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il Domani Giovedì 18 Settembre 2008 19

CALABRIA INFRASTRUTTURE/1Un’interrogazione a risposta scritta dell’Onorevole Angela Napoli al Ministro dell’Interno Pisanu e al Ministro delle Infrastrutture Lunardi

«Quale futuro per la Trasversale delle Serre?» «Quali urgenti iniziative intenderete attuare per garantire il necessario livello di sicurezza, utile alla prosecuzione dei lavori?» CATANZARO — Un’interrogazione a risposta scritta dell’Onorevole Angela Napoli al Ministri dell’Interno, Giuseppe Pisanu, e al Ministro delle Infrastrutture e trasporti, Pietro Lunardi per ribadire l’importanza della Trasversale delle Serre e per comprendere quali urgenti iniziative intendano attuare per garantire il necessario livello di sicurezza, utile alla prosecuzione dei lavori. «Premesso che - scrive l’onorevole Napoli - tutte le indagini investigative e le operazioni giudiziarie stanno continuando ad evidenziare la capacità che la ‘ndrangheta ha nel riuscire a penetrare a gestire gli appalti pubblici e nell’attenzionare i grossi finanziamenti; la costruenda strada “Trasversale delle Serre”, che collega il tirreno con lo jonio calabrese, rappresenta un opera di notevole importanza, anche necessaria per sottrarre all’isolamento buona parte del territorio attraversato dalla stessa. Non v’è dubbio - prosegue - che fin dall’inizio la ‘ndrangheta ha posto l’attenzione su questa opera ed ha cercato di esercitare pressioni sui vari cantieri che lavorano per la costruzione; già nel luglio del

2007 erano state ritrovate due bottiglie di plastica piene di benzina con intorno fiammiferi legati con un nastro adesivo, presso il cantiere posto in località “Trainaro” di Simbario, certamente poste per rappresentare un tentativo attuato dalle cosche della ‘ndrangheta per inserirsi nell’attività estorsiva nei confronti del Consorzio “Magna Grecia”, addetto alla realizzazione della Trasversale. Nei primi giorni del corrente mese di settembre un altro grave attentato è stato subito dall’Azienda “Impresa S. p. A. ”, impegnata nella realizzazione dei tronchi IV e IV bis della costruenda Trasversale delle Serre; l’incendio di un furgone della ditta, posizionato accanto ad alcune bombole di gas ha rischiato di provocare esplosioni a catena e di intaccare l’incolumità degli operai che alloggiano nei dormitori prefabbricati del cantiere; l’interrogante - spiega l’onorevole di Alleanza Nazionale - ribadisce l’importanza dell’opera in costruzione per l’intero territorio, che, peraltro, attende da circa trent’anni la sua realizzazione: quali urgenti iniziative - chiede in conclusione l’onorevole ai Ministri - inten-

REGGIO CALABRIA — Si è riunito nei giorni scorsi il Consiglio di Amministrazione della Società Stretto di Messina. «Il Consiglio di Amministrazione della Società Stretto di Messina ha esaminato in dettaglio il progetto del ponte così come approvato nell’agosto del 2003 dal Cipe - afferma il dottor Ciucci, Amministratore Delegato della società -. Un ponte che prevede una campata sospesa di 3.300 metri che non tocca l’acqua; le torri sono realizzate sulla terraferma». Pensa che questa sia l’unica soluzione possibile? «Il Consiglio ha rilevato come questa sia l’unica soluzione fattibile da un punto di vista tecnico, finanziario, per impatto ambientale, per i tempi di realizzazione ed ha conferito a me i poteri per proseguire nelle attività volte all’aggiornamento della convenzione e del piano finanziario, con l’obiettivo di dar via alla fase di progettazione (definitiva) all’inizio del prossimo anno, all’apertura dei cantieri a maggio del 2010, con il completamento dell’opera entro il 2016. Il Consiglio nell’occasione ha anche esaminato e ritenuto del tutto infondate le critiche rivolte al progetto da parte del professor Calzona e non fattibile tecnicamente l’ipotesi alternativa progettuale sviluppata in un libro

