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ART MOSTRA WALK ARTE 2017 CONTEMPORANEA

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PROMOZIONE ARTE

VENEZIA - Palazzo Zenobio dal 18 Febbraio al 18 Marzo 2017



ART WALK 2017

MOSTRA ARTE CONTEMPORANEA

VENEZIA - Palazzo Zenobio dal 18 febbraio al 18 marzo 2017


ART WALK 2017

Catalogo pubblicato in occasione di

MOSTRA ARTE CONTEMPORANEA

VENEZIA - Palazzo Zenobio dal 18 febbraio al 18 marzo 2017

Direttore Artistico Prof. Alfredo Pasolino Curatore Mostra Loredana Trestin Organizzatore Anna Rita Boccolini Segretaria di redazione Loriana Baldoni Assistenti Cristina Bianchi Federica Federici

.

Progetto grafico e impaginazione Emilio Trentanni Copertina Studio grafitre


S

Presentazione

ommario

A cura di Alfredo Pasolino

ARTISTI PARTECIPANTI

Pittori Art Walk

Banterle Wanda Brenno Giusella Busetti Carlo Canola Patrizia Caponi Alvaro Cellinese Antonio Colavincenzo Fernando Dalla Villa Giovanna Falciani Paola Gonzales Alba Gubbati Valeria Katrin Vanessa Machimbarrena Javier Mascioli Silvana Mazzullo Domenica Moiso Carla Nave Michele Pettini Paola Raffaelli Maria Grazia Saccomani Giuseppe Santeusanio Tonino Scemi Alessandro

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Pittori Toscani Associazione “Ali� Artisti Liberi Indipendenti

Bruni Graziella Capaccioni Basta Damiano Carletti Franco Castellani Ilaria Cetti Ivan Chiappinelli Cristina Consorti Lorella Corfini Mara Di Napoli Grazia Forzoni Silvia Francini Oriella Frassineti Arnaldo Gabellini Patrizia Ghezzi Luigi La Rosa Susi Marisi Marilena Migliorini Elena Nesi Clara Polo Diana Sonnini Massimo Sordi Silvano

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Presentazione A cura del Prof. Alfredo Pasolino*

na “passeggiata con l’Arte” nelle smaglianti Sale veneziane espositive di Palazzo Zenobio, dimora principesca unica. Del fatto che può offrire agli artisti una visibilità così alta! Dove si lavora tutti con lo stesso fiato, a cominciare dagli Artisti. Dalla Organizzatrice responsabile dell’Associazione “IDUECOLLI,” alla direttrice-curatrice. Dai critici per la direzione artistica ai collaboratori. Una Mostra che parla a tutti, un antidoto ai nostri tempi frettolosi. Una maniera di stare al mondo, di relazionarsi con il pubblico. I visitatori se ne accorgono e vi si riconoscono. Contro l’esasperazione dell’Io-autocentrico che contagia. Oggi le relazioni sociali, i media, e i politichesi dell’arte istituzionale, ci portano ad un’ossessiva affermazione d’identità. Il Valore del dialogo diretto, interpersonale tra il maestro e il pubblico, favorisce l’accantonamento, esasperante, dell’Io-Artistar. Un percorso libero per visitatori del turismo culturale, con il desiderio di reciproca comunicazione interpersonale tra gli artisti partecipanti e le maestranze artistiche. Qui il pubblico d’élite di tutto il mondo accorre nella piccola città gotico-bizantina, rinascimentale, Serenissima senza esagerazioni retoriche. Il prezioso scrigno-museo per il collezionismo bijoux. Tipologicamente per ricongiungere un alfabeto di sentimenti sbiadito dall’eccessivo senso di sé, al vertice di grandezza e notorietà. Un’ Espositiva Collettiva affascinante in rapinosa successione di meraviglie, frutto della passione progettuale vitale. Un smagliante progetto fedele riflesso al richiamo europeo del “Retour à l’ordre” delle storiche avanguardie di fine Novecento che avrebbe mandato in sollucchero la Transavanguardia di Gillo Dorfles, padre decano della tradizione europea delle storiche avanguardie, capitato forse, mescolandosi col pubblico, alla prima vernice nelle sale sontuose della Dimora dei Dogi. Nelle sale intarsiate di preziose modanature scultoree e di dipinti affrescati, e di pittura della Rinascenza di richiamo Tiepolesco nei soffitti. Perché tuttora Venezia come Parigi è un punto di riferimento mondiale insostituibile. Non vi è luogo al mondo che possa offrire ad un artista una visibilità così alta. Credo nemmeno Parigi competitiva con Venezia, per l’intensità delle presenze espositive, in termini di contenuti e qualità. Ritengo questa doverosa, l’introduzione per rivolgermi alla Direttrice-Curatrice Loredana Trestin : “Una supervisione come la grande collezione parigina di Francois Pinaut? Cos’è importante per Lei come direttrice dell’Evento dedicato all’Arte come Mostra collettiva?”. “L’idea progettuale è di ricordare che l’Arte Contemporanea è il modo di parlare del mondo in cui viviamo, affettivo intrinseco e di costume socio-culturale. Ma anche uno strumento di appagamento dei sensi e del senso critico personale di chi viene a vederla. Di fare le cose molto seriamente, sulla filiera di quelle tipologie che partono dal realismo classico figurale…, al post-neo Futurismo post-modernista” del Nuovo Millennio. Una cospicua carrellata di opere tra quadri e modellazioni plastiche selezionate con cura professionale, perchè nelle sale dello Zenobio si lavora tutti.., sullo stesso fiato, come

