il futurista marche - 3

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www.ilfuturista.it supplemento al n째 37

marche mensile indipendente

ASSEDIO BIANCO


marco

CATALANI

Una pallata di neve per Cota

RIPOSTE LE PALE, riavviati i motori delle auto sommerse, sgomberate le strade dalla neve è tempo di ricominciare la vita di tutti i giorni. Si sarebbe potuto parlare di altro in questa sede ma alla fine sono stato costretto a cedere. Devo ammettere che l’idea di dedicare il mio intervento a questo tema mi aveva sfiorato già vedendo i primi fiocchi. Poi però l’avevo accantonata. Troppo scontato, ne parleranno tutti e non mi va di accodarmi. Con il passare dei giorni però la neve è continuata a scendere e l’ondata di maltempo ha assunto i contorni di una calamità storica da affiancare negli annali ai "nevoni" del 1985, del 1956 e del 1929. Scuole chiuse, strade deserte o quasi, gente imprigionata in casa, supermercati presi d’assalto nei rari momenti di calma, aziende danneggiate. Non è per questo però che ho cambiato idea. La verità è che a spingermi sono state due persone: Gian Mario Spacca e Roberto Cota. Per spiegarvela meglio, bisogna tornare all’8 febbraio. In tv, ospiti di Matrix ci sono Matteo Ricci, presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, e il governatore del Piemonte. Ricci si lamenta per l’assenza di contributi dello Stato e chiede di allentare il patto di stabilità degli enti locali. Cota ha un sussulto e inizia a pontificare di tassa sulle disgrazie (il meccanismo perverso per cui se una regione subisce danni da catastrofe naturale, lo Stato autorizza ad aumentare il prezzo della benzina ma non scuce un euro) e di Protezione Civile. Si dice d’accordo in linea di massima con

l’allentamento del patto di stabilità ma aggiunge che se «in Piemonte abbiamo avuto l’alluvione, ce la siamo smazzata da soli con il nostro sistema di Protezione Civile, abbiamo rispettato la legge aumentando le accise, poi non è che i soldi gli danno agli altri? Prima danno i soldi anche a noi se vogliono cambiare la legge e poi li danno anche agli altri se hanno le caratteristiche della calamità». Eppoi, aggiunge, bisogna verificare se si tratta veramente di una calamità o meno. «L’alluvione è un cataclisma – conclude il ragionamento - mentre per la neve bastano spalatori che la tolgono dalle strade: se vengono giù 5 centimetri di neve non è un evento straordinario. Cerchiamo di tarare esattamente gli eventi». Della serie: da me in Piemonte è stata una catastrofe, da voi marchigiani è stata un’inezia. A parte il discutibile righello che legge 5 centrimetri dove ci sono stati anche 5 metri, ma se Ricci fosse stato un po’ sveglio avrebbe potuto informare il governatore leghista che la benzina marchigiana costa già più cara di quella piemontese proprio per via dell’alluvione che ha colpito il Fermano a febbraio dello scorso anno. O fargli notare che la Protezione Civile delle Marche è considerata, per competenza e professionalità, tra le migliori d’Europa come testimoniano le numerose missioni anche ad altre regioni come, ad esempio, in Liguria a fine 2011 o l’anno prima in Veneto. E anche che quest’ultima, governata dall’altro leghista Zaia, da Roma (ladrona?) ha preso qualcosa come 300 milioni di euro senza dover alzare il costo della benzina. E Spacca che c’entra? Il governatore nei giorni del nevone ha ripetuto davanti a tutte le telecamere che non avrebbe chiesto lo stato di emergenza per non alzare ulteriormente le tasse ai suoi cittadini. Attendeva sornione la sentenza della Corte Costituzionale che ha decretato l’incostituzionalità della tassa sulle disgrazie. Poi ha subito chiesto stato di emergenza e, già che c’era, anche i soldi dell’alluvione. Ecco perché ho scelto questo tema. Per campanile e per un dilemma: chi renderà ai marchigiani quei 5 cent al litro in più spesi in questi mesi per la benzina più cara d’Italia?●

Il leghista sulla neve: da voi appena 5 centimetri

IL FUTURISTA MARCHE il futurista marche

In redazione

Cristian Ripari, Gessica Menichelli, Diego

Maurizio Grilli, Sergio Solari

Borghi, Domenico Fattori, Lorenzo Castellani,

Anno 1 - numero 3

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Manola Giorgini, Valentina Cesarini,

inserto mensile de Il FUTURISTA

Hanno collaborato:

Emanuele Suardi, Simone Schiaffino,

direttore FILIPPO ROSSI

Guido Guidi, Cristina Corradetti, Fabiola

Massimo Guido Conte.

Fava, Lorenzo Palma, Giorgio Bitti,

ci trovi anche su facebook

REDAZIONE MARCHE

Lorenzo Giammarchi, Rossella Favi, Piero

e twitter@futuristamarche

capo redattore MARCO CATALANI

Casula, Fabrizio Moglie, Giorgio Pollastrelli,

info: futuristamarche@gmail.com


marche chiama italia

macerata e provincia

ancona e provincia

fermo e provincia

pesaro e provincia

ascoli e provincia

INCUBO NEVE A PAG. 06 rubriche cultura ambiente di Massimo G. Conte

tavole di Emanuele Suardi

tulipani di Simone Schiaffino

marzo 2012

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Alle Marche serve una nuova cultura politica

Regione Marche è pari a 100 euro. Le Marche, allora, si collocano, in questo campo, tra le ultime regioni del nord e tra le prime del sud. Ma come sono spese queste risorse? In base alla Costituzione, che dal 2001 ha introdotto tra i suoi articoli il principio di sussidiarietà, si dovrebbero privilegiare i trasferimenti monetari alle famiglie, là dove è possibile, mentre si dovrebbe fare ricorso ai

di Guido Guidi*

servizi sociali pubblici solo se e quando la società da sola non ce la fa. Ma le Marche hanno seguito un’altra strada, quella della gestione diretta. Così facendo, hanno fatto scarso utilizzo dei titoli

L

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e idee e le proposte sui temi dell’assistenza

sociali (buoni e voucher).

sono l’occasione per riaffermare non occasionali

La politica marchigiana si ispira alla nota concezione istituzio-

linee di azione politica, ma un vero e proprio pro-

nalista, tipica di certa sinistra. Questa concezione però fa a pugni

getto di società regionale, frutto delle ragioni iden-

con ogni concezione che voglia mettere al centro la famiglia e le

titarie di un partito, quelle che stanno alla base

formazioni sociali. Le Marche infatti hanno privilegiato un modello

della sua esistenza e formano il corpo dei valori, il

che mette l’attore pubblico al centro, sia nella promozione che

contesto di cultura politica, il terreno ideologico

nella gestione della rete dei servizi sociali. In questa logica le

su cui s’innesta la sua azione. Si può dire, utiliz-

Marche hanno creato 24 Ambiti territoriali, coincidenti con i

zando il vecchio proverbio, dimmi che politiche di

distretti socio-sanitari; 24 Comitati dei sindaci dei comuni che

assistenza sociale fai e ti dirò chi sei. Per intenderci,

compongono l’Ambito; 24 Coordinatori di ambito. Una bella

sto parlando delle politiche per la famiglia, per gli

catena istituzionale, che ha l’ambizione di puntare alla gestione

anziani, per la prima infanzia, per tutte quelle

intercomunale del settore, ma che è votata invece all’impotenza,

condizioni di insicurezza e precarietà che contrad-

sia perché il modello adottato è vecchio, sia perché l’Ambito non

distinguono la società contemporanea. Non posso

ha né identità giuridica né autonoma capacità gestionale.

parlare dei giovani, che non rientrano, purtroppo,

Per noi la strada è un’altra. Si deve dare il massimo riconoscimento

almeno fino ad oggi, né in questo né in nessun

alle formazioni sociali e al terzo settore, perché all’ente Regione e

altro quadro di politiche di sostegno, come meri-

ai Comuni compete solo un ruolo supplente, là dove le formazioni

terebbero. Un dato quantitativo innanzitutto. Se

sociali non esistono o non sono in grado di garantire i livelli assi-

la spesa media pro-capite delle regioni italiane nel

stenziali essenziali. In questo modo, non si fa altro che dare piena

settore assistenziale (non parlo della previdenza)

applicazione al principio di sussidiarietà, sancito dall’art. 118,

è pari a 151 euro, la spesa media pro-capite della

comma 4, della Costituzione, enunciato e sviluppato nell’ambito


Italia, diventa un po' più marchigiana

marchigiano per farsi indicare la strada da seguire. Come può risorgere l'Italia? Lotta all'evasione

Mario Baldassarri, Stefano Pivato e Guido Guidi

Dunque l'Agenda Marche diventa

e lotta alla corruzione. "E' tutto

Agenda Italia. Il programma

scritto nero su bianco nel vangelo

economico che il coordinatore

secondo Giampaolino" ha detto

regionale di Fli Mario Baldassarri

ultimamente il senatore a La7,

ha elaborato per la regione e per il

ospite di Mirta Merlino a L'aria che

Paese si appresta a essere ripreso

tira. Baldassarri ha fatto notare

in toto a livello nazionale. E anche

come nella relazione del presidente

la metodologia di lavoro indicata

della Corte dei Conti ci sia scritto

dall'economista sembra aver fatto

tutto. "Lotta alla corruzione – ha

presa: un'agenda aperta ai contributi

detto - significa aggredire 60 miliardi

dei coordinamenti provinciali e,

di euro di spesa pubblica, la lotta

successivamente, da passare al

all'evasione 120 miliardi di mancato

confronto con le parti sociali per

gettito. Qui ci sono nomi e cognomi

della Legge Quadro sull’assistenza n. 328 del 2000, ma inattuato

acquisire contributi e operatività.

delle voci di spesa che contengono

da parte della Regione Marche. I soggetti non di natura pubblica

L'incontro con i coordinamenti

sprechi, aree grige tra economia e

da coinvolgere in questo progetto, sono tanti. Li individua la

provinciali doveva svolgersi a

politica, ruberie. Io lo dico da 10

stessa legge quadro 328/2000.

febbraio ma le due settimane di

anni: acquisti di beni e servizi,

Ci sono le forze per delineare un nuovo modello di società mar-

stop forzato, causa neve, hanno di

fondi perdute ed ex municipalizzate

chigiana di questo tipo? Finora alcune ideologie dominanti non

fatto impedito il dibattito. Ci si

trasformate in Spa. La spending

hanno consentito di prendere atto che la società esiste in quanto

aggiorna il 10 marzo in assemblea

review è già stata fatta dalla Corte

tale e non in quanto entità da plasmare, guidare, modellare e

regionale anche per prepararsi

dei Conti". E il secondo motivo

strutturare dal di fuori. Ma, gli impegni presi dal Governo Monti

all'appuntamento di Marina di

dell'auspicabile marchigianizzazione

in ambito europeo per ridurre progressivamente il debito pubblico

Pietrasanta (Lucca). Quello del 17

dell'Italia? La mole di lavoro che si

nazionale, nel corso dei prossimi 20 anni, imporranno, anche alla

e 18 marzo è stato annunciato dal

sta portando avanti sul territorio

Regione Marche l’abbandono di politiche vecchie, dispendiose e

presidente Fini come il nuovo

per la costituzione del Terzo Polo.

