Percorso Emmaus

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Testo di esempio: Il percorso di Emmaus è particolarmente importante, segnando l’apice del percorso di catecumenato con la richiesta dei sacramenti. Perciò gran parte della proposta celebrativa coinvolge i ragazzi in momenti cruciali dell’anno liturgico, come il Triduo Pasquale.

S U A EMM ive v e r t e i p e L

r o c per

00 € 00,

A cura degli Uffici Catechistici Diocesani di Brescia, Genova e Venezia

r ragazzi e p o c i g r tu i l o s



orso di iniz c r iaz Pe i

atecumena ec le on zi

ristiana di isp c ira e on


Altri titoli

1

A cura degli Uffici Catechistici Diocesani di Brescia, Genova e Venezia

Betlemme. Ti raccontiamo Ges첫 Guida per i genitori

2

Nazaret. La scoperta di Ges첫 Guida per gli educatori Nazaret. La scoperta di Ges첫 Percorso liturgico per i ragazzi

3

Cafarnao. Il Padre Guida per gli educatori Cafarnao. Il Padre Percorso liturgico per i ragazzi

4

Gerusalemme. La storia che salva Guida per gli educatori Gerusalemme. La storia che salva Percorso liturgico per i ragazzi

5

Emmaus. Le pietre vive Guida per gli educatori Emmaus. Le pietre vive Percorso liturgico per i ragazzi

6

Antiochia. Mettersi in gioco Guida per gli educatori Antiochia. Mettersi in gioco Percorso liturgico per i ragazzi

EMMAUS Le pietre vive

Percorso liturgico per i ragazzi


Altri titoli

1

A cura degli Uffici Catechistici Diocesani di Brescia, Genova e Venezia

Betlemme. Ti raccontiamo Ges첫 Guida per i genitori

2

Nazaret. La scoperta di Ges첫 Guida per gli educatori Nazaret. La scoperta di Ges첫 Percorso liturgico per i ragazzi

3

Cafarnao. Il Padre Guida per gli educatori Cafarnao. Il Padre Percorso liturgico per i ragazzi

4

Gerusalemme. La storia che salva Guida per gli educatori Gerusalemme. La storia che salva Percorso liturgico per i ragazzi

5

Emmaus. Le pietre vive Guida per gli educatori Emmaus. Le pietre vive Percorso liturgico per i ragazzi

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Antiochia. Mettersi in gioco Guida per gli educatori Antiochia. Mettersi in gioco Percorso liturgico per i ragazzi

EMMAUS Le pietre vive

Percorso liturgico per i ragazzi


Presentazione

Referenze iconografiche: Dafne/Shutterstock: pag. 9 Maxim Tupikov/Shutterstock: 12 Rodho/Shutterstock: 16 Trif/Shutterstock: 20 Valentina R/Shutterstock: 26 Elena Itsenko/Shutterstock: 28 Drue T. Overby/Shutterstock: 28/29 Rosa Maria Fiuza Sciullo Faria/Shutterstock: 32/33 Gregs/Shutterstock: 37 Tischenko Irina/Shutterstock: 40 Hintau Aliaksei/Shutterstock: 46, 48 Ziga Camernik/Shutterstock: 50/51 Photolinc/Shutterstock: 54 Evlakhov Valeriy/Shutterstock: 56 Silver-john/Shutterstock: 62/63 Natalia Dobryanskaya/Shutterstock: 66/67, 88 Laboratorio di ceramica Apostolato Liturgico: 75 Violetkaipa/Shutterstock: 78 Edizioni San Paolo/Carmine: 82 Marilyn /Shutterstock: 92 Devation/Edwin Verbruggen/Shutterstock: 93 Grafica e illustrazioni: Michela Ameli - Glifo Design

© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2011

Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Corso Regina Margherita, 2 - 10153 Torino ISBN 978-88-215-7043-8

