il futurista marche 7

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www.ilfuturista.it speciale marche

marche mensile indipendente

SPACCA REVIEW LA REGIONE AL TEMPO DEI TAGLI


Politici, sulle Province basta melina marco

CATALANI

CARI LETTORI, BEN RITROVATI. Dopo due mesi di pausa estiva, il futurista marche – a dispetto di qualcuno - torna a infestare la rete. Vuoi le ferie – chi ce l’ha veramente e chi invece chiama così i periodi in cui non lavora per convenzione sociale – vuoi il caldo torrido che mal si addice al lavoro, non sembra cambiato molto nello scenario politico marchigiano e nazionale. C’era confusione prima. Altrettanta ce n’è ora. È stato come andare in vacanza e lasciare la casa in disordine. Quando si torna, non è che ritroviamo le stanze ordinate. Al più si è aggiunta la polvere. Nelle Marche il dibattito si è arenato sul riordino delle Province. Archiviata per il momento l’esperienza di Ancona dove anziché votare in primavera si è commissariato l’Ente in attesa di nuovi ordini (la presidente uscente Patrizia Casagrande è divenuta commissario affiancata da due funzionari della Prefettura), si cerca di capire quali effetti produrrà l’articolo 17 del decreto sulla Spending Review. I requisiti minimi fissati sono una dimensione territoriale non inferiore ai 2.500 chilometri quadrati e non meno di 350mila abitanti. La geografia politica regionale da è rivedere. E l’accorpamento di Macerata, Fermo e Ascoli in una mega provincia Marche Sud è all’orizzonte. Apriti cielo. Il governatore Gian Mario Spacca è stato tirato per la giacca più volte. I presidenti provinciali Pettinari, Cesetti e Celani gli hanno più volte chiesto di ricorrere al Tar contro il decreto. Spacca non se l’è sentita e, dopo aver consultato perfino un costituzionalista, ha deciso per il no. Niente ricorso, il Cal (Comitato Autonomie Locali) faccia la sua proposta di riordino. E le Province? Ancona è col bavaglio, Pesaro i requisiti li ha. Gli altri giocano a scacchi. Cesetti all’inizio pareva pure contento. Fermo, nell’ipotesi

Marche Sud, è baricentrica e quindi è la candidata ideale al ruolo di capoluogo ma prima si è incagliato sul comma che fissa come prescelta la città col maggior numero di abitanti (Ascoli, dunque). Tonino Pettinari da Macerata è quello che sbraita di più. C’ha messo una vita ad essere eletto. È passato anche dal centrodestra al centrosinistra pur di sedere sul gradino più alto della provincia. Da vicepresidente di centrodestra a presidente di centrosinistra. Oplà. E adesso me la chiudete? Pettinari la difende a spada tratta anche in qualità di presidente del Cal e l’unico sdoppiamento della personalità che incontra al momento è quando si ricorda di essere segretario regionale dell’Udc, il partito più vicino a Monti che ci sia. Come finirà è davvero difficile dirlo ma di sicuro c’è che lo spettacolo non è per nulla edificante. Ogni volta che si tenta di mettere la mano nelle tasche della classe politica finisce a carte bollate. Quando avviene per la popolazione mica è così. No. Si aumenti l’età pensionabile. Tac, fatto. Si introduca l’Imu. Tac, fatto, nonostante i conti fatti pervenire ai Comuni non tornino (per eccesso, ovvio) e nessuno da Roma si sia degnato di spiegare ai sindaci come raggiungere gli inarrivabili traguardi. Dal futurista marche vogliamo dare il buon esempio. Da questo numero inauguriamo le pagine di Marche Sud. Macerata, Fermo e Ascoli unite. Quattro pagine di cronaca dalla provincia meridionale. Un niente. Ma è pur sempre un segnale. Lo avevamo detto qualche numero fa. Lo ripetiamo oggi. “Se quello sulle Province resta l’unico taglio sui costi della politica, questo è destinato a diventare un intuibile specchietto per le allodole”. Se non si fa nemmeno questo, la credibilità di questo Governo è destinata a raggiungere lo zero che già da tempo è stato dato alla classe politica.●

Il riordino al futurista lo iniziamo da subito: ecco Marche Sud

IL FUTURISTA MARCHE il futurista marche Anno 1 - numero 7

In redazione

Gessica Menichelli, Ilaria Sciadi Adel,

Maurizio Grilli,

Massimo Guido Conte, Emanuele Suardi.

Sergio Solari

inserto mensile de Il FUTURISTA direttore FILIPPO ROSSI

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Hanno collaborato: Rossella Favi, Luca Giordani,

ci trovi anche su Facebook

REDAZIONE MARCHE

Gabriele Pegolo, Veronica Fortuna,

e twitter @futuristamarche

capo redattore MARCO CATALANI

Andriana Staicu, Guido Guidi,

info: ilfuturistamarche@gmail.com


cercasi futuro

ancona e provincia

pesaro e provincia

regione

marche sud

L'AUTUNNO DI GIAN MARIO - INTERVISTA A SPACCA rubriche ambiente di Massimo G. Conte

tavole di Emanuele Suardi

settembre 2012

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Mirabello 2012, L’ speriamo sia un prendere la rincorsa

edizione 2012 di Mirabello segna senza dubbio un passo in-

dietro rispetto alle due edizioni precedenti. Una convention

che era diventata un appuntamento clou per tutta Futuro e Libertà. Quest’anno non è andata così. Aprire i giornali del giorno

dopo e non trovare riferimenti su quello che appena 24 mesi

prima era diventato, volenti o nolenti, il punto di svolta della politica italiana, la dice davvero lunga sulla parabola che ha percorso il partito del presidente Gianfranco Fini. Appena poche

righe sui giornali, servizi televisivi ridotti al lumicino e uno spazio politico che è andato a restringersi sempre di più. Tutto questo al netto del lento ma inesorabile stillicidio di militanti in

di Sergio Solari

fuga dal quartier generale. Esodo iniziato da Bastia Umbra a seguire. Sono passati appena due anni e già si sono bruciati sogni, speranze e carriere. Meglio dirlo chiaramente, senza tanti giri di parole. In un periodo storico così aperto al nuovo, stanco del vecchiume, l’idea di creare un partito “tradizionale”, militarizzato, costituito da tessere, incarichi e gerarchie poco chiare, ha fatto fuggire quegli elettori che avevano visto in Fli una riscossa non solo per un centrodestra brutalizzato da Berlusconi e dai suoi sgherri, ma anche chi aveva visto nell’indice puntato da Fini una riscossa per la Politica italiana tutta. Adesso invece siamo qui a parlare di ciò che poteva essere e non è stato. Dal palco di Mirabello, Gianfranco Fini ha parlato di norme anticorruzione, di Europa, di riforme per

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uscire dalla crisi e ha cercato di rianimare i suoi distribuendo per circa un’ora critiche a Pierluigi Bersani, Nichi Vendola, Silvio Berlusconi, alla Lega Nord, alla cosiddetta antipolitica di Beppe Grillo e dei Movimenti 5 Stelle. Il presidente ha chiesto inoltre di non considerare una parentesi l’esperienza del governo di Mario Monti. “Dopo le elezioni – ha spiegato – ci sarà inevitabilmente un governo politico, ma bisognerà continuare con la politica del rigore”. Né col centrodestra, né col centrosinistra: questo è il senso del suo intervento. “Lo spazio c’è per un’alternativa a Bersani e Berlusconi, sta a noi riempirlo – ha aggiunto – ma non possiamo pensare di farlo da soli: questo non significa rinnegare i valori della tradizione della destra ma avere la capacità di trovare elementi comuni nell’interesse generale”. Per svelare la strategia di Fli, Fini aspetta il 30 di settembre quando ad Arezzo si terrà l’Assemblea dei Mille. Sarà l’occasione per incontrare tutti coloro che, senza una militanza politica precedente e senza una tessera di partito in tasca, abbiano idee, proposte e progetti utili a quella certa idea della Politica, della destra e dell’Italia tanto care al Presidente della Camera. Basterà per ridare ossigeno a un progetto che è stato abbandonato da Pierferdinando Casini e Francesco Rutelli e che vede Luca Cordero di Montezemolo e la sua Italia Futura (sempre che poi scenda in campo) correre in solitario? In molti, dentro il partito, se lo augurano di cuore, anche perché

Il dibattito sulla legge elettorale. “Con le preferenze il ricambio verrà da sé” di Veronica Fortuna

del fallimento del tanto discusso “Porcellum” in cuil’affiliazione al “capo” frutta molto di più che la responsabilità verso il territorio di provenienza o il proprio collegio di elezione. Chissà cosa escogiteranno da qui alle prossime

dando un’occhiata a quanto sta succedendo in Sicilia in vista delle elezioni Regionali (con Fli che appoggia il candidato Miccichè, ex

Sono anni che con fare populista e

elezioni politiche per sopravvivere

uomo di Berlusconi) non si può non rilevare che questo posizio-

linguaggio politichese i

e chissà se basterà per contrastare

namento ha letteralmente sconquassato il partito. Ancor di più di

“professionisti” della politica – o

l’antipolitica dilagante. Di certo se

quanto già non lo fosse. Secondo il deputato futurista Carmelo

quello che in realtà dovrebbero

non capiranno che servono

Briguglio “l’alleanza con Gianfranco Miccichè è un’occasione di

essere dato che il popolo li ha

tensione ideale e morale, merito,

sopravvivenza che ci permette di restare fedeli a noi stessi e ad

demandati e delegati con il voto a

esempio, coraggio e soprattutto

una certa idea della politica”, ma così non la pensano i tanti che

svolgere il proprio ruolo con

facce nuove cambierà ben poco.

