Messa San Silvestro

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CELEBRAZIONI LITURGICHE DI

SAN SILVESTRO MONACO

Chiesa San Silvestro - Troina (EN)


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MESSA PROPRIA DI SAN SILVESTRO MONACO

ANTIFONA D’INGRESSO

Cfr. Sal 23, 5-6

Questo è il santo che ha ottenuto benedizione dal Signore e misericordia da Dio sua salvezza; è questa la generazione che cerca il Signore. COLLETTA Padre buono, che edifichi la nostra vita sulla roccia della tua parola di verità, fà che sull’esempio di San Silvestro da Troina, essa diventi il fondamento spirituale dei nostri giudizi e delle nostre scelte, affinché non ci lasciamo travolgere dai venti delle opinioni umane, ma restiamo saldi nella fede per conquistarci il premio della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. R/. Amen 5


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ORAZIONE SULLE OFFERTE Questa offerta che ti presentiamo, Signore nel ricordo glorioso di San Silvestro da Troina, purifichi e rinnovi la nostra vita, ci renda fedeli alla tua volontà, ravvivi la nostra fede e ci ottenga la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. PREFAZIO Il rinnovamento spirituale V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito.

V. In alto i nostri cuori. R. Sono rivolti al Signore. V. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio. R. E’ cosa buona e giusta. E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo* a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. ** Nella gioiosa festività di San Silvestro, Tu ci inviti al rinnovamento spirituale, * perché liberati dai fermenti del peccato e dall’egoismo che ci pervade, * possiamo narrare nel mondo, le meraviglie della salvezza. 6


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L’umile monaco basiliano * risplende ai nostri occhi, * come modello di preghiera, * esempio di carità e maestro di comunione. ** Per questo dono della tua benevolenza, * uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime* cantiamo l’inno della tua lode: ** ANTIFONA ALLA COMUNIONE

Mt 5, 16

Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli». ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE Padre santo e misericordioso, che ci hai nutriti con questo sacramento di salvezza, nel ricordo di San Silvestro da Troina, confermaci nella carità, e non permettere che ci separiamo mai da te, unica fonte di ogni bene. Per Cristo nostro Signore. Amen

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LETTURE PER LA LITURGIA DELLA PAROLA PRIMA LETTURA Fermati sul monte alla presenza del Signore. Dal primo libro dei Re 19, 4-9.11-15 In quei giorni, Elìa s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: “Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri”. Si coricò e si addormentò sotto la ginestra. Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: “Àlzati, mangia!”. Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi di nuovo si coricò. Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: “Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino”. Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb. Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: “Che cosa fai qui, Elia?”. Gli disse: “Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore”. Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore 8


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non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: “Che cosa fai qui, Elia?”. Egli rispose: “Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita”. Il Signore gli disse: “Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco”. Parola di Dio. Oppure: PRIMA LETTURA Corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere in Cristo Gesù. Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi 3, 8-14 Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comu9


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nione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti. Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE Dal salmo 15

R/. Beato chi cammina alla presenza del Signore. Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sulla tua santa montagna? R/.

Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. R/. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se ha giurato a proprio danno, mantiene la parola; R/. 10


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non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. R/. Oppure: SALMO RESPONSORIALE Dal salmo 34 R/. Benedetto il Signore, gloria dei suoi santi. Oppure: R/. Il Signore è con noi nell’ ora della prova. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. R/. Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato. R/. Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. R/. 11


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L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera. Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia. R/. Temete il Signore, suoi santi: nulla manca a coloro che lo temono. I leoni sono miseri e affamati, ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. R/. Venite, figli, ascoltatemi: vi insegnerò il timore del Signore. Chi è l’uomo che desidera la vita e ama i giorni in cui vedere il bene? R/. SECONDA LETTURA La carità non avrà mai fine. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 12, 31 – 13, 1-13 Fratelli, desiderate invece intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime. Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. 12


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E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino. Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità! Parola di Dio. Oppure:

