Il Giornale dei Ragazzi - Milano, Bookcity 2018

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Il Giornale deiRAGAZZI

Graphic Novel dello Stato Sociale Intervista a Steve McCurry Senza Dio di Giovanna Pastega


Editoriale La prima volta che entro nelle classi per

contagioso. Quando tornano in reda-

raccontare il progetto de Il Giornale dei

zione, si confrontano, discutono, scrivo-

Ragazzi per Bookcity trovo sempre facce

no, scelgono le immagini, aggiornano i

scettiche o rassegnate. Lavorare coi libri,

social: è il momento più bello, il lavoro

e per giunta di sabato e domenica, che

è frenetico, il piccolo seme gettato già si

fregatura! La seconda volta mi accom-

vede germogliare. Trasmettere una pas-

pagna un giornalista che svela i segreti

sione. Imparare facendo. Questo il senso

del mestiere e qualche spiraglio si apre.

dell’esperienza, fatta fino ad oggi da ol-

Arriva il programma, ciascuno è chia-

tre 500 ragazzi, 24 classi in 6 edizioni di

mato a cercare tra oltre 1000 eventi un

Bookcity. L’iniziativa ha l’obiettivo di av-

proprio percorso d’interesse, e qualche

vicinare i giovani delle scuole superiori al

curiosità si accende. Nei tre giorni della

mondo della cultura e dei libri attraverso

manifestazione, la redazione del Gior-

un’esperienza diretta che li renda prota-

nale si trasferisce al Castello Sforzesco:

gonisti e non semplici spettatori. Gli in-

l’arrivo è timido e i ragazzi si aggirano

segnanti - che ringrazio e senza i quali

senza ancora avere ben chiaro cosa sono

sarebbe impossibile realizzare il proget-

venuti a fare. Poi ciascuno, con tanto di

to - dicono che in pochi giorni i ragazzi

pass stampa, parte per partecipare agli

acquistano sicurezza, autonomia, intra-

incontri prescelti e intervistare scrittori,

prendenza, e le classi migliorano.

personalità, pubblico e autorità. E alla

Veder brillare gli occhi di tanti ragazzi e

fine del primo giorno sul campo si vede

riconoscere quella scintilla che rivela il

la molla scattare. I ragazzi prendono sul

piacere di aver scoperto cosa si è capaci

serio il loro ruolo di giornalisti, si impe-

di fare è per me la migliore ricompensa.

gnano, si animano, si divertono, hanno sguardi freschi, voglia di mettersi in gio-

Isabella Di Nolfo

co e un entusiasmo che diventa subito

Ideatrice e curatrice del progetto

Il Giornaledeiragazzi.it

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Sommario

24

14 04/05 Pillole di bookcity 06/07 Il thriller corre sui decibel 08/09 Tutti pazzi per i medici 10/13 Arrendersi? Mai! 14/17 Liliana Segre 18/19 Megapixel 20/23 “Sospeso tra la terra e il Mare” 24/29 Non smettere di sognare 30/33 Le mille luci di New York 34/35 Megapixel 36/37 Una vita per immagini 38/39 “…che Dio perdona tutti” 40/41 Leggende metropolitane 42/43 Balle spaziali e dove trovarle 44/45 Quando sarà il nostro turno 46/51 Il dono delle persone sensibili

Luoghi di Bookcity Danza o muori Grani antichi nuovi profumi nuovi sapori 62/63 Tutto il calcio favola per favola 64/67 Alla ri-scoperta della luna 68/71 Licia Troisi 72/75 Arte terapeutica 76/77 Megapixel 78/81 Libri bianchi 82/85 Letture al buio 86/89 Senza Dio 90/93 Treccani campione della Cultura 94/95 L’uomo che ha raggiunto l’impensabile 96/99 Chiacchiere da bar 100/103 Photobook

36

52/57 58/59 60/61

68 Questo numero de Il Giornale dei ragazzi rientra nel progetto Scuole senza frontiere. Buone pratiche da BookCity, realizzato con il contributo di

96 Un progetto di

Si ringrazia Ancora Arti Grafiche per aver contribuito alla stampa

PER LE SCUOLE

in collaborazione con

Progetto grafico

Francesca Gironi Illustrazioni

Laura Alemanno

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Articoli

PilloLe di BOokciTy

UN INCONTRO SU UN GATTO?

MICHELE BRAVI, “NELLA VITA DEGLI ALTRI” Michele Bravi, nato come cantante ed emergendo grazie alla sua vittoria all’interno dello show X-Factor, recentemente si è cimentato nella scrittura del suo primo romanzo: “Nella vita degli altri”. Durante l’incontro Michele racconta come è nato questo libro, spiegando che in realtà inizialmente doveva essere una canzone, ma che, essendosi prolungata la scrittura, alla fine era venuto fuori un romanzo. La parte più affascinante dell’evento non è stata tanto la trama del romanzo in sè, quanto le parole e la passione usate dal cantante. Nonostante molte volte il suo discorso poteva sembrare un po’ complesso, Michele riusciva a rendere il tutto interessante e piacevole da seguire. Di questo incontro ho apprezzato davvero molto la figura di Michele Bravi e la sua grande passione nell’uso della ‘parola’ per arrivare ad un pubblico di tutte le età, anche se questa è stata usata in modo differente nel corso della sua carriera: nelle canzoni e nella scrittura di romanzi.

Doveva essere un incontro riguardante il gatto di Shrondinger accessibile a tutti (anche ai “non-esperti” di fisica) e invece mi sono ritrovata in una sala con molte personalità di rilievo nel mondo della scienza, in particolare della fisica e dell’astrofisica, che dibattevano animatamente su temi non solo non pertinenti al tema previsto, ma anche incomprensibili per persone che non hanno a che fare tutti i giorni con questa materia. L’incontro sarebbe stato interessante se solo fosse stata organizzata una scaletta di argomenti da seguire o se semplicemente gli esperti avessero provato a mettersi nei panni di qualcuno che di gatti conosce solo quelli domestici.

Marta Tripodi

Marta Polizzi

GLI SQUALI: IL RACCONTO DI UNA GENERAZIONE CHE SE SI FERMA MUORE I ragazzi del 2018 sono come squali, che abituati al rumore possono captare la giusta via da seguire. Dopotutto “il rumore alla mia età ha qualcosa di giusto”. Domenica 18 novembre 2018 Giacomo Mazzariol, autore di “Mio fratello rincorre i dinosauri”, sceneggiatore e scrittore di soli 21 anni, presenta il suo nuovo libro “Gli squali”. Ormai il mondo è un luogo instabile, governato dalla tecnologia, in cui i ragazzi sono gli unici abili ad orientarsi davvero. Proprio come squali, non possono stare fermi: siamo una generazione che se si ferma muore. Lisa Parisi e Marta Tripodi

DEMOCRAZIA = CRISI?

OVIDIO, PROFETA DEL FUTURO?

È già superata l’acme (momento di maggior splendore) della

Leggere Ovidio non è affatto noioso, anzi, è decisamente intri-

democrazia? Se chiedessimo all’esperto di politica Gianfranco

gante. Come lo spiega Sergio Perroni provando a d interpretare

Pasquino e al filosofo Salvatore Veca, ci risponderebbero che

i miti delle famose ‘’Metamorfosi’’ in chiave moderna.

la crisi attuale sta nell’organizzazione del sistema democrati-

In questo modo come può Ceni non essere paragonata alla mo-

co e non nella Democrazia. Il fattore positivo di questa però è

derna figura del transessuale? Perché non utilizzare Fetonte e

la capacità di autocorregersi, cioè comprendere i propri errori,

il carro del Sole per raccontare il fenomeno del riscaldamento

cercare di sistemarli e andare avanti. Elemento fondante è la

globale? E ancora, l’affollata casa della fama, perché non so-

fiducia, che, come diceva Hume, è il cemento della società.

stituirla con la ‘’casa del web’’?

Matilde Polizzi, Dennis Bulgarelli

Giulia Minardi e Dennis Bulgarelli

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Articoli

IL THRILLER CORRE SUI DECIBEL

R

SCHEDA LIBRO Genere: Thriller Copertina flessibile: 283 pagine Editore: HarperCollins Collana: HarperCollins Italia Lingua: Italiano

Rosanna Rubino torna in libreria per la terza volta con un nuovo

La città, in questo caso, non è sola-

nasce sin da piccola ed è stata porta-

romanzo: dopo “Tony Tormenta” nel 2013 e “Il sesto giorno”, pub-

mente lo sfondo degli avvenimenti,

ta avanti dalla laurea in architettura e

blicato tre anni dopo, nel settembre 2018 esce il suo nuovo lavoro:

ma è a tutti gli effetti coprotagonista

infine dall’esercizio della professione.

“331 metri al secondo”, edito da Harper Collins, il cui titolo allude

del romanzo, che dipinge la vocazione

“331 metri al secondo” è un romanzo

alla velocità del suono nell’aria alla temperatura di 0°.

verticale europea di Milano, vocazione

in cui il protagonista dialoga con la cit-

II romanzo, ambientato a Milano, ha come protagonista Chon, un

che peraltro si pone in rapporto dia-

tà, dai sotterranei della metropolitana

giovane disadattato che vive distaccato dalla società a motivo di un

lettico con il cuore italiano, mediter-

agli altissimi grattacieli, analogamente

trauma subito durante la sua infanzia. Infatti ha dovuto assistere all’o-

raneo della città. Questa iniziativa di

alla sua risalita sociale e alla sua para-

micidio dei genitori a causa del suo potere, un super udito, che piú che

rinnovamento fa però emergere tutto il

bola di rigenerazione condotta grazie

un superpotere diventa un “super-tormento” per il protagonista che

marcio ambientale e morale che finora

alla forza d’animo e all’ostinazione.

talvolta sente cose che preferirebbe non sentire, come un segreto che

era rimasto nascosto. La passione della

coinvolge la costruzione di due nuove torri nel centro della città , alla

scrittrice per l’urbanistica, riscontrabi-

Simone Delcarmine

quale anch’esso lavora.

le nel romanzo, come lei ci racconta,

Istituto Casiraghi

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Articoli A sinistra, Clarice Orsini, moglie di Lorenzo il Magnifico, a sinistra, Giuliano De’ Medici,fratello di Lorenzo che morì pugnalato durante il periodo della congiura dei pazzi.

LA CONGIURA La Congiura dei Pazzi, conclusasi il 26 aprile 1478, fu una cospirazione ordita dalla famiglia di banchieri fiorentini de’ Pazzi avente lo scopo di stroncare l’egemonia dei Medici tramite l’appoggio del papato e di altri soggetti esterni, tra cui la Repubblica di Siena, il Regno di Napoli e il Ducato di Urbino. La “congiura dei Pazzi” fu l’unica congiura ai danni della famiglia Medici che riuscì nell’intento di eliminare un componente della famiglia e portò a conseguenze durevoli sulle sorti degli equilibri italiani sul finire del Quattrocento.

I Medici hanno da sempre affascina-

del quindicesimo secolo, i rapporti

to per la loro storia collocata in uno

con i membri delle grandi famiglie

dei periodi più fiorenti in Italia, qua-

di Venezia e Roma, evidenziando

le il Rinascimento, e ai giorni d’oggi

l’importanza del denaro e degli affa-

stanno trovando sempre un maggior

ri. È stata una presentazione che ha

pubblico grazie alla serie tv e ai nu-

veramente incantato tutti coloro che

merosi libri che uniscono fatti storici

si sono lasciati trasportare dalla pro-

a vicende d’amore un po’ romanzate.

fonda conoscenza della scrittrice. Se il

La stessa Barbara Frale ammette che

suo primo libro vi ha conquistato ma

nel suo libro ci sono pagine “rosa” che

siete tristi perchè l’avete già termina-

lasciano spazio ai personaggi femmi-

to, non preoccupatevi: Barbara ha

nili della storia che a volte vengono

annunciato che sta scrivendo il segui-

sottovalutate ma che in realtà hanno

to trattando con maggior riguardo la

un ruolo fondamentale accanto alla

storia di Giuliano , fratello di Lorenzo

tato il suo libro “In nome dei Medici” dove il giovane Lorenzo il

figura del marito.

de Medici. Aspettatevi nuove emozio-

Magnifico, protagonista del libro, veste i panni di un investigatore

Oltre alla presentazione del libro, è

ni e nuovi colpi di scena.

che si imbatte in una serie di complotti per conquistare il controllo

stata fatta una descrizione abbastanza

di Firenze; il tutto ambientato nella città di Roma dove in seguito

dettagliata di tutti i fatti riguardanti la

Alessandra Dimalta

conoscerà Clarice Orsini, la sua futura moglie.

politica fiorentina della seconda metá

Istituto Casiraghi

tutti pazzi per i

MEDICI D

omenica 18 Novembre nella Sala della Balla del Castello Sforzesco Barbara Frale e Andrea Purgatori hanno tenuto un incontro sulla famiglia Medici. Barbara ha presen-

“Lorenzo non poteva smettere di pensare a lei, e le sue astruse fantasie per le quali Clarice credeva di essergli destinata, che sulle prime gli erano parse risibili fandonie, avevano lavorato dentro di lui con insospettabile efficacia.”

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Articoli

ARRENDERSI? MAI!

I XV Giochi paralimpici estivi si sono svolti a Rio de Janeiro, in Brasile, dal 7 al 18 settembre 2016

e semplicità di un ventenne, mettendo la sedia vicino a noi come se fosse un nostro conoscente e iniziando a raccontarci della sua vita; Federico gareggia nel nuoto Paraolimpico a causa di una lesione al femore sinistro che lo ha segnato fin da bambino. Nel nuoto Federico racconta di aver ritrovato quella sicurezza che un po’ aveva perso e quella tenacia che possedeva fin da bambino e che lo aveva distinto da tutti gli altri. Grazie alla Pohla Varese, Federico è cresciuto sia agonisticamente che moralmente iniziando a conquista-

È

re un alto numero di titolo internazionali. Questa società ha dato il suo appoggio sia a Federico che ad altri ragazzi come lui per prepararsi al meglio per Rio 2016 in cui FeÈ questo il motto di Federico Morlacchi , campione venticinquenne, plurimedagliato Paraolimpico che Sabato 17 Novembre 2018 ha presentato il suo primo libro “Nato per l’acqua”, un’autobiografia scritta a quattro mani in collaborazione con Davide di Giuseppe.

