BALZARETTI «A ROMA SI RESPIRA UN’ATMOSFERA UNICA» Pag 5
L’ucraino e l’uzbeko Con Dovbyk e Shomu in campo insieme la Roma ha guadagnato nove punti. A San Siro per la prima volta sono stati entrambi titolari e adesso Ranieri valuta il tandem anche per il rush finale
LÌ DAVANTI SULLE PUNTE
Lorenzo Latini
Dieci spezzoni di gara, eppure sufficienti a convincere tanti – Ranieri compreso – che sia la strada giusta da seguire: la coppia Dovbyk-Shomurodov guadagna consensi al punto che il testaccino ha deciso... Pag
In campo Dubbio Paredes o Cristante. Oggi la ripresa
VERSO LA VIOLA
Verso Roma-Fiorentina
ALL’ATTACCO
ARTEM-ELDOR LA COPPIA PORTA BENE
Dovbyk e Shomu A San Siro prima volta in tandem dal 1’ Con loro in campo insieme guadagnati 9 punti in Serie A
Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu
Dieci spezzoni di gara, eppure sufficienti a convincere tanti – Ranieri compreso – che sia la strada giusta da seguire: la coppia Dovbyk-Shomurodov guadagna consensi, al punto che il testaccino ha deciso di schierarla dall’inizio a San Siro contro l’Inter, in una partita fondamentale per la corsa europea. Qualche settimana fa, lo stesso Sor Claudio aveva smorzato un po’ la possibilità di vederli insieme dal primo minuto. «Fino al venerdì penso sempre a metterli insieme – aveva detto alla vigilia di Roma-Verona – ma poi se devo cambiare non ho altri giocatori da mettere lì davanti. Sta a me trovare la soluzione giusta». La soluzione, alla fine, l’ha trovata
alla Scala del calcio, proponendo per la prima volta dall’inizio il tandem composto dall’ucraino e dell’uzbeko: i due non hanno brillato, ma – quel che conta di più – la Roma ha centrato la vittoria. In totale contro l’Inter 58’ l’uno al fianco dell’altro, prima che Baldanzi rilevasse Eldor: ad oggi, è lo spezzone più lungo dei dieci in cui le due punte sono state contemporaneamente in campo. Con buoni risultati in più di una circostanza.
I precedenti Il primo a schierarli insieme è stato De Rossi, in Roma-Empoli del 25 agosto scorso, seconda di campionato: Shomurodov, mandato in campo al posto di Soulé al 77’, dopo appena 3’ timbrava il cartellino, senza però evitare la sconfitta casalinga per 2-1 con i toscani. Nell’1-1 di Monza, invece, i due hanno avuto modo
di giocare assieme soltanto 4’ più recupero; mezz’ora abbondante in Roma-Bologna, ultima in giallorosso di Juric, con Shomurodov subentrato sempre a Soulé al 57’ che ha servito a El Shaarawy l’assist per il definitivo 2-3. Arriva Claudio Ranieri e le cose cambiano, sotto ogni punto di vista o quasi. Il 26 gennaio scorso la Roma torna a vincere in trasferta dopo nove mesi: a Udine, chiuso il primo tempo sotto 1-0, il tecnico romano manda in campo Eldor e lo affianca ad Artem; i giallorossi vincono con due
LA CORSA ALL’EUROPA
rigori di Pellegrini e dello stesso Dovbyk. Col Napoli inizia Shomurodov, Dovbyk entra al 64’, ma all’80’ l’uzbeko esce e nel finale la Roma pareggia con Angeliño. La coppia invece porta risultati a Lecce (entra Shomu e Dovbyk all’80’ firma il gol-vittoria) e con la Juventus (Eldor entra e segna subito l’1-1); anche nel derby, nonostante i due non influiscano in maniera diretta sul gol di Soulé, il pareggio arriva quando sono contemporaneamente in campo. Con il Verona – altra gara decisa da Shomurodov – Dovbyk entra
nella ripresa e l’ex Cagliari esce prima del 90’.
