Il Pungolo n.108

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Anno XXI • N. 108 - Maggio/Giugno 2012 - www.ilpungolo.org - comit.narno@tiscali.it

Periodico del Comitato di Quartiere Nuove Alleanze Roma Nord-Ovest CASALOTTI - SELVA CANDIDA

QUARTIERE IN FESTA

O LA BORSA O LA VITA!

A

di GIUSEPPE STRAZZERA

distanza di dodici mesi, ma per il 19° anno consecutivo, nel nostro territorio si è svolta la cosiddetta maratona “Ferro di cavallo”. Il percorso è rimasto quello degli anni passati: si è partiti infatti dal Parco della Cellulosa, saliti per Via Santa Seconda, si è proseguito per via di Casalotti, arrivando a percorrere poi proprio il ferro di cavallo, costituito da Via Di Selva Candida e Via Di Selva Nera, per poi riprendere un pezzettino di Via Boccea e terminare nuovamente al Parco.

«E’ ora di incominciare a gettare granelli di sabbia nel meccanismo devastante degli illimitati movimenti di capitale. In tre modi: sopprimere i “paradisi fiscali”, aumentare le imposte sui redditi da capitale e tassare le transazioni finanziarie».

Questo appello è solo una parte del famoso editoriale di Ignacio Ramonet, apparso su Le Monde diplomatique e se la data di questo articolo, dicembre 1997, non fosse nota, difficilmente la si potrebbe dedurre dal contesto storico, poiché quasi nulla da allora è mutato.

Si è usato il “quasi” perché solo i REDDITI DA CAPITALE, delle tre soluzioni presentate da Ramonet, stanno per subire una piccola modifica, ma a partire dal 2012 e neanche così consistente.

I proventi dei titoli pubblici infatti continuano a scontare l'aliquota del 12,5%, così come i redditi da capitale (interessi e scarti di emissione) ed i redditi diversi di natura finanziaria (capital gains). La stessa aliquota ridotta vale anche per i titoli emessi da enti sovranazionali o internazionali riconosciuti in Italia, ed i titoli di natura obbligazionaria, a prescindere dalla loro scadenza, emessi da Stati esteri presenti nella white list.

Per comprendere a fondo i vantaggi dei quali godono ancora gli speculatori, si pensi che il primo scatto dell’aliquota IRPEF è il 23%, e vale per i redditi da 0 a 15.000 €. In pratica il lavoratore od il pensionato più povero pagano quasi il doppio di uno speculatore.

Il 4 Maggio del 2009 invece, in merito ai PARADISI FISCALI, il Presidente americano Obama dichiarava: «il codice fiscale

Segue a pag 20

“Illecito può considerarsi soltanto il tentativo di rivoluzione, non la rivoluzione che riesce”

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RASO a pag.11

RADIO VATICANA Pericolo onde a due passi da noi

LA VILLA ROMANA DI CASALOTTI

IL PROGETTO DI UN GIOVANE ARCHITETTO DELLA ZONA RIDISEGNA DA CAPO L’AREA DELLA VILLA, IN UN NUOVO CONTESTO URBANISTICO GUIDA a pag. 6

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n alto muro grigio corre lungo la via Braccianese fin verso l’orizzonte e si confonde nelle campagne romane circostanti. Al di là del muro, senza troppa difficoltà si scorgono decine di torri di acciaio che svettano verso il cielo, visibili da grandi distanze anche in quelle mattine avvolte dalla nebbia.

Sono le antenne di Radio Vaticana.

LIBERATORI a pag 8

TUTTA LA STORIA DELLA MANCATA COSTRUZIONE DELL’ELEMENTARE DI VIA ABACUC

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utto è iniziato in data 14/11/2007, a gara espletata, sono stati affidati i lavori all’impresa DI.CO.GI. srl (Capogruppo) con DI CORI Sergio (mandante).

L’importo era pari a 3.825.973,26 € al netto dell’ IVA di cui 242.050,11 € destinati agli oneri della sicurezza.

DE SANTIS a pag 4

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Dai Municipi XVIII e XIX

C

I COMITATI E LE ISTITUZIONI La voce dei comitati non si ascolta in base al colore politico

irca una settimana fa è stato pubblicato sul nostro sito web, www.ilpungolo.org, il promemoria di un incontro importante che si sarebbe svolto l’8 giugno, presso la stazione ferroviaria adiacente l’ospedale S.Filippo Neri. Il tema dell’incontro sarebbe stato “la Viabilità”.

Come per tutti i nostri articoli, da più di un anno ormai, la pubblicazione sul sito è seguita da quella sulla pagina Facebook, che concede, a differenza della prima, la possibilità di inserire i propri commenti.

Proprio in questo spazio ha deciso di esprimere la sua opinione Fabio Felice Molinaro, Consigliere del Municipio Roma 19.

Inizia con l’invito ad associazioni e comitati del territorio a ricorrere, per le loro richieste, alle sedi istituzionali preposte dichiarando: «ma in Municipio quando ci venite?».

Prosegue poi inveendo sui comitati. Quelli nuovi secondo il Consigliere: «nascono per le elezioni e non diranno mai le cose con obiettività», quelli storici invece che: «c’erano nel 2001, anno in cui è nato il Piano, mi chiedo come mai fino a ieri non hanno espresso perplessità».

Conclude infine con la solita apologia: «il Piano del traffico nasce nel 2001, solo 11 (un-

stato di degrado di Via di Selva Candida, e alla strana recinzione, da parte di un privato, di una porzione del piano di zona B-16.

Del ponticello in Via della Storta l’Assessore non sapeva neanche l’esistenza, ed in merito alle altre due questioni, ha invitato i due a rivolgersi al «politico di zona».

Non servono ulteriori commenti.

dici) anni fa, io nel 2008 me lo sono trovato già bello e fatto e avevamo l’obbligo di metterlo in atto».

Vediamo dunque di provare a rispondere a tutte le obiezioni mosse dal Consigliere.

INVITO NELLE SEDI ISTITUZIONALI Come riportato già nello scorso numero del Pungolo, due redattori, membri del Comitato N.A.R.N.O, convocati dall’Assessore ai lavori pubblici del Municipio Roma 19, gli hanno sottoposto alcuni quesiti in merito allo snodo nevralgico del “dazietto”, allo

ATTACCO AI COMITATI Per quanto riguarda i nuovi comitati ed il fatto che «nascono per le elezioni», non si può negare che in qualche caso sia davvero così e lo si scopre, purtroppo, solo dopo le elezioni. La distinzione poi è resa ancor più difficile dal fatto che un comitato nasce normalmente per raccogliere le voci dei cittadini su una determinata mancanza, un disservizio, un abuso. Chi li indica come politicizzati è spesso proprio chi quelle mancanze, quei disservizi e quegli abusi, quando non li ha provocati, se ne è semplicemente lavato le mani.

L’unica soluzione è avere pazienza, continuare ad impegnarsi e perseverare nelle

piccole battaglie del territorio.

Solo il tempo potrà scindere i comitati genuini da quelli fasulli.

Il Comitato N.A.R.N.O. rientra nella fascia dei comitati “storici”, essendo stato istituito nel 1990, e da sempre ha tra i temi principali l’Urbanistica e la Viabilità del territorio.

Quando dunque si chiede dove fossero tali comitati quando il Piano della Viabilità è stato fatto, si può rispondere con un piccolo esempio.

LATITANZA DI COMODO Il solo “Programma di Recu-

per Urbano Palmarola-Selva Candida” prevede 42 interventi urbanistici sul territorio, 10 di natura privata e 32 di natura pubblica.

Queste ultime in particolar modo, sono il frutto del lavoro di quei Comitati che impotenti di fronte alle lobby immobiliari, hanno cercato almeno di spuntare più servizi possibili per la cittadinanza, in vista delle cementificazioni di massa concesse dal Comune.

Il totale degli oneri concessori versati dai costruttori, per quelle 10 opere private quasi tutte realizzate, ammonta a circa 40 (quaranta) milioni di euro.

Quante opere delle trentadue previste sono state realizzate con quei soldi?

Una, la O.P. 26 “Ristrutturazione di Via Santa Gemma”, realizzata neanche dall’Amministrazione pubblica, ma da un Consorzio, il “Colle degli Ulivi”.

Dov’erano i politici in questi 20 anni?

Forse a promettere la Metropolitana fino a Casal Selce.

Dov’era Lei, Consigliere, in questi ultimi cinque?

Di certo non impegnato “a mettere in atto” qualcosa.

La voce dei Comitati non latita in base al colore politico è semmai quest’ultimo che permette di ascoltare solo quando la voce è di comodo.

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Scuola & Sanità

LA STORIA DELL’ELEMENTARE FANTASMA

C

I fatti, i documenti ed i personaggi dell’ennesima promessa disattesa

di Sara De Santis

erchiamo di ripercorrere insieme le tappe che ci hanno portato alla “nonrealizzazione” della scuola elementare sita in Via S.S. Audiface ed Abacuc (Selva Candida – Mun. XIX).

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Tutto è iniziato in data 14/11/2007, a gara espletata, sono stati affidati i lavori all’impresa DI.CO.GI. srl (Capogruppo) con DI CORI Sergio (mandante). L’importo era pari a 3.825.973,26 € al netto dell’ IVA di cui 242.050,11 € destinati agli oneri della sicurezza non sottoponibili a ribasso.

In data 04/02/2009 con il verbale prot. Dip.to XII n.

7678 si è dunque proceduto alla consegna d’urgenza dei lavori in oggetto all’ATI appaltatrice.

A fine anno, il 3/12/2009, viene approvato il quadro economico di spesa. Costo complessivo pari a 4.760.835,21 €.

Facciamo un passetto indietro, il 18/02/2009 con Verbale Prot. Dip.to XII n.

11662 i lavori vengono sospesi per eseguire la campagna di indagini per verificare la presenza di siti archeologici, verificando la compatibilità dell’opera come prevista progettualmente. In seguito a suddette indagini risultò necessario modificare la giacitura originale dell’edificio nel lotto. Il 20/12/2010 alle spese di tali indagini è stato fatto fronte con l’emissione del S.A.L. (D.D. della III U.O. del Dip.to S.I.M.U. rep. n. 35 del

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1 3 / 0 1 / 2 0 11 sottoscritto senza riserva alcuna dall’A.T.I.). A seguito di tutto ciò è stato necessario convocare una nuova conferenza dei servizi, per approvare la nuova collocazione dell’edificio scolastico e, dopo aver ricevuto il parere favorevole dalla stessa, è stato ordinato all’ A.T.I. l’esecuzione di ulteriori indagini geotecniche per l’aggiornamento strutturale del progetto. Dai risultati ottenuti dalle suddette indagini, l’ufficio ha proceduto ad affidare l’adeguamento delle strutture alle normative tecniche per le costruzioni, nel frattempo entrate in vigore. A questo punto dopo aver presentato il progetto al genio civile della Regione Lazio è stata redatta la perizia di variante ai sensi dell’art. 132 comma 1 lett. a) del D.Lvo 163/2006.

Finalmente arriviamo ad oggi, con Ordine di Servizio del 16/01/2012 relativo all’esecuzione delle operazioni propedeutiche alla ri-

16/01/2012).

Il 21/02/2012 la D.L. ha convocato l’A.T.I. per la firma dell’atto di impegno relativo alla perizia di variante. Intanto con una nota Prot. Dip.to S.I.M.U. n. 8149 del 21/02/2012 la ditta incaricata, contestando il lungo tempo tra intercorso l’offerta e la sospensione dei lavori, non si è nemmeno presentata per la firma finale.

Il 19 Marzo 2012 viene presentato un atto di citazione innanzi al tribunale Civile di Roma proposto da A.T.I. Soc. DI.CO.GI. srl soc. di Di Cori Sergio (Ud. 05/06/2012).

Tuttavia questo lungo tempo di inattività viene giustificato da: - art. 159, comma 1 e 2 Reg. 207/2010; art. 132 comma 1 lett. c) del D.Lvo 163/2006; art. 132 comma 1 lett. a) del D.Lvo 163/2006, i quali si riferiscono a “scavi archeologici ascrivibili ad eventi inerenti la natura dei beni oggetto dell’intervento” ed “aggiornamento del progetto strutturale a seguito dell’introduzione delle nuove norme tecni•

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presa dei lavori, viene constatato che bisogna abbattere n.6 alberi, ripristinare la recinzione del cantiere dove danneggiata ed infine aggiornare il cartello di cantiere.

Dopo che l’A.T.I. ha ricevuto l’O.d.S. ha eseguito quanto prescritto comunicando i nominativi del Direttore Tecnico, del Direttore di Cantiere, e del RSPP, provvedendo anche ad aggiornare la data di inizio lavori al 6/02/2012 (rif. nota Prot.

Dip.to S.I.M.U. n. 2049 del

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che”. Tesi che sostiene la decisione della ditta incaricata dei lavori è quanto riportato nel Regolamento del Codice dei Contratti n.207 del 5/10/2010 art. 159 comma 4 “qualora le sospensioni superino 6 mesi complessivi l’esecutore può richiedere lo scioglimento del contratto senza indennità”.

