Il Romanista del 19 maggio 2025

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Davanti a 68.145 (!) romanisti prendiamo 3 punti e la certezza di giocare anche l’anno prossimo nelle coppe. Apre Mancini, poi Gimenez si fa cacciare, ma regaliamo il gol del pari a Joao Felix. Nella ripresa, Paredes e Cristante legittimano il risultato per un traguardo insperato, frutto del lavoro di Ranieri, omaggiato dalla sua gente

EUROPA!

LA PARTITA

RE CLAUDIO CI RIPORTA IN EUROPA

3-1

al Milan Hanno segnato Mancini, Paredes e Cristante

Conference assicurata, la Champions è ancora possibile

Roma 3

Milan 1

Roma (3-5-2)

Svilar 7; Celik 6,5, Mancini 8, Ndicka 7; Soulé 6 (32’ st Rensch 6), Cristante 7, Paredes 7 (32’ st Gourna-Douath 6,5), Koné 7,5, Angeliño 7; Saelemaekers 6 (39’ st El Shaarawy 6,5), Shomurodov 6 (39’ st Baldanzi 6)

N.e.: Gollini, De Marzi, Abdulhamid, Hummels, Nelsson, Salah-Eddine, Pisilli

Allenatore: Ranieri 9

Milan (3-4-2-1)

Maignan 5,5; Tomori 5,5, Gabbia 5,5 (39’ st Sottil s.v.), Pavlovic 5,5; Musah 5, Loftus-Cheek 5,5 (21’ st Jovic 5,5), Reijnders 6,5, Jimenez 6,5 (21’ st Fofana 6); Pulisic 6, Joao Felix 6,5 (21’ st Leao 5); Gimenez 4 N.e.: Sportiello, Torriani, Emerson, Florenzi, Thiaw, Terracciano, Camarda, Abraham Allenatore: Conceicao 5

Reti: 3’ pt Mancini, 39’ pt Joao Felix, 13’ st Paredes, 42’ st Cristante

Arbitro: Piccinini 6 (Carbone-Del Giovane). Var: Mazzoleni

Note: spettatori 68145.Recupero: 3’ + 3’. Espulsi Gimenez al 19’ pt per comportamento violento e l’allenatore Conceicao per proteste al 48’ st. Ammoniti: Jimenez per proteste, Mancini, Cristante, Celik, Tomori per gioco scorretto

Daniele Lo Monaco daniele.lomonaco@ilromanista.eu

Senza i brividi corsi sulle schiene di altre tifoserie - soprattutto quelle concentrate tra Milano e Parma per l’incredibile altalena di emozioni che probabilmente alla fine ha consegnato lo scudetto al Napoli - ma solo con qualche patimento nel primo tempo, la Roma battendo nettamente il Milan si è presa altri tre punti nel suo magnifico percorso nel girone di ritorno che però ancora non bastano a garantirle l’Europa dei più grandi: a una partita dalla fine, la squadra giallorossa ha raggiunto il quinto posto in solitaria, ma per difenderlo potrebbe essere chiamata a vincere a Torino, sperando che possa valere anche per la Champions se la Juventus non dovesse vincere a Venezia, dove la squadra di Di

IMMEDIATO VANTAGGIO, POI GIMENEZ SI FA CACCIARE (GOMITATA A MANCINI), MA IN DIECI ARRIVA L’1-1

Francesco si giocherà le ultime chanches per evitare la retrocessione, mentre per l’Europa League bisognerà respingere l’eventuale assalto della Lazio, impegnata con il Lecce non ancora salvo. Per l’Europa League almeno la Roma sarà padrona del proprio destino ed è una bella prospettiva che si deve interamente all’opera miracolosa di Claudio Ranieri, ieri degnamente festeggiato dall’Olimpico vestito a festa (68145 paganti, nuovo record assoluto), prima, durante e dopo la partita, come raccontiamo in un’altra parte del giornale. La partita si era messa presto in discesa per la Roma intanto per il gol del vantaggio di Gianluca Mancini al 3’, in elegante ed incisivo avvitamento sul corner di Soulé che pochi istanti prima aveva seminato il panico in discesa prolungata a destra, cercando vanamente la deviazione in porta di Shomurodov e trovando invece l’opposizione in calcio d’angolo di Pavlovic. L’altro episodio decisivo è stato ovviamente l’espulsione di Santiago Gimenez, uno che ha il dente avvelenato con Mancini sin dai tempi del Feyenoord, ma proprio non riesce a trovare in alcun modo la soluzione a questa incompatibilità. Ieri ha scelto proprio la strada peggiore, colpendo con una gomitata a palla lontana il romanista, oltretutto mimando successivamente, forse nella consapevolezza di aver appena commesso un atto violento, di aver lui subito un colpo. Ma poi il Var farà giustizia: Mazzoleni non ha potuto evitare di richiamare all’on field review il collega Piccinini che non si era accorto di niente e le immagini hanno chiarito che dopo la trattenuta prolungata ma decisamente nei limiti del regolamento del difensore giallorosso, l’ex attaccante del Feyenoord ha colpito il suo avversario con una gomitata forte e cattiva in pieno petto, per poi buttarsi anche lui in terra. Inevitabile il verdetto: rosso al messicano e Roma in superiorità numerica e in vantaggio. Ce n’era per andarsi a preoccupare principalmente dei risultati delle altre, almeno dagli spalti. Prima dell’episodio dell’espulsione, infatti, il Milan si era reso pericoloso soprattutto con l’altro Jimenez, quello con la J, lo spagnolo, che dopo aver rubato un pallone a Celik aveva calciato pericolosamente sul primo palo, ingannando Svilar ma sbagliando di poco la mira. Al 10’ c’era stata anche un’altra iniziativa di Soulé da destra, con sinistro a giro finito non lontano dall’incrocio dei

