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il Domani Giovedì 26 Marzo 2009 23

CALABRIA SCUOLA DI MAGISTRATURALa soddisfazione del sindaco di Catanzaro Rosario Olivo dopo che il Tar del Lazio ha accolto il ricorso promosso dalla Provincia

«E’ stata portata avanti una battaglia unitaria» «E’ stata demolita una delle motivazioni addotte per spostare a Benevento l’ente» CATANZARO — «Esprimo la soddisfa-

zione mia personale e dell’intera amministrazione comunale di Catanzaro per la sentenza con cui oggi il Tar del Lazio ha espresso il giudizio in merito alla vicenda riguardante la Scuola Superiore della Magistratura» si legge in una nota del sindaco di Catanzaro Rosario Olivo. «Infatti - prosegue -il collegio giudicante, presieduto dal dottor Giorgio Giovannini, pur ritenendo inammissibili i ricorsi avanzati dal Comune di Catanzaro e dalla Regione Calabria in quanto ritenuti non legittimati ad intervenire per questioni di ambito territoriale, ha accolto il ricorso promosso dalla Provincia di Catanzaro, ritenuta invece dal Tar Lazio l’ente preposto ad intervenire come agevolmente desumibile dal tenore del primo de-

creto del 27 aprile 2006. Pertanto, essendo stato accolto il ricorso del nostro ente intermedio, si annulla il decreto impugnato nella parte in cui questo sostituisce la provincia di Catanzaro con quella di Benevento in quanto tale sostituzione risulta inadeguata a comprendere le reali ragioni del ripensamento. C’è da precisare che il ricorso avanzato dal Comune, nel merito, è fondato. Mi piace sottolineare, in questo momento, che è stata portata avanti una battaglia unitaria fra Regione, Provincia, Comune, partiti e movimenti, i quali hanno interpretato magistralmente le sacrosante ragioni di un territorio che deve veder riconosciuto un diritto acquisito e, solo successivamente, malamente manomesso. Il Comune ha dato sostanza alla bat-

taglia demolendo una delle motivazioni addotte per spostare a Benevento la Scuola: la supposta indisponibilità di immobili. In realtà i fatti sono andati diversamente e tutti sanno che tale disponibilità è sempre stata mostrata dall’amministrazione, la quale ha offerto un immobile assai prestigioso, Palazzo Doria. Mi auguro -conclude e sono certo, che la sensibilità e la mobilitazione dimostrata trasversalmente per questa battaglia in modo unitario sia foriera di una ulteriore futura comunione d’intenti per far crescere la nostra città. E sono certo che bisognerà mantenere unitaria la battaglia per dare compiutezza ed attuazione ad un progetto, quello della Scuola di Magistratura, che contribuirà non poco a rivitalizzare la vita cittadina».

SCUOLA DI MAGISTRATURA La soddisfazione del consigliere Domenico Tallini che si complimenta con gli avvocati

«Si sono affermati i diritti del capoluogo» CATANZARO — «Nell’apprendere

dell’annullamento della localizzazione della Scuola Superiore di Magistratura a Benevento, con l’affermazione del diritto della Provincia di Catanzaro devo esprimere la mia più viva soddisfazione non solo per l’affermazione dei diritti di Catanzaro, quale città capoluogo di regione, ma anche per la costituzione del fatto che quando si combatte efficacemente, come ha fatto la Pro-

vincia, i risultati non possono certamente mancare. Pertanto la vittoria della Provincia conferma come il fatto che laddove regna la più assoluta inerzia, il silenzio assoluto sui problemi ed una abulia che ha portato Catanzaro alla rovina, la voce attiva della Provincia riesce a raggiungere un risultato positivo» si legge in una nota del consigliere Domenico Tallini. «I complimenti vanno perciò anche ai difensori della Provincia -pro-

segue -avvocati Federica Pallone e Roberta Chiarella, che sono riusciti a conseguire il risultato il che conferma altresì la preparazione e la capacità dei dirigenti e dipendenti della Provincia di Catanzaro che -conclude -, senza ricorrere a difese esterne, con i propri dirigenti ed avvocati ha raggiunto quello che tutta la città di Catanzaro e la Regione Calabria aspettavano: la Scuola Superiore di Magistratura a Catanzaro».

SCUOLA DI MAGISTRATURA Cardamone: «Perché Loiero non ha mai assunto iniziative a favore del capoluogo?»