L’Acquario civico di Milano fu costruito in occasione dell’Eposizione mondiale di Milano del 1906 da Sebastiano Giuseppe Locati (1861-1939), e ricostruito dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale. La statua di Nettuno sulla facciata è opera di Oreste Labò (1865-1929).

derico ha conquistato il titolo di campione paraolimpico nei 200 misti, gara dove racconta che molti dei suoi avversari sono in realtà suoi grandissimi amici come l’ungherese Tomas Sors. Delle Olimpiadi di Rio Federico dichiara : “ l’esperienza di Rio è stata ovviamente un’emozione unica. Una bolla che ti isola dal mondo esteriore.” Di questa com-

La presentazione si è tenuta nella sala Vitman dell’Acqua-

petizione ha pochi ricordi nitidi, più che altro luci sfocate,

rio civico di Milano; le aspettative erano alte ma il numero

urla, sensazioni ma nulla di più. Rivedere con lui la gara

di partecipanti era molto inferiore a quello previsto,anche

che lo vide campione è stata una bella emozione, soprattut-

se egoisticamente è stato un bene per i presenti.

to per lui che riassapora ancora l’entusiasmo di allora e che

Federico inizia subito a presentarsi con la tipica scioltezza

ama gareggiare per mettersi sempre alla prova, raggiun-

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Articoli

“Immaginare la mia vita senza nuoto è impossibile. Avrei troppo tempo libero” gendo traguardi importanti grazie ad

ciale. Di Giuseppe aggiunge “Since-

un duro impegno fisico e psicologi-

ramente non sapevo chi fosse questo

co dove dedizione,sacrifici, costanza

Morlacchi e non notai per nulla che

sono alla base del giorno. I giornalisti

fosse disabile, mi sembrava un nor-

del Giornale dei Ragazzi hanno avu-

male ragazzo. Una volta conosciuta la

to l’esclusiva sull’intervista al campio-

sua identità abbiamo deciso di scrive-

ne del nuoto: “Salve, la mia prima do-

re questo libro raccontando la forza di

manda riguarda la stesura del libro;

questo ragazzone qui che è di esempio

com’è nata l’idea di scriverlo?” Allora

a molti ragazzi”. La bellezza del libro

prima di tutto dammi del tu perchè

è la diversità dei narratori, tutte per-

altrimenti mi sento vecchio, in re-

sone che sono state vicine a Federico e

altà io e Davide ci siamo

che hanno raccontato parte della sua

conosciuti durante

vita dal loro punto di vista. “Qual è il

un programma in

suo, scusa tuo, rapporto con il tuo al-

una radio locale

lenatore?” “Con Max ho un rapporto

dove ero stato invi-

bellissimo; è difficile entrare in piena

tato come ospite spe-

sintonia con una persona, ma Max ha

SCHEDA LIBRO Genere: Biografico Pagine: 217 pagine Editore: Lastaria Collana: Verve Lingua: Italiano

Nel novembre 2013, viene nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per i successi sportivi ottenuti. Nel 2012 con la partecipazione alle Paralimpiadi di Londra: Federico torna a casa con ben tre medaglie di bronzo e due record italiani. Tra il 2013 e il 2014, partecipa a mondiali ed europei, laureandosi Campione del Mondo e d’Europa con ben 8 medaglie, di cui 6 d’oro e nuotando per la prima volta sotto il muro del minuto. Nell’aprile del 2015, al Meeting Internazionale di Berlino, Federico infrange la barriera dei 59 secondi nella specialità 100 farfalla, registrando il tempo di 58”91 e stabilendo così il nuovo record del mondo di categoria. Tre mesi più tardi, ai Campionati Mondiali di Nuoto Paralimpico di Glasgow, Federico Morlacchi ha riconfermato il podio nel 200mt misti, ottenendo la qualificazione per le Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Agli Europei di Funchal in Portogallo, a maggio 2016, Federico è stato uno degli atleti protagonisti: ha conquistato ben 4 medaglie d’oro rispettivamente nei 100 delfino S9, nei 200 misti SM9, nei 100 stile libero S9, nei 100 rana SB8 e nei 400 stile libero ed un argento nella staffetta 4×50 mixed con Vincenzo Boni, Arjola Trimi e Giulia Ghiretti.

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la chiave che serve ad aprire il lucchetto del mio ‘io’, perciò so di poter dire di tutto a lui, abbiamo una bellissima complicità”. “Com’è la tua vita quotidiana?” “Come quello di ogni normale ragazzo, forse un po’ frenetica. Devi sapere che alla mia età ho deciso di andare ad abitare da solo per cui devo gestirmi bene per fare la spesa, cucinare, stirare, tenere in ordine la casa e poi allenarmi due volte al giorno in vasca e andare quotidianamente in palestra. Si, la pausa è una cosa un po’ critica”. “Cosa ti aspetti per il futuro?” Mi sto allenando duramente perchè ho un titolo da difendere e non mi do per vinto assolutamente. Insomma, sogni,speranze, aspettative e risultati,; un libro che insegna come certe volte i “difetti” possono diventare il nostro punto di forza. Alessandra Dimalta Istituto Casiraghi

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Articoli

LiLiaNA SegrE

L

iliana Segre durante la conferenza da lei stessa tenuta nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco, presenta il suo libro “Scolpitelo nel vostro cuore”, testimonianza

scritta per adempiere al suo compito di ricordare e dare la parola a chi è cenere al vento solo per la colpa di essere nato, a chi veniva considerato “l’altro”, il nemico, un oggetto numerato destinato alle fiamme.La senatrice afferma che ciò che la spinge ad andare avanti sono i ragazzi, a cui dedica particolare attenzione. Quando è stata deportata, ha perso tutto, ha provato a non avere nulla nella vita, se non il proprio corpo nudo.“Se perdi tutto, capi-


Articoli BIBLIOGRAFIA Scolpitelo nel vostro cuore (2018) Non siate indifferenti (2018) Fino a quando una stella brillerà (2015) La memoria rende liberi (2015)

Liliana Segre con il papà Alberto. 1936 “Se perdi tutto, capisci quanto siano importanti le persone. Le cose non sono nulla.”

alla fame patita dal Conte Ugolino,

ravano delle loro divise e delle loro

personaggio dell’Inferno dantesco. È

armi, mandavano via i loro cani,

stata schiava, in un anno è cambiata

sperando in questo modo di sfuggire

diventando un’ameba, un pezzo che

agli Alleati. Anche il crudele coman-

non si interessava delle persone che

dante che li aveva sempre terrorizza-

sci quanto siano importanti le persone. Le cose non sono

cadevano intorno a lei.

ti, buttò la divisa in un fosso e gettò

nulla.” Si rivolge ai ragazzi parlando da nonna, porgen-

La sua unica libertà, era quella di

la pistola per terra.

do loro un consiglio sincero, più simile a un ammoni-

Il mistero del

pensare. Il pensiero volava sopra i fili

Liliana racconta che ebbe la tenta-

mento: come testimoniato dalla cronaca nera, i giovani

Conte Ugolino

spinati, era personale, nessuno glie-

zione di raccoglierla e uccidere il

lo poteva togliere: con la forza della

tedesco ai suoi piedi: le sembrava il

mente si è attaccata alla vita fino alla

giusto finale della storia, ma capì di

fine, camminando “una gamba dopo

essere diversa dal suo assassino.

l’altra”, non si è buttata a terra per

Nonostante tutto rifiutò di assecon-

farsi uccidere, ma ha cercato il punto

dare il desiderio di morte.

gli ultimi desideri

in cui la neve non fosse rossa.

È stato in quel momento che ha scelto

il nome con un numero (che tuttora esibisce), ha subito

della sua

Quando nel campo arrivò la pri-

la vita ed è diventata davvero libera.

l’indifferenza del mondo intero che davanti alle atrocità

esinta prole

mavera, miracolo che si ripete ogni

si instupidiscono sempre più spesso in discoteca tra le luci e la droga, scegliendo la via della distruzione e attaccandosi solo all’oggetto del desiderio, assumendo un atteggiamento irrispettoso verso chi lotta per restare in vita un solo giorno in più. Liliana ha scelto la vita, nonostante le terribili ingiustizie sofferte. Le è stato sostituito

pratico cannibalismo ai suoi figli? Sì, praticò il cannibalismo esaudendo

non interveniva (gli alleati non bombardarono i binari e

anno portando vita, la guerra stava

le fabbriche dei campi, nessuno si occupò delle persone

finendo: adesso erano i tedeschi ad

Chiara Rainoldi

nei lager) e ha sofferto di indicibili stenti, paragonabili

avere paura. I soldati tedeschi si libe-

Istituto Casiraghi

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Art icixE olil Meg aP #BCM2018 I ragazzi si sono impegnati e hanno cercato di realizzare un giornale per raccontare uno dei più importanti festival culturali di Milano, usando vari mezzi di comunicazione come la cronaca in diretta, l’approfondimento, il commento, l’intervista, il reportage fotografico, il video, il post. Questo progetto voleva essere un modo per far provare ai ragazzi una nuova esperienza, far partecipare a dei ragazzi a un festival colturale, ma sopratutto far applicare e ampliare le proprie esperienze sul campo, provare con le proprie mani le difficoltà e le resposabilità di un lavoro.

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Articoli

“SOSPESO TRA LA TERRA E IL MARE” Il film descrive una situazione di

duare e costruire il progetto intorno

smarrimento da parte di Aquaman

ad un personaggio della cosiddetta

che si ritrova sospeso tra il mondo

golden age, ovvero uno tra i supere-

della terra ed il mondo del mare,-

roi più conosciuti e seguiti. In questo

due mondi entrambi appartenenti

modo il film si potrà diffondere più

al suo essere. Aquaman è un perso-

facilmente in mezzo ad una fan-base

naggio inventato dalla DC comics

più ampia, grazie alla sua maggiore

che ha avuto un grande impatto nel

celebrità rispetto ai supereroi minori.

mondo dei supereroi e infatti è molto

Inizialmente però i film raggiungeva-

caro agli amanti del genere, soprat-

no solo una particolare nicchia che

tutto per il suo carisma e per il suo

era formata per lo più dagli appas-

tridente, arma che si rifà alla mito-

sionati di supereroi o comunque da-

logia antica. I due esperti in seguito

gli amanti di fumetti, allora si è pen-

ci hanno spiegato il processo che da

sato di portare il film ai mass media

un fumetto porta alla creazione di un

e di attualizzare l’eroe con lo scopo

film. Si tratta inizialmente di indivi-

di raggiungere un range più ampio di

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In occasione dell’uscita di “Aquaman”, visibile nelle sale italiane dal primo gennaio 2019, Andrea Bedeschi e Mirko Tommasino, rispettivamente editore e autore nell’universo fumettistico dei supereroi, hanno tenuto un piacevole incontro sul film e in generale sul mondo dei supereroi.


Articoli

spettatori e di riscuotere più successo. Questo esperimento ebbe molto successo, infatti ai giorni d’oggi i film sui supereroi non raggiungono più

LE SERIE TV

Netflix o Sky? In Streaming o in televisione?

solamente una particolare cerchia di spettatori, bensì un vasto pubblico di

Il 2018 è stato l’anno d’oro delle serie tv. Si parla di una

grandi e piccoli, indipendentemente

vera e propria rivoluzione televisiva dove le tv sono state

dal fatto che siano o meno appassio-

ormai sostituite da iPad e computer. Prima di quest’anno

nati al genere o che siano un minimo

le serie tv erano mandate in onda solo in televisione per

informati su di esso.

occupare il palinsesto ed erano più o meno tutte uguali.

Questo fatto spinse i produttori a

Oggi la situazione è cambiata: i programmi sono di ogni

15 CURIOSITÀ SU STAN LEE

fare nuovi esperimenti, soprattutto

genere, il palinsesto è infinito e l’obiettivo è convincere il

sui supereroi “minori”, suscitando la

pubblico a guardarli. Con una libreria di oltre 3000 pro-

1. Ha creato un cartone animato su Arnold Schwarzenegger

curiosità del grande pubblico e atti-

grammi di cui 700 produzioni originali, Netflix è il

2. Cercò di realizzare un fumetto fantasy-erotico per Playboy

rando addirittura nuovi spettatori.

sito di streaming che più si è distinto nel 2018, raggiun-

3. Deve molta della sua sicurezza al rapporto con la madre

Infine Andrea e Mirko hanno fatto

gendo 125 milioni di utenti abbonati in tutto il mon-

4. Creò uno dei supereroi più stereotipati della storia: Dr Droom

un piacevole tributo a Stan Lee, il

do con un fatturato di 11 miliardi di dollari.

5. “Stan Lee” era uno pseudonimo

più importante editore di fumetti e

Dall’altra parte Sky, leader in Europa nel settore delle

6. Ha lavorato a un manga che lo vede semi-protagonista

produttore di film Marvel, famoso

telecomunicazioni, diversamente da Netflix, ha puntato

7. Uno dei suoi primi impieghi era scrivere necrologi

per i suoi cameo, che purtroppo ci ha

sulla qualità piuttosto che sulla quantità, con una libreria

8. Nella sua visione Hulk era originariamente grigio

lasciati il novembre scorso.

di 2500 titoli di cui solo 100 sono produzioni originali,

9. Trasformò in supereroi i Backstreet Boys

I due esperti hanno tenuto un pia-

fatturando 12 miliardi di sterline.

10. Ha condotto un reality show sulla ricerca di nuovi supereroi

cevole incontro, un viaggio in un

E tu di chi sei abbonato? Dove guardi le serie tv?

11. Sua moglie ha distrutto la sua macchina da scrivere

universo, quale è quello dei fumetti,

12. Debuttò su un albo di Capitan America

esposto in modo assai interessante,

Marta Cirone

13. Scrisse sceneggiature per l’esercito insieme

mostrandosi anche molto disponibili

Istituto Casiraghi

a nomi eccezionali

col pubblico.

14. Il cameo in I Fantastici 4 e Silver Surfer era una citazione a un altro cameo

15. Inventò una supereroina spogliarellista: Stripparella.

Lorenzo Melloni Istituto Casiraghi

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Articoli

“Ricordati che puoi sempre cambiare idea”

Mara Maionchi e Rudy Zerbi, oggi giudici televisivi, al teatro Franco Parenti di Milano il 18 novembre (2018) presentano il loro libro “Se non sbagli non sai che ti perdi. 13 consigli per chi non vuole smettere di sognare” in un evento pieno di momenti divertenti e momenti di riflessione.

NON SMETTERE DI

SOGNARE!

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Articoli mondo della musica. Mara Maionchi e Rudy Zerbi si raccontano e spronano i giovani a seguire i propri desideri. Il sogno di Mara Maionchi era di riuscire a vivere e lavorare a Milano, città in cui avrebbe potuto avere più possibilità di realizzare i propri sogni. Inizialmente lavora per varie aziende e solo successivamente entra a far parte di una casa discografica che le permetterà di lavorare nel mondo della televisione. Rudy Zerbi, invece, nasce con un futuro già scritto. La sua famiglia possiede infatti alcuni alberghi e i genitori avrebbero voluto che lavorasse in questo ambito che gli avrebbe permesso di condurre una vita agiata ma il suo desiderio era quello di lavorare nel mondo della musica. La sua carriera inizia con un lavoro da dj in varie discoteche, in seguito lavora in radio e infine partecipa a numerosi talent show televisivi. Nel libro le persone si dividono in due categorie: i purosangue e i somari. I purosangue hanno Mara Maionchi

Rudy Zerby

qualcosa in più che li fa brillare, sono fenomeni ma sono pochi e non sempre prenderanno il volo. I somari invece devono “farsi il mazzo” per dimostrare chi sono, sono persone normali che non mollano mai pur di realizzare il pro-

Il libro racconta, attraverso un dialo-

cadiamo non vorremmo più rialzar-

go tra i due autori, di cambiamenti e

ci, invece è proprio rialzandoci che

di mete da raggiungere.

impariamo a camminare”. Sostiene

È un libro per chi ha un sogno nel-

che anche nella vita funziona così:

la vita e ha paura di intraprendere il

cadendo nell’errore impariamo a non

cammino che porta a realizzarlo.

caderci più.