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SECONDA LETTURA Nel mio cuore c’era come un fuoco ardente. Dal libro del profeta Geremia 20, 7-9 Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me. Quando parlo, devo gridare, devo urlare: “Violenza! Oppressione!”. Così la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. Mi dicevo: “Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!”. Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo. Parola di Dio. CANTO AL VANGELO Mt 5, 3 R/. Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. R/. Alleluia. 14


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VANGELO Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Dal Vangelo secondo Matteo 5, 1-12 In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». 15


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Oppure: CANTO AL VANGELO Cfr. Fil 2, 15-16 R/. Alleluia, alleluia. Risplendete come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita. R/. Alleluia. VANGELO Voi siete la luce del mondo. Dal vangelo secondo Matteo 5, 13-16 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Parola del Signore. 16


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Oppure: CANTO AL VANGELO Gv 14,23 R/. Alleluia, alleluia. Se uno mi ama osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. R/. Alleluia. VANGELO Dal vangelo secondo Matteo 7, 21-27 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. 17


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Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarĂ simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grandeÂť. Parola del Signore.

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CELEBRAZIONE DEL BEATO TRANSITO DI SAN SILVESTRO MONACO INTRODUZIONE 1. Dopo l’orazione “Post communio”, omessi i riti conclusivi della Messa, il Celebrante esorta l’Assemblea con queste o simili parole; C. Fratelli e sorelle, siamo raccolti dinanzi alla Reliquia di S. Silvestro per celebrare il suo “transito”, cioè il suo passaggio dalla vita terrena a quella eterna. E’ un dono per noi tutti ricordare i suoi ultimi momenti e rendere grazie, al termine di questa eucaristia, al Padre datore di ogni dono, per la santità di Silvestro. C. Lode a te, Padre, che hai arricchito la Chiesa della santità del tuo servo Silvestro. A. Benedetto nei secoli il Signore. C. Lode a te, Signore Gesù Cristo, che hai fatto di San Silvestro un tuo seguace ardente d’amore per te. A. Benedetto nei secoli il Signore. C. Lode a te, Spirito Santo, che hai dotato San Silvestro dei carismi della carità e dei miracoli. A. Benedetto nei secoli il Signore. 19


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C. Preghiamo. Padre santo, che ti sei degnato di ammettere alla gloria dei beati il tuo umile servo Silvestro, concedi a noi, che devotamente ricordiamo il transito da questa terra a te, di seguirne gli esempi, per essere ammessi con lui nella gioia eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen Racconto della morte del Santo (Liberamente tratto da Fra Giacinto Chiavetta 1734) Per disporsi dunque al suo ultimo passaggio da questo mondo all’eterno, non si allontanò molto il Santo dal Monastero di S. Michele che più di mille passi; non prese il cammino verso della foresta, ma si accostò di più alla sua amata Città: ai piedi della quale vi era una piccola selva, ed in essa vi era una Chiesa, dagli antichi Troinesi, all’Apostolo S. Bartolomeo dedicata. In questo luogo, il Padre S. Silvestro si ritirò a fare l’ultimo suo soggiorno, ed elesse questo stesso luogo come luogo dove combattere la sua ultima battaglia contro il demonio. Mentre il Santo a quel campo si avvicinava così parlò al suo Signore: “Mio Dio, io sotto la scorta delle sante ispirazioni, della vostra sapienza infinita dettate, risoluto mi porto alla solitudine: so che quì il serpente infernale, non permetterà, che si concludano i miei giorni senza sferrare i suoi ultimi colpi. Concedetemi vi supplico, il vostro spirito raddoppiato, e confermate in me il preziosissimo dono della perseveranza, e mandatemi quegli angeli che a Voi non furono necessari ma che a me tanto necessitano”. Approssimatosi intanto al luogo già stabilito, 20