«La Calabria non deve essere terra di conquista» CATANZARO — «Decisiva sentenza del

Tar Lazio che accoglie il solo ricorso della Provincia di Catanzaro, rigettando i ricorsi del Comune di Catanzaro e della Regione Calabria, dichiarando ammissibile le motivazioni addotte dall’ente intermedio ai fini del riconoscimento della sede della Scuola Superiore di Magistratura nella città capoluogo di regione» si legge in una nopta del consigliere provinciale Iva Cardamone dell’Mpa. «Un grossissimo merito va riconosciuto agli avvocati della Provincia di Catanzaro - prosegue -, Federica Pallone e Roberta Chiarella, che, confermando la professionalità dei dipendenti dell’ente provinciale, hanno saputo difendere nella sede del Tar Lazio i diritti di una città, di una Provincia e di una Regione. Con questa importantissima decisione Catanzaro, quale città deputata ad accogliere la sede dell’importantissima Scuola per Magistrati per il distretto del sud Italia, conferma il ruolo della città capoluogo della Regione Calabria nonché lo scippo subito e l’infondatezza delle ragioni addotte dall’allora Ministero della Giustizia, dal Ministero dell’economia e delle finanze, dal Comune di Benevento e dall’Università degli Studi del Sannio. Si stava consumando l’ennesimo sopruso ai danni di Catanzaro e della Calabria intera che hanno trovato, una tantum, nella sede amministrativa del Tar Lazio “giustizia”. Non si può essere che soddisfatti e fieri - continua - del raggiungimento di questo importantissimo risultato raggiunto dalla Provincia di Catanzaro, che deve servire da monito, ai calabresi ed in particolare ai catanzaresi, per la tutela del proprio territorio e difesa dei propri diritti. Stare inermi di fronte a decisioni assunte in altre sedi a danno del proprio territorio significa accettare, senza discussioni, soprusi e spoliazio-

ni nei confronti di una regione e di una città soffocate da tantissimi problemi. La Calabria non deve e non può essere terra di conquista né tanto meno Catanzaro subire continui attacchi da più parti e pagare il prezzo di essere “capoluogo di regione”. Sono anni che si subiscono soprusi a danno di una città nella quale poco è rimasto di “capoluogo”. Catanzaro deve riappropriarsi del ruolo di “città” affinché rivivi degli antichi splendori che un tempo la caratterizzavano quale centro urbano di rilevanza non solo nazionale. La recente vicenda del riconoscimento di Reggio Calabria quale città metropolitana ha risvegliato gli animi di tutti, ma solo dopo. Ci si chiede - spiega -: come mai il governo regionale, il Presidente Loiero, che è ca-

tanzarese e vive a Catanzaro, non ha mai assunto iniziative a favore della città capoluogo? Proposte come quelle presentate dagli On. Abramo, Tallini, Guerriero e Aiello sulla destinazione dello 0,2% del bilancio regionale al capoluogo di regione, quale “Legge speciale per Catanzaro” presentata nel 2006, non trovano il giusto riscontro in sede di Consiglio Regionale. Catanzaro paga caro il prezzo di avere un Presidente di Regione; a che serve se poi non si hanno riscontri in termini di valorizzazione e tutela del territorio anche nella città di Catanzaro? Quantomeno quelli dovuti ad un capoluogo di Regione. La Calabria - conclude potrà avere la sua sede della Scuola Superiore di Magistratura nel suo capoluogo: la città di Catanzaro».

Scuola di Magistratura, gruppo Pd: «Sconfitta l’arroganza di Mastella» CATANZARO — «E’ stata la vittoria dell’intera città che, finalmente, si è ritrovata compatta per il perseguimento di un obiettivo comune. Ma è anche la vittoria della coerenza, poiché l’Amministrazione comunale non ha esitato un attimo a contrastare una decisione assunta da un Governo del suo stesso colore politico. E’ stata anche la sconfitta dell’arroganza del ministro Mastella che ha voluto piegare ai suoi interessi elettorali le decisioni del suo Ministero. Ci dispiace solo che l’ex Guardasigilli ora voglia ritornare in campo, ovviamente con l’ennesimo cambio di casacca». Lo ha detto, a nome del gruppo consiliare del Pd, il capogruppo a Palazzo De Nobili Alcide Lodari. «Un dato emerge nettamente dalla sentenza del Tar del Lazio - prosegue -: l’unità di intenti tra Amministrazione comunale, Amministrazione Provinciale, Regione, forze politiche ed associazioni ha prodotto un grandissimo risultato. Il Tribunale Amministrativo ha infatti riconosciuto pienamente le ragioni della città Capoluogo. Poco importa se, formalmente, i

giudici hanno ammesso solo il ricorso presentato dalla Provincia. Soprattutto in questi casi, deve prevalere il senso di unità e di appartenenza. Desidero ringraziare l’intero Consiglio comunale, l’Amministrazione Provinciale, la Regione, le associazioni culturali della città per la straordinaria mobilitazione messa in campo a difesa degli interessi della città. Ora si tratta di ottenere dal Governo e dal Ministro Alfano, di cui riconosciamo la serietà, determinazioni conseguenti e quindi l’adozione di tutti quegli atti propedeutici all’apertura della sede della Scuola di Magistratura nella sua legittima e naturale sede di Catanzaro. Il Comune ha fatto la sua parte anche sotto l’aspetto logistico. Il sindaco Olivo e la Giunta hanno infatti messo a disposizione della Scuola il prestigioso Palazzo Doria, opportunamente ristrutturato e riqualificato. Il Partito Democratico -conclude è attestato a difesa degli interessi di Catanzaro e sosterrà il sindaco in ogni ulteriore passo finalizzato all’apertura della prestigiosa Scuola di Magistratura nel Capoluogo di Regione».

