il domani

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il Domani Sabato 13 Novembre 2010

CRONACHE

Giovani feriti, decine di denunce in due gruppi di Carmela Mirarchi CATANZARO - Una decina di giovani sono stati denunciati dalla Digos per la rissa ed il successivo accoltellamento di un ragazzo del collettivo sociale Riscossa, avvenuto la sera del 30 ottobre scorso a Catanzaro. Tra i denunciati vi sono sia giovani dell’estrema destra sia del Riscossa. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono omicidio, Denunciati sia tentato rissa e lesioni. Gli investigatori, intra i giovani fatti, ritengono di dell’estrema avere ricostruito quanto accaduto destra sia quella sera e di avereindividuato del centro levarieresponsaRiscossa bilità tra entrambi gli schieramenti grazie a fonti testimoniali ed alle indagini svolte. I risultati del lavoro della Digos sono contenuti in una infor-

mativa che è stata trasmessa alla Procura della Repubblica. Sarà adesso il sostituto procuratore Alessia Miele, titolare dell’inchiesta, a valutare le risultanze investigative ed a decidere quali provvedimenti adottare. La sera del 30 ottobre un gruppo di estrema destra è passato sotto la sede del collettivo Riscossa ed ha lanciato una pietra contro una finestra. Ne è nata quindi una rissa durante la quale, secondo gli investigatori, uno dei giovani di destra è rimasto ferito. Successivamente un gruppo più numeroso dell’estrema destra è tornato sotto la sede del collettivo e

ne é nata una nuova discussione che si è conclusa con il ferimento di R.M., di 27 anni, raggiunto da due coltellate alla schiena. Il giovane è stato sottoposto ad intervento chirurgico e giudicato guaribile in 30 giorni. In ospedale è finito anche il giovane rimasto ferito in occasione della prima rissa. Le indagini avrebbero delineato anche i contorni dell’aggressione, avvenuta il mercoledì successivo davanti all’ospedale di Catanzaro, quando un altro ragazzo del collettivo Riscossa che era andato a trovare l’amico ferito è stato picchiato da quattro o cinque giovani.

Il Questore dice "No" al corteo della destra di C.Morise CATANZARO - Il questore di Catanzaro, Vincenzo Roca, ha negato, per motivi di ordine pubblico, il corteo che il movimento di estrema destra Alternativa popolare aveva organizzato per oggi. Secondo i promotori, l’iniziativa voleva essere un modo per prendere le distanze da quanto accaduto la sera del 30 ottobre scorso, quando un giovane del collettivo sociale Ri-

scossa è stato accoltellato alla schiena dopo una rissa tra esponenti dell’estrema destra e giovani aderenti al centro. Il Questore ha vietato il corteo in considerazione del clima di forte tensione sociale venutosi a creare in città in seguito a quell’episodio e per evitare che possano verificarsi fatti che costituiscano un ulteriore elemento di tensione. Quattro giorni dopo l’accoltellamento, tra l’altro, un secon-

do giovane del collettivo Riscossa è stato aggredito all’uscita dell’ospedale dove era andato a trovare l’amico ferito. Oggi pomeriggio, invece, è in programma, nella sala consiliare del Comune, una manifestazione indetta dai giovani del Riscossa alla quale sono state invitate a partecipare, hanno riferito i promotori, "tutte le forze democratiche della città".

La casa d’Alì, presentato il bilancio CATANZARO - L’assessore alle Politiche sociali, Nicola Sabatino Ventura, il dirigente del settore, Giuliano Siciliano, e il responsabile della Fondazione "Città solidale", padre Piero Pugliesi, hanno presentato alla stampa un bilancio del progetto "La casa d’Alì", rivolto a stranieri minori non accompagnati. Il progetto è stato finanziato per una nuova annualità grazie al Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati del Ministero del lavoro, della salute e delle Politiche sociali. L’ente attuatore è il comune di Catanzaro, in convenzione con l’Anci, mentre a gestirlo è la Fondazione "Città solidale". «Non si può affrontare il fenomeno dell’immigrazione soltanto con gli slogan -, ha affermato l’assessore Ventura -. La casa d’Alì è un modo concreto per dare accoglienza ai tanti bambini che arrivano nel nostro Paese da soli, senza i famigliari, e che - ha aggiunto - senza un nostro aiuto, avrebbero serie difficoltà a integrarsi». Ventura ha sottolineato come Catanzaro sia stata la prima città, in Italia, ad aver avuto finanziato il progetto, definito "enco-