Un’idea per il rush finale
Veniamo quindi alla gara più recente, quella vinta a San Siro contro l’Inter: Shomurodov si è dato da fare, senza però incidere più di tanto, mentre Dovbyk ha fallito il possibile 2-0 romanista. Ciò nonostante, i due – quando giocano molto vicini – dimostrano di rappresentare un’ottima soluzione per Ranieri. «Shomurodov entra bene e spacca la partita – aveva detto due settimane fa il tecnico
RANIERI VALUTA DI RIPROPORLI DALL’INIZIO O A GARA IN CORSO ANCHE NEL FINALE DI STAGIONE
Qui a fianco, Eldor Shomurodov con il premio di MVP di Roma-Verona, nell’altra pagina, Artem Dovbyk esulta dopo la rete contro il Lecce, la sua undicesima in questo campionato AS ROMA VIA GETTY IMAGES
Paredes e Saelemaekers puntano alla titolarità
Dubbio Leandro-Cristante
Iacopo Mirabella iacopo.mirabella@ilromanista.eu
D– e con lui anche Dovbyk si sente meno isolato. Con due punte siamo più ficcanti, più verticali». Servirà eccome, essere verticali, nelle prossime partite, a partire da quella di domenica contro la Fiorentina. La coppia che qualcuno ha già ribattezzato “la Shomurodovbyk” rappresenta un’arma preziosa a disposizione della Roma sia a partita in corso, sia –come ha testimoniato il successo di Milano – dal primo minuto. A Ranieri il compito di stabilire, di partita in partita, quale sia la soluzione migliore. ■
FOCUS TATTICO
Pressing, varianti e soluzioni vincenti
Ecco la Roma coraggiosa di Ranieri
Pressing! Quando, dove, come e perché. E’ uno degli argomenti più dibattuti nei corsi di vario livello per allenatori, ma anche all’interno degli staff di tutte le società calcistiche. Il tema del recupero palla alto, unito al non far ripartire l’azione della squadra avversaria è ovviamente un tema importante, spesso decisivo per determinare le sorti di una partita. Ne parliamo qui anche perché domenica scorsa a San Siro, la Roma ha proposto un pressing abbastanza particolare, diciamo così non proprio codificato ma semmai adattato alle caratteristiche dei giocatori in campo, sia quelli in maglia giallorossa, sia nerazzurri. D’altronde si sa, Ranieri è maestro di pragmatismo e adattabilità. E stavolta, come spesso gli capita, ci ha visto giusto. Pressing ultra offensivo? Uomo su uomo? Alto? Medio? C’è l’imbarazzo della scelta. Ma se sbagli tempi e modi rischi di compromettere tutto. Spesso la bravura di un tecnico sta nel capire in pochi minuti dov’è eventualmente l’errore e correre ai ripari con un piano B. Contro l’Inter Ranieri ha proposto un pres-
sing medio-alto con sei giocatori in prima battuta sulle linee di passaggio avversarie e in seconda a uomo. Impegnati soprattutto Dovbyk, Shomurodov, Cristante, Pellegrini, Soulé e Angeliño, con i due esterni alti o bassi a seconda dei movimenti degli avversari. Ma le mosse vincenti di Ranieri sono state in particolare due. La prima, Shomurodov in un doppio ruolo: seconda punta in fase di possesso in appoggio all’ucraino, marcatore praticamente a uomo sui Calhanoglu in fase di non possesso.