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per chiudere il periodo dei suoi giorni, da tante penitenze santificate, girando l’occhio, gli parve vedere il giardino dell’Eden e dunque esclamò: o Paradiso di questo mondo che passa, solitudine cara, e prediletta a tutte le umane conversazioni, tu sei come una beatitudine pregustata. Ivi segregato, e nascosto ad ogni umana persona gli mancava ogni umano soccorso: ma non lo spaventava anzi, lo consolava la solitudine. Morì dunque il Santo Padre Silvestro, morì cessando di vivere a questa vita piena di mille morti; e passò a vivere vita eternamente beata, per godere di quella Gloria incorruttibile che con vita penitente, si guadagnò: morì il secondo giorno di gennaio, dell’anno in cui apparve nel mondo l’unigenito di Dio fatto uomo, nato a Betlemme, 1164. Morì dissi ma dirò meglio, rinacque, perché la morte dei giusti è principio della loro rinascita. Morì da solo nella grotta, da nessuno veduto e privo d’ogni umano conforto. La buona o la mala morte non consiste in quel solo momento, ma buona vita è il segno infallibile del ben morire, e così chi ben vive, ben muore. Il nostro Padre S. Silvestro morì come l’abbiamo descritto; direbbe forse qualcuno, che morì male? S’inganna; perché la sua morte, che fu fine di questa vita, fu il principio della gloria. Ora il Padre S. Silvestro se non ebbe la compagnia degli uomini, nella morte, si rese degno dell’assistenza degli angeli, che l’ebbero in terra compagno nella purezza; meritò che gli Angeli stessi, spiccata che fu dal corpo raccolsero l’Anima sua benedetta, e con fretta da noi 21


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impercettibile la collocarono sul Trono dal quale non ha levato mai l’occhio dal mirare benignamente l’amata Troina. Non cessò un minuto da quel Trono benedetto, il nostra Padre San Silvestro, di vegliare sulla sua Troina. PROCESSIONE C. O veramente santo servo di Dio che avesti il privilegio di portare il tuo redentore sulle spalle! O santissima anima, che sebbene non trafitta dalla spada del martirio, tuttavia fosti ferita dalla spada della compassione! O degno padre, di questa città accogli benigno coloro che ti invocano e farri per loro guida sicura verso il cielo. 2. Ha inizio la processione all’interno della Chiesa con la reliquia del Santo dall’altare maggiore fino alla Tomba. Intanto si cantano le litanie di San Silvestro. Esempio di umiltà Maestro di comunione Pellegrino instancabile Disprezzatore della gloria mondana Fiaccola di carità Portatore del Cristo Taumaturgo compassionevole Cercatore di Dio Uomo di preghiera Amante della solitudine 22

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Protettore dei forestieri Modello di dialogo Scrutatore dei divini misteri Ricercatore del silenzio Amante della contemplazione Consolatore dei poveri Vero monaco basiliano Obbediente in ogni richiesta Uomo dal cuore puro Discepolo di Gesù povero e crocifisso Santo dai grandi prodigi Seguace del Grande Basilio Uomo che sveli gli inganni Santo della nostra terra Cittadino esemplare Patrono della nostra città Silvestro da Troina

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3. Giunti alla tomba il celebrante conclude il canto della litania con questa acclamazione C. Esulta Silvestro che disprezzando il mondo intraprendesti la via della perfezione. Tu fosti guidato al culmine di una morte santa da umiltà e povertà, da sublime orazione e dall’annuncio della verità. Lassù ci conduca per tua intercessione, il Cristo, che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

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BENEDIZIONE 4. Il celebrante imparte la benedizione con la reliquia di San Silvestro la repone nel luogo preparato. C. Per intercessione di San Silvestro vi benedica Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo. A. Amen C. Andate in pace Rendiamo grazie a Dio

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APPENDICE PREGHIERA UNIVERSALE Cel.: Sorelle e fratelli carissimi, presentiamo a Dio Padre le nostre suppliche, affinché, per l’intercessione di San Silvestro, effonda su di noi la sua misericordia. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.

Dio Sapienza Perfetta, che hai chiamato il Santo Padre ad essere guida della tua Chiesa, sostienilo e confortalo nella sua missione, preghiamo. R/. Ascoltaci, Signore.

Padre Provvidente, che hai donato alla nostra Chiesa il Vescovo N.N., per intercessione di San Silvestro, testimone autentico del Vangelo, concedigli di essere annunciatore di verità e di speranza, preghiamo. R/. Ascoltaci, Signore.