Oggi viviamo in un contesto plurale, fatto di molte opinioni, anche nei confronti della fede. Pur vivendo in paesi di tradizione cristiana, il vangelo necessita di un primo annuncio, per certi aspetti molto simile a quello sperimentato dalle comunità delle origini, ma decisamente nuovo, da ripensare con creatività e coraggio, perché non ci rivolgiamo ai pagani, ma a “sé-dicenti” cristiani. Quanto è difficile parlare di Gesù ai cattolici: sanno già tutto! In una tale situazione il processo di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, il catechismo che i ragazzi frequentano per accedere ai sacramenti, ha già suonato da tempo il campanello di allarme. Non si tratta di abbandonare la nave, né di cadere nel panico, ma semplicemente di sapere leggere i segni dei tempi che ci rivelano come l’incontro personale con Cristo nella comunità cristiana richieda sempre nuovi strumenti e nuovi linguaggi, per potere fare della fede cristiana un incontro reale col Signore Gesù. Non si tratta di insegnare ai nostri ragazzi qualche rudimento del cattolicesimo, ma di accompagnarli nella scoperta del Dio di Gesù! Raccogliendo questa riflessione proveniente dal mondo di chi vive sul campo le sfide della catechesi, le Edizioni San Paolo hanno fortemente voluto e promosso il progetto La Via, in collaborazione con tre diocesi italiane. La risposta positiva degli Uffici Catechistici Diocesani di Brescia, Genova e Venezia ha reso possibile lo strumento che avete tra le mani, mettendo al servizio di chi opera nella catechesi (catechisti, educatori, genitori, parroci) l’esperienza fatta sul campo di chi sta sperimentando il rinnovamento dell’iniziazione cristiana nelle proprie parrocchie. Perché ispirarsi al catecumenato? Come suggerito dai Vescovi, ci siamo collocati in una prospettiva catecumenale1, tentando di rispondere a una doppia esigenza che oggi interpella la Chiesa italiana: tornare ad annunciare ai già battezzati il Vangelo della vita buona, bella e beata2 in Cristo, imparare sempre più ad accogliere e accompagnare il numero crescente di bambini e ragazzi che chiedono il Battesimo in età scolare e quindi necessitano di un vero e proprio cammino di catecumenato. Scegliendo questa impostazione siamo consapevoli di aver intrapreso una strada che richiede lo sforzo del cambiamento: da una catechesi funzionale alla celebrazione di un sa1 2

CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 2004 CEI, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 2001

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Presentazione

Referenze iconografiche: Dafne/Shutterstock: pag. 9 Maxim Tupikov/Shutterstock: 12 Rodho/Shutterstock: 16 Trif/Shutterstock: 20 Valentina R/Shutterstock: 26 Elena Itsenko/Shutterstock: 28 Drue T. Overby/Shutterstock: 28/29 Rosa Maria Fiuza Sciullo Faria/Shutterstock: 32/33 Gregs/Shutterstock: 37 Tischenko Irina/Shutterstock: 40 Hintau Aliaksei/Shutterstock: 46, 48 Ziga Camernik/Shutterstock: 50/51 Photolinc/Shutterstock: 54 Evlakhov Valeriy/Shutterstock: 56 Silver-john/Shutterstock: 62/63 Natalia Dobryanskaya/Shutterstock: 66/67, 88 Laboratorio di ceramica Apostolato Liturgico: 75 Violetkaipa/Shutterstock: 78 Edizioni San Paolo/Carmine: 82 Marilyn /Shutterstock: 92 Devation/Edwin Verbruggen/Shutterstock: 93 Grafica e illustrazioni: Michela Ameli - Glifo Design

© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2011

Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Corso Regina Margherita, 2 - 10153 Torino ISBN 978-88-215-7043-8