In conclusione viene quindi sciolto il contratto con la ditta DI.CO.GI. srl con DI CORI Sergio (mandante).

Il risultato finale è che la costruzione della scuola viene rimandata a successivo provvedimento amministrativo.

Tradotto per noi comuni cittadini: La Scuola ANCORA NON SI FA. Bisognerà praticamente ricorrere ad una nuova gara d’appalto, sempre a livello nazionale. Il problema centrale non è tanto dover ripetere tutto l’iter di per sé quanto il fatto che dati i lunghi tempi burocratici si ripresenterà sempre la stessa problematica. Ci sarà sempre una ditta che vincerà la gara con i suoi costi di realizzazione (con ribassi che a livello europeo sarebbero impensabili), ma che con il passare del tempo (anni) aumenteranno inevitabilmente e l’unica “soluzione” sarà di nuovo quella di abbandonare la scena, lasciando il cittadino come al solito a bocca asciutta.

Lo stesso Milioni, Presidente del XIX Municipio, davanti le telecamere di Buongiorno Regione nella puntata del 9/05/2012, ha dichiarato che ora come ora sarà difficile trovare un’altra ditta disposta a fare il lavoro con gli stessi limiti di budget stabiliti dalla ditta precedente, ed inoltre si è lasciato sfuggire anche che

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5 probabilmente la scuola non si farà proprio, a fronte del problema sopra spiegato.

La non-realizzazione della scuola elementare ovviamente ha anche i suoi danni collaterali. Non poco rilevante è sicuramente il problema di quei bambini costretti ad alzarsi prestissimo la mattina per prendere i pullman che li porti a scuola o quelli che invece abitano magari in vie più interne e meno accessibili a mezzi scolastici troppo grandi, che vengono accompagnati dai genitori. Il fatto è che molti di questi piccoli alunni restano a scuola fino alle 16.30 del pomeriggio, arrivando stanchissimi a casa anche dopo le

Selva Nera verso le zone di Palmarola, Casalotti, Ottavia, Lucchina, Via della Storta. Ogni linea, per meglio soddisfare tutta la clientela, effettua più corse ed il costo medio annuale di ogni linea è pari a 50.000,00 € iva inclusa al netto dell’operatore che lavora sul pullman che ha un costo pari a 12.500,00 € sempre IVA inclusa.

Dalla dichiarazione rilasciata dal Presidente Milioni, sempre a Buongiorno Regione,

17.00 visto il traffico che devono affrontare anche sulla via del ritorno.

Economicamente parlando invece il problema è sempre lo stesso. Vengono spesi soldi che potrebbero essere risparmiati o reinvestiti in altro modo. Nella zona di Selva Candida – Selva Nera il servizio di trasporto scolastico è effettuato da 3 vettori: Mobicon Itala Scarl, Luca Falaschi srl e Angelino srl. Le vetture trasportano i bambini dalla zone di Selva Candida –

veniamo a sapere che verrebbero risparmiati circa 488.000,00 € l’anno costruendo queste 15 aule, oltre a risparmiare km di fila ai nostri piccoli “pendolari”.

La scuola verrebbe dunque ripagata in soli 10 anni di risparmio.

Se si pensa che i cittadini la aspettano da almeno 6 anni saremo già oltre la metà dell’ammortamento.

La situazione attuale dunque si complica anzichè migliorare. Eppure c’è ancora chi pensa che meglio di così non si può.

Noi, ovviamente, non siamo tra questi!

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Urbanistica &Viabilità

LA IlVILLA ROMANA DI CASALOTTI rivoluzionario progetto di un giovane architetto

L

di Simone Guida

di laurea ha ridisegnato la viabilità del territorio, ponendo al e ultime mode ammini- centro del suo progetto la Vialla strative stanno asse- Romana di Via Borgo Ticino. gnando quei pochi progetti realizzati con i soldi Ciao Alessandro e grazie per pubblici, nelle mani di Architetti averci concesso questa interod Ingegneri stranieri, quando vista. l’Italia straborda di talenti che Grazie a Voi piuttosto, che mi non trovano sbocco nel nostro avete concesso la possibilità di Paese, nonostante dimostrino mostrare alla zona il mio lavoro notevoli capacità. Uno di questi degli ultimi tre anni. talenti è senza dubbio Alessandro Scendoni, un giovane Archi- Dicci Alessandro, cosa ha detetto romano, tralaltro proprio terminato la tua scelta per un di Casalotti, che nella sua tesi progetto così articolato proprio nel quartiere di Casalotti?

La presenza dei resti di una villa romana del I° sec. d.c. è stata senza dubbio lo spunto per la riqualificazione dell’intero quartiere, in particolar modo dell’asse urbano di Via di CaNelle due pagine alcune delle 27 tavole del progetto.

Nella foto: L’Architetto Alessandro Scendoni.

salotti e di quello verde del Parco archeologico, che per me rappresentano un mix interessante tra Archeologia, Urbanistica e Progettazione.

Qual è l'obiettivo principale della tua tesi e a chi si rivolge?

La tesi si pone come obiettivo la definizione di una metodologia progettuale adeguata ad un intervento su un’area archeologica e un sistema che cerchi di ridare identità ad un tessuto disorganico, lontano dalle norme che regolano lo sviluppo della città. Si rivolge alle istituzioni nella speranza che possa essere un esempio ed uno stimolo per donare ai cittadini un quartiere con tanti spazi pubblici ben organizzati.

Quando progetti, qual è la prima cosa che fai?

Prima di iniziare amo molto passare del tempo nei luoghi che devo progettare, per immaginare cosa renderebbe funzionale ed affascinante un ambiente senza identità architet-

tonica.

Nella tua filosofia professionale, cosa viene prima, la funzione o la forma?

Secondo il mio punto di vista forma e funzione sono inscindibili e solitamente dalla funzione deriva la forma. Di fatto la copertura che ho pensato per la Villa romana è rappresentata da due edifici che si configurano come estrusioni dei volumi dei sottostanti resti archeologici, la quale diviene porta urbana, e non nasce solo come la necessità di coprire il rudere per la conservazione ma l’intenzione è quella di riportare in situ anche l’enorme quantità di reperti ritrovati nel corso delle varie campagne di scavo, mettendo a disposizione dei cittadini un spazio da poter utilizzare per eventi espositivi ed emeroteca.

maglie di legno, vetro e ferro che vanno a costituire le facciate della nuova copertura della Villa. Mentre per quanto riguarda l'asse di Casalotti la scelta è ricaduta su un solo tipo di pavimentazione, così da rendere l'idea di un progetto uniforme e continuo, partendo dalla Villa romana fino a diventare parte del sagrato della chiesa di S. Rita.

Scorrendo le tavole del progetto abbiamo notato una nuova pista ciclabile, come hai Da cosa nasce la scelta dei ma- previsto di integrarla nell'attuale viabilità? teriali?

L'idea è stata quella di legare il La nuova pista ciclabile non inpassato al presente tramite delle tegra la viabilità esistente ma è

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stata pensata in un nuovo sistema, che prevede un senso unico su Via di Casalotti ed un suo potenziamento parallelo, in modo da facilitare il raggiungimento di Via Boccea. Questa idea di progetto, facilmente individuabile nella cosiddetta zona 30, favorisce pedoni e ciclisti, permettendo di creare una lunga pista ciclabile in grado di legare come un nastro le parti frammentate del territorio, mettendo in collegamento tra di loro il sistema ripetuto di pensiline e gli spazi verdi attrezzati e pavimentati.

Puoi spiegarci, in poche parole, cos'è una zona 30?

Una Zona 30 è un’area della rete stradale ben definita nella quale il limite di velocità è di 30 chilometri orari anziché di 50, come previsto nei centri abitati. La minore velocità permette una perfetta convivenza tra auto, biciclette e pedoni. Nel progetto che ho proposto la zona 30 non si limita alla diminuzione della velocità, ma mette a disposizione anche delle aree di sosta apposite per i pulman delle scuole, che durante l’orario di entrata e uscita mandano co-

stantemente in tilt il trafffico in Via di Casalotti.

Quali sono le potenzialità e i limiti di questo progetto?

Tra le potenzialità c'è sicuramente la riduzione del traffico, la conservazione dei resti del monumento, un parco archeologico pieno di funzioni e qualità che solitamente in una periferia sono difficili da trovare e in più si metterebbe in realazione la Villa, la piazza e chiesa che sono dei punti di riferimento forti per i nostri cittadini. I limiti sono senza dubbio l'impegno economico, che potrebbe essere sostenuto soltanto da finanziamenti di tipo europeo.

Villa romana, così da salvaguardare le murature, attualmente in uno stato avanzato di degrado. Ma come ordine di priorità non tralascerei anche il sottopassaggio che lega le due parti del parco archeologico.

Hai altri progetti in cantiere che riguardano la nostra zona?

Si, sto preparando un progetto di massima per un’altra area in zona, ma non voglio svelare ancora nulla. Sarà un’ottima occasione per vederci di nuovo.

C’è un progetto in corso per la realizzazione della nuova viabilità della via Boccea, tu cosa ne pensi?

Ho avuto modo di vedere il Quali difficoltà hai incon- progetto esposto proprio sul trato durante la fase di vostro giornale e da quello progettazione? che ho potuto vedere sembra La vastità dell'intervento. essere efficace. Per lo meno Non è stato semplice capire concede una speranza conle problematiche di un intero creta ai cittadini che vivono quartiere per poi trovare un' l'incubo del traffico a qualunica soluzione progettuale. siasi ora.

Spero che i lavori inizino al Se si avessero dei finanzia- più presto perchè questo è menti a disposizione quale anche il meraviglioso quarparte del tuo progetto fare- tiere in cui sono nato. sti realizzare per prima?

La copertura dei resti della

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Elettrosmog & Ambiente

INQUINAMENTO DI RADIO VATICANA

U

Campagnano, Anguillara e Formello rispondono all’appello. Roma cosa fa?

di Davide Liberatori

n alto muro grigio corre lungo la via Braccianese fin verso l’orizzonte e si confonde nelle campagne romane circostanti. Al di là del muro, senza troppa difficoltà si scorgono decine di torri di acciaio che svettano verso il cielo, visibili da grandi distanze anche in quelle mattine avvolte dalla nebbia. Sono le antenne di Radio Vaticana, l’emittente radiofonica della Santa Sede, dislocate in un’area di 430 ettari a Santa Maria di Galeria, circondata dai comuni di Cesano, Anguillara, Formello, Campagnano e a due passi dai quartieri romani di Olgiata, la Storta, Osteria Nuova .

Da lì, ogni giorno, sfruttando un segnale di trasmissione ad onde corte e medie e senza l’ausilio di ponti radio, la parola di Dio giunge a tutti, anche a chi, dall’altra parte del mondo, un Dio ancora non ce l’ha.

Parola di Dio cui, chi vive da quelle parti, è abituato a sentirne la quotidiana litania nei posti più disparati: nelle grondaie delle case, nelle tv, nei citofoni, negli elettrodomestici … nei corpi.

Di questo fenomeno, negli anni, se n’è sempre sentito parlare come se fosse legato esclusivamente al Comune di Cesano, e i media e le istituzioni hanno quasi sempre recitato il ruolo di attori comprimari in questa tragedia dell’inganno, gettando a più riprese un velo di disinformazione, che ha reso labile il confine esistente tra la verità e la verosomiglianza.

Quello che non è mai stato sottolineato a sufficienza però è il fatto che l’attività di trasmissione di Radio vaticana produce un ferale inquinamento ambientale, di proporzioni uniche nel panorama mondiale e che non coinvolge solo le zone adiacenti al sito di trasmissione, come negli anni passati qualcuno ha “erroneamente voluto soste-

nere”, ma riguarda un’area ben più vasta, con un raggio di almeno 12 Km dal luogo di trasmissione, popolata da oltre 200.000 persone e che raggiunge anche i quartieri della nostra zona quali Ottavia, Palmarola, Selva Candida, Selva Nera, Casalotti.

LA STORIA. L’inquinamento elettromagnetico di Radio Vaticana affonda le sue radici diversi decenni fa: tutto parte dall’intuizione del dottor Carlo Santi (dal 1953 al 1985 medico di base di Cesano) che, insospettito dalla percentuale straordinariamente elevata di morti per cancro tra i decessi dei suoi pazienti, stilò, con l’aiuto dell’altro medico di base del paese, il dott. Mandara, una statistica secondo cui oltre il 60% delle morti totali dei cesanesi, erano provocate da tumori.

La storia del dottor Santi si intreccia con quella personale di molte famiglie che hanno visto negli anni la degenerazione fisica dei propri cari: è il caso della famiglia Rossi che scopre drammaticamente che la loro figlia più piccola all’età di quat-

tro anni si ammala di leucemia.