Nella foto qui accanto, la bella elevazione di Mancini per il gol del vantaggio romanista

MANCINI

Nell’altra pagina, dall’alto, il provvisorio pareggio di Joao Felix, il tiro di Paredes per il gol del 2-1 e quello di Cristante per il definitivo 3-1 AS ROMA

VIA GETTY IMAGES

pali. Ma poi in inferiorità numerica il Milan ha ovviamente ridotto il suo impatto. Conceicao non ha cambiato l’impostazione tattica della sua squadra ed è passato dal 3421 ad una specie di 3411, con i tre difensori, Tomori, Gabbia e Pavlovic, i quattro centrocampisti, Musah, Loftus-Cheek, Reijnders e Jimenez, e Pulisic alle spalle di Joao Felix. Ranieri aveva rispolverato invece il 352 anche senza Dovbyk (assente di serata come i malati cronici Dybala e Pellegrini, quest’ultimo omaggiato da due striscioni di affetto e riconoscenza in Tevere e in Sud), alzando Saelemaekers al fianco di Shomurodov, tenendo largo Soulé a destra con Angeliño a sinistra, con Paredes riproposto in regia, con Cristante mezzala destra e Koné mezzala sinistra, e dietro i soliti (unici, praticamente, considerando che Hummels sta lì ormai solo a far numero) tre difensori. Peccato che in undici contro dieci anche la Roma si sia rilassata e dopo una ventina di minuti di gestione (in cui Mancini ha preso un giallo un po’ esagerato, Saelemaekers ha provato a segnare di testa in maniera un po’ frettolosa e Tomori ha chiuso tempestivamente una bella verticale di Paredes su Shomurodov), è arrivata la sveglia: al 39’, in rifinitura ad una normale fase di palleggio, Pulisic ha scartato Koné da destra verso l’interno e ha pennellato una palla dietro la linea difensiva romanista (decisamente pigra) pescando Jimenez in un taglio largo rimasto nella regolarità soprattutto per l’indecisione di Soulé, bravo è stato Svilar a respingere, giusto sui piedi di Joao Felix che approfittando della dormita degli altri difensori e dei centrocampisti ha seguito l’azione e ha battuto a rete a porta vuota, pareggiando il conto. Così la Roma si è accorta che il Milan nelle sue individualità è una delle

squadre più forti d’Italia («forse la più forte» dirà Ranieri in conferenza stampa) e ha capito che non sarebbe basta la comoda velocità di gestione per portare a casa il risultato. Ma fino all’intervallo l’unico tentativo serio è stato fatto da Saelemaekers, capelli dorati ma argento vivo addosso, con un sinistro deviato in corner.

All’intervallo si accettavano scommesse sul rientro più aggressivo della Roma, magari con il passaggio al 4231 per evitare di dover ancora restare con tre difensori contro quasi nessun attaccante, per aumentare il tasso tecnico dell’attacco, per raddoppiare la presenza dei giocatori sulle fasce. E invece Ranieri non ha cambiato niente, ha tenuto in campo Paredes e ha avuto ancora una volta ragione lui. Dalla chiacchierata con il tecnico tra un tempo e l’altro la squadra è rientrata comunque più motivata: al 7’ Soulé ha pescato Saelemaekers sul secondo palo, il belga ha offerto il tiro ad Angeliño e Tomori ha deviato di piede oltre la traversa. In seguito all’azione successiva da calcio d’angolo, ancora Saelemaekers ha scambiato un pallone con Koné a velocità supersonica e ha tirato di destro a giro, facendo ricadere la palla sulla parte alta esterna della rete. Al 13’ Paredes si è assunto la responsabilità di calciare una punizione da 25 metri dopo aver rassicurato Soulé che gli chiedeva conto delle sue intenzioni: ne è uscito un destro di interno collo a giro che ha colpito la base interno del palo ad altezza prato, sorprendendo per la velocità anche Maignan, non uno qualsiasi. Bella e significativa la corsa dell’argentino verso la Sud, scavalcando tutti i tabelloni pubblicitari. Una volta tornata sopra, la Roma si è compattata, consapevole di non dover commettere più l’errore del primo tempo e non dover più abbassare la soglia dell’at-