Oggi viviamo in un contesto plurale, fatto di molte opinioni, anche nei confronti della fede. Pur vivendo in paesi di tradizione cristiana, il vangelo necessita di un primo annuncio, per certi aspetti molto simile a quello sperimentato dalle comunità delle origini, ma decisamente nuovo, da ripensare con creatività e coraggio, perché non ci rivolgiamo ai pagani, ma a “sé-dicenti” cristiani. Quanto è difficile parlare di Gesù ai cattolici: sanno già tutto! In una tale situazione il processo di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, il catechismo che i ragazzi frequentano per accedere ai sacramenti, ha già suonato da tempo il campanello di allarme. Non si tratta di abbandonare la nave, né di cadere nel panico, ma semplicemente di sapere leggere i segni dei tempi che ci rivelano come l’incontro personale con Cristo nella comunità cristiana richieda sempre nuovi strumenti e nuovi linguaggi, per potere fare della fede cristiana un incontro reale col Signore Gesù. Non si tratta di insegnare ai nostri ragazzi qualche rudimento del cattolicesimo, ma di accompagnarli nella scoperta del Dio di Gesù! Raccogliendo questa riflessione proveniente dal mondo di chi vive sul campo le sfide della catechesi, le Edizioni San Paolo hanno fortemente voluto e promosso il progetto La Via, in collaborazione con tre diocesi italiane. La risposta positiva degli Uffici Catechistici Diocesani di Brescia, Genova e Venezia ha reso possibile lo strumento che avete tra le mani, mettendo al servizio di chi opera nella catechesi (catechisti, educatori, genitori, parroci) l’esperienza fatta sul campo di chi sta sperimentando il rinnovamento dell’iniziazione cristiana nelle proprie parrocchie. Perché ispirarsi al catecumenato? Come suggerito dai Vescovi, ci siamo collocati in una prospettiva catecumenale1, tentando di rispondere a una doppia esigenza che oggi interpella la Chiesa italiana: tornare ad annunciare ai già battezzati il Vangelo della vita buona, bella e beata2 in Cristo, imparare sempre più ad accogliere e accompagnare il numero crescente di bambini e ragazzi che chiedono il Battesimo in età scolare e quindi necessitano di un vero e proprio cammino di catecumenato. Scegliendo questa impostazione siamo consapevoli di aver intrapreso una strada che richiede lo sforzo del cambiamento: da una catechesi funzionale alla celebrazione di un sa1 2

CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 2004 CEI, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 2001

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cramento, all’esperienza di un cammino di discepolato che porta alla scoperta del Signore Gesù e del volto del Padre. Questo progetto è adattabile alle singole esigenze parrocchiali, senza esagerare, pena indebolirne la carica propulsiva di rinnovamento o svuotarla della sua natura missionaria. Ciò che è essenziale in questo percorso è la maggiore consapevolezza dei soggetti implicati nel cammino (ragazzi e genitori), l’essenzialità nel messaggio cristiano (incentrato su Gesù), e il radicamento nell’azione di Grazia dei sacramenti. Il termine “catecumenale” va quindi compreso e trattato con rispetto, soprattutto per non tradire la logica originale del catecumenato da cui deriva. A questo fine è consigliata l’attenta lettura delle due Note pastorali pubblicate dal Consiglio Permanente della CEI sull’iniziazione cristiana sia per gli adulti che per i fanciulli e i ragazzi (1997 e 1999).

la prima evangelizzazione, il catecumenato (al termine del quale avviene la celebrazione dei sacramenti), la mistagogia.

Esso è lineare e non ciclico: gli elementi centrali della fede sono distribuiti in modo progressivo lungo gli anni e non vengono ripetuti ogni anno. Tale scelta non ha portato ad accantonare il progetto catechistico italiano nei suoi contenuti, ma a rileggerli secondo un criterio differente da quello per cui essi sono stati formulati, quando cioè la fede era un presupposto per la catechesi. Oggi, invece, vogliamo che la catechesi susciti la fede. La ritrovata unità dei sacramenti dell’iniziazione cristiana è un altro elemento fondamentale e la loro celebrazione è collocata alla fine del percorso, nella Veglia pasquale o nel tempo di Pasqua, seguita poi dal tempo della mistagogia. Battesimo e Confermazione sono così colti in vista dell’Eucaristia, luogo in cui il credente viene conformato a Cristo, attraverso la duplice mensa della Parola e del Pane eucaristico. Il respiro dell’anno liturgico e l’introduzione graduale dei bambini e dei ragazzi alla bellezza della liturgia trovano, infine, espressione nel Percorso liturgico che i ragazzi possono personalizzare. In esso si trovano le celebrazioni specifiche (“consegne”) e momenti di preghiera, personale e comunitaria, o per la famiglia, che ne sostengono i tempi forti. La Via Rimane da motivare il perché di un tale nome al progetto. I credenti alle origini del cristianesimo venivano chiamati «discepoli della Via» (cfr. Atti degli Apostoli 9,2; 18,25-26; 19,9.23; 22,4; 24,14.22). Il termine ha una triplice sfumatura: richiama Gesù che in Gv 14,6 si definisce «via e verità e vita», richiama il cammino che attende ogni discepolo, richiama l’esperienza ecclesiale quale via che conduce a Cristo.

