SGW, Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein

Page 1

Atlante dei mammiferi

In Svizzera e nel Liechtenstein è attualmente dimostrata la presenza di 99 specie di mammiferi selvatici. Nell‘Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein sono ­descritte in maniera scientifica e in un linguaggio generalmente comprensibile. I ritratti delle specie comprendono testi sulla biologia, la distribuzione, le esigenze di habitat, nonché la loro conservazione e gestione. Carte di distribuzione, numerose ­fotografie attraenti e diagrammi informativi illustrano queste tematiche. Gli aspetti ­trasversali che riguardano diverse specie vengono approfonditi in dettaglio in 15 capi­toli focus e comprendono, tra l’altro, la reintroduzione di specie estinte, la ­gestione dei grandi predatori, il monitoraggio della fauna selvatica e gli approcci per la conser­vazione delle specie. ­ cience Oltre alle esperte e agli esperti in questo campo, nell’ambito di progetti Citizen S hanno contribuito all’Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein ­anche molti appassionati. Il risultato è un inventario completo della situazione delle specie di mammiferi selvatici per la Svizzera e il Liechtenstein nel 2020.

Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein

Società Svizzera di Biologia della Fauna

Società Svizzera di Biologia della Fauna

ISBN 978-3-258-08180-9

UG_Atlas_der_Saeugetiere.indd 3

19.01.21 18:05


Società Svizzera di Biologia della Fauna – SSBF

Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein


Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein

Società Svizzera di Biologia della Fauna – SSBF Roland F.  Graf, Claude Fischer (editori)

Haupt Verlag


1a edizione: 2021 ISBN 978-3-258-08180-9 Gestione del progetto: Roland F. Graf, SSBF e ZHAW, Wädenswil; Claude Fischer, SSBF e HEPIA, Ginevra Redazione: Beatrice Nussberger, Wildtier Schweiz, Zurigo Copertina, concetto grafico e messa in pagina: pooldesign, Zurigo Illustrazioni: Nadine Colin, illustrat.ch Iconografia: Annette Stephani, ZHAW, Wädenswil Mappe di distribuzione: info fauna – CSCF, Neuchâtel Traduzione dal francese e dal tedesco: Bärbel Koch, Besazio; Chiara Solari, Sala Capriasca Tutti i diritti riservati. Copyright © 2021 Edizioni Haupt, Berna È vietata qualsiasi tipo di riproduzione senza il preventivo consenso dell’editore.

Questo libro è stampato su carta certificata FSC. FSC assicura che le foreste vengano gestite nel rispetto di rigorosi standard ambientali sociali ed economici. Stampato in Germania.

Questa pubblicazione è registrata nella Deutsche Nationalbibliografie. Maggiori informazioni possono essere trovate su http://dnb.dnb.de. Haupt Verlag beneficia di un sostegno dell’Ufficio federale della cultura per gli anni 2021–2024. Questa pubblicazione è anche disponibile in lingua tedesca (ISBN 978-3-258-08178-6) in lingua francese (ISBN 978-3-258-08179-3). Citazione: Graf R. F. & Fischer C. (ed.) 2021: Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein. Società Svizzera di Biologia della Fauna SSBF, Edizioni Haupt, Berna Citazione di un singolo capitolo: Müller J. P. & Blant M. 2021: Crocidura ventre bianco; pag. 182–185, in: Graf R. F. & Fischer C. (ed.) 2021: Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein. Società Svizzera di Biologia della Fauna SSBF, Edizioni Haupt, Berna Pubblichiamo i nostri libri con soddisfazione e grande impegno. Pertanto, siamo sempre felici di ricevere suggerimenti per il programma e apprezziamo la segnalazione di errori nel libro, se ne avessimo fatti. Se desiderate ricevere regolarmente informazioni sui titoli attuali nel campo natura, seguiteci tramite i social media o rimanete aggiornati tramite la newsletter! www.haupt.ch


Indice Prefazione Un nuovo Atlante dei mammiferi per la Svizzera e il Liechtenstein Uno sguardo bibliografico sui mammiferi indigeni Biologia dei mammiferi Varietà dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein Habitat Osservare e identificare i mammiferi Contenuti delle carte e dei diagrammi Contenuti dei ritratti delle specie Chirotteri Chiroptera Insettivori Eulipotyphla Carnivori Carnivora Artiodattili Artiodactyla Lagomorfi Lagomorpha Roditori Rodentia

7 9 10 13 17 18 25 30 36 44 172 222 290 324 342

Ulteriori specie Atlante dei mammiferi: conclusioni e questioni aperte Prospettive per i mammiferi nel 21° secolo

438

Appendice Organizzazione e ringraziamenti Crediti fotografici Bibliografia Elenco delle specie Indice analitico

449

442 444

450 455 456 473 476

Focus Monitoraggio del Vespertilio maggiore e di Blyth – una storia di successo nella protezione delle specie Ristrutturazione di edifici con rifugi di pipistrelli Intercettazioni in alta montagna Con Citizen Science sulle tracce del Riccio Specie criptiche di piccoli mammiferi: la loro scoperta e determinazione Specie protette potenzialmente c­ onflittuali La Tenia della Volpe – un «gioco a volpe e topo» Fauna selvatica negli i­nsediamenti urbani Seguire i mammiferi con la telemetria Infrastruttura ecologica: funzionalità dei corridoi e ostacoli «nascosti» Zone agricole ben strutturate per Lepre comune, Ermellino & Co. Reintroduzioni: l’esempio del Castoro Uomini e topi I mammiferi della Svizzera: una lunga storia …