non più praticabili. ●

cantiere politico dove arrivare a

Nonostante l'handicap di una regione

delineare "l'identikit dell'Italia del

dove l'Udc è al governo con il Pd,

* Guido Guidi, 62 anni di Urbino, è docente di diritto pubblico

2020". Un cantiere aperto ai

la politica al di là degli schemi

comparato presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Urbino.

contributi di tutti i quadri nazionali

voluta da Fini e ripresa nei giorni

In passato è stato anche docente di Diritto costituzionale italiano e

e locali. Per quella che viene

scorsi anche da Casini, prende corpo

comparato, Diritto costituzionale, Ordinamento regionale alla facoltà di

considerata la "fase 2". Le Marche

in realtà importanti come Fano –

Scienze Politiche, sempre a Urbino. Magistrato operante nella Repubblica

si preparano a partecipare da grandi

terza città delle Marche come

di San Marino, ha rivestito la figura di consulente dell’Ufficio Legislativo

protagoniste. Due i motivi. Il primo

numero di abitanti - o come

della Regione Marche. Consigliere nazionale di Futuro e Libertà, le sue

è proprio Baldassarri. Come abbiamo

Civitanova e Fabriano, nelle quali

tesi sul cosiddetto terzo settore sono state più volte riprese dallo stesso

detto nel numero precedente, un

a maggio si andrà al voto per il

presidente Gianfranco Fini.

marzo 2012

tecnico all'epoca dei tecnici. Finito

sindaco. Le migliori testimonianze

l'ottimismo del governo Berlusconi,

delle potenzialità delle Marche a

seppellito dallo spread, è tempo di

diventare il traino, l'esempio per

rigore. Non c'è tribuna politica che

l'intero movimento futurista a livello

non

nazionale.

interroghi

il

senatore

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Sepolti dalla neve La neve che ha sepolto le Marche si sta sciogliendo scoprendo milioni di danni sul territorio. Province martoriate dal gelo e due settimane di soccorsi ininterrotti. La conta dei danni è solo all’inizio ma con una

certezza:

la

tassa

sulle

disgrazie

è

anticostituzionale e lo Stato dovrà aiutare gli enti locali. Il giusto finale di una vicenda nata nel peggiore dei modi: con la Regione costretta ad arrangiarsi nel timore di dover alzare ulteriormente la pressione fiscale per far fronte all’emergenza e le Prefetture a girare ai Comuni i preventivi per gli interventi dell’Esercito: 700 euro per 10 spalatori, soldi che i prefetti volevano far pagare ai sindaci. A salvare la faccia dello Stato nei confronti dei cittadini ci hanno pensato il Governo e la Corte Costituzionale.

D

anni all’industria, all’agricoltura, al patrimonio artistico, popolazioni provate. L’ondata di neve che si è abbattuta sulle Marche per due settimane ha tenuto impegnati giorno e notte Comuni, Province, Regione, Protezione Civile, squadre di soccorritori. In piena emergenza abbiamo assistito anche all’indecoroso scaricabarile che le Prefetture – Pesaro e Ancona su tutte – stavano per attuare girando il conto dei contingenti militari sugli stessi comuni che ne invocavano l’aiuto. Alcuni sindaci si sono sentiti chiedere fino a 700 euro per 10 spalatori (più vitto e alloggio, più tariffe extra per i mezzi). I più piccoli, che dispongono di meno risorse economiche, hanno così rinunciato all’aiuto. Altri hanno pensato, pagare per pagare, di affidarsi a ditte private del territorio. A sollevare la questione sono stati, per primi, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Matteo Ricci e il sindaco di Ancona Fiorello Gramillano. L’Esercito ha chiarito che il tariffario è frutto di un accordo tra ministeri e che paga chi fa richiesta. Ai Comuni però non è consentito di chiamare. Tocca alla Prefetture. Impossibile per un sindaco alzare

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la cornetta e ordinare un contingente take-away. Insomma, a quanto pare, sono state le Prefetture a girare i preventivi ai sindaci. Spending review? Quel che è certo è che il coordinatore provinciale del Pd Emanuele Lodolini si è messo in moto e ha attivato le senatrici Amati e Magistrelli che hanno subito presentato un’interrogazione al ministro della Difesa per chiedere conto degli impegni di spesa e per sottolineare l’opportunità per lo Stato "a farsi carico della verifica delle emergenze e quindi anche dei costi derivanti dall’utilizzo dell’Esercito, che contribuirebbe a rendere di tutta evidenza agli occhi dei cittadini il valore indiscutibile e l’utilità dell’Esercito in tempo di pace". Il Ministero si è affrettato a chiarire che gli interventi militari saranno a carico degli Interni. La zona più colpita è stata quella di Pesaro e Urbino. Danni rilevati: ad Urbania il peso della neve ha provocato uno squarcio nella campata della navata centrale del Santuario del Santissimo Crocifisso dove veniva custodito il dipinto secentesco di Federico Barocci (la Madonna delle nubi) fortunatamente portato in salvo. A Urbino ha ceduto una trave del convento di San Francesco che ospita la Cappella Albani ed è stata lesionata parte della volta della chiesa dei Cappuccini di proprietà dell’università. Le zone industriali di Fermignano e Canavaccio sono in condizioni di estremo allarme e ad oggi si contano decine di casi di strutture industriali a rischio, alcune hanno già avuto dei crolli. Pergola, 34 mezzi spazzaneve all’opera e decine di salvataggi a persone rimaste isolate. Cagli, 22 mezzi nella tormenta. Urbino, 14. Coldiretti ha contato 120 strutture crollate e 6000 capi di bestiame morti, decine di migliaia di latte gettatno per impossibilità di trasporto, produzioni ortofrutticole bruciate. Cna Marche parla di 60 milioni di euro di danni con meccanica e manifattura tra i settori più colpiti. Confartigianato ha parlato di un calo della produzione di oltre il 40%. Per giorni il governatore Spacca ha detto a più riprese che non avrebbe chiesto lo stato di calamità per non dover nuovamente (dopo l’alluvione 2011) alzare le accise sulla benzina. Poi la sentenza della Corte Costituzionale, che ha accolto il ricorso di Marche, Toscana, Liguria, Abruzzo, Puglia e Basilicata, ha annullato gli effetti della cosiddetta "tassa sulle disgrazie". Impugnazione votata favorevolmente dal gruppo regionale di Fli che ora, insieme agli altri consiglieri del coordinamento Azione Marche (D’Anna e Marangoni) danno totale sostegno a Spacca sulla richiesta di stato di emergenza. Le province più colpite sono Pesaro, Ancona e Ascoli. Il conto è salatissimo. Solo la Provincia di Ancona ha speso 1,5 milioni per i soccorsi e la pulizia delle strade.●


Gf Marche, Fortuna: «Scommetto sui giovani» Veronica Fortuna è stata eletta a dicembre alla guida di Generazione Futuro Marche. Andiamo a conoscerla. Civitanovese, 27 anni, figlia d’arte (la madre, Luisella Cellini, è stata consigliere comunale e capogruppo a Civitanova), parte nel 2004 rilanciando Azione Giovani della sua città. Tre anni dopo è la donna più votata di An alle Comunali civitanovesi (prima dei non eletti). Corre alle Regionali ‘10 (1031 voti col Pdl) e alle Provinciali ‘11 (il 4,7% nel collegio Civitanova II). Poi vive Mirabello, Bastia Umbra, Milano. Ora guarda alle Marche del futuro. "Per decenni i nostri giovani hanno potuto realizzarsi, scommettere sul futuro. Oggi non è così". Come mai? La disoccupazione giovanile è al 22/23%: manca l’ascensore sociale che generava ottimismo. Gf vuole invertire il trend negativo. La sfida è affrontare i problemi con proposte valide anche domani: un’avanguardia su scuola, università, cittadinanza, lavoro: uno stimolo per le istituzioni. Servono infrastrutture più moderne e comunicazioni più collegate con il mondo. Il tuo ruolo di coordinatrice: conferma formale o tappa di un percorso già avviato? Ho vissuto la nascita di Gf da membro del comitato promotore nazionale: si è lavorato anche qui per dare voce al movimento. Sono stata scelta all’unanimità per proseguire con lo stesso entusiasmo. Il tuo mandato? Vorrei per i ragazzi un’esperienza formativa, una crescita personale, trasmettere loro senso civico, spirito di missione, valore del sacrificio, rispetto della Res Publica, appartenenza ad una comunità che ha animato molti di noi, oggi classe dirigente di Fli. Regionali 2010: che aria si viveva in quei giorni? La mia candidatura, inaspettata, è nata dalla caparbietà di Mario Baldassarri e dalla voglia di cambiare dei giovani Pdl. Avevo 26 anni, mio figlio appena 5 mesi: mi sono messa in gioco, ho avuto la possibilità di maturare, di confrontarmi con i cosiddetti

10 febbraio le Marche ricordano È servita una legge, fortemente voluta tra gli altri da Roberto Menia, perché l’Italia ricordasse la tragedia delle foibe. Celebrare la Giornata del Ricordo significa non dimenticare le migliaia di italiani trucidati barbaramente sul confine orientale e i 350mila connazionali costretti all’esilio dalle terre natie di Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla pulizia etnica perpetrata dai partigiani di Tito tra il ‘43 e il ‘47, in quelle regioni un tempo italiane e sui cui è gravato un

marzo 2012

assordante silenzio per mezzo secolo. “Orrori in nome della cittadinanza italiana” come ha ricordato Flavia Perina, poiché gli esuli abbandonarono tutto per mantenere la cittadinanza italiana. Coloro che riuscirono a partire, in Italia e ad Ancona (che fino al 4 marzo ospita alla Mole una mostra fotografica dedicata a questo tema) ebbero un impatto tremendo: l’esercito ad accoglierli per proteggerli dai connazionali minacciosi. Si trattò di un episodio nel quale la solidarietà nazionale venne meno per l’ignoranza dei veri motivi che avevano causato l’esodo di un intero popolo. Il martirio della giovane studentessa Norma Cossetto,

Veronica Fortuna con Mario Baldassarri "grandi". Ho scompaginato i piani di molti ma in politica bisogna osare. Poi, molti hanno lasciato il Pdl. Eravamo stanchi. Abbiamo scelto un salto nel buio chiamato Generazione Italia. Un piccolo miracolo: l’ossatura su cui è nato Fli. È tornata la passione. Come era il Pdl? Senza dibattito interno. Per oltre 2 anni ha avuto paura del confronto, un’interminabile stagione di nomine e contronomine. Si voleva creare un grande Ppe. Non si è riusciti a riformare la politica, le istituzioni e le classi dirigenti. La somma Fi più An ha generato solo potentati locali asserviti al capetto di turno. Fli nelle Marche è immune dal berlusconismo che ha contagiato la politica? Il berlusconismo della propaganda continua, della contrapposizione muscolare, è comunicazione mediatica d’effetto ma scarsa di contenuti. Fli sarà immune solo se riuscirà a essere mentalmente "giovane" e pronto a navigare in mare aperto.

infine, ricordato anche a Civitanova da Gf con una deposizione di una corona di fiori in via Martiri delle foibe, è per la coordinatrice regionale Veronica Fortuna “un monito per le giovani

generazioni che devono proseguire nell’impegno di costruire una memoria nazionale condivisa, oltre gli steccati ideologici che hanno finora caratterizzato il ricordo di queste vicende”.

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marche informazione e approfondimento politico perché l'importante è ragionare sul futuro sulle nuove sfide, sulle nuove domande, sulle nuove risposte

Economia Reale è un centro studi indipendente fondato nel 2005 da Mario Baldassarri. È un osservatorio sull'andamento dell'economia italiana, europea e globale


Telecom in fuga dalle Marche?

