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L’incanto del mare

Periodico promosso dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine - Giovinazzo - Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Bari - Anno XIII - N. 7 Luglio 2009 - Euro 1,50


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PERIODICO PROMOSSO dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997

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intestato alla Arciconfraternita Maria SS. del Carmine

Chiuso in tipografia il 24 giugno 2009

“Tutt a spizzeche e mendèche” (pag. 11)

L’incanto del mare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Da Palazzo di Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Un centro ospedaliero privato a Giovinazzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Benvenuti a Giovinazzo, colonia emiliana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Il nostro mare è pulito? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Speciale opere pubbliche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Il nostro Fotonotiziario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 L’eccellenza premiata! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Aprite i vostri cuori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Gioco, perciò imparo! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Quando gli alunni imparano ad amare la lettura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

Vanessa Cavallaro presenta “Nuvole” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Tra riflessi estivi ed echi marini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

L’incanto del mare: premio copertina “in Città ” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 La poesia nasce da rami e foglie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

La sanità è malata ma non chiamate un medico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 Piccoli giornalisti in carriera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 L’amianto: la fibra che continua a mietere vittime . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

Gli antichi mestieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 Ridicola Italia: si riarma per affrontare la crisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 Un giorno con don Tonino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

AFP, occhio al vivaio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 GS C5, rifondazione Magalhanes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

E Giovinazzo si riscoprì Biancorossa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

Varie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40


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L’incanto del mare

N. 7 - Luglio 2009

di Filippo D’Attolico

Editoriale

Quanto incanto suscita in coloro che osservano il mare la vista dell’immensità.

Che meraviglia scatena nella fantasia del semplice osservatore l’ onda che s’infrange su antichi scogli decimati dal tempo. Curiosa sorpresa desta nel giovane l’odore dell’alga che dal fondo si propaga. Spigliata fantasia scaturisce nell’artista l’incanto del mare!

Queste riflessioni ci hanno indotto ad esporre in copertina il lavoro pittorico colto tra i tanti presentati

all’Estemporanea 2009, organizzata a cura dell’AM Art Gallery (vedi pag. 27) nel primo fine settimana del mese di giugno. Perché lo sguardo verso il mare non è esclusivo di cuori innamorati. Non solleva solo i sensi di vergini che ripongono nell’immenso il riflesso dei loro sentimenti. La vista del mare non suscita visioni interiori solo per anime particolarmente sensibili. Tant’è che, di qualunque mare si parli: dal più furioso e temuto d’inverno, al più piatto e calmo agostano; dallo schiumeggiante che ti spruzza di sale, all’increspato che t’inebria di odori; dal più cordiale che attira i bambini, al più tiranno che allontana i naviganti, ebbene sì, di qualunque tipo di mare si parli riempie sempre, comunque, inevitabilmente di un sentimento profondo che può toccarti dentro o semplicemente bagnarti fuori, ma di certo non ti lascia indifferente. E questa copertina, nell’evidente incanto a cui è abbandonata la giovane scompigliata che in primo piano viene riprodotta, è l’esempio inequivocabile di quanto movimento interiore ed esteriore produce l’ammirare il mare. Il nostro, poi, in alcune serate particolari, proprio da quello scorcio ripreso dall’artista, inebria di un meraviglioso e profondo che invito tutti a cogliere, sempre, in qualunque momento dell’anno. Bravo Leonardo Napoletano, come pure gli altri autori concorrenti, per aver proposto “angoli speciali”, spesso inespressivi agli occhi distratti del nostro abitudinario esserci.


Dal Consiglio Comunale semaforo verde per il programma “Villa Giustina” DA PALAZZO DI CITTÀ

È

stato approvato dalla maggioranza di centrosinistra, e anche dal consigliere d’opposizione Angelo Lasorsa (Primavera in Movimento), il programma edilizio per la realizzazione di Villa Giustina. Nell’ultimo Consiglio Comunale svoltosi prima della consultazione elettorale, ed in cui non figuravano Leonardo Piscitelli (Popolo della Libertà) e gli indipendenti Giuseppe Decandia e Angelo Turturro (entrambi del Gruppo Misto), la maggioranza locale, con 14 voti a favore e con l’astensione dell’intero Popolo della Libertà, ha acceso la spia verde sulla programmazione edilizia di Villa Giustina. Quella clinica privata che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo!) sorgere in via Giovinazzesi nel Mondo. Una vicenda, quella relativa alla clinica molfettese, che risale al termine del 1999 quando, nella massima assise cittadina, fu approvato il Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica. Nel 2000, con la deliberazione n. 78, la maggioranza di Palazzo di Città accettò di stipulare un accordo complesso con la società Villa Giustina finalizzato alla trasformazione del territorio ed all’insediamento di una struttura sanitaria. Il 26 gennaio 2001, in forza alla variante intervenuta, fu stipulato un atto integrativo di convenzione e alla fine del 2002 iniziarono i lavori con gli scavi per i parcheggi e le fondamenta, ma nel disinteresse generale tutto si bloccò. Nel 2004, con permesso di costruire n. 19/2001, fu autorizzata l’esecuzione del programma costruttivo richiesto per il trasferimento della casa di cura Villa Giustina nel territorio di Giovinazzo. E così, tra le note vicissitudini più volte rese pubbliche, lo scorso 3 giugno è giunto in Consiglio Comunale il programma edilizio della nuova struttura sanitaria. I quattordici consiglieri che hanno approvato l’ultimo punto all’ordine del giorno hanno espresso, tra l’altro, il parere favorevole all’applicazione dell’istituto della deroga per il rilascio al richiedente, Casa di Cura Villa Giustina

Politica

La maggioranza approva l’ultimo punto all’ordine del giorno nell’incontro ordinario avvenuto lo scorso 3 giugno S.r.l., del permesso a costruire relativo al programma costruttivo per la realizzazione di uno stabilimento ospedaliero in area tipizzata “attrezzature di servizio” in maglia 15 del P.R.G.C., concessa in diritto superficiario alla stessa società per un periodo di novantanove anni. Inoltre, con l’identico corpo del testo, è stato altresì autorizzato il responsabile del Settore Urbanistica e Ambiente del Comune di Giovinazzo, al rilascio del permesso di costruire facendo salvo l’esito degli ulteriori pareri necessari alla conclusione del procedi-

mento di assenso al programma costruttivo richiesto e facendo salva la necessità di riconvenzionamento con la stessa società proponente per la realizzazione di ulteriori parcheggi in area prospiciente. Già “ulteriori parcheggi”. Un termine che non va giù all’opposizione di centrodestra. Ed in particolar modo a Vitangelo Bavaro, consigliere comunale del Popolo della Libertà. Che chiede la sostituzione del termine “ulteriori”. «È possibile – domanda il consigliere – sostituire la parola “ulteriori” con il termine “almeno n. 100 parcheg-

grandi nomi a ritmo di musica! L’Assessore alla cultura e allo sport: «L’ultimo dono di Divella che mi ha regalato questo evento, unico in Italia»

S

di Nicola Miccione

gi” considerato l’aumento dei posti letto?». E contestualmente anche della volumetria da realizzare. Ma la maggioranza, tramite l’intervento del sindaco Antonello Natalicchio, respinge la proposta dell’opposizione e conferma il termine “ulteriori”. L’opposizione s’astiene, la maggioranza non incontra difficoltà. Angelo Depalma, numero uno dell’assise scandisce: «Il Consiglio Comunale approva». S’accende il semaforo verde. Vi abbiamo raccontato l’ennesima tappa dell’intricata vicenda di Villa Giustina.

Un’estate giovinazzese... i spalancano le porte della nuova stagione estiva con un grande nome del rock e blues africano, noto a livello mondiale: Bassekou Kouyate & Ngoni ba saranno in concerto a Giovinazzo l’8 luglio in piazza V. Emanuele. Quest’anno e si spera anche i prossimi, l’assessore Carolina Serrone pensa e realizza in grande. E’ il festival Primitivo, giunto già alla III edizione, che promuove una rassegna di cinque giornate di spettacolo in straordinarie scenografie pugliesi come trulli, piazze, castelli, tra cui Giovinazzo, che valorizzano il binomio turismo / cultura, qualificando l’ambiente, il vino, i vigneti, l’olio e che hanno dialogato intensamente con la musica e allo stesso tempo permettono una dimensione sociale dell’iniziativa per lanciare due importanti campagne. Con l’associazione onlus Amici dei Bambini verrà sostenuto il progetto Bambini in Comune, per recuperare 274 ragazzini congolesi accusati di stregoneria ed esclusi dalle loro comunità; ancora al via la campagna Pro – Abruzzo per sostenere due importanti istituzioni culturali della città dell’Aquila I solisti aquilani e La cinetica dell’Aquila. Gli altri appuntamenti della manifestazione Primitivo in Puglia: • Patty Smith, 4 luglio Alberobello; • David Krakauer & Klezmer Madness, 22 luglio Putignano; • John Trudell & Bad Dogs, 26 luglio Gravina; • Nancy Elizabeth & Sopralerighe (quartetto d’archi), 31 luglio Grotte di Castellana. Ma la nostra estate continua sulle note di tanti altri eventi, per la maggior parte musicali; si tratta della rassegna lirica con scenari e abiti d’epoca a Giovinazzo, promossa dall’associazione culturale e musicale Hermes,

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diretta dal maestro Giuseppe Monopoli, che l’anno scorso organizzò l’iniziativa a Ruvo. «Un evento nuovo e suggestivo per il nostro paese, con nomi di rilievo» dichiara l’assessore Carolina Serrone. Il calendario di appuntamenti si svolgerà nelle seguenti date, luogo da definirsi a breve: • 19 luglio soprano Mimma Tomei; • 26 luglio Tabarro di Puccini; • 30 luglio Food Opera; • 2 agosto Barbiere di Siviglia. Numerosi gli altri immancabili appuntamenti con: • Dew Drop Reggae e Arci alla II edizione del Clean Art Festival, 14 luglio, area mercatale; • Medley di musiche del cinema in concerto, 16 luglio; • Rock festival dell’Arci il 25-26-27 luglio; • Serata jazz Tangheri con il batterista giovinazzese Antonio di Lorenzo, 28 luglio; • “Don’t misbehaven” di Thomas Fatswaller Tribute, 6 agosto; • Mostra fotografica sui giovinazzesi nel mondo in collaborazione con l’Immigration Museum di Ellis Island di New York, 15 o 16 agosto; • Serata particolare nella festa del Palio e sagra della focaccia con sosia di Celentano e gruppo Celentanoidi e i ribelli del sud, 17 agosto; • L’attesissimo “Ballando con le stelle” con la Cuban Club Illuzzi Dance School e personaggi di spicco che ci riserviamo di rivelare prossimamente, 29 agosto. … e tanto altro ancora. Fiera del suo operato, dei progetti condivisi con la Provincia e fiduciosa di tenere alto anche in futuro il target di queste manifestazioni, Carolina Serrone non molla, anzi ribadisce che «l’impegno è quello di regalare a Giovinazzo serate culturali suggestive, sempre nuove».

di Claudia Serrone


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Politica

Un Centro ospedaliero di Giuseppe Maldarella

Quale l’incidenza di compatibilità del polo sanitario nell’assetto urbano cui va ad inserirsi?

N

el Consiglio Comunale del 3 giugno scorso è stata approvata dalla maggioranza politica la integrale sostituzione in deroga del permesso di costruzione n. 19/2001, rilasciata, in data 13 agosto 2004, alla Società s.r.l. “Villa Giustina” di Molfetta, nell’ambito della Maglia AS 15 del Piano Regolatore Generale Comunale, prefigurata urbanisticamente per l’allestimento di attrezzature di servizio alla comunità cittadina. Altisonante è il titolo della deliberazione con la sua locuzione: «Programma edilizio per l’insediamento di struttura sanitaria in Area AS 15 di PRGC. Soggetto attuatore: Villa Giustina Casa di Cura. Approvazione deroga». Per la verità non trattasi di un programma edilizio preordinato dalla Amministrazione Comunale, piuttosto una scelta aziendale di intervento economicooperativo ed infrastrutturale di una Società industriale, operante in campo nazionale e anche all’estero, nella gestione di centri ospedalieri e clinico-termali, che ha inteso investire nella realizzazione di un ulteriore stabilimento ospedaliero, inglobando la Casa di Cura Villa Giustina di Molfetta, mentre questa ha in corso il trasferimento della sua attività a Giovinazzo. Di fatto i lavori di costruzione del nuovo hospital Villa Giustina erano già stati avviati sin dal luglio 2007, poi improvvisamente interrotti, dopo alcune opere di escavazione, senza però una apparente motivazione. E’ tipico di molte iniziative speculative nel comparto edilizio, quando queste non si inquadrano in una chiara linea programmatica urbanistica o di una corretta gestione del territorio da parte degli organi di governo locali, incorrere in intralci ed intoppi, a volte di ordine amministrativo, ma spesso dipendenti da questioni economi-

che o di dubbia redditività finanziaria. E, dunque, anche la realizzazione dell’edificio, di cui alla licenza edilizia sopra menzionata del 13 agosto 2004, destinato ad ospitare la clinica Villa Giustina, mediante l’edificazione del Lotto n. 3 della Maglia AS 15 del PRGC, ha avuto le sue complicazioni di diversa natura e quindi risoluzioni, presumibilmente anche di tipo affaristico. Si è certi di non essere smentiti, nel ritenere che pure la localizzazione a Giovinazzo di Villa Giustina, da tanti auspicata e favorita, presenta una “storia”, di oltre dieci anni, con un prima e un dopo, che è importante che i lettori conoscano nei dettagli, perché abbiano a fare le loro personali riflessioni sull’occorso. Il prima di questa vicenda risale alla fine degli anni ’90, quando l’Amministrazione di Centro-sinistra, guidata dal Sindaco Illuzzi, ritenne di aderire alla costruzione dell’hospital Villa Giustina, per acquisirlo nel nostro territorio, su un suolo, però, non allo scopo dedicato, ma inserito nella Maglia AS 15 del Piano Regolatore cittadino, acquistato proprio dalla Società subito dopo l’approvazione del piano particolareggiato della stessa Maglia AS 15 (dicembre 1999), destinata agli insediamenti di attrezzature sociali e servizi rivolti alla comunità. Circa lo strumento tecnico e le modalità in base alle quali si arrivò a convenire l’accordo tra l’Amministrazione civica e la società s.r.l. Villa Giustina per costruire la nuova sede nell’ambito dell’Area AS 15, ho avuto modo già di parlarne nel n. 3 di marzo 2008 di questo periodico dal titolo Ambiguità grossolana o forbita corruttela? Secondo uno schema già sperimentato in altre controverse circostanze, la proprietà del suolo di mq. 7459, in

contrada “Torre del ciuccio”, comprato dalla Casa di Cura, fu ceduta al Comune che a suo volta ne retrocesse il diritto di superficie alla stessa società, contestualmente all’affidamento a realizzare l’attrezzatura ospedaliera, nel rispetto dei parametri costruttivi e di funzionalità previsti dal Piano Particolareggiato della Maglia AS15. La relativa convenzione stipulata con atto pubblico davanti al notaio Corrado Magarelli di Castellana Grotte, in data 3 maggio 2000, esplicitava i termini negoziali per l’appalto in concessione della costruzione dell’immobile e la gestione dei servizi sanitari con particolare riferimento a quelli prescolastici e sportivi da prestarsi a favore della intera collettività cittadina. Tanto veniva evidenziato nel dispositivo concessionale, allo scopo di aggirare il vincolo dei terreni della Maglia AS 15, rivolti specificatamente alla edificazione di edifici scolastici e loro pertinenze e di attrezzature e sedi civili e religiose. L’edificio all’uopo progettato con i parametri di fabbricabilità considerati dal Piano Particolareggiato dell’Area Servizi era tale da garantire il bacino di utenza dell’attuale Casa di Cura operante a Molfetta con uno standar di 35 degenze. Tuttavia, solo a distanza di qualche mese dall’accordo convenzionato, il 3 luglio 2000, la società concessionaria chiedeva al Comune una variante planovolumetrica del Piano Particolareggiato del lotto n. 3, interessato alla costruzione per soddisfare asserite diverse esigenze funzionali e infrastrutturali richieste dal Piano Sanitario Regionale. Il Commissario straordinario del Comune, nella persona della dott.sa Giuliana Perrotta, accordava la revisione in aumento degli indici di fabbricazione del Lotto 3 della Maglia AS 15,

adottando un provvedimento di variante al Piano Particolareggiato con particolare riferimento ai più elevati standars di ingombro planovolumetrico richiesti dalla concessionaria per la costruzione della clinica. Un successivo atto convenzionale, in data 26 gennaio 2001, ad integrazione del precedente, stabiliva fra le parti in causa l’impegno alla realizzazione di un hospital di maggiore capacità con una potenzialità di cinquanta posti letto. Sicché, contrattualizzati i più ampi parametri tecnici di edificazione della realizzanda sua sede, la s.r.l. Villa Giustina ha atteso il permesso della Regione a procrastinare, nelle more del trasloco a Giovinazzo, la sua attività sanitaria in conto pubblico, da tempo sottoposta a provvedimenti di interdizione per un deficit di sufficienza funzionale dello stabile di Molfetta. E, quindi, nell’agosto del 2004 ottiene la licenza a costruire l’edificio su quel suolo dato in concessione comunale, per avviare le opere di escavazione solo a luglio del 2007 a distanza di ben tre anni, e subito dopo sospenderle e abbandonare il cantiere senza alcuna protezione. Il dopo della lunga “storia” è strettamente legato all’assetto societario della s.r.l. Vi lla Giustina e del suo inserimento nella rete della


