Il Pungolo n. 135

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Via Casal del Marmo, 618 Periodico del Comitato di Quartiere Nuove Alleanze Roma Nord Ovest Casalotti - Selva Candida Anno XXVII - n. 135 - Novembre/Dicembre 2017 - redazione@ilpungolo.org - comit.narno@tiscali.it

Via di Selva Candida, 200 00166 Roma Tel. +39 06 6157211

VIA BOCCEA, I LAVORI PROCEDONO SENZA SOSTA I lavori per l’Allargamento di Via Boccea, avanzano a ritmo serrato. Manca l’ultimo tratto, da Via di Casalotti a Via di Selva Candida, del quale una porzione, quella legata alla nuova viabilità, potrebbe concludersi entro Natale. di Giuseppe Strazzera

L

a conclusione dei lavori per la realizzazione dell’Allargamento di Via Boccea, da Via Mingazzini a Via di Selva Candida, sembra davvero vicina. Un’odissea che, se si concluderà definitivamente nel 2018, avrà abbracciato un arco temporale superiore ai 5 anni e ben 3 diverse Amministrazioni Comunali.

Indica infatti la data dell’8 Gennaio 2013 il cartello di inizio lavori, che oggi è quasi illegibile e consumato dal tempo. In questi anni abbiamo assistito a ritardi di qualsiasi genere: ritrovamenti archeologici, alberi inamovibili, ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato, due ditte diverse e calcoli da rifare di sana pianta.

“

Chiuso da otto mesi il Ponte pedonale sul Fosso Acquasona L’opera, intransitabile, è stata oggetto di un tragico evento lo scorso Novembre, ma nulla si muove per il suo ripristino.

DE SANTIS a pag 6

Inaugurato il Parco giochi in Via Borgosesia VENA a pag 9

Ottavia, a breve l’apertura della nuova area sport

Continua a pag 12

La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi Carl von Clausewitz

Tenuta San Mario, due aule interdette e lavori lontani

LANDONIO a pag 14

VERACHI a pag 15

L’INTERVISTA

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Un Parroco Maestro Il film su Padre Bernardino Mastroianni, missionario a Casalotti dal 1934 al 1978 che, grazie alla sua passione per la cinepresa, ci regala scene di vita dell’epoca, da custodire e tramandare alla comunità. di Simone Ciampanella

S

iamo negli anni Venti del secolo scorso, in piena Campagna romana. Durante la notte dei ladri entrano nella casa di una un’anziana signora, la legano per rubarle del pane e del vino. Lei si libera, spara con un fucile per mettere in fuga i malviventi, ma resta offesa ad una gamba per tutta la vita. Da quel giorno i suoi compaesani (perchè all’epoca la periferia era davvero come un piccolo paesino) iniziano a chiamarla “la zoppa”.

Vi dice niente questo nome? È il nome di uno degli Alimentari storici del territorio, situato all’incrocio fra Via Pantan Monastero e Via del Castello di Porcareccia. Pochi metri più avanti c’è il Fontanile della Carrozze, oggi notato solo da chi è costretto nel traffico tutte le mattine.

Un paio di secoli fa ci si facevano abbeverare i cavalli in sosta durante la caccia alla volpe.

Ci si sposta ancora di poco, nella piazza del Castello di Porcareccia, ma all’inizio degli anni Quaranta. Arrivano i carrarmati alleati: agli abitanti del casale sembra la fine della guerra; un uomo corre a prendere un fiasco per offrire del vino ai soldati americani. Poi due colpi di cannone colpiscono la piazza e quell’uomo è ferito a morte da una scheggia.

Sono alcune delle storie dell’Agro Romano di Boccea raccontate da Alberto Proietti Gaffi nel film-documentario “Un Parroco Maestro”, proiettato il 7 dicembre nell’oratorio di Santa Gemma. Attraverso gli occhi e le opere di padre Bernardino Mastroianni il regista offre una prospettiva sulle donne e gli uomini che hanno fondato Casalotti, Pantan Monastero, Selva Candida.

PADRE BERNARDINO Il sacerdote redentorista, nato a Campoli Appennino nel 1891, arriva in questa terra il primo gennaio del 1934. Dalla chiesa di Santa Maria del riposo sulla via Aurelia incontra solo qual-

A fianco: Padre Bernardino Mastroianni in un frame del film “Un Parroco Maestro”; Sotto a sinistra: il libro di Padre Bernardino; Sotto a destra: Suor Celeste.

che casolare: pochi i proprietari, tanti invece i braccianti che li servono, provenienti da diverse regioni d’Italia.

Padre Bernardino è inviato dal cardinale vescovo di Porto-Santa Rufina, Tommaso Pio Boggiani, e da papa Pio XII, che vuole un prete missionario per Boccea.

Attraversa a piedi i 14 chilometri quadrati della sua parrocchia di Sant’Isidoro di Tragliata (eretta nel 1783 dal cardinale Carlo Rezzonico), da cui poi sarebbero nate Santa Maria di Loreto (1952), Sante Rufina e Seconda (1954), Santi Marco evangelista e Pio X (1960), Santa Rita (1963), Natività di Maria Santissima (1969) e Santa Maria di Nazareth (1970).

Ci sono ettari di terra abitati da persone che non hanno nulla in comune, se non il desiderio di trovare un futuro migliore.

Il prete percorre tanti chilometri ogni giorno, sole e pioggia non lo spaventano, le distanze da fare si accorciano al pensiero del suo obiettivo: aiutare questa gente a diventare comunità.

E lo fa raccogliendo speranze e fatiche nella «via di Dio» come

scrive nel suo diario.

Non è solo, lo aiutano le Missionarie della montagna (il gruppo di suore cresciuto attorno a lui) e tutti i parrocchiani, che cominciano a sentire l’appartenenza a luoghi ancora tutti da inventare. Grazie anche alla disponibilità dei suoi compaesani realizza un sogno: costruire la chiesa di Santa Gemma, dedicata nel 1954 da Eugenio Tisserant, ultimo cardinale-vescovo della diocesi.

Accanto alla cura delle anime, sin da subito si rende conto del bisogno di istruire bambini e adulti, e allora inizia a insegnare.

«Ogni mattina continuo la mia marcia, a piedi, da Pantan Monastero, alla scuola che sta a Porcareccia», scrive Padre Bernardino nel suo Diario. E lo farà tutta una vita. Pochi anni fa, a Casal Selce, proprio in virtù del suo ruolo pedagogico nella comunità, gli venne dedicata una scuola.

Oggi quella scuola ha cambiato nome, si chiama “Legno Verde”.

Una domanda è d’obbligo: perché privare i bambini di un nome che custodisce la storia dei luoghi in cui abitano? I bambini di allora, che assistono oggi alla proiezione rimangono perplessi, non lo sapevano.

E così, anzichè valorizzare la memoria storica del territorio, magari insegnando ai nuovi bambini chi era Padre Bernardino Mastroianni e cosa hanno fatto lui e tutta la sua comunità per la nostra periferia, si preferisce cambiare nome alla scuola con un anonimo “Legno Verde”.

IL CINEMATOGRAFO L’altra grande intuizione del parroco è stata il cinematografo. Organizza proiezioni di Ridolini, ma soprattutto riprende ogni cosa: il lavoro dei campi, il catechismo, le feste, anche i momenti tragici (oggi avrebbe usato le

dirette Facebook).

Questi filmati, montati con foto d’epoca, interviste e spezzoni di vita, recitati da attori locali, rendono “Un Parroco Maestro” un documento importante per conservare la memoria locale.

Un patrimonio da diffondere, magari con la presenza dei testimoni diretti, come Elena Belfiore e Suor Celeste, coinvolte dall’attuale parroco padre Aurelio D’Intino dopo la proiezione. Per i più piccoli, e per chi nella periferia nord di Roma è arrivato da poco, entrare in contatto con questo passato può aiutare a comprendere il quartiere, per accrescere il senso di appartenenza e così contribuire a quella ricerca di identità che padre Bernardino, morto nel 1978, ha iniziato con la sua vocazione missionaria. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SCUOLA E SANITÀ

Einstein - Bachelet, dove il presente è già futuro Nuovi laboratori ed esperienze dirette per consegnare agli studenti gli strumenti necessari ad affrontare le nuove sfide del mercato del lavoro. di Niccolò Vena

C

inque anni di entusiasmanti avventure formative all’interno di laboratori che consentono percorsi di apprendimento autentico, sostenuti da lezioni teoriche con professori che uniscono lo spirito innovativo all’esperienza e alla professionalità riconosciuta a livello nazionale e internazionale.

Lo dimostra la classifica ufficiale da poco pubblicata dalla Fondazione Agnelli delle scuole di Roma, dopo la tradizionale ricerca annuale Eduscopio che indica l’Istituto tecnico come il migliore della città.

Non manca d’altronde il percorso liceale, orientato alle scienze applicate, dove, in una prospettiva anch’essa innovativa, i percorsi formativi del latino sono sostituiti dall’informatica, alla quale si aggiungono esperienze in laboratorio di scienze integrate, ancora uniche sul territorio.