Le cure alle quali si sottopone la bambina guidano la famiglia verso una triste coincidenza: “ Nello stesso reparto ospedaliero nel quale era ricoverata nostra figlia – racconta Augusto Rossi abbiamo conosciuto i genitori di altri bambini affetti dalla stessa malattia e provenienti dalla stessa zona: quella limitrofa a Santa Maria di Galeria”.

Inizia così un calvario di oltre dodici anni intrapreso dai comitati e volto a dimostrare nelle sedi più disparate, che l’esposizione alle emissioni di onde elettromagnetiche di straordinaria potenza, come quelle emesse dal sito di Santa Maria di Galeria, aumentano esponenzialmente il rischio di morire di malattie al sistema emolinfopoietico.

Il moltiplicarsi di casi di malattie “sospette”, i continui disagi

alle apparecchiature elettroniche dei residenti e la tenacia del Comitato Bambini senza Onde, inducono la magistratura ad aprire due procedimenti penali contro Radio Vaticana: il primo relativo al reato di “getto pericoloso di cose”, il secondo per “omicidio colposo plurimo”.

GETTO PERICOLOSO DI COSE. Il processo per getto pericoloso di cose si è concluso il 24 febbraio del 2011 quando la Cassazione ha respinto il ricorso del Vaticano e ha confermato la condanna definitiva dell’emittente, (con il risarcimento alle parti civili) secondo la sentenza del 14 ottobre del 2009, per il superamento accertato dei limiti di legge per le radio-trasmissioni, che hanno toccato continuativamente nel tempo frequenze anche superiori ai 60v/m (contro i 6v/m imposti dalla legge). Nel corso del processo sono stati messi agli atti documenti che testimoniano che la Santa Sede era a conoscenza dei disturbi che l’esposizione alle onde elettromagnetiche avrebbero potuto arrecare alle

persone. È il caso della lettera del Pontificium Collegium Germanicum et Hungaricum risalente a metà degli anni ottanta: nel documento si legge che il Collegio Germanico decide di sciogliere unilateralmente il contratto di mezzadria con i contadini che lavoravano quei terreni a due passi dalle antenne, invitandoli ad abbandonare l’area nel giro di un anno a causa del prossimo sviluppo del sito di trasmissione, facendo esplicito riferimento ai problemi di natura sanitaria dovuti all’esposizione alle emissioni elettromagnetiche.

Altro documento messo agli atti è una lettera del comandante della Caserma di Fanteria di Cesano, nella quale vieta, per questioni di sicurezza dovute all’inquinamento elettromagnetico, di sostare per più di un’ora sui terrazzi condominiali di alcune palazzine demaniali prossime agli impianti. Dalla condanna ad oggi inoltre, le misurazione dei livelli di elettrosmog e i dati sul rispetto della normativa vigente, sono sconosciuti alla collettività e le rilevazioni sembra vengano realizzate con lo strano procedimento del controllore che avvisa il controllato: l’ARPA infatti comunica sistematicamente all’emittente della Santa Sede i giorni esatti in cui provvederà ad effettuare le rilevazioni del caso.

LO STUDIO MARCONI. Il processo per omicidio colposo plurimo è ancora nella fase di indagine preliminare e rischia di cadere in prescrizione. Nel 1996 arriva dai pm la richiesta di incidente probatorio in quanto, la documentazione fin a quel momento prodotta, non dimostrava con sufficiente certezza il legame tra elettromagnetismo e danni alla salute. Il Gip Zaira Secchi, nomina il dott. Andrea Micheli, dell’Istituto Nazionale

9 dei Tumori di Milano, con l’incarico di effettuare un’indagine epidemiologica, sugli effetti causati dall’attività delle strutture di comunicazione di Radio Vaticana. Viene pubblicato così lo studio Marconi: i risultati della perizia, riguardanti un periodo limitato agli anni dal 1997 al 2003, resi noti nel luglio 2010, hanno riscontrato che vi è un’associazione significativa tra esposizione residenziale alle onde radio ed eccesso di rischio di morte per malattie al sistema emolinfopoietico. In particolare il dottor Micheli individua un tasso di concentrazione di malati di leucemie e tumori superiore di ben 6 volte rispetto ai numeri delle analoghe statistiche di Roma. L’area irradiata e investita dal fenomeno è enorme e racchiude un fascia di territorio compresa in un raggio di circa 12 km dall’impianto. Sulla base dei casi analizzati, è emerso che al progressivo allontanamento dal sito di Santa Maria di Galeria corrisponde una diminuzione del rischio di malattia.

Eloquente la definizione che il Dott. Micheli dà dei risultati ottenuti dalla sua indagine epidemiologica: “In questo campo, analoghi si trovano solo gli studi sull’esposizione della bomba atomica […]”.

In tutta risposta il Vaticano, nomina il prof. Umberto Veronesi e la dott.ssa Susanna Lagorio, per promuovere uno studio, finanziato dalla Santa Sede, volto a smontare le accuse di correlazione tra l’esposizione alle onde elettromagnetiche e l’insorgenza di tumori nella popolazione. L’indagine, portata a termine in poco più di 40 giorni, (a fronte dei 4 anni dello Studio Marconi n.d.r.) sostiene che sulla base dei metodi d’indagine utilizzati, lo studio Marconi, non sarebbe attendibile.

GLI ULTIMI SVILUPPI. L’ultima puntata di questa storia si è svolta l’11 Giugno scorso, quando il Comitato Bambini senza Onde ha deciso di convocare una conferenza

stampa nella quale sono stati annunciati i passi futuri da intraprendere: dopo il convegno organizzato a Campagnano lo scorso 31 marzo, nel quale per la prima volta c’è stata la possibilità di informare e sensibilizzare cittadini e istituzioni locali sul problema, i comuni di Anguillara e Formello hanno risposto all’appello del comitato. Il 16 e il 19 Giugno si sono tenuti rispettivamente due incontri con i vertici comunali per far luce su questa situazione. Nel corso della conferenza è stata poi annunciata la raccolta di numerose cartelle cliniche con 10 nuove segnalazioni da parte dei cittadini: dei 10 nuovi casi di malattia, 3 di questi riguardano leucemie infantili di cui 2 delle quali individuate addirittura nella stessa via, in una strada popolata da meno di dieci abitazioni e a pochi metri dalla antenne.

Tutto questo nuovo materiale è stato posto all’attenzione del PM Stefano Pesci lunedì 18 giugno 2012 alle ore 9.00 con speranza di: “Indurlo ad aprire il processo, rinviando a giudizio i vertici della Radio e sti-

molando le istituzioni e la Regione ad approntare un nuova indagine epidemiologia che valuti capillarmente i rischi per la salute di chi vive e ha vissuto negli ultimi 10 anni sul nostro territorio” racconta il presidente del comitato Augusto Rossi. Comitato che si è adoperato anche nella stesura di una petizione firmata da oltre 4400 persone, inviata direttamente al Parlamento Europeo e registrata dalla Com- missione Petizioni Popolari, che sta interpellando in merito la Commissione Ambiente.

Inoltre, nei confronti delle amministrazioni negligenti, Comune di Roma e Regione Lazio su tutte, il Comitato Bambini senza Onde sta studiando una diffida che li metterà di fronte alle proprie responsabilità sul caso Radio Vaticana.

EPILOGO. Un ‘area enorme è da tempo sotto scacco: quartieri di nuova costruzione come Piansaccoccia, Cerquetta, Albereto di Formello, Parco San Nicola o le nuove abitazioni che dovrebbero sorgere a Ce-

sano secondo il piano di zona B20 o ancora quelle che continuamente sorgono a Palmarola, Selva Candida, Selva Nera e Casalotti, conteranno oltre 100.000 nuovi insediamenti umani, molti dei quali all’interno del Comune di Roma.

Una bomba atomica alle porte della Capitale, un nemico invisibile che quotidianamente attenta la salute dei cittadini e contro il quale quasi mai le istituzioni ed i mezzi d’informazione hanno voluto prender parte: ad oggi infatti, dopo che il Comune di Campagnano ha fatto da apripista, anche Formello e Anguillara hanno risposto all’appello dei comitati.

Viene spontaneo chiederci: cosa bisogna fare per attirare l’attenzione del Comune di Roma e della Regione Lazio?

Nel frattempo lo scorso 12 Giugno il Vaticano per bocca di padre Federico Lombardi, direttore generale della Radio, ha emesso un comunicato nel quale si annuncia che : “ Tenuto conto della vasta accessibilità dei suoi servizi tramite le ritrasmissioni radio locali, regionali o nazionali, e tramite il Web e alcuni canali satellitari, la Radio Vaticana ritiene che sia giunto il tempo in cui sia possibile ridurre l’impegno delle trasmissioni con le tecnologie tradizionali delle Onde Corte e delle Onde Medie, trasferendo così risorse in nuove direzioni. Perciò - si afferma dal prossimo 1° luglio verranno terminate dal Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria tutte le trasmissioni in Onde Medie e quelle in Onde Corte verso la maggior parte dell’Europa e delle Americhe, che sono appunto le regioni del mondo in cui la copertura da parte delle ritrasmissioni radio e l’accesso tramite Internet sono ormai le vie di gran lunga preponderanti per fruire dei servizi della Radio Vaticana”.

Il web quindi al posto delle onde radio. Non ci resta quindi che attendere il 1° Luglio per constatare se queste parole saranno suffragate dai fatti.

... In Breve

DIAMOCIDAFARE: PRIMO OBIETTIVO CENTRATO

Sono stati oltre 11.000 i cittadini che hanno sottoscritto la delibera di iniziativa popolare “Roma verso Rifiuti Zero”, depositata lo scorso 6 marzo. A loro, anzitutto, va il nostro ringraziamento per il contributo dato a una importante battaglia civile per la legalità, per il paesaggio e per l’ambiente.

Le firme – 11.590 per l’esattezza – sono state depositate in Campidoglio lunedì 4 giugno dal Comitato promotore “Diamocidafare”.

Si tratta di un primo importante risultato sulla strada verso una gestione alternativa dei rifiuti, rispettosa della Costituzione ed ecocompatibile.

La delibera – a cui è allegato un dettagliato piano tecnico-operativo – chiede che l’Assemblea capitolina che: •

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adotti subito un piano per la riduzione dei rifiuti; estenda la raccolta differenziata porta a porta a tutta la città di Roma fino a centrare l’obiettivo obbligatorio per legge del 75% entro il 2015; approvi il nuovo contratto di servizio con AMA S.p.a. nel rispetto delle previsioni del Codice dell’ambiente che preveda una tariffa premiante i comportamenti virtuosi (chi meno produce rifiuti, meno paga); metta al bando le megadiscariche e l’incenerimento; riconverta l’impiantistica esistente al recupero di materia attraverso il riciclo e il riuso; avvii la realizzazione degli impianti di compostaggio, riciclo e riuso necessari per raggiungere l’obiettivo “Rifiuti Zero” entro il 2020.

La partecipazione e l’interesse dei cittadini per le proposte contenute nella delibera ci hanno confermato che Roma è pronta per una gestione diversa dei rifiuti.

Ora chiediamo alle istituzioni e ai gruppi consiliari di fare la loro parte facendo in modo che la delibera venga discussa e approvata rapidamente.

Rinnoviamo l’appello anche alle associazioni, ai comitati e a tutti i cittadini ad unirsi a noi nel chiedere l’approvazione della delibera.

Roma – che produce il 60% dei rifiuti regionali – non può permettersi di aspettare oltre e di mettere a rischio, con la paventata apertura di nuove megadiscariche, il paesaggio, l’ambiente e la salute di tante persone.

Chiudere Malagrotta, avviare un percorso verso Rifiuti Zero, avere una città più pulita e bella si può e si deve: non perdiamo altro tempo prezioso.

10

SOCIAL NETWORK E

L

di Stefano Bastianelli

TecnologicaMente

ANALFABETISMO INFORMATICO

’informatica, come ogni altro settore tecnologico, ha visto sia pur con tempi e modalità diverse da altri ambiti applicativi, un’evoluzione che merita di essere analizzata quale fenomeno socio-culturale ancor più che nei risvolti puramente tecnici. Nata infatti come necessità primaria per la soluzione di problematiche complesse, ha visto aprirsi con crescente evidenza, una scissione tra la finalità originaria e quella che potrebbe definirsi come entertainmet technology. Lo sviluppo e l’impatto sociale in questo settore ha generato fenomeni che però non sempre possono definirsi “evolutivi”, anzi, a ben vedere, sarà facile focalizzare, allo stato attuale, una curva discendente che non potrà che migliorare nel tempo, fedele ad una logica bioritmica che da sempre caratterizza il progredire umano.

