GS Ottobre 2018

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GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE

N° 10- ANNO XXXV - OTTOBRE 2018

n. 10 OTTOBRE 2018

GENTE SALESE

Santa Maria di Sala si defila dall’Unione 2

S. M. di Sala in rosa per il Giro d‘Italia

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Meno investimenti meno sicurezza!

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Estate fantastica nei centri estivi!


intro. 2

Santa Maria di Sala si veste in Rosa per la 102a edizione del Giro d’Italia

Ad inizio settembre è stato raggiunto l’accordo tra il comune Salese e l’organizzazione della corsa rosa, sarà il 29 maggio la data dell’evento sportivo di valore assoluto: l’arrivo a Santa Maria di Sala della 18a tappa del 102° Giro

Nella foto Attilio Benfatto

d’Italia. La tappa partirà da Dobbiaco (BZ) e dopo aver attraversato alcuni dei più bei paesaggi delle nostre Alpi arriverà nel nostro comune. Grande la soddisfazione del primo cittadino Nicola Fragomeni e del Cav. Bruno Carraro, vero fautore dell’evento, che vede così coronarsi un sogno, il suo sogno, che dura da oltre una decina di anni. Santa Maria di Sala vanta per il passato una straordinaria fioritura di campioni del pedale ed ora ha la soddisfazione di celebrarli con un evento sportivo degno di loro. Dopo la traslazione della salma di Vallotto, che ora riposa nel cimitero di Sant’Angelo a fianco del nostro grande campione Toni Bevilacqua, dopo i passati storici di Alfredo Sabbadin e Attilio Benfatto e dopo il ricordo sempre vivo di Chiara, il regalo più bello è sicuramente quello di premiare il territorio che ha dato

A genti G enerali : dott . ssa E lena S tocco e rag . R oberta D egan

Nella foto Mario Vallotto

loro i natali. Quella del 29 maggio sarà l’ultima tappa per i velocisti, una lunga discesa interrotta solo dal passaggio per Vittorio Veneto. Poi il giro ritornerà in montagna prima del gran finale programmato a Verona con la crono e l’arrivo davanti all’Arena. S. Maria di Sala vuole fare le cose in grande, la cittadina si vestirà di rosa in attesa dell’evento, che verrà anticipato da una serie di manifestazioni le-

Nella foto Toni Bevilacqua

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gate al filo rosa. Nei prossimi mesi ci sarà l’incontro con la RCS Sport e l’amministrazione per individuare la zona di arrivo, per organizzare il montaggio delle strutture necessarie per l’arrivo e la sicurezza del pubblico. La tappa sarà un’occasione per le società sportive locali di poter vivere questa grande emozione, magari a fianco dei propri campioni; una giornata che rimarrà nella storia di un Comune davvero sportivo. Nei prossimi numeri Gente Salese continuerà a seguire la preparazione della tappa con tutte le news che certamente non mancheranno. Luciano Martellozzo

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MENTRE C’È RICHIESTA DI PIÙ SICUREZZA MENO SI SPENDE PER LA POLIZIA LOCALE Dal fantasioso penultimatum del Sindaco all’Unione dei Comuni del Miranese, dalla difesa sballata di quest’ultima e la perenne confusione dei vari gruppi politici fra causa ed effetto, fino alla delibera dell’uscita dall’Unione di questi giorni, a Santa Maria di Sala se ne sono viste di tutti i colori. Il bilancio del 2018, del Comune di S. Maria di Sala, stanzia 232.850 euro per la ‘’Polizia Locale pubblica sicurezza e vigilanza’’ (funzione trasferita dal 2015 all’Unione dei Comuni del Miranese e finanziata dai singoli comuni), nel 2014 si spendevano 262.853 euro, nel 2013 306.300 euro. In soli 5 anni spendiamo il 23,98% in meno, un grosso disinvestimento che giustifica numericamente perché la percezione sulla qualità del servizio sia così peggiorata. Fragomeni parla continuamente di sicurezza ma, evidentemente, si dimentica di finanziarla. L’Unione è uno strumento utilizzato per raggiungere un determinato fine unendo le risorse per un obiettivo comune. Si possono seguire due filosofie: la prima unisce risorse e competenze per garantire ai cittadini dei servizi migliori senza spendere di più; la seconda mira a mantenere invariata la qualità del servizio spendendo meno, liberando risorse da utilizzare per altre finalità. L’Unione del Miranese segue quest’ultima. Fatta questa precisazione, si può ben dire che nel preconizzare l’uscita dall’Unione ci sia un gran bisogno di evidenziare responsabilità che sono anche locali. Si sono spesi mesi per portare ad armare la Polizia Locale, salvo scoprire, poi, che i vigili sono utili quando fanno quello che de-

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vono: presidiare il territorio, per la sicurezza stradale o come deterrente ai vandalismi e alla piccola criminalità. Nel tempo si possono contare posizioni diverse del Sindaco in merito alla Polizia Locale. Ora ha identificato nella riapertura dell’ufficio in villa Farsetti il motivo per rimanere o uscire dall’Unione. Davvero poca cosa, un’analisi superficiale che non spiega niente. Se la percezione dei cittadini è così netta nel bocciare la gestione unitaria della Polizia Locale, perché penalizzerebbe il nostro Comune, Fragomeni dovrebbe chiedersi cosa non ha fatto o cosa ha fatto male, invece di pensare al grigio ‘burocrate’ di Mirano che ci penalizza; è lui a far parte della Giunta dell’Unione, al pari degli altri sindaci. Citiamo un altro caso in cui il nostro Comune avrebbe potuto fare una scelta chiara d’investimento nella sicurezza e nei mezzi della Polizia Locale e che, invece, dimostra l’incapacità di far combaciare il dire con il fare! Ci riferiamo al riparto dei proventi per sanzioni previste dal codice della strada per il 2018 che dei 50.000

euro che si prevedono di incassare ne reinveste solo 6.250 (il 12,5%) in ‘’Potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale’’ e i restanti 43.750 euro in sistemazione di marciapiedi e adeguamento piazze. La norma prevede che almeno un quarto della quota vada proprio al ‘’potenziamento delle attività di controllo... anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia‘’, nel caso specifico il Comune di S. Maria di Sala ne dà una lettura ‘elastica’ assegnando il 12,5% e non il 25%. Praticamente il minimo consentito dalla normativa. A S. Maria di Sala, più vanno in giro a parlare di sicurezza meno si spende per la Polizia Locale e quando si ha l’occasione (e il dovere) di finanziarla si fanno altre scelte. Hanno deciso di fare da soli. Ed ora vogliamo vederli i falchi della Salexit programmare

un’uscita ordinata dall’Unione dei Comuni per la Polizia Locale, la Protezione Civile e il controllo di gestione (votato in luglio!) che sono le funzioni in comune. Il prezzo della propaganda lo pagheranno i cittadini, avranno tempo di rendersene conto. Lo stesso servizio ci costerà di più, avremo meno fondi regionali, più spesa corrente. E la sicurezza? Calerà anche quella, se non nei numeri, nella percezione. A tutto vantaggio di chi ne fa un uso elettoralistico. Dall’arma ai vigili all’arma facile ai cittadini, perché “ la difesa è sempre legittima”, dal Far East al Far West il passo è brevissimo. Questa è la tendenza generale del Paese e S. Maria di Sala contribuisce a suo modo. Occorre ritrovare una politica più responsabile, più progettuale, più sobria nei comportamenti e onesta anche intellettualmente. Contributo di Possibile Salese

“UN AUGURIO DI SALUTE E SERENITÀ” Venerdì 31 agosto 2018, il Dott. Gabriele Polo ha concluso la sua attività di Medico di Medicina Generale a Santa Maria di Sala e Veternigo, iniziata circa quarant’anni fa dopo il conseguimento della Laurea all’Università di Padova. Dal 2008, insieme ad altri colleghi, ha fatto parte anche della Medicina di Gruppo che tuttora opera nel Capoluogo Salese. Nel ringraziare i pazienti per tanti anni di fiducia, il Dottor Polo coglie l’occasione per augurare loro, di cuore, salute e serenità.

