il Bugiardino numero 2

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Numero 2 maggio 2012!

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SISM Roma Sant’Andrea

Prof. Familiari: “Primo biennio in città universitaria” Giovedì 3 maggio 2012, ospedale Sant’Andrea. Il professor Giuseppe Familiari, ordinario della nostra Facoltà per la cattedra di Anatomia Umana e Clinica, nonché presidente del CdL in Medicina e Chirurgia, ha accettato cortesemente di interloquire con noi in merito alle istanze che più spesso emergono fra gli studenti. L’università non è (ancora) in grado di fornirgli un ufficio presso la nostra sede così siamo ospiti della Segreteria didattica, amichevolmente seduti ad una scrivania libera. Professor Familiari, sono trascorsi meno di 2 anni dal nuovo statuto di Sapienza; possiamo già riscontrare alcuni dei benefici attesi oppure non sono stati attivati cambiamenti sostanziali nella gestione dell'Ateneo?

Al contrario!, è stata delineata una svolta reale, specialmente se pensiamo all’unificazione dei centri di spesa che permetterà di correlare più efficacemente le esigenze di tutto l’Ateneo; il processo tuttavia è solo all’inizio e bisognerà aspettare almeno un paio d’anni per poterne tracciare un bilancio. Ricordo che Sapienza si è mossa in anticipo rispetto alla riforma Gelmini, che ancora il Senato Accademico sta traducendo attuativamente le osservazioni pervenute dal ministero. Veniamo al problema spazi. L’aula studio non è in grado di contenere un numero di persone adeguato alle necessità. Le tensostrutture sono state progettate con una capienza inferiore al dovuto. Non sono state sprecate troppe risorse?

La tensostruttura non è stata comprata per il Sant’Andrea, ma stava dentro la città universitaria, ed è stata smontata e portata qui. Sull’aula studio conosco il problema, è per quello che stiamo cercando altre strutture fuori. Anche volendo, come potremmo ampliarla?! Girano voci su uno spostamento del primo biennio in città universitaria… Dovremmo avere la disponibilità per alcuni pomeriggi a settimana di un’aula della Facoltà di Medicina e Psicologia adiacente alla città universitaria. Lì trasferiremo a turno alcune lezioni di primo e secondo anno; non tutte altrimenti si perde l’identità del Sant’Andrea. Questa è una prospettiva che si offre già per l’anno prossimo, ma dob-


biamo ancora organizzare, è in fase decisionale. Non è un po’ tradire le aspettative di chi si iscrive? Non teme una riduzione della domanda? No, se ho studenti seduti per terra devo tenerne conto. Comunque nei primi due anni gli studenti hanno un approccio clinico non continuativo con la struttura. Inoltre questo ci permetterà di avere una vicinanza con i laboratori dei dipartimenti biologici, con possibilità di fare più pratica. Già adesso mandiamo gli studenti in quelle strutture. Non penso proprio che si riduca la domanda; il test fra l’altro sarà su base territoriale. Ma il progetto di ampliamento è ancora in piedi? Rappresenta una prospettiva realizzabile? Il progetto va avanti, tutto l’ufficio tecnico di Sapienza ci sta lavorando sopra; per i dettagli potreste parlare con l’architetto Di Bisceglie,

capo dell’ufficio e quindi responsabile dell’edificazione. Dal canto mio posso dirvi che gli anni trascorsi dalla sua attivazione concreta sono compatibili con le stesse lentezze e lungaggini che in tante altre circostanze ho personalmente sperimentato nella vita pubblica. Un altro problema che ha a che fare con gli spazi: l’armadietto. Almeno dal 4° anno sarebbe giusto assicurarlo… Noi ne compriamo 4050 l’anno da un’azienda. Di più non possiamo fare. Il problema è che gli studenti, dopo la laurea, non restituiscono le chiavi, né riusciamo ad individuarli. In conclusione vorremmo porle la questione del rapporto fra azienda ospedaliera e università. A volte pare a noi studenti di essere visti come

“avremo una vicinanza con i laboratori dei dipartimenti biologici, con possibilità di fare più pratica”