“Se non sbagli non sai che ti perdi”

Tutti abbiamo un sogno nel cas-

è il messaggio che vogliono portare:

setto, spesso però le paure ci frena-

l’errore è un aiuto che induce a pen-

no. Alcuni di noi, per raggiungere i

sare. Sbagliare significa averci pro-

propri obiettivi, dovranno fare più

vato. Questa frase è rivolta sia agli

fatica ma con una forte volontà tutti

adulti che ai ragazzi perché tutti han-

possono farcela. Chi ha una passione

no paura di sbagliare. Rudy utilizza

deve portarla avanti, magari non avrà

una metafora per incoraggiare a non

successo ma non deve scoraggiarsi: ci

arrendersi mai: “Fin da piccoli, da

sono tanti lavori interessanti nell’am-

quando camminiamo per la prima

bito del proprio sogno. Rudy Zerbi ne

volta, abbiamo paura di cadere e se

è un esempio con il suo successo nel

prio sogno nel cassetto. Mara e Rudy si rivolgono proprio ai non fenomeni, ai

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Articoli somari. Affermano che ognuno di noi può dimostrare con impegno, fatica e tanto lavoro che tutto è possibile nella vita. Nessun raccomandato arriva in cima, conta solo la bravura e tanta pratica. Si pensa che lo studio giornaliero sia superficiale ma in realtà solo con il continuo esercizio, per quanto noioso, si può arrivare al proprio obiettivo. Bisogna lavorare sempre, non darsi mai per vinti e mettersi continuamente in discussione. Come ci racconta l’esperienza di Mara che ha vissuto nel mondo dei talent show, i “no” che ci arrivano nella vita ci indicano la direzione da prendere e vanno sempre valutati perché sono uno stimolo in più per continuare a seguire i nostri sogni. Ci vuole del tempo per trovare la propria strada e raggiungere il successo, non tutti sono pronti nello stesso momento e allo stesso modo. Mara afferma:“La vita è una guerra continua tutta la vita”. L’evento si conclude con un consiglio per chiunque creda in un sogno: “In qualsiasi ambito lavorativo devi sapere I purosangue hanno qualcosa in più che li fa brillare, sono fenomeni ma sono pochi e non sempre prenderanno il volo. I somari invece devono “farsi il mazzo” per dimostrare chi sono, sono persone normali che non mollano mai pur di realizzare il proprio sogno nel cassetto.

cosa succede intorno a te, cosa fanno le persone attorno a te e solo in questo modo avrai la tranquillità di fare al meglio ciò che devi fare tu”. Divertirsi aiuta a sopravvivere e bisogna trovare qualcosa di piacevole in ogni cosa che si fa, cercando di trovare ciò che ci appassiona. Dopo l’evento Mara Maionchi e Rudy Zerbi accettano di rispondere ad alcune curiosità del Giornale dei Ragazzi di Book City. “I talent show puntano alla costruzione di un personaggio artistico che segua ad esempio la moda del mercato, secondo voi questo sminuisce l’artista?” Mara disapprova: “Non sono convinta di questo. Noi non costruiamo niente, noi troviamo. Non si può costruire un

MARA MAIONCHI Nata a Bologna il 22 aprile 1941 Mara Maionchi, 77 anni, è una produttrice discografica e un personaggio televisivo. Non è stata una studentessa modello, Mara lascia gli studi nel 1959 e cerca di farsi strada nel mondo del lavoro. Dopo aver trovato impieghi saltuari, trova quello che le appartiene davvero e che diventerà la sua casa. Nel 1967 inizia a lavorare per la Ariston Records. Otto anni dopo passa alla Dischi Ricordi prima come responsabile editoriale e poi come direttrice artistica. Aprirà poi assieme al marito Alberto Salerno due case discografiche: Nisa, nel 1983, celebre per aver lanciato un artista del calibro di Tiziano Ferro e Non ho l’età nel 2006 in cui collaborano le due figlie Giulia e Camilla. Oltre al talento musicale in Mara c’è anche tanta simpatia. Questo l’ha portata a farsi conoscere anche sugli schermi a programmi come: Amici, Io canto e X Factor.

artista che non c’è. L’artista dà dei segnali di chi vuole es-

vero?” Mara sostiene che: “Il duro la-

sere e noi cerchiamo di seguirlo nei suoi segnali. Non esiste

voro batte il talento, quando il talento

nessuna costruzione, io sono contraria a qualsiasi costru-

non lavora duro”.

zione. Credo che l’artista nel proporsi ti dia già un’indica-

Aggiunge inoltre:

zione di chi è e bisogna vedere quanto tempo ci vuole per-

“Il lavoro esiste per tutti e due ma se

chè questa realizzazione possa essere confermata dai fatti”.

uno ha talento e non lo coltiva non

Continua dicendo: “Questa è l’unica possibilità che hai di

succede niente, può buttarsi via.

fare successo, non c’è nessuna finta che ti porta al successo.

Bisogna lavorare sempre che tu ab-

L’artista sente i tempi: i testi che funzionavano una volta

bia o meno talento ma chi lavora di

non possono funzionare più perché il mondo é cambiato.

più, chi intuisce di più, chi si mette ad

Ma è l’artista stesso che ti comunica questi cambiamenti.”

ascoltare tutto ha dei risultati migliori. Anche ascoltare è un lavoro.”

“Spesso si sente dire che la persona meno talentuosa, quindi il somaro, che però si impegna di più, può arriva-

Alessia Conte, Anna Mezzera

re dove magari non arriva il talento senza l’impegno. E’

Istituto Casiraghi

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Articoli

Cosa spinge un uomo a trasferirsi oltreoceano?

LE MILLE LUCI DI

NEW YORK!

I

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Il 18 novembre è stato invitato all’istituto dei ciechi Giuseppe Lupo (Atella, Potenza, 1963), scrittore, saggista e insegnante di letteratura italiana contemporanea presso l’Università cattolica del Sacro Cuore a Milano. Lo scrittore in quest’occasione ha presentato il il suo libro di esordio “L’americano di Celenne” con cui ha vinto il prestigioso premio Giuseppe Berto e il premio Mondello. Il suo intervento è stato introdotto da una citazione del poeta e scrittore portoghese Antonio Pessoa: “La let

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Articoli diversi registri: film, canzoni, avvenimenti sportivi, ope-

SCHEDA LIBRO Genere: Narrativa Pagine: 200 pagine Editore: Marsilio Collana: Farfalle Lingua: Italiano

re artistiche, insomma tutto ciò che avrebbe potuto delineare un’immagine vivida e realistica dell’America dei primi anni Novanta. Danny infatti approda in America come emigrante e, dopo la fine del mito americano, ritorna in Italia, dove riuscirà a tramutare il suo piccolo paesino della Basilicata in un “mondo nuovo”, un mondo in cui gli abitanti vengono contagiati dal suo spirito americano. L’autore afferma: “Danny ritorna in Italia con cognizione di causa portando con sé il magazzino di miti offertogli dall’America” e non nasconde di essersi ispirato ad alcune persone vissute realmente o anche di aver immaginato personaggi capaci di incarnare modi di fare, di dire e di pensare di un paesino provinciale, traendo spunto anche dalla sua vicenda personale. Lupo identifica così il suo libro come un romanzo storico dalle vive descrizioni introspettiche della psicologia dei personaggi e della società che tratteggia; espone quindi la sua predilezione per i libri che dipingono uno spacca-

teratura, come tutta l’arte, è la con-

Cosa vuol

ad una casa editrice e tale ruolo fu

to: “La mia idea è sempre stata quella di raccontare il

fessione che la vita non basta”. Ac-

dire avere

svolto dallo scrittore Raffaele Crovi,

Novecento, un secolo a cui sono molto legato e a cui

compagnato dalle domande guida

“una faccia di

il quale lesse il libro e gli disse di but-

appartengo”. L’incontro si è concluso con l’esposizione

tarlo via, ma gli suggerì di fare una

del significato che ha avuto la pubblicazione del libro dal

scaletta per la stesura della trama: la

punto di vista dell’autore, che si confessa dicendo: “Con

storia di di un emigrante in Ameri-

questo libro si è completato il processo di me uomo, fino

ca. Lupo prosegue descrivendo da

ad allora non avevo ancora raggiunto il completamento

dove è nata l’idea del protagonista

della mia personalità e non volevo diventare padre sa-

o timidezza, in

Danny Leone e tal proposito dichia-

pendo che non ero realizzato”. Il romanzo tuttavia fu

ciale dalla faccia di bronzo”, un ra-

pratica di uno che

ra di aver sempre amato storie che

pubblicato quattro anni dopo che diventò padre e per

gazzo che “parlava con l’accento con

non ha paura di

mettono in contatto mondi lontani e

questo motivo Lupo lo dedicò alle figlie.

cui parla ancora adesso” alla ricer-

fare brutte figure.

per delineare l’ambientazione in cui

dell’amico giornalista Stefano Salis, Lupo ha narrato la propria storia per poi passare alla presentazione del suo libro. L’autore, rievocandosi durante il periodo della stesura del libro, si descrive come “un provin-

bronzo”? “Ha un faccia di bronzo” si dice anche di qualcuno che non conosce vergogna

ca di un padrino, cioè una persona

si muove Danny si è resa necessaria

Sofia Annoni

che avrebbe potuto raccomandarlo

un’approfondita documentazione su

Istituto Casiraghi

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“Con questo libro si è completato il processo di me uomo, fino ad allora non avevo ancora raggiunto il completamento della mia personalità e non volevo diventare padre sapendo che non ero realizzato”

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Articoli

Art icixE olil Meg aP

Steve McCurry Da circa 30 anni, Steve McCurry è considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. La sua maestria nell’uso del colore, l’empatia e l’umanità delle sue foto fanno sì che le sue immagini siano indimenticabili. Ha ottenuto copertine di libri e di riviste, ha pubblicato svariati libri e moltissime sono le sue mostre aperte in tutto il mondo Steve McCurry (Filadelfia, 23 aprile 1950) è un fotografo statunitense, uno dei fotografi della Magnum Photos che ha spaziato con i suoi reportage in più generi, dalla street photography alla fotografia di guerra e dalla fotografia urbana al ritratto come la celebre fotografia Ragazza afgana.

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Articoli Ragazza afghana è una celebre fotografia scattata da Steve McCurry nel 1984, e successivamente pubblicata sulla copertina della rivista National Geographic Magazine del numero di giugno 1985. L’immagine divenne una sorta di simbolo dei conflitti afgani degli anni ottanta. La foto, scattata in un campo profughi di Peshawar, ritrae l’orfana dodicenne Sharbat Gula, nata nel 1972. L’espressione del suo viso, con i suoi occhi di ghiaccio, resero ben presto l’immagine celebre in tutto il mondo.

UNA VITA PER IMMAGINI

U

“Un giorno rimasi stupita quando qualcuno mi chiese -Suo fratello ha sofferto molto?-, io risposi -Sì, ma da cosa l’ha capito?- -Da ciò che provo guardando le

INTERVISTA

sue fotografie-, ecco quella straordinaria capacità di Steve di trasmettere emozioni attraverso uno sguardo, una scena, un gesto, quello è il suo più grande talento”

Q: Cosa prova quando scatta le foto per stra-

Con questo aneddoto Bonnie, la sorella del forse più importante fotografo vivente,

da alle persone sconosciute?

ci descrive il magnifico dono di Steve McCurry, la sua strabiliante capacità di giungere al cuore delle persone, di suscitare emozioni travolgenti con un solo scatto.

A: Bè, penso che le foto quelle belle rimangano con te

Un’altra simpatica curiosità è raccontata dallo stesso McCurry: “A volte mi capita

e penso che tu possa vedere le emozioni.

A: Well, you know that i think good pictures stay

di girare per strada e rimanere come incantato dallo sguardo di qualcuno, come

Q: Riguardandole, prova le stesse emozioni?

with you and i think you have seen the emotions.

passato, ma a volte mi succede così, di essere come colpito improvvisamente da

A: Se sono belle avrai sempre le stesse emozioni poi

Q: Do you feel the same way after a long time

qualcuno, allora è più forte di me il desiderio di scattare, di fermare su pellicola

dopo. Penso che le foto belle abbiano lunga vita.

when you look at those picutes?

fosse magnetico, allora non riesco a resistere dal domandare se possa scattargli delle fotografie, molti rifiutano, altri no, addirittura ho dovuto pagarne alcuni in

quello straordinario scorcio di vita quotidiana”, questo desiderio di ritrarre persone comuni, ma magnetiche, catalizzanti, streganti, sta alla base della spontaneità e della grande capacità comunicativa delle opere di Steve McCurry, forse l’idea di

INTERVIEW

A: If

they are good pictures you have same feelings

years later. I think good pictures have a long life.

rendere speciale il quotidiano, di far entrare in contatto lo sguardo, e così anche le storie e le sensazioni, dello spettatore e del soggetto ritratto, sono i motivi per cui è

Q:

così apprezzato, ammirato e stimato.

shoot the photos on the street?

Which emotions did you feel when you

Liyana Vishmi Istituto Rizzoli

Veronica Casarotto Istituto Casiraghi

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Articoli Ti sei sentito limitato o non libero di

“…CHE DIO PERDONA TUTTI”

S

“Non so se riuscirò a cambiare qualcosa, ma ci devo provare fino in fondo ma soprattutto io non devo cambiare” ci dice Pif, in una piccola e breve intervista che ci ha gentilmente rilasciato, in occasione del suo nuovo romanzo “…che Dio perdona tutti”. Pif lo ha introdotto oggi al

A sinistra Pif, accanto a lui Massimo Cirri

SCHEDA LIBRO Genere: Narrativa Pagine: 186 pagine Editore: Feltrinelli Collana: I narratori Lingua: Italiano

teatro Parenti e ha sorpreso tutti con la sua capacità di coinvolgere, entusiasmare e divertire la platea. Dopo un singolare aneddoto sul titolo del romanzo, ha infatti iniziato a scherzare con il pubblico in quella sua maniera tipicamente sagace e con pungente ironia, in perfetta sintonia con l’intervistatore, Massimo Cirri. La nostra domanda è stata molto semplice, ma forse non del tutto scontata: “ il tuo successo ha avuto un’influenza

Pif, pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto

sul tuo modo di porti?

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CHI È PIF?

dire apertamente quello che pensi?”

Pif, pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto (Palermo, 4 giugno 1972), è un conduttore televisivo, autore televisivo, sceneggiatore, regista, scrittore, attore e conduttore radiofonico italiano.

