il brindisino 26

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Anno 3 N°26 GENNAIO 2010

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ASL/BR

Nasce il centro di Oncologia

www.ilbrindisino.it Direttore Responsabile Gianni Cannalire

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Inchiesta Turismo Voce ai protagonisti della “Terra di Brindisi”

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Acque Chiare, gli ambientalisti appoggiano i proprietari

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l centro di Oncologia dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi, si candida, dopo tre anni di attività, ad essere il punto di riferimento assolutamente primario di questo settore non solo nella Regione Puglia, ma in tutta Italia, al pari dei più importanti poli oncologici oltreoceano. Merito, soprattutto, del suo “vate”, il prof. Saverio Cinieri, francavillese, primario del reparto, che ha lasciato impegni molto più prestigiosi dal punto di vista professionale, sia all’estero che in Lombardia, per far decollare, da buon brindisino doc, il reparto oncologico della sua provincia natale.

BRINDISI

Francavilla Fontana La stazione della vergogna

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hi tutela l’ambiente e la nostra costa da scempi vari, chi combatte associativamente e civilmente contro gli abusi in campo ambientale, come appunto il comitato Forum Ambiente, considera assurdo che a pagare e ad essere indicati come colpevoli siano gli ignari acquirenti delle varie villette, siano esse persone facoltose o famiglie che hanno acceso mutui importanti per la loro unica casa.

FOCUS ORIA Intervista al sindaco Ferretti

“Così faremo bella la nostra città” Intervista al presidente della Pro Loco, Pinto

“Ma non c’è solo il Torneo”

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ASL/BRINDISI

Polo primario per l'oncologia. Era ora! di Renato Rubino

Nel corso del 2009, i trattamenti settimanali sono stati 400, quelli annuali circa 20mila. Nel 2006, le prestazioni erano unicamente dirette ai pazienti del territorio. Oggi, invece, il 40% dei pazienti in cura proviene da altre province pugliesi e da altre regioni, con ovvi benefici per le casse sanitarie regionali. E’ questo il vero successo. Sorprende anche l’entità delle liste d’attesa. Per la prima visita solo 5 giorni, per la visita follow up o di controllo 20. Nessun giorno di attesa per il trattamento attivo di degenza. Se non è perfezione, rasenta la perfezione. · IL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENDOLA ALL’INAUGURAZIONE DEL REPARTO

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l centro di Oncologia dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi, dopo l’inaugurazione nelle settimane scorse del proprio reparto degenza con 10 posti letto, si candida, dopo tre anni di attività, ad essere il punto di riferimento assolutamente primario di questo settore non solo nella Regione Puglia, ma in tutta Italia, al pari dei più importanti poli oncologici oltreoceano. Merito, soprattutto, del suo “vate”, il prof. Saverio Cinieri, francavillese, primario del reparto, che ha lasciato impegni molto più prestigiosi dal punto di vista professionale, sia all’estero che in Lombardia, per far decollare, da buon brindisino doc, il reparto oncologico della sua provincia natale. “Sì – ci dice il dott. Cinieri – vorrei portare questo reparto, questa Unità Operativa Complessa come amo definirla, ai massimi vertici nazionali ed internazionali, non solo per l’efficacia medico-sanitaria, ma anche, soprattutto, per ciò che riguarda la formazione, l’informazione e l’organizzazione di simposi in loco, di clinic di ricerca a cui parteciperanno i massimi luminari del settore, solitamente programmati nei paesi asiatici, nord europei e negli Stati Uniti. La spinta decisiva per il buon esito della nostra mission è proprio questa. Ce la faremo, ne sono convinto e ce la faremo solo se lavoreremo in equipe, per sistema, in simbiosi con gli altri reparti di diversa professionalità. Intanto, abbiamo già prodotto 32 lavori scientifici, alcuni dei

quali sotto l’egida dell’Internationa Breast Cancer Study Group, ed è in atto una convenzione tra questa ASL, il nostro reparto e l’Istituto europeo di Oncologia. Ciò ci permette anche di gestire una borsa di studio annuale”. Cinieri ha tutte le carte in regola per sbilanciarsi in tal senso. Lui che il prof. Umberto Veronesi, massimo esponente dell’oncologia italiana, avrebbe voluto al suo fianco in quel di Milano. E Cinieri ci sorprende ancora quando ci elenca le sue priorità organizzative e programmatiche. Al primo posto c’è l’accoglienza dei pazienti e dei familiari, primo ed importantissimo biglietto da visita di ogni reparto ospedaliero, in primis quello oncologico per tanti motivi, tra

· DOTT. SAVERIO CINIERI

cui quelli psicologico, motivazionale ed affettivo. E in tal senso l’impegno per la formazione del personale paramedico e sanitario è ai massimi livelli. Un fatto importantissimo che limita i viaggi della speranza, spesso inutili, lo sperpero di denaro pubblico e che, d’altro canto, dà lustro alla nostra città. Poi, il reparto oncologico dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi punta molto sul trasporto dei malati per le terapie settimanali. Si tratta di un servizio gratuito che consente al paziente di spostarsi dalla sua abitazione all’Ospedale senza particolari disagi e senza costi aggiuntivi. Uguale attenzione viene riservata all’assistenza domiciliare attraverso collaborazioni con le varie associazioni di volon-

tariato esistenti in zona. Ma, il fiore all’occhiello è davvero sorprendente. “Qui, nel nostro reparto – confessa con orgoglio il prof. Cinieri – non esiste alcun segnale di accanimento terapeutico inutile per il malato. E il ritorno d’immagine, avvalorato dai risultati sanitari sul campo, è stato eccellente e positivo”. Ma, entriamo nello specifico. Qui si trattano i tumori alla mammella, al polmone, al colon, allo stomaco, alla prostata. Le tecniche prevedono un’aggressione terapeutica solo ed unicamente specifica, cioè diretta alla cellula malata, al vero bersaglio molecolare. Non si lascia nulla alla casualità. Si preferisce, cioè, una terapia dolce.

Il “registro” dei tumori in Italia

· LE AUTORITÁ IN VISITA ALL’ONCOLOGICO

La banca dati AIRTUM è il grande archivio nazionale, ospitato presso l’Istituto superiore di sanità, in cui confluiscono tutti i dati sui tumori raccolti dai singoli registri accreditati. Attualmente vi sono depositate informazioni su: - oltre un milione di malati di tumore (1.125.238 tumori maligni diagnosticati nel periodo 1978-2003); - oltre mezzo milione di deceduti per tumore (520.440 decessi avvenuti nello stesso periodo). Qui non si trovano le stime riguar-

danti tutto il territorio nazionale, ma i dati reali registrati in alcune aree del Paese. La registrazione dei tumori non viene effettuata in modo sistematico in tutta Italia; solo il 32% della popolazione è coperto da un registro. Solo dove c’è un registro i tumori vengono contati uno a uno (dati osservati). Per il resto del territorio si procede in modo diverso: si producono stime statistiche a partire dai dati di incidenza delle aree coperte e dai dati di mortalità forniti dall’Istat.


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Insieme, per la nostra Puglia, con il cuore e con la ragione.

A marzo, con Piero Iurlaro CAMBIARE

TU PUOI!


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ABBIGLIAMENTO E CALZATURE UOMO/DONNA a Francavilla Fontana in via Quinto Ennio 46/48

INCHIESTA TURISMO

I turisti? Boom di presenze in "Terra di Brindisi" La provincia di Brindisi infatti è divenuta la vera perla del turismo Pugliese dell’estate 2009. Come del resto darle torto con il mese di luglio 2009 al 70,9%; agosto all’89%; mentre settembre si è dovuto “accontentare” (si fa per dire) solo del 49,4%.

· FOTOTECA APT BRINDISI - SANTA MARIA DEL CASALE

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l messaggio, cinque anni or sono - alla data del suo insediamento - era stato fin troppo chiaro: il turismo in provincia di Brindisi deve cambiare ritmo, dare il massimo e soprattutto deve portare a risultati concreti e di lungo percorso. Tant’è (e chi lo conosce bene lo sa) sovente era solito rammentare a sè stesso anzitutto e farsi “scappare” quello che da sempre rappresenta il suo obiettivo principe: «I turisti devono poter venire ed affollare le tante stupende realtà della nostra terra in provincia di Brindisi!». I turisti, alla fine sono arrivati. Ed in massa pure: almeno a giudicare dagli ultimi dati ufficiali snocciolati lo scorso mese di dicembre dall’Apt di Brindisi (così come emersi nell’ultimo Forum del Turismo regionale, svoltosi a Bari a novembre 2009 ed elaborati dall’osservatorio turistico regionale, ndr). I lanci stampa hanno subito parlato di vero e proprio miracolo, nonché dei migliori dati dell’intera regione. Brindisi meglio addirittura di Lecce, Foggia, Bari e Taranto. Un primato insomma! Ma non è stato certamente il miracolo di chissà quale profeta, e lui non è un “deus-ex-machina”. Ma di quella “profezia” posta alla fine di quello che in apparenza era sembrato solo un sogno e che invece è divenuto realtà e si è concretizzato, lui è certamente il protagonista. Parliamo di Nacci, Francesco Nacci nella sua veste di Commissario Provinciale dell’Azienda di Promozione Turistica di Brindisi. Che come detto, creando - di fatto - le giuste premesse e con il coordinamento alla guida di un lavoro certosino e di equipe iniziato 5 anni or sono con il suo insediamento, ha saputo approntare il tutto con ambizione e professionalità, dando vita ad una squadra poliedrica e dalle tante idee. Che alla fine ha premiato. Incontestabile. Commissario Nacci, non è che per caso si trat-

ta di una classica “botta di... fortuna” e basta, quella capitata alla terra della provincia di Brindisi nell’estate 2009? «Vorrà scherzare, spero (sorride!, ndr) - evidenzia sornione - piuttosto è un risultato anzitutto che come dice con tutta onestà lo stesso Commissario Francesco Nacci al cronista - è il frutto di un lavoro di equipe e sinergico che ha visto la collaborazione della Provincia, della Camera di Commercio e dei molti comuni della provincia tra i quali le due perle Ostuni e Fasano; solo per citarne alcuni tra i tanti, oltre anche a Carovigno, Ceglie Messapica, Erchie, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, San Pancrazio, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni e Torre Santa Susanna, e tutti gli altri Comuni. Non è un caso episodico. Basti pensare che in questi anni ho potuto monitorare e constatare una crescita costante, esponenziale direi, dei tassi di “occupazione” delle nostre strutture turistiche in provincia di Brindisi. Come APT siamo coloro che effettuano il monitoraggio delle occupazioni e dei flussi turistici presenti nelle nostre strutture turistiche ma siamo anche coloro che insieme ad altri enti ed agli operatori privati hanno attuato una serie di politiche di promozione e sviluppo del territorio. Questo probabilmente assieme alla capacità dei nostri imprenditori di fare turismo in maniera seria ha contribuito a creare un mix vincente tra una buona promozione ed un buonissimo prodotto turistico anche probabilmente con un ottimo rapporto qualità/prezzo». A ciò poi si aggiunga anche che la provincia “ospita” la maggiore concentrazione e la più antica presenza di “5 stelle”; oltre ad una disponibilità dei tanti “3 stelle” “bed and breakfast” “agriturismi”molto diffusa. Il tutto con un punto a favore in più: «quello cioè - spiega Nacci - di essere per la gran parte, aperti tutto l’anno». Ed in ciò i benefici “a cascata” derivanti all’intero territorio sono pertanto anche innumerevoli. A differenza di altre realtà dove magari si punta piuttosto su un turismo balneare, stagionale pertanto. Ma non corriamo il rischio di innescare una sorta di “guerra fratricida” delle altre province? «Vede, essere in competizione tra noi come territori da questo punto di vista, lo ritengo solo uno stimolo per portare più in alto il “prodotto Puglia”. La sfida interna non è altro che una sfida un pò più grande che la Puglia come regione dal punto di

