fo-

rum di un portale cittadino, ha tenuto a precisare la sua posizione in merito all’intera vicenda. «Il Consiglio Comunale – ha ribadito con forza – non ha il potere di decidere la mia incompatibilità, l’unica Autorità competente a decidere sulla decadenza di un consigliere comunale è il Giudice Ordinario». L’ex luogotenente della locale stazione dei carabinieri ha poi sottolineato che «per quanto riguarda l’incompatibilità, essa non ha alcuna fondatezza, in quanto ho proceduto ad un risarcimento danni nei confronti di un ex amministratore solo in veste di privato cittadino. Infatti – ha spiegato – non ho mai chiesto soldi al Comune di Giovinazzo e mai chiederò al Comune di Giovinazzo alcun risarcimento”. Poi la chiosa molto dura: “Il sindaco Tommaso Depalma, il Presidente del Consiglio Vito Favuzzi e tutti i consiglieri di maggioranza che hanno votato la delibera mi daranno conto nelle sedi competenti a livello personale». Una vicenda amara da qualunque punto di vista la si guardi, ricostruita da noi con una cronaca il più asciutta possibile. Amara umanamente e politicamente. Sulla quale, con ogni probabilità, non è ancora stata scritta la parola fine.

Se i conti non tornano I politici pubblicano i loro redditi ma i cittadini non sono soddisfatti e n’era già parlato nel corso della campagna elettorale dello scorso anno: per permettere una maggiore conoscenza dei candidati qualcuno chiedeva che questi rendessero note le loro dichiarazioni dei redditi. Poi è arrivata la legge: il 14 marzo è stato approvato il Decreto Legislativo n. 33 sul “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, grazie al quale si potrebbe controllare se la politica arricchisce i suoi protagonisti. E così i nostri assessori e consiglieri comunali sono stati obbligati a pubblicare sul sito del Comune il loro curriculum, il loro reddito, la loro situazione patrimoniale. In diversi casi però le cifre dichiarate da liberi professionisti o imprenditori si sono rivelate più simili a quelle di un operaio che a quelle logicamente attese, anche se va detto che la crisi c’è e non risparmia nessuno. Per questo c’è anche chi ha ironicamente invitato il popolo dei social network a compiere gesti di solidarietà nei confronti dei nostri poveri politici. Certo non è compito del cittadino sostituirsi

Politica

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alle Fiamme Gialle, anche perché gli sconfortanti dati nazionali dovrebbero farci dubitare anche di chi si affretta a scagliare la prima pietra. È invece dovere morale di chi si candida a rappresentare il cittadino, e non la sua parte peggiore, farsi guidare dai principi di lealtà e integrità che la stessa norma sulla trasparenza richiama. Avere un tenore di vita non proprio corrispondente alla dichiarazione dei redditi presentata vuol dire tradire quel rapporto di fiducia che c’è alla base del voto. Il fastidio degli elettori potrebbe poi acuirsi al pensiero che i politici locali amano definirsi differenti dai colleghi romani e dagli affaristi e che sono loro a dover decidere sui tributi e a cercare di aiutare con le poche risorse della solidarietà sociale chi ha bisogno (per davvero). Speriamo che per i prossimi conteggi i nostri rappresentanti si ricordino almeno di non essere più solo privati cittadini e di aver maggior rispetto del giovinazzese comune, non impegnato in politica, a cui, più che spiare nel portafogli altrui, interessano gli atti concreti ma anche che la realtà non venga truccata, sia coi numeri che con le parole.


ra la primavera del 2012 e la collaborazione fra i gruppi cattolici di Giovinazzo con altri cittadini sensibili ai problemi della società e della nostra città, fece nascere l’Osservatorio per la legalità e per la difesa del Bene Comune. Non era un incontro casuale, ma nasceva dal presupposto che la crisi politica stava mettendo a rischio il tessuto sociale per la mancanza d’ideali. In quell’occasione furono presentati ai partiti e ai candidati i “Codici etici” che rappresentavano un insieme di norme morali cui avrebbero dovuto ispirarsi per una buona politica. Tutti i candidati vi aderirono e accettarono di vivere la loro esperienza politica seguendo i Codici dettati dall’Osservatorio. A circa venti mesi di distanza, gli amministratori locali di maggioranza ed opposizione, sono stati chiamati a rispondere sul loro comportamento e sulla loro capacità di rispettare gli impegni presi in campagna elettorale. Un incontro pubblico che è stato preceduto da una serie d’iniziative intraprese dall’Osservatorio per sollecitare i cittadini a porre domande agli ospiti, attraverso i social media o tramite un gazebo in piazza. All’incontro, che si è tenuto nell’Auditorium “Don Tonino Bello” il 27 settembre, hanno partecipato il sindaco Tommaso Depalma coadiuvato dal vicesindaco Michele Sollecito, il consigliere del PD Giovanni Camporeale accompagnato da Domenico Mortellaro ed il consigliere Antonio Galizia, assistito dal

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giovane Filippo Gasparre per Giovinazzo Città d’A…mare. Il nostro redattore Gianluca Battista ha moderato la discussione ed ha posto le domande che sono state raccolte in gruppi: bene comune, sobrietà, onestà, trasparenza e difesa dei più deboli. Nella breve introduzione che ha pre-

un anno e mezzo di distanza non si possono fare né bilanci né verifiche ma solo riflessioni in corso d’opera, perché quanto fatto di positivo riceva conferma ed ulteriore impulso, mentre gli errori trovino correzione e le indecisioni trovino suggerimenti». Tra gli argomenti più discussi quello relativo ai lavori per

aspettavamo qualcosa in più e spesso le risposte sono state le stesse che quotidianamente ritroviamo sui social media e che ci informano in maniera parziale ed interessata. A volte è sembrato che alcuni tra gli interlocutori non avessero compreso le domande, viste le dichiarazioni

ceduto il dibattito, Enzo Castrignano, coordinatore cittadino di Azione Cattolica e membro del coordinamento dell’Osservatorio, ha rimarcato che «nel breve tempo a disposizione non ci aspettiamo risposte esaustive a tutte le domande. Quello che invece ci interessa – ha proseguito il medico – è verificare se le scelte politiche ed amministrative operate finora sono o meno in linea con i principi dei Codici, capire se a Giovinazzo è possibile vivere la speranza di “ Un nuovo stile, una nuova Primavera”. Del resto – ha chiosato Castrignano – ad

il Lungomare di Ponente, di cui vi diamo conto in maniera esaustiva nella nostre pagine con un articolo a firma di Gianluca Battista, l’utilizzo del social network, la discarica, la solidarietà sociale e le politiche giovanili. La disamina delle risposte ci porta a concludere che anche questa volta si è persa un’occasione: ognuno ha evidenziato i propri meriti e le altrui negligenze. In alcuni pensieri espressi si è riflessa la lotta politica e le scaramucce giornaliere che hanno esasperato il confronto con irrigidimenti preconcetti. Ci

spesso accettabili in via generale, ma poco pertinenti riferite a quanto richiesto. Naturalmente chi amministra ha difeso il proprio operato e l’opposizione ha confutato le scelte più importanti, come nelle migliori puntate della finzione politica. Una nota positiva è venuta dai giovani che accompagnavano i più maturi esponenti politici, che hanno dimostrato dimestichezza con le argomentazioni proposte, facendo ben sperare in una nuova generazione impegnata per il bene della collettività.

di ⻬ Girolamo Capurso

Politica

Esame intermedio per la politica locale

L’Osservatorio chiama a confrontarsi sui temi più scottanti

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⻬ di Girolamo Capurso

e strade rurali più importanti di Giovinazzo si proiettano a raggiera dalla città verso la campagna e, tra queste, troviamo la via per San Pietro Pago. Nella cultura popolare è anche conosciuta come strada di Quorchio e oggi è nota a tutti come la via della discarica. Verso la fine di Agosto, dopo una breve pioggia torrenziale che ha rinfrescato gli oliveti più vicini alla città, la Daneco impianti, società impegnata nella costruzione della nuova discarica di soccorso a servizio dell’impianto di selezione e biostabilizzazione dei rifiuti, ha comunicato che una porzione della sponda ovest della parete rocciosa della dismessa cava si è staccata lasciando scoperta parte della strada. I tecnici comunali, accorsi immediatamente sul posto, hanno constatato che la strada non era più utilizzabile in sicurezza e gli stessi camion che portavano i rifiuti da smaltire nel VI lotto non potevano più percorrerla. Il giorno successivo un’ordinanza del sindaco ha disposto la chiusura della strada nel tratto compreso tra le strade vicinali S. Pietro Pago e Trappeto Vecchio. Come avrebbero fatto i pesanti automezzi a raggiungere la discarica per scaricare il loro carico di rifiuti provenienti dalle vicine città? La stessa Daneco aveva già presentato uno studio di fattibilità per una nuova viabilità di accesso alla costruenda discarica e un’ordinanza del Sindaco ha disposto la costruzione di una nuova strada sui suoli che saranno utilizzati per la costruzione del nuovo impianto. Naturalmente

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C’era una volta... via San Pietro Pago Un’ordinanza del Sindaco dispone la chiusura della strada vicinale l’ordinanza prevede anche l’installazione di apposita segnaletica per indicare l’interruzione della strada e idoneo transennamento. Ancora una volta il problema è stato risolto in tempo record. Ma non abbiamo dimenticato qualcosa? Com’è individuata quella zona nel piano regolatore vigente? Andiamo sul sito del comune e abbiamo la pri-

ma sorpresa: zona per attività primarie E1, cioè destinate prevalentemente all’agricoltura. Ma qualcuno ha pensato ai contadini? Sull’ordinanza non se ne fa alcuna menzione. I contadini saranno costretti a raggiungere le proprie campagne in senso inverso: andranno a Bitonto e percorrendo la strada poligonale s’immetteranno su via San Pietro Pago. Percor-

reranno solo qualche chilometro in più, ma potranno tranquillamente raggiungere i propri fondi. Bene, allora è tutto risolto. La risposta preferiamo non darla, rischieremmo di essere volgari e saremmo considerati poco propositivi. La nuova campagna olivicola è alle porte e si presenta ancora una volta al ribasso. Una buona parte degli agricoltori sarà costretta a percorrere vie alternative e molto più lunghe per raggiungere i propri fondi. Probabilmente l’interruzione continuerà per tutta l’olivagione e forse anche per il periodo della potatura. Nessuno ne parla e non sono previsti tempi certi per la riapertura della strada. Forse, e questa volta siamo obbligati a usare l‘avverbio dubitativo, una po’ d’immondizia vale più di un sacco di olive.


Un minuto di attenzione... prego! Questa tabella rappresenta il confronto tra la composizione merceologica media tra i rifiuti prevista dal piano regionale (decreto commissariale n. 187 del 09/12/2005) e i dati ufficiali pubblicati sul sito www.rifiutiebonifica.puglia.it

DETTAGLIO RIFIUTI RACCOLTI GIUGNO 2013

Tipologia rifiuto

Composizione media prevista da piano regionale (%)

% raccolta GIUGNO 2013

Quantità (kg)

Destinazione

Frazione organica Potatura giardini Vetro Carta e cartone Alluminio Plastica Legno Metalli ferrosi Tessili Beni durevoli Inerti Altro Rifiuti urbani misti

25 1 6 20 0,5 10 2 2,5 3 5 2 3 20

1,71 3,14 4,03 1,41 0,13 0,13 89,45

15.480 28.420 36.460 12.720 1.120 1.120 808.340

smaltimento recupero recupero recupero recupero recupero recupero smaltimento

TOTALE

100

100

903.660

di ⻬ Girolamo Capurso

PRODUZIONE PROCAPITE KG 43,167 Percentuale di raccolta differenziata (senza frazione organica) 8,84% • Percentuale di raccolta differenziata (con frazione organica) 10,55%

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per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti) diretta dal dott. Attilio Tornavacca, considerato uno dei massimi esperti nazionali di progettazione di servizi di raccolta domiciliare dei rifiuti. Oltre alla consulenza tecnica, l’assemblea dell’ARO ha deciso di dotarsi di un consulente legale ed è stato scelto l’Avv. Massimo Ingravalle. I tempi rimangono stretti e l’auspicio dei Sindaci è di riuscire

TRASPORTO E SMALTIMENTO LIQUAMI CIVILI E SPECIALI, STURAMENTO E MANUTENZIONE RETI FOGNARIE, TRASPORTO ACQUA POTABILE, SERVIZIO IMMEDIATO IN IMPIANTI AUTORIZZATI PROPRI, NOLEGGIO BAGNI CHIMICI, PER MANIFESTAZIONI, MERCATI, FIERE, ECC. CELL.: 335.74.67.579 - 335.596.09.51 CENTRO RADIO: 080.374.35.36 - 080.537.87.68 70032 BITONTO (Ba) - Via G. Ancona, 3

ad indire la gara di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti entro l’anno per non perdere la premialità prevista dalla regione Puglia. Nel nostro comune a fine Novembre scade il contratto con la società Daneco, subentrata ad Aprile 2011 a Innovambiente Puglia, e già prorogato lo scorso anno. Con molta probabilità si procederà ad un breve allungamento dei tempi di scadenza. Nel frattempo, il 16 ottobre, il Consiglio Regionale ha approvato il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e presumibilmente riusciremo finalmente a chiudere il cerchio sul nuovo impianto di biostabilizzazione e sulla produzione che sostituirà il RBM non più utilizzabile. Importante anche l’ordine del giorno approvato all’unanimità che impegna il governo regionale a definire nuovi criteri localizzativi delle discariche, garantendo che al termine di quelle in esercizio, siano scelti nuovi siti, diversi da quelli attuali. Per Giovinazzo una buona notizia.

