I Grandi Vini - Luglio/Agosto 2025

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GIOCO DI SQUADRA DEL MADE IN ITALY

Teamwork Made In Italy

Interfalde antiscivolo per la pallettizzazione

GRIP SHEETTM sono interfalde di carta, rivestite da uno strato di antiscivolo, inserite tra uno strato e l'altro per evitare lo scivolamento delle confezioni sui pallet. Esistono anche del tipo resistenti all'acqua e adesive per pallet in plastica. Ideali per scatolame di qualunque peso e dimensione.

Antiscivolo liquido per la

pallettizzazione

L'innovativo sistema per la stabilizzazione delle pedane basato sull’antiscivolo liquido a base acqua GRIP FIXTM che non rovina le superfici e non altera gli inchiostri. GRIP FIXTM è solubile in acqua, atossico e senza solventi, è un prodotto 100% ecologico. Le confezioni su cui può essere utilizzato possono essere: sacchi in PE, sacchi di carta, cartoni, vassoi aperti, sacchi in PP (rafia) e fardelli in PE.

Angolari per applicazioni speciali

Grazie ai nostri speciali angolari è possibile preservare qualunque tipo di merce. Una vasta tipologia di varianti vi consente di proteggere le vostre merci e di mettere in sicurezza i vostri carichi qualunque sia il peso e la forma della confezione. Con gli angolari ultraresistenti è inoltre possibile sovrapporre bancali altrimenti non sovrapponibili.

Airbag riempitivi per gli spazi vuoti

Gli Airbag per container sono cuscini gonfiabili di varie misure realizzati con carta riciclabile e PE che vengono posizionati negli spazi vuoti presenti tra le merci e gonfiati con aria compressa riempiendo così tali spazi. In questo modo il carico è sicuro e stabile, protetto efficacemente dai costosi danni che si possono verificare durante il trasporto.

Disseccanti antimuffa per container

I sali disidratanti o disseccanti sono prodotti per la protezione delle merci dall'umidità che durante i lunghi tragitti può danneggiare i metalli, tramite ossidazione o cibi e tessuti su cui si creano muffe. I sali disidratanti possono essere usati sia nei container che nelle scatole direttamente a contatto con il prodotto da preservare.

Coperta termica per container e pallet

Grazie a Thermo Protector le merci sono protette da eccessivi sbalzi di temperatura. Thermo Protector è un materiale utilizzabile come pratica fodera interna per i container 20 e 40 piedi (anche su misura) o per realizzare una coperta per il bancale. In entrambi i casi la merce è sigillata all'interno di un ambiente protetto dove il calore o il gelo non possono penetrare creando danni alle merci.

IL VINO DI FRONTE A BIVI EPOCALI

Mentre la vendemmia 2025 incombe il settore del vino si interroga - forse come non mai - sulle tante variabili che condizionano l’andamento del mercato. I fattori sul tavolo sono numerosi. Quella con cui confezioniamo il nostro numero estivo - che per sua natura vuole essere fresco e leggero - è una riflessione più ampia che nasce da una serie di scambi di opinioni avuti questa estate in cui il vino è sempre comunque stato al centro. Parlo di eventi, convegni, degustazioni, ascolto di podcast o anche semplicemente serate estive da godere sotto le stelle.

E’ IL MOMENTO DELLA

“CALMA

E GESSO”

- consapevoli che di periodi di flessione (la parola crisi fa a tutti paura, si sa, e quindi si fatica ad usarla) il mercato del vino ne ha già fisiologicamente trascorsi numerosi nella sua storia? Oppure, è il momento del coraggio che porti al cambiamento perché così non si può andare avanti? L’evidenza ci porta a considerare la seconda ipotesi come quella più realistica, anche considerate le tante sollecitazioni che la filiera sta mettendo in campo per cambiare approccio. Produrre meno (stop a nuovi impianti; ripensare le denominazioni); produrre diversamente (più bianchi? più bollicine?); prendere in esame misure anche drastiche (distillazione di sostegno; estirpazione); contemplare mercati finora secondari per contrastare le difficoltà sul mercato Usa (Mercosur ad esempio) anche attraverso una nuova fase di promozione che torni a mettere il vino al centro (lo ha chiesto la filiera al Governo per controbattere agli attacchi anche del fronte salutista).