dal nostro inviato a Brindisi Giovanni di Noi

· FOTO G. DI NOI: FRANCESCO NACCI COMMISSARIO APT BRINDISI

· FOTOTECA APT BRINDISI - PALAZZO VESCOVILE

vista turistico gioca con altre regioni ed altri pezzi del mondo del turismo in tutto il mediterraneo». Ed il futuro cosa ci riserva? «In parallelo abbiamo cominciato anche a discutere con le imprese del settore e contiamo che nel 2010 - ha poi, anche, spiegato Francesco Nacci saranno un asso portante nella programmazione e nella realizzazione del nostro progetto. Credo fermamente che il futuro della promozione passi da comunione di vedute ed intenti tra privati e pubblica amministrazione, a patto che il pubblico impari a rispettare i tempi evidentemente più celeri delle imprese, senza perdersi in mille rivoli dettati da burocrazia e a volte da personalismi che non aiutano progetti come questi che vedono invece nella capacità comune di fare realmente “sistema” la loro forza propulsiva. Inutile dire che il merito è di tutti gli attori di questa importante operazione di marketing e comunicazione integrata che passa dalle fiere italiane ed estere, ma anche dal materiale promo-pubblicitario di grande qualità grafica e di contenuti editoriali, fino al nuovo sito internet del turismo provinciale www.interradibrindisi.it e strumenti ad alta tecnologia quali le chiavette usb con all’interno pre-caricati tutto il materiale promozionale disponibile sulla provincia di Brindisi, inclusi gli elenchi di tutte le strutture turistiche, dagli hotel ai campeggi ai B&B, dagli agriturismi agli affittacamere». Da non dimenticare infine poi, l’enogastronomia, che rappresenta la punta di diamante della promozione della “Terra di Brindisi”. L’auspicio adesso è che sempre più “energie” valide possano andare ad inserirsi in quel lavoro per stabilizzare e dinamizzare ancor di più gli ottimi risultati fin qui raggiunti.


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INCHIESTA TURISMO

"Più collegamenti aerei e marittimi" Intervista a Ferrarese, Presidente della Provincia

dal nostro inviato a Brindisi Giovanni di Noi

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igliorare di gran lunga i collegamenti che ci sono invece e che funzionano bene come in altre parti d’Italia. É questa la parola chiave, quasi “magica”, pronunciata e scandita da Massimo Ferrarese, il presidente della Provincia di Brindisi, ai microfoni del cronista. Gongola, intanto, mentre parla. Massimo Ferrarese “gongola”. Ora più che mai. Visto che, peraltro, sono ufficiali anche gli ultimi dati diffusi nei giorni scorsi e che parlano di lui come del Presidente di Provincia più amato della Puglia. Infatti secondo proprio il sondaggio realizzato da Ipr-Marketing per il Sole 24 Ore, tra i Presidenti di Provincia pugliesi, il più amato è proprio lui, Massimo Ferrarese, con il 56%, più o meno stabile rispetto al giorno della sua elezione, nel giugno dello scorso anno. Intanto tra una riunione in Giunta provinciale ed un vertice in Prefettura col Prefetto che lo vedono “super impegnato” riusciamo ad “agganciarlo” per alcuni minuti ed a parlare con lui per intervistarlo. Ferrarese si scusa per l’attesa e si dimostra disponibile, come sempre, con la stampa. Lui che di fatto è uno dei protagonisti assieme agli altri “partner” di questo successo turistico che ha investito l’intero territorio della provincia accetta di parlare: dei dati superbi che vedono la terra di Brindisi protagonista e di fatto quasi ancora “incredula” per quanto di positivo avvenuto. «É vero che sta migliorando il turismo nella nostra provincia, ne ero più che convinto, ma è nulla in confronto a quello che possiamo fare: per farlo, però, dobbiamo stare uniti e dobbiamo farlo insieme. E soprattutto dobbiamo puntare a migliorare i collegamenti». Parola di Massimo Ferrarese, imprenditore e soprattutto presidente della provincia di Brindisi che in sif-

· FOTO GIOVANNI DI NOI: MASSIMO FERRARESE

fatta maniera commenta appunto i dati snocciolati dall’APT e sottoposti alla sua attenzione dal cronista nel corso della sua intervista al proposito. «Il nostro - aggiunge Ferrarese - è un territorio che può avere grandi risorse attraverso il turismo. Ma per fare turismo bisogna fare promozione; e per fare promozione bisogna essere collegati. É inutile farla se non sei collegato direttamente con i centri. E con le “capitali” europee soprattutto, affinché la gente possa venire a fare le vacanze qui. Per la verità stiamo facendo in buona sostanza un lavoro che andava fatto in siffatta maniera e che sostanzialmente mancava. Come per i voli aerei. Abbiamo fatto delle battaglie in questo senso. Perché parliamoci chiaro: il turismo lo fai se ci sono i voli! Se sei appendice d’Italia, muori se sei scollegato. Infatti già quando non rivestivo il ruolo di Presidente della Provincia ho già fatto di queste battaglie. Oggi abbiamo compagnie aeree che hanno investito su Brindisi e già dal 2010 noi avremo 800.000 passeggeri in più che arriveranno nella

città di Brindisi e dunque nel territorio tutto della provincia di Brindisi». Presidente, non è che per caso ha anche un “sogno nel cassetto” già pronto da sfoderare e sul quale poterci lavorare su? «Pronto: il mio sogno nel cassetto sotto l’aspetto turistico si chiama “Consorzio Grande Salento”. Proprio in questi giorni (quelli antecedenti l’intervista, ndr) ne ho parlato con i colleghi presidenti delle province di Lecce (Gabellone) e di Taranto (Florido) i quali si sono mostrati convintissimi di questa idea: è infatti necessario stare insieme e rilanciare questa parte della Puglia che è la migliore d’Italia. Sia sotto l’aspetto paesaggistico che ambientale. Visto che abbiamo il mare, le coste, il clima, i nostri prodotti, la nostra enogastronomia: cose che non sono seconde a nessuno. Abbiamo dunque la possibilità di recuperare il tempo perso, con i collegamenti. E poi dobbiamo parlare di quelli ferroviari che ci sono in tutta Italia, i quali dobbiamo puntare ad ottenere. E così possiamo migliorare di gran lunga quella che è l’attività turistica nel nostro territorio per parlare di destagionalizzazione. Ma ribadisco: per farlo, però, dobbiamo stare uniti e lavorare insieme. Tutti insieme. E soprattutto per fare arrivare qui la gente abbiamo bisogno di fare in modo che oltre ai collegamenti (che stanno arrivando) siano potenziati anche quelli sotto l’aspetto croceristico che sono importantissimi e che ci hanno “scippato” e sono andati altrove. Io li rivoglio qui a Brindisi. Perché ritengo che il porto di Brindisi sotto l’aspetto turistico è il migliore che c’è nel sud d’Italia ed abbiamo bisogno di promuovere il territorio. Se saremo capaci di fare questo, a brevissimo noi tranquillamente riusciremo ad ottenere un grande risultato sotto l’aspetto turistico».

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INCHIESTA TURISMO

Turismo, carta vincente anche per Francavilla di Giovanni di Noi

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· FOTO DI CAVALLO D.: PIAZZA UMBERTO I nogastronomia, sapori, accoglienza, arte e cultura. Tutto ok anche nella “Città degli Imperiali”, tra le mète preferite dai turisti e che ha saputo concorrere agli ottimi dati di tutta la provincia, oggi agli onori della cronaca. A parlarcene è Alessandro Rodia, Responsabile dell’Ufficio Informazioni Assistenza Turistica (IAT) di Francavilla Fontana, dell’APT di Brindisi. «Oggi l’accoglienza turistica di Francavilla Fontana - dichiara Rodia - è cresciuta di molto. É sotto gli occhi di tutti un dato certo: che è quello cioè della presenza di numerosi visitatori che vengono a Francavilla e che hanno scelto di visitare questa città grazie anche ad un’azione promozionale realizzata dall’amministrazione comunale in forte collaborazione con l’APT di Brindisi. Anche Francavilla infatti ha partecipato alle numerose fiere nazionali ed internazionali: in siffatta maniera ogni giorno ha potuto farsi conoscere e promuovere le sue peculiarità e la sua splendida accoglienza sempre più. Non solo nelle regioni limitrofe ma anche addirittura in tutta Italia ed in tutta Europa. Ed a conferma e testimonianza di ciò, sono le tantissime presenze nella “Città degli Imperiali” dei tanti visitatori italiani e stranieri.