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I soggetti dell’iniziazione Protagonista dell’iniziazione è Dio Padre che accoglie e innesta il/la ragazzo/a in Cristo Gesù, attraverso lo Spirito Santo che agisce nei sacramenti. La certezza e la consolazione che l’esito dell’iniziazione cristiana dei ragazzi non dipende da noi (o da qualsiasi cammino si arrivi a escogitare) ci liberano dall’ansia e ci spingono a dare il meglio come comunità cristiana. È ormai chiaro, infatti, che non può esserci rinnovamento della catechesi senza una rigenerazione della comunità, a sua volta grembo che genera alla fede. Nella concretezza dell’accompagnamento, saranno poi i volti di sacerdoti, catechisti, educatori e genitori che, come gruppo di amici in Cristo, incarneranno questa attenzione nei confronti dei ragazzi, ma alla comunità parrocchiale presa nel suo insieme sono chiesti comunque presenza, sostegno, testimonianza. Quando nel percorso si parlerà di comunità educante, il riferimento diretto è il capitolo 4 dei recenti Orientamenti pastorali: Educare alla vita buona del Vangelo (2010). In quest’ottica, anche i genitori vanno aiutati a essere corresponsabili del cammino dei figli, con delicatezza e rispetto, affinché l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto li raggiunga personalmente, risvegliando in loro la fede o sostenendola dove è più fragile. Il percorso offre a ogni tappa un passo da fare con i genitori: irrinunciabile nella proposta, libero nella partecipazione ed estraneo a qualsiasi forma di pressione o ricatto per far accedere ai sacramenti i propri figli. Per quanto possa sembrare scontato, vogliamo infine ricordare che bambini e ragazzi sono soggetti attivi (anch’essi in una dinamica di sano protagonismo) nel loro cammino di iniziazione cristiana e ci auguriamo che questo traspaia dalla prima all’ultima riga delle attività suggerite.

Caratteristiche essenziali del percorso Come tutti gli itinerari, anche questo percorso si configura come un apprendistato della vita cristiana che quindi coinvolge la persona in tutte le sue dimensioni e in modo esperienziale, intrecciando l’ascolto della Parola di Dio, la catechesi, la vita sacramentale e la testimonianza della carità. Secondo l’ispirazione catecumenale il percorso è strutturato in tre tempi:


cramento, all’esperienza di un cammino di discepolato che porta alla scoperta del Signore Gesù e del volto del Padre. Questo progetto è adattabile alle singole esigenze parrocchiali, senza esagerare, pena indebolirne la carica propulsiva di rinnovamento o svuotarla della sua natura missionaria. Ciò che è essenziale in questo percorso è la maggiore consapevolezza dei soggetti implicati nel cammino (ragazzi e genitori), l’essenzialità nel messaggio cristiano (incentrato su Gesù), e il radicamento nell’azione di Grazia dei sacramenti. Il termine “catecumenale” va quindi compreso e trattato con rispetto, soprattutto per non tradire la logica originale del catecumenato da cui deriva. A questo fine è consigliata l’attenta lettura delle due Note pastorali pubblicate dal Consiglio Permanente della CEI sull’iniziazione cristiana sia per gli adulti che per i fanciulli e i ragazzi (1997 e 1999).

la prima evangelizzazione, il catecumenato (al termine del quale avviene la celebrazione dei sacramenti), la mistagogia.