TANTE

POSSIBILITÀ SI STANNO FACENDO LARGO

e sicuramente la strada migliore sta sempre nel mezzo: non è tempo di far prevalere l’ansia (i dazi possono insegnarci qualcosa, nel male ma anche nel bene) ma neanche stare fermi aiuta. Il cambiamento parte dall’azione. Quindi, sì, è tempo di muoversi!

WINE AT A CROSSROADS OF HISTORIC PROPORTIONS

As the 2025 harvest looms, the wine sector is facing – perhaps now more than ever – a series of questions about the many variables that influence the market’s performance. Numerous factors are on the table. This summer edition –which, by nature, aims to be fresh and light – is shaped by a broader reflection born from various exchanges of opinions over the past months, in which wine has always remained at the center. I’m referring to events, conferences, tastings, podcasts, or simply summer evenings spent under the stars.

IS THIS A TIME FOR “CALM AND CHALK” – a moment of pause and reflection – with the awareness that the wine market has already gone through several downturns over its history (the word crisis still frightens many, which makes it hard to say out loud). Or maybe is this the moment for courage and transformation, because continuing like this is no longer sustainable? The evidence seems to favor the second option as the more realistic one, especially considering the numerous initiatives throughout the supply chain aimed at changing course. Producing less (a halt to new vineyards; rethinking designations of origin); producing differently (more whites? more sparkling wines?); considering even drastic measures (support distillation; vine uprooting); exploring markets that were previously secondary to counter difficulties in the U.S. market (such as Mercosur), possibly through a new wave of promotional efforts to put wine back at the center (something the industry has formally requested from the government in response to growing criticism, including from healthfocused movements). MANY POSSIBLE PATHS ARE EMERGING, and the best route likely lies in the middle: it’s not the time to give in to panic (tariffs have taught us something – for better or worse), but standing still doesn’t help either. Change begins with action. So yes, it’s time to move!

VINPLAS

SOMMARIO

Luglio / Agosto

2025

4. Editoriale / Editorial

IL VINO DI FRONTE A BIVI EPOCALI WINE AT A CROSSROADS OF HISTORIC PROPORTIONS

6. Ultime dal mondo del vino / Wine News

12. Faccia@Faccia / Face@Face CON GABRIELE CASTELLI - DIRETTORE

GENERALE FEDERVINI

WITH GABRIELE CASTELLI GENERAL DIRECTOR OF FEDERVINI

16. Il Binocolo / Binoculars

IL MOMENTO D’ORO DEGLI SPUMANTI ITALIANI

THE GOLDEN MOMENT OF ITALIAN SPARKLING WINES

17. Appunti di gusto / Tasting Notes

CINA: IL VINO DELLE HELAN MOUNTAINS THE WINE OF THE HELAN MOUNTAINS

18. Politica nel vino / Wine Policy

PRODURRE MENO: A CHI DIAMO LE FORBICI? PRODUCE LESS: WHO GETS TO HOLD THE SHEARS?

PROSECCO DOC È OFFICIAL

SPARKLING WINE SPONSOR DEI GIOCHI OLIMPICI E

PARALIMPICI

INVERNALI DI MILANO CORTINA 2026

36

GIOÌ BLANC DE NOIR. L’ANIMA INNOVATIVA DEL CILENTO IN UN CALICE

20. Professione Vino / Wine Profession

LA SICUREZZA SUL LAVORO A PORTATA DI

IMPRESE VINICOLA WORKPLACE SAFETY WITHIN REACH FOR WINERIES

22. New Generation Wine IL DIGITAL WINE LOVER HA MENO DI 30 ANNI E PUNTA SULLA FORMAZIONE THE DIGITAL WINE LOVER IS UNDER 30 AND FOCUSED ON EDUCATION

26. Social Wine

TELLYWINE: IL VINO RACCONTATO

OLTRE L’ETICHETTA

TELLYWINE: WINE TOLD BEYOND THE LABEL

28. Senza, Ma Con Gusto / Without, But With Taste

SBLOCCATE LE NORME, LE TECNOLOGIE SONO PRONTE REGULATIONS UNLOCKED, TECHNOLOGIES READY

TAPPI DI SUGHERO SPUMANTE

• Controllo sensoriale individuale al 100%

• Controllo unitario al 100% della densità sulle rondelle

• Controllo della densità complessiva al 100% del tappo

• Qualità Flor a contatto con il vino

• Affinamento con preservazione aromatica

• TCA < 0.5 ng/L Contenuto di TCA inferiore al limite di quantificazione di 0,5 ng/L. Analisi eseguita secondo ISO 20752.