Basta pensare oltretutto che allo IAT di Francavilla pervengono continuamente richieste di materiale e di informazioni da varie parti in tutta Europa». Insomma anche la testimonianza del responsabile dello IAT di Francavilla Fontana non fa altro che confermare e semmai rafforzare quello che è il trend positivo globale in altra parte del giornale, dall’APT di Brindisi descritto. Inoltre consterebbe di migliaia di carte la mole con i dati delle richieste a supporto di un trend che – ribadiamo – non potrà che essere sempre più positivo. A Francavilla come nel resto del territorio. A patto, però, che si continui a lavorare sodo lungo la linea di quella politica di rilancio turistico tracciata dall’APT di Brindisi e dal suo commissario Francesco Nacci in collaborazione con enti, istituzioni, e privati e che ha di fatto premiato l’intera “Terra di Brindisi”. «Ma ciò non ci può soddisfare - sottolinea il responsabile dello IAT di Francavilla - anzi ci deve incoraggiare nel portare avanti sempre più quel lavoro di costruzione e perfezionamento di quella necessaria mentalità turistica la cui azione è fin qui risultata perfettamente vincente». Intanto la parola d’ordine anche nella “Città degli Imperiali” sarebbe quella della “destagionalizzazione”. Rendere appetibile, dunque, un territorio provocando cioè un’offerta turistica sempre più diversificata ed allettante per i turisti, indipendentemente da ogni stagione di tutto l’anno. Qui nella città che fu degli Imperiali si lavora alacremente anche per promuovere un turismo scolastico non indifferente in quanto a pianificazione sia dell’offerta del patrimonio culturale, artistico ed architettonico, che sotto il profilo di una altrettanto variegata ed adeguata accoglienza e ricezione turistica. «Stiamo lavorando in tal senso ma i risultati dobbiamo conquistarli lavorando giorno dopo giorno. Negli ultimi anni - prosegue poi Alessandro Rodia - c’è molta attenzione nei confronti di Francavilla. Sia da parte delle scuole della nostra regione che di quelle delle regioni limitrofe. Non dimentichiamo che il nostro patrimonio di territorio consta anche - e lo sottolineo - di circa 70 masserie. Cosa questa che è risultata particolarmente vincente e che ha sollecitato gli interessi

degli “addetti ai lavori”». Insomma il turismo scolastico potrebbe rappresentare la punta di un iceberg sul quale poter far confluire ed unire “l’utile” al “dilettevole”. E lo IAT di Francavilla Fontana questo lo ha ben compreso, tanto da averne fatto un “cavallo di battaglia” sul piano dell’offerta turistica destagionalizzata. A beneficio, ancora una volta, non solamente del singolo territorio del comune di Francavilla, ma ovviamente di quello dell’intera terra di Brindisi. Poiché – come evidenziato con la nuova politica di promozione turistica dell’APT di Brindisi – è inserito in un discorso di promozione “bifronte”. Ovvero il turista che si trova a visitare un qualunque luogo in terra di Brindisi viene invogliato poi a proseguire il percorso “facendolo dirigere” verso le altre mète della terra di Brindisi che pure offrono tanto ed in maniera così amabilmente diversificata. Che bello! · FOTO DI NOI: SANDRO RODIA, RESP. IAT FRANCAVILLA

Assessore Regionale

Magda Terrevoli: «Ma è un successo di tutta la Puglia»

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Nel 2009 la Puglia si è classificata al secondo posto dopo la Toscana, nella graduatoria nazionale, da gennaio e maggio, mesi in cui il balneare non è l’elemento trainante, ma lo sono i borghi autentici, i siti archeologici, culturali, le bellezze paesaggistiche, l’enogastronomia». É quanto - tra le altre rende noto e fa sapere al cronista l’Assessore regionale al Turismo e Industria Alberghiera della Regione Puglia, Magda Terrevoli. «Brindisi - dichiara poi la Terrevoli al cronista - ha avuto un buonissimo successo: però, anche le altre

province onestamente. Certamente Brindisi ha una sua specificità che è dovuta anche alle grandi masserie, ecc...: posti di eccellenza che richiamano molto anche in destagionalizzato. Per cui può avere in questo momento questo exploit. Ma come dicevo prima è proprio la Puglia in generale che ha avuto un “appeal” incredibile in questo momento di “incoming”. Anche se uno dei problemi più grossi per la Puglia continua ad essere il trasporto aereo e quindi il collegamento con il resto d’Europa e con il mondo». (G.d.N.)

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www.dieteottimali.it Il parere del capo degli albergatori

Il “petrolio” è qui

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· IN PRIMO PIANO BARTOLO D’AMICO, PRESIDENTE REG. ASSOC. DIRETTORI D’ALBERGO CON ALCUNI COLLABORATORI

nche da parte degli albergatori c’è conferma al trend positivo e soddisfazione per l’ottimo lavoro svolto anche dall’APT di Brindisi in questi anni. Risultati ottimi nonostante il periodo di crisi. In tal senso le parole di Bartolo D'Amico, presidente regionale dell’Associazione Direttori d’Albergo (A.D.A.) e direttore del Grand Hotel Masseria Santa Lucia, in località Costa Merlata ad Ostuni. «Il 2009 è stato un anno difficile. Pur tuttavia - spiega Bartolo D'Amico - siamo riusciti a tenere le posizioni ed in alcuni casi abbiamo addirittura avuto delle crescite. Un pò di fortuna,

certo, ma anche l’esser riusciti ad avere avuto una giusta dose di buon senso, a suo tempo. Quando cioè, di fronte al “periodo buio” al quale andavamo incontro, siamo riusciti a saper prendere per tempo le giuste contromisure. Merito della idonea politica di rilancio turistico e di quella linea vincente dell’APT di Brindisi e del suo Commissario Francesco Nacci. Insieme ovviamente agli altri “protagonisti” del successo, sia quelli istituzionali che quelli privati». Presidente, quali le previsioni per il futuro nella nostra “Terra di Brindisi”? «Rispetto al dicembre scorso, il dicembre 2009 è

Test per le intolleranze alimentari servizi di Giovanni di Noi

stato un periodo in crescita. Le previsioni pertanto per il 2010 ritengo siano ottimali. Abbiamo avuto un aumento di presenze ed un capodanno “più forte”». Un segnale di partenza con il piede giusto, dunque: infatti sembra che siano già letteralmente fioccate tutta una serie di prenotazioni per il 2010 prima impensabili che invece adesso fanno ben sperare. Ma è necessario non farsi prendere dal “panico”. Come suggerisce lo stesso D’Amico. «Conosco colleghi - ci dice - che facendosi prendere dal panico hanno “svenduto”. Questo non è corretto nè per i clienti che hanno pagato a prezzo pieno nè per la categoria. Gli altri colleghi infatti vengono così a trovarsi spiazzati e loro malgrado in “svantaggio”». E allora, quali i rimedi ed i suggerimenti? «Trovare soluzioni nuove - conclude Bartolo D’Amico -, magari curando di più l’informazione, e la comunicazione anche interna dell’albergo». Da qui la proposta di fare corsi “professionalizzanti”. Come nel caso della lingua. Basti pensare che presto bisognerà “rispolverare a dovere” la lingua francese, in particolare. Visto che da qualche tempo - e questa è l’altra notizia si sono riaffacciati in “Terra di Brindisi” anche i turisti francesi e belgi. Ed ovviamente anche qui la musica è sempre la stessa. Senza collegamenti tanto aerei quanto portuali non si va da nessuna parte. Anche perché come già detto, il turismo è un vero e proprio giacimento di petrolio per la “Terra di Brindisi”. E perché no? In fin dei conti, indirettamente a beneficio anche di quella di Puglia. Che per questo, “ringrazia”.

Parla Teodosio Buongiorno noto ristoratore a Carovigno

La ristorazione, altro punto di forza

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· TEODOSIO BUONGIORNO CON LA MOGLIE, LO CHEF

l turismo come la risorsa vera del territorio in provincia di Brindisi. Parola di Teodosio Buongiorno, ristoratore e titolare del rinomato ristorante “Gia' sotto l'Arco” a Carovigno. «Confermo il miglioramento ed il trend positivo. Anche se non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di un periodo tutto sommato di crisi. La gente è “incuriosita” e c’è sempre maggiore inte-

resse al nostro territorio. Ma è opportuno fare in modo che la gente non venga solo per 20 giorni ad agosto». E per Bongiorno è necessario “migliorare” in ogni senso, puntando anche ad una migliore qualificazione della destagionalizzazione dell’offerta turistica. E qui lo stesso “solleva” il problema della professionalità. «É importante - spiega Buongiorno - la gestione professionale, secondo canoni codificati sia nella “ristorazione” che nella “hotellerie”, che va dall’accoglienza alla funzionalità. Così pure per la ristorazione che abbisogna di chi ne sappia veramente bene del vino, del territorio, i suoi prodotti, ecc. Insomma canoni standard in tutto il mondo civile che devono essere applicati. Dobbiamo fare in modo - egli precisa - che un tu-

rista che viene qui da noi dall’Inghilterra o dalla Scozia deve poter avere nei nostri ristoranti ed hotel la stessa tipologia di servizio e qualità che può trovare in Scozia, Svezia, Inghilterra o in Francia. Logicamente in un contesto pugliese. La ricchezza di un territorio - egli prosegue - non l’hanno fatta i politici ma l’hanno sempre fatta gli imprenditori coraggiosi, illuminati, quelli che hanno rischiato. I politici se sono stati tali, se sono stati dei bravi politici, hanno colto le potenzialità di quello che stava succedendo e l’hanno amplificato. É solo attraverso l’emozione di saper ospitare con professionalità - conclude Buongiorno - che riusciremo a catturare i turisti. Altrimenti è finita».

Corretto Dimagrimento!

Come è noto il corpo umano è costituito da differenti tessuti, tra cui muscoli, organi quali fegato, rene, cuore ed altri, acqua, osso e diversi tipi di tessuto adiposo. La riduzione di questi tessuti, che spesso viene confusa con il dimagrimento, porta a conseguenze diverse. La perdita di muscolo ed organi interni porta a deperimento; se si riduce l'ossatura si ha demineralizzazione, se si perde acqua si ha disidratazione. Se si consuma il grasso di struttura si ha emaciazione; solo riducendo il grasso di deposito si ha il vero dimagrimento. Queste considerazioni sono estremamente importanti nel momento in cui l'individuo decide di iniziare una dieta, perché sarà proprio il tipo di dieta che ci darà la qualità del dimagrimento, che sottolineo, deve essere a scapito della massa grassa e non della massa magra cioè il muscolo. Come si può raggiungere questo risultato? Solo con una dieta bilanciata, con la giusta quantità di carboidrati, proteine, grassi, vitamine ed oligoelementi. Una dieta non dovrà mai valere per ogni individuo; solo se viene personalizzata, tenendo in giusta considerazione le preferenze alimentari, avrà successo! L'attività fisica gioca anch'essa un ruolo importante, perché protegge la massa muscolare dal deperimento, concentra la riduzione del peso corporeo sui grassi di deposito e da un senso di benessere fisico e psichico. Ci si sentirà meglio, il dimagrimento sarà corretto e oltre al risultato estetico anche la salute ne trarrà giovamento. Nutrizionista a Brindisi

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BRINDISI

Acque Chiare:

gli ambientalisti appoggiano i proprietari

di Renato Rubino

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entre dal prossimo 25 gennaio inizieranno ad intensificarsi le udienze per i vari processi nell’ambito dei diversi filoni d’inchiesta che pendono sul villaggio turistico-residenziale di Acque Chiare, sul litorale nord di Brindisi, sequestrato da poco più due anni, il comitato dei proprietari delle villette a cui sono stati posti i sigilli ricevono in queste settimane l’appoggio morale anche degli ambientalisti, notoriamente contrari a quel tipo di destinazione d’uso del complesso residenziale e in quel lembo di litorale. In sostanza, anche chi tutela l’ambiente e la nostra costa da scempi vari, chi combatte associativamente e civilmente contro gli abusi in campo ambientale, come appunto il comitato Forum Ambiente, considera assurdo che a pagare e ad essere indicati come colpevoli siano gli ignari acquirenti delle varie villette, siano esse persone facoltose o famiglie che hanno acceso mutui importanti per la loro unica casa.