5 Politica

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o privato a Giovinazzo

straordinaria evoluzione della imprenditoria privata nel campo della sanità attraverso la concentrazione patrimoniale e gestionale delle piccole cliniche e centri di cura medica, sparsi sui territori regionali, ed accreditati presso il Servio Pubblico. Infatti, la s.r.l. Villa Giustina, si è trasformata in società per azioni, presumibilmente nel corso del 2005, per essere poi acquisita da una holding finanziario-operativa la GVM Gruppo Villa Maria - presente nel prospero settore della sanità e del benessere termale. Il Gruppo fa capo all’imprenditore Ettore Sansavini, di Lugo di Romagna che, secondo l’Osservatorio delle aziende sanitarie italiane del CERGAS - Centro di ricerca sulla gestione dell’assistenza sanitaria - della BOCCONI di Milano, risulterebbe essere uno dei sette gruppi industriali privati che, negli ultimi anni, hanno raggiunto notevoli dimensioni di affari acquistando cliniche, centri di riabilitazione, case di riposo ed anche importanti stabilimenti termali. La costruenda casa di cura, dunque, è entrata nella disponibilità di una articolata mappa industriale ove la strategia d’impresa non è quella di corrispondere alle oggettive necessità di una domanda di servizi ospedalieri e sanitari, rapportata all’area territoriale di ri-

ferimento ma a massimizzare la produzione dei servizi erogabili e conseguire il maggior utile economico possibile. In altri termini la logica produttiva sarebbe quella di tendere alla più elevata capacità di azione diagnostica e terapeutica dei propri complessi oltre, naturalmente, ad una considerevole quantità di servizi di degenza di un certo livello qualitativo. Insomma quello che conta per il sistema privato della sanità è avere posti letto e prestazioni terapeutiche e di diagnosi da offrire perché, comunque, trova la maniera di piazzarli e farseli ripagare direttamente dal cliente o dal Servizio sanitario regionale. Questo l’impulso che sembra essere all’origine della massiccia espansione delle prestazioni mediche, sanitarie ed ospedaliere fornite dall’industria privata, sempre sotto l’egida del convenzionamento pubblico. Saranno state certamente tali le proposizioni in discussione che hanno dominato la trattativa condotta dal Dr. Paolo Vicenzi, Amministratore Delegato del Gruppo GVM s.p.a. -Villa Maria -, con il Sindaco Natalicchio, e quindi, convenuto la ridefinizione dell’accordo a costruire sul suolo, riconfermato nel diritto di superficie alla Casa di Cura Villa Maria, un complesso ospedaliero di più consi-

stente volumetria di quello precedentemente contrattualizzato ed autorizzato con la licenza edilizia del 13 agosto 2004. Dunque, ragioni di convenienza economica e di redditività produttiva del complesso ospedaliero in corso di costruzione avrebbero indotto a convergere per una diversa risoluzione negoziale onde permettere la edificazione di uno stabilimento ospedaliero con ben 120 posti letto. In tal senso si è avuta la rielaborazione complessiva del progetto tecnico con la richiesta a costruire un edificio non più a tre piani, bensì a cinque livelli di cui due, interrato e seminterrato, e ben tre fuori terra, presentata al Comune nei mesi appena trascorsi. Questa volta, per accordare l’ulteriore ampliamento volumetrico dell’edificio, non si è intervenuti con l’ennesima modifica dello strumento urbanistico in vigore ma si è avvalsi del dispositivo dell’art. 14 del D.P.R. 380/2001 che consente di costruire in deroga ai limiti di densità edilizia e di altezza dei fabbricati previsti dai piani urbanistici generali ed esecutivi, relativamente agli edifici di interesse pubblico. Di quanto sia possibile costruire in deroga ai dispositivi urbanistici rientra naturalmente nel ragionevole discernimento tecnico della Amministrazione locale. Così, con il parere positivo della Struttura tecnica e consultiva del Comune, il Consiglio ha approvato l’ulteriore ampliamento del fabbricato per pervenire alla costruzione di un significativo complesso edilizio completamente al di fuori di ogni originaria prescrizione di edificabilità del Piano Particolareggiato. Non una variante di poco conto ma un completo e radicale rifacimento progettuale che porterà all’insediamento di un altro notevole complesso edilizio in una zona, invece, preordinata ad attrezzature sociali e di interesse comunitario a bassi indici di fabbricazione. Fa specie consta-

tare il concentrarsi in quel comprensorio di impianti sportivi, sanitari ed anche ospedalieri al di fuori di una pur necessaria valutazione complessiva della rispondenza di tali insediamenti edilizi con le esigenze infrastrutturali e di funzionalità cui gli stessi ordinariamente debbono corrispondere. Ma questa è una preoccupazione che i nostri amministratori non hanno voluto porsi; è bastato loro apprendere che v’è un impegno informale della concessionaria a ricercare una soluzione per disporre di altri parcheggi oltre quelli ricavabili all’interno del recinto ospedaliero per corrispondere agli interessi del Gruppo “attuatore”. Magari invogliando un qualche investitore a costruire nelle vicinanze un impianto di parcheggio e di sosta a pagamento, ora che questa attività potrebbe rivelarsi anche un affare, considerato il raggio di utenza che un polo ospedaliero di tali dimensioni potrebbe attrarre, oltre alle necessità della clientela del centro sportivo. Ancora un caso, a riprova che la espansione urbanistica avviene sotto le spinte speculative e fuori dalle linee programmatorie tracciate dai Piani che hanno disegnato lo sviluppo edilizio della città.

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Politica

Benvenuti a Giovinazzo, colonia emiliana di Giuseppe Dalbis

Dalle urne esce un’altra vittoria schiacciante del centrosinistra in un momento politico del tutto sfavorevole ai Democratici

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uglio 2004: la nostra copertina intitolata “La pesca sfortunata” ritrae in una vignetta i tre candidati giovinazzesi alle elezioni provinciali che tirano su con la loro canna da pesca solo tre vecchi scarponi. Sono passati cinque anni e sabato 6 e domenica 7 giugno siamo tornati in cabina per eleggere il nuovo consiglio di via Spalato; cosa è cambiato? Allora i cittadini della Provincia, giovinazzesi inclusi, confermavano la maggioranza di centro-sinistra eleggendo senza tentennamenti Vincenzo Divella presidente. Questa volta il vento è cambiato e da un anno a questa parte soffia prepotentemente da destra; le elezioni europee che si svolgono contestualmente non fanno che confermare la fiducia al governo da parte dei cittadini della nostra zona mentre l’oncologo di grande fama Francesco Schittulli batte agilmente il presidente uscente e fa tornare il centrodestra in maggioranza dopo una quindicina d’anni. E a Giovinazzo cosa succede? Ancora una volta, come accaduto quattordici mesi fa il nostro centro si distingue per il suo andare controcorrente. Il neo presidente prende 10 punti percentuali in meno rispetto al suo risultato complessivo, a tutto vantaggio dell’imprenditore nojano della pasta, a cui le nostre urne forniscono ben il 58% delle preferenze, ben 14% in più della sua media. Andando ad analizzare nel dettaglio quanto avvenuto si scopre che su 41 comuni, 17 hanno promosso l’operato di Divella; il dato più interessante però è che ad essere più spostati a sinistra di noi sono solo, nell’ordine, gli abitanti di Sammichele (ben 71%), Adelfia (63%) e Polignano (60%). Dove sono ubicati i comuni ros-

si? La maggior parte si trova nel sud-est barese, zona di diretta influenza di Divella che però nella sua Noicattaro prende sei punti in meno che da noi! Come si è comportata la nostra area? Molfetta non si discosta affatto dalle percentuali provinciali; nella Terlizzi guidata da Di Tria, esponente di spicco del PD locale, e legatissima al suo governatore Vendola, il centrodestra vince seppur di soli 2 punti (questo è il dato che più dovrebbe far pensare al nostro centrodestra); Bitonto riporta quei 2 punti verso Divella; Bari, indecisa sulla carica di primo cittadino esprime concreta fiducia all’illustre medico e le più vicine Palese e Santo Spirito, circoscrizione di residenza del neo presidente, seguono con ancor più convinzione l’espressione della città di cui fanno parte. Isolando i dati della costa, considerando che Barletta, Trani e Bisceglie sono appena entrate a far parte di una provincia il cui presidente ex forzista ha ottenuto un vero plebiscito, Giovinazzo e Polignano sono piccoli tratti rossi su una lunga linea azzurra. Da cosa è influenzato il voto alle Provinciali? Da una parte c’è la convinzione politica degli elettori, dall’altra c’è l’appeal che i candidati consiglieri hanno

su di essi, visto che non è contemplato il voto disgiunto. Come è ben risaputo Giovinazzo esprimeva tre candidature: quella di Pasquale de Ceglia per il Movimento per le Autonomie, quella di Felice Catino per la Primavera in Movimento creata dallo stesso Divella e quella più in vista di Dino Piscitelli per il Popolo della Libertà. A contendere loro la poltrona di consigliere ben 19 terlizzesi capeggiati dall’uscente Omobono del Partito Democratico. Chiuse le urne, effettuati i conteggi, vengono premiati proprio Omobono e De Chirico dell’Italia dei Valori che siederanno sui banchi della minoranza. Il collegio 34 (quello di Terlizzi e Giovinazzo) ottiene dunque due consiglieri: speriamo che con questo ricadano maggiori vantaggi sul nostro centro anche se ci sembra difficile per la provenienza geografica e soprattutto politica dei due eletti in un territorio che non ha voluto aprire le porte al cambiamento di maggioranza. Come si sono comportati nei seggi i giovinazzesi associati a Terlizzi? Per de Ceglia si sono espressi 87 elettori, per Catino, personalmente sponsorizzato da Savino Lasorsa, responsabile provinciale del partito e volto noto per via della lunga

carriera politica e del ruolo manageriale in società di trasporti, votano 865 cittadini ma da Terlizzi giungono solo 164 voti rendendo un sogno la sua elezione. La partita più importante, impossibile negarlo, si giocava tra PD e PDL: sentito a caldo, Omobono esprime grande soddisfazione per il nostro voto e come dargli torto visto che prende l’ultima poltrona disponibile grazie al 31,5% giovinazzese più che per il 22% della sua Terlizzi; Piscitelli non viene invece premiato per i suoi tre lustri di attività politica. Nel centrodestra terlizzese si accende la lotta e ben sei partiti riportano percentuali comprese tra il 6 e l1% in un comune in cui il campanilismo è vocabolo contemplato, sfavorendo così il coordinatore di Forza Italia giovinazzese che già aveva preso 127 voti in meno del diretto rivale tra le mura di casa, con

l’incontenibile esultanza dei nostri assessori e consiglieri di maggioranza. Avrà contribuito a questa sconfitta la divisione di Giovinazzo in due collegi (di cui vi abbiamo dato conto nel numero precedente)? A nostro avviso sì, visto che Piscitelli abita guarda caso nella zona nord per cui non ha potuto neanche autovotarsi; peccato però che nessuno dei suoi supporters possa affermarlo liberamente se si considera che questa spartizione fu a suo


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tempo festeggiata dai loro amici terlizzesi. All’ombra dei riflettori si giocava anche la partita del collegio Molfetta Levante – Giovinazzo. Quartieri storicamente più orientati a sinistra collegati ad una città di centrodestra hanno portato ossigeno al PD (+9% sulla media) e in parte a Carmela Minuto della Puglia Prima di Tutto (ottimo terzo posto nella nostra zona) e a Turturro della Primavera in Movimento. Tutto inutile però perché il collegio 24 rimane non rappresentato. Tirando le somme si evince l’ennesima vittoria del Partito Democratico che, come già successo nelle contestuali elezioni europee, prende 500 voti in più del Popolo della Libertà bianco-verde: la squadra di Natalicchio si dimostra una corazzata e le speranze di poterla scalzare, nutrite dalle Politiche di un anno fa, tornano ad essere vane. Riconquistano qualcosina i partiti della sinistra alternativa, l’Italia dei Valori

non fa il botto, mentre raggiungono un’ottima base di partenza per le prossime competizioni la Primavera in Movimento e la Puglia Prima di Tutto che qui da noi è animata dagli ex UDC capeggiati da Vincenzo D’Amato. Per il centrodestra deve invece cominciare un lungo periodo di metabolizzazione della sconfitta e di analisi del voto: per l’ennesima volta, come accade da almeno dieci

anni (se si vuol tenere conto del «successo» anatra zoppa della Natalicchio I) si esce con le ossa rotte. L’Europa, l’Italia, la Provincia, la nostra zona e la nostra costa sono fermamente spostate a destra; se non si è dimostrato di aver convinto i giovinazzesi a voler cambiare pagina questa volta, quando potrà

accadere? Si è perso un treno importante e se a questo aggiungiamo che i candidati consiglieri erano uomini di fiducia del Senatore Azzollini, che dovrebbe funzionare come naturale sponsor, la sconfitta assume un sapore ancor più amaro. La strada verso le Comunali 2012 appare tutta in salita e

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qualcosa di nuovo e soprattutto incisivo va escogitata altrimenti il gemellaggio con Guastalla sarebbe motivato anche dallo stesso spiccato orientamento politico e qualcuno potrebbe tornare a parlare di Giovinazzo come L’Avana del Sud Italia o della nuova Sesto San Giovanni.

Nelle tabelle riportate nella pagina vengono riassunte le preferenze giovinazzesi per i candidati presidenti e consiglieri dei due collegi di nostro interesse e il dato riepilogativo cittadino.


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testo di Girolamo Capurso

foto di Nicola Marinelli

Attualità

IL NOSTRO MARE È PULITO?

L’ARPA ci rassicura sulla qualità delle nostre acque. Il perché dei divieti di balneazione

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e spiagge del nostro paese rappresentano un elemento essenziale dell’offerta turistica locale e costituiscono un grande patrimonio dal punto di vista ambientale. A differenza di altre zone con vocazione turistica, una piccola porzione della costa di Giovinazzo è in concessione ai privati, mentre la maggioranza della battigia è utilizzata in maniera libera da una larghissima parte d’utenza a cui occorre garantire non soltanto l’accesso ma anche il godimento in condizioni di sicurezza. Naturalmente non parliamo di un servizio di vigilanza con personale specializzato, sogno in questo periodo

irrealizzabile, ma della sicurezza sanitaria sulla qualità delle acque. Abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sulle acque di balneazione perché riteniamo che sia un argomento in grado di suscitare l’interesse e l’attenzione di tutti, specie in quest’inizio di calda estate. Già dal 1975 la Comunità Europea attraverso una direttiva si occupò di tutelare la salute pubblica e l’ambiente marino. Come tutte le fonti europee dettava gli obiettivi da perseguire e lo stato italiano li recepì attraverso il D.P.R. 470 del 1982 che è tuttora in vigore anche se modificato in seguito in alcune sue parti (per

ultimo il D.L. 116/2008). Il nostro legislatore ritenne di stabilire parametri più restrittivi rispetto alla direttiva europea ed individuò le varie competenze degli enti interessati. I Comuni hanno il compito di delimitare prima dell’inizio della stagione le aree non idonee alla balneazione apponendo i relativi divieti. Le zone si considerano idonee quando, dall’analisi dei campioni prelevati nell’anno precedente dall’autorità regionale, i parametri sono conformi ai requisiti almeno al 90%. Questo riguarda i divieti permanenti mentre per quelli temporanei conseguenti ad improvvise necessità o analisi

Rilevamenti effettuati da Arpa Puglia in data 21/22 maggio 2009 ANALISI

Stato balneabilità Temp. acqua Stato mare

Nautilus Polaris

Monastero Cimitero

Calmo

Calmo

Idoneo 22

Idoneo 22

fogna Ristorante Scogliera Scarico Bianca diporto Toruccio Cappella Idoneo Idoneo Idoneo 21 21 21 Legg. Legg. Legg. mosso mosso mosso NW NW NW

Marmeria Idoneo 21 Legg. mosso NW

Fogna Ville cittadina Giapponesi 500 mt sud Idoneo Idoneo 21 21 Legg. Legg. mosso mosso NW NW

non conformi durante il periodo balneare sono previste maggiori limitazioni. Per quest’anno, rivestono particolare importanza le analisi eseguite dall’ARPA Puglia nella scorsa stagione. I dati

Riva del Sole

Idoneo 21 Legg. mosso NW

Zona Valentini Idoneo 21 Legg. mosso NW

Lido Lucciola

Idoneo 21 Legg. mosso NW

SE SE Direz. vento Colorazione N N N N N N N N N N N (Normale o N) 2,2 m 2,0 m 2,0 m 2,4 m 1,9 m 2,0 m 2,1 m 2,2 m 2,0 m 2,7 m 2,6 m Trasparenza (> = 1) Salmonella (Assenti o A) 32 U.F.C. 16 U.F.C. 54 U.F.C. 42 U.F.C. 32 U.F.C. 20 U.F.C. 28 U.F.C. 36 U.F.C. 34 U.F.C. 22 U.F.C. 26 U.F.C. Coliformi totali 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml (0-2000) 12 U.F.C. 8 U.F.C. 26 U.F.C. 18 U.F.C. 14 U.F.C. 10 U.F.C. 8 U.F.C. 16 U.F.C. 14 U.F.C. 16 U.F.C. 12 U.F.C. Coliformi fecali 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml (0-100) 8 U.F.C. 2 U.F.C. 16 U.F.C. 12 U.F.C. 10 U.F.C. 2 U.F.C. 6 U.F.C. 14 U.F.C. 12 U.F.C. 4 U.F.C. 10 U.F.C. Strepcoc. fecali 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml (0-100) N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Oli minerali N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Fenoli 8,1 8,1 8,1 8,1 8,1 8,1 8,1 8,0 8,0 8,4 8,4 Ph (6-9) N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Tensioattivi (0-0,5) Ossigeno disciolto 95 % 95 % 100 % 95 % 90 % 100 % 95 % 95 % 95 % 90 % 95 % % di sat. (50-170)

Fonte: www.arpa.puglia.it


9 Attualità

delle ultime analisi effettuate a settembre 2008 li abbiamo confrontati con quelli di maggio 2009 già presenti in rete. Ne viene fuori una situazione soddisfacente in tutte le zone di maggior godimento da parte dei bagnanti e rientranti nella norma anche nelle zone vicine allo scarico a mare della fogna cittadina. Oltre alla legislazione nazionale però dobbiamo considerare anche le norme regionali che, all’art. 12 del regolamento n. 5 del 1989, prevedono una fascia di rispetto di 500 metri, a monte ed a valle, per gli scarichi in mare. Il nostro comune ogni anno vieta la balneazione in località Belluogo dove scarica a mare il depuratore della fogna cittadina

e in località Cappella dove è collocato lo scarico pluviale e lo scarico d’emergenza dell’impianto di sollevamento della fogna nera. Naturalmente è vietata la balneazione anche nella zona portuale per ovvie ragioni. Su questi divieti vorremmo però fare alcune considerazioni oltre a denunciare una mancanza di segnaletica in alcune zone vietate. In località Belluogo lo scarico è sempre attivo e nonostante i dati indicano una conformità soddisfacente il divieto è sicuramente opportuno e nessuno è abbastanza maldestro da bagnarsi in quelle acque. In località Cappella, invece, lo scarico relativo all’impianto d’emergenza della fogna nera non è utilizzato da anni per la presenza nell’impianto di sol-

levamento di apparecchiature d’allarme monitorate giornalmente dall’Acquedotto Pugliese e lo scarico di fogna bianca naturalmente è attivo solo in caso di perturbazioni atmosferiche. Ne consegue che la qualità delle acque in quei posti è la stessa del re-