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FUORI DALL’UNIONE! E POI?

Mancano idee per un efficace servizio di sicurezza Dopo quattro anni Santa Maria di Sala ha scelto (forse!) di uscire dall’Unione dei Comuni del Miranese. La maggioranza, astenuto Gabriele Ragazzo, nel Consiglio comunale del 24 settembre ha deciso di porre fine all’esperienza. Le opposizioni non hanno partecipato al voto: Civica Insieme perché da sempre favorevole all’Unione e Lista Salese e Movimento 5 Stelle perché diffidenti di fronte ad una uscita al buio senza una idea di cosa fare poi. Riassumiamo la cronistoria dell’Unione ricostruita nelle sue tappe essenziali sulla base delle delibere di Consiglio comunale, tralasciando di citare le altre occasioni in cui si è parlato in Consiglio comunale dell’Unione, sempre acriticamente difesa anche contro ogni evidenza dalla maggioranza.

BREVE CRONISTORIA Il 29 aprile 2014 parte l’avventura dell’Unione con l’approvazione dello Statuto e dell’Atto costitutivo. Deliberazione assunta in fretta e furia dalla maggioranza Zamengo/Fragomeni senza un preventivo dibattito con le altre forze presenti in Consiglio comunale come avvenuto altrove e soprattutto senza un progetto operativo che avesse considerato le problematiche (già ben intuibili) e che sarebbero poi presto emerse, (contrario il voto della cons. Carollo Rossella dei 5 Stelle, assenti in polemica col metodo seguito dalla maggioranza i tre consiglieri di Lista Salese) Il 20 ottobre 2014 viene deliberato, sempre dalla stessa maggioranza, il “Trasferimento della funzione di Polizia Locale all’Unione”. Anche questa volta è stato presentato un provvedimento senza un vero studio di fattibilità, un piano operativo di armonizza-

zione ed integrazione del personale. Un provvedimento affrettato perché come ha dichiarato allora il sindaco: “... abbiamo dovuto correre un po’ per approvare questa deliberazione onde partecipare ad un bando regionale che mette a disposizione 105.000 euro ed entro il 30 ottobre dobbiamo presentare la domanda...” (contraria sempre Carollo Rossella dei 5 Stelle, usciti per dissenso con la maggioranza i tre cons. di Lista Salese). Quando si fanno le cose di corsa puntualmente, poi, nascono i problemi come facilmente previsto dalle opposizioni favorevoli ad una forma di “Unione” ma poggiata su basi più ponderate e con un progetto serio e condiviso. E puntuali sono emersi i nodi evidenziati ma ignorati e non sciolti in fase preparatoria e di avvio. Presto è apparso chiaro che invece di migliorare il servizio di polizia urbana è stato quasi soppresso. L’Unione frettolosamente approntata per intercettare i contributi regionali non è riuscita mai a darsi un minimo di organizzazione causando malumore fra il personale e disservizi per i cittadini. Il caos era tale che a metà dicembre del 2015 (a poco più di un anno dalla sua costituzione) il Segretario dell’Unione dava le dimissioni anche perché “... le criticità organizzative in seno all’unione rendono di fatto complicati adempimenti semplici e ordinari. La totale assenza di un ufficio del personale all’Interno dell’Uunione sta comportando effetti negativi sulla gestione amministrativa...”

re della cittadinanza per il palese disservizio, il capogruppo di Lista Salese, Paolo Bertoldo ha presentato il 22.12.2015 una richiesta di “esame della situazione dell’Unione dei comuni del Miranese e richiesta al Sindaco, presidente pro tempore dell’Unione, una relazione sull’Unione stessa...” Solo il 22.3.2016 Fragomeni ha esposto al Consiglio comunale una relazione superficiale e generica tendente ad evidenziare i presunti benefici già conseguiti e potenziali per il nostro Comune “... con l’Unione dei comuni - ha affermato il Sindaco - abbiamo portato il beneficio che il territorio sia sempre assistito da tre pattuglie al giorno, praticamente mattina e pomeriggio; e a partire dal 31.03 dobbiamo mettere a sistema anche il terzo turno che va fino alle 22.00...” (dimenticandosi di dire che le pattuglie erano sul nostro territorio per 2/3 ore al giorno). Tutto bene dunque. Nessun dubbio, nessuna autocritica, nessun cenno ad una progettualità che avrebbe dovuto caratterizzare e giustificare la costituzione dell’Unione. Carenze, invece, tutte denunciate dal capogruppo Paolo Bertoldo che ha evidenziato ancora una volta come l’Unione sia stata fatta con una scelta frettolosa, mettendo assieme comuni troppo dissimili per dimensioni e strutture amministrative, e ora tutte le contraddizioni stavano emergendo. Inutili le osservazioni di Bertoldo. Andava tutto bene, bastava pazientare e i risultati sarebbero venuti.

INTERROGAZIONE DI PAOLO BERTOLDO

INTERROGAZIONE DI CRISTIANO COLETTO

E partendo da queste dimissioni, oltre che dal crescente malumo-

Intanto montavano le proteste dei cittadini specialmente quando è

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stato chiuso l’ufficio dei vigili in Villa Farsetti per concentrare tutto a Mirano e Spinea. Emblematica la presenza degli uffici mobili nella piazza del municipio. Un provvedimento assurdo, privo di buon senso che ha provocato proteste ed indignazione. Da queste è partita a fine maggio scorso l’interrogazione del capogruppo di Lista Salese Cristiano Coletto a cui l’Amministrazione ha risposto a giugno 2018 in modo sibillino: va tutto bene ma a settembre valuteremo la permanenza nell’Unione. Se andava tutto bene non si capisce la necessità di valutare a settembre la permanenza nell’Unione e se invece c’erano delle perplessità non si capisce perché non ammetterlo. E se c’erano davvero queste perplessità ancor meno logica e comprensiva appare l’ostinata decisione assunta dalla maggioranza nel Consiglio comunale del 23 luglio scorso di “Conferire all’Unione il servizio di Controllo di Gestione”; e con esso 7/8 mila euro che chissà se e quando recupereremo.

MERITI E RESPONSABILITÀ A questo punto appare evidente che i meriti e le responsabilità della scelta di aderire a questa Unione siano chiaramente della maggioranza Zamengo/Fragomeni. Adesso uno si aspetterebbe un minimo di autocritica. Invece stiamo assistendo ad una campagna mediatica tesa a nascondere le responsabilità politiche di questa situazione che sono tutte di Zamengo e Fragomeni e per farli

