Il Pungolo n.112

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Via Casal del Marmo, 618 Anno XXII • N. 112 - Marzo/Aprile 2013 - redazione@ilpungolo.org - comit.narno@tiscali.it

Periodico del Comitato di Quartiere Nuove Alleanze Roma Nord-Ovest CASALOTTI - SELVA CANDIDA

Via di Selva Candida, 200 00166 Roma Tel. +39 06 6157211

Via Boccea: il progetto esecutivo D

Dopo vent’anni avviata la realizzazione dell’opera di viabilità più importante del territorio

L

opo vent’anni d’attesa, finalmente, con ordinanza numero 244/2009 del Sindaco di Roma, Commissario Delegato all’Emergenza Traffico e Mobilità, l’allargamento della Via BOCCEA, da Via Mingazzini a Via di Selva Candida iniziò il suo iter

Le mani in tasca

di GIUSEPPE STRAZZERA

e parole, in generale, hanno un significato quando chi le ascolta è davvero in grado di comprenderle. Ma per poter comprendere a fondo bisognerebbe fermarsi a riflettere, lasciare che il suono appena percepito cavalchi i neuroni del nostro cervello e raggiunga uno di quei cassetti dove conserviamo i ricordi delle nostre esperienze, poiché la comprensione vera, senza l’esperienza, non può che essere parziale.

Il neologismo, di fatto, può essere compreso solo in parte, almeno dalla maggioranza degli interlocutori, poiché in quanto nuovo (neo) difficilmente trova riscontro nell’esperienza di chi ascolta e spesso, quando si ricorre ad un neologismo, lo si fa proprio con lo scopo di ottenere una comprensione parziale, il che dovrebbe porre l’ascoltatore in uno stato di profonda diffidenza.

Invece, oggi più che mai, i neologismi, soprattutto a sfondo economico, governano il mondo a scapito dei suoi abitanti.

a pag 20

“L’orgoglio dell’umiltà è la quintessenza della superbia”

Giambattista Giovio

burocratico, che si è concluso il giorno 8 gennaio 2013 con l’apertura ufficiale del cantiere.

Le vicessitudini legate alla gara d’appalto dell’opera urbanistica più importante del nostro territorio, si sono concluse dopo i ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato, dei quali abbiamo ampiamente discusso sia sulla vecchia edizione che sul nostro portale on line www.ilpungolo.org, il 21

marzo 2013.

Dopo un avvio veloce ed il blackout di una decina di giorni per sospensione tecnica, si sono riviste le ruspe, all’opera per sondaggi archeologici e sminamento, che, per la verità, sarebbero dovuti iniziare prima della cantierizzazione.

Ma questi sono dettagli.

Entrando invece un po’ più nello specifico del progetto, l’allargamento prevede per primo un collegamento tra la Via di Boccea e la Via di Casalotti, lungo la vallata dove attualmente si vedono le ruspe al lavoro, e successivamente il vero e proprio allargamento.

LUCIANO LANDONIO a pag 11

PIANO URBANISTICO

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PALMAROLA - LUCCHINA

opo un calvario durato mesi, il 10 aprile scorso, nella sala consiliare del Municipio Monte Mario è stato presentato in modo chiaro e dettagliato il piano urbanistico Palmarola Lucchina, alla presenza dell’architetto Busnengo del Presidente del Municipio Alfredo Milioni e della Dirigente dell’ufficio di Programmazione degli interventi di trasformazione urbana Architetto Caprioli.

Durante la precedente assemblea partecipativa, erano sorte molte polemiche...

CANTARELLA a pag 6

ASSEMBLEA GENERALE

E’ CONVOCATA PER IL GIORNO 19 MAGGIO 2013, alle ore 10, in Via Morsasco n. 9, L’ASSEMBLEA GENERALE DEL COMITATO DI QUARTIERE “N.A.R.N.O. Casalotti-Selva Candida” L’assemblea è aperta alla libera partecipazione dei cittadini

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L’ intervista

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L’oratorio è un luogo di educazione che, secondo Don Bosco, diventa luogo di incontro e comunione dei ragazzi

L’oratorio di S. Gabriele a S. Gemma

L’

di Sandra Angelici

In basso: Cristina, una delle animatrici accompagnata da una bambina dell’Oratorio e Suor Cettina, che insieme agli animatori e alle altre suore contribuisce alla realizzazione dei sorrisi spensierati che potete vedere qui di fianco.

@sandraangelici

oratorio S. Gabriele dell’Addolorata, si inserisce nella realtà della Parrocchia Sante Rufina e Seconda, nel corso degli anni ha assunto una particolare fisionomia caratterizzandosi come “cortile che educa alla vita”.

L’oratorio è soprattutto un luogo di educazione, che secondo la filosofia guida di Don Bosco, diventa soprattutto luogo di incontro e comunione dei ragazzi.

“Un ponte tra la strada e la Chiesa” dove bambini, ragazzi e animatori possono esprimere creatività, spontaneità e libertà attraverso il gioco e l’incontro reciproco.

Quali sono gli obiettivi?

L’obiettivo principale è che ogni bambino, ragazzo e giovane possa trovare nell’Oratorio un luogo di incontro con gli amici, di gioco ma anche di insegnamento delle regole del rispetto e della convivenza. Che possa diventare un momento

ghiera finale. Per gli animatori invece l'attività non termina qui, infatti ogni settimana vengono sottoposti a prove di verifica o corsi di formazione.

Quali sono le iniziative e i prossimi eventi?

felice della sua crescita, mentre inizia a conoscere e riconoscere Gesù. Vuole essere sopratutto un punto di riferimento all'interno della comunità, rivolto sopratutto ai più piccoli ma anche a tutti coloro che spinti dalla passione ne vogliono prendere parte.

A chi è rivolto e quali attività si svolgono?

L’attività dell’oratorio è rivolta a tutti i bambini, ragazzi e giovani a partire dall’età di 6 anni.

Le attività si svolgono ogni Sabato pomeriggio dalle 15:00 alle 18:30. Le attività vengono realizzate attraverso una proposta formativa centrata sull’approfondimento di una tematica, una storia o di un racconto particolari. In questo momento stiamo affrontando con loro la favola di Rapunzel, attraverso la quale approfondiamo il tema del sogno, molto importante nell'esperienza di vita di un bambino. La tematica viene poi proposta sotto forma di rac-

conto, attività e gioco a tutti i bambini/ragazzi e animatori.

Inoltre si svolgono attività didattiche come corsi di chitarra, di calcio, di basket, di teatro attraverso le quali spesso i bambini hanni imparato sopratutto a relazionarsi l'un l'altro con spontaneità e disinvoltura. Oltre al gioco libero spesso si organizzano anche dei laboratori manuali, in cui i bambini possono dare sfogo a tutta la loro creatività utilizzando qualsiasi tipo di materiale, realizzando lavoretti che poi possono portare a casa. L'oratorio offre anche un ampio parco retrostante, quindi con le belle giornate di sole i bambini possono giocare liberamente all'aria aperta, sorvegliati naturalmente da tutto lo staff che viene spesso coinvolto dai stessi bambini.

Come si svolge il pomeriggio?

Tutti i partecipanti vengono accolti presso l’oratorio dagli animatori a partire dalle 15:00 del

pomeriggio anche se molti ragazzi, essendo impegnati nella catechesi iniziano a scendere verso le 16:00. Successivamente ci si dedica tutti insieme al canto di un Inno dell’oratorio per poi passare all’avvio delle attività, di laboratorio o di gioco libero a seconda dell'occasione o della programmazione. Alle ore 18:00 si fa una breve pausa per la merenda, un momento davvero apprezzato da tutti i bambini che si divertono a condividere con i compagni questo momento.

L'attività dell'oratorio termina verso le 18:30, dopo una pre-

L’oratorio organizza spesso momenti di festa, di preghiera e di gita insieme. Momento fondamentale è la festa iniziale di S. Gemma che dà avvio a tutte le attività dell’anno, come l’omaggio floreale a Maria, il concerto di Natale, le varie gite, la festa di Don Bosco e molte altre. Inoltre l'oratorio si preoccupa anche di alcune iniziative benefiche, quest'anno ad esempio stiamo raccogliendo i fondi per poter adottare una bambina bisognosa e permetterle così di studiare. Prossimamente invece, ci sarà una grandissima festa di fine anno, in cui sono coinvolti genitori e bambini, per poterci salutare tutti insime.

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Scuola & Sanità

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IDI-S.Carlo: tra arresti e mobilità regna il caos

E’

di Davide Liberatori @Dave983

scoppiato in tutta la sua malsana virulenza il bubbone dell’IDI che da tempo covava sottopelle e che, la cronaca giudiziaria degli ultimi giorni, ha reso visibile all’opinione pubblica. Le misure cautelari personali, disposte dal GIP del Tribunale di Roma, Dr.ssa Antonella Capri, sono state emesse nei confronti di Domenico Temperini, di Padre Franco Decaminada e di Antonio Nicolelli.

Ben 14 perquisizioni domiciliari e locali, presso abitazioni private ed uno studio commerciale e notarile, tutte in provincia di Roma, sono tuttora in corso.

I reati contestati ai tre arrestati vanno dall’appropriazione indebita aggravata alla bancarotta patrimoniale fraudolenta, dall’emissione ed utilizzo di fatture false all’occultamento delle scritture contabili; altre 10 persone sono state denunciate, inoltre, a vario titolo, per i delitti di riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento delle scritture contabili ed appropriazione indebita.

Posto sotto sequestro anche un immobile, denominato “Ombrellino”, sito in Magliano in Toscana (GR), del valore di oltre 1 milione di euro, sembra esser stato acquistato, in massima parte, con denaro provento di reato.

I tre soggetti destinatari dei provvedimenti cautelari, sono accusati di aver sottratto inde-

Qui di fianco l’entrata dell’Istituto Dermatologico dell’Immacolata, meglio noto come IDI

bitamente la cifra eclatante di 14 milioni di euro attraverso condotte di spoliazione realizzate con modalità differenti.

In particolare Padre Franco Decaminada, avrebbe accumulato circa 4 milioni di euro: 2,1 milioni prelevati direttamente, in contanti dalle casse, ed altri 1,8 milioni giunti dalla Elea FP e dalla Elea Spa, che - anche per il tramite della Punto Immobiliare Srl - ne avrebbero schermato la reale destinazione con una serie di fatture false emesse da un'altra società, rappresentata dal responsabile pro tempore del settore commerciale dell'IDI. Nel frattempo, dopo il secco niet arrivato dal Tar del Lazio sulla chiusura del San Carlo di Nancy, proprio in questi giorni è giunta la notizia più attesa dai lavoratori, con le parti che a seguito di un confronto piuttosto serrato, “hanno sottoscritto un

verbale di accordo nel quale l’azienda a fronte dell’individuazione di strumenti e ammortizzatori sociali idonei ad affrontare e superare la profonda crisi e il conseguente piano di riorganizzazione indispensabile per il rilancio del Gruppo, si è impegnata a sospendere la procedura di mobilità fino al 10 aprile p.v. (ormai scorso ndr)”.