“ho semplicemente imparato a cali-

Comincia ad appassionarsi di cinema all’età di 10 anni e dopo essersi spostato a Londra, è assistente di Franco Zeffirelli (Un tè con Mussolini, 1999) e di Marco Tullio Giordana (I cento passi, 2000). Nel 1998 aveva vinto un concorso di Mediaset, diventando autore televisivo. E’ stato inviato del programma Le Iene, mentre nel 2007 ha dato vita al programma individuale Il testimone (su Mtv) che gli ha donato grande notorietà. Pif debutta alla regia cinematografica nel 2013 con La mafia uccide solo d’estate, in cui è anche protagonista. Nel 2016 ha realizzato il lungometraggio In guerra per amore. L’anno scorso ha pubblicato il suo primo romanzo, intitolato ‘…che Dio perdona a tutti’.

sia fondamentale per il paese”. Ma è

brare le occasioni in cui espormi” ci ha detto per raccontarci come vive questa sua popolarità. E aggiunge “non voglio diventare un rumore di fondo”, anche se non ha “la pretesa di pensare che la mia opinione innegabile: il Pif del “Testimone”, si sentiva molto più sciolto nell’esternare le proprie idee ed opinioni, mentre ora – confessa – è costretto ad una sorta di autoregolamentazione per non tradire la sua caratteristica genuinità. Sembra quasi una contraddizione. Ammiriamo la coerenza di Pif e anche la sua capacità di trattare temi delicati con una leggerezza tale da non renderli assolutamente banali ma capace di arrivare alla profondità effettiva dell’argomento. Sono infatti l’idealismo e la coerenza di Pif l’oggetto della nostra seconda domanda; come si può essere coerenti in un mondo che coerente non è? “Essere coerenti è la cosa più difficile del mondo” ci dice “e non sempre ci si riesce, ma almeno tentarci è fondamentale”. Martina di Rocco Istituto Casiraghi

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Articoli

LEGGENDE metropolitane

16 Novembre 2018. Presso l’archivio di Stato, Pietro Virtuani apre la conferenza di Paolo Toselli, che presenta il suo libro “La famosa invasione delle vipere volanti”. Oggi viviamo di leggende, le traman-

dalla paura dell’altro, ma “qual è la

diamo e le raccontiamo: questo è lo

loro utilità?”... questa una delle tante

scopo del libro di Paolo Toselli “La

domande del pubblico.

famosa invasione delle vipere volan-

“Sono utili come i film horror”, ri-

ti”, in cui spiega l’origine e i motivi

sponde sarcasticamente Toselli, “cre-

di queste leggende metropolitane che

dendo vere queste leggende riuscia-

nascono in ogni parte del mondo e

mo a gestire la paura, smentire una

si espandono in varie forme, adat-

leggenda produrrebbe l’effetto con-

tandosi ai pensieri e ai giudizi delle

trario”. Basate su stereotipi e paure

persone. L’autore tiene a sottolineare

degli uomini, le leggende metropoli-

la differenza tra leggende metropo-

tane hanno spesso una morale con-

litane e fake news: quest’ultime non

servatrice che tende a difenderci e a

hanno alcun collegamento con la sto-

farci sentire al sicuro da persone che

ria. Sono costruite a tavolino, voglio-

riteniamo “straniere”.

no solamente screditare qualcuno, un

Le leggende sono come favole per

gruppo sociale di etnia o idee diver-

adulti, stanno dentro di noi, facendo-

se, mirando a metterli in cattiva luce

ci capire come siamo fatti e aiutando-

di fronte alle persone che cadono in

ci a crescere.

queste “trappole” facendoci credere a qualcosa di falso. Le leggende me-

Alessandro Zara

tropolitane, invece, hanno origine

Istituto Casiraghi

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Articoli

LA PENISOLA

populista

Perchè il populismo ha preso piede proprio in Italia? È questo che ci si chiede il 18 Novembre alla Fondazione Feltrinelli con Aldo Cazzullo e Maurizio Molinari. Nel libro di quest’ultimo si analizzano 10 cause geografiche, religiose, culturali e storiche di questo fenomeno.

BALLE SPAZIALI E DOVE TROVARLE “Il Sole sorge sempre ad Est”, “gli Americani hanno studiato gli alieni”: quante volte l'abbiamo sentito dire, letto nei libri o nei giornali, reputandolo corretto solo perché ci fidiamo delle nostre fonti.

La paura dei migranti e la sensazione di lontananza dall’Europa contribuiscono di certo. D’altronde la classe media, target dei populisti, con la globalizzazione ha subito un at-

Proprio su questo tema verteva l'in-

Tutti i presenti dovevano infatti vo-

tacco su due fronti: da un lato la concorrenza dei migranti

contro tenuto da Luca Perri, che con

tare (per alzata di mano) scegliendo

nel lavoro e dall’altro l’arretratezza rispetto agli altri paesi.

la sua simpatia e originalità è riuscito

quale delle due affermazioni proiet-

Seguono la corruzione, l’indebolimento della Chiesa, un ri-

a sfatare queste credenze. Per ospita-

tate fosse, secondo loro, quella errata.

ferimento da sempre, ma anche le disuguaglianze tra Nord

re la presentazione del libro “Astro-

Entrambe le affermazioni venivano

e Sud. Comunque sia, capiamo che in Italia vince chi dà

bufale”, l'autore non poteva scegliere

poi raccontate o confutate dal nostro

risposte innovative alle proteste e i populisti fanno proprio

luogo migliore del Planetario Civico

“presentatore”. E così si è passati dal

questo, rispondono allo sconforto popolare. I governi tra-

di Milano, grazie al quale Luca ha

negare una caduta di una Stazione

dizionali non soddisfano più, il web ha eliminato gli inter-

realizzato una straordinaria introdu-

Spaziale su Grosseto a scoprire che

mediari tra i leader e i followers e aiuta ad identificare il

zione, mostrando le molte funzionali-

la NASA si era dimenticata come far

nemico comune, Fascismo e Comunismo resistono ancora

tà dell'impianto. Dopo di che ha avu-

atterrare le navicelle.

oggi e i giovani lasciano il paese. Questa è la situazione in

to inizio lo show. Quest'ultimo non è

Tutto ciò, coronato con un'ampia

Italia e questi sono alcuni dei motivi per cui nel nostro pa-

per niente un termine inadatto: Luca

dose di simpatia, ha permesso a Luca

ese il populismo ha tanto successo.

Perri si è ispirato al noto programma

Perri di ottenere non solo la comple-

televisivo “Chi vuole essere miliona-

ta attenzione e curiosità del pubblico,

rio?” per proporre in un modo assolu-

ma anche un buon numero di vendi-

tamente originale i contenuti del suo

te del suo libro.

Luca Calveri e Rebecca Riolo Istituto Casiraghi

libro. Un altro punto a suo favore è stato il far partecipare il pubblico per

Matteo Gavardi

tutta la durata della presentazione.

Istituto Casiraghi

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Articoli

sarà

Quando IL NOSTRO TURNO? Nel 2001 quattro aerei di linea vengono dirottati e si dirigono verso le torri gemelle di New York, abbattendole; nel 2001 si dissolve la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, in alcuni stati europei vengono abolite le valute locali per favorire l’introduzione dell’euro che viene definitivamente introdotto nel 2002. È in questi anni che

Dovete pretendere di ottenere ciò che pensate sia giusto, non aspettate che vi venga concesso.” I diritti non sono acquisiti per sempre.

da B oo k

ci

forse non conosciamo abbastanza, come faremo a portarlo avanti, quando sarà il nostro turno, quando toccherà a noi? Questo abbiamo chiesto a Lili Gruber. “Essere la classe dirigente – ci ha detto la Gruber – non significa necessariamente essere un politico, fare politica, ma significa

Essere la classe dirigente non significa necessariamente essere un politico, fare politica, ma significa voler dare e fare qualcosa per il vostro paese, per la vostra comunità

ce ac

ty

cosa ci rimarrà di questo paese che

F

no sempre più allontanando. Ma che

voler dare e fare qualcosa per il vostro paese, per la vostra comunità”. Dobbiamo quindi imparare a saperci assumere delle responsabilità, più o meno grandi. Questo è essere la classe dirigente, non essere individualisti, pensare nell’ottica della comunità. “Capirete a vostre spese – ci ha detto

vengono introdotte alcune delle più grandi piattaforme

poi – che il solo individualismo non

internet come Facebook e YouTube. La nostra è la gene-

basta. Nel proprio piccolo ognuno

razione del terzo millennio, dei social network, dell’ebook

può fare la propria differenza, assu-

e degli acquisti online: siamo cresciuti con i più grandi at-

mendosi le proprie responsabilità”

tentati, dopo la crisi. Il nostro è definito il “decennio bre-

Dobbiamo fare la differenza, ma

ve” per la velocità delle innovazioni in tutti i settori. Noi

come si fa la differenza? Noi questo

siamo quella generazione che “automaticamente sa usare

non lo abbiamo chiesto a Lili, ma

tutte quelle diavolerie tecnologiche senza alcuno sforzo”,

lei ci ha risposto comunque “ dovete

che senza connessione non sa vivere. Siamo quelli che vo-

pretendere di ottenere ciò che pen-

gliono vivere leggeri, siamo gli sdraiati di Michele Serra,

sate sia giusto, non aspettate che vi

quelli a cui dell’attualità importa forse troppo poco, ma

venga concesso.” I diritti – ci ha detto

siamo anche la futura classe dirigente. Nipoti del ’68, figli

– non sono acquisiti per sempre.

LILLI GRUBER Lilli Gruber, all’anagrafe Dietlinde Gruber (Bolzano, 19 aprile 1957), è una giornalista, scrittrice, conduttrice televisiva ed ex politica italiana. Parla l’italiano, il tedesco, l’inglese e il francese. Attiva come giornalista televisiva dai primi anni ottanta, lavorò per il TGR, il TG2 e il TG1, conducendo le principali edizioni delle testate, ricoprendo anche il ruolo di inviata, seguendo per la Rai avvenimenti importanti come il crollo del muro di Berlino e la guerra in Iraq. Nel corso della lunga carriera ha scritto diversi saggi e romanzi, pubblicati per Rai Eri e per Rizzoli. Dal 2004 al 2008 è stata parlamentare europea, eletta dalle Lista Uniti nell’Ulivo, dimettendosi anzitempo per assumere nel settembre 2008 la conduzione della trasmissione Otto e mezzo, tuttora in onda su LA7

della generazione X, forse proprio perché i nostri nonni Vittorio Sgarbi e Lili Gruber

ed i nostri genitori erano molto impegnati politicamente,

Martina di Rocco

noi, in tutta risposta, dalla politica, ci stiamo pian pia-

Istituto Casiraghi

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Il Dosno delle persone

nsibili

e

Quando parliamo di sensibilità non riusciamo a capire se sia una forma di “debolezza” o un punto di “forza” che ci distingue dagli altri. Fin da quando siamo piccoli, è importante maneggiare con cura questo aspetto, proprio per-

Sensibilità s. f. [dal lat. tardo sensibilĭtas -atis, der. di sensibĭlis «sensibile»]. Capacità, attitudine a ricevere impressioni attraverso i sensi.

ché in quella fase la nostra sensibilità è aumentata. Stiamo iniziando a muovere i primi passi decisi verso la scoperta del mondo. Gli strumenti principali per esplorare sono i nostri preziosi 5 sensi: udito, tatto, vista, gusto e olfatto.


Articoli

Intervista »

“È ORA CHE TU SAPPIA, NON SEI STRANO, SEI SPECIALE” SCHEDA LIBRO Genere: Psicologia Pagine: 224 pagine Editore: Red Edizioni Collana: Economici di qualità Lingua: Italiano

Iniziamo a testare tutto e capiamo, attraverso le nostre

ze dirette. Quando però si cresce, si

alla paura, al timore di non essere

esperienze positive e negative, come dobbiamo compor-

inizia a sottovalutare la sensibilità.

accettati o visti con occhi diversi, ma

tarci. Pensiamo alla sensazione che proviamo quando ci

Molte volte, quando si è sensibili, si

ogni volta che nascondiamo chi sia-

sbucciamo un ginocchio o al primo assaggio del ciocco-

viene presi in giro o nei casi peggiori

mo veramente perdiamo un pezzetto

lato: queste azioni ci portano a provare, per forza, delle

esclusi.Quante volte vi è capitato di

di noi stessi. Perdiamo ciò che ci ren-

sensazioni forti le prime volte. Con il passare del tempo,

dover nascondere le vostre impres-

de unici, diversi gli uni dagli altri.

però, la sensibilità dei bambini diventa più mite, proprio

sioni per paura di essere derisi? Per

La nostra prospettiva sul mondo.

perché iniziano ad avere più coscienza, acquisita attraver-

paura di essere scambiati per degli

Provate a riflettere.

so la loro sensibilità. Successivamente però, si passerà alla

ingenui che non sanno ancora come

Sareste diversi oggi se qualcuno aves-

gestione dei sentimenti per delineare il carattere, affron-

funziona il mondo? Ebbene è ora di

se maneggiato con più cura la vostra

tando nuove sensazioni ed emozioni, durante l’età adole-

cambiare anche questo stereotipo.

sensibilità? Se al posto di rifiutarvi

scenziale, che non saranno più istintive oppure legate ai

(Che nessuno probabilmente capisce

avessero provato al contrario a pro-

movimenti, ma saranno le prime gelosie, il primo bacio,

ancora.) Cosa c’è di male se una per-

vare interesse nel conoscervi?

le litigate furibonde con i genitori, ecc... Possiamo intuire

sona esterna il proprio punto di vista

che durante l’età evolutiva siamo soggetti a imparare ve-

attraverso le sensazioni? Siamo uma-

Francesca Gironi

locemente e ad apprendere in fretta attraverso esperien-

ni. Molte volte il problema è legato

Istituto Rizzoli

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“Si sono sensibile. E sono anche forte. Sono introspettiva. Ed estroversa. Amo la solitudine. E sono espansiva. Sono fragile. E intensa. Mi sento umile. E so quanto valgo. Sono riservata. E a volte esplosiva. Sono delicata. E determinata. Mi ferisco facilmente e cado. E ho una grande resilienza per rialzarmi ogni volta”

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Articoli INTERVISTA Q: Possiamo definirci tutti sensibili?

Come si fa a riconoscere la differenza fra una persona sensibile e una ipersensibile? Questo libro lo possiamo considerare il primo in Italia a trattare di High Sensitive People? Perché secondo lei se ne parla solo adesso?

A: Non siamo tutti sensibili allo stesso modo il tratto

della sensibilità è caratterizzato da alcuni aspetti fondamentali che sono: un approfondita modalità della percezione degli stimoli, che vengono recepiti ed elaborati a livello più complesso e contemporaneo a vari livelli. Una delle caratteristiche tipiche delle persone altamente sensibili è che appunto possono andare in sovraccarico a causa di ciò che percepiscono ed elaborano contemporaneamente dall’ambiente cosa che nelle persone con una sensibilità nella media non fanno. Quindi l’alta sensibilità non è caratterizzata soltanto da aspetti legati all’empatia o dalla risonanza emotiva ma è caratterizzata in primo luogo da un assetto percettivo del mondo differente. Questo libro è il primo in Italia che tratta delle “High Sensitive People” anche se sono già stati pubblicati diversi libri sull’alta sensibilità tradotti dalla Germania, Spagna, Francia, Svizzera e dall’America. Penso che se ne parli solamente ora purtroppo perché come

scrivo nel mio libro, la sensibilità è entrata in un calderone di luoghi comuni, per cui l’italiano essendo emotivo, romantico e passionale nasconde l’aspetto della sensibilità, da questi tratti. Diciamo che non si parla di sensibilità come tratto specifico della personalità perché non c’è stato un riconoscimento scientifico finora, al momento penso che il tempo sia maturo per cui questo passa avvenire anche qui in Italia.

