Il Romanista del 20 aprile 2025

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22 APRILE

Roma-Verona 1-0 Dentro l’uovo e nel solito Olimpico pieno, troviamo una vittoria fondamentale per la corsa all’Europa. Segna subito Shomurodov, poi non brilliamo, anzi, ma va benissimo così. Buona Pasqua a tutti i romanisti

E PORTO 3

AI LETTORI BUONA PASQUA, IL ROMANISTA TORNA MARTEDÌ

Domenica

LA PARTITA

SOULÉ CREA, SHOMURODOV TRASFORMA

Ranieri di corto muso Verona battuto con un gol al 4’ minuto Quarta vittoria per 1-0 nelle ultime sei, 17° risultato utile di fila

Roma 1

Verona 0

Roma (3-4-2-1)

Svilar 6,5; Celik 6, Mancini 6,5, Ndicka 5,5; Saelemaekers 5 (25’ st Dovbyk 6,5), Cristante 7, Koné 6, Angeliño 6; Soulé 7,5 (36’ st Rensch s.v.), Baldanzi 6 (18’ st Pisilli 6); Shomurodov 7 (36’ st El Shaarawy s.v.)

N.e.: De Marzi, Gollini, SalahEddine, Sangaré, Hummels, Paredes, Pellegrini, GournaDouath, Dybala

Allenatore: Ranieri 6,5

Verona (3-5-2)

Montipò 6; Ghilardi 6, Coppola 6, Valentini 5,5 (35’ st Frese s.v.); Tchatchoua 6,5, Duda 6 (35’ st Livramento s.v.), Dawidowicz 5,5 (12’ st Serdar 6), Bernede 6 (12’ st Suslov 5,5), Bradaric 6,5; Sarr 6,5, Mosquera 6 (31’ st Niasse s.v.)

N.e.: Berardi, Perilli, Oyegoke, Daniliuc, Faraoni, Lambourde, Lazovic, Slotsager, Kastanos, Ajayi

Allenatore: Zanetti 6

Rete: 4’ pt Shomurodov

Arbitro: Pairetto 6 (MokhtarCipressa). Var: Mazzoleni

Note: spettatori 62714. Recupero: 1’ + 3’. Ammoniti: Bernede per gioco scorretto, Valentini per comportamento non regolamentare

Daniele Lo Monaco daniele.lomonaco@ilromanista.eu

Chissà se è un indizio per l’eventuale candidatura di Massimiliano Allegri, ma la Roma ha vinto l’ennesima partita mettendo solo il «musetto davanti», come direbbe il tecnico livornese, battendo un Verona davvero tosto con un gol segnato all’inizio della partita da Shomurodov e restando poi attiva e concentrata nel resto della gara. La sensazione è che la Roma sia una squadra molto stanca, ma continua a mettere in fila risultati utili (sono addirittura diciassette consecutivi, di cui dodici vittorie, l’ultimo ko a metà dicembre a Como) e a vincere facendo il minimo indispensabile: nelle ultime sei partite, due sono stati i pareggi 1-1 (con Juventus e Lazio) e quattro le vittorie per 1-0. Così la classifica continua a migliorare: in

L’INIZIALE PRODEZZA DI MATI CONSENTE A ELDOR DI ARRIVARE A QUOTA 4 IN SERIE A IN STAGIONE

attesa dei numerosi confronti di oggi, ieri i tifosi giallorossi sono andati a dormire con la squadra al sesto posto a pari merito col Bologna che oggi affronta l’Inter, sopra la Lazio che domani gioca in casa del Genoa e a due punti dal quarto posto della Juventus, attesa domani dal Parma.

La Roma ha avuto la buona sorte di sbloccarla presto la partita, altrimenti chissà come sarebbe potuta andare. Il Verona è una squadra tosta, veloce, ben organizzata e soprattutto ben disposta in campo, era reduce da un mese di partite senza sconfitte (una vittoria e tre pareggi) e desiderosa di mettere altri punti dalla zona più calda della classifica. Così Zanetti ha confermato il suo 352 fatto di robusti giannizzeri e veloci incursori, con Ghilardi, Coppola e Valentini ad occuparsi delle tre punte romaniste, con il velocissimo Tchatchoua a destra, il dinamico Bradaric a sinistra, Dawidovicz nello strano ruolo di play senza compiti di regia (è il primo scoglio da saltare prima della barriera difensiva), Duda e Bernede sono le mezze ali di corsa e muscoli, mentre davanti Sarr corre in ogni zona del fronte offensivo e Mosquera ha più compiti specifici di finalizzazione. Un bel mix di pragmatismo (raramente Montipò si cimenta nella costruzione dal basso, rinvia lungo praticamente tutte le rimesse dal fondo) e dinamismo (soprattutto sulle fasce) in grado di anestetizzare ogni fantasia avversaria. Ma per fortuna la Roma il suo vantaggio l’ha trovato ad inizio partita, dopo uno spavento corso per un faccia a faccia tra Sarr e Svilar (con tiro fuori vicinissimo al palo) reso inutile dalla successiva sbandierata dell’assistente di Pairetto. Al 4’ il gol, con un gran lancio di Cristante per Soulé in evidente stato di grazia (e confortato anche dal bel pomeriggio passato in settimana presso la redazione del Romanista): Mati è stato bravissimo ad addomesticare il pallone, a saltare il connazionale Valentini sullo slancio e a superare anche il portiere in uscita con un delizioso tocco sotto che ha portato il pallone a ballare sulla linea prima della zampata decisiva di Shomurodov, più rapido di Coppola e Ghilardi. Bella l’esultanza dell’Olimpico tirato ancora a festa, con 62714 tifosi presenti per l’ennesimo sold out, quasi 10000 in più di quanti non ce ne fossero giovedì per la decisiva gara di

