
Roma-Bologna 1-0 Alla prima dell’era Gasp, la Roma vince e convince, mostrandosi solida e compatta e subendo pochissimo, trascinata da un tifo straordinario. Di Wesley il gol vittoria a inizio ripresa. Avanti così




Roma-Bologna 1-0 Alla prima dell’era Gasp, la Roma vince e convince, mostrandosi solida e compatta e subendo pochissimo, trascinata da un tifo straordinario. Di Wesley il gol vittoria a inizio ripresa. Avanti così
Domenica 24 agosto 2025 Il Romanista
Roma-Bologna
LA PARTITA
La decide Wesley Battuto di misura il Bologna con un gol del brasiliano ad inizio ripresa. Pali per Cristante e Castro
Roma 1
Bologna 0
Roma (poss: 3-4-2-1, n.p: 4-4-2)
Svilar 6; Hermoso 6,5, Mancini 6,5, Ndicka 6,5; Wesley 7, Cristante 6,5, Koné 6,5, Angeliño 6 (38’ st Rensch 6,5); Soulé 6 (29’ st Dybala 6,5), El Shaarawy 6 (15’ st El Aynaoui 6); Ferguson 7 (29’ st Dovbyk 6)
N.e.: Vasquez, Zelezny, Ghilardi, Pisilli, Baldanzi
Allenatore: Gasperini 7
Bologna (4-2-3-1)
Skorupski 6; De Silvestri 5,5 (27’ st Zortea 6), Casale 5 (1’ st Vitik 6), Lucumi 5, Lykogiannis 5,5; Freuler 6 (35’ st Bernardeschi s.v.), Pobega 6; Orsolini 5,5, Odgaard 5,5 (27’ st Fabbian), Cambiaghi 5,5; Immobile 5 (30’ pt Castro 6,5)
N.e.: Ravaglia, Pessina, Posch, Moro, Heggem, Ferguson, Karlsson, Dallinga, Dominguez, Corazza
Allenatore: Italiano 5,5
Rete: 8’ st Wesley
Arbitro: Zufferli 5,5 (Mondin, Miniutti). Var: Mazzoleni
Note: spettatori 63681. Recupero: 2’ + 4’. Ammoniti: Freuler, Mancini per gioco scorretto
Daniele Lo Monaco daniele.lomonaco@ilromanista.eu
Esulta Gasperini, si gira verso la sua anima buona, il suo secondo Gritti, e lo abbraccia felice, poi finiscono insieme seppelliti da altri abbracci quando l’incerto Zufferli ha appena fischiato la fine e la Roma si è assicurata i primi tre punti della stagione, fondamentali per proseguire il cammino con la serenità che alcune incertezze sul mercato rischiavano di condizionare. Ma la nuova Roma ha funzionato e plasticamente il primo match winner è stato Wesley, l’esterno brasiliano utilizzato più da ala che da quinto. Sì perché Gasperini aveva presentato la Roma nel suo abito usuale, il 3421, che in fase di non possesso stavolta si è adattato al vestito tattico del Bologna (4231) e quindi è diventato un 442 piuttosto agevole da leggere, con lo slittamento verso l’alto e verso destra, perché Hermoso, Mancini e Ndicka si sono messi sulle tracce di esterno sinistro e
FERGUSON ED ELSHA
PREFERITI A DOVBYK E EL AYNAOUI. OTTIMA LA TENUTA DIFENSIVA NEL CALDO
attaccanti centrali (nello specifico Cambiaghi, Odgaard e Immobile, e poi Castro dal 30’) mentre sull’altro attaccante (Orsolini) si è abbassato Angeliño. Per diretta conseguenza Wesley è diventato l’esterno di un centrocampo a quattro (ad occuparsi di Lykogiannis), con Koné e Cristante contrapposti rispettivamente a Pobega e Freuler, e di qua El Shaarawy a contenere (si fa per dire, vista la condizione approssimativa dell’ex laziale) De Silvestri. Così la prima impostazione dei centrali rossoblù Casale e Lucumì è stata disturbata da Soulé e Ferguson, preferito a Dovbyk, presumibilmente in uscita in questa settimana. Ed è proprio nei duelli tra l’irlandese e Casale che sono venute fuori le prime cose interessanti della caldissima serata (con l’umidità a far sudare anche gli spettatori più stabili, per l’ennesimo soldout della serie: 63681 il numero dei presenti da mandare agli archivi). Il primissimo brivido è stato determinato da uno scivolone di Mancini sul prato inzuppato dalle abbondanti innaffiature, a cui ha fatto per fortuna seguito anche lo scivolone di Immobile, fischiatissimo dalla curva, e in realtà visto in versione aderente al suo cognome. Poi è cominciato lo show di Ferguson, particolarmente abile nei contromovimenti e dunque assai sfuggente alla marcatura a volte distratta di Casale: al 5’ l’ha saltato netto, poi è andato in uno contro uno con De Silvestri e si è creato uno spazio (ristretto) per il tiro di sinistro, respinto da Skorupski. Due minuti più tardi l’irlandese si è liberato ancora del diretto