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si farebbe sul palco per un’opera teatrale. Una maniera di stare al mondo, di relazionarsi. Il diapason forte con il pubblico è un risonatore assemblante, di cui tutti ne sono coinvolti. Quando ci si riesce… è la sorpresa ! Da Venezia a qui, nelle sale espositive, il mondo si è sempre innamorato. Qui è riscontrabile una sperimentazione continua! Non mancano i talenti in sella consacrati dalla critica ufficiale. Qui tutto è cominciato e tutto continua. Una sperimentazione che favorisce riflessione e l’espressione artistica. E di psicoemozioni indotte che fanno presa sull’anima del visitatore. Qui il cerchio non si chiude, perché la mostra non ha un sapore idealmente analitico, di un perdersi dentro ogni subconscio. Quanto dall’idea che un’opera d’arte non nasce casualmente seguendo un raptus creativo. Si ritiene che l’opera d’arte debba nascere dalla riflessione e consapevolezza dell’artista di avere una visione intuitiva del mondo che, come afferma Ugo Nespolo nelle sue interviste : “L’arte debba avere un pensiero e una teoria. Le Avanguardie storiche hanno sempre fatto così, dai Futuristi ai surrealisti”. L’arte non è un territorio di un presuntuoso genio, ma di un essere razionale. Solo così per ritrovarsi condivisibilmente insieme, sostegno ricordo una frase risolutiva del mio confessore: “La smetta con queste ricerche implosive di analisi, che ingombrano lo spirito!”. Gli ho dato retta. Nella maggior parte delle opere esposte, con l’idea del movimento e dell’esplorazione soggettiva interiore che si astrae dalla realtà visiva, convive l’idea che le forme-colore e di esuberanza segnica del profondo sogno visionario, sono il “leit motiv” per una gran parte degli artisti di reinventarsi. Già scriveva Robert Hugues, che dagli Ottanta cosa aveva l’Avanguardia di fine novecento? Ovvero l’arte di massacrare le cose dell’arte Contemporanea?: “L’esuberanza, l’utopia, la vastità, la certezza che ci sono territori estetici infiniti da esplorare. E che l’Arte può cambiare radicalmente la visione della cultura. Tra i suoi bersagli preferiti, sono la Cultura del piagnisteo e gli orrori della Contemporanea nelle Avanguardie del post-moderno di fine Novecento, dell’arte poverista vuota di spirito. Il bigotto perbenismo che aveva castrato l’Occidente dei propri attributi culturali. La sua è una “riva fatale”. Non ha del miracoloso il fatto che un tizio dotato di così poco talento, possa fare così tanti soldi. Una fonte di imbarazzo per i critici che spiattella l’amara verità: “Le quotazioni di mercato? Dipendono dal Voyeurismo dalla parte del capitalismo, e dallo snobbismo, entrambi tossici”. Senza falsi moralismi, il motore economico del pianeta è il male, la punizione, l’ingiustizia. Il mastino della critica d’arte, tartassa gli orrori del contemporaneo e del “radical chic”, incarnato da Andy WARHOL, un populista commerciale che avrebbe passato troppo tempo a sguazzare nel blu di uno schermo televisivo. Come Narciso nella fatidica pozzanghera! Negli Anni Sessanta Warhol aveva capito che era il periodo favorevole culturale per promuovere il “vuoto”. Una retorica irriverenza che aveva colpito catarticamente moltissime Artistar, a partire da MarK ROTHKO a Jean Michel Basquiat, lo Yahvé dei graffitari, assurdamente valutato per la sua provocatoria denuncia del benessere globale, spaccante come una mela ricchezza e povertà. Il narrativo della ribellione che massacra l’arte, alzando il tiro: Il concetto. Chiediamo, per concludere alla direttrice-curatrice della Mostra: “Che cosa è importante per Lei, quale direttore di questo Evento a casa Zenobio?”. “Ne sono la Curatrice, il nostro compito è quello di coordinare la visibilità nella giusta successione delle Opere. e di realizzare l’idea progettuale di Mostra..., “passeggiando” ...con il pubblico. L’idea dell’Arte è di parlare del mondo in cui viviamo, individualmente coordinando ogni singolo narrato trasfigurato a soggettività del suo dentro… Ma anche esso stesso strumento di appagamento dei sensi e del senso critico di chi viene a vederla”. Parole condivisibilissime, ci connettiamo anche noi sullo stesso fiato.

*ALFREDO PASOLINO

Direttore artistico ART WALK Sen. Ministro Segretario Politico del Dipartimento per la tutela del Patrimonio Artistico e dei Beni Culturali e Ambasciatore at Large del Consiglio Internazionale per la Diplomazia e la Giustizia (Registrato presso O.N.U. Nazioni Unite)

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Barterle Wanda

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Pittori Art Walk


Banterle Wanda

Ondose aspirazioni dell’essere senza tempo... al primo alito dell’esistere A cura di Alfredo Pasolino

Wanda Banterle ama il colore gestito nella sua purezza da linee di forza e di luce in perenne movimento. Mantiene pure un’anima ibrida di risonanze simboliche della surrealità naive, con la melodia di ondosa capacità di comunicazioni mediante narrazioni figurative indicative di una inedita surreale introspettiva, ritmata dalla musica vagante nello spazio. Il suo senso dell’informale nasce potenziato da immagini forti centrate ad alfabetizzare meteoriti espressive d’anima. Trasfiguranti stravolgimenti di una pioggia di dentritiche forme-pensiero, simboliste, a dissacrare l’ansia come una medium del disarmo mercificante dell’arte. Il suo è un mondo che risale all’origine, aurora o avvento che sia, all’inizio privo di archetipi al limite della contaminazione che subisce l’uomo. Senza vecchiaia e senza l’oltraggio della corruzione o del declino. Quello di Wanda è un magico spazio che nessun evento razionale potrà interferire. Uno spazio informale della profondità dell’essere, essenza che ha in sé l’alea del nulla, da cui è venuto e il nulla che lo attende. Immagini che a prima vista esprimono un moto incessante escludente la gioia come il dolore. Quale orizzonte ha celato la loro diversità? Presagi fissati ad una loro solitudine moventi verso l’artista nel sogno divenuto religioso ma esclusivo.

Contatti: wanda03@alice.it

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Banterle Wanda

Amore in musica - olio su tela, cm 100x120

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Banterle Wanda

Oltre - olio su tela, cm 100x100 12

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Banterle Wanda

Pigmenti naturali - olio su tela, cm 120x100

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Brenno Giusella Modulate armoniche radici del senso e del mito naturalista

A cura di Alfredo Pasolino

Le sue radici fonde dell’inconscio archetipo del senso e del mito, nel manifestarsi di sedimenti e stratificazioni dell’anima individuale si evidenziano in una pittura a tecniche miste. La sua è pittura… di schema junghiano a livello onirico. Giusella utilizza materiali diversi, quale ricerca formale dei colori e della ruvidezza naturale simbolica, portando la materia ad affioramenti di impasto o collage: carte colorate, gesso e colla impastati, conglomerati ad un fraseggio metamorfico ambientale e al suo fraseggio poetico di natura. Poliedrica, versatile, frutto attento della memoria sensitiva sognante, la Brenno restituisce al corpo formale delle tradizioni, l’energia con lo slancio vitali richiamato in simbiosi con i moduli della natura marinara. Per questo la sua ricerca artistica esige la manifestazione del sogno fantastico nostalgico e romantico. Colori a volte squillanti, lussureggianti quale parte della natura naturans tropicale. All’umano come inverarsi del mito salino delle arenarie marine, nel suo realismo fantastico. Ne restituisce vitalità, impressione palpitante, parola. la sua e prospettiva di ricerca e di comunicazione del subconscio specchio delle estreme interiorità umane al tempo, quale recupero di suggestioni e di forti sensazioni, ritrovando l’afflato poetico lirico. Nel dare senso e innervatura all’esistenza riaffiorante nella consapevolezza di valori interni. Contatti: brenno.giusella@alice.it

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Brenno Giusella

Esperanza - olio e rete da pesca su tela, cm 80x60

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Brenno Giusella

Il vecchio e il mare - olio e rete da pesca su legno, cm 92x62 16

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Brenno Giusella

Riflesso - olio e sabbia su tela, cm 70x50

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Busetti Carlo Il tempo è come un volo di farfalle

