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il Domani Domenica 5 Aprile 2009 23

COSENZA Il leader socialista tiene una conferenza stampa nella quale spiega i motivi del suo allontanamento definitivo dalle posizioni del Partito democratico

Zavettieri si smarca da Oliverio Ma è ancora troppo presto per dire che sarà della partita di Gentile. «Solo un incontro interlocutorio» COSENZA — Toh, guarda chi si rivede. Ovvero, il leone può morire ma non si arrende mai. Oppure, il lupo perde il pelo ma non il vizio (in questo caso, della politica). Scelga pure il lettore il detto più adatto a Saverio Zavettieri. Tanto, ci azzeccherebbe sempre. Se n'è avuta la riprova ieri mattina, in occasione del congresso programmatico provinciale, svoltosi nella sala di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, della coalizione che il leader socialista ha messo assieme per affrontare la sfida delle elezioni provinciali. Una sfida che uno come lui non può “bucare” nel capoluogo del socialismo della regione (ancora…) più socialista d'Italia. “Socialisti, liberali democratici” per la Calabria, questo è il nome della squadra organizzata da Zavettieri. Reliquiae reliquiarum, cioè i resti dei resti, potrebbero dire i maligni per sminuire questo schieramento che sa tanto di centrosinistra degli anni che furono. Ma il senso della sfida e -perché no?della scommessa, resta vivo. Innanzitutto, nella sala piena (evento non co-

mune, neanche in campagna elettorale) di persone di ogni età. Poi nei compagni di viaggio che hanno spiegato, assieme al leader di Bova, i motivi della loro scesa in campo. Con quest'ultimo, al tavolo dei relatori c'erano Ciro Giovanni Palmieri, segretario regionale del Pli, Tonino Leone, suo omologo per i socialisti, Roberto Sacco, consigliere comunale di Cosenza, molto popolare nei quartieri della città. E poi un'altra vecchia conoscenza del socialismo calabrese, l'ex parlamentare Udeur Ennio Morrone, che ha subito calato il suo carico: «Oliverio, tranne una politica di mera facciata, ha fatto poco. Noi siamo per la politica del fare». Cioè, le infrastrutture, i termovalorizzatori e il tanto sospirato aeroporto della Sibaritide. Con la sottintesa possibilità, grazie all'impiego di capitali pubblici, della creazione di posti di lavoro. Il senso politico del programma, invece, l'ha spiegato Zavettieri. «Le nostre culture, sono irriducibili alle esemplificazioni del bipolarismo. Grazie ad esse il meridione si è inserito da protagonista nella

La conferenza stampa di Saverio Zavettieri

storia d'Italia. Il loro indebolimento, invece, ha cancellato il meridionalismo dall'agenda politica nazionale». Il rischio più grosso è di «essere invasi dalla cultura della sudditanza». Verso le nuove mode culturali. Soprattutto il

federalismo, «abbracciato dalla nostra classe politica, che ha scordato che l'80% dei calabresi ha bocciato la devolution in un referendum». Le intenzioni di fiancheggiare il centrodestra sono più che evidenti. Anche se, al mo-

mento Zavettieri ha all'attivo, con il gruppo di Gentile, solo un «incontro interlocutorio». Tutto può essere perché poi si sa che dipende dalle contropartite (politiche per carità) che si portano a casa quando si decide una virata. Perciò non sono escluse nemmeno le convergenze con Roberto Occhiuto, visto che «con l'Udc c'è in comune la critica al federalismo». Di cui -e qui parte il primo bolide- invece «è succube il Pd, che accettando il federalismo fiscale ha fatto un regalo alla Lega più grosso del consenso dei suoi alleati». Pure l'Udc ha le sue pecche: «Dispiace sentire che a mettere Chiaravalloti sullo stesso piano di Loiero sia proprio lo stesso partito che aveva fatto, in quella coalizione, il pieno di assessori e consiglieri e che faceva anticamera per chiedere posti». Per quelli di Zavettieri le cose starebbero altrimenti: «Noi non cerchiamo un posto a tavola. Perché siamo ambiziosi». Non resta che attendere gli sviluppi. Saverio Paletta

Il sindaco di Castrolibero si presenta, parla da autonomo ma il leader nazionale dice che sarà con il Pdl che ci si apparenterà Sandro Principe smentisce categoricamente una sua corsa per la Provincia