avversario e ha servito El Shaarawy che ha assecondato la sovrapposizione di Angeliño, sul cui cross ancora Skorupski si è disimpegnato in tuffo. All’11’ Casale si è quasi dimenticato della marcatura dell’attaccante, lasciato solo - e lì trovato da Soulé - al limite dell’area, in surplace Evan si è spostato il pallone sul piede debole, il destro, e ha calciato comunque forte, trovando la respinta del portiere polacco. E ancora al 16’ su un cross di Angeliño sempre Ferguson ha anticipato tutti di testa, deviando in diagonale verso il palo, sfiorandolo. E il Bologna? Quasi inoffensivo, frustrato al 19’ con Freuler, costretto a stendere Koné per ridurne lo strappo. Anche Cambiaghi ha usato subito dopo le maniere forti per fermare Soulé, e stavolta Zufferli non
La torsione di Wesley per la conclusione che ha determinato la prima vittoria stagionale della Roma. Nell’altra pagina, dall’alto una conclusione di Dybala, un’occasione per Dovbyk e lo sguardo concentrato di Gasperini prima della partita con la Curva Sud sullo sfondo AS ROMA
VIA GETTY IMAGES
Nelle due foto piccole, l’esultanza di Dybala con Wesley e le indicazioni del tecnico a Paulo ed Artem al momento del’ingresso in campo MANCINI
se l’è sentita di ammonirlo. Sulla punizione, Cristante è svettato a deviare la traiettoria tagliata dello stesso Soulé, ma la palla è stata respinta dal palo. Poi su una palla lunga Immobile si è stirato il retto femorale, tra gli applausi irreverenti (ma comprensibili) della Curva Sud, e al suo posto è entrato Castro. E la Roma ha cominciato ad abbassare un po’ i ritmi, anche per combattere gli effetti dell’umidità perniciosa. Al 38’ Wesley è rientrato da destra e ha calciato di sinistro sbagliando la misura, stessa cosa prima dell’intervallo ha fatto Castro, sprecando un regalo di Cristante. E proprio sul fischio finale Casale si è infortunato, lasciando il posto dopo la pausa a Vitik. Nella ripresa la Roma si è ripresentata con lo stesso sistema tattico che così bene aveva funzionato soprattutto nella prima mezz’ora: imbrigliato il Bologna, c’erano spazi per ripartire e attaccare da ogni parte. Ma era mancata la precisione in alcune rifiniture, come, ad inizio del nuovo tempo, con una verticale di Cristante per Wesley fuori misura. Subito dopo il brasiliano ha calciato forte, non trovando la porta. Poi, improvviso, l’unico rischio vero della serata: su una palla allargata sulla destra, Castro è sembrato caricare il cross, ma gli è uscito un tiro tagliato e angolatissimo, capace di scavalcare la mano protesa di Svilar (che infatti poi ricadrà pesantemente sulla schiena) e trovare solo l’opposizione della traversa. Ma il pericolo ha determinato la reazione: su un bel lancio di Cristante, l’attivissimo Wesley ha stoppato male il pallone rientrando dentro il campo, ma Lucumì è stato ancora più approssimativo e glielo ha di fatto restituito, lanciandolo in area: bravo il brasiliano a soffiare il possesso a Lykogiannis e
a calciare in equilibrio precario colpendo così tanto di piatto da toccarla col tacco, comunque in modo tale da rendere inutile l’allungamento di Skorupski. Subito dopo Soulé ha mandato nello spazio Koné che ha preso posizione davanti a Pobega che all’ingresso in area lo ha toccato da dietro: Zufferli è stato persino plateale nella negazione del fallo, e la revisione Var non avrebbe potuto avere alcuna influenza perché in ogni caso l’eventuale fallo era geograficamente avvenuto fuori area e quindi fuori dalla sfera dell’influenza tecnologica. Lykogiannis ha fatto poi subito dopo un altro regalo a Wesley che ha servito Ferguson, anticipato sul più bello. Allo scadere dell’ora di gioco El Shaarawy ha lasciato posto e posizione a El Aynaoui e al 18’ Koné ha avuto la palla giusta per il 2-0, ma, servito in area perfettamente da Ferguson, nonostante il tempo per stoppare di petto e piazzare, ha calciato incredibilmente fuori. Poi al 21’ Soulé ha provato a calciare dalla sua mattonella, alzando però la traiettoria. Dopo i cambi (Zortea e Fabbian per De Silvestri e Odegaard, Dovbyk e Dybala per