Il tavolo di contrattazione, imbastito in tutta fretta su pressione del Tar, arriva dopo la decisione del Tribunale Amministrativo del Lazio dello scorso 29 Marzo che ha di fatto respinto il provvedimento presentato dagli ispettori dell’ASL Roma E, nel quale veniva ordinato il blocco immediato delle accettazioni di ricovero programmate, in emergenza e urgenza, dell’attività Chirurgica e delle attività di assistenza specialistica ambulatoriale.

“La sospensione temporanea dell’autorizzazione all’accreditamento del San Carlo di Nancy era un provvedimento inevitabile, alla luce delle carenze igienico-sanitarie e del mancato rispetto delle norme di sicurezza registrati in seguito ai sopralluoghi e presenti anche nelle controdeduzioni prodotte dalla proprietà stessa – precisava in una nota la Regione Lazio – La sospensione è intervenuta nel totale rispetto della legge, ma soprattutto a tutela di pazienti e lavoratori. Ci auguriamo che, anche in virtù di questo provvedimento, la proprietà nel più breve tempo possibile possa adempiere alle prescrizioni addotte e interrompere in questo modo il processo di sospensione“.

Nel ricorso presentato, spiegano i vertici dell’IDI “Oltre a sottolineare che la comunicazione regionale prefigura una

interruzione di pubblico servizio sanitario (che comprende anche il pronto soccorso), i legali del San Carlo insistono su alcuni errori di procedura da parte della Regione che inficerebbero la sospensione della autorizzazione, ricordando che il Gruppo IDI Sanità ha già provveduto, in data 25 marzo 2013, a rispondere al sollecito della Regione Lazio con una relazione documentata su sicurezza e igiene del lavoro, antincendio e conformità ai requisiti dell’accreditamento.“ Nel provvedimento del Tar si legge che la decisione di accoglimento del ricorso è stata presa con “l’intenzione di consentire all’amministrazione regionale il previo esame della relazione predisposta dall’ente ospedaliero relativa allo stato dell’arte della sicurezza e del piano di miglioramento [...] tenuto conto delle evidenziate gravissime conseguenze derivanti dalla immediata interruzione dell’ attivita’ sanitaria e dalla forzata dimissione di pazienti bisognosi di cure oncologiche cicliche“.

In sostanza quindi il Tar ha mandato la partita ai tempi supplementari. Sarà quindi compito delle parti utilizzare l’extra time a disposizione per trovare quelle intese sulla base di posizioni che ad oggi sono ancora troppo distanti.

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Il medico Edward Bach e la “Floriterapia”

U

di Patrizia Raspanti

n medico vissuto nei primi anni del ‘900, che inventò un sistema di cura definito da lui stesso ”il più perfetto che il genere umano abbia mai avuto a disposizione”: la Floriterapia.

Ecco chi era Edward Bach.

La vocazione di dedicarsi agli altri era stata chiara fin dall’adolescenza: a 16 anni, nella fabbrica del padre, dove era andato a lavorare per dare una mano in famiglia, alla vista degli operai, che lavoravano anche se ammalati per non perdere il salario, decise in cuor suo che da grande avrebbe trovato un modo per aiutarli.

Il padre, vedendo che i progressi del giovane Edward in campo commerciale tardavano a manifestarsi, mentre si delineava sempre meglio in lui la figura di una persona sensibile e attenta ai bisogni e alla condizione umana, acconsentì a che andasse a studiare medicina a Londra, dove si laureò e rimase per buona parte della sua breve vita.

Dopo aver lavorato in diversi ospedali, scelse quello Omeopatico di Londra, constatando che la chirurgia apportava benefici temporanei e che i casi di malattie croniche non venivano quasi mai risolti.

Affascinato dalle teorie di Samuel Hahnemann, l’inventore dell’Omeopatia, condivideva con quel genio l’amore per la Natura e il principio

per cui è il malato che deve essere curato, non la sua malattia, non il corpo, ma l’aspetto mentale e spirituale della persona.

Mise a punto dei vaccini per combattere i microrganismi intestinali, responsabili, secondo lui, delle malattie croniche. Li somministrava per via orale, perché aborriva tutto ciò che potesse essere invasivo, fastidioso, violento per il malato.

I suoi vaccini ebbero molto successo sui malati e gli diedero fama anche tra i colleghi.

Ma invece di sedersi sugli allori, si accese in lui il desiderio di approfondire ancora la ricerca. Aveva sempre lo sguardo avanti, fisso sull’unico obiettivo: aiutare la gente a star bene, in modo semplice. Era convinto di trovare le cure nel mondo della Natura, perché da sempre la Madre Provvida era stata il serbatoio inesauribile dei popoli.

Cercò in seguito dei rimedi naturali per sostiQui sotto: una fotografia del Prof. Edward Bach

tuire anche i batteri, con i quali finora aveva fabbricato i suoi vaccini.

Ma un giorno venne trovato, forse sfinito dal troppo lavoro, riverso sul tavolo di laboratorio.

Gli venne diagnosticato un tumore con un’aspettativa di vita di 3 mesi. Un brutto colpo per uno che aveva una gran voglia di portare a termine i suoi studi, che erano solo all’inizio.

Fu però proprio la malattia che gli fece prendere, nella Primavera del 1930, la grande decisione di abbandonare il suo prestigioso studio londinese e di trasferirsi stabilmente in campagna, nel Galles, per continuare la sua ricerca sulle piante selvatiche.

E’ noto l’aneddoto per cui spedì per sbaglio una valigia piena di scarpe, al posto di quella con gli strumenti di laboratorio, che andarono perduti.

Al suo arrivo, scoperto l’equivoco, sorridendo, pensò che l’accaduto gli stesse traducendo un messaggio: andare a camminare, invece di stare chiuso a studiare e che l’unico strumento di laboratorio doveva essere il suo corpo. Se ne andava dunque a passeggio nei campi, lungo il corso dei fiumi, sulla spiaggia e da attento osservatore non trascurava nulla.

Assaggiava con la lingua le foglioline e ne sapeva distinguere le proprietà e l’effetto energetico.

Divenne più semplice nel vestire, prese a fabbricarsi i mobili da solo.

Insomma cambiò vita.

Nonostante avesse una natura contemplativa e mistica, il suo senso dell’umorismo, la sua affabilità gioiosa e l’altruismo lo portavano a cercare la compagnia.

Sperimentò su quella brava gente i suoi rimedi floreali, che a poco a poco scopriva.

Passarono le settimane, i mesi, gli anni.

Edward si accorse che questa nuova vita gli stava dando gioia e sicurezza.

La grave malattia rappresentò un’emergenza senza la quale non avrebbe mai potuto dare libera espressione alla sua vocazione.

La morte, gentilmente, aspettò altri 6 anni, gli

diede il tempo di mettere a punto completamente il suo sistema di cura. Lo visitò solo quando lui se ne sentì soddisfatto, in modo dolce, nel sonno, nel suo letto di olmo, fabbricato da lui, nella casetta – studio di campagna dove oggi lavora il Bach Center, che continua la sua opera, fabbricando i rimedi e inviando le famose bottigliette in tutto il mondo .

Dal 1983 la Floriterapia è riconosciuta terapia olistica dall’O.M.S. ed è usata in alcuni ospedali inglesi.

Psichiatri, dentisti, pediatri l’affiancano alle loro terapie ortodosse.

E’ il premio per uno che dedicò tutta la sua vita al bene degli uomini e, con straordinario senso di compassione, diede una chiave di lettura degli errori che si commettono nella vita, suggerendo un modo facile di eliminarli, per recuperare felicità e salute, il cui binomio è inscindibile!

Asilo Nido Via di Selva Nera: richiesti chiarimenti istituzionali

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di Gabriele Cantarella @parsifal87

opo le lunghe attese, i lavori e le proroghe, l’asilo di Via di Selva Nera è oramai completato da tempo, ma come più volte espresso su questo giornale, non è ancora entrato in funzione. Le cause sarebbero da ricercare nel mancato collaudo da parte dei tecnici comunali, che avrebbero dovuto far visita alla struttura già molti mesi fa. Tuttavia, a seguito di una lettera inviataci da un nostro lettore, per informare i cittadini nel modo più corretto possi-

bile e chiarire una volta per tutte, sia le ragioni di carattere pubblico che quelle di carattere privato, che impediscono l’apertura dell’asilo, il comitato di quartiere N.A.R.N.O ha inviato, in via ufficiale, una mail all’Assessore competente, per poter apprendere dalle istituzioni le cause di queste lungaggini. Con le graduatorie intasate da anni ed il continuo afflusso di

nuovi cittadini che popolano i quartieri vicini, osservare una struttura nuova, completa ed in grado di ospitare ben 40 bambini, lasciata allo stato di abbandono oramai dall’estate 2012, fa gridare allo spreco come nelle migliori commedie di Totò.

Con l’auspicio di una celere risposta istituzionale, verrete al più presto aggiornati degli sviluppi.

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Urbanistica &Viabilità

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I servizi sul territorio arrivano dalle A.C.R.U.

I

Le Associazioni Consortili di Recupero Urbano realizzano i servizi grazie alle opere a scomputo

di Luciano Landonio

l giorno 19 aprile 2013, presso il Dipartimento per le Periferie, sono state convocate le conferenze dei servizi per la realizzazione, a scomputo degli oneri concessori, di

due opere fondamentali per il nostro territorio : 1) La realizzazione del collettore per le acque chiare, che sostituisce il vecchio collettore misto (acque nere e chiare) di cemento denominato di “BALDASSARRI”; 2) La realizzazione del collettore per le acque nere, a completamento di quello già realizzato, nel territorio dell’ACRU “Poggio Fiorito”.

Insieme a questo progetto, saranno inseriti anche alcuni completamenti, come il prolungamento del collettore delle acque nere lungo via Capriglio, (ACRU “Colle degli Ulivi”), un tronchino per le acque nere lungo Via Lidia Bianchi dal numero civico 208/A al numero civico 208/N ( in zona Selva Nera)

ed il rifacimento di un tratto di collettore delle acque nere lungo Via Mombaruzzo (ACRU “Colle degli Ulivi”).

Le opere saranno realizzate a scomputo degli oneri concessori, utilizzando i fondi pubblici, versati dai cittadini e dai costruttori sul conto dell’Associazione Consortile di Recupero Urbano denominata “Colle degli Ulivi”.

Trattasi di opere di primaria importanza e utilità per i cittadini delle periferie.

Come per Piazza Don Gustavo Cece e per altre opere di paritaria importanza sul nostro territo-

rio, le A.C.R.U. (Associazioni Consortili di Recupero Urbano), rappresentano per il cittadino l’unica speranza di veder realizzati sul suo territorio i servizi mancanti. La maggior parte delle opere pubbliche infatti, è in ritardo sulla consegna di oltre un

decennio, nonostante gli oneri di urbanizzazione, dovuti dai costruttori, siano stati già versati al Comune di Roma.

Ad opere concluse, il Pungolo rendiconterà le spese, per i lavori, per la trasparenza amministrativa.

I documenti ufficiali delle due conferenze dei servizi per la realizzazione del collettore per acque chiare, noto come “Baldassarri” ed il collettore per le acque nere, nel territorio dell’A.C.R.U. “Poggio Fiorito”.