Rilevamenti effettuati da Arpa Puglia in data 23 settembre 2008 ANALISI

Stato balneabilità Temp. acqua Stato mare

Nautilus Polaris Idoneo 22° Legg. mosso Nord

Monastero Cimitero Idoneo 22° Legg. mosso Nord

fogna Ristorante Scogliera Scarico Bianca diporto Toruccio Cappella Idoneo Idoneo Idoneo 22° 22° 22° Legg. Legg. Legg. mosso mosso mosso Nord Nord Nord

Marmeria Idoneo 22° Legg. mosso Nord

Fogna Ville cittadina Giapponesi 500 mt sud Idoneo Idoneo 22° 22° Legg. Legg. mosso mosso Nord Nord

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stante mare cittadino e, nonostante i divieti, i giovinazzesi corrono numerosi trattandosi di spiagge inserite in ambito urbano. Gli stessi responsabili del controllo non intervengono per evitare la balneazione e persino un cartello indicante la balneazione non si-

Riva del Sole

Idoneo 22° Legg. mosso Nord

Zona Valentini Idoneo 22° Legg. mosso Nord

Lido Lucciola

Idoneo 22° Legg. mosso Nord

Direz. vento Colorazione N N N N N N N N N N N (Normale o N) 2,0 m 2,0 m 2,0 m 2,0 m 2,0 m 2,1 m 2,0 m 2,3 m 2,3 m 2,0 m 2,7 m Trasparenza (> = 1) Salmonella (Assenti o A) 16 U.F.C. 14 U.F.C. 28 U.F.C. 16 U.F.C. 22 U.F.C. 24 U.F.C. 238 U.F.C. 28 U.F.C. 16 U.F.C. 26 U.F.C. 24 U.F.C. Coliformi totali 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml (0-2000) 2 U.F.C. 4 U.F.C. 12 U.F.C. 8 U.F.C. 12 U.F.C. 12 U.F.C. 64 U.F.C. 12 U.F.C. 4 U.F.C. 12 U.F.C. 10 U.F.C. Coliformi fecali 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml (0-100) 2 U.F.C. 2 U.F.C. 8 U.F.C. 4 U.F.C. 8 U.F.C. 6 U.F.C. 62 U.F.C. 8 U.F.C. 2 U.F.C. 8 U.F.C. 6 U.F.C. Strepcoc. fecali 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml 100 ml (0-100) N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Oli minerali N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Fenoli 8,2 8,2 8,2 8,2 8,2 8,2 8,2 8,2 8,2 8,2 8,2 Ph (6-9) N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Tensioattivi (0-0,5) Ossigeno disciolto 90 % 90 % 90 % 95 % 90 % 90 % 90 % 90 % 90 % 90 % 95 % % di sat. (50-170)

Fonte: www.arpa.puglia.it


10 Attualità

cura per mancanza di servizio di salvataggio è presente nella zona vietata a dimostrare la “ingenuità” di alcuni tecnici delegati alla sistemazione della cartellonistica. Le spiagge in località Cappella rientrano nel programma di riqualificazione della costa e in un più vasto progetto di Bari 2015 a significare l’importanza del litorale. Sarebbe tutto vano in presenza del divieto di balneazione e forse andrebbe programmata una diversa sistemazione degli scarichi a mare anche nel rispetto di quanto previsto nello stesso regolamento regionale che all’art. 9 prescrive di evitare le zone di litorale particolarmente idonee per la balnea-

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zione. Leggendo le ordinanze dei paesi vicini scopriamo una diversa interpretazione delle disposizioni. A Bari, per esempio, solo nel caso d’apertura delle paratie di Via Matteotti è vietata la balneazione con un provvedimento temporaneo nella zona di lungomare corrispondente e nel-

la spiaggia di Pane e Pomodoro. Molfetta presenta un altro problema: il probabile inquinamento da iprite a Torre Gavetone per la presenza di ordigni dell’ultima guerra. Abbiamo evitato di inserire nelle tabelle sulla qualità delle acque questa zona, ricadente in parte nel nostro territorio, perché in questo caso si parla

di sostanze non rientranti fra quelle controllate con cadenza regolare dall’agenzia regionale e ci poniamo un ragionevole dubbio sulla loro purezza. Il nostro mare quindi ne esce vincente e la recente attribuzione delle tre vele di Legambiente ci soddisfa, soprattutto per la salubrità delle nostre acque, un po’ meno per i servizi che non sono all’altezza. Questo è il motivo, oltre all’assenza di una educazione ambientale, della mancata attribuzione, da parte della F.E.E. (Foundation for Environmental Education), della bandiera blu che ci avrebbe finalmente distinto in ambito internazionale. Nell’attesa, buon bagno a tutti.

Via Matteotti, 128/130 Bitonto Tel. 080 3740742

ba562@franchi si ng. sal moi raghi evi gano. i t

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OPERE PUBBLICHE, ECCO COME CAMBIA GIOVINAZZO Speciale “Opere Pubbliche”

Attualità

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Cosa va e cosa non va: viaggio nel nostro centro abitato

di Nicola Miccione

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iovinazzo viene considerata per la qualità ed il livello di conservazione del suo patrimonio storico uno dei centri antichi più belli della Puglia. Ma Giovinazzo è anche tutto ciò che sta intorno ed oltre il centro storico, le periferie e le nuove aree d’espansione, l’ambiente naturale ed il paesaggio. Un territorio nel quale si mescolano realtà produttive (poche a dir la verità, ndr), siano esse agricole o artigianali con zone residenziali ed aree a servizio. Progettare, restaurare, costruire il nuovo e al tempo stesso salvaguardare e conservare il passato è dunque, soprattutto per chi si occupa di opere pubbliche, insieme un privilegio ed una responsabilità, un impegno quotidiano nella ricerca di coniugare le forme del passato con il linguaggio della modernità, l’originalità e la conservazione del territorio con le esigenze di un suo equilibrato sviluppo. Le opere pubbliche realizzate in questi anni, quelle in corso di realizzazione e quelle in progetto sono moltissime. Per incuriosire e offrire degli spunti di approfondimento ai lettori, in questo piccolo nostro viaggio vi presenteremo alcuni interventi significativi che hanno cambiato e cambieranno il volto della città. Nel bene e nel male. Seguiteci.

“Tutt a spizzeche e mendèche”

Ovvero lavori e opere pubbliche a tempo indeterminato

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on i primi caldi Giovinazzo si risveglia dal letargo e noi con esso; camminando per il paese, infatti, cominciamo a vedere le prime “facce nuove” in giro e solo allora ci ricordiamo che il nostro piccolo centro è stato dichiarato a “prevalente vocazione turistica” dai nostri amministratori (che altra vocazione le si poteva attribuire?). Automaticamente identifichiamo questi primi nuovi arrivi in primi visitatori, più che turisti. Il bitontino, che ritorna ormai di casa non si è meravigliato se, per molti mesi, successivamente all’inaugurazione trionfale del Giovedì’ Santo, ha continuato a vedere spenta e transennata la “Fontana dei tritoni” ritornata a sorridere solo da pochi giorni; il terlizzese che vuol gustare una zuppa di pesce ed ha già imparato a districarsi tra le bancarelle del mercato per evitare di impantanarsi tra le acque sporche che le circondano, il barese che preferisce una “salubre” passeggiata sul lungomare di ponente e ritrova ancora il cartello dei lavori in Cala Porto e non sa come superare l’ingorgo permanente che caratteriz-

za l’imbocco di via Marina Italiana (evidentemente ignora il consiglio che l’assessore Tempesta dettava quando i lavori in Cala Porto ebbero inizio: io personalmente non sono contrario se qualcuno vorrà passeggiare sulla banchina; (“in Città” n. 04/2008). Lo sportello I.A.T. (Informazione e Accoglienza al Turista) pomposamente annunciato dall’assessore competente si riduce semplicemente con l’installazione di un apparecchio video-informatico che fa capolino all’esterno del palazzo di città. Non parliamo dell’ampliamento

del cimitero a cui l’assessorato ai lavori pubblici nel gennaio 2009 aveva dato tre mesi di proroga per veder realizzati i primi nuovi loculi o del verde pubblico tenuto a bada da una spruzzata di secca-tutto e lasciato in attesa di... Sappiamo che ci tacceranno di essere qualunquisti, ci diranno: parlate senza cognizione di causa, siete solo disfattisti! Forse hanno ragione, ci siamo accorti che i semafori di via Molfetta cominciano a prendere forma dopo mesi di abbandono assoluto (da gennaio l’incrocio con Via

Fiume è stato abbandonato a se stesso per essere da poche ore ripristinato). Tutto ristagna, l’estate è alle porte e l’aspetto che diamo al visitatore è sempre più surreale, poco consono a chi vuol dare l’immagine di un paese a vocazione turistica. Pochi giorni fa, nel veder rimosso il cartello che descriveva i lavori e le opere di costruzione dei 14 box del nuovo mercato ittico, abbiamo pensato: «È fatta! Finalmente il mercato che tanto abbiamo atteso sarà a nostra disposizione». Pensavamo che la lunga odissea (dura-

L’area per la realizzazione della cabina Enel priva di ogni elemento di identificazione delle opere in corso di realizzazione.

di Giuseppe Dagostino


12 Attualità

ta più di due anni) si fosse conclusa e che a giorni avremmo notato un nuovo manifesto propagandistico che ne decretava l’inaugurazione; macché! Voci di corridoio ci hanno fatto scoprire che dopo la variante (costata ulteriori 50.267,46 euro) al contratto principale di Euro 293.584,56 e dopo che la direzione dei lavori in data 25/3/2009 ne certificava la regolare esecuzione rispondente al progetto, l'ENEL

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di Claudia Serrone

Speciale “Opere Pubbliche”

ha chiesto di realizzare una cabina elettrica MT/BT per potenziare l'intera zona di Via Cappuccini e le aree limitrofe e quindi, elettrificare i nuovi box . Con delibera consiliare n. 22 del 30/4/2009, dopo aver individuato l’area su cui allocare la suddetta cabina elettrica (all'interno dell'area a verde della locale Casa di Riposo San Francesco, prospiciente Via ten. Fiorino), si concedeva in uso all'ENEL mq. 24,00 di

suolo di proprietà comunale per l’installazione. Per completezza di informazioni abbiamo voluto sentire l’Assessore ai lavori pubblici che ci ha confermato la notizia, non prima di aver fotografato l’ingresso della casa di riposo che, a dire di qualche buontempone, mostrava le sembianze di una mini piscina per gli anziani (senza cartello di inizio lavori che ne spieghi l’utilizzo). Certo una carenza o inadeguatezza di pro-

grammazione va sottolineata in questi frangenti; la complessità delle procedure amministrative e la dilatazione dei tempi di esecuzione rappresentano gli ostacoli più significativi che portano ad uno spreco di risorse pubbliche. Se a queste si aggiungono carenze nei controlli tecnici ed amministrativi, il tutto si traduce nella testimonianza più eloquente di una inefficienza di tutto il sistema.

Mercato giornaliero: ultimati i lavori... ma perché non apre le porte?

Spiega il Vice Sindaco Pasquale Tempesta: “Piccoli intoppi ritardano l’apertura”

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distanza di un po’ di tempo, abbiamo scelto di ritornare sulla questione del nuovo mercato ittico, ristrutturato, quasi pronto ma ad oggi ancora chiuso. Per un lettore “a digiuno” o per chi conosce già la vicenda e, come nei più bei film, è curioso di sapere il finale, abbiamo preferito chiedere a chi di dovere le giuste delucidazioni. Pasquale Tempesta, Assessore ai Lavori Pubblici, ha tenuto a precisare che la ristrutturazione del mercato giornaliero in via Cappuccini è stata fortemente voluta dal Sindaco Antonello Natalicchio e dagli Assessori Andrea Brancato, Gaetano Dagostino e Agostino Albrizio, già coinvolti nel progetto da anni, da cui il Vice Sindaco “ha ereditato” la volontà di portare a compimento il lavoro. Pertanto il colloquio con l’Assessore Tempesta ci aiuta a capire ciò che funziona e cosa invece è ancora in fieri. Mi parlerebbe del progetto iniziale del mercato giornaliero? Quando sono iniziati i lavori? Cosa prevedeva il progetto? I lavori sono stati consegnati il 20 maggio 2008; il termine era fissato il 31 marzo 2009. Tutto è avvenuto nel rispetto dei tempi previsti, infatti i lavori sono perfettamente ultimati. Il progetto prevedeva la realizzazione di 14 box per pescivendoli. Ad oggi il mercato coperto è “fermo”. Perché? È bene dire che si tratta di piccoli intoppi che ne ritardano l’apertura. Innanzitutto, le dico che l’Enel ha chiesto al Comune di predisporre un nuovo sito per l’allaccio dell’energia elettrica, in quanto le cabine di trasformazione elettrica già esistenti non riuscivano a soddisfare il fabbisogno energetico del mercato e della zona circostante. In-

fatti, alla nuova cabina che a breve termine sarà installata nell’area a verde della nuova casa di riposo e prospiciente via Ten. Fiorino, si allacceranno i box del mercato ittico ma anche l’intero quartiere. Poi abbiamo previsto una siepe che coprirà la cabina lun-

go il perimetro interno all’area a verde e dall’esterno sarà visibile solo la porta d’accesso. Ancora, sarebbe errato imputare la “colpa” alla realizzazione della cabina di trasformazione elettrica; il ritardo è dovuto non solo all’ener-

gia elettrica, ma anche alla predisposizione del nuovo regolamento per l’assegnazione e la gestione dei box, in linea con il progetto che ha stabilito determinate condizioni “a norma” per l’arredo dei singoli box, approvate dal Dirigente Medico, dott.ssa Rosa Colamaria. Mi spiega in cosa consiste l’arredo? Ogni box ha uno scaldacqua elettrico e un lavello in fire clay a due vasche con gocciolatoio e gruppo miscelatore con erogazione automatica o a pedale realizzati dal Comune, mentre è carico dei pescivendoli assegnatari sia l’acquisto di un frigorifero che del bancone in acciaio


di esposizione e vendita. Esso deve essere realizzato con materiali impermeabili, facilmente lavabile e disinfettabile, costruito in modo da consentire lo scolo dell’acqua nella fognatura di acque reflue, protetto da apposito schermo sul lato rivolto verso i clienti di altezza e profondità minima di cm 30 e munito di sistema refrigerante. Ad oggi i pescivendoli sono in procinto di attrezzarsi in attesa di sapere quale box sarà di propria gestione. Insomma, capisce bene che ormai nulla sarà lasciato al caso, che l’igiene è la parola d’ordine e che il nuovo mercato aprirà le porte solo quando tutto sarà a norma di legge. La nostra parte è stata fatta, i lavori consegnati. In ultima analisi, si dice sia aperto un contenzioso tra Curia e Comune circa l’appropriazione da parte del Comune di una zona di giardino della chiesa di san Francesco, appartenente alla Curia. Risponde a verità questa voce? Com’è attualmente la situazione? Non esiste alcun contenzioso tra Comune e Curia ed è giusto sottolineare che i lavori previsti in questa zona non hanno niente a che vedere con la questione del mercato. Una delibera comunale ha assegnato alcuni locali al Comune in cui stiamo procedendo alla realizzazione di un museo della musica con il progetto Bollenti Spiriti, e la congrua pars che consiste in altri locali prospicienti il giardino sono di proprietà della chiesa. Per garantire l’accesso a tali spazi, in accordo con la Curia, provvederemo alla costruzione di una rampa esterna. * * * Si spera al più presto di poter entrare nel vivo del nuovo mercato coperto, tra le chiacchiere della gente, i banconi profumati di pesce fresco e i sorrisi orgogliosi dei pescivendoli che hanno trascorso la notte in mare per offrire in tavola ai clienti il gusto delle prelibatezze marinaresche di Giovinazzo e dintorni.

La Fontana triste Speciale “Opere Pubbliche”

13 Attualità

N. 7 - Luglio 2009

Finalmente in funzione la Fontana dei Tritoni! “in Città ” a colloquio con l’Assessore Andrea Brancato

U na fontana pubblica spenta, della bellezza di quella dei Tritoni a Giovinazzo,

La Fontana dei Tritoni rimasta spenta e transennata per lunghi mesi dopo l’inaugurazione nella serata del Giovedì Santo.

fa tristezza. Suscita un sentimento simile perché è stata compagna di viaggio di tanti tra voi lettori, ha rappresentato e rappresenta il fulcro di una piazza che è il cuore pulsante di questa cittadina. Inaugurata in pompa magna dopo il restauro, poi di nuovo senza zampilli dopo qualche giorno. Cosa è successo alla “nostra” fontana? In tanti se lo chiedono, in pochi lo hanno capito. Noi ci abbiamo provato, andando a trovare nel suo ufficio l’Assessore alla Programmazione Strategica del Comune, Andrea Brancato. Intanto va precisato che il restauro della Fontana dei Tritoni fa parte di un progetto che rientra nel Piano Strategico per l’Area Metropolitana Terra di Bari (ecco spiegato il perché della competenza di questo assessorato). Il contributo FESR ammonta a poco più di centomila euro, ma il Comune di Giovinazzo ha dovuto anticiparlo in attesa di un rimborso successivo. Brancato davanti ai nostri taccuini ha inoltre ribadito che questo monumento «zampillerà senza proclami, senza nessuna nuova inaugurazione. I giovinazzesi - ha proseguito - si accorgeranno che ha ripreso a funzionare dal semplice zampillio dell’acqua. Non vogliamo ripetere gli errori del passato, visto che vari problemi tecnici hanno finito per smentirci puntualmente». Ma quali sono questi problemi tecnici?