C’è attesa per il prossimo mese di maggio quando si esprimerà la Corte di Cassazione Infatti, l’idea comune, sposata anche da alcuni ambientalisti, è che chi ha firmato l’acquisto di quegli immobili, che, ricordiamo, potevano essere utilizzati solo per scopi turistici e solo dopo la realizzazione dell’annesso albergo, così come da accordo di programma tra Regione Puglia e Comune di Brindisi, lo ha fatto in buona fede, senza fini lucrosi o illegali. E’ il pensiero dell’ex giudice Miche-

· IL VILLAGGIO DI ACQUE CHIARE, FOTO AEREA

le Di Schena, ora attivista in campo di tutela ambientale di vario tipo, il quale, semmai, punterebbe il dito indice contro amministratori di quel periodo e attuali, costruttori e proprietari del complesso residenziale. Insomma, un “soccorso” importante per parecchie famiglie, indicate dalla comunità come fautori di abusivismo edilizio, come truffatori o quant’altro. Ed invece, le cose non stanno così. Si tratta di gente normale, tutta brava gente, che è stata attratta da vari specchietti delle allodole che circondavano quello stupendo e avveniristico villaggio turistico, con l’obiettivo di facilitare loro quegli acquisti e quel cambio di vita, almeno in estate. C’è chi, un po’ incautamente, questo sì, ha acceso dei mutui pur avendo un solo esiguo stipendio. Ma questa è un’altra storia che riguarda la privacy e la sfera personale di ognuno di loro. Dicevamo un soccorso importante quello degli ambientalisti in un periodo in cui questi proprietari (quasi un centinaio) sono costretti a rispondere anche in Tribunale di abusivismo edilizio. E il 25 di questo mese c’è proprio la prosecuzione

Il comitato Forum Ambiente considera assurdo che a pagare siano gli ignari acquirenti delle varie villette che hanno acceso mutui per la loro unica casa di questa causa. Il clou della vicenda, comunque, sarà il prossimo mese di maggio quando sul tutto si esprimerà la Corte di Cassazione. Corte di Cassazione che ha già accettato il ricorso di alcuni proprietari di abita-

zioni in un analogo complesso residenziale in Toscana. Due situazioni simili, parallele. In questo caso, è stato consentito ai legittimi assegnatari di poter utilizzare le loro case solo nei mesi estivi; in sostanza, si conferma l’uso per il quale quelle abitazioni turistiche erano state acquistate. Potrà questa sentenza accontentare anche i proprietari del Villaggio brindisino di “Acque Chiare”? Al momento, la risposta parrebbe negativa, nel senso che chi ha acquistato quegli appartamenti li vuole utilizzare non a tempo determinato ma per sempre. Staremo a vedere. Intanto, le case sono off-limits, tranne che per il proprietario-custode, che spesso coincide col capofamiglia. E il resto del nucleo familiare resta fuori. A dare, poi, qualche spiraglio di luce in più, ci ha pensato l’assessore regionale all’Urbanistica, Angela Barbanente, che, proprio qualche giorno fa, ha azzerato la sua posizione intransigente, che prevedeva l’abbattimento di quel villaggio, auspicandone ora un utilizzo più razionale. Per il comune di Brindisi, invece, permane un silenzio imbarazzante.


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focus su oria Intervista al dott. Emilio Pinto, presidente della Pro Loco

Qui non c’è solo Passione e Torneo Q

uali sono le attività principali della Pro Loco? La maggior parte del nostro lavoro ruota intorno alla manifestazione più importante della città, che è anche il motivo per cui Oria è conosciuta, ossia il Corteo e Torneo dei Rioni. Negli anni, abbiamo creato intorno a questa, altre manifestazioni belle ed importanti come l’accampamento medievale ed il concerto del palio, tutti eventi che si svolgono nei giorni a ridosso del Torneo. Da quattro anni a questa parte abbiamo redatto un calendario del Torneo”. Dal punto di vista turistico cosa ha da dire la città? “L’immagine di Oria è indissolubilmente legata al Torneo, che è di gran lunga la manifestazione più importante. Al secondo posto direi poi la Passione, che stiamo portando anche all’estero con dei gemellaggi. Tanti ristoranti e case vacanze, ma anche le compagnie d’arme e i gruppi sbandieratori sono nate grazie al Torneo. Poi abbiamo i monumenti: la Cattedrale, il castello ed i musei”.

poi rendere più accogliente e più fruibile quello che abbiamo a partire dalle cose semplici come la segnaletica. L’identikit del turista che visita Oria è ancora un turista “mordi e fuggi”, va via dopo una mezza giornata. O peggio qualche ora, una volta visitato i monumenti. Si sta lavorando per proporre un pacchetto di due o tre giorni da passare città. Certo bisogna offrire tanti servizi, oltre al semplice restauro del castello! Come presidente della Pro Loco direi che bisogna puntare ancora con più decisione sul Torneo, guardate cosa ha fatto Melendugno con la Notte della Taranta… Non perdiamo tempo dietro alle ideologie politiche o alle beghe, lavoriamo tutti insieme. Il turista che viene a vedere il Corteo e Torneo in genere è uno · FOTO DEL TORNEO (FONTE: FACEBOOK) che alloggia sulla costa. Molti sono i forestieri che tornano per l’estate. Si Cosa manca per vivere di turismo? infatti per comprare ciò che ci serve spostano per la manifestazione, ma Bisogna investire di più in cultura e andiamo a Francavilla. Industrie non al massimo rimangono a cena nei riturismo: questa è la vocazione della ne abbiamo, l’agricoltura è povera”. storanti, poi vanno a dormire altrove. città e va fatta conoscere. Investire, Cosa chiede alla politica la Pro Qui dobbiamo lavorare!”. investire, investire! Non abbiamo Loco? altro: il commercio è quello che è, Prima di tutto investire in cultura e Francesca D’Abramo

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focus su oria Intervista al sindaco: tanti cantieri in programma

Ecco le “chicche” di Ferretti

di Francesca D’Abramo

· IL SINDACO DI ORIA, FERRETTI

A

circa un anno dalla fine del suo mandato, quali sono le realizzazioni più importanti che crede, con la sua giunta, di aver fatto? Per ciò che riguarda il settore economico di certo la zona industriale: i lavori saranno consegnati per settembre. Verranno realizzate tutte le opere necessarie a rendere fruibile quell’area agli imprenditori che stanno investendo lì: le strade innanzi tutto, poi la fogna, l’acqua, l’illuminazione, l’adsl. Abbiamo realizzato il nuovo mercato ortofrutticolo, in una struttura nuova, molto più funzionale di quella di prima e dobbiamo continuare a migliorarla. C’è poi il mattatoio che è in fase di ultimazione, qui l’intervento conclusivo è della giunta Ferretti. Non possiamo dimenticare la raccolta differenziata dei rifiuti: la strada che abbiamo intrapreso, pur fra tante difficoltà, sta dando ottimi risultati. E posso anticipare che fra circa due mesi a Oria avremo il primo centro stabile raccolta rifiuti della provincia Brindisi. È in costruzione nella zona industriale, visibile perché si sta erigendo il muro di cinta. In questa struttura modernissima, tutti i cittadini potranno conferire il proprio rifiuto differenziato, senza aspettare i giorni della settimana previsti. Dobbiamo poi aggiungere le isole ecologiche, che saranno pronte per febbraio- marzo. C’è poi il grande obiettivo del rinnovo per così dire dell’ “apparato umano” del Comune, con gli innesti che abbiamo fatto di nuovo personale qualificato, come i due nuovi vigili urbani. Abbiamo intenzione di reperire anche altre figure e se non ci riusciremo con la mobilità faremo i concorsi. Entro un

mese saranno banditi quello per responsabile degli affari generali, responsabile dei servizi sociali e ragioneria. Una chicca poi: stiamo sostituendo tutti i vecchi lampioni con lampade a risparmio energetico e stiamo portando l’illuminazione anche in zone non servite fino ad oggi. Fra queste c’è il campo sportivo che ora sarà fruibile anche in notturna. Quali sono i prossimi progetti da realizzare? A giugno inizieranno i lavori finanziati con l’accordo di programma dell’Area Vasta: per Parco Montalbano è stato stanziato ben un milione di euro, ai turisti verrà offerto un percorso panoramico che va da Montalbano a Parco Sabba: qualcosa di spettacolare ritengo. Entro un anno poi completeremo i lavori presso l’ex Ospedale Martini: lì avremo un doppio centro per ragazzi disabili, uno diurno e uno residenziale e servirà tutta la provincia. Vogliamo ottimizzare l’utilizzo del mercato ortofrutticolo. È chiaro che per fare tutto servono i soldi e noi stiamo facendo il possibile per reperire le risorse. Quali sono secondo lei i problemi più urgenti della città? Il problema è unico e grosso: il lavoro! Ogni giorno mi arrivano richieste di persone che hanno bisogno di lavorare, perché hanno famiglie e hanno figli da mantenere. Non parliamo poi dei giovani…E’ una situazione che secondo me è insostenibile alla lunga, non so cosa succederà perché si tratta di problemi veramente molto seri. Il sindaco non può fare molto, ma tutto quello che noi mettiamo in cantiere o realizziamo come amministrazione, lo facciamo per creare un’inversione di tendenza, pensiamo sempre a interventi che diano impulso nuovo all’economia e creino occupazione. Quali punti di forza ha Oria? Il più importante è il turismo! Il Torneo, i monumenti, ma anche la Notte Bianca e altri eventi di quel calibro. Sul turismo dobbiamo investire risorse economiche e lo facciamo e anche in risorse umane, perchè ne abbiamo di talenti anche nella nostra città. Certo, bisogna anche cambiare mentalità, parlo degli imprenditori, se vogliamo avere un ritorno turistico. Posso annunciare che quest’anno ci impegneremo in maniera importante dal punto di vista economico, coinvolgendo anche le scuole, per creare dei pacchetti turistici completi e innovativi con Oria al centro. Come mai Oria non è riuscita ad avere lo sviluppo turistico di città vicine

· IL COMUNE DI ORIA

· UN PARTICOLARE DELLA CATTEDRALE DI ORIA

come Ceglie o Ostuni? Parlo con tanta gente, anche forestieri e posso dire che da qualche tempo a questa parte si guarda a Oria con occhi diversi perché stiamo riacquistando un certo ruolo a livello provinciale. Inutile negare che in questa città esiste il problema droga, come dimostrano le diverse operazioni delle forze dell’ordine. Non penso sia un problema solo di Oria. Tutti noi sindaci del circondario lo sentiamo un problema, forse qui guardiamo di più alla droga e forse ci sembra un problema più grosso, ma non è che in altri paesi non ce ne sia. Nella nostra

città dovrebbero farsi vedere di più sia la Polizia che la Finanza. La sua maggioranza ha perso “pezzi” nel corso legislatura, ma non è un fatto nuovo è accaduto anche con altre giunte: perché la politica oritana è così litigiosa? Non succede solo da noi, e comunque l’impegno in politica non deve essere condizionato da interessi particolari. Se è così non ci si trova d’accordo, quello che conta è la responsabilità. Lei si ricandiderà alle prossime amministrative? Risponderò fra un anno!


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XII

Visitateci per i vostr interessi! i

FRANCAVILLA/l’intervento

Città d'arte anche di fatto?