62 114 148 178 206 228 238 266 310 320 330 350 416 430



Prefazione

Quando parliamo di animali selvatici, di solito intendiamo i mammiferi, cioè i nostri simili. E se impostiamo l’orologio della storia naturale su zero al sorgere del sole, quando sono apparsi i mammiferi 200 milioni di anni fa, l’uomo è arrivato solo nell’ultima mezzora prima della nuova alba, ca. due milioni di anni fa. E soltanto cinque o sei secondi prima che il sole facesse capolino all’orizzonte, l’uomo ha iniziato ad addomesticare i mammiferi: il Lupo divenne il compagno dell’uomo e ora vive al nostro fianco come cane da oltre diecimila anni, tra l’altro come utile collaboratore nella caccia ad altri mammiferi. Successivamente, selezionati a partire da specie selvatiche di mammiferi, si sono aggiunti capre, pecore, bovini ed equini, per ottenere carne, lana e cuoio, oppure come animali da lavoro o mezzi di trasporto. L’evoluzione del mammifero Uomo e delle sue conquiste culturali è strettamente legata alla convivenza con i mammiferi. Anzi, direi addirittura che l’essere umano si è costruito sull’esistenza dei mammiferi, constatazione che deve andare di pari passo con l’obbligo di rispettare e proteggere i nostri parenti. Tuttavia, nell’ultimo secondo prima della nuova giornata di sole, in molti luoghi l’uomo ha purtroppo quasi dimenticato la necessaria gratitudine. Torniamo indietro di cento anni: nel nostro Paese Stambecco, Cervo, Capriolo e Cinghiale erano stati sterminati, il Camoscio sopravviveva solo in pochi esemplari in remote valli alpine; l’Uro, il Cavallo selvatico, l’Alce, e il Bisonte europeo erano scomparsi già molti secoli prima; dopo gli ungulati selvatici, il popolo svizzero perseguitò la Lince, il Lupo, l’Orso, il Castoro e la Lontra, finché anch’essi scomparvero completamente; il bosco, habitat primario di molti mammiferi selvatici, fu abbattuto e sfruttato eccessivamente con i mammiferi domestici fino alla sua distruzione. All’ultimo secondo ci fu la svolta, determinata dalle leggi sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici emanate nel 1876 dal giovane Stato federale. Oggi quasi tutti i mammiferi più grandi sono tornati, mancano ancora solo il Bisonte europeo e l’Alce. Ce la faranno anche questi due grandi ungulati selvatici ? Quello che è certo è che, per le grandi specie, le leggi della Confederazione del 19° secolo si sono dimostrate misure di protezione estremamente efficaci. Ma com’è la situazione per quelle piccole? Per i lagomorfi, gli

insettivori, i pipistrelli ? Non molto buona, come mostra questo nuovo Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein. Lo sviluppo dell’urbanizzazione e le attività umane del tempo libero, una strisciante perdita di habitat e la frammentazione del paesaggio, la ristrutturazione e intensificazione delle pratiche agricole, come pure i veleni ambientali e l’inquinamento luminoso li stanno colpendo duramente. Grazie all’aiuto dell’uomo, negli ultimi cento anni le specie di mammiferi più grandi sono tornate. Ora dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che le specie più piccole e meno appariscenti non scompaiano. Questo nuovo Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein ci mostra dove bisogna agire e quale supporto è necessario. Ringrazio le esperte e gli esperti per l’elaborazione di questa base così importante per la futura conservazione delle specie. Possa questa preziosa opera trovare l’ampia diffusione che merita.

Reinhard Schnidrig Direttore della Sezione fauna selvatica e promozione delle specie dell’Ufficio federale dell’ambiente

7



Un nuovo Atlante dei mammiferi per la Svizzera e il Liechtenstein Roland F. Graf, Claude Fischer

I mammiferi accompagnano l’uomo già da millenni come prede, concorrenti o animali da reddito e domestici. Ciò nonostante, il vasto pubblico conosce solo poche delle ca. 100 specie di mammiferi che vivono oggi in Svizzera e nel Liechtenstein. Molte specie sono piccole, notturne o discrete in altro modo e non si notano. L’ ultimo Atlante dei mammiferi della Svizzera (Hausser 1995) è esaurito da tempo e in molte parti non è più attuale. Da allora, solo nell’ambito della determinazione genetica delle specie si è verificato un salto di qualità: oggi è possibile per la prima volta o in maniera più affidabile suddividere in specie diverse specie molto simili. Inoltre, la distribuzione di alcune di esse è cambiata e ne sono immigrate di nuove. Nel 2014 la Società Svizzera di Biologia della Fauna SSBF ha quindi deciso di elaborare un nuovo Atlante. Il momento per il nuovo Atlante è stato scelto bene anche per altri motivi: nel 2008, la SSBF e il CSCF avevano pubblicato una chiave di identificazione per i mammiferi della Svizzera (Marchesi et al. 2008), che ha contribuito a una migliore conoscenza di questa classe di vertebrati. In seguito, hanno avuto luogo rilevamenti per l’aggiornamento delle Liste Rosse dei mammiferi (Capt 2021) che costituiscono una base di dati attuali integrati nel presente Atlante. Nel Piano d’azione per la biodiversità in Svizzera (UFAM 2017) è stato inoltre deciso di promuovere la formazione di specialisti delle specie e di sensibilizzare la popolazione riguardo al tema biodiversità. Il nuovo Atlante dei mammiferi è più di un libro. Il progetto, sostenuto dalla Società Svizzera di Biologia della Fauna SSBF, si basa sui seguenti obiettivi e motivazioni:

−− L’ Atlante serve come riferimento per i futuri lavori sui mammiferi, soprattutto nell’ambito dell’identificazione delle specie e dei metodi di rilevamento. −− I capitoli sulle singole specie contengono una carta della distribuzione aggiornata e un profilo dettagliato di ogni specie. Entrambi assumono una grande importanza per la protezione pratica della natura e per la sensibilizzazione della popolazione. −− La stesura di un nuovo Atlante è sempre un grande incentivo per rilevare più precisamente la presenza delle specie e colmare le lacune esistenti. −− Il progetto Atlante promuove la nascita della nuova generazione di conoscitori e conoscitrici delle specie. I corsi di formazione permanente sui mammiferi hanno consentito ai giovani esperti di migliorare le loro conoscenze delle specie e di partecipare attivamente alla raccolta dei dati per l’ Atlante, ad esempio con i cosiddetti «Campi Mammiferi». −− Il vasto pubblico è stato coinvolto nel progetto Atlante e viene sensibilizzato riguardo alle esigenze dei mammiferi e alla conservazione della biodiversità. Nell’ambito di azioni «Citizen Science» esso collabora a colmare le lacune nella distribuzione di specie facili da riconoscere o che vengono portate a casa dai Gatti domestici. Dopo ben sei anni di lavori, il nuovo Atlante dei mammiferi è ora disponibile. Quest’opera si rivolge agli specialisti delle università e alle autorità, agli uffici privati di pianificazione e consulenza ambientale, come pure alle organizzazioni non governative. Il libro funge inoltre da fonte di informazioni per studenti e insegnanti, come pure per il vasto pubblico interessato alla natura.