Ferguson e Soulé), il Bologna ha tentato il forcing finale soprattutto dopo l’ingresso di Bernardeschi per Freuler. Gasperini ha risposto con la scelta conservativa di Rensch per Angeliño che aveva cominciato ad accusare le iniziative dalla sua parte di Orsolini, ma a parte qualche conclusione velleitaria (e sballata) Svilar non ha rischiato più di tanto. Così le occasioni migliori nel finale le ha create Dybala, fermato prima da Skorupski e poi da una deviazione quasi casuale di Pobega. E al fischio Gasperini ha festeggiato forte la sua 600ª partita in Serie A. Bel (doppio) traguardo: per la storia e per il futuro. ■
Nel dettaglio
Roma, sabato 23 agosto 2025
1ª giornata di Serie A
Roma Bologna
1 gol 0
51% possesso palla 49%
2 occasioni da gol 0
x assist 0
2 calci d’angolo 4
58 palle recuperate 54
15 falli commessi 13
1 fuorigioco 1
2 parate 3
0 rigori 0
1 ammonizioni 1
0 doppie ammonizioni 0
0 espulsioni 0
338 passaggi riusciti 297
82% precisione passaggi 78%
14 tiri totali 10
4 tiri in porta 2
9 tiri fuori 7
1 tiri respinti 1
1 pali 1
8 tiri in area 6
6 tiri da fuori area 4
3 cross riusciti 4
4 dribbling 5
NEL SECONDO TEMPO DOPO IL GOL OTTIMA GESTIONE, POI NEL FINALE DYBALA RIDÀ VITA
a cura di Gabriele
Zufferli, fischi alterni e qualche incertezza di troppo
Roma-Bologna inizia su ritmi alti, imposti soprattutto dai giallorossi, e la gara scorre corretta. L’arbitro Zufferli la dirige un po’ (troppo) all’inglese. Al 18’ il primo caso da segnalare, quando Freuler stende uno Koné straripante in progressione poco fuori dall’area di rigore. Giallo giusto. Il primo errore evidente arriva invece al 21’: Soulé ubriaca sulla fascia destra Cambiaghi, che lo stende in maniera plateale sul filo del fallo laterale. Manca il giallo in questo caso. Due minuti dopo però il fischietto di Udine applica lo stesso metro su El Shaarawy che perde palla e per rimediare interviene in maniera volontaria, anche se meno evidente rispetto a Cambia-
5,5
ghi, su De Silvestri. A fine primo tempo Orsolini entra duro e in ritardo su Angelino ma la fa franca. Anche in questa occasione Zufferli, che intanto consente al Bologna di trattenere in tutti i modi il lottatore Ferguson, non estrae cartellini. Nella ripresa protesta l’Olimpico all’8’ per un intervento (fuori aerea) di Pobega su Koné: la spinta appare evidente, ma non viene neanche sanzionata con una punizione. Siamo al limite perché il bolognese sbraccia parecchio. Al 21’ Mancini “spende” il cartellino giallo su Cambiaghi in ripartenza. La scampa invece nel recupero Zortea, che spintona Rensch. ■ LUCA ZUFFERLI UDINE
IL MERCATO
Il punto L’inglese non apre alla Roma
Il greco può diventare il vice-Angeliño
Andrea Di Carlo andrea.dicarlo@ilromanista.eu
La suggestione è ormai sfumata, il sogno, per i tifosi giallorossi che lo hanno ritenuto tale, sembra ormai infranto. A scrivere la parola “fine”, o quasi, alla telenovela Sancho ci ha pensato il direttore sportivo giallorosso Ricky Massara, che ai microfoni di Sky Sport ha fatto chiarezza: «Sancho al momento rimane una suggestione, non mi pare ci siano le condizioni ma soprattutto le motivazioni per portare avanti la trattativa». Se non è la pietra tombale, poco davvero ci manca. Poi nel mercato “mai dire mai”, ma al momento Sancho è molto lontano da Trigoria. Ma Gasperini ci ha tenuto a sottolineare: «Non ha mai detto di no». Il dirigente giallorosso non ha menzionato profili alternativi all’inglese, ma è al lavoro da giorni su diversi nomi: se Rowe è andato al Bologna, altri, mediaticamente coperti, sono vivi sul taccuino del ds giallorosso. Massara ha poi colto la palla al balzo per fare chiarezza anche sul futuro in giallorosso di Lorenzo Pellegrini: «Appena sono arrivato abbiamo concordato col suo agente che non avremmo rinnovato il contratto. Quindi anche insieme alla volontà di Lorenzo stiamo valutando offerte per non perderlo a zero. Le stiamo valutando in questa finestra, ma eventualmente c’è anche gennaio». La volontà