Liceo ed istituto tecnico arricchiscono i loro percorsi con esperienze di ASL, che consentono agli studenti di sperimentare le proprie competenze nei settori professionalizzanti all’interno dell’istituto, nei tradizionali laboratori e nei nuovi laboratori realizzati in sinergia con la Fondazione Roma con partner quali Agenzia delle Entrate, Ecopower, Comao, Tribunale, Caf, Roma Maker, Enea e-Learning, IBM, Tecnocasa, Camera penale, Confao ed Università.

I percorsi universitari sono comunque uno degli sbocchi degli studenti

BiblioPoint al “Bachelet”; Robotica e stampa 3D nel MakerSpace “Einstein”.

OPPORTUNITÀ PROFESSIONALI GESTIONE AZIENDALE CONSULENZA FISCALE MARKETING PMI IMPORT - EXPORT E- COMMERCE BANCHE E INTERMEDIAZIONE

IMPIANTI ELETTRICI SISTEMI DOMOTICI IMPIANTI FOTOVOLTAICI AUTOMAZIONE PER L’INDUSTRIA RETI LOCALI E GLOBALI TRASMISSIONI SATELLITARI

di tutti gli indirizzi con le relative articolazioni.

E gli effervescenti studenti dell’IIS non si sottraggono neanche dallo sconfinare nel settore dell’informazione: è attivo dallo scorso anno il Bibliopoint, biblioteca per tutti e centro servizi di documentazione digitale, connessa al sistema delle biblioteche di Roma e sta per nascere anche la web-radio d’istituto, sostenuta da un progetto del ministero, autogestita dai ragazzi, con lo scopo di fare informazione per la scuola, ma che siamo sicuri non tarderà ad allargarsi per diventare canale informativo di zona.

E chissà che non si possano trovare sinergie anche con noi de Il Pungolo.

Una mission complicata, ma non impossibile per questo poliedrico polo formativo.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito: www.bacheleteinstein.gov.it © RIPRODUZIONE RISERVATA

SCUOLA E SANITÀ

Elementare a Selva Candida: il punto del Dipartimento sui servizi mancanti

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di Sara De Santis

N

ell’ultima edizione del Pungolo, abbiamo dato voce al Comitato Spontaneo dei genitori degli alunni della Scuola Elementare a Selva Candida, che avevano sollevato alcune criticità in merito: alle aree verdi esterne all’edificio (non ancora fruibili), alla mancanza di una pensilina a copertura dei genitori in attesa durante le intemperie, ai locali della mensa (non ancora attiva) e al passaggio definitivo dell’edificio scolastico al Patrimonio Comunale.

Lo scorso 29 Novembre, con protocollo QN182426, il Dipartimento S.I.M.U. nella persona del Dirigente della U.O. opere di edilizia sociale e scolastica, risponde al Comitato su ogni specifica questione sollevata.

LE AREE VERDI «Nel corso delle riunioni svoltesi in cantiere, la Commissione congiunta municipale, preso coscienza dell’impossibilità di Roma Capitale di eseguire la sistemazione delle opere a verde,

ha deciso all’unanimità, con mozione n. 44 dell’11 Novembre 2015, di prevedere dei fondi specifici nel bilancio del Municipio».

temperie, il Dipartimento S.I.M.U. attualmente non è in grado di soddisfare la richiesta del Comitato, per mancanza di fondi nell’appalto».

GLI SPAZI ESTERNI

MENSA E PATRIMONIO

«Per quanto riguarda gli spazi esterni, se il riferimento è allo spazio esterno l’ingresso della scuola e relativa pensilina a copertura delle in-

Per quanto riguarda le «attrezzature della cucina, ha provveduto il Dipartimento S.I.M.U.». È stata poi in questi giorni superata la criti-

cità relativa alla potenza dell’impianto elettrico a servizio della cucina che, qualora non risultino ulteriori prescrizioni all’apertura da parte dell’Azienda Sanitaria Locale, potrebbe essere finalmente attivata già con il nuovo anno.

Per ultima, ma non per importanza, c’è la questione relativa al passaggio dell’edificio al Patrimonio. Una riunione era

stata indetta per lo scorso mercoledì 6 Dicembre, ma è stata rimandata a data da destinarsi.

Il passaggio al Patrimonio sembra solo una formalità, invece è un atto fondamentale, che permetterebbe al Municipio di diventare l’interlocutore principale per futuri investimenti e manutenzioni inerenti l’edificio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SCUOLA E SANITÀ

Tenuta San Mario, due aule interdette e lavori lontani Il nodo della proprietà, mai affrontato, allunga i tempi di intervento.

di Sara De Santis

A

seguito di un copioso evento meteorico dei primi giorni di Settembre, due pareti della scuola Tenuta San Mario di Valle Santa hanno iniziato a presentare delle crepe (fessurazioni). Per comprendere la consistenza del fenomeno, il Municipio XIII tramite la sua U.O.T. ha iniziato a misurare l’evoluzione del “quadro fessurativo” ed ha interdetto all’uso due aule del plesso.

Per un’analisi più accurata delle condizioni dell’edificio scolastico, si è richiesto anche l’intervento della Commissione per la verifica delle condizioni statiche degli edifici comunali o in uso al Comune, che ha confermato l’interdizione all’uso delle aule chiuse dal Municipio ed ha inoltre prescritto:

• il monitoraggio del quadro fessurativo teso ad accertare l’evoluzione nel tempo delle lesioni; • la verifica degli attacchi di sospensione dei controsoffitti, estesa a tutto l’edificio; • la verifica del corretto smaltimento delle acque meteoriche e reflue.

LE AULE TRASFERITE Con l’interdizione delle aule, il DS dell’IC Via Boccea 590, ha spostato due classi, una 4° Elementare ed una Materna, nel plesso di Pantan Monastero.

Alcuni genitori, in particolare di alunni della Materna trasferita, ci hanno scritto indicando come “non proprio consona” l’aula che a Pantan Monastero ospita i loro

figli. Ce l’hanno indicato come «sottoscala umido e fatiscente» (la lettera della citazione è pubblicata integralmente all’interno della nostra rubrica Lettere alla Redazione).

Forse «sottoscala umido e fatiscente» è un po’ esagerato, ma altri genitori ce lo hanno comunque descritto come un ampio corridoio, più che un’aula, passaggio obbligato per le altre classi del plesso per raggiungere la mensa, con i bagni distanti a due rampe di scale. Nonostante non abbiamo visto con i nostri occhi l’aula in questione, ci sembra opportuna

una verifica più accurata da parte delle istituzioni preposte poichè, probabilmente, anche per la seconda metà dell’anno le due aule della Tenuta San Mario non saranno ristrutturate.

IL NODO DELLA PROPRIETÀ I tempi di attesa per il ripristino delle due aule del plesso della Tenuta San Mario, infatti, sembra non saranno brevissimi.

Le ragioni risiedono principalmente nella proprietà del plesso, che attualmente è ancora privata ed utilizzata dal pubblico grazie ad un co-

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modato d’uso gratuito.

Tale aspetto impedisce un investimento pubblico di carattere straordinario, come quello necessario per il ripristino delle aule, perchè in teoria spetterebbe alla proprietà.

Il nodo della cessione definitiva della proprietà in favore del Comune di Roma, purtroppo, non è stato mai affrontato seriamente dalla pubblica amministrazione, che ha preferito invece mantenere lo status quo.

Oggi invece, finalmente, si sta percorrendo questa strada con l’attuale proprietà, più volte incontrata dagli amministratori in questi mesi, e sembra che si stia giungendo alla risoluzione definitiva.

Il passaggio, che probabilmente avverrà tramite donazione, dovrà passare in Assemblea Capitolina e da quel momento, anche in assenza di tutti

gli ulteriori adempimenti burocratici e notarili, vista la manifesta volonta dell’Ente pubblico di acquisire il bene, sarà possibile procedere con i lavori di ripristino.

I LAVORI DI RIPRISTINO Date le prescrizioni impartite dalla Commissione, la progettazione dell’intervento di ripristino sarà abbastanza complessa, poichè non interesserà solo la struttura portante dell’edificio, ma anche il terreno di fondazione. Inoltre, prima dell’esecuzione, il progetto dovrà essere approvato anche dal Genio Civile. Per tali motivi, anche nella migliore delle ipotesi, è abbastanza plausibile che le due aule non torneranno agibili prima della fine dell’attuale anno scolastico. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sangue, in crescita le donazioni dalla periferia

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Undici appuntamenti per il 2018, tra l’Associazione Donatori Sangue Le Selve e l’Avis Casalotti. Numeri positivi nel 2017 ma c’è ancora un ampio margine, soprattutto nelle fasce più giovani. di Andrea Cangialosi

L

e giornate dedicate alla raccolta del sangue sono iniziative importanti che ogni anno contribuiscono in maniera significativa alla richiesta di sangue, indispensabile per i servizi di primo soccorso, per la cura di alcune malattie e per i trapianti. Nel nostro territorio l’Associazione Donatori Sangue Le Selve e l’Avis Comunale Roma - Gruppo Donatori Casalotti si impegnano da anni per promuovere la raccolta sangue, e molto spesso questo impegno viene ripagato dalla grande partecipazione dei cittadini.

