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aPeriodico promosso dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine - Giovinazzo - Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997 - Spedizione in A.P. 70% Filiale di Bari

Anno XV N. 10 ottobre 2011 Euro 1,50

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e braccia della SolidarietĂ , come quelle della mamma...


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PERIODICO PROMOSSO dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE

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Questo periodico è associato

Quando SOLidarietà non coincide con SOLdi! L

e braccia della Solidarietà sono come quelle della mamma, di per sé qualcosa di meraviglioso. Ma quando avvolgono il mondo intero rivestono ancor più il loro profondo significato: stringere tutti indistintamente. Ahimè, nell’affannoso tentativo di soddisfare i nostri “vizi quotidiani” (più che bisogni primari), ci allontaniamo dal manifestare solidarietà e, forti di un convinto scetticismo, ignoriamo elegantemente quanto ci circonda snobbando, per partito preso, ogni richiesta che ci giunge. La ragione della nostra indifferenza è spesso rappresentata dalla crisi che incombe sulle nostre finanze senza considerare che in molte circostanze possiamo serenamente condividere un momento senza doverlo necessariamente far coincidere con esborso di denaro. Ed è quanto abbiamo felicemente vissuto domenica 25 settembre: con energia, ma senza affanno alcuno, la comunità cittadina, aggregatasi con ogni partecipante giunto dalle città limitrofe, si è stretta, forte, attorno al nostro amico Luca. Ed è stata una festa: solidarietà senza soldi ma con molto calore, partecipazione, amore elementi che mancano nel nostro rapporto con gli altri spesso sostituiti da una manciata di spiccioli utili solo a soddisfare il nostro più profondo egoismo.

di ⻬ Filippo D’Attolico

Editoriale

Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997


Egregio Direttore,

Lettera al Direttore

desidero riprendere il filo del discorso, interrotto questa estate praticamente dopo averlo iniziato, inerente alla figura di un giovinazzese eccezionale ormai scomparso: il dott. Don Filippo Roscini. “Ricucire la memoria” rappresenta un aggancio insuperabile per ricordare, o far conoscere, l’impegno culturale di un prete per la “crescita” dei suoi concittadini. E non solo. Stupisce il velo di “silenzio” che, da tanti anni, sembra essere stato volutamente disteso su quanto don Filippo (così lo chiamavamo noi giovani suoi contemporanei) ha “fatto” per Giovinazzo. Stupisce soprattutto per il fatto che la sua presenza nella nostra città, sin dagli ultimi anni ’50, dovrebbe aver lasciato un sego indelebile nelle coscienze dei giovani che ebbero la fortuna di incontrarlo sul suo cammino di formazione. Quasi a prevenire “l’oblio” delle vicende umane, don Filippo è riuscito a mettere per iscritto, ampiamente, il suo amore per la città natia, certamente, per la sua visione del cammino della Storia, passante anche per Giovinazzo, ha influenzato il taglio dei suoi lavori. Nondimeno il suo sforzo di trasmetterli ai contemporanei (ed ai posteri) avrebbe meritato un apprezzamento: grande o piccolo non ha importanza. Indirettamente e silenziosamente, molti giovani (alcuni ormai ex-giovani) hanno raccolto il suo esempio di “fare cultura”. Si possono ormai contare a decine le persone che, sulla base della personale esperienza e formazione, hanno pensato di “tramandare” la propria conoscenza acquisita, a vantaggio dei contemporanei e di coloro che seguiranno. L’augurio che formulo è quello di risvegliare, in coloro che posseggono almeno uno dei tanti libri di don Filippo, il desiderio di sfogliarlo e di ricercarne e gustarne lo spirito che lui ha inteso immetterci quando lo ha scritto. (altri suoi scritti non hanno visto la luce editoriale e giacciono da qualche parte. In un voluto oblio, appunto). Successivamente, sono certo che potrò riscontrarsi un diffuso interesse a dibattere in chiave “culturale” i temi da lui affrontati. Specie nelle maturità. Paolo Devenuto

Caro Lettore,

* * *

ti ringrazio per la sensibilità che mostri nel tuo scritto; apprezzo di buon grado l’invito ad avvicinarci alla figura di don Filippo Roscini per approfondire il suo pensiero attraverso la lettura delle pubblicazioni che lo stesso ha avuto cura nel realizzare. A tale proposito invito coloro che sono in possesso del prezioso patrimonio che il nostro caro storico don Filippo ha lasciato in eredità di farlo conoscere alla città e a tutti coloro che ne fossero interessati. Una mostra-conferenza organizzata in suo nome potrebbe essere il primo veicolo di comunicazione attraverso il quale proporre la figura del nostro concittadino, poco noto a molti. Il Direttore

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UN RECINTO DI S L’AREA ARTIGIAN ià qualche mese fa organi di stampa e cronache locali hanno fornito puntuali informazioni sulla conclusione delle indagini giudiziarie circa gli asseriti abusi edilizi rilevati alle edificazioni, in contrada Zurlo, nell’ambito dell’area di sviluppo artigianale, individuata dal Piano Regolatore Generale come Zona D1.1. Sono state, infatti, rese note alcune circostanze fattuali che, ad avviso degli inquirenti, lasciano intravvedere comportamenti perseguibili a carico dei soggetti, artefici delle violazioni penali a quelle che sono definite linee di indirizzo tecnico per l’edificabilità di tutto il comprensorio a servizio dell’artigianato, contenute nello strumento urbanistico comunale. Una nutrita lista di persone, pertanto, è chiamata a rispondere di presunti abusi edilizi, secondo quanto ha ravvisato l’autorità inquirente, tra progettisti, tecnici di pianificazione, imprenditori edili e proprietari dei suoli. Non mancano, neppure, i dirigenti comunali che si sono succeduti negli ultimi anni alla direzione del locale Settore Urbanistica. E questo chiaramente per essere le costruzioni già eseguite e quelle ancora in corso di realizzazione provviste dei necessari permessi secondo le specifiche tecnico-regolamentari riportati nei piani di lottizzazione convenuti tra la stessa Municipalità e i titolari dei suoli edificabili compresi nella Zona D1.1. Di fatto, tra le carte, ac-

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quisite a prova delle imputazioni, pare esserci anche la delibera consiliare n. 31 del 12 giugno 2006 con cui è stata introdotta una importante variante all’originario documento generale disciplinante la edificazione delle strutture artigianali per la Zona omogenea D1.1 con relativa modifica delle Norme Tecniche di esecuzione. E’ di tutta evidenza, dunque, che dette costruzioni, così come edificate, finite poi sotto sequestro giudiziario, sarebbero rispettose di quei parametri costruttivi definiti e normati dagli organi di governo comunale, ora ritenuti illegali dalla magistratura. Ne è prova il fatto che il Consiglio comunale, tuttora in carica, con altra delibera n. 22 del 30 maggio 2008, titolata “Maglia PRGC. D1.1, chiarimenti resi sulla frazionabilità della consistenza immobiliare generata dalla super-


ficie fondiaria minima”, ha tenuto a ribadire che, nell’ambito della volumetria insediabile in ciascun lotto della Zona D1.1, è possibile separare strutturalmente la costruzione delle unità abitative, non più di due e non superiore al 25%, dalla restante parte del 75% di costruzione da utilizzarsi per le attività di laboratorio e di pertinenze della stessa (opificio, locali deposito e ufficio). E, ancora, con la stessa delibera, non solo si consentiva che le due componenti la fabbricazione del lotto -le unità residenziali e quella produttiva a laboratorio- fossero distanziate fra loro, in quanto non ritenute strumentali l’una all’altra, ma che potessero essere, perfino, alienate disgiuntamente. Di tanto, è da presumere che l’Assemblea municipale, quale organo deliberante sulla materia edilizia, realistica-

mente con propri provvedimenti, abbia modulato uno schema costruttivo esemplare diverso dall’originaria impostazione strutturale di edificabilità nella zona artigianale in questione, cui poi sono andati a conformarsi le proposte progettuali esecutive e le relative convenzioni di lottizzazione delle aree medesime. Non è difficile, perciò, immaginare che, in questo

quadro di rimodulazione tipologica del lotto artigianale, sono prevalsi gli insistenti interessi economici sulla zona per una sua edificabilità speculare, principalmente a uso abitativo, mediante un adattamento delle lottizzazioni allo scopo e marginalizzando l’intento costruttivo di realtà produttive artigianali, come previsionato dal PRG. Per la qual cosa non sembra possibile estraniare in questa discussa vicenda una compromissione di responsabilità politica di chi, al governo della città, ha brigato, in fasi progressive, per rielaborare il modello tecnico-costruttivo degli insediamenti urbani in quella Zona. Purtroppo, su queste questioni tanto intrigate, pecie per le conseguenze che provocano sul piano edilizio, incombe un assoluto e tenebroso silenzio. Tace del tutto Natalicchio che pur ha diretto tutta questa partita e pilotato il procedimento amministrativo di rivisitazione

dello schema dei patti di lottizzazione della Zona omogenea PRGC. D1.1 con i proprietari dei suoli. E’ ammutolito lo stesso Assessore all’Urbanistica da cui si aspettava almeno una chiarificazione argomentativa dei fatti, in sede di assemblea consiliare, per essere stato chiamato a giudizio il management del suo Assessorato e per i probabili impegni finanziari che il Comune dovrà a fronteggiare per la difesa dell’apparato amministrativo. Si chiama fuori pure la maggioranza, sempre compatta a sostenere gli impicci del Sindaco, nonostante abbia corrisposto e condiviso con i propri deliberati la nuova prospettiva edificatoria delle aree della Zona D1.1. Latita per giunta l’ opposizione che ha ignorato l’intero asserto accusatorio, forse perché a essa oggi è associato qualche esponete che nelle occasioni in contestazione, per il ruolo ricoperto, si è esposto a sostenere le trame edilizie dell’esecutivo.

di ⻬ Giuseppe Maldarella

L’Opinione

SILENZIO CONFINA NALE SOTTO SEQUESTRO

La giustizia scova gli artefici dell’illecito edilizio, la politica scansa le proprie responsabilità

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Prosegue l’estate della politica e Città del Sole è nuovamente l’unica a fare passi in avanti

TUTTI A GUARDARE IL

ensavamo fosse solo la solita pausa estiva giovinazzese, di quelle che normalmente terminano in simultanea con i festeggiamenti in onore della nostra patrona. Non potevamo certo immaginare che la politica avrebbe aspettato di dare l’addio definitivo al sole, al caldo e al mare per tornare al lavoro. Sì perché negli ultimi 30 giorni si sono mossi concretamente (e senza nascondersi) solo pochissimi soggetti. O forse solo uno. Si conferma protagonista indiscussa della nostra pagina politica Giovinazzo Città del Sole. Il 18 settembre il movimento cittadino è tornato a riunire in assemblea amici e curiosi per confrontarsi sul cammino già percorso e su quello ancora da percorrere «insieme, per fare prima e meglio». «La città non può andare avanti così - ha detto il portavoce Tommaso Depalma - ma lo diciamo senza bava alla bocca, senza voler cercare colpevoli. Restiamo fuori dalla logica della vecchia politica dei partiti che pensa ad essere utile a pochi ed inutile ai cittadini». G.C.S. però, così come era stato previsto quasi unanimemente, è stata costretta a dialogare con altre formazioni politiche. Non con chiunque, viene precisato, ma solo con chi ha buona volontà e crede nell’onestà, nella trasparenza, nella voglia di dare senza prendere, nella politica parteci-

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⻬ di Giuseppe Dalbis

Politica

⻬ e di Nicola Miccione

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pata e fatta da volti nuovi («i vecchi tromboni si riposino o prendano ufficialmente le distanze dal modus operandi adottato finora») disponibili alla trasversalità. «Per questo - ha aggiunto l’ex presidente del Comitato Feste Patronali - non vogliamo parlare con chi ha distrutto il paese e con chi avrebbe dovuto impedirlo». Niente P.D. e P.D.L., tanto per intendersi. «Siamo stati avvicinati dal Gruppo dei Moderati - ha rivelato ancora - ma abbiamo capito subito che avevano voglia di giocare a braccio di ferro all’interno della stessa squadra piuttosto che lavorare compatti e alla pari». Abbiamo capito bene, i Moderati? Quelli che hanno abbandonato il Popolo della Libertà perché non coinvolti nella nomina del segretario del partito? Quelli che il giorno dopo hanno firmato un progetto di intesa democratica e moderata per Giovinazzo? E allora quanto vale quel documento? Pressoché nulla se poi son tutti liberi di non sentirsi vincolati. Nel corso dell’assemblea è stato detto anche che «siamo stati avvicinati da qualche movimento regionale ma per noi è importante che non aspettino le decisioni provenienti dall’alto prima di sposare la nostra causa». Difficile al momento individuare quale lista si sia affacciata delle tante esistenti nel panorama regionale. Con le notizie in nostro possesso possiamo però sicuramente escludere La Primavera Prima di

Tutto, I Pugliesi, il Movimento Politico Schittulli e la Lista Emiliano. G.C.S. ha la pazienza limitata e non attenderà ancora a lungo neanche l’unico partito con cui si è discusso veramente, l’unico che è stato considerato conforme ai requisiti richiesti. È Sinistra Ecologia e Libertà, come scriviamo da qualche mese. «Molti di noi - ha dichiarato Tommaso Depalma - hanno una estrazione moderata e quindi sono distanti da S.E.L. in maniera considerevole su temi importanti e nazionali. Questo sarebbe però un ostacolo solo se non ripudiassimo gli inutili ancoraggi politici e non pensassimo solo alla politica cittadina e ai problemi del paese; cambiare l’orientamento politico degli elettori non rientra certo nelle nostre intenzioni. Il problema è che S.E.L. non ha ancora espresso una ferma decisione. Se vorranno ci raggiungeranno più in là ma chiaramente se attendono troppo rischiano di trovare il piatto già pronto e di non poter decidere il menù». Ma perché S.E.L. è ancora indecisa? «Prima di esprimerci - ci hanno risposto Santo Restivo e Nico Bavaro - dobbiamo risolvere alcune questioni interne al circolo e confrontarci». È stato appena terminato il lavoro di redazione del codice etico. «L’iscritto si legge nel documento - dovrà agire al di sopra dei propri interessi personali e per il bene della collettività, ispirare la propria condotta ai più elevati standard di probità, dignità e decoro, conformare il proprio comportamento ed il proprio modo di esprimersi ai più alti valori umani nel rispetto della dignità dell'uomo e non essere indagato, imputato e condannato in via definitiva». Quanto alle alleanze invece, contrariamente a quanto pensino gli aderenti a G.C.S., S.E.L. non è poi così disposta alla trasversalità politica. Per loro va bene G.C.S. («ci accomuna lo stesso spirito movimentista») ma non Futuro e Libertà per l’Italia. Il partito finiano, lo ricordiamo, si compone di due circoli: uno, facente capo a Sara Achille, ha firmato quella pre-intesa col P.D., l’altro più vicino a G.C.S. perché guidato da Raffaele Depalma, fratello del portavoce del movimento. È arrivato il commissario cittadino ma ancora non sono tangibili gli effetti del suo complicato lavo-