Ancor prima di p o r s i quale fenomeno di massa, l’informatica, nasceva, sia

pur con evidenti limitazioni tecnologiche, negli anni ’40 quale implementazione in ambito militare. Per computare, (verbo latino da cui deriva l’attuale parola computer) si iniziarono ad usare macchine in grado di essere programmate per svolgere calcoli complessi con l’eventuale uso di variabili, atte a giungere a soluzioni differenziate dello stesso problema. Sostanzialmente un elaboratore differiva dalla macchina calcolatrice che svolgeva un solo calcolo e terminava la sua funzione con il risultato. Gli anni ’60 e ’70 hanno contribuito fattivamente alla realizzazione dei nascenti sistemi operativi, implementati prima su grandi mainframe, spesso condivisi da molti utenti per ammortizzarne costi e potenzialità. La migrazione verso l’era per così dire moderna dove ogni singolo utente poteva disporre di un elaboratore personale, inizia verso la fine degli anni ’70 passando dai mini-computer (grandi circa come un armadio) ai microcomputer dalle dimensioni simili agli attuali pc da tavolo. Sarà questa l’era più creativa, dove chi voleva approcciarsi al settore, doveva necessariamente inventare nuove applicazioni a suo tempo pressoché inesistenti. Era il periodo in cui le riviste specializzate pubblicavano interminabili “listati” da copiare per realizzare un semplice applicativo che so-

vente non funzionava. Lo stimolo alla curiosità portava ad imparare il linguaggio di programmazione, per capire e modificare a proprio piacimento il programma. Sembra impossibile da pensare oggi, anche alla luce degli esigui risultati che si ottenevano. Spesso le applicazioni nella pratica servivano a ben poco, salvo ad appagare la soddisfazione di vederle “girare”.

Ovviamente non era previsto nessun contatto tra computer tranne che in reti aziendali o universitarie, che raramente si interfacciavano verso l’esterno, con collegamenti da punto a punto (reti Itapac) e perciò non dinamici come internet.

Il primo tarlo negativo, che poco aveva a che fare con la possibilità di imparare qualcosa, si ebbe con la migrazione dalle consolle dedicate (Atari e Nintendo) dei cosiddetti videogiochi, alla piattaforma pc. In buona sostanza nasceranno computer che, sia pur molto potenti per l’epoca (vedi Amiga simile al Mac di allora), vennero di fatto utilizzati per giocare per un semplice motivo: a differenza delle citate consolle che avevano i giochi pre-caricati su cartuccia, l’Amiga usava i dischetti facilmente clonabili, con evidenti “benefici” sui costi.

Moriva però con loro il desiderio del grande pubblico di conoscere il funzionamento della macchina, diventandone quindi unicamente semplici usufruttuari. I primi anni ’90 si aprono con la distri-

buzione di massa, della rete internet. Dapprima con collegamenti lenti, poi sempre più stabili ma mai, in Italia, troppo avanzati. La svolta che ha caratterizzato quei tempi, marca il segno ancora ai giorni nostri. La nascita di forme di rapporto virtuale tra individui, dona al sistema una nuova natura sino ad allora inedita, investendo il mondo dell’informatica home di una funzione specifica, che allo stato odierno assume i caratteri dell’esclusiva. I primi esperimenti di social networking erano costituiti da comunità aperte.

Nelle cosiddette chat si entrava facilmente ponendosi alla pari degli avventori che ne popolavano le stanze (aree tematiche dalle chat). Si poteva essere chiunque anche per pochi minuti, sognando sulle ali delle proprie fantasie. La fine di quell’era, per certi aspetti delirante, si ebbe con la nascita di un sistema completamente opposto (MSN di Microsoft) dove le comunicazioni erano esclusive e riservate solo ad individui che effettivamente si conoscevano. Non erano possibili ricerche di persone e q u i n d i l’aspetto funzionale poteva equipararsi a quello di una comunica-

zione telefonica tra due soggetti, ma non espressa con la voce, bensì con frasi scritte. E’ dunque ormai evidente che anche in questo settore, vigono delle mode destinate a cambiare consuetudini e, perché no, modo di pensare. L’attuale Facebook ha riunito in se un po’ di ciascuna delle precedenti esperienze: utenti infiniti che si riuniscono però in comunità ristrette di amici, molto spesso troppi e non sempre tali.

Sulle ceneri di un ambiente stimolante per la mente quale era quello creatosi nei primi anni dell’informatica personale, si è sviluppata una comunità culturalmente trasversale di semplici utenti dei Social. Spesso sugli hard-disk di molti possessori di computer non vi è nulla o, tuttalpiù qualche foto scattata con la digitale. Non c’è rammarico in queste parole, ma semplice costatazione di un cambiamento regressivo, come del resto si verifica anche per le espressioni linguistiche del nostro Bel Paese.

LA CLASSIFICA DEL 19°GIRO DEL FERRO DI CAVALLO Posizione

Posizione M/F

Posizione Categoria

Pettorale

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148

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1

1

1

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COGNOME E NOME

PARISI LUCA

QATTAM MOHAMMED ALI DOUIRMI SAID DI LELLO ALESSANDRO MUSCAS CHRISTIAN DI COLA ALESSANDRO DE CARVALHO ANTONIO CARLOS SALVATORI PAOLA PEPE STEFANO CAPOCCIA STEFANO VAIRA GIUSEPPE BOGGIATTO ROBERTA DE CARLI FABRIZIO URBINATI VERALDO CATENA LEONARDO SPIGA PAOLO PIAZZA GAETANO CHEN RAN SCOTTI IVANO LUCCI ROBERTO TURIN MIGUEL ANGELO GENNARINI CLAUDIO MATTACCHIONI DARIO PERNICIANO PAOLO GOFFI DIEGO FORTE ALESSANDRO MARTELLA MASSIMO MAZZONI GIANCARLO HINNA CLAUDIO COLUCCIA GIANFRANCO DE VIZIO GIORGIO MAURO STEFANO ASCOLI CARLO GHASSEM HAMID BEVILACQUA FABRIZO PAOLELLI GUSTAVO PAONE GIANNI DI FRUSCIO VINCENZO ZIBELLINI VALTER VERACINI GIANNI SGLAVO VINCENZO HUIZING KLAZIENA INEKE BUONFIGLIO NICOLA VERDIGLIONE COSMA GASPARI RENZO DELL'AGUZZO MARIO CASTELLANO FABIO CARBONARO GIORGIO SALVIONI SIMONA MANCANELLI ANDREA CIERVO ANTONIO NAPOLEONE LOREDANA AMORIELLO ANDREA LA MONTAGNA CLEMENTE TRASTULLI ANTONIO FIORANI LUCA ERCOLANI MAURIZIO SALVATI MATTEO VERDIGLIONE MARISA NOVINO ALESSIO DI PIETRO FABIO FOLLI ARISTIDE DURANTINI PIERSTEFANO REGGIANNINI DANIELE ORATI ROBERTO VEROLINI VALERIO BORTOLAMI MASSIMO FAZIO CANDIANA SCALI GIUSEPPE MALAVENDA FRANCESCO FAZIOLI MARIO RIPARI MARCOS GILETTO ANTONINO ROSA CIRO OPPEDISANO FABRIZIO ZERVOS THI KIM THU COLUCCIA ALBERTO FATTORI MARCO GATTO NICOLA RUIU ROBERTA GASBARRO DONATO PINTO MASSIMILIANO ROSSI AUGUSTO BALESTRA MASSIMO IACOPONI STEFANO MARIANI SANDRO FUSACCHIA MARCO UGOLINI ALESSANDRO COPPOLA FABIO LANZI ROBERTO PROVENZANI PAOLO BALDASSARI FRANCESCA SCORTA PAOLO PASQUALI ANTONELLA MAIOLATESI MAURIZIO PICCARI DOMENICO PACE IAN RICHARD PADOVANI CHIARA CROCE PATRIZIO FANI FABRIZIO MARINO MARCO FALCUCCI ELVIRA BORRELLI SILVIA ZAUTZIK CARLO COSTA SALVATORE MARTURANO RICCARDO MONTEANU ELENA SIMONA DI MICHELE MARINO GIORGI MARCO D'ERCOLE MAURIZIO DE FINO GIOVANNI MORBIDELLI GIOVANNI CAPUOZZO NUNZIO DOMINICI STEFANIA NUNZIO FRANCESCO MAINIERI MASSIMO ULPIANI OSCAR FRANZE' SOFIA ATZEI SILVANO DELLO IACONO PAOLO FAGNANI ALFREDO FORTE EUGENIO NARDINI ROBERTA BELLOTTI STEFANIA MORICI ALBERTO PALOMBA ROBERTA BATTAGLIA ANGELICA TOMMASINI ROBERTO SAVINI LUCIO PREMUTICO BRUNO PESA TIZIANA MALDERA GIUSEPPE MEFFE GIUSEPPE RUSSILLO LEONARDO DE SANTIS SIBILLA GIULIANO FRANCESCA ZERILLI FRANCESCO PELLINO ANTONINO BERARDO PIETRO PIGNATIELLO MARIO CALDARONE ROSARIA ALASIA FABRIZIO FALASCA VANESSA SIRIGNANO ARNALDO MOULDING JULIAN MISSO GIUSEPPINA VILLANI LIVIO POLIDORO SALVATORE

SOCIETA’

Categoria

FARTLEK OSTIA COLOSSEO 2000 ATLETIC TERNI RUNNING CLUB FUTURA PODISTICA CASALOTTI ACORP ROMA 83 ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA SOLIDARIETA' ATLETICA MONTE MARIO RUNNING CLUB FUTURA ROMA 83 ROMA 83 VILLA AURELIA - FORUM TIVOLI MARATHON POLIGRAFICO DELLO STATO ATLETICA MONTE MARIO MONTI DELLA TOLFA PODISTICA CASALOTTI ACORP ATLETICA MONTE MARIO ATLETICA MONTE MARIO ATLETICA MONTE MARIO ATLETICA MONTE MARIO MEDITERRANEA OSTIA TIVOLI MARATHON PODISTICA CASALOTTI PODISTI MARATONA DI ROMA PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO MILLEPIEDI LADISPOLI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO HYPERION SS LAZIO ATLETICA PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI ENEA ACORP PODISTICA CASALOTTI ATLETICA VILLA GUGLIELMI DOPOLAVORO ATAC MARATHON CLUB UISP ROMA PODISTICA CASALOTTI E-SERVIZI ATLETICA FUTURA ROMA ATLETICA MONTE MARIO BANCARI ROMANI MILLEPIEDI LADISPOLI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA ALSIUM LADISPOLI DOPOLAVORO ATAC MARATHON CLUB ENEA BOLSENA FORUM SPORT PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO ATLETICA PEGASO THE WARLUS TEAM MILLEPIEDI LADISPOLI RETI RUNNERS BRAVETTA RUNNERS BRAVETTA RUNNERS VILLA AURELIA - FORUM ATLETICA VILLA GUGLIELMI BRAVETTA RUNNERS UISP ROMA PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI MILLEPIEDI LADISPOLI PODISTICA CASALOTTI GIOVANNI SCAVO 2000 BRAVETTA RUNNERS ATLETICA INSIEME VILLA AURELIA - FORUM PODISTICA CASALOTTI BANCARI ROMANI DOPOLAVORO ATAC MARATHON CLUB DOPOLAVORO ATAC MARATHON CLUB BRAVETTA RUNNERS BRAVETTA RUNNERS PODISTICA CASALOTTI POLISPORTIVA G. CASTELLO PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI CERVETERI RUNNERS ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA CASALOTTI LIBERTAS ROMA XV THRIATHLON GROSSETO PODISTICA CASALOTTI MEDITERRANEA OSTIA LITAL PODISTICA CASALOTTI ENEA PODISTICA CASALOTTI PETER PAN MILLEPIEDI LADISPOLI BRAVETTA RUNNERS PODISTICA CASALOTTI VILLA AURELIA - FORUM ALMAVIVA RUNNERS PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI UISP ROMA BANCARI ROMANI ENEA VILLA AURELIA – FORUM ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI ATLETICA PEGASO VILLA AURELIA – FORUM PODISTICA CASALOTTI THE WARLUS TEAM PODISTICA CASALOTTI MEDITERRANEA OSTIA LITAL PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI ACORP PODISTICA CASALOTTI BANCARI ROMANI MARATHON CLUB ROMA MARATHON CLUB ROMA MARATHON CLUB ROMA OSTIA ANTICA ATHLETAE BRAVETTA RUNNERS MARATHON CLUB ROMA ENEA MARATHON CLUB ROMA ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI ATLETICA INSIEME K42 ATLETICA MONTE MARIO MEDITERRANEA OSTIA BRAVETTA RUNNERS MEDITERRANEA OSTIA ATLETICA DEL PARCO OSTIA ANTICA ATHLETAE MEDITERRANEA OSTIA MEDITERRANEA OSTIA MARATHON CLUB ROMA

MM35 AMM MM35 MM40 AMM MM50 MF40 MM35 MM45 MM50 MF45 MM45 MM50 AMM MM35 MM55 MM50 MM50 MM45 MM40 MM45 AMM AMM MM35 MM35 MM40 MM45 MM45 MM45 MM55 AMM AMM MM50 MM45 MM45 MM60 MM50 MM50 MM45 MM50 MF45 MM40 MM60 MM45 MM45 MM45 MM55 MF40 MM45 MM55 MF40 AMM MM50 MM55 MM45 MM45 AMM MF50 AMM MM45 MM45 MM40 MM50 MM40 MM50 MM45 AMF MM55 MM35 MM50 MM55 MM45 MM45 MM35 MF45 MM40 MM45 MM50 MF45 MM50 MM40 MM50 MM40 MM50 MM50 MM50 MM40 MM50 AMM MM45 AMF MM50 MF55+ MM50 MM60 MM55 AMF MM50 MM40 MM35 MF50 MF35 MM55 MM50 MM40 AMF MM50 MM45 MM45 MM50 MM60 MM55 MF50 MM45 MM40 MM50 MF40 MM65+ MM45 MM60 MM45 MF35 MF55+ MM55 MF45 MF45 MM50 MM65+ MM50 MF40 MM60 MM50 AMM MF40 AMF MM45 MM60 MM65+ MM65+ MF40 MM45 AMF MM65+ MM55 MF55+ MM65+ MM65+

CARIRI

AMM

Tempo

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Quartiere in Festa

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UN ITALIANO SUL GRADINO PIU’ ALTO Luca Parisi si aggiudica il 19° giro. Staccati di oltre 30 secondi Qattam Mohammed e Douirmi

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di Francesco Raso

distanza di dodici mesi e per il 19° anno consecutivo, nel nostro territorio si è svolta la cosiddetta maratona “Ferro di cavallo”.