-589,2 g tappo

56. Food&beveragenda

60. Pellicole di gusto / Films of taste

LANGHE DOC E L’ITALIA

CONTROCORRENTE

LANGHE DOC AND ITALY BUCKS THE TREND

ASTI E MIXOLOGY, QUESTO

MATRIMONIO

S’HA DA FARE

64. Vigna&Cantina

MACCHINARI PER L’ENOLOGIA PULIZIA E QUALITÀ DEL SUGHERO: LE SFIDE DELLA FILIERA MODERNA

65. Vigna&Cantina

VIVAISMO IL VIVAISMO?

UN’ECCELLENZA AL PARI DI VINO E OLIO

61. Liquori e Distillati/ Liquor and Distillate
62. Olio Evo/Evo Oil
63. Birra / Beer

FIBRA VERDE, IL PACKAGING CHE ISPIRA

una nuova idea di cura e stile

LA RICERCA/ THE RESEARCH

UN BIANCO PER LA TOSCANA CENTRALE: APERTO UN TAVOLO DI RIFLESSIONE

La Toscana centrale punta ad individuare un vitigno bianco col quale dare vita ad un grande vino, capace di rispondere al cambiamento climatico e alle nuove tendenze di mercato. Da Enoteca Italiana Siena - di nuovo operativa dopo anni di oblio - è partito un tavolo che coinvolge l’Accademia Italiana della Vite e del Vino, l’associazione Donne del Vino della Toscana, i sommelier di Ais Toscana con il contributo del Consorzio Vino Toscana. “E’ il bianco la risposta al futuro e in una terra di grandi rossi come la Toscana interna possiamo giocarci la partita producendo un grande vino di riferimento per i consumatori internazionali”, ha spiegato Donatella Cinelli Colombini, delegata delle Donne del Vino della Toscana, e ideatrice dell’iniziativa. Il dibattito, moderato dal nostro direttore Giovanni Pellicci, ha portato in assaggio vitigni autoctoni rari come Orpicchio, Grechetto, Procanico, Canaiolo Bianco e non solo Trebbiano e Malvasia, i quali già oggi costituiscono una risorsa ancora da approfondire.

A WHITE WINE FOR CENTRAL TUSCANY: A ROUNDTABLE FOR REFLECTION BEGINS

Central Tuscany is aiming to identify a white grape variety capable of producing a great wine—one that can respond effectively to climate change and new market trends. At Enoteca Italiana in Siena—now back in operation after years of neglect—a roundtable has been launched involving the Italian Academy of Vine and Wine, the Tuscan chapter of the Women of Wine association, AIS Toscana sommeliers, and with the support of the Consorzio Vino Toscana.

“White wine is the answer to the future, and in a land of great reds like inland Tuscany, we have the opportunity to create a flagship white wine for international consumers,” Donatella Cinelli Colombini explained, she is Tuscany’s delegate for the Women of Wine and the initiator of the project.

The discussion, moderated by our editor Giovanni Pellicci, included tastings of rare native grape varieties such as Orpicchio, Grechetto, Procanico, and Canaiolo Bianco, as well as the better-known Trebbiano and Malvasia, which remain an underexplored yet valuable resource.

DAZI/ TARIFFS

LA PARTITA DEI DAZI SI CHIUDE AL 15%?

