Inchiostro fresco dicembre 2014

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l’inchiostro fresco

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Nelle pagine centrali un tour della troupe de l'inchiostro fresco nelle zone alluvionate

Dicembre Nelle e pagine dello sport i vent'anni del pattinaggio artistico di Castelletto d'Orba. Ampio servizio fotografi co sul2014 nostro sito

Fondato nel 1985

La voce del tuo territorio

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ANNO XIX / N. 9 - DICEMBRE 2014

Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)

Un film su come eravamo nell'Alta Valle dell'Olba

Servizio a cura di Fabio Mazzari - pag. 29

Claudio Passeri da Silvano d'Orba ci invia la Madrina del mese di Dicembre

Stella Porta di 22 anni, studentessa

Gian Carlo Bina e la sua idea di “agricoltura biologica ad uso domestico”

L’uomo è ciò che mangia I

l filosofo tedesco Ludwig Feurbach lo aveva già capito nel 1862 : “L’uomo è ciò che mangia”, come recita il titolo di un trattato proprio di quell’anno. L’idea oggi è ancora più valida, in un Mondo squassato da una crisi economica pervicace e stringente e nel quale gli eventi climatici catastrofici si susseguono senza soluzione di continuità. Se l’uomo è ciò che mangia dunque, bisogna iniziare ad avere un rapporto migliore con la Natura. È quello che sta tentando di fare Gian Carlo Bina, veterinario di chiara fama (ex Direttore dei Servizi Veterinari e del Dipartimento di Prevenzione dell’A.S.L. di Alessandria), il quale, una volta andato in pensione, ha creato nella sua natia Pozzol Groppo una “piccola azienda agricola ad uso domestico”, con un unico grande obiettivo: arrivare a produrre l’80% del cibo per la propria famiglia attraverso l’agricoltura “integralmente biologica”. Bina ha realizzato quindi, grazie alla sua grande esperienza con gli segue a pag. 2

L'umanesimo che viene dalle campagne G “L

ianni Repetto, prolifico autore dell'Oltregiogo, ha firmato il suo ultimo libro “La comunità invisibile” nel quale tratta della scomparsa delle comunità contadine, colonna portante della società di un tempo e aggiungeremmo noi e insostituibili sentinelle del territorio che nabrenevano integro e in buona salute i sedimi sia di montagna, di collina e di pianura. Una sapienza antica andata persa come ci dimostra l'attuale dissesto idro-geologico. Qui di fianco vi proponiamo una riflessione dell'autore. La Redazione

a lealtà, la parola data, il senso del dovere, l’accoglienza dell’ospite, il rispetto dell’anziano, il senso di responsabilità del capo: questi i principi che permeavano le antiche società agropastorali. Nei secoli si sono tramandati nelle campagne, ma, dopo il Mille, sono andati scemando con la rinascita delle città, sino ad essere spazzati definitivamente via dalla rivoluzione borghese, che ha sostituito all’etica dell’uomo quella della merce. Ma segue a pag. 2

La società che cambia

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tiamo assistendo nelle città e nei paesi dell’Oltregiogo, sia sul versante piemontese come, e soprattutto, sul versante ligure, a profonde modificazioni strutturali. Il sistema produttivo, il tessuto commerciale e di conseguenza i flussi demografici stanno mutando radicalmente. C’è da spaventarsi di fronte a questo “nuovo” che avanza? Direi di no perché questi cambiamenti sono fisiologici in una società evoluta quale è la nostra. Dobbiamo infatti ricordare che se, nel secondo Dopoguerra, l’Oltregiogo era terra d’agricoltura e di piccoli commerci, negli anni Sessanta è diventato luogo di industrie, grazie anche alla sua posizione sita in quello che allora veniva definito “il triangolo industriale”. E proprio in quell’epoca assistemmo ad una crescente urbanizzazione che lasciò le campagne in mano ad un nuovo soggetto economico: quello dei “metalmezzadri”. Soggetto formato da chi, pur godendo di segue a pag. 2

All'interno le pagine de l'inchiostrino redatte dagli alunni delle scuole di Novi Ligure - Ovada - Isola del Cantone - Masone


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