hanno abbandonato Fli accusando i dirigenti siciliani del partito

professionalità – discutono e

Non bastera’ qualche faccia nuova

di portare avanti alleanze innaturali ed evidenziando come il

propongono “ricette precotte” a

da mescolare nel calderone o da

partito sia in grande difficoltà, frammentato e sempre più ostaggio

proprio uso e consumo su legge

coptare come in un cast stile

di personalismi e interessi di parte che non permettono di

elettorale e sulla volontà di

reality show o “ci metto il figlio di

costruire. Per tutti questi motivi, la convention di Arezzo sarà ve-

restituire alla politica, dignità e

tizio così il padre è contento”, ma

ramente (e si spera finalmente) il punto di non ritorno della

autorevolezza per combattere la

un ricambio generazionale diffuso

famosa attraversata del deserto promessa da Fini. Passaggio che

sfiducia, in vertiginoso aumento,

da selezionare sul campo, dando

si sta rivelando veramente arduo e irto di ostacoli. Forse più di

dei cittadini. Se oggi come oggi il

la possibilità a tantissimi giovani

quanto in molti avevano previsto.

primo partito in Italia è

dirigenti e amministratori locali,

presumibilmente quello del “non

che attraverso la gavetta, il

l’unico veicolo per la partecipazione democratica ma che è

voto” e nel proprio voto non si

sacrificio, l’amore per il proprio

necessario affiancarli a esperienze che provengano dalla società

vede più un diritto riconosciuto,

territorio amministrano e hanno

civile. Su questo punto Fini ha molto insistito e in molti dentro

oltre a esserci una scontata crisi

amministrato con i voti di

Fli ci sperano: l’apertura alla società civile, il civismo, l’abbandono

della rappresentanza, ritengo ci

preferenza. E perché mai per fare

Ad Arezzo, insomma, Fini ribadirà che i partiti non sono più

delle etichette a favore dei contenuti sono gli argomenti utili e

sia la reale consapevolezza che nel

il semplice consigliere comunale

necessari affinché quella certa idea dell’Italia che in tanti avevano

nostro Paese non basti votare

bisogna prendere voti e per fare il

immaginato si realizzi quanto prima. Il tempo stringe.

mettendo una croce su un simbolo

parlamentare no? La grande sfida

di partito. Ma quanti simboli e

della nostra generazione è quella

partiti ci sono in Italia? Abbastanza

di sostenere a gran voce la

passato può superare lo scoglio di una diffidenza – quella della

da creare incertezza, confusione e

reintroduzione della preferenza

gente nei confronti dei partiti – che la crisi economica e gli sbagli

l’identificazione in un simbolo non

alle prossime elezioni politiche e a

commessi dalla classe politica ha inevitabilmente acuito. Serve

basta più. Ritengo siano i nostri

quel punto il ricambio

uno slancio innovativo per colmare il solco che si è creato tra i cit-

parlamentari i primi responsabili

generazionale verrà da sè.

Le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento sono dietro l’angolo e solo un movimento libero dai condizionamenti del

tadini e i partiti. ●

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La Marca Spacca

Italia. Purtroppo nel triennio 2012-2014 i tagli per le Marche a sanità, trasferimenti e patto di stabilità, derivanti dalle manovre nazionali, ammontano a -1.350 milioni di euro di cui 1.000 dalle

«Ricostruire fiducia cittadini-istituzioni.»

manovre precedenti e 350 dalla manovra sulla spending review. Tagli pesantissimi che ci impongono di accelerare ulteriormente il processo di riordino ed efficientamento del sistema, processo già avviato nelle Marche ancor prima che le esigenze di carattere nazionale lo richiedessero. Quanto alla riforma Balduzzi, ci sono elementi interessanti di novità, come la riorganizzazione delle

I

l tempo di festeggiare al teatro delle Muse di Ancona il traguardo dei 500 trapianti effettuati

le Marche, anche in questo caso, hanno precorso i tempi. Imple-

all’ospedale regionale di Ancona che per Gian

mentare le azioni previste dal min. Balduzzi richiede però forti

Mario Spacca si apre subito un autunno caldo. La-

investimenti. Il Governo nazionale, come già detto, sta al contrario

voro, spending review, Sanità, Province: tutti temi

riducendo in maniera drastica e con tagli lineari le risorse per la

nell’agenda del governatore. E un futuro che passa

sanità.

inevitabilmente per la necessità della politica di

Sulle Province il Governo sembra aver tirato il freno dopo una prima ac-

riconquistare la fiducia dei cittadini.

celerazione che sembrava voler cancellare un Ente spesso additato come

Al rientro dalla pausa estiva, la giunta regionale ha in-

inutile.

dividuato tre temi caldi per l’autunno: Lavoro, Province

Sul riordino delle Province è in atto un dibattito anche acceso,

e Sanità. Partiamo da quest’ultima: le Marche in questi

a volte ispirato a logiche localistiche che non sempre tengono

anni hanno prestato molta attenzione al settore sanitario.

presente il bene complessivo della comunità marchigiana. Dobbiamo

Cosa cambierà anche alla luce della riforma proposta dal

però considerare che siamo già fuori dalla vecchia concezione

ministro Balduzzi?

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cure primarie per concretizzare il processo di deospedalizzazione:

delle Province. Credo dunque che sia necessario stemperare il di-

Le azioni compiute dal governo regionale negli

battito a favore di una più ponderata riflessione. Quanto alla Re-

ultimi anni hanno consentito non solo il risanamento

gione, la Giunta è in attesa che il Consiglio delle autonomie

dei conti della sanità con il posizionamento al

locali formuli un’ipotesi di riordino, come previsto dalla legge

vertice delle classifiche nazionali per virtuosità

135/2012. Nel frattempo siamo in attesa di altri pareri, già

dei bilanci, ma anche il raggiungimento di livelli

richiesti, sulla legittimità costituzionale dell’articolo 17 della

di eccellenza per quel che riguarda i servizi: anche

legge 135, dopo il primo predisposto dalla professoressa Barbara

in questo caso le Marche sono ai primi posti in

Randazzo dello Studio ‘Onida’ di Milano. Affrontiamo questa de-


licata questione con il massimo equilibrio, con buon senso ed equanimità nell’interesse di tutta la comunità e nel

Fai Giovani: quando le Marche incontrano la Toscana. di Luca Giordani

del patrimonio culturale della propria nazione ma non per ora possiamo contare più di 100 membri. La maggior parte è under 30 anni”. Non da meno è il gruppo fiorentino. I giovani toscani stanno

rispetto del diritto. Settembre è anche il mese

In un paese dove ogni giorno si

creando un movimento di

nel quale ripartono le gran-

viene bombardati di notizie quasi

“sensibilizzazione culturale” che si

di vertenze del lavoro.

catastrofiche, le quali dipingono

sta ormai radicando

Tra le tante, quella

una nazione allo sfascio e con le

profondamente nella popolazione

della Raffineria Api. I

ore ormai contate, c’è una parte

sempre più sensibile alla causa.

sindacati, senza nulla

della società che lontano dai

“Nel Fai Giovani Toscana possiamo

togliere all’assessore Lu-

riflettori e con la solerzia di una

annoverare più di 200 membri –

chetti, si sono spesso

laboriosa formichina sta facendo

spiega Andre Razzi, il loro

lamentati di una sua

qualcosa di eccezionale, qualcosa

coordinatore - 50 dei quali sono

scarsa presenza rispetto

che le future generazioni potranno

ragazzi sotto i 30 anni. Cambiare

ai precedenti di Merloni

ammirare e conservare con

le sorti del patrimonio culturale

e Fincantieri.

gelosia. Stiamo parlando del Fondo

italiano è possibile; volontà e

Mi verrebbe da dire

Ambiente Italiano.Le delegazioni

impegno sono le parole chiave”.

niente di nuovo sotto il

dei giovani di Marche e Toscana si

Attraverso donazioni private e

sole. Ho già ascoltato

sono incontrate a metà luglio ad

raccolte fondi il Fai si impegna a

le medesime lamentele

Assisi. Il Fai, con la sua opera di

curare e rendere accessibili alla

da parte dei lavoratori

restauro di beni di estremo valore

collettività tutti i luoghi

della Antonio Merloni

storico e culturale sta cercando si

dimenticati dalla gente e dalla

e della Fincantieri. Sono

salvare una parte della storia

malagestione delle autorità

consapevole che affrontare un futuro incerto per il lavoro che

d’Italia che altrimenti sarebbe

statali. Il messaggio è chiaro: se

rischia di non esserci più è duro, durissimo. E sono consapevole

andata a finire “in discarica” a

ognuno si impegna giornalmente

che alle volte viene spontaneo prendersela con le istituzioni che

causa della mal gestione delle

nella cura e tutela di ciò che ci

sono più vicine. Voglio però tranquillizzare tutti i lavoratori

varie Sovraintendenze. Il bosco di

circonda, tutti vivremmo in un

dell’Api: la Regione sta lavorando con grandissima attenzione e

San Francesco, dove si è tenuto

paese migliore, dove non ci si

costanza per la vertenza che li riguarda. Ovviamente è l’assessore

l’incontro, è uno di questi beni ma

dovrebbe vergognare di trovare

al Lavoro ad essere più presente ai tavoli di confronto, avendo la

ce ne sono davvero tanti in Italia.

rifiuti lungo le strade oppure

delega specifica. Ma è tutto il governo regionale ad essere

Come il castello della Manta nei

luoghi di interesse storico ormai

coinvolto, a partire dal sottoscritto. Del resto ricordo i lavoratori

pressi di Cuneo o il negozio

sul baratro della decadenza (vedi

dell’Api presenti in massa alle sedute del Consiglio regionale ai

Olivetti a Venezia. A presiedere

Pompei). Un messaggio è che può

tempi del dibattito sul rigassificatore. E ricordo che la Giunta

l’incontro è stata la presidente

essere applicato anche in

Spacca era praticamente sola a difendere le loro ragioni in aula,

Ilaria Borletti Buitoni, che ha

determinati ambienti dove spesso

tra il “rumoreggiare” dei comitati e un po’ troppa demagogia.

apprezzato e incoraggiato il lavoro

denaro e cosa pubblica vengono

La politica – nazionale e locale – sta vivendo un momento di grande con-

di questi giovani. “Mi sono iscritta

utilizzati come semplice merce di

fusione. I cittadini, stando ai sondaggi, non si riconoscono più nel

al Fai – dice Federica Polacco,

scambio per interessi personali o

vecchio schema centrodestra e centrosinistra. A Jesi è successo l’impensabile.

presidente del Fai Giovani Ancona

per losche transazioni politiche.