Q: Con il termine guida pratica, stiamo parlando

di un percorso funzionale che il lettore può intraprendere. Gli adolescenti che fanno fatica a trovare l’equilibrio fra sensibilità e forza potrebbero trovare beneficio nelle tecniche riportate?

:

A Direi assolutamente di sì! Questo libro è pensato per gli adulti ma gli adolescenti che sono in una fase di transizione possono sicuramente beneficiare di alcuni degli esercizi e delle strategie indicati. Sicuramente in primis possono beneficiare del riconoscersi appartenenti a non un gruppo disfunzionale ma a una tribù di persone (come piace definirla a me) che non sono strane ma sono speciali. Io stessa sono altamente sensibile e una delle cose che mi viene riportata di più dai lettori quando mi mandano dei feedback sul libro è la gratitudine di essersi riconosciuti in parte di un funzionamento differente ma assolutamente sano. Francesco Gungui nato a Milano il 9 luglio 1980, è scrittore, editor, imprenditore e book coach. Ha pubblicato sedici libri con le più grandi case editrici molti dei quali sono diventati best seller e sono stati tradotti all’estero. È l’editor e agente di molti scrittori.

Q: Osservando la copertina possiamo subito notare

questi bellissimi soffioni che si disperdono nell’aria. Perché è stato scelto proprio questo fiore?

:

A Questa è una bellissima domanda, il fiore rappresentato è un soffione o anche dente di leone. Questo fiore è secondo me un bellissimo simbolo dell’ipersensibilità perché ha insieme questa ambivalenza nel nome “dente di leone” (leone deriva dalla forza e anche la delicatezza quando raggiunge la fine del suo ciclo di vita dove prende questa forma vaporosa molto delicata). Il soffione l’abbiamo scelto perché in questa fase non è semplicemente un fiore ma anche un seme che spargendosi va a seminare la sensibilità in giro per il mondo. E questo è lo scopo di far conoscere la naturalezza di questo tratto perché la sensibilità è un valore che quando viene conosciuto e valorizzato diventando una risorsa importante sia per chi lo possiede individualmente, sia nelle relazioni ma anche nella società e nelle organizzazioni. Q: Quanto è importante “l’igiene del mondo

interiore”? E cosa intende con questo termine?

:

A Ho inventato quest’espressione, che mi piace molto, perché rende l’idea di come l’alta sensibilità vada curata proprio come facciamo tutti giorni per la nostra igiene personale. Il Giornaledeiragazzi.it

Igiene del mondo sta a significare che dobbiamo ogni giorno essere consapevoli di come stiamo e di come stanno i nostri parametri di sensibilità. Tra questi per esempio verificare quanto siano pressanti le nostre emozioni, oppure valutare la presenza di pensieri che ci rubano energia, misurare il bilanciamento fra il corpo e la mente, ascoltare il ritmo del nostro funzionamento interno (se siamo iperattivi, rallentati o in equilibrio). Una metafora che mi piace molto e che rende è che dobbiamo imparare a buttare via “la spazzatura” come facciamo quotidianamente a casa, dobbiamo buttare via la spazzatura del senso di colpa perché come persone altamente sensibili tendiamo a farci carico delle responsabilità anche non nostre e a colpevolizzarci quando non è il caso, fare attenzione ai giudizi che diamo a noi stessi e alla nostre tendenza a confrontarci, tenendo monitorate quelle situazioni che oggi sembrano leggermente fastidiose ma che se trascuriamo potrebbero diventare delle situazioni “bomba”, troppo difficili che ci mandano in sovraccarico portandoci al crollo nei giorni successivi.

Francesca Gironi Istituto Rizzoli

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Luoghi di Bookcity CASTELLO SFORZESCO

SAN BABILA

FONDAZIONE FELTRINELLI PAOLO SARPI TRIENNALE

ACQUARIO CIVICO BOCCONI

MUSEO DI STORIA NATURALE

DUOMO DI MILANO

PALAZZO REALE

VILLA INVERNIZZI


Luoghi di Bookcity 01

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01 - DUOMO La costruzione del Duomo di Milano inizia nel 1386 per volontà di Gian Galeazzo Visconti, con un duplice intento: rinnovare, con un imponente piano edilizio, i siti di culto nel cuore di Milano e celebrare la signoria viscontea e la sua ambiziosa politica espansionistica. I lavori di costruzione si protraggono per cinque secoli e durante questo periodo architetti, scultori, artisti e maestranze, sia locali sia provenienti da tutta Europa, si avvicendano nella Fabbrica del Duomo. E’ il più grande e complesso edificio gotico d’Italia. La guglia maggiore raggiunge un’altezza di 108,5 metri. Sulla cima di quest’ultima è posta, dall’ottobre 1774, la statua dorata della Madonnina (alta 4,16 metri). 02 - VILLA INVERNIZZI Villa Invernizzi, situata al civico 9 di via dei Cappuccini, è una villetta in stile liberty famosa per i suoi particolari abitanti: dei fenicotteri rosa. Passando si riconosce la villa dai curiosi che cercano di spiare i movimenti aggraziati di questi particolari animali attraverso l’immensa cancellata. I fenicotteri appartengono a due specie diverse, una proveniente dal Cile e una dall’Africa, e sono a Milano dagli anni ’70 del Novecento, appena prima dell’approvazione delle Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione. A portarli in Italia l’imprenditore italiano Invernizzi, che con le sue volontà testamentari ancora li tutela.

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03 - PALAZZO REALE Noto come sede delle grandi mostre di Milano, Palazzo Reale è un vero e proprio capolavoro dell’architettura neoclassica. E’ stato per molti secoli sede del governo della città di Milano, del Regno del Lombardo-Veneto e poi residenza reale fino al 1919, quando viene acquisito al demanio diventando sede di mostre ed esposizioni. E’ situato alla destra della facciata del Duomo, in posizione opposta rispetto alla Galleria Vittorio Emanuele II. La facciata del palazzo forma, rispetto a piazza del Duomo, una rientranza chiamata piazzetta reale. Di particolare importanza è la Sala delle Cariatidi, l’ambiente più significativo sopravvissuto, anche se gravemente danneggiato, al bombardamento anglo-americano del 1943.

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04 - CASTELLO SFORZESCO Il Castello Sforzesco, uno dei simboli di Milano, fu edificato nel XV secolo su disposizione del Duca di Milano Francesco Sforza, quale reggia ducale. Con il passare degli anni diventò prima caserma e infine sede di musei e istituzioni culturali. La veste odierna del castello si deve al più importante dei lavori di riassetto: quello dell’architetto Luca Beltrami, che, a cavallo fra ‘800 e ‘900, rimodellò la fortezza con importanti aggiunte e cambiamenti. La denominazione “Sforzesco” gli fu attribuita dallo stesso Beltrami, per porre l’accento sull’età più splendida che il castello aveva vissuto: quella degli Sforza. Oggi è sede dei Civici Musei e, dal 1896, ospita una delle più vaste collezioni artistiche della città. Dal 2015, nelle sale dell’Antico Ospedale Spagnolo del Castello, si trova il Museo della Pietà Rondanini, interamente dedicato all’ultimo capolavoro di Michelangelo. 05 - PAOLO SARPI Via Paolo Sarpi è famosa a Milano per essere il centro della cosiddetta “Chinatown” milanese, il quartiere in cui, dai primi del Novecento, si sviluppò una forte presenza cinese. E’ un’arteria commerciale lunga circa 1 km, molto frequentata per lo shopping, per i suoi locali e i suoi ristoranti. Nel 2010 è stata oggetto di un importante intervento di riqualificazione, che l’ha resa un’area pedonale con pista ciclabile, aiuole e alberi. Ogni anno, via Paolo Sarpi ospita la parata per il Capodanno Cinese, conosciuto anche come Festa di Primavera o Capodanno Lunare, che segna l’inizio del calendario orientale.

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Luoghi di Bookcity

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06 - PIAZZA SAN BABILA Piazza San Babila è una piazza sita nel centro storico di Milano. Corso Vittorio Emanuele II la collega a piazza del Duomo. E’ stata a lungo il punto d’incontro favorito dall’alta borghesia milanese. Larga parte delle architetture che la delineano risalgono all’epoca fascista. La piazza è ricordata per essere stata la cosiddetta “trincea nera” del neofascismo milanese degli anni settanta. Prende il nome dalla basilica di San Babila, di fronte alla quale sorge la Colonna del leone, costruita nel 1626. In cima alla colonna è scolpito un leone in pietra, simile per proporzioni ai leoni di piazza San Marco a Venezia. Si narra che il leone sia stato lasciato in piazza San Babila come testimonianza dell’attacco inflitto ai milanesi da parte dei veneziani. 07 - ACQUARIO CIVICO L’Acquario Civico di Milano è un piccolo gioiellino di arte Liberty che fu costruito e inaugurato nel 1906 per l’Esposizione Internazionale di Milano. Unico di quelli all’interno del parco a non essere abbattuto dopo la fine dell’evento, questo museo vivente rimase in attività come acquario vero e proprio, ma anche centro di studi e ricerche ittiologiche, fino al 1943, quando fu severamente colpito dai bombardamenti USA. A oggi l’Acquario Civico di Milano, il terzo più antico d’Europa, vanta vasche di ultima generazione, aule didattiche e spazi per eventi e conferenze, il tutto racchiuso in uno dei più begli edifici della zona e contornato da un giardino che ospita la ricostruzione di alcuni ambienti padani. 08 - MUSEO DI STORIA NATURALE Il Museo Civico di Storia Naturale di Milano, fondato nel 1838, è oggi il museo naturalistico più grande e importante d’Italia. Ha sede in un palazzo in stile neogotico all’interno dei Giardini Pubblici di Porta Venezia. L’incendio provocato dal bombardamento aereo dell’agosto del 1943 provocò gravissimi danni all’edificio, che nel dopoguerra fu ricostruito seguendo il progetto originario. La parte espositiva si articola in 23 sale con circa 700 vetrine e oltre 80 diorami, ricostruzioni fedeli di ambienti naturali. Tre sono i principali profili tematici di “lettura” proposti al pubblico: le forme della natura, l’evoluzione della vita sulla Terra e i rapporti tra gli organismi e l’ambiente.

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09 - TRIENNALE La Triennale di Milano dal 1933 ha sede nel Palazzo dell’Arte, progettato da Giovanni Muzio e concepito come contenitore estremamente flessibile e polifunzionale. Nata come panoramica delle arti decorative e industriali moderne, con l’intento di stimolare il rapporto tra industria, settori produttivi, arti applicate, la Triennale si è ben presto rivelata specchio della cultura artistica e architettonica in Italia e una delle maggiori sedi di confronto fra le tendenze emergenti. E’ l’istituzione italiana per l’architettura, le arti decorative e visive, il design, la moda e la produzione audiovisiva; è un centro di produzione culturale che organizza convegni, rassegne cinematografiche, esposizione itineranti e mostre. 10 - BOCCONI L’Università commerciale Luigi Bocconi, meglio nota come Università Bocconi o UniBocconi, è un ateneo privato di Milano, fondato nel 1902 e specializzata nell’insegnamento delle scienze economiche e sociali, giuridiche, manageriali e politiche. È stata la prima università in Italia ad offrire un corso di laurea in economia e commercio. L’ateneo venne fondato da Ferdinando Bocconi, che lo intitolò al figlio Luigi, caduto nella battaglia di Adua (1896). Ferdinando Bocconi faceva parte di una élite culturale milanese convinta che il vero progresso economico si sarebbe potuto realizzare solo mediante una riqualificazione del capitale-lavoro, congiuntamente ad un affinamento culturale e professionale dell’imprenditore. 11 - FONDAZIONE FELTRINELLI Inaugurata a dicembre 2016 in viale Pasubio 5, la nuova sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli è situata all’interno del più ampio complesso Feltrinelli per Porta Volta. La firma è quella di uno degli studi di architettura più conosciuti al mondo, gli svizzeri Herzog & de Meuron. Dopo più di tre anni di cantiere e quasi otto dal concept iniziale, la nuova sede ospita, nei suoi tremilaseicento metri quadrati, non solo gli uffici della Fondazione e il suo patrimonio storico d’archivio, ma anche la prima libreria Feltrinelli specializzata in saggistica con il suo angolo caffetteria al piano terra, uno spazio multifunzionale a doppia altezza al primo piano e una grande sala di lettura all’ultimo piano.

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Articoli

DANZA O MUORI A casa Emergency si è tenuta la testimonianza di un ventottenne fuggito dalla guerra in Siria: non uno qualunque, ma un ragazzo che ha un sogno da realizzare e che non lo vuole abbandonare.

L

ui si chiama Ahmed Joudeh e fin da piccolo coltiva un grande interesse per la danza e per manifestarlo tatua sul suo collo la frase DANZA O MUORI in indiano. Questa scel-

ta è originata dal tentativo di omaggiare la cultura indiana, di cui è noto il grande interesse nei riguardi della danza. Il tatuaggio vuole esprimere la determinazione con cui affronta ogni ostacolo che incontra sulla sua strada, siano essi dogane, guardie, coetanei, familiari e perfino il padre, definito dallo stesso Ahmed come il muro

Il videogioco come mezzo di comunicazione

più robusto che si è ritrovato ad abbattere sia moralmente che fisicamente. Joudeh ha una pessima reputazione: la professione di ballerino infatti, ritenuta futile dalla società siriana, lo porta ad essere

Nel Palazzo Mezzanotte di Milano

mezzi di gioco più usati, seguiti dal

visto dagli altri come una persona inutile. Dopo un lungo periodo

si è tenuta una conferenza sui vide-

pc. La percentuale di donne che gio-

di sofferenze riesce a cambiare paese e si reca a Beirut. Anche qui si

ogiochi, un tema che interessa molte

cano ai videogiochi è salita al 39%.

ha una considerazione negativa di lui: è un mero clandestino senza

persone. In una sala affollata hanno

Inoltre, di recente, molti videogiochi

casa né cibo e con i vestiti sporchi. Sarà in Europa che Ahmed po-

parlato i due relatori:

vengono creati con una finalità.

trà finalmente coronare i suoi sogni: Amsterdam in particolare gli

Lorenzo Mosna e Matteo Bottani.

Un esempio è “Battlegrounds”: i

permetterà di essere se stesso. Una volta arrivato, si mostra ancora

Negli ultimi undici anni, il mercato

giocatori possono formare gruppi

più deciso a seguire la propria vocazione e successivamente, dopo

dei videogiochi in Italia ha subito

di gioco con persone provenienti da

l’incontro con il suo idolo, Roberto Bolle, è ancora più determinato.

una crescita notevole e ciò ha fatto

ogni parte del mondo e comunicare

Ahmed è la dimostrazione di come sia possibile superare l’ostacolo

sì che il concetto di videogioco cam-

in varie lingue. Gli sviluppatori han-

della guerra facendosi trainare dai propri sogni.Possiamo quindi no-

biasse completamente.

no portato a vedere i videogiochi non

tare come sia appropriata nel suo caso la frase di Antoine de Saint-

Oggigiorno i videogiochi non si ri-

come un banale intrattenimento ma

Exupéry: “fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà”.

feriscono più alla fascia dei bambini

come opere d’arte.

e infatti il 57% dei giocatori hanno Khadija Merabet

un’età compresa tra i diciotto e i qua-

Salma Badr

Istituto Casiraghi

rantaquattro anni. I telefoni sono i

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Articoli

GRANI ANTICHI

ALCUNE TIPOLOGIE DI GRANI ANTICHI: Castelvetrano (TP). Frassineto. Gentil Rosso. Piccolo farro. Rieti. Risciola. Russello. Senatore Cappelli. Solina. Timilia o grano marzuolo. Nero di Castelvetrano. Verna.