del giocatore è quella di non fare alcun sgarbo al club giallorosso, ovvero andar via a zero senza far guadagnare un euro. Motivo per il quale Pellegrini sta ragionando sulle offerte arrivate, soprattutto dalla Premier. Se non arriverà la fumata bianca, l’appuntamento per dirsi addio slitterà a gennaio. Dall’eventuale approdo di Pellegrini al possibile arrivo di un rinforzo: non Sancho, ma Kōstas Tsimikas, terzino sinistro, classe 96 di proprietà del Liverpool. La Roma è interessata a rinforzare la difesa, Massara punta al terzino come vice Angeliño, vista l’imminente uscita di Salah-Eddine (c’è il Cagliari in pole). Per ora solo primi contatti con il club inglese, ma l’operazione non è facile dal punto di vista economico, eppure i giallorossi ci proveranno e già nelle prossime ore si capirà meglio la fattibilità della trattativa. Massara, nel frattempo, non molla la pista che porta al giovane Jan Ziolkowski del Legia Varsavia. Nonostante l’atteggiamento del club polacco non sia stato particolarmente apprezzato a Trigoria (aumentare del 30% la richiesta economica e il tentativo di allargare la partita ad altre società), il ds giallorosso vuole arrivare a dama nell’affare. Il calciatore spinge per il trasferimento giallorosso e, a questo punto, la vera deadline della trattativa può esser giovedì, quando il Legia tornerà in campo nei playoff di Conference League (dopo la vittoria dell’andata). Pochi giorni e tanto lavoro da fare.
In senso orario: Jadon Sancho, obiettivo di mercato ormai sfumato ; Kōstas Tsimikas, terzino sinistro del Liverpool; SalahEddine, in uscita da Trigoria; infine un primo piano del ds Ricky Massara GETTY IMAGES
LE PAGELLE
Tutti sul pezzo Ferguson all’esordio è già nel vivo delle azioni offensive: fa salire la squadra, tira, assiste
Wesley parte timido, poi vola dopo il gol. Koné spadroneggia in mediana. Dybala regala sprazzi di classe
6 MILE SVILAR
6,5 MARIO HERMOSO
6,5 GIANLUCA MANCINI
6,5 EVAN NDICKA
7 FRANÇA WESLEY
6,5 BRYAN CRISTANTE
6,5 MANU KONÉ
6 JOSÉ ANGELIÑO
Fabrizio Pastore fabrizio.pastore@ilromanista.eu
Gagliarda. La Roma formato gasperiniano si presenta al proprio pubblico lottando e divertendo. Attaccando senza sosta e soffrendo pochissimo, se non niente, un Bologna più che temibile alla vigilia. Se questa è l’alba, il sole è destinato a splendere.
6 SVILAR. Sostanzialmente inoperoso per un tempo, deve dire grazie alla traversa a inizio ripresa. Ma di fronte alle rare sortite rossoblù rimane concentrato.
6,5 HERMOSO. Da quasi intruso a titolare con la benedizione di Gasp il passo (non) è stato breve, per di più sistemato a destra. Eppure l’ex oggetto misterioso della scorsa stagione si ripresenta in versioneAtletico. Bentornato.
6,5 MANCINI. Avvio col brivido per una buca degna del peggior manto stradale, ma è la stessa che ferma l’avversario lanciato a rete. Resta la sola sbavatura di una gara da leader del reparto e da veterano, gasperiniano e romanista. Peccato soltanto il giallo a metà ripresa.
6,5 NDICKA. Ricomincia dalle buone abitudini: passo felpato, senso della posizione da manuale, attenzione e “pulizia” in marcatura.
7 WESLEY. Inizio un po’ timido, anche se non si risparmia nella corsa. Un paio di scelte in zona tiro non paiono felicissime, finché non trova l’angolo vincente bagnando l’esordio nel migliore dei modi. Da lì in poi trova fiducia e boati a ogni sprint. Freccia giallorossa.
6,5 CRISTANTE. Passano gli anni, cambiano gli allenatori, ma lui è sempre lì nel mezzo: garanzia, sostanza e quegli inserimenti aerei che causano sempre pericoli, come il palo a metà primo tempo. Col contagiri il lancio che pesca Wesley per il vantaggio.
6,5 KONÉ. Si presenta con tackle a ripetizione, contrasti e percussioni che fanno subito salire i decibel
Alta in manovra e pressing, solida, compatta. La sua mano sulla squadra è già evidente. Il risultato è strameritato, la prestazione più che convincente. Ottima la prima.
dell’Olimpico. Spadroneggia in mezzo al campo, ma fallisce la più macroscopica delle occasioni per il raddoppio. L’errore è però una piccola (e visto il risultato trascurabile) macchia in una prestazione per il resto totale.