Il percorso è rimasto quello degli anni passati: partiti dal Parco della Cellulosa e salendo per Via Santa Seconda, si è proseguito per via di Casalotti arrivando a percorrere proprio il ferro di cavallo, che dà il nome al percorso, costituito da Via Di Selva Candida e Via Di Selva Nera per poi riprendere un pezzettino di Via Boccea e terminare nuovamente al Parco.

Attorno alle 7.40 è cominciato ad affluire il primo gruppetto di partecipanti, i quali in un’area all’interno del Parco della Cellulosa, hanno parcheggiato le proprie autovettura in assoluta comodità prima di cominciare ad effettuare i primi esercizi di riscaldamento.

Tutti i 148 corridori in gara supportati da oltre 40 società iscritte, dopo aver preso in omaggio il pacco gara, sono partiti alle ore 9:30.

Percorrere oltre 10 chilometri su un tragitto rimasto aperto al traffico avrà sicuramente comportato alcuni disagi, ma ad alleviare le difficoltà dei corridori hanno contribuito come sempre in molti: gli organizzatori facenti parte del comitato di quartiere, assieme ai nonni del Centro Anziani, e soprattutto i vigili della Polizia Municipale, e i volontari della Protezione Civile, hanno collaborato fra loro affinché l’evento si potesse disputare nel migliore dei modi.

Per i dilettanti, invece, che fino alla maratona passata, percorrevano una parte del tragitto sopraindicato, ma nel senso contrario e per una lunghezza di 4 chilometri, questa volta ci è stata una bella sorpresa: hanno infatti potuto disputare la propria gara proprio all’interno del Parco Della Cellulosa, beneficiando quindi di sentieri immersi completamente nel verde.

Da non trascurare anche quasi il raddoppio del numero dei dilettanti partecipanti all’evento passati in un solo anno dai 26 ai 46 attuali segno evidente di come la manifestazione eserciti un forte appeal sui corridori in erba.

Una volta terminata la maratona, i corridori hanno potuto riprendere un po’ di energie grazie al ristoro offerto all’interno del Parco in attesa che fossero stilate le liste con l’ordine d’arrivo.

A concludere l’evento si sono svolte le premiazioni. A distanza di anni torna a vincere un italiano: Parisi Luca è il nome del giovane che si è aggiudicato il primo posto, tagliando il traguardo con un tempo di 36 minuti e 29 secondi, distaccando Qattam Mohammed Alì di 34 secondi e Douirmi Said di 50 secondi. Questi i nomi dei primi tre a salire sul podio.

Di fianco è possibile consultare l’intero ordine d’arrivo accuratamente stilato dalla Podistica Casalotti, grande ed importante organizzatore dell’evento. Ad essere premiati sono stati anche i primi 5 di ogni categoria (categorie suddivise per età e sesso).

Un ringraziamento speciale va dato soprattutto agli sponsor che da 19 anni ormai permettono lo svolgimento di questa manifestazione nel nostro quartiere. Ricordiamo in ordine alfabetico: AVIS, BANCA DI CREDITO COOPERATIVO, CAFFE’ BRACCIO, DI PIETRO ARREDAMENTI, EMI SUPER MERCATI, GRILLO CALZATURE, PIM, STUDIO RADIOLOGICO CASALOTTI, TONY FRUTTA, UNIPOL ASSICURAZIONI, VESPA CLUB E TEMPO DI MOTO. A differenza degli anni passati, IL PUNGOLO, oltre a mettere a disposizione di tutti numerose foto, sia della gara che delle premiazioni, sul sito www.ilpungolo.org, renderà disponibile alla visualizzazione anche il video della maratona.

Arrivederci al prossimo anno.

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Quartiere in Festa

LE PREMIAZIONI DEGLI ATLETI

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Eventi &Cultura

III MOSTRA CANINA, PAROLA D’ORDINE: SOLIDARIETA’

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Otre 100 cani e 50 razze hanno sfilato sulla passerella di Via Borgo Ticino

di Federica Gualtieri

erza edizione della Mostra Canina di Casalotti.

La manifestazione si è svolta domenica 28 Maggio, presso il parcheggio del mercato di Via Borgo Ticino ed è andata in scena dalle 8.30 di mattina fino alle 18:00 circa, quando la sfilata dei cani (sia di razza che meticci) e la premiazione finale hanno chiuso

l’evento.

Come per tutte le edizioni precedenti, anche questa mira al raggiungimento di obiettivi solidali e sociali, all’interno di una manifestazione variegata e divertente.

Il primo anno, nel 2010, la giornata fu dedicata alla famiglia della Sig.ra Tiziana Tumminaro, venuta a mancare subito dopo il parto di due gemelli, nella clinica privata di Villa Pia. Il marito vedovo rimase con due bambini piccoli, i due neonati e un lavoro precario. I fondi della prima mostra furono interamente devoluti a questa famiglia. Il Municipio, in seguito, si è attivato con la segreteria del Sindaco non solo per un contributo economico, ma anche per dare al nucleo familiare una casa popolare.

Il secondo anno, sempre mossa da intento solidale, la sfilata canina è stata fatta con l’obiettivo di raccogliere fondi per i canili che si sostengono, ormai, solo grazie al volontariato.

Quest’anno, invece, il ricavato sarà destinato a tre iniziative: l’acquisto di un ecografo per la tiroide da mettere a disposizione di tutti i cittadini del Municipio, una volta al mese, con un’ambulanza che farà il giro delle piazze; gli aiuti ai canili sostenuti dal volontariato; lo stanziamento di contributi ad una famiglia con gravi disagi sociali.

Circa sei mesi fa, per esempio, una bambina è caduta dal balcone ed il padre, per prendersi cura della figlia, ha purtroppo perso il lavoro. La stessa associazione Grisù, promotrice della manifestazione, si è sen-

sibilizzata e attivata per un aiuto.

Durante la fiera sono stati esposti dei gadget e chi ha partecipato ha offerto un contributo volontario. L’AS Roma, ad esempio, ha fornito dei completi da calcio.

All’evento hanno partecipato, oltre ad un gran numero di cittadini, anche numerose associazioni: il Club Ferrari, che ha organizzato un’esposizione statica e anche una sfilata in corteo per tutto il quartiere con “a bordo” delle vetture i ragazzi disabili; il gruppo cinofilo dell’Arma dei Carabinieri, con una dimostrazione di come alcune razze canine siano particolarmente adatte per operazioni quali antiterrorismo e antidroga. Hanno partecipato all’evento anche l’associazione Vigili in

Congedo che ha mostrato le tecniche per combattere gli incendi con interventi di primo soccorso e anche le Guardie zoofile di Nettuno.

Le foto dell’evento sono disponibili sulla pagina Facebook del Pungolo.

Ulteriori foto della festa sono visibili sulla nostra pagina Facebook

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Eventi &Cultura

TELE E ACQUERELLI AL PARCO DELLA CELLULOSA A

poco più di un anno dalla sua istituzione, il Centro Culturale Le Muse sembra iniziare ad affermarsi come punto di incontro per vari eventi artistici e sociali.

I meriti di questo successo vanno riconosciuti in primo luogo al Parco della Cellulosa, organismo esistente già da tempo come punto di ritrovo degli abitanti del quartiere. L’ ultimo progetto proposto da Le Muse ha avuto luogo nella giornata di domenica 13 maggio.

Gli artisti hanno esposto i loro quadri nei locali superiori della struttura e si sono cimentati in una sessione di pittura estemporanea, immersi nel verde della natura.

Gli undici artisti hanno mostrato varie tele raffiguranti diversi soggetti: si spazia dai paesaggi archeologici ai ciliegi in fiore della sakura giapponese, dalle nature morte all’astrattismo geometrico, passando fra riproduzioni e reinterpretazioni di opere famose come la Venere del Botticelli o la

Pietà di Michelangelo.

L’evento ha riscontrato una buona adesione, ma l’aspetto più stimolante è stato il confronto ed il dialogo tra i pittori. Scambi di opinioni e di idee, in previsione di futuri progetti che si concretizze-

ranno in lavori nell’ottica della sinergia e della condivisione.

Protagonista della giornata è stato il Maestro Marco Giuseppe Di Francesco, che si è reso disponibile a dare lezioni e consigli ai pittori presenti.

L’attività dell’Associazione Le Muse, come di consueto, si è rivolta anche ai più piccoli: i bambini delle scuole elementari della zona, infatti, sono stati coinvolti nel progetto “La salute per tutti” promosso dall’Ente Consumatori per l’Europa, con il patrocinio dell’Assessorato alle politiche della Casa della Regione Lazio. Il progetto ha previsto la realizzazione di disegni sui temi della salute e della natura, con l’obiettivo di creare un collegamento fra sport all’aria aperta e benessere fisico, conciliando due aspetti importanti per la crescita di un bambino: l’ambiente e la corretta alimentazione.

Il tutto in un’ottica di completamento delle attività scolastiche, cercando di informare e di far riflettere gli alunni su temi di grande attualità, suscitando in loro interesse e partecipazione, nella costruzione di un corretto rapporto con l’alimentazione e un’attenzione verso i rischi dell’uso di alcool, fumo e droghe.

Un ringraziamento speciale va a coloro che, dietro le quinte, hanno permesso la riuscita di questo progetto: la Banca di Credito Cooperativo ha stanziato dei fondi per la realizzazione dell’evento, Roma Capitale e il Municipio XVIII hanno dato il loro patrocinio, il Presidente dell’Associazione Le

Muse Gian Carlo Mattiacci ha curato l’organizzazione e l’allestimento dell’evento.

Tutto ciò, infine, non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata la disponibilità degli artisti che hanno esposto le loro opere: Fiorella Cascelli, Clara Di Curzio, Marco Giuseppe Di Francesco, Marisa Falcinelli, Marco Gregorio, Gianfranco Imperiale, Gian Carlo Mattiacci, Francesca Mosca, Lina Napolitano, Alessandro Oppia, Emanuela Rocchi.

PALMAROLA: QUANDO LA FESTA DIVENTA DISAGIO

F

di Gabriele Cantarella

esta solitamente è sinonimo di gioia ed allegria, ma quando la festa crea disagi alla viabilità, l’allegria scompare per far posto al disappunto.

Nella giornata di giovedì 7 giugno, previa autorizzazione istituzionale, degli operai hanno provveduto alla chiusura del pezzo di via della Palmarola Nuova, che parte da largo Codogno e conduce gli automobilisti in zone densamente popolate quali Palmarola, Selva Nera e Selva Candida, senza dover continuare a precorrere via Casal del Marmo. Questa restrizione al traffico è durata fino a domenica 10 giugno, per permettere lo svolgimento della Festa Religiosa Par-

rocchiale organizzata dalla Parrocchia di S. Ilario di Poitiers.

Non si vuole mettere in dubbio la legittimità del provvedimento (come testimonia la foto qui affianco), i permessi sono stati chiesti e ottenuti correttamente ed il benestare dell’amministrazione c’è. Ciò che lascia perplessi è la reale necessità di interrompere una strada ad alta percorrenza come via di Palmarola Nuova, per lasciare spazio a bancarelle e giostre per ben quattro giorni.

La situazione del traffico nei giorni di festa è precipitata con gli automobilisti, costretti a raggiungere Piazza della Palmarola senza nessuna “via di fuga” alternativa.

Stesso increscioso inconveniente è avvenuto durante le celebrazioni della festa di Selva Nera terminata qualche giorno fa: le strade limitrofe a Piazza Ines Bedeschi, sono state chiuse

alla circolazione nonostante le proteste degli automobilisti e soprattutto di coloro i quali per muoversi nel quartiere utilizzano il servizio pubblico, interrotto anche durante la mattinata, in totale assenza di celebrazioni.