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5 ... Continua da pag. 4 passare ora come gli “eroi salvatori della patria” Anche dopo il voto del Consiglio di lunedì 24 settembre scorso la stampa ha dato ampio risalto alle motivazioni della maggioranza ma poco o nulla ha scritto sulle motivazione che hanno spinto le opposizioni ad abbandonare l’aula e non votare. Eppure erano state ampiamente illustrate dagli interventi dei capigruppo e dei cons. Rodighiero e Vanzetto. (Vedi riquadro pag. 6.) Civica Insieme si è coerentemente espressa per rimanere nell’Unione evidenziando come nel proporne l’uscita l’Amministrazione non abbia indicato nessuna valutazione dei costi/benefici del passaggio come il costo del ripristino delle strutture, l’acquisto di nuovi arredi, attrezzature, ecc., ed esprimendo perplessità anche sull’effettivo miglioramento del servizio svolto fuori dall’Unione stante l’insufficiente numero di agenti (5) richiamati a Santa Maria di Sala. Lista Salese e il Movimento 5 Stel-

le, da sempre contrari all’Unione così concepita, partorita e gestita, hanno chiesto di sapere cosa intendeva fare l’Amministrazione per migliorare effettivamente la sicurezza sul territorio comunale poiché la sola uscita dall’Unione non avrebbe risolto il problema. Appare del tutto evidente che se 5 agenti erano insufficienti nel 2014 (diceva il Sindaco il 29 aprile 2014 a proposito della polizia locale: “abbiamo necessità di efficientamento ... non riusciamo a fare due turni di servizio, ne facciamo veramente pochissimi... a volte non si riesce a coprire neanche un turno...”) ancor più lo saranno nel 2019. Avete intenzione di assumere? La domanda. No. La risposta. Altra domanda: Avete in mente altri tipi di collaborazione? Nessuna risposta. Perché la maggioranza non ha dato risposte!? Si è posta il problema? E si è posto il problema chi ora sta cavalcando la vicenda per un po’ di visibilità? Dove erano i signori dei gazebo quando altri contrastavano l’Unione e ne denunciavano i disservizi? Sempre allineati con l’Amministra-

zione! Adesso come allora!! Si è detto in sostanza che intanto usciamo e poi si vedrà dando l’impressione di non aver valutato minimamente i costi/benefici dell’uscita e ancor meno di avere una idea di cosa fare poi. In assenza di risposte e di fronte alla mancanza di prospettive sul percorso futuro, anzi, presi in giro i consiglieri di opposizione hanno deciso di abbandonare l’aula per non dare un voto al buio rischiando di uscire dall’Unione ancor peggio di come ci si è entrati. Dopo la loro dichiarazione è intervenuto il consigliere di maggioranza Ragazzo Gabriele dichiarandosi favorevole a rimanere nell’Unione. Una maggioranza coesa come aveva appena dichiarato l’assessore Francesca Scatto avrebbe avuto tutti i voti per sostenere le sue decisioni. Non si può ora ribaltare la responsabilità del voto sulle opposizioni; loro fanno la loro parte. E se una maggioranza coesa non ha i voti sufficienti per sostenere una sua delibera dovrebbe cercare con un minimo di umiltà un

È stata impugnata la delibera di uscita dall’Unione in quanto, secondo, i ricorrenti mancherebbero i voti. Il contendere verte sul quorum. Lo statuto dell’Unione prevede sia dei due terzi dei “consiglieri assegnati”. Orbene se si calcola solo sui consiglieri (16) servirebbero 10,66 voti e quindi con gli undici voti favorevoli la maggioranza sarebbe stata raggiunta. Se invece si calcola su 17 (16 consiglieri più il sindaco) servirebbero 11.33voti e quindi gli undici voti favorevoli sarebbero insufficienti. Come sempre ci sono interpretazioni e sentenze contrastanti. Aspettiamo la risposta del Prefetto. Comunque vada resta il fatto politico della grande coesione della maggioranza. dialogo con le opposizioni che chiedevano solo risposte a delle richieste di chiarezza programmatica. Invece hanno ricevuto arrogante derisione e disprezzo. E queste sono le conseguenze. G.V.

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6 Riportiamo in ampia sintesi gli interventi dei due consiglieri di opposizione Giuseppe Rodighiero e Giovanni Vanzetto.

GIUSEPPE RODIGHIERO di Civica Insieme “Noi abbiamo sempre sostenuto che per fronteggiare la continua diminuzione dei trasferimenti statali, i comuni del Miranese avrebbero dovuto procedere con l’Unione dei Comuni, abbandonando definitivamente la politica dannosa dei “campanili”. Alla base di questo progetto (l’Unione) c’è la consapevolezza che: la condivisione delle funzioni amministrative costerà meno, che sarà più agevole aumentare la quantità e la qualità dei servizi per la cittadinanza, la volontà di diventare protagonisti nell’area Metropolitana di Venezia e soprattutto per generare un’identità distintiva e qualificata dell’area del miranese. Per questi motivi abbiamo dimostrato disponibilità al confronto e uno spirito collaborativo quando in quest’aula si è discusso di questo progetto, per la verità troppe poche volte. Pertanto siamo rimasti interdetti e stupiti, quando a inizio del mese, dai quotidiani, abbiamo scoperto che il nostro sindaco era pronto ad abbandonare l’Unione dei Comuni... Cambiamento repentino, perché non più tardi del luglio scorso, abbiamo conferito all’Unione un’ulteriore funzione, quella del controllo di gestione. In quell’occasione il Sindaco aveva ribadito, come sempre, che nonostante le difficoltà, si proseguiva il percorso iniziato a luglio 2014. Sottolineiamo però che i gruppi della Lega e degli Indipendentisti, si erano astenuti, palesando i primi mal di pancia. Mal di pancia che si saranno resi sempre più insistenti ad agosto. Entrando più nello specifico, non mi sottraggo alle giuste critiche che si possono addebitare all’Ente, di più e meglio si poteva sicuramente fare... Penalizzante è stata la legge Delrio, che non permette ad ogni Amministrazione di investire un euro

in più nel nuovo ente rispetto a quanto spendeva quando forniva il servizio in maniera autonoma. Motivo per cui non si è potuto ricorrere alle competenze di un direttore generale, che avrebbe reso maggiormente operativa e dinamica l’Unione. Tornando al comportamento della maggioranza, vorrei informare... che la commissione Affari Generali è stata convocata meno di una settimana fa e con mio grande stupore, l’unica documentazione fornitaci quella sera era una bozza della delibera. Nessun prospetto costi/benefici derivanti dall’uscita, i contributi incassati da Stato e Regione in questi anni e quelli possibili in futuro, i mezzi in dotazione attuali e quelli rimanenti in caso di dipartita, nulla di tutto ciò. Zero. Probabilmente all’interno della maggioranza, le scelte si prendono solamente misurando la percezione e per sentito dire. Ma noi siamo amministratori non possiamo fermarci a questo. Dopo le mie richieste ci è stato fornito uno schema riassuntivo delle principali attività svolte nel 2017 e nei primi sei mesi del 2018 dal corpo di polizia locale e quello svolto nel 2014, antecedente l’accorpamento. Relazione da dove si evince che i numeri non sono assolutamente drammatici rispetto al passato. È vero che la chiusura del Presidio di Santa Maria di Sala dal 1° febbraio u.s ha creato dei disagi alla cittadinanza, ma siamo sicuri che un presidio fisso con la presenza di soli 5 vigili, possa garantire una sicurezza maggiore di quella odierna? Perché ricordiamo sempre che la pianta organica del nostro comune conta solamente 5 unità. Decisamente troppo poche per un comune di quasi 18 mila abitanti e con una notevole estensione territoriale. Per anni, tutte le forze politiche hanno chiesto il pattugliamento notturno, ora grazie all’Unione è stato raggiunto e tra poco inizierà. A