L’altra mossa, anch’essa vincente, è stata quella di schierare Koné stavolta davanti alla difesa, senza un uomo da marcare ma con tutto lo spazio da
schermare individuando giustamente nel francese una delle sue doti migliori: la lettura e l’intercetto delle trame della squadra avversaria. In questo modo la Roma è riuscita non solo ad inaridire le fonti di gioco nerazzurre, ma anche a ripartire da un settore di campo molto più avanzato rispetto alla sua area di rigore, in modo da non dover risalire necessariamente tutto il campo per arrivare dalle parti di Sommer. Nella riuscita del piano ha contribuito anche una linea difensiva più coraggiosa e quindi più alta per almeno un’ora di gioco, favorita anche dal fatto che nell’Inter mancava Thuram, l’attaccante più veloce e pericoloso in campo aperto. Non sappiamo se Ranieri riproporrà immediatamente questo tipo di assetto con Shomurodov nel doppio ruolo e Koné come una sorta di radar davanti alla difesa. Sicuramente però, il piano ha funzionato e il pressing portato in questa maniera, combinato con le due punte e una difesa più alta, ha mostrato una Roma più coraggiosa e in grado di proporre più di una soluzione in zona gol. Che poi i giallorossi di gol se ne siano mangiati un po’ troppi è un altro discorso ■
opo i due giorni di riposo concessi da Ranieri dopo la vittoria di domenica a San Siro contro l’Inter (1-0 grazie al gol di Soulé al 22esimo), la Roma è pronta a tornare sui campi di Trigoria per la ripresa degli allenamenti. L’obiettivo Champions League è più vivo che mai e i giallorossi si preparano ad affrontare le ultime 4 partite della stagione come 4 finali. Dodici punti a disposizione per cercare di centrare il piazzamento al quarto posto, anche se oltre al massimo rendimento possibile, servirà anche qualche passo falso di Juventus e Bologna. La squadra di Italiano attualmente si trova al quinto posto a quota 61 (uno in più della Roma), mentre i bianconeri sono al quarto posto con 62 punti a referto. Il calendario dei giallorossi non è favorevole e il livello di difficoltà è alto: Fiorentina, Atalanta, Milan e Torino prima di chiudere definitivamente la stagione. Inoltre nella trasferta di Bergamo e di Torino non ci saranno i tifosi ad aiutare la squadra. Domenica alle ore 18 ci sarà il fischio d’inizio della sfida contro la Viola, che però prima sarà impegnata contro il Betis Siviglia nell’andata della semifinale di Conference League e quindi la condizione fisica degli uomini di Palladino potrebbe non essere al meglio a causa dell’impegno europeo.
I dubbi di Ranieri Contro l’Inter a San Siro Sir Claudio ha sorpreso tutti con la mossa della coppia Dovbyk-Shomurodov dal primo minuto. Contro la Fiorentina si potrebbe tornare alla normalità con la staffetta nei 90’ dei due attaccanti come visto in tutte le altre gare della stagione. Hanno sorpreso sicuramente anche le assenze di Leandro Paredes e Alexis Saelemaekers che contro i nerazzurri sono rimasti in panchina per tutta la durata della partita e contro la Fiorentina puntano a tornare in campo dal primo minuto. Uno dei dubbi principali di Ranieri riguarda proprio il centrocampo. A San Siro Cristante e Koné hanno fornito una prestazione superlativa soprattutto nel ruolo di vertice basso del terzetto e per questo Paredes dovrà lottare e vincere il ballottaggio per conquistare una maglia da titolare. Saelemaekers potrebbe tornare nel ruolo di trequartista o di esterno di centrocampo, con Soulé che scalerebbe alle spalle di Dovbyk. Il terzetto difensivo potrebbe non subire nessuna variazione con Celik, Mancini e Ndicka pronti nuovamente dal primo. ■
DOPO IL RIPOSO CONCESSO DA SIR CLAUDIO, OGGI LA SQUADRA TORNERÀ A TRIGORIA PER LA RIPRESA DEGLI ALLENAMENTI
Alexis Saelemaekers e Leandro Paredes all’Olimpico nella gara contro il Parma GETTY
Rinaldo Boccardelli
Claudio Ranieri, tecnico della Roma GETTY
Verso Roma-Fiorentina
ALL’OLIMPICO
A RIVEDER LE STELLE
L’Europa passa da qui Contro Fiorentina e Milan ci giochiamo gran parte della nostra rincorsa alle coppe. I romanisti, a cui sono state vietate le trasferte, sono pronti. Domenica in 63.000
Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu
Le ultime due notti d’amore. Con la corsa per l’Europa che è entrata nel rettilineo finale, immagine tanto cara a Ranieri, è un peccato pensare che ai tifosi della Roma è stato impedito di viverla da vicino, in ogni stadio. La Roma che vince a San Siro contro l’Inter fino a quel momento prima, ma priva di un settore che avrebbe festeggiato l’impresa. Sarà così anche a Bergamo e Torino, le due trasferte che rimangono da qui alla fine, sperando ovviamente che anche il risultato del campo rimanga invariato.