L’Assessore piddino ci ha spiegato che l’interno della vasca andava impermeabilizzato con uno smalto particolare e che era necessario non piovesse. Oltre a questo, il problema cardine era apparso quello delle tubature «molto vecchie e bisognose di un completo rinnovo». Infatti le condutture, come accenatoci informalmente qualche tempo addietro dal sindaco Antonello Natalicchio, risalivano al periodo fascista, con conseguenze bene immaginabili. L’Assessore Brancato aveva anche fatto trapelare un certo ottimismo relativamente ai tempi della riapertura, con gli ultimi ritocchi affidati alla ditta Coletto di Santo Spirito. Tuttavia da più parti ci si chiede di chi sia la responsabilità di questi intoppi di carattere tecnico e soprattutto se questi ultimi non potessero essere previsti anticipatamente. Qualche errore è stato commesso, inutile dirlo, soprattutto perché la spesa complessiva per il restauro è aumentata e la copertura dei lavori da parte di Bari 2015 appare ora insufficiente, come precisato dallo stesso Brancato. Quello che però conta è che la Fontana dei Tritoni sia finalmente ritornata a zampillare (anche se da poche ore dalla nostra chiusura mensile, ndr), tornando ai giovinazzesi, perché da quando fu realizzata rappresenta, con il profilo della Cattedrale e la cupola di Sant’Agostino, il monumento simbolo di questa piccola perla di Puglia, il cuore pulsante di una comunità intera.

di Gianluca Battista


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IAT, si spera Imminente Apertura ai Turisti

N. 7 - Luglio 2009

di Giuseppe Dalbis

Speciale “Opere Pubbliche”

Attualità

Dovrebbe partire a breve, ma con consistente ritardo, il rinnovato servizio di informazione e accoglienza turistica situato nel municipio

L

a stagione estiva è appena cominciata e Giovinazzo ha aperto le porte, a dir la verità ormai da un paio di mesi, a qualche turista e agli innumerevoli appassionati della pizza e del gelato nel nostro centro storico. In questa generale apertura al visitatore c’è una sola porta che resta chiusa; poco male se non si trattasse dello IAT, Informazioni e Accoglienza Turistica, vero avamposto nella ricezione. Proviamo a ricordare cosa succedeva un anno fa: in Piazza Vittorio Emanuele veniva collocata l’Ecoteca, struttura dalla forma di container che l’assessorato preposto avrebbe utilizzato come infopoint per tutta la stagione. Con l’arrivo dell’autunno, apprendevamo di esserci posizionati al 48° posto, e nella top ten provinciale, di una graduatoria regionale che avrebbe finanziato l’apertura dei famosi IAT. Il Comune di Giovinazzo riceveva 63700 Euro: 23700 Euro sarebbero stati destinati alla ristrutturazione e all’adeguamento del locale individuato nel vecchio ufficio del piantone dei vigili urbani sotto il municipio e i restanti 40000 Euro all’arredamento e all’allestimento tecnologico secondo un capitolato previsto nel bando stesso. Il 17 ottobre si procedeva all’apertura delle buste e tutti i lavori venivano affidati 1-800-427-8630

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alla BBS Software s.r.l., azienda di Paderno Franciacorta specializzata in impiantistica aeroportuale. Termine previsto per i lavori: 30 novembre. Riscontrando un eccessivo ritardo siamo tornati a sentire Gaetano Dagostino, Assessore al Turismo, alle Attività Produttive e al Marketing Territoriale, il quale ci ha assicurato che: «l’ufficio aprirà prestissimo – i primi di luglio, anche prima di una inaugurazione formale, siamo riusciti a strappargli come promessa ndr – perché i lavori sono ormai ultimati da diverso tempo. Stiamo aspettando solo il via libera della Regione». Ad accogliere ed informare saranno i liceali già interessati lo scorso

anno dall’infopoint, e nel frattempo costituitisi in associazione, insieme alla Touring Juvenatium, che tempo fa avanzò richiesta di utilizzo, coadiuvati da qualche dipendente comunale che ne avrà voglia. «C’è già un accordo di massima che presto verrà formalizzato. Nell’ultima approvazione di bilancio – ci spiega Dagostino – abbiamo ottenuto l’apertura di un conto per poter riconoscere economicamente l’impegno dei gestori che opereranno in collegamento diretto con l’assessorato». Dal momento che non c’è un’adeguata struttura che si occupi di turismo «nonostante nelle campagne elettorali tutti parlino delle possibilità di questo settore strategico»,

tutto ciò che riguarda la promozione del territorio e dei suoi prodotti tipici passerà dal nuovo IAT. Dietro quei fogli bianchi che coprono i vetri della porta al piano terra del palazzo di città tutto è pronto e il punto informazioni sarà operativo sin da subito e per tutti i giorni dell’anno secondo orari e modalità previste dalla Regione; sarà disponibile il servizio guide, aggiornati i totem mentre verrà presto realizzato nuovo materiale cartaceo. Rientreremo nel programma “Città aperte 2009” predisposto dall’APT di Bari che finanzierà la proposta di un itinerario comprendente anche le città di Molfetta, Bitonto, Terlizzi e Corato. C’è dunque fermento nella preparazione di questa stagione turistica che vedrà la conferma di manifestazioni considerate di successo e il varo di nuove interessanti iniziative. Manca solo l’apertura di quello che sin da ora viene considerato la fucina di tutte le idee che dovranno finalmente fare di Giovinazzo quel centro turistico che ormai tutti sogniamo da troppo tempo.

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15 Bestiario giovinazzese

N. 7 - Luglio 2009

IL NOSTRO FOTONOTIZIARIO

G

iovinazzo si prepara ad accogliere turisti e bagnanti provenienti dall’hinterland. Tra esplosioni di tombini varie e scarsissima cura dell’arredamento urbano, il nostro centro sopravvivrà all’orda vacanziera? Un maggiore controllo di chi predisposto all’ordine pubblico ed una conseguente severità delle sanzioni applicate, di sicuro garantirebbero un maggiore rispetto della magnifica cornice in cui abbiamo la fortuna di vivere. Riuscirà Giovinazzo a restare indenne ed immacolata nonostante falò sulla spiaggia, serate alcoliche ed inciviltà esponenziale?

Percorso ad ostacoli

Il mese scorso abbiamo scritto delle chianche sconnesse presenti attorno alla Fontana dei Tritoni di Piazza Vittorio Emanuele II. Oggi parliamo ancora della scarsa manutenzione del manto stradale e questa volta in particolar modo delle stradine del borgo antico. Via Marina, a qualche passo dal centro città, è piena di buche, piastrelle sbeccate ed instabili, sollecitate dal continuo passaggio di auto e fur-

goni. Gli abitanti del vicinato, in maggior parte anziani, hanno da tempo segnalato il pericolo costante che le chianche comporterebbero per pedoni e veicoli. La scarsa manutenzione perpetratasi negli anni ha portato alla corrosione della pietra, da ripristinare per lasciare intatto e splendente il fascino della nostra città vecchia, vanto senza tempo dei giovinazzesi. I cittadini chiamano, l’Amministrazione risponderà?

Distruzione totale

Immondizia... umana

Sul Lungomare di Ponente, vicino l’ex “carcere”, la spiaggia si è trasformata in una discarica, con tanto di sterpaglie bruciate e devastate dalla sporcizia della movida giovinazzese. Tra auto in perenne sosta sulla pista ciclabile (a quando provvedimenti seri?), bottiglie di birra posate in ogni dove e chioschi presso i quali il massimo della raffinatezza è scandire in italiano la parola “panino”. La flora presente, con ad esempio particolarissime varietà pregiate di vegetazione parietale, è continuamente confusa con un comune immondezzaio e latrina, pronto per accogliere rifiuti di qualsiasi genere. C’è anche chi s’improvvisa piromane divertendosi ad appiccare il fuoco all’erba secca a strapiombo sul mare. Un ennesimo esercizio di stupidità ed incoscienza, frutto di menti dal neurone unico e funzionante ad intermittenza.

Piazza porto e la disintegrazione continua. Una panchina completamente inutilizzabile giace spezzata in due, come testimonianza della più completa aberrazione mentale di qualcuno. Se cercavate un’immagine o un simbolo per dipingere la stupidità più bassa ed ottusa, niente di meglio di questa gratuita devastazione urbana. Come se non bastasse, la piazzetta vicina al mare è da tempo immemore teatro di notti alcoliche e gli abitanti dei palazzi limitrofi, rassegnati dalla noncuranza e dal disinteresse a Palazzo di Città, ormai non fanno altro che raccattare bottiglie di birra e mozziconi sparsi ovunque nel perimetro circostante. Numerosi i racconti di schiamazzi notturni, malori dovuti ai bagordi e totale mancanza di rispetto per chi lavora e vive una piazzetta storica di Giovinazzo. Parcheggi selvaggi, pochissimi contenitori per bottiglie e carta da fast-food, tombini che vomitano fogna nel pieno di un’ affollata domenica pomeriggio. Con tutto ciò, qualcuno con sarcasmo ha cominciato a chiamarla Piazza Porco...

testi e foto di Antonella Sollecito


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L’eccellenza premiata!

N. 7 - Luglio 2009

Testo di Rachele Panarelli

foto di Nicola Marinelli

Attualità

I progetti promossi dal FESR

Dopo mesi di ansie da interrogazioni e stress da compiti in classe anche per gli studenti non mancano le soddisfazioni. A

cominciare da quelli del nostro liceo M. Spinelli. Il 30 maggio infatti si è tenuta la premiazione delle eccellenze presso l’aula ma-

gna del liceo in una manifestazione che nasce come occasione per riflettere sugli esiti del Piano integrato PON FSE 2008-2009. Sono intervenuti, oltre al dirigente scolastico Anna Maria Amoruso, anche il senatore Procacci, il sindaco Natalicchio, il Presidente del Consiglio comunale prof. Depalma, l’assessore alla pubblica istruzione, Stufano e l’assessore alla cultura Serrone. Il PON (Programma Operativo Nazionale) si avvale di due fondi: il FSE (Fondo Sociale Europeo) e il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) ed ha come ambito di riferimento territoriale le scuole pubbliche di sei regioni del Mezzogiorno, oltre la Puglia, anche Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna e Sicilia. In sostanza è un vasto piano di sostegno fi-

nanziario allo sviluppo del sistema di istruzione e formazione delle regioni del Mezzogiorno. Tra gli obiettivi annoveriamo la riduzione del fenomeno


17 della dispersione scolastica, l’ampliamento delle competenze di base, l’integrazione con il mondo del lavoro, la formazione dei docenti e del personale scolastico, lo sviluppo di una cultura ambientale. Il “nostro” liceo ha promosso obiettivi intesi a migliorare sia le competenze del personale della scuola, sia i livelli di comunicazione dei giovani.

Per la formazione degli alunni del biennio sono stati promossi interventi per lo sviluppo delle competenze chiave, certificazione liv. A2 “on my way to Ket”, per gli alunni del triennio, invece, interventi individualizzati per promuovere le eccellenze: Eccellenti in latino Si riporta l’elenco delle eccellenze premiate durante la manifestazione.

Attualità

N. 7 - Luglio 2009

CERTAMEN ANSELMIANUM (FILOSOFIA) Tutor: prof. Giovanni Capurso • Marisa Difonzo - 3A • Antonio Giangregorio - 3A • Alida Lacalamita - 3A CERTAMEN ARPINAS (LATINO) Tutor: prof. Giulia Montanari • Maria Nurmi Del Rosso - 3B • Giulia Marolla - 3A

ECCELLENTI IN LATINO (attestato di merito) Tutor: prof. Giulia Montanari • Roberta Albrizio - 3B • Alida Lacalamita - 3A • Michela Mastrototaro - 2A • Sabrina Turturro - 3A ECCELLENTI IN LATINO (altri partecipanti) • Simona Brunetti - 3B • Giuliana Caccavo - 2A • Grazia Camporeale - 2A • Stella Capodieci - 2A • Adriana Fallacara - 3A • Antonio Giangregorio - 3A • Angelo Marzella - 3A • Michela Messere - 3B • Michela Scivetti - 2A CERTAMEN DELLA TUSCIA (GRECO) Tutor: prof. Francesco Martini • Maria Nurmi Del Rosso - 3B • Pierpaolo Lasorsa - 3A

GIOCO-CONCORSO “KANGOUROU” (SEMIFINALI NAZIONALI) Tutor: prof. Teresa Caporeale • Grazia Camporeale - 2A • Emanuela Camporeale - 3B • Maria Nurmi Del Rosso - 3B • Flavia Murante - 3A GIOCO-CONCORSO “KANGOUROU” (altri partecipanti) • Annasofia Anemone - 3A • Simona Brunetti - 3B • Antonella Carlucci - 3B • Francesca Caroli - 2A • Micaela Carrozzo - 3A • Elena Deceglie - 3B • Nicole Depergola - 3B • Adriana Fallacara - 3A • Alida Lacalamita - 3A • Giulia Marolla - 3A • Angelo Marzella - 3A • Michela Mastrototaro - 2A • Michela Messere - 3B • Giuseppe Rossiello - 3A • Sabrina Turturro - 3A

GIOCHI DELLA CHIMICA (semifinali provinciali) Tutor: prof. Pasqua Triggiani • Adriana Fallacara - 3A • Antonio Giangragorio - 3A • Michela Mastrototaro - 2A


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Aprite i vostri cuori

N. 7 - Luglio 2009

testo di Daniela D’Attolico

foto di Nicola Marinelli

Attualità

Un viaggio in Guatemala nel racconto di Gianna Sallustio

L

a sera del 29 maggio, Gianna Sallustio ha narrato la sua esperienza toccante ed indimenticabile a Playa Grande, la missione di padre Tizano Sofia in Guatemala, coinvolgendo con la sua simptia e spigliatezza il pubblico che ha assistito all’incontro “Viaggio in Guatemala: i trafficanti di organi... di bambini”, organizzato dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine. La manifestazione, svoltasi nell’omonima Chiesa, riaperta e consacrata nel gennaio dell’anno in corso, ha visto come protagonista Gianna Sallustio, che ha aiutato l’attento uditorio a comprendere le stagioni sociali e storiche del Guatemala e l’intenso impegno, oltre ai numerosi rischi corsi, del missionario che è riuscito a formare ben quattrocento catechisti e non solo, in circa un anno e mezzo. Attingendo anche dalla sua esperienza personale –

un’esperienza forte e costruttiva – ha toccato anche uno dei temi più drammatici di tutta la narrazione, quello dei bambini abbandonati che rischiano di diventare vittime dell’odioso traffico di organi. Gli sforzi attuali, illustrati da Gianna Sallustio, sono principalmente volti alla creazione, al completamento e al mantenimento della casa-famiglia “S. Domenico Savio” presso Playa Grande, che accoglierà i bambini abbandonati, per strapparli dal loro

terribile destino. Descrivendo il suo viaggio in Guatemala, finalizzato a constatare le effettive condizioni della casa-famiglia, Gianna esprime il suo stupore, la compassione e la pietà provata una volta giunta nella struttura, ancora in costruzione. «Sul pavimento di terra battuta bambini di un anno o poco più: chi piange, chi gattona, chi guarda attonito e triste i nuovi arrivati e tende le manine» racconta Gianna Sallustio. Una scena di estrema te-

nerezza, che muoverebbe lo spirito di chiunque ad aiutare in ogni modo, con ogni mezzo, bambini così indifesi, gente così terribilmente sfortunata. Dopo aver fatto rivivere a tutto l’uditorio una simile esperienza, se pur non con la stessa intensità, Gianna Sallustio ha rivolto un appello: «Siate generosi... in questo momento la principale richiesta che giunge dalla “Casa Famiglia” è quella del latte in polvere e risorse finanziarie per ripristinare il servizio di educazione scolastica sospeso a casa della mancanza di fondi». Appello che diffondiamo tra i nostri lettori, e che invitiamo a seguire, contattando gli indirizzi email: amiciplayagrande@libero.it e tiziano.sofia@libero.it.


19 Attualità

N. 7 - Luglio 2009

L’ERBA DEL VICINO

Emiliano fa il bis BARI

(ovvero… come farsi i fatti degli altri comuni)

di Gianluca Battista

Cosa cambia per Giovinazzo con l’ex magistrato ancora Sindaco del capoluogo? Scopritelo con noi…

I

l capoluogo ha scelto: sarà ancora Michele Emiliano (nella foto) a governare la città più importante del Mezzogiorno dopo Napoli. Lo farà grazie al 59,8 % dei consensi (oltre centomila voti per lui) ottenuti al ballottaggio che lo ha visto contrapposto al candidato del centrodestra Simeone Di Cagno Abbrescia, che si è fermato al 40,1%. Una vittoria “scacciacrisi” per il PD e per tutto il centrosinistra pugliese, che ora sembra pronto a dare un nuovo assalto alla poltrona di Governatore regionale il prossimo anno. Vince l’immagine di Emiliano, il suo carisma ed una campagna elettorale originale, curata nei minimi dettagli, dal sapore popolare, capace di coinvolgere ed entusiasmare la gente, oscurando magari qualche grosso neo dei primi cinque anni di governo cittadino. Vince anche la sua umiltà nel chiedere il voto di tanti elettori di destra. Dall’altra parte si dà la colpa all’astensionismo al secondo turno (ha votato solo il 60% degli aventi diritto), ma forse sarebbe opportuno fare una ben più consistente autocritica, comprendendo che la destra barese deve rinnovarsi ed ha bisogno di volti nuovi e spendibili, per riconquistare una città orfana più che mai di uomini come Pinuccio Tatarella e per non fallire l’appuntamento regionale del 2010 (Fitto permettendo). L’apporto dell’UDC al ballottaggio ha sì favorito Emiliano e soci, ma non in maniera tale da determina-

re 19 punti di distacco tra i due pretendenti alla poltrona di primo cittadino. Vittoria netta, quindi, senza se e senza ma. E per Giovinazzo cosa cambia? In verità cambia molto in chiave Area Metropolitana, poiché non è arrivato quell’isolamento politico paventato da qualcuno.

TERLIZZI

Anzi, nel futuro Consiglio dei Sindaci, Bari avrà nell’Amministrazione Natalicchio una partner importante, una interlocutrice dello stesso colore politico con cui cooperare con continuità. Bari va avanti (come recitava uno slogan del neo rieletto), o forse no. Forse

resta la stessa di sempre, capace di scegliere chi la deve amministrare di volta in volta, guardando alla persona e non allo schieramento.