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questo si aggiunge l’armamento del corpo, argomento per il quale il nostro sindaco si è tanto speso, senza contare il miglioramento dei mezzi a disposizione della polizia locale... Mezzi acquistati grazie ad un contributo regionale di euro 50.000 a cui molto probabilmente se ne aggiungerà quest’anno un altro di pari importo... E poi Sindaco, come potrà garantire gli stessi servizi con le risorse a disposizione del nostro bilancio? E da che capitolo di spesa andrà a recuperarle eventualmente? Dal sociale, dalla pubblica istruzione? E con quale tempistica, visto che l’iter dovrà ripartire da capo. Noi questa sera lo vogliamo sapere. E soprattutto è giusto che lo sappiano i cittadini! Le ricordo che tutta l’attrezzatura rimarrà appannaggio dell’Ente e che nell’ultima relazione del 2014 il nostro comandante della Polizia locale scriveva: “è diminuita l’attività di controllo del territorio per la predetta mancanza di personale indispensabile per costituire le pattuglie...”. Il personale risultava insufficiente già quattro anni fa, ma in questi anni quando si sono fatte assunzioni si è preferito farle nei settori della segreteria e dell’anagrafe. Eravamo e siamo rimasti il fanalino di coda come numero di personale conferito al corpo di polizia locale dell’Unione, la ragione per la quale abbiamo meno ore di pattugliamento del nostro territorio... Ci dovrete spiegare perché non avete tentato in questi anni una inversione di rotta. E infine se ci sono tanti problemi e inefficienze, lei Sindaco le ha sempre avallate, essendo da sempre componente della giunta dell’unione. Ponderiamo con attenzione e lungimiranza la strada che stiamo prendendo, la fretta è da sempre cattiva consigliera. Son certo che un accordo che soddisfi tutti si possa ancora trovare, valutando anche il ser-

vizio di pattugliamento notturno che a breve partirà e rimandiamo la discussione al prossimo settembre... Cerchiamo di essere i più oggettivi possibili, analizziamo i dati e le prospettive e discutiamone senza pregiudizi con la cittadinanza, ma consapevoli che l’Unione dei Comuni non è solo economie di scala, ma volontà di unirsi per contare di più, per poter batter i pugni sul tavolo della città Metropolitana, della Regione e del Paese. Non condanniamo i nostri concittadini ad essere quelli di serie B, rispetto a quelli di Città. Se ascolterà questo ultimo appello, noi saremo al vostro fianco dando il nostro contributo.”

GIOVANNI VANZETTO di Lista Salese Dopo aver ricostruito la storia dell’Unione ha proseguito: “Lista Salese ed io con essa , pur essendo in linea di principio favorevoli ad una forma di collaborazione, di unione fra comuni, abbiamo sempre contestato il modo frettoloso ed approssimativo con cui questa Unione è stata costituita. Ed io ho anche sempre contestato la miopia e la modestia degli obiettivi che l’Unione si è data. Valeva e vale la pena di mettere in piedi un organismo del genere solo per avere qualche risparmio di spesa (se poi c’è veramente stato) sul costo della polizia municipale? Lo stesso risultato non si poteva raggiungere con altri modi meno macchinosi? L’Unione ha un senso se si pone scopi ed obiettivi più alti, più nobili che portino un plusvalore al territorio. Dovrebbe ragionare di progettazioni sovracomunali di infrastrutture e servizi, di ricerca di finanziamenti e contributi ecc. Noi per quattro anni siamo stati ossessionati dalla caccia a qualche misero contributo Regionale, abbiamo ragionato sulle ore di

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7 ... Continua da pag. 6 pattugliamento, sulle contravvenzioni, sul comandante... tutte cose amministrative facendo invece mancare il progetto politico. Ed ora che finalmente ci è concesso di fermarci a ragionare su queste cose ci limitiamo a guardare il dito anziché alzare gli occhi alla luna! E per restare nella politica mi pare opportuno osservare come oltre all’uscita dall’Unione non ci venga indicato cosa si ha in mente di fare poi. Diceva il Sindaco il 29 aprile 2014 a proposito della polizia locale: “abbiamo necessità di efficientamento oggi a Santa Maria di Sala. Non riusciamo a fare due turni di servizio, ne facciamo veramente pochissimi... a volte non si riesce a coprire neanche un turno.. l’Unione dei comuni è un’opportunità...”

Ora l’uscita di per sé non risolve il problema della sicurezza che tanto sta a cuore ai nostri concittadini. Se cinque agenti erano insufficienti per svolgere un adeguato servizio di controllo del territorio nel 2014 tanto più lo saranno nel 2019. Con l’uscita risolviamo eventualmente solo il problema del presidio (che richiede la presenza di personale). Allora bisogna chiedersi: “ Cosa ha in mente di fare l’Amministrazione una volta usciti dall’unione?” Se dovessimo dare peso alle parole del Sindaco dette in Commissione Affari Generali con cui dichiarava di non voler assumere

altri agenti dovremmo pensare che o ha in mente qualche altro progetto (e sarebbe opportuno che questa sera lo esternasse) o non vuole risolvere realmente il problema della sicurezza o questo di stasera è un bluff tattico per ottenere il presidio in Villa Farsetti (ed io penso sia così viste sempre le parole del sindaco che si è dichiarato pronto a rientrare nell’Unione se gli ridanno il presidio in Villa Farsetti). Frettolosamente e male siamo entrati nell’Unione ed ancor più frettolosamente e male mi pare che ne stiamo uscendo. Poi non so se sia incapacità o

tattica puerile ma sta di fatto che ogni decisione importante viene portata in Consiglio all’ultimo momento, senza un preventivo dibattito e ponderazione e soprattutto senza la possibilità di un rinvio della decisione. Ad ogni modo se si vuole risolvere il problema sicurezza bisogna impegnare (nell’Unione o fuori dell’Unione) più risorse. Meno segretarie e geometri e qualche agente in più... In mancanza di chiarezza su quali siano le motivazioni ultime della scelta dell’uscita io non intendo partecipare ad un voto di cui non vedo il vero obiettivo.”

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Lo scorso 31 luglio è mancato Cagnin Amedeo, di Sant’Angelo, detto Toni. Una vita semplice di tanto lavoro vissuta per 57 anni con la moglie Vanda. Non avendo avuto in dono dei figli ha seguito con affetto i nipoti divenendo quasi un secondo padre e loro ricordano con parole di riconoscenza: “...Hai reso possibili veri legami d’amore e di rispetto. La nostra famiglia ha ereditato da te la vera formula per vivere una vita serena all’insegna dei valori più preziosi. Di questo ti saremo grati per sempre”.

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Una tappa del Giro 2019 arriverà a S.Maria di Sala. ARRIVERANNO ANCHE LE PISTE CICLABILI?

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A soli 46 anni se n’è andata Elsa Moro con il suo sorriso, quello che l’accompagnava sempre e che anche nei momenti più difficili e dolorosi non ha mai perso. Così come la sua semplicità e spensieratezza che la portava quasi a voler fare finta che non stesse succedendo niente, che quel terribile male che la consumava non esistesse e che da un momento all’altro sarebbe scomparso tutto... e invece mercoledì 12 settembre se n’è andata lasciando un vuoto incolmabile nella vita dei famigliari ma anche di amici e conoscenti. “Sei stata un esempio per tutti - ha detto nell’omelia della cerimonia di commiato il parroco Don Paolo - e se oggi siamo così tanti è perché il tempo di Elsa è stato speso bene”. Una perdita che ha profondamente scosso la nostra comunità che in questi mesi ha pianto tante giovani vite prematuramente spezzate da incidenti e malattie.

si vestirà di rosa per un giorno, il resto dell’anno avremo la maglia nera della ciclabilità. Dove sono le piste interpoderali (il DUP 2018-2020 non prevede alcun finanziamento), quando vedremo il piano Comunale del Traffico, quando avremo notizia del PUMS salese (Piano urbano mobilità sostenibile), ci sono novità per le piste ciclabili di via Desman e via

Caltana? Insomma, va benissimo il Giro (a proposito: Forza Pantani), però un evento di mezza giornata non può lasciare sotto traccia gli altri 364 giorni e mezzo di circolazione poco rosea. È un gran bel Giro. Possibile Salese