L’altalena dei dazi americani sui prodotti europei sembra essersi fermata al 15%. L’ultima puntata è stata quella scozzese del 27 luglio scorso tra gli Usa e l’Unione Europea. Dal 1° agosto tariffe al 15% per auto, farmaci, siderurgia e alimentare, vino compreso. “Con i dazi al 15% il bicchiere rimarrà mezzo vuoto per almeno l’80% del vino italiano. Il danno che stimiamo per le nostre imprese è di circa 317 milioni di euro. Il danno salirebbe a 460 milioni di euro qualora il dollaro dovesse mantenere l’attuale livello di svalutazione”. Questo il commento a caldo del presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi “Secondo le nostre analisi, a

inizio anno la bottiglia italiana che usciva dalla cantina a 5 euro veniva venduta in corsia a 11,5 dollari; ora, tra dazio e svalutazione della moneta statunitense, il prezzo della stessa bottiglia sarebbe vicino ai 15 dollari. Con la conseguenza che, se prima il prezzo finale rispetto al valore all’origine aumentava del 123%, da oggi lieviterà al 186%”.

ARE TARIFFS SETTLING AT 15%?

The rollercoaster of US tariffs on European products seems to have stopped at 15%. The latest development was the meeting in Scotland on July 27 between the US and the European Union. Starting August 1, a 15% tariff will apply to cars, pharmaceuticals, steel, and food products, including wine.

“With 15% tariffs, the glass will remain half empty for at least 80% of Italian wine. We estimate the damage to our businesses at around 317 million euros. This figure could rise to 460 million euros if the dollar maintains its current level of devaluation,” commented Lamberto Frescobaldi, president of UIV (Italian Wine Union).

“According to our analysis, at the beginning of the year, an Italian bottle leaving the winery at 5 euros was sold on the shelf for $11.50. Now, due to the tariff and the devaluation of the US dollar, the price of that same bottle would be close to $15. As a result, while the final price used to increase by 123% compared to the original value, it will now rise by 186%.”

cura di Giovanni Pellicci
Il gruppo di lavoro all’Enoteca Italiana Siena

GIRO DI NOMINE/ NOMINATIONS

LE CARICHE NEL VINO ALL’INSEGNA DI CONTINUITÀ ED ESPERIENZA

Nuovo giro di nomine nel mondo del vino nazionale e regionale. Federdoc ha scelto il suo nuovo Cda che sarà in carica fino al 2028: confermato alla presidenza Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, così da garantire continuità operativa e progettuale nel percorso di valorizzazione delle denominazioni di origine italiane. In Toscana, Avito - il Consorzio dei Consorzi del vino regionali - ha scelto in Andrea Rossi, già presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, il suo nuovo numero uno. Rossi raccoglie il testimone da Francesco Mazzei. Buon lavoro!

NEW ROLES IN THE WINE SECTOR MARKED BY CONTINUITY AND EXPERIENCE

A new round of appointments has taken place across the national and regional wine sector. Federdoc has announced its new Board of Directors, which will serve until 2028: Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi has been confirmed as president, ensuring operational and strategic continuity in the promotion of Italy’s appellation system.

In Tuscany, Avito-the consortium of regional wine consortia-has appointed Andrea Rossi, former president of the Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, as its new leader. Rossi succeeds Francesco Mazzei.

Best wishes for a successful term!

ASSOVINI SICILIA SCOMMETTE SULLE NUOVE LEVE

La Sicilia del vino fa spazio ai giovani con il nuovo gruppo di produttori under 40. Si tratta del progetto Generazione Next di Assovini Sicilia che coinvolge 26 membri under 40, già operativi delle aziende familiari. Gabriella Favara la presidente, con lei anche Enrica Spadafora, vicepresidente, e sei consiglieri del Consiglio direttivo.

“Generazione Next è futuro, unione, continuità. Mi emoziona vedere come passo dopo passo questa squadra sta prendendo forma, con l’entusiasmo sempre maggiore di contribuire tutti insieme al successo del nostro settore e della nostra Sicilia-continente”- ha dichiarato Gabriella Favara -. Nuove forme di comunicazione, coinvolgimento della generazione Z, formazione interna, valorizzazione del territorio, sono i principali elementi del nostro “Manifesto”.

ASSOVINI SICILIA BETS ON THE NEW GENERATION

Sicilian wine is making room for the next generation with a new group of producers under 40. The initiative, called Generazione Next, is a project by Assovini Sicilia that brings together 26 members under 40, all already active within their family-run wineries. Gabriella Favara has been appointed president, alongside Enrica Spadafora as vice president and six board members on the executive council. “Generazione Next is about the future, unity, and continuity. I’m deeply moved to see this team taking shape step by step, with growing enthusiasm to contribute to-

gether to the success of our industry and our Sicily-our ‘continent,’” said Gabriella Favara.