Solo nelle cinque giornate organizzate nel corso del 2017 dall’Associazione Donatori Sangue Le Selve, infatti, si sono presentati ben 445 donatori, di cui il 15,5% erano alla loro prima donazione, grazie ai quali sono state raccolte 370 sacche, più della metà nel corso delle due giornate organizzate presso i locali della Chiesa dei Santi Martiri di Selva Candida il 26 Febbraio ed il 10 Settembre.

In base ai dati raccolti, inoltre, risulta che la fascia d’età più attiva nelle donazioni del sangue

Nella pagina a fianco: l’ingresso della Scuola Tenuta San Mario; In questa pagina, sotto: i risultati dei Donatori Sangue Le Selve ed il Calendario delle donazioni per il 2018.

è quella tra i 41 ed i 50 anni (138 sacche), mentre dai più giovani, tra i 18 ed i 30 anni, sono state raccolte solo il 15,6% delle sacche totali.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI Nel 2018 saranno 11 gli appuntamenti totali con la donazione sangue e si svolgeranno presso le aule della Chiesa dei Ss Martiri di Selva Candida e delle Parrocchie di San Marco e Pio X e Santa Maria di Loreto per quanto riguarda i Donatori Sangue Le Selve, mentre l’Avis opererà all’interno della Parrocchia Santa Maria di Nazareth, a Casalotti.

Il primo appuntamento utile per l’anno nuovo è previsto il 6 Gennaio presso la Parrocchia di Santa Maria di Loreto, a Valle Santa, un’occasione per concludere il periodo delle festività natalizie con un gesto di solidarietà indispensabile per salvare delle vite. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I DATI DELLA RACCOLTA 2017 CALEDARIO DONATORI 2018 06

SANTA MARIA DI LORETO

GEN

Via Boccea, 1417 (km.14)

21

SS. MARCO E PIO X

GEN

Via di Casal Selce, 271-277

25

SS. MARTIRI DI S.CANDIDA

FEB

Via S. M. di Selva Candida, 7

11

S.MARIA DI NAZARETH

MAR

Via Boccea, 590

10

S.MARIA DI NAZARETH

GIU

Via Boccea, 590

17

SS. MARCO E PIO X

GIU

Via di Casal Selce, 271-277

15

SANTA MARIA DI LORETO

LUG

Via Boccea, 1417 (km.14)

09

SS. MARTIRI DI S.CANDIDA

09

S.MARIA DI NAZARETH

SET

Via Boccea, 590

01

SANTA MARIA DI LORETO

NOV

Via Boccea, 1417 (km.14)

09

S.MARIA DI NAZARETH

SET Via dei S. M. di Selva Candida, 7

DIC

Via Boccea, 590

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ELETTROSMOG E AMBIENTE

Giornatadell’Albero, la periferia fa la sua parte Le associazioni Oasi Riserva Grande e Volontari Decoro Urbano di nuovo insieme per il decoro del territorio ed il Parco di Gaverina si arricchisce di dodici nuove alberature.

di Alessandro Verachi

D

omenica 19 Novembre l’Associazione Oasi Riserva Grande ed i Volontari Decoro Urbano si sono riuniti in vista della Giornata dell’Albero, per contribuire al decoro del Parco di Gaverina intitolato a “Francesco Salerno”.

A seguito degli interventi di pulizia che hanno interessato il terreno adiacente all’Asilo Nido di Via San Basilide, all’altezza del capolinea della linea 028 (Marzo 2017), e l’area verde davanti la scuola in Via Santissimi Audiface ed Abacuc (Ottobre 2017), i due gruppi si sono uniti nuovamente, questa volta per un intervento diverso dal solito.

In occasione della ricorrenza nazionale, istituita nel Gennaio 2013 per sensibilizzare i cittadini sull’importanza degli alberi per l’uomo e per l’ambiente, i volontari hanno deciso di dare il loro contributo nella nostra periferia piantando diversi alberi all’interno del Parco, rendendolo an-

In Alto: i due gruppi di Volontari a fine intervento; Sotto: due immagini dei Volontari al lavoro.

cora più curato e vivibile.

LA GIORNATA Nel corso della mattinata sono stati piantati dodici alberi da frutto, tra cui diversi mandarini, limoni, noci e mandorli, oltre ad un leccio, donati dal Vivaio Domizi e dall’Hotel Selva Candida.

Un intervento che va ad incidere in maniera significativa anche sul decoro verticale di un parco già manutenuto costantemente dal gruppo di Oasi Riserva Grande, che da più di due anni, attraverso donazioni e autofinanziamenti, si prende cura in maniera impeccabile del verde orizzontale.

La piantumazione è parte di una progettazione di

lungo periodo, che ha l’obiettivo di differenziare le essenze arboree del Parco, ognuna con una specifica valenza cromatica atta ad integrare il colore verde, costantemente presente, oltre che a fornire un “servizio” ai cittadini, essendo gli alberi piantati dai volontari alberi da frutto.

Un’iniziativa importan-

te che ci si augura possa ripetersi anche il prossimo anno, nella speranza che il lavoro svolto possa dare i suoi frutti e che con il tempo non venga vanificato da atti vandalici. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ELETTROSMOG E AMBIENTE

Inaugurato il Parco giochi in Via Borgosesia

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Casalotti ha un nuovo spazio verde, realizzato a scomputo degli oneri concessori. di Niccolò Vena

L

o scorso Lunedì 27 Novembre il Sindaco, in presenza del Presidente del Municipio e dell’Assessore alla Scuola del Municipio XIII, ha inaugurato, senza alcun preavviso ufficiale, il Parco Giochi a Via Borgosesia, poche centinaia di metri oltre il capolinea di Largo Mombasiglio a Casalotti. Il Parco è stato realizzato a scomputo degli oneri concessori a seguito dell’attuazione del Comparto 16 del

Piano Particolareggiato zona “O” n.12 Casalotti – Mazzalupo, ed è stato aperto, come spesso accade con le opere a scomputo, dopo un lungo iter burocratico conclusosi con l’acquisizione dell’area da parte del Comune di Roma.

L’opera è stata presa in carico dalla pubblica amministrazione, più precisamente dal SOM XIII (Servizio Operativo Municipale), come riportato in oggetto dal Prot. n.477/2017 che cita

«consegna chiavi area verde P.P. di Zona “O” Casalotti – Mazzalupo – Via Borgosesia Municipio Roma XIII».

All’interno del Protocollo viene comunicato, infatti, che «a seguito del perfezionamento della presa in consegna […] presso la sede del SOM XIII è avvenuta la consegna, da parte del sig.

Bruno Fattibene (il costruttore che ha realizzato

l’opera, n.d.r.), di copia delle chiavi dei cancelli dell’area in oggetto».

In occasione della prima apertura nella giornata di Sabato 28 Ottobre è stato organizzato un brindisi, anche grazie alla disponibilità dell’eccezionale volontario di Casalotti Sandro Piave, che ha permesso di ospitare la cittadinanza in un ambiente pulito e curato nei dettagli, a cui il quartiere ha

risposto positivamente e che ha rappresentato un momento importante per tutto il territorio.

A disegnare il logo e a scegliere il nome del parco, chiamato “Gli amici del parco di Borgosesia” sono stati invece i bambini delle scuole, attraverso un concorso culminato con la giornata dell’inaugurazione dello scorso 27 Novembre, a cui, però, molti cittadini

non hanno partecipato a causa di alcune lacune da parte dell’Amministrazione nella comunicazione dell’evento.

Rimane comunque la buona notizia dell’apertura di un ambiente atteso da tempo e realizzato soprattutto per i più piccoli, con altalene, giochi ed una pista. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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URBANISTICA E VIABILITÀ

Fermate Tpl, ad un anno dal monitoraggio servizi accessori ancora assenti di Niccolò Vena

N

ell’edizione 130 del Pungolo ci eravamo lasciati con la speranza che, a 12 mesi di distanza, quando saremmo tornati ad analizzare lo stato delle fermate della periferia, ci saremmo trovati davanti a risultati migliori.

Purtroppo, però, a seguito di un nuovo monitoraggio, la situazione è rimasta pressoché invariata e quei piccoli cambiamenti che ci sono stati nel corso dell’anno non bastano a contribuire positivamente a dei dati ancora poco confortanti.

Da quanto ci risulta l’unica nota positiva è arrivata dal Piano per la messa in sicurezza delle fermate di Via Boccea (ancora non concluso dopo 3 anni), di cui abbiamo parlato nella scorsa edizione, il quale, nell’arco di dodici mesi, ha portato al completo ripristino della sola fermata di Boccea/Civico 971, direzione esterna.

I QUARTIERI Dal momento che non ci sono stati cambiamenti sostanziali, abbiamo deciso di andare più a fondo nell’analisi dei dati a nostra disposizione, cercando di dividere ulteriormente il quadrante

A fianco: in numeri in percentuale dei servizi accessori alle fermate Tpl, suddivisi per ogni quartiere del Municipio XIII e XIV nell’area Extra G.R.A.

extra G.R.A. dei Municipi XIII e XIV, non più in tre zone a seconda della vicinanza al centro città, bensì in base ai diversi quartieri che li compongono.