Piano Urbanistico Palmarola Lucchina

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di Gabriele Cantarella @parsifal87

opo un calvario durato mesi, il 10 aprile scorso, nella sala consiliare del Municipio Monte Mario è stato presentato in modo chiaro e dettagliato il piano urbanistico Palmarola Lucchina, alla presenza dell’architetto Busnengo del Presidente del Municipio Alfredo Milioni e della Dirigente dell’ufficio di Programmazione degli interventi di trasformazione urbana Architetto Caprioli. Durante la precedente assemblea partecipativa, erano sorte molte polemiche per la modalità di svolgimento del processo partecipativo, e per la mancanza di una chiara esposizione del progetto da parte dell’architetto competente.

Benché stavolta la descrizione del piano urbanistico sia stata adeguata, non sono mancate le polemiche. Sebbene la Deliberazione n.57 del 2 marzo 2006 all’art. 8 comma 2 specifica chiaramente che la fase delle consultazioni può prendere vita

Finalmente un po’ di chiarezza, ma il cemento resta

solo trascorsi 30 giorni dalla chiusura della fase informativa di cui all’art.7, il responsabile del procedimento ha stabilito che entrambe le fasi si sarebbero svolte durante l’assemblea del 10 aprile, in netto contrasto con la procedura. Non bastasse, per far sì che la fase delle consultazioni possa compiersi, è necessaria la presenza dell’Assessore competente o suo delegato, del Direttore dell’Unità Organizzativa competente o suo delegato e del Responsabile del Procedimento, ex art. 8 comma 3. Il Direttore dell’Unità Organizzativa non era presente, e quindi la suddetta fase non si sarebbe potuta svolgere. Tuttavia, nonostante le numerose critiche avanzate dai cittadini, l’amministrazione ha continuato a procedere in contrasto con le norme procedurali, svolgendo sia la fase disciplinata dall’articolo 7 sia quella disciplinata dall’articolo 8. Pur volendo superare l’atteggiamento amministrativo che dirige le assemblee partecipative senza osservare i dettati della Deliberazione 57 del

2006, non è accettabile un Piano Urbanistico che fonda le basi della viabilità su opere come Via Esperia Sperani, attesa da decenni dalla cittadinanza, o il raddoppio della Via Casal del Marmo o il raddoppio della Via Trionfale, mai calendarizzate.

Appena i nuovi cittadini prenderanno possesso delle case, il trasporto su gomma non potrà che congestionarsi all’inverosi-

mile, ma questo appare ovvio se gli studi dei flussi di traffico prevedono una crescita di solo 300 vetture per duemila nuovi abitanti. Il traffico su rotaia invece si trova già oltre il limite umano di capacità.

Infine, la scelta di costruire un nuovo asilo all’interno del complesso abitativo, quando a 500m di distanza esiste l’Alfonso Gallo, struttura Comunale chiusa da quattro anni e

abbandonata alle sterpaglie, è la goccia che cade in un vaso già traboccato.

Se l’obiettivo dell’amministrazione è di prendersi gioco dei cittadini, allora la strada intrapresa è adeguata allo scopo, ma se intende lavorare per il cittadino e per una periferia in armonia con i canoni di vivibilità, prima realizzi le opere promesse, poi inizi a costruire.

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Progetto definitivo per Via E. Sperani

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OCCHIO SUL QUARTIERE

Ma l’importo complessivo dell’intervento non promette tempi rapidi

di Alessio Carbonara

opo quasi un decennio, sembra indirizzarsi sulla giusta strada il calvario burocratico del collegamento viario tra Via Esperia Sperani e Via Ca-

sorezzo.

Dopo esserci lasciati su queste colonne con la constatazione dell’ammanco di 600mila euro al capitolato di spesa inizialmente preventivato, per la richiesta di adeprogettuali guamenti promossa da Acea, ora il Campidoglio con l’ordinanza della struttura commissariale sull’emergenza mobilità e traffico n. 465 del 20/12/2012 scorso, ha ampliato il budget a disposizione per l’opera, recependo sia le laQui di fianco l’ordinanza n. 465 del 20 Dicembre 2012, con la quale si approva il progetto definitivo dell’intervento dell’opera pubblica n.1, noto come “collegamento Via Esperia Sperani - Casorezzo”

gnanze della Municipalizzata sia le nuove direttive europee sulla realizzazione delle piste ciclabili sulle arterie viarie.

Nel dettaglio, il quadro economico del progetto definitivo, 3a fase amministrativa delle 13 previste, rimodulato con l’inserimento del piano ciclabile, ammonta ad € 6.158.980,15 complessivi di imposta sul valore aggiunto, integralmente a disposizione dell’Amministrazione pubblica secondo quanto si apprende nel dettaglio dei costi dell’ordinanza.

Prima di essere messo ufficialmente a gara con rilevanza europea, il progetto dovrà comunque tornare in conferenza dei servizi.

Trovati i fondi, solo la burocrazia potrebbe compromettere l’iter di realizzazione

dell’opera, su cui aleggiano tre ombre non di poco conto: - la tornata elettorale alle porte, che potrebbe riservare sorprese inattese per giochi di palazzo; - l’aumento dell’aliquota ordinaria Iva di un punto percentuale dal prossimo primo luglio, che comporterebbe nuovamente l’onere di integrare ancora lo stanziamento previsto, al momento calcolato con l’imposta al 21%; - i tempi biblici ai quali sono sottoposte le gare europee, nella quale rientra questo intervento essendo l’ammontare totale previsto, superiore ai 5 milioni di euro.

In attesa di questi sviluppi, come sempre, rimaniamo fiduciosi di poter vedere presto scorrere i cittadini, nel senso più letterale del termine.

MARCIAPIEDI TERMINATI SU VIA REZZATO A meno di un mese di distanza dal nostro articolo arriva una buona notizia: sono terminati infatti i lavori di realizzazione del marciapiedi di via Rezzato.

I marciapiedi, da sempre merce rara nel nostro territorio, sono una garanzia per l’incolumità del pedone, ed un diritto della cittadinanza non più prorogabile.

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Urbanistica &Viabilità

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La riqualificazione delle periferie passa attraverso i toponimi, uno strumento urbanistico recente.

I toponimi 19.4 e 19.5 - Via Rivoli A e B

N

di Gabriele Cantarella @parsifal87

el rispetto delle norme tecniche applicative dello strumento urbanistico dei toponimi (Delibera del C.C. n. 57 del 02/03/2006), il 3 aprile scorso nella sala consiliare del Municipio Roma Monte Mario, alla presenza di un nutrito gruppo di cittadini e delle istituzioni, rappresentate dal Presidente del Municipio Alfredo Milioni dal responsabile tecnico amministrativo Ing. Tonino Egiddi e dal Presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Roma Marco Di Cosimo, si è tenuta l’assemblea partecipativa, propedeutica all, approvazione definitiva da parte del Consiglio Comunale di Roma Capitale, dei toponimi n. 19.3 Colle Fiorito Via della Storta, 19.4 e 19.5 Via Rivoli A e B, 19.7 Via Brozzolo, 19.11 Pian Saccoccia, 19.14 Cerquette Grandi-

Colle Selvotta e 19.15 Palmarolina.

Sebbene in questa edizione ci limiteremo a esporre dettagliatamente il toponimo 19.4 e 19.5 di Via Rivoli, ed il toponimo 19.7 di Via Brozolo, saranno tutti illustrati in questo giornale, con trattazioni separate e successive.

Per coloro che si trovassero digiuni e non sapessero cosa si intende parlando di toponimi, si tratta di uno strumento urbanistico di riqualificazione di aree ex abusive che necessitano di lavori pubblici come illuminazione, strade, marciapiedi, fogne e similari.

Nel caso specifico di Via Rivoli, si tratta del piano di riqualificazione più grande dei sei presentati: si estende per una superficie di circa 85 ettari con una densità territoriale di 44 abitanti per ettaro, tali da comportare un numero di residenti complessivi pari a 3726 persone.

La superficie dedicata al verde pubblico si estende per 46.641,4 mq totali, di cui 5.401,72 mq non abitativi.

Alla voce servizi pubblici invece troviamo una superficie di 28.451 mq totali.

Infine la superficie dedicata al parcheggio si estende per 39.321,23 mq di cui 13.504,31 mq non abitativi.

L’area compresa all’interno del toponimo 19.4 e 19.5 abbraccia una discreta porzione di Via della Storta e dei terreni adiacenti che si diramano fin quasi in prossimità della svolta per Via Domenico Montagnana.

L’ altra area facente parte del toponimo Via Rivoli, è per l’appunto quella adiacente alla via, che si dipana a sud fino a Via Pallanzeno e a nord fino a Via Cherasco incrocio Via Ceva.

Visto con quanta partecipazione i cittadini hanno aderito all’assemblea del 3 aprile, non v’è dubbio sull’importanza che

essi ripongono nello strumento urbanistico dei toponimi, in particolar modo proprio alle assemblee partecipative che consentono agli stessi abitanti di modellare la periferia in funzione delle proprie necessità. Il territorio in oggetto, ancora oggi a carattere prevalentemente rurale, è spesso sprovvisto di quelle che sono i più essenziali servizi offerti dalla amministrazione romana, come una adeguata illuminazione stradale, giardini attrezzati o una rete di pubblici trasporti congrua al numero di abitanti.

Tuttavia, se per nuovi servizi pubblici il prezzo da pagare è una nuova ondata di cemento immerso nel verde, che almeno si realizzino opere in grado di sostenere l’evoluzione demografica dell’area.

Costruire, oggi, servizi progettati cinquanta anni fa relativi ad esigenze passate, ora completamente mutate, vanifiche-

rebbe totalmente l’operato. Per far si che lo strumento urbanistico del toponimo possa riqualificare la periferia e adempiere lo scopo per cui è stato creato, i servizi devono essere realizzati al momento della progettazione.

Adesso non rimane che attendere l’approvazione definitiva da parte del Consiglio Comunale di Roma Capitale, augurandosi che dal momento dell’approvazione a quello della conclusione dei lavori non trascorrano decenni: la storia non è avida di esempi di approvazioni di piani di riqualificazione accantonati per decenni e soltanto recentemente applicati, vanificando le speranze di quei numerosi cittadini che confidavano in un radicale mutamento della struttura urbana della propria periferia in favore di una migliore vivibilità, e che forse solo i loro nipoti sapranno apprezzare appieno.

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Le assemblee partecipative aperte ai cittadini, sono necessarie per l’approvazione del toponimo

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Il toponimo 19.7 - Via Brozolo

di Marco Verachi @MarcoVerachi

n attesa che l’iter burocratico compia i suoi passaggi, fino all’approvazione definitiva del Consiglio comunale di Roma Capitale, vi parliamo di uno dei toponimi che ci interessa più da vicino: il n°19.7 di via Brozolo.

Via Brozolo, che si trova in zona La Storta e costeggia la parte occidentale del Monumento Naturale di Mazzalupetto, è una delle tante vie create “abusivamente” sul nostro quartiere a partire dagli anni ’70.

Il toponimo in questione tratterà molto da vicino questa via ma anche le sue limitrofe (come Via Sogazzo e Via Felsoglio) e si cercherà di crearne altre regolate in modo tale che rispettino gli standard urbanistici moderni.

Naturalmente queste zone hanno pagato il loro caro prezzo per non essere più abusive, tuttavia da sempre si è cercato di risistemare la zona in modo tale che vengano creati dei servizi che permettano di migliorare la vita sul territorio.