ro di riordino; nel frattempo F.L.I. continuerà ad essere immaginato vicino a questo o a quello schieramento. D’altro canto se S.E.L. ha preso le distanze dal P.D. locale è anche per colpa del feeling trovato con F.L.I.. All’epoca i vendoliani dichiararono: «Rinnoviamo con forza e decisione la necessità di aprire una discussione nel centrosinistra e chiediamo al Partito Democratico di Giovinazzo un atto di coraggio e di responsabilità nei confronti della città: rinunci a questo accordo, apriamo il dibattito». Oggi forse, dopo lo storico incontro di Vasto di metà settembre tra Nichi Vendola, Antonio Di Pietro e Pier Luigi Bersani, S.E.L. torna a sperare in una ritrovata unione del centrosinistra nazionale che potrebbe anche avere ricadute (tramite richiami dalle segreterie provinciali) sulla politica cittadina. Che sia questo, più del cantiere interno, che fa ancora tentennare il circolo di via Piano? E se non si avverasse l’inconfessato desiderio non rischierebbe di essere lasciato solo da una G.C.S. stanca di aspettare? In casa Partito Democratico non si registrano movimenti o dichiarazioni. Uniche eccezioni la lettera di Cosmo Damiano Stufano che trovate in queste pagine (nella quale, tra le altre cose, si sminuisce la validità delle nuove proposte politiche) e un’intervista risalente a qualche settimana fa in cui il sindaco difendeva a spada tratta la bontà delle scelte amministrative e politiche del suo partito che «non accetta lezioni di moralità da nessuno, nemmeno dai suoi elettori». «Forse è arrivato il momento di una donna a Giovinazzo - affermava Antonello Natalicchio – ma parlare di nomi, prima di definire alleanze e programmi, è prematuro». Grande incertezza quindi come in casa Popolo della Libertà, che però ritiene di poter chiudere il cerchio entro la fine di ottobre. Lo stesso mese sarà importante anche

tutto lo schieramento». Chissà se avremo conferme o sorprese. Intanto, a sentir quel che si dice nelle ultime ore, potrebbe saltare fuori dal cilindro un inaspettato gruppo autonomo con tanto di proprio candidato. Ci riserviamo comunque di verificare questa ed altre indiscrezioni per cui, come sempre, vi rimandiamo al prossimo numero. Sperando che tutti gli attori smettano di guardare il (o la Città del) Sole.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO ell’editoriale dello scorso mese il nostro direttore invitava i veterani della N politica cittadina a combattere la minaccia della “ira funesta di piazza” scrivendoci idee, impressioni e suggerimenti. Si auspicava “un confronto attento, sereno e d’interesse comunitario”. Il primo a cogliere il nostro invito è stato l’assessore Stufano, mittente di una lettera che qui riportiamo integralmente.

Carissimo direttore, con il mandato conferitomi dagli elettori in prossimità di scadenza, ed a seguito dell’insolita animazione civica e civile a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi da parte di alcuni nostri concittadini, Le scrivo per far sentire anche la mia campana. Da più parti questa amministrazione è stata genericamente attaccata ora perché rea d’apatia, ora per disattenzione; ebbene probabilmente questi signori non hanno tenuto conto nella loro valutazione del momento difficile che abbiamo attraversato negli ultimi anni. Mi riferisco a questo graduale impoverimento voluto dal governo di centrodestra, pianificato a tavolino e attuato col versamento di lacrime e sangue a danno di tutti i normali cittadini italiani. Una barbarie che si fa scudo dei moniti della commissione europea per allargare la forbice tra i ricchi, sempre più ricchi, ed i poveri, sempre più poveri; cancellando con una scure tutto ciò che sta in mezzo. Quest’estate la temperatura si è resa bollente grazie al clima del dibattito innescato da questa manovra finanziaria ferragostana, che sembra aver mandato i cervelli in vacanza. In particolare desidero sottolineare che questa manovra è stata concepita come uno stravolgimento strutturale del ruolo degli Enti locali, che riduce radicalmente le risorse ai Comuni, tanto che anche i Sindaci di schieramento governativo, come Alemanno, si sono fatti promotori di una protesta dura e corale. Abbiamo sfilato, abbiamo manifestato ed abbiamo ottenuto, con un emendamento bipartisan, di non vederci al collasso, nell’impossibilità di erogare i servizi ai cittadini. Eppure, con il 75% di riduzione dei fondi destinati al trasporto pubblico locale c’è davvero di che preoccuparsi. Tutto ciò mi serve a spiegare che in questi anni abbiamo operato in regime d’emergenza, senza tregua. E quando si è in emergenza è possibile sbagliare, ma soprattutto bisogna avere chiare le priorità a cui far fronte. Non è stato velleitario per l’Assessorato alla Solidarietà Sociale e Pubblica Istruzione che rappresento, assicurare il trasporto ai disabili, o il trasporto pubblico scolastico per gli studenti, così come abbiamo fatto, ogni anno. Continueremo a lottare per una dignità sociale che ci vogliono negare, per il diritto alla salute di cui ci vogliono privare, per erogare insomma tutti quei servizi sui quali la comunità di Giovinazzo ha sempre potuto contare. Mi sono impegnato giorno per giorno per costruire un futuro migliore per la città di Giovinazzo; ho stretto forte nel pugno di una mano e ho in parte cospicua realizzato il progetto di garantire servizi alle famiglie, aiutandole a sostenere spese che rischiano di essere ormai insopportabili. Non mi sono mai negato a chi ha bussato alla porta del mio ufficio, ho aperto tutti i canali di comunicazione che potevo con la cittadinanza, anche i più nuovi e quelli per i quali io stesso sono ancora inesperto, come tutta la mia generazione. Questi sono i fatti, con buona pace di vecchi e sedicenti nuovi soggetti della politica locale che, mentre proclamano di voler proporre e costruire, non fanno altro che gettare fango sull’operato degli altri, senza, per giunta, avere adeguata conoscenza della materia che pretendono di trattare.

Politica

IL SOLE 2

per Giovinazzo Città del Sole: è stato infatti già annunciato un imminente incontro in piazza Vittorio Emanuele II nel quale dovrebbe essere ufficializzata la linea politica del movimento e magari anche il nome del primo candidato sindaco. Nell’assemblea del 18 settembre qualche attivista ha parlato di Tommaso Depalma ma il diretto interessato ha prontamente gettato acqua sul fuoco ricordando che «qualunque proposta deve essere liberamente condivisa da

Assessore alla Solidarietà Sociale, Sanità Legalità, Pubblica Istruzione, Ufficio Casa Cosmo Damiano Stufano

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Caro Direttore, apprezzo molto lo sforzo che la rivista da lei diretta fa sul tema dei rifiuti urbani e considero eccellente strumento di informazione la tabellina con commenti di G. Capurso. Mi riferisco in particolare alla raccolta differenziata. Come contributo le parlo del Piemonte, dove sono nato e vivo da sempre, pur avendo girato per lavoro mezzo mondo. Ci è costato molto adeguarci e sotto tutti i profili, in particolare come apprendimento. Per fortuna le scuole hanno dato un importante aiuto, con i giovani che sono il veicolo più sicuro ed efficace di acculturamento della popolazione, a fronte delle grandi novità. Operativamente si è passati ai Consorzi di Comuni per raggiungere una conveniente massa critica su cui agire. Conseguentemente si è arrivati ad un nuovo sistema tariffario con l'abolizione della Tarsu. Non è detto che tutti siano contenti, se non altro per l'inevitabile aumento delle tariffe, ma è chiaro che nulla si potrebbe fare se si dovesse cercare sempre l'unanimità dei consensi. Sta a dimostrarlo il grave ritardo con cui si sta finalmente realizzando a Torino un inceneritore-recuperatore di energia, che avrà il compito di alleggerire la criticità delle discariche, che tutti peraltro vorrebbero vedere chiuse. E la famosa storia del NIMBY! Tale inceneritore sarà capace di trattare 421.000 t/anno di rifiuti, producendo annualmente 387.000 MWh elettrici (in funzionamento solo elettrico) o 350.000 MWh elettrici e 70.000 MWh termici in cogenera-

Finalmente qualcosa si muove nella gestione dei rifiuti. Un nuovo piano a disposizione della prossima amministrazione civica. Si avrà il coraggio di attuarlo?

Attualità

⻬ di Girolamo Capurso

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e immagini riportate dai media sulle strade napoletane ingombre di rifiuti putrescenti, hanno stimolato le nostre coscienze su un argomento che crea spesso insoddisfazione da parte dei cittadini, che lamentano spesso carenze e costi esagerati. Giovinazzo non è Napoli e naturalmente il nostro sforzo è da sempre quello di perfezionare il servizio e porci nelle condizioni di raggiungere lo stesso livello dei comuni più virtuosi. L’educazione ambientale dei giovinazzesi si è spesso fermata alla lotta contro la discarica e non ha mai prodotto momenti più innovativi verso raccolte diverse con differenzazione più spinta o riduzione dei rifiuti prodotti. La tabellina che mensilmente pubblichiamo ha sempre avuto lo scopo di creare una riflessione nella mente dei lettori, per spingerli a utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione. Ma non basta, e la lettera dell’ing.

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zione. E nessun problema particolare per gli scarichi, peraltro controllatissimi. Comunque in pochi anni in Piemonte si è fatto veramente molto per la differenziata e i risultati parlano chiaro: Novara e Verbania 71,3%, Chieri 65,2%, Ivrea 63,8%, Carmagnola 61,3%, Moncalieri 57,9%, Nichelino 57,8%, Orbassano 57,7%, Domodossola 57,6%. La stessa Torino, pur essendo una grande città con tutti i problemi logistici che ne conseguono, è arrivata al 42%. Si noti che questi risultati non sono legati ad un problema di appartenenza politica. Stiamo parlando di Amministrazioni, che negli anni hanno saputo mantenere la rotta, pur in presenza di colori politici diversi. Quindi mi sanguina il cuore nel vedere cosa capita - con pochissime eccezioni - nel Mezzogiorno. Ma la colpa non risiede nei cittadini, che so perfettamente capaci di adeguarsi (magari con difficoltà e problemi) alle nuove esigenze, se chi di dovere offrisse loro gli strumenti adeguati. Di cosa diavolo si occupano gli amministratori pubblici: dai governatori di Regione, ai presidenti di Provincia, ai sindaci dei Comuni? Quali dovrebbero essere le loro priorità, se non programmare quanto veramente essenziale ad una vita migliore dei loro amministrati ed a preparare un futuro? Quando nelle vostre pagine leggo di cosa si stanno occupando i futuri vostri amministratori (e con quali competenze) mi cadono le braccia. OK fine dello sfogo. ing. Paolo Rucci

IMMONDIZIA DI CASA NOSTRA: GIOVINAZZO VUOLE CAMBIARE Rucci, che ringrazio per il su apprezzamento, ci coinvolge e ci pone come sempre interrogativi sull’argomento proposto. Per parlare di rifiuti è sempre utile partire dalla legislazione vigente per poter analizzare correttamente le cause dell’eventuale disservizio, senza necessariamente colpevolizzare qualcuno. La gestione dei rifiuti in Italia è subordinata al testo unico ambientale (Dlgs 152/2006), che recependo il decreto Ronchi (Dlgs 22/1997), prevede una gestione unitaria attraverso gli ambiti territoriali ottimali (ATO). La regione Puglia attraverso un commissario straordinario ne ha disciplinato la gestione prevedendo 15 bacini di utenza. Giovinazzo è associato ad altri 8 comuni, tra cui il comune di Bari, nell’ambito BA2. Nel 2010 attraverso l’emanazione della legge 42 del 26 marzo il governo ha cancellato gli ADA, cioè le autorità d’ambito degli ATO che ne curano

la gestione, demandando alle regioni, entro un anno dall’emanazione della legge, una nuova disciplina sulle funzioni delle precedenti autorità. Il decreto milleproroghe di fine 2010 ne ha posticipato la soppressione alla fine del 2011. Nel frattempo cosa ha fatto la nostra Autorità d’ambito BA2? Attraverso il Piano d’ambito per la gestione integrata dei rifiuti urbani già dal 2009 ha pianificato la gestione del servizio nell’arco di 15 anni prevedendo un periodo transitorio di tre anni e dando piena attuazione alle leggi nazionali e regionali. Il piano industriale, rappresentando un elemento complementare al piano provinciale, indica la natura e localizzazione degli impianti e il modello di raccolta differenziata da attuare prevedendo anche le tariffe di riferimento con le quali regolare l’attività dell’unico gestore previsto. Quindi, ha operato secondo i propri compiti e le proprie necessi-

tà. E ora? Sarà tutto da rifare? E la regione Puglia si è adeguata alla nuova legge? In parte. A novembre 2010 il Consiglio regionale pugliese si è espresso all’unanimità per la riduzione degli ATO da 15 a 6, ognuno dei quali corrispondente al territorio di una provincia. La scelta di riparametrare gli ATO su base provinciale è stata pensata sia per ridurre i costi, sia per eliminare il localismo diffuso spesso non solidale verso le difficoltà del vicino. A questo punto nulla più. Alla fine dell’anno gli ADA saranno soppressi e i nuovi ATO non hanno ancora un regolamento che disciplini la loro gestione. A livello nazionale si discute sull’eliminazione delle province e il conseguente disordine legislativo blocca tutti i programmi e certamente non stimola nuovi progetti. Torniamo a Giovinazzo. Il nostro comune nel 2009 (inCittà aprile 2009) aveva progettato un piano sperimentale di raccolta differen-


minore di 8». Per la redazione del piano si è anche proceduto ad intervistare un campione rappresentativo di cittadini. «Dal campione emerge una diffusa esigenza di informazione sulla tematica dei rifiuti: più della metà degli intervistati sostiene infatti che l’informazione data ai cittadini sul tema della gestione dei rifiuti sia “scarsa” (56,9%). Il 98% delle famiglie intervistate ritiene che la “Chiarezza delle informazioni su come si differenziano i rifiuti” sia uno degli aspetti più importanti nell’organizzazione del servizio porta a porta (53,7% molto importante e 44,3% decisamente importante), unitamente alla “Chiarezza delle informazioni sul funzionamento del servizio”, indicata dal 97% del campione (58,8% molto importante e 38,2% decisamente importante)». I cittadini, in definitiva, sono consapevoli del cambiamento e

degli indubbi vantaggi che comporta l’attivazione del servizio domiciliare, ma vogliono essere informati. È questa la dimostrazione che Giovinazzo vuole cambiare e chiede coraggio alla politica. Lo scorso mese è stato chiesto un finanziamento di circa 115.000 euro per un progetto di isola ecologica mobile che «in forma itinerante e di prossimità, assolva alla funzione di assicurare il conferimento delle singole frazioni merceologiche al di fuori e in aggiunta alla raccolta calendarizzata». Ovviamente rimaniamo in attesa degli sviluppi. Intanto per il 2011 abbiamo usufruito di uno sconto sull’ecotassa che dai 15 euro a tonnellata è passata a 7,5 euro poiché il Consorzio dei comuni BA2 ha provveduto alla chiusura del ciclo. È una delle condizioni previste come criterio di premialità. Giovinazzo verserà circa

80.000 euro risparmiandone altrettanti. Ma la giunta regionale ha proposto un Dis. Legge con una nuova articolazione dell’ecotassa ed inasprimento per i comuni meno virtuosi a partire dal 2013. Potremmo continuare ad elencare progetti, programmi, intenzioni. Per il momento rimarrà tutto fermo perché la politica ha deciso di non intervenire. Possiamo pensare a cento motivazioni e si potrebbero cercare altrettante scusanti, tutte legittime. Di certo, per incrementare le attuali percentuali, si deve necessariamente intervenire con la raccolta dell’umido in un programma di raccolta porta a porta, perché questa frazione merceologica ha maggior incidenza nella composizione dei rifiuti. Aumentare di qualche centesimo la percentuale di raccolta del vetro, carta, plastica costa un enorme sacrificio ma non porta benefici consistenti. La nostra speranza è che al di là dei facili proclami elettoralistici, la nuova amministrazione, a prescindere dalle posizioni politiche, agisca con tempestività nell’attuazione del piano già predisposto sin dall’inizio del mandato piuttosto che cercare nuove soluzioni più comode e funzionali ai propri interessi.