Se ciò dovesse verificarsi, si avrebbe un ulteriore crollo a livello occupazionale ma anche un sensibile peggioramento della qualità del servizio nelle Marche proprio in questo periodo fortemente critico per la ripresa economica ed assolutamente necessarie

di Fabiola Fava

le nuove tecnologie delle comunicazioni. Fli ha chiesto l’apertura urgente di un tavolo tra le istituzioni e

I

n 10 anni si è passati da 2000 dipendenti agli attuali 1000 ma

l’azienda al fine di avere un chiarimento a tutela dei livelli occu-

ultimamente alcuni settori di eccellenze vengono dirottati da

pazionali esistenti e della qualità del servizio marchigiano. ●

Telecom verso altre regioni. Le lavorazioni più “pregiate” come l’assistenza tecnica e la cura dei clienti di maggior prestigio o di apparati di elevato contenuto tecnologico e le procedure amministrative più complesse non vengono più seguite nelle Marche. La denuncia di Fli è che Telecom, con le sue azioni, danneggi i livelli occupazionali della nostra regione, sia la qualità stessa del servizio reso alla collettività. Da tempo infatti la Telecom sta operando tagli consistenti al personale di tutta Italia, attraverso mobilità e contratti di solidarietà e, oltre a questo piano di riduzione del personale generale, se ne è inserito uno ulteriore volto a ridimensionare ancora di più la presenza Telecom (e quindi una consistente parte delle telecomunicazioni) nella nostra regione. Tutto ciò produce chiaramente sia uno scadimento qualitativo professionale ma soprattutto prende sempre più campo la certezza di una veloce “fuga” dell’azienda dal nostro territorio, con danni enormi a livello occupazionale.

Fli in Regione tra diritti civili e tematiche del lavoro di Cristina Corradetti

data commemorativa del 10 Febbraio, il “Giorno del Ricordo”, istituito con legge nazionale n.92/2004. L’attività politica di Silvetti si concentra sui temi della Sanità, con l’annoso problema dei concorsi mai sufficientemente trasparenti,

A congressi conclusi, con successo, a incontri, prestigiosi, avvenuti

banditi e annullati immotivatamente, con nomine di competenza

col presidente Fini nelle Marche, inarrestabile appare anche

regionale che tardano sempre ad arrivare, danneggiando servizi e

l’attività istituzionale regionale dei Consiglieri di Futuro e Libertà,

utenti; sulla condizione del Lavoro, con la gravissima situazione

Franca Romagnoli e Daniele Silvetti. Non vuole essere un elenco,

che affligge la Fincantieri, rivolgendo sempre massima attenzione

ma la sintesi aiuta certamente a fare il punto. La Romagnoli è stata

alla salvaguardia della piena occupazione di chi vive in emergenza

prima firmataria della mozione sullo Ius Soli e il diritto di cittadinanza

e in difficoltà economica. Gli ultimi giorni inoltre, hanno visto

ai bambini stranieri nati nelle Marche, chiedendo insieme al collega

Silvetti solidarizzare con tutti gli autotrasportatori che nelle

Silvetti, che la Regione assuma iniziative per favorire la concessione

condizioni meteorologiche avverse di febbraio, hanno dovuto

della cittadinanza, a determinate condizioni (ius soli temperato),

subire il blocco di strade e autostrade con la conseguenza di

anche mediante riconoscimenti onorari. Si è aperto un ampio

enormi danni al trasporto su gomma, già abbondantemente

dibattito, regionale ma anche locale, sul tema che aspetta ora di

penalizzato dal rincaro del prezzo del gasolio, avvenuto sotto

essere proficuamente discusso in aula nella prossima seduta

Natale. Nella prossima

consiliare. I diritti civili rimangono al centro dell’attività politico-

riunione

istituzionale della consigliera, che pone l’interesse primario sulla

Commissione, di cui è

drammatica e disumana situazione delle carceri, e che l’ha vista

di

4^

il coordinamento Azione Marche: da sinistra Marangoni (Noi Centro), Romagnoli (Fli), V i c e p r e s i d e n t e , D’Anna (Misto) e Silvetti (Fli)

girare da Pesaro ad Ascoli per conoscere di persona le condizioni

Silvetti annuncia che

dei detenuti. Diritti civili ma anche umani del popolo tibetano. È di

chiederà

la

questi giorni infatti una mozione del consigliere Giancarlo D’Anna

convocazione di un

(Misto), sottoscritta anche dai colleghi Romagnoli e Silvetti, che

tavolo di confronto con

chiede alla Regione di condannare tutte le forme di violenza

le associazioni degli

contro il popolo tibetano e di esporre nel palazzo della Giunta la

a u t o t ra s p o r t a t o r i ,

bandiera del Tibet per ricordare l’insurrezione di Lhasa contro

affinché siano ascoltati

l’invasione cinese. Infine la proposta di legge sulle Foibe, di cui la

tutti i problemi della

Romagnoli sarà relatrice alla prossima discussione in aula, che

categoria.nuova epoca

finalmente vede le Marche recepire e dare risalto istituzionale alla

di prosperità.

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Ancona, la crisi politica continua. Rischio paralisi

Chiaravalle, storia di un Sindaco che non c’é. Il vicesindaco sfiduciato non molla e la città è paralizzata. Nasce all’interno del Pd, lontano

Ancona, Gramillano ancora in sella ma con un grande punto di domanda

dal trovare un accordo politico tra l’ala cattolicoriformista e l’ala nostalgica burocratica massimalista, il voto di sfiducia ad Antonio Moscatelli (12 voti sì tra cui 8 della maggioranza,

di Lorenzo Palma

5 contro e 3 astenuti). E si riflette sulla città dove il sindaco Daniela Montali per risolvere la

l caos politico continua. Epilogo scritto, inseguendo il "Progetto

crisi e tenersi Moscatelli ha scomodato il

Marche". Giovedì 23 febbraio, ore 18: il termine massimo per

segretario regionale Pd Ucchielli e il provinciale

ritirare le dimissioni del sindaco. Fiorello Gramillano comunica di

Lodolini. Ma c’è chi ne chiede l’espulsione dal

I

averlo fatto e di aver trovato l'accordo politico con Pd, Psi, Api e

Pd. In questa vicenda surreale a soffrirne sono

Udc. Fuori l'Idv. Quindi Progetto Marche senza quinta gamba. La

solo i cittadini, completamente abbandonati

vendetta anconetana al "Favismo". Sì, il "Favismo", la corrente an-

da una oggettiva incapacità organizzativa del

conetana del partito di Di Pietro che da due anni e mezzo cristalizza

sindaco e del suo team, oltre che dalla gravissima

le vicende politiche della città di Ancona. L'onorevole Favia arriva

fase economica nazionale e internazionale.

fuori tempo massimo. Firma l'accordo ma per Gramillano non vale.

“Non si può continuare a far finta di nulla –

Ma sarà vero o si tratta soltanto di uno sgambetto del Pd per avere

dicono i finiani locali - occorre un colpo d’ala,

una rivincita temporanea e continuare questa sgradevole telenovela.

fantasia politica per ricostruire una strategia

Un accordo che ora porta l'asticella della maggioranza in consiglio

programmatica capace di contribuire agli sforzi

comunale a 21 voti. Il che prevende, verosimilmente, di accontentare

e alla responsabilità della società civile e dei

i dissidenti del Pd, la presidente del Consiglio Comunale Perticaroli

soggetti economici ora disorientati”. Fli ha

(in quota Api), i socialisti e l'Udc che pur di siglare questo accordo

pronti punti per “riorganizzare e rinnovare i

perde il suo candidato a sindaco, l'avvocato Andrea Speciale. Ora la

servizi tenendo fermi i concetti di risparmio e

giunta. Ma scordiamoci nomine all'insegna della competenza per il

funzionalità” e arrivare a fine legislatura nel

bene della città. L'unica coerenza uscita da questo accordo sono le

2013: chiudere della Sic1, vendere la farmacia

dimissioni di Speciale, primo firmatario nel 2009 dell'accordo

comunale (“situata in un punto veramente

politico al ballottaggio con l'allora candidato a sindaco del centrodestra

infelice”) e creare una consip intercomunale

Giacomo Bugaro. Ma quando, il Sindaco Fiorello Gramillano inco-

per coordinare, coniugando risparmio e qualità,

mincerà a pensare ai veri problemi cronici di questa città paralizzata

tutte le gare d’acquisto. Lavori pubblici: una

da inizio legislatura? Quando sentiremo parlare di programmi e so-

bretella col casello A14 di Montemarciano,

luzioni per rilanciare il commercio, il porto, la viabilità, le scuole,

urbanistica di alto profilo per l’area Fintecna

la sicurezza, l'edilizia sostenibile e giovanile. Avremo sempre più

per dare impulso all’edilizia ormai ferma,

una città rattoppata come le strade di quello che viene ribattezzato

Quadrilatero come grande occasione di sviluppo

dalla stampa locale un "quartierino di periferia". Questo round lo

per la Bassa Vallesina. Ancora. Fare un punto

ha vinto la Casta lontana dalla gente comune, lontana dai problemi

serio, una volta per tutte, sull’ex discarica.

giornalieri, che renderà il Capoluogo sempre più un "quartierino di

Forte risparmio energetico e l’ospedale da

periferia". E noi staremo qui a raccontare sulla nostra pelle la più

trasformare in un centro di servizio specifico e

brutta pagina del peggior sindaco nella storia della città di Ancona.

serio. “Su questo programma intendiamo lavorare

Con un pericolo in più. Se Gramillano dovesse cadere domani, il

con tutti – conclude Fli – ad esclusioni di chi

commissariamento

pensa a organigrammi anziché risolvere problemi.

della città durerebbe

Chiediamo al sindaco il coraggio politico di

fino al 2013. Con il

azzerare gli incarichi di giunta (e non) e

23 infatti, è scaduto

ridistribuirli in base a capacità ed esperienze,

il termine ultimo per

senza guardare provenienze partitiche. Sarebbe

presentare le dimis-

un grande atto innovativo, responsabile e

sioni in tempo e vo-

lungimirante verso i cittadini. Altrimenti sarà

tare a maggio insieme

ricordata come il Sor Tentenna che vorrebbe

alle altre amministra-

ma non può. A fine mandato manca poco tempo:

tive. No, non è stata

occupiamolo al meglio”.

una bella giornata. ●

10

David Favia e il sindaco Fiorello Gramillano


Jesi: patto per la cultura

Elezioni Fabriano, Gino Borioni: «C’è bisogno di gente nuova» di Sergio Solari

Carta e penna, candidati alla carica di sindaco state pronti a Intervistiamo

Gino

Borioni,

presidente

dell’associazione degli operatori del centro

prendere appunti. I commercianti del

storico di Fabriano, sulla situazione del

centro storico di

commercio nella città della carta.

