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4 Lunedì 20 Luglio 2009 il Domani

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Primo piano

Il dipartimento fiscale del ministero dell’Economia ha diffuso i dati 2008 Con la contabilità semplificata molti sembrano aver trovato sgravi “sospetti”

Redditi, qualcosa non torna Entro domani il decreto in aula alla Camera per una scontata fiducia

Scudo e pensioni rallentano il “dl crisi” ROMA - L’approvazione dello scudo fiscale su cui l’opposizione promette di dare dura battaglia e la messa a punto, non ancora definita, della norma per favorire la ricapitalizzazione delle Pmi. E poi il confronto, che si preannuncia duro, sulla ministretta sulle pensioni. Sarà oggi una giornata di battaglia parlamentare per i deputati delle commissioni Bilancio e Finanze alle prese con il decreto anti-crisi. Molti i nodi ancora aperti, mentre i tempi sono ridotti al lumicino. Domani il decreto dovrà essere all’esame dell’aula di Montecitorio per veleggiare verso un più che scontato voto di fiducia. Il testo del maxi-emendamento - ha però chiesto il presidente della Camera, Gianfranco Fini - dovrà recepire solo i contenuti approvati in commissione. Su questo ci sarebbe già accordo tra maggioranza e governo. Così nelle ultime battute in commissione tutti i nodi al pettine dovranno essere sciolti o rischiano di rimanere fuori dal

Chiara Moroni (Pdl)

«treno veloce» del decreto estivo. E soprattutto sarà necessario superare le resistenze dell’opposizione, che chiede di togliere dal testo sia le norme sullo «scudo fiscale» che per l’adeguamento delle pensioni. Appese ancora al chiodo sono le preannunciate norme per aiutare la patrimonalizzazione delle Pmi, con detassazione del 3% degli utili per gli aumenti di capitale fino a

Lemini-società stannoinmedia coniguadagni diundipendente

I ristoratori hanno dichiarato quanto un pensionato Corrado Chiominto

ROMA - Ristoratori come pensionati con un reddito lordo tra i 14.500 e i 13.500 euro l’anno. Commercianti, anche all’ingrosso, come lavoratori dipendenti, poco sopra i 19.000 euro. La folta platea di micro-società con contabilità semplificata che dichiara ancora meno, in media 17.000 euro. È un frullatore di categorie e redditi quello che emerge da una lettura di dettaglio dei primi dati sulle dichiarazioni fiscali del 2008 diffusi dal Dipartimento Fiscale del ministero dell’Economia. Tutti dati relativi al 2007, anno pre-crisi. Come sempre le fotografie panoramiche di intere categorie hanno il difetto di livellare le diversità dei redditi, di creare statistiche alla Trilussa. Certo non rendono giustizia alle differenze regionali e a quelle tra persone che svolgono lo stesso lavoro. Ma dai confronti appare spesso evidente che lo zoom del fisco mette a fuoco grandi contraddizioni. Ecco allora che il reddito medio degli imprenditori della categoria «servizi di alloggio e di ristorazione» (nella quale ci sono anche i titolari di piccoli alberghi, residence e camping, ma anche ristoratori, pizzerie e fast food) è in media di 14.597 euro e crolla a 13.545 euro per 100.000 su 120.000 imprenditori del settore che hanno optato per una forma societaria che consente la contabilità semplificata. Il loro reddito è praticamente identico a quello dei pensionati, che in media nelle dichiarazioni dello steso anno si attestano a

500.000 euro. Ma la norma non è ancora stata delineata e c’è il rischio che arrivi solo nel maxiemendamento della fiducia. Manca ancora, poi, la ridefinizione della tassa sull’oro, come richiesto dalla Bce, alla quale sono legati 500 milioni di gettito. In queste ore «non ci sono riunioni in corso” ha affermato la relatrice di maggioranza del testo, Chiara Moroni e sul testo “non dovrebbero esserci molte novità”. Non arriverà l’estensione della Tremonti Ter, la detassazione degli utili reinvestiti, ad altre categorie merceologiche. Nessun cambiamento è previsto anche al testo dello scudo fiscale. Ma non è escluso che possa arrivare una correzione interpretativa per chiarire l’entità dell’aliquota da pagare per la sanatoria. Di certo la volontà è quella di richiedere un 5% forfait sui valori patrimoniali esportati illecitamente, considerando come se ci fosse la tassazione al 50% su un rendimento presunto pari al 2 per cento per cinque anni.