NUOVI PROFUMI

NUOVI SAPORI “Viva i grani antichi, salvaguardiamo la (bio)diversità”

M

Milano, Cascina Cuccagna: un luo-

scorso in favore di grani più pro-

coltivati e venissero dimenticati.

“Nella diversità c’è forza” conclude

go in piena città che sfugge alla fre-

duttivi, ma sicuramente meno sani.

Oggi invece si sta verificando, in tut-

Laura Lazzaroni, giornalista e pani-

nesia e alla confusione.

I grani moderni,ci spiega il panifi-

to il mondo, una riscoperta di questi

ficatrice, ”e in ogni ambito è molto

Qui incontriamo quattro esper-

catore Davide Longoni, sono stati

grani ,anche da parte di semplici cit-

importante salvaguardare la varietà

ti di grani “antichi” che, dietro

selezionati dall’industria alimentare

tadini o agricoltori. È la storia di Fi-

le differenze”. Terminato l’incontro

grosse forme di pane, ci spiegano

per soddisfare la grande richiesta

lippo Drago, mugnaio siciliano, che

ci viene offerta una fetta di pane ca-

perché,

produttiva di quel settore.

da molti anni macina e riscopre va-

sereccio. Il profumo è fantastico

grani sono rivoluzionari e che ca-

Il continuo sviluppo industriale e il

rietà di grani locali. Solo in Sicilia,

e il sapore non è da meno!

ratteristiche presentano rispetto ai

progressivo abbandono dell’agri-

ci racconta, sono presenti 50 varietà

grani moderni. I grani antichi sono

coltura locale hanno poi fatto sì che

di grani locali differenti, ognuno con

stati abbandonati a metà del secolo

molti grani “antichi”non fossero più

un suo profumo e un suo sapore.

paradossalmente,

questi

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Pietro Demarchi Istituto Casiraghi

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TUTTO IL CALCIO FAVOLA PER TAVOLA SCHEDA LIBRO Genere: Sport - Calcio Pagine: 192 pagine Editore: Baldini Castoldi Collana: Le Boe Lingua: Italiano

I

mmaginate il calcio immortalato in pennellate sem-

primi contro ogni pronostico, tanto è

mento nel modo di vivere il calcio ha

plici, ma cariche di significato, nei suoi momenti

vero che i secondi riuscirono poi ad

coinvolto anche la Nazionale italiana,

più memorabili, che non solo hanno scritto le pagi-

aggiudicarsi il titolo mondiale.

che è riuscita nell’impresa a suo modo

ne più belle di questo sport, ma anche quelle della

“Queste storie meritano di essere rac-

storica di non riuscire a qualificarsi

nostra storia. Tutto ciò lo potete trovare nel libro “Favole

contate a chi non le ha potute vivere

per il Mondiale disputatosi in Russia

mondiali” scritto da Furio Zara e illustrato da Marco Dal-

in prima persona” sostiene l’autore del

quest’estate. “Per quanto riguarda la

besio. In questi sessanta racconti accompagnati da altret-

libro Furio Zara, che ha poi aggiunto:

Nazionale, il discorso è più tecnico vi-

tante tavole della società H-57, attraverso il calcio viene

“Oggi purtroppo il calcio ha perso i va-

sto che non ci sono più i campioni di

narrata la Storia, con la S maiuscola. Ad esempio si rac-

lori di un tempo poiché non viene più

un tempo, questo perché si lavora trop-

conta di quando,durante la partita tra Stati Uniti e Iran,

vissuto con la stessa ingenuità; ci siamo

po sulla tattica e troppo poco sulla tec-

giocata a Lione nel ’98 (vinta dagli ospiti 2-1), i giocatori,

tutti incattiviti, diventando più grezzi,

nica individuale. Inoltre sono sempre

per cancellare il ricordo degli americani presi in ostaggio a

invidiosi, rancorosi. Oggi purtroppo

meno gli Italiani che giocano a calcio

Teheran dagli iraniani nel 1979, entrarono in campo mano

non siamo più capaci di accettare la

e quindi diminuisce il vivaio a cui attin-

nella mano, mandando così un messaggio di pace univer-

bellezza, ma saper cogliere la bellezza

gere” ha concluso Zara.

sale. Oppure della partita tra le due grandi rivali Germa-

e goderne è un privilegio che ognuno

nia dell’Est e Germania dell’Ovest, che si svolse nel 1974

di noi dovrebbe avere: sfortunatamente

Emanuele Boano

in piena Guerra Fredda e che fu incredibilmente vinta dai

non tutti ce l’hanno”. Questo cambia-

Istituto Casiraghi

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Articoli

PER QUESTO

MI CHIAMO

GIOVANNI

Luigi Garlando

i

ALLA R -scoperta DELLA LUNA!

tutto quella dello spirito, che brilla in quattro generazioni di donne: dalla bisnonna Redenta fino alla piccola di casa, Libera, passando per mamma Stella e nonna Rebecca. È quest’ultima, ex astrofisica, ad avere nel luglio del 1969 un’idea dirompente: coinvolgere il paesino di Sant’Elia del Fuoco nell’avventura del secolo, lo sbarco dell’uomo sulla

Un magico viaggio negli anni ‘60 per rivivere l’avventura di Apollo 11 e la conquista della Luna nei ricordi di un ragazzo di allora Luigi Garlando con Giovanni Pareschi

luna con la missione Apollo 11. Tutto il mondo vedrà quel-

L

di «streghe» della Bruciata, anche solo radunare la gente in

le immagini in televisione, perché non guardarle, capirle, emozionarsi insieme? Ma tra le posizioni antiscientifiche di

Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto, padre e figlio esplorano Palermo, e la storia di Giovanni Falcone, rievocata nei suoi momenti chiave, s’intreccia al presente di una città che lotta per cambiare. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c’è anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze. Con la prefazione di Maria Falcone e un’intervista all’autore. Età di lettura: da 8 anni.

don Fulgenzio e la maledizione che incombe sulla famiglia

uigi Garlando è uno scrittore per ragazzi, ma prima di tutto

piazza, davanti a uno schermo, è una bella impresa.

è un giornalista sportivo della Gazzetta dello Sport. Scrive

Nonna Rebecca non si dà per vinta e affronta lo scetticismo

libri per tutte le età, gli piace trattare anche argomenti “da

generale assieme ai più piccoli: Libera e i suoi tre amici, che

grandi” come guerra, legalità, razzismo. Nel suo libro più famoso,

si ritroveranno a «vestire i panni» degli astronauti… e della

“Per questo mi chiamo Giovanni”, si è occupato di mafia. Ultima-

luna. Luigi Garlando ripercorre, con straordinaria ricchez-

mente ha pubblicato il suo anista. Alla Bruciata, la casa solitaria in

za di Garlando ripercorre, con straordinaria ricchezza di

cima alla collina, una cosa non è mai mancata: la libertà. Prima di

dettagli storici e scientifici e un ritmo incalzante, l’evento

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Articoli che cambiò il posto dell’uomo nel cosmo.

LA CORSA ALLO SPAZIO

Ci restituisce intatto, nello sguardo dei ragazzi di allora, il senso di scoperta e di speranza che segnò un’epoca intera. Ci riporta a un tempo che ancora ci appartiene, per ricordarci fino a che punto siamo stati capaci di sognare, e quanto

a bordo della navetta Vostok 1 il 12 aprile 1961, mentre nella missione americana Freedom, nel maggio di quello stesso anno, Alan Shepard entrò nello spazio sub orbitale e John Glenn divenne in seguito il primo americano a orbitare con successo attorno alla Terra, completando tre orbite il 20 febbraio 1962. I traguardi raggiunti dai sovietici e dagli americani portarono moltissimo orgoglio nazionale ad entrambe le nazioni, ma l’obiettivo della corsa allo spazio divenne l’invio di un uomo sulla Luna. Prima di questo traguardo, l’esplorazione del satellite venne effettuata tramite sonde senza equipaggio, che fotografarono la sua superficie.

La Corsa allo spazio fu un aspetto caratteristico della guerra fredda tra USA e URSS. I due blocchi, infatti, si sfidarono nella rincorsa a sempre maggiori successi spaziali sia col lancio di missili, satelliti e per la conquista della Luna. Questo periodo di rivalità, chiamato anche Prima Era Spaziale, durò circa 20 anni (dal 1957 al 1975 circa) ed ebbe inizio con il lancio dello Sputnik1 sovietico, avvenuto nell’Ottobre del 1957.

Dopo il lancio di varie navicelle da parte di entrambe le nazioni, l’astronauta americano Neil Armstrong fu la prima persona a mettere piede sulla Luna il 21 luglio 1969. Comandante della missione Apollo 11, Armstrong ricevette il supporto dei piloti Michael Collins e Buzz Aldrin in un evento seguito da più di 500 milioni di persone in tutto il mondo. I sovietici cercarono di recuperare in parte

il prestigio inviando sulla Luna, nel 1970, la sonda Luna 16, che riportò sulla Terra campioni di suolo lunare. Altro programma sovietico di successo fu il Lunokhod, che riuscì a far atterrare due rover telecomandati sulla superficie lunare. Se il lancio dello Sputnik 1 fu sicuramente l’evento che innescò la corsa spaziale, la sua fine non è altrettanto determinata: anche se dopo l’Apollo 11 ci furono altri cinque atterraggi umani sulla Luna, gli scienziati americani si concentrarono in altri settori: in particolare il progetto Skylab e lo Space Shuttle. Mentre i sovietici potrebbero affermare che la corsa è stata vinta dall’Unione Sovietica con l’invio del primo uomo nello spazio, gli americani potrebbero ribattere di aver vinto la competizione con lo sbarco sulla Luna. In ogni caso, man mano che la guerra fredda iniziò a rallentare il concetto di “competizione” tra le due superpotenze divenne sempre più debole ed anzi si trasformò in una discreta collaborazione, al fine di dimezzare le spese.

sia indispensabile continuare a farlo. Giovanni Pareschi è stato direttore astronomico di Brera. E’ approdato all’astronomia provenendo da studi classici. Lui racconta di come, dopo la fine della seconda guerra mondiale, uno scienziato di nome Brown contattò, prima di essere processato, gli americani per aiutarli. Brown creò le famose bombe V2, usate durante la seconda guerra mondiale. Portato in America, si fecero i primi esperimenti di volo con le V2, grazie ad essi ebbe l’affidamento dalla NASA stessa. Questi missili vennero usati sia dall’Unione Sovietica sia dall’America per la cosiddetta “corsa allo spazio”. I russi erano molto più abili nel lanciare missili rispetto agli americani, così inventarono tecnologie per alleggerire il peso dei missili. Nell’epoca della corsa dello spazio, il presidente americano Kennedy disse che bisognava andare nello spazio con un uomo vivente e poi tornare, come è avvenuto poi con Neil

Circa quattro mesi dopo, anche gli Stati Uniti lanciarono il loro primo satellite, l’Explorer I anche se a Cape Canaveral i lanci fallirono più volte. Dopo vari esperimenti che videro insetti, cani e scimmie essere lanciati alla scoperta del cosmo, fu il sovietico Yuri Gagarin il primo essere umano a raggiungere lo spazio quando entrò nell’orbita terrestre

Armstrong. Giovanni ricorda che da giovane gli è stato detto di difendere la scienza e quella spaziale, anche quando sembrava inutile. Liyana Vishmi e Mattia Stomeo Istituto Rizzoli

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LICIA TROISI Scrittrice, fisica, conduttrice, mamma e moglie. Licia Troisi presenta a Bookcity il suo nuovo libro.

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Autrice della famosissima saga fantasy Le cronache del mondo emerso, ritorna con un nuovo capitolo de La saga del dominio, intitolato L’isola del santuario. E’ il terzo capitolo della saga, dopo Le Lame di Myra e Il fuoco di Acrab. La protagonista è alle prese con un'avventura intensa che la metterà alla prova. Prosegue la lotta contro il suo peggior nemico, Acrab, determinato ad impadronirsi del dominio delle lacrime. Nel libro si susseguono lotte intense e conflitti interiori tra i due. E’ un rapporto malato, in cui Acrab considera Myra una sua proprietà, ma allo stesso tempo è succube di lei. “E' impossibile trovare un equilibrio, perché le cose cambiano sempre”, spiega l’autrice. Licia Troisi racconta che, quando inizia a scrivere, viene

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trasportata dal flusso della storia e, solo dopo averla finita o addirittura chiusa, confrontandosi con i lettori, capisce il perché l'ha raccontata. L’autrice si ispira ai manga per raccontare l'aspetto più crudo della guerra, attraverso un combattimento con arma bianca. Le saghe permettono di prendere una pausa tra un libro e l'altro e, contemporaneamente, tessere degli archi narrativi più ampi. Nei suoi fantasy è facile trovare aspetti e tematiche della contemporaneità, come la lotta per l'affermazione della donna, le tematiche ecologiste, la maternità. Licia rappresenta se stessa in quasi tutti i personaggi femminili delle sue saghe. Ad esempio Nihal, dalle Cronache del Mondo Emerso, rappresenta la sua adolescenza; Sofia, La ragazza drago rappresenta tutte le sue insicurezze, come la paura di volare; Pandora rappresenta la sua parte più eccentrica, che si veste goth, ma con il desiderio di essere invisibile.

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da B oo k

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F

La Saga del Dominio: l’isola del santuario, Mondadori, 2018

LICIA TROISI Licia Troisi è nata a Roma nel 1980, ha iniziato a dilettarsi con la scrittura appena ha iniziato a leggere. Laureata in astrofisica, collabora con l’ASDC (Agenzia Spaziale Italiana) ed è dottoranda in astronomia. Nel 2004, all’età di 21 anni, pubblica il suo primo romanzo, Nihal della terra del vento. Da allora si è confermata come la scrittrice fantasy italiana di maggior successo dando vita ad un vero e proprio mondo fantastico, il Mondo Emerso. Sono state pubblicate per Mondadori tre trilogie ambientate nel Mondo Emerso: Cronache del Mondo Emerso, Le guerre del Mondo emerso e Le leggende del Mondo Emerso. Molte altre le sue pubblicazioni fantasy tra cui li Ciclo de La ragazza drago, I regni di Nishira e Pandora. Licia Troisi è stata ospite al festival Mare di Libri nelle edizioni del 2008, 2009, 2014 e 2016 e lo sarà nell’edizione 2017.

Il fantasy, per certi versi, ricorda ancora come un singolo riesca a cambiare le cose. Licia Troisi e Roberta Bellesini durante la presentazione del nuovo libro.