6 ANGELIÑO. Si prende qualche licenza di offendere in avvio, poi si assesta ed è essenziale nel finale senza sofferenze della difesa.
6 SOULÉ. Impiega un po’ a trovare lo spunto giusto, ma quando lo fa manda nel panico i bolognesi, guadagnando e poi pennellando la punizione che dà origine al palo. Si accende però solo a intermittenza.
6 EL SHAARAWY. Capitano senza sorpresa per il noto criterio gerarchico di Gasp. Gradi, ruolo, duttilità e predisposizione lo portano a coprire la fascia con discreto profitto per un’ora.
7 FERGUSON. Il biglietto da visita strappa subito applausi: lo prende in consegna Casale, ma pronti via è lui a fargli sentire il fisico. Nei primi 15’ va tre volte al tiro mostrando tutto il repertorio: sinistro, destro e colpo di testa. Poi resta nel vivo di ogni azione d’attacco vestendosi anche da assistman per Koné, che spreca. Potenzialità enormi, lascia la sensazione forte che con lui ci sarà da divertirsi.
6 EL AYNAOUI. Dentro a metà ripresa, si limita a gestire il possesso, ma sempre senza strafare.
6 DOVBYK. La volontà c’è, lucidità e cattiveria in area ancora no: è poco reattivo soprattutto sul filtrante perlato di Paulo, ma la concorrenza davanti può fargli da sprone. Almeno questo è l’auspicio
6,5 DYBALA. Non ha i 90 minuti delle gambe, come rivelato dal tecnico. Ma un quarto d’ora in campo gli basta per far volare Skorupski e spalancare la visuale della sua porta a Dovbyk. Sprazzi di Joya.
6,5 RENSCH. Poco più di dieci minuti a sinistra, dove ha modo di prendersi la fascia fino allimite dell’area avversaria a suon di accelerazioni supersoniche.
6 MATIAS SOULÉ
6 STEPHAN EL SHAARAWY
7 EVAN FERGUSON
6 NEIL EL AYNAOUI
6 ARTEM DOVBYK
6,5 PAULO DYBALA
6,5 DEVYNE RENSCH
DAL CAMPO
Andrea Di Carlo andrea.dicarlo@ilromanista.eu
Buona la prima per la Roma di Gian Piero Gasperini, che supera il Bologna grazie alla rete di Wesley e inizia, come meglio non si poteva, la nuova stagione. Un gol da tre punti, quello del brasiliano, che darà modo adesso al tecnico giallorosso di lavorare con convinzione e buonumore in preparazione della prossima sfida, in programma sabato a Pisa contro la squadra toscana.
Il gruppo, che domani si godrà un giorno di riposo concesso da Gasperini, tornerà subito al lavoro a Trigoria, iniziando a pensare alla trasferta in Toscana: nessun problema da segnalare dopo la vittoria contro il Bologna, oggi invece si capirà meglio quando e se Leon Bailey si sottoporrà ad ulteriori esami.
MATTINATA LA RIPRESA
TRIGORIA: IL TECNICO HA CONCESSO UN GIORNO DI RIPOSO DOMANI
Il giamaicano, nel frattempo, ha già iniziato il suo iter riabilitativo tra le mura del Fulvio Bernardini, la speranza e l’obiettivo è quello di vederlo in campo per metà ottobre.
Verso Pisa
Squadra che vince non si cambia e forse è lecito pensare che la Roma contro il Pisa non subirà stravolgimenti. Hermoso ha convinto anche a destra e va verso la conferma: da vedere se Gasperini terrà conto del rientro di Celik dalla squalifica o se Ghilardi scalerà posizioni in allenamento. In mediana El Aynaoui va a caccia di una maglia da titolare, probabilmente accanto allo straripante Koné. Davanti, infine, Dybala e Dovbyk possono provare a impensierire Soulé e Ferguson, sempre che il mercato non ci metta lo zampino.
Gasperini «Bene in ogni reparto, con un po’ di lucidità in più avremmo fatto il 2-0»
Eva Tambara eva.tambara@ilromanista.eu
Buona la prima per la nuova Roma di Gasperini. Al termine della sfida vinta all’Olimpico contro il Bologna, il tecnico giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni a SkySport e poi in conferenza stampa.
Partita convincente quella della Roma. Le da un bel voto?
«Soprattutto un bel voto ai giocatori. È sempre la prima gara, le cose in campo non possono essere precise ma siamo partiti subito col piglio giusto contro una squadra difficile che fatto molto bene. Questo ci da molta spinta».