In piazza per l’Abruzzo: artisti emergenti e cittadini a sostegno della ricostruzione P

artiamo dalla fine. Partiamo dai sopravvissuti, certamente vittime anch’essi , che ricercano quotidianamente la felicità. Parliamo di quanto sia drammatico, per loro e soltanto per loro, sudare, patire l’estate afosa coperti da un tetto sintetico blu. Pensiamo al silenzio che, vigliaccamente, viene talvolta imposto alle loro proteste. Soffermiamoci sulla frustrazione di chi non soltanto ha perso una casa, ma è perfino costretto a vederla lì, sgretolata su quelle alture, proprio a pochi passi da quel parcheggio che il fato ha trasformato in un triste quartiere nel quale fare i conti con il proprio destino. Queste le immagini nella mia mente, mentre camminavo, venerdì 19 giugno, tra i viali del Parco Comunale di Terlizzi, dove mi trovavo per partecipare ad una raccolta fondi da destinare ai territori abruzzesi devastati dal sisma. Coordinatrice dell’evento, organizzato dal Comitato Pro Abruzzo-Terlizzi, la Kunst, associazione culturale giovanile di recentissima formazione, nata con l’intento di perseguire fini sociali, di cooperazione assistenziale da unire alla ricerca ed alla valorizzazione delle realtà artistiche pugliesi. La manifestazione ha visto impegnati artisti d’ogni leva. Sul palco, giovani e promet-

tenti musicisti, tra i quali i Two Left Shoes, la De Ville Blues Band, i Pipers ed il cantautore tranese Francesco Adessi che, accompagnato dalla band Le Maggiori Dissonanze, ha presentato “Alle Spalle”, il suo nuovo album. Vasta la presenza di stand autogestiti da associazioni no profit, quali Legambiente e Mercato Equo Solidale che han dato, con le loro esposizioni, un prezioso contributo a questa campagna di solidarietà. L’ evento ha dimostrato quanto sia opportuno che gli uomini si stringano l’un l’altro, senza temersi a vicenda, spogli d’ogni paura e sostenendosi reciprocamente. Non vi sono state strumentalizzazioni, né dichiarazioni dal sapore propagandistico, tipiche, invece, di quegli slogan da comizio elettorale che, spesso, alimentano le iniziative di questo tipo, degenerando puntualmente in momenti di puro sciacallaggio culturale. E’ stata scelta, al contrario, la via dolce e festosa dell’arte, colta in ogni sua espressione. Forse, le associazioni promotrici, gli artisti ed il pubblico benefattore non avranno risolto i problemi profondi legati al terremoto, tuttavia il loro impegno civile rappresenta un approdo salvifico nel mare magnum di questa terribile vicenda.

di Emilio Garofalo


SCUOLA DESTINATARIA DI FONDI EUROPEI



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GIOCO, PERCIO’ IMPARO!

N. 7 - Luglio 2009

testo di Armando Palmiotti

Sociale

Chiusura dell’anno scolastico tra sport e socializzazione. Ecco gli scatti più significativi dei Gio.Mo.Vi. 2009

e di Gianluca Battista

foto di Nicola Marinelli

D opo l’esperienza del nuovo Gio.Mo.Vi. comunale di fine maggio, manifestazione sportiva che coinvolge gli alunni delle scuole primarie e dell’infanzia, i due Circoli Didattici giovinazzesi hanno dato vita a due distinte manifesta-

zioni interne. Il primo a far festa con lo sport è stato il II Circolo Didattico nel pomeriggio del 3 giugno, con una edizione dei giochi che si è svolta al coperto, all’interno del Palazzetto dello Sport di viale Aldo Moro, per via delle avverse condizioni meteo che non hanno favorito lo svolgimento della manifestazione nell’area mercatale. Vi hanno partecipato tutte le classi, impegnate tra percorsi misti e accesi tornei di minivolley. Il 4 Giugno, invece, è stata la volta del I Circolo Didattico che ha dato vita al suo Gio.Mo.Vi. all’interno di un perimetro compreso tra la Villa Comunale, via Dante ed il cortile della scuola in piazza Garibaldi. Bambini in… gioco, così era infatti denominata questa giornata, ha rappresentato il culmine di alcune settimane


23 Sociale

N. 7 - Luglio 2009

durante le quali gli allievi hanno potuto cimentarsi nella disciplina dell’orienteering, tanto in voga nei Paesi del nord Europa. Grande soddisfazione da parte dei due Dirigenti Scolastici, Angelo Panebianco e Carmela Rossiello, che a più riprese hanno ribadito il grande impegno del corpo docente nella realizzazione di questi progetti ed hanno sottolineato la perfetta sinergia che lega l’attività dei due plessi. Il filo conduttore di questi tre eventi (il Gio.Mo.Vi. comunale e le manifestazioni dei due Circoli Didattici) è lo sport, veicolo ancora una volta di unione, di confronto e di assimilazione delle regole dello stare insieme, viste come basi ineludibili della nostra società. Nella nostra carrellata fotografica vi proponiamo alcuni momenti di queste giornate: ai protagonisti ed agli insegnanti il piacere di riconoscersi in questi scatti. Buone vacanze a tutti dalla nostra redazione!


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Quando gli alunni imparano ad amare la lettura

N. 7 - Luglio 2009

Arte e Cultura a 360°

Si conclude il Progetto di Arricchimento A.S. 2008/09

S volazzando tra un fiore e l’altro e cantando “Volare”

gli alunni delle classi prime della Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII del 2° Circolo Didattico di Giovinazzo hanno concluso l’anno scolastico. Nell’ambito del Progetto di Arricchimento programmato per l’Anno Scolastico in corso, guidati dalle insegnanti Massari, Vallarella, Depalma, Deruvo e Depergola, “gli alunni hanno imparato ad amare la lettura” attraverso i racconti narrati da Mario Lodi nel suo celebre e tenero libro “Cipì”. Così’, nello spazio polifunzionale della citata scuola, alla presenza di un foltissimo pubblico, gli alunni delle classi prime hanno interpretato la storia di un tenero uccellino che affronta i momenti belli e le

vicissitudini della vita, la lotta per la sopravvivenza contro l’aggressività dell’uomo. Ed eccoli a gruppi tra fiori ed alberi svolazzare e

CONDOMINIAMO

danzare su musiche di Ponchielli e Tzaikowski, di Battiato e Celentano, cantare l’inno alla libertà con le note e le parole di Domenico Modugno nel suo celebre

CONDIZIONATORI & DECORO ARCHITETTONICO Quale periodo migliore per parlare dell’installazione dei

condizionatori e delle conseguenti beghe condominiali? L’istallazione di condizionatori d’aria, pur rientrando tra le modificazioni consentite ex art. 1102, comma 1, c.c., trova un limite nel divieto di alterare il decoro architettonico della facciata, così come previsto per le innovazioni, dal secondo comma del medesimo articolo. Per decoro architettonico si intende «l’estetica data dall’insieme delle linee e delle strutture ornamentali che costituiscono la nota dominante ed imprimono all’edificio una sua armoniosa fisionomia» (Cass. 8731/98). Poiché il decoro architettonico è un bene suscettibile di valutazione economica, la sua alterazione potrebbe provocare un deprezzamento dell’intero fabbricato. E tanto vale anche per gli edifici che non abbiano particolare prestigio. Al fine di stabilire se l’installazione dell’unità esterna dell’impianto alteri il decoro architettonico bisogna guardare alle condizioni in cui il fabbricato si trova. Ad esempio, la presenza di altri motori, infissi di varia natura, persiane multicolori, oppure la preesistenza di contatori del gas, con relative tubazioni, renderà una facciata già compromessa (cass. 16098/2003). Pertanto, nel caso in cui un condomino decida di installare l'unità esterna di un impianto di raffreddamento su una facciata le cui linee estetiche sono state precedentemente alterate da altri condomini nel corso del tempo, ancorché l'installazione costituisca comunque una modifica dell'originario profilo dello stabile, non viola il divieto di cui all’art. 1102, secondo comma. Al contrario, qualora un condomino voglia collocare la predetta unità esterna su di una facciata intonsa, dovrà adire l’assemblea dei condomini dove all’unanimità dovrà essere deliberata la modifica del decoro del fabbricato.

S

“Nel blu dipinto di blu”. Ed ecco ancora gli alunni nel grande nido sotto la tegola rossa nascere e celebrare l’eterno ciclo della vita. BRAVI!

NEWS

i è inaugurato giovedì 18 Giugno il Museo Diocesano di Molfetta. Presenti le autorità, che dopo il saluto e il discorso introduttivo di S.E. Mons. Luigi Martella vescovo della nostra diocesi, hanno aperto le porte del Museo. Grande l’apprezzamento e l’interesse dei numerosi visitatori. Presenti, nella collezione dedicata all’arte contemporanea, opere di due artisti della AM art gallery di Giovinazzo. L’una di Antonella Bellizzi, dal titolo “Oltre” presentata nella edizione Premio Nazionale Natiolum a Giovinazzo, dedicata ai “Colori del Divino”; l’altra di Giuseppe Covella, che ha dedicato un ritratto a S.E., ospite della stessa Manifestazione, organizzata dalla AM art gallery, nel Dicembre scorso. Antonella Merra, titolare della nota galleria giovinazzese, presente all’evento, ha ringraziato il nostro vescovo, esprimendo compiacimento per la AM art gallery di poter vantare una selezione di artisti di tanto apprezzabile valore.


VANESSA CAVALLARO savonese ha esposto PRESENTA L’artista le sue opere dal 7 al 9 giugno “NUVOLE” presso la Sala San Felice Arte e Cultura a 360°

Nostalgia canaglia... continua Continuiamo

la pubblicazione degli scritti che il nostro compaesano ormai naturalizzato milanese Lellino Amoia ci invia periodicamente. Questo mese però ci ha suggerito una canzone diversa dalle altre composizioni cui ci ha abituati: una parodia sul motivo di “Vecchia Roma”, che riprende un po’ le vicende calcistiche del (o della) Bari degli anni ’50, che nel giro di pochi anni precipitò dalla A alla serie C, con delusione di uno dei suoi tifosi più affezionati che cantò questa melodia durante la trasmissione radiofonica “il microfono è vostro” condotta da Nunzio Filogamo il 16 aprile 1950 presso il teatro Petruzzelli di Bari. Bene, ora che la tanto amata squadra del nostro capoluogo è riuscita a riconquistare la massima serie, ve la proponiamo… di Fedele Capurso

VECCHIA BARI

Vecchia squadra mia, quanta nostalgia provo ancor nel ricordar i bei tempi della “serie d’or” quando ti facevi tanto onor. Or tutte le genti nei caffè le senti sol di te, ahimè, sparlar, se le guardo in viso no, non c’è sorriso, ma dolore e molto lacrimar… R: (Vecchia Bari, ma che cos’hai me lo dici tu, un giorno vinci ma so più i giorni che perdi tu eri grande mandavi gente in nazional ora squadrette di “C” ti sanno sopraffar più non segna il tuo attacco gol sensazionali né si vedono più partite spettacolari, quando a Bari nessun squadrone passava più “Vecchia Bari” ma che gran pena or mi fai tu.) Ora, o squadra mia, questa tu abulia devi dal tuo cuor scacciar deh! ricorda ancora i tempi d’or quando ti facevi tanto onor e tutta la gente spera ardentemente rivederti trionfar perdi col Nissena, fai una gran pena proprio non si sa capacitar. R. Forza Bari! Ti grido ancora col cuore in man come vedi, noi tifosi non ti lasciam ma ti prego ricorda ancor la bella età quando segnare un gol a Moro era rarità deh! ricorda i tempi che tu eri ostacolo per Torino, Juventus, Milan, ma che miracolo, quando a Bari nessun squadrone passava più Vecchia Bari, ma che gran pena or mi fai tu. E che gran giorno felice per noi tutti sarà quando Bari in serie A ritornerà.

E

d è proprio “Nuvole” il nome che meglio si presta ad esprimere l’arte artigianale dell’artista di Altare; con le nubi, infatti, le sue opere hanno in comune la leggerezza, la purezza, e la perfezione stilistica che sembra quasi dettata da un’entità superiore. Come le nuvole si pongono sopra le nostre teste, così i cristalli della Cavallaro “sovrastano” in senso traslato la grande e spesso rozza serialità che il mercato ci impone, in quanto ogni singolo manufatto ha un qualcosa di speciale, che lo contraddistingue e lo rende unico. E proprio la indefinita collocazione nel campo dell’arte dell’attività dell’artista è stato il tema della relazione che la prof.ssa Giusy Petruzzelli, docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Bari, ha tenuto in occasione dell’inaugurazione della mostra. Infatti a suo modo di vedere, la produzione vetraria dell’artista non sarebbe,

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secondo lo schema tradizionale, includibile tra le opere d’arte, in quanto l’artigianato viene ricondotto alle arti minori, poiché non ha l’unicità e la irriproducibilità come caratteristica peculiare: le opere della Cavallaro occupano quindi una posizione intermedia tra arte maggiore e minore. Questi cristalli non sono solo la rappresentazione del genio di una mano creativa, ma anche il simbolo della laboriosità di una donna, che è riuscita a “sfondare” con l’unico ausilio delle proprie forze; ed è proprio questo che ha spinto la F.I.D.A.P.A.di Giovinazzo, nella persona della sua presidente Marina Corazziari ad organizzare questo evento, ovvero mostrare un esempio di successo femminile in un determinato settore, considerando che il percorso artistico della Cavallaro l’ha portata a collaborare con le maison e le riviste più prestigiose.

pagina a cura di Fedele Capurso

foto di Nicola Marinelli


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Fra riflessi estivi ed echi marini

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di Dario Verolino

e di Antonella Sollecito

Arte e Cultura a 360°

Una mostra per valorizzare uno dei più grandi patrimoni naturali dell’uomo

M are, profumo d’estate. Come non poter apprezza-

re questo immenso patrimonio? Molti libri sono stati scritti su di esso, poesie sono state recitate, e mostre artistiche vengono allestite. Non ultimo l’evento Reflex, Echi dal Mare, inaugurato mercoledì 3 giugno in Sala San Felice, arricchito dalla splendida voce dell’attrice Maria Elena Germinario, che ha recitato i testi della scrittrice Enza Piccolo, accompagnata dalle caratteristiche musiche ed effetti sonori di Fabio Orsini. Una mostra di quadri e gioielli aventi come tema principale il mare. Marina Corazzieri è la creatrice delle gioie, da sempre simbolo di seduzione e vanità della

razzieri ed hanno reso la mostra unica nel suo genere. Le opere, prodotte in oro, corallo, perle e madreperla, sono realizzate con eccellente fattura, rifinite nei loro piccoli dettagli che le rendono pezzi unici da indossare in ogni occasione. Figure mitologiche e forme naturali si mescolano in creazioni sobrie ed eleganti, piene di fascino grazie ai materiali ricercati

donna, rese ancora più artistiche dalle loro forme ispirate a flora e fauna marina. I gioielli, sommati ai riflessi azzurri dell’Adriatico, sono stati realizzati digitalmente da Guido Co-

Il recital: che gioia!

ed al design artigianale, unico nel suo genere. Sicuramente degne di nota sono le fotografie di Ines Facchin, che catturano i riflessi naturali e le sfumature suggestive delle nostre acque, rappresentando luci e colori del mare stesso, senza l’ausilio del computer e quindi senza modificare graficamente gli scatti fotografici.

Il valore del latte I

PREMIO VITTORIO DEL GIUDICE

l 29 maggio noi alunni delle classi IIªA e IIªB della scuola primaria 2° Circolo didattico di Giovinazzo del plesso “Papa Giovanni XXIII” avendo partecipato al 18° concorso “Il Valore del Latte” indetto dall’azienda casearia “Vittorio

Il 7 giugno, nel teatro della chiesa dei Frati Cappuccini,

si è svolto un meraviglioso recital i cui attori erano dei bambini dai cinque ai tredici anni, gli araldini. Il tema era “La vita di Santa Chiara”. Tutto il necessario per i vestiti, la coreografia, l’insegnamento dei canti, il copione e molte altre cose ancora sono state merito dei giovani e simpatici educatori (Angelo Eplite, Michele Depalma, Nicola Stufano, Claudio Colaluce, Rosa Fiorentino, Alessia Piscitelli, Angela Beltempo), che ci hanno fatto imparare che anche recitando ci si può divertire. Inoltre, questa, è stata un’ottima occasione per stare tutti assieme, conoscerci meglio e imparare i trucchi del teatro come le espressioni della voce, degli sguardi e dei gesti… Dal recital si è potuto trarre che bisogna capire e sentire propri i sentimenti verso la semplicità seguendo i passi di San Francesco donandoci per gli altri. GRAZIE a tutta la Comunità Francescana, in particolare a Padre Francesco e Fra Sabino. Alla fine di questo meraviglioso anno trascorso da araldino “veterano” Vi invito e consiglio di venire a trascorrere qui dei pomeriggi allegri, stando in compagnia e divertendosi. I due giovani araldini Filippo

e Gianluca Molinini

Del Giudice” ci siamo recati a Termoli per la cerimonia di premiazione per il 2° premio per la categoria “TEMI E POESIE”. Noi alunni siamo contenti ed entusiasti nell’aver dato ancora una volta lustro alla città di Giovinazzo e alla nostra scuola. Un GRAZIE in particolare lo vogliamo rivolgere alla nostra Dirigente sempre pronta, disponibile e aperta al territorio perché la “scuola” come sempre Lei afferma non è solo imparare a “leggere, scrivere e fare i conti...”.