“Dall’anno prossimo avremo a disposizione un’aula per mezza giornata in cui trasferire alcune lezioni”

Per partire in Africa... Dopo l’articolo “Ammazza il gallo” pubblicato lo scorso numero del Bugiardino, alcuni studenti ci hanno chiesto come fare per partire per questa bellissima esperienza in Africa (Wolisso Project). Con l’avvicinarsi delle vacanze estive, quale migliore occasione per iniziare ad informarsi e eventualmente a fare domanda per partire? Eccovi allora qualche informazione: Dove? - Wolisso (Etiopia), con disponibilità ogni mese dell’anno, - Tosamaganga (Tanzania), solo in alcuni mesi in base alle possibilità di accoglienza. Chi può partire?

ospiti un po' sgraditi. Cosa ne pensa? Non sono assolutamente d'accordo. Provate a farmi un esempio. Lo scorso Ottobre la direzione sanitaria aveva provato a negare l'acc e s s o a l S a nt'Andrea dal G.R.A. In quel caso si è trattato di una sortita isolata, diciamo un'iniziativa di uno o alcuni. È stata risolta rapidamente tra Preside e Direttore generale. Sarebbe sbagliato interpretare questo episodio come sintomo di una cattiva predisposizione dell'Azienda rispetto all'università; a proposito tengo a sottolineare che le possibilità offerte di approccio strutturato e precoce alla realtà clinica dei reparti dell'Ospedale è un vantaggio enorme per i nostri studenti rispetto ad altri Corsi di Laurea omologhi nella realtà nazionale. Rocco Viola Alessandro D’Andrea

Studenti di medicina e chirurgia del V o il VI anno di corso e neolaureati. Perché partire? - Approccio diretto e riflessione sulle tematiche di Salute Globale e problematiche di accesso alla Salute nei paesi in via di sviluppo - Sperimentazione sul campo delle attività dell’ospedale - Crescita personale, culturale e professionale Come fare per partire? - Si può partire in ogni mese dell’anno - Durata del tirocinio 4 settimane - 2 studenti al mese - Vitto e alloggio fornito dall’ospedale dove si svolge il tirocinio (costo: 10 euro al giorno)

Come avere altre informazioni?

- Sito: http://www.wolissoproject.org/ (dove trovate anche il regolamento e l’application form)

- Sito dell’associazione Medici con l’Africa CUAMM che opera negli

ospedali dove si svolgono i tirocini: http://www.mediciconlafrica.org/

- Per saperne di più sulla Salute Globale:

http://www.mediciconlafrica.org/corso-formazione-online

- Mail: wolisso@romasantandrea.sism.org

X non dimenticare..


Vicini vicini... Lo scorgi da lontano lo studente del Sant’Andrea, camice addosso e borsa in mano. Ha appena finito le lezioni e vorrebbe studiare. Lo vedi girare lentamente in cerca di un posto. Inizia con l’aula studio, ma è tutto pieno, è l’ora di punta, non c’è un angolo libero. Prova con l’aula computer, ma niente, zero anche qui. E allora continua a girare, con lo sguardo di chi è vicino alla resa ma non demorde, non vuole mollare. Perché alla fine un posto c’è sempre, bisogna solo adattarsi. E bisogna dire che quanto ad adattamento gli studenti del Sant’Andrea è difficile batterli. Sono in grado di stabilirsi nei luoghi più impensati. Ci vuole anche una certa originalità nello scegliere i posti, nel ricercare i punti più nascosti dell’ospedale. Tipo le sale da attesa dei vari ambulatori, in effetti ci era stato illustrato nell’offerta didattica un collegamento diretto dallo studio teorico alla clinica, ma non credevamo fino a questo punto… O davanti alla cappella, quando si dice che la conoscenza eleva a Dio. O all’aperto sui fantastici prati verdi dove oltre all’apprendimento sui libri è garantita anche l’abbronzatura gratuita.. Certo preparare gli esami in questo modo alla lunga può diventare faticoso. Specie se devi rimanere per forza qui e cerchi la concentrazione in quell’unico buco tra una lezione e un servizio clinico…