Analizzando i dati sono emerse differenze sostanziali tra i quartieri del Municipio XIII, dove il riscontro è stato decisamente positivo, e quelli del Municipio XIV, ma andiamo ad analizzarli nel dettaglio.

MARCIAPIEDI Il primo servizio da prendere in considerazione per valutare la sicurezza e l’accessibilità di una fermata sono i marciapiedi, senza i quali i cittadini che usufruiscono del mezzo di trasporto pubblico sarebbero costretti ad attendere l’autobus ai margini della strada. I numeri sono abbastanza positivi, fatta eccezione per le fermate di Selva Nera, dove la percentuale dei marciapiedi è del 16,6%. Nei quartieri del Municipio XIV i dati variano tra il 52,8% di

URBANISTICA E VIABILITÀ La Storta ed il 92,8% di Ottavia, mentre in tutti i quartieri del Municipio XIII più di 9 fermate su 10 dispongono del marciapiede. Percentuali che scenderebbero però di molto se escludessimo quelle banchine in uno stato di degrado tale da non essere fruibili. Inoltre è importante precisare che nella maggior parte delle fermate la superficie sopraelevata si limita solo alla lunghezza dello stallo e l’assenza di marciapiedi ne compromette l’accesibilità.

ACCESSI PER DISABILI Se l’accessibilità alle fermate può rivelarsi problematica già di per sè, figuriamoci quanto possa esserlo per quei cittadini affetti da disabilità per i quali poter usufruire del trasporto pubblico dovrebbe essere garanzia di autonomia ed autosufficienza, ma che invece risulta essere un’impresa ardua. Prendendo in considerazione solo gli accessi per disabili fruibili, infatti, emerge che nella maggior parte dei quartieri il numero di rampe oscilla tra le quattro e le sei ogni dieci fermate, fatta eccezione in positivo per Ottavia (69,6%) ed in negativo per i quartieri di La Storta (22%) e Selva Nera (8,3%).

STRISCE PEDONALI I dati relativi alla presenza di strisce pedonali ben visibili e distinte sono, invece, quelli più preoccupanti. Meno della metà degli stalli di fermata nel territorio dispongono di un attraversamento pedonale adeguato, mentre nei quartieri di Selva Nera, Tragliatella e La

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Storta la percentuale non arriva nemmeno al 20%.

Le uniche note positive provengono dall’estrema periferia del Municipio XIII dove strisce pedonali ben visibili sono presenti su quasi tutte le fermate di Casal Selce (87,5%) e Castel di Guido (94,4%).

PENSILINE Il quarto ed ultimo servizio accessorio su cui si è svolta l’indagine, infine, non riguarda tanto l’accessibilità o la sicurezza di una fermata, ma il livello di comodità con cui si sosta per aspettare l’autobus. Su un totale di 399 fermate analizzate, purtroppo le pensiline sono presenti soltanto su 23 di queste. Il dato più alto non arriva nemmeno al 25% (Castel di Guido con il 22,2%), mentre in altri casi, come quelli di Valle Santa o Selva Nera, nessuna fermata è provvista di una pensilina.

CONCLUSIONI Per concludere è bene segnalare che buona parte dei servizi classificati come “fruibili” risultano comunque deteriorati e ad oggi necessiterebbero di una manutenzione adeguata. Manutenzione a cui troppo spesso viene data un’importanza secondaria ma che, soprattutto alla luce dell’indagine svolta, contribuirebbe notevolmente a migliorare non solo la fruibilità delle fermate, ma soprattutto la loro sicurezza.

Il prossimo anno torneremo a monitorare la situazione con la speranza di poterci trovare di fronte a dati migliori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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URBANISTICA E VIABILITÀ

Via Boccea, i lavori procedono senza sosta Manca l’ultimo tratto, da Via di Casalotti a Via di Selva Candida, del quale una porzione, quella legata alla nuova viabilità, potrebbe concludersi entro Natale.

Segue dalla Prima Pagina Ma dallo scorso Giugno i lavori, una volta ripresi, non si sono più interrotti.

Si è iniziato dai marciapiedi di Via Boccea, che erano stati completamente abbandonati e si è proseguito fino alla rotonda, l’ultima delle quattro previste nel progetto, che abbraccia l’asse di Via Boccea, Via di Casalotti, l’ingresso della Parrocchia Santa Maria di Nazareth e quello della nuova viabilità, in fase di

ultimazione.

L’UTILITÀ DELL’OPERA Realizzato a 30 anni di distanza rispetto alle reali necessità del territorio, che proprio in questa fase temporale ha visto più che raddoppiare la sua popolazione, non è facile prevedere quanti benifici apporterà l’ultimazione dell’opera sulla viabilità.

Il problema è che l’asse della Via Boccea, sia in

entrata che in uscita, viene utilizzato anche dai cittadini di Selva Candida, secondo quartiere della periferia, dopo Casalotti, per numero di abitanti. E, dal momento che l’opera non aggiunge una nuova viabilità da quel lato, il numero di vetture che percorrerà Via Boccea nelle ore di punta, sarà più o meno lo

stesso, solo su un percorso più ampio.

LA BRETELLA CREMOLINO CASAL DEL MARMO L’unica soluzione concreta quindi, in grado di ridurre il carico di traffico della Via Boccea, resta la Bretella Cremolino - Casal del Marmo, ovvero un collegamento

Il servizio che aspettavi finalmente accanto a te.

8.30-20.30 orario continuato

Da Lunedì a Sabato

Farmaciavallesanta

Via di Boccea 1056

0688372924

diretto per i cittadini di Selva Candida al Grande Raccordo Anulare.

La Bretella, insieme ad altre due opere pubbliche, è in carico alla C.M.B. di Carpi ed alla Rinnovamento Commerciale, come scomputo degli oneri di urbanizzazione per la realizzazione di un Centro Commerciale.

Se poi si riuscissero a far

realizzare al Comune di Roma anche Scuole Elementari e Medie oltre il quartiere di Casalotti, il carico di traffico sarebbe ulteriormente ridotto, senza bisogno di cercare soluzioni stravaganti ed estremamente onerose, ma restando con i piedi per terra ed aumentando i servizi a disposizione della periferia.

URBANISTICA E VIABILITÀ

Centro Commerciale a Selva Candida: a Gennaio il 2° Processo Partecipativo Le risposte che i cittadini aspettano dalle istituzioni nell’incontro previsto per la metà di Gennaio. di Giuseppe Strazzera

I

l primo Processo Partecipativo aperto ai cittadini, sul tema della realizzazione del nuovo Centro Commerciale e residenziale a Selva Candida, è stato più che altro un riassunto delle puntate precedenti.

Quel che si è capito è che CMB e Rinnovamento Commerciale, in cambio del diritto ad edificare, dovranno realizzare 3 Opere pubbliche esterne al Piano di Recupero: 1. La Bretella Cremolino - Casal del Marmo; 2. La Ristrutturazione di Via di Selva Candida; 3. La Ristrutturazione di Via Casorezzo.

Il Processo partecipativo è legato solo a questi specifici interventi e probabilmente si chiuderà con il prossimo appuntamento. Ma per il territorio queste tre opere non sono sufficienti. Ne esistono infatti altre due, fondamentali per una vera e propria riqualificazione di questa porzione di periferia, che la Pubblica Amministrazione avrebbe dovuto realizzare con

i soldi già incassati dai costruttori, che hanno già realizzato le loro cubature sul territorio.

Tali opere sono: 1. Il Collegamento tra Via Esperia Sperani e Via Casorezzo; 2. Il Raddoppio di Via di Selva Candida, quantomeno del tratto che va da Via Cremolino a Via della Riserva Grande; A tal proposito, a conclusione dell’incontro dello scorso 25 Luglio, sono state richieste all’amministrazione alcune informazioni ben specifiche, per le quali i cittadini si aspettano risposte concrete.

L’IMPEGNO DI TERNA SPA Dal momento che per la realizzazione del Centro Commerciale e Residenziale, CMB e Rinnovamento Commerciale dovranno interrare una parte dei tralicci presenti nel loro Piano di Recupero, l’occasione è perfetta per chiedere a Terna S.p.a di dar seguito

ad un accordo, siglato con il Comune di Roma nel 2010, che prevedeva l’interramento di tutta la tratta. L’interramento dei tralicci è indispensabile per poter realizzare il Raddoppio di Via di Selva Candida, opera che permetterebbe appunto di raddoppiare la viabilità disponibile e di avere i marciapiedi, ovvero un percorso pedonale in sicurezza, sia sull’attuale Via di Selva Candida che sul nuovo tracciato del Raddoppio.

IL QUADRO ECONOMICO DEL P.R.U. PALMAROLA - SELVA CANDIDA Il Programma di Recupero Urbano Palmarola - Selva Candida, insieme agli altri P.R.U. di Roma, nasce con l’obiettivo di reperire risorse in periferia per riqualificare la periferia stessa.

Fino ad oggi però, il P.R.U. ha reperito fondi dalla periferia (che in cambio ha ricevuto solo cubature) e non ha portato nessuna opera pubblica a beneficio del territorio. È giunto il momento che la pubblica amministrazione comunichi ai cittadini quanti soldi sono davvero rimasti per poter realizzare le

opere previste.