New forms of communication, engagement with Gen Z, internal training, and promotion of the local territory are the core pillars of their “Manifesto.”

LARGO AI GIOVANI/ IT’S TIME FOR THE YOUNG
Andrea Rossi

“E’ IL MOMENTO DELLA CALMA E SANGUE FREDDO”

IL NEO DG DI FEDERVINI, GABRIELE CASTELLI, 40ENNE, INVITA LA FILIERA A NON AGIRE DI IMPULSO, VALUTANDO BENE L’IMPATTO DELLA FASE CONGIUNTURALE

PRIMA DI ADOTTARE DECISIONI STRUTTURALI

Il nuovo direttore generale di Federvini è Gabriele Castelli, nominato insieme a Francesca Migliarucci come vice direttore. Le due figure lavoreranno a stretto contatto con il Presidente Ponti, eletto a sua

volta a luglio mentre Albiera Antinori è stata confermata presidente del Gruppo Vino. L’obiettivo è quello di affrontare le sfide del settore vitivinicolo e di promuovere gli interessi delle imprese associate. Con Castelli, classe 1985 nato nella provincia di Bologna, abbiamo toccato i principali temi di questa fase della filiera. @ Alla vigilia della vendemmia 2025 c’è molta agitazione nella filiera per le tendenze negative del mercato e le riflessioni su scelte sistemiche che la politica al momento non sembra cogliere. Che posizione ha in merito? “Va tenuto distinto il dato strutturale da quello congiunturale. La riflessione di questa fase è fondata su analisi sul dato congiunturale, che vede un consumo di vino che non brilla – principalmente - per una diminuzione del potere d’acquisto per gli effetti dell’inflazione post-Covid e, per il continente europeo, legato alla fiammata della componente energetica successiva al conflitto russo-ucraino. In questo contesto, si sono innestati i continui venti di guerra, le tensioni geo-politiche e, per quello che è il principale mercato di esportazione del vino italiano, la disputa

dei dazi Ue-Usa. Va poi aggiunto che il rallentamento riguarda maggiormente il mercato domestico, mentre sul mercato estero non va così male come potrebbe sembrare. Sul piano strutturale stiamo leggendo un tendenziale cambio dei consumi, ma allo stato attuale è ancora difficile stabilire se i nuovi modelli comportino una diminuzione del consumo globale o una sua rimodulazione secondo le diverse fasce di prodotto. La domanda di made in Italy non è diminuita e gli spazi per crescere nel segmento dei prodotti di qualità esistono, nei mercati maturi come in quelli più lontani. Sarebbero dunque da evitare misure di intervento di tipo strutturale, prima di aver contezza degli effetti congiunturali. Andrebbero invece rafforzati gli interventi di cura e stimolo della domanda.

@ Sullo stop a nuovi vigneti e sulla riduzione delle denominazioni quale opinione avete?

“La posizione della Federazione è chiara: calma e sangue freddo. Un blocco degli impianti repentino, orizzontale e calato dall’alto su base nazionale non appare la soluzione più appropriata per una razionale gestione del potenziale produttivo. Oltre ai dubbi sulla reale efficacia della misura (per memoria, le autorizzazioni per i nuovi impianti hanno una durata triennale e, quindi, gli effetti di un blocco si vedrebbero non prima di tre annualità), preoccupa l’impatto sui piani di sviluppo viticolo delle singole aziende. In ragione, infatti, dei limitatissimi quantitativi disponibili ogni anno, le aziende che fanno acquisizioni di terreni

Gabriele Castelli

devono necessariamente fare piani di impianto pluriennali: non è, quindi, ammissibile intervenire in questo modo poiché s’impatterebbe su quei programmi. Così facendo l’unico effetto di una simile misura rischierebbe di essere l’annullamento della concorrenza tra imprese con un livellamento verso il basso delle singole performance aziendali. Al contrario, sarebbe da preferire una riflessione più ampia sulla gestione del potenziale produttivo, attivando quegli interventi puntuali, calati sulle singole specificità territoriali, anche di gestione dell’offerta produttiva, che la Legge già offre”.