“L’incanto del mare” premio copertina “in Città”

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Estemporanea 2009

AM art gallery

A ttrezzati di cavalletti, tele, colori, pennelli, spatole, sono arrivati a Gio-

vinazzo nelle giornate di sabato e domenica 6 e 7 Giugno, per la IV Estemporanea d’Arte, gli artisti ospitati dalla AM art gallery che ha organizzato la manifestazione “Artisti all’opera”. Affascinati dagli scorci più belli del nostro centro storico, ammaliati dallo scintillio delle luci del mare, hanno ritratto la nostra cittadina, restituendone la sua immagine più accattivante. All’esposizione delle opere realizzate, nella sede di AM art gallery in Via Cattedrale 2, nei giorni 19 - 20 - 21 Giugno, ha fatto seguito la Premiazione, Domenica 21 Giugno. Gli artisti sono stati accolti dalla locale Pro Loco con una visita guidata della città e dalla partecipazione di molti attenti cittadini che, apprezzando le opere dedicate con amore alla nostra città, hanno applaudito tutti gli artisti, tra cui i premiati dal riconoscimento speciale assegnato dalla Giuria, con I, II, III

Giovinazzo

premio: il brindisino Maurizio D’Addario che ha realizzato una limpidissima immagine del porticciolo, in una classica visione figurativa; l’artista Antonella Bellizzi di Gioia del Colle, con una informale materica composizione di grande impatto emotivo; l’artista giovinazzese Nicola Illuzzi con un’opera dal taglio figurativo moderno; l’artista di Putignano M. Teresa Intini che ha realizzato un olio su tela esprimendo una vigorosa sintesi cromatica. Notevole l’abilità tecnica espressa da Gianna Barile con gessetti su carta di riso, da Marco Cacciatore con l’immediatezza propria dell’acquerello; originale il richiamo nostalgico con la realizzazione di Giuseppe Potenzieri Pace su una vecchia tegola; apprezzato il particolare della bellissima fontana monumentale di Maria Valerio e Pantaleo Mazzilli. Al vincitore, un week offerto dalla locale Agenzia Viaggi Stefy -Tours, al secondo e terzo classificati una cena offerta dai no-

stri migliori ristoranti che hanno così voluto promuovere un aspetto particolarmente apprezzato della nostra città. Il Premio “in Città ” pubblicato in copertina, è andato all’artista di Palo del Colle, Leonardo Napoletano che ha sintetizzato il tema Giovinazzo: atmosfere, luci, colori (questo il tema dell’Estemporanea) con “L’incanto del mare”: dove è evidente l’emozione di chi si affaccia sulla splendida terrazza sul porticciolo, dove l’artista ha realizzato dal vero il lavoro. Le opere hanno verosimilmente restituito a noi, che spesso attraversiamo la nostra città un po’ distrattamente, una visione più attenta di chi, con l’occhio d’artista, ha dedicato attenzione agli angoli più suggestivi di questo amato borgo antico. Tutte le opere realizzate saranno disponibili presso la AM art gallery di Giovinazzo. Per i prossimi appuntamenti ArtEstate, le informazioni sugli artisti e gli eventi www.amartgallery.com

* Dal 20 Luglio avranno inizio corsi di tecniche pittoriche per adulti e ragazzi. Per informazioni e iscrizioni: AM art gallery - Via Cattedrale 2 - Giovinazzo. Tel. 347/7325604


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La poesia nasce da rami e foglie

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testo di Antonella Sollecito

foto di Nicola Marinelli

Arte e Cultura a 360°

La Pro Loco ha celebrato l’ulivo con una mostra

N

ella suggestiva cornice della Chiesa del Carmine, nel cuore della città vecchia di Giovinazzo, l’associazione Pro Loco ha presentato la mostra “Ulivo è poesia”, inaugurata il 13 giugno e conclusasi una settimana dopo. Il presidente Damiana Nacci ha introdotto al pubblico Enzo Morelli, autore delle tele in esposizione, tutte dedicate al “gigante gentile” delle nostre terre, l’ulivo. Attivo dal 1975, l’artista bitontino, da perfetto autodidatta, mostra una tecnica sicura, efficace e poetica, testimone di un’attenta osservazione della natura e dei suoi fenomeni. Pittore definito “naturalista”, Morelli accarezza la tela per raccontare di un’armonia antica e sempre nuova ed incantata, fatta di corteccia, foglie e frutti. I colori acrilici utilizzati rendono tutta la luminosità delle terre e dei cieli tersi della Puglia, trasportando lo spettatore direttamente sotto l’ombra degli ulivi, tra muretti a secco ed erba arsa dal sole del Sud. Impressioni potenti sottolineate anche dai versi poetici che accompagnano ogni tela, scritti da firme autorevoli di fama nazionale ed internazionale,

come Alda Merini, Raffaele Nigro e Daniele Giancane, professore presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Bari. «L'ulivo è mito, è madre e padre allo stesso tempo. È la nostra radice. C'è qualcosa di magico tra il pugliese dolosi e furti, commissionati da chi vorrebbe arredare ville e parchi con ulivi ultrasecolari. La serata si è conclusa, poi, con la lettura dei versi poetici da parte di Franco Martini e Fabiana Aniello, voci ca-

e l'ulivo. L'ulivo, d'altronde, è naturalmente poesia!», parole cariche di ricordi legati ad una civiltà contadina cresciuta tra le fronde di questo albero “custode del tempo”, come lo definisce il docente che dirige la rivista letteraria “La Vallisa” e collabora anche con La Gazzetta del Mezzogiorno. Presente al vernissage anche Gianni Picella, Presidente del Comitato per la tutela degli ulivi monumentali nell’area del Mediterraneo, che in occa-

G.A.I.E. CAFFÈ SRL Sede e stabilimento:

Viale Del Lilium, 26 70038 Terlizzi (Bari)

E-mail: info@gaiecaffe.it Web: www.gaiecaffe.it

sione dell’evento artistico ha auspicato una maggiore sensibilizzazione dei cittadini per la salvaguardia di questo prezioso patrimonio verde, simbolo delle nostre radici storiche e culturali, troppo spesso dimenticato ed abbandonato ad incuria, incendi

paci ed appassionate, degne di far risuonare le suggestioni poetiche tra le mura della piccola chiesetta affacciata sul mare. Per poche ore piacevoli spunti di arte e poesia, in una Giovinazzo troppo spesso mangereccia e molestamente chiassosa.


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La sanità è malata ma non chiamate un medico! Il dott. Portaluri presenta il suo nuovo libro in cui individua i responsabili dei mali della sanità, senza risparmiare nessuno testo di Giuseppe Dalbis

«È

foto di Nicola Miccione

grave». «Ma ce la farà a guarire?». È molto difficile, rispondiamo noi dopo aver ascoltato la diagnosi del medico. Chi è la paziente? Ahinoi la Sanità, proprio colei che dovrebbe prendersi cura degli ammalati! Ha firmato il referto il dott. Maurizio Portaluri, oncologo e Direttore del Reparto di Radioterapia dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi che il 3 giugno era nella Sala Marano per presentare anche ai giovinazzesi il suo ultimo libro. Ospitato dall’Associazione Culturale “Don Saverio Bavaro”, Biblioteca dei ragazzi “Antonio Daconto” onlus, in collaborazione con l’Assessorato alla Solidarietà Sociale e Sanità, è stato introdotto dal Direttore dell’Unità Ospedaliera di Medicina Interna dell’Ospedale “Don Tonino Bello” di Molfetta, il dott. Domenico Ruggiero. Il primario giovinazzese ha individuato l’origine di alcuni dei mali che affliggono la nostra sanità nelle scelte sbagliate che la giunta Fitto prima, e quella Vendola poi, hanno compiuto, prima di lasciare che il collega brindisino potesse esporre ai tanti medici e semplici curiosi presenti quanto pubblicato in “La sanità malata, Viaggio nella Puglia di Nichi Vendola” per la Glocal Editrice. Per l’ex direttore dell’ASL BAT e dell’Istituto Oncologico di Bari i mali risiedono nello strettissimo e malsano legame tra politica e sanità, nella costituzione dei medici e degli operatori sanitari in una casta intoccabile da chicchessia, nella superpotenza dell’industria farmaceutica. Secondo Portaluri «gli operatori a servizio del cittadino e non proprio sono troppo pochi. Per tutelare alcuni interessi ci si è lanciati nella campagna di prevenzione anti-HPV mentre si trascura l’analisi delle acque e degli alimenti. Non è la politica però che deve attuare il cambiamento: bisognerebbe far cadere alcuni privilegi e soprattutto nella prescrizione delle cure rivedere il rapporto medico-paziente in favore dell’ammalato che è il principale finanziatore della sanità. La formazione professionale è poi antica, poco lungimirante e non c’è spazio per il merito». L’unica soluzione è intravista da Portaluri non in una rivoluzione politica ma in un aumento dell’autonomia dell’ammalato; ma c’è qualcuno pronto a sostenere i poveri utenti della sanità pubblica? A detta di chi vive ogni giorno nei nosocomi meridionali pare proprio di no e allora come si fa a non perdere la speranza e la fiducia nell’assistenza sanitaria?

Q

Una Madonna si racconta

Apostolo delle genti

Il giornalista Raffaele Nigro con Santa Maria delle Battaglie a Giovinazzo

uella presentata dal Coro della Fraternità Francescana è stata la versione rivisitata di una delle ultime opere del M° Marco Frisina, famoso compositore di melodie liturgiche. Quest’anno, infatti, il coro diretto da Mariangela Dinatale, ha voluto offrire uno spettacolo diverso a conclusione dell’anno fraterno, e lo ha fatto proprio in occasione dei festeggiamenti per Sant’Antonio di Padova. Apostolo delle genti, rappresentato nel Santuario de SS. Crocifisso venerdì 19 giugno, è un Oratorio Sacro dedicato alla figura di San Paolo, che prevede l’alternanza di brani per coro ed organo, intervallati da piccoli “quadri” recitati. Per riprendere le parole

S

di Claudia Serrone

i è fatto attendere, ma poi è arrivato. Raffaele Nigro ha presentato l’ultimo suo romanzo intitolato Santa Maria delle Battaglie nella serata del 18 giugno presso la Chiesa del Carmine. L’incontro con l’autore organizzato dall’associazione Pro Loco è stato curato dalla dott.ssa Enza Caccavo, vice caporedattore del TG3 Puglia con ospiti il professore e attore Franco Martini e la presidente dell’associazione Pro Loco, prof.ssa Damiana Nacci. Un romanzo caratteristico, insolito, non convenzionale quello del giornalista lucano; è la scultura della Madonna delle Battaglie a raccontarsi, rivolgendosi ad una ragazza in coma a causa di un incidente, Federica. Mentre la giovane giace silenziosa e immobile, la Madonna narra le imprese dei suoi antenati nel 1500, quando nell’agro di Lucera si aprì un periodo di guerre e di amori, di scontri tra cristiani e turchi, passioni amorose che coinvolsero e sconvolsero i personaggi, strani, bizzarri, impegnativi. Il tuffo nel passato è filtrato dalla voce del cantastorie Colantonio Occhiostracciato di Bovino che tiene il lettore incollato al romanzo, rendendolo personaggio protagonista di quelle vicende cinquecentesche, sempre intrecciate con il presente. Un pubblico di eruditi, per la maggior parte insegnanti, appassionati di cultura ha seguito le considerazioni dell’autore sulle motivazioni da cui è nato il libro, le letture di passi con la voce del prof. Martini, gli interventi della prof.ssa Damiana Nacci sul ciclo di incontri promossi dall’associazione Pro Loco.

di Mauro Capurso

dell’autore: «San Paolo è senz’altro il più grande missionario di tutti i tempi. Non conobbe personalmente Gesù Cristo ma, dopo la sua folgorante chiamata sulla via di Damasco, ne divenne un discepolo fra i più grandi, e poiché perorò la causa dei pagani convertiti, è universalmente conosciuto come l’Apostolo delle Genti». Non è un caso che l’iniziativa del Coro Francescano, sia ispirata proprio a San Paolo. Dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009, sono state realizzate un po’ ovunque iniziative in occasione delle celebrazioni per il bimillenario della nascita del santo. Lo scorso anno il coro realizzò uno spettacolo con canzoni d’amore, musica leggera quindi; quest’anno è stato proposto un oratorio sacro, l’anno prossimo chissà…


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C

Attenti anche... in ferie!

ontinua il lavoro di attenta osservazione del territorio messo a punto dai nostri piccoli collaboratori. A causa delle vacanze estive il loro intervento resta ridotto nello spazio ma sempre valido nel contenuto propositivo. Buone vacanze a tutti.

A nche questo mese noi piccoli giornalisti Passeggiando per le vie del Lungomare di Levante, nei pressi della in carriera abbiamo notato alcune stranez- A.S.L. ho notato una piccola piazzetta che ormai da anni è ridotta in uno

Una piazzetta inutile

ze nel nostro paese. Passeggiando per via F. Iaccobellis, una strana scritta ha attirato la mia attenzione: “VIA PINO PISOLINO GIA’ PHOTOPRESS”. La cosa più brutta è che questo palazzo è stato ristrutturato recentemente… ed ora pian piano si sta nuovamente riempiendo di scritte. Ma i “writers” non si fermano certo ai palazzi: infatti, panchine, muri esterni di scuole, porte dei bagni pubblici, vengono interessati da segni “indissolubili e incancellabili” di amori, di scherzi anche di cattivo gusto, di calcio, di parole offensive accompagnati dal nome dell’interessato. Mi sorge spontanea una domanda: se un amore è indissolubile, una passione sfrenata per il calcio è enorme e lo si avverte nel proprio cuore... che senso ha renderla pubblica? Credo che a molte persone non interessi certo sapere che due ragazzi si sono innamorati perdutamente, oppure che a un gruppo piaccia un determinata squadra di calcio. Penso infatti che certi sentimenti e valori non vanno esternati in luoghi pubblici, ma vanno tenuti per sé.

stato pietoso… Alberi distrutti, con chiome spoglie; panchine rotte e ricoperte da uno

Ques to mese

fa g li augur i a. .. I nonni Antonio e Maria Teresa con i nipotini festeggiano il loro 45° matrimonio a Caravaggio (BG)

Bonvino Giuseppe e Antonia Marzella il 24 giugno hanno festeggiato il loro 50° Anniversario di Matrimonio. Auguri per questo particolare traguardo.

Filippo Molinini

spesso strato di ruggine; segnali stradali scoloriti e rovinati; il tutto arredato da aiuole con cespugli che hanno perso la loro forma originaria e bottiglie di vetro infrante, lattine buttate lì per lì, dove capita... Tutto ciò non fa altro che rendere una piazzetta che potrebbe essere un luogo tranquillo, affacciato sul mare quasi un luogo che mette paura. Perciò io chiedo che quel luogo sia ristrutturato e che venga riabilitato perché soprattutto adesso, in periodo estivo dove la brezza di mare rinfresca ed ha un effetto benefico, piacerebbe a tutti riposarsi su una comoda panchina facendosi cullare dalle onde. Il piccolo giornalista

Vincenza Pastoressa

I writers a Giovinazzo

La piccola giornalista

di Marilisa Sisto

I piccoli giornalisti in carriera


L’AMIANTO: la fibra che continua a L’

amianto è un minerale naturale, formato da serpentino o actinolite, che è costituito da fibre sottilissime. La varietà di serpentino, che in Italia si trova in Val Malenco (SO), è più pregiata, perché presenta fibre bianche, lunghe e flessibili, le quali possono essere facilmente filate e tessute. Essendo un minerale incombustibile e resistente agli agenti chimici, in passato, veniva usato per ogni specie di protezione contro il fuoco. Si trova in natura unito ad altri minerali costituenti la roccia madre, dalla quale vengono asportate le fibre. Qualunque tipo di amianto risulta cancerogeno per l’uomo e, proprio per la sua tossicità, da alcuni anni, le leggi italiane ne impediscono l’estrazione e ogni genere di impiego. Le particelle fibrose, che si liberano, in seguito alle piogge e al vento, rimangono sospese nell’aria per settimane prima di depositarsi. Le fibre hanno la capacità di penetrare nelle vie respiratorie e giungere fino agli alveoli polmonari. Numerosi studi epidemiologici hanno confermato che l’amianto è responsabile di molte malattie respiratorie: asma, bronchite cronica e riduzione della funzionalità polmonare. La malattia, di solito, insorge dopo 10 o 15 anni di latenza. Dall’amianto e cemento compressi si ricava l’eternit che, in passato, è stato utilizzato per diversi tipi di coperture. Ad esempio nella sola zona industriale di Modugno ci sono circa 100 mila metri quadri di tegole di amianto. L’Assessore regionale all’Assetto del Territorio ha proposto la trasformazione di queste coperture di cemento-amianto in “tetti verdi”, costituiti da più strati: il feltro, la guaina, la parte drenante, il terriccio e il verde. Questo tipo di copertura apporta benefici all’ambiente in quanto fissa le polveri alle foglie e funge da moderatore naturale delle temperature (si

veda la falda del tetto esposta ad Est della Chiesa Immacolata di Giovinazzo). Il nostro Comune ha ospitato, per alcuni decenni, una delle più grandi industrie metallurgiche del Mezzogiorno, in cui è stato fatto largo uso dell’amianto. Pertanto va sottolineata la necessità di bonificare la zona interessata da questo tipo di industria. I principali indicatori utili per valutare lo stato di degrado delle coperture in cemento-amianto sono: la friabilità del materiale, l’evidente affioramento di fibre, la presenza

mietere vittime

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In alto: Tegole in cemento-amianto. A sinistra: Fibre di amianto.

di sfaldamenti o rotture ecc. I metodi di bonifica, che possono essere attuati, sono: la rimozione, l’incapsula mento e il confinamento. 䡵 La rimozione è il procedimento più diffuso. E’ necessario bagnare l’amianto una prima volta con un getto d’acqua diffuso a bassa pressione e una seconda volta per ottenere la saturazione. Produce notevoli quantitativi di rifiuti tossici che devono essere correttamente smaltiti. Comporta un rischio estremamente elevato per i lavoratori addetti. E’ la procedura che comporta alti costi e più lunghi tempi di realizzazione. I materiali asportati non vanno in nessun caso frantumati dopo la rimozione e devono essere chiusi in imballaggi non deteriorabili o rivestiti con teli di plastica sigillati. Occorre, infine, raccogliere e racchiudere in sacchi di materiale impermeabile anche i frammenti minuti.