Il guizzo di Shomurodov dopo 4 minuti che ha indirizzato la partita in maniera definitiva. Nell’altra pagina, dall’alto Eldor premiato come migliore in campo, Dybala a sostegno dei suoi compagni in panchina e uno dei tanti striscioni in riferimento al successo del Bodø/ Glimt all’Olimpico lo scorso giovedì in Europa League AS ROMA VIA GETTY IMAGES

ritorno della Lazio con il Bodø, evento ovviamente ricordato con goliardia dai tifosi giallorossi lungo tutto il prepartita con cori, striscioni e stendardi vari (da segnalare su tutti «chi di pantone ferisce di salmone perisce», in riferimento ad una vecchia polemica dei tifosi della Lazio sui colori della bandiera della Roma). Grande festa c’è stata prima della partita anche per salutare ed omaggiare Marco Delvecchio, sceso in campo davanti alla Curva Sud in forma simile a quella che aveva quando sotto quel settore andava a festeggiare i suoi gol soprattutto nei derby.

Dopo il gol la Roma ha cominciato a gestire la partita e Ranieri ha iniziato a preoccuparsi dell’atteggiamento un po’ passivo dei suoi mentre il Verona guadagnava metri di campo su metri. L’allarme è risuonato bello forte al 9’ quando una percussione di Ghilardi, spostato da terzo centrale a quarto di difesa è stata rifinita in un duetto nel cuore dell’area romanista da Mosquera e Sarr ed è stata conclusa dallo stesso Ghilardi, alta. Ranieri è corso ai ripari e ha chiesto a Shomurodov maggior sacrificio difensivo, cambiando in pratica le pressioni offensive. Eldor è passato a fare in fase di non possesso l’esterno di sinistra su Ghilardi, Baldanzi il finto nove con un occhio a Coppola, Soulé si occupava dell’altro centrale (Valentini): in questa maniera Angeliño non veniva più preso in mezzo a due avversari, ma di sicuro la Roma si abbassava ancora un po’. Insomma, si stavano creando le basi per quella partita piuttosto noiosa che si è poi decisamente sviluppata. Basti pensare che sono stati alla fine appena 6 i tiri della Roma verso lo specchio della porta (8 quelli del Verona), appena 1,5 i gol attesi, contro 0,5

subiti. Soulé è rimasto comunque il più attivo dei suoi: al 15’ è partito praticamente dalla bandierina, è rientrato sul sinistro ed ha calciato forte sul primo palo, obbligando Montipò alla deviazione in tuffo in calcio d’angolo. Al 30’ un errore di Celik ha portato ad un’altra conclusione pericolosa degli ospiti (Mosquera, disinnescata da Svilar), mentre al 35’, al secondo calcio d’angolo calciato dal Verona, Valentini è andato a saltare all’altezza del secondo palo perso da Celik, per fortuna la sua conclusione è terminata alta. Ma già sull’altro corner battuto nel primo tempo, al 18’, c’era stato l’ennesimo schema con blocchi che aveva creato le premesse per un altro colpo di testa in solitaria, per fortuna stavolta sventato da Saelemaekers. Continuano insomma le difficoltà della Roma sui calci piazzati, ma Ranieri preferisce continuare sulla sua strada con le marcature individuali. Al 42’ c’è stato infine un rischio corso dalla Roma su una velocissima ripartenza gialloblù: Mancini e Ndicka hanno infatti sbarrato insieme la strada a Sarr su un cross proveniente da sinistra e la dinamica aveva fatto temere l’irregolarità passibile di on field review, ma invece il Var Mazzoleni ha fatto continuare il gioco avvalorando la sensazione del campo di Pairetto: nessuna scorrettezza. Si è arrivati così al secondo tempo, cominciato senza alcuna variazione, né tattica né negli uomini. La prima occasione è capitata sui piedi di Baldanzi, liberato da una bella percussione di Koné, peccato che il destro scagliato dal fantasista sia finita piuttosto largo. Poi Zanetti ha cominciato ad alzare il baricentro della sua squadra anche con gli interventi dalla panchina. Al 12’ ha messo infatti Sardar e Suslov per Dawi-