Nel dettaglio

Roma, domenica 18 maggio 2025

37ª giornata del campionato di Serie A

Roma Milan

3 gol 1

54% possesso palla 46%

2 occasioni da gol 4

1 assist 0

4 calci d’angolo 2

6 contrasti vinti 7

7 contrasti persi 7

39 palle recuperate 41

4 palle perse 7

12 falli commessi 16

0 fuorigioco 0

2 parate 3

0 rigori 0

3 ammonizioni 2

0 doppie ammonizioni 0

0 espulsioni 1

507 passaggi riusciti 438

92% precisione passaggi 92%

15 tiri totali 12

6 tiri in porta 3

6 tiri fuori 4

3 tiri respinti 5

0 pali 0

9 tiri in area 10

6 tiri da fuori area 2

19 cross totali 12

4 cross riusciti 2

8 dribbling 4

STREPITOSA PUNIZIONE DI LEANDRO PER IL NUOVO VANTAGGIO. EMOZIONI E FESTE PER RANIERI

tenzione. Celik ha preso un giallo che non ne ha spento l’ardore, Jimenez se n’è preso un altro per le proteste, ma per sanzionarlo Piccinini avrebbe dovuto attendere lo sviluppo dell’azione della Roma invece di fermarla nel suo promettente embrione. Poi Conceicao ha provato a mischiare le carte, inserendo Jovic, Fofana e Leao per Loftus, Jimenez e Joao Felix, risistemandosi su un 441 con Musah e Pavlovic terzini, che per un po’ ha preoccupato Ranieri, impegnato in diversi confronti con gli uomini del suo staff. Dopo dieci minuti è arrivata la sua risposta, con Gourna Douath al posto di Paredes e Rensch al posto di Soulé. Soluzioni conservative, dunque, che non hanno messo al riparo da qualche potenziale pericolo. Uno, in particolare al 34’, con una palla sfilata in area quasi per caso verso Leao solo davanti a Svilar, bravissimo a fermarlo di petto. Poi il portoghese lo ha colpito sull’abbrivio, e l’arbitro ha fischiato la conseguente punizione, lasciando il dubbio sulla regolarità della posizione sul filo del fuorigioco. Ma nessuno potrà levarci il dubbio. Gli ultimi cambi hanno restituito vigore all’attacco giallorosso, con El Shaarawy e Baldanzi al posto di Saelemaekers e Shomurodov. E al 42’ è arrivato il gol del definitivo 3-1, con una magnifica sovrapposizione di Angeliño su El Shaarawy, cross a scarico deviato da Maignan verso lo stesso Faraone, tiro respinto ancora dal portiere e tap-in vincente e liberatorio di Cristante. Poi c’è stato spazio per l’ennesima protesta di Conceicao, giustamente espulso, e per la bella festa di Ranieri, con passerella tra giocatori e staff e poi, con tutte le famgilie dei calciatori in un lungo corteo che ha toccato tutti i settori dello stadio, dalla Nord alla MonteMario passando per Tevere e Sud, in un tripudio di cori e bandiere. ■

Se la cava abbastanza bene l’arbitro Piccinini in Roma-Milan. Succede molto nel primo tempo. Al 7’ una protesta della Roma per un fallo a palla lontana di Joao Felix su Svilar dopo che ha liberato il pallone. Il Milan sembra piuttosto nervoso, complice la Roma in palla e in vantaggio subito. Al 19’ episodio chiave: Mancini e Gimenez sbracciano in area ancora una volta a palla lontana, l’attaccante rossonero allenta due gomitate a Mancini su petto e spalla. Var check che si prolunga ma inevitabile la chiamata di Mazzoleni a Piccinini. Nessuna esitazione: cartellino rosso diretto. L’impressione è che più che la violenza in sé sia punti oil doppio gesto volontario. Il messicano con cittadinanza argentina non

MARCO PICCININI FORLÌ 6

ci sta e finisce per uscire quasi dopo due minuti dall’espulsione. Al 25’ ammonito Mancini per ostruzione “murata” su Joao Felix, anche se lontani dalla porta, ci può stare. Al 39’ è regolare il gol del Milan di Felix, pochi i dubbi sul fuorigioco. Poi becca un giallo anche Cristante, al 43’ per una trattenuta ripetuta a Loftus-Cheek. Nella ripresa al 16’ Piccinini estrae un altro cartellino: ammonizione per Celik che stende Pavlovic in ripartenza. Al 17’ giallo anche per Jimenez per proteste, ma Piccinini blocca la ripartenza Roma. Errore e proteste del pubblico e dei giallorossi. Nel finale Angeliño con una discesa fa ammonire Tomori. Nel recupero, dulcis in fundo, espulso Conceiçao per ripetute proteste. ■

a cura di Gabriele Fasan
Giusta l’espulsione di Gimenez. Milan nervoso, paga Conceiçao

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LE PAGELLE

MANCIO BEVO E TIFO ROMA

Condottiero in campo Gianluca indirizza la serata segnando e provocando il rosso a Gimenez

Koné lotta, recupera e strappa. Ndicka annulla Pulisic. Soulé in chiaroscuro. Bentornato Paredes

7

MILE SVILAR

6,5 ZEKI CELIK

8 GIANLUCA MANCINI

7 EVAN NDICKA

6 MATIAS SOULÉ

7 BRYAN CRISTANTE

7 LEANDRO PAREDES

7,5

Simone Valdarchi simone.valdarchi@ilromanista.eu

MANU KONÉ 9

Siamo in Europa. La rincorsa, lunga ed esaltante non è ancora finita, ma questa è la certezza che arriva dopo il 3 a 1 della Roma al Milan, nell’ultima in casa per Sir Claudio Ranieri. Mancini ci porta in vantaggio, poi Gimenez lascia gli ospiti in dieci. Nonostante l’inferiorità numerica, il Milan pareggia con Joao Felix, su regalo della nostra difesa. Nella ripresa, la punizione di Paredes indica la via, mentre Cristante chiude i conti.