䡵 L’incapsulamento consiste nel trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti, che tendono ad inglobare le fibre di amianto e a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. I costi e i tempi dell’intervento risultano più contenuti. E’ necessario, però, verificare periodicamente l’efficacia dell’incapsulamento, perché nel tempo può alterarsi o essere danneggiato. 䡵 Il confinamento avviene mediante l’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree circostanti. E’ indicato, in particolare, per la bonifica di aree circoscritte e non è opportuno quando è indispensabile accedere frequentemente allo spazio confinato. Oltre a questo tipo di bonifica, esiste un impianto che ha come obiettivo quello di diminuire i volumi dei rifiuti

mediante la trasformazione dell’amianto in materiale inerte. Il procedimento di inertizzazione, mediante fusione, consiste nel portare ad alta temperatura (1600°) i rifiuti contenenti amianto. Dopo la loro fusione si ottiene un prodotto inerte, insolubile e vetroso. Le temperature elevate permettono di distruggere totalmente le fibre di questo minerale. Il ciclo prevede: una prima fase di frantumazione e macinazione dei rifiuti, a cui segue la miscelazione con acqua ed altri minerali, quindi si passa alla fusione termica per giungere alla cristallizzazione del prodotto. Il costo per la realizzazione di tale impianto è piuttosto elevato. Per una tonnellata di rifiuti entrati in forno si ottengono: 8§5% di prodotti di fusione, che possono essere utilizzati per le massicciate stradali, 14% di gas e 1% di ceneri. E’, pertanto, indispensabile far fronte al dramma dell’amianto, avviando piani a sostegno delle vittime di questo pericoloso minerale e procedere, urgentemente, al risanamento di tutte le zone non ancora bonificate. Prof. Domenico Fragassi


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Il parietaro (U paretarje) GLI ANTICHI MESTIERI

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di Beatrice Andriano Cestari

foto di Nicola Ditillo

Tradizioni

Il costruttore di muri a secco

I

l parietaro o mèste parète è stato colui che per secoli ha costruito muri a secco. Egli non era un comune artigiano, ma poteva considerarsi un artista poiché, dotato di ingegno e creatività, realizzava elementi di architettura rurale che hanno segnato

Pagliaio a tre gradoni

la campagna pugliese. Aiutato da un manovale, u uagnaune, copriva il suo tempo lavorativo dall’alba al tramonto. I suoi arnesi erano mazzuola, martello, scalpello, filo a piombo, un lungo spago e la bocciarda. Preziose erano le mani con cui lavorava le pietre che sceglieva tra quelle che erano state precedentemente dissotterrate dal fondo che doveva delimitare. Alla posa della prima pietra invocava la benedizione di Dio facendosi il segno della croce, mentre il proprietario del suolo inseriva nella terra delle monete e un piccolo crocifisso avvolto in un fazzoletto.

I muretti a secco. Il lavoro iniziava con lo scavo di un fosso che veniva riempito di pietrame; a raso col terreno si elevava la costruzione formata da due muri paralleli con pietre rifinite esternamente e lasciate grezze all’interno per formare una intercapedine che si riempiva con materiale lapideo. Nascevano così le muricce. La particolarità di questa costruzione era l’assenza di malta o di cemento poiché le pietre venivano assestate una per una, con cura, e nei vuoti si inserivano schegge dello stesso materiale le sckarde. Raggiunta l’altezza stabilita si chiudeva con una fila di pietre tutte uguali e ben rifinite che formavano la cresta. Alle due estremità si apponevano due grossi massi di confine con sopra incise le iniziali del nome del committente.Di tanto in tanto i parietari praticavano dei fori alla base del muretto, le vùcchele, per lo scorrimento dell’acqua piovana nei campi per l’irrigazione. Sentito era anche l’aspetto religioso per la presenza di nicchie votive o di cappelline che si posizionavano lungo le

strade di maggiore frequentazione. Lo spessore della costruzione era concordato con il committente prima di iniziare il lavoro e dalle direttive che egli dava si deduceva il suo benessere economico. Regole ben definite coinvolgevaPagliaio con due gradoni, due scalette e u precenedde.

no i proprietari dei fondi confinanti al momento della costruzione del manufatto: se decidevano di condividere le spese il muretto si impiantava per metà sul confine del proprio terreno e l’accordo veniva sancito da una pietra bene in vista con sopra incise le iniziali dei loro nomi; diversamente il muretto rientrava nel confine di ciascuno di essi. Gli alberi presenti lungo il tracciato venivano accerchiati e lasciati al suo proprietario. Un piccolo mondo naturalistico si sviluppava intorno a queste recinzioni di pietra chiamate anche siepi del Mediterraneo: grandi rovi e piccole piante davano riparo a piccoli animali. Oggi la perdita di questa cultura vede la loro distruzione per fare spazio a muri in cemento, qualche moderno muro a secco ha solo funzione decorativa. Interno di cupola di pagliaio


Il pagliaio S parsi nella campagna e ancora numerosi gli antichi

piccoli casolari di pietra a vista caratterizzano il territorio pugliese. Diversi dai trulli di Alberobello, che hanno un’altra storia ma la stessa tecnica di costruzione, i pagliai, chiamati anche caselle, sorsero per proteggere l’uomo dalla pioggia e dalla calura estiva, per sostare la notte nel tempo dei grandi raccolti e per dare riparo anche agli animali e agli utensili agricoli. Spesso questi ricoveri rustici sono stati “luogo di vacanza” per la famiglia del contadino che vi abitava in estate; e nel periodo della raccolta dei fichi e dei pomodori ne approfittava per essiccarli al sole. Per tale presenza umana il pagliaio era fornito di alcuni servizi all’esterno quali il tavolo di pietra, il forno e il pozzo, che poteva trovarsi anche all’interno. Quasi sempre ad unico ambiente, ma in alcuni casi anche due, il pagliaio nel tempo ha subito una trasformazione perché, nato come capanna di paglia, si evolse poi come capanna di pietra. La ricca presenza nel territorio di chianche e chiancarelle favorì il cambiamento. Sorsero così i pagliai con la cupola arrotondata, conica o dal cono tronco. La loro costruzione iniziava con l’asportazione del terreno di superficie per arrivare al terreno compatto su cui si innalzava il muro. Per i pagliai grandi si

Cupole di pagliaio con “u precenedde”.

(U pagghière)

scavava fino alla roccia su cui si posava la base dell’impiato che poteva essere quadrata, rettangolare o circolare, costruita come le muricce dei muretti a secco. Ai lati del vano lasciato aperto per l’ingresso, si applicavano all’esterno due lastre di pietra che fungevano da sedili. Da queste partivano due scalette fatte con pietre più piccole, aderenti al muro di basamento, che servivano per la costruzione a cerchi concentrici dei gradoni e infine della cupola. Questa veniva ricoperta con pietre o con terreno, in alcuni casi con chiancarelle, per impermeabilizzare la volta. Il foro centrale veniva otturato con una pietra che fungeva da chiave di volta, da una seconda lastra che la bloccava e su questa si applicava “u precenèdde”, una rozza pietra appuntita somigliante alla testa di un burattino. Internamente alla costruzione si predisponevano le nicchie per posare oggetti vari, la mangiatoia, a volte il pozzo e il focolare. Per innalzare un pagliaio di medie dimensioni vi lavoravano tre costruttori per quattro o cin-

33 Tradizioni

N. 7 - Luglio 2009

di Beatrice Andriano Cestari

torri: ne sopravvive qualcuna di un numero ben più numeroso esistito in passato. Capannoni e vani rustici con tetto di tegole e di paglia, le seppènne. Ripari per ovini e bovini, gli jazzi e chertigghje, mentre sulla marina si innalzavano i capanni per la caccia agli uccelli di passo. Per l’abbondanza nel suolo delle pietre numerose erano le specchie e le specchjodde, cumuli di pietre che sostengono gli alberi inclinati e quelli esposti all’asportazione del terreno dalle acque torrenziali. La grande Specchia Scalfarana esistita sulla provinciale Giovinazzo – Terlizzi ha custodito per secoli il Dolmen San Silvestro. Alla sua demolizione nel 1961 è venuta fuori l’antica sepoltura risalente al 1800 – 1700 avanti Cristo. I terrazzamenti: non si è adottato questo sistema di contenimento del terreno per la conformazione pianeggiante del suolo giovinazzese. Tra i tanti maestri di parete giovinazzesi va ricordato Savino Restaino (1875 – 1964) che tanto operò sul territorio. Egli con il fratello Vincenzo e altri lavoranti formò una squadra di lavoro con cui eseguiva le rustiche costruzioni nelle campagne. A questa attività alternò la sorveglianza dei fondi rustici diventando Guardia Campestre. Ma fu con la lavorazione dei muretti a secco che connotò la sua famiglia con il soprannome di u paretarje.

Pagliaio a due gradoni con viottolo e muretto a secco.

Finestrella di pagliaio.

que giorni. La loro presenza nella campagna giovinazzese è tuttora diffusa. Si possono ammirare le belle costruzioni in pietra bianca con cupola tondeggiante a uno o due o tre gradoni protette dagli alberi di olive, di fichi e di mandorle ornate da pergole di vite e piante di fichi d’india. Visibile era un pagliaio che a primavera si ricopriva della fioritura di giaggioli color viola. Queste antiche casupole, sopravvissute all’ingiuria del tempo e all’incuria dell’uomo, sono divenute ora un elemento caratteristico delle nostre origini e della nostra identità. Tocca a noi ora difenderle e recuperarle per la nostra cultura iniziando da un loro censimento. Altre tipologie di muri a secco costruiti dai paretari da indicare sono gli argini per rallentare nella campagna lo scorrimento delle acque piovane che dalla Murgia scendono al mare; per la loro forma bombata sono chiamati baguglie (bara). I muri di chiuso per circondare i piccoli agrumeti per l’approvviggionamento familiare della frutta costruiti tra i mandorli e gli ulivi. Le

La ricerca è stata tratta da “u mèste parèete” di V. Valente – Marco I. de Santis.


34

Ridicola Italia: si riarma per affrontare la crisi

N. 7 - Luglio 2009

di don Nicola Gaudio

I

Riflessioni

l parlamento si appresta ad approvare in questi mesi un deliberato di assoluta gravità. Si tratta di 14 miliardi di spesa per 131 caccia bombardieri. Più o meno ogni aereo vale l’equivalente di 400 asili nido o se si preferisce - vista l’attualità – l’indennità di disoccupazione per 800 mila precari, o ancora a investire la somma di soli 12 miliardi di euro, fornita dal governo, per l’intera ricostruzione dei danni del terremoto in Abruzzo. Immaginiamo che in una nostra città vi sia un quartiere dove sta accadendo una cosa inaudita. Imperversa la crisi,

chiudono le attività, le famiglie si riempiono di debiti, non si arriva alla terza settimana, ma incredibilmente, in questo quartiere, invece di rimboccarsi le maniche e lavorare, d’improvviso tutti si mettono a dar fondo ai propri risparmi, facendo enormi spese per comprare fucili, pistole, bombe a mano, ognuno per essere più armato del vicino e poterlo minacciare. Con il risultato infine che si sono svuotati i portafogli, la sicurezza di tutti è diminuita e il rischio complessivo è enormemente aumentato, perché basterebbe un piccolo inci-

Arciconfraternita Maria SS. del Carmine GIOVINAZZO

Festeggiamenti in onore di

S. FRANCESCO da PAOLA 9 – 10 – 11 – 12 Luglio 2009 PROGRAMMA

9 - 10 - 11 LUGLIO • Triduo di preghiera e Celebrazione Eucaristica con specifiche riflessioni sulle opere di S. Francesco. • Ore 19,00 - Recita del S. Rosario, Celebrazione Eucaristica officiata dal Padre Spirituale Don Nicola Gaudio. DOMENICA 12 LUGLIO • Ore 8,00 - Apertura della giornata festiva con lancio di bombe sul Molo di Levante a devozione della “Pirotecnica Santa Barbara“ di Francesco Guastadisegni e Francesco Minuti. • Ore 9,00 - Solenne Celebrazione Eucaristica officiata dal Padre Spirituale don Nicola Gaudio con canti eseguiti dalla Corale Polifonica di Giovinazzo diretta dal M° Antonio Dangelico. • Ore 18,00 - Giro cittadino del Gran Concerto Bandistico “Città di Bitonto”. • Ore 19,30 - Rievocazione del miracolo prodotto da S. Francesco da Paola nell’attraversamento dello stretto di Messina con traslazione dell’Immagine del Santo verso il molo di Levante dove avverrà l’imbarco sui natanti dell’Ass. Vogatori “Massimo Cervone”. • Ore 21,15 circa Approdo in Cala Porto, salutato con fuochi pirotecnici sul molo di levante. Seguirà snodo processionale per Piazza Porto, con successivo rientro nella Chiesa di S. Giovanni Battista. Fuochi Pirotecnici: “Pirotecnica Santa Barbara” - Giovinazzo. Addobbi Floreali: Garden Stella di Bonserio Elisabetta - Giovinazzo. Concerto Bandistico: “Città di Bitonto” di F. Guastadisegni e F. Minuti Dir. M° Nicola Cotugno.

B.V. del MONTE CARMELO 13 – 14 – 15 – 16 Luglio 2009

Lunedì 13, Martedì 14, Mercoledì 15 CHIESA DI S. GIOVANNI BATTISTA • Ore 19,00 - Rosario meditato, Celebrazione Eucaristica con momento di preghiera comunitario. GIOVEDI 16 LUGLIO • Ore 19,30 - Solenne Celebrazione Eucaristica. Un sentito ringranziamento ai cittadini, operatori commerciali, imprese artigiane per il contributo dato alla realizzazione della festività.

dente per fare esplodere tutto, demolendo l’intero quartiere. Ecco si direbbe che tutto questo è pazzesco, roba da matti. Eppure questo quartiere esiste, ed è il mondo attuale, dove la realtà è perfino peggiore. Proprio in questi mesi in cui esplode la più colossale crisi finanziaria, in molte parti del mondo le spese per armamenti, già ingenti, sono in folle aumento. E ciò accade anche negli stati più poveri, dove la gente letteralmente sopravvive, anzi muore, con un dollaro al giorno. E l’Italia non è da meno. L’industria bellica, l’unica che non conosce crisi e continua a crescere anche in questo momento di recessione, assorbe una quantità spaventosa di risorse. La crisi attuale, causata dal dilagare delle forme più oscene di speculazione finanziaria sta esasperando le condizioni di tutti i lavoratori e in particolare dei giovani precari, arrivando a produrre vere e proprio forme di schiavitù in cui all’instabilità si somma il fatto di dover accettare il ricatto che impone di lavorare in situazioni che spesso mettono a repentaglio la vita stessa. L’Italia nel 2007 ha speso 31 miliardi di dollari in armamenti, classificandosi al nono posto a livello mondiale e il governo italiano, in questo momento di crisi, ha deciso di investire 14 miliardi di euro per dotarsi di una flotta di caccia F-35. E questo con il silenzio e la connivenza di molti. E’ possibile che solo la Chiesa, con il Papa, alzi la voce contro questo scandalosissimo e pericolosissimo dispendio di risorse , soprattutto oggi, nel tempo della crisi e della fame galoppante? Il vero investimento per la sicurezza deve essere quello

della riconversione immediata dell’industria bellica verso attività produttive che possono generare un numero maggiore di posti di lavoro, ma soprattutto che producano un circolo virtuoso di rilancio di tutto il sistema economico. In questo momento c’è bisogno di investire nelle fonti energetiche rinnovabili, in misure per la sicurezza sul lavoro e in tutti quei settori che possono dare un contributo reale alla qualità della vita e al benessere delle popolazioni. Vi invito, pertanto, a sottoscrivere l’appello che trovate sul sito www.disarmo.org. Ecco come ci stimola don Tonino. In piedi, allora, costruttori di pace. Non abbiate paura! Non lasciatevi sgomentare dalle disserzioni dei sapienti. Sono interni alla nostra fede i discorsi sul disarmo, sulla smilitarizzazione del territorio, sulla lotta per il cambiamento dei modelli di sviluppo. Coraggio! Non dobbiamo tacere! Se non abbiamo la forza di dire che le armi non solo non si devono vendere, ma neppure costruire, che la politica dei blocchi è iniqua, che la logica del disarmo unilaterale è omogenea al Vangelo, che la non violenza attiva è criterio di prassi cristiana, se non abbiamo la forza di dire tutto questo, rimarremo lucignoli fumiganti invece che essere ceri pasquali.


Un giorno con don Tonino

U n’alba meravigliosa... un’aria finissima è stato il preludio

di una giornata intensa e ricca di emozioni. Tre pullman – 150 persone… tutti alla volta di Alessano di Lecce; un pellegrinaggio vero, con preghiere e riflessioni. Eravamo diretti sulla tomba di don Tonino BELLO. Era stato il nostro Vescovo per anni e alla sua morte, la diocesi di Giovinazzo – Ruvo – Molfetta e Terlizzi aveva pianto lacrime di dolore. Grande Profeta – grande scrittore, ma soprattutto Egli è stato l’amico dei poveri. Ci ha lasciati, ma in noi è rimasto il ricordo di una persona dolcissima – di un Vescovo eccellente. Sono trascorsi 16 anni dalla Sua scomparsa e la Sua voce, invece di spegnersi lentamente, continua a suscitare una risonanza crescente – c’è dell’inspiegabile in questa dinamica che sovverte le naturali leggi della memoria. Il Suo paese è diventato meta di pellegrinaggi e di preghiera. La Sua casa aperta a tutti, fa rivivere la Sua persona con oggetti personali e ricordi di ogni genere. Noi del Gruppo FRATRES di Giovinazzo Gli abbiamo conferito una pergamena con medaglia d’oro per le Sue 47 donazioni effettuate e offerto una pietra con l’effige della Madonna di Corsignano – protettrice di Giovinazzo, ideata e dipinta dalla prof.ssa Franca LACANDIA. Dopo essere state benedette durante la Messa, officiata dal reverendo Parroco don Luigi SARDO, sono state consegnate ai fratelli di don Tonino e quindi esposte nella Sua casa natale. Poi tutti quanti insieme a pregare al cimitero dove la salma di don Tonino riposa. Momenti di grande commozione e di preghiera – il Professore Angelo DE PALMA ha ricordato la vita di don Tonino: vita che Egli amava per intero e per questo si impegnava e lottava per difendere i più deboli. Egli era un uomo speciale e con queste Sue

35 Riflessioni

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Il 17 Maggio il Gruppo Fratres di Giovinazzo in preghiera sulla tomba di don Tonino Bello

virtù aveva dato esempio di come veramente si ama. Dalle note della chitarra che il dottor Vincenzo CAMPOREALE suonava, echeggiavano voci mistiche che inebriavano l’animo di tutti noi. Poi il Signor MASTROFILIPPO ha recitato “L’ALA DI RISERVA” che don Tonino aveva scritto nel periodo del Suo Pontificato e che oggi ne facciamo momenti di preghiera. Parole forti e di grande significato – Ognuno di noi, quando affranto dai dolori e dagli affanni della vita, vorrebbe avere un’ala di riserva per unirsi a Dio e cullarsi nell’immensità del cielo. Quante lacrime sgorgavano

dagli occhi di tutti e che alcuni celavano sotto i grandi occhiali scuri. Io personalmente avrei voluto leggere una lettera che Egli aveva scritto ai suo fedeli in occasione della Santa Pasqua del 1993 – 11 aprile. Era l’ultima benedizione che non poteva fare personalmente perché a letto ammalato – ma un nodo alla gola mi stringeva e le parole non sarebbero state chiare. E’ troppo bella! Mi permetto di trascriverla per ricordarla a tutti, ma soprattutto a me che l’amo profondamente: VI BENEDICO DA UN ALTARE SCOMODO,