Ma il problema, come la giri e come la volti, è sempre quello, lo spazio non c’è, gli studenti aumentano. E’ una vecchia storia, un tema ricorrente. Sullo studente del Sant’Andrea grava un immodificabile destino, la perenne ed estenuante ricerca di un posto, in aula studio, a lezione, in biblioteca, a mensa, sulle panchine, nel parcheggio, in reparto, nell’armadietto. L’aula studio è quella e non si può ampliare. Certo ci vuole tanto cuore (o forse tanta emoglobina) per rimanerci giornate intere. Si passa dal gelo siberiano di meno tre ad un microclima desertico, anche in inverno, il Sant’Andrea quanto a escursioni termiche batte la Patagonia. Nei primi anni molto spesso è capitato di dover seguire le lezioni appoggiati ai muri o seduti a terra, non proprio il massimo della comodità. Segno questo che se tutti volessero seguire le lezioni non potrebbero, a meno che non siano disposti al sacrificio… Sono questi i motivi che hanno spinto i responsabili della nostra facoltà alla ricerca di luoghi alternativi. E così le voci che giravano su uno spostamento dei primi due anni altrove erano vere. Ne dà notizia lo stesso prof Familiari che si è fatto gentilmente intervistare. Questo da una parte ci potrebbe risollevare, più spazi, meno stress, più comfort, meno distrazioni. Ma dall’altra ci lascia quel non so che di amaro in bocca, una sensazione di sconfitta, il

Sant’Andrea si sta per “spezzare”. Troppo romantici? Forse non è solo questo. Ci sono anche questioni pratiche. Ad esempio un fuorisede dove prenderà casa, a Grottarossa o a piazza Bologna, visto che alcune lezioni continuerà a farle qui? E poi in base a cosa uno studente inserirà come preferenza la seconda facoltà di medicina invece che la prima? Con rischi di riduzione della domanda, nonché del livello medio degli ammessi. Senza contare la difficoltà di gestione della vita universitaria se la facoltà è divisa in due, attività extra, spostamenti, riunioni, integrazione dei nuovi. Ma alla fine questo avrà anche dei vantaggi, primo fra tutti la vicinanza con i laboratori, che qui sono decisamente poco accessibili. Ai posteri l’ardua sentenza. Del resto non è che ci siano molte soluzioni. Anzi a dirla tutta una ci sarebbe. Il fantomatico edificio universitario. Già, quello di cui esiste il progetto, vedi la sua gigantografia appesa nel corridoio della biblioteca, ormai suona quasi come irrisorio. Un progetto pazzesco, 5 piani, tante aule, caffetteria, manca solo la piscina. Ma nessuno lo ha mai visto. E’ il palazzo dei sogni, lo ha pensato l’architetto di Inception, lo ricordate? quello che immaginava le città e le costruiva nel sonno. La domanda che qui tutti si fanno da anni è: che fine avrà fatto? Perché non fanno i lavori? Mancanza di soldi, problemi


burocratici? O la solita gestione all’italiana? Il tema della costruzione di questo edificio pensato contestualmente all’apertura della facoltà in questa sede, ora torna prepotentemente sulla scena. Prima si poteva, per così dire, tirare avanti, alla fin fine non era proprio un bisogno impellente questo palazzo, certo ci si sentiva un po’ presi in

parte si va a prendere un gelato fuori. In attesa di un posto. Ma soprattutto in attesa di risposte…

giro, ma pazienza. Ora però che la situazione è diventata così difficile da richiedere uno smembramento, qualche domanda sarebbe giusto farla ai responsabili dei lavori o alla Regione. Ed eccolo ancora lì lo studente del Sant’Andrea, sarà che non sa dove mettersi, sarà la primavera, ma in attesa che si liberi una sedia da qualche

Alessandro D’Andrea

Cruciverba di fisiologia Completa il cruciverba e scopri chi all’interno dell’università ha interpretato la parte di Febo nel celebre musical “Il gobbo di Notre Dame”. Scopri il nome che compare leggendo i riquadri cerchiati seguendo la numerazione esterna.