Attualità

oche le novità che riguardano i rifiuti sul fronte comunale, mentre il lavoro all’interno dell’ARO prosegue con la stesura del piano industriale. Dopo diverse audizioni, a supporto dei tecnici interni alle amministrazioni, per la redazione del progetto esecutivo e dei documenti tecnici per la messa a gara del servizio d’igiene urbana, è stata chiamata la società ESPER (Ente di Studio

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Quattro i colpi registrati in soli dieci giorni. L’Arma potenzia i controlli: in manette un 18enne di Bitonto

Rapine e violenza, escalation in città

e telecamere degli esercizi commerciali possono anche non servire a nulla contro una banda di rapinatori che colpisce per quattro volte in dieci giorni, andando sempre a segno. E ancora, le testimonianze dei commercianti terrorizzati da malviventi pronti a puntare una pistola alla testa, possono risultare vane. Almeno così accade a Giovinazzo da dieci giorni a questa parte: ci sono due banditi che irrompono nei supermercati cittadini (Anna di via Fiume, Primo Prezzo di via don Francesco Piscitelli, Primo Prezzo di via Napoli e MD di via don Francesco Piscitelli, ndr). Sono violenti. Determinati. Pronti a tutto per impadronirsi di una manciata di banconote, forse da usare per comprare qualche dose di cocaina o da far girare vorticosamente in una slot machine. Rapinatori quasi compulsivi, che rischiano tanto per poco, ma dotati di una certa perspicacia dovuta alla profonda conoscenza del territorio. Casi simili, molto simili, e con un denominatore comune: tutti impuniti e in grado di mettere paura, di incrinare quel rapporto che per anni, su questo territorio, è rimasto quasi in equilibrio, tra sicurezza reale e sicurezza percepita. L'escalation degli impuniti è iniziata il 30 settembre: due uomini, volti coperti e pistola bene in vista, irrompono nel supermercato Anna di via Fiume e fuggono con l’incasso. Il 1 ottobre il copione si ripete: questa volta, però, nel mirino dei malviventi finisce il super-

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Attualità

⻬ di Nicola Miccione

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La 7.65 sequestrata dai Carabinieri.

mercato Primo Prezzo di via don Francesco Piscitelli. 9 ottobre: ancora Primo Prezzo, stavolta in via Napoli. 10 ottobre: è il turno del discount MD di via don Francesco Piscitelli. La stessa banda? La strategia, le armi utilizzate e la fuga

(sempre con un’auto di colore scuro, ndr) fanno pensare di sì, ma le indagini dei Carabinieri della locale Stazione non sono ancora giunte ad una conclusione. Nel frattempo (e prima di altri due colpi: il primo ai danni della stazione di servizio Q8 che sorge lungo la strada provinciale 88, il secondo nei confronti di uomo che s’è visto sottrarre le chiavi della propria Audi A6, ndr) l’Arma ha notevolmente rafforzato i controlli su strada e i militari della Compagnia di Molfetta, proprio nel corso di un servizio antirapina esteso ai comuni di Molfetta, Terlizzi, Bitonto, Giovinazzo e Palo del Colle, lo scorso 16 ottobre hanno tratto in arresto un 18enne bitontino, trovato in possesso di una pistola Bernardelli con matricola abrasa completa di serbatoio con all’interno 5 proiettili calibro 7.65. Il ragazzo è stato fermato nel corso di una serie di controlli a tappeto scaturiti dopo che nella serata precedente, proprio a Giovinazzo, un’utilitaria sospetta con alcuni individui a bordo, in procinto di effettuare, con ogni probabilità, una rapina, alla vista della gazzella dell’Arma si è data alla fuga riuscendo a dileguarsi dopo un lungo inseguimento per le strade di Giovinazzo e Bitonto. Nel corso delle ricerche protrattesi nella notte, però, il giovane a cui era stato intimato l’alt si è dato alla fuga, ma è stato raggiunto e bloccato. Durante la corsa si è disfatto dell’arma, lanciandola oltre il muro di recinzione di una scuola primaria di Bitonto. I militari hanno recuperato e sequestrato la pistola che sarà sottoposta a rilievi da parte di personale specializzato della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari. Il 18enne, che dovrà rispondere di detenzione e porto abusivo di arma e ricettazione, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari è stato associato presso la locale casa circondariale. Intanto in città chi ha paura aspetta e osserva le escalation dei nuovi imprendibili. O forse la tranquilla Giovinazzo, tenuta per anni a stecchetto di forze dell'ordine (un organico di militari dell’Arma dei Carabinieri e agenti di Polizia Municipale tra i più bassi del circondario), ha bisogno di rivedere la presenza di tutori dell’ordine pubblico sul territorio.


Bestiario giovinazzese on tutti sanno che in Piazza Vittorio Emanuele II ci sono ben due aree pedonali. E' questa l'amara constatazione che si può fare ogni giorno nel centro di Giovinazzo, dopo la loro istituzione voluta poco meno di un anno fa dall'amministrazione guidata dal sindaco Tommaso Depalma. Infatti, nonostante quella sul lato lungo ritrovi la sua natura nei week-end per via della chiusura al traffico, mentre in settimana è spesso impiegata come un punto per fare una breve sosta da parte di qualche irrispettoso automobilista, non si può dire che questo accada anche per quella sul lato corto. Ne deriva che questo piccolo tratto d'asfalto adibito per il passeggio dei pedoni è sempre occupato, in tutte le ore del giorno, da autovetture. A questo, inoltre, va aggiunto che qualcuno ha pensato bene di girare, seppur di poco, il cartello di fine percorso pedonale, tanto da renderlo quasi nascosto tra i rami del prospiciente albero. Fatti, questi, entrambi documentati dalle nostro foto e che hanno mandato in bestia l'amministrazione comunale. A tal proposito, il primo cittadino Tommaso Depal-

Il nostro fotonotiziario

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di ⻬ Gaetano Nacci

GIOIELLERIA

Azzurra

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ma, al termine della Corrincittà disputatasi lo scorso 13 ottobre, ha affermato che “per l'inciviltà di molti automobilisti, l'ammi nistrazione ha già programmato a breve di mettere paletti alla corsia, in modo da non farci parcheggiare più sopra”. E viste le abitudini scellerate di molti giovinazzesi, noi prendiamo questa dichiarazione d’intenti come un’ottima notizia. Un peccato, però, che per rispettare una regola elementare si debba sempre ricorrere alle maniere forti...

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Così fino alla primavera-estate 2012

⻬ di Gianluca Battista

PONENTE AMARO atassa intricata, terribilmente intricata, quella dei lavori mai partiti sulla costa di Ponente. Un Lungomare ingabbiato, da tanto, troppo tempo. E l’impazienza dei cittadini che cresce, dopo un’altra estate trascorsa con un pezzo di città interdetto al transito ed alla vita. Le polemiche più o meno strumentali, provenienti da vari settori della politica locale, devono ora lasciare il passo ai fatti, quelli veri, che in pochi vogliono raccontare. La nostra redazione ha provato, carte alla mano, a ricostruire l’iter che ha portato allo stallo attuale, all’impossibilità di avviare il cantiere, con un paventato rischio di perdere i finanziamenti ministeriali. Andiamo dunque per ordine. Era il 2008 quando dal Ministero per l’Ambiente fluirono nelle casse comuna-

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li oltre 2 milioni di euro, vincolati al risanamento del tratto costiero di Ponente, fino all’ex carcere. Dopo un anno di un incomprensibile stallo, nel 2009 la Giunta targata Antonello Natalicchio bandì la gara per appaltare i lavori, complessi data la loro rilevanza ambientale. Due aziende vi parteciparono: una romagnola, l’altra lucana. La seconda fu estromessa per alcune irregolarità e fece ricorso agli organi amministrativi. Riuscì, dopo un lungo iter giudiziario, ad aver ragione e così l’amministrazione comunale dovette nuovamente bandire una gara, che questa volta fu vinta proprio dalla Codra Mediterranea di Pignola (Pz). Le grane di carattere giudiziario non si arrestarono qui e tra il 2010 ed il 2011 fu la Società Cooperativa Braccianti Riminese a far ricorso agli organi competenti. Il Comune di Giovinazzo risultò vincente e

si poté continuare ad adempiere a tutte le incombenze di genere burocratico per far partire i lavori a Ponente. Furono oltre 11 i passaggi a cui l’amministrazione di centrosinistra dovette far fronte, con diverse conferenze di servizi a cui altri Enti, preposti a lasciare il loro nulla osta, non si presentarono. Intanto il progetto definitivo era negli uffici comunali dal giugno 2010 e l’ammi nistrazione tentò di accedere a nuovi fondi per l’intero tratto costiero giovinazzese, senza tuttavia riuscire ad ottenerli. Col cambio di Giunta in seno a Palazzo di Città, nella primavera del 2012, arrivò anche, qualche mese più tardi, la ormai famigerata Valutazione d’Impatto Ambientale da parte dei tecnici della Regione Puglia, che fece tirare un sospiro di sollievo a tanti. Il cantiere sarebbe partito di lì a poco, si pensò. Ma

i tecnici comunali lo scorso anno ravvisarono alcune gravi irregolarità, tra cui una fattura di non chiarissima lettura emessa dalla stessa ditta vincitrice dell’appalto, avvalendosi della consulenza di professionisti per vederci chiaro. Il 10 giugno 2013, ed è ormai storia di questa estate, è stato presentato il progetto esecutivo, quello, per dirla in soldoni, che non si può più modificare. Il Comune, tuttavia, ha poi chiesto lumi all’ingegnere sottoscrivente, perché qualcosa non quadrava. L’amministrazione ha voluto così interpellare Francesco Buffa, cercando di capire se la firma del progetto esecutivo fosse la stessa di quello definitivo. La risposta dell’ormai ex professionista siciliano (non è più iscritto all’Albo degli ingegneri della provincia di Palermo per “quiescenza per raggiunti limiti di con-


Lungomare di Ponente oggi

Irregolarità frenano l’inizio dei lavori sul Lungomare Marina Italiana. Ecco la verità sui fatti to con la Codra Mediterranea, per il venir meno del vincolo di fiducia con la ditta potentina. Ora tutto passa agli organi giudiziari. Sta di fatto che il sindaco Tommaso Depalma, davanti ai nostri taccuini ed in occasione del suo resoconto pubblico sull’attività amministrativa, ha ribadito che l’amministrazione giovinazzese dovrà eventualmente indire un nuovo bando e che così i lavori non potranno iniziare prima della pri-

mavera-estate prossimi. La telenovela continua, dunque, sperando che quei fondi ministeriali non vadano perduti, anche se lo stesso primo cittadino ha assicurato che questo non avverrà. Di errori ne sono stati commessi tanti e da più parti, in questa assurda vicenda di burocrazia infinita. Ed il continuo ciarlare della politichetta locale, sotto ogni bandiera, non fa altro che confondere ulteriormente le idee ai cittadini, a volte pren-

dendo posizione senza conoscere davvero i fatti. Noi abbiam provato a ricostruire l’iter per intero, cercando di sintetizzarne in stile giornalistico molti passaggi. Di una cosa siamo però certi: nessuna deroga alla legalità può essere tollerata e pertanto è opportuno che ogni aspetto di questa intricata, intricatissima matassa, venga chiarito al più presto. Sperando che quella ferita aperta nel cuore dei giovinazzesi venga prima o poi chiusa.

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tribuzione”) è arrivata il 9 agosto di quest’anno, protocollata al n° 17489. Il progetto definitivo, quello del giugno 2010 era stato redatto e sottoscritto da lui, ma quello esecutivo no. Nella missiva giunta a Giovinazzo, infatti, i legali di Buffa ribadiscono che lui “non conosce, nè ha redatto, né tantomeno sottoscritto il progetto esecutivo”. Ed a questo punto il Comune si è tutelato, decidendo per la risoluzione in danno del contrat-

edalo D di Anna Lasorsa

Nuova gestione in Via Bitonto a Giovinazzo - Tel. 080.3944445

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Questa è la storia di una ragazza che ha deciso di investire con coraggio su se stessa

Imprenditrici si diventa!

dati sulla disoccupazione giovanile, quotidianamente rivelati dagli istituti di statistica e sciorinati dai mass media non fanno altro che confermare qualcosa che è sotto gli occhi di tutti. Alle nostre latitudini il posto fisso è un miraggio, ed i più fortunati sono costretti ad emigrare pur di trovare un lavoro e vedere realizzate le proprie aspettative professionali. Quella della mobilità, però, non è la sola via d’uscita. C’è chi ha deciso di restare qui e di scommettere su un’idea, su un progetto nuovo, in poche parole di inventarsi un lavoro! La nostra Regione è diventata un caso di studio in tutto il mondo per il successo riscosso da iniziative come quella di Principi Attivi, ma non solo. C’è chi ha deciso di investire in maniera forte sul proprio futuro, facendo leva sulla propria professionalità e cercando di convogliare le proprie esperienze in un progetto lavorativo nuovo, con tutti i rischi ad esso annessi. In questo articolo vogliamo raccontare la storia di Mariapia D’Attolico, una ragazza che ha una storia da raccontare, una storia che sta iniziando a dare i propri frutti. «Tutto è nato mentre frequentavo l’università – ci racconta Mariapia – e per la precisione il primo anno della specialistica. Contestualmente ero anche iscritta al conservatorio, dove mi accingevo ad iniziare il nono anno. In quel periodo, quasi per caso ho scoperto l'esistenza della metodologia Suzuki per l‘ insegnamento della musica ai bambini. Dopo essermi informata ed aver scoperto i numerosi punti di contatto tra questa ed i capisaldi della psicologia dello sviluppo, ho su-