Alessia Astraldi Istituto Rizzoli

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ARte terApeutica L’arte terapeutica è condividere, cre-

rire questo reparto è Luca Bernando,

are un’opera che raccoglie le energie

attualmente Direttore del Diparti-

di tutto un gruppo che collabora.

mento Materno-Infantile all’Ospe-

Terapuetica perché è un modo per

dale Fatebenefratelli di Milano. Egli

prendersi cura di se stessi con pia-

è stato uno dei primi a lavorare con

cere. Organizzare e realizzare un

l’Accademia delle Belle Arti di Brera,

progetto di arte terapeutica richiede

chiedendo loro aiuto.

intuizione, creatività e saper usare le

L’arte va portata non come “il fare”

metafore per dare un senso a ciò che

ma come “l’essere”, perché in sé è

si va a creare.

sempre terapeutica.

Per un progetto si deve partire dai problemi dei pazienti, che variano

Uno dei progetti più sviluppati è

di volta in volta: bullismo, problemi

quello contro il bullismo. Questo fe-

alimentari, dipendenza dalla tecno-

nomeno è riscontrato principalmente

logia e conseguente alienamento e

nella cerchia degli “intelligenti”.

isolamento, eccessiva dipendenza dai

Il progetto consiste nella lavorazione

giudizi altrui e dai canoni dettati dal-

della creta, che contiene un’impor-

la società.

tante metafora: quando sono stati ri-

Per poter fare questo lavoro è escluso

conosciuti come persone fragili, sono

ogni tipo di pregiudizio, bisogna es-

stati paragonati all’argilla. Questo

sere empatici e saper mediare.

perché anch’essa si modifica quando

L’arte terapeutica è stata introdot-

viene maneggiata, ma quando si so-

ta anche negli ospedali, dal 2004,

lidifica diventa molto più forte, pren-

creando un reparto adibito solo per

dendo però la forma che le è stata

pazienti dagli 0 ai 18 anni, più colo-

data. È quindi un simbolo dell’evolu-

rato, familiare. Uno dei primi a inse-

zione dell’essere.


Articoli

Esistono diverse forme di bullismo, non solo verbale e fisico: da alcuni anni anche il cyberbullismo si è diffuso sempre di più. Fino ad una decina di anni fa, ancora pochi adolescenti avevano la consapevolezza delle con-

L’arteterapia è una disciplina che nasce per l’influenza di materie attinenti e si tratta di un campo relativamente nuovo. Le prime forme di arte terapia nascono in Gran Bretagna, negli anni ‘40, ed inizialmente i metodi utilizzati furono quelli pedagogici, (a differenza di quelli francesi segnati dagli studi psichiatrici sull’art des fous) fu infatti Adrian Hill, maestro d’arte, che coniò nel 1945 il termine art terapy.

scrive righe d’affetto ai genitori e alla famiglia, d’accusa contro i suoi amici, facendo nomi e cognomi, per poi buttarsi giù dal balcone. Il padre viene svegliato dai carabinieri e scopre la tragedia appena consumatasi.

te alla vittima con compassione, ma

rifiutano di uscire e studiare.

I colpevoli sono tutti minorenni, tran-

nessuno si ferma a pensare al bullo.

Quando si chiede qual è il principale

ne uno, che patteggia la pena. Gli

Nessuno pensa a quello che il bullo

problema degli adolescenti la rispo-

altri patteggiano invece i loro anni

ha passato per decidere di compor-

sta è immediata ma non scontata. Gli

fino alla maggiore età a servizio della

tarsi in quel modo rispetto a una de-

adulti sono il più grande problema

società. Lavorano in mense, aiutano

terminata persona.

per i ragazzi. Perché c’è una profon-

i poveri, le persone meno fortunate.

Tutti hanno un passato che li porta a

da mancanza di rispetto per i giova-

Tutti lavori socialmente utili.

comportarsi in un particolare modo.

ni, mancanza di fiducia e credibilità.

Alla fine del 2018 sarà deciso il finale

Anche il bullo è una vittima, una vit-

L’arte terapeutica è sempre più diffu-

della vicenda. Se per loro tutto sarà

tima della società.

sa e riconosciuta, i risultati possono

andato bene, la fedina penale rimar-

Un fenomeno che si sta diffondendo

avere un riscontro a breve termine,

sersi vista in un video dove non era in

rà pulita, senza traccia del reato. Al-

ultimamente tra i giovani è l’isola-

per questo molti ospedali iniziano a

sé per l’alcool, abusata dai suoi amici

trimenti torneranno a processo per

mento totale. Gli ikikomori, ovvero

creare un apposito reparto.

e ripresa in un video poi postato su

avere la loro pena.

ragazzi che seguono il fascino della

Internet, perde ogni traccia di digni-

Quando si è a contatto con un caso

tecnologia, perdendo le proprie pri-

Tiziana Falconi

tà e amore per se stessa. Disperata,

di bullismo, si pensa principalmen-

orità. Mangiano e dormono poco, si

Istituto Casiraghi

seguenze di ciò che andavano a postare sui social e di quanto si stessero esponendo. Quando, e solo se, veniva mostrato loro, in forma cartacea, ciò che stavano postando, ne prendevano consapevolezza e provavano addirittura vergogna. Uno dei primi e più importanti casi di cyberbullismo fu il suicidio di Carolina Picchio, ragazza di 14 anni residente a Torino. Una notte, dopo es-

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Articoli

Art icixE olil Meg aP

LIBRI BIANCHI St eve mccurry

Lorenzo Perrone è un artista Dis susae nis quaturi quaemilanese. con eaIrum suoi int. Libri Nam, Bianchi ut sono veri, che exlibri elibusandit Perrone spoglia del loroadcontenuto, oteiur repro excessime quos ad mi, tenendo così un oggetto disanimato, quam quo eri bea voluptur? Qui una materia Il contenuto del libro ditatur amprima. cuptaer rorrumquam, èoditius sparito,plabor ma la forma inequivocabile simi, officitatur re dell’oggetto è rimasta l’artista veligni hillab iusciet intatta la auteutet fuinterviene su di essa con acqua, colla, gia dem eaquam, sitiamet etur? Et gesso odiae esivernice, dolumnecessariamente suntiam vendaebianvel ca. Il bianco all’attenzione, eratis eossit, costringe id que volorerumque alla riflessione, ci porta a tempi lunghi, non pa dolorum re nosaes estio offiattutisce i rumori e i colori. ciam audam fugit omnime plabori-

ta suntium hil mod et harume sam

“Alla cons fine, liberate dal peso delle parole, le pagine diventano simboli e il libro, nel suo immobile candore, è più eloquente con la stessa forza di certi sogni che ci svegliano, ma mai di soprassalto.” - Lorenzo Perrone

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Libri

Bi anchi


Articoli

I libri bianchi sono libri veri che vengono bagnati, manipolati, stortati... in questi libri aggiungo degli oggetti e diventano sculture. Il libro rimane sempre libro lo spirito è rimasto, ma la forma esteriore è diventato un’altra cosa...

L

Lorenzo Perrone è un artista che realizza i “LIBRI BIANCHI”. Noi, del Giorna-

Nell’opera rappresentata nell’immagine il filo spinato che imprigiona i libri riman-

le dei Ragazzi, abbiamo avuto l’opportunità di intervistarlo nel suo studio in

da al quello che imprigionava i detenuti ad Auschwitz.

occasione della manifestazione di BookCity.

Una delle opere che ci ha colpito di più è un libro bianco molto grande con dentro

Ci ha accolto insieme a sua moglie ed entrambi hanno risposto alle nostre

immersa una vera vecchia macchina da scrivere. Quest’opera è molto semplice

domande volentieri e con molta disponibilità, un po’ sorpresi dell’interesse di

ma molto parti-colare, ti colpisce subito perchè pensi che sia una cosa semplice,

tre ragazzi per questo tipo di opere. Ce le hanno mostrate: si tratta di libri veri

ma non lo è, perchè guar-dandola ti chiedi come è arrivata l’idea e com’è stata

tutti trasformati in sculture in gesso, alcune in bronzo. Entrare nel suo studio

progettata quando ti fai queste domande capisci che qualcosa di quei ‘Libri Bian-

pieno delle sue opere è come aprire le porte di un mondo delle favole tut-to

chi’ è arrivato. Usare il bianco per lui è una scelta ci dice:<< il bianco è un

bianco molto particolare anche molto significativo per alcune sculture.

colore che significa la verità>>: fino a 50 anni fa ha lavorato nel campo della

Lorenzo Perrone riesce a raccontare, esprimere la sua arte con un ‘‘libro bian-

pubblicità e ha lavorato con il colore. Ora pensa che con il bianco si possa

co’’. Come ci racconta lui:<< I libri bianchi sono libri veri che vengono ba-

raccontare tutto con discrezione, con attenzione.

gnati, manipolati, stortati... in questi libri aggiungo degli oggetti e diventano Maria Tagliaferro

sculture. Il libro rimane sempre libro lo spirito è rimasto, ma la forma esteriore

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è diventato un’altra cosa... >>

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Articoli

LETTURE

al buio

L’istituto dei Ciechi di Milano, durante l’evento di Bookcity, ha dato la possibilità ai cittadini di scoprire un nuovo modo di leggere, dimostrando che il bisogno di cultura investe tutti, anche le persone che leggono in maniera diversa. Durante l’introduzione alle letture è stato fatto un discorso molto importante e significativo, che ha colpito profondamente chiunque era in quella sala. I LIBRI SONO PER TUTTI: leggere migliora l’umore, la salute e la vita. Una formazione culturale riesce a far raggiungere livelli alti anche alle persone che non vedono. L’Istituto dei Ciechi ne è l’esempio vivente, le meravigliose persone che ne fanno parte sono i testimoni dell’affermazione nella vita e della possibilità di superare gli ostacoli attraverso la cultura. Ciò è stato evidente a tutti, durante le letture di libri scritti da questi eroi. La forza d’animo di un uomo può abbattere qualsiasi tipo di ostacolo gli venga posto davanti, se c’è volontà naturalmente. I libri che sono stati presentati sono: “Caso Kellan” di Franco Vanni, un giallo delicato e intenso ambientato a Milano; “Il nostro momento imperfetto” di Alessandra


Articoli

Articoli

Boschi, storia di una professoressa

l’odore, il tatto e il gusto della storia.

universitaria alla quale è stata stra-

È stata un’esperienza unica, nessuna

volta la vita; “Nina sente” di Claudia

persona sarebbe mai stata in grado di

De Lillo, un giallo particolare che si

enfatizzare e rendere curiosa la lettu-

svolge su due piani; infine “Il vento

ra come hanno fatto loro in quell’au-

contro” di Daniele Cassoli, una ma-

la, mangiandosi quelle righe, quei

gnifica storia di rivincita che ha fatto

capitoli, quelle pagine.

venire i brividi a chi ha avuto la pos-

La diversità di queste persone, in

Sceglie l’Istituto dei Ciechi di

fatti Gardini, oltre a scrivere,

dell’inessenziale, rimane solo

sibilità di ascoltarla.

questo modo, è diventata il loro pun-

Milano per parlare di occhi:

dipinge anche e nel suo libro

la poesia, che tende anch’essa

Le letture sono state eseguite dagli au-

to di forza rispetto agli altri.

è Nicola Gardini, professore

quello che cerca di fare è pro-

quasi a scomparire. E perché

tori stessi, che leggevano in un modo

È impossibile credere che la società

universitario, saggista e poeta,

prio conciliare in un’unica for-

una poesia sempre in rima? Ci

unico… e non tanto per lo strumento

odierna sia ancora impreparata a ren-

che ci ha parlato della sua rac-

ma d’arte queste sue passioni,

ha risposto: «È un modo per

che utilizzavano per leggere, ma pro-

dere accessibile le opportunità a chiun-

colta di poesie «Istruzioni per

cercando di dipingere in versi

condizionarsi ad una coeren-

prio per il modo in cui leggevano.

que. È un diritto imprescindibile.

dipingere» in cui protagonisti

tutto quello che vede quando

za da cui non si può deflettere,

Durante le loro letture si era comple-

Se le opportunità sono inaccessibili

sono i suoi occhi da poeta, che

usa gli occhi del pittore. Ma

come se io poeta dovessi en-

tamente catturati, proprio perché la

per una categoria di persone c’è di-

grazie alla rima mette a fuoco

poesia cos’è? Per Gardini l’ul-

trare in una forma che esiste

sensibilità di queste persone entra-

scriminazione ed è lì che inizia la co-

il mondo e cerca di descriver-

timo alito d’inchiostro prima

prima di me, al cui servizio io

va all’interno delle parole dei libri.

siddetta “mancanza” di sensibilità.

ne la bellezza, e i suoi occhi da

dell’evaporazione,

mi metto.»

pittore, che guarda la realtà e

traccia prima della cancella-

Mentre leggevano si capiva che non

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la rima è UN PAIO D’OCCHI

l’ultima

stavano usando i loro occhi, perché

Francesca Gironi

cerca di vedervi più di quan-

zione definitiva: dopo un pro-

Lucilla Tempella

gli ascoltatori riuscivano a percepire

Istituto Rizzoli

to è portato a vedere. E in-

fondo lavoro di eliminazione

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Articoli

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Senza Di o 05 04

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Senza Dio è un libro di poesie scritto

Di una cosa siamo certi però, stiamo

da Giovanna Pastega. Non è un li-

parlando in qualunque caso di temi

bro facile. Ha un titolo provocatorio,

complessi. Ma allora questo libro è

Senza Dio, che ha più di un significa-

per tutti? Un ragazzino di 17 anni ri-

to. Senza Dio?

uscirebbe a cogliere il succo di questa

Analizzando queste due parole nel-

raccolta di poesie, anche se probabil-

la copertina pensiamo alla fede, agli

mente avrà approcciato la religione a

atei probabilmente, ma se invece fos-

causa della sua famiglia, che lo avrà a

se proprio il contrario? Senza Dio

volte anche costretto ad andare a ca-

non ci si può stare. Oppure ancora,

techismo o a messa la domenica mat-

Senza Dio: meglio o peggio?

tina? Un uomo di 65 anni riuscirebbe

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Articoli

In questo deserto così in molti modi si soffre in molti modi si ha sete. Che senso ha la nostra presenza in un mucchio di terra galleggiante nello spazio?

a cogliere il succo di questa raccolta

proprio come nel fanatismo, perciò è

dersi. Secondo la profezia dello psicologo francese La-

di poesie, mettendo da parte le sue

importante coltivare sentimenti sani,

can trattata all’interno del libro, l’eccesso del capitalismo

convinzioni? Riuscirebbe ad andare

evitando di utilizzare Dio come un

porta a rendere la società mercato, e se la società diventa

oltre la copertina, oltre la paura di

prodotto preconfezionato.

mercato, l’uomo diventa il prodotto. L’Io di 50 anni fa

affrontare questo tema?