Un minuto di attenzione... prego! DETTAGLIO RIFIUTI RACCOLTI A LUGLIO 2011

Questa tabella rappresenta il confronto tra la composizione merceologica media tra i rifiuti prevista dal piano regionale (decreto commissariale n. 187 del 09/12/2005) e i dati ufficiali pubblicati sul sito www.rifiutiebonifica.puglia.it

Tipologia rifiuto

Frazione organica Potatura giardini Vetro Carta e cartone Alluminio Plastica Legno Metalli ferrosi Tessili Beni durevoli Inerti Altro Rifiuti urbani misti TOTALE

Composizione media prevista da piano regionale (%)

% raccolta LUGLIO

Quantità (kg)

100

100

1.064.720

25 1 6 20 0,5 10 2 2,5 3 5 2 3 20

2,43 2,37 3,78 1,23 0,16 0,39 0,32 89,32

25.860 25.200 40.300 13.080 1.680 4.220 3.380 951.000

smaltimento recupero recupero recupero recupero recupero recupero recupero smaltimento

Destinazione

Attualità

ziata che per essere attuato necessitava di una maggior spesa di circa 600.000 euro. La legislazione vigente prevede la trasformazione della tassa in tariffa e a fronte di maggiori spese, un appesantimento della bolletta che deve necessariamente coprire i costi del servizio in una percentuale prossima al 95%, detraendo i costi dello spazzamento delle strade. L’ amministrazione civica ha scelto di non intervenire. A fine 2010 ha chiesto ed ottenuto il finanziamento di 150.000 euro per un progetto di isola ecologica che però, nel marasma generale scaturito dalla soppressione degli ADA, non possono essere spesi per mancanza di chiarezza sul fronte legislativo. Con l'estate 2011 è partito un progetto promosso dal Comune con la collaborazione di Ambiente & Tecnologie. Accumulatori al piombo, oli lubrificanti ed oli di frittura saranno conferiti dai cittadini alle isole ecologiche dislocate sul territorio. Peccato che nonostante la convenzione riportasse la necessità di informazione e pubblicizzazione del progetto da parte dell’azienda concessionaria, nessuno si è preoccupato di farlo. Oltre a questo l’ amministrazione ha lavorato ad un piano comunale di raccolta domiciliare, nel rispetto del Dgr n. 2989 del 28.12.2010, che prevede più fasi di attuazione ed un recupero delle evasioni TARSU pari a circa il 1015% necessario per un maggior finanziamento. A fine 2011 scade il contratto con l’attuale gestore del servizio di raccolta e dovendo procedere ad un nuovo appalto il Comune ha considerato l’ipotesi di un bando con nuovi ed innovativi servizi di gestione dei rifiuti. Il nuovo piano prevede che «Il servizio di raccolta sarà di tipo domiciliare spinto e coprirà il fabbisogno di tutte le utenze domestiche (7.961 famiglie residenti in 2.369 edifici secondo i dati estratti dall’ufficio anagrafe comunale) e non domestiche (5.755 utenze iscritte a ruolo Tarsu). A tutte le utenze sarà assegnata l’attrezzatura necessaria per la gestione dei rifiuti che saranno raccolti secondo frequenze prestabilite. Le modalità di gestione delle frazioni “organico biodegradabile“ e “residuo“ saranno differenti a seconda che l’utenza risieda in un condominio con un numero complessivo di famiglie maggiore o

PRODUZIONE PROCAPITE KG 50,861 Percentuale di raccolta differenziata (senza frazione organica) 8,25% – Percentuale di raccolta differenziata (con frazione organica) 10,68%

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L’INCHIESTA DEL MESE

POCA CARNE A CUOCERE

Viaggio all’interno delle associazioni che hanno chiesto sovvenzionamenti dal Comune per i loro eventi estivi di ⻬ Gianluca Battista

ochi soldini, tante richieste. Il cartellone di “Eventi d’estate 2011” si è presentato alla cittadinanza come di consueto ricco di appuntamenti, ma i contributi elargiti dal Comune di Giovinazzo, come già raccontatovi negli scorsi numeri, sono stati ridotti. Casse semivuote per via di una finanziaria (non l’ultima) che riduce di gran lunga le elargizioni statali destinate a tali scopi da parte degli enti locali. Un ridimensionamento di cui si dolgono molte associazioni, a detta loro, penalizzate oltremodo da un tale atteggiamento di Palazzo di Città. Noi abbiamo ritenuto di doverne ascoltare alcune, mentre di altre già ci eravamo occupati lo scorso mese. Nelle interviste abbiamo lasciato che fossero gli organizzatori degli eventi a dirci la loro. Un modo semplice affinché voi lettori possiate farvi un’idea completa sulle vicende che vi stiamo raccontando.

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Un boccone anche per la Touring Juvenatium? i a m o s t a t i a colloquio con il Presidente della Touring Juvenatium, Antonio Dangelico, cercando di capire innanzitutto se l’associazione ha ricevuto finanziamenti dall’Amministrazione Comunale per le manifestazioni proposte nel programma estivo 2011 ed a quanto ammonta la cifra eventualmente percepita o che auspica di percepire. Questa la

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sua elaborata risposta... «In una conferenza con le associazioni - ci ha raccontato - il sindaco spiegò chiaramente che contributi per le manifestazioni non ce ne sarebbero stati e precisò che il Comune avrebbe partecipato fornendo solo Palco e Service. Di conseguenza, chi avesse voluto aderire avrebbe ricevuto solo questo tipo di collaborazione. Solo con l’assestamento del Bilancio a

fine anno - ha precisato il numero uno della Touring Natalicchio pensa di poter rivedere la situazione e le finanze disponibili. Sembra tuttavia che vi sia un contributo che presto ci sarà materialmente elargito. Nonostante questa situazione non facile- ha chiosato Dangelico- siamo stati presenti nel Programma dell’Estate Giovinazzese con una veste positiva grazie alle nostre

Ne abbiamo parlato col presidente

numerose ed interessanti iniziative culturali come la Cerimonia dei “50 anni della scoperta del Dolmen”, ”la Cicloturistica”, “I 20 anni del Palio dei Rioni / Gamberemo” e diverse mostre interessanti. La nostra associazione quest’anno festeggia 15 anni di attività e sono soddisfatto per la consolidata collaborazione che si vive all’interno della stessa».

di ⻬ Marzia Morva

Attualità

Gamberemo 2011 - Premiazione vincitori

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L’INCHIESTA DEL MESE

A colloquio con i “Nipoti della nonna” ... ⻬ di Antonella Sollecito

PIU’ PANINI CHE QUATTRINI

’associazione “I Nipoti della Nonna”, organizzatrice della celebre sagra giovinazzese de “Il Panino della Nonna”, è stata interpellata dai nostri taccuini in merito alla questione dei finanziamenti comunali. Ha risposto alle nostre domande Gianfranco Stufano, vice presidente dell’associazione organizzatrice della sagra, giunta alla sua sedicesima edizione. I "Nipoti della Nonna" hanno ricevuto finanziamenti dall'Amministrazione Comunale per l' organizzazione della sagra? A quanto ammontano? «Quest’anno risulta molto difficile dare una risposta precisa. Negli ultimi anni abbiamo sempre ricevuto un discreto contributo dalle casse comunali; più precisamente nelle edizioni 2008, 2009 e 2010 ci sono pervenuti, in media, circa 3.500 euro. Nel mese di giugno – ha proseguito Stufano – il primo cittadino ha riunito tutte le associazioni presenti sul territorio comunale per avvertirci che, in virtù delle ristrettezze che la finanziaria impone ai comuni per quanto riguarda tale tipo di uscite, non sarebbe stato possibile elargire nessun tipo di contributo agli organizzatori delle manifestazioni estive; l'unico aiuto in tal

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Pochi i fondi al Clean Art Festival per l’edizione 2011

Attualità

⻬ di Italo Cinquepalmi

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Parrocchia Immacolata, la Caritas Parrocchiale, l'OER e nei confronti dei vari progetti avviati ormai da anni in Mozambico, Albania e Costa d’Avorio. Se a fine anno nelle casse dell'associazione ci dovessero essere i fondi necessari, non faremmo altro che donare anche nel prossimo anno una piccola opera alla città, come avvenuto lo scorso maggio, con l' installazione delle panchine in Piazza Spinelli, frutto dei proventi dell'edizione 2010 della Sagra del Panino della Nonna».

REGGAE MAGRO

l Comune dovrebbe aiutarci di più”. Paolo Restivo, presidente dell’Associazione Culturale Musicale “Dew Drop Reggae”, invita l’Ente in questione a dare un contributo maggiore all’impegno associativo, non economico ma a livello pubblicitario. «Le estati giovinazzesi sono all’insegna degli spettacoli, della musica, e vivono di turismo. Si potrebbe fare qualcosa in più per dare maggiore visibilità anche alle associazioni locali». Non si tratta di un rimprovero, quanto di una critica costruttiva, data la grande affluenza di forestieri nei mesi più caldi del-

«I

senso sarebbe arrivato con il pagamento dalla parte del comune della SIAE e del service». «Per la nostra manifestazione – ha aggiunto il vice presidente – per motivi organizzativi legati al tipo di spettacolo, abbiamo richiesto il solo pagamento dei contributi SIAE. Tuttavia ci siamo rimboccati le maniche e, nonostante le notevoli spese sopportate, siamo riusciti a far quadrare i conti anche quest'anno. Elargendo, inoltre, le consuete oblazioni benefiche verso la

l’anno. «Alla fine non ci possiamo lamentare – ammette Restivo – La scorsa estate abbiamo ricevuto un rimborso di quattromila euro, escluse Siae e Service». Ma questa volta la situazione è diversa. «La Provincia ha tagliato i

fondi per le associazioni, data la crisi economica attuale. La stessa situazione la vivono le associazioni di Bari. Non pretendiamo grandi cifre, solo di rientrare nei costi». Infatti i cosiddetti “extra” (Siae e Service) dopo gli eventi degli

ultimi tre mesi, sono già stati coperti grazie alla lungimiranza proprio del presidente della Dew Drop Reggae. Questi ha infatti pensato bene di partecipare, assieme all’Arci Tressett, ad un bando regionale per accedere a fondi europei destinati proprio alle associazioni culturali impegnate in tale settore. «Per questo motivo il Comune di Giovinazzo dovrebbe essere più presente. Il mio consiglio è quello di far sì che i turisti possano usufruire di convenzioni nel nostro paese, in modo tale che il Comune possa introitare maggiormente e coprire senza problemi gli eventuali costi».


L’INCHIESTA DEL MESE di ⻬ Gianluca Battista

VOGATA AMARA

L’Assovogatori chiede più attenzione all’Ente comunale per la Regata dei Gonfaloni eppino Cervone, presidente dell’Assovogatori “M. Cervone”, chiede attenzione. Lo fa con tono garbato ma fermo attraverso le nostre pagine. Lo fa perché la sua Regata dei Gonfaloni si è andata imponendo come manifestazione di livello internazionale che, nell’ambito di Eventi d’Estate, meriterebbe di essere “considerata non sullo stesso piano di altre”. «Batto su questo punto - ha rimarcato il patròn del sodalizio di Piazza Porto - perché grazie a noi giungono squadre da diverse regioni italiane e dalla Croazia. L’anno prossimo si festeggia il decennale e non possiamo improvvisare». Cervone ha ricordato l’incontro avuto con il

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sindaco e le altre associazioni, quando l’ organizzazione per la regata di Cala Porto era ormai in stato avanzato. «Eventi d’Estate - ha rimarcato - è un calendario troppo fitto, fatto da tante associazioni che si propongono spesso al solo scopo di avere sovvenzionamenti. A mio avviso, il Comune deve scegliere 7-8 eventi che diano lustro a questa cittadina». I sovvenzionamenti, secondo quanto abbiamo appreso, non sono ancora arrivati e potrebbero “non arrivare mai”. Un vero peccato per una kermesse che si propone come veicolo per portare il nome di Giovinazzo in tante regioni della penisola e sull’altra sponda dell’Adriatico.

LE VERITA’ NASCOSTE l titolo l’abbiamo “preso in prestito” da un bellissimo thriller del 2000 del regista Robert Zemeckis. Le verità nascoste, in questa vicenda, restano tante. Noi ne abbiamo individuata qualcuna. Intanto, pur in un momento di reale ristrettezza economica per gli enti locali dovuti alla mano pesante del Governo nella passata finanziaria, il Comune di Giovinazzo ci pare aver sbagliato strada negli anni scorsi ed oggi raccoglie quanto seminato. L’intento ribadito a più riprese da Palazzo di Città era quello di permettere un calendario di manifestazioni estive il più vario possibile, dando spazio se non a tutti, quantomeno a tanti. Idea ottima, ma realizzazione dell’intento che si è alla lunga rivelato un boomerang. Troppe le associazioni, come dice Peppino Cervone nella sua intervista, che cercano di avere sovvenzionamenti, abituate a batter cassa al momento giusto, per poi sparire durante l’anno. Ed ecco che le ristrettezze economiche (solo 37.000 gli euro stanziati) hanno creato malcontento diffuso. Il rovescio della medaglia è che, anche tra le associazioni che hanno preso parte al cartellone estivo, c’è chi non racconta tutta la verità. Perché per anni alcune tra di esse sono state foraggiate più abbondantemente di altre, senza quasi mai render conto alla cittadinanza di quanto percepito (lo ha fatto invece il Comune con annuali resoconti al termine delle stagioni estive). Quasi che il danaro pubblico non fosse “affare” della cittadinanza. E ci siamo accorti anche noi dei media locali, che a voler fare il mestiere dei bravi cronisti ci si sbatte il grugno, quando si cerca di entrare nelle clientele presunte o reali che siano, con reticenze, silenzi, porte chiuse in faccia e commenti cattivi tesi solo a screditare il nostro modesto lavoro.