MA RICCO DI GRAZIA – VI BENEDICO DA UNA ALTARE COPERTO DA PENOMBRE MA CARICO DI LUCE – VI BENEDICO DA UN ALTARE CIRCONDATO DA SILENZI, MA RISONANTE DI VOCI – SONO LE GRAZIE, LE LUCI, LE VOCI DEI MONDI, DEI CIELI E DELLE TERRE NUOVE CHE, CON LA RESURREZIONE, IRROMPONO NEL NOSTRO VECCHIO MONDO E LO CHIAMANO A TORNARE GIOVANE. Finalmente al pranzo liberatorio – era necessario, perché altrimenti la tristezza ci avrebbe invaso a lungo. Poi alla volta di Santa Maria di Leuca. Anche lì abbiamo visitato la Chiesa dedicata alla Vergine e poi una boccata d’ aria marina ci ha dato la carica per fare il viaggio di ritorno. Stanchi, ma ritemprati nelle spirito, siamo rientrati a casa con una forza diversa che giaceva nel nostro cuore, ma che era in attesa di una scintilla perché l’accendesse. Adriana DE VITIS



37 Sport

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AFP, OCCHIO AL VIVAIO G

iovinazzo, la culla dell’hockey su pista. Quello che sino ad oggi è uno sgargiante fiore all’occhiello domani potrebbe ben presto diventare un luogo comune. Eccezion fatta per gli stranieri Garcia Mendez e Gimenez, la prima squadra parla solo il dialetto ed è tornata a foraggiare la nazionale senior. Ma quel vivaio che dovrebbe irrorarla ed assicurare il ricambio non è poi così verde come sembra. Dietro il ventenne Domenico Illuzzi, già azzurro in pianta stabile, ci sarebbero pure tre nazionali under 20, Bavaro, Mastropasqua ed Abbattista. Ma il livello dei loro coetanei non sembra omogeneo ed è fondato il timore di trovare sguarnite numerose classi, con il rischio di non potervi attingere quando ve ne sarà bisogno. Gli effetti che un fenomeno simile ha lasciato nello scorso decennio rotellistico sono piaghe ancora aperte nel cuore di tutti gli appassionati. Il momento di difficoltà è testimoniato dai numeri, più netti ed incisivi di qualsiasi prosa: zero titoli negli ultimi quattro anni, con l’ultimo scudetto appuntato sul petto nel 2005 dalla rappresentativa Primavera, quella che abbiamo visto promossa in blocco, irrobustita nel fisico e nella tecnica, in prima squadra. Alla fase finale di un campionato, nell’anno appena concluso, si è qualificata la sola compagine under 17 che ammirate in foto, non andata oltre il girone di qualifica-

La prima squadra è tornata a far innamorare gli appassionati, ma il settore giovanile è senza titoli da quattro anni

zione nonostante il credito goduto dai nazionali Nardomarino e Depalo. Appena migliore il bilancio di coppa, sorella povera del campionato, con un podio strappato dall’under 15 di Tommaso Capurso.

quelle umane, basta scorrere i nomi dell’organigramma societario. Davvero non è possibile, ad esempio, ritagliare per Giambattista Massari un ruolo più operativo di quello di presidente onorario? Non è in gioco la possibilità di ri-

Nel primo lustro del nuovo corso dell’hockey biancoverde si è pensato soprattutto a restituire alla piazza una squadra per cui tifare ed emozionarsi. Ora bisogna tornare a pensare di coltivarla nel medio termine. Le risorse? Tante

empire di trofei una bacheca ma la stessa sopravvivenza di un movimento, soprattutto in tempi grami come questi. La crisi endemica dei cosidetti “sport minori” non ha risparmiato neppure le rotelle, ed il prossimo, in particolare, si preannuncia una sorta di anno zero, con società prossime alla chiusura ed altre costrette ad un brusco ridimensionamento. Disporre di un serbatoio cui attingere diventa, oggi più che mai, una condizione indispensabile per essere competitivi, a fronte di un budget sempre più ristretto per ingaggiare atleti da altre regioni. Se ne è accorta anche l’Afp, probabilmente costretta a rimandare il piano di ulteriore potenziamento ed a confermare in blocco, salvo intoppi, l’ultimo organico a disposizione di Pino Marzella. Forse non basterà ad essere competitivi in Europa. Ma entro i nostri confini forse sì, con roster che si sbriciolano e “rose” che appassiscono. E con i pochi campioni costretti all’esilio per conservare gli onerosi ingaggi.

Addio “antigioco”, largo al “power play”: novità in pista dalla prossima stagione La prossima stagione rotellistica non sarà ricordata solo per il primo

derby con il Molfetta in A1: entreranno infatti in vigore con il nuovo anno agonistico modifiche del regolamento, con lo scopo di "normalizzare" quanto è avvenuto finora nelle singole federazioni. Addio linea dell’ "antigioco": al suo posto i limiti di cinque e dieci secondi, rispettivamente previsti per il rientro in zona difensiva ed in fase di avvio dell'azione, per il possesso palla nella propria metà campo. Bandito il cartellino giallo ed infrazioni punite con il "blu" (da due a quattro minuti) e superiorità numerica (“power play”) per la squadra offesa, cancellata in caso di segnatura della stessa; in caso di "rosso" per falli particolarmente gravi o triplice "blu" il giocatore uscirà definitivamente stabilendo una condizione di "power play" di 4 minuti. Verrà punito il cosiddetto "gioco passivo"; torneranno il "blocco" e il "velo" purché in assenza di contatto fra giocatori; previsti i "falli di squadra" (per un massimo di 10 per tempo) al superamento del cui tetto saranno disposti tiri diretti. Per ora scongiurata, con sollievo degli spettatori, la riduzione dei due tempi di gioco da venticinque a venti minuti effettivi.

di Filippo Luigi Fasano


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Sport

GS C5, RIFONDAZIONE MAGALHANES

di Filippo Luigi Fasano

I

Al tecnico sudamericano sarà affidato il nuovo corso del sodalizio biancoverde

l sudamericano Marcelo Magalhanes è il nuovo tecnico del GS C5. Ormai manca solo l’ufficialità al nuovo corso del sodalizio del presidente Tonio Carlucci, già anticipato da “in Città” nel numero di giugno. Incaricato di so-

applaudita: il tracollo della seconda parte del torneo, conseguente al “via libera” dato ai big, rivela un inevitabile ridimensionamento. I giocatori di maggior spicco

Bernardi si è già accasato a Putignano ed in partenza ci sono pure il bomber Cao Pelentir e Daniel Ottoni, comprato la scorsa estate e già messo in liquidazione. Sul fronte ar-

stituire Francesco Chiaffarato, il nuovo tecnico ha preso da tempo contatti con la realtà giovinazzese, dirigendo pure qualche seduta di allenamento per valutare lo spessore dei ragazzi del vivaio. Difficile prevedere l’organico che la dirigenza metterà a disposizione della nuova guida tecnica, al debutto su una panchina italiana ma lungamente rodato in Spagna, come giurano i beninformati. Di sicuro la squadra che ammirate in foto non potrà essere nuovamente

tesserati solo un anno fa avrebbero dato la loro disponibilità per tornare in biancoverde. Ma i soli sforzi dell’appassionato numero uno della società non sarebbero in grado di sostenerne l’ingaggio. E non potrebbe essere altrimenti, in considerazione dell’abbandono, già nel corso della scorsa stagione, di alcuni sponsor di peso e del successivo contraccolpo sulle finanze del club. Le partenze eccellenti non si fermeranno dunque a quelle dello scorso inverno: il portiere Kiko

rivi, ai cavalli di ritorno annunciati lo scorso mese potrebbe aggiungersi Marcello Grumiche. Insomma, il confermato direttore sportivo Sabino Samele avrà il suo bel da fare per piazzare al meglio i pezzi pregiati e mettere a disposizione del nuovo allenatore Magalhanes un gruppo com-

Si fa presente che la Ditta CLIMA DOC si è trasferita in Via Torino, 12 - Giovinazzo

petitivo. La permanenza in A/2 per la terza stagione di seguito è l’obiettivo, ma da perseguire senza svenarsi. E non è affatto detto che la salvezza possa essere una chimera, in considerazione di un prevedibile abbassamento del tasso tecnico del secondo campionato nazionale: la crisi è diffusa e saranno poche le società disposte a spendere per tentare di giocarsi la promozione. Al piano di sotto, intanto, in serie B, si è affacciato nel frattempo l’Atletico, e la circostanza pare aver indirettamente inasprito i rapporti fra le due società, ora che la distanza è appena di una categoria: all’origine della contesa i prestiti di giovani atleti concessi la scorsa stagione dal Gs e rifiutati per la prossima. Ogni futura collaborazione sembra dunque esclusa. Figuriamoci una possibile fusione, di cui peraltro, in paese, si era chiacchierato. Anche per il nuovo anno sportivo l’offerta di calcio rimarrà estesa ad entrambi i palazzetti. Ma non è detto sia di qualità.

Pattinaggio artistico, Esordienti di scena a Giovinazzo Lo scorso 7 giugno si è disputato al palazzetto di via

Molino un trofeo regionale di pattinaggio artistico, organizzato dalla locale A.S.P.A. e riservato alla categoria Esordienti B femminile. Le atlete di casa Chiara Marolla e Maria Francesca Dagostino si sono classificate rispettivamente al sesto ed al settimo posto, con il punteggio di 79.50 e 71.40. La competizione è stata dominata dalle ragazze società leccese Domenico Savio, seguiti a ruota dalle portacolori della Giannnocaro Monopoli. Nella classifica di società, che tiene conto dei risultati ottenuti anche da Giovanissimi ed Esordienti A, il gruppo giovinazzese si è piazzato al quinto posto, dopo San Domenico Savio Lecce, Giannoccaro Monopoli, Green Roller Bari e Pat Sport Cassano. (Anna Rita Fasano)


39 Sport

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E Giovinazzo si riscoprì Biancorossa P

er il salto in A un tempo ci si giocava i baffi, offerti in sacrificio sull’altare di una pubblica piazza. Oggi, invece, ci si taglia i “dread”, i boccoli dell’acconciatura rasta, a giudicare dal diario di bordo, rigorosamente online, della Giovinazzo Biancorossa, il gruppo di ragazzi malati della “Bari” che hanno scortato Gillet e compagni nella esaltante cavalcata alla massima serie. Un solo nome per due gruppi distinti, inconsapevoli gli uni della passione degli altri, ritrovatisi tutti insieme a Piacenza per festeggiare la vittoria matematica del torneo. Giovanissimi gli uni, poco più che diciottenni, già a spasso per l’Italia per tifare Afp, più grandicelli gli altri, uniti dalla passione per Barreto e la “parmeggiana”, l’unico doping consentito in una stagione vissuta intensamente. In provincia sono forse arrivati per ultimi, anche per demeriti storici di un paese a lungo percepito come di “doppiofedisti”: tifare Bari nei momenti belli

La cavalcata del Bari verso la serie A ha riacceso l’entusiasmo di un paese intero

ma senza scordarsi di Milan, Inter, Juve e Roma quando sulla fascia non sgomma Guberti ma Collauto. Loro no, “Solo Bari”, come il nome del sito in cui si sono distinti per il rito pre gara dei pranzi luculliani consumati nella villa di

uno di loro. Li potrete ritrovare su video di Youtube, pazzi di gioia all’aeroporto di Bergamo, tanto da divertire con un trenino gli sbigottiti avventori di Orio al Serio, dopo una quaterna rifilata all’Albinoleffe. Ne potete

Anche Giovinazzo ha il suo Bari Club Anche Giovinazzo ha finalmente il suo Bari Club. Il circolo bianco-

leggere gli interventi sul sito dei tifosi del Bari, pronti a sbeffeggiare Luis, l’assistente di volo spagnolo che sfidò con il protocollo di compagnia uno dei capiultras in trasferta con l’aereo, o raccogliere le voci di mercato che vedono affibbiato al Bari questo e quel giocatore, ora Nedved ora Stellone. Come in un Grand Hotel, dal nome del topic che ha raggruppato la ridda di panzane estive. Nessuno di loro, per ragioni anagrafiche, ha forse conosciuto Luigi De Cicco, il tifoso che prima di loro ha amato i biancorossi alla loro stessa maniera per mezzo secolo. Con tutti i sensi. Ed è forse proprio per questo che il loro abbonamento vale, come ha scritto uno di loro, “più di quanto l’abbia pagato”. Perché forse non vedranno mai il loro capitano alzare una Coppa Campioni ma la loro squadra hanno la fortuna di annusarla, toccarla, respirarla. A differenza di chi si risveglia con il poster di Totti o Kakà ai piedi del letto.

rosso è stato inaugurato dopo la vittoria del campionato di serie B e si candida a diventare in punto di riferimento per tutti i tifosi del paese. «In vista del ritorno in serie A offriremo ai nostri associati l’opportunità di seguire Gillet e compagni anche in trasferta, oltre che in casa – annuncia il presidente Nicola Turturro – Per le gare casalinghe al San Nicola, poi, ci sarà la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento con la formula Corpora-

re, a prezzo scontato». Al battesimo del locale di I traversa via Frascolla c’erano vecchi (Pietro Maiellaro e Giorgio De Trizio, oggi tecnici del vivaio) e nuovi (l’altamurano Ciccio Caputo e Davide “Lanciafiamme” Lanzafame) beniamini, accompagnati da Dino Generoso, responsabile del settore giovanile. «Bisogna essere tifosi nella buona e nella cattiva sorte» il suo monito, sperando che il rinnovato entusiasmo per le sorti del Bari sopravviva ad un campionato difficile come quello di serie A. (Foto di Nicola Marinelli)


40 N. 7 - Luglio 2009

Varie

30-6-1938

1-6-2009

GIOVANNI FIORETTO

In memoria di...

Mai potrà il tempo bruciare il profondo sentimento di amore che ci unisce ai nostri cari attraverso il loro eterno ricordo. L’Eterno Riposo…

Giovinazzo, 25-4-1927

GAETANO GERMINARIO Il 21 maggio è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Gaetano Germinario, conosciuto da quanti lo amarono come Nanuccio. Egli, uomo buono, riservato, interamente dedito alla famiglia e al lavoro si è spento negli Stati Uniti d’America dove emigrò alla ricerca di una sistemazione lavorativa migliore di quella che gli offriva il suo paese nativo. La cerimonia funebre alle sue esequie ha avuto un rito particolare per la presenza di soldati dell’Esercito USA che gli hanno dato gli onori militari e donato alla moglie Maria la bandiera americana. Tale presenza ha testimoniato il servizio militare svolto da Nanuccio che lo portò a partecipare alla guerra di Corea nel 1950 con il grado di caporale. Con lo stesso grado svolse il servizio militare nell’esercito italiano prima della sua partenza negli USA. Per la sua scomparsa ha lasciato nel dolore la moglie Maria DeSantis, i figli Michael,, Joseph, Gaetano e Antonio con le mogli Teresa, Anna Territola, Giovanna e Jo Anne. Piangono il caro nonno i nipoti Antony, Michael, David, Joseph, Gaetano, Ginamarie, Giuliana, Olivia, Antony, Michelle. Un affettuoso ricordo lo rivolgono le sorelle Beatrice e il fratello Michele. * * * On May 21th, Gaetano Germinario, known as Nanuccio by those who loved him, passed away. A good, reserved man, who was completely devoted to his family and his job, Gaetano slipped away in the USA, where he emigrated in search of a job, better than the jobs the native town offered him. The mortuary rite was very particular for the presence of the USA Army soldiers who gave Gaetano the military honors and his wife Maria the American flag. Their presence witnessed Nanuccio’ s military service leading him to take part as caporal in the Korean war in 1950. With the same role, he accomplished the military service in the Italian Army, before leaving for the USA. Geatano leaves in sorrow his wife Maria DeSantis, his sons Michael, Joseph, Gaetano and Antonio with their wives Teresa, Anna Territola, Giovanna and Jo Anne. His grandchildren Antony, Michael, David, Joseph, Gaetano, Ginamarie, Giuliana, Olivia, Antony and Michelle mourn for his death. His sister Beatrice and his brother Michele retain an affectionate memory of him.

24-5-1941

3-6-2009

GRAZIA LABOMBARDA

Nella luce eterna il distacco dei tue cari possa trovare serenità e amore del Padre. Una prece

2-10-1944

16-6-2009

TERESA STERLACCI

Ricordando il tuo sorriso e la tua dolcezza possiamo alleviare il nostro dolore dovuto dall’incolmabile vuoto che ci hai lasciato. 29-1-1915

19-6-2009

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La nostra speranza ci accompagni sempre nella tua ascensione verso una nuova vita. L’Eterno Riposo... 8-7-1985

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• Terreni edificabili in zona C.3 (zona di espansione) • Locali commerciali mq 380, 7 ingressi, liberi – zona 167 • Locale commerciale, 3 vetrine – zona centralissima • Trivani + accessori, 1° piano, ottimo stato – viale L. Degaetano • Trivani + accessori, 1° piano, libero – via Degasperi • Garage mq 18 – via Dogali • Capannoni artigianali a costruirsi • Terreno agricolo mq 6.400 – contrada Belvedere • Trivani + accessori, 3° piano senza ascensore – via Toselli, 87 • Garage mq 15 – via Dogali, 51 • Locale con bagno e soppalco – via A. Gioia • Quadrivani + accessori, 1° piano – via Crocifisso • Bilocale con bagno, tre ingressi, piano terra – via Fossato • Antica villa padronale indipendente con giardino – vicinissima paese • Villa tre livelli recente costruzione • Bivani + bagno da ristrutturare, piano terra – via L. Paglia • Appartamenti a costruirsi di fronte farmacia comunale

Locazi oni :

• Quadrivani + accessori, 4^ piano, con ascensore, libero – piazza Garibaldi • Trivani + accessori, 1^ piano – via Magenta • Bilocale con bagno, 2 ingressi, p.t. – via Bitonto

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La struttura è attrezzata per accogliere ogni tipologia di utente ed ogni attività viene svolta sulla base di un programma specializzato e personalizzato con la massima attenzione e professionalità

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Adele Vena

Dottoressa in Scienze Motorie

Un corpo sempre in forma

Orario di apertura:

Mattina: 08.00 / 12.00 - Pomeriggio: 16.00 / 20.00

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