INFRASTRUTTURE/2Le anticipazioni sull’opera del dottor Ciucci, Amministratore Delegato della Società Stretto di Messina

recentemente pubblicato». Per quale motivo le critiche del professor Calzona non sono accettabili? «Si tratterebbe di ricominciare da capo un’altra volta, come spesso succede nella realizzazione delle opere pubbliche italiane, in cui i tempi per la progettazione non finiscono mai, i lavori non partono, si sprecano tempi e risorse. Il nostro progetto ha già superato tutte quante le fasi di approvazione, è stato oggetto di una gara internazionale per la scelta del Contraente Generale, è condiviso dai massimi esperti internazionali. Si tratterebbe quindi di stravolgere il cronoprogramma, sciogliere il contratto già stipulato con il Contraente Generale Impregilo e le altre società coinvolte, caricare sulla società Stretto di Messina enormi costi finanziari. D’al-

tronde il gioco non vale la candela, il nuovo progetto presentato dal Professor Calzona è un progetto antico, già esaminato oltre venti anni fa, ed escluso per i suoi costi e per le difficoltà tecniche di realizzazione e per il forte impatto ambientale. Pensate cosa significa realizzare due torri, al centro dello stretto di Messina, ad una profondità di oltre cento metri sotto il livello del mare; cosa vuol dire per l’impatto sulle acque sullo stretto di Messina; cosa può voler dire per il traffico già così difficile in quel tratto di mare. D’altronde, lasciatemi anche rilevare, non si comprendono le critiche del Professor Calzona, a suo tempo Coordinatore del Comitato Scientifico della Società Stretto di Messina, che aveva approvato in questo ruolo il progetto senza nessun tipo di riserva».

REGGIO CALABRIA — Il Governo invii

INFRASTRUTTURE/3 La richiesta dei sindacalisti Paolo Morganti, della Filca-Cisl, e Mina Papasidero, della Fillea-Cgi

volte si assistono a fatti incresciosi come quelli sopra citati, spesso ce ne si dimentica troppo presto. A questo punto le organizzazioni sindacali chiedono esplicitamente agli organi preposti di mettere in atto delle norme concrete che neutralizzino e non che limitino marginalmente l’operato della ’ndrangheta, di certo - ribadiscono Morganti e Papasidero -, non può essere un semplice sindacalista a consigliare quali norme attuare per prevenire tutto ciò, ma sono sicuri che se non verranno presi dei seri provvedimenti al più presto, la Salerno - Reggio Calabria, già dissestata da varie peripezie nonché la crisi economica e la richiesta di revisione dei prezzi proposta ad Anas, potrebbe restare l’ennesima opera incompleta in quanto le ditte affidatarie stanno già pensando seriamente di abbandonare i lavori di ammodernamento dell’autostrada».

l'Esercito nei cantieri dell'A/3. Lo chiedono, in una nota, Paolo Morganti, della Filca-Cisl, e Mina Papasidero, della Fillea-Cgi). «Come un cancro restio a morire cosi la ’ndrangheta si ripresenta nei cantiere della Salerno - Reggio Calabria precisamente nel tratto che va da Gioia Tauro a Scilla - scrivono in una nota i sindacalisti -. Ancora atti intimidatori nei confronti delle ditte affidatarie aventi parte nelle lavorazioni di ammodernamento del tratto autostradale, ancora mezzi in fiamme e operai sconvolti da gesti cruenti che ormai sono parte integrante dei lavori. Questa è la denuncia che ancora una volta le organizzazioni sindacali espongono con loro rammarico. Dopo un breve periodo di calma apparente, l’incubo della ’ndrangheta si ripresenta più reale e violento che mai, questa volta è