Come vede le prossime elezioni e quali ripercussioni potrebbero esserci in

- per amore del mio paese e delle

Cambiare le sorti del nostro paese

consiglio regionale?

sue bellezze. Questo gruppo

si può. E le persone coinvolte in

rappresenta una sfida per i

questa associazione (giovani

giovani. Non sempre si interessano

compresi), lo stanno dimostrando.

Non voglio nascondermi dietro un “no comment”, ma è sicuramente impossibile, oggi, dire ciò che sarà domani. Come è evidente a tutti, la situazione è estremamente fluida sia sul versante delle alleanze, sia su quello delle leadership dei maggiori partiti. Tutti guardano con grande attenzione alle primarie del Pd e solo una volta che sarà chiaro chi sarà a guidare i democratici

Si parla da tempo di un ingresso di Fli in maggioranza. O di un appoggio

alle urne, sarà possibile comprendere meglio anche il mosaico

esterno. Chiacchiere da bar o c’è qualcosa di più concreto all’orizzonte?

più complessivo. Quanto a eventuali ripercussioni in Consiglio

Credo che sia impegno di tutti dover ricostruire un rapporto di

regionale è evidente, visto anche che alcuni consiglieri potrebbero

fiducia tra istituzioni e cittadini, anche attraverso le posizioni dei

scegliere di candidarsi alle Politiche, che qualche novità potrebbe

partiti politici. In questo senso il governo regionale non si sottrae al

arrivare. Una cosa è certa: la legge elettorale non è più rinviabile,

confronto con Fli sui progetti maggiormente importanti per la

ai cittadini va restituita la possibilità di scegliere i propri rappre-

comunità regionale riconoscendo a questa area una serietà ed un

sentanti. Basta con le nomine nelle segreterie dei partiti.

rigore particolari nell’elaborazione delle proprie proposte politiche. ●

settembre 2012

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Esodati: quando il mercato del lavoro diventa un incubo. di Luca Giordani

Età pensionabile sempre più lontana, contributi simili quasi più a dei “frutti” che non possono essere raccolti, mercato del lavoro in stallo e giovani sempre più sfiduciati e con prospettive lavorative sempre più esili e limitate. In più c’è il dramma degli esodati: lo stesso Stato che ieri ha fatto un patto con loro, oggi alza l’età pensionabile e volta le spalle ai lavoratori. Gli effetti della riforma voluta dal ministro Elsa Fornero si avranno dal primo gennaio. Una data che si avvicina sempre di più. E il rimpallo di responsabilità tra Governo e Parlamento non lascia intravedere una soluzione. Anche nelle Marche il numero degli esodati è in continuo aumento. La crisi sta portando alla scomparsa di interi distretti industriali come nel Fabrianese e nell’Ascolano. La ex Antonio Merloni di Fabriano ne è l’esempio più lampante.

C

irca 200.000 persone stanno sperimentando in questo periodo quello che il celebre poeta Dante Alighieri, nella sua Divina Commedia, chiama Purgatorio; luogo di purificazione ed espiazione nonché tappa fondamentale per accedere alle gioie del Paradiso. Questo è quello che l’esercito dei 200.000 esodati devono fare prima di entrare nel paradiso pensionistico del sistema lavorativo italiano. Devono espiare il peccato di aver lavorato per 40 anni o più, attendere due o tre anni forse senza uno stipendio, e arrivare infine ad una pensione che spesso e volentieri non corrisponde alla totalità dei contributi previdenziali versati durante una vita di sudore e sacrifici. Secondo le parole del

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presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, gli italiani preferiscono uno stipendio intero invece che una misera pensione, con la conseguenza però che chi un lavoro ce lo ha già se lo tiene stretto, bloccando così il naturale turn-over generazionale e limitando in questa maniera, ai giovani che si affacciano per la prima volta sul mondo del lavoro, le possibilità di arrivare entro tempo utile a ricoprire un posto nella società e a guadagnare abbastanza per potersi garantire un futuro e una famiglia. Purtroppo all’orizzonte ci sono ora solo nubi plumbee e lampi, dal momento che la politica non riesce a trovare una vera risposta a questo problema e che invece sembra interessarsi di più alla tassazione delle bevande gassate per recuperare liquidità da destinare alle ormai bucate casse statali per sanare lo spropositato debito pubblico del Belpaese. E mentre a Montecitorio la situazione è in stallo, interi poli industriali scompaiono (vedi Ascoli Piceno), numerosi nuclei familiari si trovano al collasso, sempre più giovani fanno difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro e coloro che hanno maturato i requisiti per andare in pensione devono aspettare per poter ottenere quello che spetta loro di diritto. Anche nelle Marche la situazione non è rosea. Come già detto in precedenza, interi distretti industriali stanno pian piano scomparendo (vedi la zona del Fabrianese e dell’Ascolano) e le aziende che stanno ancora producendo sentono sempre di più sul collo una pressione dovuta sicuramente dal momento nefasto dell’economia e della finanza, ma soprattutto da un sistema politico-previdenziale-lavorativo che oramai fa acqua da tutte le parti. Basti pensare alla ex Antonio Merloni, azienda di punta del territorio fabrianese che nel giro di qualche anno si è ritrovata a chiudere i battenti. Solo in questo caso si hanno più di 250 persone le quali non essendo state riassunte dalla “JP Industries” (azienda dell’imprenditore Giovanni Porcarelli che ha rilevato l’ormai defunta Ardo ), ed essendo vicine alla pensione, rischiano di finire nel vortice infernale del “non si sa cosa succederà”. La Regione Marche e il governatore Gian Mario Spacca stanno facendo il possibile con le parti sociali per trovare una soluzione, ma anche quest’ultima rischia di essere una delle tante “soluzione tampone”. Solo attraverso una politica di investimento sui talenti e sulle imprese virtuose è possibile risollevare la china di un paese ancora presente tra le più grandi potenze economiche mondiali e che potrebbe ancora ricoprire un ruolo di primissimo piano. ●


Giovani pubblicitari marchigiani alla corte della Coca Cola di Rossella Favi Hanno avuto la meglio su oltre 140 finalisti provenienti da tutto il mondo, trionfando nel contest internazionale indetto dalla celeberrima Coca Cola. E ora il loro commercial è uno spot ufficiale del brand, al quale sono stati ceduti tutti i diritti di sfruttamento web e televisivo. I protagonisti di quest’avventura sono due giovani registi marchigiani, Giacomo Cagnetti e Rovero Impiglia, entrambi di San Benedetto del Tronto, che in una manciata di mesi hanno centrato un obiettivo ambitissimo. La loro collaborazione, infatti, era agli inizi, quando, al principio del 2012, hanno cominciato ad ideare e poi a realizzare lo spot: 60 secondi, per raccontare una storia di cambiamento, con il claim finale “Be the change”. E da qui è nato “A guitar hero”, un vero e proprio fenomeno virale, con protagonisti un clochard e le sue possibilità di riscatto, e con il clash tra immagini e musica di sottofondo come uno degli assi portanti. “Avevamo le idee così chiare che in un paio d’ore abbiamo chiuso le riprese” – raccontano Impiglia e Cagnetti – Un altro giorno è stato dedicato alla post produzione, e il commercial era già pronto per essere caricato sul portale per creativi Eyeka, proprio allo scadere del termine ultimo per le iscrizioni al contest”. “Trattandosi di un prodotto internazionale – proseguono i due registi – abbiamo voluto fare qualcosa di emozionale, che contenesse un messaggio universale comprensibile in qualsiasi Paese”. E ora, grazie alla vittoria nel contest Coca Cola e alle possibilità offerte dalla diffusione sul web, il ritorno di stampa e pubblico è stato enorme. Adesso per loro la strada sembra essere tutta in discesa. Un cliente come Coca Cola può permettere loro di poter contattare chiunque. Forse è proprio questo il vero premio del concorso: “il nostro lavoro ora parla per noi”. Infatti, lavorare con la creatività, nelle Marche, non è sempre facile, soprattutto per chi vuole proporre prodotti di qualità. “Spesso – ammettono – riscontriamo scarsa attenzione, e difficoltà a capire che dietro la creatività c’è tanto lavoro, sia pratico che intellettuale. Preferia-

La spending review nelle Marche: meno posti letto negli ospedali ma meglio che nel resto d’Italia di Gabriele Pegolo “Per garantire il successo dei programmi di risanamento dell’economia e per stimolare la crescita e la competitività, il Governo ha avviato, sin dal suo insediamento con il decreto legge Salva Italia, la revisione della spesa pubblica.” Questo cita la presentazione da parte del Governo della comunemente denominata “spending review”. Una

settembre 2012

manovra indispensabile alla luce dei dati emersi nell’ analisi macroeconomica sull’ evoluzione della spesa pubblica condotta dal ministro Giarda. Emerge infatti che negli ultimi sessanta anni, dal 1951 al 2010, la spesa pubblica ha evidenziato che l’esborso per le pensioni è passato dal 9,4% sul totale della spesa pubblica, al 30,2% ma, allo stesso tempo, è diminuito quello per assistenza e trasferimenti alle famiglie (dal 12,2% al 8,8%). Inoltre in questo periodo ciò che è andato costantemente diminuendo è la spesa per investimenti, dal 15,4% al 6,8%, ma il dato che più lascia pensare è quello della restrizione della spesa per istruzione, dal 25,7% al 20%.