Quale reparto l’ha soddisfatta di più?
«È difficile fare una classifica, siamo stati veramenti compatti, corti, molto vicini. Gli attaccanti sono stati bravi anche nella fase
MI SONO DOVUTO
CONCENTRARE SULLA
GARA PER NON FARMI
PRENDERE DALLE EMOZIONI
DATE DALLO STADIO
difensiva, una squadra sempre corta e aggressiva e che arrivava prima sulle palle. Abbiamo giocato anche con qualità, meritavamo di andare in vantaggio nella prima mezz’ora. Nel secondo tempo non abbiamo rinunciato a giocare. Bene in tutti i reparti, se eravamo più lucidi potevamo fare il secondo gol, ma il fatto che abbiamo dovuto soffrire è un’altra cose positiva, un segnale che questa squadra ha carattere»
L’impatto emotivo con lo stadio?
«Lo stadio è bellissimo e già di per sé è uno spettacolo più bello della partita, ma questa sera la partita è stata degna della cornice. Se devo dire la verità, ho cercato di concentrarmi sulla gara e di non farmi prendere troppo dalle emozioni, perché sapevo fosse difficile contro una squadra molto ostica. Forse per questo la soddisfazione è ancora più grande. So che non devo dire tante cose, quello che mi devo conquistare lo devo fare con le prestazioni. Speravo di partire con una buona prestazione e ci siamo riusciti, questo è un primo passo»
Cosa ha detto a Wesley verso la fine della partita?
«Nei finali devi raschiare il barile, tirare fuori tutte le energia per portare a casa il risultato. C’era il caldo, c’era la fatica, quindi i giocatori che hai vicino li richiami, cerchi di dargli una spinta in più perché sono quelli i
Italiano: «In avvio con poca qualità»
Nel post-gara è toccato parlare anche a Vincenzo Italiano, a tratti amareggiato per l’esito della sfida: «Siamo partiti con poca qualità, poi siamo cresciuti piano piano dal 20’ creando qualche situazione interessante. Siamo stati sempre dentro al campo e dato battaglia a una squadra forte ma non è bastato: bisogna migliorare quando abbiamo la palla e cercare di essere molto più attenti». Dopodiché, in conferenza stampa, il commento sul mercato: «Non si può lavorare così. Non vedo perché ancora adesso gli allenatori, i più penalizzati, debbano avere queste difficoltà e lavorare con il mercato aperto a campionato iniziato. È una follia totale». Anche Tommaso Pobega, schierato dal tecnico rossoblù dal 1’, ha parlato della sfida: «Non siamo stati precisi a livello tecnico. Dovevamo essere più lucidi nelle letture. La Roma è partita forte e con idee molto chiare; noi, successivamente, abbiamo sistemato alcune cose e gestito meglio le letture».
momenti decisivi della gara»
Come ha visto Ferguson? «Ha fatto un’ottima gara, sta crescendo di condizione. Ha giocato pochissimo l’anno scorso, è normale che abbia bisogno di rodaggio ma stasera ha fatto vedere qualità importanti e dinamismo. Credo che abbia tanti margini e ci darà grandi soddisfazioni»
La condizione di Dybala? Quando potrà avere 90’ nelle gambe? «Per me è recuperato, questo è l’importante. Poi andrà sempre meglio. L’importante è che non abbia degli stop, ci auguriamo questo. Poi verrà utilizzato per la sua condizione, è un grandissimo giocatore e anche i 20’ di questa sera sono importanti per recuperare condizione»
Infine Gasperini - incalzato sul mercato a Rai2 - ha affermato riguardo la questione legata a Sancho: «Jadon non ha mai detto no alla Roma».
FERGUSON HA FATTO VEDERE QUALITÀ IMPORTANTI E DINAMISMO. SONO CERTO CHE CI DARÀ GRANDI SODDISFAZIONI
GLI SPOGLIATOI
Wesley «Quando sono arrivato ho visto molti video dei romanisti. Ringrazio i miei compagni»
Cristante: «Volevamo dare un segnale forte». El Aynaoui: «Olimpico davvero incredibile»
Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu
Debutto migliore non poteva esserci, per Wesley: alla prima gara ufficiale in giallorosso, ha regalato il successo alla Roma con un gol sotto la Curva Sud. Quella stessa Curva Sud che il laterale brasiliano aveva già avuto modo di ammirare, seppur soltanto in video: «Quando sono arrivato - le parole del brasiliano, eletto Man of the Match, a DAZN - ho guardato molti video dei tifosi che festeggiavano, quindi dedico a loro il gol. È stata una bellissima celebrazione. Sono molto felice di aver segnato e di aver aiutato i compagni, che ringrazio per l’accoglienza».