E allora le due sfide casalinghe, a Fiorentina e Milan, diventano occasioni imperdibili, per provare con la sola forza dell’Olimpico, dove la Roma non perde dal 2 dicembre del 2024, a spingere la squadra verso l’Europa, qualunque essa sia. Perché la Roma il tifo da Champions ce l’ha, è evidente, ma il fatto stesso di vederla in campo rende serate da Coppa dei Campioni anche un ottavo di finale di Europa League contro l’Athletic Club o una semifinale di Conference contro il Leicester, senza dover per forza tornare troppo indietro nel tempo. E allora la gente romanista è pronta a rispondere presente in quella che è casa nostra, in attesa di poter tornare a viaggiare, con la speranza di rivivere anche l’anno prossimo serate simili, a riveder le stelle. Saranno circa 63.000 gli spettatori presenti per Roma-Fiorentina, di domenica, alle ore 18, con la gara di fatto sold out, anche se qualche abbonato plus potrebbe vendere il proprio biglietto nelle prossime ore. In occasione della sfida alla Viola, il club ha fissato il Fan Day 2025: «La giornata - si legge sul sito della Roma - in cui il protagonista è il tifoso». Nel fine settimana del 17-18 maggio (data e orario ancora da stabilire) sarà poi il tempo dei saluti, con il Milan che tornerà all’Olimpico qualche giorno dopo la finale di Coppa Italia contro il Bologna. Per la sfida ai rossoneri, venerdì inizierà la vendita libera, con un altro tutto esaurito in vista. L’Europa passa da qui, i romanisti sono pronti a fare la loro parte. ■
Balzaretti a Idealista: «A Roma c’è un’atmosfera unica»
Danilo Per la Roma
Gianluca Mancini, che Dio ce ne scampi e liberi.
Non ha il carattere giocherellone di Montero, non ha l’entrata pulita di Materazzi, il sorrisone buono di Chiellini e, diciamolo, la solare personalità di Bonucci. A voler essere puntigliosi gli manca, oltre a quello del gol, anche il senso del rispetto di Acerbi... uno sempre molto puntuale nel chiedere scusa, il giorno dopo avergli mostrato il dito medio, con le tifoserie avversarie.
PRONTE INIZIATIVE PER IL FAN DAY 2025. VENERDÌ LA VENDITA LIBERA DELLA SFIDA AL MILAN
Quelli campioni, lui il classico bullo da spedire in presidenza.
Federico Balzaretti ha raccontato il suo amore per Roma e la Roma a Idealista: «Quando ci giocavo contro, già desideravo indossare la maglia giallorossa. All’Olimpico ho trovato un’atmosfera unica, poi il legame è diventato più forte. Ora mio figlio gioca nell’Under 10, ho una famiglia totalmente romanista»
PER LA ROMA
Chiunque meno che lui!
Apatico, mai partecipe e con quella grottesca soglia di resistenza al dolore che lo porta, troppo spesso, ad alzare inaspettatamente bandiera bianca. Uno sempre fuori tempo che arriva dopo l’avversario ma prima del pallone: insomma, uno che non arriva mai. Pessimo nel gioco aereo, affatto duttile tatticamente, temperamento sgasato e indole fiacca, schiva e assoluto menefreghista nel voltare, costantemente, le spalle al compagno in difficoltà. Ancora: piede di marmo, cuore di legno e “Testa buo-
na solo per tenere il cappello” come avrebbe detto qualcuno. Qualcuno, invece, dovrebbe spiegarci cosa ci fa ancora al centro della difesa della ROMA uno così. Uno così che infatti, ottima scelta di Luciano Spalletti, è ai margini della nazionale dove invece, quelli sì, trovano spazio solamente grandi campioni.