A cura di Alfredo Pasolino

Per Carlo Busetti il tempo è come un volo di farfalle, scandito da istanti danzanti e di voli ritmici, ludici, di astrattismi invisibili a più energie del senso significante, nella molteplicità figurale dell’universo interiore subconscio. Con la sensibilità sempre dell’attuale sapore immortale della gioia. Nel corso degli anni, ha saputo dare forma e corpo vitale ad una successione immaginifica di istantanee modulari degli archetipi della memoria creando un giardino dal grande cielo di allegorie del suo modo narrante di divertire coinvolgendo il lettore: “Così è se vi pare …” (Pirandello). Certamente ogni composizione contraddistingue una linea che rispetta il suo iter artistico, lo stile resta, senza mai distaccarsi ovvero distanziarsi. Senza mai copiare nessuno, e senza restrizioni, come cavallo a briglia sciolta, ispirandogli libertà e natura libera simbolista che lo aiutano a vedere un mondo migliore fatto di allegorie. Pedalando come Mary Poppins nelle visioni celesti delle idee. Un arcimboldo di simboli e malestrom densamente vorticoso di astrazioni geometriche avvolte da aloni di psicoemotività di ricordi, per uno spazio di un’epoca di solitudine, verità nelle verità di un mondo reale sempre più inesistente.

Contatti: ingcarlobusetti@gmail.com

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Busetti Carlo

Farfalle - digital painting, cm 50x70

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Busetti Carlo

Pedalata in rampichino - digital painting, cm 80x110 20

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Busetti Carlo

Svizzera - digital painting, cm 100x100

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Canola Patrizia

Impressioni dal vero e traslazioni pittoriche di natura neofigurative A cura di Alfredo Pasolino

Patrizia Canola, al di là dell’apparente realismo duale e oggettivo, riversato in vedute, figure, nature morte, acquerelli e altre varie, paesaggi stagionali, può velare significati alieni del suo puro piacere estetico, attraverso la malia del Simbolo. Impressioni e sensazioni d’anima a diretto contatto con la Natura nei soggetti da riprodurre pittoricamente. Non si è mai accostata alle mode in auge dell’ astrazione espressionista : La sua è una filiera di temi, tra impressioni dal vero e postimpressionismo Cézanniano. Messaggi e sensazioni d’anima del sogno visionario realista che vanno oltre i significati descrittivi : Brani filmici dell’interiore umano, intrisi di luce naturale per un sogno lucido che motiva la lettura prospettica dei contorni. Stasi di creature animate in una calma invidiabile raccontano l’avventura colorista delle forme-pensiero di partecipazione psichica calda, nelle loro tensioni interne, raccontano il suo amore d’anima per la vita reale.

Contatti: patrizia.canola@gmail.com

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Canola Patrizia

Campo di Grano-2 - olio su tela, cm 80x90, 2015-32

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Canola Patrizia

Riposo d’Inverno - olio su tela, cm 120x100, 2016 24

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Canola Patrizia

Va Pensiero... - olio su tela, cm 100x100, 2016

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Caponi Alvaro

L’arte soggettiva la porta aperta sul respiro informale, libera da ogni legame A cura di Alfredo Pasolino

La tavolozza di Alvaro Caponi, un omaggio alla visualizzazione metafisica onirica. E alla sua tecnica gestuale comunicativa. Pitttore e sperimentatore di nuovi linguaggi inediti, dell’astrazione nel sogno visionario catalizzato dalla istintiva immediatezza gestuale subconscia, e dalle forti sensazioni intuitive d’anima. Artefice di tecniche miste e di materiali vibranti a guizzi di lampo, morfologie figurative dell’astrattismo geometrico con fiammate profonde sull’indotto umano dell’osservatore. Non meno raro di questo momento di crisi di idee e di sconcerto, quanto di invenzioni per nuovi messaggi connessi alla tradizione dei Lumi. L’arte di Caponi caleidoscopica visuale metamorfica quanto espressiva colorista ripercorre in modo esponenziale la carrera soggettiva individuale del suo dentro interiore, incentrata sulla vita soggettiva. Ama l’ermetico linguaggio dei momenti fuggevoli della percezione intuitiva per un’arte colta, riscontrabile solo nelle espressioni spontanee libere dei bambini, frutto archetipo di una terra “imaginalis” votata al simbolismo esoterico e alla religio dei grandi alchimisti.

Contatti: alvarocaponi@libero.it

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Caponi Alvaro

Acquitrino nel Nahar - cm 51x71, 2016

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Caponi Alvaro

Villaggio palafitticolo Naharko - cm 51x71, 2016 28

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Caponi Alvaro

Lungo il fiume Nahar - cm. 51x71, 2016

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Cellinese Antonio

Un’arena su cui agire in modo inedito e metamorfico A cura di Alfredo Pasolino

Per Cellinese Antonio la conoscenza esplorativa nell’uso affiorante dell’astrazione subconscia, supplisce la conoscenza immaginativa delle forme. La scoperta di un mondo che esiste e si spiega per se stesso, e che non può essere modificato dalle idee, per un’arte in possesso dei propri valori. Antonio non vuole soffermarsi su comode etichette, e ciò nello spirito rappresentativo, per una tela che cominci ad aprirsi all’artista come un sipario su cui agire, piuttosto che riprodurre! Non solo scampoli floreali, ma un arcimboldo in malestrom vorticosi di dinamismo giroscopico quasi ritmico. Come un refolo di energia incessante che lo alimenta. Una partenza dal caos revolvente all’equilibrio. La sua è una profonda percezione dell’equilibrio universale dalle forme particolari, come un granello di polvere atmosferica ovvero un lampo di luce proiettiva. la sua però, può considerarsi una trasmutazione emotiva, spontanea percettibile, trasfigurata da modulazioni archetipe di forme sedimentate nell’inconscio, con improvvise accensioni cromatiche. Ideogrammi simbolici promossi a simbolismo per una religio del paesaggio universale, catalizzati da lampi luminosi a contatto con energie cosmiche infinite e arcane. Una eccezionale originalità di una pittura metafisica, una personalissima avventura per un’esperienza personale. Contatti: antoniocellinik@gmail.com

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Cellinese Antonio

Armonie cromatiche - acrilico su masonite, cm 56x60

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Cellinese Antonio

Il palmeto - acrilico spatola su masonite, cm 70x50 32

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Cellinese Antonio

Paesaggio esotico - acrilico su masonite, cm 65x80

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Colavincenzo Fernando Corsi e i ricorsi storici, applicati alle mutevolezze della natura, in rapporto all’evoluzione umana