E dire che di esempi di eventi ricreativi svolti senza creare disagi alla collettività, la nostra zona ne è piena.

Basta fare un po’ di attenzione e ricordarsi anche di quei cittadini che liberamente decidono di non partecipare.

Una festa di quartiere deve essere una festa per tutti e un disagio per nessuno.

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PROFUMI E SAPORI DELLA CALABRIA 2012

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di Fabio Allegrini

L

PICCOLI ATTORI CRESCONO

a scuola elementare Tenuta San Mario è un gioiellino del quale ci siamo occupati poco più di un anno fa e che le Maestre e la Dirigente Scolastica di riferimento sanno far fruttare al meglio per “informare” e formare le nuove generazioni di cittadini.

Ogni anno una sorpresa per i genitori e parenti degli scolari; questi ultimi oltre allo studio si sono visti coinvolti in una recita cimentandosi – il 30 di maggio scorso – in una rivisitazione, in chiave dialettale romanesca, de La Divina Commedia.

Scenografie e costumi in linea con la narrazione e molti quadri di riferimento, con alcuni dei personaggi incontrati dal Sommo Poeta e dal suo accompagnatore, Virgilio, nell’”originale”.

L’Opera suprema, messa così alla portata dei ragazzi di quarta e quinta elementare, che ne hanno gustato il senso più scherzoso, è stata apprezzata dagli spettatori, interessati ben oltre il tifo per gli attori di famiglia.

Tutti bravissimi, spigliati e compìti nella parte.

Dante, Virgilio, Farinata degli Uberti, Paolo e Francesca, Ulisse, Penelope, Cleopatra e tanti altri hanno, con linguaggio – ripeto – romanesco – interessato la platea, entusiasta, tra la soddisfazione delle Maestre; alla fine della rappresentazione applaudite per la trovata e l’impegno profuso.

Scenette esilaranti, con l’eretico Farinata degli Uberti che profetizza a Dante la pena dell’esilio e Francesca, spigliata, a fianco di un Paolo silenzioso, dichiarare: “… mio marito non l’ha presa troppo bene …”.

La rappresentazione è stata preceduta da una esibizione musical/canora dei piccoli della prima classe, accompagnati dai loro più grandi compagni, addetti agli strumenti con alla guida – ed alla chitarra - il Maestro di Musica; bravissimo a preparare lo spettacolo che verrà replicato a parte, con il coinvolgimento di tutte le restanti Classi.

ome ogni anno, durante la prima decade di giugno, si è svolta la festa dei “Profumi e Sapori della Calabria”, appuntamento fisso per il quartiere di Casalotti tenutosi presso il terreno adiaalla scuola cente elementare Baiocco 85.

L’evento è patrocinato da cinque comuni calabresi: Cosenza, Soverato, Crotone, Vibo Valentia e S.Pietro a Maida. Il loro supporto è stato fondamentale, al punto che l’organizzazione ha deciso di dedicare un giorno intero per ognuno di essi.

La Festa è giunta alla quarta edizione anche grazie alla competenza ed alla professionalità del Presidente dell’associazione Franco Serratore e del suo staff, in grado di dosare nelle giuste proporzioni tradizione, novità e divertimento tanto da raccogliere un’ampia partecipazione di tutte le fasce d’età. Madrina della festa è stata la bellissima Maria Rosaria Juli, affiancata dai presentatori Ugo Floro e Angelo Bassetti.

Per venire incontro ai gusti di tutti i partecipanti, l’area della manifestazione è stata suddivisa proprio in tre parti, adibite a tre scopi differenti: nella parte sud del terreno, quella che affaccia su Via di Casalotti, è stato allestito il cuore della Festa, ovvero gli stand che of-

frono la più disparata varietà di prodotti tipici del territorio calabrese: dall’olio extra vergine d’oliva, ai peperoncini calabresi (rinomati per la loro piccantezza), passando per le famose cipollette di tropea, le classiche melanzane sott’olio, gli immancabili pomodori secchi, e la gustosissima ‘nduja. Ma non sono mancati anche i peperoni, i salumi e una distesa di formaggi tipici, preparati secondo tradizione.

Nella zona centrale invece è stato allestito un grande palco, simbolo del divertimento, dove si svolte le attività più importanti della manifestazione: dalle esibizioni dei corpi di ballo a quelle canore, dalle attività per bambini (svoltesi principalmente al mattino) alle proiezioni video passando per balli di gruppo e cabaret. Inoltre sabato 9 giugno si è svolto anche il concerto di Be Angel (con i successi di M2o e il nuovo album “L’uomo delle Stelle).

Infine nell’area nord, quella che affaccia su Via di Polletrara, sono state allestite delle giostre e dei giochi per ragazzi, strutture in grado di coinvolgere i più piccoli per restituirgli un po’ di spensieratezza giusto alla conclusione dell’anno scolastico, che coincide proprio con il mese di giugno.

Ulteriori foto della festa sono visibili sulla nostra pagina Facebook.

... In Breve ATTIVITA’ FISICA COME ANTIDEPRESSIVO

Attività fisica come antidepressivo E' noto che l'esercizio fisico ha effetti positivi non solo sulla linea o il benessere fisico, ma anche contro la depressione e l'Alzheimer. Insomma, la sostanza di cui si compone il benessere si può avere con una certa facilità: basta tenere attivo il proprio corpo. Ora si sa anche il perché. Il motivo lo spiega il neurologo Ronald Duman della Yale University (USA) su "Nature Medicine".

Riferisce che, nel cervello dei topi che si muovono su bastoncini rotanti, si produce in maggiore quantità una sostanza paragonabile a un farmaco antidepressivo. Il buon umore dipenderebbe dunque da una proteina, chiamata Vgf, presente anche nell'uomo. Forse e' lei l'elemento capace di trasformare l'attività fisica in salute cerebrale. Bene, non rimane che muoversi un po' di più. Non e' comunque necessario iscriversi ad una palestra, basta semplicemente fare un po' di moto, per esempio una passeggiata di mezz'ora al giorno può bastare.

CEROTTO ANTIDOLORIFICO PUÒ ESSERE MORTALE

Morti o gravemente malati alcuni bambini a causa della esposizione accidentale al cerotto transdermico antidolorifico che contiene Fentanyl, un potente antidolorifico. La FDA (Food and Drug Administration) ha emesso un avviso di sicurezza sui pericoli di esposizione accidentale ed impropria al cerotto con Fentanyl. Come e' noto i bambini (sotto i 2 anni) sono particolarmente curiosi e possono portare alla bocca o giocare con ciò che trovano nel loro giro esplorativo in casa. Recentemente la FDA ha preso in esame 26 casi di bambini esposti accidentalmente al cerotto con Fentanyl: 10 bambini sono morti e 12 ricoverati in ospedale.

Il cerotto con Fentanyl e' presente anche in Italia.

Il consiglio per coloro che usano cerotti con Fentanyl e' quello i riporli in luoghi inaccessibili ai bambini e di smaltirli immediatamente una volta usati.

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Sport Locale

DONNE E PALESTRA, CURVE E MUSCOLI

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di Alessandro Casale

empre più donne si avvicinano all'allenamento con i pesi in palestra, comprese star del cinema e della musica come Gery Hallowen e Janet Jackson (ma avete visto che addominali!?) E' finalmente finito il tempo in cui le donne credevano che toccare i pesi in palestra potesse renderle eccessivamente muscolose e quindi “mascoline”.

Oggi questi vecchi pregiudizi immotivati sono stati sfatati. Anche gli studi dell'American College of Sport Medicine affermano che le donne non possono aumentare la massa muscolare quanto fanno gli uomini questo perché non hanno la genetica e gli ormoni (testosterone in particolare) necessari per sviluppare i muscoli grossi (se non attraverso l'uso di farmaci anabolizzanti). Infatti l'ipertrofia muscolare è in gran

parte influenzata dall'ormone testosterone che, essendo il principale ormone sessuale maschile, è presente in quantità 10 volte maggiore nel sangue dell'uomo normale rispetto alla donna normale. Quindi care donne state tranquille niente barba e niente muscoli! Cominciate, anzi, in modo sereno il vostro allenamento in sala pesi; consideratela come il luogo, forse l'unico effettivamente, che vi può permettere di costruire e modellare il vostro corpo nella più totale completezza: La sala pesi per le donne è paragonabile ad un vero e proprio centro estetico. E' l'unico luogo dove una donna ha la possibilità di costruire il corpo che veramente desidera. Questo perché il sollevamento pesi, e soprattutto il sollevamento di carichi pesanti, è il metodo migliore per una donna per rimodellare il corpo, creare le curve nei punti giusti e senza muscoli eccessivi. E' importante però non fossilizzarsi solo su glutei e gambe ma ricordare che il corpo è fatto anche di altri muscoli e la cura di questi, nel loro insieme, non potrà fare altro che donare un aspetto bello, armonico, muscoloso al punto giusto.

La passione per questo sport e la soddisfazione e l'orgoglio di mostrare un corpo tonico e proporzionato inoltre possono portare anche le donne ad esibirsi in gare di body building e fitness. Così è accaduto anche a Katia Iommi.

La bellissima Katia infatti è passata dalla sala pesi della palestra Extragym a Palmarola, al palco di importanti manifestazioni sportive. Il suo esordio in gara è stato davvero strepitoso. 1^ Classificata al Grand Prix del Lazio WABBA WFF 2012 e di nuovo 1^ classificata a Miss Lazio 2012. Katia ha trionfato su tutte per eleganza, bellezza, perfetta forma fisica e preparazione atletica. Il trofeo di Mister Lazio ha visto anche un altro trionfatore, anche lui di Palmarola; si tratta

B

di Vincenzo Amoroso, 1° classificato come miglior posatore e 2° classificato nella categoria over 40. Un risultato che ha riempito d'orgoglio tutti gli amici ed i sostenitori della palestra Extragym che, grazie agli importanti risultati ottenuti dai suoi atleti in gara ha portato a casa la Coppa Lazio 2012 per società.

In basso a sinistra: Vincenzo Amoroso, vincitore del premio “Mister Lazio”.

Qui di fianco Katia Iommi, vincitrice del Grand Prix WABBA WFF 2012

S.NERA: RIPARATA LA COPERTURA DEL CAMPO DA BASKET en oltre le più rosee aspettative il campo da basket del Centro Sportivo Selva Nera ha ripreso la sua tradizionale attività a distanza di un solo mese dal nostro articolo. La tensostruttura del campo, crollata in occasione della forte nevicata che si è abbattuta su Roma nell’inverno appena trascorso, è stata tirata su in tempi record rispetto agli standard ai quali siamo abituati nel nostro Paese e nella nostra città.

“Gran parte del merito del successo va a generosi filantropi e alla comunità parrocchiale – ci racconta Don Gianni Garzia, parroco della chiesa dei Santi Martiri di Selva Candida – che ci hanno aiutato nel reperire i 35.000 euro necessari per la realizzazione dell’opera. La più grande soddi-

sfazione è quella di aver restituito al quartiere uno spazio sano dove socializzare e fare della sana attività sportiva“. Il Centro Sportivo Selva Candida infatti ospita due associazioni sportive quali la a.s.d.

Romana e la Polimnia Ritmica Romana e in questi ultimi tempi la loro attività agonistica si è distinta anche per gli ottimi risultati raggiunti sul campo: è notizia recente la partecipazione degli allievi della squadra di calcio a 5 under 10 che parteciperanno alle finali nazionali del Campionato CSI. Non meno

importanti le vittorie raggiunte dalle allieve della Polimnia Ritmica Romana assolute protagoniste alle finali nazionali di ginnastica ritmica svoltesi a Spoleto.

Ben 6 le medaglie che si sono aggiudicate : 2 ori, 3 argenti ed 1 bronzo.

D.L.

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C.S.C: CHIUSURA STAGIONE CALCISTICA

E’

di Francesco Lotrionte

permette a tutti i ragazzi di stimolare la loro voglia di impatempo di bilanci per rare, di aiutarsi l’uno con l’altro, l’ASD Football Ca- di saper reagire positivamente salotti: capire se gli alle sconfitte, ma sopratutto di obiettivi prefissati ad inizio della aumentare l’esperienza calcistagione sportiva sono stati rag- stica, aspettando pazientemente giunti e allo stesso tempo verifi- il completo sviluppo. care il miglioramento dei I due gruppi esordienti, classe ragazzi ottenuto nel corso del- 2000 guidati dai mister Marco l’anno trascorso nella scuola cal- Izzo e Mauro Lasalvia conticio, ormai punto di riferimento nuano la preparazione in vista delle famiglie del quartiere. Ini- del prossimo anno quando pasziamo dalla categoria dei 99: en- seranno ufficialmente a giocare trambi i mister Pietro Natalia e nel campo a 11. Il primo obietAndrea Provenzano, avvalen- tivo è quello di trasmettere ai radosi di nuove metodologie di al- gazzi la cultura del lavoro e la lenamento, continuano a ricerca del miglioramento psicolavorare sui propri allievi sia fisico, traguardo fissato sin dal sotto il profilo tecnico che tat- loro primo giorno di allenatico, dando a tutti la possibilità di mento che ormai risale a 5 anni sviluppare le proprie potenzia- fa. Oggi , sotto lo sguardo amolità. Questa filosofia di lavoro revole dei genitori, i progressi

L’

IL NUOTO: “LO SPORT COMPLETO”

Associazione Sportiva Edoardo Antonelli Ha appena 3 anni ma, con competenza e grinta, ha già raccolto ottimi risultati. È la prima struttura della zona che, dotata di un impianto natatorio con 2 piscine nella sede di via della Cellulosa e 1 in quella di Casalotti, offre la possibilità di praticare “lo sport completo” per eccellenza: il nuoto.

