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Iniziata la stagione MotoGP 2023 con le prime novità
Piero Taramasso, responsabile
dell’azienda francese
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nella classe regina, spiega le novità.
La MotoGP 2023 ha aperto ufficialmente la stagione a Portimao. L’argomento di discussione più dibattuto è stato il nuovo format, che ha visto l’introduzione della Sprint Race del sabato, gara che si disputa sul 50% della distanza di quella della domenica. Una delle maggiori novità riguarda gli pneumatici Michelin, con la modifica dell’allocazione delle posteriori nei weekend di gara, oltre all’introduzione di un sistema di verifica dei valori minimi della pressione. Piero Taramasso, responsabile dell’azienda francese nella classe regina, spiega queste modifiche.
Si è ridotto il catalogo delle specifiche proposte, rispetto all’anno precedente infatti c’è una specifica posteriore in meno. Questo fa parte di un discorso di sostenibilità, continuando a produrre solo le specifiche che funzionano meglio, che sono più polivalenti e adatte a diversi range di temperatura. Negli scorsi anni sono state portate tre soluzioni al posteriore - la soft, la media e la dura. A partire da quest’anno invece saranno solo due. In alcune gare i piloti avranno a disposizione soft e media ed in altre invece la media e la dura. Questa seconda verrà utilizzata in Malesia, in Thailandia o in Argentina, dove le temperature sono molto calde e pertanto sono molto esigenti dal punto di vista degli pneumatici. In ogni caso, si tratta sostanzialmente di una questione di etichetta, perché le specifiche sono le stesse che sono state utilizzate lo scorso anno. Ne restano comunque due che possono coprire entrambe la distanza di gara, sia per quanto riguarda quella della domenica che la Sprint. Da questo punto di vista, infatti, non c’è stato un adattamento al nuovo format.
Saranno sempre 12 le gomme che potranno essere utilizzate nel weekend di gara, sette della mescola più morbida e cinque di quella meno morbida. Lo scorso anno la situazione era leggermente differente perché si portavano 13 gomme posteriori per ogni pilota e ne potevano utilizzare 12. In questo modo però restavano sempre una o due gomme che erano state preriscaldate nella termocoperta ma che non venivano utilizzate, e che erano poi riassegnate nei Gran Premi successivi: con questa nuova allocazione non verranno più utilizzate gomme preriscaldate nelle gare successive. Si tratta di piccoli accorgimenti, che tendono a un’ottimizzazione verso un campionato più logico e più sostenibile. Nel MotoGP 2023 le pressioni degli pneumatici saranno monitorate da un sistema unico criptato. Tutte le moto saranno equipaggiate di un solo tipo di sensori, che trasmetteranno in tempo reale i dati alla Direzione Gara al fine di verificare che tutti i team rispettino i valori minimi stabiliti prima di ogni weekend di gara. Questo valore cambierà leggermente, perché da 1,9 bar dello scorso anno verrà portato a 1,88 bar. Tenendo in conto che i sensori hanno una tolleranza di 0,03 bar, si può arrivare ad un valore minimo di pressione di 1,85 bar al posteriore. Se questo valore risulterà più basso, sarà di competenza della Direzione Gara di decidere il tipo di provvedimento da adottare, ma questo solo dopo il terzo Gran Premio. Infatti si è deciso che le prime tre gare saranno fungeranno da prova generale del sistema, per capire se tutto funziona al meglio o se sarà necessario adottare delle modifiche, per entrare poi a regime dal quarto Gran Premio. Si è iniziato a Portimao dove i test sono stati positivi. I tempi sono stati buoni, con ben 12 piloti scesi al di sotto del record della pista. Per quanto riguarda le posteriori, sono state impiegate le stesse soluzioni dei test ed erano la soft e la media nell’allocazione del 2022. La soft è una gomma veloce, ma ha anche una buona costanza, mentre la media è una mescola ormai ben conosciuta, che viene utilizzata su diversi circuiti e che a Portimao si è comportata bene sia in termini di grip che di stabilità. Tutte e due sono state una buona opzione sia per la gara della domenica che per la Sprint Race. All’anteriore invece restano sempre tre soluzioni come in passato. Si sono portate le tre specifiche del 2022, ma è stata introdotta anche una nuova mescola, che si è posizionata tra la media e la dura del 2022. Si tratta di una soluzione già provata a Sepang e a Misano lo scorso anno, che ha dato dei buoni risultati anche a Portimao, offrendo sostanzialmente il grip della media ed il supporto della dura. Dunque, sono state testate quattro tipi di gomme che hanno funzionato tutte bene, però alla fine la scelta è ricaduta sulle tre soluzioni del 2022 e la ragione è semplice: con queste si possono coprire tutti i range di temperatura possibili nelle varie gare, da 5 a 45 gradi rilevati sulle piste.