1

7

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6 5 3

Verticale : 2. Il segno di Babinski indica lesione della via. 3. Riflesso determinato dal muscolo dilatatore della pupilla. 5. Liberano gli NMDA dal blocco da magnesio. 6. Quella cardiaca è di 5 L/min. 7. Quando la sua aCvità predomina la frequenza car-­‐ diaca si riduce. 8. Principale neurotrasmeCtore eccitatorio del SNC. 10. Senza di lui l’ipofisi non rilascia LH e FSH. 12. Importante per mantenere la stessa pressione all’interno degli alveoli con diverso raggio. 13. Quello di rifrazione aumenta se aumenta la curva-­‐ tura del cristallino. 15. Dopamina, adrenalina, noradrenalina. 17. Il suo livello nel sangue aumenta in caso di stress.

4

Orizzontale : 1. Muscolo inspiratorio principale. 4. È deWo ganglio cefalico del SNA. 6. Mediano il riflesso miotaXco inverso. 9. Tossico per la sua alta affinità per l’emoglobina. 10. Principale neurotrasmeCtore inibitorio del SNC. 11. MovimenX di segmentazione Xpici dell’intesXno crasso. 14. Viene rilasciata in circolo quando diminuisce il sodio plasmaXco. 16. ReceWori dell’aceXlcolina nella giunzione neuromuscolare. 17.Causa la contrazione della colecisX. 18. Un paziente ha perso la sensibilità taCle dell’arto inferiore sinistro e quella termica e dolorifica dell’arto controlaterale, da quale lato ha subi-­‐ to una emisezione del midollo?

A cura di Giulia Muzi e Muhammad Abu Leil


miocardio in giovane età e in assenza di patologia coronarica) - Ho utilizzato cannabis durante gli anni del liceo e dell’università, l’ultima volta sarà stato 15 anni fa… Non ho mai assunto altre sostanze. Il dolore è costante? Un dolore di fondo lo sento sempre, ma a volte diventa quasi insopportabile.. Dov’è Il dolore? In diverse zone… Spalle, petto, bacino.. I sintomi negli ultimi tre mesi sono andati nel complesso progredendo? Decisamente si Ha notato una perdita di peso? No. Nell’ultimo periodo ha avuto febbre? Mai. Ha sintomi o disturbi di altro genere? No. Ha fatto viaggi all’estero negli ultimi anni? Viaggio di nozze in Indonesia.

Il caso clinico A cura di Cristiano Lomonaco e Tommaso Grandi Il signor Antonio, 46 anni, ingegnere informatico, viene ricoverato nel nostro reparto per dolori scheletrici diffusi presenti da circa tre mesi e riscontro agli esami di laboratorio di ipercalcemia. Tre giorni prima del ricovero il paziente eseguiva, su indicazione del medico di famiglia, una visita cardiologica nella quale si evidenziavano le anomalie elettrocardiografiche compatibili con l’infarto anteriore pregresso (Onde Q di intensità > 1/3 dell’onda R in V4 e perdita dell’onda R o suo diminuito voltaggio in V2-V3) e si escludeva l’eziologia cardiaca dei dolori diffusi. Il paziente eseguiva inoltre esami del sangue di primo livello tra i quali si segnalano i seguenti valori significativi: Calcemia 12.5 mg/dL (V.N. 8.8-10.6), Acido urico 12.2 mg/dL (V.N. 3.5-7.2) Anamnesi patologica remota: Fratture multiple traumatiche nel corso degli ultimi due decenni causate da incidenti avvenuti durante attività sciistica; Infarto del miocardio dieci anni fa; il paziente riferisce di aver eseguito al tempo coronarografia che documentava coronarie pervie (non disponibile documentazione). Anamnesi fisiologica: h: 185 cm peso: 85 kg BMI: 24,8.

