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LE INTERVISTE DI GOLA COME DEVE ESSERE LA BIRRA? VIVA

Come deve essere la birra? Viva!

Birre uniche perché appena fatte e legate al luogo di produzione. I segreti delle “artigianali” raccontati dal birraio Antonio Massa

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Bresciano di nascita ma toscano di adozione Antonio Massa ha iniziato a fare birra una ventina di anni fa ma è proprio qui, nel Valdarno, che nel 2013 nasce la voglia di fare una birra “tutta sua”. Ecco allora il Birrificio Valdarno Superiore dove Antonio, oltre a produrre ottime birre, sviluppa una forte sinergia con l’Università di Firenze per formazione di futuri birrai e sviluppare un’agricoltura vocata alla produzione di birra sostenibile ed ecologica.

Antonio, com’è fatta una birra artigianale?

Dal 2016 in Italia c’è una legge che definisce e risponde a questa domanda, per birra artigianale si intende: birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione.

E un birrificio artigianale che caratteriste ha?

Un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi. In sintesi, possiamo dire che una birra artigianale italiana è una birra non pastorizzata non microfiltrata, prodotta da un birrificio indipendente e capacità di produzione limitate. L’essenza di queste parole è che la birra artigianale italiana è una birra viva che evolve nel tempo e l’indipendenza del birraio lascia spazio alla creatività nelle ricette, la produzione limitata fa sì che l’aspetto artigianale sia predominante nella cura e nella qualità del prodotto finito.

L’industria insegue il vostro modello, grandi marche fanno ora anche prodotti che sembrano artigianali.

La birra artigianale Italiana ha festeggiato questo anno i suoi 25 anni. In questi 25 anni sono nati 1000 birrifici in Italia ma il fattore più importante è che è nata o rinata nelle persone la voglia e la passione per il mondo della birra che è fatto da un’infinità di tipologie o stili di birre. In Italia il tutto è stato impreziosito dalla forte creatività dei birrai italiani stimolati dai prodotti tipici che ogni regione o provincia italiana ha e quindi lo sviluppo di molte birre.

Questo movimento birrario è avvenuto ed è tuttora in evoluzione in tutto il mondo, di conseguenza anche i grandi produttori di birra stanno producendo varie tipologie di birre per ‘accontentare’ l’esigenza di un pubblico che è cambiato nei gusti e nelle esigenze di prodotto.

Quanto è cresciuta la qualità delle birre toscane?

La Toscana è stata tra le prime regioni in Italia ad avere fin da subito ottimi birrifici e ottimi birrai o mastri birrai. Più quanto è cresciuta mi fa piacere vedere che in Toscana il livello della qualità della birra si mantiene negli anni sempre alto, anzi è sempre migliorato e oggi abbiamo ottime birre che possono competere su qualsiasi palcoscenico.

Esistono progetti di filiera per le birre artigianali?

Sì, da quando è stata realizzata la legge sulla birra artigianale e la birra è entrata nel paniere dei prodotti agricoli si sono sviluppanti molti tavoli di confronto in Italia sul tema filiera del malto e del luppolo e quindi della birra. Spesso sono tavoli regionali e anche in Toscana ci sono alcuni progetti attivi. Sarà molto importante avere quanto prima una legge regionale che disciplini il concetto di birra toscana.

Qual’è il segreto di una buona birra artigianale?

Il segreto di una buona birra artigianale è sicuramente la freschezza la fragranza di un

prodotto appena fatto, come il pane appena sfornato. Tra noi birrai c’è il detto qual è la birra più buona del mondo? La risposta è “La birra del posto dove sei, perché è appena stata fatta”. Questo spiega perché è bello visitare luoghi, regioni per il mondo e bere e conoscere le birre locali, birre uniche perché appena fatte e legate al luogo di produzione.

Accanto alle classiche sempre più spesso si trovano prodotti speciali e ricercati, parlaci delle tue birre speciali.

Il territorio offre sempre materie prime interessanti per una ricetta di birra e oltre che fare una birra artigianale è bello realizzare birre locali. Un primo elemento per fare la birre è sicuramente l’acqua. Ho voluto legare il Birrificio BVS all’acqua del nostro territorio e quindi realizzare il Birrificio in un luogo dove era possibile produrre birra con acqua di sorgente e realizzare birre che rispettino la mineralità dell’acqua senza modificarla. Questa prima birra si chiama Malafrasca ed è impreziosita dall’utilizzo della lavanda toscana per renderla molto fresca e piacevole, una birra quotidiana. La Maius III che vuol dire 3 Maggio giorno del compleanno del Birrificio BVS è una birra che utilizza farro biologico toscano e le spezie toscane, ottima abbinata alla norcineria toscana. La Pratomagno rossa nella quale si utilizza un luppolo solo e poi la parte aromatica è affidata alle erbe spontanee del Pratomagno aggiunte a fine bollitura.

La birra artigianale italiana è una birra viva che evolve nel tempo e l’indipendenza del birraio lascia spazio alla creatività nelle ricette:l’aspetto artigianale è predominante sia nella cura che nella qualità del prodotto finito.

Piante di luppolo

La Cetica prende il nome dalla patata di Cetica ed è la nostra bionda alcolica dove l’amido della patata fa salire a 7° alcolici la birra con mineralità e dolcezze molto piacevoli.

Recentemente al Birrificio avete festeggiato la raccolta del luppolo toscano, parlaci di questo prodotto.

Il luppolo è un fiore femminile di una pianta rampicante spontanea e selvatica dal 1500 è stato inserito nella produzione della birra e ha raggiunto nel mondo la sua consapevolezza nel 1700. Pertanto le birre moderne utilizzano tutte il luppolo per le sue caratteristiche ammaricanti, aromatiche e antiossidanti. Nel nostro percorso di produzione di birra locale abbiamo coinvolto agricoltori, Università esperti per innescare la coltivazione di luppolo in Toscana. Al momento abbiamo un piccolo luppoleto sperimentale e a settembre in occasione della raccolta facciamo una piccola festa per far vedere e conoscere ai nostri amici, clienti e appassionati una materia prima fondamentale della birra. Nel luppoleto sperimentale oltre che a luppoli internazionali ci sono 3 varietà autoctone toscane che stiamo studiando per realizzare future birre.

di buono c’è il forteto.

Mugello, dove la cooperativa agricola ha le sue radici. Fresca come il latte dei suoi formaggi,a iniziare dal PecorinoToscano DOP, famoso in tutto il mondo. Genuina come la passione

carni chianine, dalla serra alla bottega di fattoria. E da oggi anche comoda, perché puoi ordinare le specialità del Forteto direttamente online su www.forteto.it.

WWW.FORTETO.IT

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