Ecco Orlandino e Lombardo lo spiazza un po’ «Non sono affatto candidato» COSENZA — Altro gesto di sfida al Rendano, dopo quello di Pino Gentile di qualche giorno fa. E altro bagno di folla. Ieri sera, in quello che può ormai definirsi il “quadrilatero bellico” di piazza Prefettura, è stata la volta di Orlandino Greco, sindaco di Castrolibero, che si è candidato da autonomo alla guida delle lista dell'Mpa di Raffaele Lombardo. Una sfida per la bandiera? Forse ma i numeri per realizzare qualcosa di più di un semplice bel gesto, Orlandino Greco (che, sondaggi alla mano, risulta uno dei sindaci più giovani e amati dal proprio elettorato) ce li avrebbe: infatti, il Rendano era pieno e questo vuol pure dire qualcosa. Almeno sotto il profilo scenico, la sfida con i big è stata sostenuta bene. Sul palco del teatro cittadino, Orlandino Greco non è stato da solo. “Il coraggio di osare” è il suo slogan. Ma aggiungiamo noi: con lui c'erano il leader dell'Mpa, Raffaele Lombardo, un altro veterano delle elezioni plebiscitarie avendo stravinto in Sicilia. E c'era Elio Belcastro, parlamentare calabrese di quella che ormai è la risposta meridionale al leghismo con gli stessi mezzi. A moderare Fausto Taverniti, il portavoce ufficiale. Un piccolo “giallo”politico prima di proseguire: nella mini conferenza stampa che ha preceduto l'incontro del Rendano, Lombardo ha parlato chiaro e tondo della possibilità di appoggiare il Pdl in caso che l'Mpa non vada al ballottaggio. Greco chiosa questa frase preso dall'entusiasmo: «Noi non andremo al ballottaggio per un motivo: perché vinceremo». Una posa a beneficio dei propri? Probabilmente. Ma Greco muove tutta la propria candidatura su due concetti: “vecchio” e “nuovo”. «Noi abbiamo iniziato un nuovo percorso, portando dappertutto la voce dell'autonomia locale, nel tentativo di eliminare le vecchie nomenclature autoreferenziali di un meridionalismo che non ha prodotto nulla». «Dobbiamo smetterla di aspettarci tutto dall'alto. Sono 20 anni che si parla di opere faraoniche, di infrastrutture che dovrebbero fare da volano dello sviluppo. Finora non sono stati compiuti neppure gli studi di fattibilità". Invece di "aspettare dall'alto e dal di fuori opere di cui si e no godranno i nostri nipoti, chiediamoci se è colpa delle infrastrutture se, persino i calabresi, preferiscono le strutture turistiche e i prodotti altrui. Si tratta di un alibi». E giù i siluri contro il “vecchio” che, secondo lui, avanza co-

RENDE — «Le notizie apparse questa

Orlandino Greco e Raffaele Lombardo

me da copione: «I nostri avversari non sono novellini. Sono persone che da quarant'anni gestiscono il potere. E sono questi stessi che parlano di rifiu-

ti, strada 106 e turismo. Finora che hanno fatto?». Ed ecco, in pillole, il succo della sfida. S. P.

Il candidato dell’Mpa non esclude a conti fatti un “patto” con Pino Gentile

mattina su alcuni quotidiani locali, riguardanti una mia presunta candidatura a presidente della Provincia di Cosenza, sono prive di ogni fondamento e, pertanto, le smentisco nel modo più categorico». Lo afferma il consigliere regionale del Pd Sandro Principe. «Evidentemente - aggiunge Principe - l'equivoco è scaturito dalla volontà, del circolo di Rende del Partito democratico e di molti amici e compagni della provincia, di difendere la nostra lunga ed operosa tradizione riformista, che non può essere cancellata con alchimie e strategie miranti ad escludere quanti, ancora, vogliono ragionare con la propria testa, per difendere ideali e metodologie politiche che hanno lasciato tracce positive

ed indelebili sul territorio. All'appello dei compagni ed amici democratici del circolo di Rende e di tanti altri circoli della provincia di Cosenza, di assicurare il mio impegno politico per tutelare ideali e tradizioni ancora valide ed attuali per proseguire la politica del fare, non potevo che rispondere positivamente. Del resto, tutto quanto precede è stato illustrato con lealtà e chiarezza al presidente Oliverio durante un incontro a cui hanno partecipato il sindaco di Rende, Umberto Bernaudo, il segretario del circolo, Bafaro, il capogruppo consiliare Loizzo e l'assessore Gagliardi; le nostre preoccupazioni - conclude - hanno fatto registrare la comprensione e l'impegno a dare il massimo contributo per Oliverio».