Giacomo Cagnetti e Rovero Impiglia mo magari meno lavori, ma con i budget giusti, per poter fare davvero bene, e a quel punto l’esperienza e il curriculum fanno la differenza. Così ora poter annoverare nel nostro portfolio un brand di così alta levatura come Coca Cola non potrà che aprirci nuove strade professionali”.

La suddetta manovra porterà quindi allo Stato un risparmio che sarà di 26 miliardi di euro: 4,5 miliardi per il 2012, di 10, 5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014. Uno scenario nazionale che vede gli Italiani in grande difficoltà dato il notevole innalzamento delle tasse. Tuttavia nel territorio marchigiano si ha una prospettiva migliore di quella nazionale. È proprio il Presidente Spacca a dichiarare che 70 marchigiani su 100, quelli con il reddito più basso, continueranno a non pagare neppure un euro di Irpef regionale. E che circa 2000 lavoratori della sanità non rischieranno il posto di lavoro per un taglio lineare. Non saranno chiusi ospedali, ma si

avrà un importante riduzione dei posti letto. Altro delicato e importante tema è quello della chiusura dei tribunali. A livello nazionale la spending review porterà alla chiusura di 32 strutture che non avrebbero più i requisiti di esistenza, due dei quali nel territorio marchigiano. I tribunali di Urbino e Camerino sono infatti destinati alla chiusura, portando così, secondo l’opinione del guardasigilli Paola Severino, risparmi ed efficienza. Destinati alle soppressione anche enti come Inpdap ed Enpals, le cui funzioni sono a carico dell’Inps. Una manovra quindi che non dà grandi sicurezze per il futuro, ma necessaria per future manovre di sviluppo .

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Lo sport favorisce l’integrazione. Italiani ogni quattro anni di Adriana Staicu

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tto medaglie al collo degli atleti di casa nostra. I tifosi marchigiani dopo le Olimpiadi di Londra 2012 hanno di che sorridere visto il bottino riportato a casa dai “loro” azzurri. Dal trionfo incontrastato del fioretto femminile, con le jesine Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali (oro e bronzo individuale, oro nella gara a squadre) senza dimenticarsi del ct Stefano Cerioni, alla medaglia d'argento del sambenedettese Massimo Fabrizi nel tiro a volo e a quella di bronzo di squarda per

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Samuele Papi, Andrea Bari ed Emanuele Birarelli pilastri dell'Italvolley. Se siete di quelle estramamente legati al concetto di comunità marchigiana, c'è di che rallegrarsi, insomma. Ma c'è anche un altro aspetto, emerso in queste Olimpiadi, che non dobbiamo assolutamente sottovalutare. Stiamo parlando dell'integrazione degli stranieri. L'antipasto estivo era già stato servito agli Europei di calcio. Con Mario Balotelli a incantare gli stadi e le piazze italiane. Alle Olimpiadi, poi, la squadra azzurra ha schierato ben 27 atleti che, per seconda generazione o per matrimonio, sono divenuti cittadini italiani a tutti gli effetti. Gloria Hopper, 20 anni, è nata in Veneto da genitori ghanesi ed è una velocista. Danijel Premus e Amaurys Pérez, croato e cubano, sono stati naturalizzati italiani e hanno conquistato l'argento con il Settebello. Nathalie Moellhausen, metà tedesca metà brasiliana, è nata a Milano con la spada in mano. Anzhelika Savrayuk, aviere dell'Aeronautica Militare di origine ucraina, e Andreea Stefanescu, romena, fanno parte delle “Farfalle Azzurre”, bronzo a Londra. E poi Dragan Travica, pallavolista nato a Zagabria, Edwige Gwend, judoka di origine camerunense, Wenling Tan, asso cinese del ping pong sposata con un italiano, la canoista Josefa Idem e la stella dell'atletica Nadja Ejaffini, nata in Marocco. Il problema potrebbe essere che ci si ricordi di loro solo ogni quattro anni. E che si trascuri tutti gli altri non in vetrina. In balia delle Olimpiadi, pressi dall’euforia dei risultati, non si guarda più alla multiculturalità


Fabriano, come un centro industriale potrebbe diventare Polo Culturale Risanare l’economia fabrianese grazie alla cultura. La proposta è stata lanciata dall’archeologo Manlio Lilli che di recente ha visitato il sito archeologico di Attidium. A pochi

chilometri

da

Fabriano, in località Attiggio, si trovano i resti di un municipium romano. Un sito che entra nella lista dei beni archeologici in sofferenza: realtà dimenticate, colpevolmente

abbandonate

all’incuria, che potrebbero costituire non solo legittimo vanto, testimonianza di un passato illustre. Ma anche occasione di crescita, non solo culturale. Così nelle Marche accanto ad Urbisaglia, Sentinum, Suasa, Septempeda, Falerio, Cupra Maritima e Forum Sempronii, centri romani che anche per la ricchezza delle testimonianze antiche sono assunti al rango di parchi regionali, esistono molti altri siti e singoli monumenti che sopravvivono senza alcuna attenzione. Ad Attidium la Sorvintendenza, tra l’’89 e il ‘93 ha portato alla luce un piccolo impianto termale, ritenuto pertinente ad una domus o ad una villa. Sotto (ma non è possibile visitarli) ci sono sei ambienti: mosaici, rivestimenti di marmo, affreschi. In passato sono venuti alla luce anche strade e tombe, in zona. Colonne, capitelli, ceramiche saltano fuori di tanto in tanto dalla lavorazione dei campi e sono conservati alla Pieve di San Giovanni Battista. «Un patrimonio considerevole — commenta Lilli — lasciato morire. Forse varrebbe la pena di provare a trasformare Fabriano da morente centro industriale a nascente tappa culturale di un percorso regionale di non difficile realizzazione. Per il quale servono, naturalmente risorse economiche, ma ancora prima buone idee. Proposte semplici».

come a un problema. Durante le Olimpiadi esce fuori l’orgoglio patriottico dove tutte le nazioni occidentali esultano allo stesso modo per le medaglie conquistate, indifferenti che a portarli all’oro sia stato un atleta bianco o nero, di famiglia autoctona o immigrata, di antica o recente cittadinanza. Una visione un po’ distorta dell’atleta “straniero”, molto limitata.

settembre 2012

Si valorizza lo sportivo per le sue qualità atletiche e non si guarda minimamente alla persona, alla sua cultura, alle origini. La gente apprezza e si identifica facilmente nei campioni “immigrati” che portano vanto alle nazioni ma guardano con diffidenza gli altri immigrati inseriti che già lavorano al loro fianco, contribuendo alla crescita economica e demografica dei

loro Paesi. Oggi si scopre un’Italia multiculturale e multietnica nello sport; un’Italia che non si “scandalizza” di avere atleti dai cognomi strani, dall’aspetto fisico diverso. Prendendo a esempio lo spirito patriottico che affiora durante le Olimpiadi cerchiamo di guardare le persone che fanno parte della nostra vita quotidiana - anche di origini diverse – per quello che sono, per le qualità che hanno, per la loro volontà di accettare ed essere accettati nel tessuto sociale. Lo sport favorisce l’integrazione. Educa alla solidarietà tra compagni di squadra o di disciplina sportiva. Agevola gli incontri e la socializzazione tra atleti di varie nazioni. Facilita e rende fertile il terreno da cui nasce l’amicizia. La vera amicizia, quella sana, dove ci si ritrova sul campo di gara da avversari, ci si combatte lealmente fino in fondo senza sconti ma, una volta concluso l’incontro ci si abbraccia, ci si sostiene a vicenda. Promoviamo lo sport anche come strumento di integrazione oltre al suo storico significato. ●

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La crisi globale rafforza il ruolo delle regioni di Guido Guidi La poca lungimiranza ha condotto l’Italia all’interno della globalizzazione senza anticorpi. Precarietà, crisi economica, declino della società sono i risultati che si sono avuti a causa del non agire dei partiti politici che hanno perduto la loro funzione originaria: determinare la politica nazionale. Serve un cambiamento. Dei partiti e delle persone. In un mondo globale, la vera risposta può venire dal locale: Regioni, autonomie locali e tradizioni sono però incompatibili con l’occupazione partitocratica delle istituzioni che, in ambito locale, accentua i suoi tentacoli e crea asfissia e ricatto. Il tempo rimasto per compiere la rivoluzione liberale della società italiana non è molto. Contro la rivoluzione ci sono però proprio i partiti, non disposti a rinunciare al potere acquisito.

tale loro spese. Se la scuola e l’università non imboccano nuove strade nell’adempimento della loro missione, flessibilità e mobilità del lavoro creeranno ulteriori situazioni di precarietà, frustrazione e povertà. Non ce lo possiamo permettere. Nonostante la dimensione globale dell’economia, l’Italia ha costruito un sistema di regioni territoriali che governa gran parte dell’economia nazionale. Non si tratta di una contraddizione. Quanto più affievolisce la