Come sempre il comune non trova mai i fondi per creare delle strutture pubbliche e quindi si rifà ai toponimi che permettono direttamente ai cittadini di partecipare e contribuire per far sì che i servizi siano costruiti e in alcuni casi anche solo ideati, basti pensare che molti strumenti urbanistici (vedi piani particolareggiati) sono stati approvati negli anni ‘60 e realmente realizzati solo nei primi anni del 2000.

Durata quasi standard, considerando le nostre lente istituzioni e le varie fasi che devono superare questi tipi di interventi.

Solo a Roma, infatti, sono stati presentati più di 77 toponimi e si spera, con

Nella pagina a fianco il Piano esecutivo per il recupero del Piano urbanistico dei nuclei 19.4 e 19.5 denominati Via Rivoli A e B Qui sopra il Piano esecutivo per il recupero del Piano urbanistico del Nucleo 19.7 denominato “Via Brozolo”

questi interventi, di rendere il più vivibile possibile e attiva la periferia romana.

Dall’assemblea partecipativa propedeutica all’approvazione definitiva dei vari toponimi presi in questione, tenutasi il 3 Aprile alle ore 16, sono venuti fuori i primi dati relativi a come sarà strutturata l’intera area ovvero: appositi spazi per le zone fondiarie che equivarranno a 417.897 mq e delle aree destinate a uso pubblico, che saranno distribuite su 135.454 mq per un totale complessivo che arriva a 601.185 mq,

comprendenti anche 47.834 mq di superficie da destinarsi a strade e arredo viario.

Nei 135.454 mq destinati ad uso pubblico troviamo delle aree destinate a verde pubblico, altre adibite come giochi per bambini, altre ancora a spazi riservati per attrezzature di interesse comune (sanità, religione, amministrazione, assistenza ecc.). Trovano poi luogo spazi riservati ad un asilo nido, una scuola materna e addirittura una scuola elementare che rappresenterebbe una vera e propria “manna dal

cielo”, considerata la ormai rassegnata richiesta di strutture didattiche nella zona.

Nel complesso sembra che si è riusciti, per lo meno osservando la riunione, a coinvolgere molti cittadini legati al territorio che sono accorsi all’invito del municipio e questo ci fa ben sperare per il futuro della zona che, attraverso i toponimi, avrà una base solida da cui partire per espandersi con la sicurezza di avere dei servizi funzionanti garantiti dagli stessi cittadini contribuenti.

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Elettrosmog & Ambiente

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Il Coor. Com. Roma Nord replica a Striscia

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di Davide Liberatori @Dave983

o scorso 1 Marzo 2013 nel corso di Striscia la Notizia, è andato in onda un servizio avente come oggetto il fenomeno della costante proliferazione delle antenne di telefonia cellullare sui tetti delle nostre case.

Nel servizio di Striscia, si sostenevano alcuni concetti chiari: 1) i livelli di emissione sarebbero tenuti sotto controllo dalle istituzioni 2) vicino alle antenne non si correrebbero pericoli 3) una maggiore proliferazione sui tetti delle case sarebbe un vantaggio perchè si avrebbero minori livelli di segnale nel territorio 4) l’impatto sul territorio, più che ambientale sarebbe paesaggistico 5) le emissioni sarebbero sempre al di sotto della norma grazie ai continui controlli territoriali dei gestori di telefonia; Questo invece il comunicato stampa emesso dal Coordinamento dei Comitati di Roma Nord diretto dall’ing. Raffaele Capone, in merito al suddetto servizio giornalistico: “Nel corso del servizio non è stato detto che: 1) ad oggi non si conosce un

valore di soglia di esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza al di sotto del quale si possono escludere effetti a lungo termine sull’uomo; 2) le evidenze scientifiche emerse dalla ricerca epidemiologica mondiale riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno determinato, […] l’inserimento, a maggio 2011, dei campi elettromagnetici a radiofrequenza

fra i possibili agenti cancerogeni per l’uomo; 3) non è assolutamente vero che aumentando il numero delle antenne sui tetti delle abitazioni sarebbe possibile un minor livello di segnale nel collegamento con i cellulari e quindi si ridurrebbe l’esposizione umana ai campi elettromagnetici.

4) aumentando il numero delle stazioni radio base, queste potrebbero emettere sì minor po-

tenza ma, proprio per questo motivo, dovrebbero essere molto più vicine agli utenti (microcelle, nanocelle, picocelle).

5) installando nuove stazioni radio base o altre antenne nei siti esistenti, a parità di area di copertura, i gestori sarebbero, invece, in grado di servire un maggior numero di utenti con il conseguente aumento delle potenze di trasmissione e, quindi, dell’esposizione ai

campi elettromagnetici. […]

Infine, non è accettabile che conclusioni indebitamente tranquillizzanti per la salute umana vengano espresse da interlocutori che non sono né rappresentanti istituzionali del Ministero della Salute o del Ministero dell’Ambiente, né professionisti indipendenti nel campo della Medicina, della Radioprotezione medica, dell’Epidemiologia e della Fisica ambientale.”

Depositata la legge di iniziativa popolare “Rifiuti Zero”

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di Sandra Angelici @sandraangelici

n altro grande passo è stato fatto e ancora una volta i cittadini ne sono stati protagonisti.

Il 27 marzo 2013 è stata infatti depositata presso la Corte di Cassazione di Roma, la Legge di Iniziativa Popolare

Rifiuti Zero. Il testo è stato presentato da 14 cittadini, tra cui coordinatori regionali e membri delle varie realtà locali. Il passo successivo sarà quello della Campagna di raccolta firme che avverrà contemporaneamente in tutto il territorio nazionale a partire dal giorno 14 aprile, in cui si terrà il primo “Firma Day”.

Il Comitato promotore nazionale, Zero Waste, è composto da una rete di circa 150 tra associazioni e coordinamenti, e può contare sul supporto di ben 14 coordinamenti regionali già costituiti e 6 da costituire a breve. Grazie a questi grandi risultati raggiunti già in tutta la penisola e al sup-

porto dell’intera rete, i promotori della proposta di legge Rifiuti Zero si aspettano la raccolta di circa il doppio delle firme necessarie. La legge si fonda su 5 parole chiavi: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. Inoltre si pone come obiettivo una riduzione della produzione dei rifiuti del 20% fino al 2020, puntando ancora una volta sulla strategia del riuso, riciclo e recupero dei rifiuti. Il testo inoltre ribadisce la fondamentale partecipazione di tutti i cittadini alle informazioni e alla collaborazione in materia di rifiuti e propone come unica soluzione la raccolta porta a

porta. Per scongiurare l’emergenza e risolvere definitivamente il problema rifiuti, a Roma e in tutti i territori nazionali, e quindi “riscrivere il futuro”, occorre l’aiuto di tutti. Una sola firma, per spostare l’attenzione delle autorità sul problema rifiuti, al quale va trovata al più presto possibile soluzione.

Pensare di poter continuare con questa gestione è fuori discussione, nel rispetto dell’ambiente ma soprattutto anche della nostra salute.

Chiunque volesse approfondire può visitare il sito: www.leggerifiutizero.it

Speciale Via Boccea

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di Luciano Landonio

opo vent’anni d’attesa, finalmente, con ordinumero nanza 244/2009 del Sindaco di Roma, Commissario Delegato all’Emergenza Traffico e Mobilità, l’allargamento della Via BOCCEA, da Via Mingazzini a Via di Selva Candida iniziò il suo iter burocratico, che si è concluso il giorno 8 gennaio 2013 con l’apertura ufficiale del cantiere.

Le vicessitudini legate alla gara d’appalto dell’opera urbanistica più importante del nostro territorio, si sono concluse dopo i ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato, dei quali abbiamo ampiamente discusso sia sulla vecchia edizione che sul portale www.ilpungolo.org, il 21 marzo 2013.

Dopo un avvio veloce ed il blackout di una decina di giorni per sospensione tecnica, si sono riviste le ruspe, all’opera per sondaggi archeologici e sminamento, che, per la verità, sarebbero dovuti iniziare prima della cantierizzazione.

Ma questi sono dettagli. Entrando invece un po’ più nello specifico del progetto, l’allargamento prevede per primo un collegamento tra la Via di Boccea e la Via di Casalotti, lungo la vallata dove attualmente si vedono le ruspe al lavoro, e successivamente il vero e proprio allargamento, con la grande rotatoria in cima alla salita di Casalotti.

Il collegamento, a doppio senso di marcia, da Casalotti a Boccea e viceversa, diventerà così l’alternativa provvisoria all’attuale viabilità.

Duecentotrentasei (236) giorni lavorativi sono pre-

visti per la realizzazione dell’intera operazione.

Un anno di ulteriore disagio potrebbe sembrare veramente poca cosa per i cittadini che hanno lottato più di 20 anni per ottenere questo risultato.

Il nostro Comitato, al riguardo, è sempre stato in prima linea.

Il progetto che proponiamo sul giornale è copia autentica dell’esecutivo proposto dalla Pubblica Amministrazione.

Per nostra serietà consolidata, seguiremo passo passo l’evoluzione del cantiere e questa pubblicazione estraibile dedicata esclusivamente alla Via Boccea (solitamente occupata dai Rioni di Roma che torneranno comunque dalla prossima edizione), ha lo scopo di informare i cittadini e di permettergli di avere sempre a portata di mano uno strumento ausiliare per poter comprendere a fondo come cambierà l’aspetto urbanistico e la viabilità del suo territorio.

Le vostre eventuali domande di chiarimenti o informazioni le gireremo al responsabile del procedimento Ing. Fabio Stefano PELLEGRINI e pubblicheremo le risposte quasi in tempo reale sul nostro portale on line. È un servizio che abbiamo sempre cercato d i

fare nel miglior modo possibile e che continueremo a fare.

Non siamo e non saremo certo noi i garanti della continuità lavorativa e tanto meno della correttezza esecutiva, ma ci auguriamo che non si verifichino ulteriori intoppi burocratici e che l’allargamento arrivi a buon fine secondo i tempi previsti.

Ci auguriamo che, a lavori finiti, il traffico della Via Boccea possa cambiare e divenire più scorrevole, dal punto di vista veicolare, nonostante l’aumento dei flussi di traffico, dovuto al continuo proliferare di nuovi insediamenti abitativi, possa rischiare di vanificare l’opera già in pochi anni.

Qui di fianco la prima pagina dell’edizione di Ottobre del 1991, dedicata interamente alla questione dell’allargamento della Via Boccea

OLTRE 20 ANNI FA

Il Progetto Esecutivo dell’All

llargamento della Via Boccea

Speciale Via Boccea

PARTECIPA ALL’EVENTO FACEBOOK PER COMMENTARE ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATO SUL CANTIERE

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a oggi tutti i nostri lettori hanno uno strumento in più per "monitorare dall'interno" lo stato di avanzamento dell’opera: attraverso questa nuova pagina facebook interamente dedicata al cantiere della via Boccea. Ogni singola pietra che verrà spostata sarà oggetto della nostra informazione giornalistica, con l’obiettivo dichiarato di voler tenere sempre più aggiornati ed in prima linea i nostri lettori.