Esso è lineare e non ciclico: gli elementi centrali della fede sono distribuiti in modo progressivo lungo gli anni e non vengono ripetuti ogni anno. Tale scelta non ha portato ad accantonare il progetto catechistico italiano nei suoi contenuti, ma a rileggerli secondo un criterio differente da quello per cui essi sono stati formulati, quando cioè la fede era un presupposto per la catechesi. Oggi, invece, vogliamo che la catechesi susciti la fede. La ritrovata unità dei sacramenti dell’iniziazione cristiana è un altro elemento fondamentale e la loro celebrazione è collocata alla fine del percorso, nella Veglia pasquale o nel tempo di Pasqua, seguita poi dal tempo della mistagogia. Battesimo e Confermazione sono così colti in vista dell’Eucaristia, luogo in cui il credente viene conformato a Cristo, attraverso la duplice mensa della Parola e del Pane eucaristico. Il respiro dell’anno liturgico e l’introduzione graduale dei bambini e dei ragazzi alla bellezza della liturgia trovano, infine, espressione nel Percorso liturgico che i ragazzi possono personalizzare. In esso si trovano le celebrazioni specifiche (“consegne”) e momenti di preghiera, personale e comunitaria, o per la famiglia, che ne sostengono i tempi forti. La Via Rimane da motivare il perché di un tale nome al progetto. I credenti alle origini del cristianesimo venivano chiamati «discepoli della Via» (cfr. Atti degli Apostoli 9,2; 18,25-26; 19,9.23; 22,4; 24,14.22). Il termine ha una triplice sfumatura: richiama Gesù che in Gv 14,6 si definisce «via e verità e vita», richiama il cammino che attende ogni discepolo, richiama l’esperienza ecclesiale quale via che conduce a Cristo.

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I soggetti dell’iniziazione Protagonista dell’iniziazione è Dio Padre che accoglie e innesta il/la ragazzo/a in Cristo Gesù, attraverso lo Spirito Santo che agisce nei sacramenti. La certezza e la consolazione che l’esito dell’iniziazione cristiana dei ragazzi non dipende da noi (o da qualsiasi cammino si arrivi a escogitare) ci liberano dall’ansia e ci spingono a dare il meglio come comunità cristiana. È ormai chiaro, infatti, che non può esserci rinnovamento della catechesi senza una rigenerazione della comunità, a sua volta grembo che genera alla fede. Nella concretezza dell’accompagnamento, saranno poi i volti di sacerdoti, catechisti, educatori e genitori che, come gruppo di amici in Cristo, incarneranno questa attenzione nei confronti dei ragazzi, ma alla comunità parrocchiale presa nel suo insieme sono chiesti comunque presenza, sostegno, testimonianza. Quando nel percorso si parlerà di comunità educante, il riferimento diretto è il capitolo 4 dei recenti Orientamenti pastorali: Educare alla vita buona del Vangelo (2010). In quest’ottica, anche i genitori vanno aiutati a essere corresponsabili del cammino dei figli, con delicatezza e rispetto, affinché l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto li raggiunga personalmente, risvegliando in loro la fede o sostenendola dove è più fragile. Il percorso offre a ogni tappa un passo da fare con i genitori: irrinunciabile nella proposta, libero nella partecipazione ed estraneo a qualsiasi forma di pressione o ricatto per far accedere ai sacramenti i propri figli. Per quanto possa sembrare scontato, vogliamo infine ricordare che bambini e ragazzi sono soggetti attivi (anch’essi in una dinamica di sano protagonismo) nel loro cammino di iniziazione cristiana e ci auguriamo che questo traspaia dalla prima all’ultima riga delle attività suggerite.

Caratteristiche essenziali del percorso Come tutti gli itinerari, anche questo percorso si configura come un apprendistato della vita cristiana che quindi coinvolge la persona in tutte le sue dimensioni e in modo esperienziale, intrecciando l’ascolto della Parola di Dio, la catechesi, la vita sacramentale e la testimonianza della carità. Secondo l’ispirazione catecumenale il percorso è strutturato in tre tempi:


Introduzione Uno dei momenti fondamentali del percorso catechistico di ispirazione catecumenale è la preghiera comune che segna le tappe del percorso legandosi al tempo liturgico. Attraverso la preghiera fondata sulla Parola, attenta ai momenti che scandiscono l’anno liturgico, arricchita dal coinvolgimento dei catecumeni, un ragazzo, una ragazza, possono fare un’esperienza di vita di fede in sintonia con la propria sensibilità e con la propria crescita, ricevendo un’attenzione specifica alla propria capacità di ascolto che non sempre le nostre Eucaristie domenicali possono garantire. Questo percorso, scandito in diverse tappe, propone dei momenti di preghiera che vedono come destinatari in alcuni momenti solo i ragazzi, in altri i loro genitori e in altri ancora i catecumeni che interagiscono con la comunità parrocchiale. È importante che il catechista/educatore e il presbitero colgano lo stile celebrativo di questa proposta: la preghiera è a misura dei ragazzi, li vede coinvolti nella lettura e nell’azione, stempera i toni solenni e diventa confidenziale. Di questo stile si è tenuto conto nelle monizioni di chi conduce la preghiera, che vogliono essere solo dei suggerimenti e che, ovviamente, possono essere integrate e ampliate, pur consigliando di non superare i tempi stabiliti.

Il percorso di Emmaus è particolarmente importante, segnando l’apice del percorso di catecumenato con la richiesta dei sacramenti. Perciò gran parte della proposta celebrativa coinvolge i ragazzi in momenti cruciali dell’anno liturgico, come il Triduo Pasquale. Queste brevi proposte, ne siamo certi, potranno aiutare i ragazzi a fare una bella esperienza di fede e di preghiera, per diventare un seme gettato che possa fruttificare con la loro crescita e le loro scelte, per aiutarli a diventare, da adulti, discepoli maturi nella fede. Le abbreviazioni indicano con G. la Guida della preghiera, con L. il lettore, con T. si intende il coinvolgimento di tutti. Qualora sia presente il sacerdote, la parte della Guida è riservata a lui, e, dove egli lo ritenga opportuno, si possono liberamente aggiungere brevi riflessioni e commenti, saluti e benedizioni… più prettamente legate al suo ministero. Gli schemi sono comunque costruiti in modo che possano essere guidati anche da laici. Inoltre le parti indicate con G. (= Guida) possono essere divise tra un catechista/educatore, che appunto guida il momento, e altre figure di educatori adulti e giovani presenti, che aiutano i ragazzi a comprendere i testi biblici e a pregare con essi.

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Le preghiere sono svolte in un luogo raccolto, accogliente, in cui ci si può sedere comodamente: può essere la sala per la catechesi o una cappella laterale della chiesa parrocchiale, o alternativamente l’una o l’altra. È importante che il catechista/ educatore prepari prima l’ambiente, che diventi un luogo familiare, riconoscibile, eppure distinto dalla quotidianità: è il luogo dell’incontro col Signore. Sarà premura del parroco avere a cuore il fatto che i ragazzi sentano “loro” quello spazio, senza preoccuparsi troppo se un banco viene spostato o viene accesa una candela! Sarà cura del catechista/educatore mettere sempre al centro dell’attenzione un’icona, una croce, la Bibbia, qualche candela, in sintonia con il tempo liturgico e il tema proposto, creando così nell’aula di catechesi un angolo di preghiera intorno a cui radunarsi.

Per quanto concerne il materiale usato durante la preghiera, si rimanda alla Guida, ma se ne fa menzione riassuntiva all’inizio di ogni celebrazione. Il materiale va preparato con cura, in numero sufficiente per tutti, così i libretti dei canti. Se possibile, in ogni preghiera ci sia qualcuno che suoni.


Introduzione Uno dei momenti fondamentali del percorso catechistico di ispirazione catecumenale è la preghiera comune che segna le tappe del percorso legandosi al tempo liturgico. Attraverso la preghiera fondata sulla Parola, attenta ai momenti che scandiscono l’anno liturgico, arricchita dal coinvolgimento dei catecumeni, un ragazzo, una ragazza, possono fare un’esperienza di vita di fede in sintonia con la propria sensibilità e con la propria crescita, ricevendo un’attenzione specifica alla propria capacità di ascolto che non sempre le nostre Eucaristie domenicali possono garantire. Questo percorso, scandito in diverse tappe, propone dei momenti di preghiera che vedono come destinatari in alcuni momenti solo i ragazzi, in altri i loro genitori e in altri ancora i catecumeni che interagiscono con la comunità parrocchiale. È importante che il catechista/educatore e il presbitero colgano lo stile celebrativo di questa proposta: la preghiera è a misura dei ragazzi, li vede coinvolti nella lettura e nell’azione, stempera i toni solenni e diventa confidenziale. Di questo stile si è tenuto conto nelle monizioni di chi conduce la preghiera, che vogliono essere solo dei suggerimenti e che, ovviamente, possono essere integrate e ampliate, pur consigliando di non superare i tempi stabiliti.

