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Devozionale APRENDO LE ORECCHIE A GESÙ
“Due ciechi, seduti presso la strada, avendo udito che Gesù passava, si misero a gridare: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!» Ma la folla li sgridava, perché tacessero; essi però gridavano più forte: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!» Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?» Ed essi: «Signore, che i nostri occhi si aprano». Allora Gesù, commosso, toccò i loro occhi e in quell’istante [i loro occhi] recuperarono la vista e lo seguirono”. Matteo 20:29-34.
Rev. Alberto Ortega
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APRENDO LE ORECCHIE A GESÙ
Ecco la domanda che nostro caro Salvatore fece a due ciechi a Gerico: “Che volete che io vi faccia?”. I due ciechi vivevano nelle tenebre Gesù disse una volta: “La lampada del corpo è l’occhio” (Matteo 6:22), e le lampade di questi due uomini erano irrimediabilmente danneggiate. Non c’era alcun trattamento medico umano che potesse guarire i loro occhi; erano al di là ogni speranza di ricuperare la vista.
Cos’altro potevano fare coloro che erano sulla strada di Gerico se non avere pietà e dare loro elemosine? Un giorno, per questo luogo di disperazione, povertà ed impossibilità passò Gesù, che è la luce del mondo, Colui che ha creato il corpo, l’anima e lo spirito umano senza difetti.
Qualche tempo fa nell’Inghilterra, le compagnie di assicurazione hanno ottenuto un decreto del governo con cui sono state autorizzate a richiedere una mappa genetica di coloro che desideravano acquistare una polizza assicurativa. Con questa mappa di geni potevano scoprire se la persona aveva una malattia genetica o una malattia da svilupparsi in futuro.
Se questi due ciechi vivessero nell’Inghilterra oggi, verrebbe negato il loro diritto di avere una polizza assicurativa. Questo è solo un esempio dell’ingiustizia dell’uomo del XXI secolo. Alcuni degli scienziati della genetica sono atei dichiarati che pretendono di essere i riparatori degli errori della natura. Ignorano che il peccato commesso da Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden è la vera causa di tanta sofferenza umana, sia fisica che morale.
Tutta l’umanità soffre le terrificanti conseguenze di vivere allontanata da Dio, ma pochi scienziati si mettono a pensare a come riparare il comportamento umano,
come vivere di nuovo in armonia con il Dio Onnipotente. Gesù passò accanto a questi ciechi e li aiutò. Egli è il restauratore delle distorsioni spirituali e morali della natura umana, l’unico che ci può portare alla comunione gloriosa con il nostro Dio e Padre.
Gesù si avvicinava all’irreparabile, al dimenticato, al dolorante. Quei due ciechi non potevano vedere, ma “avendo udito che Gesù passava”, utilizzarono altri mezzi per attirare la Sua attenzione. Dio può agire su di noi quando facciamo uso di quello che abbiamo.
Questi ciechi ci danno una enorme lezione. La Bibbia dice che “la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla Parola di Cristo” (Romani 10:17). Loro non solo usarono le orecchie, ma “gridavano più forte: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!»”. Paolo ci ricorda: “Infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati” (Romani 10:10). Come è buono aprire le orecchie, il cuore e la bocca al Signore, perché questo porta alla domanda di Gesù: “Che volete che io vi faccia?”. Gesù passa ora accanto a te per la tua strada di disperazione. Forse la giustizia o la medicina ti ritengono incurabile e altre cose negative, ma apri le orecchie a Gesù in questo istante!
Proprio dove sei, sulla strada di Gerico, grida a Lui: “Signore, abbi pietà di me ...!”. Solo allora otterrai una risposta divina, il restauro e la vittoria. “Allora Gesù, commosso, toccò i loro occhi e in quell’istante i loro occhi recuperarono la vista e lo seguirono” (Matteo 20:34). Caro lettore, Gesù non è cambiato. Ti chiama ancora, ti chiede ancora: “Che volete che io vi faccia?”.