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L’erba del vicino

(Ovvero... come farsi i fatti degli altri comuni)

uesto mese vi affoghiamo. Ma non temete, sarà un affogare stranamente piacevole, in un mare di libri. Quelli presentati durante una manifestazione che ha fatto della vicina Bisceglie il centro della letteratura nel Mezzogiorno. Sono bastate poche componenti per arrivare a questo incredibile risultato, quelle componenti che ahinoi mancano a Giovinazzo. Leggete e capirete…

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⻬ di Gianluca Battista ⻬ e di Gabriella Serrone

BISCEGLIE CAPITALE DELLA LETTERATURA B

Dal 7 all’11 settembre è andata in scena la seconda edizione di “Libro nel Borgo Antico”

Attualità

ISCEGLIE – Cinque sere per riflettere, confrontarsi, per rac- frattempo in Via Trieste, nei pressi di Palazzo Ammazzalorsa, contare libri. Cinque sere di un serrato programma per in- Aldo Cazzullo, editorialista del “Corriere della Sera”, era protacontrare tanti autori, tra scrittori, intellettuali, poeti, politici e gonista di un evento spettacolo legato all’Unità d’Italia ed al giornalisti. Questo e tanto altro è suo libro intitolato appunto “Viva l’Italia”. stata la seconda fortunata edizione Nelle serate successive spazio tra gli altri, di “Libri nel Borgo Antico”, la keral parlamentare Pd, Enrico Letta, ed al suo messe letteraria organizzata dal“L’Europa è finita?”, ad una sorta di lectio l’Associazione “Borgo Antico” col magistralis filosofica di Marcello Veneziapatrocinio della Provincia Bat e del ni grazie a “Vivere non basta”, prima che Comune di Bisceglie, che ha coinGiuseppe Cruciani ci riportasse ai fatti dei volto diversi angoli caratteristici giorni nostri col suo “Gli amici del terroridella città vecchia biscegliese. Dal 7 sta”, in cui attacca la politica italiana, incaGiuseppe Cruciani parla del suo libro all’11 settembre, chiostri di chiese e pace di essere riuscita ad estradare dal antichi palazzi nobiliari, piazzette, larghi e la Cattedrale, sono Brasile il terrorista rosso Cesare Battisti. Finale domenica 11 setstate le incantevoli location dove il libro ha ritrovato la sua me- tembre con Don Aniello Manganiello ed il suo libro “Gesù è ritata centralità. Una centralità rafforzata dall’ottima idea di ri- più forte della camorra”, ad Alain Elkann con “Hotel Locarno” servare alle case editrici pugliesi un’intera strada dove promuo- ed al Ministro Raffaele Fitto che ha presentato il libro di Renavere la loro produzione. Di grande qualità l’incontro con Aldo to Brunetta “Sud, un sogno possibile”. Oltre 60 incontri in 5 Maria Valli, vaticanista della Rai, che ha presentato il suo “La giornate, con un borgo antico che respira aria nuova, pulita. verità del Papa” nell’evento di punta della prima serata. Emo- Un’idea vincente che migliora di anno in anno, grazie all’impetivamente intensa la presentazione nella sera successiva di gno di tanti giovani, ad una politica lungimirante e presente e “Stragi, delitti, misteri” di Arcangelo Badolati, coraggioso ad una cittadinanza che non ha paura di crescere. A noi è piacronista de “La Gazzetta del Sud” che ha cercato di far luce su ciuto esserci stati ancora una volta. Soffocati come spesso siatanti misteri italiani irrisolti. Le voci storiche di RadioRai di Ric- mo dai confini della nostra cittadina, ci siamo sentiti per qualcardo Cucchi ed Alfredo Provenzali hanno fatto da cornice al che sera al centro della vita nazionale. Quando qualcosa di sidibattito su “Clamoroso al Cibali”, di cui è autore il primo. Nel mile potrà essere realizzato anche a Giovinazzo?

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Buon anno scolastico I

questo momento la necessità di ottimizzare le risorse interne alle scuole, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, è un fattore chiave per la buona riuscita della nostra azione educativa e didattica. La nuova sfida cui siamo di fronte è proprio quella di far sì che lo studente non resti avviluppato in un sapere preconfezionato, omogeneizzato, omologato – come a volte sembra essere, se ci si limita a valutare il modo in cui appare articolarsi il processo informativo e conoscitivo che in modo generalizzato fluisce nel “villaggio globale” in cui viviamo – ma che al contrario egli trovi nella scuola una grande occasione di formazione della capacità del giudizio. Nonostante lo smarrimento generale la scuola deve mantenere saldo il proprio compito di formare persone in grado di affrontare la realtà, di guardarla con giudizio critico, di offrire il proprio contributo civico. Sono convinta che su questo valore saldamente presidiato potremo mantenere la nostra identità avvalendoci di tutte le collaborazioni che abbiamo e che sapremo suscitare Il mio augurio, è che si rifletta maggiormente su questi temi. La scuola deve essere l’ambiente nel quale ogni alunno deve trovare e coltivare queste possibilità; ed è proprio in ciò che risiede la valorizzazione vera della professionalità docente. Di ciò è opportuno che la scuola discuta, confrontandosi con le famiglie, gli enti locali e il territorio – ovvero, con i soggetti che rappresentano i veri committenti delle istituzioni scolastiche e dell’offerta formativa. Solo uniti in uno slancio comune potremo gestire con equilibrio il presente e conquistare, per noi e i nostri giovani, un futuro migliore. Ai dirigenti, ai docenti, agli alunni e alle loro famiglie buon anno e buon lavoro! Carmela Rossiello

Scuola

nizia un nuovo anno e la scuola, anche se con tagli al personale (docenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi) e scarsità di risorse economiche, sarà regolarmente ai blocchi di partenza. Nell’imminenza dell’inizio del nuovo anno scolastico mi è allora gradito rivolgere un saluto agli alunni e alle loro famiglie, a prescindere dalla scuola che frequenteranno. Per molti si tratta di entrare in una nuova scuola, altri vi ritornano dopo avervi già trascorso uno o più anni; a tutti auguro di trovare la soddisfazione delle proprie aspettative ed un ambiente in cui sia bello stare. Il nostro Paese sta attraversando una difficile congiuntura economica; insieme ai popoli di molti altri paesi dell’Europa e del Mondo anche noi guardiamo con preoccupazione alle notizie economico-finanziarie e nutriamo preoccupazione per il domani. Tuttavia, poiché siamo donne e uomini di scuola, sentiamo di dover insegnare a guardare al futuro con serietà e con speranza; sentiamo di dover insegnare ai nostri ragazzi a fondare la propria esistenza su ciò che vale, su ciò che essi hanno imparato, anche grazie alla scuola, ad identificare come valore. L’incertezza economica, la complessità delle dinamiche sociali e culturali rappresentano fattori critici ineludibili e la scuola, in questo contesto, deve rappresentare un importante elemento di stabilità e di tenuta complessiva del sistema. Essa ha il compito, oggi più che mai, di lavorare per dare tranquillità e fiducia ai ragazzi e alle loro famiglie. In ciò risiede il nostro dovere educativo ed etico: essere “riparo attivo”, rappresentare il luogo nel quale si concentra l’attenzione sui fondamenti del sapere, della formazione della persona, del divenire cittadini responsabili, consapevoli che in

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IL LICEO “MATTEO SPINELLI” SI APRE ALL’EUROPA U

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n nuovo anno scolastico sta per cominciare al Liceo Classico “M. Spinelli” e all’IPSIA “A. Banti”, le due scuole di Giovinazzo che fanno parte dell’I.I.S.S. “E. Morante”, e già fervono numerose le iniziative in cui coinvolgere i ragazzi. «Meno progetti POF per sfruttare al meglio le opportunità dei PON, che lo scorso anno scolastico hanno permesso ai ragazzi del nostro liceo di vivere, mediante “il Progetto Comenius”, interessanti esperienze formative all’estero: in Gran Bretagna, in Germania e in Turchia», dichiara il Dirigente Scolastico, prof. Francesco Allegretta. «A conclusione del lavoro svolto, continua con orgoglio il Capo d’Istituto, il 10 settembre è partito il primo gruppo di nostri studenti diplomati, che, grazie al PON C5, avranno la possibilità di vivere per un mese l’esperienza di uno stage aziendale a Birmingham, in Inghilterra». Per l’anno scolastico 2011/12 il Liceo si è dato due priorità: • rinnovare la didattica, anche attraverso la formazione e l’aggiornamento dei docenti; • puntare sul valore strategico del territorio, migliorando la comunicazione con la cittadinanza mediante una precisa e puntuale informazione delle attività scolastiche che facciano sentire maggiormente la presenza degli unici due istituti di Istruzione Secondaria Superiore della nostra città. L’apertura al mondo sarà un po’ l’elemento caratterizzante anche dell’anno che sta per partire: da domani, infatti, tra i banchi della 1ªA, ci sarà Elisa, una studentessa belga che, nell’ambito del “Programma di Mobilità Internazionale Studentesca” gestito dall’Associazione Intercultura, per tre mesi studierà al Liceo “M. Spinelli” e risiederà a Giovinazzo, ospite della famiglia di Valentina, una nostra alunna che ha già iniziato il suo trimestre francese. Ma non è finita qui: docenti, alunni e genitori saranno coinvolti nel ricambiare l’ospitalità ricevuta, accogliendo alunni e professori tedeschi, turchi e polacchi, nell’ambito del “Progetto Comenius”. Non ci resta che augurare un buon inizio di anno scolastico a tutti e... “Ad maiora”.

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nizia un nuovo anno scolastico – il 2011/12 – con nuovi propositi e l’entusiasmo di chi, come noi, persone di scuola, continua a farsi coinvolgere da quell’innocente passione di vivere la “magia” della crescita e dell’apprendimento, passione che i bambini posseggono e sanno trasmettere a piene mani. I problemi di ordine generale che il mondo della scuola sta attraversando non devono mai farci perdere l’emozione del primo giorno di scuola e la passione per quello che facciamo, anzi… Devono compattarci, spingerci a fare squadra, perché è solo così che avremo la forza di donare ai meravigliosi bambini che ci sono affidati la gioia di un Progetto di Vita. Fortunatamente il contesto territoriale giovinazzese è sensibile a questa idea di scuola, non foss’altro che per il sostegno che viene assicurato alle scuole ed alle famiglie dall’Ente Comunale con il servizio mensa, l’assistenza specialistica, la promozione di progetti di rete ed altro ancora. Noi del I Circolo Didattico “S.G. Bosco” intendiamo dare sostanza a questa idea di

scuola, curando da subito il fondamentale aspetto della Relazione Educativa. In definitiva l’obiettivo essenziale è il benessere dei bambini e delle famiglie, dunque le fasi dell’Accoglienza sono particolarmente curate sia per la scuola dell’infanzia, attraverso un inserimento graduale dei più piccoli nelle sezioni, sia per la scuola primaria, nello specifico per le classi prime, per le quali la scuola prepara una gioiosa festa per i piccoli e per le rispettive famiglie. Ferme restando l’attenzione per la sfera cognitiva e la preparazione nelle conoscenze ed abilità disciplinari da parte degli alunni, non viene mai sottovalutato il benessere dei bambini, quello che si definisce più tecnicamente sviluppo affettivo-relazionale. Questo Circolo intende dare sostanza a quelle iniziative che già in passato hanno distinto, per certi versi qualificato, l’offerta formativa della scuola, sia per le positive ricadute sull’utenza che per l’apertura al territorio. Quest’anno, poi, particolare importanza riveste il progetto “Diventa

Angelo Panebianco D.S. del I Circolo Didattico “S.G. Bosco” Giovinazzo

Scuola

MARTEDÌ, 13 SETTEMBRE 2011: SI RIPARTE! I

Pie’…done” incentrato sull’educazione stradale e sulla diffusione della cultura della mobilità sostenibile (con percorsi di piedibus). Tale iniziativa, che riguarda gli alunni di scuola primaria del Circolo, è stata promossa dalla Regione Puglia - Assessorato alla Mobilità e prevede la collaborazione del Comune di Giovinazzo e di associazioni ed enti territoriali come l’ACI – Azione Cattolica Italiana. Il progetto, presentato il 21 maggio scorso con la presenza dell’assessore regionale al ramo Minervini, vedrà una fase di analisi e riflessione dei dati sulla mobilità da parte delle famiglie ed alunni di tutte le classi di scuola primaria, attività laboratoriali e formative per alunni e genitori e la realizzazione dai primi di ottobre p.v. di 3 percorsi sicuri casa-scuola a piedi (Piedibus) con partenza da tre capilinea (colore arancio: angolo via Ten. Devenuto-Via Martiri di via Fani - nei pressi dell’albero di carrubo; colore giallo: piazza Vittorio Emanuele - di fronte al Palazzo del Municipio; colore verde: piazzetta Via Bitonto Via Cairoli nei pressi dell’ex Ferriera). Saranno previste anche due giornate speciali di Bicibus. Il tutto si concluderà a dicembre 2011. Ed allora: con gioia e con passione… buon anno scolastico a tutti!

Un momento della Festa dell’Accoglienza per le classi prime

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Ricucire la memoria con un passato che ha scritto la storia di Giovinazzo

⻬ di Giuseppe Dagostino

Acciaierie e Ferriere Pug

Le voci, le storie, gli aneddoti dei “protagonisti” della storia chiamata: “FERRIERA”

⻬ e di Gerardo Nardò

LAMINATOIO: Organizzazione del personale e cambio turno, attività collaterali ai cicli di lavorazione, sicurezza sul lavoro. n questa puntata, dopo aver accennato alla manutenzione, cercheremo di analizzare i vari aspetti collaterali alla effettiva produzione del reparto laminatoio. Potremmo riempire intere pagine di infinite puntate del nostro periodico su questo reparto, grazie alla lunga intervista a Mimmo Fiorentino e alle testimonianze di altri “attori” non meno importanti e protagonisti del ciclo produttivo, ma ci limiteremo a sintetizzare gli aspetti più importanti dell’organizzazione e delle attività che ruotavano intorno al reparto.

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Speciale

Organizzazione del cambio turno Il cambio turno era organizzato in modo da evitare, sempre e comunque, dispersione e/o perdite di ore lavorative e quindi di produzione; per cui a fine turno ogni operaio, ogni responsabile lasciava la propria postazione solo quando riceveva il cambio del suo diretto pari. Con maggiore attenzione, dicasi dei capi; questi, tramite rapportini e relazioni su registri vari, lasciavano le consegne al diretto corresponsabile del turno successivo, informando e segnalando tute le eventuali problematiche e tutte le notizie sullo stato produttivo, in modo da permettere la regolare continuità del processo di laminazione, senza fermate o altre difficoltà. Gestione e cura dei cilindri di laminazione I cilindri di laminazione sono da intendersi come vere e proprie attrezzature, regine nel processo di fabbricazione. Si possono descrivere come

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possenti rulli cilindrici costruiti in acciai ultra resistenti, ovviamente capaci di resistere alle alte temperature di lavorazione delle barre da profilare oltre che alle sollecitazioni meccaniche e dinamiche tipiche del processo. I suddetti cilindri erano provvisti, sul loro profilo longitudinale, di particolari scanalature che riproducevano (in negativo) i parziali profili delle barre Vasta gamma di cilindri per laminatoio, per uso interno e per esportazione.

da produrre. I cilindri (2 o 3 per gabbia) erano sovrapposti e ruotavano in senso inverso l’uno all’altro, in modo da facilitare la laminazione. Con la lavorazione quotidiana, questi erano ovviamente soggetti ad usura e a consumo sia della superficie che dello stesso diametro il quale si assottigliava nel tempo, per cui subivano sistematici processi di manutenzione tali da consentire ( ove fosse possibile) il ripristino delle loro funzioni, se non per quelle per cui erano stati progettati, ma per quelle lavorazioni il cui profilo richiesto era compatibile con lo stato di usura. Tuttavia, quando il consumo era arrivato al nocciolo, si avviava il processo di ripristino totale sia meccanico che termico. Tale processo si avvaleva di operazione di rettifica dell’intero profilo longitudinale e del rifacimento del profilo di la-


ugliesi: un’ identità perduta? norme rispondeva, per la corretta e reale attuazione, il capo turno (vedi lo stesso Fiorentino) giacché diretto e principale responsabile del ciclo di fabbricazione e conseguentemente, profondo conoscitore di tutte le fasi di lavoro, della loro peculiarità, delle pericolose “derive” che ogni attimo del ciclo (subdolamente) nascondeva e che potevano improvvisamente “culminare in gravi infortuni (anche un gancio di una gru o un anelo di una catena, potevano causare danni inimmaginabili se non perfettamente controllati e verificati sistematicamente). Quindi, considerato che il responsabile della sicurezza non stazionava fisicamente per le 24 ore lavorative del ciclo nel reparto, la garanzia dell’osservanza delle norme antinfortunistiche, di sicurezza e della loro attuazione costante, era tacitamente demandata alla presenza del capo turno e dei suoi principali collaboratori (Capo treno, capo forno, tecnici, ecc.) secondo le proprie

responsabilità. E’ facile intuire che la sicurezza la si otteneva con una squadra coesa ed omogenea negli intenti e negli obiettivi; deduciamo che il responsabile alla sicurezza (Cascavilla) aveva una funzione prevalentemente “preventiva” mediante una costante e precisa informazione e formazione sul campo, con documentazione e segnaletica. Certamente eseguiva i dovuti e periodici controlli, ma, ripetiamo la sua non presenza sul campo demandava l’effettiva responsabilità al capo turno e alle sue maestranze. Quando, purtroppo, si verificava un infortunio (di qualsiasi entità), il responsabile della sicurezza, debitamente informato, procedeva alle opportune indagini e, nel caso, avviava un’inchiesta interna per conoscere le cause, le responsabilità e quant’altro occorreva per certificare, con regolare rapporto tutto l’accaduto alla Direzione. A quest’ultima erano demandati gli opportuni provvedimenti anche disciplinari.

