il domani

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il Domani Martedì 29 Settembre 2009 39

REGGIO CITTÀ E PROVINCIA GIOIA TAURO Non c’è stato niente da fare per il 41enne Gesuele Antonio Macrì, freddato a colpi di fucile nel suo possedimento

Bracciante agricolo sparato al volto L’uccisione di ieri si aggiunge a quella del boss delle Serre, Damiano Vallelunga, avvenuta domenica GIOIA TAURO — Il “canto della lu-

para” ha annunciato una nuova vittima. Una gragnuola di piombo in faccia e per Gesuele Antonio Macrì, 41 anni, è stata la fine. Il delitto è un nuovo puzzle per i carabinieri del colonnello Pasquale Angelosanto, dopo quello dell’eliminazione del boss della Serre Damiano Vallelunga, avvenuta domenica a mezzogiorno davanti al duomo di Riace. L’uccisione di Macrì, ancorché l’uomo avesse dei precedenti, affonderebbe le radici in un ventaglio di ipotesi. I carabinieri del comando provinciale ed i loro colleghi della compagnia di Gioia Tauro, infatti, indagano a trecentosessanta gradi. A segnalare la presenza del cadavere di Macrì in contrada Bettina, in agro del comune di Gioia Tauro, lungo la provinciale che porta a Rizziconi, è stata una telefonata al 112. I carabinieri, giunti sul posto, hanno rinvenuto il cadaveREGGIO CALABRIA — Dopo i due

gravi fatti di sangue che si sono registrati nel reggino nelle ultime ventiquattrore, interviene il presidente del Cids Demetrio Costantino. «L’escalation criminale - scrive in un comunicato - evidenzia che, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, ci sia un’aggressiva criminalità organizzata che continua a mettere a ferro e fuoco questa Provincia per potere esercitare il controllo del ter-

un diverbio; in tal caso si tratterebbe di un delitto d’impeto. Ma non è detto che il killer non fosse nascosto nei paraggi ed ha premuto il grilletto di un fucile caricato a pallettoni non appena la

Gesuele Antonio Macrì

re del bracciante in prossimità di un casolare. La vittima era anche proprietario di un allevamento di ovini e suini. Tra le tante ipotesi, non viene escluso che tra la vittima e il suo carnefice vi sia stato

A segnalare la presenza del cadavere di Macrì, in contrada Bettina, è stata una telefonata al 112 vittima designata è entrata nel mirino dell’arma automatica. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica del tribunale di Palmi, ha fatto registrare l’interrogatorio di nu-

Damiano Vallelunga

merose persone, compresi i familiari di Macrì, al fine di ricostruire le ultime ore di vita del bracciante. Sul fronte delle indagini relative all’assassinio di Damiano Valle-

Il presidente del Cids, Demetrio Costantino, interviene sui due fatti di sangue avvenuti nel Reggino

«La Commissione Parlamentare Antimafia dov’è?» ritorio e realizzare gli illeciti affari con la droga, le estorsioni, gli appalti». Secondo il presidente del Comitato Interprovinciale per il Diritto alla Sicurezza, «la Commissione Parlamentare Antimafia, che sin da

quando è stata eletta non ha mai ritenuto dover fare una missione in Calabria e che solo dopo le notizie di decine di navi dei veleni affondate ha annunciato una sua presenza - deve dare segni concreti per rapportarsi

con le istituzioni calabresi e con il territorio di questa provincia che è ad altissimo rischio criminale come tutti i dati dimostrano». Valutata la possibilità di coinvolgere i cittadini di Riace nella lotta contro la crimina-

lunga, i carabinieri del Gruppo di Locri, si muovono nel contesto dalla ‘ndrangheta delle Serre, territorio dove la vittima era considerata capo della cosca dei “viperari”. L’omicidio di Riace potrebbe aver riaperto la cosiddetta “faida dei boschi” che, in passato, ha visto contrapposti i Vallelonga – Tura ai Ciconte - Nardo. Sul delitto, i carabinieri pare non abbiano ricevuto grande collaborazione da parte dei tanti testimoni. Anche la moglie della vittima, salita prima del marito sulla Golf parcheggiata poco distante dal santuario e che avrebbe dovuto riportare a casa la coppia, non ha saputo fornire elementi utili ai fini dell’identificazione del commando. Al momento dell’agguato era in corso un violento temporale e la donna avrebbe soltanto visto il marito cadere accanto alla vettura lato passeggero. Antonio Latella

lità, «è urgente adottare strategie e sollecitare misure affinché tutte le istituzioni, dal Governo nazionale a quello Regionale, alle altre istituzioni, facciano pienamente la loro parte. E l’associazionismo antimafia – conclude Costantino - non può assistere passivamente ma promuovere in tutto il territorio manifestazioni unitarie di popolo». Ang. Lat.