Bibliografia Capt 2021 Hausser 1995 Marchesi et al. 2008 UFAM 2017

9



Carnivori


Manuela von Arx

Carnivori Carnivora Evoluzione e sistematica

222

I carnivori si sono sviluppati nel Paleocene, ca. 58 mio. di anni fa, a partire da un antenato simile a un viverride. Oggi comprendono ca. 270 specie. Tra 45 e 50 mio. di anni fa si sono divisi nei due sottordini feliformi (Feliformia) e caniformi (Caniformia). Ai feliformi appartengono i viverridi (Viverridae), i felidi (Felidae), gli ienidi (Hyaenidae) e gli erpestidi (Herpestidae). Di recente sono stati aggiunti anche gli eupleridi, carnivori del Madagascar (Eupleridae), i prionodontidi (Prionodontidae) e i nandiniidi (Nandiniidae). In Svizzera ci sono solo due famiglie: quella dei felidi, con due specie (la Lince eurasiatica e il Gatto selvatico europeo) e più recentemente anche quella dei viverridi, con la Genetta. Ai caniformi appartengono gli ursidi (Ursidae), gli otaridi (Otariidae), i canidi (Canidae), i procionidi (Procyonidae), i mustelidi (Mustelidae) e i focidi (Phocidae). Secondo recenti ricerche, anche i mefitidi (Mephitidae) appartengono ai canidi. Con sette specie (Donnola, Ermellino, Puzzola, Martora, Faina, Lontra e Tasso europeo) in Svizzera e nel Liechtenstein la famiglia dei mustelidi è la più diversificata tra i carnivori. I canidi sono rappresentati da quattro specie (Lupo, Volpe, Sciacallo dorato e Cane procione), mentre gli ursidi e i procionidi ciascuno da una specie (rispettivamente Orso bruno e Procione).

Caratteristiche La struttura fisica dei carnivori è orientata alla cattura e al consumo di altri animali. Questi predatori hanno un corpo estremamente mobile: la clavicola è ridotta mentre radio e ulna sono saldati insieme. Inoltre, una potente dentatura e forti artigli aiutano a catturare e trattenere la preda. I carnivori sono in grado di sopraffare prede delle loro stesse dimensioni. La dentatura con i denti carnassiali o ferini (quarto premolare superiore e primo molare inferiore) e i canini allungati è la caratteristica comune a tutti i carnivori. I denti carnassiali formano una sorta di cesoia per tagliare la carne mentre i canini servono a trattenere e uccidere la preda. La mascella può essere mossa su e giù, ma i carnivori non possono macinare masticando, per cui la preda viene divorata piuttosto che frantumata in precedenza. Anche il nome dell’ordine deriva dalle parole latine «caro» (carne) e «vorare» (divorare).

più ampia. Specie come il Lupo o la Volpe sono molto adattabili e sono presenti anche in regioni molto urbanizzate. Le due specie di felidi indigeni vivono principalmente nel bosco. Molti mustelidi necessitano di habitat ricchi di copertura con piccole strutture e alta vegetazione. Alcuni carnivori, come ad esempio Volpe, Tasso, Faina e Procione, hanno conquistato nuovi habitat, in particolare città e agglomerazioni, adattando sia il loro comportamento che la loro dieta. Mentre Procione e Cane procione sono neozoi che in Svizzera e nel Liechtenstein non godono di alcuna protezione, Lupo e Sciacallo dorato sono specie immigrate spontaneamente e sono protette.

Alimentazione Il vantaggio di una dieta basata sulla carne risiede nell’alto valore nutrizionale di quest’ultima, lo svantaggio nella relativa rarità ed elevata mobilità delle prede. Alcuni carnivori, in particolare i felidi, sono esclusivamente carnivori e specialisti, con un ristretto spettro di prede. Gran parte dei carnivori, ad esempio molti canidi, sono tuttavia onnivori con uno spettro alimentare molto ampio. Alcuni, come l’Orso bruno, si nutrono soprattutto di cibo vegetale. I mustelidi si nutrono principalmente di piccoli mammiferi, pesci e invertebrati. Il loro fabbisogno energetico è elevato perché il corpo ha una grande superficie in relazione al volume, per questo motivo viene disperso molto calore. I predatori al vertice della piramide alimentare, come i grandi carnivori, non hanno nemici diretti allo stadio adulto, mentre i carnivori di medie e piccole dimensioni possono a loro volta trasformarsi in prede. La maggior parte delle specie di carnivori sono attive al crepuscolo e di notte.

Riproduzione

Il comportamento sociale delle diverse specie di carnivori è molto vario. Mentre ad esempio felidi, ursidi e mustelidi sono piuttosto solitari, nei canidi predomina la vita in gruppo. Solitamente i gruppi sono formati da una coppia di adulti monogami con aiutanti (per lo più giovani di cucciolate precedenti), che supportano la coppia nell’allevare i piccoli e procurarsi il cibo. La maggior parte delle specie di carnivori si riproduce una volta all’anno. Le specie più piccole possono anche riprodursi più volte all’anno, mentre presso quelle più grandi si osservano a volte anche anni senza riproduzione. Nei mustelidi, dopo la fecondazione, si osserva un arresto temporaneo dello sviluppo dell’embrione. Grazie a questo processo le Distribuzione e habitat I carnivori si trovano in tutti i continenti e occupano tutti gli nascite si verificano nel periodo più favorevole per l’accudihabitat, dalle foreste pluviali tropicali ai deserti, alle regioni mento dei piccoli. I giovani dei carnivori sono nidicoli che polari. Molte delle specie presenti in Svizzera e nel Liechten- restano con la madre fino all’indipendenza (2 mesi nei mustestein sono abitanti dei boschi o preferiscono paesaggi ben lidi, fino a 24 mesi negli ursidi). strutturati. La famiglia dei canidi è quella con la distribuzione


Dinamica di popolazione, gestione e conservazione Nessun ordine viene percepito in maniera così varia come quello dei carnivori. Da un lato, incutono rabbia e paura a causa del loro comportamento predatorio, dall’altro vengono innalzati a figure mitiche. I grandi carnivori in particolare sono stati perseguitati con veemenza in Europa fino al 19° secolo, con il supporto di premi statali all’abbattimento. Tuttavia questo da solo non sarebbe bastato a sterminarli. Altri fattori che contribuirono alla loro scomparsa sono la caccia incontrollata delle loro prede e la degradazione del loro habitat a causa di uno sfruttamento eccessivo e dell’utilizzo del bosco come pascolo. Oggi la maggior parte delle specie è protetta. Per

alcune di esse (Lince, Lupo, Orso) esistono strategie di gestione che, a determinate condizioni, prevedono tuttavia anche la possibilità di abbattere singoli animali. Con le specie addomesticate Cane e Gatto, gli animali domestici più popolari provengono dall’ordine dei carnivori.