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Ormai manca solo l’ufficialità, una tappa del 102o Giro d’Italia avrà il suo traguardo a S. Maria di Sala. La tradizione ciclistica del nostro territorio meritava un evento simile e speriamo sia solo l’inizio. Un gran colpo per la visibilità internazionale del nostro Comune visto che sia nel 2016 che nel 2017 sono stati spesi addirittura 500 euro per la promozione turistisca (dati OpenPolis), vale a dire 0,03 euro/procapite all’anno. Una miseria. Ci sarà un’inversione di tendenza? Altra domanda: va bene i ciclisti professionisti però i ciclisti comuni verranno trattati allo stesso modo? Mentre S. Maria di Sala

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Tempi di attesa delle prestazioni

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ambulatoriali: ISTRUZIONI PER L’USO Succede di avere bisogno di una visita e, quando ci presentiamo per prendere appuntamento con la nostra impegnativa, qualche volta rossa, sempre più spesso bianca (e allora si chiama “Promemoria”), oppure chiamiamo il call center (dopo aver composto il numero varie volte perché’ dopo un tot di attesa la chiamata s’interrompe), ci sentiamo proporre date a 3 mesi, 8 mesi e talvolta anche di più! Ma come! Ovunque, in primo luogo girando tra i siti web delle nostre Ulss, troviamo spiegato che le impegnative devono avere tutte la “classe di priorità”, inserita dal medico prescrittore a indicare, in base al rischio per la salute, lo stato di sofferenza ecc., il tempo di attesa giusto del nostro caso e precisamente U (urgente), B (la prestazione dev’essere fatta entro 10 giorni dalla prenotazione) D, (entro 30 giorni dalla prenotazione) P (entro 60/ 90 giorni dalla prenotazione secondo l’indicazione del medico prescrittore). Già, i tempi di attesa. Direttamente dal “Portale sanità Regione del Veneto> diritto alle prestazioni e tempi di attesa”, ci viene spiegato che, in una situazione di risorse limitate, le classi di priorità rappresentano uno strumento per garantire che vengano visti per primi i pazienti con problemi più seri. Il Governo Regionale, Presidente Zaia in testa, in comunicati, interviste ecc., va dicendo che i Direttori Generali delle Ulss sono impegnati a rispettare i tempi di attesa, che si tratta di un obiettivo della loro valutazione ecc. Occorre precisare che, secondo quanto disposto dalla legge regionale n. 30 del 2016, all’art. 38, in tema di liste di attesa, le Aziende Ulss hanno l’obbligo di erogare le

prestazioni sanitarie nei confronti dei propri assistiti, entro i tempi previsti da ogni classe di priorità, nella misura non inferiore al 90%; il restante 10% entro i successivi 10 giorni per la priorità B e nei successivi 30 giorni negli altri casi. Inoltre, se nell’impegnativa è richiesto un “CONTROLLO”, il medico non deve indicare la classe di priorità ma, se del caso, dovrà indicare in ricetta il tempo entro il quale detto controllo necessita di essere eseguito. Quindi, se il medico prescrittore ha indicato sull’impegnativa una certa priorità (o il tempo entro cui deve essere fatto un certo controllo), ci si aspetta un appuntamento per una data che rispetti questa indicazione, o quantomeno si avvicini il più possibile. Che fare quando ciò non avviene? Innanzitutto chiediamo al nostro interlocutore se ha verificato anche la disponibilità degli ambulatori privati accreditati con l’Ulss (in quanto la legge regionale prevedrebbe che sia messa a C.U.P. - Centro Unico di Prenotazione - anche l’offerta di questi ambulatori convenzionati con l’Ulss; a seconda della risposta, li contattiamo o meno e, se necessario, contattiamo anche quelli che sono fuori dal territorio della nostra Ulss (gli ambulatori “privati accreditati”, sono ambulatori privati ma vi si può accedere con la prescrizione del Servizio sani-

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tario nazionale fatta dal nostro medico di base o dallo specialista ospedaliero: non sempre sono disponibili per tutte le prestazioni, ma se si trova quello che si cerca, si ottiene la prestazione in tempi per lo più brevi. L’elenco, con gli indirizzi e tutte le informazioni si può trovare su Internet, digitando “Regione Veneto elenco strutture sanitarie private accreditate”). Se non riusciamo a trovare una soluzione che sia compatibile con la nostra ricetta, è opportuno intanto accettare la data proposta dal Servizio sanitario nazionale, e quindi inviare un reclamo all’Ulss. Su Internet, “Portale sanità Regione del Veneto> Presentazione reclamo”, ci sono le indicazioni per presentare reclamo per i tempi di attesa o attivare direttamente l’invio telematico della segnalazione. La risposta da parte dell’Ulss è obbligatoria e, se ci sono le condizioni, può portare alla revisione della data che vi è stata assegnata. Lo stesso vale, se vi è stato detto

che al momento la lista di attesa è chiusa /bloccata, perché è una pratica vietata. Per chi se lo può permettere, sarebbe molto più facile lasciar stare e andare in “privato”, a pagamento, ma non è giusto, perché il nostro sistema sanitario è un valore da preservare, anche contro i facili e continui attacchi e accuse di malasanità, inadeguatezza, inefficienza, che comunque, laddove ci sono, vanno combattuti e condannati. L’alternativa, che muove in modo non tanto velato molte campagne diffamatorie, è la consegna alla produzione privata o, addirittura, il ricorso alla copertura assicurativa, nel nome della maggiore efficienza del “privato”, che però non è sinonimo di efficacia (delle cure e delle strutture), perché il fine ultimo che muove questi soggetti è il lucro, gli utili aziendali, come fatti recenti hanno purtroppo portato alla ribalta in altri settori già in mano ai “privati”. Dott.ssa Valeria Gobbin

Ritrovo amici del ‘58

I nativi del 1958 di Caltana domenica 9 settembre si sono ritrovati presso il ristorante Baracca di Trebaseleghe per festeggiare i loro 60 anni.


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Nuove amicizie per imparare a collaborare È stato stupendo partecipare ai centri estivi Albachiara e spero che il Comune di Santa Maria di Sala ci conceda i bellissimi spazi delle scuole di Stigliano e Veternigo anche il prossimo anno. Ora il lavoro di Albachiara prosegue con noi bambini e ragazzi nei doposcuola e progetti scola-

Nella foto il gruppo degli attori teatrali.

L’estate ormai è finita, anche se il caldo cocente di settembre ci brucia ancora la pelle. La scuola è ricominciata, ma i ricordi delle belle esperienze vissute ai centri estivi Albachiara sono ancora custoditi in un angolino della nostra mente. Ora io che ho partecipato alle attività, voglio ringraziare i collaboratori e gli educatori che ci hanno guidati attraverso un modo alternativo di vedere l’estate: piena di giochi divertenti ed educativi, con proposte a tema per ogni settimana. Ci siamo cimentati in esperimenti scientifici giocando con la chimica, abbiamo cucito borsette alla moda e intagliato il legno. Per una settimana siamo diventati chef preparando gustose pietanze. Poi attori di teatro, artisti, cantanti ed atleti. Abbiamo conosciuto ospiti illustri: cuochi e pasticceri professionisti, insegnanti

di canto, allenatori paraolimpici e registi teatrali. Le ultime due settimane invece, sono stati proposti i camp di matematica e italiano, nei quali attraverso il gioco ci hanno fatto rispolverare molti argomenti, facendoci provare anche l’emozione di essere giornalisti per un giorno. Ecco l’opinione di un gruppo di partecipanti: “Utile ripasso prima della scuola, nuove amicizie per imparare a collaborare tutti insieme”. Anche i bambini della materna si sono divertiti un sacco, partecipando alle attività proposte a Veternigo; infatti mia sorella era felicissima perché ogni giorno ballava, cantava e faceva laboratori fantasiosi. Pensate che in agosto hanno festeggiato il carnevale estivo e tutti i bambini e gli educatori si sono presentati la mattina vestiti in maschera con tanto di strisce filanti!