Inoltre, qualora i fondi a disposizione del P.R.U. non dovessero essere sufficienti per realizzare il Raddoppio di Via di Selva Candida e fosse necessario reperirli da altri comparti in via di attuazione sul territorio, è indispensabile che il Comune apra un cassetto specifico (un centro di costo) per l’opera 16/b del P.R.U, dove tutti gli attuatori possano versare gli oneri di urbanizzazione, sicuri che i fondi versati vengano impiegati per la realizzazione di questa indispensabile opera pubblica.

LO STATO DI ATTUAZIONE DEL COLLEGAMENTO TRA VIA E. SPERANI E VIA CASOREZZO L’ultima volta che si è sentito parlare del Collegamento tra Via Esperia Sperani e Via Casorezzo, ovvero nella Commissione Urbanistica Capitolina, era il 5 Ottobre del 2016. In quell’occasione si disse che il problema non era di natura economica, bensì burocratica, ovvero il finanziamento Regionale era disponibile ma andava

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13

inserito all’interno del Bilancio Comunale. Da quel momento in poi, almeno dalle informazioni a nostra disposizione, non ci sono stati ulteriori incontri ufficiali e ci aspettiamo quindi che ci vengano comunicati eventuali aggiornamenti. Questo perchè l’opera è indispensabile per permettere a tutti quei cittadini che si dirigono verso Via Trionfale o verso la FL3, di evitare il traffico che si forma tra Via Inzago, Via della Palmarola e Via di Casal del Marmo.

Nel complesso quindi, fra il Raddoppio di Via di Selva Candida, la Bretella Cremolino - Casal del Marmo (che eviterebbe in molti casi di passare per Via Boccea per raggiungere il G.R.A.) ed il Collegamento tra Via E. Sperani e Via Casorezzo (che permetterebbe ai cittadini di Selva Candida di avere un collegamento efficiente con la FL3 ed evitare quasi completamente Via Casal del Marmo), c’è la possibilità di riqualificare davvero la periferia dal punto di vista della viabilità. Bisognerà solo capire se c’è la volontà di farlo e quanto sapranno collaborare le realtà private e pubbliche coinvolte.

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URBANISTICA E VIABILITÀ

Chiuso da otto mesi il Ponte pedonale sul Fosso dell’Acquasona

Di fianco: il Ponte Pedonale dopo il tragico incidente dello scorso Novembre; Sotto: l’immagine del muro che poggia sull’argine del Fosso dell’Acquasona, in fase di costruzione.

di Luciano Landonio

A

lla fine la tragedia è arrivata e a farne le spese è stato un cittadino del territorio, deceduto nel tentativo di scavalcare le transenne che impediscono l’accesso al ponticello, l’unica opera che permette ai cittadini di Via Domenico Montagnana di raggiungere la fermata del 904, senza dover percorrere a piedi 2 km di strada.

A decretare la chiusura del ponte è stato “l’Ufficio per la Sicurezza degli Edifici Privati”, con una Determinazione Dirigenziale dello scorso 3 Aprile e, da quel momento purtroppo, sono in tanti a tentare di scavalcare le transenne.

ALCUNE CONSIDERAZIONI A decidere se il ponticello sia o non sia transitabile non spetta certo all’esperienza dei cittadini, che spesso ci hanno detto: «Beh, sono trent’anni che ci passo, ha sempre retto», ma spetta ad un’apposita commissione tecnica, che si adopera per le mi-

surazioni e le valutazioni specifiche e si assume una responsabilità.

Tali verifiche sono state fatte proprio per la stesura della Determinazione Dirigenziale di chiusura e non possiamo che accettare tale decisione.

Quel che non si può accettare, però, è che ad una porzione di cittadini del territorio venga tolto l’accesso al servizio pubblico (vi invitiamo a verificare le condizioni di sicurezza e percorribilità pedonale del percorso alternativo al ponticello) senza una progettazione alternativa.

Sarebbe stato infatti più corretto, nei confronti dei cittadini, spiegare le ragioni tecniche della chiusura e presentare un’alternativa progettuale, piuttosto che risolvere un problema creandone uno nuovo.

E dire che la soluzione è a portata di mano, sia urbanisticamente che economicamente.

Esiste infatti un percorso alternativo, a 50 mt di distanza dall’attuale, che è già previsto dallo strumento urbanistico del

territorio (il Piano Particolareggiato di Zone “O” n.10 Palmarola - Selva Nera) e che ha stabilito addirittura un attraversamento carrabile del Fosso dell’Acquasona.

Per quanto riguarda il finanziamento dell’opera, se il Comune di Roma vorrà tirarsi indietro come ha sempre fatto da trent’anni a questa parte quando si trattava di investire in periferia, si potrebbe sicuramente coinvolgere qualche A.C.R.U. del territorio.

A questo punto resta solo da capire se esiste davvero la volontà di risolvere il problema da parte delle istituzioni, volontà che fino ad ora è venuta meno anche per un’altra importante questione che riguarda il Fosso dell’Acquasona.

Urbani e la loro manutenzione dovrebbe essere fra le priorità dell’amministrazione pubblica.

Per il Fosso dell’Acquasona, ad onor del vero, c’è stata una consistente manutenzione nel corso della scorsa estate, ma nello stesso periodo abbiamo notato il sorgere di una struttura della L’OCCUPAZIONE quale non riusciamo a DEGLI ARGINI comprendere la legittiDopo l’alluvione del 31 mità.

Gennaio 2014, la gestio- Il Testo unico delle legne delle sponde dei Fossi gi sulle opere idrauliche,

ovvero il R.D. 25 Luglio 1904, n. 523, stabilisce all’art. 96, lett. g) che è vietata «qualunque opera o fatto che possa alterare lo stato, la forma, le dimensioni, la resistenza e la convenienza all’uso, a cui sono destinati gli argini e loro accessori come sopra, e manufatti attinenti».

A ribadirlo c’è anche una sentenza recente della Cassazione, del 30 Luglio 2009, la numero 17784.

Come si vede dalla foto

in basso (scattata lo scorso Ottobre), il manufatto è in corso di esecuzione ed il basamento in cemento poggia proprio sull’argine del Fosso.

Cosa accadrebbe alla sponda in caso di un aumento del livello dell’acqua, come verificatosi nel Gennaio del 2014?

La domanda la rigiriamo alle istituzioni e gradiremmo, come molti cittadini, ricevere risposta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

URBANISTICA E VIABILITÀ

Ottavia, a breve l’apertura della nuova area sport

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Nelle prossime settimane la struttura sarà aperta ufficialmente, ma ad oggi ancora non sono chiare le modalità della gestione dell’area. di Marco Verachi

N

elle prime settimane di Ottobre scorso è stato avviato il cantiere per la realizzazione di un’area sportiva nel Parco delle Palme di Via Camilla Ravera, la strada parallela a Viale Esperia Sperani.

I lavori, come citato all’interno del documento posto all’ingresso del cantiere, hanno previsto la «realizzazione di un’area giochi attrezzata e campo multi sport […] nell’ambito degli interventi finanziati dal fondo

di cui all’art.15 (Interventi in materia di impianti sportivi, n.d.r.) del D.L. n.185/2015 recante “Misure urgenti per interventi nel territorio”».

La struttura rientra, infatti, all’interno del progetto “Playground” promosso dal CONI in collaborazione con Roma Capitale, che prevede la realizzazione di 15 “aree per lo sport”, allestite a spese del Comitato Olimpico, all’interno di parchi comunali individuati dall’amministrazione,

una per ogni Municipio zione), a piste “Bmx e Ciclo Gym”, a dei “Perdel Comune di Roma. corsi Vita” (stazione addominali, spalliere e parallele) ed un “PlayIL PROGETTO Il prototipo dell’area ground Multisport” (Calsport prevede zone sud- cio a 5, Basket o Volley) divise per fasce di età, per tutte le età. tutte fruibili anche a chi Ad oggi i lavori sono è affetto da disabilità, a prossimi alla chiusura e partire dai percorsi “Pri- nelle prossime settimane mo Sport” e “Giochi” per la struttura dovrebbe esbambini da 1 a 15 anni sere ufficialmente aperta. (altalene, scivoli, giochi La realizzazione di un’adi equilibrio e multifun- rea adibita alle attività

sportive, in una periferia completamente sprovvista di strutture pubbliche con questa specifica destinazione, è sempre una buona notizia per il territorio, ma ad oggi ancora non sono stati sciolti i nodi legati al problema della modalità con cui verrà gestita l’area.

Se, come sembra, la gestione dovesse essere affidata direttamente ad un privato, c’è da chiarire

quale rapporto ci sarà tra i gestori ed il pubblico, con quali tempi e modalità l’area sarà fruibile a tutti i cittadini, ed in che modo questi ultimi potranno vivere la struttura.