Bibliografia Gittleman 1989 Hunter & Barrett 2011 Macdonald 1992 Macdonald 2004 Niethammer & Krapp 1990 Wilson & Mittermeier 2009

Famiglia

Nome scientifico

Nome italiano

Canidae

Canis lupus

Lupo grigio

Canis aureus

Sciacallo dorato

Vulpes vulpes

Volpe rossa

Nyctereutes procyonoides

Cane procione

Felis silvestris

Gatto selvatico europeo

Lynx lynx

Lince eurasiatica

Lutra lutra

Lontra eurasiatica

Martes foina

Faina

Martes martes

Martora

Meles meles

Tasso europeo

Mustela erminea

Ermellino

Mustela nivalis

Donnola

Mustela putorius

Puzzola

Procyonidae

Procyon lotor

Procione

Ursidae

Ursus arctos

Orso bruno

Viverridae

Genetta genetta

Genetta comune

Felidae

Mustelidae

La caratteristica comune dei carnivori è la dentatura con denti carnassiali (quarto premolare superiore e primo molare inferiore) e i canini allungati. L’immagine mostra un cranio di Lupo.

Dall’inizio della reintroduzione negli anni 1970, la Lince si è ristabilita nel Giura e in alcune parti delle Alpi svizzere. Insieme al Gatto selvatico appartiene alla famiglia dei felidi.

I carnivori hanno un corpo mobile progettato per predare altri animali. Questo vale anche per la Puzzola, nonostante sia uno dei rappresentati più lenti dell’ordine.

223


Manuela von Arx, Ralph Manz

Lupo grigio Canis lupus Linnaeus,1758 Statuto Grauwolf Loup gris Luf grisch Grey wolf

Lista Rossa CH Lista Rossa EU Priorità nazionale CH Protezione CH Protezione FL

Caratteristiche EN LC media protetto secondo LCP rigorosamente protetto secondo LR 451.014

Descrizione Il Lupo ha un mantello grigio con sfumature beige, rossastre o marroni sui fianchi. Sul dorso, all’altezza delle scapole, si trova spesso una macchia scura che contrasta con il resto del mantello. Le zampe anteriori presentano di frequente una striscia nera verticale. La testa è larga, con una maschera chiara attorno al muso. Le orecchie sono triangolari, piuttosto piccole e arrotondate. La sua coda è dritta e folta, con la punta nera, e arriva fino al garretto. Il Lupo ha zampe lunghe e in estate, a causa del pelo meno folto, appare più gracile. La sua andatura tipica è un trotto elastico.

224 Biologia Il Lupo è molto adattabile nella scelta delle sue prede, che caccia inseguendole. In Europa caccia soprattutto grandi ungulati come Cervi, Caprioli, Camosci e Cinghiali. A volte uccide anche Volpi, animali da reddito e piccoli mammiferi o si ciba di carcasse. Un Lupo necessita in media 3–5 kg di carne

Lunghezza testa-corpo Altezza al garrese Lunghezza coda Peso maschio Peso femmina Longevità

130 –150 cm EU 65 – 80 cm EU 40 –50 cm EU 30 –35 kg EU 25–30 kg EU fino a 12 anni EU

al giorno. Non esiste uno studio scientifico sullo spettro alimentare del Lupo in Svizzera; sull’arco alpino preda principalmente Caprioli, Cervi e Camosci. Il Lupo cattura le sue prede ogni volta che se ne presenta l’occasione. Questo spiega perché a volte, ad esempio su un pascolo di ovini, il Lupo uccida più animali di quanti ne riesca a consumare. Il Lupo è un animale con un comportamento sociale e comunicativo molto sviluppato. Vive in branchi composti generalmente dalla coppia di genitori e dai giovani degli ultimi 1-2 anni. Nelle Alpi un branco è composto in media da 5 animali, ma a causa della presenza dei giovani dell’ultima cucciolata, soprattutto in inverno, il numero di invidui nel branco può essere più elevato. La grandezza dei territori dipende dalla densità delle prede e nelle Alpi è di almeno 50 –300 km². Nel Lupo il periodo degli accoppiamenti va da gennaio a marzo. Tra aprile e metà maggio nascono 3 – 8 cuccioli. I Lupi subadulti dell’anno precedente che restano nel branco collaborano all’allevamento della nuova cucciolata. La maggior


Canis lupus

! !

! ! !

!

!

! !

! !

!

! !

!

!

!!

! !

!

! !

!

!

!

! !

!

!

!

! ! ! ! ! ! ! ! !! !! !! ! !! ! !! ! !! ! ! ! ! !! ! ! !! ! ! ! ! !! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! !! !!!! ! !! ! ! ! ! ! ! ! !

! ! !! ! ! !

!

! ! ! !! ! !! ! ! !! ! ! ! !! ! ! !! ! ! ! ! ! ! !! ! !

!

! ! ! ! !! ! ! ! ! ! !! ! ! !! ! !! ! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! !! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! !!! ! !! ! ! ! ! ! ! ! !

! ! !!

!

!

!

!

! !

! !

!

!!! !!! ! ! !! ! ! ! ! ! !! ! ! !! !! ! ! ! !! ! ! ! !! !! ! ! !! ! ! !! ! !! ! ! !! ! !!! ! ! ! !!! ! !! !! ! ! ! !! ! ! ! !! !! ! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! !! !! ! ! ! !! ! ! !! ! ! ! ! !! ! ! ! !! ! !! ! ! !! ! !! ! ! ! !! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! !!! ! !!! !!! ! ! !! ! !! ! ! !! ! ! ! !! ! !! ! ! ! ! ! !! ! !! ! ! ! ! !! ! ! ! !! ! ! ! ! ! !! ! ! ! !! ! ! ! !! ! ! ! !! ! ! ! ! !! ! ! !! !! ! ! ! ! ! !! ! !! ! ! !! !! !! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! !! !! !! ! !! ! ! ! ! ! ! !! ! ! !! ! ! ! ! !! ! ! !! ! ! ! ! ! ! ! !! ! !! ! !! ! ! ! ! ! !! !!! ! ! !! ! ! ! !! ! ! ! ! !!! ! ! !! ! ! !! ! ! ! !! ! ! ! ! ! !

!

!

!

! !! ! ! ! ! ! !! ! !! ! ! !

!

!

!

!

! ! ! !

! !

! !! ! !! ! !

!!

! !

!

!! ! !! ! ! ! ! !! ! ! ! !! ! ! ! ! ! ! !! !! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! !! ! ! !! ! ! ! ! ! ! !! ! ! !! ! !! ! ! !! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! !! ! ! !! ! !! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! ! ! !! ! !! ! ! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! !!! ! ! !! ! ! !! ! ! ! !! !! ! !! ! !! ! !! !! ! !! ! !! ! !! ! ! ! !! ! !!! ! ! ! !! ! ! !! !! ! ! ! !! !!! ! ! !! ! !! ! ! ! !! ! ! !! ! ! !!! ! ! ! !! ! ! !! ! ! ! !! ! ! !! ! !! ! !! ! ! !! ! ! ! !! !!! ! ! ! ! !! ! !! ! !!! ! ! ! ! ! !! ! !! ! !! ! ! !! !! !!! !! !! ! ! ! !! !! ! !! ! !! ! ! ! ! ! !! ! ! ! !! ! ! ! ! ! ! ! !! ! ! !!! ! !!! ! ! ! ! !! ! ! ! ! !! ! !! ! !! ! ! ! !! ! !! !! ! ! ! !! ! ! !!! ! ! ! ! ! ! !! ! ! ! ! !! ! ! ! !! ! ! ! ! ! !