7 SVILAR. La sua rabbia dopo il gol subito è quella di tutti i romanisti, dopo la disattenzione della linea difensiva, a cui comunque aveva messo una pezza, murando su Jimenez a distanza ridotta. Ci salva anche nella ripresa, quando chiude lo specchio in uscita bassa a Leao. Altre Mile volte ancora.

6,5 CELIK. Non ha un compito facile, ma lo porta a termine con attenzione, senza troppe sbavature. Lo studente si applica.

8 MANCINI. Dopo 3’ ci porta in vantaggio, battendo Maignan di testa, su calcio d’angolo. Dopo 20’ provoca l’espulsione di Gimenez, evocando dolci ricordi di uno dei tanti Roma sì e Feye no. Poi, nella ripresa, ci guida alla vittoria, amministrando. Il migliore.

7 NDICKA. Dalle sue parti dovrebbe esserci un certo Pulisic, ma se l’americano è impalpabile, grande parte del merito è di Evan, che chiude sempre in modo puntuale, senza disdegnare anche qualche salita palla al piede. A Torino può chiudere il campionato, senza aver mai saltato neanche un minuto. Sempreverde.

6 SOULÉ. Ranieri lo conferma largo a destra, anche con Saelemaekers titolare. I migliori spunti, in avanti, sono sempre i suoi, compreso il corner da cui arriva l’1-0. La sua gara, però, è macchiata dal grave errore di lettura in fase difensiva, quando si dimentica di seguire

Il miracolo è compiuto. La Roma l’anno prossimo giocherà in Europa e lo deve solo a Claudio Ranieri. Doveroso e commovente il tributo dell’Olimpico.

Jimenez, aprendo le porte al pari milanista. Soulé in chiaroscuro.

7 CRISTANTE. Nessuno come lui garantisce equilibrio alla Roma, per questo Ranieri non ne fa mai a meno. Chiude i discorsi, battendo Maignan per il 3 a 1 con un bel destro dal limite. Soldato Bryan.

7 PAREDES. Dopo oltre un mese torna titolare. La solita qualità in regia e la perla, su punizione, che ci dà il nuovo e definitivo vantaggio. Che non sia l’ultimo tango a Roma.

7,5 KONÉ. Lotta, recupera palloni e strappa, mettendo in imbarazzo il centrocampo del Milan. In una parola: dominante.

7 ANGELIÑO. Vive in accelerazione continua. Paga queste sue corse con la mancata lucidità in alcune scelte finali, fatta eccezione per l’azione del 3 a 1, che nasce da una sua sovrapposizione. Motorino.

6 SAELEMAEKERS. Ranieri lo mette al fianco di Shomudorov, in attacco. Alexis prova ad accendersi, ma i tre centrali del Milan non gli lasciano mai lo spazio per pungere. Niente legge dell’ex.

6 SHOMURODOV. Ha due occasioni per scappare a campo aperto, ma non le sfrutta. Strappa comunque la sufficienza per l’abnegazione senza palla, che porta la Roma a recuperare, spesso, il possesso in attacco. Trottola.

6 RENSCH. Dopo l’errore a Bergamo, Ranieri lo butta in campo nella ripresa e lui prende il posto di Soulé, a destra. Fa avanti e indietro con diligenza nel finale. Utile.

6,5 GOURNA-DOUATH. Meno geometrie, ma più gamba rispetto a Paredes. Regista alternativo.

6,5 EL SHAARAWY. Entra solo nel finale, ma gli basta per incidere. Suo il passaggio che premia la corsa di Angeliño, dal quale nasce poi la rete di Cristante. Azione rapida.

6 BALDANZI. Solo pochi istanti per Tommaso, che però gestisce bene un paio di possessi.

7 JOSÉ ANGELIÑO

6 ALEXIS SAELEMAEKERS

6 ELDOR SHOMURODOV

6 DEVYNE RENSCH

6,5 LUCAS GOURNA-D.

6,5 STEPHAN EL SHAARAWY

6 TOMMASO BALDANZI

CLAUDIO RANIERI
GIANLUCA MANCINI
L’ALLENATORE
IL MIGLIORE

TRIGORIA

Già oggi in campo Da valutare Dovbyk

Ancora l’ultimo passo, a Torino. Ma non si sa ancora quando: è attesa per oggi la decisione della Lega in merito alla data. La Roma intanto continua a correre e già oggi sarà a Trigoria per iniziare a preparare la gara contro i granata per l’ultima giornata di campionato. L’infermeria è un po’ un andirivieni in questo periodo, con i lungodegenti Dybala e Pellegrini che si rivedranno nella prossima stagione, le energie dei medici della Roma sono rivolte - ed è la speranza di Ranieri - al recupero di Artem Dovbyk. L’ucraino è fermo ai box per un problema muscolare e ha saltato l’importante gara di ieri sera contro il Milan di Conceiçao, ma si cercherà di averlo a disposizione per la delicata trasferta contro il

L’UCRAINO TENTERÀ IL RECUPERO. PER IL RESTO SI VA VERSO LA CONFERMA DEGLI STESSI CALCIATORI VISTI IN CAMPO IERI

Torino.