miabile" dal dirigente Siciliano. «E’ nostro dovere - ha spiegato quest’ultimo - aiutare questi ragazzi, affidarli a una struttura in cui possano conoscere la lingua e ricevere ogni sostegno: in particolare vitto, alloggio, assistenza sanitaria». E’ toccato a padre Piero Puglisi spiegare, nel dettaglio, cosa prevede il progetto il quale, finora, è stato rivolto a 39 ragazzi, 23 accompagnati dalle forze dell’ordine e 16 arrivati spontaneamente nella struttura dopo essere stati avvicinati dagli educatori di strada. «La durata massima di accoglienza - ha chiarito - è di 100 giorni. Attualmente ne ospitiamo otto. La provenienza è varia: la maggior parte arriva dall’Afghanistan, ma abbiamo anche diversi senegalesi, egiziani e marocchini. Tra i servizi che gli offriamo, c’è il supporto per la regolarizzazione della loro posizione in Italia, corsi di lingua, sostegno nell’inserimento nel mondo del lavoro, la richiesta dei tesserini sanitari. Inoltre - ha concluso - invito tutti a superare i pregiudizi e le paure che si hanno nei confronti degli immigrati».

Furti nell’ufficio bagagli dell’aeroporto, emessi quattro avvisi di garanzia LAMEZIA TERME - Quattro impiegate dell’aeroporto di Lamezia Terme addette al servizio di custodia degli oggetti smarriti e dei piccoli bagagli, sono state raggiunte da alcune informazioni di garanzia emesse dal sostituto procuratore della Repubblica, Domenico Galletta, nell’ambito di una indagine su dei presunti furti. Le impiegate secondo quanto è stato accertato in questa fase delle indagini si sarebbero appropriate di oggetti custoditi nell’ufficio piccoli bagagli dell’aeroporto di Lamezia Terme. Gli avvisi sono stati notificati dalla Polaria. Le quattro impiegate si sarebbero appropriate di alcuni oggetti che, smarriti sugli aerei, erano stati lasciati in custodia nel deposito. Inoltre, le quattro impiegate, avrebbero rovistato in alcuni borsoni appropriandosi di piccoli oggetti.

È tornato ad illuminarsi il Ponte Bisantis simbolo della città CATANZARO - Luce nuova per il ponte Bisantis. Il grande viadotto monumentale, uno dei simboli di Catanzaro, grazie all’Assessorato al Turismo e Marketing Territoriale, guidato dall’Assessore Roberto Talarico è tornato a risplendere. Dopo un lungo lavoro di manutenzione, i catanzaresi, e non solo, sono tornati ad ammirare il "gigante" fare bella mostra di sé ai piedi del centro storico cittadino. Realizzato nel 1962 dall’Architetto Riccardo Morandi (l’impresa costruttrice fu la Sogene di Roma), il ponte di Catanzaro è il secondo al mondo per ampiezza di luce dell’arco anche se per molti anni è stato il più grande d’Europa per l’ampiezza dell’arcata. E’ tra i più famosi elementi identificativi della Calabria nel mondo. Un vero e proprio vanto per il Capoluogo di Regione. Dopo aver "colorato" il ponte Bisantis di rosso in occasione de "La Notte Piccante" (le immagini saranno utilizzate per realizzare una cartolina), oggi, il monumento ritorna alla sua originaria artistica illuminazione che, proprio per la sua unicità, è da valorizzare e promuovere anche oltre i confini regionali. «La maestosità di questa struttura - ha commentato l’assessore Talarico - lascia a bocca aperta tutti coloro che, non catanzaresi, raggiungono il capoluogo. Ecco, allora, che valorizzarla, significa renderla un sicuro elemento di attrazione turistica. La città, come ripeto sempre, ha tante cose da mostrare ai suoi ospiti. L’importante è presentarle nel migliore dei modi e in questo senso - ha concluso Talarico - il mio assessorato si è sempre impegnato per raggiungere questo obiettivo. E lo farà con altre iniziative che renderemo pubbliche nei prossimi giorni».

Nel capoluogo la manifestazione dei dipendenti delle strutture sanitarie CATANZARO - Diverse decine di dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate hanno manifestato, ieri mattina, davanti la sede dell’assessorato regionale alla Sanità, in via Buccarelli, a Catanzaro, con i rappresentanti delle sigle sindacali che sono stati ricevuti dal subcommissario alla Sanità, Luciano Pezzi. I lavoratori protestano per il blocco dei pagamenti alle strutture accreditate che, di conseguenza, ha portato al mancato pagamento degli stipendi. L’ obiettivo della Regione,è stato evidenziato nel corso dell’incontro, è quello di accendere unmutuo che, insieme ai fondi della premialità, serviranno a pagare i debiti delle Asp quantificati in circa un miliardo di euro. Una soluzione che ha trovato disponibilità e apprezzamento da parte delle organizzazioni sindacali. La manifestazione ha provocato rallentamenti al traffico cittadino presente in zona.


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