!

! !

! ! !

!! !! !

!

!! ! !! ! ! !! ! ! !! ! !! !

Osservazioni 2000 –2019

Probabilità d’osservazione

parte dei giovani lascia il branco di origine all’età di 10 –22 mesi, altri restano invece fino a 3 anni. La distanza coperta dai Lupi in dispersione può arrivare a 1500 km. A volte maschio e femmina si incontrano in regioni anche molto distanti dalle zone in cui la presenza del Lupo è già confermata; in questo modo si possono formare nuovi nuclei di popolazione. La mortalità dei giovani Lupi è tuttavia elevata: alcuni non sopravvivono al loro primo inverno, altri muoiono durante la dispersione, vittime del traffico stradale, ferroviario o per altre cause.

Carpazi e nelle regioni montuose dei Balcani. Nell’ Appennino italiano esisteva a quell’epoca soltanto una popolazione residua di circa un centinaio di individui. In seguito, la messa sotto protezione della specie e un contemporaneo aumento delle sue prede hanno portato a una rapida ricolonizzazione di tutta l’Italia. All’inizio degli anni 1980 il Lupo è stato osservato presso Genova, mentre nel 1992 si è formato un primo branco in Francia, nel Parco nazionale del Mercantour. Dal 1995 singoli Lupi hanno iniziato a immigrare in Svizzera. In un primo tempo la specie è stata osservata solo in Vallese, poi dal 2001 anche nei Grigioni e in Ticino. Negli anni seguenti si sono aggiunte osservazioni in molti altri Cantoni. Fino alla formaDistribuzione Originariamente il Lupo era diffuso in tutto l’emisfero setten- zione del primo branco si è tuttavia dovuto attendere il 2012, trionale. Nel 19° e 20° secolo la specie è tuttavia stata eradi- quando una coppia di Lupi si è insediata nel massiccio del cata da gran parte dell’ Europa e dell’ America. Attorno al 1970, Calanda, riproducendosi con successo. In tutta Europa negli ultimi anni le popolazioni di Lupo in Europa il suo areale era ridotto ad alcune zone nella Spagna nordoccidentale, nell’Italia centrale, in parti del Baltico, nei hanno avuto uno sviluppo molto dinamico: il numero di Lupi è

Su pe rfi c

Sup erf ici

50 40 30 20 10

2400

de e umi

1600 800 0

sco

Zon

P r ati e p a

0

3200

Altitudine [m]

60

ttive odu pr m ii

co

Insediamenti te va lti

0

10

20

30

li qu

a

Osservazioni

Bo

sch

i

Specch

or iec

si

d’

ac

40

50 %

225


226

aumentato e l’areale si è notevolmente esteso. Mentre, ad esempio, nelle Alpi nel 2010 si era potuta provare la presenza di 32 branchi, nel 2018 erano già 106 con effettivi di 550 –700 individui. Nelle Alpi italiane orientali ci sono i primi branchi nati da accoppiamenti di Lupi provenienti dalla popolazione alpina con altri provenienti da quella dinarico-balcanica. In Francia l’areale si è esteso verso nord (Vosgi) e verso sudovest fino al Massiccio Centrale e i primi individui hanno già raggiunto i Pirenei. In Svizzera l’areale principale del Lupo si trova attualmente nelle Alpi e nelle Prealpi; dal 2013 ci sono stati indizi di presenza nel Giura sudoccidentale. Alla fine del 2019 nel nostro Paese vivevano circa 80 Lupi: molti di essi erano individui singoli, che non avevano ancora occupato un territorio proprio. Nel 2019 erano stati rilevati 8 branchi, il doppio dell’anno precedente, con la formazione, per la prima volta, di un branco anche nel Giura. Nell’estate del 2020, c’erano già 11 branchi. I branchi si sono insediati nei Cantoni Glarona, Grigioni, San Gallo, Ticino, Vallese e Vaud. Finora tutti i Lupi presenti in Svizzera sono individui provenienti dalla popolazione alpina italo-francese o discendenti dei branchi stabilitisi in Svizzera. In futuro saranno possibili immigrazioni anche dalla popolazione dinarico-balcanica e da quella mitteleuropea di pianura della Germania, anche queste in forte aumento negli ultimi anni.

1

2

Nel Liechtenstein il 25 dicembre 2018 è stata documentata per la prima volta la presenza di un Lupo mediante trappola fotografica. A causa delle dimensioni del Principato, il Liechtenstein potrà tuttavia comprendere al massimo una parte del territorio di un branco.

Habitat In generale le grandi superfici forestali sono particolarmente adatte ai Lupi, che tuttavia non abitano esclusivamente i boschi: sono infatti presenti anche in habitat come la tundra artica, le steppe, i deserti e persino in regioni fortemente popolate dall’uomo e nei paesaggi agricoli. In Svizzera l’habitat idoneo al Lupo copre ca. 20 000 km2 di superficie, in particolare nelle Alpi, nel Giura e nelle Prealpi.


Secondo i calcoli, la Svizzera potrebbe così ospitare ca. 300 Lupi. Modelli di habitat suggeriscono che la copertura boschiva e la disponibilità e varietà di prede hanno il maggior effetto positivo sulla presenza del Lupo, mentre insediamenti, strade ed elevate densità di popolazione hanno un effetto negativo. È stato tuttavia dimostrato che i Lupi sono molto adattabili e possono insediarsi anche in territori modellati dall’uomo. Necessitano soltanto di rifugi sicuri per l’allevamento dei cuccioli, che vengono partoriti in una tana scavata appositamente o in una cavità naturale.