Dio Onnipotente, con l’ausilio di San Silvestro patrono di questa città, benedici, proteggi e dona prosperità a tutte le realtà presenti nella nostra città, così che il loro agire possa riflettere la tua luce, preghiamo. R/. Ascoltaci, Signore.

Dio, Trinità Santissima, che hai concesso a San Silvestro il dono di essere santo tra Oriente ed Occidente, rimargina la 25


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ferita della divisione tra i cristiani così che vivano il mistero dell’unità del Corpo Mistico di Cristo, preghiamo. R/. Ascoltaci, Signore. Dio Onnipotente, che hai reso San Silvestro costruttore di pace, con il suo aiuto, ferma la mano di coloro che intendono sconvolgere il mondo con attentati terroristici e concedi pace al mondo intero, preghiamo. R/. Ascoltaci, Signore. Padre, fonte di ogni grazia, nell’occasione del Giubileo in onore del nostro santo patrono, concedi ai tuoi fedeli di sperimentare la gioia di una rinnovata conversione e, a quanti sono lontani di incamminarsi sulla via della salvezza indicata da San Silvestro, preghiamo. R/. Ascoltaci, Signore. Padre, che hai dato a Silvestro il dono di guarire le membra sofferenti, lenisci il dolore dei nostri ammalati, dei bambini e di tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito, preghiamo. R/. Ascoltaci, Signore. Cel.: O Dio, ascolta la preghiera che ti innalziamo perché venga il tuo regno di giustizia e di pace e ogni lingua proclami che tu sei nostro Padre. Per Cristo Nostro Signore. Amen 26


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INNO A SAN SILVESTRO

Testo: Pietro Antonio Ruggiero - Musica: Giuseppe Liccardi

Rit.

O gran Santo tra oriente ed occidente Tu maestro di comunione Tu esempio di preghiera di Troina celeste Patrono Uomo di Dio o Silvestro. 1. È il Padre l’eterna sorgente

che disseta il cuore dell’uomo, solo in Lui si sazia la sete dell’eterna felicità.

2. Tu fanciullo sul monte contempli dell’Arcangelo Santo il luogo, il tuo cuore anela all’Eterno di Basilio ti fai seguace.

3. Lo straniero per te è un fratello tu proteggi il forestiero,

sulle orme di Cristo Signore

nessun uomo è per te estraneo. 27


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4. È il Cristo il divin forestiero

che nel viaggio ci parla del Verbo, all’arrivo Lui spezza il Pane

e si svela d’amore il Mistero. 5. Tu nel chiuso del chiostro apprendi la difficile arte d’amare,

di dialogo ti fai esempio

d’accoglienza diventi maestro. 6. Noi smarriti erranti nel mondo

Te invochiamo o gran Cittadino, de tu volgi dal cielo lo sguardo sulla terra che un dì fu tua.

7. È lo Spirito che è acqua e fuoco dal Risorto donato alla Chiesa, si vivifica il Corpo di Cristo si inebria l’unica Sposa.

8. Il tuo sguardo fissato nel Cielo or ci parla della preghiera, pellegrino instancabile sei

O Silvestro cercator di Dio. 28


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9. Anche noi pellegrini nel tempo con il cuore assai tribolato,

del cammino cerchiamo la meta

Tu Silvestro sei per noi la guida.

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INNO A SAN SILVESTRO Testo e musica: Nunzio Schillirò Rit.:

La grazia divina, o gran Protettore, per te su Troina ridoni il Signore. Con mano potente soccorri i devoti. Prodigi e portenti a tutti sian noti.

1. All’alba di vita gran segni operasti. Splendori di cielo quaggiù riportasti. Rit. 2. Il grande Basilio seguisti perfetto. Donasti la vita, l’amore, l’affetto. Rit. 3. Ai monaci desti esempio fulgente. A tutti apparisti Vangelo vivente. Rit. 4. Al cielo chiamato, la gloria mirasti del Cristo Beato che qui tanto amasti. Rit. 5. O Santo Patrono è questa tua terra. Proteggi i tuoi figli da fame e da guerra. Rit. 30


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