A cura di Alfredo Pasolino

Cola ha un vero talento per la narrazione, ed i suoi lavori trapunti di simboli, si possono sfogliare, diremmo quasi, come un grande libro di racconti e registrazioni di bordo, come fogli di un almanacco rubati al vento. Composizioni estetiche, sociali, simboliste, allegoriche. Questo suo muoversi sulla superficie del proprio mondo interiore subconscio, simbolico, romantico, simbolista, attraverso le le immagini su pagine e fogli liberati dalla brezza simbolica e dai refoli dell’anima ripiegata su di sé, volteggiante, risulta un sommarsi di fatti, di storie, o di narrazioni, o di attività, visualizzate col parapendio, in evoluzioni del sogno visionario realista della vita umana. Vincenzo raccoglie ed accumula fatti e vicende di stagioni ed evoluzioni della parabola umana con un’allegoria apparente in presa visionaria sul lettore, trovando il modo di ricercare e di far riaffiorare concetti filosofici come lo è per il già visto, sposato con l’astrazione, attraverso la devianza analogica del sistema di Pittura. L’artista rivisita i corsi e i ricorsi storici, applicati alle mutevolezze della natura, in rapporto all’evoluzione umana. Vi attinge referenze analogiche. Restituisce le contraddizioni del presente, sullo scenario del tempo che si dilata. E le figure morfogene e simboliche si cercheranno in uno spazio destabilizzato e di contrasto. La conoscenza dialoga con la popolazione attraverso le metafore. E la mobilità delle pagine richiama alla mente la mobilità del pensiero e dell’immaginario, dove l’attenzione permette di andare a vivere tra sogno e realtà. La nostalgia dell’Eterno e l’urgenza di dare senso ed esaltazione a un preciso bisogno di libertà. Contatti: colavincenzof@gmail.com

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Colavincenzo Fernando

Gli amanti - olio, cm 100x100

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Colavincenzo Fernando

La vela rossa - olio, cm 100x100 36

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Colavincenzo Fernando

Maschere - olio, cm 80x80

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Dalla Villa Giovanna L’eterno spirituale femmineo ed i suoi messaggi visualizzanti rivelazioni dell’interiorità

A cura di Alfredo Pasolino

I messaggi dipinti in forme colore con le loro morbidezze, hanno sempre affascinato la vocazione esplorativa nell’interiorità umana, di questa pioniera del linguaggio espressivo “Virgo”, annunciando che il mondo reale delle verità umane non può essere così lontano nel confronto emozionale tra la plasticità della materia e la visualizzazione dell’incessante mondo intrinseco in movimento. Un movimento particellare, come le micelle del nostro pulviscolo atmosferico, visto contro luce naturale. Giovanna rispecchia col linguaggio della vibrazione dei segni e del colore, le scoperte di Einstein, che la materia costituita nei loro importanti stati fisici di affinità e di aggregazione, cambia la curvatura dello spazio-tempo. Lei ce lo racconta con un’arte di valori trasfigurativi dell’energia fisica in quella spirituale. Ne percepisce la costituzione del suo operare avvalendosi della traccia intuitiva della coscienza superiore: quella dimensione apparentemente virtuale, cinetica sempre in movimento, che l’artista sensitivo come visione poco interagente con la realtà dei sensi, di movimento sinuoso come il sasso gettato nell’acqua. L’artista riversa sulla tela “pulita” proiezioni rivelative del cosmo interiore, tra bagliori d’anima con gestualità, distorsioni come “amebe” a comensurare la distanza spaziale dal campo spirituale. Contatti: giovidv63@gmail.com

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Dalla Villa Giovanna

Albero della vita - tecnica mista, cm 70x50, 2016

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Dalla Villa Giovanna

Luci nella notte - acrilico, cm 70x50, 2016 40

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Dalla Villa Giovanna

Nebula - tecnica mista, cm 60×80, 2016

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Falciani Paola Dipingendo il sogno visualizzando i simboli dell’inconscio

A cura di Alfredo Pasolino

Scorrere il libro dei sogni visualizzati nel transfert psicoemotivo per Falciani Paola, vuol dire leggere il percorso di un’impressione d’anima, sulla pellicola scanscionale fuori dal presente e dallo spazio reale prospettico, già valore del passato. A riflettere e rapportarsi ai ricordi della memoria filtrata a immagini minimali versato sul fronte astratto figurativo. Qui la dimensione umana si rivela negli aspetti passatisti di lirismo recondito. Immediati quanto realistici nel comporre disvelando le fonti dell’immaginario. I soggetti sono sempre figure immaginarie della donna e del suo valore affettivo di sempre. Ricordi rivestiti di evocazioni subconscie affiorano dall’immaginario calato in affondi di desideri intimi oltrepassando la dimensione astratta simbolica richiamati dalla religio dei sentimenti umani. Disegno, linee figurali, tonalità sobrie calde, per un intento preciso, quale bisogno introspettivo di affermare se stessa, il mondo affettivo, il passato e l’Infinito.

Contatti: paola.falciani63@gmail.com

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Falciani Paola

Colore e calore - olio su tela, cm 100x100

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Falciani Paola

Oggi come ieri - olio su tela, cm 80x80 44

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Falciani Paola

Quinto e primetta in bicicletta - olio su tela, cm 80x80

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Gonzales Alba

Il senza fine della bellezza plastica formale A cura di Alfredo Pasolino

Per Alba Gonzales, artista plastica di accezione kantiana, ogni forma liberata risponde sempre a una finalità senza fine! Le composizioni sempre autobiografiche e comportamentali nelle scelte, si elevano a tempo e miti posizionati sulla quarta dimensione, finalizzando oculatezze nell’emulsione affiorante dal subconscio. Le riveste del senso onirico, come “presenza” istintiva, anche se si percepisce nel loro messaggio qualcosa di assente ovvero di non sempre attinente alla ragione, affidate all’allegoria. “Sfuggite di mano”, per l’istinto di non compiutezza appagante, affidate alla metafora e al senso criptico del Simbolo. Si potrebbero chiamare “esperienze” o visualizzazioni per omaggi condivisi, ciò che nell’esperibile tracciando senso e finalità, attraverso il tema narrativo. Il tutto preso singolarmente, ha una sua propria collocazione rispondente alla domanda essenziale: Perché esiste tutto ciò invece di niente? Visto che oltre… c’è solo il senza, ...ovvero il senso della sospensione e del volo, il senso delle scoperte “sfuggite di mano”, per dualismo del possesso... Per la Gonzales esiste per questo suo orgogliosa allegoria all’arte: il senza fine! L’arte per lei cerca il fine all’interno, il fuori... appare senza fine. Come il Poeta ispirato all’Eterno volgendo le spalle all’ordine costituito. Bellezza plastica, come diceva Aristotele, è un termine per l’Arte, al quale non si può aggiungere e togliere nulla! Contatti: albagonzales@albagonzales.it

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Gonzales Alba

Il cappotto - bronzo, cm 40x30x25, 2015

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Gonzales Alba

La Sorpresa - bronzo, cm 63x36x36, 2013 48

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Gonzales Alba

Shut - cm 77x33x32, 2016

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Gubbati Valeria

Evoluzione della forma per iconografie dinamiche di astrazione della contemporaneità A cura di Alfredo Pasolino