Nella foto il gruppo degli atleti nel giorno delle paraolimpiadi.

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stici di Veternigo e Stigliano dove gli educatori ci seguiranno nei compiti e nella preparazione alle prove scolastiche. Buona scuola a tutti. Eva Baldan studentessa 1° anno scuola secondaria di primo grado F. e P. Cordenons


Un “Ponte” tra Hvar e Santa Maria di Sala

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Un altro importante evento nell’ambito di EXPO 2018 è stato il Ponte culturale tra Hvar (isola della Croazia) e Santa Maria di Sala, istaurato per saldare il gemellaggio nato tra i due comuni nel 2009 quando l’Amministrazione del Comune Salese era condotta da Paolo Bertoldo. Lo scambio culturale ha visto protagonisti da una parte le Classi 4 A – 4 B della Scuola Primaria En-

rico Fermi di Caltana con la loro insegnante Francesca De Gasperi e dall’altra il gruppo artistico della Scuola Primaria di Lesina, formato dai bambini di 8 – 10 anni, guidati dalle Maestre Katica Borak e Slavica Gabeli. I ragazzi salesi indirizzati dagli artisti Elvia Martella, Matteo Pantano, Marta Zennaro, Barbara Furlan, MariaLisa Carraro, Luciana Zabarella, Lisa Longo, Nella foto studenti e insegnanti che hanno partecipato al gemellaggio tra le scuole.

Nella foto i collaboratori che hanno aiutato i giovani nella creazione dei “Libri illeggibili”.

Liana Sanguin, hanno preparato i “Libri Illeggibili”, elaborati dove le parole spariscono per lasciare spazio alla fantasia di chi li legge interpretando le carte colorate, gli strappi, i fori e i fili di cui sono composti. I bambini di Hvar hanno proposto diversi Poster formati da vari disegni molto colorati che raffigurano persone locali vestite con i loro costumi. Entrambi hanno voluto omaggiare, anche

se in modo diverso, il grande artista, designer e scrittore italiano nato il 4 ottobre 1907 e morto a Milano il 29 settembre 1998, Bruno Munari. Ci auguriamo, come ha affermato Papa Francesco in un suo recente discorso, che molti altri ponti siano costruiti nell’ottica di una cultura inclusiva e aperta ai popoli del mondo. Bertilla Ceccato

ASILO DI CALTANA: L’OASI DELL’ESTATE Il 27 luglio si è conclusa la bellissima avventura del centro estivo che, ormai da 5 anni, l’asilo Crovato di Caltana organizza per i bambini della scuola dell’infanzia per andare incontro alle esigenze delle famiglie. Nel periodo estivo, solitamente, le scuole vivono i due mesi più silenziosi dell’anno: aule vuote, corridoi deserti, giochi in ordine; ma non alla scuola dell’in-

fanzia di Caltana. Infatti per tutto il mese di luglio ci sono stati studenti universitari o neodiplomati, che alla siesta in spiaggia, hanno preferito la vitalità di 50 bimbi, per niente desiderosi di stare fermi! Questi animatori coadiuvati dal personale della scuola hanno accolto bambini e bambine tra i 3 e i 7 anni intrattenendoli con attività ludico-didattiche.

È così che l’ asilo di Caltana si è trasformato ne “l’oasi dell’estate”! Ad accompagnare i bambini, un simpatico personaggio come Pinocchio che, per l’occasione, ha vissuto una nuova avventura, grazie alla fantasia degli animatori ed ha stupito tutti con un finale inaspettato! Per tutte e 4 le settimane il centro estivo ha registrato il tutto esaurito. Le attività proposte

sono state coinvolgenti e a misura di bambini. Le famiglie, dal canto loro, hanno trovato risposta alla necessità di occupare i propri figli anche nel periodo estivo in un ambiente sicuro e attrezzato. L’allegria degli animatori e la loro disponibilità sono state la carta vincente del servizio offerto e di questo siamo orgogliosi. Arrivederci all’estate prossima!!!

Gianfranco Barizza

Legale rappresentante

Sede Legale e Sede Amministrativa: Via Firenze, 20 30036 Santa Maria di Sala (VE) Tel. 041 487010 Fax 041 5760217 Cell. +39 335 7053828 E-mail: impresabarizzasas@gmail.com


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a cura della dott.ssa Vallj Vecchiato psicologa e psicoterapeuta v.vallj@libero.it - +39 3389796664

BASTA BULLISMO Questo di seguito è lo scritto apparso su Facebook del professore di una ragazzina di 12 anni che ha tentato di suicidarsi. Lo ripropongo in occasione della riapertura della scuola perchè spero aiuti i nostri figli alla sensibilità e al rispetto di se stessi e degli altri. Oggi una ragazza della mia città ha cercato di uccidersi. Ha preso e si è buttata dal secondo piano. No, non è morta. Ma la botta che ha preso ha rischiato di prenderle la spina dorsale. Per poco non le succedeva qualcosa di forse peggiore della morte: la condanna a restare tutta la vita immobile e senza poter comunicare con gli altri normalmente. “Adesso sarete contenti”, ha scritto. Parlava ai suoi compagni. Allora io adesso vi dico una cosa. E sarò un po’ duro, vi avverto. Ma c’ho ‘sta cosa dentro ed è difficile lasciarla lì. Quando la finirete? Quando finirete di mettervi in due, in tre, in cinque, in dieci contro uno? Quando finirete di far finta che le parole non siano importanti, che siano “solo parole”, che non abbiano conseguenze, e poi di mettervi lì a scrivere quei messaggi – li ho letti, sì, i messaggi che siete capaci di scrivere – tutte le vostre “troia di merda”, i vostri “figlio di puttana”, i vostri “devi morire”.

Quando la finirete di dire “Ma sì, io scherzavo” dopo essere stati capaci di scrivere “non meriti di esistere”? Quando la finirete di ridere, e di ridere così forte, quando passa la ragazza grassa, quando la finirete di indicare col dito il ragazzo “che ha il professore di sostegno”, quando la finirete di dividere il mondo in fighi e sfigati? Che cosa deve ancora succedere, perché la finiate? Che cosa aspettate? Che tocchi al vostro compagno, alla vostra amica, a vostra sorella, a voi?

E poi voi. Voi genitori, sì. Voi che i vostri figli sono quelli capaci di scrivere certi messaggi. O quelli che ridono così forte. Quando la finirete di chiudere un occhio? Quando la finirete di dire “Ma sì, ragazzate”? Quando la finirete di non avere idea di che diavolo ci fanno 8 ore al giorno i vostri figli con quel telefono? Quando la finirete di non leggere neanche le note e le comunicazioni

che scriviamo sul libretto personale? Quando la finirete di venire da noi insegnanti una volta l’anno (se va bene)? Quando inizierete a spiegare ai vostri figli che la diversità non è una malattia, o un fatto da deridere, quando inizierete a non essere voi i primi a farlo, perché da sempre non sono le parole ma gli esempi, gli insegnamenti migliori? Perché quando una ragazzina di dodici anni prova a buttarsi di sotto, non è solo una ragazzina di dodici anni che lo sta facendo: siamo tutti noi. E se una ragazzina di quell’età decide di buttarsi, non lo sta facendo da sola: una piccola spinta arriva da tutti quelli che erano lì e non hanno visto, non hanno fatto, non hanno detto. E tutti noi, proprio tutti, siamo quelli che quando succedono cose come questa devono vedere, fare, dire. Anzi urlare. Una parola, una sola, che è: “Basta”.