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⻬ di Mauro Capurso

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bito capito che avrei potuto fare qualcosa di utile per i bambini e per tutta la famiglia». Dopo aver seguito un corso, della durata di 2 anni tra Roma e Caserta, Mariapia ha conseguito l’abilitazione al Children's Music Laboratory (CML), ed è diventata socia dell'associazione Musical Garden. «La metodologia del CML differisce leggermente da quella Suzuki poichè è da considerarsi una vera e propria metodologia educativa, che può coinvolgere anche chi non è interessato alla musica nello specifico ma vuole semplicemente crescere insieme a suo figlio attraverso un percorso che è al

tempo stesso ludico ed educativo. Nelle lezioni di CML, infatti, la musica è sempre presente , anche se ciò che viene privilegiato è la dinamica relazionale, del gruppo, della coppia genitore-bambino. Il CML è un corso prettamente musicale, ma inevitabilmente io lo gestisco tenendo conto della mia formazione psicologica, per cui ogni attività tiene conto dello sviluppo del bambino in toto, delle sue caratteristiche emotive e relazionali oltre che cognitive». L’idea di Mariapia era quella di realizzare un centro specializzato nel quale fosse utilizzata questa metodologia, ed è su questo che lei ha deciso di scommettere e di investire. Nel mese di novembre del 2012 è nato il laboratorio educativo musicale “MusicalMente io”, in via delle Filatrici, 5. «Io ho creduto dall'inizio nell'efficacia di questa metodologia di educazione, ed ho sempre pensato che la formazione debba essere un aspetto su cui investire, perché determina il futuro delle nostre realtà. E, soprattutto, ero piena di entusiasmo all'idea di poter far fruttare i miei studi concretizzandoli in un progetto reale, di mettermi in gioco, di sperimentarmi. Mi sono lanciata in un'avventura, sapendo di dover fare i conti anche con qualche rischio. E' inuti-

le negarlo, ho cominciato con tutte le carte in regola, con una bella mole di studio alle spalle, ma pur sempre senza esperienza. Adesso però, ripensando ai mesi passati, sono soddisfatta del lavoro fatto, sento di aver dato tanto e di aver ricevuto tanto dai bimbi e dai genitori». Ora Mariapia è laureata in psicologia clinica e sta frequentando il tirocinio postlauream presso la UOS Neuropsichiatria infantile dell'Ente ecclesiastico Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, e dal mese di Gennaio comincerà a frequentare la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica per l'Infanzia e l'Adolescenza a Bologna. Mariapia crede fortemente in questo progetto, ma quello che più colpisce è senz’altro la voglia di andare oltre e di crescere sempre di più, con l’obiettivo di garantire un servizio sempre più qualificato e specializzato alla nostra comunità. Questa è senz’altro una storia di successo, e si spera che non sia una mosca bianca. Noi abbiamo voluto raccontarla con la speranza che potesse essere di stimolo. Allo stesso tempo sentiamo il bisogno di incoraggiare Mariapia e di augurarle un futuro ricco di soddisfazioni.


L’ombelico del mondo I

di ⻬ Italo Cinquepalmi Foto di ⻬ Nicola Marinelli

Troppi musi lunghi Polemiche sterili a margine di un grande evento ⻬ di Gianluca Battista ed Italo Cinquepalmi

i vorrebbe una scossa” dicevano in tanti fino a qualche anno fa, quando Giovinazzo restava al margine di grandi eventi di rilevanza nazionale. Le realtà limitrofe beneficiavano della ribalta, pur potendo offrire molto meno dal punto di vista architettonico, storico e paesaggistico e qui si poteva solo commentare. E così, a cavallo tra la vecchia e la nuova amministrazione comunale, si è iniziato ad andare in questa direzione. Fino ad oggi, fino a quella tappa del Giro d’Italia, prima sfilata per le vie di Giovinazzo e che adesso partirà da casa nostra. Giovinazzo sugli scudi, non solo mediaticamente, ma anche lavorativamente. Perché a lamentarsi si fa presto, ma gli alberghi esauriti ed i ristoranti pronti a lavorare a pieno regime per diversi giorni, sono una bella notizia. Una notizia che non riguarda ciò che è “mio” e ciò che è “tuo”, ciò che posso incassare io invece che un altro. Quella logica è morta e sepolta. E’ fare sistema la chiave di volta, anche attraverso un evento sportivo che ha risalto in tutto il globo terrestre, con centinaia di nazioni collegate e ben 1200 giornalisti ed oltre 500 fotografi accreditati. Dormiranno e mangeranno “anche” da noi come negli altri comuni e nel capoluogo ed a noi tutti sta il compito di accoglierli. Abbandonare le beghe di paese, superando il provincialismo becero ci aiuterebbe a guardare oltre quei giorni, comprendendo che il turismo tout court nasce attraverso la pubblicizzazione delle bellezze che si hanno in casa. Senza vetrine come questa, senza piani che coinvolgano tour operator, senza volontà di far quadrato attorno ad un obiettivo, non si andrà mai da nessuna parte se non si mettono da parte le polemiche pretestuose, le invidie, le ripicche. Non sarà il Giro d’Italia di un sindaco. Deve invece essere il Giro d’Italia di tutti i giovinazzesi. Dalla crisi, questa crisi economica nerissima, si esce sfruttando ogni minima opportunità, ponendo al centro del nostro obiettivo il territorio e quanto di bello può offrire. E’ tempo di comprenderlo ed agire, ognuno a far la sua parte, dalla politica ai cittadini. Oggi, non domani.

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l Giro d’Italia riparte da Giovinazzo. Dopo la partenza della manifestazione in Irlanda del Nord, l’edizione 2014 della gara ciclistica più attesa ritorna in Puglia a distanza di un anno e la nostra cittadina ospiterà la partenza della prima tappa italiana. La presentazione dell'evento a Palazzo di Città a Bari, alla presenza del sindaco del capoluogo Michele Emiliano, dell’assessore allo Sport e presidente del C.O.N.I. pugliese Elio Sannicandro, dell’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Giannini e dei sindaci di Bitonto e Giovinazzo, Michele Abbaticchio e Tommaso Depalma. La data della quarta tappa della 97ª edizione della corsa è fissata per il 13 maggio prossimo. Gli atleti saranno impegnati in una gara a cronometro a squadre su un percorso di 121 chilometri quasi interamente pianeggiante, che prevede la percorrenza della litoranea da Giovinazzo a Molfetta, un passaggio nell’entroterra con l’ingresso a Bitonto (probabilmente nel borgo antico) e infine il ritorno sulla costa barese passando per il quartiere San Paolo (dove è ubicato un centro di avviamento ciclistico per giovani, voluto dall'ex ct Franco Ballerini, morto in un incidente di rally e amico del sindaco Tommaso Depalma). Una volta arrivati nel capoluogo, i ciclisti percorreranno otto giri di un circuito cittadino di circa 10 chilometri, che dalla Fiera del Levante sul lungomare girerà attorno al borgo antico. I corridori inoltre alloggeranno per due giorni nelle strutture alberghiere di Giovinazzo e dei comuni limitrofi. Sono già state prenotate oltre 300 stanze sul territorio giovinazzese, per un totale di quasi 700 posti letto. Infine, proprio in concomitanza dell’evento, il sindaco Depalma e gli addetti ai lavori stanno organizzando una serie di altri progetti collaterali alla tappa stessa; anche se questo "mix" di manifestazioni pare aver innescato qualche polemica nella comunità locale. Nel prossimo articolo vi spieghiamo perché è un evento di importanza capitale per tutta la comunità.

La prima tappa italiana del Giro d’Italia 2014 partirà da casa nostra. Giovinazzo per due giorni sarà capitale del ciclismo mondiale

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Spett.le Redazione Mensile “in Città” con preghiera di pubblicazione Ill.mo sig. Prefetto di Bari Spett.le Sovrintendenza Beni Archeologici della Puglia Associazione Italia Nostra di Bari Spett.le Provveditorato OO.PP. Puglia e Basilicata Regione Puglia Assessorato OO.PP. VV FF di Bari p.c. SINDACO COMUNE DI GIOVINAZZO

Lettere al Direttore

Oggetto:

INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA DEL LUNGOMARE DI VIA MARINA IN GIOVINAZZO.

riferimento all'Oggetto di cui sopra, l’Associazione PRO LOCO di Giovinazzo, nell'ambito delle proprie prerogative che comanche la tutela dei beni storici ed architettonici, ritiene doveroso esporre quanto segue . Conprendono A seguito di numerose sollecitazioni pervenute da parte di molti cittadini in merito alla realizzazione degli interventi che l’attuale Amministrazione intende porre in essere, la PRO LOCO è stata invitata ad assumere una posizione critica date le perplessità che i predetti interventi suscitano. A tale riguardo questa Associazione ritiene di poter rilevare quanto segue: PREMESSO CHE gli interventi di “messa in sicurezza” sono necessari e che la balaustra, nella sua interezza, va recuperata da una condizione di precarietà, non è comprensibile, da quanto si evince dai grafici progettuali, come mai il concetto di “messa in sicurezza” preveda una totale rivisitazione del sito e appaia “un ritorno incompleto alle origini” attraverso i seguenti interventi strutturali : La riduzione e l’abbassamento della muraglia per allocarvi un toro marcapiano; La costruzione conseguente di un muretto continuo a protezione dei cittadini che, ovviamente non può riproporre l’originale storico; La realizzazione di un’antistante trincea ribassata rispetto all'attuale livello di calpestio ; che potrebbe interessare sia i camminamenti che univano il torrione del porto al baluardo del Carmine, con sottostante esistente cannoniera , e da questi al forte del Vescovado, sia le volte di alcune strutture. La strada, infatti, conserva vecchi sottostanti locali i cui finestrini sono visibili proprio nella “foto storica”,oggetto dell’analisi de quo, i quali se non demoliti nei primi del ‘900, quando si abbassò il muro, potrebbero con le loro volte creare problemi . E, cosa ancora più deprecabile, l’abbattimento della soletta aggettante con conseguente restrizione della sede stradale a soli 210 cm, compromettendo seriamente la funzione dell’unico accesso che presenta una accettabile viabilità e che porta verso i più bei monumenti che ancora e purtroppo in parte conserviamo (vedi lo scempio lato mare). CONSIDERATO CHE Gli interventi, prescindendo dal

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concetto di sicurezza a cui si ispirano, nei fatti si tradurrebbero ( come già detto )nella sottrazione dell’unica strada a doppio senso di marcia di tutto il Centro Storico, idonea all'utilizzo di eventuali mezzi di soccorso (Vigili del Fuoco o altro), essendo le restanti strade dei vicoli medievali scarsamente transitabili ed inidonei alla fruizione di mezzi particolari. Gli interventi andrebbero inoltre ad incidere pesantemente sull'esistente, mutando quella realtà acquisita,che risulta essere comunque “ la passeggiata del centro storico”, voluta dai nostri padri, per dare ampia visibilità alla passeggiata e ai prospetti dei lungomari di ponente e di levante. ATTESO CHE La situazione di permanente precarietà andrebbe ad incentivarsi, sommando gli interventi di cui sopra. VALUTATO CHE In un contesto sociale le Amministrazioni devono operare nel rispetto delle aspettative dei propri cittadini, producendo risultati condivisi e non imposti SI SOLLECITA Una riflessione che ci conservi, possibilmente migliorandolo, l’attuale sistema ormai divenuto storico. SI CONSIDERI Inoltre l’opportunità di realizzare un intervento congruo che non tralasci anche l’aspetto economico (vedi Spending Review). Giovinazzo, 25/10/2013

Associazione Pro Loco Giovinazzo La Presidente Carolina Serrone


Teatro al Circolo Unione e della Sanità ella serata del 28 settembre al Circolo Unione e Sanità di Giovinazzo, si è tenuta una manifestazione teatrale in vernacolo giovinazzese. Lo spettacolo, scritto e diretto da Tommaso Piscopo, autore non nuovo a lavori teatrali in dialetto, con arguzia e sagacia descrive un pezzo della società giovinazzese, mettendo a nudo i comportamenti dei vari personaggi che la compongono. Il sig. Cesare (Gino Monticelli), inveterato dongiovanni, dominato dalla moglie Cicetta (Anna De Candia); Ninetta (Rosa De Candia) e Maddalena (Luciana Magenta), in pubblico donne virtuose ed in privato pronte a cedere alle profferte di Cesare; Cristina (Anna Villa), signorina “grande” che, in cuor suo, vorrebbe sposarsi con Nicola e, quindi, rifiuta la corte di Pasquale, ormai avanti con gli anni, e che non considera alla sua altezza; Consiglia (Romana Magenta) e Concetta (Chiara Giannino), le pettegole del Paese; ed infine la tormentata storia d’amore e di passione tra Finella (Flora Mazzone) e Nicola (Tommaso Piscopo), finita male per “una sentenza” pronunciata da Pasquale, trattato con sufficienza e distacco da Nicola. Molto divertente l’allusione al fucile di Pasquale, il quale, fino all’ultimo, non riesce a capire il significato sessuale del termine e che, quindi, si compra un vero fucile da utilizzare nel caso di future (ma sempre più improbabili) nozze. Il commentatore musicale Nicola Sisto ha saputo sottolineare le scene più importanti della rappresentazione; molto coinvolgente il pezzo che, sulle note del motivo di “Dove sta Zazà”, il nostro Nicola canta alla ricerca, per tutta Giovinazzo, della sua perduta Finella. La commedia, grazie alla spontaneità e bravura degli attori, tutti componenti a livello dilettantesco della “Compagnia Super Amatoriale Villa Arzilla e Dintorni”, ha saputo mantenere alto il livello d’attenzione, coinvolgendo il numeroso pubblico e riscuotendo un meritato successo e calorosi applausi.