Fabriano hanno bisogno

N

elle Marche più di 9mila imprese operano nel

settore della cultura. Una specializzazione che

rappresenta il 6% dell’economia regionale, ben al di

Borioni, qual è la situazione delle attività

di idee innovative. La

sopra della media nazionale. Dati che sono stati illustrati

commerciali fabrianesi?

crisi del fabrianese

dalla Camera di Commercio di Ancona in occasione

morde ancora e per

dell’ingresso nella Fondazione Pergolesi Spontini di

La chiusura di numerose attività di ristorazione e non solo, testimonia il periodo negativo che

vincere la sfida si sente

Jesi, un evento che dà vita ad un’importante forma di

purtroppo perdura da un po’ di anni a questa

il bisogno di avere facce

collaborazione tra pubblico e privato. Il legame tra eco-

parte, complice la congiuntura economica non

nuove.

nomia e cultura è da tempo indiscutibile. Basti pensare

certo favorevole.

al modello delle industrie culturali legate all’editoria,

Cosa fare per risalire la china?

alla musica, al cinema e alla televisione. Un settore che

Nell’immediato non vedo una soluzione, anche

produce ricchezza e occupazione, il cui valore aggiunto

perchè le politiche fatte finora a livello nazionale

in Italia incide per il 2,2 % sul totale dell’economia na-

non sono state le più adeguate. Secondo me, le

zionale con più di 230mila imprese attive. Ma il ruolo

liberalizzazioni devono esser fatte con certe

sociale ed economico della cultura non si esaurisce qui,

regole, tenendo cioè conto delle problematiche

perché coinvolge tutte quelle attività creative dove in-

del territorio: da una parte bisognerebbe

novazione e capitale umano sono elementi essenziali

monitorare le licenze mentre dall’altra il

(design, moda, comunicazione, artigianato, architettura)

contributo per le nuove aperture (seppur positivo)

e che vengono considerate un fattore sempre più im-

non dovrebbe andare a ledere le attività

portante di competitività e attrattività del territorio,

commerciali storiche.

per la capacità di creare valore aggiunto e di creare una

Di cosa ha bisogno il commercio di Fabriano

infrastruttura immateriale capace di condizionare posi-

per tornare quello florido di un tempo?

tivamente tutti i settori dell’economia. Un sottosettore,

Il nostro comprensorio dovrebbe essere aiutato con

defiscalizzazioni

che

lo

quello dell’industria creativa, la cui incidenza percentuale

rendano

sul valore aggiunto è addirittura superiore a quella del-

maggiormente attraente. La crisi riguarda tutti

l’industria culturale (2,4%), come emerge dal rapporto

i settori: per questo andrebbero promossi tavoli

“L’Italia che verrà – Industria culturale, made in Italy e

d’incontro con tutte le categorie per avere, in

territori” elaborato da Unioncamere e Fondazione Sym-

termini reali, la possibilità di trovare soluzioni.

bola. Nelle Marche proprio l’industria creativa dà il

A maggio si andrà alle urne per eleggere il

contributo maggiore in termini di valore aggiunto: il

nuovo sindaco: cosa chiedere al nuovo inquilino

66,4%. Un risultato raggiunto grazie all’artigianato e

di palazzo Chiavelli?

alle attività più tipiche del made in Italy, legate in parti-

Auspico una giunta nuova, completamente

colare al sistema moda, agli elettrodomestici e all’illu-

rinnovata e motivata da interessi che non siano

minotecnica. Questi dati giustificano quindi un’attenzione

personali. Una giunta che lavori per lo sviluppo

particolare nei confronti di quella che è stata definita la

del territorio con fermezza e decisione. Il

Soft Economy: un’economia basata sulla conoscenza e

rinnovamento delle persone sarà la carta decisiva

sull’innovazione, sull’identità e la creatività. Investire

che testimonierà la bontà delle intenzioni del

nella cultura per promuovere lo sviluppo economico è

nuovo sindaco: Fabriano ha bisogno di gente

una scommessa che in tempi di crisi può essere vincente

nuova con stimoli nuovi.

perché in Italia e nelle Marche possiamo contare, già in partenza, su qualità che nessun altro territorio possiede o ci potrà copiare. Lorenzo Giammarchi

marzo 2012

11


EOLICO AD APECCHIO

No all’ecomostro sulle colline

giunta Spacca ha voluto arrogantemente portare avanti, supportata da un Presidente della Provincia inesistente o inerme. Infatti, lo studio sull’energia rinnovabile finanziato dalla stessa Regione illustra le varie problematiche fornendo le linee guida di ciò che andrebbe fatto, o non fatto, in caso di un impianto per la produzione

F

12

uturo e Libertà Pesaro Urbino, supportato dal-

di energia eolica sul nostro territorio. Innanzitutto, la relazione

l’ufficio del capogruppo Fli in Regione, ha ana-

identifica le Marche come una regione non ventosa. Inoltre, offre

lizzato centinaia di pagine sull’impianto eolico che

con precisione i dettami da seguire per poter installare un complesso

dovrebbe essere inserito sulle colline della provincia

eolico, e, come identificato da Futuro e Libertà Pesaro Urbino, tali

di Pesaro Urbino, ed ha espresso con forza il suo

prerogative vengono disattese dal progetto presentato dalle società

“no” all’ecomostro. L’intervento di Fli sulla questione

Ati - Abaco Energia Pulita Srl e Fortore Sviluppo Srl, per il mega-

si è basato sulla relazione commissionata dalla Re-

eolico di Apecchio. Alla conferenza stampa tenutasi a Pesaro erano

gione Marche per la realizzazione di impianti per

presenti il Coordinatore provinciale Antonio Napolitano, il suo

l’energia rinnovabile sul proprio territorio.

vice e portavoce provinciale Piero Casula, il consigliere regionale

Tale studio, già nella sua introduzione, manifesta

Fli Daniele Silvetti, l’avvocato Leonardo Guidi di Urbino, ed il Pre-

perplessità sull’installazione di impianti eolici in

sidente del Comitato Provinciale contro l’eolico di Apecchio Giacomo

questa regione: “Purtroppo nelle Marche, come si avrà

Rossi, in rappresentanza dei cittadini apecchiesi. Oltre agli interventi

modo di apprezzare più avanti, non sussistono condizioni

di natura tecnica e politica da parte dei vari esponenti, è stato im-

di ventosità tali da permettere l’inserimento di impianti

portante il contributo dal punto di vista giuridico portato dall’avvocato

eolici in valli o quantomeno vicino a nuclei industriali pro-

Leonardo Guidi, che in definitiva ha spiegato: “L’impianto eolico di

duttivi; di conseguenza il mare, gli altipiani e le montagne

Apecchio è ubicato in un contesto in cui sono presenti numerosi

risultano i luoghi possibili per installare i generatori”.

vincoli paesistico – ambientali, derivanti dal Prg (Piano Regolatore

Tutto il resto della spiegazione, fornita anche durante

Generale) adeguato al Ppar (Paesistico Ambierntale Regionale)”.

una conferenza stampa svoltasi a Pesaro lo scorso

Solo per citarne alcuni: Aree di rilevante valore geo-morfologico;

16 febbraio, presso la sede provinciale di Fli, insieme

Aree di versante e di crinale; Aree con ritrovamenti archeologici;

ai dati e alle riflessioni che porteranno all’interro-

Aree ricadenti all’interno di “percorsi panoramici”; Aree con peri-

gazione in Regione da parte del capogruppo Fli avv.

colosità sismiche; Aree con valori botanico – vegetazionali. Tali

Silvetti, ed al ricorso al Tar da noi promosso che

previsioni, in alcuni casi, impongono vincoli di “inedificabilità as-

verrà portato avanti dai cittadini di Apecchio, sono

soluta”. La Regione ha tuttavia ritenuto di poter autorizzare

la conseguenza della politica sorda e cieca che la

l’impianto applicando un’esenzione, secondo cui i vincoli di inedi-


Il consolidamento del Terzo Polo in provincia

il suo operato e le sue attività anche gli altri soggetti della coalizione. I partiti e la lista civica,

di Piero Casula

congiuntamente perseguiranno con azioni concrete e mirate, associate

A Fano, la terza città delle Marche

a un utilizzo oculato del denaro

dove si è già costituito il Polo della

pubblico, gli interessi della comunità

Nazione come gruppo consiliare,

di appartenenza e in particolare di

proseguono gli incontri e i colloqui

coloro che in questo delicato

per strutturare il soggetto politico

momento

anche a livello provinciale. Il 15

pesantemente gli effetti della crisi

Febbraio si è riunito il gruppo del

economica che investe anche il

Polo della Nazione (Fli, Udc e Api)

nostro

storico

territorio

subiscono

e,

con

insieme alla lista civica “La Tua

determinazione, porteranno ognuno

Fano” che governa la città. Lo

il loro contributo di idee alle scelte

scopo dell’incontro è stato quello

amministrative che la città sarà

di valutare l’attuale fase politica,

chiamata a compiere nei prossimi

ficabilità non si applicherebbero alle “opere pubbliche, i metanodotti

le prospettive amministrative della

mesi. La consapevolezza di essere

e le opere connesse, nonché quelle di interesse pubblico realizzate

coalizione “Uniti per Fano” in

interlocutori importanti e credibili

dalla Sip e dall’Eenel (…)” (art. 60, lett. 3c del Ppar). Le opere

proiezione del 2014 e concretizzare

per il futuro di Fano, li porta ad

eseguite da imprenditori privati per la produzione di energia

nella città un polo moderato di

unire le forze in ambito locale e a

elettrica, anche se definite dalla legge quali “opere di interesse

centro. Partiti e lista civica

iniziare un percorso condiviso che,

pubblico”, non rientrano tra quelle esenti, per mancanza del

confermano il sostegno all’operato

nel segno della coerenza, del dialogo

cosiddetto requisito soggettivo (Sip ed Enel). Le norme di esenzione,

del sindaco Stefano Aguzzi e della

e della vicinanza alla gente, faccia

in quanto derogatorie ed eccezionali rispetto al regime ordinario,

maggioranza di governo, impegnati

riscoprire nell’impegno civile il

sono infatti tassative e non ammettono estensioni analogiche. I

nel difficile compito di dare sostanza

senso della vera politica: lavorare

vincoli di inedificabilità richiamati risultano quindi applicabili al-

al progetto politico nato nel 2004

per il bene comune. Entro marzo,

l’impianto eolico di Apecchio, con la conseguenza che le opere

e rifuggono dai trasformismi di

così indica il calendario degli

(siano esse le pale, le cabine elettriche, il cavidotto interrato o le

vecchia maniera e dalle fughe in

incontri, si terranno le riunioni del

nuove strade necessarie a raggiungere l’impianto) eseguite all’interno

avanti che rischiano solo di

Polo della Nazione a Pesaro e

delle aree vincolate, in contrasto con questi stessi vincoli, devono

penalizzare il buon clima di

successivamente la riunione si

ritenersi illegittime e perciò annullabili. Pertanto, sia dal punto di

collaborazione esistente e non

sposterà a livello provinciale, dove

vista politico che da quello tecnico, oltre che da quello giuridico,

essere compresi dai cittadini, che

la coalizione conta di presentarsi

Futuro e Libertà ha sottolineato con forza il fatto che ci si trovi di

chiedono al contrario ai propri

con un'importante conferenza

fronte alla mancanza dei

interlocutori politici coerenza,

stampa

requisiti essenziali per

serietà, rigore, senso civico e meno

dettagliato. La strada è stata

portare avanti un progetto

protagonismo. L’attività di Futuro

imboccata, il passo è veloce e per

come quello del mega-eo-

e Libertà all’interno della coalizione

la primavera si avrà in provincia di

ed

un

programma

lico ad Apecchio, e lo stes-

e della maggioranza, mantiene

Pesaro e Urbino un soggetto politico

so partito si batterà af-

comunque il suo ruolo di controllore

che sta creando timori all’interno

finché non venga com-

e ammonitore su tutto ciò che può

dei maggiori partiti Pd e Pdl che

messo uno scempio che

essere migliorato, ottimizzato o

vedono il loro margine assottigliarsi

porterebbe irrimediabil-

potenziato e che spesso traina con

giorno dopo giorno.