Conservazione e gestione Anche se negli ultimi tempi lo sviluppo della sua popolazione è stato positivo, secondo i criteri della Lista Rossa in Svizzera e nelle Alpi il Lupo è ancora minacciato. Il pericolo principale per la specie viene dall’uomo: molti Lupi muoiono a causa di uccisioni illegali (abbattimenti, avvelenamenti), sono abbattuti legalmente o cadono vittime di collisioni con auto o treni. Paura e pregiudizi verso il Lupo e il fatto che predi animali da reddito hanno portato una parte della popolazione ad un atteggiamento negativo verso la specie. In Svizzera i Lupi predano ogni anno 300 –500 animali da reddito, soprattutto ovini, che vengono risarciti finanziariamente dallo Stato. Per diminuire i danni agli animali da reddito vengono promosse e sostenute finanziariamente misure di protezione come l’im-

3

1 Il Lupo è molto adattabile:

non vive solo nei boschi ma anche nel paesaggio ­agricolo. 2 Le impronte grandi sono state lasciate da un Lupo, quelle piccole da una Volpe. Le impronte del Lupo sono ovali, quelle delle zampe ­anteriori sono lunghe ca. 11 cm e larghe 8 cm, quelle delle zampe posteriori sono invece più piccole (8 cm di lunghezza e 7 cm di larghezza). Le tracce del Lupo sono difficili da distinguere da quelle di un cane. 3 Giocando, questi cuccioli di un branco svizzero di Lupi imparano la complessa comunicazione tra conspecifici.

piego di cani da protezione delle greggi, recinzioni elettrificate e la conduzione delle greggi da parte di un pastore. I Cantoni in questione (nel Liechtenstein l’Ufficio dell’ambiente) possono autorizzare l’abbattimento di singoli individui che, malgrado l’applicazione delle misure di protezione delle greggi, predano animali da reddito. In entrambi i Paesi la gestione del Lupo è regolata in un corrispondente aiuto all’esecuzione: la Strategia Lupo. A livello politico, protezione e gestione del Lupo vengono discussi in maniera molto controversa e si intrecciano con numerose questioni di ordine socioeconomico, come ad esempio il declino delle attività economiche tradizionali, l’urbanizzazione e altri cambiamenti nelle aree rurali, che portano la popolazione interessata a non sentirsi capita.

Bibliografia Boitani 2018 Breitenmoser et al. 2016 Huber et al. 2016 KORA 2019 KORA 2020a Marucco et al. 2018a Marucco et al. 2018b ONCFS 2018 Robin & Allgöwer 2018

227


Focus

228

Specie protette potenzialmente ­conflittuali

areale. La Svizzera e il Liechtenstein lavorano con gli altri Paesi alpini sia a livello politico (piattaforma «Fauna selvatica e società» della Convenzione delle Alpi), sia a livello scientifico (Wolf Alpine Group). Il quadro giuridico prevede che la protezione e la conservazione delle popolazioni di Lupo grigio siano rigorose ma che per ottenerle il percorso sia pragmatico: la Convenzione per la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro biotopi in Europa, nota come Convenzione di Berna, mira in particolare a conservare le specie e gli habitat. Questo obiettivo richiede una collaborazione tra diversi Paesi, che la Convenzione intende promuovere. Le parti contraenti – la Svizzera e il Liechtenstein hanno firmato l’accordo nel 1979 e lo hanno messo in vigore nel 1982 – devono adottare misure per la conservazione delle specie vegetali e animali elencate nella Convenzione. Il Lupo grigio si trova nell’ Appendice II delle specie rigorosamente protette per le quali, tra le altre cose, è vietata qualsiasi forma di cattura, detenzione e uccisione intenzionali. Ogni parte contraente può tuttavia consentire eccezioni, a condizione che non ci siano altre soluzioni soddisfacenti e che l’eccezione non danneggi gli effettivi della Gestione transnazionale I Lupi possono percorrere lunghe distanze; inoltre i branchi popolazione in questione. Tali eccezioni possono essere conhanno grandi territori che possono estendersi su diversi Can- sentite, tra l’altro, per la prevenzione di danni al bestiame da toni o addirittura nazioni. Delle 9 popolazioni di Lupo presenti reddito, nell’interesse della pubblica sicurezza e per scopi di in Europa, 8 si estendono su diversi Paesi. Le misure per la ricerca e formazione. conservazione e la gestione del Lupo vanno quindi coordinate sia all’interno di una nazione, sia tra i diversi Paesi del suo

Molti ungulati e grandi carnivori stanno tornando nei loro areali originali, dai quali erano scomparsi nel 19° secolo. L’ Europa in particolare è un ottimo esempio di come il ritorno di queste specie sia possibile anche in paesaggi moderni, relativamente densamente popolati e modellati dall’uomo. Da ciò nasce tuttavia la sfida di trovare un modo per conciliare la conservazione delle specie e gli interessi dell’uomo. Per nessun’altra specie le opinioni divergono come per il Lupo grigio. Per questo motivo, lo abbiamo preso qui come esempio di come Stato e società regolano la gestione di specie protette potenzialmente conflittuali. Le principali sfide sono rappresentate dai conflitti con l’uso dell’ambiente da parte dell’uomo, in particolare da parte dell’agricoltura e della caccia, come pure con la sensibilità di alcune persone che percepiscono il Lupo come una minaccia. Spesso i Lupi sono anche un simbolo o un capro espiatorio per cambiamenti sociali e per conflitti tra individui e gruppi con valori e interessi diversi. Dove il Lupo e le attività umane entrano in conflitto è necessario cercare soluzioni adatte alla situazione.

1 1 Oltre che dai requisiti di legge, Eidgenössisches Departement für Umwelt, Verkehr, Energie und Kommunikation UVEK Bundesamt für Umwelt BAFU

2016 (Revision der Anhänge 2019)

Konzept Wolf Schweiz Vollzugshilfe des BAFU zum Wolfsmanagement in der Schweiz

Konzept Wolf Liechtenstein

Juli 2019

la gestione del Lupo in ­Svizzera e nel Liechtenstein viene definita più precisamente in una strategia. Le strategie sono aiuti ­all’attuazione per le autorità responsabili e regolano le competenze e i processi di gestione. 2 Con la presenza di cani per la protezione del bestiame, gli attacchi di grandi carnivori a greggi di ovini o caprini ­possono venir ridotti in maniera significativa. ­Attualmente, in Svizzera ­vengono impiegati ca. 300 cani da protezione del bestiame delle razze Pastore Maremmano Abruzzese (nella foto) e Cane da Montagna dei Pirenei.