Una piazza virtuale a disposizione dei cittadini, un'opportunità per lo scambio di idee, impressioni e informazioni che da oggi e fino al giorno dell’inaugurazione, che auspichiamo arrivi entro l'anno, (per questo la data simbolica del 31 Dicembre 2013) vivrà con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione dei cittadini.

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TecnologicaMente

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Miraggi di energie alternative

di Stefano Bastianelli @StebastianDE

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a crescente diffusione di tecnologia elettronica, insediata ormai stabilmente nella maggior parte dei dispositivi che accompagnano la vita di tutti noi, porta un progressivo aumento di fabbisogno energetico che indirettamente influisce sul fattore inquinamento da scorie produttive.

Non se ne può fare a meno e cercare improbabili forme di regresso, non porta da nessuna parte. Chi mai considererebbe seriamente l’ipotesi, su larga scala, di fare a meno degli elettrodomestici più comuni o l’abrogazione di processi produttivi industriali complessi? Il problema sta nel fatto che, come in tutte le umane vicende, non sempre le soluzioni migliori vengono adottate poiché spesso lesive di interessi inespugnabili.

Basti pensare all’industria petrolifera che è ancora motrice della stragrande maggioranza delle finalizzazioni di filiera.

Oltre a ciò, non è trascurabile

il fattore emotivo che spinge a considerare per ottimali, soluzioni che lo sono fino ad un dato limite imposto dai costi altamente speculativi e da oggettivi “danni collaterali” che pochi sono disposti a palesare: si parla dell’energia solare. Se ne fa un gran dire, in special modo per gli impianti privati dove una moltitudine di piccole ditte cercano di rifilare ad acquirenti, nella quasi totalità, ignari di nozioni tecniche, impianti per i quali il compratore raramente riesce a districarsi tra pannelli realmente ad alta efficienza energetica ed altri di… derivazione “orientale”.

A conti fatti e stante l’attuale tecnologia produttiva, i pannelli perdono efficienza ben prima del periodo che garantirebbe il rientro del capitale investito. Oltre a ciò, ammesso di voler produrre unità fotovoltaiche di alta qualità, il processo produttivo di silicio di grado solare, ne comporta la raffinazione per mezzo di sostanze altamente tossiche quali acido cloridrico e tetraclorosilano.

Non è neanche da sottovalutare la necessità di impiego di materiali rari quali ad esempio, l’argento e, non ultimo, lo smaltimento dei pannelli esausti i quali, sottoposti ad una sorta di vulcanizzazione in fase realizzativa, si prestano con difficoltà ad una scissione dei singoli

componenti a fine vita. Anche altre parti dell’impianto, in primis gli inverter, sono soggette a fattori di efficienza che di fatto sono molto variabili. Inoltre la rete elettrica nazionale, per come è costituita allo stato attuale, non permette bacini di stoccaggio dell’energia prodotta in eccesso portando a inutili dispersioni per una fonte di approvvigionamento che, per fattori atmosferici, non è programmabile con costanza.

Va da se che la tecnologia fotovoltaica non potrà mai rappresentare una fonte energetica primaria, ma sempre di appoggio.

La problematica per la ricerca di fonti alternative all’uso del petrolio, è costantemente oggetto di disputa sia per la scelta della tecnologia più idonea, che per l’uso improprio che si fa di finanziamenti pubblici, ma sopra ogni cosa, primeggia il costume, tutto italiano, di bruciare negli impianti destinati alle biomasse, combustibili altamente inquinanti quali plastiche di ogni genere e perfino copertoni automobilistici.

Questa prassi risulta oltremodo vantaggiosa per i gestori che incassano i contributi per le energie rinnovabili, i proventi derivanti dalla vendita dell’energia elettrica prodotta e sicuramente i “contributi” per lo smaltimento di materiali “scomodi”.

Una ragionevole soluzione sembra dunque ancora fuori portata. Si è giustamente rinunciato al nucleare, anche se l’Italia acquista energia elet-

trica dalla Francia e dalla Svizzera che producono con quel sistema, e dunque non tutelano la scelta referendaria italiana ne dal punto di vista etico, ne tantomeno da quello puramente pratico, che vedrebbe l’Italia pesantemente coinvolta, in caso di incidente nucleare, poiché le centrali di quei paesi sono spesso vicine ai nostri confini territoriali.

Non è opportuno approfondire oltre poiché il terreno di disputa è ampio almeno quanto le opinioni dei singoli.

Vale invece la pena ricordare, per una sana economia del privato consumatore, in quale terreno accidentato questi è chiamato ad orientarsi nella speranza (vana!) se non di un proprio profitto, almeno di un risparmio.

Purtroppo la politica del libero mercato ha illuso i consumatori nella speranza di tariffe concorrenziali tra la moltitudine delle neonate compagnie elettriche, rivelandosi come chimera pressoché inesistente.

Di fatto i grandi nomi, propongono i propri servizi sia istituzionali che di libero mercato usando lo stesso lo-

gotipo grafico nonché un esercito di venditori che non hanno spesso troppi scrupoli verso chi distrattamente li ascolta, ed esausto, firma contratti che non portano effettivi vantaggi.

Sulla stessa linea, ci si sente “migliori” acquistando un impianto fotovoltaico, nell’illusione di fare qualcosa di buono per l’ambiente ma forse non proprio molto, per le proprie tasche.

L’arte di arrangiarsi, tipica degli italiani, non aiuta in questo caso in cui, più che protagonisti, ci si ritrova vittime di un sistema distributivo nazionale cronicamente inadeguato che non lascia nessuno spazio ragionevole ad iniziative convenienti di micro produzione locale.

Prematuro, dunque, coltivare concrete certezze sulle fonti energetiche alternative, d’obbligo invece continuare concretamente la ricerca scientifica per affinare quanto di meglio possa effettivamente ridurre l’inquinamento che, al contrario di ogni altra tecnologia, avanza senza limiti.

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Sport Locale

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Il fitness negli anni della crisi economica La qualità del servizio e la cura per il cliente come uniche armi per affrontare la crisi

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di Alessandro Casale onostante la crisi che attanaglia le famiglie e deprime i consumi, il settore del fitness e del beauty sembra poter sopravvivere.

Il tema "palestra” ad esempio è sempre attuale, ma in questo periodo dell'anno si avverte l'urgenza di sentirsi/tornare in forma, per essere pronti alla bella stagione, agli abiti più leggeri, ed alle domeniche al sole.

Si inizia allora una ricerca veloce della palestra più vicina, o consigliata dagli amici, o vicino al lavoro, che ci permetta di raggiungere la forma fisica desiderata.

Ma la crisi ha senza dubbio cambiato anche i criteri di scelta della propria sala fitness.

La qualità del servizio offerto ormai fa la differenza, proprio perchè non si vuole rinunciare al proprio benessere, ma si vuole allo stesso tempo massimizzare il più possibile la qualità di una spesa che, mai come oggi, pretende un sacrificio ed una rinuncia.

Solo le palestre che offrono servizi mirati ed attenzione per il cliente riescono a superare questo disastro economico,

Due immagini di due fitness trainer che aiutano gli atleti nei loro esercizi

poichè la crisi è sicuramente selettiva ed impone quindi uno standard più alto.

Sembra però impossibile da un incontro veloce, come quello in cui si chiedono informazioni, capire se un domani avremmo tutto quello che desideriamo.

Ma diciamo che la prima impressione, come dicono i proverbi, ci dà subito una chiara visione del posto in cui siamo.

Entrare in un ambiente e trovare una persona attenta, che ci ascolta su quello che vogliamo fare e che la stessa persona ci dedichi del tempo, magari facendoci accomodare, ed interessandosi a noi, chiedendoci nello specifico quali sono le nostre esigenze, se c'è una tempistica precisa con la quale ci vogliamo allenare, e ci espone le varie opportunità di allenamento più personalizzate a nostra disposizione, ed anche la modalità migliore con la quale

condividere il pagamento, ci fa sicuramente capire che siamo entrati nel posto giusto.

La palestra deve essere quel posto dove dedicarsi del tempo, e tramite l'allenamento, ognuno nella propria misura, trovare un perfetto equilibrio psicofisico, che permetta di gestire meglio e con più leggerezza tutta l'organizzazione quotidiana che ognuno di noi ha.

Se all'interno della palestra da voi scelta, ci sono persone attente alle vostre esigenze, che vi salutano per nome, vi presentano l'istruttore, vi informano delle novità, vi dedicano periodicamente del tempo per sapere come state e quanto state bene tramite l'allenamento, e vi indicano tutte le strategie migliori per continuare a stare bene, allora siete nella Palestra giusta.

La redazione ha incontrato due persone, Alessandro e Mauro, che dal 2009 hanno deciso di dedicare parte del loro tempo

alla realizzazione di un’idea, quella di aprire una palestra, anzi due, che avesse tutto questo, la cui mission fosse quella di far allenare le persone in un ambiente a misura per ognuno di loro, trasmettendogli l'importanza del benificio dell'allenamento.

Con la volontà di accogliere tutti, grandi e piccini e poter far provare loro, la sensazione dell'allenamento quotidiano, i suoi benefici, partendo con lezioni di posturale, pilates, fino alle numerose lezioni di aerobica, alle lezioni dedicate ai bambini, di taekwondo, prepugilistica e tanto altro.

L' idea si è rivelata buona, perchè in tanti hanno riconosciuto il servizio e hanno voluto continuare ad allenarsi, tanto che per continuare ad offrire la giusta professionalità, nel 2011, nasce una nuova palestra, in cui sono state indirizzate tutte le arti da combattimento, la boxe, con ring regolamentare, e l'hip hop.

Per migliorare il servizio, Alessandro e Mauro, hanno scelto delle persone, che per lavoro, ASCOLTANO, le esigenze dei soci, cioè si fermano a dedicare del tempo a tutti coloro che scelgono di

allenarsi con loro.

Per la direzione, l'ascolto di queste persone è fondamentale, perchè solo conoscendo la loro volontà di allenamento, la loro vita quotidiana, e come la vogliono svolgere al meglio, sono sempre nella condizione di dare un allenamento personalizzato ad ognuno di loro.

Il loro esempio, nato e sviluppato in piena crisi economica, indica che la speranza di sopravvivenza di un’impresa, qualunque essa sia, non può prescindere il servizio e la cura per il cliente, uniche armi per affrontare questa grave fase del Paese.

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Premi e Podio per le ginnaste A.s.d. Pegaso

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di Federica Gualtieri @Fede_Gualtieri

opo un glorioso 2012 conclusosi con l’assegnazione in Campidoglio di una targa di riconoscimento per le gare vinte nel corso dell’anno, le ginnaste dell'ASD Pegaso, guidate da Giorgia Bellani, hanno segnato bene anche l'inizio del 2013 portando a casa coppe, premi, trofei e

tante, tantissime soddisfazioni.

Da febbraio in poi, infatti, le atlete hanno scalato un successo dopo l'altro, con vittorie conquistate anche, e per la prima volta, dalle più piccine: il 3 febbraio 2013, presso la Palestra CS Collelaasalle, sede operativa della Confsport Italia, le Pulcine hanno partecipato, raggiungendo il podio, alla loro prima gara ufficiale COPPA LAZIO settore PROMOZIONALE, e delle 14 par-

tecipanti, si sono classificate 10 PRIMA FASCIA ORO, 2 SECONDE FASCIA ARGENTO e 2 TERZE FASCIA BRONZO. Le piccoline hanno, dunque, ben inaugurato non solo il nuovo anno, ma anche il loro primo ingresso alle gare.

