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il Domani Martedì 11 Maggio 2010

ECONOMIA INTERNAZIONALE

E i mercati danno immediatamente un responso positivo, risale l’euro, crollano gli spread e i Cds

Maratona di 11 ore per il salvataggio di Carlo Bassi ROMA - I mercati europei salutano con decisi rialzi l’accordo tra i ministri delle finanze dell’Ecofin per un piano di aiuti che potrebbe arrivare fino a 750 miliardi di euro e porre un freno alle tensioni che hanno investito l’area euro sull’onda della crisi del debito greca. L’entità del pacchetto anti-crisi - risultato di una maratona negoziale - qalcosa come undici ore di rattative - che nel fine settimana ha coinvolto ministri delle finanze, governatori delle banche centrali e Fondo monetario internazionale - ha sorpreso gli investitori, spingendo al recupero la moneta unica sulle piazze valutarie. Poderoso anche l’intervento della Banca centrale europea che ha deciso di ricor-

È il più massiccio intervento nella storia decennale della moneta unica, una valuta nata a tavolino sempre forte fino all’inizio della crisi greca rere a quella che gli economisti hanno definito "l’opzione nucleare" e acquistare titoli di Dtato dell’area euro. La banca centrale continuerà inoltre a mantenere in vita misure straordinarie sulla liquidità che aveva invece intenzione di eliminare e ne reintrodurrà alcune dismesse. Da parte sua la Federal Reserve americana, per assicurare liquidità in dollari, ha annunciato di avere riaperto le linee di swap con varie altre banche centrali. Anche la Bce farà ripartire le operazioni di prestito in dollari per riequilibrare i mercati valutari. Appoggio al pacchetto Ecofin/Fmi è giunto anche dai ministri delle finanze del Gruppo dei Sette e del Gruppo dei Venti. La moneta unica, affondata la settimana scorsa a un minimo di 14 mesi contro il dollaro, è tornata sopra 1,30 dagli 1,27 di venerdì mattina. Se sulle prospettive a lungo termine dei

750

Sono i miliardi messi sul tappeo fra Unione europea ( 500)e Fmi (250) per difendere l’euro da attacchi speculativi

membri più deboli della zona euro rimangono dei dubbi, al momento l’azione decisa delle autorità europea sembra essere in grado di contrastare quello che il ministro delle Finanze svedese ha definito l’atteggiamento da "branco di lupi" dei mercati finanziari. Il pacchetto d’emergenza prevede 440 miliardi di euro in garanzie bilaterali dagli Stati dell’eurozona mentre 60 miliardi andranno ad aumentare il plafond di un meccanismo creato dalla Commissione per sostenere la bilancia dei pagamenti dei paesi dell’est Europa, il cui tetto è attualmente di 50 miliardi. Secondo fonti dell’Ecofin, i 60 miliardi, garantiti da tutti e 27 gli Stati dell’Unione, verranno usati come collaterale per prendere a prestito sui mercati consentendo alla Commissione di raccogliere circa 10 volte l’ammontare sul tavolo. E questo è stato un notevole successo diplomatico, in senso unitario, visto che in un primo momento la Gran Bretagna aveva opposto un netto rifiuto e cercava anche di creare un gruppo dim minoranza capace di bloccare la decisione. Blocco difficile, perché l’articolo 122 del

Il presidente Obama han chiamato più volte la Merkel...

Trattato di Lisbona prevede interventi del genere, del resto già scattati per nuovi Paesi membri, soprattutto dell’est europeo. L’accesso di un Paese europeo agli aiuti potrà avvenire solo sotto le rigide condizioni dettate dall’Fmi. Per quanto riguarda i soli Paesi dell’area euro invece, il meccanismo proposto dalla Commissione prevede la costituzione di un veicolo ad hoc che verrà garantito pro-rata dagli stati membri. Un portavoce del governo tedesco ha precisato oggi che è possibile che non tutti i membri dell’euro partecipino agli aiuti bilaterali e che il veicolo ad hoc non vedrà una garanzia unica da parte degli stati.

Secondo fonti dell’Ecofin, i 60 miliardi, garantiti da tutti e 27 gli Stati dell’Unione, serviranno come collaterale per prendere a prestito circa 10 volte quell’ammontare Il Fondo monetario dovrebbe contribuire con circa 250 miliardi di euro portando il totale del pacchetto a circa 750 miliardi di euro o mille miliardi di dollari. Gli economisti stimano che se Portogallo, Irlanda e Spagna avessero bisogno di salvataggi come quello varato per la Grecia, il costo totale potrebbe essere di circa 500 miliardi di euro. L’entità degli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce, partiti già questa mattina, deve essere ancora determinata ma operazioni di assorbimento della liquidità verranno comunque utilizzate per neutralizzare gli effetti monetari. I mercati obbligazionari hanno reagito all’avvio del piano di acquisti della Bce comprimendo i premi al rischio richiesti sul debito dei paesi ’non core’ verso Germania e riducendo il costo di assicurare questi titoli contro l’ipotesi di default. E immediatamente tutti i rendimenti dei titoli di Statom poliennali sono crollati.


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