In una società velocissima come la

infatti non è più lo stesso di ora. Ma come mai? A causa di

Questa è la sfida di Giovanna Paste-

nostra, non si ha tempo di pensare

cambiamenti importanti come l’arrivo degli strumenti di-

ga, rendere questo libro accessibile a

e fermarsi a riflettere su questi temi.

gitali nelle nostre case. Ormai ognuno di noi possiede uno

tutti, comprensibile, attraverso una

Tutto ha una risposta scientifica e ra-

smartphone, che dà la possibilità di rimanere collegato

scrittura di immagini e parole, che

zionale.

con il resto del mondo in un click. Tutta questa tecnologia

cadono sulle persone come pietre e

“Senza Dio” però tratta di argomenti

ha portato ad un abuso di questi strumenti, fino ad una

creano riflessioni.

che non si possono spiegare con un

condizione di “Demenza Digitale”. Non ci si impone un

Ma che tipo di riflessioni? Non si trat-

metodo scientifico.

limite, un orario, perciò lo strumento diventa parte di noi,

ta banalmente di puntare il dito sulla

Pensiamo per esempio alla matema-

perché non possiamo farne a meno.

fede di ognuno di noi, poiché ognuno

tica: 2+2=4. Ovviamente è una sicu-

L’abuso reca gravi danni al nostro cervello, le informazio-

di noi si avvicina al divino in modi e

rezza sapere che questo è il risultato

ni sono così tante e di vario genere che esso viene addi-

in tempi diversi: pensiamo per esem-

corretto e non potrà mai essere di-

rittura danneggiato, limitando la nostra concentrazione.

pio a un bimbo che viene battezzato,

verso, ma quando si pensa invece al

Ai nostri giorni infatti, si fa fatica a leggere e comprende-

a un anziano che pensa in punto di

perché siamo nati ci prende il panico,

re. Come faremo a capire le leggi in futuro? Il pericolo è

morte al senso della sua vita, o a una

non c’è una risposta razionale e que-

concreto e sta a noi decidere che “Io” vogliamo essere.

donna che ha perso tutto e prega,

sto ci mette in crisi.

Le persone dimostrano una sorta di autismo oggigiorno,

dialogando con Dio, di sera nella sua

Questo libro ci aiuta, è un viaggio

si chiudono in se stesse, non provano più sentimenti e non

stanza, sola, perché non sa a chi altro

della scrittrice per capire il motivo

parlano più. Cosa ne sarà del nostro futuro se continue-

rivolgersi.

per cui abbiamo questa profonda cri-

remo così? Il libro permette di intraprendere un percorso

All’interno di questo libro non si dice

si. Gli studi di psicologia e neurologia

di auto consapevolezza attraverso 4 capitoli, che vengono

assolutamente se bisogna credere o

spiegano che il nostro cervello viag-

introdotti con 4 citazioni di filosofia.

meno in Dio…si propone in realtà

gia e funziona attraverso un equili-

I problemi e gli argomenti riportati nel libro, attraverso la

un percorso di consapevolezza su se

brio chimico che si mantiene stabile

poesia verticale utilizzata da Giovanna Pastega, fanno in

stessi, per porsi, alla fine della lettu-

attraverso certezze e sicurezze.

modo che le parole ci cadano addosso come pietre pesan-

ra, questa domanda: che Io voglio

Questa trasformazione degli equi-

ti; mentre noi rimaniamo immobili, queste ci trapassano e

essere? Ai nostri giorni, purtroppo,

libri chimici è mutata a partire del

invocano riflessioni importanti per noi stessi.

la fede ha un significato ristretto, il

900’, a causa degli avvenimenti di

pensiero divino diventa una necessità

quel tempo si elaborano sempre di

Francesca Gironi

personale e non è più aperto a tutti,

meno questi concetti fino a disper-

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SCHEDA LIBRO Genere: Poesia Pagine: 178 pagine Editore: Laura Capone Editore Lingua: Italiano

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Articoli

TRECCANI SI CONFERMA

CAMPIONE della

CULTURA anche a

BOOKCITY

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Articoli I VERBI CHE VALGONO, LE AZIONI CHE CI ISPIRANO

Un vocabolario amichevole, che pensa alle nuove generazioni, che rende ogni definizione autonoma e dal quale sono state eliminate le abbreviazioni. È il nuovo Treccani, in cui sono raccolte oltre 100 mila parole.

L

‘’Le parole hanno un valore, non sprechiamole, non

dal pubblico milanese che ha partecipato all’iniziativa

consideriamole tutte uguali. Usiamole bene, saremo cit-

con grande entusiasmo già dal primo giorno. Insieme a

tadini migliori’’Si è aperto così il progetto ‘’Le parole

questo progetto è stato presentato il nuovo volume unico

valgono’’, promosso dall’Istituto di Enciclopedia italiana

del dizionario ‘’Il Treccani’’, strumento che Treccani da

Treccani, ospite speciale a Bookcity 2018. Questa ini-

quasi cento anni adopera e valorizza sempre di più per

ziativa, ideata da TreccaniCultura, è stata concepita al

permettere a tutti di ampliare la propria conoscenza lin-

fine di sensibilizzare al valore del linguaggio giovani e

guistica e gli orizzonti culturali.

non: studenti di varie scuole hanno partecipato a que-

Treccani, che, come ricorda Ilaria Rigamonti, responsabile

sta proposta scegliendo il verbo della loro vita. Vincitori

dell’agenzia Treccani di Milano, ‘’è la più grande istituzio-

sono stati i verbi scegliere, seminare, regalare, ascoltare e

ne culturale del Paese’’, è riuscita in occasione di questo

accogliere, ognuno corredato dalla propria spiegazione

evento ancora una volta a mettere in risalto il valore delle

(sempre elaborata dagli studenti). Una definizione par-

parole, tema fondamentale e di primaria importanza nella

ticolarmente significativa ? ’’Essere liberi di sbagliare’’

società contemporanea. Considerato il grande contributo

che accompagna il verbo scegliere.

che Treccani ha conferito a Bookcity 2018, ci auguriamo la

Oltre alle scuole anche i visitatori, durante le tre giorna-

sua partecipazione anche negli anni a venire.

Regalare, accogliere, ascoltare, seminare, scegliere. Cinque stendardi campeggiano sulle mura interne del Cortile delle Armi nel Castello Sforzesco, cuore di BookCity. Uno per ognuno dei cinque verbi scelti come i più rappresentativi tra i 600 mandati da 44 scuole secondarie di primo e secondo grado per il progetto “I verbi che valgono, le azioni che ci ispirano”, ideato da BookCity per le Scuole e da Treccani Cultura. I verbi sono le parole dell’azione e ogni azione può valere molto per chi la compie e per chi la riceve. Quali sono le azioni che generano valore e che contribuiscono a creare comunità? Gli studenti sono stati chiamati a proporre un verbo e a scriverne il loro personale lemma. Verbi che descrivono azioni capaci di renderci cittadini migliori, perché le parole valgono. Nei giorni del Book City Milano 2018 tutti i visitatori sono stati invitati a contribuire a questo “vocabolario partecipato”, scrivendo il loro “verbo della vita” e proponendone una definizione.

te, hanno espresso il verbo della propria vita: quello che ha ricevuto maggiori preferenze è stato ‘’amare’’. L’espe-

Dennis Bulgarelli e Luca Calveri

rienza ha coinvolto molte persone ed è stata apprezzata

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l’ uomo

sario per vedere se non ci fossero complicanze

CHE HA RAGGIUNTO L’IMPENSABILE

M

Storia di un’operazione che ha cambiato i confini della medicina

dovute al rigetto dell’arto impiantato. Marco racconta che non avrebbe mai pensato di scrivere questo libro, è nato semplicemente dalla voglia e dal desiderio di non dimenticare ciò che era successo durante l’operazione. La componente autobiografica dei sentimenti e delle emozioni si intreccia così con quella

Milano, Circolo Filologico Milanese, sala delle

scientifica, in cui spiega come sia stata eseguita

colonne, 17 novembre 2018: Marco Lanzetta,

questa operazione rivoluzionaria che al pensie-

chirurgo italiano, accompagnato da Manuela

ro sembrava quasi impossibile.

Porta, parla dell’esperienza raccontata nel suo

È un argomento ancora attuale nonostante si-

libro “Una mano più in là” che ha cambiato la

ano passati vent’anni. Dall’operazione del 23

sua vita e la storia della medicina. “Un sogno che mi sta divorando” dice Marco Lanzetta, il suo sogno è sempre stato quello di diventare il numero uno nella specializzazione

SCHEDA LIBRO Genere: Medicina Pagine: 187 pagine Editore: Cairo Collana: Storia Lingua: Italiano

settembre sono state sviluppate nuove tecniche che hanno permesso di perfezionare nuove e

Marco Lanzetta è internazionalmente

diverse tipologie di trapianto.

noto per aver partecipato, nel 1998 a Lione per la prima volta al mondo,

“L’emozione più bella è vedere il sorriso sulla

a un trapianto di mano da cadavere.

ché proprio la mano? “La mano è tutto, azione

faccia dei miei pazienti” è questo che spinge

L’intervento è stato effettuato

e sentimento, è affascinante” spiega.

Lanzetta ad andare avanti.

sull’allora quarantottenne Clint

che ha scelto, la chirurgia della mano… ma per-

Hallam. Al paziente, neozelandese,

Lanzetta, riuscì a realizzare il suo sogno con l’operazione di cui parla nel libro, ovvero il primo

Dal 2005 è impegnato nella ricerca di un nuovo

è stata riattaccata non la sua

trapianto di mano nella storia, in Francia a Lio-

modello di cure per l’artrosi, basato su terapie

mano, persa quattordici anni prima

ne, il 23 settembre 1998.

naturali e protocolli di alimentazione perso-

in un incidente domestico (una

La racconta come “un’esperienza tutta da ri-

nalizzati, oltre che sull’utilizzo di tecnologie di

motosega gli aveva portato via di

vivere, irripetibile” e come “una lotta contro il

avanguardia ed interventi chirurgici mini-inva-

netto il braccio), ma quella di un’altra

tempo” poiché non solo in italia, ma anche ne-

sivi e rigenerativi.

persona, scomparsa alcuni giorni prima dell’intervento in un incidente

gli Stati Uniti si stavano preparando a un’opera-

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L’INTERVENTO

zione di questo tipo. L’operazione fu dichiarata

Sara Trebbi

riuscita ventiquattro ore dopo, il tempo neces-

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automobilistico sulle strade francesi.


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Chiacchier e da bar

L

a loro prima graphic novel ma anche la prima volta che sono saliti al secondo

piano della Triennale di Milano: cinque bolognesi che di solito cantano e si fanno chiamare Lo Stato Sociale ci hanno raccontato di Andrea, una storia nata un po’ come nascono le

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loro canzoni e disegnata da Luca Genovese, il giovane dai capelli rossi che sedeva accanto a loro. Invasa dalla loro spontaneità e semplicità la conferenza si è trasformata

SCHEDA LIBRO Genere: Narrativa e fumetti Pagine: 128 pagine Editore: Feltrinelli Collana: Feltrinelli Comics Lingua: Italiano

in una simpatica chiacchierata al bar di Andrea, il protagonista bolognese della graphic novel, che vive dietro il bancone e serve tutti i giorni i suoi clienti. «Noi per il momento facciamo la band che non si occupa soltanto di musica», ci raccontano: il papà di Andrea è Bebo (detto anche Alberto Guidetti), che è stato capace di «chiacchierare con i regaz» e incastrare le parole giuste negli schizzi di Luca. Il risultato? Una storia dove

della cultura e dell’arte in generale,

per 120 pagine viene raccontato

ovvero: cosa mi lascia?».

Andrea, mentre nel finale gli autori

E a me ha lasciato la sua voglia ir-

hanno cercato di farsi un po’ da parte

refrenabile di scappare dalla realtà

perché – come ci spiegano – è quello

e dal suo bar a cui continua inevita-

il momento di gloria del lettore, che

bilmente a sentirsi attaccato, perché

finalmente prende in mano la sto-

«scappar di casa sembra facile ma

ria e sceglie cosa farsi insegnare da

casa è sempre casa». La mia curiosità

questa. «Non è un finale aperto, ma

più grande è stata poter immagina-

noi non vogliamo farvi una morale,

re quali canzoni dello Stato Sociale

ci piacerebbe che fosse per davvero il

Andrea avrebbe cantato se li avesse

lettore ad appropriarsi di quello che

ascoltati in quella fase così difficile

secondo noi è la fetta più importante

della sua vita: «Forse “Linea 30”, ma

LUCA GENOVESE illustratore Diplomato alla Scuola internazionale di Comics di Firenze nel 2000,esordisce con una raccolta di storie brevi su Skizzo Presenta numero 22 edito dal centro fumetto Andrea Pazienza nel 2001. Nel 2003, assieme a Luca Vanzella, fonda l’etichetta di fumetto indipendente Self Comics, per cui realizza svariate storie brevi e cura tre antologie. In contemporanea e negli anni successivi realizza storie a fumetti per molte riviste indipendenti e non, e collabora con vari editori come IndyPress, Battello a Vapore, BD, Becco Giallo, Black Velvet, Bao Publishing (e altri ancora) e pubblica su mensili a fumetti John Doe, Long Wei, Orfani e Dylan Dog. Tra le altre cose, ama One Piece, il Sushi, la pasta di mandorle e la continuity. Vive a Bologna.

anche “Eri più bella come ipotesi” e sotto sotto “Piccoli Incendiari Crescono”», mi hanno risposto, dando ancora più spessore alla figura di quel ragazzo di Bologna che ci hanno raccontato emozionati e coinvolti in prima persona in tutto quello che hanno scritto. Sono stata un po’ di parte, forse, ma vedere loro è stato bello come sedersi al tavolo di un bar con gli amici. Lucille Tempella Istituto Casiraghi

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ColoPhon

Ideazione e cura: Isabella Di Nolfo Liceo Casiraghi - Cinisello Balsamo (MI) Classe 4° alfa Liceo classico Silvia Andolfo Sofia Annoni Ivette Bianchi Dennis Bulgarelli Luca Calveri Veronica Casarotto Martina Cirone Rosa Dalessandro Martina Di Rocco Marianna Greco

Giulia Minardi Cecilia Mongiardo Giulia Pandolfi Lisa Parisi Matilde Polizzi Rebecca Riolo Lucilla Tempella Marta Tripodi Sara Vinci

Classe 4° D Liceo scientifico Emanuele Boano Rayan Bouchemal Jacopo Cella Alessia Conte Simone Delcarmine Pietro Demarchi Alessandra Dimalta Fabio Focchi Matteo Gavardi

Lorenzo Melloni Khadija Merabet Anna Mezzera Chiara Rainoldi Marco Reale Badr Salma Lorenzo Serra Sara Trebbi Alessandro Zara

Docenti Liceo Casiraghi Silvia Berti Laura Bartolini Anna Carelli Rita Innocenti

Maria Teresa Maglioni Laura Orlandi Cristina Traverso

Istituto Rizzoli - Milano

Classe 4° T

Laura Alemanno Alessia Astraldi Elena Fratti Francesca Gironi Nick Hettiarachchi

Vishmi Liyana Camille Panganiban Martina Prada Cristin Puscas

Classe 3° B Fabrizio Arriaran Giulia Bruno Sara Caiazzo Filippo Chang Milo Cortesi Valentina De Santis Dennis Dentello Gianfranco Durand Davide Faienza

Vanessa Fonso Dennis Gnoffo Gabriele Malgapo Sara Mazzocato Mattia Salzano Matteo Siragusa Mattia Stomeo Maria Tagliafierro

Docenti Istituto Rizzoli Filippo Corbetta Alberto Ferrari

Emanuela Gungui

Photobook


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