Il declino della società italiana ha origine nei radicali cambiamenti

sovranità nazionale a vantaggio dell’Europa e di altre istituzioni

cui è sottoposta l’economia globale. Le ragioni più dirette di

mondiali (Banca Mondiale FMI WTO), tanto più è forte il

questo declino stanno, però, nell’incapacità dei partiti italiani di

richiamo alla dimensione locale, alle piccole comunità. Regioni,

prefigurare il futuro, irrimediabilmente schiavi, come sono, del-

autonomie locali e tradizioni sono però incompatibili con l’occu-

l’orizzonte temporale dell’oggi. L’incultura dell’immediato ha

pazione partitocratica delle istituzioni che, in ambito locale, ac-

già trasformato, oggi, gli uomini e le donne in individui sopraffatti

centua i suoi tentacoli e crea asfissia e ricatto. I grandi cambiamenti

da incertezza e insicurezza. Per queste ragioni, anche chi si

della storia sono intervenuti spesso sulla base di progetti pensanti.

riconosce nei valori liberali è legittimato a rivendicare una diversa

La gravità della crisi attuale è invece causata da spontanei eventi

e più lungimirante azione dello Stato, per contrastare gli eccessi

modificativi dell’economia mondiale. Questa consapevolezza, co-

dell’economia globale, fronteggiare le più frustranti condizioni

sciente o emotiva che sia, genera paura. Una paura che si può

di precarietà, ricreare le condizioni per una diversa solidarietà

combattere o chiudendoci a difesa ognuno del proprio fortino,

patriottica della comunità nazionale. Il dilemma italiano non si

oppure scendendo in campo a viso aperto. Questo ultimo è

può ridurre allo scontro tra chi chiede minore presenza dello

l’unico atteggiamento possibile, ben sapendo che il tempo rimasto

Stato e chi auspica più Stato. L’Italia ha semplicemente bisogno

per compiere la rivoluzione liberale della società italiana non è

di uno Stato diverso, dove i partiti tornano a svolgere la funzione

molto. Le idee camminano con le gambe degli uomini e le storie

che la Costituzione gli riconosce: concorrere a determinare la po-

degli uomini sono la migliore testimonianza della bontà delle

litica nazionale. Niente di più. L’Italia soffre di inefficienze nella

idee. Non resta che saper scegliere. ●

gestione dei servizi pubblici, di elefantiasi dell’apparato burocratico, d’incapacità di autoriformarsi, perchè i partiti, dopo aver occupato tutti gli spazi pubblici e averne fatto un loro personale dominio, non sono disposti a rinunciarvi. Il cambiamento s’impone ai partiti e alle persone. La grande velocità con cui evolve l’economia obbliga a prendere atto che i rapporti lavorativi e le relazioni interpersonali sono diventate mutevoli e mobili, nel tempo e nello spazio. Le giovani generazioni ne hanno progressivamente preso atto, a to-

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Senigallia, il porto dei relitti di Paolo Belogi

Gramillano ultima chiamata (forse)

Le località turistiche che possono contare su un relitto affondato

L’eterna crisi della giunta Gramillano non

attirano appassionati di immersioni subacquee. Indotto turistico

accenna a risolversi. Né in una direzione, né in

mica da poco. Forse Senigallia però punta oltre, e neanche sul

quella opposta. Dopo il valzer di poltrone, le

fondale sabbioso della Spiaggia di Velluto mancano quelle attrattive

minacce di dimissioni, gli strali lanciati da

che farebbero la felicità di qualsiasi subacqueo. Se solo avessero

componenti della stessa maggioranza, i problemi

qualche palmo d’acqua salata a ricoprirne le lamiere. Stiamo par-

con il bilancio di previsione 2012, alla fine di

lando di relitti esplorabili anche senza pinne e maschera, quelli

luglio è arrivata quella che potrebbe essere,

esposti, per la “gioia” di turisti e senigalliesi tutto l’anno e dal

ma non è ancora chiaro se lo sarà, la stoccata

marciapiede. Senza quei relitti, ormai integrati alla perfezione

definitiva alla compagine guidata da Fiorello

nello skyline del porto, Senigallia, se non tutta almeno la porta

Gramillano: la mozione di sfiducia del Pd allo

attraverso cui accedere al Lungomare Nord, non sarebbe più la

stesso sindaco, tra le cui fila è stato eletto. In

stessa. Come una telenovela, la saga dei pescherecci al Naval-

essa, si è chiesto formalmente che, dopo

meccanico, sembra non avere fine.

l’assestamento di bilancio, il primo cittadino in

Ogni puntata uguale alla precedente, e non occorre una fervida

carica rassegni le dimissioni, per portare Ancona

immaginazione per ipotizzare come evolverà la storia. Semplice-

ad elezioni anticipate nel 2013. La scadenza,

mente, temiamo, non evolverà. Dovessimo mettere in fila due

insomma, potrebbe essere prossima, anche se

parole, per illustrare su una brochure turistica, la bontà di queste

il documento approvato dall’assemblea cittadina

attrattive inizieremo col tranquillizzare il popolo dei sub,

del Partito Democratico non rappresenta un

soprattutto quelli con la fobia dell’acqua. I relitti senigalliesi si

impegno cogente per il primo cittadino. Ad

ammirano dal marciapiede, quando non dall’abitacolo della propria

ogni modo, sono di questi giorni (scriviamo a

vettura. Quasi monumenti cittadini. E non accelerano certo il

metà settembre, ndr) il dettaglio del riequilibrio

loro sgombero i continui passaggi di proprietà (ultima, in ordine

di bilancio proposto dalla giunta, insieme alle

di apparizione, la Lepore Commerciale di Udine), che pare con-

notizie sulla possibile fusione di Muse e Stabile,

corrano solo ad offuscarci la vista circa le responsabilità sulle

le due fondazioni teatrali della città. Per quanto

operazioni di bonifica del porto per cui, sul finire dello scorso

riguarda il primo punto, si prospettano periodi

anno, era stato nominato anche un “soprintendente” (un contratto

duri per Ancona, con spese ridotte per 1,4

semestrale, che partiva lo scorso novembre e che prevedeva un

milioni di euro. I settori che più ne risentiranno

compenso di 3.500 euro). Il degrado è ancora lì e fa comodo a

sono tradizionalmente i primi a cadere sotto la

tutti. Agli amministratori per continuare a dirci quanto si

scure dell’austerità: cultura, politiche giovanili,

prodighino mirando allo sgombero della zona (era in gioco anche

sport, commercio. Ma anche gli uffici comunali

la Bandiera Blu per gli approdi turistici ed i relitti, con la loro

saranno costretti a fare economia, con oltre

presenza, costituivano un ostacolo per il suo ottenimento),

450mila euro in meno per i costi di

mentre per gli altri (opposizione) è testimonianza dell’inettitudine

funzionamento. Ed inoltre, tra le pieghe di un

dei primi. Una manna bipartisan. Manco a dirlo è freschissima la

bilancio in forte difficoltà, si è aggiunto in

notizia dell’ennesimo rinvio dello sgombero: 2013 ma c’è da

corsa anche un maxi risarcimento a un privato

dragare il fondale della vecchia darsena. Costo, circa 50mila

pari a 1,6 milioni di euro. Per quanto riguarda

euro. Lepore ne tirerà fuori 30 (ha detto).

invece la fusione Stabile – Muse, si tratta in

Poi le navi potranno riprendere il largo. In culo alla balena.

realtà di un percorso tutto in salita e dai tempi strettissimi, anche se l’unica alternativa potrebbe essere quella di mettere in liquidazione entrambe le fondazioni: la bozza di delibera della giunta ipotizza la possibilità di giungere alla fusione in circa sessanta giorni, anche se ciò comporterebbe un percorso a tappe forzate tra approvazione della stessa giunta, passaggi nei Cda di Muse e Stabile e i rispettivi organi di vigilanza. Il tutto dovrebbe poi essere guidato da un tecnico di alto profilo. Maggioranza salva? Come dichiara l’Idv attraverso il deputato Favia, è ancora tutto sub judice. (Ro.Fa.)

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Falconara, per le Comunali la fanteria di Brandoni non vuole il Pdl di Rossella Favi

Fabriano, note per l’Emilia di Gabriele Pegolo Pupo, Amedeo Goria, Benedicta Boccoli, Michele Pecora, Antonio Del Sordo e tanti altri per raccogliere fondi da destinare all'Emilia

A Falconara è già iniziata la lunga cavalcata

martoriata dal

verso le Comunali 2013. Il sindaco in carica Goffredo

terremoto. L'estate

Brandoni – finora unico di centrodestra nella storia

fabrianese nonostante il

falconarese – giocherà il tutto per il secondo

periodo richieda

mandato. Lo farà attraverso almeno un paio di

austerity ha trovato un

liste civiche, tentando di capitalizzare il consenso

po' di spazio per aiutare

personale riscosso in questi anni e di minimizzare

il prossimo. Una città,

lo scarso appeal ormai detenuto dal Pdl. Infatti, se

Fabriano, che

una delle liste civiche dovrebbe essere per così

nonostante la crisi

dire “personale”, legata cioè direttamente alla

economica ha voluto

a fine luglio nella piazza di Fabriano. L’ intero ricavato

figura di Brandoni, la seconda rinuncerà al simbolo

rispondere presente.

è stato devoluto a sostegno delle popolazioni dell’

del Pdl. A chiederlo a gran voce è stata la “fanteria”

P

upo e la Boccoli a Fabriano in favore dell’Emilia.