Il percorso di Emmaus è particolarmente importante, segnando l’apice del percorso di catecumenato con la richiesta dei sacramenti. Perciò gran parte della proposta celebrativa coinvolge i ragazzi in momenti cruciali dell’anno liturgico, come il Triduo Pasquale. Queste brevi proposte, ne siamo certi, potranno aiutare i ragazzi a fare una bella esperienza di fede e di preghiera, per diventare un seme gettato che possa fruttificare con la loro crescita e le loro scelte, per aiutarli a diventare, da adulti, discepoli maturi nella fede. Le abbreviazioni indicano con G. la Guida della preghiera, con L. il lettore, con T. si intende il coinvolgimento di tutti. Qualora sia presente il sacerdote, la parte della Guida è riservata a lui, e, dove egli lo ritenga opportuno, si possono liberamente aggiungere brevi riflessioni e commenti, saluti e benedizioni… più prettamente legate al suo ministero. Gli schemi sono comunque costruiti in modo che possano essere guidati anche da laici. Inoltre le parti indicate con G. (= Guida) possono essere divise tra un catechista/educatore, che appunto guida il momento, e altre figure di educatori adulti e giovani presenti, che aiutano i ragazzi a comprendere i testi biblici e a pregare con essi.

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Le preghiere sono svolte in un luogo raccolto, accogliente, in cui ci si può sedere comodamente: può essere la sala per la catechesi o una cappella laterale della chiesa parrocchiale, o alternativamente l’una o l’altra. È importante che il catechista/ educatore prepari prima l’ambiente, che diventi un luogo familiare, riconoscibile, eppure distinto dalla quotidianità: è il luogo dell’incontro col Signore. Sarà premura del parroco avere a cuore il fatto che i ragazzi sentano “loro” quello spazio, senza preoccuparsi troppo se un banco viene spostato o viene accesa una candela! Sarà cura del catechista/educatore mettere sempre al centro dell’attenzione un’icona, una croce, la Bibbia, qualche candela, in sintonia con il tempo liturgico e il tema proposto, creando così nell’aula di catechesi un angolo di preghiera intorno a cui radunarsi.

Per quanto concerne il materiale usato durante la preghiera, si rimanda alla Guida, ma se ne fa menzione riassuntiva all’inizio di ogni celebrazione. Il materiale va preparato con cura, in numero sufficiente per tutti, così i libretti dei canti. Se possibile, in ogni preghiera ci sia qualcuno che suoni.


!

io o v i r c s i qu


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Celebrazione

D’AVVIO

Entriamo in chiesa e ci fermiamo a leggere presso l’ingresso.

ebrazione

chiesa, a l l a o z C mez ata esso in m o i s mont g u a m Leg Em ), ine di i ossibile immag p e s incontr ( i l o g t e r d o ario su supp calend l o c e i fotocop ti, per tut ti. dei can o t t e r lib

alla cel osa serve

in cammino con

te

Ci diamo appuntamento davanti alla porta della chiesa e iniziamo con il segno di croce.

G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

T. Amen. G. Ragazze e ragazzi, con questa celebrazione vogliamo

Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Andiamo verso il centro della chiesa, dove c’è il leggio con la Parola di Dio e lì proseguiamo la lettura…

13

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dare inizio al nostro anno di catechesi, in cui faremo un lungo viaggio in compagnia di Gesù, nostro amico, il quale ci porterà a ricevere due doni grandissimi: Gesù stesso nel sacramento dell’Eucaristia e il suo Spirito attraverso il sacramento della Confermazione. Ascoltiamo il racconto dei discepoli di Emmaus, episodio che ci accompagnerà tutto l’anno e lo facciamo mettendoci in cammino, proprio come Clèopa e il suo compagno.

