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GOLA SPECIALE L’AGENDA DEI GRANDI E I PROBLEMI DEI PICCOLI

L’agenda dei grandi e i problemi dei piccoli

Cambiamenti climatici, investimenti, tecnologie e partecipazione alle decisioni. I problemi dell’agricoltura all’indomani del G20 nel colloquio con Luca Brunelli, presidente CIA Toscana

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Una volta tanto almeno l’agenda del “grandi” coincide con quella dei piccoli. I temi affrontati dal G20 sull’agricoltura a Firenze, dice Luca Brunelli, presidente Cia Toscana, sono quelli che affrontiamo tutti i giorni. In questo senso gli agricoltori possono sentirsi rappresentati da quel simposio, ma le risposte tardano ad arrivare. In questi anni è cresciuto il ruolo sociale e produttivo dell’agricoltore ed ha assunto una rilevanza che prima non c’era ma i cambiamenti sociali, economici e ambientali hanno marciato a una velocità troppo superiore. Ai ministri del G20 la Confederazione Italiana degli Agricoltori ha chiesto di aumentare l’accesso al credito, soprattutto ai piccoli agricoltori; garantire l’accesso alla terra e fermare il consumo di suolo; investire in ricerca e nuove tecnologie, dalle tecniche di miglioramento genetico all’agricoltura di precisione; lavorare sulla formazione e sul trasferimento delle conoscenze; ridurre gli sprechi nelle filiere favorendo la prevenzione e incrementando il recupero delle eccedenze di cibo; assicurare mercati aperti con regole commerciali chiare; valorizzare le produzioni di qualità e i territori; promuovere le diete tradizionali, come quella mediterranea, contro modalità fuorvianti di etichettatura che vogliono condizionare invece di informare. I cambiamenti climatici sono il grande spettro che si aggira tra i nostri campi, anche questo con una velocità inattesa. Siamo passati, dice Brunelli, dal fatto che per noi in Toscana l’acqua era un problema marginale al fatto che oggi la qualità stessa delle produzioni è legata alla disponibilità di questo bene.

UN FUTURO DIGITALE

In occasione del G20 nello stand allestito in Piazza della Repubblica sono state presentate dalla CIA alcune soluzioni informatiche più innovative del mondo digitale applicato al comparto. Dalle App create ad hoc per semplificare il lavoro degli agricoltori ai robot intelligenti per l’alimentazione “di precisione” dei bovini in stalla, con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale e migliorare il benessere animale, anche grazie ad applicazioni che consentono il controllo continuo ‒ tramite sensori ‒ dello stato di salute della mandria. I campioni dell’agricoltura hi-tech sono i viticoltori, che hanno reso questa vendemmia 2021 la più digitale di sempre. Migliaia di produttori gestiscono il lavoro tramite pc con veri e propri quaderni di campagna digitali: le uve sono controllate appena colte, grazie a sistemi di controllo qualità, che in un click traccia la carta d’identità di ogni vigneto.

Luca Brunelli - CIA Toscana

Il ministro Patuanelli in visita allo stand CIA

Sono in corso trasformazioni che stanno modificando le realtà produttive e di conseguenza il paesaggio, basti pensare che oggi le aeree produttive più vocate alla coltivazione del pomodoro sono diventate le campagne dell’aretino e del senese. Ma produrre lì significa andare a trasformare a Livorno se va bene, se no a Napoli o a Reggio Emilia con costi insostenibili per tutta la filiera. È proprio la filiera, conclude Brunelli, oggi il sistema che non funziona perché in quel sistema spesso agricoltore è l’ammortizzatore sociale. La determinazione del prezzo avviene così: prima si tolgono guadagni e costi che ogni apparato ha e poi quel che resta, se resta, si da all’agricoltore. Ecco il prezzo finito. Ma la dignità di chi lavora la terra dov’è?

Luca Brunelli in un’intervista nel 2020