Ovviamente continueremo a monitorare eventuali novità a riguardo e attendiamo la comunicazione ufficiale della fine lavori e dell’apertura. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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EVENTI E CULTURA

Primo raduno micologico all’Oasi Lipu Castel di Guido Durante la giornata raccolti e nomenclati a scopo scientifico 39 tipi di funghi presenti all’interno dell’Oasi. di Marco Verachi

N

ella mattina del 22 Ottobre scorso si è svolto, all’interno dell’Oasi Lipu Castel di Guido, il Primo Raduno Micologico organizzato dalla Guardia Rurale Ausiliaria, in collaborazione con altre 8 associazioni legate al panorama micologico nazionale.

L’idea nasce per radunare tutte le associazioni micologiche che hanno partecipato e contribuito alle attività di supporto, durante la consegna dei generi di prima necessità

alle popolazioni colpite dal terremoto dello scorso 24 Agosto 2016.

Una giornata di festa con circa 250 partecipanti, iniziata con la prima fase di ricerca e raccolta, con il contributo di Stefano Pinto e Maddalena Fiorini e proseguita con circa 3 ore di didattica presieduta dal micologo Enzo Orgera.

In contemporanea all’evento micologico, l’Oasi Lipu Castel di Guido ha organizzato una visita guidata all’interno della Tenuta, conclusasi con la

dal sisma che ancora non hanno ricevuto il modulo SAE (Soluzione Abitativa di Emergenza).

Tutte le vignette di presentazione degli eventi della Guardia Rurale Ausiliara sono caratterizzate dall’espressione “Bella Gente” ed incuriositi abbiamo chiesto spiegazioni al Responsabile Relazioni Esterne Francesco Spadaro, che prontamente ci ha detto che l’espressione nasce durante un giorno di consegna di beni alle popolazioni terremotate. «Una bambina proprio mentre stavamo liberazione di una Poia- richiudendo il portellone na, curata nel centro Lipu del furgone per raggiungere un altro paesino, si di Villa Borghese.

L’associazione “Castel di è avvicinata e ci ha detGuido...ed altro” ha poi to: il bello del terremoto organizzato un pranzo non è ricevere tante cose, solidale, cui parte del ri- ma incontrare tanta belcavato è stato destinato al la gente come voi. Ci si progetto “scaldi(amo) un è riempito il cuore. Sono territorio”, con l’obiet- queste piccole cose che ti tivo di contribuire, con danno sempre la forza di una fornitura di pellet e andare avanti e abbiamo stufe, a “riscaldare” il se- deciso di farne il nostro condo inverno consecu- motto». © RIPRODUZIONE RISERVATA tivo alle famiglie colpite

EVENTI E CULTURA

Castranova, l’archeoparco che fa rivivere l’antica Roma Immerso nel verde di Casal Del Marmo, tra costumi d’epoca e ricostruzioni fedeli, per un autentico salto nella vita quotidiana della società romana. di Arianna Sacchinelli

N

ascosto tra Palmarola e Casal Del Marmo, si trova un terreno esteso che ospita “Castranova”, un Archeoparco ispirato all’antica Roma, dove è possibile rivivere tutti gli aspetti dell’antica società romana.

Il giorno dell’inaugurazione siamo andati a curiosare e siamo stati accolti dalla direttrice Barbara Milioni che, passeggiando nel parco, ci ha raccontato com’è nato e come si è sviluppato questo progetto.

L’ARCHEOPARCO CASTRANOVA Barbara racconta l’Archeoparco come il risultato di un lavoro cominciato ben 15 anni fa. L’idea è nata dall’ Associazione Culturale SPQR che si occupa di ricostruzione storica e rievocazione dell’antica Roma, dalla fondazione sino al crollo nel 476 d.C. Dopo aver girato il mondo rievocando la potenza dell’Urbe, l’Associazione è riuscita a creare un luogo d’aggregazione storica proprio nella Capitale.

Ma che cos’è più precisamente quest’area all’interno del nostro territorio? L’Archeoparco è un museo vivente, dove si può andare a spasso nel tempo e toccare con mano la storia, grazie ad un personale dotato di costumi storici e tradizionali pronto a spiegarci come si svolgeva la vita a quei tempi.

Un’ampia area che ingloba al suo interno delle specifiche didattiche legate alla Roma antica, tra queste: la medicina, gli affreschi, i mosaici, l’alimentazione, la cosmesi, i telai e la tessitura.

Nel parco si trovano anche approfondimenti sul conio, sugli usi e costumi, sulla musica, sulla disciplina militare e sui gladiatori.

Castranova è una realtà eterogenea adatta ad ogni fascia

d’età. Chiunque potrà trovare qualcosa di accattivante rimanendo affascinato dalla bellezza dei secoli.

CASTRANOVA, TEORIA E PRATICA L’Associazione SPQR le ha pensate tutte per un’offerta completa che soddisfacesse la curiosità del visitatore.

Ecco perché, oltre alla parte teorica dove si apprende e si osserva, c’è anche una fitta sezione pratica. C’è persino la possibilità di sperimentare la professione di archeologo, Grazie infatti al contributo del MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) che fornisce i reperti, come ad esempio le anfore, è possibile simulare uno scavo ed il successivo ritrovamento.

Un altro esempio di attività pratica è la lavorazione del telaio, particolarmente gradita ai più piccoli.

Si possono anche vestire gli abiti degli antichi romani e, proprio grazie all’abbigliamento ed alle attrezzature, nello specifico dei militari, si può comprendere l’evoluzione di Roma dalla Repubblica fino al Tardo Impero.

Continuando a curiosare per il parco ci si imbatte anche in un’arena, dove i gladiatori sfatano molti dei miti e delle false credenze alimentate negli anni dall’industria cinematografica.

IL VALORE DELL’ARCHEOPARCO Barbara ci racconta che, seppur trovandosi in un’area privata, le istituzioni hanno accolto Castranova positivamente. Il valore di questo progetto, in effetti, si avverte sin da subito.

La direttrice insieme al team dell’Associazione ha sempre pensato che la periferia, in questo caso la nostra, avesse

bisogno sia di cultura che di luoghi di aggregazione. L’Archeoparco racchiude esattamente questi due aspetti.

Tutte le attività e le didattiche sono gestite da personale qualificato e molti giovani soci hanno plasmato il loro percorso formativo universitario proprio in base all’esperienza dell’Associazione SPQR ed ora di Castranova.

Attualmente e fino a Marzo 2018 l’Archeoparco è aperto solo su prenotazione, ma si sta lavorando per rendere questa realtà il più fruibile possibile e, soprattutto, mettere il parco a disposizione sia degli studenti, per le loro uscite didattiche, che dei numerosi gruppi turistici.

Siamo sicuri che con una ricchezza tale anche tanti cittadini del nostro quadrante avranno voglia di fare un meraviglioso salto nel passato! © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Vuoi promuovere il tuo libro?

Scrivi a: ilfermacarte@ilpungolo.org

IL FERMACARTE

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IL FERMACARTE: Invito alla Lettura

A

partire dalla scorsa edizione, il Pungolo ha aggiunto una nuova rubrica alla sua offerta culturale: Il Fermacarte.

La rubrica nasce grazie alla collaborazione con i ragazzi di Rock’n’Read «Sballati di libri e musica» come amano definirsi.

L’obiettivo è quello di un “invito alla lettura”, di un ritorno alla carta stampata, al piacere di sfogliare un libro, in controtendenza con la visione digitale del mondo moderno.

In ogni edizione saranno proposti quattro titoli, recensiti dagli infaticabili membri di Rock’n’Read.

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La rubrica poi prosegue sul nostro portale web con un appuntamento settimanale, il venerdì, che si unisce alla rubrica web quindicinale dedicata al cinema.

Buona Lettura!

BUONA VITA A TUTTI - J.K. Rowling

B

uona vita a tutti “nasce” nel 2008 quando J.K. Rowling, la famosissima scrittrice e sceneggiatrice britannica “mamma” di Harry Potter, fu invitata ad Harvard per tenere il discorso in occasione della cerimonia delle lauree e decise, in quella occasione, di parlare di due temi a lei molto cari: i “benefi-

ci del fallimento” e “l’importanza dell’immaginazione”.

Sono 80 pagine che ripropongono il testo completo del discorso della Rowling. Tra i vari punti di questo discorso: “Work on what you love” (Lavora su ciò che ami).

La Rowling racconta di come sia stato per lei risolutivo concentrarsi su ciò che le interes-

Salani sava davvero (scrivere) per raggiungere il suo obiettivo.

Non ha avuto una vita facilissima ma il sacrificio e la determinazione non l’hanno fermata, allora forse dovremmo domandarci cosa ci frena davvero quando non perseguiamo fino in fondo le nostre ambizioni e i nostri sogni.

IL CATENACCIO MI STA ANTIPATICO - Marco Ciriello

P

rima di leggere Il catenaccio mi sta antipatico di Marco Ciriello, non sapevo chi fosse Bielsa e non sapevo che la Duras avesse, il 14 dicembre 1987, intervistato Michel Platini e molte altre cose! Marco Ciriello, giornalista che scrive di sport, ci racconta “El Loco” Marcelo Bielsa, alle prese con

una rubrica di “bianciardiana” memoria, come l’irriverente Luciano Bianciardi che sul Guerin Sportivo teneva la rubrica “Il fuorigioco mi sta antipatico”, così El Loco fa con il catenaccio su “L’Équipe”.