È proprio quello relativo al centravanti ucraino l’unico vero dubbio per l’ultima stagionale: per il resto si va verso la conferma dell’undici visto ieri. Paredes (contrariamente a quanto mostrato dalla grafica di DAZN) non è stato ammonito, e sarà quindi regolarmente a disposizione per la cabina di regia, presumibilmente affiancato ancora una volta da Koné e Cristante nel ruolo di mezze ali. Sulle corsie ancora Saelemaekers a destra e Angeliño a sinistra, con Soulé che potrebbe insidiare il belga se Dovbyk dovesse recuperare e agire in tandem con Shomurodov nel 3-52. Davanti a Svilar intoccabile il terzetto Celik-Mancini-Ndicka. Davanti molto dipenderà dalle condizioni di Dovbyk: se ce la farà, giocherà in coppia con uno tra Shomu e Soulé. 

L’ULTIMA ALL’OLIMPICO

«HO LAVORATO UNA VITA PER QUESTE EMOZIONI»

Ranieri «A Torino l’ultimo sforzo: dico sempre che non è finita finché non è finita»

Andrea Di Carlo andrea.dicarlo@ilromanista.eu

Un finale da favola, come si meritava di vivere. L’ultima all’Olimpico di fronte alla sua gente non poteva che concludersi meglio di così: la Roma tornerà a giocare in Europa nella prossima stagione, i prossimi 90 minuti definiranno quale dimensione, e gran merito è di quel signore che si è sporcato le mani, ha preso un squadra caduta in un fosso e riportata a brillare. La notte di Claudio Ranieri si è aperta con una vittoria netta ai danni del Milan e si è chiusa sommerso dall’abbraccio, colmo d’amore, della sua gente: «Ho lavorato una vita intera per le emozioni che il calcio sa regalare. Sono sotto l’effetto dell’adrenalina, in seguito, quando rivedrò le immagini, mi emozionerò. Essere apprezzati dalla propria gente è meraviglioso. Abbiamo iniziato in modo dif-

SONO ORGOGLIOSO

DI QUESTI RAGAZZI. DOPO IL PARI CI SIAMO RILASSATI, BRAVI NELLA RIPRESA A FAR VALERE L’UOMO IN PIÙ

ficile, ma la squadra non si è mai disunita e non ha mai mollato. Non era facile, sono contento per loro, per i tifosi e per il presidente».

Emozionante l’accoglienza che l’Olimpico giallorosso ha riservato al suo allenatore: «Guardavo l’arbitro e gli dicevo di iniziare, invece gli avevano detto di aspettare ancora un minuto. Il calcio mi dà emozioni in positivo e in negativo, chiaramente quelle in positivo fanno più piacere». La soddisfazione più grande, per Ranieri, è aver portato la Roma a 90 minuti dal termine della stagione a giocarsi la possibilità di accedere alla prossima Champions League: «Sicuramente è un fatto bello. Dico sempre ai ragazzi “finché non è finita, non è finita”. Dovremo lottare e uscire dal campo consapevoli di aver dato tutto». Il tecnico giallorosso ha analizzato anche la prestazione dei suoi: «Abbiamo iniziato bene, ma dopo l’espulsione ci siamo rilassati. Ritengo che i giocatori del Milan abbiano una qualità indescrivibile, tra i più forti, forse non sono riusciti a fare squadra, ma è un gruppo che, quando si quadra, non c’è per nessuno. Poi siamo stati bravi nel secondo tempo, con un uomo in più, a sfruttare la superiorità numerica».

A Torino, contro i granata, l’ultimo sforzo che chiederà ai suoi ragazzi, prima di fermarsi. E sull’eredità che trova chi arriverà

Conceição: «Partita decisa dai dettagli»

Al termine della sfida dell’Olimpico contro la Roma, il tecnico dei rossoneri, Sergio Conceição, ha commentato così la sconfitta del suo Milan: «Da quando sono arrivato sono state fatte cose positive, abbiamo vinto un titolo e abbiamo giocato una finale, dove si poteva fare sicuramente qualcosa di più. Ci sono stati tanti dettagli che hanno influito, ma dobbiamo analizzare il nostro lavoro. Siamo ai saluti? Ma non si tratta di salutare o no, sarò vicini ai miei ragazzi. Dobbiamo ragionare su quanto dovremo fare. Sono molto esigente con me stesso, valuterò tutto quello che è stato fatto. Torno sui piccoli dettagli, come sul fatto su Sottil, ma non voglio far polemica. Mi dispiace molto ma adesso voglio star vicino ai mie ragazzi. Per altri 5-6 giorni dobbiamo esser uniti, all’interno di un ambiente non facile, ma fino all’ultimo faremo il massimo che possiamo». Squalificato, visto il rosso rimediato, non sarà in panchina a San Siro nell’ultima gara di campionato.