Non da meno sono state le ginnaste delle categorie più grandi che si sono qualificate tutte sul podio più alto vincendo, così, la COPPA come squadra.

Lo stesso giorno si è tenuta la COPPA LAZIO settore AGONISTICO e, anche in questa gara, le ginnaste della Bellani hanno vinto in tutte le categorie dei vari campionati aggiudicandosi la COPPA AGONISTICA. “La Coppa Lazio è stata la gara di apertura dell'anno

Qui di fianco le pulcine che hanno partecipato alla coppa Lazio inaugurando al meglio il loro primo anno

sportivo 2013 e per me è stata una grandissima soddisfazione vincere entrambe le coppe. La gioia più grande che ho provato è stata nel vedere tutte le ginnaste del corso delle principianti salire sul podio. Sono orgogliosissima delle mie piccole, che, pur avendo poca esperienza e essendo cosi piccine, hanno dimostrato grande impegno e tanta serietà.

Sono orgogliosa anche delle mie collaboratrici per il loro impegno e per la loro disponibilità nel preparare le piccole ginnaste.

Grazie al loro importante lavoro siamo riuscite ad ottenere fantastici risultati anche nel settore promozionale.

Mi preme tantissimo anche dire che queste ultime coppe vinte erano le uniche che ci mancavano e adesso la collezione è completa”.

Ma il successo dell'ASD Pegaso non si arresta: il 23 e il 24 febbraio scorso si è svolta la prima prova del Campionato – a squadre - Regionale Trofeo Arcobaleno e tutte le squadre

della Bellani sono arrivate alla zona podio, dalla categoria Pulcine alla Categoria Master e, in particolare, le squadre della categoria Junior si sono classificate prima, seconda e terza. E anche nella prima prova dei campionati individuali della SERIE B e della SERIE A svoltesi il 17 marzo scorso a Civitavecchia, le ginnaste hanno conquistato il podio con le categorie Allieve e Master per la serie A; con le categorie Giovanissime, Junior e Master per la serie B. Ora tutte le ginnaste dei corsi avanzati e agonistici sono impegnate nei vari campionati regionali individuali e a squadra. E, visti i successi riscossi anche l’anno scorso, nulla ci toglie da pensare che non bissino anche quest’anno.

Il prossimo appuntamento è per la finale regionale che si terrà il 5 maggio.

Un grande in bocca al lupo.

Prima meta della stagione per l’ASD Antonelli Conquista il 2° posto nella classifica invernale della competizione: “L’altra piscina… in acqua a tutte le età”, manifestazione regionale organizzata dalla Confsport Lazio

S

di Simone Guida

i sono svolti a Frosinone, presso lo Stadio del nuoto, le finali del campionato regionale invernale nelle categorie Baby/Giovanissimi – Allievi – Esordienti C – Esordienti

B. Ai blocchi di partenza erano presenti circa 180 atleti in rappresentanza di 17 società, per un totale di 52 gare.

La ASD Antonelli si è presentata a questo importante appuntamento – che chiude la fase invernale della manifestazione regionale – con una

squadra composta da 16 atleti che hanno ottenuto i tempi limiti di qualificazione.

Le gare sono inziate alle 8,30 con la squadra mista dei Baby/Giovanissimi (20062007), seguita dagli Allievi (2005) e dagli esordienti C (2004-2003). Alle 11,30 è stata la volta degli esordienti B con una splendida squadra di 8 atleti, 4 maschi (Matteo, Andrea, Samuele, Federico) e 4 femmine (Michela, Gaia, Federica, Benedetta) che hanno conquistato 7 ori, 3 argento e 1 bronzo. Le medaglie sono arrivate praticamente da tutte le gare ma determinanti sono state le due staffette che hanno entrambe conquistato la prima posizione; la prima (4 x 25

mista), che ha aperto la manifestazione, ha fatto registrare un tempo di 1.10.00; la seconda (4 x 25 stile libero), che con il tempo di 1.02.06 ha chiuso le gare, è stata determinate per il conseguimento del secondo posto nella classifica generale delle Società.

I soddisfacenti risultati di questa giornata hanno ripagato i sacrifici e la tenacia dei ragazzi che si allenano tutti i giorni per almeno un’ora e mezza sotto l’attenta guida tecnica degli esperti Carlo Rossi e Claudio Sperduti.

Inutile sottolineare l’importanza di questa manifestazione non solo per quanto riguarda il livello, ma soprattutto per l’arricchimento sportivo e culturale che trasferte di questo tipo regalano

a quei giovani atleti che con tanta volontà si dedicano a questo meraviglioso sport che è il nuoto. Soddisfatti dei risultati entrambi gli allenatori, Carlo e Claudio, che così hanno commentato: “Questo è il risultato di un quotidiano lavoro di squadra, fatto non solo da sacrificio e impegno ma, prima di tutto, dal piacere di stare insieme e dalle grandi soddisfazioni che i nostri ragazzi ci regalano mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti”.

Il prossimo appuntamento sarà la prima prova della fase primaverile di qualificazione.

Non ci resta che augurare a tutta la squadra di continuare a crescere sportivamente e di regalarci ancora momenti emozionanti come quelli vissuti a Frosinone.

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Eventi &Cultura

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Alla conquista dei fasti di un tempo

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di Luca Improta

asalotti: un nome glorioso che evoca ricordi e fasti passati nelle menti di tutti quei calciatori che hanno sudato, gioito e sofferto sulla terra, spesso dura, dei campi di periferia. Un nome che ci ha fatto toccare con mano i nostri sogni di tifosi con la conquista della serie C2.

Un nome che ci ha resi orgogliosi. Un nome che, purtroppo, qualche anno addietro, ha cominciato ad offuscarsi lasciando i nostri nuovi ragazzi inevitabilmente più soli.

Tra il grigiore diffuso da queste ceneri, però, si è insediata in maniera silenziosa una nuova dirigenza, che, rimboccandosi fin da subito le maniche, ha cominciato a tirar via la polvere e a restituire la giusta gloria al

polo calcistico del quartiere.

La Società ha voluto puntare con decisione su una scuola calcio di qualità. Superate infatti le prime, inevitabili difficoltà, il presidente Francesco Lotrionte ha dato una brusca sterzata ricercando ed ottenendo la collaborazione di seri e preparati professionisti quali Maurizio Raggi e Mauro La Salvia, rispettivamente Direttore Tecnico e Responsabile, nomi molto noti nel panorama calcistico nazionale.

I frutti non si sono fatti attendere. Il centro si è ripopolato di giovani calciatori in breve tempo. Anche i risultati positivi ottenuti sui campi non sono tardati ad arrivare ed i parcheggi del centro sono tornati magicamente a riempirsi. Dagli insegnamenti dei primi calci ai nati nel 2006-2007, si passa gra-

PARCO RESIDENZIALE

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Ai portieri viene dedicata una preparazione specifica fin dalla più giovane età, una scelta che ha riscosso l’approvazione e l’adesione di molti piccoli e meno piccoli aspiranti Buffon.

Molta strada è stata fatta e molta se ne deve ancora fare.

Superare la storia non è affatto semplice, servono sudore e fa-

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tica. Per sapere come andrà a finire, vi lasciamo al pensiero del presidente Lotrionte il cui fondamento sportivo non è tanto quello di vincere o di partecipare, ma quello di osare perché questo, a parer suo, è un verbo che, arriva direttamente dal cuore.

C. Selce in festa da sabato 20 Aprile

nche quest’anno in occasione del 25 Aprile prenderà il via la Festa di San Marco.

Appuntamento ormai tradizionale di Pantan Monastero che punta a creare un momento di incontro per il quartiere, che quest’anno si arricchisce anche di un nuovo spazio: “Piazza di Don Gustavo Cece”, della quale avevamo già parlato nel precedente numero per indicare l’inizio dei lavori, giunti ormai quasi al termine.

Piazza che prende il nome dal parroco della chiesa antistante, un simbolo per tutti gli abitanti del quartiere e ancora vivo nelle

coscienze dei parrocchiani.

L’associzione eVenti , a partire dal 20 di Aprile, inizio ufficiale dei festeggiamenti, promuove una serie di iniziative quali: il concorso canoro, Fotografico, Letterario e la nuova rappresentazione della “ Compagnia degli Spantanati” con “Roma non fa la stupida stasera” tratta da “Rugantino”.

La chiusura della Festa si celebrerà Domenica 28 Aprile, con le premiazioni delle competizioni e l’estrazione della lotteria

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La zona è collegatissima ed è completa di tutti i serserr mercati, scuole di ogni livello vizi: negozi, super supermercati, livello,, banche,, ufficio postale ecc. che ecc. da ar ar-r-A breve è prevista la costruzione di una comoda direttateria che collegherà il complesso residenziale diretta mente a Via Boccea all’altezza del GRA. Capolinea autobus linea 146 sotto casa che collega, fermate, in poche fer mate, la stazione metro A di Battistini.

Battistini

Sede legale: Roma Via Dora 2 - www.immobildream.it - 06.854.99.11 .11 r.a. .

Qui di fianco il Programma completo della festa

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OCCHIO SUL QUARTIERE

La casa sull’albero onlus, una speranza concreta

U

di Marco Verachi n’ associazione di volontariato a carattere apolitico, aconfessionale, senza scopi di lucro, ma perseguente solo scopi finalizzati allo sviluppo di una migliore qualità della vita in funzione della persona e della famiglia nel contesto della comunità di appartenenza.

Questa è l’Associazione “La casa sull’Albero”, che nasce nel maggio del 2002 dall’esperienza di professionisti sociosanitari e membri già appartenenti ai gruppi di auto mutuo aiuto (ACAT ROMA SUD OVEST) che fin dal 1991 su Roma e nel Lazio si occupa della prevenzione cura e riabilitazione delle famiglie con problemi alcol correlati.

Segue l’approccio psico-medico-sociale integrato del Prof.

Vladimir Hudolin, psichiatra croato, che considera l’alcoli-

smo uno stile di vita (non una malattia come gli alcolisti anonimi) disfunzionale per l’individuo, la famiglia, la comunità.

Facendo propri i principi della teoria della famiglia sistemica relazionale e della teoria della comunicazione il Prof. Hudolin vede i gruppi di auto mutuo aiuto come comunità multifamiliari in grado di risolvere il problema e cambiare lo stile di vita disfunzionale.

Cambiando stile di vita , comportamento, l’individuo può divenire promotore del suo benessere psico-fisico, con miglioramento della qualità della vita propria e di quella di tutta la comunità. Tale metodologia vede nei gruppi di auto mutuo aiuto definiti CAT e nelle Scuole Alcologiche Territoriali le basi fondamentali su cui si basa tutto il trattamento riabilitativo e preventivo del disagio dovuto all’uso di sostanze.