Scuola di Magistratura, Tommaso Brutto: «E’ un risultato che lascia ben sperare» CATANZARO — «Nella mia qualità di consigliere provinciale di Catanzaro mi sento di dover esprimere tutta la mia soddisfazione per l’eccellente risultato ottenuto dagli uffici legali della Provincia di Catanzaro» si legge in una nota del consigliere provinciale Tommaso Brutto. «Agli avvocati difensori dell’ente intermedio, Roberta Chiarella e Federica Pallone - prosegue -, va il merito di questo risultato in sede amministrativa Tar Lazio col riconoscimento della Provincia di Catanzaro quale sede originaria della Scuola Superiore di Magistratura così come assegnata dall’allora Ministro di Giustizia Castelli. Non si è fatto volutamente ricorso a professionisti esterni all’ente per tutelare i diritti di un intero territorio eviden-

ziando così l’esistenza di professionalità all’interno dell’amministrazione provinciale di Catanzaro. La città di Catanzaro e quindi anche tutta la Provincia, relativamente alla questione della scuola di magistratura, riacquistano quel ruolo centrale che meritano e che ingiustamente si è cercato di scippare. Questo - conclude - è un primo risultato che lascia ben sperare per il proseguo di una vicenda che certamente vedrà il suo epilogo in Consiglio di Stato, come già preannunciato dalla Provincia di Benevento essendo certi che oltre alle dovute azioni legali in sede amministrativa tutta la deputazione calabrese faccia quadrato attorno a tale vicenda per difendere i diritti di Catanzaro e della Calabria tutta»

Scuola di Magistratura, Cimino: Scuola di Magistratura, Amendola (Pd): il consiglio comunale si mobiliti «Accolta la tesi sostenuta da molti» CATANZARO — «Bene, benissimo, la sentenza del Tar Lazio, per nulla annunciata, che restituisce a Catanzaro la Scuola Superiore di Magistratura, è la vittoria del Diritto sulla politica. Ma è anche, purtroppo, la sconfitta della politica, quella con la P maiuscola, che decide su progetti e risorse secondo senso di giustizia e del bene comune» si legge in una nota del consigliere Franco Cimino sulla Scuola di Magistratura. «Nelle poche parole - prosegue -, che con il primo sintetico dispositivo della sentenza ci arrivano tramite la stampa, troviamo una severa lezione nei confronti di quanti, dal Governo e come Governo, usano l’inganno per imbrogliare la gente e la forza della parola stessa per alterare le decisioni

precedentemente assunte. Cosa assai più grave, se il tutto si muove nella vecchia deprecabile logica di prendere a un territorio per darlo a quello dove ricade il proprio interesse elettorale, scatenando in tal modo un’assurda guerra tra poveri. Questa volta Catanzaro contro Benevento. Ma, per quanto si possa essere oggi contenti, non dobbiamo accendere la ragione di facili entusiasmi. La battaglia non è finita. Si decida - conclude -già nella prossima riunione del Consiglio Comunale un’iniziativa politica forte che, mobilitando l’attenzione e la sensibilità dei catanzaresi, reclami dal governo Berlusconi un’immediata decretazione per il definitivo trasferimento della Scuola di Magistratura a Catanzaro».

CATANZARO — «E’ una buona notizia quella che giunge dal Tar del Lazio in quanto stabilisce il pieno diritto di Catanzaro ad ospitare la Scuola Superiore della Magistratura per la macro area del meridione» si legge nella nota del consigliere regionale del Pd On. Franco Amendola. «In primo luogo - prosegue - perché accoglie la tesi sostenuta da molti di noi che constatava nel provvedimento di trasferimento a Benevento, firmato dall’ex ministro Mastella, una forzatura ingiustificabile e, poi, perché dimostra che quando tutti insieme si difendono i diritti acquisiti dalla nostra terra si possono ottenere più facilmente risultati positivi. Ho avuto modo direttamente di proporre un’interrogazione da parla-

mentare di maggioranza il 18 dicembre 2006 - a pochi giorni dalla pubblicazione del decreto Mastella nella quella segnalavo tutte queste anomalie, dovendo ascoltare nell’aula di Montecitorio solo flebili ed inconsistenti motivazioni di opportunità. La sentenza dei giudici amministrativi adottata per difetto di istruttoria -conclude -, oggi finalmente, mette un paletto importante anche per il prosieguo eventuale davanti al Consiglio di Stato del procedimento ed accoglie tutte le perplessità avanzate in questi anni sul metodo e nel merito di una decisione ministeriale che, come in molti temevamo, ha portato ad una logica e irresponsabile paralisi dell’istituzione della Scuola di Magistratura».


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