E chi se ne frega se non hai mai fatto una entrata realmente cattiva, che in questa stagione ha la media di soli 1.40 falli a partita, che sa giocare nella difesa a tre così come in quella a quattro, che sa fare il centrale o – pure se detesto questa paro-
Quello contro la Fiorentina sarà il dodicesimo sold out stagionale Nonostante la falsa partenza e il prolungato periodo di protesta nei confronti della proprietà, il tifo romanista non ha mai lasciato da sola la Roma, riempiendo di colori e d’amore l’Olimpico. Lo farà anche domenica, alle 18, quando nella Capitale arriverà la Fiorentina, per una sfida cruciale nella lunga rincorsa europea targata Ranieri. Nella gara contro i viola, i tifosi della Roma faranno registrare il 12° tutto esaurito della stagione 2024/25.
la – il braccetto, se con Fonseca ha avuto un ottimo rendimento anche a centrocampo, se i compagni lo adorano, se spesso dal suo piede nascono ottime occasioni e reti importanti, se sa fare gol e se il suo modo di stare in campo riporta al calcio autentico degli anni ottanta... già, chi se ne frega. Quello che bisogna sempre e comunque dire di Gianluca Mancini è che se ce l’ha fatta lui può farcela chiunque, che è un provocatore nato e che gli manca tutto per essere considerato un grande difensore.
Soprattutto la maglia a strisce verticali… ■
La Sud, vestita coi colori più belli che esistono, accoglie l’ingresso delle squadre in campo per Roma-Athletic Club, andata degli ottavi di Europa League MANCINI
Gianluca Mancini, 29 anni, dal 2019 in maglia
giallorossa MANCINI
Verso Roma-Fiorentina
COGITO ERGO SUD
LA PRIMA DELL’8° RE
La storia Contro la Fiorentina il 2 maggio ‘37 fa l’esordio Amedeo Amadei, a 15 anni, 9 mesi e 7 giorni. Gioca da ala, la settimana dopo segna. Poi diventerà l’attaccante dello Scudetto
Tonino Cagnucci tonino.cagnucci@ilromanista.eu
“L’attacco, ecco il problema, è stato sentenziato dopo la terza o quarta partita del campionato 1936-37: «L’attacco, ecco il problema!». È stato ripetuto poi inesorabilmente almeno una volta ogni settimana. «L’attacco, ecco il problema!» è stato confermato, ribadito, replicato fino alla sazietà. Era convincimento unanime che l’inefficienza dell’attacco della Roma costituiva una di quelle verità certe, definitive ed assolute per le quali si può mettere a cuor leggero la mano sul fuoco; e probabilmente anche Alberto Einstein, se avesse concentrato sulla squadra un po’ della sua preziosa attenzione si sarebbe affrettato ad aggiungere una bella errata corrige ai suoi divertenti opuscoletti sulla relatività per avvertire lealmente le falangi dei suoi lettori che l’inefficienza dell’attacco della Roma costituiva il tallone di Achille delle sue teorie”.
Con questo splendido attacco Ennio Viero, dalle pagine del suo celeberrimo «Tifone», introduceva il magistrale commento di Roma–Fiorentina del 2 maggio 1937. E in attacco, effettivamente, proprio da quella domenica la Roma poteva disporre di un giovanotto di belle speranze dalle non trascurabili abilità: Amedeo
Amadei. Su di lui Viero annota:
«Per finire al giovane Amadei senza compiere nulla di trascendentale dimostra di poter stare degnamente in prima squadra (non si inorgoglisca troppo la giovane speranza)». Amadei era arrivato a Testaccio qualche mese prima, nel luglio 1935 per rispondere a una leva calcio bandita dalla Lupa sulle pagine del «Littoriale». Armando Lugari, responsabile della sezione ciclismo dell’AS Roma, avrebbe voluto fare di lui un ciclista, ma fortunatamente il peso specifico di Mister Scardola
– selezionatore dei giovani giallorossi – avrà maggiore risonanza e Amedeo inizierà così la sua avventura a Testaccio. Nell’aprile del 1937 la sua trafila comincia a vedere l’epilogo. L’11 aprile viene aggregato a una formazione mista che gioca a Cagliari; una volta tornato nella capitale, quattro giorni dopo, è inserito nella formazione Allenatori che incontra la prima squadra in preparazione del match di campionato con il Milan.