Roma, sabato 19 aprile 2025

33ª giornata del campionato di Serie A

Roma Verona

1 gol 0

55% possesso palla 45%

6 occasioni da gol 6

1 assist 0

4 calci d’angolo 6

4 contrasti vinti 11

51 contrasti persi 47

42 palle recuperate 48

12 palle perse 7

5 falli commessi 17

0 fuorigioco 3

2 parate 1

0 rigori 0

0 ammonizioni 2

0 doppie ammonizioni 0

0 espulsioni 0

115 distanza percorsa (km) 117

423 passaggi riusciti 323

85% precisione passaggi 79%

6 passaggi chiave 6

6 tiri totali 8

3 tiri in porta 2

3 tiri fuori 4

0 tiri respinti 2

0 pali 0

6 tiri in area 5

0 tiri da fuori area 3

16 cross totali 22

3 cross riusciti 2

15 dribbling 9

ATMOSFERA

GIOIOSA

SUGLI

SPALTI

ANCHE NEL

RICORDO

DEI RECENTI

RISULTATI DI COPPA...

dovicz e Bernede, dando una forma più offensiva ai suoi uomini, con un 3412 che ha consigliato Ranieri a rispondere subito con l’inserimento di Pisilli al posto di Baldanzi, così la Roma è passata al 352 con Soulé più vicino a Shomurodov. Al 25’ è invece entrato Dovbyk rilevando Saelemaekers: Matias è andato sulla fascia mentre davanti si è ricomposta la coppia d’attaccanti che piace tanto al tecnico. Neanche tre minuti e l’ucraino ha confezionato la più incisiva palla-gol della ripresa. L’azione è partita ancora una volta da Soulé sulla fascia destra, è passata sui piedi di Koné ed è arrivata a Dovbyk che ha controllato la palla spostandosi sul sinistro e calciando poi sul primo palo in mezzo alle gambe del suo marcatore, sorprendendo Montipò, ma trovando solo l’esterno della rete. Si è arrivati così alle battute finali, con le ultime mosse dei tecnici. Zanetti sempre più spregiudicato ha prima inserito un mediano (Niasse) per Mosquera, riequibrando la sua squadra, poi ha rialzato ancora il baricentro con l’inserimento di Livramento al posto di Duda (e ha cambiato pure Valentini, ammonito, con Frese). Immediata la risposta di Ranieri che ha terminato con una decina di minuti d’anticipo la (bella) partita di Soulé e ha pragmaticamente affidato la fascia destra a Rensch e ha poi inserito El Shaarawy richiamando Shomurodov. Quattro sostituzioni fatte in tre slot, non c’era spazio per altre invenzioni: Pellegrini e Paredes sono rimasti in panchina accanto a Dybala a tifare per i propri compagni. Così la partita è arrivata stancamente all’epilogo, con i tre minuti di recupero concessi da Pairetto, e con il triplice fischio arrivato in anticipo di dieci secondi, per la protesta dei giocatori del Verona. ■

Partita ruvida e ricca di contrasti, quella tra Roma e Verona, vinta dagli uomini di Ranieri grazie al gol in avvio di Shomurodov. 90 minuti gestiti bene da Luca Pairetto, con un metro di giudizio equo e parecchi fischi da entrambe le parti. L’arbitro della sezione di Nichelino è stato bravo a seguire sempre da vicino l’azione, precisione che gli è costata quando il Verona, nel tentativo di ripartire, ha centrato proprio lui, che a quel punto ha dovuto interrompere il gioco e scodellare la palla. Soltanto due le ammonizioni, entrambe in direzione di calciatori di Zanetti. La prima, al 12’, nei confronti di Bernede, intervenuto in ritardo e con il piede

LUCA PAIRETTO NICHELINO

a martello su Baldanzi. Entrata da arancione, ma visto il minutaggio tutto sommato decisione corretta da parte di Pairetto, con Mazzoleni che al Var non se l’è sentita di richiamare il collega al monitor per cambiare il colore del cartellino. Il secondo provvedimento disciplinare, invece, ha riguardato Valentini, punito per un braccio largo che ha interrotto una possibile occasione pericolosa per Soulé. Da sottolineare la buona lettura da parte di Pairetto sul contatto Sarr-Mancini in area di rigore della Roma, dove eventualmente il fallo è dell’attaccante. Il triplice fischio arriva con 5’’ d’anticipo, tra le proteste del Verona. ■

Nel dettaglio
a cura di Simone Valdarchi
Pairetto puntuale in una gara ruvida. Bernede da arancione
Domenica 20 aprile