Dal Vangelo secondo Luca (24,13-35)


Celebrazione

D’AVVIO

Entriamo in chiesa e ci fermiamo a leggere presso l’ingresso.

ebrazione

chiesa, a l l a o z C mez ata esso in m o i s mont g u a m Leg Em ), ine di i ossibile immag p e s incontr ( i l o g t e r d o ario su supp calend l o c e i fotocop ti, per tut ti. dei can o t t e r lib

alla cel osa serve

in cammino con

te

Ci diamo appuntamento davanti alla porta della chiesa e iniziamo con il segno di croce.

G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

T. Amen. G. Ragazze e ragazzi, con questa celebrazione vogliamo

Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Andiamo verso il centro della chiesa, dove c’è il leggio con la Parola di Dio e lì proseguiamo la lettura…

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dare inizio al nostro anno di catechesi, in cui faremo un lungo viaggio in compagnia di Gesù, nostro amico, il quale ci porterà a ricevere due doni grandissimi: Gesù stesso nel sacramento dell’Eucaristia e il suo Spirito attraverso il sacramento della Confermazione. Ascoltiamo il racconto dei discepoli di Emmaus, episodio che ci accompagnerà tutto l’anno e lo facciamo mettendoci in cammino, proprio come Clèopa e il suo compagno.

Dal Vangelo secondo Luca (24,13-35)


Celebrazione d’avvio

Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Sistemiamoci attorno all’altare e continuiamo a leggere…

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. one

ntazi oltare la prese sc a r e p o m ia Ci sed o. di quest’ann del cammino

Ogni volta che ci sentiamo soli… Ogni volta che non capiamo i nostri genitori… Ogni volta che non andiamo d’accordo con i nostri amici… Ogni volta che non abbiamo voglia di andare a scuola o studiare… Ogni volta che ci comportiamo da egoisti… Ogni volta che pensiamo che è sempre colpa degli altri… Ogni volta che abbiamo paura di non valere niente… Ogni volta che non accettiamo la tua amicizia… Ogni volta che non facciamo tesoro dei consigli dei nostri fratelli più grandi… Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Presentazione e consegna dell’immagine di Emmaus da appendere nell’angolo della preghiera del gruppo.

G. Gesù risorto ha cam-

minato a fianco di Clèopa e del suo amico, anche quando loro non erano capaci di vederlo e la tristezza oscurava il loro volto. Chiediamo al Signore di non lasciarci mai soli, dicendo insieme: “Resta con noi,

condurrà a un incontro bello, forte e reale con te. Donaci, o Padre, il tuo Spirito perché sappiamo vivere tutto quell’amore che fin da quando ci hai pensati hai riversato su di noi. Per Cristo nostro Signore.

T. Amen. G. Benediciamo il Signore. T. Rendiamo grazie a Dio.

15

14

Signore”.

G. Eccoci, Signore, a cominciare questo tratto di cammino che ci


Celebrazione d’avvio

Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Sistemiamoci attorno all’altare e continuiamo a leggere…

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. one

ntazi oltare la prese sc a r e p o m ia Ci sed o. di quest’ann del cammino

Ogni volta che ci sentiamo soli… Ogni volta che non capiamo i nostri genitori… Ogni volta che non andiamo d’accordo con i nostri amici… Ogni volta che non abbiamo voglia di andare a scuola o studiare… Ogni volta che ci comportiamo da egoisti… Ogni volta che pensiamo che è sempre colpa degli altri… Ogni volta che abbiamo paura di non valere niente… Ogni volta che non accettiamo la tua amicizia… Ogni volta che non facciamo tesoro dei consigli dei nostri fratelli più grandi… Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Presentazione e consegna dell’immagine di Emmaus da appendere nell’angolo della preghiera del gruppo.

G. Gesù risorto ha cam-

minato a fianco di Clèopa e del suo amico, anche quando loro non erano capaci di vederlo e la tristezza oscurava il loro volto. Chiediamo al Signore di non lasciarci mai soli, dicendo insieme: “Resta con noi,

condurrà a un incontro bello, forte e reale con te. Donaci, o Padre, il tuo Spirito perché sappiamo vivere tutto quell’amore che fin da quando ci hai pensati hai riversato su di noi. Per Cristo nostro Signore.

T. Amen. G. Benediciamo il Signore. T. Rendiamo grazie a Dio.

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Signore”.

G. Eccoci, Signore, a cominciare questo tratto di cammino che ci


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