Ogni capitolo di questo libro è, allo stesso tempo, un racconto a se stante, un pezzo di storia della vita bizzarra di Bielsa

tra fatti veri e “falsi d’autore” come li chiama Ciriello. Un libro ironico, un espediente per parlare di sport, per parlare di letteratura, di cinema, di fatti del nostro recente passato ma anche del nostro presente.

Le illustrazioni sono di Beppe Mora che conosciamo per le sue vignette su Il Fatto Quotidiano.

L’ARTE DELLA GUERRA - Mike Tyson

C

osa c’entrerà mai Iron Mike con Sun Tzu, a cui si deve l’omonimo manuale militare contenente le regole su come condurre una guerra vittoriosa nell’antica Cina? C’entra, eccome.

Cus D’Amato e Mike Tyson costituiscono forse il più grande sodalizio della storia della boxe, insieme a quello

parimenti immortale formato da Muhammad Alì e Angelo Dundee. Sempre un italiano da una parte ed un afroamericano dall’altra. Perché L’Arte Della Guerra è la storia di due guerrieri, due emarginati di successo, due pezzenti, “una reliquia del passato e un poveraccio venuto dai bassifondi, seduti in una stanza

Piemme nel nord dello stato di New York, che progettano la conquista del mondo.” L’epico allenatore di boxe prende un ragazzo tredicenne a casa sua e sotto la sua ala protettrice, crescendolo come un figlio.

E nel 1986, a vent’anni, il suo pupillo diventa il più giovane campione del mondo dei pesi massimi. Inizia la leggenda.

OROSCOPO 2018 - Simon & The Star - Simone Morandi

O

roscopo 2018 è la nuova avventura intorno all’anno di Simon And The Stars. L’AstroBlogger nato da una pagina Facebook e in poco tempo affermatosi nel panorama dei grandi astrologi italiani. Simon And The Stars, alias Simone Morandi, è sempre stato una persona che non passava

inosservata. Proprio perché le stelle lo illuminavano già da quando era in culla. Un giorno, all’apparenza qualunque, uscì allo scoperto. Perché?

Perché inconsciamente già seguiva il volere delle stelle. Si presentò al cospetto del ‘mondo social’ di Facebook. Iniziò con semplici consigli e con oroscopi, settimanali e mensi-

Magic Press

Mondadori

li, originalissimi. Il livello di empatia era altissimo.

Chiunque leggesse la propria settimana o il proprio mese era motivato, anche oltre le avversità, a dare il meglio di sé. La particolarità di Simon And The Stars è quella di riuscire a scovare un aspetto positivo anche quando le stelle sono tutte contro.

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SPORT LOCALE

A Casalotti nasce “il Calcio Integrato” Un calcio alla palla ed uno alle barriere mentali. La passione per il Calcio guida l’integrazione fra bambini normodotati e diversamenti abili, guidata da un gruppo di volontari. di Andrea Cangialosi

L

a prima volta che i Supereattivi sono scesi in campo nessuno immaginava quale sarebbe stata la loro sorte, ma grazie alla sensibilità e disponibilità del presidente Francesco Lotrionte del Centro Sportivo Casalotti, è iniziata la scalata verso il riconoscimento come squadra speciale ed unica nel suo genere, meritevole di considerazione al pari di qualsiasi altra squadra.

IL CALCIO INTEGRATO Ecco nascere nel quartiere di Casalotti “Il calcio integrato”, un calcio che dà l’opportunità di giocare a chiunque abbia voglia di farlo, senza selezioni nè pregiudizio alcuno.

«A prima vista sembriamo “gli sfigati” del cen-

tro, è forse il primo pensiero di chi ci nota in un contesto di scuola calcio élite - ci dice Carmela Cappello, Presidente dei Supereattivi - ma basta vedere l’entusiasmo e la grinta con cui giochiamo e ad un tratto sparisce il carrellino o la carrozzina e prevale la squadra».

Enzo, Glauco, Luciano e Simone sono gli allenatori che curano ogni parte del gioco e di tutto ciò che accade prima, durante e dopo ogni allenamento, dal discorso iniziale del mister all’applicazione di alcune regole fondamentali, fino alla spiegazione di gesti

tecnici che per quanto complicati, se non impossibili per qualcuno, contribuiscono a far vivere le stesse situazioni di gioco di tutte le altre squadre di calcio.

I Supereattivi vivono e trasmettono con spontaneità e semplicità la più grande lezione di vita

“stare insieme divertendosi annullando qualunque diversità” .

Lo scopo è dare vita ad una pratica sportiva condivisa, che possa partire dal motto “una virtù tira l’altra, ugualmente abili diversamente sportivi” sicuri e consapevoli che il calcio, in qualità di sport più diffuso e conosciuto soprattutto tra i più giovani, oltre ad essere essenziale per una vita salutare è anche un meraviglioso strumento per incentivare l’autostima di ogni singolo bambino, disabile e non.

Imparare come la diversità e sia in realtà una ricchezza e non un ostacolo, qualunque sia la modalità di gioco, perchè lo scopo finale rimane

Dottor Alessio Gattelli

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il medesimo: “gioco di squadra per arrivare alla meta”, fare goal, calciando la palla e assieme ad essa tutte le barriere mentali che continuano a relegare la disabilità a sinonimo di fragilità, dimenticando che la più grande debolezza è nella rinuncia e che il modo più sicuro per riuscire a realizzare i propri sogni è sempre quello di provarci.

La sezione calcio integrato della scuola calcio Football Club Casalotti è interamente gestita da volontari, che hanno saputo unire la passione all’ altruismo e che con estrema spontaneità riescono a mettere in pratica la vera inclusione, facendo giocare bambini normodotati e diversamente abili di età compresa fra gli 8 e i 12 anni, trasmettendo loro regole di vita oltre che di gioco.

L’interesse verso questo modo di giocare è cresciuto sempre di più negli ultimi anni e con grande gioia e stupore sono aumentate le richieste, motivo per il quale i Supereattivi sono lieti di accogliere chiunque voglia conoscere e partecipare a questo meraviglioso progetto “mettendosi in gioco”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SPORT LOCALE

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Appuntamento con i “Giochi di Natale” alla Nautilus Nuoto

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Una giornata a tema natalizio dedicata ai bambini e alle famiglie, prevista per Domenica 17 Dicembre. di Noemi Bonafede

L’

acqua è senza dubbio l’elemento più affine all’uomo, se non altro perchè ne è composta la maggior parte del suo corpo. E l’acqua, dal punto di vista atletico, è la soluzione più trasversale possibile sia per benefici che per accessibilità anagrafica.

Proprio per garantire questa accessibilità, la maggior parte dei centri sportivi che dispongono di una piscina, decide di suddividere la giornata in due momenti distinti, dando piena disponibilità alla fascia “adulta” nella prima parte della giornata e riservando uno spazio quasi esclusivo alle attività agonistiche previste nella seconda parte. È la strada che, ad esempio, ha scelto la Nautilus Nuoto, che concentra al mattino le attività dedi-

In alto: la piscina allestita per i “Giochi di Natale” dello scorso anno; Sotto a sinistra: Costanza Checcucci, atleta agonista di nuoto sincronizzato dal 1998, ha fatto parte della squadra nazionale italiana categoria “ragazze” e “junores” per 3 anni, partecipando al campionato europeo in spagna nel 2006; Sotto a destra: Stefania Lattanzi, preparatrice Sincro e istruttrice Acquafitness.

cate alla ginnastica dolce ed al nuoto libero e lascia libera la fascia pomeridiana alle diverse discipline previste nell’attività sportiva.

Ma esistono anche giornate dedicate a tutta la comunità, sportiva e non, per non dimenticare l’a-

spetto sociale dello sport e la volontà di creare un ambiente familiare e sereno.

I GIOCHI DI NATALE Una di queste giornate è prevista per Domenica 17 Dicembre, nella quale

si svolgeranno i “Giochi di Natale”. Durante la giornata si svolgeranno attività ludiche in acqua dove bimbi di tutte le età potranno sperimentare le capacità acquisite in questi tre mesi attraverso giochi semplici e coinvolgenti in un’atmosfera

calda e colorata che vedrà la partecipazione di familiari e amici ma soprattutto di tutto il corpo istruttori.

Fiore all’occhiello della manifestazione sarà l’esibizione delle piccole “sincronette”, bambine fra i 7 ed i 12 anni che avranno la possibilità di incontrare per la prima volta una vera e propria platea (il loro corso è iniziato a Settembre) e di racchiudere in una performance quanto imparato fino ad ora dall’in-

segnamento di Costanza Checcucci (atleta di spessore nazionale) e di Stefania Lattanzi, che ha curato la parte atletica.

La giornata proseguirà poi con babbi natale, slitte e zucchero filato, in pieno stile natalizio, e si concluderà con le premiazioni annuali degli atleti alla presenza di tutto lo staff Nautilus.