al suo posto: «Lascio un gruppo solido, lascio dei giocatori che si allenano a mille all’ora, tutti pronti e reattivi, non amici ma che convivono bene, mai una discussione: chi arriverà, potrà lavorare davvero bene. Quello che mi aspetta? So che mi mancheranno queste emozioni, ma è stato giusto dire però basta. Restare ancora? No, c’è bisogno di una altro allenatore, con me si perderebbe un anno e da tifoso penso non sia giusto». In campo, davanti alla sua gente, aveva avuto modo di congedarsi così: «Più di 60 anni fa stavo là, in mezzo a voi. Io vi ringrazio. Vi avevo chiesto aiuto, in modo tale che potessimo fare qualcosa di buono. Manca l’ultimo passo, domenica o giovedì. Io sono orgoglioso di questi ragazzi, perché mi hanno seguito dal primo giorno. Ma la cosa più importante è che avete capito che avevamo bisogno del vostro amore. Infinitamente grazie». Applausi per Sir Claudio Ranieri. ■

ERA GIUSTO FERMARSI, CON ME SI SAREBBE PERSO UN ANNO. CHI ARRIVA DOPO DI ME TROVERÀ UN GRUPPO MOLTO SOLIDO E UNITO

Claudio Ranieri ringrazia il tifo giallorosso al termine di Roma-Milan, vinta con il risultato di 3-1 GETTY IMAGES
Artem Dovbyk tenterà il recupero per l’ultima di campionato AS ROMA VIA GETTY IMAGES

LEO E BRYAN IN CORO: «4° POSTO, CI PROVIAMO»

Cristante «Gol dedicato al Mister»

Paredes: «Lotteremo fino alla fine»

Lorenzo Latini lorenzo.latini@ilromanista.eu

Nel giorno del saluto di Claudio Ranieri allo Stadio Olimpico, la Roma riprende la sua corsa battendo il Milan e porta a casa quantomeno la qualificazione aritmetica in Europa per la stagione 2025-26. Ora però l’ultima giornata stabilirà quale coppa disputeranno i giallorossi, attualmente quinti (e quindi in Europa League). Fin quando l’aritmetica lo consente, però, i ragazzi allenati da Ranieri non intendono mollare la presa. Lo confermano sia Bryan Cristante sia Leandro Paredes, i centrocampisti decisivi per la vittoria finale con i loro gol. Il regista argentino, eletto migliore in campo, è entrato in campo con il piccolo Lautaro in braccio, e gli

Martina Stella martina.stella@ilromanista.eu

Grazie per sempre Claudio. «Uno di noi, Ranieri uno di noi» così un Olimpico da record, con ben 68mila tifosi giallorossi, ha deciso di omaggiare questo “Signore del calcio” romano e romanista alla sua ultima panchina in casa ed a 500 presenze da allenatore in Serie A. Come se non bastasse salutarsi in questo modo spassionatamente romantico e degno di certi addii, la sfida contro il Milan regala tre punti fondamentali alla Roma per la corsa Champions. Come sempre tutto parte dal cuore pulsante dello stadio e una coreografia straordinaria ha dato il via alle danze dalla Curva Sud: «Un grande condottiero...un romanista vero» questo lo striscione tutto dedicato a chi, come aveva già annunciato lo speaker dello stadio a pochi minuti dall’inizio della gara «non ci ha mai abbandonato». La semplicità mai banale di un settore idealmente diviso in due parti con tantissimi cartoncini rossi a destra per incorniciare in giallo il suo nome «Claudio Ranieri», e sull’altro lato, quello sinistro completamente giallo, si legge l’acronimo «ASR». Un connubio indissolubile che nulla potrà mai scalfire, ancor di più ora che società e piazza sono pronti ad accoglierlo presto in dirigenza.

ha idealmente dedicato il bellissimo gol su punizione che ha riportato avanti la Roma. «È stata una grandissima emozione - dice Leandro ai microfoni di DAZNentrare in campo con i miei figli in questo stadio, davanti a questa gente, in una partita così importante per la Champions». A proposito di Champions, l’argentino non intende arrendersi: «Lotteremo fino alla fine, perché domenica abbiamo un’opportunità importante e vogliamo provarci. Speriamo di riuscirci». E ci crede anche Bryan Cristante, al secondo centro consecutivo dopo quello di lunedì contro l’Atalanta, purtroppo ininfluente. Quello di ieri, invece, ha chiuso definitivamente l’incontro contro la sua ex squadra. «Noi alla Champions crediamo - ha detto il numero 4 a DAZN - anche perché da quando è arrivato Ranieri abbiamo fatto un percorso

L’AMBIENTE

DA QUANDO È ARRIVATO

RANIERI

ABBIAMO

FATTO UN PERCORSO

DAVVERO

OTTIMO

Bryan Cristante

incredibile. Non ci credeva nessuno, ma adesso non vogliamo fermarci». E proprio su Ranieri si sofferma l’ex atalantino, che dedica al tecnico testaccino la sua rete: «Il Mister se lo merita per tutto quello che ha fatto, non soltanto con la Roma, ma nell’arco di tutta la sua carriera incredibile. Si merita questo omaggio e noi siamo contenti di avergli regalato questa vittoria».