I CAT in Italia sono sorti nel 1979 a Trieste. Attualmente

fanno capo all’Associazione Italiana Club Alcolisti In Trattamento, e sono circa 2300 gruppi in tutta Italia. A Roma e nel Lazio sono sorti nel 1986 ad opera del volontariato, presso il Reparto Bassi dell’Ospedale San.Camillo, seguendo l’ottica territoriale della metodologia i gruppi si sono diffusi in vari territori di Roma, ed hanno dato vita alle Associazioni di Volontariato.

Il Club a Casalotti (18° Municipio) è nato nel 1991 ed è stato ospitato dalla Parrocchia Santa Rita da Cascia divenendo presto un nodo importante di un lavoro di rete territoriale, nell’ambito delle attività sociali della zona, mirate alla riduzione del consumo di sostanze e al trattamento e rinserimento delle famiglie multiproblematiche prese in carico.

Numerose le attività svolte in questi anni e numerosi i contatti con tutte le altre Associa-

zioni del privato sociale che si adoperano con gli stessi scopi (si rinvia al curriculum dell’Associazione).Oltre i gruppi da Gennaio 2003 si è attivato il centro d’ ascolto. Segue attualmente oltre 90 famiglie e ha attivato altri 2 club.

Si sono poi organizzati e svolti incontri di prevenzione rivolti alle famiglie presso le parrocchie di “Terra Santa” e “S. Gemma”. Infine dall’anno scolastico 2011/2012 fino ad oggi l’Associazione ha uno sportello d’ascolto presso l’I.c.

Boccea 590 rivolto ad alunni, genitori, insegnanti e personale non docente; presso la stessa struttura hanno luogo i laboratori studio che, aperti a tutto il territorio, accolgono ragazzi dalla prima elementare al quinto superiore per aiutare nello sviluppare il proprio metodo di studio e, ove necessario, sostenere attraverso attività mirate (DSA).

RICHIESTA DI SPIEGAZIONI PER LA PULIZIA DEL FOSSO DELL’ACQUASONA

Sono trascorse poco più di due settimane dal nostro articolo sulla parziale ripulitura del fosso dell’Acquasona che scorre costeggiando Via Domenico Montagnana e nel quale abbiamo sollevato degli interrogativi in merito ad i fondi stanziati (quasi 50.000 €) che ad oggi ancora non hanno ricevuto una risposta.

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vi aspettiamo quì

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20

Economia & Società

www.ilpungolo.org

di Giuseppe Strazzera

Le mani in tasca

allo scopo di entrarne in pos@G_Strazzera sesso”.

E questo è esattamente quel segue dalla prima che è accaduto: una galassia di piccoli risparmiatori, penapita così che i ci- sionati, lavoratori commerprioti, ad esempio, cianti ed imprenditori ha abbiano appena sco- subìto una rapina nel proprio perto il significato del ter- deposito bancario per un ammine “bail-in”, ovvero il montare che va, secondo il salvataggio di un istituto di rimbalzo delle cifre ufficiose, credito attraverso il denaro dal 6 al 10% del montante e, nell’istituto come se non bastasse, è imdepositato stesso. Un po’ come se si uti- possibilitata a ritirare la relizzassero i soldi del condo- stante parte, poiché minio per pagare il mutuo del congelata. proprio appartamento.

Ed in principio la rapina era In pratica una rapina, detta stata anche estesa a quei desenza neologismo, poiché ra- positi inferiori a 100.000€, pina è la traduzione di una si- finchè qualcuno non ha fatto tuazione specifica nota come notare che quel denaro era “sottraassicurato da un Fondo creato zione di appositamente per i fallic o s a menti bancari, e sono rimasti mobile coinvolti solo i depositi eccealtrui denti tale soglia.

Il che è comunque grave, poiché anche se parziale rispetto alla sua originalità, tale esproprio sottintende che la proprietà privata, oltre un certo ammontare, non è più tutelata, anzi è seriamente a rischio e non solo a Cipro.

Infatti, nonostante il Governatore della BCE Mario Draghi, dopo il grave lapsus del capo dell’Eurogruppo Dijs-

C

Qui di fianco la bandiera dello Stato di Cipro.

In basso, a sinista, una ragazza sorpresa da un borseggiatore

selbloem, abbia avvertito l’esigenza di ribadire che è: «assolutamente sicuro che il presidente dell'Eurogruppo è stato frainteso. La soluzione scelta per Cipro non è un modello», il francese Michel Barnier in controtendenza allo stesso Draghi ha presentato una proposta che prevede quattro diversi strumenti per i salvataggi degli istituti di credito in crisi, ed uno fra questi è proprio il cosiddetto “modello Cipro”.

Saranno dunque i correntisti a pagare la malagestione delle banche private, le quali potranno continuare ad operare in perdita, come hanno fatto in questi anni di crisi, della quale sono tralaltro la causa.

In pochi riusciranno a sfuggire al sequestro.

Tra loro i soggetti informati dagli addetti ai lavori, i quali riusciranno per tempo a spostare o a ritirate i propri risparmi, ed i non correntisti, ovvero coloro i quali a prescindere dai venti di crisi hanno deciso di non detenere la loro ricchezza depositata

negli istituti di credito, ma di detenerla sottoforma di denaro contante.

I primi hanno testato la genuinità delle loro fonti già in questa crisi. La Banca Centrale cipriota infatti, ha fornito al Comitato etico del Parlamento un documento secondo il quale «circa 6mila soggetti, tra privati cittadini ed entità legali, hanno ritirato decine di milioni di euro in contanti dalle banche cipriote, e li hanno spostati all’estero nel periodo compreso fra l’1 ed il 15 marzo, ovvero subito prima che Nicosia concludesse l’accordo con i creditori privati ed accettasse il bail-in (ilsussidiario.net – 10 Aprile 2013)».

Considerato quindi il fatto che informazioni così precise è quasi impossibile reperirle per un normale cittadino, il denaro contante rappresenta

ancora il perno della salvezza.

E forse è proprio per questo che gli si muove una guerra senza quartiere.

Millantando la scusa dell’evasione fiscale si obbliga il cittadino a detenere la moneta depositata in banca ed in futuro, quando non esisterà più il denaro contante e il modello Cipro sarà uno standard di fatto, si utilizzerà quella stessa moneta depositata dai correntisti per ripagare le perdite della banca stessa.

Alzi la mano chi pensa che questa operazione si chiami “bail-in” e non rapina.

Operazione praticata sotto dettatura dell’Europa che potrebbe approvare la proposta Barnier, quella stessa Europa che ci si ostina ancora a chiamare comunità.

IL TUO TERRITORIO COME VUOI E QUANDO VUOI http://www.ilpungolo.org Uno dei free press più antichi d’Italia, che non riceve e non ha mai ricevuto alcun finanziamento pubblico.

Il giornale che si occupa del tuo territorio da oltre vent’anni.

Casalotti, Palmarola, Ottavia, Selva Candida, Selva Nera, Via Boccea, Casal Selce, La Storta, Castel di Guido.

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Punti di Distribuzione

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nel quadrante di Roma Nord-Ovest

nelle pricipali attività del territorio

sul portale www.ilpungolo.org

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PROBLEMI ALL’EREDITA’ GARGIULO

Salve, mi chiamo Donatella T. e sono la propietaria dell'appartamento sito in Vicolo della Riserva del Fontanile 12, adiacente all'appartamento disabitato di propietà del comune di Roma "eredità Gargiulo". So che siete a conoscenza di questa propietà perchè, vario tempo fa, sul vostro giornale ho letto un articolo a riguardo.

Sono anni che contatto sia la circoscrizione che il Comune chiedendo la ristrutturazione dello stabile, ma sinora ho ottenuto solo promesse. I vigili del fuoco lo hanno dhichiarato pericolante e transennato ed ora ho anche fatto scrivere dall'avvocato.

Oltre che pericoloso sta danneggiando anche il mio appartamento da poco ristrutturato, e a livello di quartiere di certo non è un bel vedere!

L’Ass. Veronelli se ne sta interessando, ma non si vede una via d'uscita..

Potete aiutarmi??? Per favore..

In attesa di una vostra risposta invio Cordiali saluti Gentile Sig.ra T.,

conosciamo molto bene la situazione del Suo casale e di tutta l'eredità Gargiulo.

Abbiamo prodotto diversi articoli che invitavano il Municipio a risolvere la questione.

Circa tre anni fa andai io personalmente con una delegazione del Municipio a visionare l'appartamento e se non ricordo male, data la pericolosità, venne anche transennato.

E' evidente che nel tempo la situazione non potesse che peggiorare.

Giunti a questo punto sarebbe il caso di richiedere una presa di posizione Ufficiale al Municipio, che dovremmo produrre con l'ausilio di documenti recenti. Ci servirebbe dunque poter recuperare la perizia dei Vigili del fuoco e magari anche copia della lettera del suo avvocato.

Il nostro Comitato non ha certo alcun potere decisionale al riguardo, ma pungolare affinchè le decisioni amministrative vengano accelerate al massimo, lo faremo sicuramente.

In attesa di un Suo riscontro Le porgo i più cordiali saluti

Lettere a: redazione@ilpungolo.org ACQUE CHIARE A SELVA CANDIDA

Buon giorno vorrei se possibile sapere che lavori devono fare su via Cesate tra il sottoponte del G.R.A. e via Lezzeno.Vi ringrazio anticipatamente vi seguo su FACEBOOK. Paolo C.

Gentile Sig. Paolo C, l'opera appena iniziata sotto il ponte del G.R.A. è realizzata a scomputo degli oneri concessori, e prevede la "realizzazione delle opere di adeguamento di Via Rezzato e del sistema viario adiacente con raccolta ed allontanamento delle acque meteoriche".

L'importo è di 969.924,29 Euro ed è stato autorizzato dalla D.D. Dip.to Periferie n°698/2012.

Speriamo di aver soddisfatto la Sua richiesta.

Buona serata

IN RIFERIMENTO AL COLLEGAMENTO TRA S.CANDIDA E VIA C. DEL MARMO

Questi interventi (quelli relativi alla Via Boccea ndr) prevedono anche il collegamento di selva candida a casal del marmo?

Laura S. No, i collegamenti fra Via di Selva Candida e Via Casal del Marmo sono compresi in due distinti interventi legati: 1) all'attuazione di un comparto edilizio denominato 9F del P.P. 12 Casalotti - Mazzalupo. Tale collegamento è previsto di fronte a Via Mombaruzzo e potrebbe essere realizzato dall' A.C.R.U. alla quale il proprietario del comparto ha aderito; 2) all'attuazione delle cubature da realizzare sulle aree dell'Ex Alitalia, da parte della C.M.B. di Carpi. Tale collegamento dovrà essere realizzato dalla stessa società, di fronte a Via Cremolino, al momento dell'attuazione.

IN RIFERIMENTO A VIA E.SPERANI

il collegamento selva nera ottavia a quando??

Massimo P.

Gentile Sig. Massimo P. non esiste un collegamento fra Selva Nera ed Ottavia, forse intende il collegamento fra Selva Candida ed Ottavia attraverso Via Esperia Sperani.

In caso fosse così, tale opera è alla fase 3 dell'iter tecnico-amministrativo, ovvero con Ordinanza del Sindaco n.

465 del 20 dicembre 2012 è stato approvato il Progetto definitivo 1° stralcio funzionale dell'intervento denominato "Programma di recupero Urbano Palmarola - Selva Candida O.P. n.1 Realizzazione strada di collegamento Via Esperia Sperani e Via di Casorezzo" per un importo complessivo di 6.106.562,16 euro.