Le attività sono numerose e vanno dallo sport inteso come momento di formazione, relax e mantenimento della forma fisica a quello agonistico, con un folto numero di atleti che rappresentano l’Associazione in manifestazioni provinciali, regionali e nazionali.

Ad appena un anno di attività, l’ASD Antonelli si è aggiudicata il primo posto nel trofeo dedicato alla scuola nuoto ragazzi, denominato NuotaRoma UISP e nella classifica societaria della Confsport, per

i l campionato Regionale di quest’ultima stagione, ha conquistato la nona posizione su 24 società partecipanti di cui molte con una seria e decennale professionalità e ben nota partecipazione in questo settore. Una citazione particolare va alla qualificazione di un piccolo atleta per la rappresentativa Regionale Lazio Propaganda FIN nel Trofeo delle Regioni.

La pratica dell’attività sportiva, diritto di tutti i cittadini, a livello agonistico o amatoriale, è presupposto essenziale per la crescita degli individui, oltre che per il loro sviluppo armonico e psicofisico.

dei ragazzi sono sempre più evidenti di anno in anno.

I pulcini del 2001 allenati dai mister Davide Loriga e Alessio Coletti continuano nel lavoro sulla coordinazione motoria senza tralasciare tutti quegli aspetti che concorrono alla formazione di un gruppo: i ragazzi iniziano a superare l’egocentrismo tipico della loro età, familiarizzando con valori come il rispetto per il prossimo, l’altruismo e l’amicizia tra compagni, sentimenti che serviranno loro sia sul campo che nella vita.

Parlando dei due gruppi di pulcini 2002 guidati dai mister Graziano Pafumi e Fabio Anasetti, si iniziano ad intravedere i risultati dell’impegno costante, un lavoro a volte non ripagato dai risultati del campo ma che mira sempre alla crescita armonica dei giovani sia sotto l’aspetto fisico che quello mentale. E come la nostra esperienza ci insegna i frutti di questo lavoro si raccoglieranno forse nei prossimi mesi, spe-

rando che il lavoro dei ragazzi sia ripagato dalle sospirate vittorie.

Il gruppo dei pulcini del 2003 è seguito dai mister Federico Del Gaudio e Paolo Lotrione: ci si allena senza l’assillo del risultato ma si guarda allo sviluppo della tecnica di base e della motricità in quanto i ragazzi, anche quelli considerati maldestri, non sono mai tali per nascita, ma lo diventano a causa delle poche possibilità di sviluppo autonomo dei propri movimenti negli ambienti che quotidianamente frequentano, costretti in spazi piccoli e chiusi troppe ore al giorno.

Si arriva così ai più piccoli della nostra “nidiata”: i pulcini del 2004, guidati da Fabio Anasetti e quelli del 2005/2006 “sorvegliati” da Mimma Petrucci e Costanza Orfei uniche nel tenere a bada questi folletti attraverso un programma di avvicinamento al calcio con giochi, esercizi e partitine a tema in un clima di allegria, gioia e innocenza.

OCCHIO SUL QUARTIERE

IL PARCO ANCORA CHIUSO

Qualche mese fa ci è stata fatta una segnalazione, sulle condizioni in cui versa il nuovo parco all’altezza del supermercato Emi, in via Riserva Grande che, nonostante i lavori per la realizzazione dell’area verde siano ormai terminati da tempo, rimane ancora chiuso al pubblico. Da sussurri giunti al nostro orecchio, sembrerebbe infatti che l’area sia stata commissionata dal Comune direttamente al costruttore che sta fabbricando proprio nel lotto adiacente.

Ad oggi il parco è “pronto per l’uso” e gode di ogni necessità: impianti di illuminazione, giochi per bambini e persino un laghetto artificiale.

L’aspetto più spiacevole di questa storia è che con il passare dei giorni l’area verde, sta subendo dei veri e propri saccheggi da parte di persone senza il benchè minimo senso civico, che se ne stanno appropriano pezzo dopo pezzo: addirittura sul lato in direzione di Verginia Tonelli, è stato addirittura adibito un orto privato, con tutte le comodità che di solito si riservano al proprio giardino di casa.

Agli abitanti della zona sembra di rivivere la stessa situazione riscontrata fino a non molto tempo fa, con il parco di via Gaverina, questo si accessibile ma spesso abbandonato al degrado.

In un periodo dove ogni superficie diventa cemento, è davvero un spreco lasciare questi rari spazi verdi in balia del tempo. Da parte nostra ci impegneremo a smuovere le acque per ottenere delle risposte concrete.

Sarebbe bello però che con l’arrivo dell’estate, i bambini possano avere un posto dove passare i loro pomeriggi nel verde e lontano dai pericoli.

20 Segue dalla prima pagina

(americano) è pieno di scappatoie che agevolano le aziende», per questo «ho parlato della necessità di chiudere i paradisi fiscali oltreoceano». Considerando che i paradisi fiscali più utilizzati dagli europei sono dislocati a poche centinaia di chilometri dagli USA è curioso capire cosa realmente intendesse il Presidente Obama con “oltreoceano”.

In ogni caso, fino ad oggi, i paradisi fiscali non sono stati toccati e l’Italia ha addirittura previsto, poco tempo fa, una legge per il rientro dei capitali nascosti, alcuni proprio in questi “offshore countries” in cambio di un obolo da versare allo Stato dell’ammontare del 5%, ribattezzata “scudo fiscale”, firmata senza riserve dal Presidente della Repubblica.

Lo speculatore infine, uno degli artisti della CRISI FINANZIARIA GLOBALE, non è stato affatto toccato da alcun provvedimento, così come non è stato limitato né

disincentivato nell’esercizio della sua “attività”.

Infatti la tassa di Tobin, (dal nome del premio Nobel per l'economia James Tobin, che la propose nel 1972), ovvero una tassa che prevedrebbe di colpire, in maniera modica, tutte le transazioni sui mercati valutari per stabilizzarli (penalizzando le speculazioni a breve termine), e contemporaneamente procurerebbe entrate da destinare alla comunità internazionale, non è stata ancora istituita e non sembra ce ne sia affatto l’intenzione.

L’attuale Governatore della BCE Mario Draghi, a tal proposito, lo scorso aprile 2012 dichiarava: «una considerazione generale: la maggior parte degli investitori esteri hanno lasciato l'Eurozona.

Noi vorremmo che tornassero. Possiamo chiederci se introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie sarebbe il modo migliore di farli ritornare».

Sicuramente no e non serve certo il quesito retorico del Governatore per capirlo. Ma

Economia & Società

la domanda da porsi non è se l’esclusione della “tassa di Tobin” dagli scambi di borsa sia il modo migliore per non far scappare o per far tornare gli investitori, piuttosto: «quanto si ha effettivamente bisogno di loro a queste condizioni?».

Eppure lo stesso Draghi una possibile risposta l’ha avuta a portata di mano per molto tempo, poiché si laureò con il Prof. Federico Caffè, che già nel lontano 1971, in merito alla borsa e alla finanza scriveva: «Da tempo sono convinto che la sovrastruttura finanziario-borsistica con le caratteristiche che presenta nei paesi capitalisticamente avanzati favorisca non già il vigore competitivo ma un gioco spregiudicato di tipo predatorio, che opera sistematicamente a danno di categorie innumerevoli e sprovvedute di risparmiatori, in un quadro istituzionale che di fatto consente e legittima la ricorrente decurtazione o il pratico spossessamento dei loro peculi».

Tutte le manovre economiche

ultimi degli anni, dell’ultimo in particolar modo, sono andate in questa direzione, modificando per sempre la vita di milioni di cittadini con il dogma assoluto di “ridurre lo spread”, ovvero la differenza (neanche l’importo!) tra le percentuali pagate dalla Germania e dall’Italia sul loro debito pubblico, per giunta illegittimo per sua natura.

A causa di questo spread si tagliano fondi alla sanità, all’assistenza, all’istruzione, alla previdenza, alla ricerca, alle emergenze; si riducono le garanzie per i lavoratori, si tassano le proprietà principali con l’imposta sulla prima casa, i trasporti con l’aumento della benzina, le imposte indirette con l’aumento dell’IVA e gli accantonamenti futuri con la riduzione della previdenza sociale; in compenso però si concedono “crediti illimitati agevolati” alle ban-

che, esenzioni dell’IMU per le fondazioni bancarie e tassazioni agevolate per gli speculatori.

Il tutto accompagnato dai ritornelli: “è inevitabile” e “stanno facendo la cosa giusta”.

In realtà, finchè la borsa verrà considerata più importante del mercato reale, prodotto del lavoro, non c’è speranza di ripresa.

E’ tempo di scegliere realmente: “O la borsa o la vita!”.

G. S.

LA NOSTRA DISTRIBUZIONE http://www.ilpungolo.org Periodico di informazione bimestrale delle zone: Casalotti, Palmarola, Selva Candida, Selva Nera, Via Boccea, Casal Selce, La Storta, Castel di Guido.

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Lettere a: redazione@ilpungolo.org GLI ABUSIVI SIAMO NOI?

Spettabile Redazione de Il Pungolo,

mi è capitato più volte di leggere la Vostra rivista e le notizie riportate sono sempre interessanti per chi come me ha a cuore le sorti del nostro territorio.

Dal 1978 risiedo in Via Vignone all’interno del Consorzio “Le Cerquette Grandi”, sopra i Laghi di Pesca Sportiva. Chi conosce la zona sa che parlo di una collina sulla cui sommità è ancora libero un meraviglioso lotto di terreno di circa 4 ettari e mezzo, più della metà dei quali è costituita da bosco. Ebbene, sulla parte pianeggiante, all’incirca 2 ettari, sta per sorgere il Piano di Zona B71 Cerquette Bis, 30.000 metri cubi di cemento tra palazzine di quattro piani (ipotizziamo cinque con i lavatoi) e zona commerciale. Vi invito a recarVi sul posto e valutare se sia possibile ritenere l’appezzamento idoneo ad un progetto simile.

Per coloro che ancora non siano a conoscenza dello scempio ecco un breve riassunto: 30.000 metri cubi tra appartamenti e servizi con assoluto spregio del contesto in cui è stato inserito il piano di zona (un appezzamento di terreno delimitato da boschi per i quali è previsto addirittura il possibile abbattimento di alberi con impegno a ripiantare in proporzione non si sa dove e la necessità di consolidare il terreno su cui dovrebbero poggiare le palazzine), con edifici di 5 piani che andrebbero collocati di fianco a villini a due piani ex abusivi tuttavia edificati su lotti di terreno mediamente di 1500/2000/3000 mq.

Non è previsto adeguamento della viabilità (si formerebbe un collo di bottiglia dove abbiamo calcolato dovrebbero transitare anche 300 vetture nelle ore di punta causando ingorghi spaventosi) e tutti i residenti sarebbero obbligati a fare il “giro di Peppe” ad anello e in fila indiana per uscire dalle uniche due strade che immettono su Via della Storta. La vita dei residenti diventerà un inferno: lungo Via della Storta già attualmente alle 8 di mattina agli incroci si forma un chilometro di fila (impensabile fino a 10 anni fa). È da notare che nel nostro consorzio l’ATAC può far circolare soltanto mezzi piccoli e che per avere l’autobus abbiamo dovuto configurare dei percorsi a senso unico motivo per cui la stessa

Via Rivoli, nel tratto verso Via della Storta – che necessariamente deve essere a due sensi di marcia - non può essere percorsa dal mezzo pubblico.

Nel frattempo è stato già edificato il piano di zona sempre su Via della Storta vicino all’incrocio con la Via Boccea. Mi piacerebbe che qualcuno esprimesse una valutazione sulle costruzioni che sono state edificate, la qualità dei manufatti a contenimento del terreno su cui poggiano le fondazioni (non ci andrei ad abitare nemmeno se mi regalassero un appartamento) e su come è stato deturpato il paesaggio dell’Agro Romano che tanto doveva essere preservato.

Naturalmente nel nostro caso nascerebbero prima le palazzine delle infrastrutture e poiché del prolungamento della metro da Battistini a Casal Selce non si parla più e ora, a quanto pare, nemmeno più del raddoppio della Boccea, i residenti (tra i quali molte persone che a suo tempo sono fuggite dal caos cittadino per scelta, non per necessità) sono destinati a incolonnarsi all’alba per uscire da Via della Storta trasformata in un calvario.