LE PAGELLE

SOULÉ DI MEZZANOTTE

E luce fu Dopo il gol al derby, Matias si rende ancora protagonista e accende la serata romanista con la giocata che porta al gol vittoria. Shomurodov decisivo, Cristante geometra. Saele in ombra

6,5

MILE SVILAR

6 ZEKI CELIK

6,5 GIANLUCA MANCINI

5,5 EVAN NDICKA

5 ALEXIS SAELEMAEKERS

7 BRYAN CRISTANTE

6 MANU KONÉ

6

JOSÉ ANGELIÑO

Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu

Minimo sforzo, massima resa. Dopo due pareggi consecutivi contro Juventus e Lazio, all’Olimpico la Roma ritrova la vittoria, superando di misura il Verona grazie al gol in apertura di Shomurodov. Tre punti pesanti per la corsa all’Europa e il 17° risultato utile consecutivo raccolto in campionato.

6,5 SVILAR. Questa volta non è richiesto alcun suo miracolo, per fortuna, ma quando è chiamato in causa risponde sempre presente. Attento in uscita alta, blocca i pochi tiri verso lo specchio da parte degli ospiti. La Sud, a ragione, ne chiede il rinnovo, mentre lui colleziona il 16° clean sheet stagionale. Porta blindata, da blindare.

6 CELIK. Torna braccetto e fatica un po’. Da una sua lettura sbagliata arriva la prima occasione per il Verona. Col passare dei minuti migliora e spesso è lui a far uscire la Roma con lanci verso le punte, eludendo la pressione. Diligente.

6,5 MANCINI. Il più lucido del reparto. Nella ripresa si perde in velocità Mosquera, ma recupera con le solite letture puntuali e nel finale guida difesa e squadra a tre punti fondamentali. Condottiero.

5,5 NDICKA. Il suo duello personale di serata è con Mosquera, ma lo perde a più riprese. Nell’ultimo periodo appare, comprensibilmente, in ombra. In riserva.

5 SAELEMAEKERS. Lontano dall’Alexis che ha convinto tutti a suon di gol e assist. Non aiuta quasi mai Celik in difesa e, davanti, non riesce a mostrare la sua qualità. In calo.

7 CRISTANTE. Le solite letture preziose a metà campo, ma non solo. Un suo lancio di 50 metri apre il campo a Soulé, in occasione del gol vittoria. Bryan Costante.

6 KONÉ. Meglio col pallone che senza. Non fa da filtro, col Verona che riesce a trovare uomini liberi

6,5

tra le linee, ma gioca spesso a due tocchi, come gli chiede Ranieri e quando parte non lo prende nessuno. Duella con Duda, richiamando l’attenzione di Pairetto. A fasi alterne.

6 ANGELIÑO. Manca la sua incisività in fase offensiva, dove anche contro il Verona pecca di precisione in cross e ultima scelta. Nel forcing finale degli ospiti, però, è tra i più attenti, con un paio di diagonali difensive non banali. Al contrario.

7,5 SOULÉ. Aggancio, dribbling e tocco sotto: il gol è di Shomurodov solo per il tabellino. Matias accende la luce all’Olimpico, anche in notturna, e mostra a tutti la sua qualità. Il gol al derby gli ha dato ulteriore fiducia e si vede. Il migliore, ancora una volta.

6 BALDANZI. Il meno attivo in trequarti. Nella ripresa ha sul destro la palla del 2 a 0, ma non è il suo piede e il tiro finisce lontano dalla porta. Poco baldanzoso.

7,5 MATIAS SOULÉ

6 TOMMASO BALDANZI

7,5

7 SHOMURODOV. Ranieri lo lancia titolare e lui ci mette soltanto quattro minuti a decidere la partita, con un gol da centravanti. Oltre alla rete (la settima in stagione), si fa trovare dai compagni per le ripartenze, gestendo il pallone con qualità. El Dorado.

6 PISILLI. Prende il posto di Baldanzi, alla ricerca di una maggiore densità in mezzo al campo. Lui, come sempre, corre appresso a ogni avversario, senza mai risparmiarsi. Generoso.

6,5 DOVBYK. Entra al fianco di Shomurodov e dopo pochi istanti sfiora, col sinistro, il gol. Quella però rimane l’unica occasione a disposizione, in un finale caratterizzato dal Verona alla ricerca del pari e da una Roma chiusa in difesa. Doppia punta.

SV RENSCH. Entra solo nel finale, per far rifiatare Soulé che era stato dirottato a tutta fascia sulla destra.

SV EL SHAARAWY. Aiuta una Roma in difficoltà a respirare, dando il via ad un paio di ripartenze, senza però riuscire ad incidere.