Manuela von Arx

Gestione nazionale Le leggi nazionali riprendono di conseguenza il contenuto della Convenzione: in Svizzera con la Legge sulla caccia e nel Liechtenstein con la Legge sulla protezione della natura, il Lupo grigio è protetto quale specie indigena e non è cacciabile. Per la prevenzione di danni notevoli sono tuttavia possibili misure contro singoli animali. In caso di gravi danni o notevole rischio per l’uomo, possono essere adottate misure per la riduzione degli effettivi, cioè interventi sui branchi di Lupi con l’abbattimento di animali giovani. I criteri alla base di queste misure sono definiti in Svizzera nell’Ordinanza sulla caccia, nel Liechtenstein nella «Strategia Lupo». La «Strategia Lupo Svizzera», elaborata nel 2004 e da allora sottoposta tre volte a revisione (2008, 2010 e 2016), consente un’applicazione uniforme della Legge, concretizzando i concetti giuridici della Legge e dell’Ordinanza. Oltre che per il Lupo grigio, tali strategie sono state elaborate anche per la Lince eurasiatica (2000, 2004, 2016), l’Orso bruno (2006, 2009) e il Castoro europeo (2016). Per poter adottare le giuste misure, è indispensabile un monitoraggio affidabile. Per questo motivo la distribuzione di queste specie è conosciuta abbastanza bene rispetto a quella di altri mammiferi. Per una gestione efficiente dei grandi carnivori la Svizzera è suddivisa in compartimenti principali e secondari, costituiti da più Cantoni o parti di essi. In ogni compartimento principale la gestione dei grandi carnivori è affidata a una Commissione intercantonale. Il Liechtenstein ha adattato la sua Strategia

Lupo del 2019 a quella svizzera e fa parte del compartimento della Svizzera sudorientale. In entrambi i Paesi la gestione del Lupo è affidata ai corrispondenti Uffici dell’ambiente.

Concetti di gestione cantonali In Svizzera i Cantoni sono responsabili della gestione e del monitoraggio del Lupo sul loro territorio. 13 Cantoni hanno elaborato strategie cantonali per il Lupo basandosi sulla Strategia Lupo Svizzera. Il contenuto di tali strategie varia molto, ma sostanzialmente definisce i processi e le procedure relativi alla gestione del Lupo a livello cantonale e regola le competenze. Un aspetto centrale di queste strategie è il modo di affrontare i danni al bestiame da reddito. Della gestione fa parte anche il coinvolgimento e l’informazione delle autorità locali e regionali, come pure dei gruppi d’interesse, il che per il Lupo è particolarmente importante. A tale scopo, in alcuni Cantoni sono state allestite tavole rotonde. Anche le relazioni pubbliche sono di competenza dei Cantoni, d’intesa con l’Ufficio federale dell’ambiente. La rilevanza sociopolitica del Lupo si riflette nei dibattiti politici: tra gennaio 2006 e maggio 2019 nel Parlamento svizzero sono state trattate oltre 60 proposte sul tema Lupo! Ad esse si aggiungono molti interventi parlamentari nei Cantoni. Ci vorrà ancora del tempo e qualche dialogo prima che la società riesca a trovare un compromesso capace di raccogliere una maggioranza attorno al modo di gestire il Lupo e altre specie protette potenzialmente conflittuali.

2

Bibliografia Chapron et al. 2014 Linnell et al. 2008 Regierung des Fürstentums Liechtenstein 2019 Schnidrig et al. 2016 Trouwborst & Fleurke 2018 UFAM 2016 a–c UFAM 2009

229


Indice analitico I numeri di pagina in grassetto si riferiscono ai ritratti delle specie. A animali domestici 9, 223, 266, 416, 430 da reddito 9, 229, 416 Apodemus alpicola 400, 404, 406 flavicollis 400, 404, 406 sylvaticus 400, 404, 406 Artiodactyla 290 artiodattili 290 Arvicola agreste 362, 366, 370 amphibius 352, 356 campestre 362, 366 delle nevi 358 di Fatio 372, 374, 376 di Lavernède 366, 370 di Savi 372, 374, 376 italicus 352, 356 rossastra 378 sotterranea 372, 374 terrestre 352, 356 terrestre italiana 352, 356 atlas.nosvoisins-sauvages.ch 30, 178, 442, 452

476

B Balaenoptera musculus 13 Balenottera azzurra 13 Barbastella barbastellus 144 Barbastello 144 bioacustica 29, 148 Bison bonasus 439 Bisonte europeo 439 borre 27, 31 C caccia 27, 30, 36, 430, 445 Callosciurus erythraeus 440 cambiamento climatico 17, 430, 444 Camoscio 298 Cane procione 240 Canis aureus 230 lupus 224 Capra ibex 292 Capreolus capreolus 302 Capriolo europeo 302 caratteristiche 37 Carnivora 290 carnivori 290 Castor fiber 346, 384 Castoro europeo 346, 384 cattura di animali vivi 26 Cervo rosso 306, 312, 314 Sika 312 Cervus elaphus 306, 312, 314 nippon 312 Chionomys nivalis 358 Chiroptera 44 chirotteri 44 Cinghiale 316 Citizen Science 31, 178 colonia 32, 45

comunicazione 15, 148, 172 concorrenza 13, 44, 267, 444 conflitto 114, 228, 445 Coniglio selvatico 326, 336, 338 corridoi di volo 44, 63 Crocidura leucodon 184 minore 180, 184, 188 rossiccia 180, 184, 188 russula 180, 184, 188 suaveolens 180, 184, 188 ventre bianco 184 D Daino 314 Dama dama 314 dati biometrici 37 dentatura 12, 14 diagrammi altitudinali 40 degli habitat 18, 40 dinamiche naturali 20, 445 disordine 446 distribuzione modellizzata 29, 32, 39, 40 disturbo 321, 444 Donnola 272 Driomio 390 Dryomys nitedula 390 E ecolocazione 15, 44, 148 Eliomys quercinus 386, 390 endotermia 13 Eptesicus nilssonii 132 serotinus 136 erbicidi 23 Erinaceus europaeus 174 roumanicus 438 Ermellino 268 Eulipotyphla 172 F facoltà sensoriali 15, 38 Faina 254, 258 Felis silvestris 242 frammentazione 266, 320, 444 Furetto 276 G Gatto domestico 9, 12, 242, 444 selvatico europeo 242 genetica 29, 32, 206 Genetta comune 286 Genetta genetta 286 Ghiro 392 glaciazione 12, 18, 430 Glis glis 392 H Hypsugo savii 128 Hystrix cristata 441