· LA GALLERIA COMMERCIALE. A DESTRA L’EX TEATRO IMPERIALI

Cari turisti, benvenuti nella nostra città d’arte”, così NUOVO QUOTIDIANO il 20/02/09 titolava un articolo a firma di Angelotti. Lo stesso articolo annunciava la conferenza stampa di quella mattina presso il palazzo di città per ufficializzare l’ottenuto ambito riconoscimento. Le sorti del Comune erano allora nelle mani del commissario prefettizio Olivieri. Durante la successiva campagna elettorale amministrativa del 6/7 giugno tale riconoscimento veniva ripreso dal candidato consigliere “architetto e professore” Giuseppe Capobianco il quale, occupato un posto in Consiglio comunale per il meccanismo delle surroghe di consiglieri divenuti assessori, sarebbe stato poi individuato dal sindaco della Corte quale destinatario della delega finalizzata a rendere Francavilla “città d’arte” non solo a parole ma nei fatti. Testualmente aveva scritto l’architetto Capobianco nel suo fac-simile di propaganda elettorale: “Francavilla è stata nominata città d’arte e quindi beneficia di tutte le opportunità che a questa onorificenza spettano”. Sarà senz’altro arduo, a nostro avviso, il compito a cui Capobianco è stato chiamato. Le attuali condizioni generali per un incremento del flusso turistico verso la nostra città, stante la situazione economica che permane grave, non aiutano nonostante il successo di manifestazioni quali ad esempio la “Notte bianca”, riuscita senz’altro sotto molti aspetti ma di per sé episodica. Gli errori Inoltre errori, non si sa quanto in buona fede, sono stati commessi negli anni precedenti le cui conseguenze oggi, ai fini di un vero e proprio decollo di Francavilla in campo turistico, si fanno sentire e pesano non poco. Intendiamo fare cenno a due soli: 1) la perdita irrimediabile almeno per qualche decennio del Museo Etnografico Salentino dal geom.

Gerardo Andriulo affidato in concessione al Santuario di S. Cosimo alla Macchia; 2) la destinazione a Galleria Commerciale di quella che una volta era la piazza coperta nella centralissima via Regina Elena, a pochi passi da quello che sarebbe diventato il cuore della “movida” con le sue ombre ma anche le sue luci, considerato il consistente giro di affari innescato; la sua destinazione riteniamo che sia stata una scelta miope considerato l’affollamento da tempo esistente di piccole (per la superficie di vendita) attività commerciali esposte alla impari concorrenza delle medie e grandi. Altra cosa sarebbe stata invece una “Galleria dei sapori e dei saperi” volendo usare un’espressione abusata, con l’esposizione permanente e non saltuaria dei prodotti tipici nostrani, quali la “cupeta”, i confetti ricci, i fichi secchi mandorlati, ecc. magari supportata dall’allestimento di mostre/mercato e di mostre di altro genere con relative inaugurazioni e convegni con preferenza per quelli dedicati ad artisti e studiosi locali ma anche a realtà associative aventi come scopo sociale quello di far conoscere e valorizzare le nostre tradizioni contadine e popolari. Gli errori non sono stati compiuti soltanto in settori attinenti all’economia e alla tradizione, e quindi suscettibili di ricadute positive in ambito turistico. Diverse mostruosità Anche l’aspetto urbanistico di Francavilla ha dovuto registrare incongruenze se non proprio mostruosità: si pensi ad es. alla localizzazione della cosiddetta “zona 167”, vera e propria appendice abnorme e staccata rispetto alla conformazione del restante tessuto urbano. Inoltre, le architetture presenti anziché essere state valorizzate sono state in qualche caso visivamente e prospetticamente deturpate: si pensi all’arco monumentale più importante di Francavilla, quello del Carmine, che osservato prospet-

ticamente a distanza, da via Roma, appare sormontato da una specie di escrescenza o fungo in muratura, rappresentato dalla sommità del palazzo a più piani di recente costruito all’inizio del viale Lilla. Ed anche l’aspetto visivo a cui fa riferimento l’architetto, dalla pulizia all’agibilità delle strade urbane ed extraurbane, alla presenza e alla cura del verde. Si osservino ad esempio i sacchetti di immondizia abbandonati e giacenti lungo diverse vie di accesso all’abitato, fra tutte il prolungamento, verso la campagna, in via Dalla Chiesa. Ed ancora: quale la consistenza e il livello qualitativo attuale e futuro della ricettività alberghiera? Quale l’offerta per così dire istituzionalizzata di servizi culturali: rappresentazioni teatrali, mostre sacre e profane effettivamente fruibili nei giorni e negli orari pubblicizzati? Si considera adeguato lo spazio dove ha sede l’unico museo della civiltà contadina fruibile solo grazie all’impegno e alla disponibilità della famiglia Argentina che ne è proprietaria? E’ stata superata la difficoltà degli spazi e degli orari asfittici di apertura al pubblico della locale biblioteca comunale? Come e con quali soldi si intende porre rimedio alla inaccettabile, cronica mancanza di contenitori che possano essere sede adeguata di incontri, conferenze, convegni, ecc.? Si pensi a ciò che è capitato al convegno sul “Piano casa” del 17/12 u.s., relatrice l’assessore regionale Barbanente, trasferito in fretta e furia

dall’aula magna della Bilotta-Virgilio inagibile alla sede scomoda e angusta del teatro “Imperiali”! E si potrebbe continuare di questo passo. Buona fortuna Per il momento non ci resta, a chiusura di queste poche e parziali considerazioni, che formulare al delegato del sindaco arch. Capobianco, l’augurio di buon lavoro oltre a quello di buona fortuna di cui ci sembra che egli abbia estremo bisogno. Prof. Raffaele Attanasi

Matrimonio in vista per due città? Il sindaco ha affidato all’architetto Giuseppe Capobianco, consigliere comunale, la delega per “città d’arte”

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ra la città delle Ceramiche e la città degli Imperiali è stata avviata un’intesa per favorire dei progetti specifici nell’istituendo polo di attrazione della “Valle d’Itria”. Un primo patto è stato già siglato tra l’assessore al Turismo della città delle ceramiche l’architetto Vito Nicola Cavallo ed il consigliere francavillese del Pdl con delega “Città d’Arte” Giuseppe Capobianco, anch’egli architetto. “Insieme a Grottaglie e Martina Franca - dichiara il consigliere Capobianco - possiamo cogliere appieno tutte le risorse finanziarie che il Polo di attrazione

della Valle d’Itria mette a disposizione attraverso questi programmi operativi interregionali”. Secondo l’assessore grottagliese “occorre pensare all’istituzione di un organismo intercomunale con le città che si fregiano del titolo di Città d’Arte. Ciò al fine di poter interagire in maniera comune all’interno dei programmi operativi interregionali”. Non rimane che portare a compimento questa sorta di patto in nome dell’arte, della cultura e del turismo attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra i due Comuni.


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francavilla

· FOTO DI MARIA ANGELOTTI: UNA PARTE DELLA STAZIONE DI FRANCAVILLA F.NA

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rancavilla, Stazione di Francavilla. E, aggiungasi, della vergogna. Se infatti la stazione ferroviaria rappresenta una sorta di biglietto da visita per chi, turista e forestiero, giunga nella città degli Imperiali, qui allora c’è poco da stare allegri. Aldilà dei bei colori che ne dipingono la facciata, varcata la soglia, parafrasando l’Alighieri, “perdete ogni speranza voi ch’entrate”. All’occhio umano non resterà che contemplare i segni dell’inciviltà che qui pare regnare sovrana. Non c’è un solo metro quadrato di parete lasciato pulito ed immacolato. Scritte d’ogni tipo e frasi imbrattano ogni muro. Graffiti? Murales? Magari… più semplicemente, e più tristemente, un’antologia del turpiloquio, una summa della volgarità, un’enciclopedia della demenzialità e dell’oscenità. Questo quanto s’impone agli occhi di tutti.

“La stazione, soprattutto dopo un certo orario, diventa purtroppo terra di nessuno – si lamenta il personale che qui opera - I ragazzini, molti dei quali anche minorenni, vengono qui e fanno le loro bravate del tutto indisturbati”. Alle 20, infatti, finisce il suo turno l’unico dipendente che presta servizio nella fascia pomeridiana. La zona, quando questi termina di lavorare, resta pertanto priva di personale e, quindi, di alcuna forma di controllo. Con la complicità del buio e certi del fatto che non saranno “disturbarti” da alcuno i malintenzionati fanno ciò che vogliono. Bevono, magari si drogano. Si dedicano ad atti di vandalismo. Danno insomma sfogo alla demenza che li abita. Fra i residenti della zona c’è chi parla addirittura di manovre che farebbero pensare ad un piccolo traffico di sostanze stupefacenti che si consumerebbe proprio in zona stazio-

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XIII

La stazione della... vergogna! ne. Un territorio senza controllo, si diceva, quindi l’ideale anche per chi svolga quest’attività. E proprio alla stazione, dove avevano cercato rifugio, sono stati arrestati il mese scorso sia Antonio Padula sia Piero Lonoce, i due assassini (del pensionato Donato Andrisani il primo e di Antonia Musci, sua madre, il secondo) che hanno insanguinato le festività natalizie dei francavillesi. Invivibilità è la parola che usano i residenti della zona e lo stesso personale che da tempo denuncia lo squallore, ma soprattutto e la pe-

ricolosità della situazione. Sperando che chi di dovere intervenga. In una vecchia guida della città di Francavilla - edita da Congedo e curata da Fulgenzio Clavica e da Vittoria Ribezzi Petrosillo - si proponeva al lettore-turista un itinerario ideale per visitare la città. Si suggeriva di cominciare proprio dalla stazione, in cui tra l’altro sfocia il centralismo viale Lilla. A corredo del consiglio, due belle foto d’epoca della stazione. Epoca in cui la stazione versava certo in uno stato migliore di quello attuale.

Maria Angelotti

Nei locali dell’ex bar della stazione, attività di volontariato? L’associazione culturale “Le Muse”, per tramite del suo rappresentante legale, il professore Franco Zecchino, ha chiesto a Trenitalia di poter usufruire del locale che una volta ospitava il “Bar della Stazione”. Il locale in questione fa parte dell’intero immobile “Stazione Ferroviaria”. L’associazione “Le Muse”

ha inoltrato la sua richiesta. Richiesta motivata da un fine assai nobile e meritorio. Quello cioè di svolgere qui attività di volontariato. Attività assolutamente gratuite, a favore sia di soggetti portatori di handicap, sia normodotati i quali, come spiega lo stesso Zecchino, “lungo l’avventura della

crescita formativa possono avvertire il bisogno, manifesto e no, di sostegno psicopedagogico. La scelta di quella struttura – sempre Zecchino – è perché essa è una delle più praticabili per i soggetti carrozzati che così potrebbero avvantaggiarsene vista la limitata barriera architettonica esistente”.