7 ELDOR SHOMURODOV

6 NICCOLÒ PISILLI

6,5 ARTEM DOVBYK

SV DEVYNE RENSCH

SV STEPHAN EL SHAARAWY

CLAUDIO RANIERI
MATIAS SOULÉ
L’ALLENATORE
IL MIGLIORE
Punta su Shomurodov dal 1’ ed Eldor lo ripaga subito. La sua Roma non brilla, ma vince, che è la cosa più importante e passa una Pasqua serena al 6° posto.
Illustrazioni di FABIO HOT STUFF REDAELLI

DAL CAMPO

Dovbyk ora punta l’Inter Pisilli ritorna in campo

Iacopo

Altra vittoria e diciassettesimo risultato utile consecutivo per la Roma che supera il Verona di misura (1-0 al triplice fischio) grazie alla rete di Shomurodov dopo una fantastica azione di Soulé, che continua a vivere uno splendido periodo di forma. Un successo importante che oltre a valere i 3 punti fondamentali per la classifica, vale anche molto sotto il punto di vista mentale ed emotivo in vista delle ultime 5 partite della stagione. Il quarto posto dista momentaneamente (in attesa dell’esito della sfida della Juventus contro il Parma) solo 2 punti e le prossime gare in programma sono da bollino rosso. Claudio Ranieri ha concesso due giorni di riposo alla squadra, con i calciatori che torneranno a Tri-

RANIERI CONCEDE DUE GIORNI DI RIPOSO ALLA SQUADRA. MARTEDÌ CI SARÀ LA RIPRESA DEGLI ALLENAMENTI A TRIGORIA

goria martedì per la ripresa degli allenamenti.

Verso Milano

Cinque partite alla fine del campionato e 15 punti a disposizione per cercare il miracolo chiamato quarto posto. Il prossimo appuntamento sarà sabato a San Siro contro l’Inter e Sir Claudio è pronto a schierare il miglior undici a disposizione. Durante questa settimana Dovbyk ha svolto lavoro personalizzato e contro il Verona ha giocato solo 20’. L’ucraino ora è pronto a tornare titolare contro la squadra di Inzaghi. Dopo i soli 21’ giocati nelle ultime sei partite si è rivisto anche Pisilli, che è subentrato al posto di Baldanzi al 63esimo. Panchina invece per Leandro Paredes che contro l’Inter potrebbe tornare dal primo minuto in mediana al fianco di Koné. ■

DALLA PANCIA DELL’OLIMPICO

«CHAMPIONS? UN SOGNO

MA NOI CI PROVEREMO»

Ranieri «I ragazzi hanno sofferto come piace a me. Tre punti e buona Pasqua»

Andrea Di Carlo andrea.dicarlo@ilromanista.eu

Di “cortomuso”, come l’avrebbe definita Massimiliano Allegri. Nel vocabolario ranieriano, invece, una vittoria fondamentale per tener vivo l’obiettivo europeo. La Roma segna subito e poi tiene il campo, senza soffrire troppo ma regalando poco spettacolo agli oltre 60mila che hanno riempito gli spalti dell’Olimpico: «Partita difficilissima, sapevamo che erano un rullo compressore, giocano in avanti e ti vengono in contro pressing. Non era facile, avevano due punte molto veloci e abili nell’uno contro uno. La concretezza di Soulé, anche il cambio gioco di Cristante è stato meraviglioso, Shomurodov. Bene tutti. Non mi piace fare classifiche, i ragazzi hanno sofferto come piace a me. Volevamo i 3 punti e facciamo una buona Pasqua».

GHISOLFI HA SCOMMESSO? SÌ, MA SOLO 2 EURO, È PROPRIO TIRCHIO...NOI VOGLIAMO FAR BENE E RENDER ORGOGLIOSI I TIFOSI

Il tecnico ha voluto sottolineare il valore dell’Hellas Verona: «Avete visto il Napoli? Non è facile, non c’è niente di facile nelle ultime partite, sono tutte difficili. Ve l’avevo detto quanto sarebbe difficile, il Verona è uno schiacciasassi, sono contento della prova dei miei ragazzi che sono stati pragmatici e rapidi nel pensare, come nell’azione del gol di Shomurodov».

Una vittoria che allunga la striscia di risultati utili consecutivi e avvicina la Roma alla zona Europa. Ranieri resta della sua idea («non è possibile» aveva detto in conferenza stampa) ma ha voluto mandare un messaggio di speranza e fiducia alla squadra: «Ghisolfi ha scommesso sulla Champions? Ma è un tirchio, due euro poi... è proprio corso (ride, ndr). Il mio obiettivo adesso è fare una grande partita sabato contro una squadra meravigliosa come l’Inter. Io comunque non lo so, io accetto le scommesse. Ho il salvadanaio, datemi i soldi. Non è facile, i ragazzi stanno facendo una cosa straordinaria. Noi ci proviamo, c’è il sogno, poi c’è il pensiero e poi c’è l’azione. Abbiamo partite bellissime, non una passeggiata tra i boschi. Vogliamo fare bene e far sì che i tifosi siano contenti del nostro campionato». Si coccola il suo gruppo e lo difende: «C’è un buon gruppo. Non resto perché è giusto così. Bisogna lasciare il tempo al nuo-