Soddisfatto anche Bryan Cristante, diventato capitano nel secondo tempo dopo l’uscita dal campo di El Shaarawy: «Siamo partiti con l’atteggiamento giusto - dice il centrocampista a DAZN - e volevamo dare un segnale forte, per dimostrare di aver lavorato bene in questo mese. Chi è arrivato ha capito subito le dinamiche e ciò che chiedeva il tecnico: ora sarà un crescendo, ma dobbiamo ancora migliorare tanto, continuando a lavorare con questa testa». Ancora una volta, come sempre, l’Olimpico ha saputo fare la differenza con la sua spinta: «C’era una bella atmosfera, carica: ci tenevamo a fare una partita all’attacco per caricare lo stadio e ci siamo riusciti». Una considerazione anche sulla fascia di capitano, che Bryan definisce «un orgoglio», aggiungendo che «siamo un gruppo di 4-5 giocatori con tante presenze: che la indossi uno o che la indossi un altro, quello che conta è che aiutiamo la squadra». Molto buona anche la prestazione di Matias Soulé, che ha abbinato qualità e quantità, con una buona dose di sacrificio. «So che erano arrivate delle offerte per me - dice l’argentino in conferenza stampa - e so che la Roma le ha valutate, ma io volevo restare. Lavoro sempre al 100% per avere le opportunità che ora sto avendo e credo di poter fare ancora di più. Spero di rimanere ancora a lungo». Ai microfoni della sala stampa dell’Olimpico è intervenuto anche Neil Aynaoui, subentrato nell’ultima mezz’ora al posto di El Shaarawy: «Atmosfera incredibile allo stadio - le parole dell’ex Lens - nonostante i compagni mi avessero preparato, è andata oltre le aspettative. La concorrenza? Sono in un grande club, è normale che ci sia».
SO CHE ERANO ARRIVATE
DELLE OFFERTE, MA SPERO DI RIMANERE ANCORA A LUNGO NELLA ROMA
Matias Soulé
festeggia il gol all’esordio che ha regalato i
Gabriele Fasan gabriele.fasan@ilromanista.eu
Aria di primo giorno di scuola all’Olimpico. Dove ci eravamo lasciati siamo tornati. È un sabato d’agosto con la città quasi vuota, anche perché lo stadio è pieno in ogni ordine di posto, 63.681 segna il contatore giallorosso, per il 71° sold out della gestione Friedkin. Voglia di Roma e entusiasmo alle stelle, ma soprattutto tanto colore. Specie per le tante nuove maglie ufficiali che si vedono sugli spalti e fuori. Colore come sempre e di più in Sud, dove spiccano le tante maglie rosse tutte uguali del gruppo Roma in basso al centro. Rinnovati e comuni intenti anche per la Curva Sud, con vecchi, semplici e essenziali ideali romanisti: «Questa la nostra linea di condotta: non importa quanto impervio sia il cammino, amarti è il nostro giuramento, combattere per te il nostro destino», recita lo striscione, firmato Curva Sud, che campeggia al centro del settore poco prima del fischio d’inizio. La Roma prima di tutto, è il messaggio, tutto ciò che non è Roma, Romanismo, deve restare fuori dalla curva e dallo stadio. Ranieri, come annunciato, è in tribuna vip (vicino a Massara). Gremita anche quella, per l’occasione:
da Noemi e Damiano dei Maneskin che sfoggia la maglia bianca con i bordi verdi andata a ruba in estate. Nei paraggi anche Zibì Boniek e Roberto Mancini, seduti l’uno accanto all’altro. «Sì allo stadio a Pietralata», scrivono a caratteri cubitali in Tevere. Primi applausi per Gian Piero Gasperini all’annuncio della formazione, tarantolato e visibilmente felice alla fine per la vittoria nella partita numero 600 della carriera. Una Roma gagliarda che scalda lo stadio pur senza sussulti, sfiorando però il vantaggio più volte. Al 29’ finisce la partita di Immobile, avver-
sario di tanti derby, e il pubblico lo becca fino ad accompagnarlo fuori dal campo. Applausi all’intervallo e fiducia per la ripresa, con Dybala che prepara il suo ingresso, osannato dallo stadio senza aver fatto
LA SQUADRA CHE MORDE SU OGNI PALLONE SI PRENDE LO STADIO. TANTI APPLAUSI PER GASPERINI. RANIERI IN TRIBUNA CON MASSARA
ancora nulla. Poi ci pensa Wesley a prendersi lo stadio: un motorino che trova anche il suo primo gol in Serie A. Un gol da difendere, tutti insieme, aggredendo e mordendo l’avversario, con il pubblico infuocato a ogni riconquista di palla (neanche fosse un gol) e con il sottofondo di una curva immensa, sulle note della Colegiala versione giallorossa. Insomma, tutti uniti: «Al di là del tempo inseguiamo il sogno, Roma combatti con noi», come dice uno striscione in Distinti Sud. Chi ben comincia è a metà dell’opera. ■
Domenica
2ª giornata Squadre in campo alle 16.30. Live su Sportitalia
Davide Fidanza davide.fidanza@ilromanista.eu
Questo pomeriggio alle 16.30 la Roma scende in campo al Tre Fontane contro l’Atalanta per la seconda giornata di campionato. I giallorossi sono reduci dal pareggio all’esordio in trasferta contro il Parma, che ha lasciato l’amaro in bocca alla squadra avendo subito il gol del pari solamente nei minuti di recupero.