Sommelier all’arrivo dei novelli

Degustazioni alla tedesca

telli, sono emersi nel comparto enologico «con un leggero ritardo riROMA - Mantiene i volumi spetto ad altri settori, innescando (-0,3%), ma perde valore (-9,2%) il l’illusione e la speranza che il settonostro export vitivinicolo nei primi re rimanesse estraneo a questa ontre mesi dell’anno rispetto allo stesdata recessiva che mostra i suoi efso periodo del 2008. Il segnale confetti anche in Estremo Oriente: trastante emerge dai dati sulle ven-4,2% nei valori e una timida crescidite all’estero del vino Made in ta dei volumi +1,4%. Tuttavia, eleItaly presentati da Assoenologi, su menti positivi provengono dai Paesi base Istat. All’interno delle tipolo- Discendente diretto di Dante presenta il suo “Bello Ovile” europei non Ue (Svizzera, Norvegie esportate, l’avvio del 2009 segna gia) che mostrano una domanda viuna contrazione della domanda per vace che sfiora il 9,0% nei volumi e il vino sfuso, mentre aumenta una flessione dei valori del 6,8%. l’espansione della domanda di vini L’Europa dell’Est mostra un’accelein bottiglia (+1,1%) e degli spumanrazione rispetto a quanto già visto ti (+17,3%). «Un segnale - sottolinel secondo semestre del 2008: aunea il direttore generale dell’Assomento repentino dei flussi export ciazione enologi enotecnici italiani Giuseppe te, con punte rispettivamente del -40,4%, +74% nei valori e -3,4% nei valori. E la stesMartelli - di forte tensione sui mercati interna- -39,0% e -35,9%. Ma l’area dove si concentra- sa Unione Europea, dopo un significativo ralzionali che trovano espressione nella sensibile no le tensioni è il Nord America: lì la flessio- lentamento della domanda nel 2008, sembra riduzione dei prezzi al consumo. Il valore ne registrata a fine 2008 del 3,1% ha subito aver esaurito l’effetto depressivo con segnali medio unitario del vino italiano scivola infatti nel corso del primo trimestre un progressivo che fanno presagire una positiva inversione del 9%, passando da 2,02 a 1,83 euro al litro». deterioramento fino a toccare -19,6% in valo- della tendenza (+1,2% nei volumi e -3,2% La flessione dei mercati, osserva poi il diretto- re e -14,6% in volume. E gli Stati Uniti mostra- nei valori), già da marzo». A trainare il Vecre generale di Assoenologi, coinvolge tutte le no una tendenza più marcata con -20,1% nei chio Continente è ancora una volta la Germaprincipali aree con intensità diverse. Più evi- valori e -13,8% in quantità. Gli effetti depres- nia che segna un +3,9% nei valori e oltre il dente la contrazione della domanda nell’Asia sivi sui consumi globali provocati dalla crisi 6% nei volumi e diventa il mercato n.1 anche Centrale (India), Sud America e Medio Orien- finanziaria originatasi negli Usa, osserva Mar- in termini di valore. Alessandra Moneti

Il vino perde valore All’estero a 1,83 il litro

13.448 euro: li dividono solo 97 euro lordi. Di confronto in confronto, appare che a dichiarare meno dei 19.335 euro dei dipendenti non sono gli «autonomi» ma le mini-società, le imprese di persone con contabilità semplificata che oramai sono la «formula» scelta da

molti settori: il commercio, i ristoranti, le attività edili. Il reddito da lavoro autonomo si attesta a 37.124 euro, grazie ai redditi alti di professionisti e medici che alzano la media. Quello delle micro-società è in media di 17.007 euro, circa 1.400 euro lordi al mese. Intere categorie

sono ora rappresentate quasi esclusivamente da questa forma di «mini-impresa» personale a contabilità semplificata. Vi rientrano soprattutto gli operatori del settore del commercio (672 mila), delle costruzioni (380 mila), del trasporto (82 mila), alberghiero e della ristorazio-

ne (100 mila). Anche per loro i redditi sono al lumicino. Lo stesso vale per il commercio: la media di reddito si attesta su 19.795 euro. Se il commerciante è lavoratore autonomo (ce ne sono 1.072) dichiara in media 11.759 euro, se ha una società a contabilità ordinaria (ce

ne sono 116 mila) dichiara 33.032 euro). Ma si crolla a 17.507 euro lo stesso livello di un metalmeccanico che indossa la tuta blu da una decina di anni - per le 672 mila società del commercio all’ingrosso e al dettaglio che applicano la contabilità semplificata. Gli imprenditori del settore trasporto (dai taxi ai padroncini) e i titolari di agenzie di viaggio dichiarano in media meno di un lavoratore dipendente. I primi denunciano al fisco una media di 16.837 euro di reddito che scende a 15.468 se si è scelta la forma della società in contabilità semplificata. Per le agenzie di viaggio e di servizio alle imprese, invece, il reddito medio si attesta 18.725 euro (a 16.849 in semplificata). Poco sopra sono invece gli imprenditori edili: il reddito è di 20.317 euro - meno di quanto previsto dal contratto per un maestro elementare ad inizio carriera - ma scende a 18.582 euro per le 380 mila società «semplificate». Un reddito più alto, invece, ci si sarebbe atteso dagli agenti immobiliari, visto l’alto prezzo degli immobili sui quali applicano le provvigioni. La media dichiarata dal settore è di 21.596 euro, in pratica l’equivalente di una provvigione del 3% sulla vendita di due case da 310.000 euro. I circa 1.000 agenti immobiliari-lavoratori autonomi dichiarano in media 11.759 euro, le 672.000 società in semplificata, invece, 17.507 euro. Nelle fila dei lavoratori autonomi rimangono invece i professionisti (561 mila) e i medici e sanitari (218 mila): il loro reddito è però decisamente sopra la media.


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