l’inchiostro fresco
Sabato 3 maggio a Capriata d'Orba la Processione delle Confraternite dell'OLtregiogo
Aprile 2014
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Il tamburello in A con Cremolino e Carpeneto
Ovadesi volontari in Africa Servizio di Luisa Russo - pag. 8
Servizio di Enzo Prato nelle pagine dello Sport
Nelle pagine interne tutto sulle Amministrative nell'Oltregiogo e nel Basso Piemonte
La voce del tuo territorio
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ANNO XIX / N. 3 - APRILE 2014
Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)
Savignone - Francesco Medica: “Senza servizi serpeggia il malcontento”
La città diffusa
La Valle Scrivia contro U la soppressione dei treni V
alle Scrivia: 9 comuni, 22.000 residenti, un notevole numero di pendolari, diretti verso Genova ed Alessandria. Non stupisce allora come i recenti tagli di Trenitalia abbiano generato malumore, sopratutto per le scelte cncentrate sulle linee “Genova-Arquata Scrivia” e “Genova-Alessandria”, principalmente nei fine settimana. Decisa la risposta della Valle. I nove Comuni della neonata Unione hanno presentato un ordine del giorno: destinatari, il presidente della Giunta Regionale, Claudio Burlando, e l'assessore regionale ai trasporti, Enrico Vesco. Obiettivo dei Comuni, tanto dare voce al disagio dei cittadini quanto spronare la Regioni affinché tuteli le zone dell'entroterra, già penalizzate dalla situazione geografica. Spiega Francesco Medica, vicesinsegue a pag. 32
La dura vita e i lunghi viaggi dei pendolari liguri
Un’odissea ogni giorno U n Paese è davvero unito anche se le sue vie di comunicazione consentono di raggiungere nel modo migliore tutti i punti del suo territorio. In questo senso in Italia, guardando alla rete ferroviaria, altro che “Secessione lombarda”: qui siamo di fronte ai cocci di un vaso in frantumi. Basta vedere gli eterni viaggi, soppressioni improvvise e treni fatiscenti con i quali devono convivere ogni giorno i pendolari, nel nostro caso, liguri-piemontesi. Pare incredibile che nel 2014 per raggiungere, ad esempio Genova, dalla vicina Campo Morone, si debba impiegare quasi un’ora e un quarto, cioè più o meno lo stes-
so tempo nel quale, nel medesimo Paese, il tanto pubblicizzato Frecciarossa collega Bologna a Venezia. Perché di questo stiamo parlando. Se gli euroscettici denunciano un’Europa a due velocità (la locomotiva Germania e i vagoni di coda mediterranei) in Italia la divisione è netta: grandi investimenti nei treni ad alta velocità, supermoderni e superveloci, tagli selvaggi e inedia per le linee “normali”. Non si vuole dire che investire su collegamenti rapidi tra capoluogo e capoluogo sia un errore, ma non si può dimenticare segue a pag. 2
n centro principale, un motore, che crei energia. I tessuti, per assorbire energia e metterla a frutto. Arterie, che diffondano l'energia nelle zone periferiche. È quanto serve al territorio dell'Oltregiogo. Il “motore” è la città di Genova, un centro che deve diventare: attivo culturalmente, attraente commercialmente, sano industrialmente. I “tessuti” sono i paesi e le città dell'Oltregiogo, dove vivono le persone che tengono operosa la grande città: con il lavoro o l'acquisto di beni e servizi. È il modello di “città diffusa” (che collima con l’idea del “porto lungo”, ovvero al retro porto ubicato nel basso Piemonte), dove al “cuoregrande” centro economico si affiancano i “tessuti-zone” residenziali. Tuttavia, per essere valido, il modello ha bisogno di un terzo componente: le vie di comunicazione, le arterie, che danno mobilità ai cittadini. Nel modello di città diffusa, le zone abitative sono disperse sul territorio, lontane da quelle di produzione: quando allora i trasporti pubblici non funzionano, il sistema muore, privato di quella facilità di scambio personelavoro che è la sua forza. Perciò, attenzione nel ridurre il numero di treni: così facendo, si riduce la vita della città diffusa del' Oltregiogo e della sua city: Genova. Matteo Clerici