il domani

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Domenica 18 Gennaio 2009 Euro 1,00 Anno XII - Numero 17

Calabria

Il Cartellone - Appuntamenti in Calabria (da pag. 30 a pag. 39) LAMEZIA TERME Evento organizzato dall’associazione musicale Ama Calabria presso il teatro Umberto

COSENZA Le telecamere di Linea Verde ospiti del territorio

Il concerto del trio Nova, Vernizzi, Costa Uno speciale su Rai Uno LAMEZIA TERME — Oggi, con inizio alle

ore 18.30, organizzato dall’associazione musicale Ama Calabria, si terrà presso il teatro Umberto il concerto del trio Nova, Vernizzi, Costa composto appunto, dal flautista Giuseppe Nova, dal fagottista Rino Vernizzi e dal pianista Giorgio Costa. A PAGINA 30

LAMEZIA

Flauto fagotto e piano

COSENZA — Oggi, alle ore 12.20 su Rai Uno, sarà trasmessa una puntata di Linea Verde interamente girata in provincia di Cosenza. Le telecamere di Linea Verde, infatti, hanno filmato le eccellenze agroalimentari e la troupe si è spostata lungo tutto il territorio.

A PAGINA 30

A PAGINA 30

REGGIO

Seminario sull’olio A PAGINA 30

Tanto ferme ed equilibrate, quanto importanti e significative le parole pronunciate l’altro ieri a Reggio Calabria dal Presidente Giorgio Napolitano

Sì, sostituiamo i politici incapaci! Occorre uno sforzo culturale e civile per cambiare davvero. Basta con le promesse inutili Che belle le parole pronunciate l’altro ieri a Reggio Calabria dal Capo dello Stato! Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dall’alto della sua esperienza, e con lo stile che si confà a una personalità del suo rango, ha pronunciato alcune frasi davvero significative, tanto serene, pacate ed equilibrate, quanto importanti, se non decisive, per una terra come la Calabria. Napolitano ha incoraggiato i giovani a prepararsi a sostituire i politici e gli amministratori ritenuti incapaci. Ai rappresentanti degli studenti dell’Università Mediterranea, l’inquilino del Quirinale ha detto: «Preparatevi a sostituirli. E’ essenziale un rinnovamento generazionale nella politica e nel-

l’amministrazione e questo non si decide per decreto ma solo attraverso un vostro sforzo, un impegno, che bisogna a tutti i costi provocare in un sistema che è ancora molto chiuso». Sentito cari giovani? Sentito cari Calabresi? Il futuro è nelle nostre mani, nella forza che dobbiamo avere al nostro interno di superare questa drammatica condizione di emergenza che assilla la Calabria, nella presa di coscienza collettiva che occorre consolidare per mandare a casa, in via definitiva, tutti coloro i quali non hanno avuto la capacità di risolvere i problemi di una terra tanto bella e ricca di potenzialità, quanto depressa e angosciata. Ci dispiace, peraltro, almeno a giudicare

da quanto abbiamo avuto modo di leggere ieri sulla stampa locale, che ancora non sia stata data la giusta eco a queste parole. Sarebbe proprio il caso che le riprendessero i sindacati, le forze sociali, gli imprenditori, gli intellettuali, le energie culturali sparse sul territorio. E’ da questi concetti, infatti, che bisogna ripartire se vogliamo cambiare davvero, se non vogliamo prenderci in giro, se non vogliamo continuare a subire passivamente. Perché la Calabria possa cambiare passo, perché possa iniziare a credere nella propria rinascita, occorre selezionare gruppi dirigenti straordinariamente capaci, innamorati del bene pubblico, coscienziosi, non avidi di

SCUOLA DI MAGISTRATURA Si va al Tar nella querelle tra Catanzaro e Benevento

Mirigliani: perché il Governo tace? CATANZARO — Giorno 27 verrà in

discussione dinanzi al Tar Lazio la questione relativa alla Scuola Superiore della Magistratura “scippata” a Catanzaro. L’avvocato Raffaele Mirigliani (nella foto) evidenzia che «pur essendo tramontato il regno mastelliano, sinora non è stata resa giustizia in sede debita. Tutto tace, anche dopo l’avvento della nuova maggioranza e del nuovo governo». A PAGINA 27