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brindisi

Città sporca. Ed allora, via alle ronde

di Renato Rubino

L’ISOLA FELICE

· UN’IMMAGINE EMBLEMATICA CHE DOCUMENTA LA “SPORCIZIA”

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se le Ronde tanto richieste si utilizzassero non per la security collettiva, a cui provvedono le normali forze di polizia, ma per monitorare la pulizia e l’igiene delle città, a partire da Brindisi? E’ questa la proposta molto singolare ma efficace allo stesso tempo dell’associazione Brindisi Prodest, a cui la città così come è, dal punto di vista ambientale e igienico, non va proprio giù. Ed in effetti, passeggiando per le varie arterie primarie e secondarie del capoluogo o chiacchierando con la gente, il primo pensiero che viene esternato è: “ma come è ancora sporca nel 2010 la nostra Brindisi”. E, diciamo noi, non tutte le colpe sono di Innovambiente, l’azienda che ha in appalto il servizio di igiene pubblica. Il discorso è molto più complesso e riguarda sia il singolo cittadino, che non si cura della propria città, anzi contribuisce a sporcarla, per poi comportarsi civilmente al nord, sia i vari amministratori municipali e chi è deputato al controllo. L’unico tratto che resta e permane pulito e lindo, almeno un po’ di più rispetto al resto della città, è Corso Garibaldi. “E ciò – dice Brindisi Prodest per bocca del suo presidente, Franco Palma – può anche essere accettato, in quanto si tratta del Salotto della città: ma per il resto è meglio stendere un velo pietoso, a partire dalla fine di Corso Garibaldi, all’altezza dell’incrocio con Corso Roma, proprio sotto la statua di Cesare Augusto, ai cui piedi sono ben visibili bottigliette di birra, sporcizia varia, lattine e mozziconi di sigarette. E così, di questo passo, fino in periferia e fino ai classici quartieri-dormitorio, simili, per questo aspetto, al centro cittadino, tipo la famosa “A Livella” di Toto, il

principe De Curtis. Il quale sosteneva che la morte livellava tutti, il nobile, il ricco e il poveraccio. Tranne, appunto, Corso Garibaldi, vera isola felice o oasi particolare”. A complicare ancor di più la situazione, la scelta di Innovambiente di non poter più pulire i cassonetti dei rifiuti multimateriale, costringendo a vedere sparsi qua e là, sempre più, rifiuti di ogni genere sotto i portoni delle proprie abitazioni, con evidenti disagi per tutti. E su questo aspetto c’è stata una vera sollevazione popolare: la gente, in effetti, è esasperata ed indignata. Ma nessuno ha intenzione di correre ai ripari. Né possiamo pensare che la raccolta differenziata porta a porta risolva definitivamente e bene il problema. E la pioggia di questi primi giorni di gennaio ha davvero martoriato ancor di più le nostre strade, in tutti i sensi. Come è accaduto in via della Maddalena (che costeggia la Banca Nazionale del Lavoro e sfocia in via Santi, vicino al Nuovo Teatro Verdi, in pie-

IL QUESITO

Ma il decoro cittadino dipende davvero dai fondi pubblici o dalla morale e dal buon senso? Domanda che giriamo a chi di competenza

L’unico tratto che permane lindo è Corso Garibaldi. Alla faccia della famosa “A livella” di Totò no centro storico), distrutta dall’acqua piovana, e il cui deterioramento era iniziato per lo stesso motivo due anni fa. Le infiltrazioni d’acqua sono decisamente pericolose e potrebbero addi-

· IL SINDACO DOMENICO MENNITTI

rittura danneggiare le fondamenta del palazzo contiguo. Nessuno, a tal proposito, si è mosso – e il riferimento è ai tecnici comunali - per sanare la situazione e per rendere efficiente il tombino dal quale fuoriesce una specie di magma nero. Mancano i soldi in bilancio? Non lo sappiamo, ma intanto i residenti sono davvero delusi e arrabbiati. Ma il decoro cittadino dipende davvero dai fondi pubblici o dalla morale e dal buon senso? Domanda che giriamo a chi di competenza. Ed allora, le “ronde” servirebbero proprio a questo: a monitorare, a controllare e a riferire. Ammesso che chi deve decidere non abbia già i propri informatori. Ed allora, il mancato intervento è cosa ancora più grave.

Gemelle Donato

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XVI

FRANCAVILLA

Nè Curto, nè Resta, nè Filomeno il vero avversario degli amministratori è la pioggia di Pietro Filomeno

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l vero avversario degli amministratori francavillesi non è né Euprepio Curto, né Tommaso Resta, né Mario Filomeno, che impersonano rispettivamente le tre opposizioni: Udc, Pd e sinistra radicale. Il vero avversario del sindaco della Corte, e relativa giunta, non proviene neanche dal mondo politico, ma dalla natura: è la pioggia. Lenta o furiosa che sia, è lei. E vince sempre. Ha sempre messo in ginocchio gli amministratori locali, incapaci di salvaguardare la città dai danni che essa provoca. Eppure, nonostante si tratti di una cosa così palese, sono in pochi ad accorgersene. Capiamoci: non stiamo parlando di emergenza, che si può presentare in casi particolari. Ci riferiamo a tutto ciò che è ritenuto normale: gli acquazzoni primaverili o d’autunno e le consuete precipitazioni invernali. Bastano pochi minuti di pioggia e la città, ma anche le campagne intorno, è in panne. Anzi, nel pantano. Il carente sistema di smaltimento delle acque piovane va subito in tilt. Strade e quartieri interi si allagano, per le pendenze sbagliate (succede persino in Largo San Marco, la cui ripavimentazione è recentissima) e per l’insufficiente rete di drenaggio delle acque meteoriche. E anche per errori ancora più gravi, come succede nella zona di via Refice: qui spesso l’acqua arriva a danneggiare garage e abitazioni dei residenti, spesso legalmente in lite con il Comune. Molti cittadini difendono l’ingresso delle proprie case con antiestetici pannelli di formica. Nel centro storico antico, dove manca del tutto la fogna bianca, quando piove gli abitanti possono uscire di casa solo con i gambali di gomma. E non parliamo delle scuole, i cui infissi e tetti sono dei veri e propri colabrodo. Attualmente, per esempio, l’Aula magna della “Bilotta” è inagibile per le infiltrazioni provenienti dal solaio. Caso a parte è invece lo squilibrio idrogeologico che le piogge provocano per lo stato d’incuria del canale Reale: qui la soluzione esula dalle competenze esclusive del Comune. Ma non risulta

· L’INCROCIO DI BORGO CROCE IN UNA GIORNATA DI PIOGGIA

che quest’ultimo solleciti a sufficienza le autorità preposte. In un comunicato stampa di questi giorni il sindaco vanta di aver “ottenuto un finanziamento di due milioni e quattrocento mila euro per adeguare gli scarichi e le immissioni delle acque piovane nella rete idrica della parte ovest della città, lungo l’asse di via Refice”. Solo per via Refice, che è il più grave punto critico della città. E il resto di cui abbiamo parlato sopra? Le risorse provengono dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr 2007-13). La Puglia è riuscita a ritagliarsi una fetta di 340 milioni, da spalmare sulle dieci Aree vaste in cui è

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diviso il territorio regionale. L’Area vasta brindisina ne ha ottenuti 29,7. A Francavilla Fontana ne sono arrivati 2 milioni e 400 mila. La cantierizzazione deve avvenire entro il 15 giugno prossimo. I residenti della zona di via Refice non si illudano. Il problema non è reperire i soldi, che in un modo o nell’altro si riescono comunque a trovare, ma il modo in cui si gestiscono i progetti. Anche per gli altri cinquanta cantieri si erano riusciti a trovare i fondi. Dopo la loro apertura, tutti sanno come è andata a finire: chiusi o smantellati.

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FRANCAVILLA

Mai più allagamenti in via Refice, ...parola di sindaco “

Mai più allagamenti in via Refice”. E’ quanto rassicurano il sindaco Vincenzo della Corte e l’assessore all’Urbanistica l’architetto Roberta Lopalco i quali annunciano l’arrivo, grazie allo strumento dell’Area Vasta, di 2 milioni e 400 mila euro. In pratica è stato finanziato il progetto redatto dal Comune per contrastare il fenomeno degli allagamenti nella zona Ovest della città. “Questo intervento – spiega l’assessore comunale all’Urbanistica e all’Assetto del territorio – consentirà un migliore smaltimento delle acque piovane nell’esistente fogna bianca di via Refice, assicurandone la necessaria manutenzione ed il sostanziale adeguamento agli accresciuti bisogni di una zona sempre più popolosa della città e che da tempo è stata individuata ad alto rischio idrogeologico e ad alta pericolosità di inondazione”. L’Area Vasta Brindisina punta ad assicurare, tra gli altri obiettivi, la tutela ambientale. Dichiara il sindaco della Corte: “Si tratta di un intervento concreto su un’area strategica del nostro territorio, a ridosso della linea ferroviaria. Intendiamo dare una risposta definitiva all’annoso problema che interessa centinaia di cittadini e decine di famiglie residenti nella zona di via Refice e che vivono periodicamente il disagio degli allagamenti a causa delle piogge”. Questa è infatti una zona della città in cui la rete fognaria viene spesso man-

data in tilt dalle ingenti piogge con la conseguenza che spesso l’acqua invade strade, allaga piazze, sommerge marciapiedi ed aiuole sino a lambire e a volte anche superare degli accessi a garage ed abitazioni. Un problema che ha gravi ripercussioni sulla vivibilità del quartiere, sul traffico e sull’accessibilità alla vicina zona industriale di via Grottaglie. Degli interventi previsti in questa parte di Francavilla ne beneficerà anche il Canale Reale che attraversa la città dalle parti di via Ceglie-Villa Castelli-San Vito. “E’ risaputo – precisa l’architetto Roberta Lopalco – che, per prevenire ed evitare l’inquinamento delle falde acquifere, le acque piovane raccolte dalla rete urbana non possono essere immediatamente immesse nella rete idrica. Questo intervento porterà, quindi, a diminuire il carico di acque inquinate che puntualmente si riversano nel nostro canale Reale, un elemento di straordinario valore ambientale per il territorio e che è sottovalutato e che invece potrebbe essere una importante risorsa. Perché lo sviluppo della città passa prima tutto dalla difesa del territorio e dal rispetto ambientale. Ed è questa la strategia che ha trovato un ampio consenso nell’Area Vasta Brindisina che ha portato ad un sostanziale e determinante investimento per tutti”. G.C.

· VIA REFICE, FRANCAVILLA FONTANA

Viale Francia, un “mare” di guai I residenti bloccati in casa quando piove

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· VIALE FRANCIA: BUONA NAVIGAZIONE

e piogge sono argomento di fastidi anche per alcuni abitanti di viale Francia, prima zona periferica della città degli Imperiali e che si sono rivolti alle alte sfere del “brindisino” per avere udienza affinché si facesse carico delle loro ragioni. Parla Gianni Galiano che spiega la situazione in tutta la sua drammaticità. “Sono circa due mesi che abito qua e vedo che solo qui ci sono allagamenti su questa viale Francia di Francavilla, e come vedete nelle foto l’acqua delle piogge si concentra e stagna veramente tutta davanti alle nostre abitazioni ed ai portoni di casa e non c’è possibilità di uscire a piedi senza bagnarsi tutte le scarpe ed i pantaloni. La cosa assurda è che certe volte quando piove non possiamo uscire di casa senza bagnarci tutti i pantaloni e le scarpe ovviamente”.