Diuresi: fisiologica; Alvo: stitico nelle ultime settimane, in precedenza regolare. Fumo: 40 pack years (circa un pacchetto al giorno per dieci anni, circa due pacchetti al giorno per altri 15 anni); Bevande alcoliche: un drink a settimana. Attività fisica: intensa (sport di montagna). Nega allergia a farmaci o ad altre sostanze. Anamnesi familiare: Genitori deceduti in tarda età per malattie cardiovascolari, un fratello in apparente buona salute, un figlio in apparente buona salute. Anamnesi farmacologica: Utilizzo negli ultimi mesi di antiinfiammatori non steroidei per la sintomatologia dolorosa, con discreto beneficio.

ESAME OBIETTIVO Parametri vitali: FC 100 pbm, PA 160/ 90, FR 15, TC 36.5°C, GCS 15. Paziente vigile, collaborante, eupnoico, attività cardiaca ritmica, toni validi, pause libere, torace normoespansbile, basi polmonari mobili agli atti del respiro, alla percussione suono chiaro polmonare su tutto l’ambito, murmure vescicolare aspro, addome piano, trattabile, peristalsi valida, dolorabilità elettiva al grande trocantere di dx, alla palpazione e nei movimenti dell'anca, difficoltà nei cambi posturali e nella deambulazione; dolente la palpazione del muscolo sottospinoso della spalla destra, non segni di artrite periferica, né assiale.

QUALI DOMANDE RIVOLGI AL PAZIENTE? Assume o hai mai assunto sostanze stupefacenti (la cocaina potrebbe essere una spiegazione dell’infarto del

QUALI SONO LE TUE IPOTESI DIAGNOSTICHE? QUALI ESAMI DI PRIMO LIVELLO RICHIEDI?

ESAME EMOCROMOCITOMETRICO Risultato

Valori di riferimento

Unità di misura

EritrociX (RBC)

4.84

3,5 -­‐ 5,6

106/mm3

Emoglobina (Hb)

15.7

13,5 -­‐ 18

g/dl

Ematocrito (Hct)

46.2

32 – 53

%

MCV

95.5

79 – 101

um3

MCH

32.4

23 – 33

pg

MCHC

34

32 – 36

g/dl

RDW

13.2

11,6 – 14,6

%

LeucociX (WBC)

6.81

4 – 11

103/mm3

GranulociX Neutrofili (%)

47

40 – 80

%

LinfociX (%)

37.7

10 – 45

%

MonociX (%)

13.5

2 – 10

%


GranulociX Eosinofili GranulociX Basofili Piastrine (PLTS) MPV

Risultato

Valori di riferimento

Unità di misura

0.3 0.02 204 11.4

0,1 – 0,6 0,02 – 0,2 150 – 450 7 -­‐ 11

103/mm3 103/mm3 103/mm3 um3

ELETTROLITI, FUNZIONE RENALE E METABOLISMO CALCIO FOSFORO Risultato

Valori di riferimento

Unità di misura

Calcio sierico

12.5

8.8 – 10.6

mg/dL

Fosforo sierico

4.9

2.5 – 4.5

mg/dL

PTH intaWo

3

15 -­‐ 90

ng/L

CreaXnina

1.26

0.72 – 1.2

mg/dL

Sodio

140

135 – 145

mEq/L

Potassio

3.8

3.6 – 5.1

mEq/L

PARAMETRI INFIAMMATORI Risultato

Valori di riferimento

Unità di misura

VES

51

0 – 25

mm/h

PCR

22

< 5

mg/l COME PROCEDI: RICHIEDI ESAMI DI SECONDO LIVELLO? QUALI? IMPOSTI UNA TERAPIA? In primis impostiamo una terapia per ridurre la calcemia con soluzione fisiologica e furosemide (diuretico dell’ansa). Dopidichè procediamo con esami utili alla diagnosi e stadiazione della malattia.