Serata di festa e beneficienza quella che si è svolta

Emilia colpite ad aprile dal terremoto. Uno spettacolo

del partito. Chi sono i fanti? Piero Pastecchia,

di solidarietà che è stato organizzato da Radio Gold in

Marco Giacanella, Luca Cappanera e Diego Del

collaborazione con Fabriano Bell@ eventi con personaggi

Prete che il mese scorso hanno dato vita al

famosi a livello nazionale. Una piazza colma di spettatori

giornalino “Falconariamo”. Loro entreranno nella

ha infatti accolto con grande entusiasmo il cantautore

seconda civica ma mai e poi mai sotto l'insegna del

falconarese Michele Pecora, il chitarrista gipsy e flamenco

Pdl. Il vicesindaco Clemente Rossi avrebbe già

Antonio del Sordo, il giornalista Rai Amedeo Goria e la

dato il via ad un tentativo di mediazione per

showgirl Benedicta Boccoli che per gran parte della

tentare di recuperare il simbolo del Pdl che però

serata hanno dialogato con il presentatore Paolo Notari,

sembra avviato alla rottamazione. In casa Pd le

raccontando qualche aneddoto delle proprie ultime

acque sono ancora più agitate. Il capogruppo in

esperienze di lavoro. Non sono mancati interventi

consiglio comunale Antonio Mastrovincenzo e il

cantati grazie al supporto dell’ orchestra Mediterranea

coordinatore civico Franco Federici si scaldano

diretta dallo stesso Pecora. Con grande clamore della

per le primarie. Nel partito si vorrebbe un terzo

piazza ha fatto infine il suo ingresso il cantante nonché

candidato ma si fa fatica a trovarlo. l Pd, poi,

presentatore Enzo Ghinnazzi (in arte Pupo) che ha in-

rischia di dover fare seriamente i conti con il

trattenuto tutto il pubblico in piazza con i suoi successi

neonato e trasversale movimento Falconara Bene

musicali. Sulle note di Gelato al cioccolato sono stati

Comune, che è andato a raccogliere vari gruppi e

chiamati sul palco anche il sindaco Giancarlo Sagramola

associazioni attivi in città, e forse potrebbe

ed il consigliere comunale, nonché nostro redattore,

“inglobare” anche Cittadini in Comune e

Sergio Solari in qualità di membro del comitato orga-

Falconarapuntoeacapo. Il gruppo ha già calato ben

nizzatore. Sagramola e Solari hanno ringraziato tutti

due assi: Riccardo Borini, ex sacerdote, coordinatore

coloro che in base alle proprie possibilità hanno dato il

dell'Ambito Sociale di Jesi, conosciutissimo e

proprio contributo a questa Emilia piegata dal terremoto.

rispettato, e Anna Pisano, già assessore ai Servizi

Entusiasmo del pubblico e degli stessi ospiti. “È una

Sociali ad Ancona e direttrice della Caritas. Entrambi,

dimostrazione importante da parte della città di Fabriano

come del resto Mastrovincenzo, vengono da

– ha detto Pecora – e da parte di tutti gli artisti che

Palombina Vecchia, da sempre quartiere chiave

hanno deciso di aderire a questa iniziativa”. Per Goria è

per la vittoria alle amministrative. Insomma, i

stato “doveroso essere qui visto l’ intento benefico di

movimenti in vista delle elezioni sono già nel vivo,

questa serata”. A ringraziare il cuore dei fabrianesi

ad una manciata di mesi dalla chiamata alle urne,

anche Pupo per la “partecipazione affettuosa e solidale

e, come nel 2008, l’ipotesi di un eventuale

rivolta a della gente che è stata colpita da questa grave

ballottaggio è forse lo spauracchio peggiore per

anomalia”. Al di là delle cifre, un segno tangibile.

tutte le forze politiche coinvolte.

Quello di una città, Fabriano, che nonostante la crisi economica ha voluto rispondere presente.

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T’insegno la storia attraverso un film: intervista a Paolo Radi di Sergio Solari

U

n prof con la passione per la macchina da presa. Paolo Radi, fanese e docente di Italiano e Storia all’Itc Bramante di Pesaro ha realizzato un film sugli Anni di Piombo (applaudito da Napolitano in persona) e ora sta lavorando ad un docufilm sulla Folgore. Cinema e Forze Armate. E la storia del nostro Paese. Come nasce la sua passione per le Forze Armate e il cinema? Innanzitutto preciso che noi docenti di storia dobbiamo anche approfondire il tema della legalità, così dal 2007, da quando sono in servizio presso al Bramante, non mi è stato difficile organizzare convegni con la Questura, il comando provinciale dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto. La passione per le Forze Armate è strettamente legata al cinema che amo

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sin da ragazzo. Mi sono laureato in Lettere con una tesi sul cinema del Ventennio e il neorealismo cinematografico italiano. Poi, durante il tempo libero, mi dilettavo a scrivere delle brevi sceneggiature che sono sempre rimaste nel cassetto. Quando sono arrivato al Bramante, nell’antologia scolastica c’era una sezione dedicata a come scrivere una sceneggiatura e così mi sono detto: “Proviamo”. Essendo un appassionato di gialli e di film bellici, la passione è da sempre aumentata. Tutti i generi cinematografici mi piacciono. In base a cosa sceglie i temi dei suoi corti? Dopo il mio primo corto, un horror dal titolo The temple, girato con un videofonino e con una scena in cui ha partecipato una pattuglia dell’Arma, mi sono chiesto perché non continuare. Cosi, con due amici carabinieri è nata l’idea di girare un giallo storico sulla strategia della tensione. The five dragons, di cui sono sceneggiatore, produttore principale e regista, è stato realizzato tra Pesaro e Roma. La storia è incentrata su vicende legate al terrorismo brigatista che, per evitare di ferire la sensibilità di quanti ancora soffrono per tali vicende, sbocca nel thriller. La collaborazione con i Carabinieri, che avevano già dato un suo contributo nel primo corto, è stata determinante: il protagonista, infatti, è un giovane tenente che, appena arrivato in una nuova città, riceve una minaccia di morte da un fantomatico gruppo terrorista. Scoprirà di lì a poco la verità sulla strategia della tensione e il mistero che si cela nello stemma araldico dell’Arma. Le scene sono state girate a Roma (Scuola Allievi Ufficiali, Comando Legione Lazio di Piazza del Popolo), Pesaro (Comando Provinciale dell’Arma,


Tribunale, Palazzo Antaldi, e altre zone della città) e un esterno in Sardegna. Gli attori? Alunni ed ex alunni del Bramante. Inutile dire quanto questo serva ai miei alunni per renderli consapevoli della loro coscienza civile. Il percorso di educazione alla legalità si è concluso con la conferenza tenuta da Ansoino Andreassi (prefetto, vicecapo della polizia, ai vertici dell’Antiterrorismo durante gli Anni di Piombo) sul tema della strategia della tensione . Per il documentario-thriller sulle Brigate Rosse ha ricevuto una lettera di congratulazioni dal presidente Napolitano per il rigore della sua ricerca: che sensazioni ha provato per questo riconoscimento? Direi grandi, non ci sono parole. Appena finito il corto l’ho inviato a diverse personalità culturali, ma vuoi per il tema, vuoi perchè ancora il termine Brigate Rosse che – attenzione – non viene mai evocato nel corto, molti si sono congratulati. Nessuno se l’è però sentita di scrivere nulla. Solo due persone mi hanno dato fiducia: l’avvocato di Roma Giorgio Carta, che mi ha intervistato nel quotidiano online Grnet.it e un giovane

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giornalista di Roma Giuseppe Ferone, che ha pubblicato nell’Avanti, l’articolo “Il coraggio della verità”. Poi Il Resto del Carlino di Pesaro e Michele Capaccioli che è un blogger che abita a Londra. Casualmente sono entrato in contatto con alcuni parenti delle vittime del terrorismo. Sono stati contenti del fatto che io abbia avvicinato i giovani alla tematica del terrorismo e il giorno 9 maggio Napolitano, ricordandosi che avevo realizzato un corto sulla strategia della tensione, ha invitato me e tre alunni-attori al Quirinale per la Giornata della memoria delle vittime del terrorismo e dello stragismo. Si è congratulato con me e con gli alunni e rompendo il protocollo si è fatto fotografare con noi. Che dire. All’inizio ero molto amareggiato: ho dovuto trovare i soldi, un anno per la realizzazione e nessun complimento. Però sono e siamo stati ripagati. Non tutti sono ricevuti dal Presidente della Repubblica, non sono un regista di professione, ma oramai accanto alla professione di docente ho intenzione di continuare. In questo momento quali sono i progetti in cantiere?