In questa zona periferica di Francavilla sono ubicate diverse villette. “Siamo alcune famiglie di circa 12 villette suddivise in due lotti da 6 appartamenti, uno dei quali ha questo stesso grave problema”, precisa Galiano. I disagi per i cittadini sono tanti. “Il problema resta tale - aggiunge Galiano - anche perché oltre a noi ci sono i nostri figli anche piccoli e ci dispiace veramente che spesso dobbiamo prenderceli in braccio per arrivare alla macchina senza far bagnare loro le scarpe”. Intanto alcune famiglie, anche in città, sono solite “indossare” a mò di copertura, semplici buste di plastica annodate alle scarpe per evitare di bagnarsi le scarpe in genere quando piove. Quando si dice... “fare di necessità virtù”.


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scuola

Caro Brunetta... C

aro ministro Brunetta,

C’è un gran parlare in questi giorni del decreto 150/2009 meglio noto come decreto Brunetta. Un gran parlare non tanto degli effetti positivi che pure si proponeva ma di quelli negativi per la distorta interpretazione e per essere calato a pioggia divenendo un’arma in mano a chi, probabilmente, non è stato prima selezionato. E’ come se, per esempio, all’improvviso si dotassero i militari non più della pistola di ordinanza ma di un mitra a largo raggio. Sarebbero tutti pronti e preparati all’uso improvviso della nuova arma? Così, all’improvviso, dal 15 novembre è entrato in vigore il decreto Brunetta teso a migliorare il funzionamento della P.A. Anche senza condividere l’aspetto politico dell’iniziativa si può certamente condividerne lo spirito. Da tempo si invoca un maggiore controllo, maggiore efficienza, meno assenteisti e meno fannulloni. Quello che non è condivisibile è il modo generalizzato ed improvviso dell’applicazione.

Tra le conseguenze più immediate vi è l’incremento del contenzioso a causa della facoltà concessa ai dirigenti di attivare procedimenti disciplinari, sia pure lievi, senza alcuna verifica delle condizioni operative. Meglio e più chiaramente si può dire che prima di conferire maggiori discrezionalità ai dirigenti si sarebbe dovuto procedere alla valutazione degli stessi ed alla riqualificazione ove necessaria. Il Ministro Brunetta e il ministro Gelmini sono proprio sicuri che tutti i dirigenti, per esempio del mondo scolastico, siano davvero i manager voluti dalla riforma Moratti? Tutti i dirigenti sono davvero capaci di gestire l’azienda scuola così come era nello spirito della riforma del 2000? Si sono mai chiesto quanto contenzioso esiste in Italia tra i Dirigenti (presidi) ed i Direttori (segretari) a causa di una legislazione conflittuale e contraddittoria? Si sono chiesto ed hanno mai verificato se davvero tutti i dirigenti e tutti i direttori sono in grado di assolvere al loro compito? Si sono chiesto se la maggiore responsabilità assegnata non sia confusa con maggiore potere nelle mani di chi spesso usa dire “qui il capo sono io”? E cari ministri, non vi pare che prima di conferire maggiori competenze avreste dovuto almeno fare un accertamento delle capacità dei dirigenti, forse una selezione e riqualificazione per poi conferire le maggiori competenze. Il decreto 150 può diventare strumento di rappresaglia, un’arma in mano a chi non

Carpe diem! 5… 4…

3… 2…

di Gaetano Roma

aspettava altro che vendicarsi, che punire ed affermare la propria autorità spesso senza autorevolezza. Tutto questo intensificherà contenziosi ed ingolferà ancor di più il gravame della Giustizia ordinaria chiamata a dirimere i conflitti. Il decreto 150 è un provvedimento centralistico ed imperativo che non agevola lo snellimento ed il miglior funzionamento della P.A. ma ne complica la vita e ne avvelena l’aria.

Il Ministro Brunetta e il Ministro Gelmini sono proprio sicuri che tutti i dirigenti, per esempio del mondo scolastico, siano davvero i manager voluti dalla riforma Moratti? Tutti i dirigenti sono davvero capaci di gestire l’azienda scuola così come era nello spirito della riforma del 2000?

opinioni

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… !!! Benvenuto 2010!! Abbiamo da poco terminato il conto alla rovescia e già corre il mese di gennaio! Chiudi gli occhi ed improvvisamente ti ritrovi a fare i conti con nuovi 365 giorni da rendere speciali! Chissà quante aspettative nel cuore di ogni uomo. Quante paure al sorgere di un nuovo intenso anno. Quanti interrogativi circa il futuro… Si affidano al sopraggiungere del 2010 tutti i sogni chiusi nel cassetto, le speranze per il domani, l’energia e la tenacia per affrontare il lento scorrere del tempo. Si è ben consapevoli che ogni

di Elisabetta Santoro giorno porti con sé qualcosa di nuovo ed irripetibile, inevitabilmente, però, qualche difficoltà sarà “concessa” a ciascuno, ma un sorriso smagliante e convinto, darà modo di sbaragliare il presunto avversario! La paura della fine del mondo, incombe su un gran numero di persone. Non si fa altro che pensare al 2012 e alla sua catastrofe! E’ come se il pessimismo avesse soppiantato definitivamente l’ottimismo, mirando ogni azione ed ogni pensiero verso il futuro impellente più che al reale presente! Anziché rendere unico l’anno appena “nato”, si spendono parole e paure circa l’anno che verrà, con la presunzione di

stabilire giorno, mese ed anno in cui Dio metterà fine all’esistenza umana. Come si può definire l’epilogo del mondo in modo così certo, chiaro e deciso?!? Sicuramente è più facile guardare al domani, anziché costruire mattone su mattone l’oggi… Se solo ci stupissimo un po’ di più dinanzi al dono della vita, non sprecheremmo nemmeno un attimo di questo meraviglioso tempo! Riprendiamo, prepotentemente, tra le mani la nostra vita e facciamone un capolavoro d’arte, perché in ciascuno regna questa indelebile opera, basta soltanto tirarla fuori! E allora… Carpe diem!


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diritti dei cittadini

Chiarezza sulle polizze vita Come orientarsi nei meandri delle condizioni contrattuali

L’inghippo dell’index linked Le polizze vita sono spesso fonte di lamentele da parte degli assicurati per vari motivi. I problemi, legati a queste polizze, nascono quasi sempre all’inizio, ovvero quando al consumatore vengono illustrate le condizioni contrattuali. Non sempre, infatti, l'utente è in grado di comprendere esattamente quanto gli viene proposto: questo potrebbe accadere anche per mancanza di sua volontà di approfondimento ma, nella maggior parte dei casi, accade per la effettiva complessità di certe offerte e per la scarsa professionalità dei collocatori di polizze che, invece di specificare le caratteristiche dei prodotti finanziari che propongono, si limitano ad esaltarne solo gli aspetti positivi e forniscono preventivi con ipotesi di alti rendimenti. Molti investitori pensano, quindi, di aver comprato prodotti “a capitale sicuro”, senza realmente sapere cosa hanno rischiato o cosa stanno rischiando! Mi riferisco, in primis, alle polizze vita cd. “index linked”, che si spacciano per prodotti tranquilli o venduti come tali. La denominazione di “polizza vita” induce, in effetti,

il risparmiatore a credere che si tratti di un prodotto a contenuto assicurativo, cioè una forma di risparmio che garantisce per il futuro una rendita o la restituzione di un capitale maggiore di quello che viene versato con il premio al gestore, (sia esso banca, posta, società di intermediazione finanziaria o compagnia d'assicurazione). In realtà, tale prodotto presenta un contenuto altamente speculativo, in quanto il premio viene investito in quote di fondi di investimento il cui rendimento - fortemente aleatorio - vincola il rendimento della polizza vita, con il rischio molto probabile di non riavere indietro il capitale versato! Però c’è una grande differenza: la vendita di quote di fondi di investimento vincola le imprese a consegnare ai risparmiatori il cd. documento sui rischi negli investimenti finanziari e a richiedere ai risparmiatori informazioni dettagliate sulle loro conoscenze in strumenti finanziari, sulla loro situazione finanziaria e sulla loro propensione al rischio (delibera CONSOB n.11522 del 1998); mentre per le polizze vita le imprese sono tenute a consegnare (e non sempre lo fanno) solo la cd. nota informativa (circolare ISVAP n.71 dd.26.03.87)!

Attenti alle polizze dormienti! Riscattare anticipataAvv. Marina della Corte mente una polizza vita, Responsabile Unione Nazionale Consumatori specie nei primi anni dalla stipulazione, è un’operazione molto penalizzante e le compagnie fanno enormi guadagni; se, invece, i pagamenti dei premi sono interrotti dopo la metà degli anni di durata della polizza, l’utente che l’ha riscattata riceve quanto versato ma senza interessi (lucrati dalla compagnia!). Rischi particolari si annidano, poi, nel mancato riscatto da parte del terzo beneficiario di una polizza vita, in caso di decesso dell’assicurato. Ai sensi dell’art. 1920 c.c. il terzo beneficiario acquista il diritto all’indennità e può rivolgersi direttamente all’assicuratore per ottenere la prestazione, purché si attivi nel termine breve prescrizionale di un anno, secondo quanto dispone l’art. 2952, co. 2, c.c., dal giorno in cui si è verificato il fatto (i.e. l’evento morte)! La legge 166/2008 (c.d. legge Alitalia) ha innalzato il termine per riscattare la polizza a due anni per i decessi avvenuti a partire dal 27 ottobre 2007. In entrambi i casi, se le richieste di riscatto sono intempestive, il capitale viene incamerato nel fondo vittime crack finanziari, istituito presso il Ministero dell’Economia, il c.d. Fondo dormiente, senza possibilità di recuperare - a differenza di quanto previsto per altri rapporti (conti corrente, libretti, ecc.) - le somme versate in vita dall’assicurato nel decennio di prescrizione! Le lamentele L’assurdità di una simile discrasia e le lamentele provenienti a gran voce dalle associazioni dei consumatori, sono sfociate nella proposta di legge di innalzare quanto meno a 5 anni il termine di prescrizione per l’esercizio del riscatto: un’occasione importante di intervenire in tal senso sarebbe potuta essere la recentissima approvazione del decreto mille proroghe ma è, come spesso accade in Italia, miseramente sfumata! Attendiamo…

Quarto Canale Radio aderisce all’iniziativa di “Radio 100 Passi”

Nel ricordo di Peppino Impastato al via la “rete” della legalità

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· PEPPINO IMPASTATO

uarto Canale Radio ha reso omaggio lo scorso 8 gennaio alla figura di Peppino Impastato, un giovane siciliano politicamente impegnato, fondatore a Cinisi (Palermo) di “Radio Aut”, assassinato il 9 maggio 1978 per mano mafiosa, alla cui storia Marco Tullia Giordana ha dedicato il film “I Cento passi”. Nel corso della puntata di “Franca…Mente”, programma condotto da Gianni Cannalire, è stata realizzata un’intervista a Danilo Sulis, musicista siciliano che ha riaperto la radio, insieme a Giovanni Impastato, il 5 gennaio scorso, giorno del compleanno di Peppino ucciso per ordine del boss Tano Badalamenti con il nuovo nome di “Radio 100 Passi”, al momento ascoltabile solo in strea-

ming sul sito www.radio100passi.net. Quarto Canale Radio ha voluto, con questo collegamento telefonico da Cinisi, diffondere l’impegno civile di quanti intendono coltivare la cultura della legalità. In Italia nascerà, come ha ricordato il direttore di “Radio 100 Passi”, presto un circuito che coinvolgerà emittenti ed associazioni per diffondere in tutta Europa proprio il rispetto dei valori e della legalità. L’editore Antonio Magrì aderisce alla significativa iniziativa, convinto più che mai dell’importanza di trasmettere alle nuove generazioni i valori fondanti di una società civile: senso civico, giustizia, equità sociale, trasparenza, democrazia, legalità.