@ Il segmento bollicine ha finora trainato tutto il comparto. In alcune Regioni si riflette se non riconvertire certe scelte produttive in quella direzione. Quanto è alto il rischio di ingolfare il mercato e perdere identità?

“Il segmento delle bollicine ha dato e sta dando buone soddisfazioni. Ma non dobbiamo dimenticare che l’Italia è terra di grandi rossi e di vini bianchi che dall’Alto Adige alla Sicilia hanno raggiunto ottimi livelli qualitativi. Non dobbiamo spaventarci se alcuni territori decidono di introdurre la tipologia spumante, mentre è chiaro che l’omologazione difficilmente possa creare valore, sul quale l’Italia del vino deve continuare a puntare con rinnovata ostinazione”.

@ Al momento di completare questa intervista è in sospeso la decisione degli Usa sui dazi ma è chiaro che il rapporto con il mercato Usa è in profondo cambiamento. Mentre si parla di promozione anche verso mete finora non esplorate a fondo. Cosa ne pensa?

“Sì, la questione dei dazi ha rappresentato un vero “campanello d’allarme” sull’importanza crescente di diversificare i mercati di sbocco per il vino italiano, riducendo la dipendenza dai nostri principali sbocchi commerciali, fra cui il mercato americano. Dobbiamo però essere estremamente realisti: sostituire il mercato statunitense non è possibile, se non nel lungo periodo. Le aziende italiane sono presenti da decenni nel mercato americano, hanno sviluppato e consolidato rapporti. Non va poi sottovalutato il ruolo della comunità italiana, anche di seconda e terza generazione che ha permesso di promuovere una cultura enogastronomica italiana nel consumatore americano. Ciò premesso, è chiaro che la diversificazione è una buona regola, sulla quale peraltro le aziende sono da tempo impegnate. Anche per questo, l’iniziativa diplomatica del Governo italiano deve essere accompagnata da interventi mirati di promozione commerciale. In particolare, lo strumento della misura OCM va potenziato e semplificato, prevedendo un aumento dell’intensità di aiuto e maggiore flessibilità, anche nella rendicontazione delle spese, per sostenere efficacemente le imprese nelle azioni promozionali sul mercato Usa e sui mercati alternativi”.

@ Come Federvini cosa avete in mente per rafforzare ulteriormente il dialogo costruttivo con le nuove generazioni di consumatori?

“Con il progetto “Comunicare il Consumo Respon-

sabile”, Federvini rafforza il dialogo con i giovani promuovendo campagne ideate dagli studenti universitari stessi, favorendo un’educazione tra pari che parla il loro linguaggio e valorizza i loro valo ri. Il coinvolgimento diretto, la collaborazione con università e istituzioni, e la partecipazione a contesti nazionali ed europei ne fanno uno strumento concre to e in evoluzione per una comunicazione autentica e responsabile”.

@ Sul mercato interno si può lavorare verso un riequilibrio dell’offerta che consente di stimolare consumi e cultura del vino?

“Dobbiamo lavorare di più e meglio sulla domanda, curare il rapporto con i consumatori, vecchi e nuovi, esplorare nuove opportunità e spazi di sviluppo.

Siamo altresì convinti che sia il momento di aprire riflessioni più ampie sull’uso di fondi sullo sviluppo dell’enoturismo, oltre campagne di promozione del bere consapevole”.

NOW IS THE TIME FOR CALM AND CLEAR THINKING

The new General Director of Federvini, 40-yearold Gabriele Castelli, urges the industry not to act impulsively, but to carefully assess the impact of the current economic phase before making structural decisions

The new General Director of Federvini is Gabriele Cas telli, appointed along with Francesca Migliarucci as his Deputy. The two will work closely with President Ponti, who was elected in July, while Albiera Antinori has been confirmed as President of the Wine Group. Their goal is to address the challenges of the wine sector and promote the interests of member companies. We spoke with Castelli, born in 1985 in the province of Bologna, about the main issues currently facing the industry.