Tornitore cilindri all'opera

Speciale

minazione da parte del reparto torneria cilindri e da interventi tecnologici sulla resistenza, mediante trattamenti termici appropriati (ricottura, rinvenimento, ecc.). Ovviamente per tali operazioni era necessario lo smontaggio degli elementi dalle gabbie ed il conseguente trasferimento nei raparti interessati al loro ripristino. Una precisazione ci sembra doverosa in merito per testimoniare le capacità operative delle maestranze e dei responsabili: i cilindri in argomento, inizialmente venivano acquistati da ditte fornitrici esterne, altamente specializzate nel ramo, a costi certamente onerosi (ci hanno riferito di costi intorno ai 100- 200 milioni di vecchie lire per ogni cilindro), successivamente, sotto la direzione del dott. Caccavo, si avviò la coraggiosa determinazione di sapere e potere produrre in loco tutti i tipi di cilindri occorrenti per ogni specifica produzione aziendale. La progettualità dei suddetti (disegni, definizione dei materiali ecc. ecc.) era affidata alla competenza e professionalità di un tecnico specializzato: sig. Alfieri (padre di Giulio, futuro capo servizio del reparto laminatoio). Per una completa informazione è opportuno evidenziare che per un cambio di produzione ( es. da profilo a L a un profili a T) occorreva ovviamente cambiare il treno dei cilindri. Tale cambio gravava sul sistema produttivo con un costo pari a quattro ore di mano d’opera. È evidente che tale operazione veniva programmata con un preciso piano di fabbricazione, al fine di evitare onerose perdite di ore di mano d’opera superiore alle 4 ore, qualora il cambio non fosse stato oculatamente programmato. Sicurezza sul lavoro La sicurezza sul lavoro, secondo quando apprendiamo dal nostro interlocutore, era stabilita dalla norme antinfortunistiche previste dalle normative sul tema “Sicurezza Lavoro”. La diffusione, l’ applicazione delle stesse era gestita e regolarizzata dall’ufficio sicurezza lavoro (responsabile sig. Cascavilla). Comunque a tali

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Un’ occasione per divertirsi e condividere una passione comune

⻬ di Fedele Capurso

IX TROFEO

IL PIACERE DELLA SOLIDARIETA’

omenica 25 settembre è stata una giornata veramente speciale per tutti gli appassionati di sport. Ha avuto luogo infatti la nona edizione del trofeo “Corrincittà”, ormai storico appuntamento giovinazzese di corsa su strada. Quest’anno la competizione, organizzata come sempre dal nostro mensile, si è suddivisa in due gare: una non competitiva da 3,5 km e una prettamente agonistica da 10 km, con un percorso capace di ricoprire quasi interamente il territorio cittadino. Come da tradizione però, quest’evento ha unito il piacere dello sport alla solidarietà e alla voglia, condivisa da tutti i concorrenti, di stare vicino a Luca Mongelli, che ha partecipato in prima persona, mostrando i notevoli progressi che è riuscito a ottenere con grande tenacia e forza di volontà. La manifestazione, che ha visto protagonisti atleti di diverse fasce d’età provenienti da tutta la provincia, è stata possibile anche grazie agli straordinari volontari del Servizio d’Ordine e dagli uomini della Polizia Municipale, dei Carabinieri e del Consorzio Guardie Campestri. Ma un ringraziamento particolare va anche agli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione di quest’iniziativa, da “Netium” a “Salmoiraghi e Viganò”, da “Gran Bar Pugliese” a “Clima Doc”, senza dimenticare “Caprioli Caffè Breack”, “Supermercati Anna” e “Rizzi Arcangelo Ecologia”. Dunque “Corrincittà” è stata un inno allo sport e alla vita. E’ stata un’occasione per divertirsi, condividere una passione comune, l’atletica, e stare insieme. E il palpabile entusiasmo di tutti coloro che vi hanno preso parte è il miglior auspicio per l’edizione del prossimo anno, quella del decennale.

CORRinCittà

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Categoria 10 km uomini – ragazzi fino 17 anni 1° MARASCIULO OMAR, 2° GADALETA GIANLUCA, 3° GIGLIONE ALESSIO Categoria 10 km uomini – TM 18-23 anni 1° SBLENDORIO EMANUELE, 2° TATULLI GIUSEPPE, 3° VESTITO MICHELANGELO Categoria 10 km – amatori 24-34 anni 1° UVA MICHELE, 2° TARANTINO FRANCESCO, 3° SALVEMINI RUGGIERO Categoria 10 km uomini – master 3539 anni 1° RANIERI FRANCESCO, 2° MASDEA GIOVANNI, 3° GIANPALMO FRANCESCO Categoria 10 km uomini – master 4044 anni 1° TELESCA GIOVANNI, 2° FIORENTINO PAOLO, 3° BONVINO COSIMO Categoria 10 km uomini – master 4549 anni 1° TULLO GIOVANNI, 2° BULZIS NICOLA, 3° MASELLIS NINO Categoria 10 km uomini – master 5054 anni 1° MASTROMARINO FRANCESCO, 2° CASALE GIUSEPPE, 3° DICLEMENTE LEONARDO Categoria 10 km uomini – master 5559 anni 1° ATTIVISSIMO BARTOLOMEO, 2° SANTORO FRANCESCO Categoria 10 km uomini – master 6065 anni 1° CASABURI VINCENZO Categoria 10 km uomini – master 65 anni e oltre 1° DEPALMA ENZO Categoria 10 km donne – fino a 30 anni 1° LIMA MIRIANA, 2° DAMMICCO ADRIANA Categoria 10 km donne – 30/40 anni 1° LISI MARIA ANTONIA, 2° IRIDE PATRIZIA, 3° DEL VECCHIO ANGELA Categoria 10 km donne – over 40 1° DADAMO FILOMENA, 2° BUFI LUIGIA, 3° ASTINI ANNA

CORRinCittà

Classifiche “Corrincittà” 2011

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In un viaggio simbolico nel risorgimento raccontiamo la vita di un giovinazzese d’adozione che insieme ad altri uomini e donne, sconosciuti ma rappresentativi delle vicissitudini di un popolo, accompagnarono i grandi personaggi della storia verso l’unità d’Italia. L’autore è un nostro carissimo lettore, pronipote del protagonista, che ci ha onorato del racconto.

Un Garibaldino giovinazzese alla Terza Guerra di Indipendenza SECONDA PUNTATA

Storia

⻬ di Luigi G. de Anna

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he l'Italia ci tenesse a favorire la Francia lo dimostra la vertenza sempre aperta di Roma, la cui soluzione era appunto nelle mani di Napoleone III. Il diario di Michele testimonia il crescere di una delusione per un sacrificio che non ha visto ricompensa. Altri esterneranno la protesta in Parlamento, ampliandola: ”V'è nel seno della Nazione stessa un nemico più potente dell'Austria, ed è la nostra colossale ignoranza, sono le moltitudini analfabete, i burocrati macchina, i professori ignoranti, i politici bambini, i diplomatici impossibili, i generali incapaci, l'operaio inesperto, l'agricoltore patriarcale e la retorica che ci rode le ossa. Non è il quadrilatero di Mantova e Verona che ha potuto arrestare il nostro cammino; ma è il quadrilatero di diciassette milioni di analfabeti e di cinque milioni di Arcadi”. Sono le parole dello storico Pasquale Villari, pubblicate nel 1866 sul Politecnico. Nessun epitaffio del Risorgimento fu migliore di questo. Tornato dalla guerra, Michele passerà ancora alcuni anni a Sannicandro. Oramai è tempo di cercare un impiego, che troverà nella vicina Giovinazzo. Il 27 maggio del 1874 venne infatti nominato segretario comunale di questa cittadina. Il 20 settembre del 1909 prenderà congedo dal Consiglio Comunale pronunciando questo discorso, il cui testo mi è stato fornito dallo storico Michele Bonserio, che ringrazio di cuore: «Onorevoli Consiglieri! Col cuore estremamente commosso, prendo congedo da Voi che, rappresentando il paese, mi

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avete sempre colmato di cortesie e di gentilezze e circondato della massima fiducia. E' questo il miglior titolo che io abbia saputo guadagnarmi con tanti anni di onesto lavoro, e ve ne ringrazio dal più profondo dell'animo. Permettete però che, in modo particolare, rivolga una parola di sentita riconoscenza al Sindaco Comm. Filippo Nob. Marziani il quale, durante il suo Sindacato, mi ha dato innumerevoli prove della sua vera amicizia fraterna. Negl'intricati e complessi problemi della vita Municipale, Egli mi è stato sapiente ed infaticabile ispiratore e collaboratore, e sento perciò imperioso il dovere di additarlo alla pubblica ammirazione ed estimazione, per l'opera veramente ammirevole, zelante, onesta e disinteressata spesa a vantaggio di questa nobile Città, cui mi legano i vincoli di affetto della mia famiglia e alla quale auguro, con tutto il cuore, il più lusinghiero e prospero avvenire cui ha diritto per la gentilezza dei costumi e per la feracità dell'ingegno dei suoi abitanti». Il Sindaco così replicò: «Volendo dare un ultimo attestato di stima e simpatia all'integerrimo funzio-

nario Signor de Anna, il quale quantunque non Giovinazzese, pur tuttavia passava quivi, a ragione della sua carica, ben 36 anni, i più belli di sua vita, rendendomi interprete dei sentimenti del Consiglio e dei nostri concittadini, propongo che allo stesso venga conferita la cittadinanza onoraria della nostra Giovinazzo, verso la quale egli ha sempre dimostrato tanto attaccamento». Michele divenne così cittadino onorario di Giovinazzo. Michele si sposò a Bari con Emilia Giovinetti il 18 maggio 1872 e da lei ebbe nove figli. Il primogenito è mio nonno Carlo (1874-1943), di professione notaio a partire dal 1925, che a Giovinazzo i più anziani ancora ricordano. Aveva casa in un palazzo che si affaccia su piazza Vittorio Emanuele. Lì io sono nato. Era stato tra l’altro Commissario prefettizio, carica che sostituiva quella di sindaco, nel 1933-1935. Suo figlio primogenito è Michele, mio padre, nato nel 1912. Mia madre è Giuseppina Palombella, di antica famiglia giovinazzese, che quest’anno ha compiuto 99 anni.

Michele resterà anche negli anni seguenti particolarmente legato a questi ricordi della sua esperienza bellica con Garibaldi e a quanto rappresentava, in termini ideali, l'eredità garibaldina. Nel giugno del 1880 tenne a Giovinazzo un discorso di commemorazione, in cui esaltò la figura dell’Eroe dei Due Mondi, da lui definito «primo tra quei pochi generosi che prepararono le sorti e menavano al compimento i destini d'Italia! [...] Egli fu il vero Eroe della libertà italiana [...] Lui, angelo della riscossa nazionale, dalla spada fiammeggiante; Lui, crociato della libertà di tutti i popoli oppressi; lui, fra le italiche plebi, banditore della immortale giustizia e dell'emancipazione; Lui, mansuetissimo fra gli oppressi, terribile con gli oppressori; Lui, poverissimo tra i poveri, spregiatore d'immense fortune; Lui, fratello di tutti gli uomini, apostolo di fratellanza fra i popoli». Nel 1911 diviene membro della Società superstiti garibaldini Giuseppe Garibaldi di Bari. Col suo berretto rosso da garibaldino, che conservo come prezioso cimelio, continuò a presenziare alle cerimonie commemorative e pubbliche, come si vede in una foto scattata a Bari, sul cui retro si legge: 4 Novembre 1928. Piazza Prefettura in occasione del 6o anniversario della Marcia su Roma. Nelle foto che lo ritraggono, Michele porta anche alcune medaglie appuntate sul petto, tra cui la croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia. Ma quella che gli fu più cara l’aveva conquistata nel lontano Trentino negli anni della sua bella giovinezza.


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SOLENNIZZAZIONE DELLA SANTA CROCE : UNA TRADIZIONE SEMPRE PIU’ PARTECIPATA FOTOGRAFO MOTTOLA – GIOVINAZZO

tato il percorso di raccoglimento, di silenzio e di preghiera comunitaria di quella serata: ″In Gesù crocifisso noi contempliamo la certezza che Dio ci ama e che tutte le nostre colpe sono perdonate per il sangue di Cristo. Guardando Gesù crocifisso e il suo corpo piagato abbiamo

la certezza che Dio ci ama, ci salva e che ci mette nel cuore la grazia della santità. Ringraziamo il Padre per averci salvati attraverso l’offerta redentiva di Cristo sulla croce. Imploriamo il suo aiuto per essere capaci di partecipare alle sofferenze del Salvatore per giungere un

giorno a partecipare alla sua gloria″. In questa prospettiva la cerimonia liturgica ha avuto anche particolari momenti di forte emozione spirituale quando in comunione fraterna ci si è raccolti per meditare il grande mistero di Cristo e per significare che la Croce non è più sofferenza ma è la gloria di Dio anticipata con la presenza di Cristo Salvatore. La Croce, non condanna al dolore e alla sofferenza di morte, ma è memoria e simbolo dell’infinito amore di Dio per ciascuno di noi uniti a Cristo nella fiduciosa speranza delle realtà eterne. La cerimonia è poi terminata con la benedizione del ministro di Cristo e con il dono di un fiore ricevuto dagli intervenuti all’atto della venerazione dell’effige del Crocifisso.

di ⻬ Paolo Lasorsa

Sabato 8 e Domenica 9 ottobre la X “Giornata Nazionale dell’AIDO” azionale di informazione e autofinanziamento, promossa dall’ A.I.D.O. - Associazione Italiana per N la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. I volontari dell’A.I.D.O. saranno presenti in oltre 1.000 piazze per incontrare i cittadini, dare loro informazioni sull’importanza della donazione come valore sociale e come opportunità per salvare la vita a chi non ha altre possibilità di sopravvivenza, nel contempo offrire una piantina di Anthurium andreanum. Le offerte ricevute saranno finalizzate a ulteriori campagne informative e alla ricerca sui trapianti. Il gruppo Comunale “Luigi Depalma” sarà presente in piazza Vittorio Emanuele II , il giorno 9 Ottobre dalle ore 9.00 alle ore13.00. Vi aspettiamo! Il giorno 1 Ottobre p.v., alla ripresa delle attività associative per l’anno 2011-2012, presso la chiesa dei Frati Francescani in Via Crocifisso, alle ore 19,00 sarà celebrata una S. Messa in suffragio dei nostri Donatori. Il giorno 7 Ottobre p.v. sarà inaugurata la nuova sede “Luigi Depalma” Gruppo Comunale – Giovinazzo, sita in Corso Principe Amedeo, 4. La cittadinanza è invitata.