MONTAURO

Maltempo il sindaco contrattacca A PAGINA 15

potere e di privilegi, in grado di concepire progetti strategici alti, guidati da ideali robusti. Non vogliamo fare di tutte le erbe un fascio, è ovvio. Ci sono tanti amministratori pubblici in gamba anche da noi. Ma se le condizioni della Calabria sono ancora quelle che abbiamo di fronte, vuol dire che la classe politica, nel suo complesso, non ha funzionato bene. E questo vale sia per il centrodestra sia per il centrosinistra. Entrambi hanno avuto la possibilità di misurarsi con il governo della regione: non ci pare, in tutta serenità di giudizio, di aver assistito a svolte degne delle piaghe di cui soffriamo. Non accontentiamoci più delle solite promesse. Non accettiamo ragionamenti che tutto assolvono e tutto giustificano, magari ricordando cause storiche che dovrebbero essere lasciate agli studiosi e non diventare un alibi sempre valido per politici poco idonei a dare risposte concrete ed efficaci. Ci sono politici, in Calabria, che rivesteno da anni ruoli di primo piano, che continuano a proporsi e riproporsi a un’opinione pubblica che non sta ponendo, con la necessaria determinazione, l’unica domanda importante: diteci, per cortesia, che cosa avete prodotto di ottimo, di positivo, di veramente utile per la nostra regione. Ditecelo, perché state lì da tanto. Voi state bene, noi no. Abbiamo bisogno di cambiare. Ha ragione il Presidente: serve uno sforzo. Uno sforzo che prima di tutto è culturale. Basterebbe poco per decidere di mandare a casa quanti non hanno buoni risultati da presentare!

CATANZARO

Lettera aperta di don Biagio Amato «Noi non siamo degli utili idioti» CATANZARO — Lettera aperta di don Biagio Amato (nella foto), Presidente della Fondazione Betania onlus, al Governatore Agazio Loiero. «Ho ritenuto doveroso rivolgermi anche io a lei con questa lettera aperta - ha scritto - perché ho avuto la sgradevole sensazione che la Pubblica Amministrazione consideri tutti noi operatori ed operatrici del sociale alla stregua degli amici lavavetri abusivi appostati presso i semafori delle città. O come scriveva un caro confratello degli “utili idioti”».

A PAGINA 20

IL PUNTO SULLE CALABRESI

Derby del “San Vito” Continua la negazione di Maurizio Bonanno

Ancora una volta sono costretto a rimanere a casa. Ancora una volta mi viene negato il piacere di assistere dal vivo a un derby. Io, cittadino di Vibo Valentia, non posso raggiungere lo stadio San Vito di Cosenza perché così è stato deciso. Io, integerrimo cittadino di questa società che si definisce civile, di uno stato che si proclama democratico, non sono libero di muovermi come voglio, di fare ciò che più mi aggrada, di soddisfare le mie passioni. Chi da questa società, e quindi anche da me cittadino, è pagato per garantire la mia sicurezza non intende assolvere a questo campito quando si tratta di una partita di calcio. Ma non solo rinuncia a fare il proprio dovere, quanto mi impone a non soddisfare un mio diritto. L’indignazione aumenta se si considera il caso specifico: già all’andata Vibonese-Cosenza fu vietata ai tifosi di entrambe le squadre compensando il tutto con una diretta televisiva; questa volta il divieto è scattato solo per i cittadini di Vibo Valentia e senza la compensazione della diretta tv. E’ mai possibile questa disparità di trattamento? Quale vergognoso atto è da addebitare ai tifosi della Vibonese, ai cittadini di Vibo Valentia così maltrattati dalle istituzioni statali senza che nessuno abbia battuto ciglio? Chi ha difeso l’onorabilità dei cittadini di Vibo Valentia? Chi si è premurato di venire incontro alle legittime esigenze dei tifosi della Vibonese facendo almeno richiesta della diretta tv? Chi tutela gli interessi di un’azienda vibonese, che porta in giro il nome di Vibo Valentia, quale comunque deve essere considerata la società Us Vibonese calcio? E sportivamente, calcisticamente come si giudica la doppia gara tra la capolista Cosenza e la più modesta (perché squadra di centro classifica) Vibonese, con tale disparità di trattamento? CONTINUA A PAGINA 45


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