mente al degrado in una delle zone paesaggistiche più belle del nostro territorio. Il prossimo passo, come è stato già ricordato, sarà pertanto quello di presentare, oltre ad una interrogazione in Regione, un ricorso al Tar, che ha però dei tempi strettissimi, ed in alternativa il ricorso al Presidente della

Antonio Napolitano

marzo 2012

Repubblica. ●

13


Basta battute, ora servono risposte di Fabrizio Moglie

N

egli ultimi tre anni nella provincia di Macerata, il tasso di disoccupazione è cresciuto dal 4,3% all’8,4%. Secondo i dati Istat i disoccupati maceratesi sono oltre 8mila e di questi la fascia di età più penalizzata è quella dei giovani dai 15 ai 24 anni il cui il tasso di disoccupazione raggiunge il 29,6%. Un dato preoccupante: quasi un giovane su tre non ha un impiego e la maggior parte di loro nemmeno lo cerca né frequenta corsi formativi perché rassegnato e convinto di non avere nessuna possibilità di essere assunto (condizione definita dall’acronimo “neet”, in inglese “not in education, employment or training”). Secondo gli imprenditori la crisi che stiamo vivendo non sarà di breve durata, nei prossimi anni la situazione non migliorerà e tre imprese su quattro non faranno nuove assunzioni. In una situazione del genere chi non vorrebbe aspirare ad un posto di lavoro sicuro e garantito per tutta la vita? In una situazione del genere affermare che avere “il posto fisso è monotono” (dichiarazione del presidente del consiglio Monti) diventa una battuta infelice, soprattutto se a ripeterla è il ministro del Lavoro Fornero che ha una figlia con doppio lavoro e per giunta nella stessa università torinese di mamma e papà. In una situazione in cui i giovani continuano ad essere le principali vittime della crisi occupazionale chi non riesce a trovare lavoro non può essere “marchiato” come “fannullone”(dichiarazione dell’ex ministro della Funzione Pubblica Brunetta) o “mammoni” quelli che vogliono un lavoro vicino a mamma e papà”(dichiarazione del ministro dell’Interno Cancellieri). In una situazione così drammatica un giovane non può essere considerato “sfigato”(dichiarazione del viceministro del Lavoro Martone) o “bamboccione incapace di assumersi responsabilità” (dichiarazione dell’ex ministro dell’Economia Padoa Schioppa) solo perché aiutato dalla propria famiglia. In una situazione del genere i politici non dovrebbero limitarsi a fare battute e pensare ai giovani come rancorosi buoni a nulla ma dovrebbero cercare soluzioni concrete ed efficaci. In una situazione del genere la politica dovrà impegnarsi e adottare specifiche misure a sostegno della crescita occupazionale altrimenti a pagare dazio saranno i soliti “lagnosi, infelici e pigri” giovani. ●

14

Case in legno, un’idea innovativa e bio per superare la crisi dell’edilizia Edilizia, non solo mattone: si fa strada anche da noi la cultura delle costruzioni in legno. Sul precedente numero de Il Futurista Marche ci siamo occupati della crisi del mercato delle costruzioni. Ora è doveroso dare risalto alla 18esima edizione della Edilexpo, la fiera edile della provincia di Macerata che avrà luogo a Civitanova Marche nei giorni del 2, 3 e 4 marzo. Negli ultimi 30 anni si è diffusa in Italia e soprattutto nelle Marche, la cultura del costruire in legno: un mercato che ha continuato a crescere e svilupparsi tenendo fede ai valori della tradizione e della salvaguardia dell’ambiente, profondamente radicati nella cultura del territorio. Una vera e propria “vocazione” per il legno che ha consentito l’affermazione di un business importante in armonia con la natura. A questa filosofia si orientano le scelte produttive di molte aziende impegnate nella realizzazione di un’architettura sostenibile, con una produzione di case prefabbricate a basso consumo energetico, costruite con materiali di alta qualità che si riproducono in natura. A partire dal legno, materia prima per eccellenza che cresce a ciclo continuo, di lunga durata e provvista di eccezionali qualità termo-isolanti, fino a sughero, canapa e gesso e a prodotti ecologici privi di additivi chimici. Le case in legno rispondono pienamente ai criteri CasaClima e numerose sono infatti le abitazioni già certificate anche nelle Marche. Come attestano le targhe CasaClima che, apposte fuori da ogni edificio, identificano il livello di risparmio energetico dell’abitazione innescando un circolo virtuoso in chi è sensibile alla difesa dell’ambiente. Le aziende marchigiane che operano in CasaClima cominciano ad essere sempre di più poichè, come nel mondo della calzatura, oggi la qualità, il marchio e le certificazioni sono anche in edilizia sinonimo di sviluppo e di maggiore competizione. Ecco, quindi, la possibilità per la provincia di Macerata di poter sopperire alle difficoltà del comparto delle costruzioni con un’alternativa sicura, ecosostenibile e di qualità.rilancio del settore”.


Civitanova vara il Primo Polo per le amministrative di maggio di Cristian Ripari

Matelica: La Mediterranea, una partita ancora aperta Patto per la città, Fli chiama: Udc, Api, Idv, Marinelli, La Nuova Città, Vince Civitanova rispondono

Civitanova Marche è stata la prima grande città delle Marche a intuire, già nel 1995, che i tempi della politica stavano rapidamente cambiando e gli elettori premiarono la scelta di una persona nuova della politica come Erminio Marinelli e del nuovo Polo della Libertà rappresentato da Ccd, Fi, An e

L

a crisi industriale matelicese continua a far "vittime" in una realtà che negli ultimi due anni sta mettendo

Cdu. Dopo 17 anni di amministrazione continua di

a dura prova un'intera collettività, tanto da generare

questi partiti, questo Polo non è più attuale né a

grande ansia ai lavoratori. Sono loro a subire le conse-

livello nazionale dove la politica è commissariata

guenze peggiori considerando la totale assenza di alter-

dal governo Monti e neppure in città dove il Pdl sta

native lavorative nel territorio. Qualcosa però si può

tentando di giungere alla fine del mandato a colpi

salvare. È l'esempio de La Mediterranea, industria

di maggioranza con pezzi dell'Udc che non si

agroalimentare situata nella zona industriale dei Cavalieri,

ritrovano più nell'attuale scenario politico (modello

che vanta di essere il "miglior" produttore europeo di

Marche, modello Macerata, Terzo Polo) e il Fli che

pasta secca ripiena. L'azienda, nonostante commesse e

ormai da un anno ha di fatto lasciato la maggioranza

tre turni di lavoro h24, a dicembre è stata dichiarata

che si sta lentamente esaurendo. Nelle ultime

fallita per problemi finanziari. Con il per 100 lavoratori

settimane su appello di Fabrizio Moglie, coordinatore

(75 indeterminati e 25 tra interinali e cooperative) di

cittadino Fli, è stato lanciato un appello alle forze

perdere il posto di lavoro. Inizialmente si era instaurato

civiche e moderate per costituire un Primo Polo

con i lavoratori un contratto di mobilità poi trasformato

per Civitanova. All'appello hanno risposto la lista

in tempo determinato (scadenza 19 febbraio, prorogato

civica di Erminio Marinelli, La Nuova Città, Vince

fino al 9 marzo) all'arrivo di una nuova società, guidata

Civitanova e Idv. In attesa Udc e Api. Il quadro dopo

dall'ad Vincenzo Ciulla, che ha preso in gestione il sito

diverse riunioni ormai è definito: questa coalizione

e ha mostrato interesse di acquisto: un'offerta da 9

può nascere solo se saprà proporsi come Primo

milioni di euro che però inizialmente non è stata

Polo, sia in termini di consenso ma soprattutto in

accettata dalla curatela per mancanza di garanzie fide-

ordine al programma ed alla motivazione di far

jussorie nel preliminare. Per cercare una mediazione, a

bene per la propria città. I candidati sindaci del Pdl

febbraio in Municipio, si è tenuto un confronto tra le

e del Pd non sono giovani della politica e

parti: oltre a Ciulla e Fantini, c'erano Cgil, Cisl, Uil, il

rappresentano una stagione già superata dall'attuale

sindaco di Matelica Sparvoli e l'assessore provinciale al

scenario politico nazionale e siccome Civitanova

Lavoro Paola Marini. Uscendo Claudio Sbarbati, pro-

Marche ha già in passato dimostrato di anticipare i

vinciale Uil si era espresso con “un plauso per l'apertura

tempi, il FLI è ottimista sul fatto che non ci si debba

manifestata dalle parti per arrivare a una soluzione più

limitare al Terzo Polo ma bisogna osare lanciando

ottimale possibile sia per tutelare la comunità aziendale

un aggregazione di civiche e partiti che vogliono

che salvaguardare i posti di lavoro". Ciulla e Fantini si

costituire il Polo che arrivi primo e che governi la

sono rivisti il 24 febbraio. La quota minima di caparra

città. Le proposte e le idee sono le uniche cose da

posta a garanzia per l'acquisto è stata aumentata e

mettere in campo, lasciando da parte le provenienze

Fantini ha rinviato la decisione al giudice fallimentare

e le identità, poiché oggi la città, come la Nazione,

che segue la vicenda. Entro il 9 marzo si sapremo se

ha bisogno di una classe politica concreta, impegnata

l'azienda continuerà a esistere. In attesa di nuovi e

nel fare bene e che risponda alle reali esigenze dei

concreti sviluppi Fli resta vicina ai lavoratori che in

cittadini. Il Primo Polo, che dovrebbe nei prossimi

questo momento così difficile e duro subiscono le con-

giorni ultimare la stesura del programma unitario,

seguenze, di un sistema produttivo industriale che sta

potrà essere un valido percorso politico che potrebbe

determinando una serie di conseguenze a catena, difficili

portare alla frantumazione dei due poli tradizionali

da "stemperare" se non vengono "costruite" adeguate

(Pdl e Pd) per il bene comune.

alternative ad un sistema "concentrato" esclusivamente sull'industria. Gessica Menichelli

marzo 2012

15


MAMME, CHE FATICA LAVORARE! 16

di Cristina Corradetti


I

dati non incoraggiano. Le donne non riescono ancora a trovare la

giusta distanza e l’equilibrio perfetto tra il lavoro e la cura dei

Da Fermo a Roma: input a Studenti Italiani

propri figli. Stando ai dati della Dpl (Direzione regionale del

di Diego Borghi

lavoro), rielaborati dalla Cgil Marche, 1750 è il numero delle mamme lavoratrici che nel triennio 2009-11 hanno lasciato il lavoro nel primo anno di vita del bambino nelle Marche, di cui 620 solo nel 2011. Un fenomeno, quello delle dimissioni, che torna alla

Meno di due anni di lavoro nelle

ribalta e che fa riflettere sull’arretratezza culturale e sull’inadeguatezza

scuole del Fermano e già i

politica che gravita intorno al problema, soprattutto in considerazione

risultati, per i ragazzi di

dei tanti anni passati, quaranta, dalla Legge 1204/71 sui diritti e le

Generazione Futuro, iniziano ad

tutele delle lavoratrici madri (oggi Legge 151/01) e altrettanti dalla

arrivare.