La tradizione del nuovo, propria dell’Arte di azione che attraversa l’arte moderna, è propria nella ricerca allusiva a ciò che dovrebbe essere immaterica, come Rotho, Ernest, PIcasso. Per Valeria Gubbati, al di là della figurazione, la manipolazione subconscia, fa parte dell’astrattismo materiale. Lei procede archetipicamente di intenzionalità, se noi pensiamo alla formulazione più originale dinamica del neofuturismo, rinato dopo cent’anni !, quale introduzione ottica di visualizzazione e puramente fisica del movimento. Vediamo subito che l’assemblaggio degli elementi geometrici compositi di Valeria, semplificano il movimento come energia propria del pensiero, sorgivo dalle sue sensazioni. Difatti non produce oggetti ma eventi, che sono eventi per la vita. Per la Gubbati, l’arte è tutt’uno con la biografia dell’artista. Una qualità non dispersa ma formulata che va a guadagnare nuovi territori dell’immaginazione. Attraverso una struttura serrata potente, che nasce dalla emulazione dialettica del forte nucleo plasticizzante dei profili rettilinei delle superfici. In una totale ripresa del contrasto tra finito e la spazialità dell’infinito. Questo evento genera una serie di arte astratta geometrica. Poiché una cosa fa nascere l’altra. Mirabile passaggio del sincronismo universale in ordine costruttivista. La sua è produzione irreggimentata in uno straordinario senso del ritmo verticale multiplo sottointendente ad un recondito, ineludibile percorso grafico. Per cui, difformità e colori non possono che porsi come se dispongono all’azione intuitiva gestuale. Basta spostare la forma e la circolazione astratta si ferma. Equilibrio! Contatti: valeriag83@gmail.com

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ART WALK 2017

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Gubbati Valeria

Cercando - tecnica mista su tela e pannello, cm 45x60, 2016

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Gubbati Valeria

Meandri - tecnica mista su tela e pannello, cm 45x60, 2016 52

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Gubbati Valeria

Uno per uno e me - tecnica mista su tela, cm 100x150, 2016

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Katrin Vanessa Dal sintetismo grafico alla trasfigurazione di lampi di luce visionaria

A cura di Alfredo Pasolino

Nel processo ideosublminativo di Katrin Vanessa si trovano sempre affioramenti risultanti dalla decantazione delle forme reali d’ambiente, come fumose evocazioni di abbozzi grafici delle forme di ambiente richiamanti memorie ed immaginario sull’impatto indotto emotivo nell’osservatore. Una telecinesi mentale, sia pure appena percettibile che l’artista ha sottoposto ad una sensibile trasfigurazione, psicoemotiva, la termine della quale ogni forma di partenza risulta assolutamente abbozzata, come una reazione che prosegue incessante sull’immaginario dell’osservatore, dalla visualizzazione del sogno onirico affiorante come un’emulsione… dalle cortine della luce bianca d’anima. Segni elementari di una scrittura metaideografica compaiono assemblati a coltri dense in lampi di luce costante composita, realizzano il transito dal particolare all’essenza del flusso dinamico mare immenso dell’inconscia consapevolezza universale. Katrin risponde riportando una precisa impressione motivata, dal fatto che in realtà nulla è casuale. Un insieme di abbozzi segnici quasi spettrali, quasi confusi, anche nelle prospettive di emersione geometriche embrionali. una metafigurazione segnica che all’esperto può far pensare ad un Dubuffet, per quanto vince l’originalità dell’artista. Un vivaio di punti, strisce ed abbozzi intuitivi per un rilievo comunicante precise sensazioni emotive trasfigurate a preciso criptico segreto celato, della vera fascinazione femminile. Contatti: vanessart@libero.it

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Katrin Vanessa

Riflessi di un pomeriggio - olio su tela, cm 54x65

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Katrin Vanessa

Riflessi di un pomeriggio 1 - olio su tela, cm 54x65 56

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Katrin Vanessa

Riflessi di un pomeriggio 3 - olio su tela, cm 54x65 (2)

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Machimbarrena Javier L’astrazione geometrica serve solo a verificare l’istinto

A cura di Alfredo Pasolino

Dove un muro obbliga filosofie saggi a soste meticolose, debutta la poesia dello spazialismo cubista, astratto-geometrico. Per Javier la poesia astratta è un privilegio, la casualità di un’ombra di linee inscritte nell’immaginario telaio geometrico. Tagia a volte, un sistema dell’ombra metaforica del misterioso, relegandolo alla gloria della visionarietà. Coglie i significati del volo. L’artista spagnolo affronta il variegato cosmo del sogno astratto figurativo, per sapere il punto di arrivo con l’ignoto confine tra realtà e immagini calate nell’immaginario. Assistiamo al prodigio istintuale e al silenzio puro dell’ascolto di formepensiero visualizzate col binocolo della gestualità mentale introspettiva progettuale del percorso creativo. Le certezze straordinarie di uno sperimentatore inedito, non si nutrono solo di certezze convenzionali, in quanto vivono di apparenti paradossi, confrontati con la nostra tridimensionalità e virtualità. Javier si comporta come un minatore che scava in galleria, cui l’ignoto della sorpresa si manifesta ‘invenzione‘ spontanea come i colpi del minatore, tra il nulla e il cogliersi interno! Respira l’inquietudine con le influenze celesti del suo cosmo mentale, un prodigio sfuggente all’irreale… cessa di essere un prodigio! Approfittiamo di tutto il resto, e a cosa serve…!

Contatti: javiermachimbarrena@hotmail.com

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Machimbarrena Javier

Previo escultura (Scultura precedente) - 2010

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Machimbarrena Javier

Pareja Escultura (paio Scultura) - 2012 60

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Machimbarrena Javier

Escultura-revisioĚ n (Scultura-revisione) - 2015

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Mascioli Silvana Il tempo è “donna” scandito da momenti di vigore del sentimento istintuale

A cura di Alfredo Pasolino

Con materiali diversi e cromie dai colori caldi e ricercati, intrecciando curvilinee e circolari decorazioni, quali sfaccettature del suo poliedrico stato interiore. Abbandonarsi nell’incanto contemplativo, nel farsi tramite di emozioni più interne, più istintuali, ad esprimere l’inconoscibile. E a fondersi col soggetto per evocazione versatile dei ricordi, ingresso all’anima. Silvana Mascioli, Donna, intesa come madre, sposa, compagna della vita, dall’età della fanciullzza, con i colori fatti di tenerezze, tutto interno per uno stato d’anima, con metafore a chiavi di lettura sulla soglia della sua duttile sensibilità, smantella la realtà, restituendola come memoria nostalgia., luoghi di precipitazioni e trasparenza di un soluto colorato d’ambra. Passando sul tenue confine dell’astrazione metafisica, onirica figurativa. Le immagini che ci presenta compatte sono complemento del suo estro creativo. Qui nell’arco del tempo disvela il proprio istinto sensuale, smorzato dal sentimento dell’istinto, sposando forme di libertà, prensili visioni del dialogo intellettuale.