NINO MARZELLA

Sociale

a Chiesa universale celebra il 14 settembre la festività dell’Esaltazione della Croce, che per la Cristianità Occidentale come per quella Ortodossa è tra le feste più significative del Calendario Liturgico, perché, tra l’altro, nella circostanza si fa ricorrere l’anniversario della Chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme. Questa ricorrenza mira a raccogliere i fedeli per meditare sul simbolo più diffuso e comune: la croce cui Gesù fu inchiodato a morte. Con il Concilio Vaticano II, che portò al riordino del Rito Romano, conseguente alla Riforma Liturgica del 1970, la festività, qualificata appunto solenne, viene celebrata sotto il titolo di “Esaltazione della Croce”. A Giovinazzo è l’ Arciconfraternita Maria SS. del Carmine che si onora di solennizzare questa festa non avendo mai smesso di celebrare la memoria della Santa Croce tanto nel pomeriggio del Venerdì Santo con la pratica delle “Tre Ore di Agonia”, quanto il 14 di settembre per la festività della Esaltazione della Croce, giorno in cui viene di anno in anno praticato un rituale liturgico sempre diverso e che ha come apice, oltre alla partecipazione dei convenuti alla Eucarestia, la venerazione della Croce. Sarà forse questo aspetto continuamente innovativo dell’azione celebrativa che fa da richiamo ad un folto numero di credenti che converge ogni anno sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista ove viene presentato ed esposto il Crocifisso. L’evento religioso, promosso sempre con profondo senso di fede, quest’anno è stato introdotto con la riflessione del nostro Padre Spirituale don Nicola Gaudio, che ha presieduto il rito, al cui contenuto è stato impron-

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DODICI ANNI DI “GIOVINAZZO TEATRO” Rinnovato consenso per la rassegna teatrale di fine estate d’eccezione in sei miti serate estive: ed è subito magia. La rassegna nazionale “Giovinazzo Teatro”, andata in scena Straei compagnie il 26 agosto e l’11 settembre nell’atrio dell’ex Istituto Vittorio Emanuele II, ha riproposto un teatro di ottimo livello, nonostante le ristrettezze economiche a cui deve far fronte e che per questa edizione ⻬ PAGINA A CURA di Gabriella Serrone

sembravano non poterne garantire la realizzazione. L’instancabile impegno del Gruppo Teatro Moduloesse e del suo leader carismatico, Franco Martini, hanno trovato nuovamente il sostegno del Comune di Giovinazzo e della Regione Puglia, assicurando un’alta qualità degli spettacoli proposti, grazie alla collaborazione del comitato regionale della Federazione Italiana Teatro Amatoriale. Esordio nel primo weekend con il singolare incontro di un commendatore, un capitano dell’esercito e un professore nello spettacolo “Tre sull’altalena” della Compagnia di Anna De Bartolomeo e gli equivoci ad un ricevimento in un salotto del secolo scorso di “Davvero una magnifica serata” della Compagnia “A più voci”. Il gioco di verità e menzogna del “Chi è”, seguito dal monologo in chiave umoristica di “Tonino”, interpretato dal professionista Roberto Russo della Compagnia “Teatroinsieme”, hanno portato sul palco il venerdì e il sabato successivi le infedeltà di due coppie inglesi e il grido disperato di un piccolo borghese schiacciato dalla mediocrità del mondo odierno e dall’immobilismo del suo Sud. Gli ultimi due appuntamenti hanno dato spazio alla commedia coinvolgente “Se…mai mi sposerò” della compagnia campana “Il Sipario”, unica non pugliese, e l’eterno “Romeo e Giulietta”, proposto dal gruppo “Fatti d’arte” in chiave moderna. Un teatro che stentiamo a chiamare amatoriale e che merita più sovvenzionamenti. “Giovinazzo ha fame di teatro - ha ribadito Martini dal palco - e l’impegno è quello di dare continuità a questa vostra fame di teatro e di buon teatro”. Ed in questa ottica, aspettiamo con l’acquolina in bocca la riapertura del cineteatro “Ulisse”».

POETANDO AL BALCONE Serata di versi e musica alla Vedetta sul Mediterraneo

Arte e Cultura

a rassegna dedicata alla poesia e intitolata “Sulle tracce di Poesie al Balcone”, patrocinata dal Comune di Giovinazzo, è tornata per Lagosto l’edizione 2011 grazie all’iniziativa della neonata associazione culturale Tracce, sorta sulle ceneri di Comunicaria. Ad ospitarla, il 28 scorso, la Vedetta sul Mediterraneo, una delle sue storiche location, che, con il panorama mozzafiato offerto, ha contribuito a rendere unica la serata. Stelle, mare e una piacevole brezza estiva hanno accompagnato la lettura di oltre cento componimenti scritti da 55 poeti, autori dei versi declamati, delizia per il folto pubblico presente. La varietà dei temi affrontati ha accontentato proprio tutti. Si è spaziato dal sentimento d’amore all’immigrazione clandestina, dai 150 anni dall’Unità d’Italia alle malattie del nostro secolo, dall’introspezione individuale ai frammenti di vita quotidiana, raccontati anche col linguaggio ironico del vernacolo barese. Ciliegina sulla torta la musica del trio formato da Michele Jamil Marzella ai fiati, da Domenico Lopez alla chitarra e dalla cantante Marialuisa Capurso, intermezzo perfetto tra un gruppo di componimenti e l’altro. Il cambio nell’organizzazione non ha variato gli obiettivi da sempre alla base dell’evento, anche per quest’anno pienamente raggiunti. La kermesse ha saputo infatti dare, ancora una volta, un’opportunità di espressione alla sensibilità di chi scrive e interpreta poesia e regalato una ventata d’aria fresca alla mente e al cuore di chi sa ascoltarla.

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A SCUOLA DI CHITARRA CON... LUCA COLOMBO

“Perché la musica ha anche una funzione terapeutica”. Parola di Luca Colombo

ncora musica d’alto livello a Giovinazzo. Questa volta, però, non un’esibizione, bensì un seminario di chitarra. E il maestro è Luca Colombo, famoso musicista italiano, noto anche al pubblico del piccolo schermo in quanto chitarrista di Io canto e della più grande e famosa kermesse italiana di musica leggera: il Festival di Sanremo. Poco più di trenta i partecipanti al workshop di chitarra, organizzato dall’Associazione Culturale e Musicale Laboratorio Musicale, che si è tenuto all’interno di un noto pub giovinazzese il 26 agosto. A seguire, il maestro ha preso parte anche alla jam session, ovvero un’improvvisazione musicale alla quale chiunque sappia suonare uno strumento può partecipare. Incuriositi dall’artista, noi l’abbiamo incontrato. Ascoltiamolo.

A

ed esibizioni di artisti, c’è sicuramente più interesse. Magari perché c’è meno sovraccarico di eventi e quindi si cerca di goderseli di più. Io ad esempio mi sento molto benvoluto da queste parti, per cui non posso che essere entusiasta del calore del Sud. In Puglia soprattutto! Di fatti qui ho raggiunto il record di presenze ai seminari. E per quanto riguarda nello specifico Giovinazzo, dato che è la seconda volta che vieni nel nostro paese per il workshop? Giovinazzo rientra perfettamente in ciò di cui ho appena parlato. E’ appunto la seconda volta che approdo in questo caratteristico e bel paese, e spero che l’esperienza possa ripetersi ancora. Mi sento benvoluto e apprezzato. Ed è gratificante ciò, non soltanto per un musicista. Quali sono artisti e band che maggiormente hanno influenzato la tua cultura e carriera musicale? Beh sicuramente gli storici Beatles, Eric Clapton, Jimi Hendrix, senza dimenticare Van Halen, Carlos Santana, David Gilmour e lo stesso Pat Metheny. Sono tanti davvero. Quindi i classici del rock e del jazz. Certamente. Non vorrei anche dimenticare rock band storiche come i Led

Zeppelin. Sono numerosi gli artisti che ho ascoltato e che continuo ad ascoltare. Dal rock al jazz. Non tralasciando anche gli altri generi. Una cultura musicale eterogenea, con particolare attenzione, ovviamente, sempre verso il mondo della chitarra, sotto tutte le sue sfaccettature. Nei miei due album precedenti a questo terzo, che è in dirittura d’arrivo, si comprende bene l’unione di tutte queste tendenze musicali che hanno influenzato il mio bagaglio culturale musicale. Maestro come si fa a conciliare una professione come la tua con la vita privata, soprattutto quando si ha una famiglia? E’ sicuramente difficoltoso, ma al tempo stesso anche una necessità, nel senso che il lavoro da musicista ha degli alti e bassi. Quando hai dei successi lavorativi, è bello avere qualcuno con cui condividerli. Quando invece hai degli insuccessi, è importante avere dei saldi punti di riferimento su cui fare affidamento, così da poter rialzarsi e continuare il proprio lavoro al meglio, insomma… Per di più anche mia moglie è musicista. Viviamo di musica, e anche i miei figli, di conseguenza, sono ben calati nella parte. Benissimo. Grazie mille maestro, per il tempo e la disponibilità, e… perché no, alla prossima!

Arte e Cultura

Maestro buonasera. Ho di fronte a me una delle migliori chitarre italiane, se non addirittura la migliore di tutte. Che cosa rappresenta per te la chitarra? Sicuramente una passione che è diventata anche uno stile di vita. Quando ho iniziato a studiare la chitarra intorno ai sette, otto anni, era solo un modo per esprimermi…una compagnia, che pian piano si è trasformata anche in un lavoro. E’ venuto tutto un po’ naturalmente. Infatti quando iniziai a suonare, mi piaceva pensare di fare il musicista da grande, senza sapere che poi questo sogno si sarebbe tramutato in realtà. Ho iniziato a fare concerti finché non mi chiamarono per qualche lavoro più importante, e da lì la passione s’è trasformata in professione. Da lettore, mi capita spesso di leggere anche su riviste musicali di fama che il popolo del Sud Italia ha un approccio diverso nei confronti della musica rispetto alla popolazione del Centro e Nord Italia. Mi spiego meglio: quanto è vero che i meridionali sono più caldi anche nel relazionarsi alla musica? Certo che è vero! Ti posso garantire che, dal punto di vista dell’entusiasmo nei confronti di concerti, manifestazioni

di ⻬ Dario Verolino

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L’Associazione Touring Juvenatium presenta: la personale d’arte di Pasquale Colucci a Mostra Personale di Pasquale Colucci intitolata “Il Volo” ha chiuso la stagione estiva 2011 delle iniziative culturali e turistiche dell’Associazione Touring Juvenatium. L’iniziativa artistica molto originale ed interessante,che si è svolta nella sala S. Felice, ha fatto conoscere ai numerosi visitatori ed appassionati d’arte un artista poliedrico quale è Colucci musicista, compositore, cantante, pittore, grafico e web site creator. «L’iniziativa che noi proponiamo - afferma compiaciuto il Presidente Antonio Dangelico - nasce da una gita ad Assisi dove Andrea Brancato conobbe l’autore e con la collaborazione di Sergio Amato si pensò di portare a Giovinazzo questa bella Personale di arte e pittura a fron-

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Arte e Cultura

⻬ di Marzia Morva

te del successo che la stessa aveva ricevuto a Firenze, Ferrara ed in Calabria». Nel visitare la Mostra scopriamo opere molto originali e creative che racchiudono tutte elementi legati al “volo” tema portante del percorso artistico espresso da Pasquale Colucci il quale ha composto per la mostra anche musiche originali qui a creare un soffuso e piacevole sottofondo. Le tecniche utilizzate sono miste a metà strada tra “digital art”, grafica, pittura, prove di laboratorio su vinile e varie sperimentazioni con il colore. Abbiamo ammirato elementi naturali dell’ambiente, volatili e/o oggetti legati al volo: una splendida aquila, l’oblò di un’astronave, gli ufo, il colibrì, le farfalle ed uno scoiattolo volante oltre ad

una serie infinita di volatili realizzati con la tecnica del puntinismo, in acrilico su tela con la cura attenta per il colore vivace e positivo lì a trasmettere energia. «Sono appassionato della Natura in particolare per l’Ornitologia per la Cura e Prote-

zione degli uccelli australiani in via di estinzione – ha affermato l’artista –. Nella mia arte comunque ci sono anche messaggi di pace perché l’arte, a parer mio, dovrebbe migliorare il mondo e noi artisti siamo tutti chiamati a diffonderli».

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Un “non senso” in un mondo in crisi educare alla speranza? L

23 Ottobre 2011

Festa del Donatore 11ª Edizione • Ore 10,30 - Raduno presso la sede FRATRES di Via Marconi 9. Subito dopo si formerà il corteo che sfilerà per le vie cittadine e raggiungerà la Chiesa di Maria SS. Immacolata. • Ore 11,30 - Santa Messa celebrata da S.E. Mons. Luigi Martella Vescovo. • Ore 13,30 - Pranzo presso il ristorante Riva del Sole. Saranno premiati i donatori di sangue L’invito a partecipare alla festa è esteso a tutti, anche ai non donatori, per diffondere sempre più una convinta cultura della solidarietà e del dono di sé. Per motivi organizzativi la prenotazione del pranzo deve essere fatta presso la sede Fratres in via Marconi 9 nei giorni di apertura (martedi, giovedi e sabato dalle ore 18,00 alle 20,00) entro e non oltre il giorno 15 ottobre 2011.