Nella foto in alto un tratto in costruzione della trasversale delle Serre. A lato l’onorevole di Alleanza Nazionale, Angela Napoli

dano attuare per garantire il necessario livello di sicurezza, utile alla prosecuzione dei lavori». Un’imponente opera sognata da circa trent’anni in grado congiungere in maniera diretta il com-

prensorio Soveratese a quello Vibonese, che interessa le province di Catanzaro e Vibo Valentia e riguarda, in particolare, i territori comunali di Argusto, Chiaravalle, Cardinale, Torre di Ruggiero,

Simbario, Brognaturo, Spadola e Serra San Bruno. I lavori, che riguardano un tratto di arteria di oltre 21 chilometri, rientrano nell'ambito del più ampio e articolato programma di realizzazione dell'intera Trasversale, dallo Jonio al Tirreno. La progettazione del nuovo tracciato ha richiesto un articolato lavoro ingegneristico, che prevede la realizzazione di 3 gallerie naturali, della lunghezza complessiva di 1.242 metri, 7 gallerie artificiali, della lunghezza complessiva di 1.270 metri e 20 viadotti, della lunghezza complessiva di 3.145 metri. E’ dei giorni scorsi l’incontro, avvenuto a Vibo Valentia a seguito di uno sciopero dei lavoratori, in cui è stato assunto l’impegno di monitorare in continuazione i 21 chilometri della Trasversale sia per garantire il buon andamento dei lavori sia la sicurezza dei lavoratori ricordando che nell’ultimo attentato per poco non è stata sfiorata la strage per via di alcune bombole di gas che si trovavano nelle vicinanze dei dormitori degli operai e che avrebbero potuto essere coinvolte nell’esplosione. Claudia Vellone

Ponte sullo Stretto, una campata sospesa che non tocca l’acqua

«Il Governo invii l’Esercito nei cantieri dell’A3» toccato ad un operaio dell’impresa Pivato, un’impresa affidataria che lavora già da tempo al servizio del Contraente Generale, il Consorzio Scilla, l’operaio in questione dopo essere stato costretto a fermarsi mentre era a bordo del proprio camion quattro assi da due individui dal volto coperto mentre veniva minacciato ha dovuto assistere all’ormai consueto spettacolo che ci si è abituati a sentire, il mezzo veniva dato alle fiamme - raccontando i recenti fatti di cronaca -. Ma questo non è stato l’unico gesto di inciviltà di questi ultimi giorni, difatti, anche un escavatore di grosse dimensioni di proprietà della ditta “Consorzio Erea”

è stato dato alle fiamme nel cantiere in località Liropo». Le dichiarazioni di Paolo Morganti, segretario della Filca Cisl e di Mina Papasidero, segretaria della Fillea Cgil, a proposito non potevano essere più chiare: «il popolo del Sud è stanco di essere abbandonato a se stesso, le nuove norme adottate dal governo Berlusconi - dicono Morganti e Papasidero riferendosi ai militari adoperati per il mantenimento dell’ordine nelle grandi città - non fanno altro che offendere noi cittadini meridionali che da tempo abbiamo chiesto questa forma di prevenzione nei cantieri edili qui in Calabria, non riusciamo a spiegarci - riba-

discono i sindacalisti - come si può mettere dei militari a Piazza di Spagna e non metterli nei cantieri della Salerno - Reggio, dove la malavita organizzata è di casa, e dove al posto dello scippo che magari si può assistere in questi luoghi già super controllati, cosa al quanto rara tra l’altro, si assistono a cose ben più gravi, e che mettono in pericolo la vita stessa di chi lavora. Le organizzazioni sindacali tuonano ancora una volta, denunciando le istituzioni che invece di salvaguardare l’interesse del Mezzogiorno, è come se giocassero alla roulette russa lasciando che questa Calabria vada sempre più deteriorandosi dal di dentro. Troppe


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