Legge 1044/71 sugli asili nido. Donne che scelgono di rinunciare a un lavoro, a un reddito, a una

Nell’ambiente

c’è

grande

soddisfazione per l’elezione nel

professionalità nonostante la grave crisi che sta attanagliando il

consiglio di presidenza della

Paese e la disoccupazione femminile crescente. Secondo i dati

consulta provinciale studentesca

troppe ore di lezione perse a

dell’Istat, infatti, nel terzo trimestre del 2011, il tasso di disoccupa-

di

causa dell’emergenza neve. Non

zione femminile è tornato a crescere prepotentemente raggiungendo

rappresentante d’istituto del

siamo ai livelli del sindaco di

l’8,4%: il valore più alto degli ultimi 15 anni. Solo nella Provincia

liceo scientifico Calzecchi Onesti

Pistoia e del suo libro revisionista

Susanna

Cardinali,

di Fermo sono 131 le donne che nel 2011 hanno scelto di non

di Fermo. Non era affatto facile

ma un’alternativa si sarebbe

lavorare più.

per i ragazzi di Gf. Il confronto

potuta trovare sicuramente con

Scelta o necessità? Si assiste in genere a motivazioni stringenti di

all’interno delle scuole li ha

un po’ di buona volontà. Quel

carattere pratico, che impongono alle donne della nostra provincia

visti al cospetto di realtà

che

di fare ritorno a casa per accudire i propri figli, quando gli asili nido

politiche

rappresentanti studenteschi sono

già

ampiamente

è

certo

è

che

i

comunali non sono in grado di accogliere e soddisfare le numerose

consolidate e che fino a ieri

infatti figure importanti e

domande (33,6%) o i privati costano troppo (13,0%), quando non

facevano presa, seppur a colpi

necessarie

si può contare su una rete parentale di supporto (20,6%) o sul

di demagogia, sugli studenti. I

continuità e radicamento nelle

posto di lavoro un tempo parziale non viene concesso (4,6%). La

risultati parlano di un’inversione

scuole. Da Fermo, l’azione

Regione si sta muovendo. Proposte di modifica alla legge regionale

di tendenza. L’ideologia astratta

politica dei futuristi si è allargata

13/2003 per l’istituzione e la regolamentazione dei servizi domiciliari

e prive di concretezza tira meno.

al resto della Regione e si è

per l’infanzia, devono essere discusse in assemblea con l’intento di

Meglio le proposte innovative e

affermata anche a livello

riuscire a favorire la conciliazione tra i tempi di lavoro e i tempi

stimolanti. Come la wi-fi free

nazionale. Tanto per fare un

per

garantire

della famiglia, consentendo alle madri che lavorano di disporre di

zone, la lotta al caro libri

esempio, Studenti Italiani (il

servizi efficienti, vicini e flessibili. Anche in questo caso Fli non si

(mediante l’utilizzo di palmari

gruppo studentesco legato a Fli

sottrarrà, volendo raggiungere, seppur con grave ritardo, l’obiettivo

read book o l’allestimento di

nato agli inizi del mese) tra i

europeo sancito dalla Strategia di Lisbona (impegno assunto nel

mercatini

usato

vari punti del programma ha

2000 dai paesi membri, rilanciato nel 2005, per rendere l’Europa

all’interno delle scuole), la

fatto sua la lotta al caro libri

l’area più competitiva al mondo) che prevedeva che l’occupazione

patente europea del computer

attraverso i read book. Problema

femminile raggiungesse il 60% entro il 2010. In Italia siamo molto

(cosa che ogni scuola dovrebbe

mica da poco se si pensa che

lontani dal traguardo: il tasso è fermo al 46,3%, ma dalle Marche

garantire), il monitoraggio dei

una famglia piò scucire anche

vogliamo ripartire.●

costi del trasporto pubblico

1300 euro per i libri del figlio

Cristina Corradetti

locale, la raccolta differenziata

iscritto al primo anno di liceo.

marzo 2012

del

libro

negli edifici scolastici, il diretto

Va da sé che le battaglie fermane

coinvolgimento dei giovani nel

assumono carattere regionale

volontariato e a una vera

grazie agli altri futuristi in

sensibilizzazione nei confronti

campo. Susanna Cardinali trova

del troppo dimenticato Giorno

sponda anche nella consulta

del Ricordo. Proprio alla tragedia

maceratese dove Luana Favilla

italiana è stata dedicato un

è stata eletta segretaria della

convegno, organizzato dalla

consulta provinciale. La spinta

consulta, che si è tenuto lo

fondamentale è quella di lasciare

scorso 17 febbraio. Una giornata

le sedi di partito per radicarsi e

di approfondimento storico con

interpretare

dibattito finale che però ha

problematiche studentesche e

trovato freddezza da parte di

giovanili

alcuni dirigenti giustificata dalle

L’entusiasmo giovanile fa il resto.

al in

meglio

le

generale.

17


Righe blu Chi si vuole parcheggiare sui posteggi ascolani? di Domenico Fattori

Il sindaco e la giunta, infatti, hanno approvato una

delibera che ha ricevuto anche il via libera del

consiglio comunale, per acquistare i parcheggi in

struttura – quelli di Porta Torricella e dell’ex Gil

A

scoli ed i parcheggi. Un connubio che negli ultimi venti anni ha

caratterizzato non poco la vita politica locale fino a determinare

e condizionare anche gli equilibri elettorali della città. Ne sa qualcosa

– dalla Saba, la multinazionale spagnola titolare

di una convenzione con il Comune per la gestione

l’ex sindaco Roberto Allevi che, alla guida di una coalizione di centrosinistra, a poco meno di sei mesi dalle elezioni comunali decise di varare un piano traffico e della sosta che sfociò in una accesa protesta da parte di cittadini e operatori commerciali, con tanto di fiaccolate e assemblee pubbliche che di fatto lanciarono la volata alla vittoria di

della sosta. Ma i nodi da sciogliere prima che

Piero Celani. Era il 1999 e a distanza di tredici anni il problema della sosta fa ancora parlare, discutere e, soprattutto, non è stato ancora

l’amministrazione civica possa tornare a gestire

risolto del tutto. L’attuale amministrazione, erede del decennio “celaniano”, sembra determinata a metterci definitivamente mano. Il

la sosta sono molti. Una corsa contro il tempo

sindaco e la giunta, infatti, hanno approvato una delibera che ha ricevuto anche il via libera del consiglio comunale, per acquistare i parcheggi in struttura – quelli di Porta Torricella e dell’ex Gil – dalla

prima delle liberalizzazioni promesse dal Governo.

Saba, la multinazionale spagnola titolare di una convenzione con il Comune per la gestione della sosta. Ma i nodi da sciogliere prima che

Il reale costo dei parcheggi e un grande dubbio:

l’amministrazione civica possa tornare a gestire la sosta sono molti. Innanzitutto, per poter trovare le risorse necessarie per la compravendita,

a quanto ammonta il il debito per i mancati

guadagni della società privata che attualmente

la giunta comunale ha deciso di privatizzare l’Ascoli servizi comunali, la municipalizzata di cui il Comune è socio unico e che gestisce i servizi di illuminazione pubblica e quelli della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nelle prossime settimane verrà pubblicato un bando europeo per l’individuazione del socio privato che acquisirà il 40%

gestisce il settore?

18

delle azioni, ufficialmente per gestire l’illuminazione pubblica.


questo punto che arrivano i primi intralci. I recenti decreti governativi, in tema di liberalizzazioni, hanno costretto la giunta a premere sull’acceleratore. Dai banchi dell’opposizione si è levato un coro di protesta generale palesando preoccupazione e il timore che il bene pubblico venisse messo in secondo piano. Chi sarà il socio privato? Quanto costano realmente i parcheggi? Tutte domande a cui ancora non è stata data una risposta da chi di dovere. Ma ce n’è una a cui il sindaco si sottrae, nonostante sull’argomento venga incalzato costantemente: a quanto ammonta il debito nei confronti della Saba a seguito degli indennizzi dovuti dall’amministrazione per i mancati guadagni della società? Non si sa, e soprattutto non si sa cosa si siano detti il sindaco ed il responsabile della società spagnola che si sono incontrati a Roma poche settimane fa. L’acquisto dei parcheggi, a ragione, si ritiene sia di vitale importanza per lo sviluppo urbanistico ed economico della città delle cento torri. Tornare in possesso dei parcheggi significa al tempo stesso riprendere in mano la politica del traffico e della sosta cittadina. Stabilire tariffe, decidere o meno per la pedonalizzazione del centro storico, razionalizzare la circolazione veicolare rappresentano scelte strategiche per l’amministrazione comunale che fino ad ora sono state delegate ad altri. In principio fu l’Italimpa di Roma, poi la Parcheggi azzurri Srl ed infine l’iberica Saba. Dagli anni novanta ad oggi tutti i sindaci e le giunte che si sono susseguite negli anni hanno deciso di abdicare a questa funzione strategica per la vita cittadina. E’ ora di voltare pagina, ma i tanti dubbi, che come nubi minacciose aleggiano sopra l’operazione che sta portando avanti l’amministrazione comunale, aliA questo punto il disegno che l’amministrazione comunale ha, è

mentano la paura di cadere per

quella di creare una nuova newco che con i capitali derivanti dalla pri-

l’ennesima volta dalla padella

vatizzazione dei servizi pubblici, possa rilevare i parcheggi. Ma è a

alla brace. ●

San Benedetto, il sindaco Gaspari nel mirino della Corte dei Conti di Rossella Favi

- ma una citazione per

nessun danno economico è

responsabilità amministrativa

stato arrecato all’ente, poiché

davanti alla Corte dei conti,

“quegli incarichi furono affidati

che “attiene esclusivamente ad

a professionalità di

un giudizio di tipo risarcitorio

elevatissimo spessore, con

La Corte dei Conti indaga sulle

19.200 euro. Secondo la Corte,

di carattere civile”. Ma del

curricula assolutamente

consulenze esterne affidate dal

non vi sarebbero riscontri su

resto, sostiene ancora Gaspari,

all’altezza dei compiti”.

Comune di San Benedetto e

quanto prodotto dalle due

cita in giudizio il sindaco

consulenze. Gaspari, dal canto

Giovanni Gaspari con alcuni

suo, ha ribadito di “attendere

tecnici comunali. Le vicende

nella più completa serenità,

riguardano, in particolare,

insieme ai dirigenti citati

l’incarico da 160mila euro

nell’atto, le udienze di giugno

all’architetto Luigina Zazio per

e luglio prossimi dinanzi alla

la redazione del Prg della città

magistratura contabile”, per

e quello alla società Daedala di

quanto riguarda l’incarico alla

Pesaro, per il progetto di

Zazio. E in generale, ha voluto

rivisitazione organizzativa del

chiarire, nessun “rinvio a

settore Lavori Pubblici e Tutela

giudizio” - definizione

Ambientale, per un importo di

applicabile alla giustizia penale

marzo 2012

19


Survivor di Chuck Palahniuk In Survivor viene raccontata la vita, la quasi morte e i miracoli di Tender Branson, appartenente alla setta Creedish, una confessione religiosa millenarista terminata in un suicidio di massa, di cui Tender è l’unico sopravvissuto. A motivo di tale bizzarro destino, Branson diMondadori viene un pericoloso guru, imPp. 289 bottito di steroidi e aforismi Euro 10,00 new age, in cerca di un amore impossibile a priori. Un cosmo di figure (letteralmente) bibliche ruota attorno alla buggerata esistenza di Tender: da Fertility Hollis, il cui fratello si è ammazzato dopo una telefonata a Branson (che aveva istituito un numero verde per aspiranti suicidi), al fratello di Tender stesso, dal manager alla promessa sposa del Creedish sopravvissuto che dovrà prendere in nozze nell’intervallo del Super Bowl. Quella descritta da Palahniuk è una vera e propria cavacata nel delirio e nell’ossessione americana che spezza il fiato e inverte l’ordine naturale delle cose e della narrazione, che comincia dall’ultimo capitolo e termina con il primo.