Il giorno 21 è invece a Salerno. Questa data è da segnare in ros-
so, perché rende evidente come ormai Barbesino stesse valutando seriamente il suo impiego in prima squadra. La Roma vince l’amichevole per 3-1, «Il Littoriale» dedica alcune righe al giovanotto: «Buona nel complesso la prova del debuttante Amadei all’ala destra». È proprio così, Amadei, il re dei numeri 9, il centravanti per antonomasia, ha iniziato la sua carriera all’ala, proprio per sfruttare una velocità travolgente e un’accelerazione sconcertante. Il 28 aprile, dopo i 70’ di allenamento sostenuti a Testaccio dalla prima squadra contro la formazione Allievi, la notizia del suo utilizzo in campionato diverrà di dominio pubblico. «Il Littoriale», commentando il suo innesto, scrive: «All’ala destra farà il suo debutto in Divisione Nazionale A il promettentissimo Amadei, che anche ieri si è distinto per spunti veloci, buon trattamento di palla e precisione nelle centrate». E contro i viola – a 15 anni, 9 mesi e 7 giorni – Amadei fa il suo esordio nel calcio che conta. Un record assoluto in quella giornata e fino a pochi mesi fa. Il debutto. Emozione maiuscola poco dopo il fischio d’inizio: Amadei va al tiro, Baggiani perde il pallone, che sta per varcare la linea di porta. Sarebbe il gol più veloce di sempre, segnato dal debuttante più giovane di sempre… Teresio Traversa, però, salva sulla linea. Nella prima mezzora il “ragazzino” si vede ancora al 12’, quando inventa un bel suggerimento per
Tomasi, poi con un tiro al volo al 19’ su servizio di Di Benedetti. Al 44’, il capolavoro di giornata: s’invola con uno spunto travolgente e costringe Gazzari ad atterrarlo in area. Il calcio di rigore, battuto da Bernardini: palo. Nella ripresa le cose sembrano mettersi per il meglio. L’azione si snoda da Bernardini a Fusco, Mazzoni e Serantoni che allunga a Di Benedetti: scatto e tiro a incrociare: gol. Amedeo, intanto, rimedia anche un pestone e deve momentaneamente lasciare il campo, soccorso da Angelino Cerretti. I viola pareggiano ma il debutto è stato più che positivo. È mancata solo la rete. Uno dei prìncipi del gol immortali della storia romanista e non solo (Giampiero Boniperti dirà di lui il 23 ottobre 1982: «Chi è il campione della Roma che ho ammirato di più? Come campione e come uomo… Amedeo Amadei»), non fa però attendere molto i tifosi e già una settimana più tardi, alla seconda presenza (quindi a 15 anni, 9 mesi e 14 giorni) stabilisce un altro record: quello del marcatore più giovane. Tra i pali della Lucchese c’è Olivieri, che poco più di un anno più tardi sarà determinante nella conquista del secondo titolo mondiale italiano. I padroni di casa stanno vincendo per 1-0 quando al 30’, un attimo di indecisione tra i difensori lucchesi bastava ad Amadei per piombare sopra una palla innocua. La palla è in gol, l’ottavo Re di Roma ha impugnato il suo scettro. ■
Sopra, la rosa della Roma Campione d’Italia nella stagione 1941/42: al centro, in piedi, c’è il “Fornaretto”. Sotto, Amadei in un’illustrazione di Hot Stuff
LÌ FIRENZE
ORA KEAN PROVA A RECUPERARE
Verso il Betis Dodo è out, ma ieri in visita al Viola
Martina Stella martina.stella@ilromanista.eu
Moise Kean è tornato ieri a Firenze. Dopo l’assenza per problemi familiari, l’attaccante dei viola è rientrato in Italia per tornare a disposizione di Raffaele Palladino.