Matrimonio

A pochi mesi dalla laurea Emmanuele Bacchin ha sposato Giulia Brusò nella chiesa parrocchiale di Caltana il giorno 1 settembre 2018. Ai novelli sposi i più sentiti auguri e tanta felicità da papà Gaetano mamma Gigliola e fratello Sasha, i testimoni Federico, Cristian e Federica, gli amici e tutti i parenti.”

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RUBRICHE

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CONOSCI IL DENTISTA DEL SONNO?

a cura del dott. Loris Bonamassa

Sicuramente ti sarà capitato di andare dal dentista recentemente. Di solito si accomuna questa esperienza al dolore, ma c’è dell’altro, ed è positivo: il dentista del sonno! Ma capiamo insieme di cosa si tratta. Bisogna porre attenzione alle abitudini errate durante il giorno, perché queste posizioni sbilanciano e traumatizzano i denti, gravando sul lavoro del tuo dentista. Salute, conforto e benessere psicofisico, possono essere com-

promessi da posture viziate durante la veglia, ma soprattutto da decubiti errati durante il sonno. È scientificamente provato che se ti corichi in posizione scorretta puoi avere problemi dentali e di salute in generale. Il decubito bocconi è errato e dannoso. Se ci si corica a pancia sotto o di lato, si fa gravare il peso di parte del corpo sulla mandibola, che vie-

ne sbilanciata e forzata lateralmente. Viene esercitato un carico statico, una compressione duratura che ostacola la circolazione sanguigna e traumatizza i denti, le gengive, le articolazioni della mascella e i muscoli masticatori. Sbilanciando la mandibola, si altera la postura della testa e quindi di tutto il corpo. Dopo ore, giorni, mesi, anni di trauma, gradualmente si possono avere una serie di disturbi. I Sintomi più frequenti sono: difficoltà a stare a bocca aperta a lungo, denti abrasi, mobili, ipersensibili con colletti scoperti, infiammazioni gengivali, tasche paradontali e piorrea, rumori, click, bruxismo, difficoltà e dolori ad aprire e chiudere la bocca, dolore e tensione dei muscoli della faccia, specie al mattino al risveglio, dolore e difficoltà ad ingoiare, a muovere la lingua, perfino a parlare, nevralgia del trigemino, cefalea, fastidiose tensioni e dolori oculari, morsi accidentali e dolorosi della lingua e delle labbra, dolori alla tempia, orecchio, collo, schiena, lombi, gambe, anomalie posturali, sensazione di instabilità, vertigini, acufeni, ronzii, ansia e nevrosi, acne e foruncoli deturpanti e recidivanti della faccia . Immaginate questo titolo sulla prima pagina del giornale: “il tuo materasso e cuscino stanno cercando di uccider-

Libera associazione per i rapporti italo - croati

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ti!” Questo suona sciocco, e, naturalmente, lo è! Materassi e cuscini sono cose innocue, e non vi causeranno alcun danno. O saranno, come ogni parte del corpo, soggetti a usura, traumi, malattie e degenerazione? La risposta sta nella scelta giusta delle cose e nel loro uso corretto. Questo vuol dire che il tuo cuscino e materasso non stanno cercando di ucciderti, ma il modo di dormire può effettivamente causare e ferire te stesso. Guarda come dormi, osserva come ti senti quando ti svegli al mattino. Se senti dolori, potrebbe essere il momento di cambiare le tue abitudini di sonno! Attenti alle abitudini errate, non solo di giorno, ma soprattutto di notte…ATTENTI A COME SI DORME, perché 1/3 della vita lo passi dormendo, e gli altri 2/3 sono influenzati da come hai dormito! Dott. Loris Bonamassa Esperto del Sonno se vuoi saperne di più vai su www.lorisbonamassa.com

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a cura dell’Architetto Paesaggista Elena Gardin

Racconti di magnolie e vitis dai giardini di Kerdalo Qualche anno fa, proprio in questo periodo, abbiamo avuto la fortuna di poter visitare uno dei più bei giardini europei costruiti dopo la Seconda Guerra Mondiale: i giardini di Kerdalo. Questi si estondono su una superficie di circa 18 ettari, lungo una piccola valle di terreno acido e ondulato accanto al fiume Jaud, nel pittoresco paese di Trédarzec nella Bretagna francese. Creati a partire dal 1965 dal principe russo Peter Wolkonsky, i giardini di Kerdalo rappresentano un “mondo magico, nascosto, chiuso, segreto, in cui il botanico si intreccia con il romantico”. Kerdalo raccoglie al suo interno più di 5.000 piante accuratamente selezionate grazie alla collaborazione di grandi vivaisti, sia per la loro rarità botanica che per i loro colori. Infatti,il principe Wolkonsky si dedicava alla pittura e, per coltivarla, trascorse gran parte della sua gioventù a dipingere con la madre, principalmente in Italia e in Provenza. È proprio l’atmosfera di questi giardini, insieme ad altri più esotici, che ritrovammo a Kerdalo. L’accesso è segnato da un percorso in pietra coperto di camelie e conduce alla vecchia fattoria, davanti alla quale si trova

l’area denominata dei “Quattro Quadrati”. Questa zona dallo stile formale, memoria dei giardini Italiani, era un tempo destinata all’orto e venne pensata come una tavolozza di rosa e di blu, evidenziati da tocchi di giallo brillante. Proprio questo colore risuona nella zona detta “Brughiera dorata”, che attirrò l’attenzione del principe per le molte ginestre che vi crescevano e che potevamo vedere di scorcio da qui. Continuammo la nostra visita seguendo il cammino che si trovava dietro la casa e arrivammo alla zona più alta della valle di Kerdalo, dove scoprimmo un canale segnato dalla presenza di una pagoda di legno. Al centro di questa “stanza” dall’atmosfera orientale si trovava il “Canale”: una vasca rettangolare circondata da bellissime magnolie intrecciate a Vitis cognetiae. Il gioco di riflessi che si creava tra l’acqua e il bellissimo rosso fiammante della Vitis punteggiata dai toni rosati dei fiori della Magnolia michelia “Fairy Blush” toglieva il fiato. Questa magnolia aveva un aspetto compatto e cespuglioso, alto poco meno di 3 metri. Le foglie verde scuro, che ricordavano

FESTIVAL GARDEN D’AUTUNNO I colori caldi e sgargianti della natura, l’aria fresca ed il profumo della vegetazione: l’Autunno è proprio una seconda primavera! Gardin Piante lo accoglie vestendosi a festa e proponendo anche quest’anno dal 22 settembre al 21 ottobre il Garden Festival d’Autunno. I festeggiamenti hanno avuto inizio sabato 22 e domenica 23 settembre con l’APERITIVO VERDE, durante il quale si è brindato insieme all’arrivo della nuova stagione e continueranno sabato 6 e domenica 7 ottobre con la FESTA DEI NONNI. Evento pensato per loro e per mettere in risalto la loro preziosa presenza, che ha come riferimento la ricorrenza del 2 ottobre, il giorno degli Angeli Custodi. In occasione della

vagamente quelle della M. Grandiflora, erano ancora presenti e sarebbero rimaste parzialmente durante la stagione fredda. I fiori profumati, specialmente nelle ore più calde della giornata, erano alla fine della loro fioritura, iniziata a metà primavera, ma regalavano ancora molto della loro bellezza. Indubbiamente, il terreno acido e ben drenato dei Giardini di Kerdalo era il luogo ideale per queste piante e le molte altre acidofile che vivono nella

festa, sarà offerto un omaggio floreale a tutti i nonni e ogni nonno accompagnato dal proprio nipote, potrà usufruire di uno speciale sconto del 30% su tutte le piante da giardino. Sabato 20 e domenica 21 ottobre in programma “BALCONI FIORITI e FESTA FINALE”, con ricco buffet e workshops personalizzati per imparare ad addobbare terrazzi e spazi verdi. I laboratori sono gratuiti. Ognuno può scegliere l’orario più adatto, comunicandolo per tempo ai numeri 041 573.11.34 oppure 049 922.21.83 Ottobre infine sarà rosa! Per tutto il mese, per ogni ciclamino rosa acquistato, 1 Euro sarà devoluto alla ricerca proposta da Airc, per la lotta conto il tumore al seno.