Radiografia del torace

Par?colare della radiografia del torace MARKER TUMORALI Risultato

Valori di riferimento

Unità di misura

CEA

8.4

0 – 5

mcg/L

NSE

126

0 – 12.5

mcg/L

PSA

0.31

0 – 4

mcg/L

Referto della TC (figura 1) : Areole di osteolisi a livello del cranio, di alcune coste, scapola dx, vertebre e bacino con estesa disostosi soprattutto in corrispondenza dell’ischio di sn. Complesso ventricolare in sede; non lesioni focali del parenchima cerebrale. Formazione nodulare a margini spiculati di 3 cm all’apice del polmone dx;

addensamenti in forma di strie allungate alle basi; alla base di dx posteriormente altra areola ovalare di consolidamento parenchimale di 2 cm. Alcuni linfonodi in mediastrino, con pacchetto più evidente in sede antero-posteriore, di 3 cm. Fegato di dimensioni normali con densitometria omogenea; colecisti normodistesa; vie biliari non

dilatate. Milza, pancreas e reni di dimensioni normali; nel tessuto adiposo perirenale alcune lesioni nodulari solide, addossate alla corticale. Voluminose masse in corrispondenza di entrambi i surreni delle dimensioni massime a sn di circa 6 cm. Vescica vuota; prostata di volume regolare.


senza localizzazioni secondarie. Il paziente viene quindi valutato dai colleghi oncologi che decidono di iniziare la chemioterapia mentre opzioni chirurgiche sono escluse per la diffusione della malattia. Il Microcitoma è un tumore estremamente aggressivo per il quale di solito non ci sono indicazioni chirurgiche (Oggi la chirurgia è proponibile solo per i rari casi in cui il tumore venga diagnosticato in fase molto precoce, T1-2N0M0).

Figura 1: TC total body con Mezzo di Contrasto Il referto della scintigrafia(figura2): SI rilevano numerose aree di abnorme captazione del radio farmaco a carico dei vari segmenti scheletrici (a più vetrebre e coste, alla regione sternoclaveare sn, alle scapole, alla teca cranica, maggiormente in frontale sn, al bacino, particolarmente alla regione sacro-iliaca e all’ischio di sn, e alle regioni prossimali dei femori). Spot di attività al terzo inferiore dell’omero dx. Si segnala zona di ipercaptazione extraossea in regione addominale superiore, anteriormente, in mediana e paramediana sn, di incerta attribuzione anatomica. Terapia metastasi ossee : Zometa (acido zoledronico, bifosfonato) fl 4 mg in 100 ml per la prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato, fans e oppiacei deboli come primo gradino per il controllo del dolore. SI contatta il radiologo interventista

per valutare l’esecuzione di ago biopsia al fine conoscere la natura istologica della neoplasia. SI esegue quindi biopsia eco guidata in corrispondenza di tessuto solido che determina osteolisi della II costa di dx. (in questo caso una biopsia ossea è preferibile rispetto ad una biopsia della massa polmonare che presenta maggiore invasività per il paziente) Dopo circa una settimana è disponibile il risultato dell’esame istologico che depone per microcitoma. Diagnosi: Microcitoma o SCLC(Small Cell Lung Cancer) dell’ apice polmonare destro con localizzazioni secondarie mediastiniche, ossee diffuse e surrenaliche bilateralmente. Stadiazione : nel caso del Microcitoma , essa distingue Malattia in Stadio Limitato ,se la neoplasia riguarda solamente un emitorace, e Stadio Esteso se riguarda entrambi gli emitoraci o pre-

La Terapia del Microcitoma si basa sulla chemioterapia (Cisplatino Etoposide la doppietta piu utilizzata) associato o meno alla Radioterapia (a seconda se si tratta di malattia limitata o estesa).Essendo infatti un tumore a rapida crescita risponde bene a questo tipo di trattamento,con una risposta completa del 40-70% nel caso di malattia limitata.Purtroppo spesso i pazienti presentano recidive entro 12 mesi. Note didattiche Concetti essenziali • L’iperparatiroidismo primario e le neoplasie rappresentano le principali cause di ipercalcemia. • L’ipercalciuria generalmente precede l’ipercalcemia. • In linea generale una lieve ipercalcemia ( 11 mg/dL) asintomatica è più frequentemente causata da un iperparatiroidismo primitivo mentre una severa ( 14 mg/dL) e sintomatica ipercalcemia è spesso manifestazione di una patologia neoplastica. In questo Caso l’Ipercalcemia dipende probabilmente dalla produzione da parte delle cellule tumorali del PTHrp (Parathyroid Hormone-Related Protein) il quale si comporta esattamente come il PTH endogeno andando ad attivare gli osteoclasti a livello osseo e quindi aumentando il riassorbimento Osseo. Questo comporta Ipercalcemia con PTH endogeno soppresso , e fragilità ossea ( che comporta Fratture Patologiche delle ossa ). Ruolo importante inoltre nella genesi dell’ipercalcemia,possono avere le metastasi ossee di tipo osteolitiche (questo però è più frequente nel caso di Neoplasie Polmonari Non a Piccole Cellule , NSCLC) Marker Tumorali : esse sono sostanze che possono essere presenti del sangue , nelle urine e nei tessuti , che si elevano in particolari neoplasie. Non possono essere utilizzati nè per screening nè per fare diagnosi di neoplasie per-