Contatti: lisdei@yahoo.it

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Mascioli Silvana

Centro di evoluzione energetico-spirituale 02 - tecnica mista, cm 70x50

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Mascioli Silvana

Centro di evoluzione energico-spirituale 4 (1) - tecnica mista, cm 70x50 64

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Mascioli Silvana

Centro di evoluzione energetico-spirituale 03 - tecnica mista, cm 70x50

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Mazzullo Domenica Sensuali opalescenti nubi del desiderio inconscio, simboli nella loro oscillante sospensione

A cura di Alfredo Pasolino

L’Arte di Domenica Mazzullo si presta più di una interpretazione e a più di una chiave di lettura. Un percorso oscillante come un’onda continua di colori sinuosi e delicati, proposti in termini concreti di ottica visiva. Percorsi enigmatici e sfuggenti: metafisici o metastorici, oltre la fisicità immediata dell’affioramento archetipale, nel suo subconscio visionario riflettente le estreme interiorità? Domenica muove la tavolozza oltre a quella condensazione di simboli, e a quel processo possessivo di eventi che costituiscono la propria vicenda umana. Lei non scende a patti con il reale oggettivante conoscibilissimo, tracce, simboli, feticci e segnali. E perfino note, e carnali connivenze criptografiche nuvole del pensiero, sensuali nella oscillante delicata sospensione. Oltre la breve circolarità dell’esperienza. Toni azzurri e rosa trasparenze evanescenti ci appaiono trasfigurazioni che la Mazzullo ha poste nel simbolo, con colori opalescenti delicati o ossessivi. Cerca di conciliare gli opposti, si visualizza nel rebus enigmatico dell’Eterno sconvolgendo il proprio universo. Lo assimila fra edipici quesiti simbolisti, e inedite forme-pensiero finalizzando un Eden Salvatore.

Contatti: mimma.mazzullo@libero.it

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Mazzullo Domenica

Evanescenza - spatolato acrilico su tela, cm 50x100

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Mazzullo Domenica

Oltre - spatolato acrilico su tela, cm 100x100 68

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Mazzullo Domenica

Vita a soqquadro - spatolato acrilico su tela, cm 60x70

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Moiso Carla

Trasparenze e riflessi, immagini sinuose di una laguna reinventata A cura di Alfredo Pasolino

Per l’artista veneta, la possibilità di reinventare gli elementi distintivi dell’arte gotico-bizantino, della propria cultura d’anima, riversata sulla città unica al mondo, è il modo principe di rispecchiare di se stessa. Le sinuose movenze ondose riportate nella pittura, sapida e affascinante di essenze, di cui le immagini di trasparenza si animano riflettendo il movimento ondoso di superficie. Ecco dunque sfilare, tra le tele, che dando vita ed emozioni, offrono scosse sempre vincenti, alla sonnacchiosa coscienza del lettore abituale, donando in gran forza le tipiche armonie incentrate sulle dimore principesche che si lasciano cullare dal movimento del sogno visionario, tra risacche delle gondole, e tremuli rincorrersi della dolce brezza ondosa. (Qui la Poesia è d’obbligo incatenata al fascino: “... Qui il mondo ha bisogno di amarsi… / e lasciarsi cullare con te! / fantastica… Venezia!” ) La capacità istintiva di Carla nel raccontare i sentimenti ritmando la rincorsa della brezza, capace di suscitare stupore, scandito dalla sua limpida lirica, tra nature vive, fiori e soggetti religiosi, rivela trasparenze di luoghi vivi dell’anima.

Contatti: carla.moiso@gmail.com

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Moiso Carla

Gondola in un mondo rovesciato (1) - olio su tela, cm 60x90

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Moiso Carla

La cittàinghiottita - olio su tela, cm 100x50 72

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Moiso Carla

Riflessi gotici a Venezia - olio su tela, cm 50x80

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Nave Michele

Folgorazioni espressioniste neosurreali folgorate dalla metafisica onirica A cura di Alfredo Pasolino

Uno stile accattivante per un artista poliedrico quanto eclettico che abbraccia la tradizione sempre innovativa dell’Arte in tutte le possibili sfaccettature, sperimentatore di sempre nuove tecniche e moderne frontiere che svelano il velo di maya alla dimensione interiore sogno onirico. Un mondo del sogno fantastico lucido cui vorremmo penetrare, come se fosse reale. Se intorno a noi imperversano tecnologie e mostri telematici poveristi, facendoci vivere in case virtuali, della frenesia del moderno. la sua esperienza metafisica rivelante l’attuale caotica inarrestabile corsa, che fagocita se non tieni il ritmo. Michele ci disvela una dimensionalità della metafisica di subconscio freudiano, quando muoveva i primi passi. Convivono in Michele Apollo e Dionisio, tra compostezza delle forme in equilibrio, con l’ebbrezza dell’euforia nell’operandi dei suoi grandi predecessori, René Magritte, al catalano Salvador Dalì, fino alla solitudine anonima dell’anima di Giorgio De Chirico, con i suoi fondali e manichini senza volto. Il suo è un’elegante combinazione visiva, tra Passatismo dei Lumi del Novecento con modelli neosurreali del tempo presente. Un visionario astrattismo idealistico, un effetto voluto, con il confronto semplice, poetico, per una sorta di spirito dell’Arte.

Contatti: info@michelenave.it

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Nave Michele

Graffiti - olio su tela, cm 70x50, 2016

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Nave Michele

Ideali - olio su tela, cm 70x50, 2013 76

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Nave Michele

Viaggio nel mare dei sogni - olio su tela, cm 100x50, 2016

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Pettini Paola

I colori dell’anima che risanano donando ciò che la mente cangia nel cuore abbracciata A cura di Alfredo Pasolino

La cosa che più predilige Paola Pettini pittrice di generosi transfert nell’anima, del suo percorso cammino espressivo simbolico quanto allegorico, consacrata per connotazione di stato d’animo a un ventaglio aperto di libere scelte in poetiche narrazioni della mente-ideale. Combinante reattiva con i sentimenti del cuore con le sue forti sensazioni. La sua filiera artistica scansiona tra le evocazioni del sacro che affiorano con delicatezza visualizzante, e le composizioni che richiamano le immagini felici dell’ART NOUVEAU. In generale immagini folgoranti catalizzatrici di induzione sulla mente del pubblico, bisogno di tenerezze del sogno visionario. Sogni evocati dal subconscio se non a ragione delle contraddizioni dell’esistenza. Dalla radici più profonde del Simbolismo interiore. Qui si palesa la generosa festosa solare arte decorativa delle locandine della Liberty Klimtiana, mirante ad esprimere gioia a ciò che si vede: per rapportarsi alle cose semplici della vita e alla narrazioni di fede mistica. Del vivere ciò che è nella mente assemblata col cuore, donando amore, luogo di trasparenza delle emozioni.