L’allenatore della squadra e tutto l’ambiente si sono stretti attorno a lui in questo momento difficile. Anche il presidente della Fiorentina Rocco Commisso lo ha chiamato per rincuorarlo e fargli sentire la sua vicinanza. Lui stesso una settimana fa aveva dato il via libera a Kean di poter partire permettendogli di lasciare il ritiro di Cagliari. Nella serata di lunedì, ha lasciato Parigi per tornare a Firenze e subito allenarsi. Ieri pomeriggio prima seduta di allenamento persona-
CHAMPIONS LEAGUE
lizzato per lui al Viola Park: seduta differenziata in palestra per non caricarlo troppo fin da subito dato che non si è allenato nei giorni scorsi. Palladino e lo staff valuterà le sue condizioni in vista della partita contro il Betis, valida per l’andata della semifinale di Conference League e in programma domani a Siviglia alle 21.
L’allenatore, che è sempre rimasto in contatto con Kean, in giornata parlerà con lui per capire come si sente e quali sono le sue condizioni, sia fisiche ma soprattutto mentali. Nel caso in cui non dovesse farcela dal 1’ minuto, al suo posto giocherebbe uno tra Zaniolo e Beltran. Per la convocazione dell’ex Juve si deciderà oggi, dopo l’allenamento mattutino delle 10:30, programmata per dopo pranzo la partenza verso Siviglia. Domenica sera poi la Fiorentina tornerà in campo per la partita di campionato all’Olim-
Park
pico contro la Roma di Ranieri. Guardando sempre all’infermeria di Palladino discorso diverso per Dodo che ieri si è recato al Viola Park per assistere all’allenamento dei suoi compagni e sentirsi vicino al gruppo. Il calciatore brasiliano però si sente meglio e cercherà di tornare a disposizione del tecnico per la sfida di ritorno contro il Real Betis. Sabato il terzino classe 1998 avrà un nuovo controllo ospedaliero per valutare le sue condizioni dopo l’operazione all’addome per appendicite. Contro il Betis confermato il 3-5-2 a partire da De Gea. La difesa, composta da Pongracic, Comuzzo e Ranieri, mentre a destra ancora Folorunsho. Nel mezzo Adli insidia Fagioli, per il resto confermati Cataldi e l’intoccabile Mandragora, a sinistra Gosens. Davanti invece spazio ancora all’attacco leggero Gudmundsson e Beltran. ■
Inter, Thuram ancora in dubbio col Barcellona
Reduce da un ko pesante in campionato contro la Roma, l’Inter di Simone Inzaghi non ha tempo per pensare alla lotta scudetto, che si fa sempre più complicata. Questa sera alle 21, i nerazzurri sono impegnati al Camp Nou per l’andata delle semifinali di Champions League contro il Barcellona: un incontro che può valere una stagione, anche e soprattutto dopo il passo falso registrato contro i giallorossi di Ranieri. Tanti i nodi da sciogliere per il tecnico che, alla vigilia del match, ha fatto il punto della situazione sull’infermeria nerazzurra: «Veniamo da una brutta settimana in termine di risultati. Questa sfida
avrà un peso altissimo. Thuram? Ha fatto il primo allenamento, non è stato lunghissimo. Vedremo se partirà titolare». Non solo, dunque, il dubbio sul centravanti francese, ma anche diverse altre
#ROMANISTAGRAM
novità previste nell’11 titolare che scenderà in campo in Catalogna. Con Pavard out, si prepara Bisseck nel terzetto difensivo. Sull’out di destra, invece, pronto a tornare dal primo minuto Dumfries. A centrocampo Inzaghi può contare sui titolari: Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, tornato a disposizione dopo il turno di squalifica scontato in campionato contro la Roma. In attacco la certezza è Lautaro, che ha accompagnato il proprio allenatore in conferenza: «Con la Roma abbiamo speso tante energie, ma daremo il massimo. Siamo pronti per fare una grande gara». ■ LP
Moise Kean, nell’ultima sua sfida di Conference GETTY IMAGES
Thuram in campo con l’Inter GETTY
Shomurodov si gode i due giorni di riposo concessi da Ranieri dopo la vittoria arrivata a Milano contro l’Inter. Ecco lo scatto social
Haavi ricondivide sui social un video della Roma Femminile, risalente allo scudetto conquistato dalle giallorosse la scorsa stagione
Così come il centravanti uzbeko, anche Gollini approfitta dell’ultimo giorno di riposo per un po’ di relax. Oggi il ritorno a Trigoria