I ibernazione 44, 45, 114, 342, 430 ibride 29, 206, 242, 444 immagini termiche 26 inquinamento luminoso 52, 63, 321, 444 insettivori 172 Istrice 441 L lagomorfi 324 Lagomorpha 324 Lepre bianca 326, 332 comune 326, 330, 332, 336 Lepus europaeus 326, 330, 332, 336 timidus 326, 332 Lince eurasiatica 246 Lista Rossa 30, 36 Lontra eurasiatica 250 Lupo grigio 224 Lutra lutra 250 Lynx lynx 246 M malattie 238, 416, 444 Marmota marmota 426 Marmotta 426 Martes foina 254, 258 martes 254, 258 Martora 254, 258 Megachiroptera 44 Meles meles 262 Microchiroptera 44 Micromys minutus 408 Microtus agrestis 362, 366, 370 arvalis 362, 366 lavernedii 366, 370 multiplex 372, 374, 376 savii 372, 374, 376 subterraneus 372, 374 migrazione 45 Minilepre 338 Miniopterus schreibersii 166 Miniottero 166 Molosso di Cestoni 162 Moscardino 396 Muflone 296 Mus domesticus 412 poschiavinus 11, 142 Muscardinus avellanarius 396 Mustela erminea 268 nivalis 272 putorius 276 Mustiolo 190 Myocastor coypus 384 Myodes glareolus 378 Myotis alcathoe 80 bechsteinii 68 blythii 62, 64


brandtii 76 capaccinii 84, 88 crypticus 90, 94, 98, 206 daubentonii 84 emarginatus 90 myotis 58, 64 mystacinus 72 nattereri 90, 94, 98 N natura selvaggia 446 Neomys anomalus 192, 196 fodiens 192, 196 Neovison vison 439 Nottola comune 100, 104, 108 di Leisler 100, 104, 108 gigante 100, 104, 108 Nutria 384 Nyctalus lasiopterus 100, 104, 108 leisleri 100, 104, 108 noctula 100, 104, 108 Nyctereutes procyonoides 240 O Ondatra 382, 384 Ondatra zibethicus 382, 384 Orecchione alpino 150, 154, 158 comune 150, 154, 158 meridionale 150, 154, 158 ornitho.ch 30, 178, 452 Orso bruno 282 Oryctolagus cuniculus 326, 336, 338 osservazione visive 25, 26, 31, 35 dirette 25 indirette 27 Ovis gmelini musimon 296 P paesaggio agricolo 20, 23, 228, 330, 416 pesticidi 45, 173, 444 Piano d’azione per la biodiversità 9 piccole strutture 23, 320, 330, 331, 444 Pipistrello albolimbato 120 di Nathusius 124 di Savi 128 nano 110, 116, 206 soprano 110, 116, 206 Pipistrellus kuhlii 120 nathusii 124 pipistrellus 110, 116, 206 pygmaeus 110, 116, 206 placentati 13 Plecotus auritus 150, 154, 158 austriacus 150, 154, 158 macrobullaris 150, 154, 158 predazione 13, 172, 290, 444 probabilità di incontrare 32, 39 Procione 240, 280 Procyon lotor 240, 280 pseudo-assenza 32 Puzzola 276

Q Quercino 386, 390 R Ratto delle chiaviche 418, 422 nero 418, 422 Rattus norvegicus 418, 422 rattus 418, 422 regione biogeografica 18, 34 Rhinolophus euryale 438 ferrumequinum 48, 54 hipposideros 48, 54 Riccio europeo 174 orientale del Nord 438 rifugi 28, 44, 45, 52, 62, 445 dell’era glaciale 12, 18, 430 di riproduzione 39, 40, 44, 45, 54, 63 Rinolofo euriale 438 maggiore 48, 54 minore 48. 54 riproduzione 14, 38, 44, 172, 222, 290, 324, 343 ritrovamento di animali morti 27, 31, 39, 443 rivitalizzazione 445, 446 Rodentia 342 roditori 342 ruminanti 15, 290, 291 Rupicapra rupicapra 298 S Sciacallo dorato 230 Sciurus carolinensis 435, 440 vulgaris 432, 436, 440 Scoiattolo comune 432, 436, 440 di Pallas 440 grigio 435, 440 Serotino bicolore 140 comune 136 di Nilsson 132 Sicista betulina 441 Silvilago della Florida 338 Sminto betulino 441 Sorex alpinus 210 antinorii 198, 202, 204, 206 araneus 198, 202, 204, 206 coronatus 198, 202, 204, 206 minutus 208 specie antropofile 266, 444 bandiera 446 gemelle 17, 25, 29, 206 prioritarie a livello nazionale 36 spettrogrammi 41 Stambecco alpino 292 statuto di protezione 36 struttura sociale 15 Suncus etruscus 190 Surmolotto 418, 422 Sus scrofa 316 Sylvilagus floridanus 338

T Tadarida teniotis 162 Talpa caeca 218 cieca 218 europaea 214, 218 europea 214, 218 Tamia siberiano 436 Tamias sibiricus 436 Tasso europeo 262 termoregolazione 13, 16 tipi di alimentazione 15 di denti 14 di pelo 13 Topo selvatico 400, 404, 406 selvatico a collo giallo 400, 404, 406 selvatico alpino 400, 404, 406 Topolino del tabacco 11, 412 delle risaie 408 domestico 412 Toporagno acquatico di Miller 192, 196 alpino 210 comune 198, 202, 204, 206 d’acqua 192, 196 del Vallese 198, 202, 204, 206 di Millet 198, 202, 204, 206 nano 208 torpore gionaliero 45 trappole fotografiche 25, 30 tunnel per le tracce 27, 28, 178, 398 U ungulati 290 Ursus arctos 282 V valorizzazione degli habitat 445 Vespertilio criptico 90, 94, 98, 206 di Alcathoe 80 di Bechstein 68 di Blyth 62, 64 di Brandt 76 di Capaccini 84, 88 di Daubenton 84 di Natterer 90, 94, 98 maggiore 58, 64 murinus 140 mustacchino 72 smarginato 90 Visone americano 439 Volpe rossa 230, 234 Vulpes vulpes 230, 234 W webfauna.ch 30, 452 Y Yangochiroptera 44 Yinpterochiroptera 44

477


Atlante dei mammiferi

In Svizzera e nel Liechtenstein è attualmente dimostrata la presenza di 99 specie di mammiferi selvatici. Nell‘Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein sono ­descritte in maniera scientifica e in un linguaggio generalmente comprensibile. I ritratti delle specie comprendono testi sulla biologia, la distribuzione, le esigenze di habitat, nonché la loro conservazione e gestione. Carte di distribuzione, numerose ­fotografie attraenti e diagrammi informativi illustrano queste tematiche. Gli aspetti ­trasversali che riguardano diverse specie vengono approfonditi in dettaglio in 15 capi­toli focus e comprendono, tra l’altro, la reintroduzione di specie estinte, la ­gestione dei grandi predatori, il monitoraggio della fauna selvatica e gli approcci per la conser­vazione delle specie. ­ cience Oltre alle esperte e agli esperti in questo campo, nell’ambito di progetti Citizen S hanno contribuito all’Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein ­anche molti appassionati. Il risultato è un inventario completo della situazione delle specie di mammiferi selvatici per la Svizzera e il Liechtenstein nel 2020.

Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein

Società Svizzera di Biologia della Fauna

Società Svizzera di Biologia della Fauna

ISBN 978-3-258-08180-9

UG_Atlas_der_Saeugetiere.indd 3

19.01.21 18:05


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.