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Attualità

di ⻬ Nicola Sistino

ARCICONFRATERNITA MARIA SS. DEL CARMINE

“Tra Note e Versi”: GIOVINAZZO

da San Lorenzo a San Martino Video proiezione del messaggio di PACE di don Tonino Bello con intermezzi musicali di Mauro Capurso al flauto traverso Commento a cura di don Nicola Gaudio Lunedì 11 novembre ore 19,30 Chiesa di san Giovanni Battista in piazza Benedettine

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UN MESE IN PILLOLE

SPACCIAVA DROGA: ARRESTATO UN PROF DI SALERNO Il 47enne è stato sorpreso con 14 panetti di hashish contrassegnati da un logo simile alla Apple 27 SETTEMBRE – C’era un simbolo molto simile a quello della Apple su ognuno dei 14 panetti di hashish che i militari della Guardia di Finanza di Bitonto hanno sequestrato a Giovinazzo, nell’abitazione dove un 47enne salernitano viveva con la sua compagna ed i figli. L’uomo, odontotecnico ed insegnante di Igiene e Cultura Medica ad Al⻬ di Nicola Miccione

tamura, si era dato allo spaccio presumibilmente per “arrotondare” le entrate. Da tempo i finanzieri lo tenevano sotto controllo: F. P., queste le sue iniziali, era già noto alle forze dell’ordine in qualità di assuntore. Nel 2005 fu infatti fermato con addosso pochi grammi di “fumo” e dunque segnalato alle Autorità competenti. Ad insospettire i finanzieri, le sue continue trasferte a Molfetta e le soste prolungate in una delle piazze più frequentate anche dai consumatori di droghe leggere. Nel pomeriggio del 27 settembre i militari sono entrati in azione e l’hanno bloccato mentre stava per muoversi da Giovinazzo, pronto alla “consegna”, a bordo della sua auto. In tasca il docente aveva un panetto di hashish e circa cinque grammi di marijuana. Quando il 47enne ha capito che i guai non erano finiti, perchè i finanzieri erano intenzionati a perquisire la sua abitazione, si è difeso dicendo di vivere a Salerno (città della quale è effettivamente nativo) e di trovarsi in provincia di Bari solo di passaggio. Gli uomini del luogotenente Giuseppe Piero Rinaldi sono dunque andati a colpo sicuro. E dopo aver messo a soqquadro l’appartamento, hanL'hashish sequestrata no rinvenuto, nascosti tra le lenzuola e la biancheria della camera da letto, altri 13 panetti di hashish, tutti contrassegnati dalla classica mela della Apple. Un particolare sul quale la Guardia di Finanza sta ancora indagando: è possibile che il logo servisse semplicemente a certificare la qualità del prodotto che veniva piazzato. Tra i clienti del docente, hanno appurato i militari di Bitonto, c’erano molti giovani ed anche diversi piccoli pusher. Il sospetto è che F. P., più che spacciare al dettaglio, fungesse da intermediario per il posizionamento di modeste partite di droga, visti i suoi frequenti spostamenti nell’hinterland salernitano, dove avrebbe potuto rifornirsi.

GIOVINAZZO CITTA’ SOLIDALE Un progetto in collaborazione tra Arci ed Assessorato alla Solidarietà Sociale permette di ospitare 10 profughi africani 1 OTTOBRE – Si chiama S.P.R.A.R. (Sistema di Prote zione Richiedenti Asilo e Rifugiati) ed è un progetto che mette in rete gli Enti locali per accogliere migranti di ogni ⻬ di Gabriella Serrone

Attualità

nazionalità, che sfuggono a persecuzioni politiche o alle guerre nei loro Paesi. L’Arci provinciale di Bari ha da tempo avviato un programma denominato “Nuova Dimora” che segue i dettami dello S.P.R.A.R. ed opera nell’ambito territoriale di Putignano e del sud-est barese proprio su queste problematiche. L’Assessorato alla Solidarietà Sociale del Comune di Giovinazzo, guidato da Michele Sollecito, si è accodato per ospitare 10 giovani immigrati, provenienti dal Gambia, dalla Somalia Accoglienza per i richiedenti asilo ed i rifugiati e dal Senegal. I profughi sono giunti già da un mese nella nostra cittadina e sono ospitati in abitazioni private. Fondi ministeriali permettono agli Enti locali di accogliere queste persone per un periodo che varia dai 6 ai 9 mesi. Il Comune, in collaborazione con l’Arci, gestisce la parte contabile e programmi di inclusione sociale, tra cui un avviato corso di lingua inglese. Questo, secondo quanto riferitoci dallo stesso assessore al ramo, “risponde al richiamo di Papa Francesco, fatto qualche tempo fa a Lampedusa, per una solidarietà autentica, che veda nel migrante un fratello che cerca accoglienza”. Sull’onda emotiva della riuscita di questo progetto, beneficiario di fondi per un totale di 64.200 euro, Giovinazzo si è candidata ad un programma autonomo per il triennio 2014-2016, per un totale di spesa ministeriale che si aggirerà intorno ai 250mila euro. Da qui l’invito dell’amministrazione giovinazzese rivolto ai privati che posseggano case sfitte, per aderire al progetto senza nessuna remora, affinché si possa continuare a fare tanta solidarietà con poco sforzo.

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CON L’HASHISH IN CASA: ARRESTATO UN 20ENNE

INCIDENTE MORTALE SULLA GIOVINAZZO-MOLFETTA

84 grammi di “fumo” nascosti nel portaocchiali

La vittima è un carabiniere di 43 anni

10 OTTOBRE – Il portaocchiali adoperato per cu stodire la droga: in manette è finito un 20enne di Giovinazzo perché trovato in possesso di 84 grammi di

18 OTTOBRE – Mauro Monno, carabiniere di 43 anni, si stava recando al lavoro sul suo scooter Scarabeo nelle prime ore del pomeriggio. Poi all’improvviso

⻬ di Nicola Miccione

⻬ di Gianluca Battista e Gabriella Serrone

hashish, due bilancini elettronici oltre a vario materiale per il confezionamento della droga. Continua, dunque, l’attenta e mirata attività investigativa da parte della Stazione dei Carabinieri contro il fenomeno dell’uso e spaccio di droga in città. Questa volta nel mirino degli investigatori è finito un giovanissimo incensurato. I Carabinieri della locale Stazione si sono recati presso l’abitazione del pusher, dove hanno recuperato ben 84 grammi di hashish nascosti in un portaocchiali che il giovane, alla vista dei militari, ha tentato di disfarsi lanciandolo dal Un 20enne in manette balcone. A casa del 20enne, oltre alla sostanza stupefacente, sono stati trovati due bilancini elettronici e materiale per la sua preparazione. Ora l’avvocato del giovane dovrà difenderlo dal reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il pm di turno presso la Procura della Repubblica di Bari gli ha concesso gli arresti domiciliari.

l’impatto, sulla ex strada statale 16 Adriatica, nel tratto che corre da Giovinazzo a Molfetta, con una Seat che, secondo quanto si è appreso dagli inquirenti, stava facendo inversione di marcia. Nonostante i tentativi reiterati degli operatori del 118 di rianimare il militare, non c’è stato nulla da fare. Il caraIl luogo dell'incidente biniere è deceduto prima dell’arrivo in ospedale. Sul posto sono intervenuti gli uomini dell’Arma ed il Corpo di Polizia Municipale, che hanno permesso il ripristino della viabilità. Nonostante le migliorie effettuate su manto stradale e segnaletica, continua a riproporsi il tema della sicurezza sulla ex strada statale 16 Adriatica. Massima attenzione, quindi, ed imprudenze bandite per evitare incidenti che assumano il contorno della tragedia.

Attualità

“I NIPOTI DELLA NONNA” DONANO UN DEFIBRILLATORE AL PALAZZETTO Grazie ad una parte dei proventi della sagra agostana. Soddisfazione dal mondo dello sport 20 OTTOBRE – Un defibrillatore per il palasport di viale Aldo Moro. E’ questo il risultato più bello dell’edizione 2013 della sagra del “Panino della Nonna”, un must agostano ⻬ di Gabriella Serrone

per chi ama gli antichi sapori della nostra terra. “I Nipoti della Nonna”, organizzatori della manifestazione, in una domenica sera autunnale hanno donato il prezioso strumento alla cittadinanza, grazie a parte dei proventi della sagra. Grande soddisfazione è stata espressa dai vertici societari dei club della varie discipline, in un Auditorium don Tonino Bello affollato. Il defibrillatore a bordo campo, va ricordato, è ormai un obbligo, in virtù di Il defibrillatore donato una legge dello stato in vigore dopo le recenti tragedie verificatesi durante manifestazioni sportive. Hanno beneficiato di un contributo anche la Caritas diocesana, la Parrocchia Immacolata, l’ANFASS, gli Angeli della Vita, l’ANT e l’AIL, oltre a progetti di solidarietà in Albania, Mozambico e Costa d’Avorio.

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Incontro con l’autore Giancarlo Visitilli

Il valore formativo della scuola di oggi n simpatico e giovane professore barese di Lettere ci racconta la Scuola di Oggi nel suo primo libro pubblicato per Einaudi Stile Libero E la felicità, prof? e lo fa molto bene facendo sorridere ma al contempo riflettere. Si tratta di Giancarlo Visitilli che nelle vesti di autore è stato gradito ed applaudito ospite in un incontro svoltosi nella’auditorium della Scuola Primaria “Don Saverio Bavaro”. All’iniziativa promossa dalla Rete Scolastica “Nell’Educazione un Tesoro: Scuola e Città per i nostri ragazzi” hanno partecipato l’Assessore alla Pubblica Istruzione Michele Sollecito, i Dirigenti Scolastici del 1° e 2° Circolo Eugenio Scardaccione e Carmela Rossiello, la Preside del Liceo Classico “M. Spinelli” Antonia Speranza e il Dirigente nonché amico dell’autore Giacomo Mondelli. A fare gli onori di casa la Preside Rossiello che dopo i saluti e i ringraziamenti iniziali da il via all’incontro-dibattito. Il numeroso pubblico presente formato da genitori, studenti e docenti delle Scuole di Giovinazzo ha seguito con vivo interesse e partecipazione una bella conversazione allargata, così impostata dall’autore che spiega un po’ come è giunto a scrivere un libro sulla scuola. Giancarlo Visitilli è un Giornalista che da anni firma la rubrica In cattedra su «la Repubblica» nella pagina di Bari, ha fondato la cooperativa sociale «I bambini di Truffaut» ed è ideatore del Festival di Cinema e Letteratura Del Racconto, il Film, che ha luogo ogni anno nei Castelli della Puglia. Nella sua rubrica scrive di scuola, delle mail che i ragazzi gli inviano, delle domande che gli pongono e delle loro esperienze di vita vissuta. Un po’ di queste storie “vere” e di esperienze di vita scolastica sono così entrate a pieno titolo nel libro. In una recensione scrivono su di lui e sul libro... «Il suo sguardo curioso verso gli studenti ne restituisce la voce vera, di un candore e di un'esattezza che sorprendono, commuovono, fanno sorridere. Nel libro Visitilli rivela adolescenti disillusi ma non arresi, che chiedo-

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Arte e Cultura

⻬ di Marzia Morva

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no agli adulti di crederci ancora. Questo docente inconsueto, appassionato di don Milani e De André, vuole soprattutto capire «cosa passa nella testa dei ragazzi, a quale ritmo si muova il loro cuore», e perché troppo spesso definiscano il mondo dei grandi «un invito al massacro». Attraverso un quotidiano ed ostinato confronto con una classe nell'anno della maturità, il prof ascolta e ci racconta storie che parlano di amore, malattia, diversità, integrazione, violenza, anoressia, guerra: insomma, di vita. Perché, anche in una scuola abbandonata a se stessa, e spesso intrappolata in vecchi schemi, Visitilli non rinuncia a quella che considera la sfida piú importante del suo mestiere: spingere ogni ragaz-

zo alla ricerca della felicità». I racconti che sfodera a Giovinazzo vengono presentati con colorita e piacevolissima “baresità” che rende ancor più interessante l’ascolto e la partecipazione. Alcuni studenti ed alcuni docenti gli pongono quesiti a cui risponde sempre con professionalità e simpatia. Il libro merita un’attenta lettura e per saperne di più sul gradimento dell’incontro ne parliamo con Valeria Depalo, studentessa del Liceo Classico di Giovinazzo. «Ho iniziato a leggere il libro – afferma Valeria – e ho scoperto con piacere che è diverso dal modo di vedere la scuola perché il prof. Visitilli cerca di guardare la scuola con gli occhi dei ragazzi con storie e vicende particolari che

i giovani a volte possono vivere senza però abbattere il muro che vi è tra docente e alunno. Lui afferma che tanto l’amicizia tra un professore ed un alunno quanto quella tra un genitore ed un figlio non possono esistere perché ognuno deve svolgere il proprio ruolo. Ed è così, è giusto secondo me quello che lui dice. L’incontro mi è piaciuto molto perché l’autore è stato chiaro, diretto ed esplicito; vista la sua giovane età ha centrato determinate questioni che non sempre è facile affrontare. Lui è giornalista, ha un blog sul Quotidiano Repubblica e parla dei ragazzi, di vita vissuta e della scuola. Questo per me è un filo diretto molto importante!». L’incontro può anche essere definito una bella lezione di vita in cui è emersa a chiare lettere l’idea che Visitilli trasmette: la scuola deve far emozionare i ragazzi, come dice lui “arrapare”, e i professori devono trasmettere ai loro studenti passione e bellezza anche leggendo una poesia o un testo letterario.

n posa per noi di “in Città” per una foto ricordo (grazie per la collaborazione a Vincenzo Depalo) a partire da sinistra, lo scrittore Donald Vergari, il reIgista pugliese Federico Rizzo e l’attore Luciano Marinelli. Passati da Giovinazzo (Vergari ci era già stato in passato n.d.r.) hanno fatto una bella passeggiata nel Centro Storico e ne hanno ammirato la particolare e suggestiva bellezza paesaggistica prima dell’anteprima cinematografica del film “Angelo Bianco - il ragioniere della mafia” che si è tenuta a Bari. Il film, da qualche giorno in programmazione al cinema, è tratto dall’omonimo romanzo di Vergari (dal 2009 inviato speciale della trasmissione Mediaset “Striscia la notizia” n.d.r.) con il quale il simpatico scrittore ha guadagnato il “Premio della legalità” a Casal di Principe (NA), paese nativo di Roberto Saviano; il “Premio Stella Fuorimetrica” a Borghetto Santo Spirito (SV) e il “Premio in Tv” a Piombino (LI) Il Film, presentato con successo in anteprima mondiale al “Montreal Film Festival” e al Marché du Film a Cannes, ha come protagonista l’attore Lorenzo Flaherty accompagnato da un ricchissimo cast: Tony Sperandeo, Rosalinda Celentano, Franco Neri, Simona Borioni, Marika Frassino, Nando Irene, Salvatore Ruocco e molti altri. Il regista Federico Rizzo si è avvalso inoltre della partecipazione di Francesca Testasecca, Miss Italia 2010. M.M.