valle inferiore, come i rododendri, i Pieris e gli aceri giapponesi. Oggi, l’opera di Kerdalo è mantenuta viva dalla figlia del principe, Isabelle, e dal marito Timothy Vaughan, che ne difendono la fragilità e la bellezza, spesso messa a rischio a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e del clima. Senza dubbio, Kerdalo è un luogo meraviglioso e tappa obbligata per chiunque voglia visitare questa zona della Francia.

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years Il 19 luglio 2018 Tommaso De Gaspari Testa si è laureato presso l’Università degli studi di Padova in “Riassetto del Territorio e Tutela del Paesaggio” con una Tesi dal titolo: “Processo di denaturazione biochimica Il giorno 24 agosto ha compiuto tre anni Jacopo Saccon, lo festeggiano con tanto amore i genitori Luana e Alberto, i nonni Nadia, Silvano, Maria e Giorgio, gli zii Claudio, Monica, Gastone, Fabio, Cristiana, la bisnonna Anna e tanti amici.

Il 1° di ottobre il nostro amato Loris Silvestrini ha compiuto 60 anni. Tanti auguri dalla moglie Rosmary, dai figli Andrea e Valentina, dalla mamma e da tutta la famiglia, in particolare dall’adorato nipotino Gianluca.

Il prossimo 7 novembre compirà 3 anni Alex Ferlito. Tanti auguri di cuore dalla mamma Elisa, dal papà Maicol, dai nonni Serenella e Claudio, Eddi e Maurizio e dagli zii. Un bacio particolare dalla bisnonna Maria Emma.

lauree

Il 30 giugno 2018 Giorgia Muzio si è laureata con il punteggio di 110 in Economia e Commercio e Lingue Straniere per il Turismo presso l’università di Siviglia, vincendo anche il premio come migliore studentessa di tutta la facoltà. Tantissime congratulazioni da parte dei genitori, fratelli, nonni, zii, famiglia e amici tutti.

Il 23 luglio Giorgia Betteto ha conseguito la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova. Congratulazioni alla neo dottoressa da mamma Lorella, da papà Ennio, dal fratello Andrea, dal fidanzato Sebastiano, da nonni, parenti ed amici.

di materiale contenente amianto.” Una ricerca che conferma come si possa partire da materiali di scarto, tossici, per arrivare a prodotti inerti nuovamente riutilizzabili senza preoccuparsi di gestire futuri siti di smaltimento che possano nuovamente diventare fonte di rischio per le generazioni future. Si congratulano il papà,

i nonni, gli zii, i parenti e amici tutti insieme ad Aurora e Battistina. Congratulazione Dottore!

Il giorno 27 luglio 2018 Simone Stecca si è laureato in Ingegneria dell’Energia presso l’Università degli Studi di Padova. Tantissime congratulazioni dai genitori Riccardo e Laura, dal fratello Luca, dai nonni Romano, Marisa, Giulio e Germana, dagli zii e cugini e da tutti gli amici e parenti.

Congratulazioni vivissime a Valentina Zambon per la sua laurea del 27 settembre in Scienze Statistiche, coronata da un ottimo risultato. Si complimentano con lei mamma Luisa, papà Adriano, sorella Marta con Davide e Christian, nonni, zii, parenti tutti e innumerevoli amici. Siamo tutti orgogliosi di te!

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CONCORSI

Premiazione del Concorso di Poesia “PAOLA MINTO” 2018

di studio pari a 50,00 euro. Le indicazioni di merito soo andate a: Titolo: “Auschwitz”. Artista: Lorenzo Ortolato, Classe 4 A “Carla Gardan” Caselle. Titolo: “Nonno”. Artista: Lorenzo Ortolato, Classe 5 A “Giovanni Pascoli” S. Angelo. Titolo: “Alla Finestra”. Artista: Riccardo Mazzariol, Classe 5 B “Enrico Fermi” Caltana. La premiazione è stata una manifestazione molto emozionante, soprattutto in 2 momenti. La prima quando Mattia Bugin ha consegnato al Maestro Guido un cuore con inciso la poesia “Pratoline”, vincitrice del Premio Poesia Paola Minto 1° Edizione 2017, da lui scritta l’anno scorso. La seconda quando Maestro Guido ha raccolto attorno a sé tutti gli alunni suonando con la sua fisarmonica la famosa canzone “Carissimo Pinocchio”. Bertilla Ceccato Tra le esposizioni, in ambito EXPO 2018, molto partecipato è stato il concorso di Poesia “Paola Minto” 2° Edizione, cui hanno aderito gli alunni delle classi 4° e 5° delle scuole primarie. Il concorso è stato proposto per la 1° volta nel 2017 dalla famiglia Cingano per ricordare la Maestra Paola, insegnante per numerosi anni alla scuola Farsetti, poetessa che ha cercato di trasmettere questa particolare sensibilità ai propri alunni. Quest’anno sono pervenuti circa 290 elaborati e nella prima selezione sono stati coinvolti gli studenti della Scuola di 2° Grado con i loro professori di Italiano. Alla Giuria composta da: Presidente Maestro Guido Cingano, Dirigente Istituto Comprensivo Cordenous Bertilla Mason, Prof.ssa Luisa Cingano, ex-Preside Liceo Majorana Alberto Tacco, Presidente Consiglio Comunale Mirano Renata Cibin, Poetessa Oliva Novello, Dott.ssa Liana Sangiun, Dirigente Biblioteca Farsetti Martino Lazzari, sono pervenute 40 poesie. La giura ha decretato che tutte le opere presentate sono valevoli, ha tributato vicintrice la poesia: Titolo: “Bentornata”. Artista: Anita Sabbadin, Classe 5 B “Enrico Fermi” Caltana, a cui è stato assegnato una borsa di studio pari a 150,00 euro. Ha inoltre attribuito tre indicazioni di merito ad altrettante poesie, come opere degne di segnalazione, premiate ciascuna con borse

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Q u a li tà con v e n i e nza e t rad i z ione

DIRETTORE RESPONSABILE Graziano Busatto PRESIDENTE Giovanni Vanzetto ART DIRECTOR Manuel Rigo TIPOGRAFIA Grafiche Quattro Santa Maria di Sala (VE) Registraz. Tribunale di Venezia n° 770 - 17 gen 1984

La Tua Rosticceria, Friggitoria, Gastronomia nei Mercati settimanali: lunedì: Mirano (Ve) - Mogliano V.to (Tv) martedì: Pianiga (Ve) - Marghera (Ve) mercoledì: Maerne (Ve) - Mestre (Ve) giovedì: Noale (Ve) venerdì: Martellago (Ve) - Mestre (Ve) sabato: Fiesso d’Artico (Ve) - Spinea (Ve) domenica: Camisano Vicentino (Vi) SERVIZIO PRO LOCO E COMUNITA’ INFO@LANTICAFATTORIA.NET INFO: LUCA 3356327747 – OLINDA 3356327748

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