In conferenza stampa è intervenuto invece Gianluca Mancini: «Il percorso fatto dal derby in poi - le parole del centrale - è stato

qualcosa di unico, ma tra di noi ci siamo sempre detti di pensare di partita in partita. Ma arrivare così vicini all’obiettivo a 90’ dalla fine, dopo un bruttissimo girone d’andata, è qualcosa di unico. A Trigoria il gruppo è sempre stato unito, ma Ranieri ci ha messo tanto del suo, portando serenità. Siamo stati bravi a seguirlo e il pubblico ci ha dato quella spinta in più: quando la Roma è tutta unita, è davvero tosta». Ora non resta che l’ultimo passo, quello decisivo per raggiungere l’obiettivo. 

RANIERI UNO DI NOI GRAZIE PER SEMPRE

Anche la Tevere ci ha tenuto a salutare il mister «Grazie per sempre». Così come i ringraziamenti sono arrivati dall’Airc 1971 nello stesso settore. Poi ancora: «Mister al cuor non si comanda» o «In questo calcio non c’è paragone, con chi della Roma ha onorato stemma e nome. Lode a te». Ed infine, l’ovazione a centro del campo a fine partita: l’arrivo dei suoi due nipoti, la lupa come riconoscimento, gli applausi, i cori, il paseo d’onore gli occhi

STORIE D’AMORE ED ADDII: OLTRE AL TECNICO SALUTA

ANCHE MATS. PELLEGRINI

IN PANCHINA, LA CURVA

SUD: «AL TUO FIANCO»

lucidi di un uomo di altri tempi che ha ancora una volta riacceso la speranza di una piazza. Una notte degna di “soli” romanisti. Mentre Ranieri si ruba giustamente la scena sotto anche gli occhi attenti di Ryan Friedkin in tribuna, Pellegrini si gode l’ennesimo messaggio d’amore della sua gente. In panchina, con i suoi compagni, nel suo stadio, tra la sua gente nonostante le stampelle ed una stagione finita. «Sempre al tuo fianco» così la Curva si stringe ancora una volta al suo Capitano da poco tornato dalla Finlandia per l’operazione al ginocchio. Poi ancora poco prima dell’intervallo «Il romanismo quell’ideale che abbraccia ogni generazione... quel sogno che ogni romanista avrà sempre nel cuore» con tre stendardi ad onorare i capitani di questa città ed il mister che lo ritraggono in tre diversi abbracci con Totti, De Rossi ed infine Pellegrini. Anche la Tevere risponde: «Sempre dalla parte dei romanisti». Storie d’amore e di addii (alcuni certi altri semplicemente possibili), da Claudio a Lorenzo fino a Mats Hummels. Il campione di Germania, storica bandiera del Borussia Dortmund ha salutato lo stadio nell’ultima gara casalinga della sua storia: il difensore centrale tedesco si ritirerà come già annunciato infatti a fine stagione e nel prepartita è stato premiato con una maglia speciale che celebra le 645 presenze in carriera ■

Leandro Paredes bacia lo stemma sulla maglia dopo il gol del momentaneo 2-1 AS ROMA VIA GETTY IMAGES GLI SPOGLIATOI
Claudio Ranieri, emozionato con la coreografia della Curva Sud alle sue spalle GETTY IMAGES

SERIE

LA JUVE RISPONDE STOP LAZIO A MILANO

37ª giornata Bianconeri al 4º posto: col Venezia è decisiva

Sergio Carloni sergio.carloni@ilromanista.eu

Un pari e un 2-0 fanno sì che la corsa Champions resti ancora viva. Perché mentre la Lazio ha fermato l’Inter in piena lotta per lo Scudetto sul 2-2, la Juventus si è sbarazzata dell’Udinese grazie alle reti di Nico Gonzalez e Vlahovic. Un match inizialmente equilibrato, sullo 0-0 fino all’intervallo; poi, al 61’, il primo timbro della gara, col serbo, subentrato, a seguire l’argentino all’82’. Tre punti e quota 67 con quarto posto annesso per i bianconeri. Al contrario dei biancocelesti, ora a 65 punti: due volte Pedro ha riacciuffato i nerazzurri, pareggiando prima Bisseck e dopo Dumfries. Tante proteste da parte di Inzaghi per un rigore concesso al 90’ (e realizzato dal numero 9

#ROMANISTAGRAM

laziale). A chiudere, l’errore clamoroso di Arnautovic, capace di buttare via il 3-2 nel recupero.