Si consideri che possono passare anni prima di arrivare al Progetto Esecutivo e che un intervento di importo superiore a 5 milioni di euro, come questo, è soggetto a gara europea, con tempi di assegnazione molto più lunghi del normale.

Quindi il "quando" non è del tutto prevedibile.

Il Pungolo in ogni caso continuerà a monitorare gli sviluppi dell'intervento e ad informare, come sempre, tutta la cittadinanza.

IN RIFERIMENTO ALLE BUCHE DI VIA DI SELVA NERA

vogliamo parlare anche delle super buche di via lidia bianchi?? da giovedì siamo di nuovo senza autobus. quanto dobbiamo aspettare questa volta??

Caterina G.

IN RIFERIMENTO AI MARCIAPIEDI DI SELVA CANDIDA

Grazie a chi si e' interessato...ora pensiamo anche al verde pubblico sopratutto piste ciclabili e dintorni...grazie in anticipo Francesca D.P.

Magari pensiamo a farli fare anche in via di Selva Nera, dove l'abusivismo e la mancanza di controlli ha portato a costruire ai margini della strada, e dove le automobili frecciano a velocità assurde, non credano i nostri amministratori che alcune segnaletiche orizzontali possano risolvere il pro-

blema. Interventi fatti a puro scopo elettorale e che hanno un'utilità quasi nulla. Su Via di Selva Nera la vergogna continua...

Angelo R.

NUOVA BIBLIOTECA BALDUINA

Sono Massimo S. responsabile comunicazione dell'Associazione H2.

Ho pensato che potesse interessarVi questo comunicato stampa, che annuncia l'inaugurazione (questo sabato) della prima biblioteca pubblica, libera e gratuita nel quartiere della Balduina di Roma (Municipio Monte Mario). Balduina è un quartiere privo di biblioteche o di spazi culturali pubblici: i cittadini hanno ovviato a questo problema creandosi da soli i loro spazi (in questo caso in un bar).

Per qualsiasi dubbio, per informazioni e delucidazioni ed eventuali foto, potete rispondermi a questa mail o contattarmi al mio numero Vi ringrazio in anticipo!

Gentile Sig. Massimo S.,

La notizia dell'apertura di una biblioteca, in qualsiasi struttura (quindi anche in un bar) è sempre un lieto evento.

E' sconcertante l'assenza di strutture dedicate alla cultura che registra l'intera periferia romana.

Purtroppo non possiamo dare spazio alla notizia, poichè Balduina non è zona di competenza del Pungolo, che per ora si ferma ad Ottavia (zona Gulliver) su quel versante.

La ringraziamo comunque per averci contattato.

Cordiali saluti ed in bocca al lupo per l'inaugurazione.

UN PROPOSTA DI RUBRICA PER I PROSSIMI NUMERI

carissimi, Vi invio un CRUCIVERBA ed un SUDOKU preparati da un mio amicio ( docente all'Itis Einstein,che è in Cc), il quale sarebbe molto contento di poter pubblicare, gratuitamente, su Il Pungolo, i suoi giochi ( ne ha altri già preparati e mai pubblicati).

Potete contattarlo direttamente.grazie Un caro saluto a TUTTI

23 www.ilpungolo.org w ww.ilpun golo.or g

I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA PUBBLICA

La Scuola Statale "Tenuta S. Mario" - Materna - Elementare (Boccea – Roma) è una Sede distaccata, sita nella periferia Nord di Roma. Un piccolo presidio di cultura ed apprendimento vario per le nuove generazioni che si affacciano alla Scuola Materna ed Elementare. Solo cinque classi, dalla prima alla quinta nell'ultima specificità.

Gli alunni frequentano il tempo pieno ed hanno la possibilità di socializzare oltre la permanenza tra i banchi anche a mensa. Poi i compiti nel pomeriggio, fino all'uscita.

I Docenti ed il personale addetto "allevano" con ogni cura e riguardo i Cittadini di oggi e di domani, occupandoli nello studio ed anche altre attività collaterali delle quali abbiamo già detto in altro post.

Memorabile la Divina Commedia in dialetto romanesco, rappresentazione, naturalmente parziale per alcuni capitoli dell'Opera, che ha riscosso un grande successo, con ampio risalto - per come meritava - anche sulla stampa locale: Il Pungolo.

E' stata la giornata del 15 marzo scorso, quella dedicata alla pulizia delle parti esterne, attività che ha visto coinvolti i genitori ed i nonni degli alunni, chiamati a raccolta per la bisogna, prima che l'AMA per accordo con le scuole romane - provvedesse al ritiro dei rifiuti vari eliminati dalle zone all'aperto del Complesso.

Un piccolo Eden che ha visto in attività un nutrito gruppo di volenterosi parenti degli alunni - mamme in numero più consistente e scatenate, fotografe comprese - i quali, completato il mercatino del "baratto" svoltosi a prima ora, sono stati a loro volta coinvolti nella semina, in appositi contenitori, di varie sementi per ortaggi.

I giovani entrano così a contatto con la vera Natura ed apprendono per la vita, anche oltre i libri di testo.

Il giardino è stato pulito ed abbellito con

fiori di stagione, omaggio dei "lavoratori" che hanno contribuito a tenere in buono stato il luogo, le grondaie sono state ripulite, il decespugliatore in funzione a lungo così come le zappette, le vanghe, le scope e quant'altro necessario per un proficuo giardinaggio e presentazione alla primavera in arrivo. Parco che i giovanissimi frequentano durante le ore all'aperto per la ricreazione ed i giochi che li fanno crescere - mens sana in corpore sano - per le attività fisiche relative alla ginnastica.

La Scuola Pubblica, spesso trascurata dalla Politica e dagli Enti locali, abbisogna della dedizione ed amore per l'insegnamento da parte dei Docenti che si applicano con passione, ma anche attenzione da parte dei genitori degli allievi.

Gentile Sig. Luigi M.,

la redazione la ringrazia per il suo contributo all'articolo: Boccea, Pulizie di primavera nella scuola Tenuta San Mario” apparso ieri sul Pungolo.

Non esiti a contattarci nuovamente.

Coridiali saluti

PERICOLO SEMAFORI GIRATI SU VIA DI BOCCEA

Alla redazione del giornale "Il Pungolo".

Sono un cittadino della zona Cerquette Grandi e tutte le mattine, come tutti gli altri cittadini fanno, prendo il mio mezzo e mi sposto dalla mia abitazione per dirigermi verso scuola.

Da casa a scuola sono circa 10 Km, e oltre al traffico che ormai non manca più, è sorto un altro problema: i semafori girati.

Facendo un giretto per alcuni tratti della via Boccea dall'incrocio con via Don Carlo Gnocchi, possiamo ammirare che qualcuno, non avendo nulla da fare, si è divertito a girare i semafori, e ciò in quasi tutti

NUMERI UTILI

gli incroci compreso quello a via Mattia Battistini adiacente la Metro A. Poi, non solo i semafori bassi, ma anche quelli alti!

Io mi chiedo.. ma come fanno??? è già da un po di tempo che si sta verificando ma a nessuno interessa... invece è una cosa molto importante per la sicurezza di pedoni, automobilisti etc...

Buona serata Andrea S. Gentile Sig. Andrea S.,

spero che avvia avuto modo di leggere il nostro articolo derivante dalla Sua segnalazione: Via Boccea, pericolo semafori girati.

La ringraziamo per il Suo contributo Cordiali saluti

RICHIESTA DI COLLABORAZIONE DA UN’ASSOCIAZIONE DEL TERRITORIO

Buonasera, Siamo un'associazione che lavora nel Mun XVIII Roma Aurelio, da Gennaio abbiamo aperto dei laboratori studio presso i locali extrascolastici dell'IC. Boccea 590 rivolti a tutti i ragazzi del territorio ed in cui si sostengono e aiutano nella ricerca del loro proprio metodo di studio. Inoltre, particolare attenzione è posta nelle attività rivolte a ragazzi con DSA. I laboratori si rivolgono a ragazzi dalla prima elementare al quinto superiore.

Vi inviamo in allegato il volantino nella speranza che possiate far passare la voce o, se possibile, pubblicarlo in modo che sia visibile.

L'associazione, inoltre, lavora da tempo all'interno della scuole attraverso sportelli

d'ascolto e progetti mirati a problematiche segnalate dalle stesse.

Sperando di poterci essere d'aiuto, vi inviamo cordiali saluti

Gentile Dott.ssa L.,

le associazioni con le quali collaboriamo e delle quali promuoviamo le attività sul territorio, sono tutte associazioni delle quali conosciamo personalmente i rappresentanti.

Quindi per prima cosa sarebbe opportuno conoscerci.

Per i requisiti invece, essendo il Pungolo edito da un Comitato di Quartiere senza scopo di lucro, chiediamo che le associazioni svolgano attività a carattere sociale e possibilmente a titolo gratuito.

Può contattare direttamente me, al mio numero di cellulare +39 329....

Resto in attesa di un Suo riscontro.

Cordiali saluti

LA RUBRICA DEI RIONI

ho visitato la versione on line e ho trovato molto interessanti gli articoli sui rioni di Roma........me li sono salvati........sono nata a Trastevere e amo molto la mia città.

Complimenti per il giornale che io conosco da molti anni , e che trovo più ricco e più completo.

Gentile Sig.ra Raspanti,

La ringraziamo per i complimenti.

Il nostro obiettivo, oltre a quello di informare i cittadini del territorio, è quello di far conoscere ed apprezzare tutta la città eterna, che il mondo intero ci invidia.

La invito dunque a venirci a trovare nella nostra sede operativa, il Martedì pomeriggio od il Mercoledì.

Le chiedo solo di avvisarmi per tempo al mio numero +39 329...

Le auguro una buona giornata

IL PUNGOLO, PERIODICO DEL COMITATO DI QUARTIERE: "NUOVE ALLEANZE ROMA NORD OVEST CASALOTTI - SELVA CANDIDA”

Sede Legale: Via Morsasco, 9 - 00166 Roma - Tel. e Fax 06.61565142 CARABINIERI

POLIZIA

VIGILI DEL FUOCO

06.06.06

DIREZIONE AMMINISTRATIVA

Via Rimella n. 156, Tel/Fax: 0661565142

e-mail: comit.narno@tiscali.it - redazione@ilpungolo.org PRESIDENTE Luciano Landonio DIRETTORE RESPONSABILE Enrico Sarzanini CAPOREDATTORE Giuseppe Strazzera RESPONSABILE COMMERCIALE Fabio Allegrini REDATTORI

Sandra Angelici, Stefano Bastianelli, Andrea Cangialosi, Gabriele Cantarella, Alessio Carbonara, Alessandro Cardinali, Martina Casadio, Artemio Ceccherini, Angelo De Bonis, Sara De Santis, Antonio De Simoni, Luca Di Marco, Federica Gualtieri, Simone Guida, Davide Liberatori, Virgil Racu, Francesco Raso, Alessandro Scendoni, Simone Soccolini.

15.15

REG. TRIB. n° 451 del 18-07-1990

STAMPATO PRESSO LO STABILIMENTO TIPOGRAFICO “GRAFFIETTI STAMPATI”