Una luce in soffitta


Titolo originale: “A Light in the Attic” Traduzione dall’inglese di Damiano Abeni
© 1981 Evil Eye Music, Inc.
This edition is published by arrangement with Hannigan Getzler Literary Agency and Donzelli Fietta Agency srls
© 2025 orecchio acerbo s.r.l. viale Aurelio Saffi, 54 - 00152 Roma www.orecchioacerbo.com
Grafica: orecchio acerbo su progetto originale di Kim Llewellyn
Stampato in Slovenia
Finito di stampare nel mese di marzo 2025
Shel Silverstein
nella voce di Damiano Abeni
La versione italiana è per Emily e Rebecca e Giovanna se la vuole. (D. A.)
C’è una luce in soffitta.
La casa è buia e sembra deserta, ma vedo tremare una luce malcerta, e so di cosa si tratta.
C’è una luce in soffitta.
La vedo bene da qui fuori, so che tu sei dentro… e guardi fuori.
Quanto regge la vecchia porta?
Dipende da quanto la sbatti.
Quante fette in una pagnotta?
Dipende da come la affetti.
Quante cose belle in una giornata?
Dipende da come la sai passare.
Quanto amore trovi negli amici?
Dipende da quanto gliene sai dare.
Mi sono fatto un retino per la Luna e vado a caccia stanotte.
Correrò agitandolo sopra la testa e catturerò la grossa palla che riflette.
Quindi domani guardate il cielo, e se non c’è la Luna saprete che finalmente ho trovato e catturato la Luna – la Luna nella mia rete!
Ma se la Luna ancora brilla lassù fate attenzione e più sotto vedrete me, alto e libero, che gioco in cielo con una stella – una stella nella mia rete!
La nonna ha mandato l’amaca, il buon Dio ha mandato il vento apposta. Io sono pronto ma… le piante chi me le sposta?
Se ti tocca asciugare i piatti (un compito sgradevole, noioso),
se ti tocca asciugare i piatti (invece di stare a riposo),
se ti tocca asciugare i piatti e invece per terra li sbatti –forse non ti lasceranno più asciugare i piatti.
Agente, agente, aiuto, apra gli occhi!
Qualcuno mi ha rubato i ginocchi. Lo rincorrerei se potessi, ma piedi e gambe sono sconnessi.
La Signora McTwitter fa la baby-sitter, ma è un po’ matta secondo me. Siccome sit vuol dire sedersi lei si siede sopra il bebè.
Adesso che mi preparo per andare a letto prego che il Signore mi tenga protetto, e che se muoio mentre dormo i miei giocattoli levi di torno così gli altri bimbi non se li portano via… E così sia.
Cosa ha detto la carota al semolino?
«Caro te, sono sola, manda Rino.»
Cosa ha detto la stilo al foglio?
«Non sei iscritto? Sai che lo voglio.»
Cosa ha detto la teiera al gesso?
Niente… che le teiere parlano adesso?