Zanetti: «Contento della prestazione»

Al termine della sfida dell’Olimpico contro la Roma, Paolo Zanetti (tecnico del Verona) ha commentato la sfida ai microfoni di Sky Sport: «Abbiamo subito il gol sull’unico errore commesso in tutta la partita. La Roma è di un livello altissimo ma abbiamo giocato una gara molto coraggiosa, ci è mancata la zampata vincente e non è possibile lasciare spazi in ripartenza a giocatori con quella qualità. Abbiamo portato tante volte molti giocatori nell’area di rigore della Roma, è mancata un po’ di qualità e l’ultimo passaggio. Sono soddisfatto sotto il punto di vista dell’impegno dei ragazzi ma i dettagli fanno la differenza». Sul futuro: «Ancora non siamo salvi e dobbiamo rimanere concentrati sul presente. Dobbiamo vincere la prossima per avvicinarci alla salvezza. Sul futuro vedremo, ma prima bisogna raggiungere il nostro obiettivo. La squadra è cresciuta con il passare delle partite e i ragazzi sono stati fantastici».

vo allenatore di capire il gruppo, plasmare e salire in classifica. Un altro anno con me sarebbe perso, abbiamo tanto da fare. Giusto che mi faccia da parte e che arrivi un allenatore che sa quello che vuole».

E se qualcuno non molla, coltivando la speranza che Ranieri possa rimanere sulla panchina della Roma, magari acquistando qualche campione («No, io ho finito, non ha più senso. È già tanto che sono tornato»), il tecnico ha invece risposto così sulla necessità di aggiornare la lista dei consigli consegnata ai Friedkin per la scelta del nuovo allenatore: «Ancelotti? Non parlo più dell’allenatore, mi dispiace». Un muro, dal punto di vista comunicativo, sul tema del futuro, Ranieri rimane concentrato solo sul presente. Due giorni di riposo concessi alla squadra, poi la testa sarà tutta sulla difficilissima sfida che attende la Roma a San Siro contro l’Inter di Simone Inzaghi. ■

AVETE VISTO IL NAPOLI? NON CI SONO PIÙ PARTITE FACILI. VI AVEVO DETTO CHE IL VERONA SAREBBE STATO UNO SCHIACCIASASSI

Claudio Ranieri pochi istanti prima della sfida tra Roma e Hellas Verona, conclusasi con il successo dei giallorossi GETTY IMAGES
Artem Dovbyk in azione durante la gara dell’Olimpico contro il Verona GETTY IMAGES

GLI SPOGLIATOI

SHOMU: «VOGLIAMO PRENDERCI IL 4° POSTO»

Eldor-ado «I tifosi ci hanno aiutato»

Soulé: «Dybala vicino ci dà tanto»

Ha firmato lui la vittoria che coincide con il diciassettesimo risultato utile consecutivo: Eldor Shomurodov è stato il più lesto nel tap-in sulla bellissima giocata di Soulé e si è portato a casa il premio come miglior giocatore in campo. L’uzbeko, ribattezzato “Mister Wolf” per la capacità di risolvere i problemi giallorossi degna del celebre personaggio di Pulp Fiction, va per certi versi controcorrente rispetto a quanto detto da Ranieri nella conferenza della vigilia. Se il tecnico romano ritiene un miracolo l’eventualità di raggiungere il quarto posto, Eldor invece dimostra di crederci ancora: «Vogliamo andare in Champions - dice ai microfoni di Sky Sport - e per farlo dobbiamo

vincere queste partite. Il Mister ci aveva detto che sarebbe stata una partita difficile, ma noi l’abbiamo vinta. Anche grazie ai tifosi, che ci hanno aiutato tanto». Proprio Ranieri ha avuto un ruolo cruciale nella rinascita di Shomurodov, che - da calciatore con le valige in mano - si è invece rivelato una risorsa preziosa. Ieri settimo gol stagionale, il sesto sotto la guida di Sor Claudio. «Ormai so quello che vuole il tecnico - se la ride il numero 14 - e cerco di fare di tutto per aiutare la squadra. Siamo un bel gruppo: ci crediamo fino alla fine e faremo tutto quello che è in nostro potere. Come ci dice sempre Ranieri, ogni partita va giocata per vincere».