I baby giallorossi adesso sono a caccia del primo successo stagionale e avranno l’occasione di farlo davanti ai propri tifosi. Ipotizzabile una squadra in campo con il consueto 4-3-2-1 con Zelezny in porta; Lulli, Nardin, Zinni e Cama in difesa; Bah, Di Nunzio e Coletta a centrocampo e Della Rocca e Scacchi pronti ad agire sulla trequarti alle spalle di
#ROMANISTAGRAM
Arena unico centravanti. Romano, al centro di voci di mercato, potrebbe anche partire dalla panchina. La partita, in programma alle 16.30 al Tre Fontane, verrà trasmessa da Sportitalia, che detiene i diritti televisivi del campionato di Primavera 1. Roma-Atalanta sarà visibile sul canale 60 del digitale terrestre. In alternativa, la gara verrà trasmessa anche in streaming e potrà essere vista in diretta
ABBIAMO ANALIZZATO GLI ERRORI CHE ABBIAMO COMMESSO CON IL PARMA. ORA TORNO AL TRE FONTANE, CASA MIA PER DUE ANNI
attraverso l’applicazione o il sito web della stessa emittente televisiva
Le parole di Guidi Federico Guidi ha dato il via all’intervista pre-partita con una riflessione: «Ci saranno tantissime squadre al limite dei parametri d’età. Ma ripeto, per noi è una forte motivazione perché ci metteranno alla prova». Il pensiero, in vista della gara di oggi, è andato ai 90’ del Tardini: «Abbiamo finito di analizzare le cose fatte bene e gli errori commessi a Parma, dove si è toccato con mano che bisogna maturare velocemente in tantissime situazioni». Una partita a fare esperienza. L’altra, sarà quella con la Dea, al Tre Fontane: «È una forte emozione. Torno in quella che è stata casa per due anni». Null’altro. Serviranno i tre punti. ■
Due mesi dopo si riparte. Inizia il campionato, inizia la nuova Serie A 2025-26. Ad inaugurare la nuova stagione, i campioni in carica del Napoli in casa del neopromosso Sassuolo. La squadra di Conte inizia subito forte, con un’occasione intorno al 12’: Rrahmani non riesce a inquadrare la porta da posizione favorevole, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Al 17’ arriva il primo gol del nuovo campionato, che sblocca la partita del Mapei Stadium: cross di Politano in area di rigore, a trovare il colpo di testa vincente di McTominay. Il centrocampista scozzese, MVP della passata stagione, sigla la rete dell’1-0 superando Turati. Il Sassuolo prova a reagire, ma i contropiedi mossi dalla squadra di Grosso non impensieriscono la difesa avversaria. E nei minuti di recupero del primo tempo è sempre McTominay ad andare vicino al raddoppio: il tiro dalla distanza si stampa sulla traversa. Il primo squillo dei neroverdi arriva al 52’, con un sinistro potente di Berardi che termina di poco al lato. Ma 5 minuti più tardi ecco il 2-0 del Napoli. Calcio piazzato di De Bruyne rocambolesco, nessuna deviazione: la palla finisce alle spalle di Turati. L’occasione più importante per i neroverdi arriva nel finale di gara, al 94, con Boloca: ma il tiro del centrocampista finisce alto.
Pareggio senza troppe emozioni tra Genoa e Lecce: sfida combattuta, ma con due soli tiri in porta in 95’. Finisce 0-0. Impresa della Cremonese a San Siro: finisce 2-1 per la squadra di Nicola. Nel primo tempo, a sorpresa, è la squadra grigiorossa a rubare l’occhio a San Siro. Al 28’ il gol del vantaggio dei ragazzi di Nicola, con Baschirotto. Nel finale del primo tempo, il pareggio di Pavlovic tra le polemiche degli avversari. Ma la Cremonese non si arrende e, superata l’ora di gioco, trova anche il gol che regala i 3 punti: ci pensa Bonazzoli, con un gol in sforbiciata, a regalare la vittoria ai suoi. ■