Ho terminato con la Questura di Pesaro, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, un giallo onirico dal titolo The Software. Ho iniziato il montaggio de Le ali di un soldato, film documentario sulla Folgore dove ci sono testimonianze fondamentali. Come quella del generale Loi, del colonnello Ratti. C’è anche la testimonianza di un reduce di El Alamein, un paracadutista di infine ho il racconto della battaglia di El Alamein del paracadutista di 91 anni. Le testimonianze sono intervallate dai miei alunni che riassumono la storia dellaFolgore. Un film nel film. Quest’anno è il 70° anniversario di El Alamein ed essendo un appassionato di storia, non potevo mancare quest’appuntamento. Anche qui c’è stato da parte mia un grosso lavoro documentaristico e mi sono immerso in un mondo che non conoscevo. Purtroppo, sono sorti anche dei problemi con alcuni paracadutisti in congedo. Mi sono iscritto in diverse pagine dedicate alla Folgore, ma c’è stata e c’è ancora una grossa incomprensione. Il film è dedicato a David Tobini, morto in Afghanistan a luglio 2011. ●

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Biogas: la centrale del dissidio A rischio anche il Verdicchio di Matelica doc di Gessica Menichelli

proteste davanti al teatro delle Muse di Ancona e davanti alla sede delle Regione

L

e energie rinnovabili rappresentano senza ombra di dubbio

delle valide alternative alle fonti di energia nucleari che tanto

non piacciono alla maggioranza degli italiani che più volte si sono espressi attraverso i referendum. Da tali scelte le amministrazioni sono chiamate a scegliere le energie alternative (come fotovoltaico, eolico, e biogas) da installare nei vari siti territoriali. La questione di Matelica, é di particolare interesse, non solo perché il territorio gode di particolari prodotti che si ha l’obbligo di tutelare, visto che lo caratterizzano e lo rendono unico ma anche perché é stata gestita da parte dell’amministrazione nel più totale riserbo, mettendo la cittadinanza di fronte al fatto compiuto, venendo meno anche ai protocolli di scelta. Le normative comunitarie e quelle locali prevedono una partecipazione anche dei cittadini interessati alla scelta delle stesse sul territorio interessato. Spesso però capita che le amministratori decidano l’una o l’altra fonte di energia in modo autonomo e rendano nota la scelta a giochi fatti, tanto da far giustificare l’atto da parte dell’assessore competente con un “mi scuso con la collettività ma a me sembrava una buona idea”. Tale vicenda ha inasprito una buona percentuale della collettività che non ha prima gradito il modus operandi dell’amministrazione, e in secondo luogo, non gradisce che la centrale a biogas sia installata in un territorio che ha da tutelare una serie di prodotti tipici locali che rendono unico e rappresentano tale Comune. La

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domanda presentata in Regione per la realizzazione, proveniente da una cooperativa di altra provincia, vede l’installazione di una centrale a biogas da 1 kw in un terreno privato di cui parte sottoposto a vincolo ambientale e adiacente al depuratore comunale dell’acqua. Le problematiche che rappresentano la vicenda riguarderebbe fondamentalmente sei punti. Primo, il territorio matelicese è caratterizzato dalla produzione di uve particolari per la produzione del Verdicchio di Matelica, primo riconosciuto nelle Marche come doc. Uve che sarebbero messe a rischio sia a livello qualitativo, che dalla presunta riconversione dei terreni per la produzione di mais necessario alla combustione per la centrale. Secondo, il terreno privato in questione prevede la richiesta da parte del Comune di annullare il vincolo ambientale su circa 100 metri. Tre. Essendone adiacente la centrale, il depuratore comunale potrebbe mettere messo a rischio infiltrazioni. E poi c’è la questione della grandezza di questa centrale. Un kw avrebbe un impatto ambientale troppo elevato per un paese 11mila abitanti. Che inevitabilmente vedrebbe tutti i suoi terreni impegnati per la produzione di mais, le cosiddette “colture dedicate” richieste dalla legge. Quinto punto. I 70 km scelti per l’utilizzo della centrale determinerebbe che tale impianto venga usato da tutta le Marche, dando vita ad un forte aumento del traffico. Altro inquinamento, insomma. E infine, non dimentichiamoci dei concimi prodotti dalla centrale che devono per legge essere riutilizzati nel comune: essendo troppo elevati rispetto alla grandezza di Matelica determinerebbero un danno ambientale, visto che, come è noto, troppo concime a lungo andare rende sterile il terreno. In conclusione, le forze politiche in opposizione all’attuale giunta sono concordi nel ribadire che non sono contrarie al progetto delle centrale biogas ma non dalle dimensioni così elevate che determinerebbero un impatto ambientale disastroso. ●

Ricorso al Tar?

alcuni esempi che saranno

regionali e comunitarie, Mei ha

indicati nel ricorso che il

fatto presente che ci sono

Sulla questione della centrale

manifestando in più parti della

comitato ha intenzione di

tutte le basi giuridiche per

biogas i cittadini si sono riuniti

nostra regione. Mei, senza

presentare. Dopo un’attenta

ricorrere alle vie legali nei

in assemblea lo scorso 14

troppi giri di parole ha espresso

analisi dei fatti, delle

confronti della Regione che ha

settembre. L’incontro,

preoccupazione per la cattiva

caratteristiche territoriali e

gestito la vicenda nella più

organizzato del Comitato per la

gestione dell utilizzo di queste

delle normative costituzionali,

totale confusione.

Tutela del Territorio, che si

centrali, richieste e installate

oppone alla sua realizzazione. I

da privati che schersosamente

cittadini partecipano in massa

chiama non imprenditori ma

ansiosi di conoscere e ottenere

“predatori”. “Si producono

informazioni sulla vicenda.

rifiuti per produrre energia:

Messi di fronte al fatto

per me è schizofrenia. Alcuni

compiuto, sperano che

diritti sono inviolabili:

mobilitandosi, in comitati che

l’articolo 32 della Costituzione

fanno rete, possano trovare

parla del diritto alla salute dei

soluzioni alternative.

cittadini e della tutela del

All’assemblea, era presente

paessaggio, il 41 dello

Adriano Mei, il coordinatore dei

svolgimento delle attività

comitati che a livello regionale

imprenditoriali purchè questi

si occupa delle situazioni

non producano danni a terzi,

particolari che si stanno

salvo indennizzo”. Sono solo

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Immigrati 2G, “cittadini full time”

vengono veri e proprio ghetti, a volte involontari, a volte volontari. Nella fattispecie sono gli immigrati di seconda generazione, per lo più nati e cresciuti in Italia, i protagonisti della realtà sociale rinnovata, installati “nel luogo” seppur non considerati parte di esso. Per garantire ai cittadini immigrati nati in Italia le stesse condizioni di uguaglianza in fatto di diritti

di Ilaria Sciadi Adel

e doveri, la Provincia di Fermo si è già mossa per superare lo “ius sanguinis” che tiene i nati in Italia da genitori stranieri “cittadini part time”. Al di là di quelle che saranno le sorti del Fermano, il consiglio provinciale ha recentemente aderito, su proposta del democrat Renato Franchellucci alla

C

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apita che uno si compri un appartamento in un

campagna nazionale “L’Italia sono anch’io” (ne avevamo già parlato sul n.2

condominio, uno di quei palazzotti con i balconcini

de il futurista marche, ndr) che, lo ricordiamo, promuove l’estensione della

fioriti e le aiuole “educate”. E che ci faccia il suo

cittadinanza italiana a tutti i minori nati in Italia da genitori stranieri. Non

eremo in quel condominio, fisicamente collocato dentro

solo. Il comitato, punta anche al riconoscimento del diritto di voto per le

la città, ma socialmente e spiritualmente fuori di essa.

consultazioni amministrative per gli immigrati che lavorano regolarmente

Un’oasi di calma e di incolumità, baciata dal sole e

in Italia. Una campagna promossa da 19 associazioni tra cui Acli, Arci,

lontana da “loschi figuri”. Succede oggi in città (e non

Caritas, Cgil, Libera e dall’editore Carlo Feltrinelli. Presidente del Comitato

solo), dove lo spazio si ridisegna al battito serrato

promotore è il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio. A livello nazionale

della globalizzazione, dei flussi migratori e della mul-

si sono portate 110mila firme a sostegno di due leggi di iniziativa popolare

ticulturalità. Perché, se lo spazio urbano venisse au-

che dovranno essere discusse dalle Camere. Nel Fermano invece l’’azione di

scultato come un cuore, si traccerebbe un’interessante,

sensibilizzazione, coinvolgimento e coordinamento riguarda i 40 Comuni

quanto attendibile, sintomatologia della società umana.

della provincia. Si vuole fare in modo che i “nuovi italiani” siano accompagnati

Così, mentre l’élite globale sceglie di abitare la galleria,

nello svolgimento dell’iter burocratico mediante gli sportelli provinciali, in

alla platea tocca quel che resta. Due mondi segregati,

collaborazione con quelli comunali e sindacali, allo scopo di fornire loro la

alcuni fisicamente “nel luogo”, seppur non “di quel

dovuta consulenza ed assistenza. Con la nascita della società multiculturale

luogo”. È il caso della popolazione immigrata che

anche la scuola si trova ad affrontare una sfida fondamentale per la

sempre più si ritaglia quelli che a tutti gli effetti di-

formazione dei nuovi cittadini. Risulta, infatti, necessario affrontare le pro-


Marche Sud, la politica spreca un’altra chance per recuperare credibilità di Maurizio Grilli “Facite

Ammuina”

napoletano

(che

significa

in

“fate

confusione”), sembrerebbe essere il comando che si sono date molte forze politiche regionali in merito all’attuazione delle misure per favorire il riordino/razionalizzazione delle province contenute nel decreto legge di revisione della spesa. La riluttanza dei partiti a metter mano a questa materia è l’ennesima dimostrazione dello scollamento tra

perdono

cittadinanza e ceto politico che

muovere eccezioni, lasciando

è ormai visibile a tutti gli angoli

intendere che ci vorrebbe ben

poi

occasione

per

della penisola. Da circa quattro

altro, anziché mettere in crisi i

anni, le commissioni parlamentari

loro cortile elettorale.

si rimpallano un disegno di legge

Al momento, la Regione Marche,

costituzionale per la soppressione

per tramite del governatore

delle province e adesso che il

Spacca e in attesa che il Cal

Governo è impegnato a dare

(Consiglio delle autonomie locali)

concretezza ad una visione politica

formuli una proposta di riordino,

che

blematiche connesse alla costruzione dell’identità degli adolescenti

un’azione improrogabile, non

vorrebbe

ridisegnare

non

sembra

intenzionata

a

l’architettura periferica del paese,

promuovere ricorsi alla Corte

scegliendo

Costituzionale contro l’articolo

la

strada

più

stranieri di seconda generazione, obiettivo questo al centro del

realisticamente

praticabile

17 del decreto della spending

nuovo progetto “Il Mondo a Scuola”, finanziato dal Fondo Europeo

(razionalizzazione) in questa fase

review. Nonostante, ça van sans

per l’Integrazione dei cittadini di Paesi terzi attraverso il Ministero

della legislatura, assistiamo alla

dire, le forti pressioni in senso

dell’Interno, a cui aderisce anche la Provincia di Fermo. Il progetto,

prevedibile e solita levata di scudi

contrario dei tre presidenti delle

che partirà a ottobre e coinvolgerà alcuni istituti superiori di secondo

da

delle

province di Ascoli, Fermo e

grado, prevede la costituzione di gruppi di intervento rivolti ai

province e da quei partiti che

Macerata (il maceratese Pettinari,

singoli alunni, al gruppo di classe, agli insegnanti e alle famiglie.