Come per gli anni passati, la Nautilus Nuoto si impegna a devolvere le quote di partecipazione all’evento in favore della Fondazione “Ronald McDonald - Casa Roma Bellosguardo”, che dal 2011 si occupa di ospitare ed accogliere le famiglie di bambini gravemente malati all’interno di strutture disposte accanto agli ospedali, in questo caso vicino all’ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SPORT LOCALE

Sara Scalbi, un nome che significa Karate

Domenica 19 Novembre, al Palaterme di Montecatini, la campionessa di Casalotti ha ottenuto due primi posti al Wuko&Ad European Cup 2017. di Noemi Bonafede

L

i abbiamo lasciati esattamente un anno fa nella palestra Ippon Ken di Casalotti, fra un allenamento e l’altro. Oggi li ritroviamo nello stesso quartiere e con la stessa passione per il karate, ma con un’unica grande differenza: Sara Scalbi torna ad essere la Campionessa del Mondo.

CONOSCIAMO SARA Sara Scalbi, 29 anni, è l’atleta più rappresentativa della squadra Ippon Ken Karate di Casalotti.

Già presentata nelle scorse edizioni, torna ad essere protagonista per gli ottimi risultati ottenuti negli ultimi campionati.

Sotto il camice di tecnico di radiologia medica Sara nasconde il suo kimono, cucito su misura dagli insegnamenti del maestro Francesco Latorre.

«Ho sempre avuto una forte attrazione per la tradizione orientale. Un giorno, ad 8 anni, andai con mia sorella in palestra e incontrai per caso un ragazzo che indossava la tunica bianca. Da lì non ho

Sopra : Sara Scalbi dell’Ippon Ken; Sotto a sinistra: Sara Scalbi con le medaglie degli ultimi campionati internazionali Sotto a destra: Sara Scalbi con il maestro Francesco Latorre.

avuto dubbi, anche perchè avevo provato tutto, dalla danza al nuoto. Ho scelto il karate, l’unico sport che mi ha dato la possibilità di scaricare ogni tensione con grande forza e rispetto». Il suo fisico, il suo carattere determinato ed il suo costante allenamento le hanno permesso di scendere sul tatami con forza e decisione e, proprio quest’anno, per l’atleta romana si è presentata un’ulteriore opportunità di confronto con le migliori atlete mondiali, contro le quali è riuscita a vincere ancora una volta.

I RISULTATI La Scalbi nell’ultimo anno ha dominato ogni campionato internazionale.

Partiamo dagli Europei, il 9º European Championship WUKF, in Romania, disputato lo scorso Aprile.

Sara conquista tre categorie, ottenendo l’Argento sia nel kata gojo ryu che nel Kumite -60kg e il Bronzo nella squadra kumite rotation. Nel Kumite, combatte contro la sua eterna avversaria, la rumena Teir Magdalena, arriva in finale e per la prima volta sfiora per un decimo l’oro. La vera vittoria arriva però a Novembre, dove la Scalbi conquista il titolo di Campionessa Mondiale.

E’ il tatami dell’ European Cup di karate nel PalaTer-

me di Montecatini quello su cui Sara combatte per raggiungere ancora una volta il suo sogno: domina il kumite vincendo sia la categoria Sanbon -58 kg, una tecnica di combattimento con protezioni fondata sulla strategia e sul recupero, sia quella “Ippon” (uno solo), aperta a tutte le classi di peso in cui si vince con un solo “colpo definitivo”.

«Io preferisco il Sanbon spiega la Scalbi - perché in uno sport come il karate

bisogna combattere sempre con tattica, strategia ed eleganza, e il Sanbon è il miglior modo per dimostrare tutto questo».

GLI OBIETTIVI Cinque Mondiali e sette Europei bastano per evidenziare l’estrema professionalità di questa ragazza che da vent’anni porta avanti il nome dell’Ippon Ken di Casalotti.

La Scalbi sta conquistando tutti, piccoli e grandi atleti,

diventando l’orgoglio del maestro Francesco Latorre, 6° Dan, che da anni si impegna per trasmettere le proprie potenzialità ad ogni suo allievo con pazienza e professionalità.

Non ci resta che augurare una serena e proficua stagione a tutti gli “Ippon Ken”, dai più piccoli ai più grandi, e continuare a seguire Sara Scalbi, che tornerà a combattere a Giugno, in Scozia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LETTERE ALLA REDAZIONE

Gentile Marco, nell’ultima commissione municipale che ha trattato l’argomento si è compreso che per l’avvio dell’opera esistono ancora diversi ostacoli da superare, tra cui il rinnovo della Pubblica utilità, il testo della convenzione per le opere a Grazie mille scomputo, da rinnovare dopo l’approvazione del DLgs 50/2016, il nulla osta M. del CBTAR ed altro ancora.

Attendiamo di avere almeno una noviGentile M., tà su uno di questi punti e tratteremo come avrà potuto notare in questa edi- nuovamente questo annoso argomento, zione ci siamo occupati degli sviluppi fondamentale per far partire il toponiriguardo la scuola di Tenuta San Mario. Purtroppo la situazione non è semplice. Per poter investire dei fondi pubblici c’è prima bisogno che la scuola faccia parte del Patrimonio Comunale, ma attualmente non è così. Sembra strano ma la situazione è stata lasciata in questo limbo burocratico per anni e solo oggi, aggiungiamo finalmente, la pubblica amministrazione se ne sta occupando ed ha già contattato la proprietà per procedere alla donazione, con conseguente accettazione da parte dell’Assemblea Capitolina.

Per quanto riguarda i locali che ospitano le classi trasferite, non siamo entrati di persona all’interno della scuola, abbiamo quindi rigirato le sue preoccupazioni e quelle dei genitori alle istituzioni territoriali.

La ringraziamo per averci contattato.

Buongiorno, vi volevo segnalare che all’altezza della scuola boccea 590 zona casalotti è da tempo che mancano disegnate le strisce pedonali.

Potete pubblicizzarlo anche voi?

Grazie Gianluca Gentile Gianluca, come da Lei richiesto abbiamo provveduto a segnalare alle istituzioni competenti, con apposita PEC, il ripristino delle strisce pedonali all’altezza del civico 590 di Via Boccea e, come può vedere dalla foto qui sotto, il ripristino è stato effettuato lo scorso Sabato 9 Dicembre.

Non esiti a segnalarci ulteriori disservizi sul territorio.

La ringraziamo per averci contattato.

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STRISCE PEDONALI SU VIA BOCCEA 590

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Buongiorno a tutti voi, ho deciso di scrivere anche a voi con la speranza di avere il giusto appoggio mediatico per cercare di risolvere un problema per il mio quartiere che sembra non avere mai fine, aspettiamo da ormai 40 anni la costruzione del necessario depuratore per poter essere serviti oltre che per il deflusso ed il trattamente delle acque reflue anche per poter avere finalmente l’acqua potabile nelle nostre case. Spero che voi giornalisti veri, cioè, al servizio delle comunità, potete smuovere qualche coscienza ai nostri politici che oramai hanno perso il contatto con la realtà e non risolvono i problemi reali ai cittadini. Tragliatella voglio ricordare è un quartiere della estrema periferia romana edificato tra la fine degli anni 70 ed i primi anni 80, che per fortuna non è stato completamente devastato dall’abusivismo edilizio con palazzoni di 8 piani e per questo potrebbe essere recuperato senza spendere miliardi di euro che non ci sono. Ma basterebbe pochi ma mirati interventi pubblici per innescare un circolo virtuoso per attirare investimenti privati senza speculazione edilizia. Spero che qualcuno di voi faccia un bel servizio giornalistico in materia.

Vi ringrazio anticipatamente.

Marco

DI QUA RT TO TA

NU

Buonasera, non so se siete a conoscenza della situazione in cui si trovano i nostri figli nella scuola tenuta S. Mario di Via Boccea dai primi di Ottobre.

A seguito del sopralluogo dei Vigili del Fuoco e degli organi competenti del Municipio XIII, due classi sono state dichiarate inagibili per delle crepe pericolose sui muri.

Da Ottobre la classe materna e la classe quarta sono state dislocate in un locale di fortuna del plesso in Via Casale delle Pantanelle (la classe materna in particolare si trova in un sottoscala umido e fatiscente! Che vergogna nel 2017 a Roma Capitale ancora scuole in queste situazioni!).

A tutt’oggi nessun lavoro di ripristino delle classi è iniziato.

Altresì, la classe prima si trova sprovvista dell’insegnante di italiano. A dire della Dirigente sono stati chiamati regolarmente a colloquio seguendo le graduatorie vari insegnanti. Alcuni hanno rifiutato ma altri ( ben 3!) hanno firmato il contratto per poi mettersi in malattia il giorno seguente. Risultato la legge li tutela, la Dirigente ha le mani legate e i nostri figli non hanno un insegnante di Italiano (tantomeno un supplente) cosa che deve essere garantito.

I nostri figli hanno il dovere ma soprattutto il Diritto dell’insegnamento.

Spero vogliate sollevare la questione pubblicamente e magari riuscirete a smuovere acque in meniera più efficace delle continue mail alle istituzioni di noi mamme ormai esasperate.

mo di Tragliatella e tutta quella riqualificazione urbanistica del territorio ad esso legata.

La ringraziamo per averci contattato e ci auguriamo di aggiornarci a breve.

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TENUTA SAN MARIO LA STORIA INFINITA DEL E LE DUE CLASSI TRASFERITE DEPURATORE A TRAGLIATELLA

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