Contatti: paolapettini@alice.it

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Pettini Paola

Malinconia e solitudine - olio su tela, cm 60x80

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Pettini Paola

La sceneggiata di un Pierrot - olio su tela, cm 50x50 80

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Pettini Paola

Bella Epoque - olio su tela, cm 60x100

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Raffaelli Maria Grazia Una performance poetica dell’impressione prestata all’informale segreto simbolista

A cura di Alfredo Pasolino

Il tempo di una donna-artista è scandito da istanti d’impressione sulla pellicola dell’anima. Attimi spesso impercettibili, nei quali prende forma tutta l’energia e la molteplicità del sogno simbolista dell’universo femminile. Raffaelli Maria Grazia con pari sensibilità della contemporaneità canonica dal sapore romantico aerobico, propria dell’ “impression soleil” ha saputo dare senso di astrazione a questa sua sensibilità sensitiva. Cromie dei colori delicati. Passando nel gusto informale riesce a scoprire di se stessa tutta una serie di ruoli simbolici femminili. C’è nella sua gestualità un’evoluzione dinamica espressa con la ricerca della propria identità profonda. La verità profonda intimista nella fuga dalla realtà del dejà-vu conservatore, alla visualizzazione del sogno fantastico, amalgamata con un naturalismo dell’interiorità, si arricchisce di nuovi scenari, l’artista si rapporta con le proprie esplorazioni interne sulla linea informale, campeggiante l’infinito, quale fuga-viaggio del suo fascinoso carattere, oltre l’individualità, solubilizzandosi nel cuore simbolista, profondo mare ricettore dei segreti intimisti della fascinazione femminile preclusa ad ogni dualismo oggettivante, sia pure d’impressione.

Contatti: cartolibreriadalu@gmail.com

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Raffaelli Maria Grazia

Betulla - olio su tela, cm 110x90

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Raffaelli Maria Grazia

Cascata di rose - olio su tela, cm 120x120 84

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Raffaelli Maria Grazia

Re Sole - olio su tela, cm 120x120

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Saccomani Giuseppe Ritmico potere del colore comunicativo alle precise risonanze dell’anima

A cura di Alfredo Pasolino

Colori primari in un’alternanza, pressoché costante, sul prevalente intreccio atmosferico, del fondo aurorale. E vivai di spontanee facoltà espressive evidenziano dettagli e forme di astrazione essenziale emotiva. Modernità amalgamata con la classicità, magicamente intrise di luce e vibranti cromaticamente di sensazioni, con finalità di sempre, attraverso i filtri del simbolo criptico e l’astrazione nel dare piacere alla visualizzazione del sogno, celebrando la bellezza del paesaggio. E del proporsi come rifugio alla durezza della vita contemporanea. Oggi, per Saccomani, l’arte moderna tende a disturbare l’anima. L’artista mostra tranquillità con il gusto assemblativo alla trasmutazione del colore, delicato, acquarellato, denso o sospeso omogeneamente in campiture. Prediletti sono i rosa, i verdi del naturalismo simbolico, e le gamme tonali del giallo ocra. Per evidenziare pensieri ideali ed energie positive. Giuseppe non dipinge ciò che vede oggettivamente. C’è in lui un processo interiore che è frutto di espressione del colore puro, l’assenza di ombre, il momento più alto espresso dall’anima. Calma e quiete riflettono una rex apparente di serenità o sicurezza interiore. Soggettivamente mantiene uno stupendo rapporto non sempre statico con le cose e le rappresentazioni. Siparietti di astrazione onirica visionaria, microcosmi incessanti del movimento, e scoperta dell’infinito movimento delle forme-colore. Contatti: beppesaccomani@gmail.com

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Saccomani Giuseppe

Barena in fiore - olio spatolato su tela, cm 50x70

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Saccomani Giuseppe

Foschia estiva - olio spatolato su tela, cm 50x70 88

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Saccomani Giuseppe

San Giorgio e la Giudecca - olio spatolato su tela, cm 50x70

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Santeusanio Tonino L’arte del togliere per liberare un mondo immortale che s’è fatto pietra

A cura di Alfredo Pasolino

Lunga carriera artistica dalla giovinezza ai giorni nostri di un’artista liberatore quanto poliedrico. L’arte del togliere materia e torpore cronico. Tonino un artista che non è possibile legare ad uno schema continuo, crea modelli li vive e soffre con tensione il quotidiano dell’arte, fuori da ogni circuito e da ogni lobbies di mercato. Dove abita il gigante della scultura? Abita a Crecchio abruzzese -mi rispondono- il Fidia dell’arte neoclassica trasmutata a modernita sintetista per affioramento da emulsioni vitali subconscie. Nei dialoghi indotti per anima e per capire il possente Prometeo della scultura. Donando alle sue creature vita e voce alle sue Apollinee modellazioni celate nel simbolo criptico della pietra. Lui le riplasma postate nella loro grandezza etica al vertice della realtà, a sfiorare cieli di azzurra densità. Traguardi di postazione che si inchinano fra la terra e il cielo, per interagire con l’aria, entrambi realtà di vita, nel suo alitare sciamano della terra petrosa, nel frammentarsi della materia. La scultura per Tonino ha da tempo lasciato “la lingua morta” delle monumentalità retoriche, sempre mitizzate, restituendole al contesto urbano delle piazze e dei giardini, quali icone di riferimento etico ideale, in corpose evocazioni di personalità idealizzate a simbolo pedagogico e narrativo, di forte impatto emotivo sulle persone e in coinvolgente diretta comunicazione.Come Arturo Martini, Tonino “sente” e attua, cercando di cogliere i sentimenti semplici della tradizione, in scansione tra l’arte dell’Età ellenica di Pericle e quella Pompeiana. In sospensione emotiva, memoria profonda, nella interiorizzazione e sensibilità minestica, impastando di vita lo spazio plastico interno, epifania di ogni accadimento.