Faccio anche notare che nella nostra zona due anni fa, in occasione ed a causa delle piogge autunnali, è crollato un enorme muro di sostegno su una delle vie principali – Via Rivoli - bloccando il transito per alcune settimane in attesa della ricostruzione dello stesso. Molte costruzioni ed i terreni su cui insistono si sono preservate negli anni proprio perché molta parte del territorio circostante è in grado di assorbire e smaltire l’acqua piovana che in autunno in questo quadrante di Roma è abbondantissima e tuttavia ogni tanto qualcuno subisce il cedimento di un muro poiché la natura del terreno prevede uno strato di cappellaccio situato piuttosto in profondità mentre salendo in superficie il terreno è sabbioso e argilloso, quindi instabile, per diversi metri. A riprova di ciò è molto frequente il ritrovamento di fossili marini nella sabbia durante gli scavi. Quello che cerco di spiegare è che, impermeabilizzando tutto il terreno in cima alla collina, tra edifici, parcheggi e zona commerciale, l’acqua si riverserebbe a cascata verso valle. Si profila per noi un effetto “Genova” che è impossibile che gli ingegneri e gli architetti responsabili della firma del progetto non abbiano previsto e anche solo per questo motivo andrebbero denunciati.

Aggiungo che molti dei residenti hanno ritrovato nel tempo reperti archeologici nel corso degli scavi per le fondazioni poiché la nostra zona è ai limiti dell’estensione dei territori della civiltà etrusca.

Nel caso del nostro bosco poi si tratterebbe di un vero e proprio scempio alle origini del quale andrebbero indagati possibili interessi e collusioni che temo verrebbero a galla. Questo, come altri piani di zona, è conosciuto presso il Dipartimento dell’Urbanistica di Roma come una delle “patate”, intendendo con ciò riferirsi al fatto che sono edificazioni piazzate qua e là in maniera senza criterio.

Non sappiamo a chi rivolgerci. Ho scritto a moltissime persone, ma senza alcun riscontro. Qualsiasi aiuto andrebbe bene, anche le sole informazioni su come potersi muovere per impedire questo sopruso tuttavia un sopralluogo sul posto renderebbe molto meglio l’idea dell’inopportunità del progetto, come ammesso a suo tempo anche da una responsabile del Dipartimento dell’Urbanistica la quale a me ed a una mia vicina, recateci lì per saperne di più, disse che questo piano aveva lasciato perplessa anche lei che si era recata sul luogo ed aveva valutato quantomeno inadatti gli accessi oltre all’enorme terrificante impatto ambientale.

Grazie anticipatamente per l’attenzione che vorrete dedicarci. In attesa di un cortese riscontro porgo distinti saluti.

Donatella P. Gentile Sig.ra Donatella,

la Sua richiesta è dettagliata e legittima.

Normalmente, dal punto di vista urbanistico, un Piano Di Zona (P.D.Z.) viene considerato utile o necessario a seconda del contesto urbano circostante. Trattandosi in questo caso di edilizia puntiforme ed abusiva, secondo i tecnici della pubblica amministrazione ed alcuni cittadini del territorio, privi di servizi primari e secondari essenziali, il Piano di Zona viene considerato non solo utile, ma anche necessario.

Teoricamente il piano, per qualità e dimensione, è stato chiesto ed ottenuto per soddisfare i nuovi fabbisogni non solo degli abitanti da insediare, ma anche per rafforzare il tessuto urbano

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esistente.

In parole povere: più case, ma anche più servizi per la collettività, come scuole, strade, verde pubblico, parcheggi e luoghi di aggregazione.

In linea di principio: “più case uguale - più servizi”, potrebbe sembrare conveniente per tutti.

In pratica si possono verificare due inconvenienti: Il primo è che il piano edificatorio futuro non rispetti esteticamente (e non si tratta di una parolaccia!), per ragioni più di interesse privato che pubblico, quello esistente, formato quasi esclusivamente da abitazioni di singole unità abitative o parentali; Il secondo (molto più grave) è che i servizi, quelli utili alla collettività, restino solo sulle carte o vengano realizzati solo al termine del comparto edificatorio.

Questi due inconvenienti si sono verificati in passato ed anche di recente per esempio con il Piano Di Zona B 51 di Via Ponderano, dove le case sono finite, consegnate ed abitate mentre i servizi come la scuola ed il verde pubblico sono solo delimitati ma non realizzati e temo che ciò si possa verificare anche con questo nuovo Piano Di Zona B 71 Cerquette-bis.

Le Sue preoccupazioni, quindi, sono reali e da noi condivise.

Tuttavia, se c’erano dei paletti da mettere o da far rispettare, sarebbe stato necessario inserirli o pretenderli prima dell’iter burocratico-amministrativo dell’approvazione del piano stesso.

A questo punto dell’operazione, però, i margini di intervento per modificare o impedire la realizzazione del piano, per il nostro Comitato, sono effettivamente nulli, mentre mi auguro che per i cittadini del territorio, promotori o contrari, resti un’unica possibilità: controllare che almeno i servizi (primari e secondari) previsti dal piano vengano realmente realizzati e non solo contabilizzati e pagati.

La Redazione La ringrazia per la lettera e conferma la disponibilità a chiarimenti o discussioni in merito, anche successivi a questo nostro intervento e si impegnerà insieme a Lei a mantenere accesi i riflettori sulla realizzazione di tali servizi.

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Servizi al Cittadino IL PARCO DI VIA GAVERINA

Buongiorno, Vorrei far presente che nel parco e nella pista ciclabile in oggetto (unici punti verdi della zona Selva Candida/Selva Nera) c'è normalmente una notevole situazione di degrado attualmente amplificata dalla crescita spropositata dell'erba: • i cestini per l'immondizia (tra l'altro sempre privi di sacchetti) non vengono mai svuotati; • i lampioni presenti non sono mai stati funzionanti così come le fontanelle dell'acqua non sono mai state messe in uso.

Come ho anticipato sopra, in questo periodo a rendere ancora più critica la situazione di degrato è la crescita spropositata dell'erba.

Qualche volontario, confinante con la ciclabile, ha provveduto con mezzi propri a tagliare l'erba in alcuni punti.

Noi genitori possiamo riunirci e metterci a disposizione per contribuire alla pulizia e alla bonifica dell'area ma abbiamo bisogno dell'intervento del Municipio e dell'AMA sia per i mezzi che a noi mancano sia perchè al termine della bonifica stessa, per mantenere puliti parco e ciclabile deve essere attivato (da chi?) un servizio costante nel tempo di: pulizia dei cestini, taglio dell'erba e magari in un non troppo lontano futuro anche acqua e luce.

Il Dott. Marotta che risiede in zona può testimoniare personalmente lo stato in cui si trovano il parco e la ciclabile.

Mi auguro (e non sono la sola) di non dover aspettare una festa organizzata da Partiti, Consiglieri Municipali o quant'altro per vedere attuata questa richiesta.

In attesa di un vostro cortese quanto sollecito riscontro, restando a vostra disposizione per qualsiasi ulteriore informazione, porgo cordiali saluti.

Orietta S. Buonasera Sig.ra Orietta la contatto per informarla che domani mattina saremo presenti e che questa sera uscirà l’articolo del Pungolo sulla situazione da voi denunciata.

La questione verrà ovviamente riportata anche sul cartaceo Buona serata.

LA NUOVA VIABILITA’

Buongiorno, Stavo rileggendo con interesse il vs articolo del 24 Aprile “ La nuova viabilità:prevista solo sulle carte” ed ho notato che in relazione la deliberazione n. 45 quando si parla O.P. 18 realizzazione viabilità di collegamento tra via Borgosesia e Via Casalotti, c’è un’incongruenza in quanto sul terreno adiacente la Linda Penotti, dove secondo il progetto dovrebbe essere costruita la strada, il comune di roma alcuni anni fa ha fatto un bando di gara ( fortemente sponsorizzato dal noto politico locale Stampete) per la costruzione di un campo di calcio da parte di privati ( i soliti furbetti del quartierino che tutti conosciamo) , inserendo pure nel bilancio comunale una cifra di UN MILIONE di euro da donare ai privati per la costruzione.

Credo che a Casalotti il milione di euro si potrebbe spendere diversamente(la prima cosa che mi viene in mente i disastrati marciapiedi che percorrere in sicurezza con i

PRESIDIO CASALOTTI Via Boccea n. 625

AMBULATORIO INFERMIERISTICO 06.68354550

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bambini è praticamente impossibile), vista la situazione odierna, inoltre credo sia preferibile una strada come da progetto che collega via Borgosesia a via casalotti che una struttura sportiva PRIVATA finanziata con i NOSTRI soldi.

Mi astengo da considerazioni politiche, comunque riscontro con piacere che il XVIII municipio stà organizzando una manifestazione contro lo spreco di questi soldi pubblici ( a favore dei soliti furbi).

Cordiali saluti Nicola R.

Prestazioni erogate:

Terapia iniettiva sottocutanea, intramuscolare e fleboclisi; Rilevazione e monitoraggio parametri fisiologici; Rilevazione glicemia capillare (one-touch); Medicazione semplice; Medicazione di ferite con punti di sutura e/o rimozione degli stessi; Gestione cateteri vescicali (sostituzione, lavaggio, educazione all’autocura); Terapia educazionale paziente con scompenso cardiaco cronico (PDTA Mar, Gio e Ven); Terapia educazionale al paziente in prevenzione per cardiopatia ischemica; Terapia educazionale del diabetico Orientamento all’accesso ed all’utilizzo dei Servizi Sanitari Pubblici.

Si ricorda a tutti i cittadini interessati alla

DONAZIONE DI SANGUE

che il giorno 19 Giugno 2012, dalle ore 7,30 alle ore 11,30 presso il COLLEGIO INTERNAZIONALE di TERRASANTA, in Via BOCCEA 590 sarà possibile effettuare la donazione (a digiuno) ISOLA ECOLOGICA Via Mattia Battistini:

I Cittadini potranno depositare: nei giorni feriali con orario: 7.00 - 12.00 e 14.00 - 19.00 nei giorni festivi con orario: 7.00 - 12.00

IL MATERIALE DEPOSITABILE COMPRENDE: ELETTRODOMESTICI, FRIGORIFERI, COMPUTER, TV, MATERIALE ELETTRONICO, MOBILI, BATTERIE, OLII ALIMENTARI, MATERASSI, RETI, ARREDI VARI IN LEGNO E METALLO, CALCINACCI E PIASTRELLE.

Gentile Sig. Nicola, con Deliberazione della Giunta Comunale n. 3339 del 5 agosto 1997 venne pubblicato un avviso per la realizzazione e la gestione di impianti sportivi su aree di proprietà comunali, tra cui i 23.500 metri quadrati dietro al complesso dei "Lauri", indicati nel bando come "Via di Casalotti-Via Linda Penotti".

Il collegamento “Via Borgosesia-Via di Casalotti” invece era già previsto dallo strumento urbanistico denominato articolo 11 del 1993, ed era oltretutto funzionale all’utilizzo dell’area pubblica in questione (indicato nel nostro grafico come O.P.18).

Non ci risultano finanziamenti comunali da "donare” ai privati per la realizzazione dell’impianto sportivo, ma una promessa di intervento del Coni, dietro interessamento dell’allora Assessore allo sport del Comune di Roma Gianni RIVERA, a stato di avanzamento lavori.

NUMERI UTILI

Ma i lavori non furono mai avviati e di conseguenza non arrivarono mai neanche i soldi.

Questo è quello che sappiamo noi di ufficiale.

Ciò che è avvenuto dietro le quinte, a nome e per conto dei politicanti, non ci compete.

Quel che ci compete però, data la "situazione odierna", è continuare a pungolare le istituzioni perché realizzino quanto previsto da più di 20 anni sul nostro territorio e si curino di quel poco che già è stato realizzato.

La ringraziamo per averci contattato

RICHIESTA STRISCE PEDONALI

Attraversare "A PIEDI" via della Riserva Grande è ormai un'ardua impresa ! E' diventata una strada molto trafficata (soprattutto da pullman e camion) e popolata (ci hanno tolto ogni spazio verde per costruire MOSTRI DI CEMENTO a schiera )..sta aprendo un asilo, le fermate dell'autobus e i secchioni per gettare immondizia sono situati sul lato opposto della strada e le macchine SFRECCIANO, superando largamente i limiti di velocità e costituendo, per noi abitanti di zona, un vero disagio e pericolo soprattutto per i nostri bimbi (e animali domestici).

Chiediamo che vengano almeno collocate delle strisce pedonali, del tutto ASSENTI nella zona di Selva Nera e dei segnali che indichino i limiti di velocità, sperando che gli automobilisti abbiano un occhio di riguardo in più.

Cordiali Saluti Monica B.

IL PUNGOLO, PERIODICO DEL COMITATO DI QUARTIERE: "NUOVE ALLEANZE ROMA NORD OVEST CASALOTTI - SELVA CANDIDA”

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06.06.06

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