TAURIANOVA I finanzieri hanno scoperto un’area di circa 15.000 metri quadri sommersa da rifiuti speciali

La Gdf sequestra discarica abusiva TAURIANOVA — Individuata e sequestrata dai militari della Guardia di finanza della tenenza di Taurianova un’area di circa 15.000 metri quadri destinata ad impianto sportivo (risultato inattivo) ed utilizzata come discarica “abusiva” anche di rifiuti speciali. Nel sito, le Fiamme gialle hanno trovato carcasse di elettrodomestici, materiale ferroso, materassi, divani, pneumatici, imballaggi in plastica e cartone: tutto altamente nocivo per la salute dei cittadini e per l’ambiente. I finanzieri dopo un’accurata perlustrazione esterna dell’area (recintata da un muro perimetrale con accesso inibito da un cancello in ferro) che ha permesso l’individuazione di parte del materiale da risulta, hanno effettuato una più approfondita ricognizione in loco, riscontrando la presenza sul terreno di una ben più consistente mole di rifiuti a diretto contatto con il suolo. Sulla

Al volante ubriaco arrestato dall’Arma pregiudicato 35enne

La discarica abusiva scoperta dalle Fiamme Gialle

vicenda è stata inoltrata una dettagliata informativa di reato, violazione della normativa ambientale, alla Procura della Repubblica del tribunale di Palmi. La nuova brillante operazione, svoltasi

nel contesto delle disposizioni del comando provinciale di Reggio, è stata coordinata dalla compagnia di Palmi. a. l.

REGGIO CALABRIA — Guida in sta-

to di ebbrezza, forza un posto di blocco, inseguito e fermato rifiuta di sottoporsi al testi alcolemico, si scaglia contro i carabinieri e viene arrestato. Il protagonista

della serata movimentata è stato un pregiudicato trentacinquenne del quartiere Archi di Reggio. L’uomo, che si trovava in macchina in compagnia di altri due pregiudicati, è finito in manette ad opera dei militari del nucleo radiomobile della compagnia di Villa San Giovanni e dei loro colleghi della stessa struttura di Reggio.

BENI CULTURALI La nuova metodologia è applicabile a manoscritti, pitture, monete, opere lapidee e siti archeologici

Presentato il “restauro virtuale” REGGIO CALABRIA — La metodolo-

gia digitale per la tutela e il rilancio dei Beni Culturali (“restauro virtuale”) è stata presentata a Reggio nel corso di una conferenza stampa per iniziativa della partnership “DigiArt Reggio Calabria” ed “Arredata” Matera e Firenze. La Digi. Art è un'impresa nata dall'idea della reggina Rosanna Pesce, la quale è riuscita nel suo intento di collegare la città dello Stretto alle città d'arte di Firenze e Matera Patrimonio dell'Unesco. La

nuova metodologia di restauro è applicabile a opere d’arte quali manoscritti, pitture, monete, opere lapidee e siti archeologici. Non sostituisce il restauro ma lo affianca agevolando quelle operazioni e tentativi di recupero che prima venivano eseguiti in assenza di margine d'errore o non eseguiti. Il restauro virtuale si colloca anche nella catalogazione digitale delle opere d'arte, processo operativo e d'interesse mondiale così come testimoniato dal colosso del web"goo-

gle", consente una fruizione in rete o su supporti multimediali, per studiosi, turisti e appassionati senza mai danneggiare l'originale. Il Consiglio Regionale si è già interessato a questo servizio ponendosi a sostegno delle attività della DigiArt e alle attività svolte da giovani, come sostenuto, durante la conferenza stampa, dal capo di gabinetto dell’Assemblea legislativa calabrese, Giuseppe Strangio. a. l.

La conferenza stampa di presentazione del restauro virtuale

a. l.


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