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SAN PANCRAZIO

Nuovo look per viali e marciapiedi L’assessore Scazzi: “Migliorate le infrastrutture nelle zone produttive”

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· LA PASSERELLA PEDONALE CHE COLLEGA IL CENTRO ABITATO AL IL CIMITERO

alle parole ai fatti in poco tempo e con un grado di efficienza che, purtroppo, quando si parla di opere pubbliche, rappresenta spesso un dato impalpabile come la nebbia di certe giornate novembrine. Con la realizzazione di alcuni lavori necessari e visibilissimi, ha cominciato ad assumere una forma concreta il progetto che prevede la riqualificazione e l’urbanizzazione della zona artigianale e di tutte le aree e le strutture adiacenti. Il progetto, interamente finanziato con un importo di 1.420.000,00 euro, è stato studiato e redatto dall’assessorato alle opere pubbliche del comune di San Pancrazio, e dalla struttura operativa dell’ufficio tecnico comunale coordinata dall’architetto Cosimo Stridi e dal geometra Massimo Ingrosso.

Il piano dei lavori previsti dal progetto (alcuni dei quali sono già in fase di ultimazione e sono quindi ben visibili), prevede il completamento di opere importanti ed utilissime come il rifacimento della pavimentazione stradale tramite fresatura e successiva posa di tappetino di usura; la realizzazione di chiusure ad anello della rete idrica; l’interramento dei cavi enel e telecom con conseguente eliminazione dei pali esistenti; la realizzazione di aree da destinare a parcheggio pubblico; la sistemazione delle piazzette esistenti in zona. Inoltre, con l’obiettivo di rendere più sicuro per i pedoni il percorso che collega il centro abitato al cimitero (la cui entrata principale è posta sulla trafficatissima via Taranto), sono in fase di ultimazione un camminamento pedonale munito di nuova illuminazione; la sostituzio-

di Piero Tafuro ne di protezioni stradali vetuste e non più in grado di assicurare la sicurezza; la fornitura e posa in opera di illuminazione stradale da realizzarsi con sistemi fotovoltaici ed infine, il completamento di altri tronchi idrici sempre con chiusure ad anello. “Con questo progetto – ha detto l’assessore alle opere pubbliche ed alle attività produttive, Salvatore Scazzi - abbiamo voluto migliorare le infrastrutture nelle zone produttive. Lavori come l'interramento dei cavi elettrici e telefonici (uno dei pochi previsti su quasi tutto il territorio nazionale), la realizzazione di marciapiedi e aiuole all'interno della zona artigianale, la sistemazione di una nuova rete di illuminazione pubblica con pannelli fotovoltaici, per garantire un maggiore risparmio energetico e un minore inquinamento atmosferico attraverso l'installazione delle lampade a led, la sistemazione dei canali pluviali (che garantisce un maggiore deflusso delle acque bianche, inibendo eventuali fenomeni di allagamento), erano da tempo auspicati allo stesso modo dell’altro intervento di notevole importanza che abbiamo realizzato e che è costituito dalla realizzazione di una passerella sul lato sud della zona artigianale, fondamentale sia sotto il profilo della funzionalità (infatti permetterà ai cittadini di non attraversare più una strada a scorrimento veloce), sia sotto l’aspetto estetico, in quanto, fornisce un'immagine di maggiore accoglienza delle aree produttive”. “E' chiaro - ha concluso l’assessore - che l'impegno assunto in questi mesi non si esaurisce solo con interventi di questo genere. Attraverso un confronto con la consulta comunale per le attività produttive stiamo cercando di affrontare ed eventualmente risolvere altri problemi che non siano solo quelli infrastrutturali”.

lettera al direttore

Amputate le palme a Brindisi I

n occasione delle feste natalizie io e mia moglie ci siamo concessi la briga di fare una passeggiata lungo il corso a Brindisi, ma mio malgrado me ne sono dovuto andare, perché non resistevo a vedere quel viale di palme (cocos plumosa) con tutte le foglie amputate, nessuna esclusa, mi doleva il cuore a vederle sfregiate in quel modo. Io mi domando e dico “che fastidio potevano dare quelle belle piante da potarle in quel modo orrendo?”. Posso capire che alcune foglie potevano creare intralcio agli abitanti o negozianti, ma farle tutte così, ci vuole coscienza! E come quando tagli le ali ad una farfalla, essa non muore, ma soffre molto. Stessa cosa è valsa per quelle palme, alle quali gli è stata tolta tutta la loro bellezza. Io sono un vivaista di discendenza, creatore di giardini e paesaggista, già la natura nei confronti di queste specie è stata avversa, a causa come ben sappiamo,

dell’epidemia in corso del tarlo che a tutt’oggi non si riesce a trovare un serio rimedio, se a questo ci mettiamo del nostro, non vedo buone prospettive per loro in futuro. Purtroppo alcune persone a mio avviso incompetenti ci condannano a vedere tali sfregi pur di portare una giornata di lavoro a casa, senza rendersi conto del danno che arrecano alla natura. Al contrario invece, tutte le magnolie situate nel piazzale antistante al municipio avrebbero bisogno di potature e cure colturali, tali interventi non vengono visti? Con questa lettera ho voluto esprimere una mia opinione e desidero che la popolazione ne sia a conoscenza, perché il verde pubblico è un bene di tutti, va rispettato e salvaguardato. Distinti saluti. Cosimo Ricchiuti Vivaista, Francavilla Fontana

· PALME A BRINDISI LUNGO UNO DEI CORSI PRINCIPALI


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cultura

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lettera al direttore

Musica nella poesia di Francesca d’Abramo

· UN PARTICOLARE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI FRANCAVILLA

· I COMPONENTI DELL’ENSAMBLE MUSICALE CON I RESPONSABILI DELLA “DANTE ALIGHIERI”

Ti canto una poesia, ti leggo una canzone” è il titolo del progetto promosso dall’ensamble musicale Triade Maggiore con la “Società Dante Alighieri”. Si tratta di una proposta culturale, presentata presso il Teatro “Verdi” di Brindisi, davvero innovativa: cercare la poesia nella musica e la musica nella poesia. Questo incontro avviene fra artisti italiani del Novecento: poeti come Eugenio Montale, Cesare Pavese, Alda Merini e cantautori come Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori, Vinicio Capossela, fino a Lorenzo Jovanotti. Il punto di partenza è prendere atto che nell’opera di questi cantautori c’è dell’autentica poesia e, provando a conoscerla sotto una luce diversa, è possibile anche avvicinarsi con più facilità ai poeti tradizionali. La proposta è indirizzata soprattutto agli istituti superiori della provincia di Brindisi, ma non solo. Una prima conferenza- concerto è già in tour nei teatri ed anche, caso unico per i testi poetici, nei locali e nei pub, luoghi davvero frequentati dai ragazzi. Si tratta di un omaggio ad Alda Merini, di cui il prof. Mimmo Tardio legge poesie, ma anche lettere e pagine

di diario. Attraverso la vita e le emozioni di questa donna la Triade (Vincenzo Maggiore voce e chitarra, Giancarlo Pagliara fisarmonica, Francesco Salonna contrabbasso, Vincenzo Pede percussioni), “in acustica”, rielabora i grandi classici del cantautorato. «Non è esagerato l’accostamento fra De Andrè e la Merini - dice il docente che è egli stesso scrittore e poeta - basta ricordare che molti cantautori attingono a piene mani dalla letteratura. D’altro canto, i testi di alcuni cantautori sono già nelle antologie scolastiche! Alda Merini poi è stata una donna straordinaria che ha saputo trasformare le tragedie che ha vissuto in esperienza poetica, regalata a tutti noi». «Ci rendiamo conto della non ortodossia della nostra proposta - aggiunge Vincenzo Maggiore, voce del gruppo - ma crediamo in questo progetto che abbiamo ideato e realizzato perché noi stessi siamo giovani e sappiamo quanto poche siano le possibilità di libera espressione che realmente abbiamo. Non è facile trovare spazi per l’arte: noi proviamo ad inventarli!»

Questo peridioco è associato all'Unione Stampa Periodica Italiana

Direttore responsabile Gianni Cannalire Redazione: Giovanni di Noi, Maria Angelotti Grafica ed Impaginazione Domenico Cavallo Commerciale Emanuele Andriulo Periodico mensile della provincia di Brindisi distribuito gratuitamente Reg. Trib. di Brindisi n° 06/08 del 21/11/2008 Edito da Quarto Canale Radio s.r.l. Stampa: Galeati Industrie Grafiche s.r.l. Pubblicità 328.6851181 fax 0831 843550 · commerciale@ilbrindisino.it www.ilbrindisino.it · Chiuso il 19/01/2010 · "Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB S1/BR"

Il ns periodico “Il Brindisino” è sempre pronto a raccogliere e a pubblicare tutti i problemi che ogni cittadino deve affrontare quando è alle prese con le istituzioni.

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«Giunti al 2010 la nostra biblioteca comunale G. Calò è ancora sprovvista di cataloghi multimediali, che determinano una maggiore facilità nella ricerca di un libro. Vi è l’assenza di postazioni di computer, e se ci sono, questi sono lasciati lì spenti e abbandonati sui tavoli, anziché essere usati da giovani studenti che ne avrebbero bisogno. Quindi è ancora in uso la sistemazione dei cataloghi dei libri su materiale cartaceo, nei cassettini di ferro, che devono essere guar-

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dati uno per uno finché non si trova quello che si cerca. Per non parlare poi degli orari che ci offre la biblioteca, la mattina dalle 7 fino alle 14 e apertura pomeridiana solo del giovedì. Un po’ un controsenso, dal momento che l’uso della biblioteca dovrebbe essere destinata, in parte, agli studenti, che la mattina sono impegnati con la scuola e che il pomeriggio dovrebbero rendersi attivi con le loro ricerche». Liviana Tomaselli

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