Contatti: fonderiacirulli@hotmail.it

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Santeusanio Tonino

Naiade - bronzo

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Santeusanio Tonino

Abbraccio - bronzo 92

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Santeusanio Tonino

Estate - bronzo

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Scemi Alessandro

La grafica delle linee energetiche nel design urbano e ambientale in armonia con la natura A cura di Alfredo Pasolino

Alessandro Scemi poliedrico grafico del design e della pittura ambientale naturalista, torna nel ricco bagaglio espositivo con l’eclettismo che contraddistgue la sua innovativa visione architettonica urbana in armonia con il paesaggio naturalistico. Un realismo di fondali prospettici come di impianto iconale. Eco risonatore di un ambientalista che, della progettazione urbana, con la visione intellettiva del paesaggio delle polis trasfigurate a versatilità di un sogno visionario lirico, Alessandro rispecchia la propria identità etico-estetica nel congruo rapporto di verticalizzazione per smorzare l’arrogante massificazione volumetrica progettuale, a beneficio di spazi liberi e giardini, e dimore a misura d’uomo. I giganti della megalopoli territoriale si rispecchiano nel percorso fluente allegorico fluviale amalgamato con il sogno realistico, restituendo vitalità del dialogo umanistico d’anima con lo spettatore. Sempre coerentemente presente il sua pensiero grafico, rivela una ricerca accurata, declinando progressivamente una trasfigurazione ‘alchemica’ di ogni possibile visuale della propria coscienza, un omaggio all’interiorità. Accompagnandolo alle temperanze della pittura d’anima, quali radici dell’allegoria e del simbolo. Tra realismo e sogno onirico metastrattista figurativo visionario. Per quella pienezza di salutare “alma mater”, come simbolismo del “Canto del Cigno della Natura” dinanzi a prospettive futuribili di una civiltà globale consumista, per Alessandro, dalle linee parallele, come forza di energia autocentrica proiettata verticalmente all’infinito abbraccio del cielo . Contatti: alessandroscemiarch@libero.it

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Scemi Alessandro

Burano - olio e inerti su tavola, cm 118x93

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Scemi Alessandro

Capalbio pieve - olio stucco sabbia su tavola, cm 84x60 96

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Scemi Alessandro

Central Park - olio e inerti su tavola, cm 90x114 (1)

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Barterle Wanda

e r pe

Pittori Toscani Associazione “Ali� Artisti Liberi Indipendenti

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Bruni Graziella

Desiderio di rinascita - olio su tela, cm 70x60 Contatti: graziellabruni2@virgilio.it

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Capaccioni Basta Damiano

Sovrapposizione - olio su tela, cm 45x60 Contatti: damiano.basta@gmail.com

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Carletti Franco

Sorpresa di luce - acrilico su tela, cm 50x80, 2015 Contatti: francocarletti54@gmail.com

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Castellani Ilaria

Mareggiata - tecnica del riuso di materiali su asse di legno, cm 30x70 Contatti: riusodarte@gmail.com

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Cetti Ivan

Andalusia - acquerello, cm 70x43, 2016 Contatti: ivan.cetti@libero.it

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Chiappinelli Cristina

Il volo di Margherita sulla cittàdi Mosca - linoleografia su carta, cm 71x80, 2016 Contatti: chiappinelli.c@alice.it

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Consorti Lorella

Mattino - acrilico su tela, cm 50x70 Contatti: lorella.consorti@gmail.com

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Corfini Mara

Omaggio a burlamacco - acquerello, cm 60x78, 2000 Contatti: info@mariacorfini.com

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Di Napoli Grazia

In laguna - olio su tela eseguito a spatola, cm 50x70 Contatti: grazia.dinapoli@alice.it

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Forzoni Silvia

Dove nasce l'alba - tecnica mista su tela, cm 80x80, 2016 Contatti: tanamasf@gmail.com

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Francini Oriella

Voglia di carnevale - materico, cm 50x70 Contatti: oriellafrancini@gmail.com

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Frassineti Arnaldo

La Madonna del Lippi - intarsio su legno tropicale, cm 83x72, 2014 Contatti: marisaorlandini@yahoo.it

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Gabellini Patrizia

Figure - penna biro, cm 50x70, 2016 Contatti: patgab57@virgilio.it

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Ghezzi Luigi

La Francigena via dell'Arte - olio su tela, cm 70x80 Contatti: luigi.ghezzi50@gmail.com

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La Rosa Susi

Ti vitu (Ti vedo) - tecnica mista su legno, cm 42x62, 2016 Contatti: larosasusi@gmail.com

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Marisi Marilena

Musici - acrilico su tela, cm 60x80, 2016 Contatti: viterossa3@gmail.com

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Migliorini Elena

Fiore della notte - acquerello, cm 76x57, 2015 Contatti: elenamiglio@hotmail.it

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Nesi Clara

Fiori notturni - olio su tela, cm 45x35, 2016 Contatti: c.nesi@maggiofiorentino.com

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Polo Diana

Le bende - tecnica mista tela su tavola, cm 70x80, 2015 Contatti: polo.diana@yahoo.it

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ART WALK 2017

MOSTRA ARTE CONTEMPORANEA VENEZIA - Palazzo Zenobio


Sonnini Massimo

Verso Venezia - olio su tela, cm 70x50 Contatti: sonnimax@gmail.com

ART WALK 2017

MOSTRA ARTE CONTEMPORANEA VENEZIA - Palazzo Zenobio

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Sordi Silvano

L'Imprevisto - acrilico, cm 80x90, 2011 Contatti: silvano.adriana@alice.it

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ART WALK 2017

MOSTRA ARTE CONTEMPORANEA VENEZIA - Palazzo Zenobio


Un progetto sperimentale di archeo-enologia nel cuore dell’Abruzzo

Feudo Antico, azienda vitivinicola abruzzese, nasce nel 2004 dando vita a un progetto sperimentale di archeoenologia nel territorio di Tollo, in provincia di Chieti, con l’intento di rivitalizzare le coltivazioni autoctone e proteggere un ambiente fragile, rafforzando al contempo il senso di appartenenza della comunità.

Un progetto – Feudo Antico appunto – focalizzato inizialmente su Pecorino e Passerina, due vitigni autoctoni considerati “minori”, la cui coltivazione era stata a lungo trascurata nel territorio abruzzese per ragioni di carattere economico e non solo. A seguire i Rossi, ottenuti da una cuvée di vecchi cloni di Montepulciano vinificati in purezza e, infine, le bollicine, sperimentazione coraggiosa che ha permesso di ricavare un brut che associa l’eleganza di un blanc de blanc da uve Chardonnay alla consistenza tipica del territorio abruzzese.

Durante i lavori di preparazione del suolo per i primi reimpianti di Pecorino sono venuti alla luce i resti di un edificio romano: resti di fondamenta, alcuni dolia (contenitori in terracotta per la conservazione del vino) e una cella vinaria. Il primo vigneto Feudo Antico è stato impiantato proprio lì, dove duemila anni prima sorgeva quella che gli storici considerano il primo esempio di grande azienda agricola organizzata, nella quale la coltivazione della vite ha già un ruolo centrale: la villa rustica romana. Gli scavi sono andati avanti, il progetto Feudo Antico pure.


Nasce dall’unione della terra con il sole, farina, acqua della Majella e tanto amore. Cioccolato più passione castellina, il bocconotto della bottega è cosa sopraffina.

Fondendosi in un ripieno ricco e corposo, creato nel 700 da una semplice domestica per allietare il gusto del suo padrone, cioccolato e caffè delle Americhe di Colombo insieme hanno dato origine ad uno dei dolci tipici e più amati d'Abruzzo, il Bocconotto di Castel Frentano, chiamato così proprio dal ricco signore, primo assaggiatore di questa bontà poiché gustato in un unico boccone.




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