E se quella contro il Verona la Roma l’ha vinta, buona parte del merito va anche a Soulé, che con l’ennesima grande giocata ha ispirato il gol di Shomurodov. Anche l’argentino, come il

MI MANCA

GIOCARE

OGNI TRE GIORNI. RANIERI

TECNICO

TOP, MI HA

RILANCIATO

Angeliño

compagno, non è ancora pronto a mollare il sogno Champions: «Noi pensiamo soltanto a noi stessi - dice ai microfoni di DAZN nel postpartita - e poi vediamo gli altri risultati. Noi facciamo di tutto per vincere, perché solo così possiamo raggiungere il quarto posto». Sta facendo sentire la sua vicinanza alla squadra anche Paulo Dybala, infortunato ma stabilmente al fianco dei compagni in panchina: «Lui è un leader - spiega Soulé - e viene sempre con noi, anche in ritiro, perché è molto importante. Sarà sempre con noi a vedere le partite, perché è un plus che serve al gruppo».

Della “Joya” ha parlato anche Angeliño: «Mi manca Dybala in campo - dice lo spagnolo a Sky Sport - perché lui ti porta via tre-quattro uomini; quando non c’è la differenza si sente, anche perché partecipo meno all’azio-

ne». Al netto della nostalgia per l’argentino, Angeliño è un altro di quei calciatori rivitalizzati dalla cura Ranieri: «È un allenatore top: venivo da una situazione difficile, ma lui mi ha rivitalizzato». Lo ha fatto anche riportandolo nel suo ruolo naturale, dopo che Juric lo aveva schierato braccetto a sinistra: «Meglio così. Fin da subito mi ha schierato da quinto e ha giovato a tutti, perché quello è il mio ruolo». Sull’ipotesi Champions lo spagnolo preferisce non sbilanciarsi: «Dobbiamo continuare a lavorare, partita dopo partita, poi vedremo. Mi manca la partita del giovedì: mi sentivo meglio quando giocavamo ogni tre giorni». Un concetto che trova ovviamente d’accordo tutti i romanisti; un altro motivo per dare tutto in questo finale di stagione, affinché si possa raggiungere la qualificazione in Europa per la prossima stagione. 

Eldor Shomurodov, 29 anni, ieri al settimo gol stagionale AS ROMA VIA GETTY IMAGES

LE PAROLE Spugna: «Siamo tutti responsabili, io in primis»

Martina Stella martina.stella@ilromanista.eu

«È una partita che non volevamo giocare così soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento» così Alessandro Spugna ha commentato la brutta sconfitta per 3-0 contro l’Inter ai canali ufficiali del club. Poi il tecnico della Roma Femminile ha continuato: «Tutti dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, da me per primo, a tutte le calciatrici. Vestire la maglia della Roma è una responsabilità, non bisogna dare mai nulla per scontato e, da un po’ di tempo a questa parte, si danno per scontate troppe cose».

Risultato particolarmente amaro e triste se si pensa all’unica cosa che si può ancora ottenere da questa stagione molto deludente: «C’è ancora una qualificazione da raggiungere e c’è una finale di Coppa Italia da giocare, è bene che tutte tornino ad assumersi le giuste responsabilità innanzitutto per rispetto della maglia che indossano». Parole dure quelle dell’allenatore ma che devono cercare di risvegliare qualche animo che da mesi a questa parte sembra essere piombato in un sonno profondissimo. ■

Primavera, Falsini:

«No a cali mentali»

Domani torna in campo la Roma Primavera, con la sfida all’Udinese in programma alle 12 al Tre Fontane. In vista della gara, il tecnico giallorosso Falsini ha parlato ai canali ufficiali del club. «Dal punto di vista mentale, l’ultima partita vinta contro il Sassuolo è stata la migliore della stagione», ha detto l’allenatore. «Nonostante la posizione in classifica, la sfida contro l’Udinese sarà molto complicata, l’ho detto ai ragazzi, loro sono molto giovani. Se vogliamo arrivare in fondo, non possiamo sbagliare in questo tipo di partite».

SERIE A FEMMINILE

UN TRACOLLO A MILANO

LA ROMA SI SGRETOLA

Caduta continua Pesante ko, 0-3 con l’Inter. Nerazzurre in Champions

Inter (3-5-2)

Runarsdottir; Merlo (36’ st Robustellini), Milinkovic, Andres; Serturini (12’ st Bartoli), Tomaselli (36’ st Santi), Csiszar (28’ st Detruyer), Magull, Schough; Wullaert, Polli (28’ st Bugeja)

N.e.: Piazza, Baldi, Pedersen, Pavan, Kharchouni, Fordos Allenatore: Piovani

Roma (4-2-3-1)

Ceasar; Thøgersen (41’ st Aigbogun), Minami, Troelsgaard, Di Guglielmo; Giugliano, Kuhl (41’ st Kim); Pilgrim (28’ st Pante), Dragoni (5’ st Pandini), Haavi; Giacinti (41’ st Corelli)