Mr Gwyn di Alessandro Baricco Il personaggio principale del nuovo romanzo di Baricco, è Mister Gwyn, uno scrittore di fama che decide, all’apice del successo, di rompere i ponti non tanto con la scrittura quanto con l’industria editoriale. Non vuole più pubblicare. Crisi d’artista che spesso coincide con una crisi Feltrinelli personale, bizze da personaggio patinato come le coperPp. 158 tine dei suoi libri o Euro 14,00 semplicemente voglia di cambiamento? Come in tutte le storie entra in campo l’aiutante magico: in questo caso è una donna, musa inconsapevole dello scrittore londinese. Rebecca, personaggio umano e vitale fornisce a Mister Gwyn, non senza fatica psicologica, il suo corpo pulsante che lo scrittore usa come una mappa per continuare la sua ricerca utilizzando mezzi nuovi: scrivere ritratti. Così Mr G. entra in un territorio nuovo, sconosciuto, illuminato da lampadine a tempo. Quella di Baricco è una scrittura sapiente, programmata neurolinguisticamente per ottenere quella sensazione di soavità in chi legge.

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Il turismo diventa un gioco, in tutti i sensi

Innovazione abbinata alla promozione turistica per rilanciare il turismo nel territorio maceratese. È questa la strategia di Confindustria Turismo Macerata presentata alla Bit (Borsa Internazionale del turismo di Milano). La proposta innovativa per la promozione e l’accoglienza che la Stl Sibillini, il Comune di Macerata, e l’Associazione degli operatori turistici diventa un gioco di carte coinvolgente. Un progetto di marketing turistico non convenzionale per lanciare pacchetti, servizi e sconti destinati ai viaggiatori. In Tutti i Sensi è il nome del mazzo di carte collezionabili che propongono le bellezze del territorio, dall’Adriatico ai Sibillini, sulla scia della campagna della Regione Marche "Il sesto senso è qui Marche. Le scoprirai all’Infinito". Carte bianche e rosse: le prime rappresentano le bellezze, la storia e le tipicità del territorio e ad esse è abbinato uno sconto applicabile all’acquisto di pacchetti turistici. Le altre propongono invece pacchetti turistici completi il cui prezzo è indicato nelle stesse. Ogni carta riporta punteggi per olfatto, vista, udito, gusto e per il sesto senso, in base alle diverse caratteristiche del pacchetto o della tipicità. Molto soddisfatta Stefania Ghergo del Gallery hotel di Recanati - Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Macerata."Siamo molto felici – ha detto - di poter presentare questa iniziativa, perché rappresenta un progetto di marketing fortemente innovativo e perché vede coinvolti in prima linea i nostri soci, tour operator e strutture. Questo progetto è nella sua fase iniziale e ci sono altri soggetti che hanno espresso il loro interessamento e intendono collaborare attivamente. Presto avremo modo di presentare altri e articolati progetti di comunicazione che rinnovano l’impegno nella promozione e nell’accoglienza per il territorio maceratese, aprendo alle nuove tecnologie e a una nuova visione dell’offerta turistica". Le prime dodici carte sono state distribuite in anteprima alla BIT di Milano, queste ed altre sono ufficialmente disponibili nel nuovo sito di Confindustria Turismo Macerata, www.macerataturismo.it, lanciato online recentemente.

Le luci nelle case degli altri di Chiara Gamberale Roma Sud, via Grotta Perfetta 315, un palazzo di cinque piani con la più varia umanità: la maestra zitella al pianterreno, la coppia con bimbo al secondo e quella gay al terzo, lo scrittore e la regista al quarto e i Brambilla, autorevole famiglia Mondadori del Sud, al quinto. Ciò che li Pp. 392 lega è Maria, gioiosa Euro 20,00 amministratrice del condominio, che però muore subito: lasciando Mandorla, di anni sette, e una lettera in cui rivela che la bambina è figlia di una notte d’amore nell’ex lavatoio. Con uno dei condomini. È originale e ben congegnato Le luci nelle case degli altri, terzo romanzo della romana Chiara Gamberale. Perché indaga con ironia sui mille modi di fare famiglia oggi, approfondendo un tema caro all’autrice: la faticosa ricerca del sé, nella convinzione che "viviamo tutti all’oscuro di qualcosa che ci riguarda". Se infatti Mandorla si lancia a testa bassa nella ricerca del padre nessun’altro, a via di Grotta Perfetta, vuole la verità. Ma poiché tutti hanno amato Maria, che trasformava infernali riunioni di condominio in gaie sedute di psicoterapia, fanno un patto: sua figlia sarà accudita a rotazione da ogni famiglia, purché non venga fuori quel nome capace di distruggerne una. La storia di Mandorla (la crescita, il primo amore e i pensieri profondi delineati in una struttura semplice, ma d’effetto) grazie ad una scrittura scorrevole e accattivante, viaggia veloce per le quasi 400 pagine del libro: l’autrice costruisce attorno alla protagonista un romanzo corale dove la verità e la menzogna cambiano continuamente di segno per dare vita a un finale sorprendente dove scopriremo che la famiglia è un’indefinibile alchimia: chi ce l’ha ne avverte il peso fino a mandarla in mille pezzi, chi non ce l’ha la desidera come il solo luogo della felicità possibile.


Cronache da Narni

FUTURO & DIRITTO

di Alessandro Campi

INTERNAZIONALE a cura di Valentina Cesarini

Conclusa l’esperienza con la Fon-

A CURA DI

dazione FareFuturo, il Professor

MANOLA GIORGINI

Campi ripercorre l’evoluzione

La presente rubrica intende fornire a meri fini di critica, discussione e ricerca, brevi estratti dalla stampa estera.

degli ultimi tre anni del potere berlusconiano e della destra finiana. Il volume raccoglie gli editoriali di uno dei più lucidi e crac edizioni

coerenti intellettuali del centro-

Pp. 157

destra che, al merito di una scrit-

Euro 14,00

tura chiara e arguta, come si addice a un buon articolo di gior-

nale, unisce quello di una prospettiva politica originale, anche se non vincente. Alessandro Campi è stato tra i più autorevoli ispiratori del nuovo corso con cui Gianfranco Fini ha cercato di salvare il salvabile dell’esperienza berlusconiana. Un tentativo, almeno per il momento, incerto ed in via di definizione. Ma che è servito almeno a disegnare il futuro – ancora – possibile di una destra sganciata dagli eccessi personalistici del Cavaliere e imperniata sui programmi e i valori che ne sono il tratto distintivo nelle altre nazioni occidentali. Questa visione – e scommessa – alternativa è il filo conduttore delle “Cronache da Narni.

Io, Conservatore e Rivoluzionario di David Cameron Libro cult della destra anni duemila. Il premier inglese si confessa personalmente e politicamente. In un Paese dove destra e sinistra, conservatori e laburisti, restano ben distinti sul piano delle idee. Durante un anno crac edizioni

straordinario, David Cameron

Pp. 192

si è incontrato regolarmente con

Euro 14,00

Dylan Jones, il pluripremiato giornalista britannico. Il leader

conservatore ha affrontato ogni genere di argomento: dalle guerre in Afghanistan e Iraq, fino alla sua missione di mettere punti fermi circa le sue convinzioni su quella che egli crede sia la società britannica in crisi. Scoprirete, dunque, cosa Cameron pensa sulle tasse, l’ambiente, il clima, insieme con il Servizio Sanitario Nazionale, le scuole e l’immigrazione. Fino all’elaborazione di nuovi concetti politici quali la responsabilità sociale, il volontariato, la funzione delle istituzioni. Un nuovo conservatorismo liberale che ha tracciato il sentiero della moderna destra europea.

marzo 2012

Pesaro: cittadinanza italiana onoraria ai figli degli immigrati

È giusta la custodia in carcere obbligatoria per gli indagati di stupro di gruppo? A questa domanda ha cercato di rispondere la Corte di Cassazione con la sentenza n. 4377/12 stabilendo che il giudice non è più obbligato a disporre o a mantenere la custodia in carcere dell’indagato, ma può applicare misure cautelari alternative. Facciamo un passo indietro e torniamo al 2009 quando il Parlamento, dopo decenni di dure battaglie, pone l’uguaglianza del reato di stupro di gruppo e di violenza sui minori ai reati di stampo mafioso, per i quali è previsto il carcere obbligatorio, sempre se gravemente indiziato. Dietro a questo è seguita la sentenza della Corte Costituzionale (265/2010), che invece ha ben distinto le due fattispecie evidenziando che i reati di mafia siano riconducibili ad associazioni criminali, mentre gli stupri vengono solitamente eseguiti individualmente, ritenendo quindi il carcere obbligatorio in contrasto con le norme costituzionali. Ma se per gli altri tipi di reati l’organizzazione è un’aggravante, perché lo stesso non potrebbe essere inteso per il branco? Si dà forse meno enfasi solamente perché sarebbero tanti atti distinti di violenza compiuti da ciascun idiota del gruppo? E la donna? Il suo dolore, la sua angoscia? Tutto viene invece moltiplicato di fronte alla forza che ciascun singolo giova nel far parte del branco. Con ogni probabilità gli Ermellini non hanno tanto pensato alle conseguenze della donna quanto piuttosto alla disciplina della restrizione della libertà personale evidenziando in tal modo che deve essere questo un principio ispirato al minor sacrificio possibile, prendendo così in considerazione anche altre misure meno afflittive. E per tale motivo la Suprema Corte ha ritenuto che non ci debba essere un automatismo o presunzioni ma dovrà essere il singolo giudice ad apprezzare e a motivare, caso per caso, i presupposti e le condizioni per l’applicazione del carcere. Mi va comunque di ricordare che sempre la terza sezione penale della Corte di Cassazione aveva già nel ‘99 dichiarato che non era stupro se la ragazza indossava i jeans. Sentenze a parte ritengo sia necessario fare un’attenta riflessione sul fatto che nel 2011 sono state ben 97 le donne uccise dai partner, mariti e compagni e che quindi forse oltre alla modifica del quadro normativo sia indispensabile prima di tutto agevolare una grande rivoluzione culturale che coinvolga tutti.