Figura2: Scin?grafia ossea


chè non sono specifici, ma possono essere utili nell’inquadramento generale del paziente in cui si sospetta un tumore, e nel follow up dello stesso (un aumento vertiginoso del marker tumorale dopo un periodo a valori bassi, pone il sospetto di recidiva tumorale). In questo caso il piu indicativo è l’NSE ( Neuron-Specific-Enolase) che è un marker tipico dei tumori neuroendocrini, assieme a Cromogranina A, e Sinaptofisina. Possibili manifestazioni cliniche dell’ipercalcemia: Una lieve ipercalcemia è generalmente asintomatica. I sintomi cominciano ad apparire quando i valori di calcemia eccedono i 12 mg/dL e tendono a essere più gravi se l’ipercalcemia insorge rapidamente. Neurologiche: (proporzionalmente alla gravità e alla rapidità d’insorgenza) da distubi dell’umore, sonnolenza, irrita-

bilità, difficoltà a concentrarsi, ad uno soporoso fino al coma. Gastrointestinali: stipsi, nausea, vomito, pancreatite. Cardiologiche: intervallo QT corto, prolungamento PQ, comparsa di extrasistoli ventricolari, blocchi AV. Renali: poliuria (diabete insipido renale indotto dall’ipercalcemia), in cronico rischio di nefrolitiasi e nefrocalcinosi

Principali cause di ipercalcemia Aumentato introito o assorbimento - Milk-alkali syndrome - Intossicazione da Vitamina D - Nutrizione parenterale totale Endocrinopatie - Iperparatiroidismo primario (adenoma, iperplasia, raramente carcinoma)

Sport

- Acromegalia - Adrenal insufficiency - Ipertiroidismo Patologie neoplastiche - Sindromi Paraneoplastiche.(ovaio, rene, polmone) - Linfomi (raramente producono calcitriolo) Varie - Diuretici tiazidici e litio - Sarcoidosi e altre patologie granulomatose (produzione di calcitriolo) - Morbo di Paget - Immobilizzazione prolungata

Bibliografia:

- Harrison, Principi di Medicina Interna, XVII edizione - Current Medical Diagnosis & Treatment 2007, Forty-Sixth edition

Vignetta

E' finita la seconda edizione della Smile-x Cup, la squadra Racing Sant'Andrea (nella foto) si è aggiudicata la finale battendo negli ultimi minuti lo Scarsenal per 3-2. I vincitori: capitano Alberto Amati, Daniele Sonnino, Marco "mostro" Scicchitano, Eddy Guimgo, Ale "Spider" D'Andrea, Francesco Quagliarella, Andrea Cuono, Lorenzo Spataro.

Foto di Marta Franchi

Soluzione cruciverba

La redazione Alessandro D’andrea Dario Marino Fouad Zouabi Giulia Maria Di Marzio Giulia Muzi Giuseppe Abbracciavento Muhammad Abu Leil Rocco Viola Simona Gentile Simona Mobilio Tommaso Grandi Gruppo Facebook: http://www.facebook.com/ilbugiardino.sism Pagina internet: http://issuu.com/ilbugiardinoonline Mail: giornalino@romasantandrea.sism.org

Lo Baido (Simone 3° anno)


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