N.e.: Merolla, Cissoko, Linari, Oladipo, Glionna, Ventrigli Allenatore: Spugna

Reti: 6’ pt Polli, 27’ st aut. Troelsgaard, 35’ st Bartoli

Arbitro: Marotta di Sapri (Linari-Tini Brunozzi)

Note: Stadio: Arena Civica, Milano Recupero: 1’ e 3’ Ammonite: Pilgrim, Merlo, Di Guglielmo

Leonardo Frenquelli leonardo.frenquelli@ilromanista.eu

Una cosa è un campionato di flessione dopo un biennio di dominio assoluto, un’altra è perdere ogni motivazione, idea, orgoglio e voglia di vincere le partite o onorare la maglia. Ieri a Milano la Roma Femminile con lo Scudetto ancora sul petto ha straperso per 3-0 in

casa dell’Inter, un tracollo senza appello in una sfida che, se vinta, avrebbe garantito la qualificazione alla prossima Champions League, premio che è invece toccato con merito alle nerazzurre di Piovani per la prima volta nella loro storia.

Ferme al palo

Nelle giallorosse senza Viens e Greggi (assenze che pesano tantissimo) Spugna ha lasciato fuori Linari per scelta tecnica e messo al suo posto Troelsgaard, varando un 4-2-3-1 sebbene i tentativi di spostarsi dal 4-3-3 in questa stagione nefasta non hanno praticamente mai dato risultati. Eppure l’inizio (ma giusto 2’) sembrava far ben sperare: Haavi si è liberata bene a sinistra per rientrare sul destro e calciare a giro, a dirle di no è stato l’ennesimo palo stagionale. Da lì in

7ª giornata

Juventus-Milan 2-0

Inter-Roma 3-0

Riposa: Fiorentina

Prossimo turno

Fiorentina-Juventus 26/4 h 14

Inter-Milan 26/4 h 14

Riposa: Roma

poi però c’è stata tanta confusione ed errori, tra chi provava a reagire e accendersi ma con scarsi risultati e chi invece non ha mai saputo entrare nel vivo del gioco. La Roma, nonostante qualche chance sprecata nel corso della sfida, mentalmente è rimasta ferma a quel legno e ha subito gol al 6’ da Polli sugli sviluppi di un cross dalla destra, fascia dove le milanesi sono riuscite a spingere con disarmante facilità per buona parte della gara. La maggior parte delle iniziative offensive romaniste si sono concluse con un nulla di fatto perché è sempre mancata la precisione e il ritmo per mettere in difficoltà la difesa avversaria. Ci ha provato spesso Pilgrim, ma anche la Svizzera non riesce a sbloccarsi e a sbocciare definitivamente, soprattutto in un contesto in cui non funziona prati-

Classifica Poule Scudetto

SQUADRE PT G V N P RF RS

Juventus 55 24 17 4 3 63 27

Inter 45 23 13 6 4 44 22

Roma 41 24 12 5 7 45 33

Fiorentina 35 23 10 5 8 30 31

Milan 34 24 9 7 8 38 39

camente nulla. La migliore in campo delle giallorosse, e questa è probabilmente l’unica nota positiva oltre al debutto di Kim nel finale, è stata Ceasar, autrice di almeno due interventi decisivi che hanno tenuto aperto il risultato anche quando l’impeto romanista di inizio ripresa si era rapidamente spento. Ironia della sorte però, a dare il raddoppio all’Inter è stato un autogol di Troelsgaard al 72’ (per difendere l’ennesimo cross dalla destra) che ha anticipato e mandato fuori tempo la stessa Ceasar. A 10’ dalla fine poi anche il 3-0 segnato dall’ex capitana Bartoli, che non ha esultato, ma ha messo il punto esclamativo su una prestazione della Roma che più che solo negativa è persino preoccupante, ancora una volta specchio e riassunto di tutti i problemi avuti in questo campionato.

Con dignità

Un ko che non pregiudica la corsa al terzo posto ma la complica inutilmente e che deve essere un monito: fine di un ciclo o meno, cambi in panchina o rivoluzioni in estate o meno, c’è un campionato da portare a termine con dignità e orgoglio, oltre che una finale di Coppa Italia da giocare e auspicabilmente vincere per rialzare la testa. Ora un turno di riposo per riordinare le idee e ricordarsi che quello Scudetto sul petto significa ancora qualcosa, tra onori e oneri. Per ricordarsi di essere la Roma ■

ALTRA PRESTAZIONE PESSIMA, TANTA FRETTA ED ERRORI, POCA VOGLIA E SOLUZIONI. SI SALVA SOLO CEASAR. DEBUTTA KIM

La frustrazione di Giacinti nel corso della sfida persa contro l’Inter AS ROMA VIA GETTY IMAGES
Spugna, tecnico della Roma GETTY IMAGES

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Il Romanista del 20 aprile 2025 by Il Romanista - Issuu