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GIORNATE DI RACCOLTA DI SANGUE

Giovinazzo - Via Marconi n° 9

OTTOBRE 2011

02/10/2011 - Domenica: dalle 08.00, alle 12.00 10/10/2011 - Lunedì: dalle 08.00, alle 10.00 17/10/2011 - Lunedì: dalle 08.00, alle 10.00 24/10/2011 - Lunedì: dalle 08.00, alle 10.00 N.B. Le date e gli orari sono suscettibili di variazioni dettate da esigenze del Centro Trasfusionale. Per qualsiasi informazione siamo a disposizione presso la nostra sede in Via Marconi, 9. Tel./Fax 080-3947733

http: //www.fratresgiovinazzo.it

tenta nei confronti degli adolescenti e dei loro comportamenti spinti verso il limite. Molti fatti di cronaca vedono protagonisti ragazzi, poco più che bambini, “baby killers” violentatori di bambine. E sono sempre più diffusi i comportamenti autolesionistici, le tossicodipendenze, la violenza individuale e di gruppo. E si cerca di indagare per capire le cause di questo disagio giovanile, se questi avvenimenti siano decretati da difficoltà di crisi di identità o siano una conseguenza dei modelli culturali della nostra società. Ciò che propongo qui è invece di non cedere alla visione pessimistica, ma con un vero capovolgimento di logica, di cogliere l’opportunità che ci è offerta dalla crisi per integrare nella nostra vita un valore che sembra essere dimenticato dagli umani, quello della gioia e della speranza. Educare alla speranza significa educare alla vita e alla gioia. Educare alla speranza è dare significato a tutto ciò che siamo, che facciamo, in cui crediamo. Educare alla speranza significa rapportarsi con gli altri, con se stessi, con il mondo in modo positivo. Nei momenti di delusione o di sconforto è importante dare speranza, risvegliare la fiducia su di sé, sulla vita, sugli altri, sulla società. Ad un giovane bisognerebbe insegnare a vivere il presente in modo attivo e costruttivo, fare tesoro delle esperienze passate con lo sguardo proteso verso il futuro. Certo ci sono mille motivi che possono portare alla sfiducia. Motivi legati alla fragilità umana, delinquenza, droga, violenza, guerra; ma questi motivi vanno affrontati e superati lottando per un cambiamento positivo.

di ⻬ Don Nicola Gaudio

Educare alla gioia significa educare i figli a gustare le realtà più belle della vita nel modo più profondo e alto possibile, senza fermarsi al piacere e al divertimento sterile, senza fermarsi ad un rapporto superficiale, grossolano, povero o semplicistico. Stare bene , e quindi con gioia, con se stessi, con gli altri, con la natura che ci circonda, con Dio, significa in definitiva dar senso e scopo alla vita. Vi è gioia nella lettura perché questa ci mette in contatto con i pensieri, i sogni, le idee degli scrittori; c’è gioia nel rapporto con i bambini, come nel dialogo con le persone più mature o con gli anziani. C’è gioia nell’ammirare un’opera d’arte o nel cimentarsi a fare un’opera artistica, c’è gioia nel ricevere e altrettanto nel dare, anche senza chiedere nulla in cambio. Il problema della nostra società non è quello di dare troppa gioia, di donare piaceri poveri, banali, vuoti di contenuti ideali che non portano alla vera gioia, ma solo ad uno sterile divertimento che non riesce a nutrire lo spirito dell’uomo. Penso che in ognuno di noi un po’ di speranza ci sia, anche se a volte si è convinti del contrario. Essa è amore di vita, ci offre la possibilità di andare avanti quando tutto attorno a noi sembra fermarsi. Arrendersi è il coraggio di un attimo, sperare è quello di sempre.

Riflessioni

a crisi che il mondo sta attraversando è alla portata di tutti. Dalla situazione economica, all’inquinamento ambientale, passando dalla perdita dei valori etici, siamo oggi super informati, aggrediti e spesso oppressi dalla massa di dati, di teorie e predizioni, di preferenze catastrofiche che gli scienziati producono per allertare la specie umana e il suo pianeta. L’opinione pubblica è sempre più at-

Cosa è la speranza per don Tonino. E’ difficile parlare di speranza. Bisogna far capire invece che la speranza è parente stretta della gioia. E’ impegno robusto che non ha da spartire nulla con la fuga. Perché chi spera non fugge. Si incarna nella storia, non si aliena. Costruisce il futuro, non lo attende soltanto. Ha la grinta del lottatore, non la rassegnazione di chi disarma. Ha la passione del veggente, non l’aria avvilita di chi si lascia andare. Cambia la storia non la subisce. Ricerca la solidarietà con gli altri viandanti, non la gloria del navigatore solitario.

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L’arte del ricamo a Giovinazzo

Pizzi e Merletti

CONTINUA DAL NUMERO PRECEDENTE (IIIª ed ultima parte)

I

Il pizzo Burano o punto in aria (tav. 12). Fu ripreso dal pizzo Venezia nel 1872 per dare una ripresa economica agli abitanti dell’isola di Burano e delle vicine isole che versavano in grande miseria. L'esemplare della tav. 12 è un lenzuolo con copricuscini, il "primo letto" ricamato a pizzo Burano da Luisa Maldarella Carlucci. La lavorazione è composto da diverse tecniche che venivano affidate a merlettaie diverse, ognuna con una propria specializzazione per rendere il merletto più consistente e più prezioso: orditura – rete – ghipùr – ripieni – staccatura – pulitura – unione dei pezzi. La fama che raggiunse in Europa e in America, lo decretò uno degli oggetti simbolo del benessere economico di chi lo esibiva: uno status simbol. Di questo pizzo furono create una scuola e un’industria. Il pizzo a uncinetto o crochet. Si lavora con un bastoncino di metallo o di legno con punta ricurva per prendere e intrecciare i fili che

possono essere di varia natura. La sua applicazione è vastissima come lo è la sua diffusione. E’ un lavoro che si porta in borsetta ed è sempre pronto per riempire i momenti di inattività delle donne. La sua tecnica comprende la catenella e il filét. Con la catenella si creano svariati disegni. II filét si lavora seguendo uno schema già stampato che illustra rete e disegno ornato, raffigurante un mondo animato da angeli – bimbi e cavalieri circondati da giardini fioriti. Nelle abitazioni giovinazzesi del passato erano diffusi grandi “centrini” lavorati a uncinetto col punto catenella trasformati in sottovasi mediante la inamidatura che, per tale uso, veniva fatta con acqua e zucchero e non con acqua e amido di farina, come era consuetudine. Il pizzo chiacchierino o frivolité. Si lavora con una piccola spola o navetta su cui si avvolge un filo sottile che, scorrendo tra le dita, permette di lavorare chiacchierando per la facilità della esecuzione. Ha per ausilio un uncinetto o una spilla da balia per far passare la spola negli agganci. Alcune volte si lavora con due navette. Il suo disegno forma numerosi cerchietti che si agganciano l’uno all’altro e creano merletti, "centrini" intere tovaglie e copriletti. Questo pizzo non ha fatto parte della tradizione ricamatoria locale; solo in tempi recenti ha avuto un discreto interesse. Il pizzo a maglia. Strumenti di lavoro per tale pizzo sono ferri molto sottili nel numero di due, quattro o sei, e cotone altrettanto sottile. Si

di ⻬ Beatrice Andriano Cestari

Tav. 12 - L'esemplare della tav. 12 è un lenzuolo con copricuscini, il "primo letto" ricamato a pizzo Burano da Luisa Maldarella Carlucci.

Tav.13 - L'esemplare della tav. 13 del diametri di 130 cm è opera di Suor Maria Letizia Carrara delle suore Betlemite di Andria.

realizzano "centrini rotondi", "centrini ovali" e copritavola (tav. 13). L'esemplare della tav. 13 del diametri di 130 cm è opera di Suor Maria Letizia Carrara delle suore Betlemite di Andria. La sua esecuzione comporta una certa difficoltà per cui necessita di grande pazienza e abilità. Sono le suore che nella tranquillità dei conventi creano capolavori con disegni simili ai rosoni delle cattedrali. Il lavoro inizia dal centro con poche maglie e si prosegue lavorando in tondo a dritto e rovescio alternando disegni geometrici a catenelle; seguendo un disegno prestampato. Commettendo l’errore di saltare una maglia,

si sfila il lavoro già eseguito e si ricomincia da capo. Questa tecnica fu materia d'insegnamento nella Scuola statale di Avviamento professionale femminile esistita all’interno dell’Istituto Vittorio Emanuele II.

Tradizioni

l pizzo Venezia o punto ad ago. Nasce a Venezia nella seconda metà del Quattrocento ad opera di donne nobili e colte per mostrare la loro creatività. Si lavora con ago e filo sottile seguendo un disegno su cartone e con la tecnica del punto festone si realizzano le reti, le barrette, la tessitura dei pieni e i contorni. Prende il nome della città in cui nacque e si sviluppò tanto da creare una locale economia per la vendita che si ebbe in Italia e oltre i suoi confini. A Giovinazzo viene indicato come pizzo Quattrocento.

Il pizzo Rinascimento. Si lavora con ago, cotone e spighetta, o fettuccia, di lino o di cotone, bianca o greggia. Un tempo prodotta con fuselli fu poi sostituita dalla spighetta industriale. Questa si applica sopra un cartone già disegnato creando motivi floreali e motivi geometrici tenuti insieme da barrette e rosette eseguite con la tecnica del punto festone.

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L’abbandono degli animali gni anno in Italia vengono abbandonati migliaia di animali, molti dei quali finiranno tra atroci sofferenze, morendo per strada di fame o di sete. Non più fortunati di certo saranno quelli che finiranno nei canili pubblici, spesso mal finanziati, sporchi, mal curati e mal gestiti. L’abbandono degli animali è un fenomeno soprattutto estivo, causa la partenza delle famiglie per le vacanze. Non dobbiamo dimenticare però che abbandonare gli animali è un reato soprattutto morale, segno di profonda inciviltà e cattiveria umana. Questo mese i nostri piccoli giornalisti ci insegnano ad avere rispetto di tutti gli animali, non abbandonarli e amarli come figli… perché alla fine un’animale non è altro che il tuo migliore amico!!! Buona Lettura.

O ⻬ di Alessandra Loconsole

I piccoli giornalisti in carriera

Abbandono degli animali: Il mio cane abbaia tutto combattiamo questa “moda” il tempo. Cosa fare? diventata quasi una “moda”: si va in vacanza a divertirsi con tutta la famiglia e si abbondonano i cuccioli spesso per strada o in campagna. È un’ingiustizia maltrattare e abbandonare i cuccioli (nella maggior parte dei casi sono cani) per strada. Anche la legge punisce chi abbandona un animale: Legge 189/04: "(Abbandono di animali). - Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro”. Come combattere queste ingiustizie, visto che questa legge non viene mai (o quasi) applicata? In Italia esistono decine di migliaia di associazioni che si battono contro l’abbandono degli animali: creano e firmano petizioni e denunciano alla finanza coloro che trasgrediscono. Per fortuna nell’estate 2011 si è riscontrato (secondo un monitoraggio effettuato da ENPA) un leggero calo dell’abbandono canino (12%). Purtroppo ciò non si riscontra nell’abbandono di animali di altre specie, primi fra tutti, i gatti, dove si ha l’effetto opposto: un forte aumento. Quindi cerchiamo di collaborare tutti affinché possiamo vivere TUTTI (uomini e animali) in pace e armonia.

È

Filippo Molinini

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lcune persone comprano un cane per compagnia. Quando il padrone deve uscire di casa senza di lui, il cane abbaia perché si sente solo! Questo comportamento dà fastidio ai vicini, allora il padrone mette al cane un collare elettrico antiabbaio, così quando l’animale abbaia, riceve una scossa elettrica e tace per il dolore. E’ un sistema che distrugge il cervello dell’animale, gli procura stress e lo rende aggressivo. Soprattutto, però, significa maltrattare un essere vivente. Non dimentichiamo che il cane è il migliore amico dell’uomo!

A

Joseph Albanese

Gli animali nei proverbi li animali non solo sono compagni dell’uomo nella vita di ogni giorno, ma fanno parte del nostro linguaggio. Li troviamo in molti proverbi. Ecco alcuni esempi: Asino • Attacca l’asino dove vuole il padrone. Bue-Toro • Moglie e buoi dei paesi tuoi . Cane • Can che abbaia non morde. • Fa un freddo cane. • Non svegliare il can che dorme. Cavallo • A caval donato non si guarda in bocca. Gallina - Gallo • Andare a letto con le galline. • Gallina vecchia fa buon brodo. • Meglio un uovo oggi che una gallina domani. Gatto • Avere una gatta da pelare. • Qui gatta ci cova! • Quando il gatto non c’è, i topi ballano. Grillo • Aver grilli per la testa. Lumaca • Lento come una lumaca. Lupo • Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Mosca • Non si sente volare una mosca. • Rimanere con un pugno di mosche. Pecora • Cielo a pecorelle acqua a catinelle. Pesce • Non saper che pesci prendere. • Sano come un pesce. Serpente • Parenti serpenti. Sorcio • Far vedere i sorci verdi a qualcuno. Uccelli - rondine • Una rondine non fa primavera. Antonio Caccavo

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Rassegna “Storie di mezz’estate” ’estate è per tutti, ma soprattutto per i bambini, un momento di “pausa” dai doveri scolastici. Ci si diverte, ma l’estate è anche un buon momento per conoscere nuovi amici e confrontarsi. Ed è questo l’obbiettivo della rassegna “Storie di mezz’estate”, realizzata dalla Biblioteca dei ragazzi “Antonio Daconto”: far amare la lettura ed abituare all’ascolto. La rassegna, che si svolge in quattro appuntamenti, è stata vissuta con molta gioia dai bambini, che si divertivano anche con la lettura “animata” realizzata da attori. I primi due incontri si sono svolti in collaborazione con “Il ghigno”, una libreria di Molfetta. Ad ogni incontro erano presenti più di 30

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bambini dai 5 ai 10 anni, ed alla fine del racconto sono stati dati dei gelatini a tutti. Il primo appuntamento è stato il 22 Luglio, che ha visto la presenza di Valentina Vecchio, che ha narrato la storia del “La gazza ladra”, che vive fantastiche avventure. Il secondo incontro è avvenuto l’8 Agosto, con Daria Paoletta che ha saputo incantare i bambini con la storia della “Sposa Sirena”. Invece, l’ultimo incontro svoltasi è stato il 25 Agosto, che ha visto la partecipazione della Compagnia “Senza Piume teatro” (Annamaria e Damiano Nirchio), che ha saputo lasciare a bocca aperta i bambini con la rappresentazione animata

delle storie “La favola di Antuono” e “La storia di Rosina”. Quindi l’appuntamento è per il 25 Settembre, data dell’ultimo incontro, con il “Teatro dei Cipis”. Vi lascio con lo slogan della rassegna, e spero che anche i più grandi possano rivivere delle belle emozioni ricordando di quando erano più piccoli ;)…

“Vi aspettiamo in Biblioteca! Da portare con voi: occhi aperti, orecchie attente e tanti amici. Ce ne saranno delle belle!” Filippo Molinini

questo mese fa gli auguri a...

Il 21 Agosto, finalmente papà Luigi è riuscito a riunire tutta la famiglia Mastandrea nella ricorrenza dei suoi 90 anni. Dall'Argentina i nipoti, dalla Germania i figli e nipoti e da Giovinazzo figli, nipoti e pronipoti. Auguri nonno! Alla prossima rimpatriata. El 21 de agosto, finalmente, papá Luis pudo reunir toda la familia Mastandrea en el aniversario de su 90 años. Los nietos de Argentina, los hijos y los nietos de Alemania, los hijos, los nietos y bisnietos de Giovinazzo. İFeliz cumple, abuelo! İHasta la próxima reunión!

28-8-1961

28-8-2011

Varie

Peppino e Nina Ieri, oggi e… domani: felicemente insieme

Cinquant’anni di una lunga storia d’amore, fatta di piccoli screzi e tanta comprensione, di cose dette e non dette, di qualche lacrima e molti sorrisi, di presenze e di assenze, di giochi e di responsabilità. A una mamma ed un papà che festeggiano un anniversario davvero d'oro, ringraziandoli di averci insegnato, in 50 anni di matrimonio, cosa significa volersi bene e per la meravigliosa famiglia che avete costruito: “Vi auguriamo di vivere così felici, ancora per tanti anni”. I vostri figli, nuore, generi e la grande troupe dei diletti nipoti. Peppino e Nina, in attesa di festeggiare le nozze di platino, ringraziano di cuore tutti quelli che con la loro presenza in questo giorno importante, hanno sigillato la loro felicità che si protrae da più di 50 anni. Grazie a tutti di vero cuore!