Franchino Marolla: un uomo, una storia, un artista I

di ⻬ P. Francesco Depalo

tutti! Un abito fatto di ascolto, di tolleranza, d’incoraggiamento, di comprensione, di aiuto fraterno, di solidarietà e di aiuto concreto. Franchino è stato un grande alla maniera con cui il Vangelo racconta la grandezza dei piccoli! Testimone di una “santità laica”, di una “santità autentica” seppe piegarsi e curare le ferite di quanti incrociarono per quella bottega la sua strada. Mést Franchin conosceva miserie e virtù dell’intero quartiere e dei suoi abitanti che in lui riconoscevano l’amico, il confidente, il complice ma anche un fratello maggiore. Un uomo che ha vissuto il Vangelo della Carità senza finzione, sempre vigile e pronto a soccorrere quanti nell’indigenza bussavano alla sua porta. Un po’ tutti siamo testimoni della sua bontà perché ne fummo i primi destinatari, i primi beneficiari.

Arte e Cultura

l ricordo di Franchino Marolla: un uomo, una storia, un artista, … un credente resterà per sempre nella memoria collettiva della nostra gente. Un archetipo dell’immaginario collettivo! La sua gestualità, le sue movenze, i suoi sguardi rotti dalle sonorità delle sue parole veraci, dei suoi motti di spirito, delle sue battute argute e dei suoi silenzi carichi di complice comprensione e sospetto condiviso rimangono nella nostra memoria! Franchin ù sàrt resterà per sempre una figura che racconta vizi e virtù, passioni e amori, esclusioni e appartenenze della nostra terra. Noto ai più, franchin ù sàrt si è fatto strada nel cuore di quanti a pochi mesi dalla morte ne avvertono – fisicamente – l’assenza, unita al bisogno di una profonda gratitudine che si è tradotta, lo scorso 19 e 20 ottobre, nella Comme-

morazione, patrocinata dal Comune di Giovinazzo e organizzata dalla Associazione MILAC ed il gruppo Teatrale “La frasciére”, presso la Sala S. Felice. Nelle due serate a lui dedicate sono stati proiettati spezzoni di vita! Un po’ come quegli spezzoni di stoffa dai quali mést Franchin faciav assé ù vestét! Spezzoni nei quali Franchino, spesso libero dal copione come il grande Totò, interpretando se stesso metteva in scena la sua e la nostra vita. Si! Perché in quelle parti riconosciamo modi di essere, modi di dire, modi di apparire della nostra gente. Con intima commozione, rotta da risate e applausi, abbiamo visto e rivisto i cortometraggi delle tante recite e dei tanti personaggi da lui portati in scena sin dal 1993 e fino al 2012, quando il declino prematuro ne fiaccava il vigore. Come per incanto lo abbiamo sentito in mezzo a noi: Lui era con noi! Lui era noi! E se l’artista sedeva accanto a noi come spettatore della sua stessa opera; l’uomo era sul palcoscenico a spiegare nella finzione recitativa il telo dell’esistenza. La sua piccola bottega in via Isonzo al civico 2, è stata scuola d’arte sartoriale! Punto d’incontro irrinunciabile, per gli abitanti de dréte a pùrt e nmézz à l’ùrt, la bottega di mést Franchin è stata scuola di vita. Nella sua bottega – passi il gioco d’immagini – c’era un abito per

Giovinazzo, città missionaria a nostra città conferma ancora una volta la sua vocazione missionaria grazie al Triduo organizzato dal Gruppo Missionario e dal Segretariato per le Missioni Estere dei Frati Minori Cappuccini presso il Convento di via Crocifisso. In realtà, sono stati organizzati una serie di eventi "spalmati" nell'arco di cinque giorni, dal 16 al 20 Ottobre, anche se l'attività sul territorio del Segretariato e del Gruppo Missionario che fa capo al Convento è sempre viva ed in fermento durante tutto l'anno. Tra i momenti più importanti del "Triduo" vogliamo ricordare la mostra dedicata al Cantico delle Creature, la Veglia Missionaria, impreziosita dalle testimonianze di chi vive la missione da vicino, e la rappresentazione teatrale de "La fortuna con la effe maiuscola", a cura della compagnia SKF di Bari. La passione con la quale molti nostri concittadini lavorano affinché iniziative come questa vengano realizzate è ripagata dal successo delle stesse, e spinge questo gruppo guidato da Padre Antonio Imperato ad impegnarsi sempre di più per regalare un sorriso a chi è meno fortunato. Per il periodo natalizio sono già in cantiere una serie di iniziative grazie alle quali verranno raccolti fondi da destinare alle Missioni in Albania e Mozambico e si spera che la nostra città possa rispondere ancora una volta in maniera positiva! (M.C.)

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Il capolavoro giovinazzese “San Felice in cattedra” di Lorenzo Lotto in mostra in Piemonte

Orgoglio senza tempo

a pennellata è quella di Lorenzo Lotto, uno dei grandi del Rinascimento pittorico italiano, ormai in una fase matura della sua esistenza. L’opera è un dipinto originariamente su tavola, poi trasferito su tela ad olio, che misura 139x57 cm. Ed è un’opera rara, tutta giovinazzese, conservata presso la Parrocchia San Domenico. Si tratta del meraviglioso “San Felice in cattedra”, esposto, insieme ad altri 12 capolavori senza tempo del maestro veneziano, quasi sconosciuti al grande pubblico, presso il Castello di Mirandolo, a San Secondo di Pinerolo, in provincia di Torino. Ideatore della mostra “I volti e l’anima” e forte estimatore del dipinto giovinazzese è Vittorio Sgarbi, uno tra i più celebri critici d’arte italiani, colui il quale ha confermato la bontà degli studi di Michele Bonserio, a lungo impegnato presso l’Archivio Capitolare della Cattedrale, riportando alla ribalta

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Arte e Cultura

⻬ di Gianluca Battista

Una rara immagine del dipinto - Archivio comunale.

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Lorenzo Lotto in età matura

Il Castello di Mirandolo

nazionale un’opera di grande spessore. L’esposizione nelle sale piemontesi, apertasi il 6 ottobre scorso e che si concluderà il prossimo 2 febbraio 2014, è curata dalla Fondazione Cosso, che durante tutto l’anno cura mostre presso il maniero a pochi chilometri da Torino. «Il “San Felice in cattedra” – ricorda nella sua presentazione il critico emiliano – ha tutto il peso di un prelato che ha consumato gli anni sui libri, nel pensiero e nella preghiera». E’ un Lorenzo Lotto ormai anziano quello che dipinge, ma non per questo meno efficace, meno emozionante. «Si tratta di un’opera datata 1542, nella quale Lorenzo Lotto mostra la fatica della vecchiaia. Pochi pittori – sottolinea Sgarbi – così come sono stati capaci di interpretare la furbizia o l’inquietudine dell’adolescenza, sono stati capaci parimenti di rappresentare il peso del tempo». A commissionare l’opera, proprio nel 1542, sarebbe stato, secondo un documento preziosissimo, un sacerdote giovinazzese, don Matteo de Grassis, che volle un trittico da posizionare sull’altare maggiore dell’antica chiesa di San Feli-

ce. Un trittico, appunto, di cui faceva parte l’opera arrivata fino ad oggi, con ai lati Sant’Antonio da Padova e San Nicola da Tolentino. Nella cimasa, secondo studi recenti, ci sarebbe stato un Cristo. Un terribile incendio, però, devastò la chiesa nel 1691. Solo il “San Felice in cattedra” scampò al rogo e nell’’800 fu definitivamente trasferito nella Parrocchia di San Domenico. La mostra di San Secondo di Pinerolo è suddivisa in due parti: quella dei volti, in cui, per dirla come Sgarbi, “i personaggi di Lorenzo Lotto sono disarmati, a cuore nudo”, e quella dell’anima, dedicata principalmente alla pittura sacra. “San Felice in cattedra”, una vera e propria sintesi tra “il ritratto ed il dipinto religioso”, ben si integra con le altre opere della seconda sezione, tra cui “La caduta dei Titani”, proveniente da una collezione privata, la “Madonna con Bambino”, custodita presso il Segretariato della Presidenza della Repubblica, al Palazzo del Quirinale, e la “Trasfigurazione”, di proprietà di Monaldo Leopardi, padre di Giacomo, celeberrimo poeta romantico, presente nell’abitazione di famiglia a Reca-

nati, nelle Marche. Raffinatissimo anche il trittico che arriva da Sedrina, nella bergamasca, che raffigura la “Madonna col Bambino in gloria e i Santi Giovanni Battista, Francesco, Girolamo e Giuseppe”. A dodici anni dalla sua morte, avvenuta a Loreto nel 1556, Lorenzo Lotto è ancora un magnifico riferimento per tutta l’arte pittorica del suo tempo e dipinge questa meraviglia pugliese, dopo aver lavorato quasi sempre nel centro Italia. «C’è qualcosa di disadorno, di poco aulico, di poco solenne nella maturità di Lorenzo Lotto – conclude Vittorio Sgarbi –. Proprio in questa povertà di colore e composizioni, in questa semplicità, Lotto sembra raggiungere una dimensione evangelica, un messaggio di grande umiltà che è quella che Caravaggio interpreterà nella sostanza di un pensiero profondo». L’opera giovinazzese è un capolavoro rarissimo, esposto in una mostra internazionale per il grande orgoglio di buona parte della nostra comunità, mentre l’altra continua a dormire sonni tranquilli, ignorandone il valore. A Vittorio Sgarbi il merito indiscutibile di aver portato Giovinazzo alla ribalta delle cronache culturali italiane e non solo, riscoprendone il suo più prezioso gioiello artistico e sottraendolo per un breve periodo alla fruizione per pochi fortunati, prima che possa far rientro in quella che da 471 anni è casa sua.


a trasmissione tv “La vita in diretta” è a casa di Luca per riaccendere i riflettori su una vicenda drammatica di cui Tina e Luca non amano parlare per il grande dolore che rievoca in loro. La conduttrice Paola Perego punta ancora una volta l’attenzione sul caso che è a tutt’oggi irrisolto; dal 7 Febbraio 2002 di tempo ne è passato senza che venisse trovato il colpevole della violenta aggressione che il nostro caro Luca subì. Della tragica vicenda Tina, una vera mamma coraggio, ne ha parlato in tv svariate volte e nella scorsa edizione della suddetta trasmissione è stata ospite di Mara Venier che prese a cuore la storia tanto da chiedere supporto all’Avvocato Marazzita e al Generale Garofano ex Comandante dei R.I.S. per fare in modo che Luca fosse ascoltato dal magistrato. I due illustri ospiti si impegnarono personalmente a smuovere le acque ormai ferme sulla brutta storia vissuta da Luca per ri-sensibilizzare le coscienze, la società civile, l’opinione pubblica e in modo particolare la giustizia che non ha fatto ancora chiarezza sull’accaduto. Anzi con molta determinazione se ne è parlato in questa occasione per smontare definitivamente la tesi secondo cui il cane che era con il bambino lo avrebbe aggredito così violentemente provocandogli le lesioni gravissime che ora lo costringono a vivere su una sedia a rotelle. Infatti, la giustizia svizzera, ritenendo il cane colpevole, lo fece abbattere mentre Luca era in clinica in coma dal quale uscì dopo tre mesi. Luca a gran voce e con convinzione continua a dire che non è stato il cane ma non gli credono e quindi chiede insieme alla sua famiglia di far riaprire il caso,ritenuto chiuso per la giustizia svizzera e quindi rimettere tutto in discussione, precisando di voler essere ascoltato dai giudici. La diretta tv risulta essere molto interessante e seguirla lì a casa con loro trasmette forti emozioni. Prima di dare il via al collegamento, che dura venti minuti, a casa Mongelli nel primo pomeriggio si respira un’aria intrisa di un pizzico d’ansia. Mamma Tina e Luca si preparano, si attende l’arrivo da Roma del giornalista Giuseppe La Venia, la troupe

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della Rai installa le apparecchiature nello spazioso ingresso ed io colgo l’occasione per parlare con Luca. La nostra amichevole chiacchierata si svolge nella sua stanza davanti al pc dove lui sta ascoltando un programma per ragazzi.Gli chiedo se è preoccupato per la diretta e mi dice: «Sai Marzia sono un po’ emozionato, è da un anno che non parlo in tv. Mi sento un po’ arrugginito… ogni volta provo qualcosa di diverso, mi piace parlare, salutare la gente che mi ha conosciuto già, anche se parlare della mia storia non è bello e non è bello ascoltarla». Parliamo di tante cose con Luca:

Bellaspiga giornalista dell’Avvenire. Mamma Tina con il coraggio e la forza di sempre argomenta su quelle che sono le sue convinzioni, sui lati oscuri in merito alle indagini e sui tempi troppo lunghi della giustizia sia italiana che svizzera. E come non darle ragione? Infatti, Paola Perego sottolinea: «Siamo qui per parlare della storia di Luca e per non dimenticare!». Luca interviene rispondendo alle domande, ha quasi 19 anni, frequenta il Liceo Classico e con tono chiaro e deciso esprime il suo appello: «Chiedo aiuto al Presidente della Repubblica Italiana e al Presidente della

della scuola, degli amici, della sua passione per gli animali e per il suo gattino nero ChiKo che con affetto accarezza mentre è seduto sulle sue gambe. Luca, oltre a studiare pianoforte e a cantare, ascolta al computer Focus dove c’è uno studioso che racconta dei suoi viaggi per studiare gli animali e gli piace saperne di più di squali, orsi e lupi. Parliamo con piacere anche con zia Rita che è la sua educatrice per l’Unione Italiana Ciechi oltre a seguirlo a scuola con molto affetto e dedizione, proprio brava! Intanto la diretta tv è pronta, ha inizio e in casa cala il silenzio... Paola Perego ripercorre la storia con servizi giornalistici ed immagini di quella storia drammatica che per sempre ha stravolto la vita della famiglia Mongelli. In studio c’è l’avvocato Nino Marazzita e Lucia

Giustizia!». L’avvocato Marazzita assicura che tra due massimo tre mesi Luca sarà ascoltato dai magistrati italiani, verrà valutato con una perizia il disegno di suo fratello Marco che era presente quel maledetto giorno. Tina così conclude: «Speriamo che l’istruttoria dei magistrati svizzeri si diriga verso l’aggressione di gruppo e si abbandoni definitivamente l’ipotesi del cane!». Dopo qualche giorno a casa di Luca è arrivata una troupe della tv svizzera TSI, tv ticinese italiana per aggiornare sui fatti, per ascoltare le persone impegnate nelle indagini sia in Italia che in Svizzera e fare il punto della situazione. “in Cit tà” seguirà il prosieguo della vicenda nei suoi prossimi passaggi per darne notizia agli affezionati lettori.

di ⻬ Marzia Morva

Sociale

“Stasera a casa di Luca”

A casa Mongelli c’è la diretta tv con Rai Uno e “La vita in diretta”

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Dedicato a Minguccio Stufano XI trofeo Corrincittà “Per le vie di Giovinazzo”

⻬ di Fedele Capurso

ndici anni fa probabilmente non ci avremmo creduto. Non avremmo immaginato che, a distanza di tanti anni, ci saremmo trovati ancora qui a descrivere le stesse emozioni, a mostrare le stesse foto, gli stessi abbracci e gli stessi sorrisi. Eppure eccoci qui, arrivati all'undicesima edizione della Corrincittà. Un'edizione un pò diversa dalle altre a dire il vero, quella di domenica 13 ottobre, che abbiamo voluto dedicare a Minguccio Stufano. Collaboratore instancabile del nostro mensile, lavoratore silenzioso e prezioso, Minguccio è stato sempre in prima linea nell'organizzazione del nostro trofeo, così come in altre manifestazioni del nostro mensile. Ci è mancato e ci mancherà. Poi c'è stata la gara. 3,5 e 10 km, diverse fasce d'età, e un percorso che ha attraversato quasi per intero la città. Tanti, tantissimi atleti, provenienti da tutta la provincia, come sempre animati da sana competizione e voglia di stare insieme, di trascorrere una bella giornata all'insegna dello sport. Quello sport autentico, impregnato di genuina passione, che non vede i risultati come unico fine. Una gara resa possibile grazie al lavoro fondamentale dei numerosi volontari, tra cui è doveroso citare i ragazzi del servizio d'ordine, presenti nei punti nevralgici del percorso, la cui perfetta coordinazione ha garantito che tutto si svolgesse per il meglio. Tutto raccontato in diretta da Pina Marrano e Gianluca Battista, storiche voci della manifestazione, attente a coglierne gli aspetti umani e sportivi.

CorrinCittà

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Categoria 10 chilometri - Uomini Under 18 1. Andrea Defronzo - 2. Daniele Balacco Categoria 10 chilometri - Uomini Juniores (19-25) 1. Michelangelo Vestito - 2. Antonio Volpicella - 3. Gaetano Monteleone Categoria 10 chilometri - Uomini Amatori (26-35) 1. Francesco Santarelli - 2. Mario Lacitignola - 3. Angelantonio Saracino Categoria 10 chilometri - Uomini Master (36-45) 1. Gennaro Bonvino - 2. Emanuele Tarantino - 3. Nicolò Lamato Categoria 10 chilometri - Uomini Master A (46-55) 1. Ettore Vigiani - 2. Rocco Alfredo Affuso - 3. Vincenzo Bonvino Categoria 10 chilometri - Uomini Over 55 1. Giuseppe Dinatale - 2. Michele Paparella - 3. Antonio Taranto Categoria 10 chilometri - Donne Fino a 30 anni 1. Roberta Fiorentino - 2. Miriana Lima - 3. Andriana Nardò Categoria 10 chilometri - Donne 30-40 anni 1. Maria Camporeale Categoria 10 chilometri - Donne Over 40 1. Filomena Piscitelli - 2. Anna Astini 3. Isa Dechirico Categoria 3,5 chilometri - Bambine 1. Marta Fiorentino - 2. Francesca Fiorentino - 3. Anna Chiara Andreula Categoria 3,5 chilometri - Bambini 1. Michele Pio Cuscito - 2. Antonio Bonvino - 3. Francesco Saverio Masellis

Dal 10 novembre disponibili foto e classifiche collegandosi a: https://www.facebook.com/events/413291402126738/

CorrinCittà

Classifiche “Corrincittà” 2013 (primi 3 classificati)


L'effigie di S. Michele Arcangelo ritorna al suo antico splendore l'Immagine. Subito dopo ha iniziato la prolusione la Dott.ssa Fasanella la quale ha illustrato tutte le varie fasi tecniche di intervento. Erano presenti anche come relatori: Don Giovanni De Nicolo Direttore diocesano dell'Ufficio Confraternite, e lo stesso Padre Spirituale della Confraternita Don Beppe. Presenti anche il vice parroco Don Silvio Bruno e delegazioni di altre confraternite cittadine oltre ai numerosi fedeli accorsi al fausto even-

to. A chiusura della serata l'immagine è stata riposta nella sua antica teca lignea, anch'essa sottoposta ad un accurato lavoro di recupero in quanto aveva subito attacchi di insetti xilofagi (tarlo). Un doveroso ringranziamento a tutti quei benefattori che hanno contribuito economicamente alla realizzazione del progetto di restauro. Michele Amorisco Segretario Confraternita S. Michele Arcangelo

COMUNICATO STAMPA l 16 novembre p.v., nella sala S. Ipresentazione Felice, alle ore 18, si terrà la dell’associazione artedì 24 Settembre u.s. è stata accolta con la gioia dei fedeli presenti il rientro nella chiesa di S. Agostino dell'effigie di S. Michele Arcangelo dopo oltre nove mesi di lavori di restauro, che hanno interessato l'intera Immagine sacra. L'opera datata anno: 1888 e realizzata dal noto artista molfettese Vito Fornari, purtroppo nel corso degli anni ha subito infelici ritocchi di mano poco esperte in materia. Si è giunti con l'Amministrazione in carica della omonima confraternita ad intervenire con estrema

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urgenza, in quanto la stessa Immagine sacra mostrava evidenti lesioni fatali, tali da compromettere l'intera struttura in cartapesta. L'opera pertanto è stata consegnata nelle mani della Dott.ssa Anna Fasanella di Bari-S. Spirito, accreditata presso la Soprintendenza di Bari con la collaborazione tecnica del noto artista locale Giuseppe Chiarella. La serata dopo l'accoglienza in chiesa è proseguita con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco e Padre Spirituale Don Beppe de Ruvo, il quale ha benedetto

“Università delle tre Età”. L’associazione, costituitasi il 25 settembre scorso, intende svolgere iniziative di natura culturale nelle aree umanistica, scientifica, tecnica e artistica attraverso: corsi monotematici; incontri-dibattiti su temi specifici; visite guidate a scopo culturale o con fine di aggregazione sociale. I soci fondatori hanno eletto il primo consiglio direttivo composto da: • dott. Giuseppe Selvaggio (presidente); • prof. Michele Lograno (vice presidente e direttore dei corsi); • I.S.F. Nicola Coppola (Segretario); • dott. Nunzio Puglisi (Tesoriere), e dai consiglieri: • dott. Pasquale Caravella, prof. Maria Casavola, Arch. Francesco Fiorentino, rag. Giuseppe Mitolo. L’università si riconosce nei valori della libertà e democraticità associativa. Si avvale prevalentemente del contributo prestato in forma volontaria, libera e gratuita dai propri associati. È aperta a tutti coloro che ne condividono lo spirito e gli ideali, diventandone soci sostenitori. Nel corso della presentazione saranno illustrate le modalità di adesione e di partecipazione all’associazione. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare affinché questo progetto-pilota possa diventare una realtà consolidata nel nostro panorama culturale e possa contribuire ad un fecondo dibattito di idee a vantaggio della comunità cittadina. Il Presidente Dott. Giuseppe Selvaggio


La pace è un’arte che si impara

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relazione: siamo tutti uguali, tutti differenti, tutti in relazione e ognuno può fare qualcosa. Questo forse ci manca: risvegliare la fresca fiducia nella possibilità di cambiare; sentire la pace non solo come dovere, ma come piacere di vivere assieme come membri della famiglia umana; praticarla non solo come lotta tenace, ma come movimento di amicizia liberatrice, come impegno alimentato dalla sapienza del sorriso. Secondo il prof. Paronetto, questo si evince da un semplice disegno di un bambino di Molfetta che immaginava il suo vescovo in piedi su una barca a vela, in una mano la croce e nell’altra la fisarmonica. Infatti amava profondamente alcune canzoni come "Il cielo in una stanza", "Per fare un tavolo", "Freedom" in cui avvertiva un’inquietudine creativa da seminare e curare con fiduciosa pazienza. Il relatore ha colto come molto stimolante la coincidenza tra l’elezione di papa Francesco e la memoria di don Tonino. Tra i due sono molte le vicinanze tematiche: una «Chiesa del grembiule» per la lavanda dei piedi; una comunità acco-

di ⻬ Filippo D’Attolico

gliente ma pronta a «uscire da sé»; la custodia del creato e della bellezza; la pace come dono e impegno; la spiritualità della gioia; la tenerezza e la profezia. Con fervore e forte convinzione Paronetto ha evidenziato come Don Tonino manchi a molti, ma la sua assenza non può bruciare se si accende «il roveto ardente della pace» che sa superare le differenze culturali, economiche ed anche storiche per rimandare un messaggio universale e sempre attuale. Pertanto Don Tonino non è solo in mezzo a noi, ma davanti, perché si fa nostro compagno di strada se ci mettiamo in cammino verso la pace. È necessario promuovere questo valore nell'insegnamento testimoniandolo non solo attraverso i gesti e le parole, ma anche sollecitando i ragazzi a guardare i volti degli altri e a scoprirne l'intima bellezza. Coinvolti dalle riflessioni appassionate del relatore, i presenti sono intervenuti numerosi per portare la propria testimonianza e le proprie esperienze ispirate dal messaggio del vescovo.

Nel paese dei balocchi si perde sempre Il libro-inchiesta di Filippo Torriggiani esplora il mondo del gioco d'azzardo in Italia ⻬ di Fedele Capurso vi coccola l'idea di impadronirvi della vincita, vivere “E di rendita, capita ogni domenica, e se non hai mai vinto fino ad ora, sei stato sfortunato, amico tenta ancora...”. Così canta Daniele Silvestri, dando voce a quella Dea Fortuna che ogni giorno rivolge ammaliatrice i suoi messaggi carichi di speranza a milioni di giocatori italiani. Che però, talvolta esagerano, valicando il limite tra divertimento e dipendenza, tra svago e necessità. La ludopatia oggi nel nostro Paese è in crescita, ed è difficile arginarne la diffusione, specie tra i giovani. Sul tema, Filippo Torriggiani, responsabile del gruppo di lavoro sul gioco d'azzardo di Avviso Pubblico, ha prodotto un'inchiesta, diventata poi un libro, Nel Paese dei Balocchi, presentato l'11 ottobre nella nostra città, presso la Sala San Felice, alla presenza dello stesso autore. Iniziativa legata all'adesione di Giovinazzo al "Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d'azzardo". Il quadro che emerge è preoccupante, tanto per le proporzioni del fenomeno e la sua capacità di infiltrarsi nella quotidianità, confuso quasi come un atteggiamento naturale e quindi non patologico, quanto per la debole convinzione con cui gli amministratori a livello nazionale cercano (?) di ostacolarlo. Presenti all'incontro e animatori del dibattito il presidente del Consiglio Vito Favuzzi, l'assessore alla legalità Michele Sollecito, il consigliere Mimmo Stufano, vicepresidente di Avviso Pubblico, l'assessore alla legalità della Provincia di Pisa, Gabriele Santoni e il direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche ASL BA, Antonio Taranto.