Resta dunque invariato il distacco di un punto col Napoli, nullo al Tardini: uno scialbo 0-0 sul campo del Parma, col brivido finale per un tiro dal dischetto non concesso in extremis proprio al gruppo di Conte. Si deciderà tutto all’ultima giornata. Destino diverso per Fiorentina e Bologna: il 3-2 a favore dei toscani, andato in scena al Franchi, ha affossato qualsiasi speranza di approdo in Champions dei rosso-

0-0 DEL NAPOLI A PARMA, LO SCUDETTO SI DECIDERÀ ALL’ULTIMO TURNO. INTANTO SI SALVA IL CAGLIARI COL TRIS AI LAGUNARI PENULTIMI

IL TENNIS A Roma vince Alcaraz, ma Sinner è tornato

Lorenzo Fares

Non sapremo mai cosa sarebbe accaduto se Jannik Sinner avesse trasformato uno dei due set point che ha avuto a disposizione nel primo set della finale degli Internazionali BNL d’Italia. Quel che sappiamo, purtroppo, è che quel set è andato a Carlos Alcaraz, che poi si è preso tutta la torta vincendo la finale del Foro Italico col punteggio di 76 61. Una finale di fatto durata un set, molto lungo, e che a conti fatti ha indirizzato il match definitivamente. Sinner, al contrario di altre situazioni, è stato meno cinico. Aveva tenuto testa per oltre un’ora ad un avversario più pimpante, che quando lo vede dall’altra parte della rete sembra trovare motivazioni spesso sopite.

blù. Il tabellone, in questo caso, pare già definito. Anche se resta aperta la possibilità di vedere la Viola in Europa. E mentre il Cagliari conquista l’aritmetica salvezza, grazie al 3-0 rifilato al Venezia (non già retrocesso e in piena lotta per restare in A), l’Empoli pareggia il Lecce (vittorioso 1-0 a Torino coi granata) a 31 punti col 3-1 al Monza e resta aggrappato alla speranza di rimanere nella massima serie. Pari (1-1), infine, nello scontro tra Verona e Como: Lazovic risponde a Caqueret nei secondi 45’, rimandando tutto all’ultima giornata. Si deciderà lì, in attesa di scoprire le date e gli orari delle gare in programma, il destino di molte squadre. Dalle parti più alte a quelle più basse del tabellone della Serie A. La Roma guarda interessata. Sarà essenziale vincere col Toro e vedere la Juve non vincere. 90’ di fuoco. ■

Il numero 1 del mondo non ha sfruttato due set point sul servizio di Alcaraz sul 65 in suo favore: sul primo ha sbagliato una risposta di diritto, sul secondo ha avuto forse troppo fretta ad uscire dalla diagonale di rovescio sbagliando l’accelerazione lungolinea. Pochi minuti dopo si è andati al tie-break, dove Alcaraz è stato sempre avanti e ha avuto un pizzico di aiuto dalla buona sorte in due o tre punti che si sono rivelati decisivi. Nel secondo set Sinner è parso stanco e sfiduciato, e Alcaraz ne ha approfittato per prendere il largo. L’iberico ha meritato la vittoria, sia chiaro, ma mi piacerebbe rivederli contro in un momento più favorevole a Sinner dal punto di vista atletico. È vero che l’altoatesino ha avuto tre mesi per prepararsi, ma quando per così tanto tempo non giochi match ufficiali viene da sé ritrovarsi arrugginiti. Animo, il numero 1 del mondo tornerà presto a regalarci soddisfazioni. La finale raggiunta a Roma rappresenta un punto di ripartenza significativo, sono certo che Jannik ha imparato tante lezioni. ■

25 reti: Retegui (Atalanta)

18 reti: Kean (Fiorentina)

15 reti: Lookman (Atalanta)

da definire

14 reti: Orsolini (Bologna), Thuram (Inter)

12 reti: Dovbyk (Roma), Lautaro Martinez (Inter), Lukaku (Napoli)

11 reti: McTominay (Napoli), Pulisic (Milan)

10 reti: Lucca (Udinese), Krstovic (Lecce), Reijnders (Milan), Castellanos (Lazio), Pinamonti (Genoa)

9 reti: Adams (Torino), Vlahovic (Juventus), Piccoli (Cagliari), Dia (Lazio)

8 reti: Castro e Ndoye (Bologna), Thauvin (Udinese), Esposito (Empoli), Diao (Como) Zaccagni e Pedro (Lazio)

7 reti: Leao (Milan), De Ketelaere (Atalanta), Cutrone (Como)

6 reti: Dybala e Saelemaekers (Roma), Dumfries (Inter), Tengstedt (Verona), Strefezza e Paz (Como), Gudmundsson (Fiorentina), Anguissa (Napoli), Bonny (Parma), Odgaard (Bologna) , Kolo Muani e Yildiz (Juventus), Zortea (Cagliari)

5 reti: Soulé (Roma), Calhanoglu, Frattesi (Inter), Gosens, Beltran (Fiorentina), Vlasic (Torino), Weah (Juventus), Colombo (Empoli), Mosquera (Verona), Djuric (Parma)

4 reti: Shomurodov (Roma), Sarr (Verona), Zappacosta, Ederson, de Roon e Brescianini (Atalanta), Man e Del prato (Parma), Dimarco e Arnautovic (Inter), Nicolussi-Caviglia (Venezia)

3 reti: El Shaarawy

2 reti: Pisilli, Pellegrini, Angeliño, Mancini e Paredes (Roma)

1 rete: Baldanzi (Roma)

Torino-Roma Serie A 25/05 I marcatori

Rui Modesto (a sinistra) e Weston McKennie (a destra) nel corso della sfida dell’Allianz Stadium tra Juventus e Udinese, terminata 2-0 GETTY IMAGES
Lo striscione presente in Tribuna Tevere del Comitato
Alcaraz col trofeo degli Internazionali GETTY

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