Estratto da “Pesaro accorde une citoyenneté italienne d’honneur aux fils d’immigrés” di Salvatore Aloïse pubblicato su "http://www.lemonde.fr/"www.lemonde.fr il 12 febbraio 2012.

scrivi a: giorgini@studiolegalesilvettigiorgini.it

scrivi a: valentinacesarini@hotmail.it

Più di 4500 figli di immigrati residenti nelle Marche otterranno la naturalizzazione simbolica. L’iniziativa si inscrive nel dibattito nazionale che mira ad abbandonare il diritto di sangue a favore del diritto di suolo […] A breve, in questa tranquilla cittadina delle Marche, si terrà una cerimonia solenne durante la quale i figli degli immigrati riceveranno, oltre ad un attestato che prova la loro nuova nazionalità, una copia della Costituzione, la bandiera tricolore e una maglietta della Nazionale di calcio. Come precisa il presidente della Provincia Matteo Ricci, promotore dell’iniziativa, tutto ciò avrà solo un valore simbolico, dato che la cittadinanza onoraria non ha valore legale […]. Napolitano ha parlato più volte dell’”assurdità” di negare ai figli nati nel territorio italiano il diritto di diventare italiani dalla nascita. Matteo Ricci, 37 anni, nipote di un italiano emigrato in Belgio per lavorare in miniera, ha preso alla lettera le parole del capo dello Stato, ricordando che la sua terra […] è stata una terra di emigrazione prima di diventare una terra di immigrazione. L’idea di conferire la cittadinanza onoraria è nata “vedendo [i suoi] due figli di 2 e 6 anni crescere con i loro compagni di classe stranieri che parlano italiano, conoscono la storia del nostro paese o cantano l’inno nazionale meglio dei nostri”. A Pesaro, come in altre città, è la scuola il luogo che riflette il cambiamento in corso nella società italiana, con più di 700 000 studenti, ovvero l’8% del totale, provenienti da un contesto migratorio. […] I figli di stranieri nati in Italia possono richiedere la cittadinanza italiana solo al compimento del 18esimo anno di età e hanno solo un anno di tempo per presentare la domanda, al termine del quale rischiano di perdere tutto. Klarita Grazhdani, responsabile del centro di orientamento per gli immigrati, spiega che “ se a 19 anni e un giorno non hanno presentato la domanda per ottenere tutta una serie di documenti, come ad esempio la prova che dimostra che abbiano soggiornato in Italia ininterrottamente almeno negli ultimi dieci anni, devono ricominciare da zero […]»vissuto qui tutta la loro vita”. […]»

21


Massimo G.

CONTE

“Ognuno mangi le proprie patate!”

L’ARGOMENTO NON È NUOVO ma molto attuale. C’è da chiedersi come un tema non nuovo resti immutato e aggravato nella sua attualità? È sufficiente non far nulla per risolverlo. Il riferimento è alla patatina Pai resa famosa da Beppe Grillo. Per chi se la fosse persa: la patata, dalla Westfalia, viaggia in Sicilia per essere lavata; torna in Germania, affettata è spedita in Svizzera per essere fritta. Da lì, in Liguria per il confezionamento. Il comico genovese, conclude efficacemente con un esplicito: “Ognuno mangi le proprie... di patate!” Sarebbe una notizia di per sé sconfortante quand’anche si trattasse di un caso isolato ma, ahinoi, non è così. Nei supermercati è facilissimo trovare aglio spagnolo, addirittura, cinese, arance dal Costa Rica mentre quelle siciliane marciscono sulle piante perché antieconomico raccoglierle. Non farò l’elenco che è cosa sotto gli occhi di tutti. È evidente il costo di questo tipo di commercio e non mi riferisco al mero costo economico. E se dovesse nevicare - pare che possa accadere allora la indisponibilità di una rete autarchica genera un aumento dei prezzi capace di mettere in seria difficoltà coloro i quali sono vincolati ad una retribuzione che non può essere adeguata alle avverse condizioni meteo. Chissà poi perché avverse? in inverno può, deve, quanto meno deve poter nevicare. Il riferimento è al costo ambientale. Le merci viaggiano a bordo di bisonti di acciaio che consumano. E non consumano, come si sarebbe soliti pensare,

solo carburante, gomma e ferodi. No. Consumano ossigeno, aria da respirare. E quella che non consumano la sporcano. Nello scontrino della spesa, questo ulteriore costo non c’è ma state certi che il droghiere lo segna e alla fine presenterà il conto. Ci sarà, nel conto, anche il costo delle campagne abbandonate. Del paesaggio violentato, di una condizione fisica minata, anche, da un’alimentazione a base di cibo scadente. Reso scadente dall’esser stato raccolto acerbo e fatto maturare in celle frigorifere. Prodotto in serra e conservato in frigo. La fiera campionaria dell’idiozia umana. Energia sprecata per produrre fragole nel mese di febbraio nelle serre ed energia sprecata per conservare e trasportarle in camion frigo. Autostrade, porti, tunnel, aeroporti, furgoni, per portare della frutta che nasce senza sapore e senza proprietà nutrienti e che, cilometro dopo chilometro, assume un gusto amaro e proprietà venefiche delle quali faremmo bene ad imparare a farne a meno. E’ assurdo pensare che mangiare un’arancia possa far più male che fumare una sigaretta eppure siamo riusciti nell’impresa di rendere possibile tutto ciò. Noi, con le nostre scelte quotidiane abbiamo consentito che si verificasse ciò. Noi, con scelte, questa volta responsabili, dovremmo porvi rimedio. Non consentiamo che le nostre colline diventino sterili ospitando pannelli solari che ammazzano la nostra economia producendo a costi esorbitanti energia di cui non abbiamo bisogno dal momento che ne sprechiamo il doppio per portare a spasso le mele... e le patate. Iniziamo a compiere scelte sensate. Per il nostro bene. Nostro nel senso di bene comune. Nostro, dei nostri figli e dei figli dei nostri figli. Costituiamo associazioni di consumatori, o pungoliamo quelle esistenti, affinché facciano pressione sulla Gdo (Grande distribuzione organizzata) inducendola a cambiare le modalità di approvvigionamento. Rendiamo economicamente vantaggioso proporre cibi di stagione prodotti in zone prossime al luogo di consumo. Il mercato asseconderà le nostre scelte e saremmo protagonisti virtuosi. ●

Consumatori uniti per cambiare il mercato

Scrivi a: massimo.conte@igredellemarche.org

Obiettivo zero emissioni, stabilimenti green alla Gola della Rossa

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Nel cuore delle Marche parte una rivolu-

900mila Kwh/anno di energia elettrica cor-

3745 alberi, eviterà l’immissione in atmo-

zione “green” con le aziende del territorio

rispondente a circa il 10% del fabbisogno

sfera di ben 588 tonnellate di Co2 e il con-

attente all’impatto nel Parco Naturale Gola

dello stabilimento stesso. Togni, azienda

sumo di 531 barili di petrolio. “E’ questa

della Rossa e Frasassi. L’investimento è

conosciuta per le acque Goccia Blu e Fra-

la giusta direzione - dice il presidente del

dell’azienda Togni (Genga). Si tratta di un

sassi, riuscirà ad ammortizzare l’investi-

Parco Fabrizio Giuliani – e i pannelli saranno

impianto fotovoltaico perfettamente inte-

mento in dieci anni. L’impianto produrrà

installati sul tetto evitando anche il con-

grato nel territorio che produrrà circa

risparmio pari al mancato abbattimento

sumo di suolo”.


La Pasqua delle due Pizze

IL PERIODO PASQUALE ci regala da generazioni due deliziosi prodotti da forno per le nostre tavole: la Pizza dolce di Pasqua e la ben più famosa Pizza di

emanuele

SUARDI

formaggio. In comune hanno la forma (più che una pizza, un panettone) ma la prima è più conosciuta nell'entroterra, la seconda è ben nota anche fuori dalla regione. La versione dolce viene preparata con 6 uova, 50 g di lievito di birra, 1 kg di massa di pane (che potete trovare dal fornaio), 250 g olio di semi, 250 g canditi, 250 g uva passita, una bustina di vanillina, buccia grattugiata di limone e arancia, 1/2 l di latte, 2 cucchiai di mistrà, un bicchiere d’acqua, albume o zucchero a velo per la decorazione. L’impasto va preparato la sera prima mescolando in una ciotola la massa del pane con un bicchiere d’acqua tiepida finché non risulterà della consistenza di una pastella. Si aggiungono 2 uova, si spolvera di farina e, senza mescolare, si lascia riposare fino al mattino dopo in ambiente fresco. Il giorno dopo unire alla pastella il lievito sciolto nel latte tiepido, la margarina morbida e man mano tutti gli altri ingredienti. Lavorare l’impasto finché non avrà la consistenza e l’aspetto della massa del pane. Distribuirlo in più teglie riempiendole solo fino

alla metà perché la massa dovrà lievitare una seconda volta. Quando avrà raddoppiato il volume, si potrà infornare alla temperatura iniziale di 150-160°, per poi alzare a 180° e cuocere per circa 45 minuti. Preparare una ghiaccia bianca montando l’albume con l’aggiunta graduale di tanti cucchiaini di zucchero a velo finché risulterà abbastanza densa. Quando la pizza si sarà freddata, spennellare la ghiaccia sulla superficie e lasciare asciugare. La cugina più famosa si ottene impastando 5 uova, 500 g di farina, 0,100 ml di acqua, 25-30 g di lievito di birra, 1 cucchiaino di zucchero, 1 di sale, 1 di pepe, 5 di olio extra vergine, 50 g di strutto, 250 g di formaggio grattugiato (Parmigiano e Pecorino Romano, io aggiungo un po' di fossa). Sciogliere il lievito e lo zucchero nell'acqua tiepida, amalgamare alla farina al resto degli ingredienti, lasciare lievitare per 40 minuti, dividere in stampi tradizionali. E nell'impasto ancora da lievitare, pezzi di formaggio a pioggia. Quando avrà raddoppiato il volume cuocere in forno a 200° un'ora circa. ●

HA NEVICATO IN TUTTA ITALIA, non è vero? Se

Vino, la neve fa bene

Consiglio da chef: aggiungete un po' di fossa alla pizza

non proprio dappertutto, da noi, nelle Marche, il maltempo ha dato il meglio (e il peggio) di sé. I

simone

SCHIAFFINO* danni per il settore agricolo sono stati particolarmente ingenti e in questa prima metà di febbraio abbiamo ascoltato a più riprese il grido d'aiuto degli operatori agricoli. La campagna dell'intera regione è stretta tra l'incudine della crisi economica e e il martello che batte scandendo il bollettino dei danni. Abbiamo in lista raccolti bruciati dal gelo, serre crollate sotto il peso della neve e una gran parte di produzione che si è avariata nelle cassette per l'impossibilità di distribuirla a causa delle strade bloccate nella tormenta. Non tutti però si lamentano. Chi conosce bene le vigne sa che non tutto il male viene per nuocere. Non ci credete? Qui a Castelplanio sono arrivati almeno 70 centimetri di neve e la coltre sta facendo molto bene alla vigna. La terra sta accumulando lentamente tutta l'acqua che le servirà durante la stagione. Di certo c'è che i lavori tra i vigneti sono momentaneamente interrotti. Ma nel settore le aspettative sono grandi. E, dicia-

mocelo senza che nessuno si offenda: lo spettacolo delle colline marchigiane innevate (al netto dei danni e dei disagi) vale decisamente la pena. Quest'anno ci si aspetta insomma un lento e graduale germogliamento più simile alle medie stagionali degli ultimi 30 anni. La vite si risveglierà più lentamente a metà marzo (come vuole la sua fisiologia corretta) emettendo i primi germogli che svilupperanno foglie e grappoli. Ci si aspetta una vendemmia più tardiva rispetto alla scorsa stagione nella quale l'afa estiva aveva anticipato tutti i tempi tradizionali. Inoltre, grazie al più lento accumulo di zuccheri nel grappolo, sicuramente avremo vini meno alcolici e più freschi (leggi, dissetanti) da bere e anche, per così dire, più in linea con il "codice della strada". Questo è quello che la natura sembra dire quest'anno rispetto alla produzione del vino marchigiano. I presupposti per una vendemmia coi "fiocchi"(di neve) ci sono tutti. ●

grazie alle nevicate vini più freschi e meno alcolici

marzo 2012

23



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