@ On the 2025 harvest’s eve, there’s a lot of unrest in the supply chain due to negative market trends and considerations about systemic decisions that politics doesn’t seem to grasp at the moment. What is your position on this?

“We must distinguish between structural and cyclical data. The current concerns are based on cyclical factors: wine consumption is lackluster, mainly due to a decline in purchasing power caused by post-Covid inflation and, in Europe, the spike in energy prices following the Russia-Ukraine conflict. On top of this, there are ongoing war tensions and geopolitical instability, and for what is Italy’s main wine export market, the EU-US tariff dispute. It’s also worth noting that the slowdown is mainly affecting the domestic market, while the export market isn’t doing as badly as it may seem.

Structurally, we are witnessing a trend shift in consumption, but it’s still too early to say whether this will lead to a reduction in overall consumption or simply a reshaping across product categories. Demand for Italian products hasn’t declined, and there are still opportunities for growth in the quality segment, both in mature and emerging markets. Therefore, structural intervention measures should be avoided until the effects of the

Faccia@Faccia / Face@Face

current economic context are fully understood. Instead, efforts should be directed at supporting and stimulating demand.”

@ What is your opinion on the proposed halt to new vineyards and reduction in wine denominations?

“The Federation’s position is clear: calm and clear thinking are essential. A sudden, top-down national freeze on new vineyard planting is not the most appropriate solution for rational management of production potential. Beyond doubts about the real effectiveness of such a measure (remember, new planting authorizations are valid for three years, so the effects of a freeze wouldn’t be seen for at least that long), we are concerned about

the impact on individual companies’ vineyard development plans. Given the very limited quantities available each year, companies acquiring land must plan years in advance. A sudden intervention like this would directly interfere with those long-term plans. The only likely outcome would be reduced competition among businesses and a general lowering of performance across the board. Instead, we should engage in broader discussions about managing production potential, using targeted, territory-specific measures-including managing production supply-that existing legislation already allows.”

@ The sparkling wine segment has been driving the entire sector. In some regions, there’s talk of shifting

production in that direction. How high is the risk of oversaturating the market and losing identity?

“The sparkling wine segment has delivered and continues to deliver strong results. But we must not forget that Italy is a land of great red wines and white wines-from Alto Adige to Sicily-with excellent quality levels.

We shouldn’t be alarmed if some regions choose to introduce sparkling wines, but it’s also clear that uniformity rarely creates value. Italy’s wine industry must continue to focus on differentiation and quality with renewed determination.”

@ As we complete this interview, the U.S. has yet to make a decision on tariffs, but it’s clear the relationship with the American market is changing. There’s also talk of promoting wine in markets not yet fully explored. What’s your take?

“Yes, the issue of tariffs was a real wake-up call about the growing importance of diversifying export markets for Italian wine and reducing dependency on our main commercial outlets, including the U.S.

But let’s be realistic: replacing the U.S. market isn’t feasible—except in the very long term. Italian companies have been present in the American market for decades and have developed solid relationships. We also shouldn’t underestimate the role of the Italian-American community, even second- and third-generation, which has helped establishing an appreciation of Italian food and wine culture among American consumers.

That said, diversification is a sound strategy, and companies have been working on it for some time. For this reason, the Italian government’s diplomatic initiatives must be accompanied by targeted commercial promotion actions. In particular, the OCM (Common Market Organization) support measure should be strengthened and simplified, with increased aid intensity and greater flexibility in expense reporting, to effectively support promotional efforts in the U.S. and alternative markets.”

@ What is Federvini planning to do to strengthen dialogue with the new generations of consumers?

“With the “Communicating Responsible Consumption” project, Federvini is strengthening its dialogue with young people by promoting campaigns designed by university students themselves. This peer-to-peer education approach uses their language and values to promote authentic and responsible communication.

Direct involvement, partnerships with universities and institutions, and participation in national and European forums make it a concrete and evolving tool.”

@ Is it possible to work towards rebalancing the domestic market to stimulate both consumption and wine culture?

“We need to work harder and smarter on demand—nurturing the relationship with consumers, both old and new, and exploring new opportunities and development avenues. We also believe this is the right time to open broader discussions on the use of funds for developing wine tourism, as well as on campaigns promoting responsible drinking.”

espositori: grandi maison e vigneron

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