Sociale

arà stato certamente lieto il nostro caro don Tonino per l’interessante serata organizzata il 16 ottobre a cura Sezione di Giovinazzo della Associazione Professionale Cattolica di Insegnanti, Dirigenti e Formatori. Tema dell’incontro: “La pace è un’arte che si impara” ed ospite particolare il prof. Sergio Paronetto, vice presidente nazionale di Pax Christi ed Autore del libro TONINO BELLO, MAESTRO DI NON VIOLENZA. Brillante l’introduzione della Presidente Rosanna Salvemini che ha evidenziato come il libro, mentre si insinua nelle pieghe del pensiero di Don Tonino, volge lo sguardo e la riflessione verso i suoi grandi maestri e verso tutti coloro che sembrano interpretare il suo messaggio con la loro azione a favore della pace. E così a vent’anni dalla scomparsa del nostro amato vescovo, iniziative di questa natura che riconducono al suo ineguagliabile transito tra tutte quelle Comunità che ne hanno vissuto l’esperienza, fanno rivivere un insegnamento che ha in sé una significativa attualità che fa riflettere in modo profondo. Dopo una breve presentazione del moderatore Padre Mariano Bubbico, con queste parole ha esordito il prof. Paronetto, catturando subito la mente e il cuore dei presenti: «Ogni momento di riflessione su di lui è, per me, un evento di grazia e un appello alla responsabilità. lo "vedo" operare dentro l’azione per il disarmo, la nonviolenza attiva, il bene comune, la costruzione della famiglia umana, la pratica di stili di vita sobri e solidali, la vita ecclesiale». Il relatore ha intrecciato la memoria di don Tonino con quella del Concilio e della Pacem in terris, sottolineando il comune sforzo di difendere la dignità umana da tutte le forme di sopraffazione, ricercando nuove vie, sulle ali del sogno. Ciò risulta evidente nella stupenda preghiera del 1982, "La lampara" da cui emerge una concezione della fede come azione prorompente («la forza di osare di più, la gioia di prendere il largo»), sostanziata di speranza («spalancare la finestra del futuro, progettando insieme») e di carità («per chi ha fame e non ha pane e per chi ha pane e non ha fame»). Per Don Tonino «la nonviolenza è una cultura ancora debole» e necessita di un itinerario formativo permanente. Ripensando ai quattro pilastri giovannei della casa della pace, è possibile attuarla come ricerca della verità, soffio di libertà, fame e sete di giustizia, potere dell’amore o «convivialità delle differenze». Quest'ultima affonda le sue radici nel mistero trinitario: uguaglianza, differenza,

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La solidarietà che manca elle ultime settimane il nostro Paese è stato protagonista di una vicenda che ha sconvolto l’Italia: la tragedia avvenuta a Lampedusa. Ma come si sta mobilitando il paese per risolvere questa situazione? Quale sarà il destino di coloro che sono sopravissuti? Ce ne parlano i nostri piccoli giornalisti in carriera. Buona Lettura!

N ⻬ a cura di Alessandra Loconsole

Acrostico

I piccoli giornalisti in carriera

La strage Ancora Morti Per Emigrare Disperati Una Speranza Annegata

Mesostico: Lampedusa Lampedusa, salvando molte persone è davvero un simbolo importante per noi

Sara Caputo

Giuseppe Defronzo

Lampedusa: Globalizzazione della Solidarietà I

l problema che fa riflettere in questi giorni è quello dell’immigrazione, continua l’ondata di sbarchi, soprattutto clandestini, di centinaia di immigrati e purtroppo i dati parlano chiaro: questi viaggi della speranza non hanno l’esito positivo che quella povera gente spera. Nelle coscienze di tutti riecheggiano le parole di Papa Francesco “E una vergogna”, è proprio così visto che viviamo nell’era della globalizzazione, è quindi necessario che si parli di globalizzazione della solidarietà, perché questo problema non deve essere soltanto addossato agli isolani di Lampedusa; ma tutti quanti dai più piccoli ai più grandi, ai più potenti, tutti ci dobbiamo attivare e provare ad essere più solidali. Non bisogna rimanere indifferenti di fronte a questo grave problema, quello che dobbiamo provare nei confronti di questi esseri umani, deve essere una forte empatia. Bisogna soffermarsi un attimo a pensare... E se capitasse a noi! Andrea Defronzo

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questo mese fa gli auguri a...

I nonni e gli zii paterni insieme alle cuginette Sara e Giulia augurano un felicissimo 4° compleanno a loro ometto, PAOLO STUFANO.

“Il 3 ottobre presso il Conservatorio "N. Piccinni" di Bari si è diplomata in Saxofono DEPALO MARINA ROSSELLA. I genitori, i nonni e gli zii lieti partecipano e la Redazione augura alla giovane e talentuosa musicista una brillante carriera ricca di soddisfazioni e successi".

MARTINO SIMONE nato il 7 settembre 2013. Con grande gioia il papà Gianfranco, la mamma Simona ed i nonni felicissimi annunciano la nascita del loro angioletto.

Il 27 settembre MICHELE DECEGLIE ha spento la sua PRIMA candelina!!! Tanti auguri da mamma Valentina, Papà Nicola, nonni e zii.

I nostri più sinceri auguri vanno al dott. ANGELO FIORENTINO, laureato l'11 ottobre in economia aziendale. Con il sacrificio e la passione si riescono sempre a raggiungere i traguardi più desiderati. Con grande orgoglio, papà Carlo, mamma Marianna, il fratello Antonio, i nonni Antonio e Maddalena e gli Zii Dora, Tonio, Grazia e Vincenzo.

INAUGURAZIONE A.S. 2013-2014

“Accogliamoci nella pace” n uno scenario festoso, colorato e significativo il 1° C.D. “San Giovanni Bosco” di Giovinazzo come scuola dell’infanzia e primaria, ha voluto il 4.10.2013 dare il benvenuto al nuovo anno scolastico. Dopo il dovuto, sentito e silenzioso raccoglimento dedicato ai profughi di Lampedusa, si è scelto di dare voce ai pensieri, propositi ed aspirazioni dei bimbi, rivolti al desiderio di pace, fratellanza, giustizia, salvaguardia del creato e dei diritti umani, espressi da ogni rappresentante delle varie classi. E il riferimento all’attualità stringente di S. Francesco d’Assisi è stato sottolineato opportunamente insieme ad altri testimoni credibili. Poi gli alunni di 5° hanno voluto accogliere con auguri ed auspici genuini i compagni di 1° e tutte le classi hanno fatto volare e librare al cielo palloncini colorati con messaggi di pace nella villa comunale zeppa di genitori, nonni e cittadini. Alla fine, dopo alcuni canti e il saluto del nuovo dirigente scolastico reggente Eugenio Scardaccione, i genitori hanno predisposto per ogni classe uno stand ed offerto cibi gustosi e saporiti. Insomma chi ben comincia è a metà dell’opera!

In una calda giornata lodigiana il 29 settembre i coniugi GIUSEPPE e ROSARIA DAGOSTINO hanno festeggiato il loro quarantesimo anniversario attorniati dall'affetto dei figli, nuore e soprattutto dei nipotini sprint.

Il 5 ottobre circondata dai suoi familiari SARA MARINO ha spento la sua 11 candelina. Con grande gioia auguriamo nel giorno più bello una lunghissima e felice vita. GIUSEPPE ed ANTONIETTA MARRANO

Varie

I

festeggiano i loro primi cinquant’anni di matrimonio. Auguri per i prossimi cinquant’anni dai familiari tutti.

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co n° 4

i to ant cumen

Do

• Contratti dotali • Capitoli matrimoniali • Strumenti dotali • Carte capitolo ⻬ di Beatrice Andriano Cestari

a Carta dotale che pubblichiamo è la quarta e l’ultima dei documenti antichi pervenutimi da Giovinazzo, L che vanno dal 1569 al 1618. Il tema s’impreziosisce di un dato che ci porta ancora più lontano nel tempo. È la tesi di laurea magistrale di Valentina Campanella: Le pergamene della Cattedrale di Giovinazzo. Fondo Ar-

Tradizioni

chivio Capitolare (1344-1370) con relatore il prof. Pasquale Cardasco, discussa il 19 Ottobre 2011 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, a darci ulteriori notizie. Un sunto di tale lavoro è stato pubblicato su “Archivio Storico Pugliese – LXV2012 “ della Società di Storia Patria per la Puglia alle pagine 9-39. L’autrice descrive i documenti ricercati con grande dovizia di particolari, riportando anche i testi in latino. Inoltre alla nota n. 1 di pagina 9, dà notizia del prelato che istituì canonicamente con il decreto “Quanta cura” del 1° luglio 1985 nella persona del vescovo della diocesi, Antonio Bello (1935-1993). Tra le descrizioni la Campanella a p. 10 parla di “documenti vergati su pergamene di buone qualità, ben lavorate e rifilate, di medio formato. Prive di segni di rigatura e marginatura, le membrane accolgono una scrittura disposta transversa charta...” a p. 11 sono citati i signa notarili di fogge differenti. A p. 24 parla di sbiadimento dell’inchiostro usato su una pergamena, che ha reso necessario l’utilizzo della lampada di Wood per poter decifrare il testo. A pagina 13 è così scritto “Nei documenti esaminati la scrittura è vergata con uno strumento scrittorio appuntito che ha determinato un tratteggio fluido e un peso leggero...“. Queste e altre notizie ci fanno maggiormente comprendere l’importanza delle Carte dotali da tempi così lontani da noi.

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n questi giorni ho sentito spesso la gente lamentarsi della ripresa della vita normale. Lodare il tempo delle vacanze con le sue varietà di vita: il mare, le gite, le serate, le scampagnate, mentre si lamenta la vita quotidiana con i suoi ritmi stabiliti, sempre uguali, con una nauseante normalità. Allora mi sono domandato se vivo veramente, se la vita che vivo è autentica. Ho la netta sensazione che la prima responsabilità a cui dobbiamo rispondere è se esistiamo per davvero o se releghiamo il nostro esistere a qualche ambito della vita, se lasciamo da parte qualcosa, o forse troppo. Questa domanda ne sottende un’altra: che ne è della vita di ogni giorno? E’ viva? In essa mi sento vivo? Perché può capitare di trascinarsi, invece che vivere; di affannarsi invece che respirare, di essere continuamente stanchi del monotono ripetersi dei nostri giorni. Mentre una vita semplice è una vita meravigliosa. Scegliere di vivere in semplicità significa decidere consapevolmente di vivere con ciò di cui si ha bisogno, senza eccessi. Scegliere la semplicità significa eliminare il frastuono per ritrovare l’essenza della vita. Fermiamoci un istante. Oggi corriamo il rischio di essere sopraffatti dalla nostra stessa vita. Siamo costantemente bombardati da inviti più o meno espliciti a comprare di più, a

I

FRATRES

GIORNATE DI RACCOLTA DI SANGUE

Giovinazzo - Via Marconi n° 9

NOVEMBRE 2013

10/11/2013 - Lunedì: dalle 08.30, alle 10.00 11/11/2013 - Domenica: dalle 08.30, alle 11.30 25/11/2013 - Lunedì: dalle 08.30, alle 10.00 N.B. Le date e gli orari sono suscettibili di variazioni dettate da esigenze del Centro Trasfusionale. Per qualsiasi informazione siamo a disposizione presso la nostra sede in Via Marconi, 9. Tel./Fax 080-3947733

http: //www.fratresgiovinazzo.it

La Fratres invita tutti i giovani neo-maggiorenni che hanno compiuto i 18 anni, a dimostrare di essere pronti alla donazione, accostandosi alla lettiga della solidarietà. Lieti di accogliervi nella grande famiglia dei donatori, continueremo il nostro cammino insieme a voi con nuova linfa vitale per chi soffre.

di ⻬ don Nicola Gaudio

1 - La semplicità ti aiuta a sentirti più leggero. Probabilmente la tua vita è piena di cose, attività, appuntamenti, compiti, oggetti, responsabilità e informazioni. Se scegli la semplicità, se decidi di eliminare molte di queste cose la tua vita sarà più leggera, scorrerà in modo più leggero e ordinato. 2 - Una vita semplice ti regala più tempo per rilassarti. Se riesci ad eliminare molti degli eccessi presenti nella tua vita, ti ritroverai con molto più tempo a disposizione per rilassarti. 3 - Vivere semplicemente costa meno. Meno compri e meno spendi. Semplice, no? Valuta ciò di cui davvero necessiti e fai tesoro di ciò che già hai. 4 - Attraverso la semplicità puoi raggiungere un maggior equilibrio. Bilanciare il tuo tempo tra il lavoro, la casa e le altre responsabilità diviene estremamente più agevole quando decidi di eliminare alcune cose. Questa è una delle sfide principali di ciascuno di noi, riuscire a semplificare alcuni aspetti della propria vita può essere di notevole beneficio. 5 - La semplicità ti consente di focalizzarti. Restringendo il tuo campo di azione hai la possibilità di focalizzarti su ciò che per te è davvero importante. 6 - Con una vita semplice sarai più organizzato. Se possiedi meno cose e cerchi di completare un minor numero di attività, troverai molto più agevole ad organizzare la tua vita. Scompariranno confusione, frustrazione e tempo sprecato. 7 - Meno stress, meno preoccupazioni. Una vita più semplice comporta minori preoccupazioni. L’ansia e lo stress scaturiscono dalla pretesa di voler mantenere tutto sotto il nostro controllo. 8 - Una vita semplice è una vita meno incasinata. Essere incasinati significa spesso ritrovarsi senza tempo a disposizione. Scegliendo un’esistenza più semplice, riconosciamo quelle attività che non ci regalano nessun valore aggiunto e che ci fanno soltanto perdere tempo. 9 - La semplicità alimenta la tua creatività. Decidere di vivere più semplicemente significa anche cercare di risolvere le situazioni problematiche usando la nostra creatività, la nostra inventiva e le nostre risorse. 10 - Una vita più semplice ti aiuta ad apprezzare la bellezza. Siamo così abituati a riempire la nostra vita e le nostre case con oggetti e cose da aver perso la naturale abilità da apprezzare l’autentica bellezza di ciò che ci circonda. Torniamo allora ad ammirare l’eleganza e la bellezza della natura e delle persone. Una vita più semplice è una vita più autentica. In un tempo in cui la straordinarietà è presentata come l’unica strada di realizzazione, è fondamentale recuperare il valore e la preziosità del vivere quotidiano e ordinario. La felicità non è avere tutto ciò che desideri ma desiderare tutto ciò che hai.