ritengono gli enti intermedi

tra l’altro, è presidente del Cal

I dati

parte

dell’Unione

fondamentali per il controllo

ed anche segretario regionale

politico-elettorale del territorio.

dell’Udc, partito che invece a

La

livello

tradizionale

e

tanto

nazionale

sostiene

Le persone di origine straniera che vivono in Italia sono oggi

sponsorizzata pluralità delle

fortemente il governo Monti).

circa 5 milioni (stima Dossier Caritas Italiana al 1° gennaio 2010),

Marche rischia di essere messa in

Ancora una volta, quindi, la

pari all’8% della popolazione totale. Di questi circa un quinto

seria

quasi

sensazione è che il ceto politico

sono bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Nati in gran parte in

unanimità di posizioni espresse,

stia proteggendo se stesso e

questo Paese, ma solo al compimento della maggiore età si

invece, da tutti i politici coinvolti

favorendo l’immobilismo politico

difficoltà

dalla

vedono riconosciuto il diritto di chiederne la cittadinanza. Nelle

dalla questione “Marche Sud”, la

-istituzionale, piuttosto che

Marche, da un’immigrazione composta prevalentemente da singoli

super

pensare a come rendere migliore

provincia

che

dovrà

individui, si è passati a quella caratterizzata dalla forte presenza

prendere corpo, nonostante le

ed efficace un provvedimento che,

di nuclei familiari. Nello specifico nella nuova Provincia di Fermo

opposizioni della politica e dei

comunque la si pensi, è una legge

si registra che gli stranieri residenti al 1° gennaio 2011 sono

politici.

dello Stato. Infatti, tra proteste,

17.528 e costituiscono il 9,9% della popolazione residente. La

Questi ultimi, forse gravemente

minacce e denunce di incosti-

comunità straniera più numerosa è quella proveniente dal Marocco

affetti dalla sindrome Nimby, pur

tuzionalità,

con il 16,6% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita

dichiarando che metter mano alla

preoccuparsi di come iniziare a

dall’Albania (16,3%) e dalla Romania (15,2%).

revisione della spesa pubblica è

gestire la prossima trasformazione.

settembre 2012

nessuno

sembra

21


Tonno rosso, quale futuro? Massimo G.

CONTE

IN UN DELICATO PERIODO come quello che stiamo affrontando sotto tutti i punti di vista, sociale, economico ed ambientale credo dobbiamo essere più responsabili nelle azioni che facciamo ogni giorno. In tale ottica non sembra andare la battuta di pesca organizzata dall’Adriatic Intn’l Sportfishing Tournament ad Ancona a metà settembre presso il locale degli Amici del mare a Marinadorica, Ancona. Per l’evento è previsto l’arrivo di squadre da tutto il mondo, essendo questa un’anteprima nazionale di pesca al tonno rosso nelle acque dell’Adriatico. Tale iniziativa prevede una competizione di pesca spinning e il successivo rilascio in vivo dell’animale (catch&release), possibile grazie alla modifica apportata dal D.M. 19/06/12 che autorizza il catch&release del tonno indipendentemente dalla disponibilità di quote per la pesca ricreativa, dal periodo di chiusura e dalla organizzazione di manifestazioni agonistiche. Insomma, si può pescare tutto l’anno. E il periodo riproduttivo? Ci sarebbe questo aspetto molto delicato da considerare e che invece non viene affatto menzionato. La natura ha cicli che sono interdipendenti e quindi anche la maturazione gonadica delle specie ittiche dipende da cofattori quali ad esempio la temperatura dell’acqua. L’acqua dell’Adriatico durante la primavera, ufficialmente la stagione riproduttiva, si è mantenuta insolitamente fredda date le abbondanti nevicate invernali e le incursioni di aria fredda a maggio che hanno fatto scendere le temperature medie anche

di 6° sotto la norma. Solo da giugno la temperatura del mare si È portata sui 24°, necessari per l’inizio del periodo riproduttivo. Certo è invece, che lo stress da pesca ha effetti notevoli sulla riproduzione, con il conseguente mancato rilascio delle uova in mare. «Cambiano i nomi ma non la sostanza. Dietro l’eufemismo catch&release si nascondono le stesse crudeltà della pesca tradizionale. Recenti studi scientifici infatti hanno infatti dimostrato che la cattura all’amo dei pesci e la loro successiva restituzione alle acque non è meno dannosa, per la salute degli animali, al punto da provocarne spesso la morte». Lo fa sapere l’Ente protezione animali (Enpa). «Quando abboccano all’amo, i pesci vengono sottoposti a un’intensa forma di stress psicologico – sottolinea il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri – causato non soltanto dal dolore fisico ma anche dal non riuscire a comprendere cosa gli stia effettivamente capitando. Per non parlare poi del soffocamento provocato dall’eradicazione dal loro ambiente naturale». I Gre delle Marche sottolineano come sia le ferite causate dall’amo sia quelle provocate dagli stessi pescatori nel tentativo di rimuoverlo spesso risultino anche letali. Il tempo di cattura prolungato può provocare esaurimento fisico caratterizzato da acidosi marcata e da altre risposte fisiologiche negative. Lo stress porta anche a riduzione della crescita, compromissione del successo riproduttivo e aumentata suscettibilità alle malattie e agli agenti patogeni. Quando i pesci vengono catturati e recuperati rapidamente da acque profonde subiscono lesioni da depressurizzazione. La nostra temperatura corporea è di gran lunga superiore a quella dei pesci ed il nostro sudore particolarmente acido: questo potrebbe indurre la formazioni di ulcere, successivo focolaio di infezioni, favorendo inoltre il contagio di batteri e miceti saprofiti che possono essere patogeni per i pesci. C’è dunque da porsi un interrogativo etico sul risvolto materiale di tali iniziative riguardo l’impatto che hanno sulla biodiversità marina e degli ecosistemi acquatici. ●

Spazio a Neri tecnico-scientifico de I Gre delle Marche

www.danielesilvetti.it

Alessandro Neri per I Gre delle Marche


È UNO DEGLI INGREDIENTI più ricercato e largamente diffuso all’interno della cucina tradizionale marchigiana. Il tartufo è un fungo ipogeo che cresce spontaneamente, in condizioni ambientali particolari, accanto alle radici di alcuni alberi. Il corpo fruttifero ha un aspetto irregolare e globoso, con dimensioni variabili, lo strato esterno è costituito da un rivestimento che può essere bianco, giallo, bruno o nero se la sua superficie è liscia (tartufo bianco pregiato o Tuber magnatum Pico), o più o meno verrucosa (tartufo nero pregiato o Tuber melanosporum Vitt. e scorzone o Tuber aestivum Vitt.). Il Tartufo di Acqualagna, il più prezioso dei tartufi è particolarmente apprezzato dai buongustai di tutti i tempi. L’aroma dei tartufi differisce da specie a specie e si presenta più ricca e persistente nelle varietà di maggior pregio. Per esaltare le attitudini di questo particolare fungo occorre farne un impiego oculato al tipo di utilizzo. Il tartufo nero è adatto a essere mescolato ai ripieni ed è impiegato come ingrediente nella preparazione. Il bianco non deve entrare in cucina, ma va aggiunto crudo affettato con l’apposita “trifola” solo alla fine. Se cuocesse, perderebbe parte dell’aroma e rovinando le sue nobili caratteristiche. Per gustare il tartufo nero consiglio il coniglio ripieno. Ingredienti per 4 persone: 1 coniglio intero disossato, 1 spicchio di aglio, 50 gr di tartufo nero, 50 di pangrattato, 100 gr di prosciutto cotto, 100 gr macinato misto, 100 gr pancetta arrotolata, 2 uova, 50 gr patè al tartufo nero, 1 bicchiere di vino bianco, sale e pepe bianco. Preparare il ripieno con

L’autunno porta il con sé il re della tavola emanuele

SUARDI

tutti gli ingredienti, farcire il coniglio e legarlo ben stretto ed uniforme. Cuocere per 60 minuti a 180°, bagnare con il vino la prima volta e continuare con brodo per non lasciare asciutto il fondo della teglia. Slegare e tagliare a fette solo una volta che si sarà raffreddato, riposizionare le fette sulla teglia di cottura dove sarà rimasta la glassa. Con il tartufo bianco la tagliatella è la sposa perfetta e al contrario del coniglio è un matrimonio ben più semplice. Ingredienti per 4 persone: 600gr di tagliatelle fresche (meglio fatte in casa), 40 gr di tartufo bianco,150 gr di burro, 30 gr di patè di tartufo bianco, brodo q.b. Cuocere le tagliatelle scolarle abbastanza al dente nel burro sciolto assieme al patè ed aggiungere un bicchiere di brodo circa per rendere cremosa la salsa che si sarà creata. Impiattare le tagliatelle e coprirle con il burro rimasto in padella. E mi raccomando: solo sulla tavola trifolare sopra abbondante tartufo. ●

Mai il tarfuto bianco deve entrare in cucina perderebbe di sapore

settembre 2012

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