Il Pd cosentino presenta domani la candidatura di Mario Oliverio

«Sguardo a destra possibile» Tutto pronto per la kermesse COSENZA — «Non è escluso un di tutta quella gente accorsa ad acapparentamento con il Pdl». Nes- clamarlo. C'era tanta gente, ieri al suno se lo aspettava. Ci sperava Rendano. Dentro, come fuori. tanto Pino Gentile a sentire quel- Poco meno di Gentile e il messagle soavi e dolci parole pronunciate gio che Greco e Lombardo hanno dal leader del Movimento per l'au- voluto mandare è chiaro: noi contonomia, Raffaele Lombardo ieri tiamo. a Cosenza a sponsorizzare il suo «Non servire ad ordini e discipline vicepresidente del partito, Orlan- che vengono da fuori»: e il goverdino Greco, in corsa come candi- natore infiamma la platea. Ma sodato alla carica di presidente. Vo- no le provinciali ad attirare, ovvialeva forse, il sindaco di Castrolibe- mente, l'attenzione: «Non credo che Orlandino sia ro, che la notizia contrario ad apfosse data nella fa«Il Movimento è vivo parentare la sua se finale della came presente a Cosenza candidatura a pagna elettorale. del Pdl». Insomma a giochi e su tutto il territorio quella Lo ha ripetuto fatti. E invece quel della provincia» Raffaele Lomvolpone del goverbardo. Per cui natore siciliano ha spiazzato tutti: se Gentile vuole, Mario Oliverio, il presidente, è avnoi siamo qua. E se a Gentile «gli visato. Lui, l'onorevole sangiovanpiace vincere facile» il prezzo da nese, identificato come quella pagare sarà alto. Non retrocede classe dirigente costretta a seguire discipline e politiche che hanno un millimetro, Lombardo. Fermo sulle sue idee che lo hanno portato il nostro mezzogiorno lonportato alla vittoria nell'isola con- tano dal resto d'Italia. Per cui il ditigua alla Calabria, Lombardo ha vario è cresciuto a dismisura. Pardimostrato che il movimento è vi- titi regionali autonomi, oppure il vo e presente a Cosenza come in meridione è condannato a rimatutta la provincia. E che a vincere nere fuori dalla corsa per l'Europa. Così parlò Lombardo. ci vuole veramente poco. Antonello Troya E Orlandino annuisce. E va fiero

COSENZA — «L'incontro che il presi-

dente della Provincia di Cosenza avrà con i cittadini domani a Cosenza, avrà sicuramente i caratteri di una grande manifestazione popolare». Ad affermarlo è il vicepresidente della Provincia di Cosenza, Domenico Bevacqua. «L'appuntamento -prosegue Bevacqua- costituirà anche per la coalizione di centrosinistra e per la giunta provinciale un momento importante di verifica, perché dovrà dimostrare non solo la compattezza della coalizione che sostiene la ricandidatura di Mario Oliverio alla guida della Provincia di Cosenza, ma dovrà essere soprattutto l'occasione per continuare il dialogo e il confronto con i nostri concittadini sulle tematiche che hanno caratterizzato il buon governo della giunta di centrosinistra alla guida della Provincia di Cosenza. Cinque anni -prosegue Bevacqua- in cui il peso della Provincia si è notevolmente accresciuto all'interno dello scenario politico-istituzionale calabrese, nonostante il momento di grave crisi che attraversa il Paese e le politiche restrittive del governo Berlusconi, nemiche del Mezzogiorno e della Calabria, che continuano a penalizzare la nostra regione attraverso tagli pesanti ai settori vitali della nostra economia. Quelli appena trascorsi sono stati cinque anni carat-

terizzati soprattutto da una grande stabilità politica che ha contribuito senz'altro a dare incisività e concretezza alle scelte amministrative e all'azione politica di supplenza che la Provincia ha dovuto svolgere anche andando oltre gli steccati delle proprie competenze. In questi cinque anni di governo improntati alla massima concretezza, trasparenza e competenza aggiunge il vice presidente della Provincia- abbiamo fatto del territorio il baricentro della nostra azione politica e di governo, privilegiando sempre il rapporto diretto con i cittadini e con i sindaci, che sono l'espressione più vera ed immediata degli stessi territori e dei loro bisogni». «Tutto ciò ha prodotto il raggiungimento di risultati significativi e importanti. L'adozione del piano territoriale di coordinamento provinciale, del piano dei trasporti e dei piani di bacino, investimenti per circa 400 milioni di euro realizzati nell'edilizia scolastica, nella viabilità e nelle infrastrutture sportive, la progettazione di grandi opere realizzate o in via di realizzazione, la volontà più volte espressa di realizzare l'aeroporto di Sibari, l'impegno per il rilancio e la valorizzazione definitiva del porto di Corigliano, o la costituzione del Corpo di Polizia Provinciale».


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