Riflessioni

La bellezza del vivere quotidiano

fare di più, a imparare di più. Attraverso la semplificazione possiamo superare tutto questo, tornare verso qualcosa di molto più genuino, semplice e autentico. I benefici di una vita meno complicata sono a disposizione di ciascuno di noi. Ognuno di noi ha la possibilità di scegliere di vivere un’esistenza più semplice. Non si tratta di una decisione agevole e di fatto la maggior parte delle persone non riesce a seguire questa strada. Ma provarci potrà dare una svolta alla tua vita. Ma perché intraprendere questa vita? Quali sono effettivamente i benefici della semplicità? Eccone alcuni.

Maria, donna del quotidiano Maria fu piena di sollecitudini familiari e di lavoro come noi, ci rende questa creatura così inquilina con le fatiche umane, da farci sospettare che la nostra penosa ferialità non debba poi essere così banale come noi pensiamo. Sì anche lei ha avuto i suoi problemi di salute, di economia, di rapporti, di adattamento. Chissà quante volte è tornata dal lavatoio col mal di capo o soprappensiero perché Giuseppe da più giorni vedeva diradarsi i clienti della bottega. Come tutte le donne anche lei ha provata la sofferenza di non sentirsi compresa, neppure dai due amori più grandi che avesse sulla terra. E, dopo aver stemperato nelle lacrime il travaglio di una solitudine immensa, avrà ritrovato finalmente nella preghiera, fatta insieme, il gaudio di una comunione sovrumana. Santa Maria, donna feriale, forse tu sola puoi capire che questa nostra follia di ricondurti entro i confini dell’esperienza terra, terra, che noi pure viviamo, non è il segno di mode dissacratorie. Se per un attimo osiamo toglierti l’aureola, è perché vogliamo vederti quanto sei bella a capo scoperto. Se spegniamo i riflettori puntati si di te, è perché ci sembra di misurare meglio l’onnipotenza di Dio, che dietro le ombre della tua carne ha nascosto le sorgenti della luce. don Tonino

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Colpo di scena all'Afp: Michele Poli nuovo allenatore Il rapporto con Caricato si interrompe dopo la vittoria di Bassano e la sconfitta interna contro il Cgc Viareggio. Assegnata a Giovinazzo, nel frattempo, la Final Eight di Coppa Italia

⻬ di Giuseppe Dalbis

ubito un colpo di scena, nella stagione del rilancio dell'hockey giovinazzese: via Nino Caricato dopo appena due gare e panchina affidata a Michele Poli (in una foto di repertorio, con Antonio Turturro). A sancire il divorzio dal tecnico barese, la progressiva distanza fra società ed allenatore, che neppure la roboante vittoria di Bassano (6-3), all'esordio, è riuscita a colmare. In ballo questioni non solo tecniche, e all'indomani dello 0-7 contro il Cgc Viareggio, al debutto casalingo, ecco la scelta “sofferta ma indispensabile” di separarsi da Caricato per affidare la guida della squadra a Poli, già fra i papabili la scorsa estate. A poche ore dal suo primo allenamento da trainer biancoverde, ecco le prime impressioni sull'Afp che verrà. Sulla “sua” Afp, finalmente.

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Sport

Ha voluto la bicicletta e adesso le tocca pedalare. Avrei preferito cominciare in pianura ma va bene così. Subito una piccola salita (la trasferta di Breganze del 2 dicembre, ndg) e non è la prima volta che succede. La panchina dell'Afp è un sogno sportivo che diventa realtà. Lo sarebbe per tutti i giovinazzesi appassionati di hockey. Io ho aspettato più di Ulisse prima di tornare alla base: a lui sono toccati venti anni, a me trenta. Battute a parte, concentriamoci subito su un campionato che si preannuncia molto equilibrato. Bene, deliniamo una griglia di favorite. Le candidate all'accesso in finale sono le quattro sulla bocca di tutti (Forte dei Marmi, Viareggio, Valdagno e Breganze, ndg) ma contro squadre come Afp e Sarzana ci si può lasciare le penne, in un confronto ai playoff. Nella parte decisiva della stagione per importi devi essere bravo, ma non necessariamente il più bravo. A maggio possono cambiare tante cose, con il condizionamento di infortuni e squalifiche. E questa Afp dove può arrivare? Bisogna provare ad arrivare in semifinale. Quest'anno non ci sono le coppe europee da onorare, ma con la Final Eight di Coppa Italia da giocare in casa

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(dal 27 febbraio al 2 marzo 2014, ndg), dobbiamo cercare di far bene da subito, pur senza ansie eccessive. Scopriremo strada facendo, il nostro valore: se Antezza regge il ritrmo che gli chiederò di tenere, se Depalma e gli altri mi seguiranno ed il pubblico ci supporterà, faremo gruppo tutti assieme e ci si potrà divertire. Cosa vedremo di diverso?

Il mio è un hockey semplice, veloce, con la difesa attiva: se la squadra si fiderà di me, vedremo un gioco divertente. Magari con qualche gol subito in più ma pure con l'obiettivo di farne uno più dell'avversario. E la web tv che trasmette le partite in diretta come farà senza i suoi commenti? No problem, me la porto in panchina.

La scheda di Poli: scudetti a go-go con donne e giovani, poi l'A1 a Molfetta ⻬ di Anna Rita Fasano

è toccata finalmente la panchina dell'Afp, dopo tanta gavetta spesso a Glipochi chilometri da Giovinazzo. Eppure anche l'avventura di Michele Poli era cominciata in biancoverde, con l'esordio in serie A a soli 14 anni. Da giocatore, la carriera è poi proseguita prima con Enel Bari, poi con Matera e Molfetta che ha allenato a più riprese, unitamente al Trissino, anche in A1. Nel 2011/12 l'ultima tribolatissima stagione sulla panchina biancorossa, su cui Poli era saltato in corsa alla fine del campionato precedente (di nuovo al posto di Caricato), sfiorando l'accesso alla semifinale playoff. Con le squadre maschili, il tecnico 50enne ha ottenuto una promozione dall'A2 all'A1 e due Coppe di Lega di A2, tutte sulla panchina del Molfetta. Dopo Massari, Michele Poli è forse il tecnico pugliese più titolato, anche per il ricchissimo palmares in ambito femminile (quattro scudetti e due Coppa Italia con l'Hockey Ragazze Molfetta) e giovanile, visto il conseguimento di ogni titolo possibile, Giochi della Gioventù compresi. E' stato commissario tecnico della nazionale femminile e tecnico federale dello staff della nazionale under 16, nonché docente della Scuola dello Sport del Coni.


Un solo punto per i ragazzi di Pazienza nel trittico casalingo a difficoltà variabile

Calcio a cinque, altalentante avvio per il Gs C5 ombattiva con le grandi, supponente con le piccole o presunte tali. Davvero indecifrabile l'inizio del Gs C5 nel campionato di serie B: alle gagliarde prestazioni contro due delle favorite del girone E, Bisceglie e Sala Consilina, foriere purtroppo di un solo punto, hanno fatto da contraltare l'appena sufficiente prestazione di Barletta, coincisa tuttavia con una vittoria esterna, e sopratutto l'imprevista sconfitta casalinga contro Matera, ancora al palo prima della gara di Giovinazzo. Tiratissimo l'esordio contro il Bisceglie, peraltro condizionato dalle assenze su ambo i fronti: caricata a mille dagli spalti gremiti e dallo

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spessore dell'avversario, la squadra di Pazienza andava in vantaggio per due volte, prima con Depalma e poi con capitan Marzella (nella foto), prima di subire il pareggio nel secondo tempo e di controllare l'incontro con disinvoltura sino al termine. Ben altra impressione, invece, destavano i biancoverdi sul campo del Barletta, nonostante il successo maturato nel finale in modo piuttosto rocambolesco. In svantaggio per la rete di Calamita, uno dei due ex assieme a Dibenedetto (portiere a Giovinazzo ed ora allenatore), il GS C5 operava il sorpasso a cavallo dei due tempi con Depalma e Bonvino, dopo aver rischiato più volte di capitola-

re ancora per i tanti pali colpiti dai padroni di casa. Il pareggio locale arrivava comunque ma una disattenzione della difesa avversaria regalava nel finale un nuovo vantaggio ai ragazzi del presidente Carlucci, in gol con Binetti e finalmente al sicuro, nel minuto finale, con Bonvino che castigava nuovamente un Barletta tutto proteso in avanti. Sette giorni dopo, nuova “mission impossible” contro il solidissimo Sala Consilina: ne scaturiva un incontro molto equilibrato risolto dai campani in apertura di ripresa su punizione e non più raddrizzato dai ragazzi di Pazienza, che faticavano a trovare sbocchi per pungere. Sin qui, tutto secondo le gerarchie

delineate alla vigilia del torneo. Ci si attendeva dunque un pronto riscatto contro il Matera ma i lucani coglievano fuori casa la prima affermazione del loro torneo, imponendosi per 2-1: resta così ancora a digiurno di vittorie il palasport di viale Moro, tornato quest'anno a ripopolarsi dopo gli sforzi societari per allestire una squadra di valore, composta quasi interamente da giovinazzesi, e per sensibilizzare il pubblico alla partecipazione agli incontri. Un campanello di allarme da far zittire nelle prossime partite, che dopo la dura trasferta in casa del Monte di Procida, vedranno i ragazzi di Pazienza misurarsi contro interlocutori alla loro portata (con un Montelli in più), con la possibilità di accelerare in classifica ed insediarsi così sulla scia delle prime, magari in orbita play-off.

di ⻬ Filippo Luigi Fasano e di ⻬ Anna Rita Fasano

Calcio – Lenta carburazione per l'Usd nel campionato di Promozione ⻬ di Italo Cinquepalmi

inque punti nelle C prime sette giornate per l'Usd Giovinazzo

Sport

nel campionato di Promozione. Non ha ancora trovato continuità di risultati, la squadra allenata da Liddi, mostratasi tuttavia sempre combattiva anche in concomitanza delle sconfitte. Al campo sportivo di San Pio, sede delle gare casalinghe in attesa della messa a disposizione del De Pergola, è stato ottenuto un solo pareggio, a fronte della vittoria (sul campo del Gargano Calcio) e del pareggio conquistrati in trasferta. Per il resto, tre sconfitte interne, due delle quali rimediate contro le prime due del torneo, ed una in trasferta. In rete sinora De Bari per tre volte, De Palma, Di Tullio e Scorcia, autore del provvidenziale 3-3 ottenuto in inferiorità numerica sul campo del Real Modugno. Con l'arrivo di ulteriori due rinforzi, è lecito attendersi nelle prossime gare un ruolino più soddisfacente, in linea con le aspettative societarie di una salvezza tranquilla.

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Primi appuntamenti disputati a Giovinazzo a metà ottobre. Prima importante verifica per la serie B all'Interregionale di Spoleto ⻬ di Anna Rita Fasano

Ginnastica ritmica, Iris ok fra Allieve e serie B

iovinazzo crocevia della ginnastica ritmica pugliese, sabato 13 ottobre, con la disputa del campionato regionale di serie B e della I prova del torneo Allieve. Trentadue le partecipanti a questo ultimo appuntamento, di classi comprese fra 2001 e 2005, in rappresentanza di altre sei società (una bitontina, una tarantina, due brindisine e due leccesi) oltre all'Asd Iris. Podio di seconda fascia tutto all'appannaggio delle ragazze del sodalizio del presidente Desario: prima la barese Silvana Paparella (2001), seconda Eliana Carbonara (2001), giovinazzese come Rosanna Leone (2002). In più, un titolo di specialità al corpo libero e alla palla per Chiara Catalano, nata nel 2002. Primo passo verso la ribalta nazionale per la squadra iscritta al campionato di B, che ha messo in riga (nella foto, il podio) Il Delfino Lecce e Gymnica Andria, grazie alla palesina Alexandra Nappini (2000), alle bitontine Doriana Maggio (1994) ed Erika Lavacca (1999) e all'innesto Carlotta Violante (1999), proveniente dalla società di Desio che milita in A1. A completare la squadra le riserve Stefania Carlucci, Gaia Desario e Silvana Paparella. Prossima tappa il campionato interregionale di Spoleto in programma 23 e 24 novembre. «Speriamo di replicare in Umbria la bella prestazione sfoderata in casa – auspica la direttrice tecnica Marisa Stufano – E' di grande presigio, per la nostra società, contare su una ginnasta che arriva da Desio. Ci stiamo rinforzando per la prossima stagione e nel frattempo ci godiamo un vivaio con alcune giovanissime già pronte e ben preparate». Assegnato intanto all'organizzazione dell'Asd Iris il campionato italiano di categoria, in programma ad Andria il 4 ed il 5 aprile dell'anno venturo.

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Sport

La terapia mensile della Giovinazzo sportiva per lo stress da pay-tv DATA

Sabato 9 novembre Sabato 9 novembre Domenica 10 novembre Sabato 16 novembre Lunedì 18 novembre Sabato 23 novembre Domenica 24 novembre

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IMPIANTO

Palasport via Moro Palasport via Moro Campo sportivo San Pio Palasport via Moro Palasport via Moro Palasport via Moro Campo sportivo San Pio

ORA 16,00 21,15 14,30 20,45 20,45 16,00 14,30

DISCIPLINA

Calcio a 5 – serie B, girone E – 6^ giornata Hockey su pista – serie A1, 5^ giornata Campionato – Promozione, girone A – 9^ giornata Hockey su pista – serie A1, 6^ giornata Hockey su pista – serie A1, recupero 1^ giornata Calcio a 5 – serie B, girone E – 8^ giornata Campionato, Promozione, girone A – 11^ giornata

EVENTO

Giovinazzo-Futsal Barletta Afp-Matera Nuova Usd-Rinascita Rutiglianese Afp-Spv Viareggio Afp-Follonica Giovinazzo-Ares Mola Nuova Usd-Monte Sant'Angelo


Via delle Filatrici, 5 70054 Giovinazzo (Ba) +39 349 7738011

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