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Così il tecnico alla vigilia della nuova stagione: “Dietro le grandi ci siamo noi. Vedrete una squadra più solida” ⻬ di Filippo Luigi Fasano ⻬ e di Giuseppe Dalbis

Nino Caricato: “Afp, torniamo in Europa”

l’occasione che aspettava, il rigore che Nino (Caricato) non deve paura di sbagliare: la panchina del cuore, un campionato nuovo di zecca. La coda del precedente è servita a conoscere i suoi giocatori, a rimarcarne pregi e difetti, ad evidenziare le lacune di un organico che già all’inizio dell’estate, sotto indicazione sua e del direttore tecnico Gianni Massari, è stato completato con un doppio arrivo dall’Argentina: il portiere Grimalt e il solido Zabala, che si aggiungono ai reintegri di Piscitelli e del nazionale Illuzzi, di ritorno da Seregno. «L’obiettivo? Migliorare il piazzamento della scorsa stagione e centrare il ritorno in Europa – parte sparato Caricato, che con Illuzzi ha partecipato alla spedizione mondiale di San Juan, in Argentina, in qualità di osservatore tattico – Siamo riusciti subito ad individuare i ruoli da rinforzare e ci siamo quindi mossi con le idee ben chiare. Speriamo di esserci riusciti. Ma questo ce lo dirà solo la pista».

È

Come cambierà l’Afp rispetto allo scorso anno? “Cureremo molto di più l’aspetto difensivo, come pure dimostra la nostra strategia di mercato. Due anni fa, pur con Bargallo in porta, il numero di gol incassati è stato eccessivo. Molto ha pesato la spregiudicatezza tattica della squadra, che sicuramente creava molto in attacco ma si scopriva tanto in difesa”.

Come procede l’inseri mento di Zabala? “Leonardo deve ancora ambientarsi e come tutti gli stranieri avrà bisogno di un po' di tempo per capire come si gioca in Italia. Spero lo faccia in fretta: puntiamo molto su di lui”. Illuzzi e Piscitelli: come li avete ritrovati? “Domenico è ritornato più completo e consapevole: un anno fuori Giovinazzo lo

Coppa e campionato: si passa da Lodi, prima e dopo il debutto in A1 contro il Matera ⻬ di Italo Cinquepalmi

ttobre segna l’inizio ufficiale delle competizioni. VeO nerdì 7 è già tempo di Coppa Italia con il concentramento di Lodi, nella nuova casa di Pino Marzella: comple-

Sport

tano il girone i vasi di coccio Hockey Viareggio, neopromosso in A2, e Roller Salerno, che pure si era candidato ad ospitare le gare del girone. Dopo due settimane, sabato 22, è in programma il debutto casalingo in campionato, contro la novizia Matera. Sette giorni più tardi si ritorna a Lodi, con il probabile supporto di molti tifosi che si stanno mobilitando da tempo per seguire l’Afp nella prima trasferta del torneo. Prosegue intanto in segreteria, presso il palasport di viale Moro, la sottoscrizione dei nuovi abbonamenti: il costo della tessera per assistere alle partite casalinghe dell'AFP valevoli per la stagione regolare del nuovo campionato è di 60 Euro.

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ha sicuramente maturato. E poi c’è l’esperienza mondiale che può dargli carica ulteriore. Sicuramente utile, poi, risulterà Gianni Piscitelli, con le sue caratteristiche tecniche”. Il Molfetta, già reduce da un'ottima stagione, sembra potenziato: è a rischio la vittoria nei derby, dopo la perdita temporanea della supremazia regionale? “No comment. Si tratta sempre di gare particolari, dappertutto. E da noi lo sono ancora di più: quindi prima giochiamoli, poi ne parliamo. Quest’anno, poi, c’è anche il Matera e non c’è che da essere contenti: tanto Sud in A/1 significa che il nostro movimento è tornato ad essere in piena salute”. Vedremo un’Afp su misura di Caricato già in Coppa Italia? “Per quanto riguarda la identità dalla squadra prego i tifosi di avere un po' di pazienza: i miei impegni con la nazionale non mi hanno permesso di lavorare ancora a fondo con la squadra. Niente paura, però, perché la squadra, nel frattempo, è nelle mani di Gianni Massari. E’ quanto di meglio si possa desiderare: sono tranquillo, in quanto il suo lavoro mi farà

ritrovare la squadra nelle migliori condizioni (il tecnico sarà di nuovo in pista il 4 ottobre, a tre giorni dal debutto in coppa)”. Pino Marzella, che incrocerete subito in coppa e in campionato, ha ribadito che nessuno ha più titolo di lui per conservare la Coppa delle Coppe a casa. Cosa pensa uno che quella coppa l'ha conquistata assieme a lui? “E’ il favorito per vincere tutto in Italia, considerate pure le aspettative dell’ambiente. Ma per quanto riguarda quella coppa, forse dimentica che giocava in una grande squadra e che si vinceva per merito di tutti e soprattutto del prof. Massari. Il suo atteggiamento offende i componenti di quella mitica Afp. Assieme a tutto il pubblico giovinazzese che in quella impresa ebbe particolare rilevanza”.


Libertas & Volley è Vita, patto per vincere L

contano ben 11, su 14 elementi a disposizione: molti vantano esperienze in B, come Ugo Magarelli (nella doppia veste di giocatore e fisioterapista), Nicola Labianca, Corrado De Candia, Nino Gagliardi e Fabrizio Fiorentino (nella foto), il quintetto che l’anno scorso ha spopo-

lato a Palo del Colle nelle file dell’Oro Banx, centrando l’accoppiata campionatocoppa. Quest’anno ripartiranno dalla C ma con una motivazione in più, ripopolare le tribune da troppo tempo vuote di emozioni: «La pallavolo appartiene al tessuto cittadino e per questo ci

stiamo preparando ad un campionato di assoluto valore – ricorda l’allenatore Andriano – Ci è dispiaciuto che qualcuno non ci abbia visto di buon occhio: vogliamo solo rinverdire i fasti di qualche fa. Non voglio sbilanciarmi ma possiamo essere annoverati a pieno titolo fra i candidati al salto in alto». La squadra sgobba e suda già da un mese, per tre volte a settimana, al palazzetto e pure al Netium, che ha messo a disposizione palestra e piscina per sedute di allenamento all’avanguardia. Varrà insomma senz’altro la pena concederle credito e fiducia, già dal debutto casalingo, in programma sabato 15 ottobre. Subito un confronto impegnativo, contro un Modugno altrettanto ambizioso.

di ⻬ Anna Rita Fasano

Calcio virtuale, è giovinazzese il campione mondiale ⻬ di Anna Rita Fasano

empi di magra per il calcio italiano, fuori dai confini naTun’estate zionali: l’eliminazione dal Mondiale di Sudafrica, ad di distanza, brucia ancora, mentre in Europa giochiamo a coppe e ci rispondono a bastoni. Meglio cercarsi una temporanea rivincita nel pallone virtuale, dove andiamo fortissimo. Prendiamo ad esempio Pro Evolution Soccer, una delle simulazioni più diffuse: il campionissimo è a due passi da casa nostra e si chiama Ettorito Giannuzzi. A soli 14 anni è diventato campione del mondo, piegando pure i giapponesi che di quei giochi sono i più grandi produttori. E’ successo a Colonia, al Gamescom, una delle più prestigiose fiere ludiche europee, tenutasi nella città tedesca dal 17 al 21 agosto, dove “Ettorito97”, come gli si legge sulla spalla, ha eliminato ragazzi più grandi come il francese Morais, che un anno fa gli aveva sbarrato la strada verso il titolo. In finale, poi, contro il giapponese Sagano, triturato per 4-1, il suo piccolo capolavoro. Felice per la bella vittoria, anche Ettore ha la sua brava dedica. Ed i suoi obiettivi da videogiocatore: «E’ una grande soddisfazione che vorrei condividere con mio padre che è stato il mio primo avversario e con mia madre che mi ha seguito in questa avventura – ci confida – Mi alleno per una o due ore al giorno, senza esagerare. Solo in vista di competizioni importanti, mi attacco alla consolle più a lungo. Obiettivi per il 2012? Difendere il mondiale di Pes e provarci pure con Fifa (l’altra conosciutissima simulazione di calcio, ndg). Voglio provare a diventare campione del mondo in tutti e due i giochi. Finora non ci è riuscito nessuno».

Sport

a vera sorpresa è nella denominazione nuova di zecca, “Libertas & Volley è Vita”. E’ l’accattivante biglietto da visita della squadra che si propone di riavvicinare i giovinazzesi alla pallavolo. Ci proverà a farlo nella sua culla storica, quel palazzetto di via De Ceglie che ha conosciuto anche la serie A d’ambo i sessi e, in tempi più recenti, la B1 maschile. Ma le analogie finiscono qui, nonostante l’apparente richiamo nel nome alla società che ha fatto volare il paese “oltre la rete”. Solo una questione di omonimia, visto che un altro sodalizio, a cinque chilometri più a sud, si chiama allo stesso modo. E da quest’anno, ha deciso di traslocare a Giovinazzo. Per due motivi, come spiega il dirigente Gianni Borla, figura storica del volley di Santo Spirito: «I costi della struttura utilizzata sino all’anno scorso, ad Enziteto, erano diventati insostenibili: 5.000 euro l’anno più altri 100 ad ogni gara di campionato. Ci siamo guardati attorno ed abbiamo apprezzato la voglia pazza dei giovinazzesi di tornare a regalare un campionato di vertice al proprio paese. E magari una categoria che conta davvero. E’ nata così la collaborazione con la locale Volley è Vita: abbiamo fuso le nostre forze per cercare di avere un futuro». Una spinta decisiva è arrivata dalla comune volontà degli atleti sparsi per la provincia e reduci da campionati vittoriosi di riunirsi e mietere successi anche a casa, finalmente. Già l’anno scorso, ad Enziteto, ce ne erano due, il tecnico Franco Andriano, confermato anche per la prossima stagione, ed il jolly Tommaso Mastrototaro. Quest’anno, invece, se ne

Dodici giovinazzesi per riaccendere in paese la sete di pallavolo

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L'atleta giovinazzese tenterà la qualficazione alla Paraolimpiadi di Londra 2012

Gargano 2000 in festa: Rosanna Stufano ai Global Games

avorare a fari spenti con passione e con amore nei confronti del prossimo. E' questo uno dei punti di forza dell'Associazione Gargano 2000 Onlus, che, da ormai cinque anni, cerca di abbattere le barriere tra lo sport per i normodotati ed i disabili, in particolare per i ragazzi con disabilità intellettive e relazionali. Ci provano, e con successo, i tecnici Nicola Scivetti e Tiziana Siracusa: in questo arco di tempo sono riusciti a mettere su un bel gruppo di atleti, che ha ottenuto un cospicuo numero di vittorie ed anche soddisfazioni. Non ultima la convoca-

L

⻬ di Gaetano Nacci

zione di Rosanna Stufano nella delegazione italiana, che prenderà parte ai Global Games 2011, che si disputeranno a Genova dal 24 settembre al 4 ottobre. Tale manifestazione è una sorta di paraolimpiade, completamente riservata a ragazzi con disabilità relazionali ed intellettive. Tra gli otto sport coinvolti nella rassegna c'è anche il nuoto, disciplina in cui Rosanna Stufano può considerarsi una specialista. L'atleta giovinazzese, infatti, prenderà parte a 6 gare ed in particolare nei 200 metri stile libero e nei 100 metri rana avrà la

Anffas, è festa grande al torneo di calcetto giovanile ⻬ di Anna Rita Fasano ome alla fine di ogni estate, anche quest’anno ha registrato la disputa del torneo di C calcetto giovanile a cura dell’Anffas, giunto alla sedicesima edizione e riservato ai ragazzi di età compresa fra i 6 e i 12 anni. Sul campo della parrocchia Immacolata si sono sfidate otto squadre: Depalo Costruzioni, Good Boys, Idrotermica, Jump, Liberty, Osteria Punto e a capo, Red Devils e S. Martin. La finalissima ha visto il confronto tra le squadre di Depalo Costruzioni e Osteria Punto a capo, con vittoria della prima compagine, allenata da Nunzio Lisi. Fra i tanti baby-partecipanti, tutti omaggiati di una medaglietta-ricordo, menzione per Anna Rosa Digiaro, in forza alla Jump e premiata per l’occasione dall’assessore alla Solidarietà Sociale, Cosmo Damiano Stufano. «Il nostro plauso – ha precisato il presidente della locale sezione Anffas, Michele Lasorsa – va a tutti i piccoli giocatori e ai loro genitori, che hanno dimostrato un alto senso di correttezza e solidarietà. Questo il messaggio che la nostra associazione vuole lanciare per favorire lo scambio di amicizia e il rispetto verso il prossimo. Un grazie di cuore – ha aggiunto Lasorsa – agli amici Fiorello Folino, che ogni anno con tanto zelo e disinteresse segue i ragazzi in tutte le fasi del torneo, e Tommaso Caccavo, che ci ha allietato con la sua presenza arbitrando alcune partite».

possibilità di conquistare la qualificazione alle prossime Paraolimpiadi di Londra. Un'altra nota di merito per la nostra Rossana è il fatto che la nuotatrice di Giovinazzo è l'unica atleta del meridione scelta dalla federazione per partecipare ai Global Games. Non ci resta, dunque, che fare il tifo per lei!

La terapia mensile della Giovinazzo sportiva per lo stress da pay-tv DATA

Sport

Sabato 1 Ottobre Domenica 2 Ottobre Sabato 8 Ottobre Sabato 8 Ottobre Domenica 9 Ottobre Sabato 15 Ottobre Sabato 15 Ottobre Sabato 22 Ottobre Sabato 22 Ottobre Domenica 23 Ottobre Sabato 29 Ottobre Sabato 29 Ottobre

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IMPIANTO

Palasport Via Moro Campo sportivo De Pergola Palasport Via Moro Palazzetto Via De Ceglie Campo sportivo De Pergola Palazzetto Via De Ceglie Palazzetto Via De Ceglie Palasport Via Moro Palasport Via Moro Campo sportivo De Pergola Palazzetto Via De Ceglie Palazzetto Via De Ceglie

ORA 16,00 14,30 16,00 16,00 15,00 16,00 18,30 16,00 20,45 15,00 16,00 18,30

DISCIPLINA

Calcio a cinque, serie B, girone D Calcio, Seconda Categoria, girone B Calcio a cinque, serie B, girone D Calcio a cinque, serie C2, girone B Calcio, Seconda Categoria, girone B Calcio a cinque, serie C2, girone B Pallavolo maschile, serie C, girone A Calcio a cinque, serie B, girone D Hockey su pista, serie A/1 Calcio, Seconda Categoria, girone B Calcio a cinque, serie C2, girone B Pallavolo maschile, serie C, girone A

EVENTO

Futsal-Barletta Giovinazzo-Eagles Triggiano Futsal-Azzurra Paganese Tigrotti-Altamura Giovinazzo-Real Sannicandro Tigrotti-Noci Libertas Volley è Vita-Modugno Futsal-Macò L’Aquila Afp-Pattinomania Matera Giovinazzo-Real Gioia Tigrotti-Sporting Bari Libertas Volley è Vita-Masi Foggia


Via Torino, 12 Giovinazzo • Esame posturale • Ginnastica posturale • Pilates • Ginnastica dolce • Qigong (Ginnastica medica cinese) • Thai Ji Quan • Attività motoria per bambini, adulti, anziani e disabili • Danzamovimentoterapia

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